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Il ruolo dei tutori volontari come definito dalla legge Zampa per i minori stranieri

non accompagnati
La normativa vigente, nel momento in cui si viene a conoscenza della presenza sul territorio
di un minore privo di una figura che esercita su di lui la responsabilità genitoriale, prevede che ci si
attivi affinché gli venga nominato un tutore. Ai sensi dell’art. 343 del Codice civile (rubricato
“Apertura della tutela”), è il Tribunale ordinario, nella figura del Giudice tutelare, che è
generalmente competente per questa procedura. Il Tribunale per i minorenni (TM) attrae tuttavia a
sé questa competenza qualora si tratti di minore straniero non accompagnato (MSNA; vedi Cass.
civ. n. 9199/2019).
Il tutore, che non necessariamente coincide con la figura dell’affidatario, è la persona
responsabile della cura complessiva della persona minore di età, che, a titolo esemplificativo, si
occupa della seguenti mansioni: collabora con il giudice per l’individuazione della sua residenza e
del suo percorso scolastico; ne amministra il patrimonio; lo rappresenta nei procedimenti che lo
riguardano e nei confronti della pubblica amministrazione (si pensi, per esempio, a quando il
minore deve fare richiesta per il rilascio del permesso di soggiorno o l’accesso al SSN).
Nelle more dell’individuazione, viene nominato un tutore provvisorio, definito “tutore
interinale”, che generalmente coincide con il rappresentante legale della struttura nella quale il
minore è accolto. Ove possibile, il tutore viene individuato nella persona di un parente del minore
regolarmente soggiornante in Italia. Qualora questa non fosse una strada percorribile, il minore
viene affidato alla tutela di un soggetto estraneo che può essere, in primis, una persona fisica o, in
sua mancanza, una persona giuridica, soprannominato “tutore
assistenziale/burocratico/istituzionale”.
La legge n. 47 del 2017 (cd. “legge Zampa”) ha introdotto la figura del tutore volontario. Il
tutore volontario è un privato cittadino che dopo aver seguito un corso di formazione viene inserito
all’interno di una lista compilata dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, dalla quale il TM può
nominare una persona che si faccia carico della tutela del MSNA. Una stessa persona può essere
contemporaneamente tutore di massimo tre minori.
A rendere particolare, in senso negativo, questo istituto è innanzitutto la possibilità da parte
del TM di nominare tutore anche una persona che non è iscritta in questa lista e che pertanto non
ha ricevuto un’adeguata formazione. Inoltre, la gratuità di questo Ufficio, che si giustifica in virtù
del dovere sociale di proteggere i minori e gli incapaci, è ragionevole nel momento in cui il minore
dispone già di un suo patrimonio da amministrare. Ma quando egli non possiede nulla, può
risultare difficoltoso prendersi efficacemente cura di questi senza alcun supporto economico.
La carica del tutore non cessa mai d’ufficio, nel momento in cui, per esempio, il minore
diventa irreperibile o si trasferisce in altro Comune. Si resta infatti “in carica” finché il giudice non
lo esonera dalle sue funzioni attraverso la nomina di un altro tutore che gli subentri.

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