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Cos’è la pedofilia
Nel “DSM” (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) la pedofilia rientra nella
categoria dei disturbi sessuali e dell’identità di genere, ed indica l’attività sessuale con
bambini prepuberi, generalmente di 13 anni o più piccoli.
Chi è il pedofilo
il soggetto pedofilo deve avere almeno 16 anni e almeno 5 anni in più dei bambini che
costituiscono, per lui o lei, l’oggetto sessuale.
Classificazione dei pedofili:
● Secondo l’ultimo rapporto dell’osservatorio britannico, gli Stati Uniti e la Russia sono i
Paesi dove si commette il maggior numero di abusi contro i minori.
● Il 3 maggio 2021 è stata smantellata dalle forze di polizia tedesche quella che è stata
definita «la più grande piattaforma pedopornografica del mondo» infatti c’erano
circa 400 mila iscritti.
● inoltre c’è da dire che la pedopornografia online è risultato un fenomeno in aumento
durante l’emergenza coronavirus.
PEDOPORNOGRAFIA ONLINE IN ITALIA: alcune informazioni
i numeri fanno davvero rabbrividire:
● Quasi 7 milioni e 100 mila sono le foto segnalate nel 2019 il doppio rispetto al 2018
(poco più di 3 milioni).
● Sono aumentati del 77% i casi in cui sono stati reati online in danno di bambini e
ragazzi nel 2020: e continuano a crescere nel 2021.
● 16 dicembre 2020 ricordiamo che sono state Coinvolte 432 persone in tutto il mondo,
di cui 81 italiani. Denominata 'Luna Park', si tratta della più imponente operazione di
polizia degli ultimi anni contro la pedopornografia online.
● 18 marzo 2021 ci sono stati 119 perquisizioni e tre arresti .Oltre 28.000 immagini e
8.000 video scovati.
● Lo scorso settembre ci sono state 67 denunce in tutta Italia. è stata scoperta dai
carabinieri una rete di pedopornografia online. L’indagine è partita nel 2019 nel corso
di un controllo antidroga nei confronti di due giovani: nel cellulare di uno dei due i
militari hanno trovato filmati pedopornografici e di violenza.
COME BISOGNA INTERVENIRE?
Qualora navigando in Rete si incontri materiale pedopornografico è opportuno segnalarlo,
anche anonimamente. Questo per consentire le opportune attività investigative finalizzate
ad identificare chi possiede quel materiale, chi lo diffonde e chi lo produce, ma, soprattutto,
ad identificare i minori abusati presenti nelle immagini e video, assicurando la fine di un
abuso che potrebbe essere ancora in corso.
Parallelamente, se si ravvisa un rischio per il benessere psicofisico delle persone minorenni
coinvolte nella visione di questi contenuti, sarà opportuno rivolgersi ad un servizio deputato
ad offrire un supporto psicologico anche passando per una consultazione presso il medico
di base o pediatra di riferimento.
A CHI RIVOLGERSI?
Le strutture pubbliche a cui rivolgersi sono i servizi socio-sanitari del territorio di
appartenenza (Consultori Familiari, Servizi di Neuropsichiatria infantile, centri specializzati
sull’abuso e il maltrattamento all’infanzia, etc.).
Nel caso in cui una persona minorenne sia direttamente coinvolta nelle immagini, bisogna
tenere in considerazione che l’attuale normativa (legge 172 del 2012, art. 351 c.p.p.)
prevede che la persona coinvolta in qualità di vittima o testimone in alcune tipologie di
reati, tra cui la pedopornografia online, debba essere ascoltata in sede di raccolta di
sommarie informazioni con l’ausilio di una persona esperta in psicologia o psichiatria
infantile.
Vi è inoltre la necessità di insegnare ai ragazzi una forma più consapevole dell’uso di
Internet, a tutela appunto dei minori, per proteggerli durante la navigazione e soprattutto
nell’uso dei social network.
L’Associazione Meter negli anni ha cercato e cerca di dare speranza alle piccole vittime di
abuso, attraverso una serie di servizi offerti alle famiglie che ne chiedono l’intervento; tra
questi servizi il Centro di Ascolto e di prima accoglienza.
Meter dedica molte energie alla tematica poiché formare i giovani al buon uso della rete è
un modo per tutelarli.
L’Associazione ogni anno propone corsi specifici; incontri di informazione e sensibilizzazione
con genitori ed insegnanti.
QUADRO NORMATIVO:
La legge n. 269 del 3 agosto 1998 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della
pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di schiavitù”
introduce nuove fattispecie di reato e, insieme alle successive modifiche e integrazioni
contenute nella legge n. 38 del 6 febbraio 2006, segna una tappa fondamentale nella
definizione e predisposizione di strumenti atti a contrastare i fenomeni di sfruttamento
sessuale a danno di minori.
La legge 38/2006 “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei
bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet” introduce alcune importanti
modifiche come l’introduzione del reato di “pornografia minorile virtuale” che si verifica
quando il materiale pedopornografico rappresenta immagini relative a bambini/e ed
adolescenti, realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate, in tutto o in
parte, a situazioni reali, la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni
non reali.
PER CONCLUDERE… da ricordare
La violenza è una cosa che nessuno dovrebbe provare o vedere né tanto meno gli occhi di
giovani innocenti senza colpa.
Nella nostra società è un grande problema irrisolto e tante, troppe, volte ignorato.
La società di oggi è presa dai suoi mille problemi, dai suoi ritmi frenetici e ha tralasciato o
forse non ha voluto vedere cose che lasciano segni e ferite non solo nel corpo ma anche
nell’anima. non abbiamo ancora imparato a rispettare i nostri simili, che se pur piccoli e
innocenti hanno dei diritti come tutti.
Una delle più grandi violenze che oggi come oggi si sta sempre di più affermando è la
pedofilia, in una parola così breve si riassumono tanti orrori che i bambini devono
sopportare ogni giorno dagli adulti che il più delle volte sono loro parenti stretti, vicini,
amici, persone quindi insospettabili che si celano dietro una maschera crudele e che li porta
ad approfittare di giovani e indifese vittime e della loro fiducia.