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Cyberbullismo
Due tematiche importanti e frequenti nell’attualità.
Cyberbullismo
Il cyberbullismo è il termine che indica un tipo di attacco continuo, offensivo attuato mediante
gli strumenti della rete.
I giuristi anglofoni distinguono di solito tra il Cyberbullying, che avviene tra minorenni,
e il Cyberharassment che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne. Tuttavia, nell’uso corrente, il termine
Cyberbullismo viene utilizzato indifferentemente per entrambi i casi. Come il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo
può a volte costituire una violazione del Codice Civile e Penale e per quanto riguarda l’ordinamento italiano,
del Codice della Privacy.
Ha funzionato?
È ancora presto per affermare un corretto funzionamento della legge ma, di certo, da parte delle istuzioni
scolastiche ed altri, c’è stato l’incremento del raggio d’azione:
•Si è individuato un referente sulle attività di contrasto e il preside è chiamato a vigilare e ammonire tali
atti (L’ammonimento dura fino ai 18 anni)
Polizia postale
La polizia postale e delle comunicazioni è il reparto specializzato per tutte le attività di controllo/repressione
Degli illeciti penali ed amministrativi rientrati nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, incluse le
Attività illecite perpetrate per mezzo della rete internet.
Il servizio costituisce il punto di contatto dell’Italia con tutti gli uffici di polizia dei Paesi aderenti e si occupa di
Investigare su tutti quei reati correlati al computer e ai più recenti strumenti tecnologici / informatici. La sua
Attività, pur non essendo esclusivamente di web-intelligence tratta reati come: Pedopornografia, cyberterrorismo,
Copyright, hacking, E-banking, giochi e scommesse on-line…
Oggi, i genitori diventano sentinelle digitali per controllare i profili dei social network ma anche la messaggistica
sui cellulari dei propri figli: obiettivo “scovare” episodi di cyberbullismo o video a luci rosse che coinvolgono
minorenni, bloccando il cosiddetto sexting, l’invio di messaggi di testo, video o foto esplicite attraverso i telefonini.
È proprio grazie a uno di questi gruppi di genitori, affiancati da altri composti da studenti, che è stata scoperta la
diffusione virale di un video che vede come protagonista una 16enne cagliaritana, ripresa mentre amoreggia con il
compagno. Una diffusione avvenuta su whatsapp, su cui adesso indaga la Polizia postale, anche perché la ragazzina è
stata presa di mira con insulti e minacce sui social. La segnalazione del video è arrivata a uno dei gruppi di genitori
e studenti che collabora con l’Ifos, l’Istituto di formazione nel settore psico socio-sanitario.
Cosa possono e devono fare i genitori?
• Spiega a tuo/a figlio/a che il telefonino è un mezzo di comunicazione che impone cautela, soprattutto se naviga in
rete.
• Ricordagli/le che foto e riprese effettuate con il telefonino sottostanno alla normativa italiana in materia di
protezione della privacy delle persone: se creano immagini o video di persone non sono autorizzati a condividerli,
diffonderli nei gruppi di chat, pubblicarli sui socialnetwork. Una volta immessi in rete, foto e filmati possono
continuare a essere diffusi senza controllo, per un tempo potenzialmente infinito.
• Spiega ai tuoi figli che promesse di ricariche facili o altri vantaggi immotivati provenienti da sconosciuti sono spesso
tipiche di chi usa la rete con cattive intenzioni.
• Parla ai tuoi figli della potenziale pericolosità nell’accettare amicizie virtuali o nello scambiare messaggi con utenti
sconosciuti: la rete è popolata anche da persone interessate a rapporti sessuali con minorenni, ben consapevoli
dell’attrazione che il web esercita sui ragazzi e di quanto i giovani siano poco riservati e cauti nei contatti “virtuali”.
Qualche consiglio per i ragazzi
• Nelle chat, sui social e nei giochi di ruolo non dare mai il tuo nome, cognome, indirizzo, numero di cellulare o di casa.
• Non incontrare mai persone conosciute sui social o online senza avvertire i genitori. Se proprio vuoi incontrare
qualcuno conosciuto su Internet, prendi appuntamento in luoghi affollati, porta con te almeno due amici e informa
sempre i tuoi genitori.
• Se qualcuno in rete ti manda messaggi, ti telefona, ti chiede foto o filmati personali e ti parla di sesso, ti chiede di
mantenere segreti i vostri contatti, ti propone di incontrarlo, ti minaccia in qualche modo, sappi che non deve farlo!
Puoi parlare di questo con i tuoi genitori, con i tuoi insegnanti o con la Polizia e richiedere loro un aiuto per
interrompere i contatti con queste persone.
• Se qualcuno inizia ad essere un po’ «strano» nei tuoi confronti, non avere timore di parlarne con i tuoi genitori o
insegnanti. Ricordati che dietro al computer tutti possono fingere di essere migliori, peggiori o comunque diversi da
quello che sono davvero.
• Se possiedi un collegamento Internet a banda larga (Nell'ambito della teoria dei segnali questo termine è usato per
indicare i metodi che consentono a due o più segnali di condividere la stessa linea trasmissiva: canale entro il quale
viaggiano i segnali rappresentativi dell’informazione) non lasciare il PC sempre connesso se non lo utilizzi: un
computer “incustodito” sulla Rete è un PC più vulnerabile.