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fashion
Quando parliamo del mondo del fast fashion il primo nome che spicca inevitabilmente è quello di
“Shein”, il marchio di fast fashion più lucrativo del mondo, divenuto tale in meno di due anni. Il
successo di Shein è dovuto da un algoritmo efficientissimo, una perfetta conoscenza delle
dinamiche social e prezzi bassissimi: sa cosa l'utente desidera e glielo propone tramite un uso
sapiente dei mezzi di comunicazione contemporanei e un mix di marketing aggressivo. Osservando
l'inchiesta “Untold: Inside the Shein Machine” la circostanza che più ha colpito e lasciato di stucco
riguarda la produzione del colosso cinese, basata sull'iper-sfruttamento della manodopera.
L'inchiesta mostra video e audio registrati di nascosto da un collega infiltratosi all'interno delle
fabbriche di Shein: impiegati che lavorano 17-18 ore al giorno, con un solo giorno di riposo al
mese. Si evince che ai lavoratori e alle lavoratrici sono richieste la produzione di 500 capi al giorno
e che le operaie, spesso per mancanza di tempo, decidono di lavare i capelli durante la pausa
pranzo.
Ascoltando le ragazze che hanno lavorato nelle fabbriche e le organizzazioni che offrono loro
supporto, Chiara e Alessandro si sono resi conto che "essendo un segmento inesplorato è come se
ci fosse mano libera per uno sfruttamento che, anche se non a livello giuridico, rasenta condizioni
di schiavitù". "Era come stare in prigione, dalla fabbrica non ci si licenzia, si scappa" ha raccontato
una delle ragazze intervistate. Le giovani e giovanissime che lavorano nella fabbriche spesso
provengono da zone povere e rurali, dove non ci sono fonti di reddito alternative né per loro né
per le loro famiglie, anche a causa del persistente declino dell'agricoltura. È in questi villaggi che i
"broker", agendo da intermediari tra le aziende alla ricerca di una manodopera numerosa e docile
e una popolazione locale sempre più disperata, ogni anno reclutano migliaia di giovanissime. Le
ragazze vengono portate nelle aziende, dove oltre a lavorare, sono costrette anche a vivere, negli
ostelli annessi alle fabbriche - anche se spesso né loro né le loro famiglie e persino alcuni broker
sono a conoscenza di questo. Vengono assunte attraverso schemi di reclutamento e sfruttamento
come lo 'Sumangali scheme', per il quale devono lavorare da tre a cinque anni e, solo al termine
del periodo stabilito, dovrebbero ricevere il pagamento cumulativo di quanto guadagnato. Cifre
che vanno dai cinquecento agli ottocento euro e che sognano di usare come dote per il proprio
matrimonio. "E non sempre succede: in uno dei miei viaggi - racconta Brasile - ho incontrato una
ragazza che mi ha detto che dopo 4 anni la fabbrica non le ha pagato nulla, dicendole che il suo
lavoro era illegale, ma che se voleva la avrebbero assunta"
Il lavoro minorile è una vera e propria piaga mondiale che deve essere combattuta con forza.
La fast fashion è una delle principali cause di questa piaga sociale. I dati emessi dalle Nazioni Unite
parlano chiaro e purtroppo non promettono niente di buono: sono 152 milioni i bambini che
lavorano. Si tratta di bimbi che non vanno a scuola, non ricevono nessun tipo di istruzione e, ancor
più, subiscono il fenomeno tristemente conosciuto come “sweatshop”: una parola che non ha
una singola e specifica traduzione ma che può essere descritta come la condizione in cui si vive in
alcuni luoghi di lavoro e dove i lavoratori subiscono ogni tipo di violenza arbitraria (incluse violenze
fisiche e verbali).
Essa supporta:
➢ legalmente e psicologicamente i bambini che sono stati costretti a lavorare fin da piccoli
➢ promuove campagne di sensibilizzazione riguardo ai diritti dei bambini
➢ nelle scuole informa i bambini sui loro diritti e sulle leggi esistenti proprio per tutelarli
➢ supporta economicamente anche le famiglie bisognose in modo che non siano costrette a
far lavorare i figli per mantenersi.
LINK DA METTERE A PIE DI PAGINA:
1. https://www.repubblica.it/moda-e-
beauty/2022/10/24/news/shein_moda_low_cost_inchiesta_channel4_sfruttamento_lavoratori
_fabbrica_cina-371040825/
2. https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/societa_diritti/2019/03/24/fashion-victims-le-
operaie-schiave_9b0737cd-ad49-4b39-8986-f953188d2e07.html
3. https://www.vestilanatura.it/lavoro-minorile-nella-moda/#fast-fashion-tra-inquinamento-e-
lavoro-minorile
4. https://timeforafrica.it/contro-il-lavoro-minorile/
5. https://adozioneadistanza.actionaid.it/cosa-facciamo/lavoro-minorile.html
6. https://www.cittanuova.it/multimedia/2022/6/11/12-giugno-giornata-mondiale-lavoro-minorile/