Indica la strategia di comunicazione di certe imprese,
organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti, che venne instaurata già dagli anni settanta. Nei casi più frequenti di greenwashing, la comunicazione presenta le seguenti caratteristiche:
-non vi sono informazioni o dati puntuali che supportino quanto
dichiarato -informazioni e dati dichiarati come certificati mentre invece non sono riconosciuti da organi autorevoli -informazioni generiche che creano confusione nei consumatori -utilizzo di etichette false o contraffatte Shein Il gigante della fast fashion “SHEIN” crea vestiti economici in migliaia di nuovi stili, ogni giorno. Se un brand importante lancia un nuovo vestito, è probabile che sia apparso su SHEIN, anche se in una forma molto più economica e in poliestere, prima della fine della giornata. SHEIN afferma inoltre che “fa del suo meglio per procurarsi tessuti riciclati, come il poliestere riciclato”. Dei 52,000 abiti attualmente disponibili sul sito, solo 64 sono all’altezza di questa affermazione. Shien ha creato una nuova collezione, evoluSHEIN, una “collezione orientata allo scopo” incentrata sui materiali e sull’emancipazione delle donne. Con questo lancio ha dichiarato di sostituire il poliestere vergine, con poliestere riciclato dai rifiuti di plastica. Per realizzare poliestere riciclato occorre togliere i tappi, pulire ogni singola bottiglia da residui vari con acqua calda, eliminare etichette, ridurre la plastica in frammenti e lavarla nuovamente per rendere la materia libera prima di trasformarla in filati privi di petrolio. Il modello di business è sempre lo stesso,una produzione senza sosta e la non qualità venduta nel mondo grazie all’aiuto di modelle che sembrano spesso il risultato di un filtro Instagram. Definizione di Fast Fashion
Per Fast Fashion si intende un settore dell’abbigliamento
che realizza abiti di bassa qualità a prezzi super ridotti e che lancia nuove collezioni continuamente e in tempi brevissimi. La Fast Fashion contribuisce all’inquinamento ambientale causato dall’industria tessile, rendendo questa industria la seconda più inquinante al mondo, nonché tra le prime per consumo energetico e risorse naturali.L’inquinamento però è solo uno dei problemi legati alla Fast Fashion, poiché è da valutare con molta attenzione anche l’aspetto sociale della produzione di moda a basso costo: è scontato affermare che dietro la Fast Fashion si nasconde lo sfruttamento di esseri umani, la discriminazione, lo schiavismo coloniale, il lavoro minorile. Condizioni e sfruttamento Alcuni produttori a Guangzhou, in Cina, dove ha sede il marchio, lavoravano in edifici che avevano finestre sbarrate senza uscite di sicurezza. I lavoratori hanno detto a Public Eye che spesso cucivano per 12 ore al giorno, lavorando 75 ore a settimana, con un giorno libero al mese. Ciò viola le leggi cinesi sul lavoro, secondo le quali le settimane lavorative non dovrebbero superare le 40 ore e ai lavoratori dovrebbe essere concesso un giorno libero a settimana. Guardando nella loro applicazione, in base al filtro “nuovo quotidiano”, si può facilmente vedere che oltre 6000 prodotti vengono caricati sul sito in un dato giorno. Testimonianze Health Canada ha ricordato una giacca di SHEIN per bambini “tossica” dopo che è stato scoperto che conteneva 20 volte la quantità di piombo consentita nei prodotti per bambini. Il Public Eye, un gruppo di vigilanza svizzera, ha pubblicato un rapporto delineando le condizioni di lavoro disdicevoli dello SHEIN. Oltretutto da questa testimonianza possiamo dedurre il motivo per il quale gli oceani siano rovinati:
“Ogni settimana arrivano in Ghana 15 milioni di indumenti di
seconda mano, il 40% dei quali viene sprecato. Il problema è che in Ghana non ci sono discariche o inceneritori, ha affermato la co-fondatrice di Or Foundation, e parte dell’abbigliamento finisce quindi negli oceani”. Conseguenze sono le “creazioni” a così pochi euro a lasciare sempre interdetti oltre a tutto ciò che si cela dietro quel prezzo ultra-conveniente: lavoratori sfruttati, che non hanno un salario minimo, salute compromessa, problemi fisici; un ambiente che continua a essere la spugna delle emissioni nocive prodotta da questo tipo di realtà. C’è un aumento esponenziale di spazzatura che non si riesce a smaltire, rifiuti tossici inseriti nel sottosuolo che portano a gravi malattie. Global recycled standard Il Global recycled standard detto anche “GRS” certifica prodotti ottenuti da materiali riciclati e attività manifatturiere. Valorizza i prodotti realizzati con materiali riciclati, nel rispetto di criteri ambientali e sociali estesi a tutte le fasi della filiera produttiva.
Con questi abiti si supportano le attività di Vital Voices,
un’organizzazione no-profit internazionale nata nel 1997 e fondata tra gli altri da Hillary Clinton e Madeleine Albright, che investe nelle donne leader che si battono contro le più grandi sfide del mondo. Conclusioni Il vero compito è sfatare i miti che queste aziende propagano online, le loro pretese di compassione per il pianeta e per i loro lavoratori. La grafica pulita che promuove “materiali riciclati” e “imballaggi ecologici” in mezzo a un mare di immagini di stock forestali. Queste affermazioni non sono altro che strategie di marketing. Ma la realtà è che SHEIN non potrà mai essere sostenibile. Il successo del marchio si basa sui suoi prezzi bassi e sulla capacità francamente impressionante di duplicare articoli di design in poche ore con materiali rischiosi.