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CAPITOLO 2: L’IMPRESA COME SISTEMA “SOSTENBILE”

Il Global Compact (Patto Globale) è un'iniziativa lanciata nel 1999 dal Segretario
Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan per promuovere la responsabilità sociale
delle imprese e per far sì che il mondo del business possa esso stesso contribuire a
trovare delle soluzioni alle sfide della globalizzazione.

E' un network multistakeholder che unisce governi, imprese, agenzie delle Nazioni
Unite, organizzazioni sindacali e della società civile, con lo scopo di promuovere su
scala globale la cultura della cittadinanza d'impresa.

Durante il suo discorso, Kofi Annan invitò i leader dell'economia mondiale a


stringere un Patto Globale in supporto di nove principi universali nell'area dei diritti
umani, delle norme del lavoro e della tutela dell'ambiente. Da giugno 2004, ai nove
principi ne è stato aggiunto un decimo relativo alla lotta alla corruzione.

A partire dal momento in cui fu lanciato operativamente nel luglio 2000 presso il
Quartier Generale delle Nazioni Unite, il Global Compact si è sviluppato rapidamente
e si presenta oggi come il primo forum globale chiamato ad affrontare gli aspetti più
critici della globalizzazione, attraverso la diffusione della cultura della cittadinanza
d'impresa.

L'idea di fondo del Patto Globale è, infatti, quella per cui le imprese che hanno una
visione strategica di lungo periodo orientata alla responsabilità sociale,
all'innovazione e all'accountability possono contribuire ad una nuova fase della
globalizzazione caratterizzata da sostenibilità, cooperazione internazionale,
partnership in una prospettiva multistakeholder con impatti positivi sulle persone
impiegate nell'impresa, su tutte le fasi della catena del valore e sulla società.

Nel Libro Verde del 2001 la Commissione Europea dà una prima definizione ufficiale
di Responsabilità Sociale di Impresa e individua i sui campi di applicazione in
relazione sia alla dimensione interna d’impresa (gestione delle risorse umane, tutela
della salute, dell’ambiente e della sicurezza), che a quella esterna (rapporti con la
comunità locale, con i fornitori, con consumatori, questione ambientale globale,
tutela dei diritti umani). .

Nello specifico la Commissione definisce la RSI come «l’integrazione volontaria delle


preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali
e nei loro rapporti con le parti interessate, al di là delle prescrizioni legali e degli
obblighi contrattuali» (Commissione europea, 2001)

Le Linee guida destinate alle imprese multinazionali (o Linee Guida OCSE) sono uno
strumento creato dall’OCSE per favorire il superamento delle difficoltà incontrate
nella messa in atto di comportamenti virtuosi. Esse individuano gli ambiti nei quali è
importante che le imprese si comportino in modo responsabile (Divulgazione di
informazioni, Diritti umani, Occupazione e relazioni industriali, Ambiente, Lotta alla
corruzione e alla concussione, Interessi del Consumatore, Scienza e Tecnologia,
Concorrenza, Fiscalità) e, ogni volta, specificano cosa ciò significhi di fatto ed
indicano i più autorevoli standard internazionali cui attenersi.

Il riferimento del titolo alle “imprese multinazionali” ha oggi una valenza soprattutto
storica: in origine, infatti, le Linee Guida furono rivolte soprattutto alle imprese
multinazionali, che maggiormente sfuggivano alle normative nazionali.

I successivi adattamenti le hanno però adeguate al nuovo concetto di responsabilità


sociale, proposta come modo di agire normale delle imprese, tanto che, oggi, le
Linee Guida si definiscono come applicabili, con i dovuti adattamenti, a tutti i tipi di
impresa.

La revisione del 2011, in particolare oltre all’introduzione di un intero capitolo


dedicato al rispetto dei diritti umani, ha reimpostato la responsabilità dell’impresa
in base ad una più ampia concezione della sua sfera di influenza.
In altre parole, con le nuove Linee Guida si è preso atto della globalizzazione delle
catene di fornitura, dei legami sempre più stretti tra i loro operatori ai diversi livelli
e del ruolo che le grandi imprese e le PMI si preparano ad avere, rispettivamente,
nella catena di fornitura. Infatti, le multinazionali saranno chiamate sempre più a
mettere in atto un sistema di selezione dei fornitori (essenzialmente PMI) in base
alla capacità di garantire quegli standard riconosciuti da governi, stakeholders,
investitori e consumatori sul mercato internazionale.

Ecco perché, nelle Linee Guida, nel 2011 si è introdotto il dovere delle imprese di
mettere in atto una due diligence, intesa come “quel processo che, in quanto parte
integrante dei sistemi decisionali e di gestione del rischio, permette alle imprese di
identificare, prevenire e mitigare il proprio impatto negativo, effettivo e potenziale
nelle materie trattate nelle Linee Guida OCSE e di rendere conto del modo in cui
affrontano il problema”.

Il Global Reporting Initiative è un ente non-profit nato con il fine di creare un


supporto utile al rendiconto della performance sostenibile di organizzazioni di
qualunque dimensione, appartenenti a qualsiasi settore e Paese del mondo.
Promuove la sostenibilità economica, ambientale e sociale attraverso un network
che include più di 600 organizational stakeholder. Adottando un approccio
multistakeholder, ha creato uno dei framework più riconosciuti in campo
internazionale per la rendicontazione della sostenibilità. Partecipa a numerose
partnership, tra cui quelle con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico (OECD), l’ISO (Organismo Internazionale di Standardizzazione) e alcuni
organismi dell’ONU, il Programma per l’Ambiente e il Global Compact.

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