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Le categorie fondamentali a cui noi facciamo riferimento per avere una visione del mondo sono
diverse e, la gran parte di esse, dipendono da tanti fattori come: la famiglia in cui cresciamo,
l’ambiente in cui viviamo, le esperienze che facciamo, l’interesse proprio verso la conoscenza, la
disponibilità all’accesso alle informazioni. Grazie ad internet disponiamo di tantissime informazioni
ma bisogna saper scegliere le informazioni di cui abbiamo bisogno. Bisogna acquisire delle
consapevolezze forti e una visione del mondo perché noi dobbiamo costantemente confrontarci con
il mondo della disinformazione. Riuscire ad individuare solo le informazioni rilevanti ci avvicina alla
comprensione della realtà.
Bisogna capire attraverso quali meccanismi noi acquisiamo le informazioni. Come abbiamo acquisito
la capacità di avere una nostra visione del mondo? Le capacità cognitive si sviluppano già a partire
dai 4 anni, quelle alfabetiche a 10. Quindi dobbiamo avere la consapevolezza di vivere all’interno di
un mondo dove bisogna saper scegliere per bene le informazioni che sono, per noi, necessarie ma
anche di essere connessi con noi stessi, nella dimensione del presente, passato e futuro. Ciò è
importante poiché, ad esempio, un trauma del passato può condizionare molto il nostro presente e
futuro. Diceva Karl Popper, a proposito di ciò, che la vita è una continua risoluzione di problemi.
Qualsiasi cosa può contribuire alla formazione della nostra visione del mondo: un film, un
insegnante, un genitore, un libro e così via. Molto spesso lo sforzo che facciamo a comprendere
quale sia la nostra visione del mondo ci aiuta a comprendere chi siamo e a ciò di cui abbiamo bisogno
per poter imparare cose nuove: se abbiamo una visione del mondo possiamo auto formarci. A
proposito di ciò, Alfred North Whitehead, filosofo inglese, diceva: le idee sono ospiti di passaggio.
Questa massima sottolinea il fatto che una persona è in continuo mutamento: io a 60 anni non
penso più come pensavo quando ero ventenne, in linea generale. Può capitare di avere delle idee
che nell’arco degli anni rimangono invariate ma la persona cambia e non sarò mai la stessa persona
che ero quarant’anni fa.
L'equazione di Dirac
“Se due persone interagiscono tra loro per un certo tempo fino all’instaurarsi di sentimenti di
amicizia o di amore, e poi vengono separate, esse non possono essere definite come persone
distinte ma, in qualche modo diventano un’unica persona, (un unico sistema). Dunque, ciò che
accade a una di loro continuerà per sempre ad influenzare l’altra, anche se distanti chilometri o anni
luce”. Questa equazione matematica è definita anche come equazione dell’amore.
Ogni persona viene educata, ex ducere, istruita (istruzione= utilizzo degli strumenti istituzionali
mediante la quale vengono trasmesse conoscenze) mediante la scuola e l’università che hanno
accompagnato la storia dell’umanità. Nel passato le informazioni venivano trasmesse con i dipinti,
parole, segni, scrittura. Platone era contrario alla scrittura perché delego la facoltà della memoria a
ciò che ho scritto e quindi dimenticare. La scrittura è indebolimento della memoria.
Bisogna vivere al massimo le esperienze che facciamo perché sono importanti per arricchire la
nostra visione del mondo, soprattutto perché tra qualche anno non avremo più il tempo da dedicare
allo studio perché lo studio è concentrazione (più che intelligenza) e ciò si adatta male con i vari
impegni di lavoro, famiglia e così via (nello studio conta la costanza nelle ripetizioni). Ognuno di noi
ha un metodo proprio per acquisire: alcuni apprendono grazie alle immagini, altri con le ripetizioni.
Quindi bisogna riflettere su questi elementi per capire qual è il modo migliore per migliorare il
nostro modo di apprendere.
Oggi l’elemento che condiziona maggiormente la formazione delle persone sono i social media
perché passiamo più tempo, con più concentrazione sui cellulari piuttosto che con i docenti. Ma se
un giorno internet dovesse sparire? Noi dobbiamo essere predisposti all’impensabile. In uno studio
del 2008, un intellettuale aveva previsto che, entro il 2020, si sarebbe manifestata una pandemia.
Oggi è impossibile conoscere tutto, nel 400 Pico Della Mirandola conosceva tutto perché la
conoscenza era limitata a pochi libri; oggi escono 1000 libri al giorno. È per questo che noi dobbiamo
costantemente aggiornare il nostro sapere, senza reputarlo mai “definitivo”.
Quando Amazon fu presa di mira per le condizioni lavorative avverse in cui sono costretti a vivere i
suoi dipendenti, l’azienda di Jeff Bezos produsse una pubblicità in cui si parla della ecosostenibilità
al fine di invogliare la persona all’acquisto, nonostante le critiche. Hanno manipolato la realtà
inducendo la clientela ad acquistare dal loro sito di e-commerce mediante una pubblicità in cui non
si parla minimamente dei servizi che offrono ma di un tema che sta a cuore a tutti. Bisogna stare,
dunque, attenti alla manipolazione. Alla base di ciò c’è un meccanismo ben spiegato nel testo “La
lettera rubata” di Allan Poe. La famosa lettera rubata era sotto gli occhi di tutti e nessuno riusciva a
trovarla. Lo stesso meccanismo viene utilizzato nelle pubblicità e nella politica. La verità è
sopravvalutata, non interessa quasi a nessuno. Quando le opinioni si equivalgono, scompare la
verità. Ciò succede nei dibattiti televisivi: se uno dice A e uno dice -A non si saprà mai chi ha ragione.
La stessa cosa succede nella politica: se un politico dice A e un politico che A non è vero ma che -A
è vero, allora come faccio a capire chi ha ragione? Cuius Regio, Eius Religio ("Di chi [è] il regno, di lui
[sia] la religione) se le elezioni sono vinte dalla destra ha ragione la destra, viceversa ha ragione la
sinistra. I vincitori di oggi saranno i perdenti di domani, soprattutto nella politica. Il potere oggi è
qualcosa di molto facile da conquistare, di ancor più facile da perdere e molto difficile da mantenere.
La pubblicità indiretta è quella più efficace: se io parlo bene di me stesso, questo non sarà efficace.
Se parla bene di me il mio collega, ciò sarà molto efficace. Amazon non ha fatto altro che puntare
su un tema accettato da tutti, generando consenso. La gente ha bisogno di identificarsi con lo spot
che guarda per essere invogliata al consumo. Un esempio erano gli spot di Giovanni Rana, che era il
protagonista delle sue pubblicità.
Oggi alla base delle tecniche di manipolazione troviamo gli algoritmi (ad esempio le pubblicità
personalizzate che partono mentre si guarda un video). Sulla base di quanto detto, risulta essere
necessaria una riflessione sulla società della disinformazione. La società digitale ha determinato
diverse conseguenze: tra queste, una punta sulla nostra emotività: noi siamo prevedibilmente
irrazionali (e gli algoritmi lo sanno), i soldi fanno emergere la nostra parte irrazionale. Nei
supermercati risparmiamo al centesimo e spendiamo tantissimi soldi in indumenti. I meccanismi
finanziari condizionano la veduta del mondo.
È necessario sviluppare strumenti per sopravvivere nella società della disinformazione. In che modo
si sopravvive in una società del genere? Individuando in maniera efficace le informazioni che
servono per il mio percorso di crescita. Spesso facciamo affermazioni senza comprendere il
significato di ciò che diciamo. Seguendo il metodo scientifico, nel mondo reale, 1+1= 2 e basta. Nel
mondo sociale, a causa della manipolazione, 1+1= giallo.