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Domande Gavosto

Buongiorno Dr. Gavosto, avrei una domanda da porle. Con il PNRR, lo Stato Italiano sta
cercando di porre un freno alla dispersione scolastica ma non alla qualità degli insegnamenti
che si ricevono e il rapporto Pisa Ocse ne è la manifestazione. Un ragazzo che non ha le
basi per comprendere la lingua italiana e la matematica non solo ha ridotte possibilità di
successo nell’ambito degli studi e magari lavorativi, ma anche dal punto della cittadinanza.
Secondo il suo punto di vista, inasprire le possibilità di accesso a facoltà universitarie che
preparano la persona all’insegnamento come succede con medicina, in modo che solo le
persone più preparate possano svolgere la professione di insegnanti potrebbero migliorare il
grado di preparazione degli insegnanti e dunque la competenze degli alunni, famiglie
permettendo?

Generalmente, la scelta delle scuole superiori viene influenzata o dalla famiglia di


provenienza o da amicizie varie. Tuttavia, molto spesso, capita che un ragazzo si renda
conto che la scelta compiuta non sia giusta per sé e molto spesso si continua un indirizzo
solo perché “ormai si è a buon punto”. Questo potrebbe pregiudicare il percorso universitario
di un individuo, specialmente se consideriamo il fatto che le ambizioni delle persone
cambiano nel corso del tempo. Non pensa che ad oggi gli indirizzi specifici delle scuole
superiori limitino troppo le possibilità di realizzazione dei ragazzi?

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