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LA DONNA-IL

DIRITTO DI CONTARE
CLAUDIA CENTONZE
CLASSE III C
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “QUINTO ENNIO”-LECCE
a.s. 2020 / 2021

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INTRODUZIONE
La macroarea che mi hanno asseganto è stata quella della donna, ciò mi ha dato l’opportunità di
approfondire la condizione femminile, per ricordare le discriminazioni di cui le donne sono state
oggetto nella storia (e purtroppo ancora oggi), e per celebrare le loro conquiste a livello sociale,
politico e scientifico.

Attraverso lo studio delle diverse discipline ho avuto modo di conoscere figure di donne diverse
che, pur essendo partite da condizioni economiche e sociali sfavorevoli, pur vivendo in anni bui
come quelli delle guerre, sono riuscite ad affermarsi nella scienza, nella politica, nell’arte,
nell’imprenditoria.

Si tratta di personaggi molto diversi tra loro ma caratterizzati da una grande forza d’animo, che ha
fatto superare loro difficoltà e pregiudizi, in un mondo tutto al maschile.

Ad oggi ancora non si è raggiunta una vera e piena parità fra i sessi, infatti l’ONU nell’agenda 2030
ha inserito tra i 17 obbiettivi per un mondo migliore anche la parità di genere, ciò significa che c’è
ancora molto da fare in questa direzione.

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Il percorso di emancipazione della donna ha radici lontane ed è stato un cammino lungo e tortuoso;
la consapevolezza che solo tramite una lotta si potesse ottenere la parità di diritti con l’uomo
avviene con la nascita del movimento femminista.

IL FEMMINISMO

La storia ufficiale del femminismo inizia


nell’Ottocento ed è stata divisa in tre diverse
fasi - dette “ondate” - che corrispondono ad
altrettante generazioni di donne decise a battersi
per i propri diritti. Ogni ondata ha portato con
sé nuove priorità, nuovi metodi e nuove
protagoniste.

LA PRIMA ONDATA

Il termine “femminismo” viene coniato nell’Ottocento per battezzare il neonato movimento per
l’emancipazione delle donne. A rappresentarlo erano le suffragette, che lottavano per ottenere
l’allargamento del suffragio - cioè del diritto di voto - anche alle donne. L’epicentro delle loro
battaglie è la Gran Bretagna: è qui che nel 1865 nasce il primo comitato per l’estensione del diritto
di voto. All’epoca solo gli uomini potevano partecipare alla vita politica, mentre le donne erano
relegate in casa. In questa fase il femminismo si concentra quasi esclusivamente su rivendicazioni
di natura politica, ma le suffragette vogliono anche la parità tra uomini e donne nel diritto di
famiglia. In Italia ancora non esiste un movimento strutturato, ma alcune donne - ad esempio Clara
Maffei e Cristina Belgiojoso - partecipano attivamente alla vita politica del paese. Quasi ovunque,
però, le suffragette devono aspettare decenni per vedere risultati concreti: il suffragio viene esteso
alla popolazione femminile solo nel ‘900. In Europa il primo Stato a permettere alle donne di votare
è la Finlandia nel 1906. La Gran Bretagna concede il suffragio alle sue cittadine solo nel 1918,
mentre le italiane e le francesi devono aspettare addirittura fino al secondo dopoguerra.

LA SECONDA ONDATA

Il movimento femminista si risveglia negli Stati Uniti negli anni ‘60 del Novecento. Dopo la guerra,
gli Usa conoscono un boom economico ancor più esplosivo di quello europeo, e la prosperità
contribuisce a logorare le vecchie strutture sociali, già messe in discussione durante il conflitto,
quando le donne avevano sostituito gli uomini impegnati al fronte nelle fabbriche. I temi cari alle
femministe della seconda ondata sono nuovi, e spesso scandalosi per l’epoca: si parla di sessualità,
di stupro e violenza domestica, di diritti riproduttivi, ma anche di parità di genere sul posto di
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lavoro. Sono anni di cambiamenti rivoluzionari: basta pensare che nel 1961 negli Stati Uniti viene
messa in commercio la pillola contraccettiva, che permette alle donne di controllare la propria
fertilità in modo facile, discreto e soprattutto autonomo. Anche in Italia il movimento femminista
prende forma e per la prima volta assume dimensioni di massa. Negli anni ‘70 le piazze del nostro
Paese vengono invase dalle donne, decise a rivendicare diritti ancora negati, come quello di
divorziare o di interrompere una gravidanza indesiderata. Le battaglie per l’aborto e il divorzio sono
le più famose, ma non le uniche. Le femministe italiane si battono anche per modernizzare il diritto
di famiglia, ad esempio rimuovendo il cosiddetto delitto d’onore, che assicurava pene ridotte agli
uomini che assassinavano la moglie adultera.

LA TERZA ONDATA 

Convenzione vuole che negli anni ‘90 sbocci una


nuova era per il movimento femminista. Siamo
in un’epoca in cui, sulla carta, uomini e donne
dei Paesi occidentali hanno pari diritti e pari
opportunità, tanto che qualcuno parla di “società
post-femminista”. Ma le discriminazioni non
sono affatto scomparse, soprattutto nel mondo
del lavoro. Le femministe continuano quindi a lottare perché il divario salariale tra uomini e donne
venga riconosciuto e colmato, segnalano le difficoltà che le professioniste incontrano nel fare
carriera e si battono perché venga istituita una legislazione contro le molestie sul lavoro. Nello
stesso periodo si affacciano le prime femministe islamiche, e il movimento deve fare i conti con le
critiche delle donne di colore, deluse da una battaglia che pur professandosi universale spesso
sembrava guardare solo alle esigenze delle donne bianche.

Abbiamo visto che le donne rivoluzionano la società ma questo non avvenne in tutti i paesi del
mondo infatti ancora oggi in Arabia Saudita la donna è sottomessa e vive in una condizione di
inferiorità rispetto all’uomo.

ARABIA SAUDITA

L’Arabia Saudita occupa buona parte della Penisola Arabica, di cui è il


Paese più importante, sia a livello politico, che religioso e culturale,
poiché è sede de La Mecca.

confini: a nord con Giordania, Iraq e Kuwait, a est con Qatar ed


Emirati Arabi, a sud est con Oman e a sud con lo Yemen.
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Nonostante l'ampia superficie, l'Arabia non è molto popolata e la popolazione è concentrata nelle
città e nelle oasi perché gran parte del territorio è desertico.

L’economia è basata sul petrolio di cui il paese è ricchissimo ma si stanno facendo investimenti
anche per migliorare l’agricoltura, estendendo le zone coltivabili. Si produce frumento e datteri di
cui il paese è il maggior esportatore. La ricchezza derivante dal petrolio è concentrata nelle mani di
pochi, soprattutto della famiglia reale.

LA DONNA IN ARABIA SAUDITA 

La donna saudita è sottoposta alla tutela di un parente


maschio che può essere suo padre, marito, fratello o
figlio. Una custodia permanente, anche in caso di
violenza domestica. Il tutore non provvede alle
necessità della donna, ma le limita, impedendo
qualsiasi forma di emancipazione: non può viaggiare,
sposarsi, lavorare o accedere all’assistenza sanitaria
senza il suo permesso. Nel caso di matrimonio con uno straniero, le donne devono inoltre chiedere
l’approvazione del ministro dell’Interno. La scelta del guardaroba è molto limitata per donne
saudite, che devono indossare sempre l’abaya, un lungo vestito che arriva fino ai piedi, oltre al velo
islamico. Negli anni, è stato concesso solo un minimo margine di libertà sul colore. In questi paesi
purtroppo è molto difficile che il cambiamento della condizione femminile possa avvenire
velocemente. Poiché culturalmente la società è influenzata dalla religione islamica.

LA DONNA NELL’ISLAM

La condizione della donna nell’Islam, ossia nei Paesi a maggioranza musulmana, come l’Arabia
Saudita, è ampiamente discussa e il ruolo nella donna varia molto a seconda dei Paesi presi in
considerazione. In alcuni stati le donne hanno ottenuto diritti concessi solo agli uomini mentre negli
stati più tradizionalisti le norme del Corano sono applicate in maniera letterale e le donne sono
considerate inferiori all’uomo. Numerosi sono i passi del Corano che fanno riferimento alla
condizione femminile però essi sono soggetti a interpretazione e le opinioni sul loro significato
variano tra quanti affermano che il Corano prevede una chiara supremazia dell’uomo sulla donna e
quanti invece affermano che il Corano ha determinato un miglioramento progressivo della

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condizione femminile rispetto alla società araba-preislamica. Dal punto di vista religioso la donna è
considerata uguale all’uomo, ha gli stessi doveri e dopo la morte avrà la vita eterna. Però il Corano
afferma che gli uomini devono essere preposti alle donne. Secondo alcuni, il Corano si limita a dire
che gli uomini devono provvedere al sostentamento economico della famiglia, mentre alle donne è
affidata la cura della casa. La donna, finché rimane in famiglia, è sottoposta all’autorità del padre e
dopo, quando si sposa, passa sotto l’autorità del marito. Inoltre il Corano prescrive che le donne
musulmane debbano abbassare lo sguardo e non mostrare le loro parti più belle, come gli stessi
capelli, che devono essere coperti. L’uso del velo nelle sue diverse tipologie, non è realmente
prescritto dal Corano, ma è più una questione culturale; infatti si ritiene che l’uso del velo per le
donne sia molto antecedente all’Islam. Esistono diversi tipi di velo: alcuni coprono solo i capelli,
altri il viso, altri tutto il capo. Però c’è da dire che negli ultimi cinque anni anche nel mondo
islamico è maturata l’idea di nuovo abito: molte donne velate hanno cercato di superare il problema
di non riuscire a trovare dei completi rispettosi della religione ma anche alla moda; alcune ragazze
islamiche hanno dato vita a blog piuttosto seguiti, diventando delle vere “fashioniste dell’hijab”.

D’ altra parte la moda ha sempre contribuito all’emancipazione femminile, oggi, come nel passato!
E se parliamo di MODA e di emancipazione della donna, non si può non pensare ad un personaggio
divenuto il simbolo, nel secolo scorso, di una generazione femminile che aveva voglia di riscatto:

COCO CHANEL

Gabrielle (dite Coco) Chanel est née en 1883 à Saumur,


d’une mère abandonnée par un mari vagabond le jour
même de leur mariage. À 12 ans, Gabrielle perd sa mère
et se retrouve dans un orphelinat. À l’âge de 20 ans, elle
est engagée comme vendeuse dans un magasin de tissus.
Forte de cette esperienze, elle ouvre en 1910 son premier
magasin de mode à Paris avant de fonder sa maison de
couture en 1916. Elle crée des modèles d’une élégance
toute simple s’inscrivant dans le mouvement de libération de la mode féminine: les premiers
pantalons, la jupe plissée courte, la célèbre petite robe noire moulant les hanches. Apres une longue
parenthèse due à la guerre, en 1954, à 71 ans, Mademoiselle Coco fait son retour sur le devant dela
scène parisienne et présente sa collection. Le style Chanel s’impose, encore une fois, comme

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symbole de la femme libérée et séduisante. Coco Chanel décède en 1971, à l’âge de 88 ans. Deux
de ses crèations les plus célèbres, le parfum n°5, lancé en 1921, et le tailleur de tweed aux coloris
pastel, encore aujourd’hui, connaissent un succès mondial. Sa maison a été reprise par le couturier
français d’origine allemande Karl Lagerfeld.

La moda crea donne diverse così come Alessandro Manzoni è riuscito nel romanzo dei Promessi
Sposi a rappresentare varie figure femminili ognuna con caratteristiche uniche e straordinarie che
rappresentano lo specchio della società dell’epoca e nonostante sembrino perseguitate dal destino
riescono a essere vincenti sugli altri o determinate nelle loro idee.

IL CONCETTO DI DONNA NEL MANZONI

Nel Seicento la donna di estrazione popolare era destinata a fare la contadina, la serva, oppure a lavorare “a
giornata” come operaia tessile, bambinaia, lavandaia. Le contadine aiutavano anche gli uomini nei campi
oltre a occuparsi delle faccende di casa. Mentre le donne aristocratiche o borghesi erano destinate al
matrimonio e la loro istruzione era orientata perlopiù al saper leggere, scrivere e al culto della religione.

Alessandro Manzoni, nell’opera I Promessi sposi, ben descrive alcune figure femminili e le loro
condizioni, tipiche di questo periodo. In particolare quella della protagonista Lucia Mondella e
quella della monaca di Monza che simboleggiano la contadina soggetta ad attenzioni indesiderate
da parte dei nobili proprietari e la donna nobile costretta dalla famiglia a prendere i voti pur non
avendo alcuna vocazione 

LE FIGURE FEMMINILE CHE VEDIAMO NEI PROMESSI SPOSI SONO:

LUCIA MONDELLA: La figura femminile maggiormente


rilevante dei Promessi Sposi è Lucia, fidanzata di Renzo. E’ una
giovane contadina, figlia di Agnese ed orfana di padre. E’ una
persona molto semplice, poco appariscente, cresciuta secondo i
dettami della religione cattolica dell’epoca e la cui unica ambizione
è di sposare Renzo. Dalla descrizione di Manzoni emerge il ritratto
di una ragazza nel fiore degli anni dal carattere timido e introverso.
Lucia è molto riservata, pia e devota. All’apparenza può sembrare
fragile e indifesa ma in realtà nel corso del romanzo emerge che
una grande forza la sorregge che deriva dalla sua profonda fede
nella provvidenza.

LA MONACA DI MONZA/ GERTRUDE: Gertrude rappresenta


l’opposto di Lucia. La sua personalità è complicata e inquieta ed il
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carattere aggressivo, volubile e superbo. La famiglia e l’ambiente corrotto in cui è vissuta le hanno
provocato sofferenze che l’hanno portata a chiudersi in sé. Il suo animo è arido e disincantato ed il
suo rapporto con la fede, a differenza di Lucia, è caratterizzato dal dubbio e dalla sfiducia. Anche il
ceto sociale a cui appartengono le due donne è all’opposto, Gertrude appartiene alla nobiltà, mentre
Lucia è di umili origini. Gertrude è stata costretta dalla famiglia a farsi monaca ma la vita del
convento non le si addice è infatti una monaca singolare sia nel vestire che nel modo di esprimersi.
E’ estremamente infelice ed incline a peccare ma nello stesso tempo succube del senso di colpa, ciò
determina in lei un conflitto interiore che rende il personaggio estremamente tragico.

AGNESE: Agnese, madre di Lucia, è impulsiva, sbrigativa e pratica con un


temperamento molto lontano dai sentimenti virtuosi e pacati della figlia.
Rappresenta la saggezza popolare. Dà consigli, basandosi sulla sua esperienza
di vita, che in buona fede ritiene efficaci mentre in realtà spesso sono sbagliati.
Molto protettiva nei confronti della figlia è lei che escogita le soluzioni più
ingegnose per risolvere la situazione, fino ad ideare il matrimonio a sorpresa.

PERPETUA: Perpetua ha una caratteristica in comune con


Agnese: entrambe sono molto protettive, l’una nei confronti
di Lucia e l’altra di don Abbondio. La perpetua è infatti
l’affezionata e fedele serva di Don Abbondio, governante e protettrice nello
stesso tempo e quindi, a seconda dell’occasione, serva ubbidiente o domestica
energica e determinata. Pronta, decisa e sicura di sé si contrappone all’insicuro e
pauroso curato incapace di qualsiasi decisione. 

Il nostro passato, così come il presente, è ricco di donne che hanno contribuito a
scrivere pagine importanti della storia dell’umanità, in molti casi offrendo il loro genio per il
processo sociale e culturale, lanciandosi in imprese titaniche. Voglio rendere omaggio a donne
importanti che hanno lasciato il segno sia in Italia che nel mondo.

Prima fra tutte, in ordine cronologico:

MARIE CURIE

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E Marie Curie disse: «Com'è essere sposati a un genio?
Non so, chiedetelo a mio marito» Maria Salomea
Skłodowska nacque a Varsavia il 7 novembre 1867 in una
famiglia di insegnanti. La

sua passione per lo studio era grandissima ma in Polonia a


quel tempo le donne non potevano accedere

agli studi superiori. Per questo si trasferì a Parigi


laureandosi in Fisica nel 1893 e in Matematica nel

1894. In quel periodo Marie si innamorò di Pierre Curie, un professore della scuola di Fisica e
Chimica Industriale di Parigi che nel luglio del 1895 divenne suo marito. Insieme approfondirono le
ricerche dello scienziato Becquerel che nel 1896 aveva scoperto per caso le proprietà radioattive
dell’Uranio. I mezzi a disposizione che avevano lei e il marito erano davvero rudimentali ed il loro
laboratorio era praticamente un garage: ma l'impegno e la passione li portarono a scoprire altri
elementi radioattivi: uno lo chiamarono Polonio, in onore della patria di Marie, il secondo Radio,
per via della sua enorme radioattività, cioè la proprietà di emettere radiazioni.

Nel 1903 arrivò il riconoscimento da parte dell'Accademia di Svezia che assegnò ai due coniugi il
Premio Nobel per la Fisica. Nel 1906 Pierre Curie morì investito da una carrozza; un mese dopo la
Facoltà di Scienze della Sorbona decise di affidare a Marie Curie il corso di Fisica appartenuto al
defunto marito, divenendo così la prima donna ad insegnare nella famosa università francese.
Continuò a lavorare anche nel campo della ricerca e nel 1910 riuscì ad isolare il radio sotto forma di
metallo per renderlo più facilmente lavorabile: per questo nel 1911 le venne riconosciuto il Premio
Nobel per la Chimica. Partendo dagli studi sulla radioattività che è la proprietà che hanno gli atomi
di alcuni elementi di emettere spontaneamente radiazioni, si arrivò a scoprire che alcuni atomi sono
elevatamente instabili e danno origine ad un processo detto reazione a catena, nel corso della quale
si libera una grande quantità di energia. Una reazione a catena incontrollata è, per esempio, il
principio sul quale si basa la bomba atomica.

Si è pensato di sfruttare questa energia per ottenere elettricità, cosa che avviene nelle.

CENTRALI ELETTRONUCLEARI

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il cui funzionamento è simile a quello di una centrale
termoelettrica. In esse però l’acqua viene riscaldata dalla
fissione nucleare. Le strutture nelle quali avviene la fissione
controllata si chiamano reattori.

Questi possono essere di due tipi:

i reattori lenti che utilizzano come combustibile basse percentuali di uranio 235; in essi la reazione a
catena si sviluppa lentamente, producendo energia che viene utilizzata per far girare le pale di una
turbina;

i reattori veloci sono caratterizzati da una maggiore potenza. Sono definiti anche autofertilizzanti
poiché producono contemporaneamente sia energia sia nuovo combustibile nucleare.

L’uso delle centrali nucleari per la produzione dell’elettricità può anche provocare degli incidenti
come quello di Chernobyl, in Ucraina, avvenuto il 26 aprile 1986. A causa di alcuni difetti nella
struttura e di una serie di errori, la reazione nucleare sfuggì al controllo, ci fu un ‘esplosione e lo
spargimento nell’atmosfera di una nube di sostanze radioattive, che raggiunsero gran parte
dell’Europa e anche l’Italia. In seguito a questi problemi le centrali nucleari in Italia furono chiuse.

Oltre al rischio di incidenti c’è anche il problema dello smaltimento delle scorie radioattive che
rimangono radioattive per lungo tempo e non esiste ancora un metodo che riesca a renderle innocue.
Ma la forma più pericolosa di inquinamento è quello da radiazioni che possono essere emesse
nell’ambiente non solo da esplosioni nucleari, ma anche dai rifiuti che provengono dalle centrali
nucleari, dagli stabilimenti farmaceutici, da ospedali, laboratori, ecc. Gli elementi radioattivi, una
volta immessi nell’aria, vengono trasportati dagli agenti atmosferici anche per lunghe distanze e
ricadono al suolo contaminando anche la vegetazione. In questo modo le radiazioni entrano nella
catena alimentare, passando agli animali e all’uomo.

La stessa Marie Curie fu vittima, inconsapevole, dei danni arrecati dalle radiazioni.

Un’altra donna di Scienza, meno conosciuta ma non meno importante fu

ROSALIND FRANKLIN

Il 10 dicembre del 1962 tre scienziati, Francis H.C.Crick,


James D. Watson e Maurice H.F. Wilkins, ricevettero il
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Premio Nobel per la Medicina per aver scoperto la struttura del DNA e il suo meccanismo di
replicazione. Però alla lista di scienziati mancava un nome, quello di Rosalind Franklin. Le sue
fotografie ai raggi X del DNA sono state descritte come “le più belle fotografie ai raggi X di
qualsiasi sostanza che siano mai state fatte” e hanno for- nito la prova per il modello della doppia
elica di Watson e Crick. Nella corsa alla scoperta del DNA, Rosalind Franklin ha giocato un ruolo
importante senza che le sia stato mai riconosciuto in vita, sia perché è scomparsa a soli 37 anni nel
1958, e sia a causa dell’invidia dei suoi colleghi e dei pregiudizi nei confronti delle donne. Rosalind
Elise Franklin nacque a Kensington il 25 luglio 1920 da una famiglia ebrea benestante.

E’stata una biofisica e cristallografa a raggi X prima a Cambridge, poi in Francia e infine presso il
King’s College di Londra. Iniziò i suoi studi di cristallografia a raggi X sul carbone, poi applicò la
stessa tecnica sul DNA, di cui si conosceva l’esistenza, ma non la struttura. Nel 1952, la Franklin
ottenne una foto molto nitida del DNA, la famosa Photograph 51, anche se lei non parlò mai di
“doppia elica”. Al contrario, James Watson, sulla base di quanto raccontatogli da Wilkins, che
lavorava nello stesso King’s College, si recò a Londra e, non appena vide la Photograph 51, ebbe la
certezza che il modello da lui ipotizzato assieme a Crick era corretto. In tempi brevissimi, i due
scienziati pubblicano su Nature il loro modello di DNA a doppia elica, utilizzando alcune foto ai
raggi X realizzate da Wilkins, anche se meno belle di quelle della Franklin. Quest’ultima morì a soli
37 anni, nel 1958, per un tumore all’ovaio probabilmente causato dall’uso prolungato dei raggi X
usati nelle sue ricerche. Solo molti anni dopo, nel 2002, una giornalista americana, Brenda Maddox,
pubblicò il libro “Rosalind Franklin: la donna che scoprì la struttura del DNA”, ristabilendo
equilibrio in questa vicenda e restituendole il giusto valore.

IL DNA

Il DNA o acido desossiribonucleico è la molecola che si trova nel nucleo di ogni di ogni cellula e
contiene il patrimonio genetico di un organismo.

Struttura del DNA

La molecola di DNA è composta da un doppio


filamento avvolto a spirale. Il DNA è costituito da una
sequenza di quattro tipi diversi di unità, chiamata
nucleotidi. In tutti gli esseri viventi ogni nucleotide è
formato dagli stessi componenti: acido fosforico,
zucchero desossiribosio e basi azotate. I due filamenti di
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DNA sono composti dall’acido fosforico e dallo zucchero; le basi azotate che rappresentano invece
gli scalini sono disposte verso l’interno della molecola. Nel DNA di tutti gli organismi esistono solo
quattro tipi di basi azotate: -adenina -guanina -timina -citosina. Per formare gli scalini della scala,
le basi azotate si appaiano due a due in modo molto preciso:

-l’adenina si lega con la timina, formando la coppia di basi complementari A-T

-la guanina si lega con la citosina, formando la coppia di basi complementari G-C

Duplicazione del DNA

Quando una cellula si riproduce, dando origine a due


cellule figlie identiche alla cellula madre, è necessario che
si duplichi anche il DNA, in modo che ogni cellula abbia
lo stesso materiale genetico della cellula d’origine. La
duplicazione del DNA avviene nel nucleo delle cellule e
si divide in diverse tappe:

- la molecola di DNA si apre come una cerniera lampo e i


due filamenti si separano

- ciascuno dei due filamenti funziona come uno stampo


per costruire un filamento nuovo, uguale a quello di
partenza. Il risultato del processo di duplicazione porta
alla costruzione di 4 molecole di DNA, due copie uguali, ognuna formata da un filamento nuovo e
uno vecchio.

Trascrizione

Oltre al DNA esiste un altro acido nucleico, l’RNA.

Ogni volta che è necessario costruire una particolare


proteina, il gene che ne contiene le istruzioni deve
essere ricopiato in una molecola di RNA
messaggero. Nel nucleo della cellula, quindi, il
DNA si apre come una cerniera nel punto in cui è
presente il gene. A questo punto un filamento di
DNA funziona da stampo per fare una copia della sequenza ordinata di nucleotidi: la guanina si lega

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alla citosina, mentre l’adenina si lega all’uracile. Le istruzioni contenute nella nuova molecola di
mRNA o RNA messaggero sono scritte in un linguaggio diverso. Il filamento di RNA messaggero
che si è formato si stacca poi dal DNA, esce dal nucleo e si sposta nel citoplasma della cellula,
mentre la doppia elica di DNA si ricostituisce con i due filamenti che si appaiano di nuovo. L’RNA
messaggero esce dal nucleo e arriva al citoplasma dove si attacca a un organulo chiamato ribosoma,
da qui inizia

La traduzione o Sintesi proteica

La traduzione è lo stadio della sintesi delle


proteine in cui le istruzioni portate dall’mRNA
vengono tradotte nella sequenza corretta di
amminoacidi per formare una proteina. La
traduzione si svolge sui ribosomi. Una proteina è
formata da una sequenza precisa di amminoacidi.
Gli amminoacidi si trovano liberi nel citoplasma,
dove vengono trasportati fino ai ribosomi per
essere uniti in lunghe catene proteiche. Questo
trasporto è affidato ad un altro tipo di RNA presente nel citoplasma: RNA di trasporto. Durante la
sintesi delle proteine l’RNA messaggero scorre dentro al ribosoma e avviene la traduzione perché la
sequenza di nucleotidi dell’RNA si traduce in una sequenza di amminoacidi della proteina.

Rosalind Franklin è quindi diventata il simbolo della discriminazione delle donne nel mondo della
scienza così come dall’altra parte del mondo e molti anni dopo, una donna come tante, con un
semplice “no”, ha contribuito a rendere il mondo un luogo migliore

ROSA PARKS

Rosa Parks was an African-American civil rights activist. She was


called "the mother of the Modern-Day American civil rights
movement" and "the mother of the freedom movement".

Parks is best known for what she did in her home town of Mont-
gomery, Alabama on December 1, 1955. While she sat in a seat in
the middle of the bus, the bus driver told her to move to the back
of the bus so a white passenger could take the seat in the front of
the bus. During this time, when there were no white seats for
white people, black people were told to get up out of their seat.
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Parks refused to move. The driver demanded, "Why don't you stand up?" to which Parks replied, "I
don't think I should have to stand up." The driver called the police and had her arrested.

This led to the Montgomery bus boycott. The boycott lasted 381 days. This caused a change in the
law. After that, black people were able to sit wherever they wanted to on the bus. Her refusal to let
others treat her differently was an important symbol in the campaign against racial segregation. She
was born as Rosa Louise McCauley on February 4, 1913, in Tuskegee, Alabama. Beginning at age
11, Parks attended the city's Industrial School for Girls in Montgomery. In 1929, while in the 11th
grade and attending a laboratory school for secondary education led by the Alabama State Teachers
College for Negroes, Parks left school to attend to both her sick grandmother and mother back in
Pine Level. Parks didn't return to her studies. Instead, she got a job at a shirt factory in
Montgomery. After marrying in 1932, she earned her high school degree in 1933 with her husband's
support.

After the Bus Boycott she had become a symbol of the “Civil Rights Movement”, Parks suffered
hardship in the months following her arrest in Montgomery and the subsequent boycott. In 1987 she
cofounded the “Rosa and Raymond Parks Institute for Self Development “ to provide career
training for young people. She was the recipient of numerous awards, including the Presidential
Medal of Freedom (1996) and the Congressional Gold Medal (1999).

On October 24, 2005, Parks quietly died in her apartment in Detroit, Michigan at the age of 92. She
had been diagnosed the previous year with progressive dementia, which she had been suffering
from since at least 2002.24

Rosa Parks disse no al razzismo e all’ingiustizia!

Come lei anche

JOAN BEAZ

Joan Baez, è una cantautrice e attivista


statunitense, famosa per il suo stile vocale,
così come per il suo impegno civile . Detta
“l’usignolo di Woodstock “ per l’estensione

vocale di tre ottave, canta da più di cinquanta


anni ,in molte lingue . Nonostante sia
considerata una folk-singer, ha cantato anche
musica rock, pop, country e gospel. Autrice di molte delle sue canzoni,è nota anche per le
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interpretazioni dei brani di: Bob Dylan , The Beatles , Jackson Browne , Paul Simon , The Rolling
Stones. Nata a Staten Island nel 1941 da padre messicano e madre scozzese; da ragazzina veniva
presa in giro dai compagni di scuola per il colore della sua pelle. La sua carriera fu legata
soprattutto alla musica folk, quella che racconta di un popolo antico e delle sue lotte. Canzoni e
ballate che danno voce ai condannati, ai detenuti, agli emarginati. È il folk revival, che si affermò in
America nei primi anni Sessanta. Nel 1961 Joan Baez
conobbe Bob Dylan, allora ancora sconosciuto al grande
pubblico e per qualche anno cantarono insieme ed
ebbero anche una relazione. Fu anche a capo del
movimento di protesta pacifista contro la guerra del
Vietnam e per questo fu arrestata due volte nel corso del
1967. La sua carriera musicale si è un pò bloccata negli
anni Ottanta ma non è mai diminuito il suo impegno politico e sociale. Joan Baez ha continuato a
esprimere la sua solidarietà nei confronti di tutti coloro che soffrono a causa di governi totalitari: ha
cantato per le madri dei desaparacidos in Argentina e per gli abitanti della Bosnia e dell’Iraq.
Recentemente ha cantato anche per noi Italiani, chiusi in isolamento per il Co-vid 19 e ci ha
dedicato una famosa canzone di Gianni Morandi “Un mondo d’amore”.

Come nella musica così nell’arte le donne sono riuscite a proporre esempi di determinazione e
coraggio per compiere lotte sia collettive ma anche personali contro malattie che avrebbero potuto
cambiarne il destino… così non è stato per

FRIDA KAHLO

Frida Kahlo (Coyoacán 1907 – 1954) è


considerata una delle più importanti pittrici
messicane.  Fin da bambina dimostra di avere un
carattere forte, passionale, unito ad un talento e a
delle capacità fuori dalla norma. Purtroppo la sua
forza di carattere compensa un fisico debole: è
infatti affetta da spina bifida, che i genitori e le
persone intorno a lei scambiano per poliomielite, non riuscendola così a curare nel modo adeguato.

La prova più dura per Frida arriva però nel 1925. Un giorno, mentre torna da scuola in autobus
viene coinvolta in un terribile incidente che le causa la frattura multipla della spina dorsale, di
parecchie vertebre e del bacino. Rischia di morire e si salva solo sottoponendosi a 32 interventi
chirurgici che la costringono a letto per mesi.
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Ha solo 18 anni e le ferite al fisico la faranno soffrire per tutta la vita, compromettendo
irrimediabilmente la sua mobilità.

Durante i mesi a letto immobilizzata da busti di metallo e gessi, i genitori le regalano colori e
pennelli per aiutarla a passare le lunghe giornate. . I genitori incoraggiano sin da subito questa
passione per l’arte, tanto da installare uno specchio sul soffitto della camera di Frida, così che possa
ritrarsi nei lunghi pomeriggi solitari. È questo il motivo dei numerosi autoritratti dell’artista. Lei
stessa dirà: “Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco
meglio”.

Frida Kahlo nel 1928, a 21 anni, si iscrive al partito comunista messicano, diventando una convinta
attivista. È in quell’anno che conosce Diego Rivera, il pittore più famoso del Messico
rivoluzionario. Non riuscì mai ad avere figli, a causa del suo fisico compromesso dall’incidente.
Quando rimase incinta del primo figlio, Frida fece di tutto per portare avanti la gravidanza. Si
dovette arrendere solo quando i medici la costrinsero ad abortire per evitare che perdessero la vita
sia lei che il bambino.

La colonna rotta

Quest’opera mostra il corpo squarciato dell’artista, che viene tenuto


insieme dal busto in metallo. La sua colonna vertebrale, lesionata a
seguito dell’incidente in autobus, viene sostituita da una colonna ionica
rotta in diversi punti e incapace di sostenere pesi come quello dello
stesso corpo. Che cosa ha voluto raccontare Frida? Attraverso questa
tela ha confessato tutto il dolore fisico ed emotivo che ha subito a
seguito all’incidente e durante i lunghi periodi trascorsi a letto, usando
anche chiari simboli cristiani come il sudario e i chiodi che la
trafiggono.

Le due Frida

Questa tela è stata realizzata nel 1939, anno ricco di dolore per
Frida sia a causa dei suoi problemi fisici sia per lo stacco dal
marito, da cui si era separata proprio quell’anno dopo il ritorno da
un viaggio in Europa. Ma che argomento ha voluto affrontare? Il
tema è quello del doppio: qui infatti ha realizzato due versioni di
sé stessa, quella di sinistra con abiti occidentali e quella di destra
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con abiti messicani e l’anello di unione tra le due parti di sé è proprio Diego. Un dettaglio
fondamentale è il piccolo medaglione nella mano della Frida a destra, da cui parte una vena che
collega le due figure raggiungendo i due cuori: questa vena però viene recisa dalla Frida a sinistra,
causando un sanguinamento che viene identificato come la ferita ed il dolore per la fine del
matrimonio.

Ai nostri giorni una donna diventata famosa per aver sfidato se stessa e i suoi limiti è

FEDERICA PELLEGRINI

Federica Pellegrini è una nuotatrice e personaggio televisivo italiana


specializzata nello stile libero. In questa specialità è la primatista
mondiale in carica nei 200 m ed europea nei 400 m. Soprannominata
la Divina e considerata la più grande nuotatrice italiana della storia ed
una delle più forti e longeve di sempre, in carriera ha preso parte a
quattro rassegne olimpiche: la prima nel 2004 quando, solo sedicenne, conquistò la medaglia
d'argento nei 200 m stile libero divenendo all’epoca la più giovane atleta italiana a salire su un
podio olimpico individuale. Quattro anni dopo, ai Giochi di Pechino, vinse in quella stessa gara la
medaglia d'oro regalando all'Italia il primo successo olimpico femminile nella storia del nuoto. Ai
mondiali di Melbourne 2007 infranse il primo degli 11 record del mondo da lei stabiliti in carriera.
Fu campionessa iridata dei 200 m e 400 m stile libero sia nel 2009 sia nel 2011, diventando la prima
nuotatrice capace di vincere consecutivamente il titolo in entrambe le distanze in due diverse
edizioni della manifestazione. Ai campionati del mondo è anche l'atleta più vincente in una stessa
gara grazie ai 4 ori, 3 argenti e 1 bronzo conquistati in otto diverse edizioni: dalla rassegna di
Montréal 2005 a quella di Gwangju 2019, infatti, è sempre salita sul podio nei 200 m stile libero. La
rivista Swimming World Magazine la elesse "Nuotatrice dell'anno" nel 2009 e "Nuotatrice europea
dell'anno" nel 2009, 2010 e 2011. Inoltre, per i successi ottenuti ai Giochi Olimpici nel 2004 e nel
2008 venne insignita dei titoli di Ufficiale e successivamente di Commendatore dell'Ordine al
merito della Repubblica italiana.

Ma quali diritti riconosce la nostra Repubblica attraverso la Costituzione alle donne?

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I DIRITTI DELLE DONNE NELLA COSTITUZIONE

Gli articoli 3, 37 e 51 ci dicono che la Repubblica non


solo riconosce l’uguaglianza tra uomo e donna, ma
deve rimuovere gli ostacoli che impediscono alle
donne di poter partecipare attivamente alla vita
sociale, economica e politica del paese e cioè che
impediscono alle donne di accedere a posti di
responsabilità nel lavoro, in politica e nella vita
sociale. La Costituzione riconosce alle donne dei
diritti in particolare?

Ovviamente. tutti i diritti riconosciuti dalla


Costituzione sono riconosciuti agli uomini ed alle
donne senza alcun tipo di distinzione.

Per ragioni storiche e per sottolineare meglio l’eguaglianza uomo – donna, la Costituzione ha però
voluto sottolineare in modo particolare alcuni diritti evidenziando che essi vanno in concreto
riconosciuti alle donne. Si tratta in dettaglio:

 della protezione della maternità, cioè la predisposizione da parte delle strutture pubbliche di


tutto quello che occorre per agevolare la donna nel delicato compito dell’essere madre;

 del diritto della donna lavoratrice, a parità di lavoro, di conseguire le stesse retribuzioni del
lavoratore e di avere condizioni di lavoro che le consentano di adempiere la sua funzione in
seno alla famiglia;

 del diritto della donna all’elettorato attivo una volta conseguita la maggiore età (del diritto
cioè a votare i propri rappresentanti);

 del diritto alle pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso agli uffici pubblici ed alle
cariche elettive in condizioni di uguaglianza.

CONCLUSIONE

Io credo che per ognuno di noi sia importante capire, studiare e approfondire soprattutto ciò che ci

riguarda in prima persona; il mio interesse è stato quello di capire quali enormi sacrifici abbiano
fatto

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le donne per raggiungere dei diritti un tempo negati, sia nel mondo del lavoro e delle professioni,
sia

nel mondo della formazione scolastica. Ecco perché ho scelto, per ogni materia da me studiata in

quest’ultimo anno, una donna simbolo delle conquiste raggiunte in vari settori. Il messaggio che

voglio lasciare a tutti voi è che, grazie ad una lotta iniziata più di un secolo fa, le donne hanno

conquistato traguardi un tempo inimmaginabili anche se, ancora oggi, in molte parti del mondo e

purtroppo anche nel nostro paese le donne sono ancora vittime di discriminazioni e pregiudizi.

Quindi, mentre il mondo ha fatto progressi nella parità di genere e nell’emancipazione delle donne

attraverso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (tra cui la parità di accesso all’istruzione primaria

per ragazzi e ragazze), donne e ragazze continuano a subire discriminazioni e violenze in ogni parte

del mondo. La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma è la condizione
necessaria per un

mondo prospero, sostenibile e in pace e anche se la strada da percorrere è ancora lunga, io penso
che

con l’impegno di tutti potremo raggiungere questo meraviglioso traguardo.

INDICE SOMMARIO

Mappa interdisciplinare...................................................PAG.2

Introduzione..................................................................PAG.

Tecnologia: Marie Curie-Le Centrali Elettronucleari..................PAG.5

Scienze: Rosalind Franklin- Il DNA.................................... PAG.7

Matematica: Il Lavoro e la disparità di genere: aspetti statistici.......PAG.11

Geografia: Arabia Saudita..........................................................................PAG.13

Religione: La donna nell’Islam...................................................................PAG.15

Francese: Coco Chanel................................................................................PAG.16

Arte: Dora Maar...........................................................................................PAG.17

Italiano: Lucia Mondella..............................................................................PAG.19


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Storia: Le donne partigiane.........................................................................PAG.21

Inglese: Rosa Parks........................................................................................PAG.22

Musica: Joan Baez..........................................................................................PAG.24

Scienze Motorie: Federica Pellegrini-Le Olimpiadi....................................PAG.25

Conclusioni......................................................................................................PAG.27

Sitografia..........................................................................................................Pag.28

Bibliografia........................................................................................................PAG.29

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