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LA GLOBALIZZAZIONE
Negli ultimi anni il concetto di globalizzazione, relativamente sconosciuto no a pochi
decenni fa, ha cominciato a dilagare nei dibattiti politici, in economia e nei media. Per alcuni
come per Ritzer “la globalizzazione indica una serie di processi che comportano crescenti
ussi multidirezionali di beni, persone e informazioni in tutto il pianeta”. Questa de nizione
mette in evidenza la crescente uidità o liquidità del mondo contemporaneo, ma per molti
studiosi globalizzazione signi ca anche che viviamo sempre più in uno stesso mondo, dato
che individui, aziende, gruppi e nazioni diventano sempre più interdipendenti.
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Elementi della globalizzazione
Il processo di globalizzazione è strettamente legato allo sviluppo di quella che è nota con la
sigla Ict (information and communication technology) che ha accresciuto la velocità e
l'ampiezza delle interazioni tra persone di ogni parte del mondo. Se si pensa solo al
campionato del mondo, per esempio do quello avvenuto nel 2014, grazie alla tecnologia
satellitare, alle reti televisive globali, a internet, o ai cavi sottomarini, miliardi di persone in
tutto il mondo hanno potuto seguire l'incontro dal vivo. Ora vediamo tutti quei fattori che sono
elementi caratterizzanti della globalizzazione:
Sviluppo dell'ICT: l'espansione delle comunicazioni globali è stata facilitata da una serie di
importanti progressi tecnologici nell'infrastruttura mondiale delle telecomunicazioni. Nei
paesi dotati di telecomunicazioni molto sviluppate, abitazioni e u ci dispongono oggi di
molteplici connessioni con il mondo esterno. Tecnologie simili, come internet, permettono e
facilitano la compressione del tempo e dello spazio, favorendo la comunicazione da una
parte all'altra del mondo tra individui distanti.
Flussi di informazioni: oltre ad aver moltiplicato le possibilità di contatti tra individui di tutto
il mondo la di usione Ict ha anche facilitato la circolazione di informazioni su persone ed
eventi geogra camente distanti. Quotidianamente i media globali portano nelle case notizie,
immagini e informazioni, assicurando un contatto continuo e diretto con il mondo esterno.
Alcuni degli eventi più rilevanti del passato recente, come la caduta del muro di Berlino nel
1989 oppure gli attentati alle torri gemelle nel 2001 si sono svolti di fronte ad un pubblico
davvero globale.Il passaggio ad un'ottica globale presenta due importanti dimensioni: in
primo luogo, è sempre più di usa la consapevolezza che la responsabilità sociale non si
ferma ai con ni nazionali, ma si estende ben oltre e in secondo luogo, la prospettiva globale
sembra indebolire in molti il senso dell'identità nazionale legata allo stato nazione.
Globalizzazione economica: per alcuni sociologi di orientamento Marxista i processi di
globalizzazione dipendono sicuramente anche dalle tendenze dell'economia capitalistica, e
dall'incessante ricerca del pro tto. Luke Martell, sociologo, sostiene ad esempio che: “è
impossibile comprendere i diversi aspetti della globalizzazione senza tenere conto delle
strutture economiche che ne sono alla base e degli stimoli economici che sono in stretta
relazione con il pro tto”Imprese transazionali: ulteriore impulso alla globalizzazione viene dato
dalle imprese
transnazionali, che sono imprese che producono beni e commercializzano servizi in più di un
paese, come per esempio Coca-Cola, General Motors e molte altre. L'importanza di queste
è accresciuto sicuramente dal 1945 in poi, da quando nel primo dopoguerra si sono
sviluppante negli Stati Uniti per poi prendere piede in tutto il mondo. Tra la ne degli anni 80
e l'inizio degli anni 90 le imprese transnazionali sono enormemente cresciute con la
creazione di tre enormi mercati regionali: l'Europa con il mercato unico, l'Asia – Paci co con
la dichiarazione di Osaka e l'America settentrionale con l'accordo nordamericano di libero
scambio. La tesi della globalizzazione crescente dell’industria manifatturiera è spesso
formulata in termini di catene globali delle merci cioè reti mondiali di processi lavorativi dai
quali scaturisce un prodotto nito.
Globalizzazione politica: la globalizzazione inoltre si lega a fattori politici, il primo dei quali
è stato il crollo del comunismo, avvenuto nei paesi dell'Est europeo a partire dal 1989 e
culminato nel crollo dello stesso regime sovietico nel 1991. A partire da questo momento
tutti i paesi che facevano parte dell’ex blocco sovietico hanno fatto passi in direzione dei
sistemi politici ed economici di tipo occidentale. Il crollo del comunismo ha accelerato
dunque il processo di globalizzazione; altro fattore politico caratterizzante è l’ampliamento
dei meccanismi internazionali e regionali di governo, che avvicinano tra loro gli stati-nazione.
Due tra le più importanti organizzazioni internazionali che riuniscono gli stati-nazione sono:
l’ONU che consegue l’obiettivo associando individualmente gli stati-nazione e l’Unione
Europea che ha per prima introdotto una forma di governance transazionale per cui gli stati
membri devono rinunciare ad certo grado di sovranità nazionale. Altre forme di
globalizzazione politica sono le organizzazioni internazionali governative e non governative,
dove le prime sono organismi costituiti da più governi ai quali viene conferita la
responsabilità di sovrintende a una particolare area di attività transazionale,mentre le
seconde (le ong) sono organizzazioni indipendenti che lavorano a anco di organismi
governativi nella risoluzione di problemi internazionali.
Approcci alla globalizzazione
La globalizzazione è al centro di un acceso dibattito in cui discute il carattere dei fenomeni
che ne farebbero parte e il concetto stesso di “globalizzazione”. Una sistematizzazione della
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controversia si trova nel lavoro di David Held che ha diviso i partecipanti a questo dibattito in
tre scuole: iperglobalisti, scettici e trasformazionalisti.
Iperglobalisti: Sostengono che la globalizzazione sia un fenomeno molto reale, in continua
espansione, le cui conseguenze sono visibili in tutto il mondo. Secondo Kenichi Ohmae essa
ci condurrà a un mondo “senza con ni ” in cui le forze di mercato saranno più potenti dei
governi nazionali. Le tesi degli iperglobalisti si fondano in gran parte sulle trasformazioni
degli stati-nazione che hanno sempre più perso il potere di controllare i destini nazionali.
Anche i cittadini si rendono conto che i politici hanno poco margine di intervento su questi
problemi e di conseguenza perdono ducia negli attuali sistemi di governo nazionale. In
conclusione per gli iperglobalisti la globalizzazione è l’inizio di un’era in cui si va sviluppando
una coscienza globale mentre si ridimensiona l’importanza e l’in uenza dei governi
nazionali.
Scettici: Sostengono che la globalizzazione non sia un fenomeno nuovo. La globalizzazione
moderna si di erenza dal passato solo per il gran numero di interazioni tra stati, per questo
sarebbe più appropriato usare il termine “internazionalizzazione”. In questa prospettiva i
governi mantengono un ruolo chiave nella regolamentazione e coordinamento dell’attività
economica. Secondo gli scettici l’economia mondiale non è completamente globalizzata in
quanto gli scambi di beni avvengono all’interno di tre grandi aree (Europa, Asia-Paci co e
Nord-America), di conseguenza si concentrano sui processi di regionalizzazione all’interno
dell’economia mondiale che portano alla formazione di blocchi nanziari e commerciali.
Trasformazionalisti: Si collocano in una posizione intermedia tra gli iperglobalisti e gli
scettici. Vedono la globalizzazione come un processo fondamentale che plasma le società
pur mantenendo le vecchie strutture. I governi nazionali mantengono una gran parte del loro
potere ma si stanno ristrutturando in risposta alle nuove forme di organizzazione sociale. La
globalizzazione non è vista come un percorso lineare e unidirezionale ma come un processo
dinamico, multidirezionale e soggetto a continue modi cazioni.
Conseguenze della globalizzazione:
Produce una cultura globale tramite per esempio l'utilizzo di internet, ra orza inoltre quelli che
sono i valori tradizionali. Maggiore individualismo, i soggetti sono più liberi di decidere
per la loro vista rispetto al passato. La globalizzazione ci spinge a vivere in modo più aperto
e ri essivo rispetto al passato, chiamandoci a reagire e ad adattarci costantemente al nostro
ambiente in mutamento.
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