La donna nella storia della civiltà è sempre stata subordinata all’uomo.Le differenze tra i due generi portano quello femminile a sottostare a quello maschile ,il quale, rispetto alla donna , occupa un ruolo privilegiato all’interno della società. Tradizionalmente la figura della donna è sempre stata legata a quella del nucleo familiare, come madre e domestica , alla quale erano concessi ben pochi diritti e poche libertà.Tuttavia , nel corso dei secoli , la donna ha intrapreso un processo di emancipazione che le ha permesso di acquisire maggiore libertà e dignità e , soprattutto , un ruolo all’interno della società. Ad oggi , infatti , sembra normale e quasi scontato la facoltà , per una donna , di accedere a posti di comandando, politicamente rilevanti o di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione. Non è sempre stato così , difatti , queste conquiste sono tappe di un lungo percorso che ha avuto la prima organicità nel 1869 con il movimento delle ‘suffragette’, il quale lottava per il diritto di voto alle donne. Ma è nel XX secolo che l’emancipazione femminile raggiunge l’apice: dapprima con i moti del 1968, grazie ai quali , ad esempio, meno di dieci anni dopo sono state portate al centro dell’attenzione questione cruciali come il divorzio e l’aborto (in Italia rispettivamente nel 1970 e nel 1978). La vera prima grande tappa nel processo di emancipazione femminile è stata l’acquisizione del diritto di voto , avvenuta solo nel 1945. La nostra Costituzione , sulla spinta della visione riformista , ribadisce la pari uguaglianza sia sul piano formale che sul piano sostanziale di cui godono , indistintamente , uomini e donne. Con l’art 37 , inoltre, vuole tutelare la donna lavoratrice . Infatti , sul piano lavorativo l’uguaglianza tra uomo e donna è ancora lontana da raggiungere , non solo in Italia ma anche nel resto del mondo : le donne hanno più difficoltà a trovare un lavoro , percepiscono salari più bassi e nel concreto faticano ad accedere a posizioni di potere. Difatti , a prescindere dalla formazione e dalla carriera , arrivare ai vertici della società e di leadership è ancora un privilegio appannaggio degli uomini. I fattori che alimentano il divario sono numerosi. Il principale è la tendenza a far ricadere sulla donna , molto più che sull’uomo , le responsabilità di cura nei confronti di figli o parenti anziani ; elemento che spinge la donna a restare fuori dal mercato del lavoro , a lavorare meno ore rispetto agli uomini , o a non perseguire avanzamenti di carriera. Inoltre , la pandemia ha esacerbato le disparità esistenti tra donne e uomini in quasi tutti gli ambiti della vita, segnando un arretramento rispetto alle faticose conquiste del passato : il 98% delle persone che hanno perso il lavoro , durante la pandemia , è donna. Pertanto , il raggiungimento dell’uguaglianza di genere rientra in uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Dunque , ciò sta a sottolineare quanto sia necessario e importante garantire a uomini e donne pari opportunità. La disparità di genere investe ancora in maniera rilevante le società medio-orientali , dove la componente religiosa incide particolarmente sulla visione della figura femminile , che viene quasi oggettificata e subordinata alla figura dell’uomo visto come un patriarca e legato ancora saldamente al suo ruolo di genere. Sono ancora poche le donne in possesso della patente di guida e quelle che possono frequentare l’università, ancora meno quelle che hanno libertà di uscire non accompagnate dal proprio marito o padre. Se giuridicamente ed a livello teorico il problema risulta risolto nelle società occidentali , concretamente non è così. Molti sono ancora i passi in avanti da compiere per raggiungere la piena uguaglianza : ancora sulla donna gravano molti pregiudizi di genere e pesano la mentalità arretrata di molti uomini ; basti pensare al fenomeno del femminicidio o dello stalking , che altro non sono che un riflesso della cosiddetta ‘mascolinità tossica’. Sebbene sia improntate che le riforme vengano fatte sulla carta , la vera rivoluzione deve partire nella coscienza delle masse nonché nell’educazione dei figli , sia maschi ,che femmine : entrambi vanno educati al rispetto , all’autoconsapevolezza , nonché all’apertura mentale. A tal proposito ,citando le parole di Rita Levi Montalcini, ‘ le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente.Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale . Le donne sono la colonna vertebrale della società ‘ . Le donne risultano essere la struttura portante di una società che possa definirsi civile e moderna.
Identità di genere e modello professionale nel lavoro sociale: Diversità di atteggiamento, di aspettative, di modalità comunicative, di soggetti sessuali, nelle organizzazioni lavorative