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Prima composizione

Secondo le statistiche delle indagini, gli italiani rimangono dai genitori fino a
trent’anni. Questo fenomeno non è solamente italiano ma può essere osservato anche
in altri paesi europei, come la Grecia e la Spagna. In questa composizione rifletteremo
su questo fatto per trovare le ragioni per cui succede e commenteremo se questo
fenomeno è positivo o negativo.

Prima di tutto dobbiamo sottolineare que gli italiani hanno smesso di partire dai
genitori dopo la crisi economica che è diventata molto presente negli anni del 2000. A
causa della disoccupazione gli italiani non possono trovare i soldi che gli
permetteranno di prendere in affitto un appartamento tutti i mesi. Soprattutto oggi,
dopo l’aumentazione dei prezzi degli affitti è diventato ancora più difficile pagare un
affitto, facendo qualsiasi lavoro. Nei nostri giorni non parliamo più della ricerca di un
lavoro che ci permette di  sopravvivere, ma anche per la sopravvivenza dobbiamo fare
piu’ di un lavoro, affinche’ essere indipendenti.

In Europa, anche questo anno l’elevata  inflazione ha complicato ancora di più la


situazione ed è molto difficile per un giovane poter essere indipendente anche per fare
semplicemente la spesa. Quindi, quando si abita con i genitori che avevano comprato
una casa negli anni 90, che hanno uno stipendio fisso, e che fanno la spesa e cucinano
ogni giorno, si può avere una qualità di vita alta senza stressarsi della sopravvivenza.

Ma questo fenomeno rimane ambiguo. Non possiamo caratterizzarlo come positivo o


negativo. Da una parte, la gente che abita dai genitori fino a una certa età, non puo’
diventare indipendente, visto che è sempre protetta da loro. Ma nello stesso tempo ha
l’occasione di migliorare i rapporti con i genitori e di prendersi cura di loro quando
invecchiano. Questo fenomeno potrebbe essere positivo, anche se pensiamo in un
modo ecologico. Quando c’è una camera vuota in una casa sembra molto più pratico
usarla per ospitare i figli  o le persone che hanno bisogno di aiuto. Ma, in tutti i casi,
dobbiamo trovare l’equilibrio tra la dipendenza e l’indipendenza. Dobbiamo avere la
volontà di essere indipendenti e vivere da soli, ma quando siamo in difficoltà
economica, dobbiamo sapere chiedere dell’aiuto.

Seconda composizione

 Gentile Signore,

Buongiorno. Mi permetto di scriverLe per esprimerLe un problema che affronto da


due mesi per quando riguarda la Sua rivista. Dopo aver fatto il mio abbonamento per
potere ricevere ogni settimana la Sua rivista, e dopo averla ricevuta le prime quattro
settimane, è da due mesi che non ho ricevuto niente, cosa che mi è sembrata strana,
perciò ho preso la decisione di scriverLe. Devo sottolineare che questa rivista sulla
drammaturgia del teatro contemporaneo è molto importante per me, visto che devo
utilizzarla nella mia bibliografia per scrivere la mia tesi di dottorato. Ho verificato che
ho bene effettuato il pagamento della rivista, dunque penso che il problema non sia
provocato da parte mia. Vorrei il Suo aiuto per potere trovare una soluzione e
risolvere il problema il piu’ presto possibile. Dopo aver verificato che il problema non
viene da parte mia, potrebbe mandarmi le riviste che non ho potuto ricevere ? Sarebbe
molto utile per me.

Aspettando la Sua risposta ,

La ringrazio in anticipo.

Cordiali saluti,

Dimitrios GODIS 

Terza composizione

 Signore Godis,

La ringrazio del Suo messaggio e Le esprimo tutte le mie scuse, per quanto riguarda
questo malinteso che è stato capitato. A volte, le persone che sono impegnate a
distribuire le riviste fanno degli errori o perdono gli indirizzi degli abbonati. Visto che
a causa del covid ci sono meno di persone che lavorano in presenza in questo periodo,
forse la fatica dell’impiegato che doveva distribuire le Sue riviste l’ha fatto
dimenticare. Ho appena parlato con il settore della distribuzione e i miei colleghi mi
hanno confermato che riceverà tutte le riviste alla fine della settimana prossima.
La ringrazio della Sua pazienza e la Sua gentillezza.
Rimango a Sua disposizione per qualsiasi domanda.
Cordiali Saluti,
Giorgio Buchner, direttore dell'Ufficio Abbonamenti della rivista  Teatro
contemporaneo. 

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