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Celi 5, test 4, p. 98. B.1.

Εννοείται ότι στέλνω μια επιστολή, για να δημοσιευθεί στη στήλη ενός περιοδικού,
που είναι αφιερωμένη στη γνώμη των αναγνωστών. Θα έπρεπε να ξεκινήσω με κάποια
προσφώνηση; Για παράδειγμα: «Αγαπητέ [...] »; Όμως, εδώ δεν προσδιορίζεται ο
παραλήπτης...

Dopo aver letto un vostro articolo sull’evoluzione della lingua italiana, vorrei anch’io
esprimere la mia opinione su quest’ argomento.
La lingua è come un organismo: vive, si sviluppa, ma se una volta smette di essere
arricchita, diventa gradualmente “morta”. Diventa solo l’oggetto delle ricerche dei
filologi; una lingua solo da essere letta (e probabilmente dagli esperti).
È chiaro che la lingua sia influenzata da molti fattori e segua i percorsi della società.
Nei tempi in cui viviamo, un fattore importante quasi per ogni cambiamento è lo sviluppo
della tecnologia digitale. In essa, i ritmi veloci della comunicazione hanno creato un
nuovo linguaggio che consiste in parole più brevi o a volte basate sui processi tecnologici
e l’uso dei social media. Ad esempio, i giovani parlano diversamente dalle generazioni
successive, e quindi nei loro messaggi scritti uno può trovare parole come “L.O.L”,
“O.M.G”, che indicano certi sentimenti. Si tratta di un codice comunicativo tra i giovani,
il quale ha preso forme diverse nel corso dei decenni, ma ora, oltre ad essere parlato, è
anche un linguaggio scritto.
Un altro motivo per cui ci sono tanti cambiamenti o anche un impoverimento della
lingua è il basso numero dei lettori e delle lettrici. In poche parole, ci siamo allontanati
dalla lettura di ogni tipo di testo, e quindi non pratichiamo le nostre capacità espressive.
Così il nostro vocabolario diventa più povero o almeno più semplice. Gradualmente, si
perde, per esempio, la connessione con la Letteratura classica che ha una forma più
elegante.
Tali fenomeni sono osservati anche in Grecia. Secondo me, sarebbe utile, per quanto
riguarda la lingua greca, ritornare un po’ allo studio della sua forma antica. Un corso del
tipo deve esistere in ogni classe delle scuole secondarie (senza necesseriamente essere
esaminato). Così le nuove generazioni capiranno di più parole, significati e proverbi che
ora non conoscono e perciò non li usano.
Per concludere, il cambiamento è il motore della vita e la lingua è collegata alla vita
degli utenti di essa. Il cambiamento è inevitabile. A mio parere, mantenendo un legame
con le radici della lingua, vivendo al presente e avendo lo sguardo al futuro, la transizione
sarà fatta in modo indolore ed in un modo normale.

Eleni Tzavolaki

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