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PERIODICO DI CULTURA NEO-ILLUMINISTA

NUMERO 34 NOVEMBRE 2021 (ANNO XV N.1)


w w w.c iv i l t a l a ica.it
Editoriale

1.239.423
Unmilioneduecentotrentanovemilaquattrocento-
ventitrè italiani hanno posto la loro firma per chie-
dere un referendum che, depenalizzando il reato
di “omicidio del consenziente” legalizzi de facto
l’eutanasia nel nostro paese. Di questi ben 383.672
Alessandro hanno posto la loro firma on line.
Chiometti

Questa modalità ha reso più facile il deranno una posizione netta contro
raggiungimento della fatidica “soglia” il referendum. Ovvero, non diranno
PROPRIETARIO ED EDITORE necessaria a far svolgere un referen- mai: “votate no!”
Civiltà Laica APS dum nel nostro Paese e, di conseguen-
Via Carrara, 6 - 05100 Terni Ci hanno provato due volte, nel non
za, ha causato il panico fra i politican-
e-mail: redazione@civiltalaica.it troppo recente passato, a fermare i
ti degli alti palazzi. Costoro, mentre
diritti civili accettando la sfida nelle
va in stampa questo nuovo numero di
DIRETTORE RESPONSABILE urne e ne sono usciti con le ossa rotte.
Civiltà Laica dedicato ancora una vol-
Marco Vulcano Sia sul divorzio che sull’aborto.
ta ai temi del fine vita, stanno dispe-
COMITATO DI REDAZIONE ratamente cercando di bloccare con Hanno imparato la lezione e infatti,
Stefania Paolucci, Alessandro Gentiletti, qualche cavillo da azzeccagarbugli il nel 2005 hanno sfruttato l’astensio-
Alessandro Petrucci, Silvia Menecali, referendum sulla legalizzazione del- nismo per far sì che l’assurda legge
Federico Piccirillo, Francesco Saverio Paoletti,​
la cannabis; non sia mai che le mafie 40/2004 sulla procreazione assistita
Marcello Ricci, Massimiliano Agostini,
Alessandro Chiometti, Valentina della Bella​, restasse in vigore. For-
Massimilano Brasile tunatamente per poco
Stampato per APS Civiltà Laica Ma il referendum sull’eutanasia si tempo grazie ai ricorsi
da IRIS G.T.F.C. srl Narni Scalo (TR) legali contro parti di
farà, a meno che i politicanti non essa.
Autorizzazione del Tribunale di Terni
n. 03/07 dell/8 Marzo 2007
abbiano così paura del suo svolgimen- Ci scommettiamo; par-
to da far cadere il governo Draghi leranno di “quesiti con-
Questo numero è stato chiuso
il 9 novembre 2021 per farlo rinviare a chissà quando (o fusi”, di “temi distanti
magari annullare, già che ci siamo). dal sentire popolare”,
GRAFICA del fatto che “su cer-
Katapulta Design di Agnieszka Goclowska te cose è meglio che si
http://katapulta.eu esprima il parlamen-
perdano i profitti dei traffici illeciti di to” e cercheranno di sfruttare il me-
questa. nefreghismo e l’ignoranza di troppi
Certo, se fossimo in un paese civile e italiani. In pratica, come sempre, si
non in Italia, ovvero l’Assurdistan, faranno forza sull’astensionismo
qualche forza politica invece di pen- che, anche nelle elezioni comunali di
sare a mettere i bastoni in mezzo alle questo 2021, è stato superiore in mol-
ruote di un successo popolare così te città al 50%.
IMMAGINE IN COPERTINA
importante penserebbe di farsi cari-
Katapulta Design
https:/katapulta.eu co di così tante richieste popolari e Dire “votate no” invece comporte-
predisporre un percorso parlamen- rebbe il dover spiegare le proprie
tare rapido che, con buona pace de- posizioni e quindi, vista la debolezza
gli integralismi religiosi che abbiamo e l’anacronismo di queste, andare in-
tollerato fin troppo, renda inutile il contro inevitabilmente a pessime fi-
referendum e predisponga una serie gure e, di conseguenza, regalare voti
di misure (non repressive) in vista del al raggiungimento del quorum (il 50%
riconoscimento di questo diritto. più uno degli elettori, ricordiamolo).
Ma tutto ciò ovviamente non avverrà, Ecco perché nonostante l’innega-
perché come al solito i talebani de noantri bile evidenza che dopo il caso di Dj
punteranno tutto sul boicottaggio del Fabo le opinioni sulla questione siano
referendum. molto cambiate (i sondaggi parlano
di percentuali di italiani favorevoli
Lo immaginiamo già; né la Cei né i all’eutanasia che oscillano tra un mi-
politicanti che devono ai prelati di nimo del 70 e un massimo di quasi il
oltretevere le proprie poltrone pren-
90% e possiamo testimoniare che, a nostra memoria, mai Tuttavia il successo ottenuto dall’associazione Luca Co-
avevamo visto file di ragazzi per firmare ai banchetti in scioni è molto importante e ha l’indubbio merito di aver
piazza come è successo questa estate) la vera battaglia è riacceso i riflettori sul tema. Riflettori che gli oscurantisti
ancora da combattere e, purtroppo, è tutta in salita. vorrebbero tener sempre spenti.
Gli italiani aventi diritto al voto alle ultime elezioni po- Per altro, come dimostra la triste fine del Ddl Zan in que-
litiche del 2018 erano circa 51 milioni. sti giorni, affidare le proprie istanze ai nostri meschini
Questo significa partiti italioti che
che bisogna por- sono totalmente
tare alle urne 26 in balia di ogni
milioni di italia- gioco di potere
ni perché il refe- (economico, reli-
rendum sia valido. gioso o mediati-
Viceversa, pen- co) non è certo il
sando che l’ultimo caso.
referendum che Quindi nonostan-
in Italia ha rag- te la consapevo-
giunto il quorum, lezza che sarà
quello sul nucleare una battaglia ben
nel 2011 (peraltro dura e che siamo
poco distante dal pronti a sentirne
disastro di Fuku- e vederne di ogni
shima che aveva tipo (cattofascisti
sensibilizzato mol- che ci accuseran-
to la popolazione) no di essere na-
è passato con il 54% zisti, fans dell’in-
degli aventi diritto quisizione che si
al voto, ai talebani de noantri basta convincere poco più di proclameranno difensori della vita, bottiglie d’acqua e
due milioni di persone, rispetto alla fisiologica astensione crackers portati ai piedi del letto di chi viene alimentato
che già c’è in un referendum, per far si che questo diritto con il sondino da anni, parlamentari che dimostreranno
rimanga negato. ancora una volta come il nostro pappamento sia la parte
Ecco perché è sempre un azzardo mettere le questioni che peggiore del Paese) ben venga il referendum!
riguardano i diritti civili sotto la scure della decisione a E noi saremo lì a dare il nostro contributo. Sempre e per
maggioranza. Soprattutto quando si vive in una democra- sempre dalla stessa parte.
zia come la nostra che, di certo, perfettamente compiuta Quella dei Diritti.
non è.

Aggiornamenti

La sala del commiato di Terni resta


disponibile
In riferimento alle notizie uscite qualche mese fa sulle pos-
sibili alienazioni delle proprietà del Comune di Terni che
avrebbero potuto riguardare anche la struttura dell’ex cir-
coscrizione Est in via delle Puglie, struttura dove attualmen-
te si trova la sala del Commiato Laico, come associazione
“Civiltà Laica APS” abbiamo chiesto un chiarimento ufficiale
al Comune.
Ci è stato risposto che la struttura in oggetto non rientra nel
suddetto piano di alienazioni del Comune e quindi la sala co-
munale presente in essa, resterà a disposizione dei cittadini
interessati secondo le tariffe comunali già note (40 € per 3 bato dalle 7,30 alle 13,30 e il martedì e il giovedì anche fino
ore, 65 € per 5 ore e 95 € per tutta la giornata) e resta asse- alle 16,30 in orario continuato.
gnata in via prioritaria alla funzione di Sala del Commiato.
Ringraziamo in modo particolare l’Assessore Benedetta
La sala si può prenotare negli orari di apertura al pubblico Salvati per la cortesia e il suo impegno per chiarire la que-
degli uffici cimiteriali del Comune di Terni: dal lunedì al sa- stione. 

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Opinioni

QUESTIONI TIPICAMENTE
UMANE
Un racconto breve di Ilaria Alleva
Ilaria
Alleva
Bip. Bip. Bip. Ogni suono di quella potesse scegliere, non vorrebbe mai essere ridotto in tali
macchina è un promemoria crudele. Stefano non c’è più. condizioni. Che vita è quella a cui lo costringono? Pieno
Il messaggio è questo. Sara lo osserva con il magone alla di tubi e di sonde che respirano, mangiano ed evacuano
gola. È da qualche settimana che l’incidente ha costretto al suo posto?
suo fratello in un letto d’ospedale. “Abbiamo fatto tutto I loro genitori sembrano essere nello stato di negazione
il possibile” hanno detto i medici un volta fuori dalla sala più completo: non fanno che ringraziare il cielo di non
operatoria, con le cuffiette strette tra le mani e gli occhi aver tolto loro il figlio. A Sara sembra che non si rendano
bassi. Sì… ma non è bastato. In sala operatoria, Stefano ha conto che chiunque decida della vita e della morte degli
avuto un arresto cardiaco e l’ossigeno non è arrivato al esseri umani ha dato a Stefano una condizione ben peg-
cervello per un tempo tale da causare danni irreparabili. giore della morte. Ha studiato farmacia, ha avuto modo
Sempre che si potessero riparare quelli avuti in prece- di farsi un’idea più chiara della situazione. Non c’è nulla
denza. Se anche Stefano dovesse un giorno risvegliarsi, da ringraziare. Quale Dio preferirebbe per una sua creatura
probabilmente non riconoscerebbe nemmeno i suoi ge- queste condizioni piuttosto che il regno dei cieli?, pensa Sara
nitori, la verità è questa. Per Sara è assurdo considerare ogni volta che vede sua madre pregare. Le viene sem-
“in vita” qualcuno ridotto così. Lei sa che suo fratello, se pre il mal di stomaco. Stefano non è nemmeno credente.
Non ha mai avuto il coraggio di affrontare apertamente
il discorso con sua madre per non darle un dispiacere,
ma non si è mai curato dei dettami del cattolicesimo. Ha
vissuto i suoi quarant’anni al massimo, convinto che non
ci fosse altra vita che questa. Sara, al contrario, non ha
mai fatto mistero del suo scetticismo. Stefano la rimpro-
verava sempre: “Che consolazione rimane a chi è sempre
più vicino alla morte se non la speranza di un’altra vita?
Lasciali credere a quello che vogliono, non torturarli
con la tua logica”.
Stefano ha aperto gli occhi. All’inizio è sembrato un
miracolo. È diventato un incubo quando Sara si è
resa conto che Stefano non li vede, non li ricono-
sce, non ha idea nemmeno di chi sia o cosa sia
successo. Sapeva che questo era lo scenario più
plausibile. Ma non immaginava che sarebbe
stato così devastante provarlo sulla propria
pelle. Lo chiamano stato vegetativo per-
manente. Significa che Stefano ha meno
consapevolezza di sé di quanta ne abbia
un cactus. Ha gli occhi fissi davanti a
sé. Qualche volta muove le palpebre.
Se gli si stringe la mano, le sue dita
fanno dei movimenti quasi im-
percettibili, ma sembrano esse-
re dei riflessi incondizionati
più che dei gesti guidati
da una qualche sorta
di volontà. Di solito
pazienti affetti da
questo disturbo ri-
escono a respirare
da soli, ma Stefano
presenta un’insuf-

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ficienza polmonare. Staccarlo dalle macchine significhe- in coma ad uno degli ultimi incontri.
rebbe ucciderlo. I medici hanno illustrato a Sara e ai suoi È sola nella stanza di Stefano. Lui dorme. Sembra così
genitori tutte le complicazioni di uno stato vegetativo sereno quando dorme. Bip. Bip. Quel suono crudele la fa
permanente. Hanno parlato di infezioni, e hanno usato impazzire. Bip. Bip. Afferra la presa e indugia qualche se-
altri paroloni spaventosi. Hanno detto che Stefano po- condo. Guarda ancora una volta suo fratello. È riuscita
trebbe morire tra sei mesi o tra cinque anni, in queste a intrufolarsi nella stanza dove tengono la morfina. Ha
condizioni. Sara è inorridita all’idea di vedere Stefano riempito la siringa di morfina, con una dose di molto su-
ridotto così per i prossimi anni. periore al normale. Non avrebbe mai creduto che le sue
“Cosa può sentire?” ha chiesto. conoscenze infermieristiche sarebbero servite a questo.
“Non lo sappiamo con certezza”. Mentre inietta in vena la morfina a suo fratello, Sara pre-
ga di non dover passare guai per aver posto fine alle sue
Sara potrebbe giurare di aver visto suo fratello piangere sofferenze. Fa in fretta e furia e si rimette a sedere, come
mentre lo staff medico esponeva le opzioni. se niente fosse, in attesa che quel suono maledetto di-
Le complicazioni non tardano ad arrivare. Ogni settima- venti un lungo Biiip. Non ci vuole molto. Sara si fa trovare
na ce n’è una diversa. Eppure i medici affermano che non in lacrime al capezzale del fratello. È l’unico momento
ci sono le condizioni per porre fine alle sofferenze di Ste- in cui si sente di nuovo vicina ai propri genitori, quando
fano, che non stanno effettuando su di lui nessuna cura si abbracciano per darsi conforto del lutto. I dottori non
non necessaria. Con i dovuti accorgimenti, Stefano può sembrano affatto sorpresi.
continuare a vivere. O meglio a sopravvivere. Sara non Procedura standard in casi simili: autopsia richiesta
riesce più nemmeno a guardarlo. Le sembra che lo stiano dall’ospedale, per lo scarico di responsabilità. Sara suda
torturando più che curarlo. Le sembra di essere stata ca- freddo dopo quelle ventisei ore passate a rimuginare. Per
tapultata in un film dell’orrore. le questioni burocratiche preferisce andare lei, evitando
“Questi polmoni non vogliono proprio collaborare” scuo- ai genitori un ulteriore stress. Vedere suo fratello sul let-
te la testa sua madre quando cerca di parlare con il figlio, to dell’obitorio le fa venire da vomitare. Il medico legale
come un rimprovero bonario. A Sara viene da vomitare. le ha fornito un secchio, dice che succede spesso.
Sara ha perso il conto dei giorni facendo dentro e fuori “Signora Sturzo, suo fratello molto semplicemente ha
dall’ospedale. Lui sta dormendo. Sembra tranquillo, in reagito male alle ultime dosi di morfina. È come se gli
pace. Probabilmente è l’effetto della morfina, dopo l’en- fossero state fatte tre dosi insieme nell’ora prima della
nesima infezione polmonare cui si è aggiunta quella delle morte”.
vie urinarie. La colpa è dei tubi. Succede spesso, dicono. Il medico la guarda fisso negli occhi. Sara con il volto
Ma Sara inizia a pensare che suo fratello stia cercando un mortalmente pallido chiede: “È strano, no?”
modo per lasciarsi morire. Non sanno cosa può sentire.
Non è cosciente, non ha consapevolezza di sé. Ma come Il medico continua a guardarla per un momento. “Sì. Ma
possono esserne certi? La peggiore delle ipotesi è quella non così tanto. Succede, a volte, che il paziente si lasci
in cui Stefano sa benissimo cosa gli è successo, in una morire. In un certo senso, è come se riuscisse ad avere
parte sconosciuta del cervello, ma non può fare niente ancora un qualche potere sul proprio fisico. Così reagisce
per dirlo o per cambiare questa situazione. Sara ha un male, rifiuta i farmaci, o come in questo caso li assimi-
incubo ricorrente in cui Stefano è intrappolato all’inter- la troppo velocemente. O almeno, noi ce lo spieghiamo
no di un vaso da fiori, sommerso dal terriccio, e le grida così. Ne sappiamo davvero poco, in casi del genere. È
“aiuto”. Ma è un urlo muto. Lei lo sente solo nella pro- raro” dice ancora una volta fissandola bieco da sopra la
pria testa, perché lui non può parlare. E poi, il terriccio mascherina, “ma non è impossibile. Si sa come finiscono
lo seppellisce. La sensazione che questa sia esattamente queste cose”. Sara potrebbe giurare che questa sia un’in-
la condizione che suo fratello è costretto a vivere le resta sinuazione piuttosto specifica, dal tono con cui è stata
attaccata sulla pelle ogni volta con maggior forza. pronunciata. “Abbiamo finito?” chiede timorosa. Il me-
dico sospira. “Sì, sì, abbiamo finito, può andare. E condo-
Sara ha parlato a lungo con più di un medico e con di- glianze”. Sara si avvia verso l’uscita dell’obitorio. Cerca
versi membri del gruppo di supporto che ha trovato lì di non lasciar trapelare il suo tremore. “Un’ultima cosa,
in ospedale. Ha capito tutto quello che c’era da sapere. signora Sturzo… sarebbe meglio che non dicesse ai suoi
Le differenza tra coma, stato vegetativo e minima co- genitori di quest’ultima complicazione. Sa, l’ospedale
scienza, le possibilità di ripresa, le cure, le implicazioni potrebbe passare dei guai e… aprire un’inchiesta forma-
etiche, morali e legali di un gesto estremo. L’unica cosa le. Sarebbe una rogna per tutti”. Sara e il medico legale
che sembra mettere tutti d’accordo è l’ignoranza. Il non si fissano ancora una volta. Poi lei annuisce convinta e
sapere. La convinzione che non ci sia una risposta giu- sussurra un “arrivederci” prima di andarsene per sem-
sta univoca. Sara ha capito benissimo che quella risposta pre da lì. 
varia di caso in caso e non può venire da nessuna entità
superiore. La morte e il dolore non hanno a che fare con
nessun Dio, sono delle condizioni tipicamente umane. E Nota:
da uomini devono essere gestite. “L’unica consolazione Trattasi di opera letteraria totalmente frutto dell’immaginazione dell’au-
è che con le dosi di morfina se anche dovessero soffrire trice. Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è da ritenersi
non lo sentirebbero”, ha detto una signora con il marito puramente casuale.

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Storie

Un’altra piccola storia


ignobile
Silvia La mamma di Azzurra è morta improvvisamente il 22 dicembre 2020 a Roma.
Menecali

Nel rispetto del suo agnosticismo, Azzurra e suo fratello que ha il diritto di poter ricordare la persona defunta,
avrebbero voluto ricordarla con un rito laico, ma hanno celebrarla, piangerla e segnare una linea di confine tra
rinunciato vedendosi negata la possibilità di utilizzare la vita vissuta insieme ed il futuro in sua assenza. Ma
la sala del commiato del Cimitero del Verano per man- questo diritto in Italia viene garantito soltanto se la
canza di una disponibilità. Questa indisponibilità è fa- dipartita viene celebrata nella promessa di un aldilà e
cilmente comprensibile, essendo quella l’unica sala del della vita eterna.
commiato disponibile in una città di quasi tre milioni
di abitanti. Certo, a meno che non si scelga di muoversi Si nasce una sola volta, si muore una sola volta, ma se
verso Ostia, come fosse una piacevole gita domenicale vogliamo celebrare questi due momenti non necessa-
in famiglia. riamente nella Gloria del Signore, dobbiamo spera-
re che prima di noi qualcuno abbia voluto affrontare
Non credo che tra chi ci legge sia mai accaduto di fare ogni genere di labirinto burocratico con tanto di infi-
esperienza di mancato rito religioso per mancanza di nite raccolte firme per non doverlo fare in mezzo ad
una Chiesa disponibile, e non mi riferisco alle mancate una strada. E noi di Civiltà Laica ne sappiamo ben più
celebrazioni nel primo periodo di lockdown per la pan- di qualcosa.
demia.
Si nasce una sola volta, si muore una sola volta, e tra
Si nasce una sola volta, si muore una sola volta, e chiun- questi due eventi dobbiamo continuamente fare a spin-

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toni per conquistare un briciolo di diritto all’autode- derava essere presenti quando sarebbe avvenuta (non
terminazione perché di leggi ne abbiamo, ma ci vuole presenti nel luogo dove si svolge, ma in attesa fuori) Az-
un attimo a renderle difficili da applicare: se la sala del zurra poteva richiedere di essere avvisata ad un costo
commiato non c’è, il funerale te lo fai a casa, o in strada, di 200 euro per la chiamata. Diversamente, l’avrebbero
o non lo fai, perché di certo in lista di attesa non ti ci chiamata a cremazione avvenuta.
puoi mettere.
Personalmente immagino che in questi casi ci si chie-
Non puoi mica tenere una salma in attesa per mesi... da se qualcuno stia girando un filmato per un esperi-
giusto? Sarebbe assurdo...giusto? mento sociale sulla capacità di reprimere la rabbia; ma
era solo la realtà con cui Azzurra ha avuto a che fare in
Ma da noi l’assurdo è la norma e infatti i mesi di attesa quei giorni, e che ha poi scoperto essere quella con cui
sono proprio quelli che si è trovata di fronte Azzurra, quotidianamente le persone si imbattono nella Capita-
una volta rinunciato al rito di commemorazione e pro- le, solo che in questo caso era pronta la scusa dell’alta
ceduto alle pratiche per la cremazione, come da volon- mortalità da Covid.
tà da sempre espressa della madre.
“Nel caos più totale e nel senso di assoluta incredulità di
La madre di Azzurra è stata trasportata al cimitero di fronte a tutto quello che stavamo vivendo, abbiamo avuto la
Prima Porta, l’unico a Roma a ricevere le salme in atte- fortuna di poter contare sulla sensibilità e la collaborazione
sa di cremazione (e non in ragione della pandemia, ma della titolare dell’Agenzia di Pompe Funebri che quotidiana-
sempre). Qui Azzurra e suo fratello hanno dovuto fare i mente cercava di avere informazioni. Mentre vivevamo ogni
conti con una nuova realtà che proprio non voleva dare giorno un indescrivibile senso di impotenza e irrequietezza al
loro alcuna possibilità di iniziare un percorso di elabo- pensiero di nostra madre chiusa in una cassa, in un deposito,
razione del lutto: la salma della donna è stata stipata come un sacco di rifiuti da incenerire. È stato molto difficile
insieme ad altre centinaia in attesa di essere cremate, accettare tutto questo mentre facevamo i conti con la nostra
dopo aver atteso nel carro funebre in coda fuori dalla perdita”.
struttura. Azzurra ha visto il deposito con le bare impi-
late, ed un sentimento di angoscia l’ha assalita, potendo L’Agenzia funebre ha informato la famiglia che l’AMA
facilmente prevedere che né la cremazione né la resti- avrebbe proceduto alla cremazione delle spoglie il 27
tuzione delle ceneri sarebbero avvenute di lì a poco. gennaio 2021, senza alcuna notizia certa sulla data di
restituzione delle ceneri.
“So bene che in quella bara c’era un corpo privo di vita e nulla
più, ma il pensiero di lasciarla lì, in un capannone per chissà Ancora una volta, le notizie sono arrivate dai giornali:
quanto tempo, non mi permetteva di iniziare a fare i conti con la ASL aveva apposto dei sigilli al deposito urne e feretri
il mio lutto, di dare seguito alle volontà di mia madre, di poter del cimitero di Prima Porta per non meglio specificati
tracciare la linea di confine tra il prima e il dopo. Non avevo motivi igienico- sanitari.
potuto farlo in alcun modo, né con una commemorazione, né
con la cremazione. Tutto ciò che ho vissuto dal decesso di mia “Ormai ogni azione quotidiana era accompagnata da rabbia,
madre è stata l’indefinitezza di ogni momento. Sembrava in- smarrimento, senso di impotenza, che facevano da cornice
credibile, ma ancora pensavo che l’attesa sarebbe durata un al nostro dolore. Non sapevamo quali sarebbero le sorti delle
paio di settimane e non di più”. spoglie di nostra madre e, devo dire, ci chiediamo ancora oggi
come siano andate realmente le cose”.
Presa dalla morte improvvisa di sua madre, dal dolo-
re e dalle immediate cose da fare, Azzurra non aveva A metà marzo 2021, grazie all’Agenzia Funebre, Azzur-
appreso immediatamente la notizia uscita proprio il ra ha saputo che la Magistratura si stava occupando
22 dicembre: al cimitero di Prima Porta erano presenti della questione con delega al Comando dei Carabinieri
circa 1200 salme in attesa di sepoltura o cremazione, di Saxa Rubra. Dopo aver contattato i Carabinieri, fi-
ed avrebbero iniziato a limitare il numero di salme ac- nalmente il 19 marzo insieme ad altre 65 famiglie nella
cettate (200 a settimana) perché i forni crematori non loro stessa situazione, Azzurra e suo fratello hanno po-
potevano lavorare ad un regime superiore considerate tuto riavere l’urna con le ceneri della madre defunta
le salme già in attesa. Quindi il paradosso: chi moriva tre mesi prima.
all’inizio della settimana aveva più possibilità di acce- “Ho usato molte parole per descrivere i sentimenti che ho pro-
dere alla cremazione, in alternativa la salma avrebbe vato in quei mesi e quelli che porto dentro ancora oggi. Ma le
dovuto essere trasportata in altro Comune (in attesa parole non basteranno mai a dare l’idea di ciò che si prova.
poi del nulla osta da parte del Comune di Roma e nella Solo chi ha vissuto insieme a noi questa incredibile esperienza
speranza che tutto ciò non creasse sovraccarico anche di inciviltà ed assenza di ogni considerazione per la dignità
altrove, vista la penuria di forni crematori in Italia) o si umana, può capire”.
sarebbe proceduto alla sepoltura d’Ufficio con spese a
carico dei familiari. Si nasce una sola volta, si muore una sola volta: la vita è
una conquista quotidiana, e anche la morte non scherza
Gli addetti dell’AMA hanno comunicato ad Azzurra che per niente.
non c’era una data certa per la cremazione, se si desi- 

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Filosofia

EUTANASIA E EUGENETICA:
CHIARIMENTI NECESSARI
“Si sta man mano incuneando de ed elimina, basandosi sulla convinzione filosofica che
nella sensibilità della maggio- non tutti gli esseri umani siano uguali e che, di conse-
ranza una concezione vitalistica guenza, non tutti abbiano lo stesso diritto di vivere. Nel-
Federico della vita, una concezione giova- le concezioni su cui si fondano le politiche eugenetiche
Piccirillo nilistica e salutistica, in base alla esiste un parametro standard di vita, al di fuori del quale
quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benesse- nessun elemento che si discosti ha ragion d’esistere. È
re e ad una certa concezione di salute viene espulso”. Con esattamente come sostiene Mons. Paglia nella sua in-
queste parole il presidente della Pontificia Accademia tervista, poiché nel momento in cui qualcuno non cor-
per la Vita, Monsignor Vincenzo Paglia, in un’intervista risponda ad un certo standard di vita o di salute, e si so-
rilasciata lo scorso 16 agosto1 alla testata online Vatican stenga la giustezza del chiederne l’eliminazione, siamo
News, ha paventato il rischio di una deriva eugenetica di fronte ad un’apologia delle pratiche eugenetiche. Ma
nel nostro paese qualora l’eutanasia dovesse venir lega- tutto ciò ha a che fare con l’eutanasia?
lizzata. Non è la prima volta che autorevoli esponenti
L’eutanasia, “buona morte” o “dolce morte”, è così chia-
dell’alto clero facciano riferimento all’eugenetica quan-
mata poiché, essendo la morte nel senso comune gene-
do si parla di fine vita, accostando spesso l’eutanasia a
ralmente concepita come qualcosa di terribile e negativo,
pratiche naziste di ingegneria sociale. Il referendum per
in determinati casi essa potrebbe rivelarsi un’alternati-
la legalizzazione dell’eutanasia ha raggiunto il nume-
va meno terribile di un altro spettro che può rendere
ro di firme necessario per potersi svolgere, e ciò molto
invivibile le nostre vite: la sofferenza. Una sofferenza
probabilmente desta sconcerto e preoccupazione nelle
fisica e, di conseguenza, anche psichica che spinge colui
gerarchie cattoliche che si stanno tempestivamente pre-
che la prova a chiedere che quest’ultima venga alleviata,
parando ad una contromossa che faccia della confusione
anche, in casi estremi ricorrendo ad un intervento che
tra ingegneria sociale e diritto all’autodeterminazione il
procura la morte. Inoltre, ciò che cambia decisamente le
suo maggior punto di forza.
carte in tavola è un altro fattore: la libertà di scelta. Nei
Eugenetica ed eutanasia. Medesimo prefisso ma signi- casi di eutanasia non viene soppresso il paziente perché
ficati completamente diversi. Occorre un chiarimen- non risponde più a determinati canoni di vita, ma è il
to. Entrambe le parole iniziano con il prefisso “eu” che paziente stesso che non essendo felice di condurre una
in greco vuol dire “buona/buono”. Tuttavia, nel caso vita di limitazioni, privazioni e sofferenze causate da
dell’eutanasia ad essere buona e quindi sana, che arre- una malattia chiede allo Stato di riconoscergli il diritto
ca beneficio e svolge una funzione utile (in questo caso di “smettere di soffrire”. Se Mons. Paglia ha dimostrato
poiché libera da una sofferenza) è la morte, mentre nel di conoscere molto bene cosa sia l’eugenetica, ha altret-
caso dell’eugenetica ad essere buono, sano, forte e pro- tanto dimostrato di saper ben confondere le acque nel
duttivo è, per l’appunto, il genere umano, da cui sarebbe momento in cui la sua Chiesa si trova a dover fare i conti
opportuno rimuovere chi non rientra nel profilo doc del con il suo nemico ancestrale: la libertà di decidere della
soggetto sano, utile e produttivo. propria vita. Se milioni di ebrei, zingari e disabili non
L’eugenetica, volendo fare un po’ di storia, era già pre- avevano chiesto allo stato nazista di porre fine alle loro
sente nell’antica polis greca di Sparta, dove chi nasceva sofferenze perché non erano più soddisfatti delle loro
disabile veniva gettato giù dalla rupe Tarpea, in quanto vite; Welby e Dj Fabo non sono stati eliminati da uno
non avrebbe arrecato alcun vantaggio alla crescita della Stato che non riteneva le loro vite più degne d’essere
comunità. Lo stesso indirizzo era pienamente condiviso vissute. Semplicemente essi stessi ritenevano che vive-
e propagandato dal filosofo greco Platone, il quale nella re in certe condizioni non fosse più sostenibile per loro
sua opera Repubblica sosteneva la necessità che le unio- (senza fare riferimento a standard di vita più o meno di-
ni sessuali tra uomo e donna venissero rigidamente di- gnitosa e con la pretesa di essere universale) e hanno
sciplinate dallo Stato che le avrebbe finalizzate a scopi chiesto ad uno stato “di diritto”, almeno sulla carta, di
riproduttivi seguendo criteri rigorosamente eugeneti- soddisfare per l’appunto il loro diritto di non condur-
ci. Questa pratica nel corso dei secoli ha caratterizzato re più una vita da loro ritenuta non più degna di essere
diverse società e culture, basti ricordare le politiche di vissuta. Si tratta di una scelta soggettiva che non discri-
ingegneria sociale, a sfondo razzistico, degli Stati Uniti mina e soprattutto che non si impone contro i diritti e
nei confronti degli Indiani d’America, poi riprese come la libertà altrui. Appare chiaro come l’accostamento tra
modello dalla Germania nazista di Hitler per “purifica- eutanasia e pratiche degne del Terzo Reich non si regga
re l’umanità” da ebrei, zingari, omosessuali e disabili. È in piedi. Non esiste uno standard di vita ideale, esiste la
chiaro come l’eugenetica faccia sempre riferimento ad volontà di ogni persona di rifuggire da ciò che lo fa star
un modello di società che tenda ad eliminare ogni im- male, e uno Stato di diritto dovrebbe avere a cuore i di-
perfezione, ovvero ogni elemento che possa turbare una ritti di tutti i suoi cittadini. 
presunta purezza della razza, religiosa o morale. In altri
[1] https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2021-08/monsi-
termini, l’eugenetica costituisce una pratica che esclu- gnor-paglia-studi-matrimonio-famiglia-accademia-vita.html .

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