w w w . c i v i l t a l a i c a . i t Basta con lindifferenza! EUTANASIA 2 Civilt Laica Numero 22 PROPETARIO ED EDITORE Associazione Culturale Civilt Laica, Via Carrara, 2 - 05100 Terni e-mail: redazione@civiltalaica.it DIRETTORE RESPONSABILE Sergio Moscatelli COMITATO DI REDAZIONE Maurizio Magnani, Alessandro Petrucci, Massimiliano Brasile; Alessandro Chio- metti, Marcello Ricci, Cecilia M.Calamani Stampato per lAss. Cult. Civilt Laica dal- la Tipografa Visconti - Terni Autorizzazione del Tribunale di Terni n. 03/07 dell/8 Marzo 2007 GRAFICA Katapulta Design di Agnieszka Goclowska http://katapultadesign.eu Di confusione sulle tematiche del fne vita ce n sempre molta, soprattutto grazie a chi la crea volutamente. Cerchiamo innanzitutto di mettere alcuni punti fssi sul signifcato di alcune espres- sioni entrate nelluso e nellabuso comune al fne di avere le idee un poco pi chiare. Accanimento terapeutico. Dal Devoto-Oli: cura protratta di malati terminali. Di questo termine che mette daccordo tutti nel suo categorico rifuto, credenti e non credenti, laici e clericali, destra e sini- stra, medici e pazienti sembra essersi det- to tutto e il contrario di tutto. Peccato che le cose siano molto pi complicate di come sembrano. Secondo la Chiesa Cattolica la morte di Giovanni Paolo II ad esempio stato un caso di rifuto dellaccanimento terapeutico, secondo altri (Micromega n. 5/2007) stato un caso di eutanasia. Se chiediamo alla Wikipedia italiana la voce eutanasia passiva questa reindiriz- za alla pagina accanimento terapeutico. Quindi ha senso rifutare laccanimento terapeutico e contemporaneamente ogni forma di eutanasia? Se le parole hanno un senso accanimento terapeutico signifca voler tenere a tutti i costi in vita una persona per cui arrivata lora di morire. Ma chi ha il diritto di stabi- lire quando arrivata lora di morire per quella persona? Le tre possibili risposte a questa domanda (la persona stessa o il suo tutore, dio, il medico) svelano gi tut- te le complicazioni etiche che si pongono nellaffrontare la questione. Molte di que- ste complicazioni per di risolverebbero semplicemente applicando la Costituzione Italiana che allart. 32 dice testualmente: Nessuno pu essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non pu in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Per questo secondo molti autorevoli pa- reri qualunque legge che imponga limiti sulle cure da rifutare sarebbe una legge incostituzionale. Testamento Biologico. Detto anche Bio- testamento, un atto notarile o un atto depositato in appositi registri pubblici che attesta la volont della persona su quali cure e quali trattamenti medici rifutare nel caso che la persona stessa sia impos- sibilitata ad esprimere le proprie volont. probabilmente latto pi civile che una persona pu fare sollevando parenti e me- dici da ogni responsabilit derivante dal decidere per gli altri. La sua validit stata riconosciuta impli- citamente dalla recente sentenza sul caso di Eluana Englaro in cui il punto focale della discussione verteva nel fatto che il giudice dovesse accertare la volont della paziente. Il Testamento Biologico quindi evita anche lunghe beghe legali nel caso di contrasti fra parenti. Molti comuni hanno attivato un registro dei Testamenti Biologici offrendo cos un servizio ai cit- tadini che non sono costretti ad andare dal notaio a proprie spese. Eutanasia. Dal Devoto Oli: Morte volonta- ria di malati terminali o cronici in presenza di assistenza medica. E. Passiva morte ottenuta con la sospensione del trattamento medico che mantiene artifcialmente in vita il paziente. E. Attiva morte ottenuta mediante la sommini- strazione di farmaci. Negli articoli seguenti approfondiremo per quanto ci possibile tutti gli aspetti del problema. Suicidio Assistito. Si differenzia dalleu- tanasia, riporta Wikipedia, per il fatto che latto fnale di togliersi la vita - sommini- strandosi le sostanze necessarie in modo au- tonomo e volontario - compiuto interamente dal soggetto stesso e non da soggetti terzi, che si occupano di assistere la persona per gli altri aspetti: ricovero, preparazione delle sostanze e gestione tecnica/legale post mortem. Chi scrive su Civilt Laica favorevole ad ogni forma di eutanasia o di suicidio assistito e chiaramente favorevolissimo allistituzione dei registri dei testamenti biologici. Cerchiamo ora di commentare le obiezioni pi comuni che vengono ri- portate contro questa posizione e quindi contro lautodeterminazione della per- sona; le opinioni contrarie le prendia- mo dalla pagina di Wikipedia dedicata al tema delleutanasia. - Giuramento di Ippocrate: ogni medico deve giurare su qualche variante di esso; la versione originale esclude esplicitamente leutanasia. Sinceramente, con tutta la buona volont, non riusciamo a prendere per ragionevo- le una tale obiezione; rifarsi a giuramenti scritti nel 420 p.e.v. ridicolo. Oggi tutti i codici deontologici si basano sulla collabo- razione fra medico e paziente e sul rispet- to della volont di questultimo nellessere sottoposto o meno a cure e/o trattamenti medici. - Morale: per le convinzioni personali di al- cune persone, leutanasia di alcuni o di tutti i tipi pu essere moralmente inaccettabile. FOTO IN COPERTINA Quello che ti perdona e ti capisce di Roberto Taddeo imcreator.com UN POCO DI CHIAREZZA Alessandro Chiometti p e r
i n i z i a r e 3 Civilt Laica Numero 22 Questa visione morale di solito vede leuta- nasia come un tipo di omicidio e leutanasia volontaria come un tipo di suicidio, la mora- lit del quale oggetto di vivo dibattito. Per lappunto, le convinzioni morali di alcune persone. Estendere le convinzioni morali di alcune persone alla comunit tutta signifca essere integralisti, cosa che lantitesi della convivenza pacifca nella societ moderna. - Teologica: diverse religioni e moderne inter- pretazioni religiose considerano sia leutana- sia che il suicidio come atti peccaminosi Il problema sar di quelle persone che si riconoscono in una data religione, con- fondere peccato e reato un vecchio vi- zio dei clericali che anche in questo caso non si smentiscono. - Piena consapevolezza: leutanasia pu essere considerata volontaria soltanto se il paziente cognitivamente competente per poter prendere la decisione relativa, ovvero se ha una comprensione adeguata delle op- zioni e delle loro conseguenze. In alcuni casi, tale competenza cognitiva pu essere diffci- le da determinare. Una volta accertato che il paziente in grado di intendere e di volere e che conscio delle conseguenze della sua de- cisione, cosa vogliamo sindacare? Forse qualcuno vorrebbe che leutanasia pos- sa essere applicata solo se un medico a richiederla? Ricordiamo che il pazien- te deve essere costantemente informato di tutte le cure a cui sottoposto e delle conseguenze di queste, anche in questo caso quindi lobiezione sembra puerile e strumentale. - Necessit: se c qualche ragione per cre- dere che la causa della malattia o della sof- ferenza di un paziente sia o possa essere pre- sto risolvibile, compatibilmente con la sua situazione clinica una scelta potrebbe essere quella di sperimentare nuovi trattamenti, o dedicarsi a cure palliative. Sinceramente ci sembra che le persone che portano avanti questo tipo di obie- zioni ritengano chi chiede il rispetto dellautodeterminazione per se stesso e per gli altri desideroso di morire il pri- ma possibile. Assicuriamo che non cos, anzi noi laici abbiamo il massimo rispet- to della vita anche perch molti di noi pensano che lunica che possediamo. Quindi rassicuriamo tutti, se c una cura che pu salvarci saremo i primi a cercare di sottoporci ad essa (e tralasciamo qui la polemica sullaccessibilit delle cure, cosa su cui i clericali spesso e volentieri non dicono niente e non fanno battaglie di piazza). Detto questo continuiamo a chiedere rispetto per quelle persone che dopo averle sperimentate tutte decidono che giunta lora di porre fne alle loro sofferenze. - Desideri della famiglia: i membri della fa- ASPETTI MEDICO-LEGALI DELLA MORTE ASSISTITA Maurizio Magnani Per affrontare, in poche righe, un argo- mento complesso e dalla forte valenza emotiva ed etica come la morte assisti- ta, devo procedere concisamente, per punti. A. La Medicina moderna con- sente di mantenere in vita dei malati cronici perfno a livelli estremi di consunzione, spingendosi in tratta- menti palliativi, talora fuori misura. A chi chiede di interrompere il proprio stato di sofferenza (o dei congiunti in- coscienti), opzione possibile offrire lassistenza al decesso volontario pro- grammato e ci comporta molte pro- blematiche medico-legali che vertono, essenzialmente, intorno alla questione se la Legge debba tutelare sempre e co- munque la vita biologica o piuttosto la Persona e lesercizio del suo arbitrio, come indicato in numerose Costitu- zioni. La faccenda esiziale poich la Persona non soltanto la sua essenza biologica ma anche la sua identit psi- chica, con la sua memoria di identit, la conservazione dellinvarianza carat- teriale, lattuazione del pensiero e del suo volere, ecc. B. Interrogativi come: se la de- cisione di porre termine alla vita fosse gesto disperato o indotta da attimi di sconforto o, peggio, da inte- ressi altrui? e se in futuro la Medicina progredisse al punto da far riemerge- re dallo stato vegetativo i malati o da sconfggere la morte, donandoci nuo- va vita? sono legittimi, per cui una legislazione corretta in materia deve necessariamente essere complessa, accorta, sensibile, non trascurando aspetti delicati come il testamento biologico (le proprie volont redatte in stato di consapevolezza vigile), la composizione mista di commissioni di verifca con protocolli standard, tempi e modi di attuazione graduali e autoriz- zati indipendentemente, ecc. C. Numerosi dubbi concernono le persone incoscienti, come i traumatizzati stradali, malati con dan- ni cerebrali gravi, ictus, ecc. In verit, esiste gi una legislazione articolata e accettata da tutti sullespianto di orga- ni ai fni della donazione, che potrebbe fungere da traccia legislativa a riguar- do D. Alcuni problemi medico legali, concettuali ma anche di natura pratica, vanno risolti con priorit per- ch sono basilari; ad esempio, la nutri- zione e la idratazione al malato sono so- stegno ordinario oppure sono presidio terapeutico? infatti, nel secondo caso esse trovano legittimazione alla so- spensione dietro richiesta del paziente, nel primo si possono confgurare reati connessi con la sospensione di princi- pi vitali. E nel caso di persona inabile o incosciente, chi ratifca la nomina del suo Rappresentante Legale Biologico (tutore) e chi la pu revocare? (diffe- renze tra giudici pro e contro la mor- te assistita). Inoltre, dato il carattere negoziale dellattivit medica, quali sono gli adempimenti in solidariet (insistenza o sospensione della terapia) del medico? cio, in parole povere, ci si dovr attendere un certo numero di obiezioni di coscienza, garantite dalla Costituzione. p e r
i n i z i a r e miglia spesso desiderano passare pi tempo possibile coi loro cari prima che muoiano Anche in questo caso, piuttosto che preoccuparsi dei membri della famiglia invitiamo il clericale di turno a rispet- tare la volont della persona, che sicu- ramente avr gi soppesato il problema dei rapporti con la sua famiglia. - Saper accettare il dolore fsico e non avere paura di morire Questa obiezione, riportata in modo estemporaneo da Wikipedia, di tutte la pi meschina e abietta. In primo luo- go la sacralizzazione del dolore qual- cosa di mistico che non pu appartene- re a tutti. Anzi sempre pi importante in medicina evitare il dolore inutile al paziente in ogni campo, perch la qua- lit della vita importante e non solo la vita stessa. La seconda parte di questa obiezione, il non aver paura di morire sinceramente non la capiamo. proprio perch non si ha paura di morire che questeventualit vista come accetta- bile piuttosto che sopportare dolori lan- cinanti e condizioni di vita degradanti e umilianti. Molto spesso queste obiezioni vengono porta- te avanti in modo violento e antidemocratico perch quando ci si accorge che razionalmen- te si ha torto si pensa che alzare i toni com- pensi il defcit di ragione. Come al solito noi accetteremo commenti a questo numero 22 della nostra rivista e li pubblicheremo (sul no- stro sito www.civiltalaica.it) anche se fossero di parere contrario, purch siano scritti con la dovuta calma e pacatezza. 4 Civilt Laica Numero 22 Provate a chiedere a chiunque vi capita di incontrare per strada qual la sua opinione su una fne di vita dignitosa qualora gli venisse diagnosticata dai medici una malattia inguaribile capace di riservargli soltanto una straziante sequela di tormenti: troverete un pres- soch unanime convincimento che lui e soltanto lui ha diritto di decidere se e come fnire con dignit la propria esistenza. Anche ricorrendo al suicidio assi- stito, se ancora in grado di farlo, oppure chiedendo aiuto a familiari e medici per una pietosa eutanasia. E trascorso ormai un anno da quando, era il 13 settem- bre del 2013, lAssociazione Luca Coscioni e lU.A.A.R. ( Unione Atei Agnostici Razionalisti) presentarono al Presidente della Camera la richiesta di far discutere in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popo- lare sulla legalizzazione della eutanasia sottoscritta da pi di 70.000 cittadini elettori italiani. Non ac- caduto nulla, fnora, nonostante anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, abbia sollecitato per ben tre volte i parlamentari ad affrontare il problema, lultima volta pochi giorni fa. La presidente Boldrini avrebbe dovuto calendarizzare la discussione in aula del disegno di legge ma, purtroppo, pare che non sia riuscita fnora a trovare un calendario. Certamente le Comunque, affnch il lettore sia pi introdotto nella pro- blematica, affrontiamo alcuni termini con linguaggio me- dico legale appropriato. Per Coma si intende una condizione patologica di assen- za di vigilanza e coscienza (neppure sonno normale) e di anomalie delle funzioni della vita di relazione. I primi 3 stadi del coma (lieve, medio e profondo) sono reversibili, caratterizzati dalla persistenza di rifessi vitali (corneali, sfnteriali, ecc.) sicch il risveglio del malato possibile, anche dopo molti mesi. Il coma depass o morte cerebrale invece condizione irreversibile, con assenza dei rifessi elementari (deglutizione, respirazione autonoma, risposta al dolore) e del ciclo sonno/veglia (EEG piatto): senza ven- tilazione meccanica e tecniche rianimatorie si avrebbe la morte. Lo Stato Vegetativo Persistente una condizione in cui non vi attivit cosciente (cognitiva, di relazione) per vi attivit vegetativa autonoma, ciclo sonno/ veglia, per- cezione del dolore, con i rifessi vitali per solo elementari del tronco encefalico (deglutizione, pupillari, grugniti, ecc. ma paziente che non insegue con gli occhi e ha il fenomeno degli occhi di bambola). Dopo 12 mesi di osservazione in- variata si passa allo S.V. Permanente. Lo stato di vigilanza anime pi belle del nostro Parlamento avranno almeno manifestato interesse per il problema, penserete voi po- veri illusi : ci hanno pensato, eccome, due anime bellis- sime, quelle della Finocchiaro (PD) e quella di Calderoli (Lega Nord) che, unite nella lotta, hanno presentato un emendamento, prontamente approvato dalla I Com- missione del Senato, per il quale , dora in poi, saranno quintuplicate, da 50 mila a 250 mila, le frme necessarie per presentare una proposta di legge di iniziativa popola- re. Cos quei cattivacci dellAssociazione Luca Coscioni e dellU.A.A.R. staranno al loro posto e non romperanno pi le scatole, alla faccia del diritto riconosciuto ai cittadini dallart. 71 della nostra Costituzione. Nel frattempo cosa accade negli ospedali italiani? Ce lo raccontano, o meglio, ce lo confermano due medici di chiara fama: uno, Mauro Sabatelli, primario al cattolicissimo Gemelli di Roma e laltro, Giuseppe Maria Saba, del Policlinico Umberto I che autorevolmente ammettono che la pratica di aiuta- re a morire dei malati inguaribili pratica costante. Solo che la legge in Italia impone lipocrisia: cos si continua a praticare la pietosa eutanasia ma la si chiama desistenza terapeutica che un bel giro di parole per confermare tartufescamente lidentica sostanza e confermarci come il paese dove si fa ma non si dice. E interessante, a que- (EEG mostra il ciclo sonno/veglia) ma non di coscienza equi- vale a morte della corteccia cerebrale e di tutte le funzioni superiori (parola, pensiero, autocoscienza, ecc.). La Sindrome del Locked in (imprigionato dentro) si ha quando la persona ha attivit cognitiva integra (capisce, segue con gli occhi, co- munica in qualche modo) ma ha stato vegetativo gravemente danneggiato, e senza supporto meccanico morirebbe (es, caso Welby). Accanto a queste condizioni cliniche patologiche che coinvolgono il sistema nervoso centrale, ne esistono altre che possono interessare la legislazione sul decesso assistito, quali gli stati terminali del cancro, le lesioni gravi del sistema ner- voso periferico (S. poliomielitica, S. di Guillain Barr, ecc.) che impediscono la vita autonoma (es. costrizione nel polmone di acciaio), nonch gli stati di grave degenerazione mentale e fsica che rendono una persona allo stato larvale (es. M. di Alzheimer avanzato). In defnitiva, la legislazione sulla morte assistita richiede la defnizione di molteplici questioni e con alta probabilit ri- chieder un iter prolungato, non tanto per gli aspetti tecnici, gi risolti in altri paesi (Olanda, Belgio, Svizzera) quanto per quelli morali e politici, come accade quasi sempre in Italia, dove si fronteggiano culture ed etiche talora inconciliabili. Eraldo Giulianelli AGLI APPENNINI DALLE ANDE 5 Civilt Laica Numero 22 sto punto, guardare fuori dal recinto dellovile nazionale per vedere cosa sta succedendo, al riguardo della morte dignitosa e delleutanasia, sotto altri cieli. A tutti noto che la Svizzera riconosce e attua il suicidio assistito per malati terminali, supportato da coerente e rigorosa atte- stazione medica, al punto che lorganizzazione che gesti- sce loperazione, Exit, apertamente ammette che in breve tempo raddoppiato il numero di italiani che si iscrivono per poter andare a morire in Svizzera. In Olanda e Belgio da pi di dieci anni la legge consente leutanasia attiva, in Belgio ora anche per minori. Ma anche in Francia, a seguito di accesi dibattiti, lopinione pubblica si attivata ed ha costretto il governo Holland ad autorizzare, dietro parere favorevole dellOrdine dei Medici, la sedazione terminale per dovere di umanit. Negli Stati Uniti i go- verni di Vermont, Washington, Oregon e Montana hanno approvato una legge che legalizza il suicidio assistito per i malati terminali. In Gran Bretagna la proposta di legge avanzata da Lord Falconer sul suicidio assistito ha for- ti probabilit di essere approvata dalla Camera dei Lord perch Cameron e il suo vice Clegg hanno lasciato libert di voto ai rispettivi partiti, il conservatore ed il laburista. Nel nostro paese purtroppo lopinione pubblica si sveglia dal suo torpore solo in presenza di fatti eclatanti, come il viaggio senza ritorno in Svizzera di Magri o la dolorosis- sima scelta del suicidio cruento ad opera di personaggi famosi, come i registi Monicelli e Lizzani. Purtroppo la Storia ha condannato inesorabilmente lItalia a convi- vere con il partito pi antico e coriaceo che essa sia riuscita a creare: la religione cattolica. La stessa reli- gione che si fa paladina della difesa della vita tout court , dimenticando e facendo dimenticare la scia di morte che ha seminato nei secoli attraverso le guer- re di religione, le crociate contro i diversamente cre- denti, la caccia alle streghe, i roghi dellinquisizione e la stessa pena capitale che ha praticato nello Stato Pontifcio fno allultimo giorno della sua esistenza. La stessa religione che, nel corso dei secoli, si fat- ta istituzione e che ancora oggi capace di condi- zionare lopinione pubblica e orientare il pensiero e lazione dei nostri parlamentari al punto che, para- dossalmente, la sola speranza che noi atei abbiamo di veder riconosciute le nostre opinioni e speranze in tema di fne vita sta nel nuovo papa. Molti sostengo- no che questo pontefce sia decisamente rivoluziona- rio stando ad alcune timide ammissioni : circa i gay (chi sono io per giudicare?), il matrimonio dei pre- ti (che sarebbe tradizione ma non dogma), la comu- nione anche ai divorziati, la gestione pi cristiana- mente corretta dellimmenso patrimonio mobiliare ed immobiliare della Chiesa. Chiss che non gli scappi detto qualcosa a proposito dellumanissimo diritto ad una morte dignitosa? Avremmo allora un soccorso da un papa argentino. Parafrasando il noto raccon- to del Cuore dove si racconta delleroico bambino genovese che ritrova e soccorre la mamma emigrata in Argentina (Dagli Appennini alle Ande), potremmo magari essere soccorsi e salvati da un papa che ha fat- to il viaggio in senso inverso. Appunto: Dalle Ande agli Appennini. degli italiani interpellati ritiene che sia necessario superare lattuale normativa repressiva si dice contrario alleutanasia il 74% degli infermieri interpellati favorevole alla dolce morte passiva; il 76% invoca il testamento biologico; il 76% degli infermieri credenti favorevole alleutanasia volontaria; il 44% ha avuto diverse esperienze di pazienti che hanno chiesto espressamente e ripetutamente di morire perch venisse posto fne alle loro soferenze; il 37% si dice disposto ad aiutare i pazienti a mettere fne a un calvario, anche ricorrendo al suicidio assistito; l8% degli infermieri interpellati si dichiara disposto a praticare leutanasia anche illegalmente, senza richiesta esplicita del paziente. di cui l83% anche a quella attiva. 8% 92% Da un sondaggio dellaprile 2006, pubblicato anche su Torino medica. Sapevi che... 6 Civilt Laica Numero 22 UNA PRATICA Dagoberto Frattaroli Laccompagnamento alla dolce morte un argomen- to che in Italia suscita emozioni, preconcetti, fallacie e repulsione, nonostante se ne parli ormai da tempo e le esperienze di molti altri paesi abbiano dimostrato che si tratta di una pratica introdotta per il bene dellin- dividuo. Ma la societ italiana sembra ormai pronta a discuterne. Lo conferma la percezione del comune sen- tire e i sondaggi di opinione che indicano come la mag- gioranza dei cittadini vuole poter decidere pienamen- te sulle proprie cure mediche e, nel caso si giunga alla fne della vita in condizioni che fanno prevedere una morte dolorosa e priva di dignit, scegliere anche come morire. Chi appare in ritardo rispetto alla societ sono, al solito, i rappresentanti politici che preferiscono non ascoltare le necessit dei cittadini e credere che il feno- meno della sofferenza di fne vita non esista, cos come sembrano ignorare lesistenza di organizzazioni che consentono, allestero, di anticipare la morte quando la malattia, come troppo spesso accade, pura sofferenza fne a se stessa. La pratica delleutanasia oggi in Italia legalmente considerata un omicidio e come tale punita, cos come sanzionata penalmente ogni forma di intervento che agevoli la morte di un malato, sia esso omicidio di con- senziente, istigazione al suicidio od omissione di soc- corso. Le associazioni Exit Italia, Luca Coscioni, Amici di Eleonora, Radicali Italiani e UAAR (Unione Atei Agno- stici Razionalisti), hanno depositato alla fne del 2013 presso la Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare che ha per oggetto proprio la regola- mentazione delle cure mediche e delleutanasia 1 . Una breve illustrazione della proposta di legge dimo- stra con chiarezza che non c niente di terribile nel prevedere e attuare pratiche mediche che rendono la malattia e il trapasso un atto dignitoso e pacato. Il testo sispira al principio di autodeterminazione dellindividuo per ci che riguarda il proprio corpo, comprese le cure mediche a cui sottoporsi, e prevede un effcace sistema di garanzie che mette al riparo il malato da abusi o incertezze applicative e gli operato- ri sanitari dal rispondere penalmente del loro operato, 1 Il testo di legge disponibile sul sito UAAR allindirizzo: www.uaar. it/news/2012/12/22/eutanasia-depositata-proposta-di-legge-di-ini- ziativa-popolare semprech rispettino le condizioni previste dalla legge. La proposta di legge piuttosto semplice essendo compo- sta, per la parte dedicata alleutanasia, da soli due articoli. Il primo consente lutilizzo di pratiche di eutanasia nel rispetto delle seguenti rigorose condizioni: il malato lo richieda in modo chiaro ed inequivoca- bile; il malato sia maggiorenne e perfettamente capace di intendere e di volere; il malato sia affetto da una malattia inguaribile che causa gravi sofferenze e che conduca a morte entro diciotto mesi; il malato sia stato informato sulla sua malattia, sul decorso, sulle possibili terapie e ne abbia discusso con il medico; il coniuge del malato e i suoi parenti entro il secon- do grado (genitori, fgli, fratelli e nipoti) siano stati informati della volont del loro congiunto di porre fne alla sua vita e abbiano avuto modo di parlare con lui. Il secondo articolo prevede che ognuno possa stila- re un atto scritto, con frma autenticata, con il quale chiede lapplicazione delleutanasia per il caso in cui egli si venga a trovare nelle stesse condizioni gi dette, ossia malattia incurabile, dolorosa e infausta, e che sia inoltre divenuto incapace di intendere e volere e quin- di di parlare ed esprimersi. Per rafforzare questa di- chiarazione di volont, le norme prescrivono che una persona nominata dal soggetto confermi la volont del dichiarante di accedere alleutanasia. Si tratta di un provvedimento semplice e pulito che non presenta aspetti di dubbio e tutela tutte le parti interessate. Questo, per chi lo valuta senza pregiudizi. Certo se si parte dalla convinzione che lindividuo non possa disporre della propria vita, magari perch non gli appartiene, in quanto propriet di una presunta entit metafsica, allora le premesse stesse della legge diventano inaccettabili. Per costoro, chi chiede leuta- nasia non dispone legittimamente di s e del proprio futuro, ma compie un vero e proprio atto di ribellione, un gesto blasfemo di orgoglio verso il proprio creato- re, padre padrone che di questa vita gli avrebbe fatto inspiegabilmente dono. POSSIBILE 7 Civilt Laica Numero 22 Il 22 maggio 2014 un associazione svizzera ha esteso laiuto a morire anche ai malati non terminali, de- cidendo quindi di offrire la sua assi- stenza a quelle persone che soffrono quotidianamente (si tratta soprattut- to di persone anziane con scarse pos- sibilit di recupero signifcativo) e in Belgio il Parlamento ha approvato la dolce morte anche per i bambini. A partire dai 12 anni. Il Giappone, famoso anche per lHarakiri, per legge e per assurdo non concede alcu- na pratica di eutanasia o di suicidio assi- stito... (fai da te o niente?). Negli Stati Uniti, dove la Pena di Mor- te ancora attiva nella maggior parte degli stati, il soldo ha sempre ragione. Quindi leutanasia illegale ma, se un paziente decidesse di non voler pi ricevere cure mediche (specie se ri- guardano costosissimi macchinari per il supporto vitale), questa viene pron- tamente concessa e le cure interrot- te. Soltanto in Oregon, Washington, Montana e Vermont consentito il PAD - Physician Aid in Dying (suicidio assistito) dove per la dose di farmaco letale devessere auto somministrata dal paziente stesso (per sciogliere da ogni responsabilit legale ospedali e dottori coinvolti). Il Quebec (Canada) ha da poco votato la legge che legaliz- za leutanasia. In Israele lo stato e la religione sono andati a braccetto da sempre, vie- tando rigorosamente la possibilit che una persona potesse morire per mancato aiuto a vivere. Questo fno al 9 Giugno 2014 quando il quotidiano Israel HaYom fa sapere che il Comitato dei Ministri per gli Affari Legislativi, ha approvato la Physician-Assisted Sui- cide Bill (Suicidio assistito per Pre- scrizione), grazie alla quale sarebbe possibile chiedere una overdose di anestesia che provochi la morte. An- che per pazienti con et inferiore a 6 Juan Antequera Dusatti mesi. Ora la proposta di legge passer in Parlamento per la decisione fnale che metterebbe questo stato in cima al progresso nella comprensione di questo problema. LIndia, miscuglio di centinaia di mi- lioni di persone di culture e religioni e caste diverse, riconosce leutanasia passiva dal 2011. In Sudafrica la proposta di legge langue in Parlamento dal 1999 ma da allora non se ne parla neanche e nellAfrica nera il valore della vita talmente basso che gli unici ad occu- parsi della salute sono gruppi, asso- ciazioni ed ONG occidentali. Nessuna religione vede di buon oc- chio largomento: il suicidio sempre un male. Tranne le assurdit estremi- stiche che conosciamo come il mar- tirio islamico dove ci si pu immola- re massacrando se stessi e il maggior numero di infedeli nelle vicinanze. In linea di massima, lidea di andare in paradiso e raggiungere Dio (comunque lo si chiami) non sembra convincere nessuno. Il modo di affrontare il problema nelle diverse aree del mondo varia indipen- dentemente dalle differenze culturali o religiose. Laccanimento terapeuti- co una pratica pi tipica nel mondo occidentale e ricco. Non concedere la morte di chi soffre corrisponde sia alle regole religiose che al ridicolo perbenismo di chi, in realt, non vuo- le assumersi le proprie responsabilit. Parliamo anche di quelle popolazioni che vivono sempre pi a lungo grazie ad infniti interventi ed aiuti medici e chirurgici che prolungano a dismisu- ra la durata media della vita. Dove legoismo riferibile anche a chi non disposto a rinunciare a nulla, compreso laffetto della persona ama- ta ma malata e sofferente. Da morire. In ospedale ho conosciuto un uomo dallo sguardo orgoglioso e diretto che, pur non essendo proprio vec- chio, mi ha detto di voler morire. Sen- za dilungarsi in spiegazioni di alcun tipo... Ho sentito quelluomo soffrire giorno e notte, eppure, quando mi ha detto di voler morire, gli ho detto di farsi forza perch tutto sarebbe passato e la sof- ferenza sarebbe fnita. giusto che altri, ben lontani dalla mia sensibilit e volont (i legislato- ri), decidano per me se farmi vivere ad oltranza? Posso permettermi di co- stringere a vivere chi non ne pu pi? Se sono contrario alla pena di morte perch dovrei essere favorevole alla condanna a vivere? Degna o indegna. Piena o vuota. Eroica o codarda. Meritevole o immeritevole. Sofferente o gradevole che sia, la vita mia vita a chi appartiene? Vivo in Italia ma non so se ci morir. o morire? Continuare a vivere (male) fot. Alessandro Chiometti 8 No, avete letto bene, non c alcun errore, c scrit- to proprio eutanazia. Questo termine, scritto su un muro, e preceduto da un no: No eutanazia, sta a te- stimoniare che ancor oggi il problema della eutanasia suscita un acceso dibattito e non solo tra gli addetti ai lavori, i flosof che si occupano di bioetica e i poli- tici, a cui spetta di legiferare in proposito, ma anche nellopinione pubblica. Per colui che, con unestrema sintesi, ha usato il termine eutanazia e per tutti co- loro che rifutano ogni forma di eutanasia, essa non niente altro che una pratica di tipo nazista (da cui il nazi). Per coloro invece che ritengono leutanasia una pratica lecita, essa un atto di civilt. Due tesi assolutamente inconciliabili, sostenute rispettiva- mente dalla bioetica cattolica e dalla bioetica laica. Cerchiamo ora di capire in che cosa consistono que- ste due posizioni nellambito dunque della bioetica, cio di quella disciplina che si occupa dei temi etici legati alle scoperte della biologia e della medicina. I sostenitori laici della eutanasia (la buona morte) af- fermano che aiutare a morire un malato terminale in preda a sofferenze sia un gesto di umanit e di civilt, a patto che il malato lo richieda con un suo atto di libert e di scelta. Qui entrano in scena due principi fondamentali della bioetica laica: quello della auto- determinazione dellindividuo e quello della qualit della vita, secondo il primo ogni individuo deve es- sere libero di poter scegliere sulla sua vita e sulla sua morte, quanto al secondo principio lindividuo deve essere libero di stabilire quando la qualit della sua vita talmente degradata da renderla ormai non pi accettabile. Coloro che rifutano invece ogni tipo di eutanasia si rifanno a due principi opposti tipici della bioetica cattolica: la non autodeterminazione dellindividuo e la sacralit della vita, secondo il primo lindividuo non libero di scegliere perch c qualcuno che deve scegliere per lui, la Chiesa, lo Stato, il medico o chi altro, quanto al secondo principio la vita sacra perch ci stata data da Dio e nessuno padrone di to- gliersela. A questo punto per i contrari alla eutanasia non contenti di aver tolto la libert allindividuo per tra- sferirla in genere a Dio attraverso la Chiesa, per rafforza- re strumentalmente la loro tesi, defniscono la posizione dei sostenitori laici delleutanasia una pratica nazista. Ricordiamo allora che cosa era stata la pratica nazista. Gi prima dello scoppio della seconda guerra mondiale Hitler, conseguentemente alla sua ideologia della razza ariana, aveva cominciato ad eliminare gli handicappati e malati mentali tedeschi nel progetto Aktion T4, dal mo- mento che questi con la loro presenza determinavano un deterioramento della purezza della razza germanica. chiaro allora che la eutanasia, come scelta libera e con- sapevole di un malato terminale di voler porre fne alle sue sofferenze, non centra niente con lassassinio degli handicappati da parte dei nazisti. Si scambia volutamen- te un atto di civilt e umanit verso un altro essere uma- no con una pratica disumana, barbara e incivile: due pra- tiche che non hanno nulla in comune tranne che il nome eutanasia. Vorrei concludere con le parole della psichia- tra Alice Ricciardi von Platen, che prese parte come os- servatrice al processo ai medici nazisti a Norimberga nel 1946-47: ...la questione cos come discussa in tutti i paesi, consi- ste nel sapere se possibile accogliere la richiesta consa- pevole di malati in fn di vita affitti da grandi sofferenze che chiedono di essere aiutati a morire, e non riguarda affatto lo sterminio di malati mentali sofferenti, ma privi della libert di attuare una scelta consapevole. Marcello Ricci EUTANASIA o EUTANAZIA?