GAETANO

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SALVEMINI www.movimentosalvemini.blogspot.it
una vita per la libertà

LA BOMBA DEMOGRAFICA STA PER ESPLODERE

Attualmente sul nostro pianeta vivono sette miliardi e seicento milioni di persone. Gli
GRANDE SUCCESSO DEL SITO WEB
esperti in demografìa hanno calcolato che fra trent’anni la popolazione mondiale potrebbe Navigando in Rete e digitando
essere composta da dieci miliardi di persone. Da tempo l’O.N.U. ha lanciato l’allarme ma
quasi tutti i Governi nazionali lo hanno lasciato cadere nel vuoto. L’allarme è stato dato www.movimentosalvemini.blogspot.it
con riferimento specifico all’ Africa. In questo continente, nel 2017, la popolazione am- potete documentarvi sulle proposte
montava a un miliardo e duecento milioni di persone; al 31 gennaio 2018 era salita a un mi- di riforma istituzionale avanzate dal
liardo e novecento milioni. Si prevede che nel 2050 salirà a due miliardi e cinquecento
milioni e nel 2100 a quattro miliardi. L’Africa ha il tasso di natalità più alto nel mondo. Movimento Salvemini. Il sito,
Basti considerare che negli ultimi novant’anni la sua popolazione è cresciuta di nove volte. quotidianamente aggiornato, è una
I flussi migratori continueranno ad aumentare, fuori controllo. L’Europa (soprattutto l’Ita- mini-enciclopedia di Scienze politiche,
lia) ne sarà sommersa. Anche in Asia e in America Latina la situazione è preoccupante. Il
ritmo di crescita dell’India è talmente sostenuto che tra qualche anno la sua popolazione sor- economiche, sociali, religiose, letterarie e
passerà quella della Cina. artistiche: oltre 20.000 temi. Potete anche
Chiediamoci: le risorse alimentari della Terra saranno sufficienti a sfamare tutti i suoi abi-
tanti? Certamente no. Vediamo perché. La maggior parte del patrimonio immobiliare e fi- Per prenotare una o più copie di esprimere via e-mail le vostre opinioni.
nanziario mondiale è posseduto da pochi ricchi Epuloni che vergognosamente restano questo libro scrivere a: Il sito ha registrato
indifferenti di fronte alle sofferenze di una sterminata moltitudine di poveri Lazzari. Mi- info@europaedizioni.it finora circa 146.000 contatti.
gliaia di persone muoiono per fame.
Un’altra considerazione: alcune corrotte leadership locali (in Africa, in Asia e in America
Latina) e certe potenti lobby mondiali favoriscono l’esplosione demografica perché lucrano sul traffico di esseri umani,
sullo spaccio della droga, sulla prostituzione. Hanno anche interesse a tenere a disposizione una grande massa di mano IL SEMPITERNO PROBLEMA
d’opera da utilizzare con bassi salari. Senza ulteriori indugi l’O.N.U. dovrebbe esortare i Governi dei Paesi con alta den-
sità demografica ad attuare politiche idonee a realizzare un efficace controllo delle nascite. Se questi governanti conti-
nueranno ad ignorare tale esortazione saranno colpevoli dinanzi alla Storia, essendo complici consapevoli di Epuloni
DELLA MAFIA
privi di scrupoli morali. Cosmo G. Sallustio Salvemini Sulla rivista giuridica “Questione giustizia” un interessantissimo
articolo di Piergiorgio Morosini, Giudice delle indagini prelimi-
nari del Tribunale di Palermo dal titolo “Inquinamento mafioso
della politica e legge penale”. Riporto alcuni passi…“”Ce lo
A ROMA, miRAGGI L’ETERNA CRISI POLITICA ITALIANA siamo detti a sazietà, nel nostro Paese l’inquinamento mafioso
della politica rappresenta un serio pericolo per economia, diritti
DI CAMBIAMENTO I cantieri delle grandi opere, l’ordine pubblico con il contrasto e democrazia. Quando inchieste clamorose su esponenti politici di
spicco balzano agli onori delle cronache, la questione non resta
Nella Capitale si sta per concludere il terzo anno di “gestione sindaci-prefetti, il blocco dei porti anche nel caso di fuga di massa confinata nelle aule giudiziarie, nei partiti o nelle assemblee par-
Raggi”. Appena eletta, la Sindaca affermò: “il vento sta cam- dalla Libia per la guerra in atto, flat tax (piccola a grande?), crisi lamentari, ma finisce per alimentare un aspro dibattito nella stessa
biando”. Esaminando i risultati della sua gestione se è cambiato delle grandi e piccole industrie e il lavoro, ormai vera e grande opinione pubblica. È noto che tra le principali vocazioni delle
qualcosa è cambiato decisamente in peggio. Roma sembra ab- emergenza del paese. Il dibattito non è da poco, da quello che si «mafie storiche» vi sia quella di procurare voti a sé o ad altri in
bandonata al suo destino. I cassonetti della spazzatura sono stra- può considerare, e le soluzioni sembrano difficili- per i partiti di occasione delle consultazioni elettorali. Eppure il “nuovo” Parla-
colmi e la percentuale dei dati riferiti alla raccolta differenziata ha maggioranza- da mettere in atto. Ma la politica questo deve fare: mento, sin dalle prime battute, ha interpretato l’esigenza di con-
subìto un significativo rallentamento in termini di risultati. La mediare e trovare soluzioni per i cittadini. Presto e subito. Il punto trastare certe «alleanze» concentrando (e bene ha fatto! nda) tutti
gente getta l’immondizia dove capita o dove trova spazio a di- è questo: saranno possibili compromessi tra i due soci di go- i suoi sforzi nell’intervento penale sui metodi di raccolta del con-
scapito della tipologia. I cassonetti risultano ancora essere quelli verno? Che tipo di trattativa potrà nascere tra i due ministri Di senso elettorale. Il traguardo finale di quell’impegno, la “mag-
delle gestioni amministrative precedenti, quindi nessun cambia- Maio e Salvini, mentre si accentuano scontri, risse a mezzo gioranza” lo ha identificato nel «drastico intervento correttivo»
mento. E’ evidente che sono palesemente inadeguati. Sarebbe ba- stampa, interventi della magistratura e denunce a 360 gradi? Inol- sulla «norma simbolo» che reprime il voto di scambio politico-
stato sostituirli con altri più efficienti che avrebbero consentito tre non mancano le discussioni e i contrasti (problema tutto ita- mafioso. Solo la prassi applica-
una raccolta più ragionata e più adeguata per una città come Roma liano) all’interno dei partiti. La Lega, per adesso, sembra lo tiva ci dirà se la normativa sia (segue a pag. 2) Raffaele Vacca
e, nello stesso tempo, avrebbero dato un’immagine di novità e di schieramento meno scosso da contrasti, fortemente rafforzato
attenzione da parte della nuova dalle ultime votazioni europee, ma ci sono visioni e pensieri di-
versi all’interno dei “grillini”. E’ netto il contrasto tra Di Maio e
amministrazione. La sporcizia, (segue a pag. 2) Antonio Bartalotta Fico, mentre non si comprende cosa farà nelle prossime settimane
l’inquieto e radicale Di Battista, per non parlare del forte nervo-
LA QUESTIONE SETTENTRIONALE
L’ERRORE DELLA GLOBALIZZAZIONE sismo, per usare un termine moderato, che agita le giunte di
Torino e soprattutto di Roma, sempre al limite della crisi. Una
parte dei “grillini” temono che, una volta usciti, non potrebbero
Il prof. Salvemini, con passione, esperienza e sull'esempio di Gae-
tano Salvemini si richiama spesso alla questione meridionale.
Immaginiamo un mondo senza barriere fisiche, linguistiche o Io, molto più modestamente, in modo soggettivo e sulla esclusiva
tornare più al governo. Ma c’è anche chi preferirebbe l’opposi- esperienza di vita personale, mi permetto di porre invece la que-
culturali, senza passaporti, senza controlli di frontiera, tutti uniti zione a testa bassa. Ci sono poi i (segue a pag. 2)
da una sola lingua, da una sola religione, da una sola moneta, da Lisa Biasci stione settentrionale analizzando e mettendo in evidenza le dif-
difficili assestamenti all’interno ferenze di adattamento, tradizione storica e nelle stesse relazioni
un solo modo di pensare. Per alcuni sarebbe un sogno, la
soluzione definitiva per la maggior parte dei problemi umane. Se sbaglierò, chiedo cortesemente che i coordinatori del
nord del Movimento Salvemini mi correggano ed espongano altri
dell’umanità. In verità sarebbe un incubo. L’intellettuale
canadese Marshall McLuhan immaginò con largo anticipo lo
sviluppo esplosivo e incontrollato dei moderni sistemi di DANTE ALIGHIERI fattori da me ignorati o trascurati. Entrambi le questioni italiane,
settentrionale e meridionale, dovrebbero servire per chiunque a ri-
comunicazione, prevedendo anche le conseguenze sulla società e
sulle persone. Oggi assistiamo infatti a quel “Villaggio globale”
previsto, o temuto, dallo stesso McLuhan: un recinto formato
E I MISTERI DELL’INIZIAZIONE flessioni e conseguenti operati per fare in modo che in Italia vi sia
solo una questione unitaria per tutti: l’Italia! Sulla base del mio
vissuto personale individuo diversitàindividuali tra il nord ed il
dalle nostre pareti domestiche, ma con le dimensioni virtuali del La Scienza occulta ha accompagnato l’umanità lungo i millenni, sud. Il meridionale è una persona più socievole ed aperta, estrosa
mondo intero. Oggi la chiamiamo globalizzazione, come un corso d’acqua sotterraneo che, di tanto in tanto, esplode e più comunicativa. Umanamente,in generale, è più ricca sia nella
semplificando: l’intensificarsi degli scambi culturali, economici, in una fontana fragorosa, misteriosa e abbagliante. Una di queste creativitàche nei sentimenti. Queste caratteristiche che evidenzio
sociali, politici tra i vari paesi del mondo. Presa in sé, questa fontane è rappresentata dal pensiero di Dante, uomo da collocare nella popolazione del sud le attribuisco in buona parte sia al clima
presenta molti vantaggi: regole morali e legali uguali per (quasi) tra i grandi personaggi, alcuni mitici come Ercole, Orfeo e Teseo, più mite, sia alla struttura geo-
tutti i paesi, scambi economici e lavorativi, eliminazione di molte altri storicamente emblematici come Giacobbe ed Enea. La “Vita grafica ed ambientale per cui la (segue a pag. 2) Eugenio Morelli
delle barriere sociologiche, (segue a pag. 3) Emiliano F. Caruso Nova” di Dante è una delle opere più misteriose della letteratura
linguistiche e culturali del passato,
mondiale. Chi giunge a penetrare i suoi significati può svelare

PENE SEVERISSIME
A CHI TRUFFA GLI ANZIANI
Il Parlamento modifica il codice penale per rendere più severe a
chi truffa le persone anziane. Sta trattando il problema la com-
missione Giustizia del Senato. Il provvedimento suddetto dovrà
ora essere approvato dal Senato e dalla Camera. Chi approfitta
delle persone anziane rischia una condanna da 2 a 6 anni di car-
cere e subirà una multa che va da 206 a 2065 euro. Il leghista Si-
mone Pillon deve riferire in aula parlamentare sul testo presentato
dal Presidente della della Commissione Andea Osiellari. Verrà
modificato l'art. 381 del codice penale nel senso che si potrà ar-
restare chi viene sorpreso a compiere il delitto di circonvenzione
di persone incapaci. Massimiliano Romeo, Capogruppo leghista
del Senato, ha affermato che questo grave problema faceva parte
del programma elettorale della Lega.
Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha detto che che la modi-
fica del suddetto codice penale e il fatto che gli anziani stanno di-
ventando più furbo le truffe agli anziani stanno diminuendo. Ha
fatto bene il Governo a rendere più pesanti le pene a chi ruba o
truffa gli anziani. Mario Coletti
anche i Misteri di Menfi, di Samotracia, di Eleusi nonché l’Apo-
calisse di San Giovanni, che era sicuramente un iniziato. Ci tra-
manda i Misteri egizi in forma velata e allegorica. Li racconta in
modo accorato (“Beati coloro che ascoltano”). Confessa di aver
cominciato a scrivere in uno stato di immensa tensione spirituale
(“Fui rapito in ispirito nel giorno di Domenica”). L’ordine di scri-
vere gli viene dato da una divinità somigliante ad un figliolo
d’uomo, cioè da un uomo-idea preesistente alla creazione di
Adamo, in veste di Re, di Sacerdote e di Profeta. Egli tiene nella
mano destra sette stelle (i gradi iniziatici). Nella prima parte del
libro dell’Apocalisse questi sette gradi sono divisi in due gruppi:
i primi quattro sono dottrinali, gli altri tre sono esoterici.
Gli ammessi ai Misteri sono moralmente e culturalmente privile-
giati. Nel primo grado c’è un monito ed una promessa (“Ricor-
dati donde sei caduto e ravvediti. A chi vince il darò da mangiare
dell’albero della vita”). L’allusione a questo albero è troppo nota
e non ha bisogno di essere commentata (“Chi ha orecchio,
ascolti”). Poi c’è l’accesso al secondo grado (“Non temere quel
che avrai da soffrire. Avrai una tribolazione di dieci giorni”). I
dieci giorni sono allegorici; forse si tratta di dieci anni. Quanto
alle tribolazioni, bisognerebbe interrogare i novizi degli ordini
monastici. “Ma infine io ti darò la corona della vita. Chi vince
non sarà punto offeso dalla morte
seconda”). Poi l’adepto viene (segue a pag. 2) Maria L. Marcilli
APPELLO AI MATRIMONIALISTI
PER LA PREVENZIONE
La decisione di lanciare il seguente appello agli operatori impe-
gnati a favore delle coppie coniugali è sollecitata da conoscenze
che vanno da quelle della neuropsichiatria per l’età evolutiva e
della psicopedagogia, quindi dalla preoccupazione per le conse-
guenze di drammatici conflitti coniugali. Dalle nostre sia pur li-
mitate esperienze sul campo, nonché dalle attuali occasionali
osservazioni si ha l’impressione che le prevalenti ragioni per cui
lei e lui giungono ai ferri corti sono molto comuni e sarebbero
evitabili se, anzitutto gli operatori in campo matrimonialista si
impegnassero (forse alcuni lo fanno già?) ad promuovere reali-
stiche consapevolezze riguardo a loro eventuali decisioni di met-
tere su famiglia (v. l’articolo uscito su L’Attualità n. febbraio c.
a., pg 8 : Genitori: per non colpevolizzarli dopo, consapevo-
lizzarli prima).
Molti, seguendo acriticamente tradizionali costumi, non pensano
quanto sia assurda la pretesa di fondare qualcosa di duraturo su
fondamenti per loro natura precari, quali le sembianze e i senti-
menti, l’essere innamorato/a (si
ricorda che è ormai scientifica- (segue a pag. 3) Pier Luigi e Andrea Lando
L’ATTUALITÀ, pag. 2 N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
(segue da pag. 1) Il sempiterno problema della mafia
LETTERE AL DIRETTORE idonea a garantire un equilibrio tra corretto esercizio dei diritti
Egregio prof. Sallustio Salvemini,
mi permetto di allegare alcuni Atti che menzionano il suo illustre
politici di rango costituzionale e repressione dell’inquinamento
mafioso del voto. Le novità di rilievo, introdotte con l’approva- INFORMAZIONIAI LETTORI
zione definitiva del disegno di legge n. 510 B nella seduta del 15
prozio, il grande Gaetano Salvemini, fondatore di “Giustizia e Li- maggio 2019 al Senato, sono sostanzialmente due: l’estensione Quote associative annuali. Ordinaria: euro 60,00 (solo per recapito a
bertà”, movimento nel quale il mio prozio, prof. Ezio Chichia- dell’area dei «patti» penalmente rilevanti ai sensi dell’art. 416- domicilio). Simpatizzante: euro 100,00 (per pubblicare un articolo per
relli ha ben operato, essendo stato un volontario della Guerra di ter e l’aumento consistente dei carichi sanzionatori. Sul primo numero). Benemerita: euro 180,00 (due articoli per numero e per i ti-
Liberazione e partigiano combattente. Sono socia versante, si prevede innanzitutto che il conseguimento, diretto o
dell’A.N.R.P.R.M. tolari di rubrica). Sostenitrice: euro 360,00 (quattro o più articoli per
a mezzo di intermediari, della promessa del sostegno elettorale numero).
Complimenti per la bella e moderna rivista “L’Attualità” e “ad da parte di soggetti appartenenti ai clan mafiosi sia punito non
majora” per i suoi meritevoli impegni storico-letterari. Vive cor- solo in cambio di danaro o di «qualunque altra utilità» (come già Il versamento va effettuato tramite bollettino di c/c postale n°.
dialità a Lei e a tutti i suoi collaboratori in redazione. Ho avuto il stabilito dalla legge n. 62 del 2014), ma anche della «disponibi- 1032746719 intestato a Movimento Gaetano Salvemini, Fonte Nuova
piacere di partecipare alla presentazione del romanzo di Antonio lità a soddisfare interessi o esigenze della associazione crimi- (Roma).
Lerario il 25 maggio u. s. presso la galleria d’arte di corso Sem- nale». Proprio in questa ultima clausola, ossia nel concetto di
pione 8, Roma. Sinceri auguri di buon lavoro. «disponibilità», si annidano le insidie. D’altronde, nella storia del Consigli utili: 1) rileggere attentamente gli articoli prima di inviarli alla
Roma, 5.6.2019 Luciana Chichiarelli nostro sistema penale positivo, non vi è traccia del termine «di- Direzione entro il 15 di ogni mese. 2) Gli articoli non devono superare
sponibilità», prima di questa riforma. Quella «lacuna» non è di- le 30 righe dattiloscritte e devono osservare la classica regola del Labo-
Gentile prof.ssa Chichiarelli, La ringrazio vivamente per gli Atti pesa da un incidente della storia. Il concetto di «disponibilità» ratorio di Giornalismo sui cinque interrogativi: chi, come, dove, quando
che mi ha inviato. Tra di essi, merita di essere evidenziato un ar- appare vago, inafferrabile, non compatibile con la necessaria de-
ticolo di Vito Antonio Leuzzi in cui si legge: “Gli arresti di massa terminatezza dell’illecito penale, peraltro imposta anche dalla Co-
e perché. 3) confrontare il testo originario dei propri articoli con quello
degli intellettuali antifascisti nella primavera 1943 rappresenta- stituzione. Nella illusione di attribuire una autentica efficacia poi pubblicato con le necessarie correzioni e abbreviazioni, al fine di
rono un segno evidente dello sgretolamento del regime mussoli- dissuasiva al precetto penale, si è così ridefinita la cornice edittale non ripetere errori e prolissità negli articoli inviati successivamente. 4)
niano. Manifestazioni di aperto dissenso nei confronti del del reato di cui all’art 416-ter. Si è passati, per entrambi i contra- pubblicare almeno 80 articoli in 24 mesi consecutivi per chi vuole iscri-
fascismo per i disagi provocati dall’economia di guerra ci furono enti del patto illecito, dalla sanzione della reclusione dai 6 ai 12
non solo al Nord ma anche al Sud…Ma l’azione più intensa del- anni a quella dai 10 ai 15 anni; sanzione che l’ordinamento fissa
versi all’Albo dei Pubblicisti. 5) rivolgersi al consulente Patrizio Ales-
l’O.V.R.A. (polizia segreta del regime) fu esercitata contro il nella stessa misura anche per l’appartenente all’associazione di sandrini (via Monte Senario 14, Roma. Tel. 06.87195452) per far
gruppo liberalsocialista di Bari, formato da docenti di liceo e stu- tipo mafioso (art. 416-bis, comma 1). Inoltre si è prevista una ag- calcolare le ritenute d’acconto da versare ogni quadrimestre all’Agenzia
denti universitari che avevano come punto di riferimento Tom- gravante in caso di elezione, che può portare il massimo della delle Entrate. 6) Conservare ogni copia del giornale per poter compilare
maso Fiore (già colpito un anno prima dall’intervento repressivo pena addirittura sino a ventidue anni e sei mesi. Minacciare una
della polizia con il suo invio al confino assieme al figlio Vit- pena molto alta viene considerato un forte deterrente ai «patti
l’elenco degli 80 articoli da consegnare all’Ordine. 7) Presentare al-
tore)…Tra aprile e maggio 19434, l’OVRA intensificò la sua scellerati». Considerazioni.. (particolari) possono farsi per la di- l’Ordine la domanda d’iscrizione all’Albo firmata dal Direttore della te-
opera repressiva con una nuova ondata di arresti, tra i quali il mensione internazionale delle mafie italiane. Un rapporto Euro- stata. 8) Sono accettati solo testi dattiloscritti composti in RTF oppure
magistrato Michele Cifarelli, l’avvocato Paolo Tria, l’editore pol del 2017 parla di boss italiani che ormai investono WORD 4/5 e inviati per E-mail: lattualita@yahoo.it. Coloro che
Giuseppe Laterza ed una folta schiera di studenti di Medicina e nell’economia legale dei Paesi europei, soprattutto nei settori fi-
di Legge…Altri adepti del movimento antifascista, tra cui il filo- nanziario e immobiliare. Anche per queste operazioni possono
entro il 20 di ogni mese non ricevono via mail la conferma di avve-
sofo Aldo Capitini, Ezio Chichiarelli (studioso di Tocqueville) e essere decisivi i rapporti con la politica. Eppure si avverte uno nuta ricezione in Redazione sono tenuti a reinviare gli articoli entro
Mario Melino furono fermati. Questi uomini, che il fascismo non scarso interesse sulla adesione dell’Italia alla Procura europea il 21 di ogni mese.
era riuscito a piegare, ebbero un ruolo importante nel passaggio (EPPO), che sarà operativa dal 2021. Non è un buon segnale dato Anche dopo l’iscrizione all’Albo è opportuno pubblicare almeno un ar-
dalla dittatura alla democrazia. L’antifascismo intellettuale cercò che quella novità è destinata a rafforzare la cooperazione giudi- ticolo su ogni numero e rinnovare la quota associativa annuale simpa-
di elaborare una “religione civile” ed una “etica della demo- ziaria tra diversi Paesi, per colpire meglio i reati utili alla mafia
crazia” nel segno della tradizione fissata da Salvemini, Gobetti mercatista e ai suoi complici, non di rado provenienti dal mondo tizzante.
e Rosselli, rappresentando un prezioso serbatoio di idee anche politico. In conclusione, per impedire che la nostra società, la no- Il giornalismo non è solo arte; è anche passione vissuta con entusiasmo
per la costruzione di una nuova Italia”. stra economia e le nostre istituzioni siano inquinate da logiche e con rettitudine morale. Il piombo, più che l’oro, ha modificato la Sto-
Ecco il punto centrale della questione: ciascuno di noi ha il do- criminali, non bastano le illusioni degli slogan e neppure gli ina- ria. E più che il piombo dei fucili, quello dei tipografi.
vere morale di contribuire ad edificare quella “etica della demo- sprimenti di pena per qualche reato (peraltro già molto rigorose
crazia” per la quale quegli Uomini hanno immolato la loro vita. sul versante antimafia). Vanno piuttosto aggiornate alleanze in-
Sempre fedeli al motto “Non mollare!”, dobbiamo lottare per far ternazionali, analisi dei fenomeni e pensiero giuridico. Una nuova
sorgere finalmente quella “nuova Italia” auspicata dai combat- frontiera, quindi, che richiede investimenti nelle migliori risorse
tenti della Resistenza. Resto in attesa di altri documenti di Storia
contemporanea. Ricambio sinceramente gli auguri di buon la-
istituzionali, professionali e culturali del Paese…” Sin qui l’arti- AVVISO AI COLLABORATORI
colo…condividendo il pensiero del Magistrato soprattutto su que-
voro. st’ultima parte.Ora, trattando questa materia, torna il ricordo di Gli articoli che superano le 30 righe dattiloscritte
********** un bellissimo libro, che invito a leggere, su una storica perso-
nalità dell’antimafia, quella vera: “Sulle ginocchia. Pio La non vengono presi in considerazione
Carissimo Direttore, Torre, una storia“, Melalampo Editore..scritto dal figlio
La ringrazio per avermi inviato le copie de L’Attualità, sempre Franco.. Un eroico politico da non dimenticare: l’on. Pio La per ovvie ragioni di spazio.
molto gradite, e per aver pubblicato la recensione del Prof. Bo- Torre.. Una memoria insieme commovente e asciutta, che rac-
nanno sul mio libro “Sulla Poesia e sull’Arte”. Le mando la re- conta un leader politico con gli occhi del bambino e dell’adole-
censione di una brava scrittrice, critico-poetessa oltrechè amica, scente ma anche con la consapevolezza di chi oggi è dirigente (segue da pag. 1) La questione settentrionale
Isabella M. Affinito, sul mio libro “Visioni Culturali” (Editore Il dell’associazione “Libera”..Nella lunga storia della lotta alla
Convivio)...Cordiali saluti e auguri di buon lavoro. mafia e dei rapporti tra mafia e Stato c’è uno spartiacque. È la gente del nord invece, tra freddo, nebbia,umiditàe difficoltà sto-
Roma, 16.6.2019 Susanna Pelizza legge Rognoni-La Torre, che ha istituito il reato di associazione riche di varia natura, è al contrario più chiusa, meno socievole,
mafiosa e introdotto il sequestro e la confisca dei beni mafiosi. diffidente, ermetica. In condizioni ambientali e climatiche più dif-
Gentile Signora, ben volentieri ho fatto pubblicare su questo nu- Una rivoluzione pagata con la vita dal suo ispiratore, Pio La Torre. ficili la questione settentrionale, rimboccatasi le maniche e tra
mero del nostro giornale (a pag. 12) la recensione che mi ha in- Nella circostanza, non possiamo non ricordare che proprio in non pochi sacrifici, ha dovuto fare di necessità virtù svilup-
viato. Il Suo talento letterario non ha bisogno di riconoscimenti questi giorni ricorre il 35 anniversario della morte del grande pando,parallelamente al progresso industriale ed economico, una
di alcuna Giuria (quasi tutte pilotate da lobby di vario genere). uomo della “questione morale”, Enrico Berlin- mentalità decisamente critica verso il potere centralista di Roma
Tutti conoscono il Suo valore di scrittrice. Non dimentichi mai guer..in piena sintonia con Pio La Torre… che bellissima capitale d'Italia e con un clima favorevole (poche
che “Non mollare è il nostro motto”. Ricambio cordialmente sa- Dunque, La Torre, un dirigente politico sempre volte si porta il cappotto da quanto ricordo), accentrando su di sè
luti e auguri. in prima fila, dal movimento contadino che gli una miriade di competenze e poteri politico-istituzionali se ne è
costò il carcere fino all’impegno nella Com- altamente infischiata delle magagne del nord e..... dello stesso
(segue da pag. 1) L’eterna crisi politica italiana missione Parlamentare Antimafia, e poi alla sud. A questo punto può venire spontanea la domanda se dal co-
grande battaglia per la pace contro i missili a stituzionale e legislativo la capitale di una nazione possa arro-
del centrosinistra e di Forza Italia. Nel primo caso si continua a Comiso, sul quale si è però scritto poco…Per- garsi il diritto di concentrare immense risorse finanziarie, privilegi
oscillare tra una linea che non chiude verso l’area di centro (Ca- ché?.. Il suo nome viene poco ricordato perfino e vantaggi di casta dissanguando nel contempo la periferia a cui
lenda) meno ideologica e più pragmatica e chi vorrebbe rimetter durante i “campi” sui beni confiscati, oggi luoghi vengono lasciate le briciole se non la condanna di perenne mun-
insieme tutto il vecchio partito allargandosi più a sinistra, anche simbolici di una volontà di riscatto civile. Questo libro vuole con- gitura a mò di allevamento delle mucche per saziare.....gli epuloni
per recuperare consensi strappati alle ultime elezioni politiche da tribuire a ridare di lui la giusta memoria. Raffaele Vacca romani! Eugenio Morelli
parte del M5s. Il PD deve cambiare pelle e quel 22% preso alle
europee non può bastare. C’è infine la discussione, sempre più
rovente, che parte proprio dalla Liguria per quel che riguarda (segue da pag. 1 A Roma, miRaggi di cambiamento
Forza Italia. Il presidente della regione Giovanni Toti insiste su un
radicale cambiamento della natura e della strategia del partito di anche per effetto dell’immondizia che trasborda nelle vicinanze dei cassonetti, ma un po’ per tutte le vie, aumenta ogni giorno. In pe-
Berlusconi, con scontri e battibecchi con i “colonelli” che per ora riferia, come in centro, si vedono animali vagare, anche specie che nessuno aveva mai visto in città. Topi (fortemente in aumento),
costituiscono il “cerchio” magico attorno a Silvio Berlusconi. Toti cinghiali, volpi, serpenti, cavalli, corvi e gabbiani. Questi ultimi si sono trasformati in feroci rapaci in grado ormai di attaccare anche
punta a scardinare un assetto dirigenziale che a suo avviso è ormai l’uomo. Nei giorni scorsi un cavallo che attraversava indisturbato la via del mare ha causato la morte di un motociclista. Stessa sorte
fuori della storia. Le donne (in particolare), ma anche gli uomini ha avuto un altro motociclista lo scorso anno sulla via Cassia, il malcapitato si è trovato improvvisamente di fronte un cinghiale, l’im-
di fiducia dell’ex cavaliere ribattono a Toti di non avere un pro- patto fu fatale anche per lui. I mezzi pubblici sono allo sbando. Autobus vecchi e affollati senza comfort primari, sporchi e con orari
getto preciso. Il centrodestra – che molto probabilmente si ripre- mai rispettati. Per non parlare di alcune fermate della metropolitana (centralissime) soppresse ormai da mesi. Anche il turismo ne ha
senterà in copia attuale alle regionali del prossimo anno – risentito pesantemente. Le erbacce si stanno trasformando in alberi. I marciapiedi sono ormai impraticabili, sembra di camminare al-
continua a vincere a piene mani alle elezioni amministrative, in- l’interno di un sentiero, pericolosissimi per le persone anziane. Il servizio giardini non dà segni di vita.
differente al diverso assetto del governo, ma litiga su strategie fu- Percorrendo le strade della città si ha la sensazione di vivere in uno stato di guerra. L’asfalto sembra bombardato. Chi utilizza i vei-
ture obiettivamente poco chiare nei contenuti. Tra tutto questo, coli a due ruote cerca di percorrere zone del manto stradale meno tumultuose, andando incontro a concreti pericoli per la propria in-
chi ne fa le spese è il paese reale. Sempre più in difficoltà e con columità in quanto l’andatura a “zig zag” aumenta in maniera esponenziale la possibilità di incidenti. Pertanto, il cambiamento
i cittadini sempre più delusi e arrabbiati. Lisa Biasci auspicato dalla Sindaca subito dopo essere stata eletta non lo ha visto nessuno, a Roma c’è rassegnazione, la città non è stata mai in
queste condizioni. Forse è il caso che qualcuno glielo dica. Antonio Bartalotta
(segue da pag. 1) Dante Alighieri e i misteri dell’iniziazione
ammesso al terzo grado, alla scuola segreta di governo. (“Queste cose dice colui che ha la spada acuta a due tagli: uno palese ed un altro segreto”). E’ una Scuola di rigidi princìpi morali (“A chi
vince io darò la manna nascosta e una pietruzza bianca; sulla quale è scritto un nome nuovo, noto soltanto a colui che lo riceve”). Per accedere al quarto grado l’adepto deve conoscere i gangli vi-
tali della vita pubblica e deve respingere la sedicente profetessa Iezabel, cioè la demagogia (“A chi vince io darò potestà sulle Nazioni; egli le reggerà con una verga di ferro, per frantumarle a mo’ di
vasi di argilla. E gli darò la stella mattutina”) cioè Venere, simbolo dell’Amore. Per accedere agli ultimi tre gradi (esoterici) le difficoltà aumentano. Si tratta di tematiche gelosamente custodite dagli
antichi Egizi, a tal punto che il semplice accenno era considerato sacrilegio. San Giovanni descrive velatamente l’accesso al quinto grado (“Tu hai nome di viere e sei morto; rafferma il resto che sta
per morire. Chi vince sarà vestito di bianco e io non cancellerò il suo nome dal libro della Vita”). Si allude al sacerdozio. Più enigmatico è l’accesso al sesto grado (“Ecco, io ti ho posto dinnanzi una
porta aperta, che nessuno può chiudere. Chi vince, io lo farò diventare una colonna del tempio di Dio ed egli non ne uscirà mai più”). Tutto ciò evoca le misteriose operazioni che si compivano nella
camera del Re della Grande Piramide, la prima mitica fatica di Ercole che deve affrontare il leone Nemeo, l’angoscia di Teseo che nel labirinto deve uccidere il Minotauro, il coraggio di Enea che si
inoltra nell’Ade. Virgilio mostra a Dante un “muro di fuoco” (“Or vedi, figlio, fra Beatrice e te è questo muro”). E’ un momento cruciale, che da Platone viene definito “certamen magnum”, un grande
duello e, nel contempo, un’immensa speranza.Per accedere al settimo grado l’adepto deve dimostrare di essere un Ierofante (“Il ti consiglio di comprare da me l’oro affinato dal fuoco. A chi vince, io
darò di seder meco sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul Suo trono”). Così l’Ierofante, dal vertice della piramide sociale, può irradiare sulle Nazioni la luce
dello spirito. Ecco perché i Liberi Muratori del Medioevo innalzarono le cattedrali come centri di irradiazione della spiritualità, al fine di sollevare il livello di vita delle popolazioni prostrate dalle guerre,
dalle pestilenze e dalla fame. Per noi moderni, educati alle scienze positive, la Scienza Occulta resta un mistero insondabile ma dobbiamo saper interpretare le allegorie descritte dal divino poeta.
Il concetto di estasi si riallaccia anche allo sciamanismo. E’ sorprendente osservare che le credenze di tribù arcaiche geograficamente distanti tra loro (Africa, Australia, Borneo, isole dell’oceano pa-
cifico) siano affini alla visione dell’oltretomba descritta da Dante nella Divina Commedia. Lo sciamanismo appare come un vecchio arbusto selvatico dal quale sono derivate le moderne religioni. Dob-
biamo meditare sul monito dantesco “Intender non lo può chi non lo prova”. E infatti, come potremmo descrivere lo splendore di un tramonto del sole o di un prato fiorito ad un cieco dalla nascita? La
Divina Commedia è la trasposizione poetica e romanzata dell’avvenuta iniziazione di Dante sotto il velo della teologia cristiana. Anch’egli ha percorso i sette gradi, come si evince dalla cancellazione
delle sette P scolpite sulla sua fronte dall’Angelo (allegoricamente si tratta di sette peccati).
Il superamento della prova del fuoco rappresenta il momento della sua catarsi. Nel XXVII canto del Purgatorio Virgilio gli dice “Or vedi, figlio, fra Beatrice e te è questo muro”. E’ in questo modo che
Dante entra nell’altra dimensione (“Poi dentro al foco, innanzi mi si mise”). Dopodichè, in una stupenda raffigurazione poetica, egli vede al di là di un fiumicello “una donna soletta, che si gìa can-
tando ed iscegliendo fior da fiore”. Quel fiumicello si chiama Lete (che significa morte). Facciamo bene attenzione: nel XIV canto della Vita Nova scrive testualmente “Io tenni li piedi in quella parte
della vita, di là dalla quale non si puote iere più, per intendimento di ritornare”. Nessuno può mettere in dubbio che la sua poesia sia stata da lui intensamente sofferta. Chissà perché, terminato il Ri-
nascimento (Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Marsilio Ficino, cardinal Bessarione), il corso della “occulta philosophia” abbia ripreso la sua via sotterranea. Maria Luisa Marcilli
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019 TEMATICHE INTERNAZIONALI E VARIE
UNIONE MONDIALE DEGLI STATI
Governatore: S. E. Sen. Pietro Fratantaro
Vice Governatore: Sen. Prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini
“PREMIO DORSO” AL PROF. TARRO
Il 20 giugno u. s. , presso il Senato della Repubblica, il Presidente Ser-
gio Mattarella ha conferito il prestigioso “Premio Guido Dorso 2019”
alla Fondazione per la Ricerca sul cancro “De Beaumont-Bonelli” pre-
sieduta dal chiar.mo Prof. Giulio Tarro, scienziato di fama internazio-
nale. La Commissione giudicatrice era composta da Andrea Amatucci
(Presidente Comitato scientifico), Massimo Inguscio (Presidente
C.N.R.), Gaetano Manfredi (Rettore Università di Napoli), Nicola Squi-
tieri (Presidente Associazione Dorso). Nel ringraziare il Capo dello Stato
il Prof. Tarro ha tra l’altro dichiarato: “...il decreto di riconoscimento
della Fondazione in Ente morale fu firmato da un grande meridionale,
Giovanni Leone. La Fondazione, nei suoi programmi futuri avrà l’onore
di avere ospite un rappresentante dell’Accademia reale svedese, come
relatore, e nominerà un componente di una prestigiosa istituzione nel
C.d.A. della Fondazione stessa”. Affettuosi auguri al Prof. Giulio Tarro
per ulteriori successi scientifici. Giustino Setteducati
(Coordinatore del Movimento Salvemini per la Regione Basilicata).
GUERRA CIVILE IN VENEZUELA ?
Il popolo venezuelano non può più sopportare la politica del Pre-
sidente Nicolas Maduro, perché v'è un'alta percentuale di po-
vertà, nonostante il Venezuela abbia petrolio e montagne di ferro.
Se si amministrasse bene il popolo venezuelano starebbe benis-
simo, purtroppo la politica venezuelana è priva di spirito sociale
ed umanitario, è soltanto egoistica. La Mesa de Unidad Demo-
cratica, M.U.D., nelle manifestazioni svolte in varie piazze di
molte città venezuelane ha constatato che si sono verificati con gli
scontri con la polizia 22 morti nel sud della capitale, Caracas. Il
Governo di Maduro ha fatto arrestare 1300 attivisti antigoverno.
Di giorno in giorno aumenta il fermento sociale, che potrebbe tra-
sformarsi in una guerra civile e tale pericolo appare possibile. Il
Presidente Maduro e i responsabili del M.U.D. restano immuta-
bili sulle loro rispettive posizioni e quindi mostrano di essere in-
capaci di dare uno sbocco alla crisi. Papa Francesco e la Santa
Sede insistono nel dialogo tra le parti, ma ciò, purtroppo, non si
verifica. Il M.U.D. e gli altri oppositori al governo di Maduro
hanno deciso di ricorrere alle agitazioni in piazza per cercare di
far cadere il Governo. Si è aperto uno spiraglio : Maduro è di-
sposto, almeno così ha desiderato, d' indire subito l'elezioni. L'op-
posizione non sa se la proposta del Governo venga davvero
realizzata o sia soltanto un mezzo per guadagnare tempo. Sono fa-
vorevoli per il ricorso all'elezioni i vicini latinoamericani e le Na-
zioni Unite. L'alternativa all'elezioni è l'attuale caos, che da ranto
tempo tiene in ostaggio lo Stato. La popolazione è all'estremo e
il Fondo monetario internazionale prevede in Venezuela per il c.a.
un'inflazione del 1600%. Si riscontra una penuria di generi di
prima necessità, cibi e medicine, che alimenta i saccheggi nei vari
negozi,Di fronte a tale grave situazione sociale in Venezuela la
Chiesa locale ha ribadito che bisogna rifiutare ogni forma di vio-
lenza. Per allentare la tensione tra Governo e il popolo venezue-
lano i vescovi locali hanno organizzato una processione per la
pace, che è stata definita “Via Lucis”, perché è stato un tentativo
di accendere una luce nella società venezuelana, che attraversa
un momento buio e pericoloso. Ci auguriamo che i contendenti
facciano pace e torni in Venezuela un periodo di serenità e di be-
nessere. Mario Coletti
(segue da pag. 1) Appello ai matrimonialisti per la prevenzione
mente accertato che in tale stato il cervello è come quello di un
/a drogato/a). Motivazioni di una tale superficialità da meritare
l’aforisma di Einstein: “ Due cose sono infinite: l’universo e la
stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi …”).
Poi, “all’apparir del vero”, sempre più, le loro scelte appaiono su-
perficiali, fasulle, pretenziose, irrealistiche, comunque non ri-
spondenti alle intenzioni giurate magari all’altare, svanite pure le
traveggole della luna di miele, i due partner, specialmente per
tante decisioni si ritrovano che non si è d’accordo e, purtroppo, le
conseguenze potranno ripercuotersi negativamente sulla stesa
coppia come pure sui figli.
Lo stato di cotta, ossia quello in cui si perde fatalisticamente la
testa appare come una riedizione del rapporto simbiotico con la
madre. In effetti, non si mostra come atto a un rapporto duraturo.
Lo afferma pure il popolare motto milanese: “non dura minga”.
Quindi sarebbe da goderselo come una più o meno romantica
storia d’amore all’insegna del titolo del film di Carlo Verdone
“l’amore è eterno finché dura”.
Poiché la madre costituisce per il piccolo quella parte di sé che
può prestare le essenziali competenze (di cui lui è ancora fisio-
logicamente carente) per sentirsi a proprio agio, tra le connota-
zioni che accomunano quelle del legame primario a quelle dello
stato di cotta vi sono: dipendenza esclusiva da una sola persona
fino al punto da essere escludente verso chiunque si presenti
come richiedente lo stesso rapporto; possessività che si manife-
sterà come gelosia e invidia; strumentalità del rapporto, nel
senso che l’altro esiste in funzione della soddisfazione immediata
dei propri bisogni. Allorché tali caratteristiche relazionali si ma-
nifesteranno in età anagraficamente adulta, si potranno conside-
rare come patognomoniche di mancata evoluzione della
relazionalità o come regressione. A proposito della su menzionata
strumentalità, mentre sto scrivendo, a una trasmissione TV è in
oda il caso in cui si procura una gravidanza con un donatore come
antidepressivo!). Chi pensa di incentivare la natalità con aiuto in
denaro pensa ( Montanelli per certe esternazioni di Pertini af-
fermò: “ Il presidente della Repubblica ha diritto di dire quello
che pensa purché pensi a quello che dice!) che tra quelli più pro-
pensi a fare di tutto pur di averne, ovviamente per acquistare altre
dosi di droga, vi sono dei tossicodipendenti? Di genitori tossi-
codipendenti ne abbiamo già (non so quanti, ma sempre troppi
per le conseguenze che anzitutto ricadono sui figli) in carcere con
le mamme! A un tale mio rilievo mi è stato risposto, come “atte-
nuante” che si tratta appena di una cinquantina di bambini in car-
cere! Ma non sarebbe già troppo e inaccettabile che sia pure un
soggetto in età evolutiva debba passare in carcere anni di fon-
damentale in importanza per la formazione della sua persona-
lità? In altri miei scritti ho fatto presente che delle più disastrose
conseguenze per l’umanità per maltrattamento, in età evolutiva,
del loro cervello conosco Hitler e Saddam Hussein: maltrattato
già prima di nascere, si racconta, dalla madre che voleva abortire
e anche dopo. Pier Luigi e Andrea Lando
LE CARATTERISTICHE DELLA
TERZA GUERRA MONDIALE
Assisto ad uno scenario nazionale ed internazionale nel quale credo
d'individuare le armi della terza guerra mondiale in atto da nessuno
dichiarata e da tutti combattuta: 1)la crescente indifferenza generale
,popolare ed istituzionale; 2) la progressiva schiavitù degli esseri
umani da parte di malefiche forze interiori e dei più ricchi del pia-
neta; 3) l'aumento della difficoltàdi riconoscere il bene dal male;
4)l'immane inganno della sempre più alta montagna di parole dette e
scritte; 5) il pianeta dei rifiuti nel nostro pianeta; 6) la dilagante sog-
gettivita'; 7) la micidiale sequela e cultura delle immagini che dicono
tutto e non dicono niente; 8)la progressiva e subdola incidenza della
demenza senile; 9) la crescente spesa farmaceutica che relega il far-
maco alla soluzione di tutti i problemi umani; 10)l'immane e segreto
investimento di risorse finanziarie nelle imprese spaziali a discapito
della povertànel mondo; 11) la viltàdei popoli che preferiscono fug-
gire anzichè combattere; 12) la crescente dipendenza dal denaro per
soddisfare i bisogni e gli pseudo bisogni; 13) l'identificare l'amore
nel sesso dei maiali; 14)homo mulieris lupus et mulier hominis lupa;
15) la violenza fisica e morale per risolvere le contese; 16) il terribile
e contagioso virus dell'omerta'; 17) il lavaggio del cervello come
prezzo di effimere emozioni per tirare avanti; 18) l'omologante me-
diocritàcome denominatore comune dell'umanita'; 19) l'ignoranza
sempre più padrona di questo mondo; 20) l'arte, lo spettacolo, la
scienza e lo sport come dominatori assoluti del razzismo e della di-
scriminazione sociale. Malgrado ciò il mondo va ancora avanti per
controbilanciamento di almeno altrettanti 20 fattori non altrettanto
chiaramente individuabili. Eugenio Morelli
L’ESPERANTO POTRÀ CREARE SIAMO BRAVE? NON BASTA!
UNA UMANITÀ ARMONIOSA
Dietro l'esperanto, la lingua internazionale che cominciò a prendere
piede nel 1887 per volontà dell'oculista Ludovico Zamenhof, oltre
all'encomiabile intento di diffondere ovunque nel mondo una lingua
neutrale accessibile a tutti, vi è in effetti insito anche un profondo
umanitarismo. Un umanitarismo che da sempre ne contraddistingue
la propria essenza, rendendola veramente una speciale lingua dagli
alti ideali. Quegli stessi che il suo distinto progettista non scordò mai
di praticare nella sua, purtroppo, non lunga esistenza. Ne possiamo
avere alcuni piccoli ma efficaci esempi leggendo quanto andrò ri-
portando tra breve. Zamenhof, il 17 agosto del 1907 mentre si trovava
a Londra presso la Guildhall proprio per parlare di esperanto, userà
di fatti queste nobili parole: "Lo scopo supremo di tutti gli uomini do-
vrebbe essere quello di creare un'umanità armoniosa". In un'altra oc-
casione, ma sempre con quel suo identico meraviglioso e raro animo
disse: "L'idea di fraternità e giustizia tra tutti i popoli accompagnava
l'esperantismo dal primo momento. Essa ardeva nel mio cuore in-
fantile e dopo degli studenti di origine diversa festeggiarono la futura
lingua esperanto cantando: l'inimicizia tra le nazioni cada, cada, è
già tempo!". Luciano Masolini
(segue da pag. 1) L’errore della globalizzazione
possibilità di lavoro anche per i paesi meno sviluppati, velocità nelle
comunicazioni e molto altro. Ma la globalizzazione non è solo
questo, ha delle conseguenze molto più complesse e talvolta
imprevedibili. Il sociologo e politico Anthony Giddens lo spiegò
ancora meglio: “La globalizzazione può essere definita come
l’intensificazione delle relazioni sociali globali che collegano
località distanti in un modo tale che gli eventi locali vengono
modellati da eventi che si verificano a molte miglia distanti, e
viceversa“. Come tutte le cose umane, anche la globalizzazione, se
abusata, porta una lunga serie di problemi. Dal punto di vista
economico, tanto per cominciare, bisognerebbe rendere standard in
tutto il mondo le stesse regole, prima di globalizzare i mercati. Molti
paesi hanno infatti regole molto meno stringenti rispetto ad altri,
specialmente nel campo del lavoro. Basta guardare i costi della
manodopera in paesi come la Cina, l’India e alcune regioni africane,
talmente bassi da rappresentare una concorrenza sleale per paesi
occidentali come l’Inghilterra o la Francia, dove le regole sindacali
sono molto più severe. Un imprenditore sarà così più convinto a
trasferire la manodopera in paesi meno sviluppati, come in effetti
fanno molte aziende. Se da un lato questo meccanismo permette di
creare lavoro in zone ad altissimo tasso di disoccupazione, come
l’india, dall’altra licenzia manodopera nelle zone di origine, crea
forza lavoro sottopagata e poco tutelata nei paesi più poveri, e il
lavoro stesso non dura molto, poiché prima o poi l’azienda sposterà
la sua produzione in paesi ancora più convenienti. L’interconnessione
delle economie mondiali, poi, da una parte permette scambi
economici più veloci e la liberalizzazione dei mercati, ma dall’altra
riduce le sovranità monetarie dei singoli stati e genera una pericolosa
interdipendenza dei sistemi economici. Se la borsa di Tokyo crolla,
le conseguenze possono arrivare fino in Europa, perché quel che
avviene in un sistema economico locale può ripercuotersi in un altro
paese, anche a migliaia di Km di distanza. Con risultati imprevedibili
perché spesso basati su aspettative e previsioni che i modelli
economici e sociali non riescono a prevedere, vista la simultaneità
tra la causa economica e gli effetti che questa produce. Senza contare
la forte interdipendenza politica tra i vari Stati, dove se un Governo
commette una sciocchezza le conseguenze possono ripercuotersi
anche in paesi lontanissimi, e non sempre è possibile tornare a una
sovranità politica: basta guardare le difficoltà della Brexit. I rischi
della globalizzazione non sono però solo economici e politici, ma
anche e soprattutto culturali. L’abbattimento di molte barriere e la
velocità degli spostamenti e dello scambio di informazioni ha
permesso un avvicinarsi delle diverse culture prima impensabile, con
il rischio, altissimo, di un’omologazione dei costumi, delle religioni
e del modo di pensare e agire. Molte tradizioni locali stanno
scomparendo, coperte dall’ombrello della globalizzazione sotto al
quale ci finisce oggi di tutto: mancanza di controlli, perdità delle
tradizioni, instabilità economica, il buonismo estremo e il suo
opposto razzismo. Tra chi vorrebbe tutto aperto, come la Sinistra
radicale, e chi invece vorrebbe tutto chiuso come l’estrema destra,
bisogna trovare una via di mezzo. Altrimenti si rischia di avere una
singola e omologata società globale, nella quale paradossalmente si
comunica con gente che non conosciamo dall’altra parte del mondo
ma non si sa cosa provi la persona a due metri da noi: dalla
globalizzazione all’alienazione e alla monocultura mondiale il passo
è breve. Emiliano Federico Caruso
L’ATTUALITÀ, pag. 3
LA SFIDA
L'idea della morte/ ha le sue radici/ nell'ombra/ dell'avventura
nella notte/ nei sogni./ Lì, ogni parola/ diventa liquido/ ed è con-
tenuto/ nella febbre del poeta./ L'aria soggioga/ l'abisso alla sua
volontà./ Non mi vergogno/ a sfidare i miei critici:/ Lancia la
prima pietra/ Tu, che non hai mai/ sognato di morire!
I CAMBIAMENTI
È molto difficile/ reinventare la propria vita./ Portiamo sempre/
l'onere/ dei nostri errori./ Ma se ne parliamo,/ aiutiamo gli altri/
ad evitare gli errori/ e cambiare le loro vite/ e fare buone scelte
BAMBINO
I tuoi occhi sono finestre/ da cui viene ogni giorno/ il sole della
conoscenza e della vita./ Le tue mani occupate/ capita di tenere
il mondo/ come un pallone gigante/ che consente il tocco/ della
tua innocenza magica./ Bambino, il tuo potere/ è illimitato e fer-
tile:/ impara a camminare/ dal sentiero dell'umanità/ e amalo
come il tuo.
POESIA IN INTERNET
Si sta accorciando/ e più corta./ Un giorno/ sarà proprio così:/
Alcune persone lo saranno/ felice di leggerle!
CYBER-DISSIDENTE
Ora andiamo online/ un paese trasformato/ nel quartier gene-
rale/ di cyber-intelligence/ in cui loro/ ci fanno sapere/ che siamo
stati guardati,/ cablati, ascoltati/ al telefono/ e osservati sul web,/
dalla CIA ufficiale/ e hacker dell'FBI/ e cyber-comandi/ come se
internamente/ gli utenti web sono inefficienti/ e non arrugginiti/
riguardo ai politici/ mandati/ dal re di Terra.
ABBASTANZA
Basta parlare/ con la morte nelle tue labbra./ La
vita, questa è ciò che/ / è degna di parlare/ con la
storia di/ infedeltà reciproca./ La vita è la dispe-
rata/ versione di un sogno./ Tuttavia, non è/ con-
veniente/ essere il nostro diavolo,/ o anche
l'umano/ complice/ di un malinteso.
Teresinka Pereira
(Traduzione di Giovanna Guzzardi)
Alla luce delle indubbie conquiste delle donne in tutti i campi, vi
è ancora la necessità di portare avanti istanze di contrasto alle di-
sparità di genere? In prima battuta si potrebbe essere tentati di ri-
spondere in maniera negativa ma, spulciando tra i dati, si può
notare che in Italia vi è una percentuale di occupate nettamente in-
ferire alla media europea; più del 30% delle donne lascia il la-
voro dopo il primo figlio. Un esempio emblematico sul tema in
oggetto é quello del settore della sanità. Nelle facoltà di medicina
le quote rosa rappresentano all’incirca il 60% degli studenti, tale
ampia base si restringe sempre più mano a mano che si sale verso
la cima dei top manager. Detto diversamente, le donne medico ai
vertici della carriera sono una sparuta minoranza. Considerazioni
poco confortanti sui numeri possono essere effettuate anche in ri-
ferimento alla presenza femminile nel settore dell’ingegneria in-
formatica. Accanto a quanto detto é da citare il gap salariale tra
le disparità di genere.
Senza dimenticare che, in Italia, questo tema é strettamente in-
trecciato in maniera indissolubile con la denatalità e le insuffi-
cienti politiche in grado di contrastarla e sostenere la concilizione
tra occupazione e vita familiare. Un ulteriore elemento da preci-
sare è che la difficoltà non è tanto nell’ingresso nel mondo del la-
voro quanto nel fatto che, intorno ai 30-40 anni, la carriera
femminile segna il passo mentre cresce quella maschile. Quanto
detto significa che le donne incontrano maggiori difficoltà rispetto
agli uomini nella vita professionale. Ne deriva che il superamento
delle disparità di genere è un tema che non é solo della singola
persona, individuale, ma costituisce un problema di primaria im-
portanza politica nel senso ampio del termine, poiché attiene alla
nostra Costituzione, ai suoi articoli fondanti, é una responsabilità
dello Stato democratico. Quanto affermato sono alcune delle con-
siderazioni emerse nel corso del convegno intitolato: “Brave non
basta! Come trovare spazio insieme nel mondo del lavoro”. La
manifestazione è stata organizzata da un gruppo di docenti di di-
verse facoltà dell’Università “Sapienza” di Roma e dalla FIDAPA
BPW Italy Sezione Roma Campidoglio gruppo teaming up.
L’obiettivo dell’evento è stato, in primo luogo, quello di condi-
videre le esperienze di donne che, con professionalità e tenacia,
sono riuscite a superare le difficoltà nel proprio ambito lavora-
tivo e raggiungere i vertici in esso. Un secondo fine è stato quello
di sottolineare l’importanza di fare squadra per raggiungere la
piena cittadinanza delle donne e portare il valore della differenza
come ricchezza di una civiltà evoluta. Oltre a ciò, le qualificate re-
latrici hanno inteso raccontare e trasmettere alle giovani studen-
tesse una storia di lotte, di conquiste, di cui loro sovente non
conoscono la ricchezza e la forza, ma al cui interno sono inserite
e che sono state invitate a proseguire. Tra le altre analisi svolte nel
corso dell’evento si ricorda l’importanza di una diversa organiz-
zazione del lavoro, passando dalla cultura della presenza a quella
del risultato. Sono da citare anche interessanti opportunità offerte
dal settore statale poichè vi potrebbero essere gli spiragli per l’in-
dizione, in futuro, di concorsi pubblici per funzionari tecnici, eco-
nomici e specialisti nei settori giuridico, informatico. In generale,
è stato suggerito di affrontare i problemi come se fossero delle
sfide da superare e non come degli ostacoli insormontabili. Inol-
tre, il percorso lavorativo non può più essere visto in maniera li-
neare e costante, ma come un insieme di tasselli che, nel loro
insieme, formano una carriera. Senza dimenticare di abbandonare
alcuni cliché che condizionano negativamente la scelta degli studi
accademici.
Il riferimento è, in particolare, alle facoltà scientifiche, che abili-
terebbero a professioni noiose e standardizzate. Nella realtà gli
studi ingegneristici ed informatici possono rappresentare il viatico
di attività legate all’innovazione in cui è essenziale un approccio
mentale creativo, in grado di integrare il proprio sapere con con-
taminazioni in campi diversi quali i beni culturali, il turismo,
l’arte. In altre parole, utilizzando un noto concept, si può affer-
mare che “innovazione, é un sostantivo femminile”.
Questa frase, unita alla personalità ed alla passione, possono es-
sere alcuni degli elementi che possono abbattere quello che il ti-
tolo di un libro ha definito, in riferimento al lavoro delle donne,
“il controsoffitto di cristallo”, ovvero l’invisibile difficolta di
poter crescere. Fiorella Ialongo
L’ATTUALITÀ, pag. 4 TEMATICHE
RIVISITAZIONE STORICA DEL VATE D’ITALIA, IL SIGNOR NESSUNO ED I 4 MOSCHETTIERI
GRAZIE ALL’ARMA DEI CARABINIERI
(Seconda parte)…..Perché le Università e la grande critica letteraria in occasione del 150° an-
niversario dalla nascita non hanno promosso convegni cui far affluire anche studiosi stranieri per
una rivisitazione moderna del grande Poeta? Sappiamo che sono iniziate in sordina le celebrazioni
e tra queste troviamo la pubblicazione di un interessante libro di Giordano Bruno Guerri dal ti-
tolo ” LA MIA VITA CARNALE” (Mondadori), ricco di curiosità sugli ultimi anni di vita del
Vate, tra il 1921 e il 1938. Guerri, già autore di “D’ANNUNZIO L’AMANTE GUER-
RIERO” (Mondadori), è anche il Presidente della importante “FONDAZIONE DEL VITTORI-
ALE DEGLI ITALIANI”, che si occupa della conservazione dell’ultima monumentale dimora e
degli archivi. Proprio grazie a questo ruolo Guerri ha avuto accesso a documentazioni inedite at-
traverso le quali ha realizzato questo nuovo volume che indaga sulle abitudini più intime del grande
Scrittore avendo potuto leggere, tra le altre cose, il diario di Aélis Mazoyer, l’amante-governante
francese che affiancò D’Annunzio dal 1910 fino alla morte. In quel documento anche interessanti
notizie sulla vita di tutti i giorni al Vittoriale, dove abitavano anche la pianista veneziana Luisa Bàc-
cara, la vera padrona di casa ed ex amante del Vate, e talvolta anche Maria Hardouin di Gallese, sua
legittima consorte. “Racconto molto della sua vita sessuale”, ha dichiarato Guerri in un’ intervista
al Giornale, “ma c’è tanto spazio per il cibo…. Ho ritrovato migliaia di lettere dedicate a “Suor In-
tingola”, al secolo Albina Bevecello, la cuoca, particolarmente brava a cucinare frittate di cui il
Poeta era goloso….. Lui però non la sedusse mai, è l’unica che si è salvata nel personale della casa
probabilmente perchè grassottella ovvero troppo preziosa per rischiare di perderla”. Tutto qui per
il grande d’Annunzio? Perché, da decenni, preferibilmente si discetta con sterminata pub-
blicistica solo sulle sue acrobazie e abitudini sessuali e null’altro, mentre con piacere consta-
tiamo che a completamento di questo irrilevante aspetto di vita oggi sono illustrate anche le
sue preferenze ghiotte a tavola, in particolar modo per le frittate? Perché le Università e la
grande critica letteraria, ripetiamo e ripeteremo all’infinito, in occasione del centocinquan-
tesimo dalla nascita non hanno promosso convegni cui far affluire anche studiosi stranieri
per una rivisitazione moderna del grande Poeta? Per fortuna, è giunto in soccorso l’illustre cri-
tico letterario ERNESTO FERRERO che su “STAMPA.it” del 5 settembre 2012 autorevolmente
ha scritto: “”L’unico italiano capace di fare una rivoluzione….” secondo Lenin che faceva riferi-
mento all’impresa di Fiume, certamente un giudizio molto lusinghiero per lui, meno per gli Ita-
liani, maestri di trasformismi gattopardeschi ma per nulla portati alle idee forti e radicali; ma il Vate
pescarese di rivoluzioni ne ha messe in atto parecchie e adesso che è alle porte il 150° della nascita
(12 marzo 1863) bisognerà tornare a fare i conti con lui. Eppure, l’Inimitabile è stato il solo scrit-
tore italiano che si sia imposto in Europa, osannato a Parigi, ammirato da Sarah Bernhardt e da De-
bussy, da Proust e da tanti altri. Con lui l’Italia tornava improvvisamente a essere degna della sua
alta cultura tanto che nel 1897 Gide arrivava a dire che la letteratura italiana, data per morta quanto
quella spagnola, tornava ad attrarre l’attenzione di tutta Europa. Facendo della propria vita un’opera
d’arte, scrive Ferrero, d’Annunzio aveva confezionato un qualcosa che ancora non si era visto, il
poeta guerriero, il letterato d’azione, il dandy al di sopra d’ogni norma e regola, il superuomo ca-
pace di stupire con effetti speciali, il maestro d’eleganze inarrivabili, la guida culturale, il sacerdote
della bellezza, l’artista supremo, il nume nazionale, addirittura anticipando i tempi lo sdegnato tu-
tore dell’ambiente e dei beni culturali contro gli scempi edilizi”“. Definito il “Precursore del Fa-
scismo”, in realtà ne era lontano mentre Mussolini ne temeva il carisma in quanto il Vate ambiva
di proporsi agli Italiani come un’alternativa allo stesso Duce. “D’Annunzio è stato presentato come
un pazzo, come un istrione, come un nemico della patria, come un seminatore di guerra civile, come
un nemico di ogni legge umana e civile”, scriveva (con spirito critico nda) Antonio Gramsci nel
1917, mentre in quegli anni davvero difficili molti, da destra e da sinistra, si rivolgevano a Lui per
la ricerca di una guida in grado di salvare l’Italia. Proprio nel 1923, Ernest Hemingway auspi-
cava: “In Italia sorgerà una nuova opposizione e sarà guidata da quel rodomonte vecchio e calvo,
forse un po’ matto, ma profondamente sincero e divinamente coraggioso, che è Gabriele d’Annun-
zio”. Le cose, sappiamo, andarono però diversamente perché il Vate si era rifiutato di ricevere Gram-
sci come anche delegazioni di gerarchi fascisti, definiti “demagoghi che credono di aderire alla
realtà e non aderiscono se non alla loro camicia sordida”. Si era però benignato di ricevere al Vit-
toriale l’inviato dei Soviet, Cicerin, e lo stesso Mussolini, mentre, tutto preso dalle sue alte idee, si
oppose sempre a “..quel pagliaccio feroce..” di Hitler. Quindi, più che di amplessi ancorchè este-
tizzanti e lirici, indubbiamente fonte di ispirazione letteraria, si attendevano per questa importane
ricorrenza, lo ripetiamo, iniziative più significative che lumeggiassero meglio dal punto di vista
letterario e storico colui che fu una vera e propria leggenda vivente; Lui, il vero futurista che non
si limitò a scrivere manifesti, ma rischiò la vita in imprese eccezionali come quella con le motosi-
luranti della “Beffa di Buccari”; il “Volo su Vienna” (con un biposto adattato per lui con la “sedia
incendiaria” poggiata direttamente su un serbatoio aggiunto); l’”Impresa fiumana”.
Nessuno, come Lui, ha saputo cosa stimolava realmente le folle; nessun’altro come Lui ha saputo
suscitare emozioni e farsi mito vivente. Nel 1963, non tutti ricordano, nel centenario della nascita,
tutta la stampa nazionale e internazionale si occupò delle manifestazioni organizzate a Pescara al
“Teatro Monumento Gabriele D’Annunzio”, inaugurato in brevissimo tempo per l’occasione (oggi
cade a pezzi in un totale abbandono e disinteresse). Eccetto Pescara, le celebrazioni passarono sot-
totono nel resto d’Italia perché la cultura dominante gestita dalla sinistra che collegava con mala-
fede e ingiustamente il Vate al Fascismo non tollerava riti inopportuni; e tutti, “more italico”,
abbassarono la testa, salvo rare eccezioni. Ricordiamo comunque che solo dopo il 1963, appunto
nel centenario della sua nascita, si è cominciato a valutare d’Annunzio in modo differente dalle sue
opinioni politiche, facendo riferimento alla sua produzione letteraria. Un ruolo importante ha svolto,
in questa direzione, la rivista “QUADERNI DANNUNZIANI” della “Fondazione Il Vittoriale degli
Italiani”, che ha riportato di volta in volta sia gli atti di importanti convegni che si sono tenuti al “Vit-
toriale”, sia studi e ricerche di autori vari.
Nel corso del dibattito con il Prof. Iodice, proprio per il fatto che l’evento si svolgeva in un impor-
tante Comando della Benemerita Arma, alcune domande sono state rivolte (ovviamente anche da
chi scrive..) ben conoscendo i rapporti che il Vate aveva intrattenuto con storici personaggi..Infatti,
noi Veterani, sappiamo, che anche i CARABINIERI devono avere del Comandante d’Annunzio, con
orgoglio, fedele culto perché il Vate della Nuova Italia amava tanto l’Arma sì da presenziare, il 12
giugno del 1917, alla celebrazione funebre, nel Duomo di Crauglio, del Capitano dei Carabinieri
Reali Vittorio Bellipanni, pronunciando quelle memorabili parole che sono un inno perenne al-
l’amor di Patria e alla religione del dovere del Carabiniere d’Italia di ogni tempo e luogo. “Anche
nel volto consunto di questo giovine Capitano il sorriso è rimasto; e c’ illumina tuttavia a traverso
il feretro, più potente di questo sole crudo su questa strada nostra scalpitata dai fanti e solcata dai
carri. Noi sentiamo che il suo silenzio è tuttavia operoso, come quando in silenzio egli faceva ogni
giorno l’offerta della sua vita alla disciplina della guerra, che non era per lui se non il primo co-
mandamento della Patria: condizione essenziale di salute e di vittoria. Quest’assidua dedizione di
sé, nella semplicità più verace, nella leale vigilanza, egli c’insegna, affermandola come la regola se-
vera dell’Arma in cui aveva l’onore di servire. E’ l’Arma della fedeltà immobile e dell’abnega-
zione silenziosa; l’Arma che nel folto della battaglia e di qua dalla battaglia, nella trincea e
nella strada, nella città distrutta e nel camminamento sconvolto, nel rischio repentino e nel pe-
ricolo durevole, dà ogni giorno eguali prove di valore tanto più gloriosa quanto più avara è la
gloria; l’Arma dei Carabinieri del Re incide oggi il nome del capitano Vittorio Bellipanni nelle ta-
vole dei grandi esempii.”; e così, in memoria perpetua di quei giorni, scrisse nel maggio del 1936
(due anni prima di morire) al Generale Riccardo Moizo, Comandante Generale dell’Arma, già va-
loroso Combattente pilota di guerra: “Ora, con quel medesimo animo, Tu comandi l’intera Arma
dei Carabinieri Reali: di quelli che io vidi combattere al mio fianco nella 45ª Divisione, di
quelli ch’ebbi compagni irreprensibili com’ebbi compagno Vittorio Bellipanni che cadde sotto
i miei occhi a Crauglio nel giugno del 1917“. E come, poi, non ricordare Ernesto Cabruna, asso
dell’Aviazione nella grande guerra, il più decorato dei Carabinieri, che per i suoi meriti divenne Uf-
ficiale; così, di lui, d’Annunzio: “E il nostro Eroe – quale altro nome dare a un tale uomo? – con-
tinua ad essere il solitario cacciatore, che non conta i suoi avversari, pronto a battersi contro intere
squadriglie“. Quale volontario dei Legionari di Fiume, Cabruna lasciò con coraggio l’Arma, sinte-
tizzando in poche parole l’amarezza per la violazione dei Patti di Londra: “Il Tenente dei Carabi-
nieri Ernesto Cabruna, non avendo più fiducia nella Monarchia e nelle istituzioni, rassegna le
dimissioni da Ufficiale“. Gabriele d’Annunzio, per tanti alti meriti, volle ancora premiarlo per cui:
“Oggi nell’ottavo anniversario della marcia di Ronchi, io conferisco la Medaglia d’Oro al mio Le-
gionario Ernesto Cabruna, già mio glorioso compagno d’ala della III Armata. Egli fu il primo avia-
tore giunto a Fiume da me occupata. In qualità di mio ufficiale di collegamento rese grandi servigi
alla Causa.. Dal Vittoriale, il 12/09/1927, Gabriele d’Annunzio di Montenevoso”.
Il Capitano Ernesto Cabruna morì in silenzio, il 09.01.1960, a Rapallo, e dopo tre anni la sua salma
venne traslata al Vittoriale degli Italiani perché riposasse, ultimo dei Legionari, accanto al suo Co-
mandante, e questo nel centenario della Sua nascita, in una delle Arche che fanno corona alla tomba
del Poeta Soldato. Alla fine di questa lunga disamina, un rinnovato ringraziamento al Profes-
sor Iodice ed al Colonnello Cortellessa, cultore, come forse non molti sanno, oltre che di studi
giuridici, anche di Storia Patria.. Raffaele Vacca
ETICO-SOCIALI N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
Con i riconoscimenti avuti ho deciso di fare un bel gioco per adulti,romantico, forse ingenuo ma
serio nelle sue modalitàe propositi: 4 timbri corrispondenti ciascuno ad una nomina onorifica in
aggiunta ad il Fronte Culturale Nazionale di Opposizione da me istituito nel 2016.In pratica rivelo
la mia appartenza e solidarietà al Movimento Salvemini, all'unione Mondiale Degli Stati Ed Al-
l'associazione Internazionale Scrittori. I suddetti timbri sono stati da me nominati “i 4 moschet-
tieri del signor nessuno”, in quanto il sottoscritto in fondo è un semplice paesano e nulla più. E così
ad una certa etàho deciso di conoscere ed affrontare il mondo con questi 4 strumenti nel fare pro-
poste, considerazioni,articoli,esperienze ed iniziative varie nell'ambito culturale, nello spirito di
non violenza e nel rispetto della legge. Nella quotidianità ripetitiva e semplice del paese dove vivo
in un buon anonimato, con il pensiero e la creatività, magari stando nel solito, angusto spazio della
mia abitazione e nello stesso posto di combattimento rappresentato da un tavolo ed una sedia, mi
avventuro ogni tanto nel mondo con questi 4 miei moschettieri mandati all'arrembaggio nel tenta-
tivo od illusione di dare un piccolo ma reale contributo ad una cultura, italiana e non, che sa tanto
di corporazione più che di cooperazione nella fattiva interazione del pensiero.
Qualcuno obbietterà che basta navigare in internet per fare questo ma io ci tengo, come ripeto, a fare
un gioco per adulti a modo mio, servendomi, forse solo per darmi un po' d'importanza, di questo mio
piccolo corpo d'armata che mi da l'impressione di essere un giocattolo che mi piace strapazzare
come mi pare e piace. Ma questo gioco è per me incredibilmente serio perchè l'esperienza, l'intui-
zione, la creatività e forse l'aiuto di Dio mi consentono talvolta di arrivare a conclusioni sconcer-
tanti che forse è meglio che la gente non sappia, perchè, detto tra noi, chi s'imbatte nel
pensiero,nell'indagine o analisi o quant'altro, purchè con qualche profonditàe logica, talvolta deve
tornare rapidamente in superfice per non abissarsi troppo in una solitudine tanto illuminata quanto
difficile da gestire. A parte questo, conto di segnalare ai lettori, il bilancio obbiettivo di questa mia
insolita e divertente avventura..... sedentaria. Salvo imprevisti! Eugenio Morelli
MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITÀ
Vorrei fare solo qualche osservazione su questa deliziosa commedia del regista Daniele Lucchetti.
Il film (del 2019) si è ispirato a due romanzi scritti da Francesco Piccolo ed ha come protagonista
un convincente Pif nei panni di Paolo Federici, sposato e padre di famiglia, che a causa di un inci-
dente stradale muore e si ritrova in paradiso. Ma c‘è stato un errore e lo sventurato viene inviato di
nuovo sulla terra però per solo un’ora e trentadue minuti. In questo breve viaggio è accompagnato
da un angelo. Il primo effetto comico sta nel tentativo (grottesco) di vivere autenticamente quei
pochi minuti a sua disposizione senza riuscirvi, ma venendo addirittura canzonato dalla moglie, dai
figli e dagli amici come uno che sia animato da velleità filosofiche – insomma assistiamo alla di-
vertente parodia dell’essere-per-la-morte di Heidegger. Non riuscendo a dare senso alla sua vita
nella imminenza della morte riesce comunque a vivere suo malgrado momenti di trascurabile feli-
cità. Tuttavia il tempo stringe e Paolo deve rimettersi in sella sul suo motorino e dirigersi verso l’in-
crocio dove già una volta ha trovato la morte. Dietro di lui sullo stesso motorino sale il suo angelo
custode che, se possibile, è ancora più spaventato di lui. A questo punto ecco il colpo di scena fi-
nale: Paolo e l‘angelo attraversano incolumi l’incrocio. L’angelo prima di salutarlo rimprovera non
solo a Paolo, ma a tutti gli uomini il fatto di vivere come se la morte non esistesse.
Paolo ritorna alla sua famiglia, ma ora non ha più la morte davanti bensì alle spalle – pur sapendo
di dover morire questa non è più una certezza paralizzante. Infatti il passaggio per l’incrocio mor-
tale è stato il suo battesimo del fuoco e in ogni battesimo che si rispetti si passa dalla morte alla vita
a condizione di restare stretti a Gesù che per primo è morto ed è risorto. Allora il finale (illogico)
del film ci dice che attraversare la morte è il solo modo per liberarsi dalla paura della morte ed es-
sere così veramente riconsegnati alla propria finitezza e a quella vita vivente che si lascia alle spalle
la falsa alternativa tra vita autentica e vita inautentica. Stefano Valente
EUROPEE: BOOM DELLA LEGA
AL NORD E AL CENTRO, CROLLA IL M5S
È la lega il primo partito in Italia. In tutte le 61.576 sezioni italiane il partito di Matteo Salvini è ar-
rivato al 34.33% (con il raddoppio dei consensi rispetto alle Politiche del 2018) seguito dal Partito
Democratico, guidato dal nuovo Segretario Zingaretti, che festeggia il raggiungimento del 22.69%,
mentre il Movimento Cinque Stelle guidato da Luigi Di Maio porta a casa solamente il 17.7% dei
consensi. Fra le altre sigle sopra alla quota di sbarramento del 4%: Forza Italia di Berlusconi che
chiude all’8.79% (salutando da lontano l’obiettivo del 10%) e Fratelli d’Italia della Meloni che in-
vece, rispetto alle scorse europee del 2014, raddoppia quasi la percentuale dei consensi e chiude in-
torno al 6.46%. Sotto la soglia di sbarramento: +Europa di Emma Bonino che si è fermata al 3.1%,
i Verdi al 2. 3% e la Sinistra al 1.7%. Ma guardiamo ai dettagli di queste Europee che, rispetto alle
Politiche del 2018, hanno letteralmente ribaltato la situazione per quanto riguarda le due forze al Go-
verno: la Lega ha conquistato quasi tre milioni e mezzo di voti, mentre il M5S che, poco più di un
anno fa si attestava primo partito in Italia con il 32.7% dei consensi, ora mantiene il primato solo
al Sud (Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Molise con boom di voti soprattutto a Napoli, Bari
e Palermo) e nelle isole dove i 5Stelle si attestano al 29.85% (il Movimento vince a Palermo e a Ca-
tania, mentre in Sardegna va meglio al Pd che è il primo partito a Cagliari).
Di contro la Lega di Salvini che conquista Nord Est, Nord Ovest e anche l’Italia centrale. Partiamo
dal 40% sfiorato nella circoscrizione del Nord Est (con il Pd che insegue al 23.8% e M5S che si
ferma appena intorno al 10): il top si registra in Veneto dove il Carroccio sfiora il 50%, segue il Friuli
Venezia Giulia (qui è al 42), il Trentino Alto Adige (qui è testa a testa con la Svp) e l’Emilia-Ro-
magna dove la Lega raggiunge il 33% contro il 31 del Pd. 40% raggiunto anche nella circoscri-
zione del Nord Est dove la Lega di Matteo Salvini è primo partito contro il 23.4 del Pd e l’11% dei
pentastellati. In Lombardia: Lega 43 contro il 23 del Pd (resiste solo Milano che è ancora in mano
ai dem con il 35.9% dei consensi). In Piemonte e in Liguria la Lega è al 36 inseguita sempre dal Pd
(con 24 punti di distanza in Piemonte e 9 in Liguria) che vince a Torino e a Genova, dove i dem sono
primi. Infine, Lega prima anche nella circoscrizione dell’Italia centrale con il 33% (Pd al 26.9 e M5S
al 15%): qui i successi più eclatanti il Carroccio è riuscito a portarli a casa nelle Marche (dove il
vantaggio della Lega è di quasi 15 punti), in Umbria (dove si impone con il 38.1%) e nel Lazio.
Fanno eccezione: la Toscana dove il Pd è il primo partito (a Firenze con il 42%) e Roma dove in-
vece si attesta intorno al 30%. «I miei avversari sono i Renzi, i Boschi, gli Orlando del Pd mentre
gli amici del 5S sono alleati»: ha sottolineato Matteo Salvini parlando della scelta dei commissari
europei della nuova commissione in una delle su prime dichiarazioni sull’esito del voto, per poi
chiarire che non userà il fiume di consensi arrivati con queste Europee per regolamenti di conti in-
terni con il M5S. «Lega e 5 Stelle sono due partiti che ormai da un anno, contro molti se non tutti,
superano il 50%. È un unicum a livello continentale e vedremo di usarlo bene»: ha rassicurato il
leader del Carroccio che dal conto suo ha le idee ben chiare e agli italiani ha promesso più lavoro
e meno tasse.
«In Europa bisogna rivedere le politiche sulla crescita - ha dichiarato il vicepremier della Lega -
risponderemo con educazione e non aumenteremo di mezza virgola le tasse».
Quindi dietro front sull’aumento dell’Iva, mentre sul Fisco Salvini ha detto di voler partire con la
riduzione dell’aliquota sulle imprese al 15%. Per la manovra d’autunno, invece, tra le sue priorità:
riduzione della pressione fiscale e spazio anche per la Tav: «si va avanti, questo gli italiani ci chie-
dono, abbiamo già il cronoprogramma», ha dichiarato Matteo Salvini sempre più convinto che il
voto italiano e francese di queste Europee permetterà all’Europa di investire ancora più soldi sulle
grandi opere come la Tav e altre infrastrutture stradali, portuali e aeroportuali.
Dal canto loro i pentastellati si dicono pronti a ripartire con Luigi Di Maio che annuncia di aver già
chiesto al premier Conte un vertice di maggioranza con l‘intento di rimettere mano ai dossier lasciati
in sospeso prima della campagna elettorale, a cominciare proprio dalla Tav («è nella mani di
Conte») e alla questione autonomie (tanto cara alla Lega).
Sul risultato del voto europeo, invece, un duro colpo non negato da Luigi Di Maio,
in casa pentastellata si consolano con la “scusa” del calo dell’affluenza al Sud che,
ci tengono a chiarire, ha certamente contribuito al forte calo di consensi in loro
favore: «la nostra gente non è andata a votare ma la gente ora attende delle ri-
sposte». Indubbiamente la flessione c’è stata: il dato definitivo in Italia ha regi-
strato il 56.10% contro il 58.69% del 2014 e il 50.95 % dell’affluenza a livello
europeo. La flessione, che ha riguardato quasi tutte le regioni italiane con 2 punti
e mezzo in meno rispetto al 2014, si è sentita più forte in Abruzzo (12% di votanti
in meno), Sardegna (6% in meno), Sicilia (5% in meno) e Campania (4% in meno).
L’affluenza più alta si è invece registrata in Umbria (67.7%) ed Emilia Romagna (67.3%).
Federica Sciorilli Borrelli
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
PROTAGONISTI DEL MAGGIO UNIACENSE
CONCERTO LIRICO
Anche in questa XXII Edi-
zione del Maggio Uniacense gli
eventi culturali hanno avuto
come epilogo uno splendido
concerto lirico-classico svol-
tosi presso l’Auditorio della
Banca d‘Italia in Roma il
30/05/2019. La manifestazione
si è avvalsa della partecipa-
zione di valenti Artisti che si
sono alternati in brani e duetti
tratti da opere e composizioni
di autori di somma importanza,
anche a livello europeo, come
G.F. Haendel, G. Bizet. F.
Lehar. R. Straus. C. Sans.
Saens Senza però nulla togliere
ai nostri grandi: Bellini, G. Donizetti, G. Verdi, G. Puccini, e R.
Leon cavallo. I cantanti tutti bravi nella loro performances, sia dal
punto di vista vocale che interpretativo: il soprano Licia Falcone
(nella foto) il mezzosoprano, Caterina Novak, il tenore Filippo
Puglisi, il baritono Ladislao Ruitiz, accompagnati al pianoforte
dall’eccellente Maestro Hiroco Sato e presentati con maestria dal
Dottor Vincenzo Sartini. Il concerto si è concluso con lo splen-
dido duetto d’amore pucciniano tratto dal primo atto della Tosca
eseguito dal soprano Licia Falcone e dal tenore Filippo Puglisi
che hanno saputo trasmettere con le loro belle voci il Phatos pre-
teso dall’Autore.
Molti applausi, da parte del pubblico intervenuto, durante tutta la
rappresentazione. Liana Botticelli
Domenica 9 giugno 2019, coordinata dalla Dott, Botticelli, si
svolta la Manifestazione del Maggio unicense. Svoltasi presso
una villa di campagna fra fiori, limoni e profumi estivi, gli Arti-
sti sono stati premiati dal Presidente Salvemini e la Signora Bot-
ticelli: Anche la sottoscritta è stata premiata con la poesia
"Pioggia" e avuto un'ottima recensione da Liana. il prof. Salve-
mini ha affrontato varie tematiche politiche e odierne che attra-
versano il nostro paese. Come sempre tutto è stato eccezionale.
Viva la Cultura, gli Artisti, noi Giornalisti e lunga vita al giornale
L'Attualità! Francesca Pagano
Da sinistra: Pietro Sarandrea, Leonardo Zonno,
Cosmo G. Sallustio Salvemini, Francesca Pagano, Liana Botticelli
ANGELA LIBERTINI
Nasce dal cuore la bontà di questa Artista dei suoi racconti. Una
storia vissuta in treno nell’incontro di Giada e il suo papà, ove
questa bella ragazza si prodiga verso l’ anziana signora nel vo-
lerla aiutare a sistemare i suoi bagagli, la signora ringrazia, e
nasce cosi un dialogo tra loro Angela rimane abbagliata dalla
bellezza di Giada, ma poi quando il padre le confida che Giada
ha un bruttissimo male, che le provoca buchi nelle ossa, la noti-
zia addolora tanto Angela che nasce nel suo cuore una preghiera
al Signore per la sua guarigione, anche perché la mamma di
Giada è sempre lontana, per il suo lavoro di Giudice e quindi la
ragazza è allevata dal suo papà. Un bel racconto di tante verità
della vita che Angela racconta magistralmente sul nostro gior-
nale. Liana Botticelli
GRAZIA MARIA TORDI
Dai suoi libri, anche la Poesia! che emerge come una esplosone
di cultura, coinvolgendo il lettore fino all’ultima riga, nella Poe-
sia della bellissima Cattedrale di Parigi Notre Dame lei ne parla
come di una Regina, evocando, passi storici dalla pulzella di
Lorena, (Giovanna D’arco) ai Re crociati alle sue glorie Caro-
linge, ai Re Luigi e successori, anche dei loro atti di orrore com-
messo, ma soprattutto della maestosità di questa importante
basilica, dove anticamente un Gobbo (Quasimodo) tirava la
corda delle campane, diventato celebre anche per la sua cattive-
ria. La Poetessa, evoca un passero solo, dall’alto del portale,
che fa da padrone, coi suoi gorgheggi speciali attirando i turisti
che la vanno a visitare, ove anticamente la celebrità di questa
cattedrale lo è tuttora oggi, celebre, per esserne la Regina di
Parigi.
Liana Botticelli
SVETLANA SPIRIDONOVA
Ecco una nuova ed importante Artista Lirica “Svetlana Spirido-
nova” mezzo Soprano, facente parte del nostro giornale, si uni-
sce ai nostri già celebri Artisti lirici come Licia Falcone
Soprano, Marcella Croce De Grandis, e Katerina Novak, suo
nome d’arte. Svetlana oltre alla sua amata musica si diletta nella
Poesia, ove dal pentagramma fa uscire le sue rime a suon di bac-
chetta, come la sua bella Poesia intitolata “Tempo”. Dove ol-
tremodo presenta tutto il suo grande amore per la sua musica.
Per questo viene premiata dal Giornale “L’ATTUALITA”.
Liana Botticelli
ANTONIO ROTOLI
SIAMO TUTTI DEGLI ANGELI. Come gocce di pioggia ca-
dendo./ Nutrono le aride zolle,/ le sementi, i virgulti./ Cosi noi
Angeli/ piovuti nella materia,/ nutriamo nel percorso/ l’uma-
INIZIATIVE CULTURALI
nità intera./ Nell’intento di ricondurla/ emendata a DIO.
Antonio Rotoli
Questo Poeta ci racconta che, secondo lui noi nasciamo tutti An-
geli, che poi e solo la materia che ci trasforma come noi diven-
tiamo, poche parole da una stupenda Poesia sugli Angeli, ma
molto concreta per il seguito della nostra vita. Liana Botticelli
LEDA PANZONE NATALE
La casa dei ricordi, dai colori smaglianti, riportano Leda al
tempo della sua infanzia, i ricordi più belli da quel dipinto me-
raviglioso affiorano i tempi della loro infanzia, la bici, il moto-
rino del fratello, la Madonnina dalla sua nicchia i ricordi, i
pensieri e il grande amore, che, sembra dare luce all’arcobaleno,
questa poesia, stupenda, (OLTRE L’ARCOBALENO) profuma
di ricordi felici della loro fanciullezza, che nessuno di noi di-
mentica. Tutti i ricordi di immensa felicità, sono racchiusi nello
scrigno di questa bellissima Poesia e dal dipinto che Leda ha
fatto.
Liana Botticelli
EUGENIO MORELLI
Nasce a Trieste il 29 Agosto 1946 è un Saggista e Scrittore,
Poeta Italiano. Laureato in medicina. Autore di molte opere,
Poesia e narrativa il suo nome d’Arte lo impronta: sul “Il signor
nessuno”. I suoi molteplici saggi e narrative ne fanno una com-
pleta Enciclopedia, Premi e riconoscimenti: Cavaliere Ufficiale
al Merito della Repubblica Italiana, Attestato di Benemerenza
al Merito della Sanità Pubblica (Roma 8/10/ 2008). Molti i suoi
articoli sul nostro giornale (L’ATTUALITA) e tante notizie.
Pubblicazioni sulla Treccani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana
e sul sito personale (Il Signor Nessuno). Liana
Botticelli
ELENA ANDREOLI
Elena con i suoi racconti poetici, ricorda con nostalgia l’infan-
zia e la bella gioventù, di un tempo felice. Parla di un pellegrino
che vagabonda in giro, ma che… anche, dormendo sotto i ponti
si sente libero e felice, pensando alla piazzetta di Trilussa e
alla bellezza di Roma. Pago di queste cose vive la sua poesia
sentendosi un Poeta, si ripromette di non soffrire più. Si di-
sperde nel cielo, in una nuvola blu, una radiosa via d’amore.
Per lui questa è la felicità. Nel racconto rimato di Elena prevale
la sua Poeticità, dei tempi belli della sua gioventù.
Liana Botticelli
ANNAMARIA CHIRIGONI
Una grande artista, dai suoi dipinti esce la bellezza dell’arte, i
volti di donne nei loro costumi di ogni città della Sardegna, sono
qualcosa di inuguagliabile. Mentre le donne sarde solitamente da
lei dipinte hanno gli occhi neri, nell’ultimo suo quadro, appare
un volto perfetto e bellissimo con due occhi azzurri, come il
mare splendido della Sardegna, trasforma gli abiti con dei mer-
letti straordinari, che sembra di poterli prendere fra le mani per
vedere la loro bellezza. Nei suoi libri i racconti e le storie che at-
tirano alla lettura fino alla fine, molte anche le fiabe declamate
su molti libri, che hanno fatto felici molti bimbi.
Liana Botticelli
ANNAMARIA BALLARATI
Parlare di questa Artista è come aprire una enciclopedia, dalla
sua Pittura alla sua vita attuale, i suoi quadri sono esposti e tu-
telati in una banca. Lesue attività riguardano anche le mostre
che fa nel suo Atelier nella zona Trionfale di Roma, Giornalista,
i suoi articoli interessanti pubblicati sul nostro Giornale fanno da
cornice alla sua persona, ogni sera lei si ritrova in mezzo ai clo-
chard, portando loro il cibo e tante cose utili per la loro so-
pravvivenza. Questo grande amore per il prossimo nato anche
da un buon insegnamento avuto dal suo papà, grande Poeta e
Artista dai sani principi, che la portava a visitare i Musei e le
spiegava le tele esposte e la storia della vita dell’Artista, ha avuto
modo di conoscere tanti grandi personaggi fin da bambina.
Liana Botticelli
STEFANIA BARBIERI
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, al
suo attivo, decine di mostre tra collettive e personali. Pluripre-
miata, con targhe, coppe e medaglie, il suo curriculum è infinito.
Già presente nelle Antologie, ma oggi parliamo delle sue poesie,
piene di sentimento, di cui una in particolare mi ha colpito, “La
ricerca dell’anima” lei la cerca tra le ombre intorno a lei, spe-
rando di trovare la luce , ma… invano! La cerca inqueta per il
mondo, niente, non riesce a trovarla! Ma un vortice la porta sulla
strada di DIO ed è la luce: la fede. Ecco le grandi virtù che noi
abbiamo, i doni di DIO! che ci elargisce attraverso la nostra arte
e questa la grande luce, che LUI ci dona è dentro la nostra
Anima, soltanto li, la dobbiamo cercare. Liana
Botticelli
PATRIZIA M. FRANGINI KLUM
Dalle sue tele, dai volti dei personaggi dell’Eneide, tante altre
pitture escono dai suoi pennelli, volti, paesaggi, ballerine, che
la riportano alla sua fanciullezza, ove una amica a decantato una
bella poesia per lei, nel suo tutù di ballerina, quadro dei suoi ri-
cordi di fanciulla. Patrizia una Artista eclettica, dalle mille sfac-
cettature, i suoi articoli molto preziosi per il nostro Giornale,
come il racconto:, visitando la Toscana, parla di tutte le prezio-
sità di questa Regione Come della Porta settentrionale della Fi-
renze Romana, che divenne Cattedrale Cittadina, a pochi minuti
di cammino dal Duomo, si apre scenograficamente piazza della
Signoria, dal maestoso complesso di palazzo vecchio e sul lato
destro si vede la “loggia dei Lanzi” , che ospita il perseo del
Cellini e il Ratto delle Sabine del Gianbologna, una infinità di
notizie storiche di cui ne è dotata questa Importante regione con
tutte le sue bellezze straordinariamente descritte dalla nostra
brava Giornalista.
Liana Botticelli
DAISY ALESSIO
L’innovazione di questa Giornalista è straordinario, sia nelle sue
interviste, che nelle sue recensioni, ha il potere di attirare l’at-
tenzione del lettore con la sua profondità di notizie sempre im-
portanti, oltre alla sua grande arte di Giornalista, si cimenta nella
pittura, nei racconti e altre svariate arti, essendo molto giovane
è ammirevole tutto ciò, nell’articolo della festa delle donne con
L’ATTUALITÀ, pag. 5
poche, frasi ha declamato tutta l’importanza, parlando della sto-
rica Statunitense, (Max Dashu attivista femminista e fondatrice
nel 1970 dei Supressed Histories Archives e Vandana Shiva,
la teorica più nota dell’ecologia sociale ecc. ecc. tante notizie
preziose escono dalla sua penna, è straordinaria, per la sua
grande abilità di Giornalista. Liana Botticelli
PAOLA LAMONICA
SAN FRANCESCO, Tu che nella amata Assisi hai soggiornato,/
E tutte le creature hai amato,/ nel mio cuore sei restato/ oltre la
pace amore e gioia doni./ Caro S. Francesco ogni volta,/ la tua
Citta tace, ma il tuo Amore,/ è si grande che mi avvolge,/ come
un canto d’amore,/ che mi scalda il cuore/ e dona luce alla mia
vita Paola Lamonica
Il cuore di Paola è rimasto ad Assisi, com il suo San Francesco.
La Domenica è sempre nella sua Basilica. Ascolta la messa e fa
lunghissime passeggiate, felice come non mai. Sente il profumo
dei fiori e ringrazia Dio. Liana Botticelli
FRANCESCA PAGANO
Francesca sta passeggiando, sotto l’acqua allegramente si sente
felice anche se le gocce della pioggia le bagnano il capo, al-
l’angolo una vecchina le chiede la carità, suonano i soldini che
lei fa scivolare nella scatola, ma lei felice, continua a saltare da
una pozzanghera all’altra sentendosi come una bambina, che ha
dimenticato qualcosa! Scusa caro! Dice al suo sposo, mi sono
dimenticata del tuo compleanno, questa sera ti offrirò in quel lo-
calino a Trastevere una ricca cioccolata. La passeggiata conti-
nua osservando tante altre cose, ma la cosa più importante che
da tutto ciò scaturisce è una bellissima poesia “Pioggia” che
viene premiata dal nostro Giornale. Liana Botticelli
Comunicato stampa
RASSEGNA “L’ARTE DEL NUOVO
RINASCIMENTO” 2019
Dopo il grande successo ottenuto durante la Rassegna l’Arte
del Nuovo Rinascimento delle scorse edizioni, l’artista barese
Nico Valerio ripropone le classiche tematiche teorizzate dalla
sua corrente culturale con il nuovo capitolo: Capitali del
Nuovo Rinascimento – Arte, Musica e Legalità. L’inaugu-
razione della Kermesse si è tenuta, la sera del 02 giugno 2019
(data Festa Repubblica Italiana), nello stesso luogo ove è stata
concluso lo scorso anno, ossia presso la Chiesta Madre di Bari
Santo Spirito; ma questa volta in forma sacra, con la benedi-
zione di un’opera monumentale e allo stesso tempo fortemente
spirituale, il CRISTO MORTO (olio su carta preparata, dim.
cm. 80 x 113, maggio 2019).
Il rito è stato celebrato dall’encomiabile Don Fabio Campione
(parroco della chiesa dello Spirito Santo), sulle note classiche
del valido musicista M° Mario Fanuele. La parte poetica, in-
vece, è stata curata dal noto attore Vito Amati, che ha recitato
alcune odi del Valerio, scritte in occasione del Giubileo della
Misericordia del 2014 e dedicate a Sua Santità Papa France-
sco (al quale l’artista barese donò copia del suo libro Le Odi
della Misericordia). La parte critica è stata finemente condotta
dal celebre poeta/attore e critico d’arte Prof. Francesco Sala-
mina (intellettuale di punta del Nuovo Rinascimento), che ha
dedicato all’autore dell’opera e curatore dell’evento una mi-
rabile recensione, declamandola al folto pubblico presente in
chiesa.
L’evento culturale NO-PROFIT è stato organizzato dal Centro
Esposizioni Artistiche di Bari Palese, via V.Veneto n. 1/A, in
collaborazione con alcuni Enti locali e diverse associazioni,
movimenti e riviste (l’U.N.I.A.C. (Presidente Prof. salvemini)
e l’Attualità, il Movimento Salvemini, l’Ass.ne Culturale Le
Muse di Bari-Palese, l’Ass.ne Internazionale Joe Petrosino di
Padula, New York e Palermo ed altri). Per informazioni cell:
347-7349791. nicovalerio@libero.it (Direzione Artistica
Nico Valerio).
Il “Cristo Morto” di Nico Valerio
AVVISO UTILE
Questo giornale non si è mai avvalso di alcun finanzia-
mento pubblico, né mai si avvarrà perchè intende
restare organo di informazione libera ed imparziale.
Viene finanziato dalle quote associative annuali.
Vuole essere anche un mezzo di formazione civica e
morale, ritenendo più che mai attuali gli insegnamenti
salveminiani.

L’ATTUALITÀ, pag. 6
EDITO-INEDITO
(a cura di Gianfederico Brocco)
Franco Ferrarotti. Lezioni dai corsi 1987 e 1988.
(Guida Editori)
Esce questa preziosa testimonianza di un “Maitre a
pensée” di fama mondiale, a cura di Maria Immaco-
lata Macioti, che ha recuperato e raccolto un impor-
tante gruppo di lezioni tenute all’Università La
Sapienza di Roma. Lezioni fatte non solo per inse-
gnare ma per dare a tutti un metodo per intendere la
realtà vera, per districare il groviglio tra il fatto con-
tingente e il substrato non deperibile, basato sulla na-
tura umana. Le lezioni diventano così attivatrici della
capacità di chi ascolta per dare nuovi contributi,
nuovi spunti di interpretazione, unendo idealmente i
grandi del pensiero del tempo passato ai giorni della
nostra attualità.
RIVISTE RICEVUTE
*Nuova Impronta, Direttore Filippo Chillemi, casella post. 7-233,
- (00162) Roma. *Il Symposiacus, dir. resp. Pantaleo Mastrodo-
nato, via La Marina 51, 70052 Bisceglie (Bt) *Bacherontius, Dir.
Marco Delpino. via Belvedere 5, 16038 S.Margherita Ligure (Ge-
nova) tel. 0185.286167. *Presenza, diretta da Luigi Pumpo, via
Palma 89, 80040 Striano (Na). *Poeti nella Società, presidente Pa-
squale Francischetti via F. Parrillo 7, 80146 Napoli cell.
347.5536446, email: francischetti@libero.it. *Verso il futuro, di-
retto da Nunzio Menna, via Scandone 16, Avellino, tel.
0825.38269. *Il Convivio, diretto da A. Manitta, via Pietramarina
Verzella 66 95012 Castiglione di Sicilia. (Ct) *Fiorisce un Cena-
colo, fondato da Carmine Manzi 84085, Mercato S. Severino (Sa).
*Primo Piano, dir. resp. Andrea Italiano, via Madonna del Lume
5 - 98057 Milazzo (Messina). *Emozioni 15 Via Doria 5 - 18100
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17:00.
MARTEDÌ ore 09.30 - Yoga: ore 18.00 - Computer.
MERCOLEDÌ ore 09.00 - Ginnastica: ore 11.00 - Ballo:
ore 16:30 - Bigiotteria
GIOVEDÌ ore 17.00 - Corso di pittura acquarello.
VENERDÌ ore 16:30 - Inglese: ore 18:00 - Ginnastica:
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alla Pro Loco di Fonte Nuova (Roma), via delle Mimose 1
(tel. 06.90024555) ogni giovedì dalle ore 17 alle ore 19.
,
LETTERATURA E ATTUALITA VARIE
COMUNICATO STAMPA
Accademia “Alfonso Grassi”
Accademia Int. Arte, Cultura & Società “A. Grassi” ONLUS,
Salerno, Via Porta Elina, 9 - Tel./Fax- 089 333903
Cell. 338 7581195 - E.mail: info@accademiagrassi.it
Avviso urgente ai lettori ed ai partecipanti alla XV
ED. del "Premio Internazionale A. Grassi 2019" -
Poesia ed Arte.
In base al rinvio dell 'evento del Premio Grassi - de-
liberato dal Comune per proprie ed improrogabili
esigenze istituzionali - dal 27 giugno al 5 luglio,
sempre con le stesse modalità, presso Salone dei
Marmi del Palazzo comunale.
Il Presidente Prof.ssa Raffaella Grassi
“UN TENERO GRONCHI ROSA”
(Libro di Maria Luisa Marcilli)
L’abbinamento con i francobolli fa sì che la pagina poetica della
Marcilli colpisca visivamente il lettore ancor prima dì leggerla.
Anche se non può parlarsi di poesia visiva, non c’è dubbio che
la pagina impressioni: come imagine, oltre che come scrittura.
Così, sfogliando il libro prima di leggerlo, mi sono venuti alla
mente alcuni raffronti con l’arte Pop, con il New Dada, con il
collage materico, e in breve con quel filone figurativo che da ·noi
va sotto il nome di Nuovo Realismo, il quale si propone di rap-
presentare gli oggetti-simbolo della nostra società. di massa, in-
dustriale. Ora, se è vero ciò che dice Argan,che “la Pop Art non è
espressiva della creatività del popolo, ma della non-creatività
della massa”, bisogna anche considerare gli aspetti demistificatori
e ironi ci con cui gli artisti Pop intendono rappresentare la reifi-
cazione e la massificazione dei tempi attuali. Questo aspetto po-
lemico, indirettamente, continua a parlare di quella creatività
autentica che si avverte come assente e che poetiche come quella
della Marcilli, invece, intendono promuovere positivamente nella
società tecnologica. Chi ha detto che le comuni·cazioni di massa
siano comunque e sempre disumanizzanti? Si· leggano gli appas-
sionati riferimenti al cinema che in questo testo non mancano, per
renderci conto del contrario. E i francobolli non sono forse, per
la Marcilli, i simboli di eventi pubblici edificanti, che si inten-
dono commemorare? Si legga inoltre “Antenna spaziale”, dedi-
cata a Guglielmo Marconi e alle telecomunicazioni, con
l’auspicio che “un canto corale d’anime” salendo da tutti i pia-
neti, dirà l’infinita grandezza del Creatore// e la gloria delle Crea-
ture”. Retorica, si potrebbe dire. Ma il sospetto svanisce qualora.
si osservi che i numi tutelari ai questa poesia - più volte ono-
rati nelle dediche - sono maestri del realismo crepuscolare, quali
Pavese e Gozzano. E non vi è estraneo Pasolini, come Angelo
Mancini, che è il prefatore del testo, fa giustamente osservare.
Certo, le ascendenze surrealiste di questa poesia non possono nep-
pure essere negate, come dimostrano i riferimenti al Dadaismo e
all’Arte Pop di· cui abbiamo parlato, e come ancor più dimo-
strano certi toni campaniani· di cui· sempre Angelo Mancini parla
nella sua prefazione. Dunque assistiamo ad uno stemperarsi del
surrealismo nel realismo, e viceversa, con un ricollegarsi di que-
ste varie poetiche crepuscolari alle radici del simbolismo origi-
nario. I toni affabulatori narrano una storia antica e nuova: quella
di un’umanità perduta che tuttavia può e si vuole ritrovare: “Re-
surrezione di un’umanità. migliore, in questo uragano di tempo”,
come scrive in alcuni versi emblematici la poetessa. Dunque,
realismo da un lato e oltrepassamento della realtà dall’altro. Da
un lato malinconie e dall’altro rinascite. Qua negaziani· d’amore
e là frustate di gioia. Ora baratri di amarezza e ora lampi di tene-
rezza (si legga, a titolo di esemio, la struggente storia di Gelso-
mina). Ecco che le esplosi·oni d’amore non sono gratuite, e i voli
nell’infinito non sono fatui o utopici, giacché nascono dalla co-
noscenza e dall’ accettazione del loro contrario. Scrive Marcilli:
“Strada buia la vita: potremmo illuminarla se capaci di esistere
contro l’egoismo liberi dall’ingordigia e vivi”. La luce nasce
nelle tenebre, il positivo ha bisogno del negativo, perché - come
scrive l’autrice - “Non dalla pace, che è ferma quiete mortifera,
nascono la vita e la luce, ma dalle tempeste d’amore che bru-
ciano l’anima”. E sentite quanta trasfigurazione del dolore nella
poesia intitolata “Se ami”, un colloquio della poetessa con se
stessa, un’infusione di coraggio e di accettazione combattiva
della vita: “Donna, quando e se ami, devi sentirti oliva nel fran-
toio, uva nel tino, grano sotto la mola del mulino e non accorgerti
del peso che ti schiaccia perché frantoio, tino e mola tu stessa
diventata vivi· trasfigurandoti la grandezza del sublime mo-
mento”. Insomma, una poesia che rende piena di senso la vita,
non perché ne ignori le contraddizioni, i tormenti, i non sensi, ma
proprio in virtù di questi, in una partecipazione gioiosa all’umano,
nonostante l’umano abbia. il potere di deformarsi fino a diven-
tare disumano. Questa totale di·sponibilità all’esperienza co-
mune degli uomini possiede un segreto ed intimo valore morale,
se è vero - come Marcilli scrive - che “il ricordo di tutto questo
è mio come tuo, si solo nostro, e nessuno potrà privarcene mai”.
Tuttavia questa trasfigurazione interiere del negativo, questa in-
dividuale spinta. evolutiva, non fa insuperbire la poetessa, che
confessa di sentirsi “schifosa quanto l’umanità esecrata”. Come
scrive Angelo Mancini· nella sua lucida prefazione al testo
poeti·co, i “continui omaggi e dediche a insigni personaggi· della
storia, a maestri dell’arte e della letteratura antica e moderna”
dim·o·stranto una profonda partecipazione umanistica ed un vasto
interesse culturale. A questo bagaglio di conoscenze, bisogna
aggiunge re l’abile capacità espressiva e l’uso sapiente del verso
(dell’endecasillabo in particolare). Eppure la poesia di Marcilli
risulta immune sia dall’intellettualismo, sia dal tecnicismo, presa
com’è dalla voglia di cogliere la radice arcana ed elementare
della vita, quell’attrazione d’amore - come lei dice - che è il fine
vero “del Creato che palpita”.
Questa spiritualità, che come farfalla invisibile volteggia”sul filo
del nostro pensiero” (è ancora la poetessa a parlare),è intangibile,
ma non è vero che sia innominabile, come una certa lettura di
Wìttgenstein sembrerebbe avallare. Il poeta, infatti, deve dire
l’indicibile. Altrimenti il suo linguaggio non sarebbe poetico, ma
verrebbe a porsi· come fotocopia del linguaggio quotidiano. In-
dicibili sono gli spazi infiniti, patria degli “ardenti/desiderosi di
giungere/a conoscenze più vaste/dell’Opera immensa di Dio”. In-
dicibili sono le stelle, che guidano “il solitario andare/dell’uomo
assonnato…verso l’aurora porgendogli fede e speranza” (Pa-
role dell’autrice). Luisa Grazioso
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
EVENTI DI ATTUALITÀ
(a curra di Alessandro Massimi)
Ricordiamo che fortunatamente anche l'estate 2019 sarà veramente ricca
di cose da fare, In tutti luoghi Italia, per tutti gusti. Piuttosto che limitarci
ad indicare come sempre facciamo alcuni eventi, Vorremmo fornire in
questo caso un criterio al lettore E indicare sono gli eventi veramente
più importanti. Trattandosi di periodo estivo, nel quale molta gente si
mette in viaggio e nel quale anche molti turisti giungono nel nostro paese,
Direi che I due criteri principali da utilizzare sono quello logistico e
quello climatico. Si consiglia sempre di evitare per i viaggi i giorni più
caldi e le ore di punta per recarsi nei luoghi di attrazione E soprattutto nei
giorni di grande traffico si consiglia l'utilizzo di mezzi di trasporto pub-
blici come le ferrovie, Che ormai sono rapide e deficienti in buona parte
del paese che ci consentono di arrivare in ogni luogo senza dover patire
il traffico, che rappresenta l'incognita più grande per le nostre tempisti-
che di spostamento. Altro criterio di utilizzo è quello di pensare solo allo
svago o anche alla cultura O ad entrambe le cose insieme. Inutile dire
che luoghi ed eventi di cultura li abbiamo praticamente in tutta Italia,
dove risiede il 70% del patrimonio artistico dell'intero pianeta, quindi
possiamo a nostro avviso sbizzarrirci come desideriamo, dando magari
la preferenza a medie dove ci sono eventi a ricorrenze particolari, e nel
caso citeremo come già fatto in altri articoli la grande opportunità di vi-
sitare la città di Matera quest'anno poiché è capitale europea della cultura.
Imperversano ancora in tutta Italia le mostre per il cinquecentenario della
morte di Leonardo da Vinci, Quindi anche questa è un'occasione da non
perdere.
Ulteriore criterio è quello di girare l'Italia per seguire i concerti musi-
cali, sia di musica classica che di musica moderna. Le manifestazioni ri-
correnti sono veramente molte e sono tutte buone occasioni per muoversi.
Ulteriore criterio potrebbe essere anche quello di agganciare la visita pa-
renti ed amici con eventi culturali ricreativi nelle rispettive zone. Per le
famiglie è sempre in voga la vacanza balneare o montana, sperando che
si possa scegliere anche di abbinarla ad eventi culturali, oppure la va-
canza nei parchi divertimenti che sono diffusissimi in tutta la penisola.
Ulteriore criterio è quello enogastronomico, che obiettivamente rappre-
senta sempre un obiettivo piacevole. Inutile dire che di sagre e fiere del-
l'alimentazione È davvero pieno il paese, soprattutto in estate.
Un suggerimento personale di chi vi scrive è quello di visitare mente cul-
turali e turistiche non troppo conosciute, Per andare a conoscere anche
aspetti nuovi e meno frequentati tra le nostre attrazioni nazionali. Ultimo
criterio che si suggerisce è anche quello di conoscere meglio la città in
cui si vive, soprattutto per chi vive nelle grandi aree, dove, sfidiamo
chiunque, sicuramente non si conoscono tutti i tesori culturali presenti,
ed allora quale migliore occasione che non visitarli quando si ha un po'
più di tempo libero??
Non sottovalutiamo inoltre un criterio che si sta diffondendo lentamente,
che è quello di dedicare il periodo di vacanze estive alla cura della pro-
pria salute, non solo con la visita stabilimenti termali, ma anche con la
disponibilità di tempo da dedicare ad accertamenti diagnostici che di-
versamente sarebbe difficile poter incastrare nell'agenda della vita di tutti
giorni, ricordiamo che ogni cosa fatta per la nostra salute è quanto di più
prezioso possa esistere, anche più prezioso della cultura…, perché la cul-
tura all'enogastronomia e divertimento sono belli se siamo sani.
Ultimo criterio che si suggerisce, è quello di utilizzare la vacanza per ri-
trovare noi stessi e le persone che ci sono care e perché no, anche per ri-
trovare il nostro orientamento spirituale, laddove si fosse affievolito,
poiché l’uomo non è solo immanenza ma anche trascendenza.
Una cosa da scongiurare invece, sembra essere il falso mito, tanto de-
cantato, delle vacanze intelligenti, Perché la vacanza non può essere in-
telligente in assoluto, ma lo diventa solo quando è utile per la nostra
ricreazione fisica, psichica e spirituale. Buona estate a tutti i lettori.
GRANDE SUCCESSO AL TEATRO DI MONTORO
Gentile Prof. Salvemini,
la sera del 19 maggio 2019 ci ha onorato della Sua presenza all’Au-
ditorium “Massimo Troisi” del Centro Sociale di Montoro (AV). Ha
avuto per i ragazzi della Compagnia teatrale Attori in erba parole di
elogio che abbiamo tutti molto apprezzato. Di seguito le informa-
zioni utili per l'articolo che vorrà pubblicare su L'Attualità. Le siamo
molto grati dell'attenzione che ha avuto e avrà per questi ragazzi.
Note sulla Compagnia teatrale Attori in erba.
Gerardo Torello e sua moglie Assunta Sessa, spinti dalla passione per
il teatro, propongono la rappresentazione di 'A livella di Totò nella
XXI edizione della Rassegna teatrale "Festival regionale del teatro
amatoriale Città di Montoro" ripropongono su richiesta lo stesso spet-
tacolo agli studenti delle scuole del territorio e all'intera comunità di
Montoro in occasione dei festeggiamenti per la Madonna delle Gra-
zie. L'8 aprile 2018, la compagnia ha messo in scena "Filumena Mar-
turano" di Eduardo de Filippo. Il successo di questa rappresentazione
ha portato alla replica in piazza, in occasione dei festeggiamenti per
la festa di San Nicola da Tolentino. Il 19 maggio 2019 la compagnia
ha messo in scena "Sabato, domenica e lunedì" di Eduardo de Fi-
lippo. In scena gli attori sono 16 e hanno un'età compresa tra i 9 e i
14 anni.
Nel 2017 la compagnia “Attori in erba” era costituita da 4 bambine
guidate da Gerardo e Assunta. Oggi la compagnia è arrivata a coin-
volgere 15 ragazzi. Gerardo e Assunta si sono dimostrati registi ma
anche educatori attenti. Elenco attori in “Sabato, domenica e lunedì”
di Eduardo de Filippo e interpretazioni eseguite dal 2017 con la Com-
pagnia “Attori in erba” Ludovica De Donato (Rosa Piscopo, ma
anche Esposito Gennaro in ‘A livella e Filumena Marturano in Filu-
mena Marturano, declamazione del brano Quanno nascette ninno di
S. Alfonso Maria de’ Liguori), Antonio Montuori (Peppino Priore,
ma anche Domenico Soriano in Filumena Marturano), Marianna To-
rello (Amelia, ma anche il narratore in ‘A livella e Rosalia Solimene
in Filumena Marturano), Maria Vittoria Cipolletta (Giulianella, ma
anche presentatrice in ‘A livella e Diana in Filumena Marturano),
Benedetta Giardinetto (Virginia, ma anche Lucia in Filumena Mar-
turano), Francesco Mazzotta (Rocco, ma anche Michele in Filumena
Marturano), Emil Fuoco (Federico, ma anche Riccardo in Filumena
Marturano), Antonio Esposito (Antonio, ma anche Alfredo Amoroso
in Filumena Marturano), Raffaele Torello (Attilio, ma anche Fac-
chino in Filumena Marturano), Benedetta Ceccola (Elena Ianniello,
ma anche avvocato Nocella in Filumena Marturano), Wilma Torello
(Maria Carolina, ma anche Teresina sarta in Filumena Marturano),
Valentina Citro (Ragioniere Ianniello), Annalisa Iannone (Catiello)
Raffaella Amato (Raffaele e Michele), Simone De Caro (Roberto),
Nicola Guariniello (Dottor Cefercola). Maria Senatore
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019 LETTERATURA E VARIE
Intervista a Michele Giacinto Bianchi sulla funzione pedagogica
della giustizia nel Nuovo Processo Penale Minorile.
LA PSICOLOGIA DELL’IO CRIMINALE
(27a parte)Tento una sintesi di quel che abbiamo detto durante i nostri ultimi incontri, ricolle-
gandomi ai nostri primi, cominciati alla fine dell’anno scorso.
Curato dal criminologo, medico e psichiatra Massimo De Mari era allora da poco uscito L’Io
criminale. Vent’anni prima Giustizia minorile e servizi socio-sanitari aveva anticipato molte
conclusioni di un ennesimo tentativo di percorrere, con il lanternino della psicoanalisi del terzo
millennio, il campo da sempre quasi del tutto buio del diritto. Bisogna riconoscere come negli
anni Novanta non sarebbe affatto stato possibile scrivere qualcosa del genere:
«Assistiamo […] sempre di più, in questi ultimi anni, ad una rivalutazione dell’approccio psi-
coanalitico nei dispositivi delle sentenze dei tribunali. In ambito civilistico il cosiddetto “danno
esistenziale”, cioè le modificazioni della qualità della vita a seguito di un evento traumatico, co-
mincia ad essere considerato come danno biologico vero e proprio. In ambito penale sempre più
attenzione viene posta dal giudice non solo al comportamento del reo ma anche alla sua storia
personale e alle ripercussioni che gli eventi della vita, le relazioni significative e le vicissitudini
esistenziali possono avere avuto sulla formazione della personalità e quindi sulla maggiore o
minore predisposizione a commettere crimini» (M. De Mari, a cura di, L’Io criminale. La psi-
chiatria forense nella prospettiva psicoanalitica, Alpes, Roma 2018, p. XIII). Teoria dell’Attac-
camento e Mentalizzazione sono i principali riferimenti teorici delle Neuroscienze Affettive e
della Psicologia Giuridica contemporanea, a cui fa riferimento l’operatore criminologo e lo psi-
chiatra forense per fare il punto sulla storia personale del soggetto e sulle ripercussioni che gli
eventi della vita, le relazioni significative e le vicissitudini esistenziali dovrebbero avere avuto
sulla formazione della personalità.
Il primo capitolo della curatela del De Mari, significativamente intitolato “Psicopatia e devianza:
una sfida per la psicoanalisi”, è molto chiaro su questo punto e giustifica, a suo modo, quanto
esposto nell’introduzione, attraverso una teoria del deficit di cure materne. In tali articolazioni
tra deficit, storia e struttura della persona, quasi si tratta di condizioni di possibilità per l’inda-
gine diagnostica e per l’intervento nella stragrande maggioranza delle consulenze tecniche d’uf-
ficio e degli interventi “tutor”. Elementi, tutti, che devono rispondere alla domanda di consulenza
e di supporto tecnico formulata di volta in volta dal giudice, per questo o per quel caso, ma qui
considerata solo come l’ordine legale di un’«analisi della personalità degli autori di reato, fina-
lizzata a comprendere le dinamiche intra-psichiche che sono all’origine di un comportamento»
(Op. cit., p. XIV). Giustizia minorile e servizi socio-sanitari che stiamo rileggendo insieme è
chiarissimo nel vietare di ridurre ad un tale angusto cantuccio la complessità del dPR 448, co-
strutto giuridico che comunque è un paradigma anche per l’area penale standard, quella che con-
cerne i maggiorenni.
Chiarissimo anche nell’indicare il particolare tipo di fondamento neuroscientifico che viene fatto
proprio, nemmeno sempre consapevolmente, dalla stragrande maggioranza delle consulenze giu-
ridiche che poi operano quella riduzione. Seguendo le indicazioni del giudice Dusi tale strada epi-
stemologica è destinata ad esaurire l’esperienza giuridica tout court. L’esperienza giuridica tende
cioè ad esaurirsi proprio nella misura in cui si stagliano a forza, fuori di essa, come illusoriamente
separati l’uno dall’altro, tutti i campi che vedono il soggetto coinvolto di fronte al giudizio.
Il corpo della Teoria Generale del Diritto, invitato a sdraiarsi sul banco anatomico dalla Teoria
dell’Attaccamento, dalla Teoria della Mente e dagli studi sulla Mentalizzazione, è immaginato
come sezionato in alcune sue parti costituenti, sulle quali andrebbe poi a legittimarsi la divi-
sione, solo per alcuni versi ovvia, tra competenze mediche e competenze giuridiche. A questo
punto non risulta proprio più possibile una rigorosa analisi della domanda del giudice. L’inter-
vento del giudice, in effetti – a rigore -, formulando la domanda ad un tecnico non intende af-
fatto sganciare il piano giuridico dal terreno suo proprio per abbandonarlo su terreni che gli
resterebbero solo esterni.
L’obbiettivo speciale del Nuovo Processo Penale Minorile è semmai quello di fornire l’occa-
sione al soggetto minorenne di misurarsi, in modo giusto, con quel principio di autorità che, cen-
trale in ogni esperienza educativa, può esprimersi anche attraverso l’incontro, «l’impatto» – lei
usa questa espressione -, con la norma giuridica e con il giudice. Del resto una teoria del diritto
semplicemente formale, o generale – come Giustizia minorile e servizi socio-sanitari ci ha mo-
strato - sembra fatalmente destinata a colludere con le neuroscienze affettive contemporanee e,
così, rimanere sorda al fine speciale del dPR 448, senza minimamente comprendere quello che
abbiamo fin dall’inizio delle nostre conversazioni chiamato un ampliamento virtuoso della di-
screzionalità del giudice in direzione del fatto educativo. Perché una tale sordità?
Michelangelo Abbate Trovato
SE LA PATTUMIERA PSICOEMOTIVA DI TANTI CITTADINI È COLMA
OGNI ANELITO AL CAMBIAMMENTO È A RISCHIO
In questo articolo che potrà giovare all’intelligenza dell’altro che fa parte della stessa proposta edi-
toriale (TRE VIE DI SMALTIMENTO…) viene ripreso l’argomento affrontato in altri scritti eco
psicosociali:” PERCHÉ GLI ELETTI POTRANNO RISULTARE PEGGIORI DEGLI ELET-
TORI. Da ciò che appare come significativa costante, ossia frustranti risultati di secolari tentativi
di anelato cambiamento, si è indotti a ritenere che anche a dimensione sociale si verifica un fe-
nomeno analogo a quello che si verifica in seno a un gruppo familiare in cui, in specie una coppia
coniugale-genitoriale, a propria insaputa, delega un/a figlio/a a caricarsi di tutto ciò (materiale
psicoemotivo problematico e connesse tensioni) che essi hanno nella propria pattumiera neuro-
psico-emotiva. Si tratta del più volte chiamato in causa “paziente designato” svolgente il ruolo di
indicatore e amplificatore dei su menzionati problemi della coppia genitoriale. In effetti, poiché i
correnti metodi di allevamento della prole umana tendono a che i figli si conformino a criteri di ac-
cettabilità e, più ambiziosamente, di etero-stima, ne consegue che tante autentiche naturali istanze
vengano represse. Così come avviene per il magma, qualora manchi uno sfogo vulcanico, che ge-
nera i terremoti, in modo analogo si verifica per condizioni di eccesso di tensione nervosa (over-
loading). A partire da verso la fine dell’800 con le prime osservazioni sulla personalità considerata
in una contesto relazionale gruppale, l’indirizzo dei pensiero che va oltre la tradizionale ottica in-
dividualista si è arricchito sempre più con l’apporto di eminenti studiosi: con Kurt Lewin viene in-
trodotto il concetto di dinamica di gruppo. Ma è da un’osservazione di Wihlelm Bion che può
spiegare come a essere espresso come leader carismatico di un gruppo sia il membro più disturbato.
Tra le vie di sfogo tramite alter ego, quelle che vanno da ruolo del paziente designato a quello del
membro più disturbato espresso da un gruppo ( v. di Wilfred: Bion: “ Esperienze nei gruppi”), non-
ché di un collaboratore, di un congiunto ecc. Tra le componenti represse o rimosse vi sono pulsioni
istintuali prevalentemente e naturalmente funzionali alla sopravvivenza: tra i quali quelli che sot-
tendono comportamenti predatori, rapporti strumentali, alleanze opportuniste, agguati e via di que-
sto passo. Per giunta, la loro espressione potrà coincidere con quella dei comportamenti oppositivi
della lotta per l’identità (v. fase dell’opposizione e dei dispetti), quindi in modo ulteriormente ag-
gravante dovuto alle attese direttive e perbenistiche degli adulti.
CONSIDERAZIONI ECO-PSICO-SOCIALI
SULL’ATTUALE SITUAZIONE SOCIO-POLITICA
A fronte di comuni lamentele riguardo a preoccupanti fenomeni a dimensione sociale che appaiono
analoghi alle conseguenze da carenze e di esperienze psicoemotivamente traumatiche su l‘organi-
smo umano, per giunta complicate da trattamenti impropri, tanti sono indotti a formulare una spe-
cie di prognosi infausta o di auspicare l’emulgazione di leggi più restrittive e scelte di governo
autoritarie: le conseguenze le abbiamo già dolorosamente subite e i risultati, di cui ancora cer-
chiamo la soluzione, poiché generano un diffuso drammatico disorientamento dei cittadini, po-
trebbero alimentare la tentazione di ricorrere ancora a soluzioni tampone e sbrigative. Purtroppo
di una tale situazione si potranno avvantaggiare bastian contrari impersonati da tribuni che, parlando
alla pancia e prospettando soluzioni immediate, otterranno la fiducia di elettoralmente significa-
tive maggioranze. Tra le soluzioni più ingannevoli appare quella dell’eliminazione delle mele marce
prodotte da un fantomatico terreno, senza ricercare le probabili cause dipendenti dal terreno o da
elementi atmosferici inquinanti. In proposito ricordo l’ammonimento ai suoi assistenti di Louis Pa-
steur, già sul letto di morte: riconoscendo che Claude Bernard aveva ragione, sottolineò la preva-
lente importanza del terreno costituzionale rispetto al microbo.
Per quanto al momento possa apparire utopico, la soluzione più razionale dovrebbe essere quella
di motivare un crescente numero di cittadini ad avviare a soluzione (magari mediante la partecipa-
zione ad appositi gruppi di cambiamento sociale) i quasi immancabili problemi acquisti in seno alla
famiglia di origine e di provvedere al superamento di un’eventuale condizione di analfabetismo
politico. Pier Luigi e Andrea Lando
L’ATTUALITÀ, pag. 7
GRANDE SUCCESSO PER IL ROMANZO DELLA MARAINI
Salerno. Palazzo Comunale, Salone dei Marmi.
Da sinistra: Dacia Maraini, Florinda Battiloro, Cosmo G. Sal-
lustio Salvemini e Licia Di Stasio.
Un sincero plauso alle Associazioni Culturali salernitane che
hanno organizzato un evento letterario di altissimo livello con
l’encomiabile partecipazione del Sindaco On. Vincenzo Na-
poli, nonché di molti studenti e docenti delle scuole cittadine.
A C ENA C ON L UI
(racconto)
Lui, il mio grande amore, il mio amore di sempre, era lì con me quella sera. Era una sera di fine
marzo, quando l’aria comincia a diventare tiepida; i ciliegi e i peschi sono in fiore. Sembrava una
serata perfetta. Io ero lì ma lui sembrava non accorgersi che lo guardavo. Guardavo solo lui. Nella
mia vita c’era stato solo lui, da sempre. Era alto, biondo, bellissimo. Mi sembrava irrag-
giungibile. A quella cena non eravamo soli. C’erano i suoi amici del cuore. C’era
anche suo cugino, che lo avrebbe amato fino alla fine. Eravamo a tavola. Doveva
essere una sera gioiosa. Eravamo quasi a Pasqua. L’ambiente era gradevole. Era-
vamo tra persone care. Solo uno era pronto a tradirlo: rappresentava tutti noi,
l’umanità intera. Lo amavamo a modo nostro ma eravamo pronti a tradirlo in
qualsiasi momento.Ad un certo punto, alla fine della cena, Lui ci guardò uno per
uno. Ci dette da mangiare e da bere. Saranno il cibo e la bevanda che ci salveranno
per sempre. Io rimasi lì, mai sazia di Lui. Continuai a guardarlo ed a dirgli in si-
lenzio che lo amavo. Poi Lui si alzò e tristissimo andò verso il suo terribile destino: la
condanna a morte. Un innocente, condannato senza appello da tutti noi. Angela Libertini
“DIVINA NARCISO”
Mercoledì 19 giugno 2019 è andata in scena, con successo, al Teatro Manzoni la commedia “Divina Narciso”
/Regia di Claudio Jankowski) lo spettacolo era ispirato, (nei costumi), all’assurdo del teatro Bahaus di cui ri-
corre quest’anno il centenario. Coincidenza vuole che si celebrano anche i 25 anni del Teatro Studio Jankow-
ski. Una sfilata di monologhi e dialoghi senza nessuna relazione se non emotiva in un continuum senza fine.
Le coreografie sono di Evelyn Hanach, la Regia di Jankowski. Gli attori e soprattutto le attrici improvvisano
seguendo spunti immaginari del teatro di Goldoni, Moliere, Shakespeare o creati dalla loro fervida fantasia. I
costumi fantastici e surreali, il trucco, le maschere ci trasportano, in un mondo onirico e fantastico che sono
riusciti con garbo a coinvolgere il pubblico, in una passerella/sfilata, dove i recitativi divengono una sorta di
abiti da mostrare al pubblico. Truccatori in scena, parrucchieri, sarte, fotografi in una kermesse trascinante, un
bake-stage offerto come scenografia al pubblico. Un’idea originale e provocatrice che sicuramente ha stupito
e affascinato lo spettatore. Riflettendo e analizzando i tempi attuali, dove tutto è diventato una paradossale esal-
tazione del proprio narcisismo. Lo spettacolo ha avuto come fine la raccolta fondi il Telefono Azzurro. Il Te-
lefono Azzurro, è una onlus ed è stata costituita nel1987.
Il suo scopo è quello di poter difendere i diritti dell’infanzia. Diritti che sono stati riconosciuti due anni dopo,
con una Convenzione ONU. L’associazione era stata fondata a Bologna dal Prof. Ernesto Caffo, Docente di
neuropsichiatria infantile all’Università di Modena e Reggio Emilia. Un contributo che il Regista riesce a rea-
lizzare con successo, tutti gli anni con i sui attori, per l’associazione Telefono Azzurro. Sono 25 anni che il Tea-
tro Studio Jankowski, fa spettacoli a favore dei bambini/e. Attua tutto questo per dare visibilità a chi non è ha
e da solo non può difendersi. Jankowski con il suo impegno e professionalità. I suoi lavori svolgono un com-
pito importante. Dare maggiore percepibilità, ai problemi che attualmente troviamo riportati sui quotidiani o
ascoltiamo nei Tg. Notizie che non vorremmo mai ascoltare, violenze e prevaricazioni sui mi-
nori, sui più deboli. Il Regista cerca attraverso il teatro di dipanare matasse molto com-
plesse e di coinvolgere e denunciare pacificamente le angherie che purtroppo subiscono
tutti i giorni i bambini da parte di persone adulte. Lo fa in modo elegante. Scuotere
l’opinione pubblica e le persone a dovrebbero riflettere e si augura che le sue spe-
ranze di riuscire a materializzare attraverso l’irreale una realtà migliore qualità di vita
per i nostri giovani e per loro spera un futuro migliore di quello che stanno subendo,
contribuire, con il suo operato in modo concreto alla difesa dei piccoli in difficoltà.
Hanno concesso il Patrocinio, il I Municipio Roma, Presidente Sabrina Alfonsi, il Pa-
trocinio del Comune di Cerveteri Assessorato alle Politche Culturali. il Patrocinio gra-
tuito del Logo della Cardia s.r.l. Designer Innovazione Brevetti. L‘incasso della serata
da 25 anni è stato, come sempre devoluto al Telefono Azzurro, una goccia significativa
in un momento difficile per i nostri giovani.
Il Regista, consapevole di quanto aiuto occorre ai bimbi, ha realizzato una bella performance artistica con se-
rietà e professionalità. Nulla è dovuto al caso. Anna Maria Ballarati
IN RICORDO DEL MAESTRO NICOLA SGRO
Lo scorso 21 marzo è venuto a mancare, nella sua amata Reggio Calabria, l’illustre Maestro Nicola
Leonardo Sgro. Direttore d’orchestra, docente universitario, compositore, autore, avvocato, ex ma-
gistrato onorario, ex insegnante, direttore di tre conservatori, direttore artistico di importanti teatri
e festival musicali, amante dell’Arte e della Cultura nonché appassionato di Politica: il Maestro
Sgro era tutto questo. Difficile dunque descrivere, in un breve articolo, il curriculum artistico e la
personalità poliedrica di colui che era considerato, da molti esperti, come uno dei migliori diret-
tori d’orchestra italiani dell’ultimo secolo. Il Maestro Sgro si diplomò in Composizione al Conser-
vatorio Giuseppe Verdi di Torino, in Direzione d’Orchestra alla Scuola di Franco Ferrara e in
Didattica della Musica Vocale al Conservatorio di Perugia. La sua carriera artistica iniziò nel 1958,
quando a soli 21 anni esordì come direttore d’orchestra alla Sala Borromini di Roma sotto la guida
di Franco Ferrara. Dal 1959 al 1965 frequentò i Master del Mozarteum di Salisburgo tenuti dai
Maestri Erich Leinsdorf, Lovro von Matacic, Herbert von Karajan dirigendo in pubblico musiche
di W.A. Mozart e Joseph Haydn. Il Maestro Sgrò agli studi musicali affiancò sempre gli studi giu-
ridici, difatti nel 1960 a soli 22 anni si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Palermo.
Successivamente divenne anche Avvocato, si abilitò all’insegnamento delle discipline giuridiche ed
economiche nelle scuole superiori e svolse la funzione di Vice Pretore Onorario di Reggio Calabria
dal 1980 al 1987.
Negli ultimi anni il Maestro Sgrò fu impegnato in qualità di Docente universitario di Storia della
Musica e Musicologia Mediterranea presso l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio
Calabria e in qualità di docente AFAM di Storia dello Spettacolo e Storia della Musica e del Tea-
tro Musicale presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Si ricorda inoltre il suo impe-
gno in qualità di Direttore ospite principale dei Solisti Fiorentini e di prestigiose orchestre come
quella della RAI di Milano e dell’A.I.D.E.M. (ora Orchestra Regionale della Toscana). Il Maestro
Sgro svolse attività in tutta Europa nel settore sinfonico e lirico, il suo repertorio musicale com-
prende oltre 90 titoli tra i quali figurano brani sinfonici, due Oratori per soli coro e orchestra ed
un’opera lirica in tre atti, dal titolo “Ibykos”: questo è il tesoro musicale che il Maestro Sgro ha vo-
luto lasciare ai posteri e che sicuramente inorgoglisce tutti i calabresi sparsi per il mondo. Molto
significativa una sua intervista di qualche anno fa, a Globus Magazine, nella quale il Maestro ha vo-
luto lanciare un messaggio rivolto alle nuove generazioni: «L’esperienza mi ha insegnato che le de-
viazioni sociali, i comportamenti illegali nascono dalla mancanza di una adeguata educazione e
sensibilizzazione alla civile convivenza.
L’unico mezzo per prevenire comportamenti criminali è la diffusione della cultura; soltanto l’edu-
cazione alla fruizione dei messaggi dell’arte potrà salvare le nuove generazioni dal farsi fagocitare
dai mostri che chiamiamo mafia, ‘ndrangheta e camorra». Mirko Riccelli
L’ATTUALITÀ, pag. 8 MEDICINA E ATTUALITA’ VARIE N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019

LA SINDROME STIMOLANTE REATTIVA ECCO LA VITA IN CARCERE

È ben nota in psichiatria la sindrome depressiva reattiva cioè conseguente ad un evento tragico o particolar-
mente spiacevole in grado di provocare una depressione persistente che va curata con farmaci appropiati e
con il supporto della terapia psicologica. Se non andiamo errati è una malattia in aumento secondo gli esperti
del settore,in pratica aumenta il numero delle persone che ne vengono affette.
Una nefanda propaganda pubblicitaria televisiva tende a farla considerare una carenza vitaminica e minerale,
specie oltre i 50 anni in modo che il conseguente effetto placebo distrae, almeno per un pò, dall'obbiettività
sintomatologica che ha bisogno di ben altri rimedi. Non intendiamo sostituirci al personale qualicato nella più
adeguata medicalizzazione del problema, puntiamo piuttosto alla socializzazione del problema medesimo nel
senso che se i rapporti interpersonali e con le istituzioni bilanciassero la situazione con la moltiplicazione non
dei biglietti “gratta e vinci” ma con la bellissima e fisiologca sindrome stimolante reativa, la vita di ogni giorno
sarebbe ben diversa sia perchè diminuirebbe la spesa farmaceutica nazionale sia perchè assisteremmo ad un
incredibile quanto rapido e contagioso virus salvavita. Qualcuno si chiederà come, risposta: facendo in modo
che ogni conversazione o dialogo sia appagante per entrambi gli interlocutori e non con le solite banalità-
scontate che entrano da un orecchio ed escono dall'altro ma con auguri e complimenti reciproci tali da far cre-
dere che sono veri, stimolanti! Eugenio Morelli (Viceministro per la Cultura, U.M.S.)
Può succedere di essere consigliati di andare a trovare gli ammalati in ospedale o in una casa di
riposo ma nessuno invita ad andare a fare una visita in un carcere per un semplice omaggio ad un
detenuto scelto a caso. Se Marco Pannella veniva considerato il principe dei detenuti perchè non
si dimenticava di loro, noi, compreso il sottoscritto, potremmo essere definiti i razzisti della de-
tenzione non avendo nessun coraggio e voglia di sprecare il nostro tempo in un ambiente come
quello del carcere. Come sarebbe bello se tale invito ci venisse dai vertici istituzionali, laici e cat-
tolici, dai vertici delle emittenti televisive e radiofoniche, dalle associazioni culturali, dalla pre-
stigiosa accademia dei lincei.
No, nessuno vuole esporsi facendo uso del proprio carisma per fare una visita ai detenuti, per sa-
pere e capire cos'è la vita dietro le sbarre. Il girone degli esclusi così ho intitolato un mio inter-
vento radiofonico sul sistema carcerario ma tant'è, non gliene importa niente a nessuno, specie in
una bella giornata di sole quando si può andare al mare! Eugenio Morelli

QUALCHE FONDAMENTALE MOTIVO PERCHÈ IL “PROSTAMOL” NON È DEDUCIBILE ?

PER CUI LE COPPIE SCOPPIANO Tutti i cittadini sanno che i medicinali costosi non sono, purtroppo, detraibili, mentre sono deduci-
bili i farmaci che costano poco. Facciamo presente al Ministro della Sanità On. Dott/ssa Giulia
A proposito dell’attuale crescente fenomeno di tante coppie coniugali che scoppiano, attribuibile, anzitutto al Grillo che c'è un prodotto curativo, prostamol, che agli uomini viene prescritto dagli urologi per cu-
fatto che si ritiene come criterio-valore assolutamente valido lo stato di innamorato/a (per cui si lasciano ma- rare l'ipertrofia prostatica e viene a costare 27,90 euro, somma non deducibile sul modello 730.
rito e figli o moglie e figli per una nuova avventura coniugale proprio in base a questo criterio), stralcio la com-
posizione in versi:” Sentimenti come le nuvole” da un mio poemetto il cui ‘incipit è: V’è stato un tempo in cui Ciò è una grande ingiustizia. Ci auguriamo che il Ministro della Sanità renda deducibile il prodotto
la famiglia era al riparo d’ogni parapiglia...”: curativo prostamol che viene utilizzato da milioni di uomini, perchè il 90% degli uomini sono sog-
getti alla ipertrofiaprostatica, che può essere benigna o maligna. Mario Coletti
SENTIMENTI COME LE NUVOLE
Come le nuvole, i sentimenti, al loro sorgere, hanno il roseo colore dell’Aurora; come le nuvole, al luminar
del sole dell’amore, s’imbiancano come velo di sposa Come le nuvole che, dopo il rutilar del tramonto s’im- Intervista a Michele Giacinto Bianchi sulla funzione pedagogica
brunano e s’affievoliscono quando sta per svampare la passione; come le nuvole, al soffiar dei venti che spi-
rano da diversi punti cardinali, mutano forma, colore e consistenza; come le nuvole, si dissolvono in della giustizia nel Nuovo Processo Penale Minorile.
vivificanti gocce di pioggia, o in amare lacrime di nostalgico rimpianto, o, ancora, in candida gelida neve op-
pure in devastanti grandinate e, in fine, in grigia nebbia si potranno tramutare ove da un caldo vento, pregno
di vivificante pioggia, i fiacchi sentimenti non verranno ravvivati./ Noi vorremmo almeno che gli affetti più
cari fossero duraturi, ma ahimè, la quotidiana esperienza ci avvisa che i nostri affetti, come per le nuvole,
IL SENSAZIONALISMO GIORNALISTICO E IL MESSIANISMO PSICOANALITICO
i ventosi moti sì rapidi e vari, son mutevoli e precari.. (28a parte) Perché questa cecità della psicologia cognitivo-emozionale contemporanea? La psico-
ALLE DONNE DI PARIGI: logia tende in genere a fraintendere ciò che il dPR 448 provoca e si aspetta dal soggetto minore -
Per i giardini o per i viali,/ guardale! come tu ammiri i fiori, come tu guardi le stelle, come tu guardi gli an- ciò che ci si aspetta in termini di una sua responsabile risposta al fatto del giudizio (non al fatto del
geli! Guardale e lasciale passare come i tuoi sogni,/ come i tuoi desideri, come il tempo. Non le chiamare, fatto, come gli operatori “psi” sono portati ad intendere a causa del paradigma epistemologico neu-
non le fermare, non le disturbare esse ti potrebbero apparire diverse esse ti potrebbero deludere, tu le po- roemotivo da loro assunto) -, con una nozione di responsabilità dell’Io come autonomia delle sue
tresti sciupare. Lasciale passare, lasciale andare,/ lasciale sparire: esse ripasseranno ed altre verranno an- funzioni di sintesi (le neuroscienze affettive e le tecnologia “psi” contemporanee si fondano su que-
cora. Esse sono fonte di piacere e di dolore, di vita e di morte, di odio e di amore e, nello stesso tempo, sto presupposto coscienziale che agiscono nei loro interventi, con le conseguenze iatrogene sulle
provano tutto questo Esse mirano anche ai loro sogni, ai loro desideri, alla loro vita, ai loro amori. Guar-
dale e accontentati di questa sofferenza, di questo desiderio, di questo piacere. Guardale passare come tu quali abbiamo più volta riflettuto).
guardi le meteore, le gardenie, un capolavoro divino! Ora, L’Io criminale ci illustra bene la teoria del deficit che è a fondamento della cecità denunciata
dal gruppo di ricerca di De Leo quasi un quarto di secolo prima. Scrive dunque De Mari: «Questo
L’ETERNO FEMMININO libro nasce da una lunga esperienza di lavoro all’interno delle strutture carcerarie in cui ho operato
Donde questo fascino, donde questo richiamo arcano? Anche quando l’età non è più quella della in diversi ruoli della professione sanitaria, subito dopo la laurea come medico di medicina generale
beltà, dell’erotico appeal, un’ineffabile afflusso di messaggi, suadente, prende chi la sua voce ascolta, o il e, dal 2000 ai giorni nostri, come specialista psichiatra. Strada facendo è maturato l’interesse per la
ticchettio del suo felpato passo sente avvicinarsi o delle vesti il fruscio avverte o quando lei, con felina mossa,
la chioma scuote. la sua presenza di per sé può cambiare tutta un’esistenza. Pur a volte non sai: cosa, come, criminologia che mi ha portato a specializzarmi anche in questo campo e ad intraprendere un’atti-
dove, quando, perché: ma sai che: tutto, comunque, subito e per sempre! Più forte d’ogni altro desio, al di vità professionale in ambito peritale, civile e penale, permettendomi di acquisire un’esperienza
sopra d’ogni altro timore, lo chiamano AMORE! anche in quel campo della clinica, al confine tra competenze psichiatriche e competenze giuridiche
in cui si colloca la psichiatria forense.
DON GIOVANNI Mi sono avvicinato in punta di piedi ad un campo molto complesso in cui l’analisi dei conflitti in-
Tante e nessuna! Quante volte, furtivo, assaggiasti il nettare altrui, trapsichici e delle patologie psichiatriche non si limita all’ambito dell’elaborazione mentale, come
il nettare ch’altri bevve a iosa? Come di Sirena o di Chimera il canto lasciarono il ricordo le carezze d’amore
che, nelle tue viscere, sono divenute anche amarezze, rimorsi e rimpianti, amari come il fiele, dei sensi sopore, avviene nella clinica tradizionale ma deve fare i conti con i comportamenti antisociali, spesso a ca-
della speranza veleno! rattere violento contro le persone, a cui seguono necessariamente delle conseguenze giudiziarie. La
mia formazione psicoanalitica è sempre stata presente nel mio lavoro, sia in carcere che in ambito
C’EST LA VIE peritale ma, fino a pochi anni fa, con un certo ritegno manifestarla, nelle relazioni cliniche o nelle
Appena il tempo per realizzare l’esistenza di allettanti essenze, per assaporare delicatezze/ Le mani protese, perizie tecniche, in quanto l’approccio psichiatrico categoriale è sempre stato considerato l’unico
tosto fugate da pungenti spine ascose sotto petali di rose, ora paventano nuovi assaggi. Pier Luigi Lando scientificamente condivisibile e meglio utilizzabile al fine di stabilire una pena, un risarcimento o
per dare l’indicazione valutativa di un danno, sia in termini qualitativi che quantitativi» (Ib., c.ns).
EUROVISION SONG CONTEST E SANREMO Che l’approccio psichiatrico categoriale sia sempre stato considerato l’unico scientificamente con-
divisibile e meglio utilizzabile al fine di stabilire una pena, un risarcimento o per dare l’indicazione
UNA SORTA DI TRISTE CONTRAPPASSO valutativa di un danno questo non è vero nemmeno prima della comparsa della meteora dPR 448,
come vorrei spiegare meglio in seguito, ma come si evince da molti elementi di cui lei, professor
Abbiamo voluto risparmiare ai nostri lettori nei mesi scorsi parole spese su un argomento fin troppo inflazio- Bianchi, ha già trattato, soprattutto durante le conversazioni dedicate all’approccio alla psicologia
nato dalla stampa italiana ed europea: il Festival di Sanremo, frutto anche quest’anno di una - a nostro avviso giuridica di Gaetano De Leo. Al di qua del problema posto dall’art. 28 co. 2 - soprattutto nella con-
(ed il parare è tanto legittimo quanto individuale) - davvero lunga maratona televisiva che si snoda in ben cin-
que serate, come se non ne bastassero magari tre per far sentire gli stessi brani … Ebbene, il Festival di San- nessione con l’art. 19 co. 2 che lei ci ha illustrato nella 26a conversazione dedicata all’idea di “so-
remo, oltre a caratterizzarsi per essere una maratona canora, è anche e soprattutto un luogo di nascita e di stegno” ripensato in modo originale come come «adiacenza pratica» -l’analisi della personalità
sviluppo di polemiche, che ormai fanno da contorno immancabile alla manifestazione. Una volta accade che degli autori di reato sarebbe secondo De Mari finalizzata a comprendere le dinamiche intra-psi-
il presentatore - in presunto odore di santità - salva un disperato che tenta di buttarsi dalla galleria, … un’al- chiche che sono all’origine di un comportamento e che passerebbero spesso «in secondo piano ris-
tra volta fanno incursione poveri e stavolta davvero disperati lavoratori per comunicare che non percepiscono petto all’immagine che la narrazione mediatica (basata sul “fantasma del male”, in tutte le sue
stipendio da mesi e fanno leggere una loro lettera al - sempre in odore di santità - presentatore di turno che li possibili declinazioni) e quella processuale (finalizzata a valutare il comportamento) forniscono
salva dalla minaccia di suicidarsi. Quest’anno le polemiche sono cominciate ben prima della kermesse, con
commenti in ambito politico da parte del designato presentatore. C’è da segnalare che anche i “Co-Co”, intesi all’individuo che ha commesso
come co-conduttori si sono lasciati andare ad alcune battute che hanno fatto riflettere ed incuriosire per la loro un reato» (Ib.). Si vede molto
discutibile opportunità. Non è ne’ nostro interesse, ne’ nostro compito commentare tali loro attività. Ed anche bene come qui si perda com-
la gara non ha risparmiamo polemiche, soprattutto per la classifica finale, dove il cantante Ultimo risultava gra- pletamente di vista una finalità
dito dal 48,80 % degli italiani che avevano espresso la loro preferenza con un televoto a pagamento, contro il del processo davvero legata al
30,26 de il Volo ed il 20,95 % del terzo Mahmoud. Ebbene, il giudizio della giuria d’onore e della sala stampa, momento dell’occasione educa-
che di sicuro non pagano per esprimere il loro voto, ha imprevedibilmente ribaltato il risultato, ed allora il
terzo è diventato primo ed il primo per il pubblico è diventato secondo, anche se si chiama Ultimo… Il Volo tiva da fornire all’imputato.
scende dal secondo posto del televoto al terzo complessivo. Le polemiche sono state inevitabili, con anche Addirittura il fine della legge è
un esposto del Codacons all’Antitrust per probabile carenza di informazione al pubblico da casa circa il peso messo sullo stesso piano di un
del televoto sul giudizio finale. A nostro avviso, quando si chiamano i cittadini, o anche semplicemente gli spet- giornalismo ridotto a giorna-
tatori, ad esprimere una preferenza, peraltro a pagamento, sarebbe giusto fare si che tale giudizio sovrano e pa- lismo sensazionalistico.
gante non possa essere ribaltato da terzi, esperti o sedicenti esperti in materia. Sarebbe bello poter tornare ad
un festival di Sanremo dove il voto possa essere espresso solo dagli spettatori, perché è anche vero che il pub- Ciò che redime i due piani
blico poi esprime un giudizio a posteriori sul mercato con l’acquisto dei brani in gara, ma è anche vero che gli (giornalismo e legge) è la neop-
acquirenti dei dischi (o meglio dei file musicali) rappresentano un pubblico spesso non coincidente con quello sicoanalisi degli affetti. «Mano
degli spettatori televisivi. Altra polemica, a nostro avviso si può ravvisare nel fatto che il Festival 2019 sia stato a mano che procede la conos-
troppo caratterizzato da uno specifico genere musicale che ha prevalso su tutti gli altri: il rap e trap, con arti- cenza di queste dinamiche in-
sti non propriamente ben conosciuti a livello nazionale. terne, queste personalità
Chi vi scrive segue abbastanza la musica dei giovani d’oggi e sinceramente aver ricompreso tutti nella cate-
goria “big” è una scelta discutibile; ci domandiamo che male ci sarebbe stato a fare due categorie come sem- fortemente disturbate perdono
pre? Consentendo la vittoria del Festival, sempre come già accaduto in passato, a concorrenti di ciascuna la maschera di “mostri da prima
categoria. Come si pensa di attrarre a Sanremo i nomi famosi, i cantautori, se poi li si mette nell’arena insieme pagina” capace di comporta-
agli esordienti? Chi di noi se fosse un cantante famoso accetterebbe un simile confronto? Ebbene, torniamo menti violenti, anche efferati,
all’esito della gara ed alle polemiche per tale ribaltamento del giudizio del televoto. Ci sembra di ricordare e per ridiventare persone con una
rivivere il momento in cui nel festival 2013 l’orchestra, contrariata per l’esclusione dai finalisti della brava Ma- storia complessa, molto spesso
lika Ayane a vantaggio di canzoni non altrettanto apparentemente pregevoli, gettò in aria gli spartiti musicali.
Precisiamo, non abbiamo nulla contro il cantante Mahmoud che si è trovato da parte sua in un tritacarne me- caratterizzata da mancanze af-
diatico, il cui brano musicale non commentiamo, e non commentiamo neppure quello di Ultimo, che però fettive, privazioni, violenza su-
aveva avuto più gradimento da parte degli spettatori votanti. Abbiamo deciso di scrivere questo articolo solo bita in epoca molto precoce
dopo aver visto Eurovision Song Contest 2019, giunto alla sua 64.ma edizione, quest’anno da Tel Aviv - Israele. dello sviluppo psico-affettivo,
La canzone dell’italiano Mahmoud in gara aveva già dalla vigilia riscosso i favori dei pronostici, vincendo la cui paziente decifrazione può
anche il giudizio quale miglior testo canoro della manifestazione. Tuttavia, alla fine, nonostante tali favori, permettere di far emergere i
come dicevamo già nel titolo, il favorito è arrivato secondo e la vittoria è andata all’olandese Duncan La-
wrence. Si è ripetuto tristemente, a parti invertite il destino del Festival di Sanremo 2019, dove Mahmoud, motivi, spesso sconosciuti agli
come detto, ha vinto contro i pronostici, ribaltando il risultato del gradimento popolare espresso con il televoto. stessi autori di questi reati, dei
L’Italia è stata in testa per quasi tutta la puntata con l’arrivo dei voti delle varie nazioni e sembrava ormai fatta, loro comportamenti.
tuttavia alla fine ha prevalso per poco l’artista olandese. Ci dispiace obiettivamente molto per il nostro paese, Solo in questo caso, come tera-
che nell’arco delle n. 64 edizioni ha vinto solo una volta questa manifestazione, ricordiamo, nel 1992 con Toto peuti della mente, potremmo
Cutugno che cantava “Insieme 1992”, espressamente dedicato all’unione degli stati europei. Non si riesce a
comprendere come mai l’Italia, che è un paese indiscutibilmente in grado di esprimere moltissimo sul pano- essere in grado di proporre ai
rama musicale mondiale, non riesca praticamente mai a sfondare in tale kermesse musicale. Forse - ci do- “mostri”, diventati anch’essi
mandiamo - per problemi di lingua? Obiettivamente pensiamo di no, dato che l’Italiano è comunque una delle “pazienti”, un percorso riabili-
lingue più studiate al mondo; forse anche qui - senza fare polemiche - il risultato spesso può dipendere dal si- tativo che possa avere qualche
stema di votazione. Dal 2009 il sistema di voto dell’Eurovisione Song Contrst è costituito per il 50 % dal te- probabilità di restituire alla so-
levoto e per l’altro 50 % da giurie composte da esponenti esperti musicali. … E anche qui si ripete la cietà una persona più matura e
similitudine con Sanremo. … Il vincitore forse dovrebbe essere decretato solamente dal mercato con acqui-
sto/scaricamento di file musicali e partecipazione a concerti. Ma se mancasse il verdetto della competizione responsabile» (Op. cit., p.
legata strettamente alla kermesse, allora mancherebbe anche la suspence … e poi tanti blogger, pubblicisti, re- XIV).
dattori, cosa potrebbero scrivere? Alessandro Massimi Michelangelo Abbate Trovato
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
UN CAPOLAVORO DEL REALISMO
“ASINO ALL’ARATRO”,
Pregevole dipinto di Mons. Amerigo Ciani
IL GENIO ARTISTICO
Di Liana Botticelli
“Il clown”
Per informazioni:
Tel. 06.66200020
Cell. 339.4934678
CONFERENZA SARANDREA
Si è svolta il 24 maggio
2019, presso il centro cul-
turale ‘“Bibliothè gallery “
a Roma la conferenza con-
dotta dal pittore Pietro Sa-
randrea, il quale ha
spiegato il suo ultimo pe-
riodo artistico commen-
tando due quadri di diversa
tecnica ma uguali nelle di-
mensioni (auree). La di-
mensione aurea è stata, infatti, il tema dell’ incontro; presente alla
manifestazione il critico d’ arte Giorgio Palumbi (nella foto).
Uno dei due quadri esposti, dal titolo “Alchimia aurea”, Irma
Latina lo commenta così: “E’ un’opera “unica” in senso pieno.
Sarebbe un grave errore leggerla solo da un punto di vista este-
tico, per quanto la perfetta saldatura delle studiate interazioni po-
ligonali e dei colori crei il senso di un viluppo armoniosamente
vivo, una torsione del bandolo misterioso che cattura occhi e
mente insieme. un’ opera bella, questo è chiaro. Ma non è il ri-
sultato di un libero gioco di fantasia. È una rappresentazione sim-
bolica, costruita con rigore matematico in ogni sua parte e persino
nel perimetro del rettangolo aureo (cm. 50 x 81) che la racchiude;
nessun dettaglio è casuale o ridondante’’
ALCHIMIAAUREA DI SARANDREA
E’un’opera “unica” in senso
pieno. Sarebbe grave errore leg-
gerla solo da un punto di vista
estetico, per quanto la perfetta
saldatura delle studiate intera-
zioni poligonali e dei colori crei
il senso di un viluppo armonio-
samente vivo, una torsione del
bandolo misterioso che cattura
occhi e mente insieme.
E’un’opera bella, questo è
chiaro. Ma non è il risultato di
un libero gioco di fantasia. E’
una rappresentazione simbo-
lica, costruita con rigore matematico in ogni sua parte e persino
nel perimetro del rettangolo aureo (cm.50 x 81) che la racchiude:
nessun dettaglio è casuale o ridondante. L’autore, Pietro Saran-
drea, l’ha composta “con ispirazione pitagorica”, come si legge
in una nota privata scritta di suo pugno su una copia consegnata
a persona che lui riteneva in grado di comprenderne il senso. Sul
retro della copia è tracciata a penna una “descrizione speculare”,
di fatto una esplicitazione di ciò che non è evidente al profano.
Non chiunque riesce infatti a riconoscere in alto il triangolo (cm.
30/ 40/50) ottenuto per dimezzamento del rettangolo perfetto di
Pitagora e generatore dell’intera composizione, ma non evidente
perché scomposto da altre proiezioni e dalle lievi curvature della
“ spirale aurea “ proveniente dal basso. Da dove? Dal cuore del
pentagono stellato le cui diagonali, intersecandosi, non solo
hanno generato un “doppio rovesciato”, e in miniatura del penta-
gono, ma anche sezioni auree che le dividono in segmenti il cui
rapporto è il “numero aureo” (1, 618…), un numero irrazionale
che è rappresentabile come una spirale logaritmica “aurea”, ap-
punto, cioè tale che il rapporto tra i suoi raggi consecutivi sia co-
stantemente il numero aureo (1,618…). L’autore mostra il punto
generatore di tale spirale nell’intersezione “aurea” del lato supe-
riore destro del mini pentagono e ne traccia il percorso curvilineo
che, ammorbidendo i contorni della figura, la dinamizza in un
virtuale trascinamento che suggerisce la vita: dall’archetipo ma-
tematico alla vita, ma essa pure matematica in quanto la spirale
che rappresenta il numero aureo è omologabile a quella che rap-
presenta la successione di Fibonacci, simbolo della vita, in cui il
rapporto tra numeri consecutivi già fra l’11° ( = 89 ) e il 10° ( =
55 ) converge verso la phi. Il quadro è stato composto “con ispi-
razione pitagorica”. E in efìfetti il pentagono stellato era il sim-
bolo della scuola pitagorica. Ma come la mettiamo con il rapporto
irrazionale delle sezioni auree che nel pentagono celebrano il loro
trionfo? La tradizione ci ha consegnato una filosofia pitagorica
severamente fedele al concetto di numero razionale, finito e mi-
surabile: attraverso l’opera-simbolo di Pietro Sarandrea si apre
un ventaglio di interrogativi, anche storici. Persino il simbolo (
pentagono stellato ) appare completamente ristrutturato, o forse
è solo completato ed esplicitato. Ma qual’è il senso? Spingerci a
cercare la razionalità numerica celata in rapporto solo all’appa-
renza irrazionale. Irma Latina (Info: 335.6162835)
ARTI FIGURATIVE E VARIE
ESIBIZIONE DI BODYART APONTE
Si è conclusa a Ponte
(BN), il 19 maggio
2019, la mostra “Sti-
losi Cromatismi”, un
incontro tra arte e ar-
tigianato, ideato ed
organizzato dagli ar-
tisti Orazio Ca-
sbarra, Nicoletta
Casbarra, Antonio
Ricciuto, Antonio
Memoli e Sofiya
Bazar. Nella serata
finale il pubblico è
stato affascinato da
una performance di Body Art (nella foto), dal titolo “Dall’amore
ad altri sensi”, a cura del Maestro Giovanni Boccia. Sono stati
impegnati due modelli, Nicoletta Casbarra e Antonio Ricciuto.
Una nota introduttiva è stata letta da Laura Coletta. Il Maestro
Boccia è nato a Striano (NA) nel 1949, e si è formato all’istituto
d’arte Palizzi di Napoli nella sezione decorazione. Ha conseguito
poi l’abilitazione all’insegnamento, e fino al 2006 è stato docente
in discipline pittoriche. Fin da giovanissimo si innamora del-
l’Africa, un continente che gli darà tantissime soddisfazioni pro-
fessionali e umane. La sua produzione artistica è un trionfo di
colori, un inno alla vita e alla gioia. Di estremo interesse sono le
sue performance di Body Art, che affonda le sue radici nelle
usanze dei popoli tribali Africani, Indiani e centro-Americani.
Una passione nata ufficialmente una diecina di anni fa a Sarno
(SA), dove fu chiamato per una Body molto particolare, dal tema
“Arte e cucina”. Boccia ha dichiarato: “Sono un po’di casa nel
beneventano. Dopo quattro mie Body a Fragneto Monforte (BN),
mi sono espresso ancora una volta in questa specialità qui, a
Ponte. E’una tipica terra di produzione di vini, e quindi non a caso
l’aglianico e la falanghina, rispettivamente maschio e femmina
come i due modelli, sono stati i temi di questo evento”. I presenti
hanno visto un ballo olfattivo, gustativo e sensoriale, con il Boc-
cia che progressivamente copriva di colori i due modelli sugli arti,
sul viso e sul torace.
Ha scritto di lui l’artista Lorenzo Basile: “La
pelle dell’uomo diviene naturale tela con le
sue infinite possibilità. Le mani sono i
pennelli, la pelle il supporto, i colori lo
strumento di racconto. Il colore è l’Africa
che vive nel cuore di Boccia, nei colori ci
sono i racconti della sua anima, il respiro
del suo cuore.
I colori non vengono messi a caso ma, pur
nella spontaneità del gesto, seguono un
ritmo musicale orientato all’armonia”.
Vincenzo Maio (cell. 347-3173288)
LA POTENZA CROMATICA
DELL’ARTE DI EZIO FARINELLI
Presso la Galleria “Arte Sempione” la Rassegna d'Arte è stata presentata
dal critico Roberto Chiappini . Sono intervenuti il critico d'Arte Mara
Ferloni, Rita Pedonesi (curatrice d' Arte), l'artista Ennio Calabria e Ste-
fania Pinci, artista e titolare della galleria insieme al marito Mario Bor-
gato. Ha presenziato all 'evento la dott.ssa Francesca Leoncini, Assessore
al commercio del 3° municipio. Una bella serata dedicata all'Arte di Ezio
Farinelli che ci ha permesso di entrare in sintonia con le sue opere e con
la sua personalità artistica. L'artista ama i cromatismi accesi e prorom-
penti ed un rosso dominante simbolo di vibrante energia. L'interesse per
la rappresentazione di macchinari, ingranaggi e geometrie rimanda ad un
movimento artistico del passato “il futurismo”, che riproduceva il senso
di velocità e del movimento, esaltandone l'effetto dinamico.
Ricordiamo anche la serie di interessanti opere dedicate alle donne tra
un’informale esplosione cromatica sullo sfondo e figure femminili in
primo piano dalle personalità variegate; alcune dai tratti delicati e gen-
tili, espressione di grande dolcezza, altre rappresentate con sguardi
fieri come l'opera “amazzone”, altre dalle forme sensuali come il dipinto
“Estasi”. Non dimentichiamo gli splendidi paesaggi al limite tra realtà ed
astrazione e le barche a vela che si stagliano su tramonti infuocati. Sem-
bra che i dipinti di Ezio Farinelli abbiano un’anima ed una vita propria a
dimostrazione che l'esperienza artistica spesso consente di trascendere
la realtà materiale per accedere ad un universo spirituale. Il maestro
Ennio Calabria ha detto tra l’altro: “Un’opera d’arte non può essere os-
servata in modo superficiale, giudicandone solo la composizione o la tec-
nica come spesso fanno i critici attraverso codici interpretativi, ma si
dovrebbe riuscire ad entrare in relazione con essa”. Caterina Zonno
Occhi di ghiac-
cio: una delle
composizioni più
“ice”del singolare
pittore astrattista
Pietro Saran-
drea.
Che cosa vo-
gliono esprimere?
Nulla di emozio-
nalmente umano, OCCHI (Trittico) Tecnica: acrilico e china su tela
ma solo il mistero
Cm 150x70 anno:1984
matematico e me-
tafisico della vi-
sione attraverso un ardito tentativo di ridurre la tridimensionalità
prospettica della visione ad una sezione bidimensionale. Che senso
può avere questa trasmutazione fisico– geometrica? Lo stesso senso
che possiamo trovare in quasi tutte le composizioni astratte di Pietro
Sarandrea in cui l’ amore per i misteri matematico–fisici è pari al suo
amore per l’ ìespressione artistica al punto da non capirsi se per lui
l’ arte sia strumento di espressione scientifico-sapienziale o se, vice-
versa, la scienza sia strumento base di espressività estetica.
E’ bene ricordare che è un’opera del 1984, cioè costruita in un pe-
riodo in cui era ancora artista dilettante, non di professione e in cui
non era ancora giunto alle scelte culturali della maturità (misticismo,
pitagorismo, filosofia). Ma chiunque può ravvisare in questa e in altre
opere astratte dello stesso periodo biografico tutte le premesse che sa-
ranno da lui consapevolmente riprese, studiate e approfondite nel pe-
riodo della maturità trasformandolo in un teorico della mistica
pitagorica a cui non basta più il pennello per comunicare le proprie
intuizioni interiori. Sarandrea attraverso la geometria cerca non sta-
tici archetipi, ma dinamiche archetipiche generatrici delle forme e
dei misteri sensoriali e percettivi. A chi ha più competenza di me il
compito di analizzare l’insieme e i dettagli dell’ opera e le sue con-
scie-inconscie convergenze con le attuali risultanze della ricerca fi-
sico-geometrica della visione. Irma Latina
L’ATTUALITÀ, pag. 9
MOSTRA D’ARTE A ROMA
Presso la prestigiosa Galleria d’Arte di Corso Sempione 8,
Roma (diretta da Mario Borgato) avrà luogo il 12 luglio
(ore 18,00) l’inaugurazione della Mostra personale del-
l’Artista Alfredo Ferri.
La mostra rimarrà aperta fino al 21 luglio. Ingresso libero.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al cell. 3208787559 op-
pure scrivere alla mail: marioborgato@yahoo.it
ORIGINALI PITTO-SCULTURE
DI TULLIO DALLAPICCOLA
“Paese di
montagna”
Studio d’Arte:
Via Due Laghi,
338042
Baselga di Pinè (TN)
Tel. 0461.557139
Cell. 339.1259386
TRA PITTURA E OREFICERIA
L’ARTE DI GIORGIO SOLDI
Da anni mi sono interessato alle pittura, vivendo a casa con mio
padre che dipinge tele da oltre sett’antanni.Oggi però non c’è si-
curamente l’entusiasmo, che colorava vie e vetrine, durante gli
anni settanta. Eppure in una nota galleria romana, ebbi mesi fa
l’occasione, di conoscere le opere di pittura di Giorgio Soldi. È
davvero l’essenza di un artista, che miscela passione e cultura.
Tracce cromatiche vitali ,mai monotone, guidate dal filo condut-
tore della ricerca della forma. Un invito a considerare i quadri di
Soldi, come piacevoli tratti di un mondo libero alieno da elementi
formali. E questa importante valenza, di spazio e di vivacità so-
briamente simbolica, si denota anche nell’eclettismo artistico.
Infatti, sono interessanti le sue creazioni di oreficeria. Anelli, pen-
denti, collane, che esprimono la gioia di dell’arte orafa. Questi
gioielli idealmente sono i contenitori di un lavoro di studio, che
Giorgio apprese durante la frequentazione della scuola di belle
arti, che comprendeva il corso di oreficeria. E non solo la pas-
sione per queste arti, rende le creazioni di questo artista davvero
uniche. La ricerca di studi come archeologo lo porta ad avere una
sensibilità palpabile. Per offrire al suo pubblico raffinato e di-
screto un sorriso sincero. Mauro Boschetti
DALLE VACCHE DI PORCIA
ALLA CIPOLLA ROSSA DI TROPEA
Domenica 16
giugno, nella
lunga mattinata
televisiva di Ca-
nale 5, Edoardo
Raspelli (nella
foto) ha tenuto
compagnia agli
spettatori dalle
11.20 con una
"Storia di Mela-
verde". Il giorna-
lista ha
raccontato di
nuovo una storia che va avanti da ben 55 generazioni, 800 anni
in cui la famiglia nobile friulana dei Principi di Porcia e Bru-
gnera (Pordenone) si è sempre occupata di agricoltura e alle-
vamento. Oggi, grazie alla enorme esperienza acquisita nei
secoli, è nato un progetto legato a varie attività agricole, to-
talmente ecosostenibile e autosufficiente.
Con l'acqua di un allevamento di trote si produce energia elet-
trica, come anche con i pannelli fotovoltaici posizionati sui
tetti delle stalle. Con una particolare ricetta che utilizza cereali
di produzione aziendale insieme a bucce d'uva e ciò che gli
animali producono nella stalla con le loro funzioni fisiologi-
che, si produce biogas, in grado di dare energia a 3000 abita-
zioni 365 giorni l'anno. E in più reddito all'azienda. Se è vero
che il futuro dell'agricoltura è sempre più legato alla sosteni-
bilità ambientale e alla autosufficienza delle aziende agricole,
questo è senza alcun dubbio un sistema "green" di agricoltura
sostenibile che va conosciuto e replicato altrove. Raspelli ha
poi raggiunto la punta estrema dello stivale, ad un passo dal
caldo mare di Calabria, Tropea è una delle mete più impor-
tanti del turismo calabrese, ma è anche la patria di un prodotto
unico che da queste parti viene coltivato da oltre duemila anni:
la chiamano "l'oro rosso di Calabria" perché è senza dubbio
l'eccellenza dell'agricoltura locale.
Si tratta della "Cipolla Rossa di Tropea Calabria ad Indica-
zione Geografica Protetta". Scopriremo tutto su questo gio-
iello del made in Italy: dalla produzione del seme alla raccolta
manuale, passando attraverso tutte le fasi di coltivazione e la-
vorazione. Cipolla rossa ma anche cipollotto: ovvero la stessa
cipolla ma in una diversa fase di maturazione,un prodotto sem-
pre più richiesto dal mercato. Vedremo naturalmente anche
come cipolla e cipollotto rosso vengono utilizzati nella cucina
tradizionale calabrese. Ma non è tutto. Conosceremo altre ec-
cellenze di questo territorio, come il peperoncino calabro, il
peperone Riggitano, l'aglio di Lamezia e un particolare tipo
di pomodoro gigante che può raggiungere quasi il chilo di
peso, il pomodoro di Belmonte. Mary Mazza
L’ATTUALITÀ, pag. 10
3 VIE DI SMALTIMENTO…
La pattumiera neuropsichica può smaltire il materiale rimosso o
represso mediante: uno sdoppiamento della personalità del tipo
dr. Jekil-mr.Hyde; la paradigmatica coppia Pinocchio-Lucignolo
oppure per interposta persona. Per affrontare questi complessi fe-
nomeni ci si richiama all’affermazione freudiana:”l’Io non è pa-
drone in casa propria”, giacché il su menzionato materiale
represso o rimosso è sfuggito dal livello della consapevolezza.
Tra i più significativi esempi di quanto appena accennato: quella
che nelle Metamorfosi Ovidio constata su se stesso : “Video me-
liora, deteriora sequor”.Significativa pure la confessione di Paolo
di Tarso che lamenta la discordanza tra la carne e lo spirito, ossia,
in attuali termini psicodinamici, il conflitto tra conscio e incon-
scio. Sono le connesse cariche bioenergetiche del represso o del
rimosso che premono decisamente per venir fuori aggressiva-
mente contro persone o cose oppure investendosi, implosiva-
mente, dando luogo a reazioni e patologie psicosomatiche. Si
ricorda che WiIfred Bion, a proposito di materiale che dall’ inco-
scio può disturbare il gruppo di lavoro parla di assunti di base.
Nel caso di Mr. Hyde e Dottor Jekyll detto rimoso o represso si
mostrerà mediante un’alternanza tra momenti in cui emergono
comportamenti consapevoli e conformi alla mentalità comune e
quelli della spazzatura, alias panni sporchi che, specialmente
oggi, non per tutti ha valore il tradizionale ammonimento che i
panni sporchi si dovrebbero lavare in casa, anzi, tramite la tv, si
lanciano gli stracci sporchi per aria, coram populo. Come già fatto
presente nell’intervista (v. pag. 4 del periodico L’Attualità c. m.)
la visione centrata sulle dinamiche trans-personali scatena resi-
stenze, in effetti rimane ignorata. La combinazione relazionale
Pinocchio-Lucignolo rappresenta, statisticamente, una costante.
Le attuali conoscenze sulle dinamiche trans personali danno un
crisma di scientificità al detto popolare: “gli opposti si attrag-
gono”. La relativa dinamica rimetterebbe in discussione il ruolo
di corresponsabilità di ciascuno di noi e ogni aspetto della nostra
tradizione: dai criteri di valutazione dei nostri simili sino all’at-
tuale assetto istituzionale. Insomma ne conseguirebbe un inedito
palingenetico cambiamento epocale (da qui la provocatoria pro-
posta di questa utopica ricerca:” Punto e accapo – iniziamo da
una generazione” (da allevare al lume di attuali conoscenze uma-
nistiche e neuro scientifiche). Tale proposta ci darebbe nuove
chiavi di lettura per spiegarci fenomeni come quelli indicati nel
titolo, in specie perché le apparenze possano ingannare e tanti
problemi, nonostante secolari tentativi - da quelli messianici a
quelli ideologico-politici- si ripresentano perfino più complicati.
Se tanti conturbanti fenomeni che ci assillano da sempre sono
dovuti a traumi neuropsichici e a carenze traumi compresi nella
locuzione fame di mamma che tra l’atro può avere un ruolo de-
terminante per delitti in cui l’oggetto del desiderio sia il denaro
(già considerato come “oggetto t r a n s i z i o n a l e”), occorrerà
andare oltre ciò che tradizionalmente è stato adottato per com-
batterli (v. a pg. 8 del n. di ottobre s.a. del periodico L’Attualità:”
Egoismo, indifferenza, irresponsabilità, cattiveria, in chiave ecop-
sicosociale” e nel sito: www.pierluigilando.net: “Femmininity is
the future of Humanity”.
Per quel che riguarda la fame di mamma che si traduce in cupi-
digia sino al punto da indurre a perpetrare orrendi crimini per de-
naro, Seneca, riprendendo l’invettiva del verso virgiliano, la
apostrofa così:” Quod non mortalia pecora coges, auri sacra
fames (esacranda fame dell’oro, a che cosa non spingi gli animi
degli umani a perpetrare!). Per il versante preventivo, obiettivo
privilegiato dalla ricerca eco psicosociale, si ricorda la citazione
di Tiziano Terzani:” Il problema del terrorismo non si risolve uc-
cidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali”.
Ma la prevenzione non remunera in tempi brevi né psicoemoti-
vamente tali da fungere da pavloviano “rinforzo”; né economi-
camente, anzi toglie occasioni di guadagno. In definitiva, se si
pone mente al fatto che più o meno tutti noi, appartenenti alla
specie di uomo potenzialmente sapiens, a nostra insaputa, fi-
niamo per incappare in dinamiche intrapsichiche e interpersonali
per cui ci troviamo impigliati in conseguenze anche molto spia-
cevoli, apparirà sempre più assurdo e inaccettabile che le cono-
scenze su fenomeni come quelli su accennati rimangano
monopolio di addetti ai lavori.
Ovviamente non si tratterebbe di avere conoscenze come quelle
del corso di l,aurea di Medicina e Chirurgia, ma almeno di quelle
che da anni stiamo cercando di divulgare. Quindi, prima di met-
tere su famiglia o impegnarci in attività che ci rapportano con
soggetti in età evolutiva, dovremmo responsabilmente avviare a
soluzione problemi acquisiti sin dai primi tempi di vita. che po-
trebbero, sia pure a nostra insaputa interferire negativamente, con
le nostre prestazioni parentali, magari mediante la partecipazione
ad appositi gruppi (V. a pg. 8 del n. di febbraio c.a. del su men-
zionato periodico: Genitori: per non colpevolizzarli dopo, consa-
pevolizzarli prima”). Pier Luigi e Anton Luca Lando
RISTORANTI ETNICI,
UNO SU DUE È IRREGOLARE L’ISOLA GALLEGGIANTE
Controlli a tappeto dei Nas hanno fatto registrare dei numeri in-
quietanti riguardo anomalie igieniche sanitarie all’interno di ne-
gozi e ristoranti di cibo etnico in tutta Italia. Cibi scaduti, senza
etichetta, scongelati e congelati più volte, sporcizia, insetti vari e
prodotti illegali; 130 tonnellate di prodotti per un valore medio di
230.000 euro sequestrati in un solo mese, ai titolari dei locali sotto
verifica sono state notificate sanzioni per oltre 400.000 euro. En-
comiabile il lavoro dei carabinieri del Nas che da sempre si ope-
rano per la tutela della salute di tutti i cittadini. Arianna Paolucci
CINEMA, MODA E VARIE
MODA E… NON SOLO
(a cura di Lucilla Petrelli)
Lucille, style coach!
NEW SUMMER FASHION
Aria di vacanze, vacanze per tutti! Cominciamo con i prepara-
tivi. Cosa mettere in valigia? Sicuramente opteremo per un ve-
stiario comodo e pratico, per una “free summer”.. Cominciamo
dai “fazzoletti” per un trand coloratissimo e decisamente estivo.
I foulard sono i veri protagonisti per vestiti, camicie, e accessori,
come borse e sandali. Li abbiamo già ammirati sulle passerelle e
ora si apprestano a fare la loro entrèe sulle spiagge. Foulard sui
vestiti, sulle borse a secchiello, attorno ai manici da borsetta, al-
lacciati ai sandali bassi dalle fantasie più estrose, dalle geometrie
ai fiori variopinti. Da provare per sentirsi un po’ hippies. Bor-
soni, valigie, sacche sportive, ognuno ha l’accessorio da viaggio
preferito. La Maison Louis Vuitton ha firmato una nuovo linea
di valigie, dalla variante Monogram più classica alla versione
più street, in grigio e nero, un modello più sportivo. La nuova
linea “Horizon Soft” è stata progettata dal designer australiano
Marc Newson, grande viaggiatore che ha rivoluzionato il con-
cetto di bagaglio. Capienza e leggerezza sono i parametri fonda-
mentali della valigia ideale in questo caso rivoluzionati da un
materiale tutto innovativo: la maglia 3D termo trasformata con un
jacquard double face decorato sempre dalla stampa Monogram.
Morbidezza del materiale e peso leggerissimo. Maniglia estensi-
bile, chiusura a cerniera e ruote molto silenziose. Diverse le va-
rianti di colore anche in arancione e fucsia, a due e quattro ruote,
insomma una valigia che è un vero gioiellino, un lusso che ha
conquistato le Star più giramondo e non solo. Barbie, happy
Birthday. Omaggio a Barbie, la bambola che quest’anno com-
pie 60 anni. Il marchio ha creato una capsule collection in edi-
zione limitata composta da T-shirt nei colori pastello, una mini
collezione in denim, capi in paillettes, una maxi gonna in tulle e
due costumi, tutto pronto per le vacanze. Jeans. I jeans non pos-
sono mancare nella nostra valigia. Levi’s, il marchio più famoso
festeggia l’anniversario del suo modello più famoso 501 che
compie 146 anni , con la modella Hailey Baldwin, moglie della
pop star Justin Bieber. Sarà lei per tutta l’estate ad indossare i
famosi 501, gli shorts e i capi “Levi’s Authorized Vintage”.
Sarà anche possibile personalizzare i capi del marchio con l’eti-
chetta posteriore in colori fluo. Dresses. United Colors of Be-
netton, per la stagione estiva lancia abiti a spalle scoperte, leggeri
, morbide balze con lavorazione sangallo e cotone; top, cami-
cette, maxi gonne e longdress con ruches. Un look che ricorda la
mitica Brigitte Bardot. Glasses. Per le giornate più calde gli
occhi vanno assolutamente protetti con maxi occhiali da sole. I
più nuovi e innovativi sono i preziosi Givenchy GV Shower pro-
dotti dalla Safilo. I cristalli Swarovski sugli occhiali creano mille
gocce scintillanti. L’occhiale gioiello è prodotto in una variante
chiara o grigio scuro. Un accessorio al top! Bags. Per chi le va-
canze le passerà in barca, è nata la nuova “Tote Bag” di Loro
Piana, una borsa da barca pratica ed irresistibile, realizzata in
canvas di cotone e lino antigoccia e antimacchia. Nei colori
chiari, con le righe beige e marrone. Difficile non farsi tentare,
barca o non barca! Capri. Chanel, inaugura la boutique estiva a
Capri, in Via Camerelle. Pronta la collezione da mare “Coco
Beach De Chanel” venduta solo nelle boutiques balneari del
mondo e composta da eleganti costumi interi e bikini.
NEWS BEAUTY
Occhio al nostro beauty, cosa portare in vacanza. Trucchi Mi-
gnon. Trucchi leggeri per l’estate dove già l’abbronzatura, di suo,
ci regala un colorito dorato. Basta solo un illuminante sia in ver-
sione compatta che in stick ma anche matite per occhi, mascara
e gloss, tutti in versione mignon per occupare il minimo spazio,
ottimi per il bagaglio a mano. Maschere. Piccole buste per le
nuove maschere monouso pensate per ogni condizione climatica
in viaggio. Non possono mancare sia la illuminante (party ready)
che l’idratante (water source) che la lenitiva (de-stress), empre a
portata di mano per un viso perfetto. Creme Solari. Solari in tutta
protezione. Tubi da 50 ml perfetti per le vacanze estive, come
quelli di Dermolab ad altra protezione con acido ialuronico e i
dopo sole idratanti e rigeneranti. Irrinunciabili. Parfumes. Set di
profumi in vacanza “Les Eaux de Chanel” ispirata al mondo di
Mademoiselle Coco: Paris-Deauville, Paris-Venise e Paris-Biar-
ritz in formato 50 ml, diventano un kit da viaggio in edizione li-
mitata. Vacanze profumate a go-go.
EVENTS
Inaugurato il “Chelsea Flower Show”, visitato il giorno prima,
in privato, dalla Regina Elisabetta. Tra le mete più ambite per
gli appassionati di fiori, il giardino più famoso è al Royal Ho-
spital Chelsea di Londra. Se l’Inghilterra è la vostra meta, non
perdetevi questo “paradiso”. Buone vacanze.
DI POSTA FIBRENO
Forse sarà l’unico fenomeno d’Europa se non del Mondo. Effetto origi-
nale e particolare caratteristico del lago di Posta Fibreno è la presenza di
un’isola galleggiante o come viene chiamata localmente “La Rota”. Si
tratta di un piccolo isolotto galleggiante di forma rotonda che si sposta
all’interno di uno specchio d’acqua, collegato al lago delle correnti delle
acque. Lo spostamento viene generato da due fattori: l’azione combinata
del vento e il cambiamento della portata delle sorgenti sotterranee pre-
senti sul fondo. Questo movimento, durante le giornate di forte vento, è
possibile seguirlo ad occhio nudo. La “ Rota”, così chiamata localmente
per la sua forma rotonda, ha un diametro di circa trenta metro. Nella
parte centrale ha uno spessore di circa quattro metri. Si presenta come un
cono con la punta rivolta verso il basso: quasi certamente venne originata
da un’eccezionale corrente sotterranea che fece sollevare il fondo di
torba, da quasi nove metri sotto il livello dell’acqua, quasi 2000 anni fa.
Il lago di Posta Fibreno, anche noto come il lago della
Posta, si trova nella Valle di Comino al confine del
Lazio con l’Abruzzo e il Molise, nella media valle
del Liri, al centro dell’omonima riserva in provin-
cia di Frosinone versante laziale del Parco nazio-
nale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il lago di Posta ed
il fiume Fibreno sono ricchi di leggende e cono-
sciuti sin dall’antichità: Cicerone rivendica i suoi
natali menzionando il Fibreno, il carpione era noto a
Plinio il Vecchio. Per solcare le acque del lago ancora
oggi si usa una piccola imbarcazione, la “ nave”, costruita
dagli abitanti del luogo con tavole di quercia, che ha la forma di una pi-
roga; viene mossa da un lungo remo a forma di pala. Mary Mazza
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
GALATEO DEI SOCIAL NETWORK.
COSA SIGNIFICA “TAGGARE”
(Terza parte) L'avvento di Internet ha generato la nascita di molti termini
nuovi acquisiti ormai dai dizionari della nostra lingua. Sarà nostra cura
andare ad analizzare volta per volta i termini più importanti e più diffusi.
Cominciamo con un'attività molto praticata sul social network Facebook,
ossia quella di inserire delle etichette relativamente alle immagini. Tale
parola: “taggare", appunto deriva dal verbo inglese “to tag”, che significa
proprio etichettare. Niente di più facile che aggiungere la desinenza ita-
liana dell'infinito e renderla un verbo della nostra lingua, riconosciuto
ormai anche dai dizionari. Andiamo a vedere nello specifico come si può
pagare una foto o un video su Facebook: basterà andare sull'immagine o
sul video pubblicati, “cliccare” (altro neologismo di uso informatico co-
mune, ormai immaginiamo già conosciuto da tutti i lettori) sul comando
“tagga la foto” oppure “tagga il video”. Nel caso di fotografie il software
di facebook è così avanzato da riconoscere I volti delle persone, per cui
aprirà tanti riquadri per quanto sono numerosi i volti delle persone pre-
senti sulla foto; a quel punto basterà indicare il nome try propri amici
della persona cui si riferisce quella foto. In tale maniera chi potrà vedere
quella foto conoscerà anche tramite tali etichette il nome delle persone
che compongono. Inutile dire che spesso si può taggare anche una foto-
grafia che non contiene volte, quando vogliamo che l'argomento della
fotografia sia condiviso e riferito a tali persone, Per esempio possiamo
cambiare la foto di un paesaggio visitato insieme ad amici con i nomi
delle persone che magari vogliamo ricordino questo paesaggio. Preci-
siamo che oltre a indicare i nomi delle persone cui verrà mandato un av-
viso specifico a seguito del tacca, sulle fotografie si può indicare anche
etichetta di data e di luogo. Stessa situazione per quanto riguarda i video.
Sembra chiaro a questo punto che lo strumento del “tag”, ossia dell'eti-
chettatura, sia uno utensile informatico estremamente potente, perché
può ricondurre determinate persone in determinati luoghi, in determinati
orari ed in compagnia di determinati individui. Ciò può essere ovvia-
mente conosciuto da tutte le persone che avranno accesso a quella foto.
È inevitabile a questo punto comprendere come possono facilmente in-
sorgere problemi legati alla privacy degli utenti. Essere taggati in una
foto significa avere qualcuno che dichiara dove eravamo e con chi era-
vamo in un determinato momento. A questo punto il problema, appare
chiaro, non è soltanto di galateo ma diventa un problema di privacy vero
proprio con inevitabili aspetti anche legali. Nostro consiglio assoluto,
quindi non solo di galateo - ribadiamo - ma soprattutto di rispetto della
riservatezza altrui, è sempre quello di chiedere il permesso alle persone
che si intende taggare ed evitare quindi di procedere autonomamente ad
un'etichettatura che può comportare problemi a chi viene indicato. Da
parte di chi riceve il tag, invece, si suggerisce di applicare una restrizione
nelle impostazioni della privacy di facebook indicando una ristretta cer-
chia di persone alle quali consentire la possibilità di essere effettivamente
taggati senza permesso previo.
Il tag può avvenire anche all’interno di una conversazione nei commenti
relativi ad un determinato argomento, semplicemente anteponendo il ca-
rattere “@“ al nome della persone cui si intende inviare il commento.
Per esempio, se torniamo alla foto del paesaggio indicata prima, po-
tremmo chiedere ad un nostro fantomatico amico dal nome di Mario
Rossi cosa ne pensa di quella foto, andando ad aprire la vignetta dei com-
menti e scrivendo “@Mario Rossi; ……..”; in tale maniera la persona
verrà interpellata direttamente per l’argomento da noi commentato. Tale
utilizzo è meno invasivo poiché si invia una comunicazione ad una per-
sona e non lo si etichetta direttamente in un luogo ed in un contesto.
su altri social, quali Instagram, si procede al “tag” sempre tramite il ca-
rattere “@“ seguito dal nome del profilo della persona. C'è da dire che su
tale Social soprannomi e pseudonimi (c.d. nick name) per indicare la no-
stra identità, quindi ammesso che non poniamo come foto profilo la no-
stra immagine, viene garantita una profilazione più riservata, anche su
Facebook si possono indicare pseudonimi anche se è più diffuso l'uti-
lizzo del vero nome. Ci preme ricordare come l’utilizzo dello pseudo-
nimo è sempre consentito, purché non si crei confusione con altre
persone, mentre l'utilizzo di falsi profili e di false identità è un vero pro-
prio reato, come abbiamo già accennato nelle puntate precedenti.
Ricordiamo in conclusione la massima presente sui film de L’Uomo
Ragno: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, quindi, anche
per taggare, suggeriamo di praticare un utilizzo estremamente responsa-
bile, sia che si adoperi il social network per finalità ricreative che anche
per finalità lavorative. Alessandro Massimi
PIAZZADI SIENA- 87° CONCORSO IPPICO
Anche quest’anno alla fine di maggio, subito dopo gli Internazionali
di Tennis, si è tenuto a Roma il Concorso Ippico Internazionale di
Piazza di Siena.
Possiamo dire che in un maggio insolitamente freddo, come già ab-
biamo avuto modo di scrivere nello scorso numero, il concorso di
Piazza di Siena sembrava nei primi giorni della kermesse aver final-
mente accolto l’arrivo della bella stagione. A volte, sembra curioso
ma accade veramente, i cambi di stagione sembrano attendere deter-
minati eventi ricorrenti. Invece il maltempo ha deciso di non far man-
care la sua presenza, soprattutto nella giornata conclusiva di
domenica 26 maggio, accompagnata per l’intera durata dalla pioggia,
più o meno intensa.
La cornice di Piazza di Siena - per chi non la conoscesse - è una
splendida area a forma ovoidale, con anche tribune in muratura, e un
prato al centro, il tutto collocato all’interno della splendida Villa Bor-
ghese in Roma, che si estende dalla Galleria Borghese (che ospita
opere d’arte prevalentemente scultoree ed anche pittoriche di pregio
inestimabile) fino alla terrazza del Pincio sopra alla scalinata più
bella e più famosa del mondo: la Scalinata di Trinità dei Monti. Roma
è davvero bella, e i suoi luoghi di rilievo artistico e paesaggistico
sono davvero unici, peccato che sia anche una città dove da parecchio
tempo (senza fare polemiche o critiche politiche, che non ci compe-
tono) non tutto funziona bene; speriamo che eventi come Piazza di
Siena possano contribuire a dare una spinta di orgoglio a tutto il po-
polo romano ed a tutti gli operatori della cosa pubblica in Città e in
Italia in genere.
Nel corso di sei giornate piene, dal 21 al 26 maggio si sono alternati
numerosi tornei divisi per categorie, con ricchi premi per i vincitori,
fino anche ad € 400.000,00 per i trofei più prestigiosi, supportati
dagli sponsor più ricchi; dove hanno partecipato cavalieri da tutti i
paesi, in ordine alfabetico: dall’Arabia Saudita, ad Israele (a riprova
di come lo sport unisca anche nazioni non propriamente amiche),
alle principali nazioni europee, a Taipei (Cina), agli Stati Uniti, che
in questo sport sono molto performanti. Da rilevare che l’equitazione
è uno sport molto elegante e intorno al quale girano molti soldi, in-
fatti gli sponsor del concorso erano rappresentati da marchi tra i più
famosi del mondo nel settore di: autovetture, moda, orologi, banche,
società petrolifere, ed altro.
La kermesse è sempre più bella e sempre più seguita dal vivo; è dav-
vero splendido poter assistere accedendo alle tribune sul campo,
quando sembra quasi di poter toccare i cavalli e i cavalieri che pas-
sano davvero a pochissimi metri dalle tribune, nonostante qualche
piccolo disguido organizzativo che abbiamo subìto, e che comunque
non ha minimamente compromesso la bellezza degli eventi.
Numerose le autorità intervenute, tra cui il Presidente Mattarella in
data 24 maggio per assistere alla Coppa delle Nazioni. Domenica 25
maggio, giorno conclusivo nel tardo pomeriggio, oltre alla citata
pioggia, ha colpito particolarmente per eleganza e stile l’esibizione
del IV Reggimento Carabinieri a Cavallo che si è profuso in un ca-
rosello molto ben realizzato. Quest’anno la manifestazione è stata
trasmessa anche per la sua interezza via streaming in diretta sul sito
ufficiale www.piazzadisiena.it .
Alti anche gli ascolti televisivi, ma come sempre diciamo, dal vivo
è più bello, quindi invitiamo sempre i lettori a partecipare in prima
persona a questi eventi. Alessandro Massimi
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019 POESIA E VARIE L’ATTUALITÀ, pag. 11

perversare di ombre/ sulle loro ulivi/ ma solo tu, Signore/ sa-

L’ANGOLO DELLA POESIA
UN SOGNO
fragili vite,/ lacera il cuore degli
adulti./ Tiepidi sorrisi d’inco-
raggiamento/ non danno nutri-
pevi di dover morire./ Ti ho
visto lungo il Calvario,/ umi-
liato/ Ti ho visto/ inchiodato ad
IL DECL INO DEL LA N A VE
Mi giro, vedo scendere Con- mento/ ai loro corpicini/ afflitti una croce/ Ti ho visto spirare, Superba, raggiante amica del mare, si culla raminga. Salpa
cetta/ ed ho un senso di stu- dai morsi della fame/ e corrosi mio Signore mentre la terra/ si la nave. Avvolge a se le grigie bufere, rabbiose le onde, alte
pore... poi mi si calma il cuore/ dalle malattie./ La speranza di oscurava di dolore./ Ed ho barriere. Il suo mondo è la gente. La sua vita, si chiama
e incomincio a parlarle, con un avvenire migliore/ vien sof- visto/ la grande pietra del se-
dolcezza./ “Oh state bene? siete focata dalle guerre e lastricata polcro/ rivoltata,/ in alto/ gli an- mare. Il suo mantello dorato, è la luna. Una stella fuggita dal
già tornata! oh come siete d’inganni. Possano gli uomini,/ geli celesti cantare/ alleluia cielo, la segue ... nella buona e cattiva sorte. Il tempo la sco-
bella!/ ora siete più snella”./ “lo con l’aiuto di Dio,/ cambiar pa- alleluia al Signore. lora. Emana su di essa, l’ombra del tramonto...
penso e prego per mio figlio”./ gina sulla loro esistenza/ per Vittorio Pesca Trascinandosi, riprende un mesto cammino. Logora, e
Mia madre pure s’avvicina,/ re- l’avvenire più degno. stanca, la nave si trascina ad un triste de-
cando la grave conca/ che su- Marcella Croce de Grandis PRENDIMI PER MANO clino. Inerte alla deriva, cerca il mattino.
bito depone/ e s’affretta a Prendimi per mano, mamma ,/ Il suo giaciglio, non è l’aurora. Intrisa di
salutar Concetta:/ “Come state? L’AMICIZIA portami con te,/ nella parte più lacrime, vuol fare l’indifferente, dimen-
oh siete già tornata!”/ “Io penso L’amicizia è un dono del- intima del tuo cuore, dove nes- ticata dal mondo, e dalla sua gente. Strin-
per Gennaro,/ io penso per l’amore./ I veri amici sono sem- sun altro può entrare./ Nel tuo
Gennaro...!”./ “State tranquilla: pre pronti nel bisogno,/ essi mondo di carezze, portami, gendosi attorno, ricordi lontani...dolci
VIETRI compie il suo dovere”./ Le rispondono al tuo accorato ap- nella tua dimensione evane- chimere, sogni d’amore...lacrime, illu-
Tu sei i colori della ceramica/ guardo nel cadaverico volto pello di solidarietà./ L’amicizia scente, dove tutto sembra sfug- sioni, di dame e cavalieri. Il mare, si ri-
che arde tra le mani dell’arti- quegli occhi neri, fondi,/ ed un è come una giornata di sole, è gire,/ ma, non l’amore. bella al suo declino.Fugge un’onda
sta./ E gli strapiombi nei pen- grande amor m’inonda:/ com- acqua sorgiva quando si è asse- Anna Senatore spumosa, la sfiora una carezza. L’eco del
sieri/ nell’immensità dell’odore punta, lei, mi scioglie un bel tati,/ è conforto nell’angoscia, vento, le dice non sei sola...
acre del limone / la barca si sorriso./ “Signora... devo venire porta pace dove c’è discordia./ SENZA PAURA Il mondo della nave, anche lui si rinnova.
arena nel cuore/ in attesa del a trovarvi. ..“. “Allora non sto Oh! Quanta gioia e senso di Andavo avanti/ con la parola Elena Andreoli Grasso
domani./ Fiabe e fantasie si rin- bene?...“./ “Sì ma... Non vi date protezione ci inonda, se sap- creatrice/ senza paura,/ incon-
corrono/ sugli scogli, dove le pena”./ Si scende il guardo, len- piamo aprire/ la nostra casa e il tro/ all’abissale caos,/ oltrepas-
muse aleggiano,/ lì c’è quella
dell’amore, lì della musica,/ più
tamente./ Da presso la fontana
della strada or la guarda una in-
nostro cuore ad amici sincera-
mente veri!
sando/ i limiti/ della nostra/
contemporaneità,/ chiamando
LA MUSICA NEL TEATRO
in là della danza e della poesia./
Tutto si mescola in sinuose me-
credula donna. Passa Teresa
con altre donne,/ ad esse vi si
Virginia Caiazza Di Filippo in causa/ il nostro pensiero/ nel
transito consentito/ delle parole
“NO” GIAPPONESE
lodie diamantate./ Profumo in- unisce e va, Concetta, e parla RESURREZIONE non più collegate/ al preesi- E’ una forma di musica sconosciuta nei Paesi occidentali. In cosa
cessante dei fiori,/ voli di lor di Vittorino. Velio Cilano “Adoro la canzone napoletana, stente,/ senza trattenere nulla consiste? Grandi vasi vengono piazzati sotto il palcoscenico per
uccelli nelle fenditure/ energie anche se non capisco le parole, nella qualità/ e/ nel calcolo dif- ottenere maggiore risonanza. Lo stile di recitazione, nel dramma
cosmiche/ simboli che riman- PIANTO DI BIMBI in essa traspare la più umana ficile. Mariannina Sponzilli giapponese, è unico al mondo. Alcuni strumenti musicali sono
dano all’invisibile. Il penoso pianto/ di bimbi che dolcezza, il cielo, il mare, il molto antichi. E’ stato un imperatore a costruire il primo koto
Florinda Battiloro precipitano/ nel tumultuoso im- sole... “mi dicesti” ma il più bel FIOCCHI DI NEVE (una specie di arpa) usando legno marcio, ottenendo un suono
verso voglio ricordar qui, sul Fiocchi neve dolci e soavi non chiarissimo che si può udire a grande distanza. Nel nono mese
mio taccuino rosa”... pensai, ti sovviene quando sognavi del 14° anno di Temu (686 dell’era cristiana) un’ordinanza im-
scrissi e tradussi su un foglio: sulla mia cuna/ roseo il de-
ARGUZIE POETICHE “Stanotte amore e Dio so una
cosa”. Più che le parole soccor-
stino? Mamma Mimma/ quei
bianchi fiocchi/ non ti sian
periale diceva: “I cantori maschi e le flautiste femmine devono
esercitare l’arte come professionisti, tramandandola ai loro di-
scendenti”. Alla festa di Toka le dame di Corte si esibiscono in
rea la mimica il povero inglese; gravi/ se poi il cammino mentre danze fantasmagoriche. Nelle feste buddiste vengono eseguite
NELLA DANZA DEI SECOLI ella ogni gesto mio osservò al- che andavi resero duro/ sulla
“Siamo entrati in una disputa non molto più rilevante che quella fine lesse; riflettè ed ironica solo musiche straniere.
tua strada/ uomini rei/ / Non Il coro è composto da dieci elementi che, a differenza degli attori,
dalla lana caprina” (Galilei). “Da lontano i pastorelli osservano chiese di botto: “Che cos’è mai cambierei mai il mio destino e
coi bovidi caprini il circondario ospedaliero di San Giovanni Ro- Dio?” Eravamo a Tuapse, sul sempre io amo ed amerei/ sulla indossano abiti normali. Quando un attore esegue una pantomima
tondo Massonico Universale tra esseri animati, capace di acco- mar Nero, la terra del più bieco mia via fiocchi di neve Mamma è il coro a commentarla. La scala musicale sulla quale canta il
gliere mali e colpe delle comunità, tra accavallamenti urbanistici stalinismo... compresi allora Mimma/ non ti sovviene coro è del tutto differente dalla nostra. Anche il ritmo è totalmente
e sistemi idraulici stallatici inesistenti…” (Sponzilli). “Saltar veg- quanto fosse vero il conflitto tra quando sognavo sulla tua cuna diverso perché i brani cantati sono composti da brevi versi di cin-
gendo i capri snelli e i cervi” (Tasso). “Il capripede e cornigero Fede e comunismo; Alla Dot- lieve cammino?... que sillabe alternati da versi di sette sillabe.
Pan” (Pascoli). “Alter rixatur de lana saepe caprina” (Orazio). trina: “Essere Perfettissimo” Grazia Maria Tordi L’orchestra si compone di quattro strumenti (flauto, tamburello,
“Sorrise nella grinta caprigna” (Pirandello). “I caprifici fioroni; pensai, ai testi sacri, Bibbia e tamburo e timpano). Il flauto viene usato solo all’inizio del
fòrniti-mammoni; cràtari-mamme…operate solo dalla blastofaga Vangelo, alle preghiere che VALORE dramma e nei momenti più drammatici. La mimica è essenzial-
hanno fornito e forniscono in fruttescenze coltivate nelle mediter- sapea benissimo, ma non ri- Il valore è importante Valore mente simbolica ed è frutto di una antica tradizione. Ogni gesto
ranee serre” (Sponzilli). Mariannina Sponzilli sposi; alzai gli occhi al cielo, dei soldi, dell’uomo,/ del mili- dell’attore viene accompagnato da un suono particolare. Le danze
allargai le braccia a cinger tare,/ esso esprime una morale hanno un carattere plastico, con gesti eleganti, misurati e graziosi,
DA MODO A METODI l’orizzonte, le mostrai ogni cosa grande o piccola che sia rasenta ritmati dall’orchestra. Qualche volta sono accompagnate dal
“Mordendo correvan di quel modo che ‘l porco quando del porcil viva del creato, poi asciugan- quasi la follia! canto. Sono più descrittive che simboliche. Assumono nomi dif-
si chiude” (Dante). “La donna…per modo di diporto se n’andò domi il sudore dalla fronte, con Francesca Pagano ferenti a seconda dei fatti storici che descrivono. Sono un coin-
alla piccola casetta di Federigo” (Boccaccio). “Io non so chi tu se’ un filo di voce chiesi: “Chi è volgente inno alla dignità umana. Maria Luisa Marcilli
né per che modo venuto se’ qua giù” (Dante). “La qual cosa, non stato”? “L’opra che vedi, nel INCERTEZZE
che fosse discara a Giove, anzi piacevagli sopra modo” (Leo- tuo ir, è eterna ciò che è umano Non ci sono soste attimi,/ cer-
pardi). “Il canarino cantava…variando i suoi modi con una voce
liquida e forte” (D’Annunzio). “Una parola in tutte era e un modo”
(Dante). Riforma Gentile (1923). Riforma M. D. Berlitz (1852-
tende a finire con noi, solo
quella voce interna/ì ci guida
nel nostro vive re ed agire...
tezze, ma precarietà, fretta, neb-
bia... Leda Panzone Natale QUATTRO CANTICI ALLA LUNA
1921). Metodòlogo: Benedetto Croce, con Fondazione Giovanni Spiegarti che un solo Uomo A MARIA [cantico argenteo]. Questa magnifica notte ti vesto d’argento,/
Treccani a cui si è sempre fatto riferimento per ricerche di vita. sconfisse la morte, la più in- Affettuosa e bella figlia mia,/ La tua pelle d’avorio ‘l mio cuore accende./ / O mia pallida Dea,
Mariannina Sponzilli fame delle morti, perché al- nascesti nel torrido caldo di lu- al tuo cospetto/ Voglio fuggire, e il fuoco dilagna il mio petto./
l’Eterno ognuno ritornasse glio/ arrecandomi gioia ed alle- [cantico aureo]/ Oggi ti vesto di oro, o mia Regina!/ Tutte le stelle
COMMUNE (CON-MUNS) reduce stanco dagli umani porti, gria ./ Con lo studio grandi in coro ti fanno un inno./ / Sopra la seta del cielo tu giaci soave,/
“Non di legnaggo gentile, ma di meno che comune” (M. Villani). non è affar mio, quando la Sua soddisfazioni/ hai dato ai tuoi E nel silenzio ti supplico: “Fammi sognare…”
“Da allora innanzi diventò più comune, e mangiava e beveva di Voce spronerà il popol tuo alla cari genitori,/ che hanno avuto
ciò che posto gli ha innanzi” (Cavalca). “Questi due frati per lo po- vittoria, di pace e libertà so lo la tante emozioni./ Dalla fine del [cantico scarlatto]. O mia Sposa eterna, d’amore ti vesto,/ Tutta
polo di Firenze furono fatti venire, credendo che per l’onestà del- Sua Croce sarà simbolo e guida profumato mese mariano/ godi di rosso-passione, di fiamma, di festa!/ / Sei il mio vino, la mia fa-
l’abito fossono comuni” (G. Villani). “Noi siamo servitori del per Sua Gloria: In un mondo con la tua cara famiglia/ la tale ebbrezza,/ Senti il mio respiro che ti accarezza…
Comune” (Manzoni). “Ogni spesa pagare comunemente” (G. Vil- più libero ed umano, senza cor- nuova vasta casa all'ultimo
lani). “Il fuoco, l’acqua e l’onore fecero un tempo comune in- tine di ferro , lager e catene, piano./ T'auguro, Maria, lunga [cantico d’eclissi]. Sto per esplodere, come un povero folle./ O
sieme” (G. Gozzi). “Certe enfiature delle quali alcune crescevano comprenderai che per ogni cri- vita,/ ricca di soddisfazioni, di mia Luna, non voglio più esser il Sole./ Guardami solo un istante,
come una comunal mela” (Boccaccio). “Con più Baroni e gente stiano, DIO, dell‘intero Creato felicità/ e di gioia immensa ed di più non attendo,/ Solo un bacio e poi… che il Mondo si spenga!
comune” (Pucci). “Le cose che diceva eran poi così comuni che è il “Sommo Bene! infinita./ Dopo un ottimo Svetlana Spiridonova
nessuno riusciva più a prenderlo sul serio” (Soffici). Gerardo Moscariello pranzo gustato/ assaporiamo
Mariannina Sponzilli una bella e squisita torta/ e da Cantante lirica, attrice, attrice. Dopo essersi laureata con il mas-
TI HO VISTO, SIGNORE me e dai presenti esclamiamo:/ simo dei voti presso il Conservatorio di Roma “Santa Cecilia” le
EMBLEMA…EMBALLO… CON FACILITÀ Ti ho visto/ trionfare a Gerusa- Buon colpleanno, Maria,/ la tua vengono conferiti i titoli di “Miglior Laurea di Roma” e “Miglior
Il sindacare nelle abitazioni private ed il prelevare cose ed opere ar- lemme, Signore/ esaltato dalla vita sia sempre felice/ e nella Laurea di Lazio”. Vincitrice di numerosi premi internazionali. Il
tistiche e letterarie, per mal futuristico industriale, è guerra civile. folla con palme e fiori. Ti ho famiglia regni l'armonia! suo vasto repertorio abbraccia diversi generi musicali e spazia dal
“La raggiera tecnica repubblicana” non ha eliminato con libere vo- visto pregare nell‘orto degli Mario Coletti periodo antico ai tempi moderni. Canta in più di 14 lingue, non-
tazioni la violazione abitativa al di là dell’orba di tanto spiro ché in dialetti. Si esibisce nei teatri e nei luoghi più prestigiosi
(Manzoni), così detta “ratio juris” maggioritaria-universale. Per d’Europa e del Mondo. Sin da giovanissima si dedica alla scrit-
ascolti giudicanti delle reti fisse e aeree. La guerra Mannaia-lob- tura delle poesie. Il suo stile epistolare, come tutta la sua vita, è
bista e tirannismi ambientali da l’e_ movère falloso con culto fal- pieno di sensi musicali, come il ritmo, la sonorità delle parole e
lico vanno via con le caparre prepagate, tra le falesie in fallace, le immagini profonde delle espressioni.
senza nulla comprendere di furbi usucapioni il di svariare “a rag-
giera consorziale coi tecnici del Sinodo”. Mariannina Sponzilli
SPRAZZO DI CRITICA
Giovanni Pascoli (1850 San Mauro di Romagna – 1912 Bologna).
Tra luce-ombra del vivere il concetto conoscitivo-creativo di in-
tuizioni moralistiche limitò il clima decadente dell’europeismo,
con discrezionale raffronto verso le perplessità. Esitazioni, diffi-
coltà di trasfigurazione della parola poetica liberata. Sorte critica-
analitica indispensabile d’un passato tempo di tristi conoscenze
internazionali che nelle generazioni si ripete. Poeta-letterarto non
persuasivo, intellettualista impegnato in tematiche di sensibilità
interiore (morte del padre e di altri familiari) e civili nella galassia
che trovano giustificazioni nel “fanciullino”: valore soggettivo del
poetico segreto pascoliano di riflessione nell’eccesso di sugge-
stione quotidianità con lo svelare le segrete corrispondenze di
sensi. Versi costruiti da parole viventi ed arcane, ricche di echi
d’indefinita musicalità ed istintiva ispirazione infinita. Posizione
LENTEZZA DEL SERVIZIO POSTALE
storica di rilievo del sentimento intuitivo con ripudio d’ingegno Il Movimento Salvemini denuncia energicamente l’esasperante len-
razionale per l’inconscio tra stupore, ignoranza e ingegnosità che tezza con la quale Poste Italiane consegnano il Periodico “L’Attua-
scopre i segreti delle grandi e piccole cose nell’estetica radicale
acquisita, tra formazioni progressive mutile del segmento futuri- lità” al domicilio dei Soci. Il ritardo lamentato da mesi dai Soci di
stico. Esperienza protagonista quieta in dinamicità dialettica che ha Roma e di numerose altre città è dell’ordine di 25-30 giorni! Chiede,
superato la potenza dello spazio cosmico. Pascoli, personalità che pertanto, ai Dirigenti di Poste Italiane di spiegare al più presto le ra-
si è autodeterminata, con la cultura che lo caratterizza nel “gioco”
di rimandi sulla provvisorietà consapevole. Sorta di medica meta- gioni di tale inammissibile ritardo.
fora di se stesso. Mariannina Sponzilli Opera della Prof. Mariannina Sponzilli, artisticamente Anna.
L’ATTUALITÀ, pag. 12 PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI
URGE AVVIARE UNA NUOVA DIMEZZATI I VOTI AL MOV. 5 STELLE SERAFINI RIELETTO
FASE COSTITUENTE SINDACO DI FONTECHIARI
Un dato di fatto è inconfutabile: alle elezioni europee del 26 mag-
gio scorso ha vinto il blocco degli astensionisti con il 46 % del
Corpo elettorale. Non è la prima volta che la percentuale delle
astensioni supera la soglia del 40 %.
I mass-media hanno sorvolato su questo fenomeno ed hanno sba-
gliato. Sottovalutarlo è da irresponsabili. Non voler approfon-
dirne le cause significa imbavagliare venti milioni di cittadini che
hanno voluto manifestare in modo civile la loro protesta verso un
sistema politico inefficiente. Molte sono le ragioni di questa pro-
testa. Cerchiamo di analizzarne qualcuna. 1) Esasperato culto
della personalità e sfacciato narcisismo che caratterizza quasi tutti
i leaders politici. 2) Debito Pubblico crescente (oltre duemila mi-
liardi di euro). 3) Spending review, da tempo promessa ma non
ancora attuata. 4) Pressione fiscale insopportabile (44 % sul red-
dito globale). 5) Marea di canaglie, prive di scrupoli morali e as-
setate di poltrone e di denaro sporco. E’ una sete diabolica che
porta inevitabilmente alla rovina i politicanti di mestiere e gli ar-
rampicatori, insensibili al monito evangelico “Chi si esalta sarà
umiliato”. 6) Disuguaglianze economiche in aumento tra un ri-
stretto ceto sociale agiatissimo e un ampio ceto sociale disagiato.
7) Corpo Elettorale estremamente frammentario, disomogeneo e
vischioso (cambia umore con grande facilità). Ci fermiamo qui
per ovvie ragioni di spazio.
Il Movimento Salvemini da oltre mezzo secolo non si limita ad
evidenziare le tante anomalìe italiane, le abnormi sperequazioni
sociali, gli scandalosi abusi, gli insensati privilegi, l’infinita tan-
gentopoli. Propone uno stile di vita imperniato sulla legalità, sul-
l’onestà e sulla solidarietà. Invita a rileggere attentamente quelle
pagine di Storia che parlano di Cincinnato (antica Roma) e di
Pericle (antica Atene).
Il primo, dopo aver salvato il popolo da aggressioni nemiche, ri-
fiutò onorificenze e denaro e tornò a lavorare sui suoi campi. Il se-
condo perfezionò la riforma avviata alcuni anni prima da Clistene
e da Efialte (attribuzione delle principali cariche istituzionali me-
diante sorteggio tra cittadini volontari, professionalmente quali-
ficati e moralmente incorruttibili).
Il Movimento Salvemini esorta l’opinione pubblica a meditare
sulle tante incongruenze e contraddizioni che inficiano la Costi-
tuzione del 1948 ed a valutare gli enormi vantaggi (economici,
politici e morali) realizzabili se fosse avviata una nuova fase co-
stituente capace di redigere una nuova Carta costituzionale, ido-
nea a rifondare questa (scombinata) Repubblica sulla
Demo-random-crazia. “Nihil difficile volenti”.
Cosmo G. Sallustio Salvemini
“VISIONI CULTURALI”,
UN BEL LIBRO DI SUSANNA PELIZZA E VITO SORRENTI
L’apparato critico di cui è provvisto il saggio (Il Convivio Editore) di
carattere poetico - scritto a quattro mani - dal poeta Vito Sorrenti, resi-
dente a Sesto S.Giovanni in provincia di Milano, e dalla nota poetessa
Susanna Pelizza di Roma, testimonia la passione per la letteratura da
parte dei due autori.
Il poeta generalmente, quando redige una sua creatura in versi, lo fa in
maniera spontanea seguendo i dettami del cuore e magari a lui stesso
sfuggono significati intrinseci, ai quali spetta ad altri occhi e ad altre
menti la fatidica interpretazione.
Dai grandi testi letterari ai quadri famosi di artisti di ogni epoca storica,
la lettura dei contenuti, approfondendo l’intenzione degli autori che li
hanno consegnati all’intera umanità, è monopolio dei critici, nel senso
che essi ‘vedono’ ciò che ad altri sfugge ed è per questo che, ad esem-
pio, la celeberrima Monna Lisa-Gioconda di Leonardo, attraverso la
lente d’ingrandimento degli esperti della storia dell’arte, e non solo, ha
dato molteplici spunti interpretativi e tesi di scuole di pensiero che, an-
cora oggi, proseguono la lettura dell’opera artistica attribuendone altri
chiarimenti. In effetti, è proprio l’illustrazione letteraria dei testi poetici,
in questo caso del libro della Pelizza e Sorrenti, che risolve gli arcani
presenti quasi in ogni verso di liriche tratte qua e là da pubblicazioni
varie di ambedue gli autori. In pratica, essi hanno ‘giocato’ sull’esamina
vicendevole oltrepassando il margine di sé stessi come semplici poeti,
aprendosi nuovi orizzonti in cui far convergere la profondità dei loro
testi, con la scia delle loro linee di fuga. Nell’Introduzione- anch’essa
scritta a quattro mani - hanno chiamato in causa il pittore olandese Piet
Mondrian (1872-1944), la cui opera dal titolo sintetico Composizione
1921, ha fatto da immagine di copertina a colori del saggio in questione.
Mondrian non è stato un pittore da considerare all’altezza del genio o
dal talento eccezionale; la sua arte si è distinta per la ricerca della com-
binazione giusta: « [...] l’artista, per Mondrian, non ha il diritto di in-
fluenzare emotivamente e sentimentalmente il prossimo; se arriva a
scoprire una verità ha il dovere di dimostrare come ci è arrivato; se può
dimostrarlo, ha il dovere di portare quella verità a conoscenza di tutti,
di fare in modo che possa essere spesa nella vita civile della comunità.
Malgrado talune divergenze, il suo programma non è molto diverso da
quello della Bauhaus. »(Dal volume Mondrian, Collana “I Maestri del-
l’Arte Moderna”, Skira-Centauria di Milano, Anno 2017, a pag.78}. Per
‘combinazione giusta’ si è inteso che lui ha avanzato ipotesi creative ina-
spettate e innovative per il suo tempo, nei primi del Novecento, quando
stavano imperversando le avanguardie artistiche come il Cubismo, il Sur-
realismo, l’Espressionismo, il Futurismo e la sua arte fece parte del Neo-
plasticismo«[. ..] che privilegiava una pittura basata sugli elementi della
linea, del piano e dei colori primari, su una forma d’arte astratta, es-
senziale, geometrica. » (Ibidem a pag. 21}. Tornando alle
Visioni Culturali di Pelizza-Sorrenti è da confermare che
è avvenuto un egregio esperimento letterario, o meglio
più esperimenti, se si sommano assieme tutte le espe-
rienze critiche presentate nel volume. Ogni poesia
analizzata è preceduta da un’introduzione che, ogni
volta, ha scardinato i recessi più inaccessibili. Ambe-
due gli autori hanno creduto nell’innovazione degli
stili in letteratura, al non retorico spirito critico, all’in-
segnamento culturale senza frontiere, senza impatti scioc-
canti e senza reiterazioni inutili. Il risultato è stato più che aulico, più
che plastico, più che moderno! Isabella Michela Alfinito
L'elezioni europee, tenutesi in Italia il 26 maggio c.a., hanno con-
fermato ciò che si prevedeva, cioè la vittoria della Lega di Salvini
e una vasta perdita di voto da parte del Mov.5 Stelle, però non si
prevedeva che sarebbe stato dimezzato.La Lega nelle suddette
elezioni europee ha raggiunto il 34,33%, il P.D. il 22.69 %, il
Mov.% Stelle il 17,07%, F.I. L'8,75%, F.D.I. Il 6,46%, Più Eu-
ropa 3,09%, EV 2,19%.
In seguito alla clamorosa sconfitta elettorale del Mov.% Stelle,
Luigi Di Maio avrebbe dovuto dimettersi invece è rimasto alla
sua poltrona. Tutti o meglio una buona parte degli eletori del
P,.D.,, che avevano votato per il Mov.5n stelle, rimasui delusi,
hanno rivotato per il P.D. .
A Roma e a Milano ha vinto il P.D. anche se nel Lazio e nella
Lombardia ha vinto la Lega.
Arriverà presto al Governo italiano una lettera del-
l'Europa per far pagare una salata multa per il
grande debito. L'aumento del debito durante
questo Governo è risultato doppio rispetto al-
l'anno precedente. Sperima che questo Go-
verno sblocchi finalmente i cantieri dando
lavoro a molte migliaia di giovani disoccupati
rilanciando l'economia. Ci auguriamo che i
nuovi responsabili dell'Europa, eletti nelle re-
centi elezioni, realizzino finalmente gli Stati Unito
dell'Europa, che apporteranno tante cose positive per tutti i citta-
dini europei. Mario Coletti
SUSHI BRASILIANO E NEGRONI:
LE TENDENZE DELLA RISTORAZIONE
Il cibo, l’alimentazione, come tutti i settori merceologici, subiscono evo-
luzioni continue nel tempo, dovute a nuove tecnologie, nuove cono-
scenze e soprattutto indirizzi e tendenze. Per quanto riguarda la
ristorazione, negli ultimi anni abbiamo visto crescere molto la cucina
“fusion”, ossia un nuovo modo di mangiare che incrocia le tradizioni cu-
linarie di diverse zone, ad esempio la cucina “tex-mex” incrocio tra te-
xana e messicana, oppure il fusione italo-giapponese, che era già tanto di
moda all’inizio degli anni 2000. Negli ultimi anni la tendenza più in cre-
scita è rappresentata da una nuova fusione tra cucina giapponese e cucina
brasiliana, che ha visto nascere ed affermarsi numerosi locali di sushi
brasiliano. In questi ristoranti si unisce l’utilizzo del buon pesce crudo
della tradizione giapponese con altri ingredienti salse e condimenti tipici
brasiliani, e soprattutto si possono accompagnare i piatti con bevande e
cocktail tipici del sud-america e di tutto il mondo in generale. Ad esem-
pio, invitiamo il lettore a provare i tipici California Rolls realizzati con
ottimo tonno e salmone crudo insieme con banana e carpaccio di tartufo,
al posto magari di alga tobiko e formaggio di soia. Garantiamo, si tratta
di un equilibrio di gusto veramente ottimo e persistente. Ed accompa-
gnare il tutto con un ottimo cocktail Rio de Janeiro Mule a base di ca-
chaca, ginger beer, lime e menta, piuttosto che vino o the verde. A Roma
e Milano, come anche in altre città italiane ed europee questa tendenza
del sushi brasiliano sta andando davvero per la maggiore sia tra i gio-
vani che tra gli adulti, e spesso incontra anche il gradimento dei turisti.
Come abbiamo visto, in questi ristoranti si può trovare soprattutto la qua-
lità del buon pesce, unita alla novità di accostamenti di ingredienti fi-
nora mai provati e di bevande che sono tipiche dei migliori cocktail bar.
Un’altra tendenza forte degli ultimi anni e vero e proprio leit motivi del-
l’estate 2019 è il Cocktail Negroni. Questo classico abbinamento diffuso
ormai in tutto il mondo è stato creato proprio cento anni fa a Firenze dal
Conte Camillo Negroni, il quale frequentava abitualmente il Caffè Ca-
soni di Via de’ Tornabuoni, e per variare il suo classico cocktail “Ame-
ricano” fece sostituire il seltz a favore del gin creando il cocktail
“Americano alla moda del Conte Negroni” e poi più brevemente “Ne-
groni”. Esso è composto di 3 cl di gin, 3 cl di Campari e 3 cl di vermouth
rosso. Di questo cocktail esistono innumerevoli varianti tra cui la più fa-
mosa è il Negroni Sbagliato, dove il gin è sostituito dallo spumante brut,
per renderlo magari più adatto ad un aperitivo, oppure il Negrosky che
sostituisce il gin con la vodka, o anche il Japanese Negroni, che sosti-
tuisce il solito gin con il sakè .. giusto per dire che anche i giapponesi im-
portano e “fondono” cibi e bevande della tradizione culinaria occidentale,
e non solo il contrario. Il Negroni quest’anno sta superando nelle ten-
denza l’altro cocktail che la ha fatta da padrona negli ultimi venti anni,
ossia lo Spritz, del quale, potremo parlare in un prossimo articolo, ed è
la vera tendenza del periodo, anche perchè, come abbiamo visto, con le
sue varianti, può essere maggiormente adattabile ad ogni momento della
giornata. Alessandro Massimi
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Radio”. La trasmissione “TONI & motivi”
è condotta da Antonio Bartalotta
e va in onda ogni
lunedì dalle 19,00 alle 21,00.
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
Nel Lazio il M5Stelle non ha avuto eletto alcun Sindaco. Il duello
politico nelle amministrative laziali tra P.D. e Centrodestra è ri-
sultato 11 a 6.
Si andrà al ballottaggio nei seguenti Comuni: Civitavecchia, Net-
tuno, Palestrina, Tivoli, Monterotondo e Campagmano. Nell'ele-
zioni amministrative del 26 maggio c.a. sono stati eletti 13
Sindaci, dei quali alcuni riconfermati. Per esempio nel Comune
di Fontechiari è stato confermato Sindaco per la seconda volta il
Dott. Pierino Serafini e Vice Sindaco è stato confermato Walter
Messercola. Va tenuto presente che nelle comunali si vota più
per la persona che per il partito.
La grande sconfitta del Mov5Stelle nell'elezioni europee ed am-
ministrative è dovuta, a mio avviso,
Il fatto di non aver realizzato quanto promesso oppure per averle
realizzate in parte e male. Pertanto molti elettori, che avevano vo-
tato nel 2018 per il Mov5Stelle , hanno rivotato per il P.D. o per
la Lega. Il Governo Lega-Mov.5Stelle ha portato alle stelle lo
spread, che arreca grandi danni economici all'Italia e a molti ita-
liani. L'aumento del debito dell'Italia in quest'anno è il doppio ri-
spetto a quello dell'anno scorso Mario Coletti
RECORD DI SUPPLENTI A SETTEMBRE
A Settembre prossimo sono previsti numeri esorbitanti di con-
tratti a tempo determinato per supplenti di ogni ordine e grado di
scuola. Altro che abbattimento della supplentite, si tratta ancora
una volta di abusare del precariato ormai stanco di fare da tappa
buchi. Il perché di tanti supplenti a coprire ruoli vacanti si trova
in una serie di motivi concatenati fra loro e non, prima di tutto
diciamo che in quest’ultimo anno scolastico, il boom di posti si è
fatto sentire: 163mila unità, per il prossimo anno ma il numero po-
trebbe sfiorare i 200 mila posti anche in vista dei numerosi pen-
sionamenti dovuti a quota 100. Senza dubbio lo svuotamento
delle Graduatorie Permanenti operato da Renzi la scorsa legisla-
tura ha lasciato dei vuoti colmati solo per qualche tempo dai di-
plomati magistrali che però sono stati recentemente depennati
avendo perso il ricorso nelle aule di tribunale, quindi, tolti questi
docenti, le Gae sarebbero piuttosto vuote, specie in alcune zone
ed in alcune classi di concorso. E’ vero però che a breve parti-
ranno i nuovi concorsi: 16.959 cattedre per la scuola dell’infan-
zia e primaria, il cui bando dovrebbe essere pubblicato a breve e
quello della scuola secondaria, che dovrebbe essere bandito pure
fra non molto ed andrebbe a mettere sul piatto 48.536 posti. Tut-
tavia, è bene ricordare, che tali nuovi inserimenti saranno possi-
bili solo dall’anno scolastico 2020/2021: infatti, con il bando
pubblicato entro l’estate, le prove non si svolgeranno prima del-
l’autunno, con la conseguenza che le prime immissioni in ruolo
possibili si avranno dal 2021/22. Arianna Paolucci
SCUOLA: AUMENTANO
GLI ALUNNI DISABILI
Il ministero ha reso disponibili i dati riguardanti gli studenti con
disabilità nelle scuole statali, paritarie e non per l’anno
2017/2018. Si evince che gli studenti certificati siano 14 mila in
più rispetto all’anno precedente con una media del più tre per
cento. Rispetto a venti anni fa gli alunni disabili sono più che rad-
doppiati. Il 93,3 per cento ha fequentato la scuola statale, il 5,1 per
cento la paritaria e solo l’ 1,6 la non paritaria iscritta all’albo re-
gionale. Le classi con almeno un alunno con certificazione sono
pari al 45 per cento, stiamo parlando di 31.724 nella scuola dell’
infanzia, 95.081 nella primaria, 71,065 nella secondaria di primo
grado e 70.376 nella secondaria di secondo grado. Netta la pre-
valenza del genere maschile. La regione con la percentuale più
alta di alunni disabili è stata l’Abruzzo e quella più bassa la Ba-
silicata. Il 96,4 per cento degli alunni aveva una disabilità psico-
fisica, l’1,4 una disabilità visiva e il 2,3 uditiva. Non a caso
ultimamente è stato bandito dal ministro dell’Istruzione Bussetti
il corso ad accesso programmato per l’abilitazione di 14.224 posti
di insegnante di sostegno, tuttavia i docenti non bastano tanto che
in moltissimi casi si ricorre ancora alla graduatoria dei non spe-
cializzati per assegnare la supplenza. Arianna Paolucci
AVVISO UTILE PER FAMIGLIE E AZIENDE
* Ristrutturazione di appartamenti.
* Manutenzione straordinaria di edifici.
* Progetto e calcolo di strutture di nuova realizzazione.
* Valutazione della vulnerabilità di strutture esistenti.
* Progetto di impianti fotovoltaici (pannelli solari per produrre
energia elettrica a basso costo, usufruendo di incentivi statali)
* Certificazione energetica di edifici. Per informazioni:
Ing. Valentina Cerenza e-mail: vcerenza@unisa.it
Cell. 345. 8843131 - Tel.-fax: 089.2967454
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019 PROBLEMATICHE STORICHE E SOCIALI
Critica della ragione socioclinica.
LA NOSTRA COMUNE BULIMIA
(Prima parte) Il modello dell’edonismo e della gratificazione immediata
- «notre boulimie de sensations, de sexe, de plaisir» - che sarebbe emerso
dopo l’epoca della contestazione giovanile avrebbe colonizzato l’Occi-
dente fabbricando individui alienati nella «hypermodernité», con perso-
nalità fragili e soggette ai più diversi disordini emozionali
dell’«hyperindividualisme». È la tesi socioclinica del sociologo francese
Gilles Lipovetsky, esposta nel 1983 in L’ère du vide. Essais sur l’indi-
vidualisme contemporain, lavoro poi ripubblicato dieci anni dopo e pro-
seguito, con altre indagini, almeno fino al recente De la légèreté. Vers
une civilisation du léger, che è del 2015. Non è un caso, secondo noi, che
a questa teoria di un passaggio dal postmoderno all’ipermoderno, matu-
rata negli scritti e nelle conferenze internazionali di Lipovetsky, segua
nel mondo anglosassone, la nascita di una nuova disciplina sanitaria che
avrebbe poi avuto un successo globale: la Neuropsicoanalisi. Infatti, nel
mondo delle offerte psicoterapiche d’oggi, arricchito della ricerca neu-
roscientifica esplosa negli anni Novanta, della tesi socioclinica lipovet-
skiana se ne trovano varie versioni ovunque, sia presso gli psicoanalisti
dell’IPA, soprattutto quelli il cui lavoro ricade nell’area squisitamente
neuropsicoanalitica delle Affective Neuroscience, sia presso alcuni ap-
procci spesso polemici all’IPA, come quello di analisti formati nel qua-
dro dell’insegnamento clinico di Lacan, ma incapaci, in verità, di
individuale i punti deboli della tesi socioclinica. Basti pensare, in Italia,
alla teoria de L’uomo senza inconscio di Massimo Recalcati (Cortina
2010), tesi fondata anche sulle tesi lipovetskiane e che affonda le sue ra-
dici sulla teoria della domanda debole esposta nella seconda parte degli
anni Novanta nel libro fondativo sul fenomeno anoressico-bulimico L’ul-
tima cena (Bruno Mondadori 1997). Nell’anno in cui Jaak Pankseep e
Mark Solm fondano nel 2000 la Società Internazionale di Neuropsicoa-
nalisi e tengono a Londra il Primo Congresso annuale lo psicoanalista
greco, naturalizzato francese, Markos Zafiropoulos, sta per pubblicare
per la PUF di Parigi Lacan et les sciences sociales. Le déclin du père,
dove si chiarisce il terreno comune nel quale la sociologia del postmo-
dernismo e le ricerche psicoanalitiche risultano solidali nel diagnosti-
care, all’interno delle disfunzioni narcisistiche, la psicopatologia delle
società post-moderne, indubbiamente in difficoltà di prospettive stori-
che, di investimenti istituzionali e di autorità. La tesi socioclinica di Li-
povetsky, il quale appunto all’inizio degli anni Ottanta avverte della
presenza di «une mutation sociologique globale en cours» pone l’ac-
cento sul disinvestimento generalizzato dei punti centrali delle istitu-
zioni classiche intorno a cui s’organizza la struttura comunitaria: il
genitore, il maestro, il medico, il politico ecc. «Le procès de personnali-
sation dilue toutes les grandes figures de l’autorité», scriveva il sociologo
(L’ère du vide, Paris, Gallimard 1983 p. 288). Michele G. Bianchi
INTERVISTA AL PROF. PIER LUIGI LANDO
(Prima parte) Dopo aver letto e parlato con Lei da diversi anni, desidero
farle ancora altre interviste. Vista la sua notevole esperienza in molti set-
tori, vorrei poter capire le problematiche di tutto ciò che sta avvenendo
attualmente, trovo le persone prive di contenuti e senza credere in nulla,
nemmeno in se stessi. Domanda: Lei mi raccontava che “la fame di
mamma” porta in alcune persone delle carenze affettive incolmabili. Mi
spiegava, il meccanismo di quello che avviene: Risposta: Se conside-
riamo la madre come complemento dell’Io del figlio o figlia, fisiologi-
camente e per il più lungo (rispetto a tutti gli altri cuccioli e pulcini)
tratto di vita, con la locuzione “fame di mamma” intendo riferirmi a
conseguenze da carenza di cure parentali “accretive” (ossia favorenti le
potenzialità evolutive) dovute ad analoghe carenze sia ad eventi negativi
traumatizzanti un tale Io debole, nel senso di un apparato neuro-psichico
non fornito di adeguate capacità reattive. Fortunatamente tante persone,
fino a un certo punto e in qualche modo, grazie magari a più congeniali
scelte e relative attività che gli abbiano dato opportunità di scaricare ten-
sioni “patogene” (nell’accezione più ampia del termine) e a rapporti con
persone abbastanza mature, possono pure compensare carenze affettive.
D.: Lei è molto preoccupato e creda anche noi, che “ogni qualvolta suc-
cede qualcosa di sconcertante viene amplificato dai mass media mass
media”. Secondo Lei cosa dovrebbe fare la stampa e gli esperti? R.: A
rispondere a questa domanda vi sono già autorità, esperti consultati dal
mass media, giornalisti “meno bisognosi di farsi valere” (con la locu-
zione “personalità bisognose di farsi valere” Kurt Schneider indica una
categoria di personalità che egli annovera tra quelle psicopatiche) che
raccomandano di moderare i toni…ovviamente tra questigio c’è tutta
una gamma di gravità per cui la qualifica di psicopatico non sarà, sic et
nunc , affibbiale a ogni giornalista che magari amplifica una notizia per
farsi apprezzare dalla redazione del giornale e per guadagnarsi un po’ di
popolarità ecc.). D.: Lei aveva scritto “Si mette l’accento sulla posizione
egoistica a non volere figli, ma, facendo così leva su sensi di colpa e di
autosvalutazione, non si rischia di indurre artatamente le persone a pro-
creare per dimostrare di non essere egoisti?” Secondo Lei si fanno figli
senza pensare e si crede di essere in grado di crescerli in modo coe-
rente? R.: le motivazioni più o meno consapevoli per cui si mette su fa-
miglia e si desiderano figli è tra gli argomenti più affrontati dalla ricerca
eco-psico-sociale. A proposito della qualifica di Ricerca al frutto di espe-
rienze (tra cui quelle emergenti da incontri a cavallo tra gli anni ’60 e ’70,
presso il mio studio con studenti, neolaureati di varia estrazione acca-
demica e con persone di diversa estrazione culturale), sarei portato a so-
stituirla con la locuzione di “Utupia”, giacché devo constatare che da
oltre un cinquantennio, convinto che il mio benessere dipende da quello
altrui, non ottengo soddisfacenti sviluppi, come se seminassi su terreni
infertili (in proposito mi risuona nella mente la voce di un mio carissimo
zio perito agrario che amaramente rispose a dei compaesani che lo ram-
pognavano per essersi trasferito altrove: “Questa è terra che non fa me-
lone! V, omonimo articolo e la composizione in versi: “Vano viandante,
messaggero per caso” nell’Appendice). Diceva delle motivazioni sot-
tendenti criteri prevalenti per mettere su famiglia oggetto di diversi suoi
scritti, tra l’altro mi viene in mente quello uscito sul periodico del Mo-
vimento Salvemini, L’Attualità (pag.1-2 Ottobre , Titolo: “Narcisiste am-
bizioni parentali” (in appendice) il lettore potrà trovare sulla già citata
“Figli talentuosi vittime di narcisiste ambizioni parentali” Anche per
le conseguenze della loro improprietà ho ripetutamente rilevato l’indi-
cazione di un propedeutico tempestivo avvio a soluzione di quasi sem-
pre immancabili problemi risalenti alla propria infanzia che potranno sia
attivare motivazioni narcisiste a procreare sia interferendo negativa-
mente con le prestazioni di accudimento ed educative…sempre nel-
l’accezione più propria del termine. Colgo l’occasione per riproporre
una questione che da tempo desideravo rivolgere a credenti e cioè se
sono consapevoli di accendere una vita per l’eternità e giacché mi pare
che tra credenti si dia per scontato che a governare questo pianeta sia il
“principe delle tenebre” (per Leopardi: “Il brutto poter che, ascoso, a
comun danno impera”) in che modo penserebbero di tutelare la loro prole
pure nell’Aldilà! In proposito si dovrebbe pure tenere presente che
l’esperienza (corroborata da conoscenze di psic. dell’età evolutiva, se-
condo la quale il nostro apparato neuropsichico è dotato di qualcosa a di-
fesa di una propria identità: mi riferisco alla fase della lotta, appunto,
dell’identità nota come fase dell’opposizione e dei dispetti) insegna che
non ci si può contare sull’efficacia dei propri metodi, fondato su proprie
attese. In proposito ricorderei ancora una volta che per mio nonno ma-
terno, al fine di mantenere un proprio controllo sulle figlie femmine era
assolutamente vietato perfino l’apprendimento dello scrivere. D.: prendo
ancora parte di una frase da lei scritta e le chiedo. “Da una parte si parla
del diritto ad avere un figlio “come se quelli del nascituro non esistes-
sero” e dall’altra, si ritiene che il fine giustifichi i mezzi.” Nello stesso
modo si decide se abortire o far nascere questo piccolo essere indifeso
che non ha nessuna voce in capitolo. R.: Non sarei il primo a ritenere
che, così come stanno le cose (mi riferisco al livello di evoluzione (ma-
turità) neuropsichica in cui, per già detti comuni metodi impropri, male
informati etc. metodi di allevamento della prole umana) in cui pare si
trovi la nostra specie (quindi non soltanto la nostra popolazione italica),
prevalgano motivazioni egoistiche (v. già su citato art. sulle motivazioni
narcisiste). Anna Maria Ballarati
LA MISTERIOSA ARMONIA DELLE SFERE
Un milione di anni fa, nel buio della notte, la pioggia cadeva fra-
gorosa. Un tuono annunciò la folgorazione di un albero nei pressi
della grotta in cui l’uomo abitava. Poi, tornato a splendere il sole,
l’uomo, spinto da istintiva curiosità, si avvicinò all’albero folgo-
rato, staccò un ramo e cominciò a batterlo sul tronco. Continuò a
batterlo, divertito dal ripercuotersi monotono del ramo sul tronco
bagnato. Cercò altri oggetti da battere sui sassi e sull’acqua, per
scoprire nuovi suoni. Nacque così l’idea primordiale del Ritmo.
Levigando pezzi di legno realizzò i primi strumenti a percussione
e a fiato che diedero vita alla primordiale Melodia. Qualche mi-
gliaio di anni dopo inventò l’Armonia, la combinazione simulta-
nea di due o più note. Qualche secolo fa è riuscito a creare
l’elemento fondamentale di un sistema musicale: la Scala diato-
nica, formata da toni e semitoni in un intervallo di ottava. Può es-
sere maggiore o minore a seconda del modo in cui i toni e i
semitoni sono disposti. La scala maggiore è forte e allegra, la
scala minore è debole e malinconica. Ciò premesso, possiamo
approfondire il fenomeno musicale in chiave esoterica. Se ana-
lizziamo un qualsiasi tipo della scala possiamo scoprire rapporti
numerici molto simili a quelli esposti nella dottrina pitagorica e
nella scienza cabalistica. La base numerica sulla quale si fonda
l’architettura delle misteriose Piramidi d’Egitto è riferibile al-
l’altezza spirituale raggiunta dagli iniziati. Se il 3 indica il Pen-
siero formatosi nella Mente Divina, il 4 ne è la manifestazione
fisica. 3 + 4 realizza l’equilibrio tra forma e contenuto. Il 4 è la
nota più importante della scala maggiore ed evita la monotonia.
La scala minore si presenta come il corrispondente femminile
della scala maggiore. Ma l’elemento femminile per eccellenza
(che gli esoteristi chiamano Grande Madre, cioè mistero abissale
o ingannevole Maya, che può purificare lo spirito) non è forse la
Materia creata da Dio? Con perfetta analogia il 6 indica proprio
il Macrocosmo, l’Universo percepibile dai nostri sensi. Il 6, raf-
figurato solitamente con la stella ebraica (salomonica) a sei punte,
unisce i due elementi primordiali del Fuoco maschile (triangolo
con la punta verso l’alto) attivo e positivo, e dell’Acqua femmi-
nile (triangolo con la punta verso il basso) elemento passivo e ne-
gativo. L’Universo si manifesta come un manto infinito dietro il
quale si nasconde il Mistero.
I sacri testi vedici dicono che vi sono due specie di suono: uno è
vibrazione dell’etere, purissimo, che si diffonde nel regno dei
cieli, l’altro è prodotto da strumenti fabbricati dall’uomo. Il primo
si chiama “anahatanada” (suono non udibile da tutti ma solo da il-
luminati yoghi). Così si è espresso Ravi Shankar, di origine in-
diana, in occasione dei suoi concerti al Teatro comunale di
Firenze. Il suono dell’Universo, descritto da Shankar, è l’OM che
fa vibrare tutto il creato e corrisponde alla musica della sfere che
fu descritta da Pitagora nel VI secolo a. C. E’ una musica che
non può essere udita né percepita dall’uomo. Gli astri solcano il
cielo con un ritmo modulato, senza monotonia. Solo le anime
elette possono ascoltare questo rombo che narra l’origine e l’evo-
luzione del creato.
Nel ‘400 fiorentino il filosofo neoplatonico Marsilio Ficino e i
suoi allievi cercarono di riprodurre la musica so-
prannaturale per raggiungere conoscenze ex-
trasensoriali, ricollegandosi alla teoria
platonico-aristotelica dell’Ethos, secondo
la quale la musica ha un’effettiva in-
fluenza sullo spirito umano. Ancor oggi,
in tutto il mondo viene riconosciuto il va-
lore spirituale della musica. In effetti, è il
modo più naturale in cui gli umani cercano
di mettersi in contatto con le Potenze cele-
sti. La musica, vibrante di vita, scandaglia
profondamente le nostre anime perché “il suono è
Dio: Nada Brahma” e null’altro. Maria Luisa Marcilli
ADDIO A FRANCO ZEFFIRELLI
Immaginando di non essere gli unici ad avere avuto tale pensiero, anche
noi desideriamo regalare il nostro tributo all’artista appena scomparso,
anche perché ognuno lo può ricordare come vuole, con la propria sensi-
bilità e le proprie attenzioni. Sabato 15 giugno il grande regista italiano
Franco Zeffirelli, all'età di 96 anni. Vogliamo anche noi dare un contri-
buto alla vita di questo personaggio veramente tanto famoso e tanto rap-
presentativo dell'Italia anche al di fuori dei confini, pur se come tutti i
personaggi anche un po’ criticato. Gian Franco Zeffirelli nasce a Firenze
il 12 febbraio 1923 vive un'infanzia molto difficile anche per il mancato
riconoscimento paterno prima dei 19 anni. Frequenta l'Accademia delle
belle arti a Firenze E subito nel secondo dopoguerra esordisce come sce-
nografo in un'opera diretta dal grande regista Luchino Visconti con il
quale instaurerà un rapporto di lavoro molto lungo. Zeffirelli si dedicò
molto anche al teatro ed ovviamente credito tutti al cinema. Per il teatro
ricordiamo la grande È lunga collaborazione con la scala di Milano sin
dal 1954 mentre degli anni 70 si dedicò prevalentemente al cinema. Epo-
cale full film sulla vita di San Francesco e Santa Chiara dal titolo “fra-
tello sole e sorella luna”, per rimanere in tema ricordiamo anche il suo
Gesù di Nazareth del 1976, ricordiamo anche il film Callas forever rea-
lizzato per il grande schermo e dedicato all'immensa cantante lirica Maria
Callas. Le opere teatrali da lui dirette sono altrettanto innumerevoli, Basti
pensare alla sua messa in scena della Turandot di Giacomo Puccini ed al-
l'opera Sei personaggi in cerca d'autore tratta dall'omonimo libro di Luigi
Pirandello, Ricordiamo anche allestiti presso l'arena di Verona la Car-
men, il Trovatore, la madama Butterfly il Don Giovanni. Franco Zeffi-
relli si distinse anche per il suo impegno politico che lo vide eletto nella
12ª e nella 13ª legislatura come deputato. Era di orientamento vicino al
centrodestra. Altra sua grande passione è stato il tifo per la squadra di cal-
cio della Fiorentina e la forte rivalità mai nascosta contro la Juventus.
Nella vita privata si definiva dichiaratamente omosessuale e cattolico.
Riteneva che l'omosessualità non era fatta di comportamenti esteriori ma
era una virilità creativa come l'antica Grecia e l'antica Roma. È stato in-
signito di numerose onorificenze sia in Italia che all'estero. Ricordiamo
che nel 1977 stato nominato grande ufficiale dell'ordine al merito della
Repubblica italiana E nel 2003 medaglia d'oro ai benemeriti della cultura
e dell'arte. Nel 2004 divenne Cavaliere commendatore dell'ordine del-
l'impero britannico non dimentichiamo che in alcuni film è stato anche
attore, tra questi ricordiamo film molto antico del 1947: l'onorevole An-
gelina interpretato dalla protagonista indimenticabile Anna Magnani E in
tarda età nel 2014 il mistero di Dante Dove interpretava se stesso. Il
grande artista è morto nella sua casa romana Sulla via Appia circondato
dalla famiglia e dai suoi cagnolini verrà seppellito nel cimitero di San
Miniato al Monte nei pressi di Firenze. I suoi film hanno ottenuto 14
candidature all'Oscar purtroppo non ho mai ricevuto il premio Oscar alla
carriera che avrebbe obiettivamente meritato. Lascia la sua eredità arti-
stica alla fondazione che porta il suo nome, la fondazione Zeffirelli ap-
punto, che ha annunciato il triste evento della sua morte dopo una lunga
malattia. Personaggi come Franco Zeffirelli possono essere amati o cri-
ticati, questo non interessa, desideriamo ricordare sempre in maniera po-
sitiva tutte le persone e soprattutto pensare inaugurarci che il nostro paese
sia sempre ricco di persone che lasceranno memorie così indelebili come
la sua. Buon viaggio … Alessandro Massimi
L’ATTUALITÀ, pag. 13
PER NON DIMENTICARE...
DI LEGGERE !
(a cura di Vincenzo Calò)
Alberto Diamanti - “Il giocoliere di parole”:
Lezioni in riguardo a delle materie elementari e determinanti paiono
mescolarsi con grazia in ogni singola poesia; a riprova di come un gesto
classico dacché affettuoso si possa estendere colorando le fragilità di
sovrani, madamigelle, bestiole, bambini pieni di vita, fiori e di molte ul-
teriori immagini che racchiudono storie reali. Un senso di quiete lo si
coglie da piccoli quando si è in balia della bellezza; Alberto avvicina
specifici lettori a un dove inusitato, con l’idea di dare forma giocosa-
mente a una terminologia sospetta, dovendo liberare sogni che vanno
raccontati e non celati fino a dichiararli manco fossero degli oggetti
smarriti. Per un bambino che si mostra spontaneamente avverso alle
buone maniere il concetto stona; eppure dei genitori dovrebbero solo
volere che un figlioletto apprendesse minuziosamente delle nozioni ele-
mentari, al fine d’essere tutti consapevoli d’avere un ruolo nella so-
cietà, alle prese con un film che si produce toccando delicatamente
qualcuno o qualcosa per emozionare. D’improvviso il tempo si rad-
densa e ogni cosa si oscura intorno a delle creature, che, taciute, si ve-
dono costrette a intuire una funzione attiva e stabilire così una causa per
emergere; andando incontro a una fonte d’energia, illuminante, per af-
fermare che la presenza del domani vige oltre certi confini che c’im-
poniamo. Qualsiasi strumento va accuratamente utilizzato per debellare
i patemi d’animo, quelli che si manifestano di solito con le economie
in disordine, ma che s’invalidano in un modo tale da ricevere gratuita-
mente del godimento, escludendo nessuno… qual è ravvivare un dato
luogo con tutti i sentimenti che proviamo. Un elemento lo si costitui-
sce allo scopo di appassionare l’umanità; con la quotidianità che di-
venta straordinaria sentendo il cuore battere all’impazzata per la
bellezza derivante da conoscenze per nulla furtive, in particolare a pro-
posito della sfera affettiva, incandescente a seguito di un regalo che ci
riempie di gioia se a rappresentarlo v’è un figlio da accudire ben lungi
dall’ignoranza. Il battito cardiaco si ripropone favolosamente, quello di
Alberto acquieta all’ascolto di storie che portano a dormire coloro che
hanno il diritto di sognare sotto le stelle… in effetti qualsiasi bambino
pervaso dall’entusiasmo andrebbe messo a confronto con tanta simili-
tudine oscurata giacché preda degl’incubi altrove, ahinoi. I minori con-
dizionati dalla rigidità terrena pregano in fondo di avere la possibilità
di scioglierla animando; e, perché no, incantando con tutto il loro im-
maginario dei mestieranti che si moltiplicano concorrendo spietata-
mente per fregiarsi di un’agevolazione frutto dell’evoluzione moderna,
null’affatto conciliante. Tra i versi (questi sono stati pubblicati dalla
casa editrice Aracne) si desidera in tutta sincerità di rappacificare degli
animi certi purché si provi amore trasmettendo allegria umanamente,
senza il benché minimo distinguo… e magari mentre piove, fino a ri-
manere bagnati da un pianto angelico, di esseri che ci tutelano in fondo
dalle tenebre che si manifestano detestando l’andazzo terreno.
Critica della ragione socioclinica. Dalla neuropsicoanalisi
alla neurognatologia dinamica.
LA NOSTRA COMUNE EVAPORAZIONE
(Seconda parte) Il processo di personalizzazione diluirebbe tutte
le grandi figure dell’autorità facendole evaporare al sole di un
processo di sublimazione narcisistica che si manifesterebbe al
cuore della famiglia nucleare come impotenza e dismissione edu-
cativa. Sarà importante, per il mio successivo discorso, articolare
la tesi antigravitaria dello studio del polo orale - portata avanti
dalla psicofisiologia clinica e dalla neurognatologia dinamica di
Vezio Ruggieri e di Fausto Sartori - con la tesi dell’ideale asce-
tico sui generis dell’anoressia-bulimia che nella seconda parte
degli anni Novanta, attraverso il saggio Elaborare la posizione
depressiva discutevo con Massimo Recalcati. A mio avviso il col-
lega si serviva erroneamente, delle tesi lipovetskiane per decrip-
tare la teoria del discorsi – in particolare le «discours du
capitaliste» - elaborata da Jacques Lacan proprio durante il mag-
gio francese. Interessante come gli anni che precedono la boa del
‘68 vengano chiamati in causa da Lipovetsky attraverso lo spar-
tiacque della guerra. Gli anni Cinquanta da un lato, dove l’eser-
cizio sanitario si organizza politicamente a livello mondiale con
la nascita della WHO; e gli anni Venti da un altro lato, dove la
morsa biopolitica sulla dimensione tendenzialmente anarchica
della soggettività sarebbe ben più lenta, come mostrerebbero le
aree dell’arte e della psicoanalisi, ancora stabili, come i due fuo-
chi dell’ellissi soggettiva.
Scrive l’autore francese: «Le procès de personnalisation procède
d’une perspective comparative et historique, il désigne la ligne
directrice, le sens du nouveau, le type d’organisation et de con-
trôle social qui nous arrache à l’ordre disciplinaire-révolution-
naire-conventionnel ayant prévaly jusque dans les annés
cinquante […] c’est une mutation sociologique globale che est
en cours, une création historique proche de ce que Castoriadis ap-
pelle une “signification imaginaire centrale”, combinations sy-
nergique d’organisations et de significations, d’actions ed de
valeurs, amorcée à partir des années vingt – seules les sphères ar-
tistiques et psychanalytiques l’ont anticipée de quelques décen-
nies – et ne cessat d’amplifier ses effets depuis la Seconde Guerre
Mondiale» (L’ère du vide, Paris, Gallimard 1983 p. 8).
Nel capitolo dedicato a L’indifférence pure si parla dell’ideale
ascetico che non è più la figura dominante del capitalismo mo-
derno. Il suo posto è stato preso dall’orrendo caos dello svago
consumistico e della permissività, che non avrebbero nulla a che
fare con le grandi operazioni della mediazione sacerdotale di un
tempo: a dominare sarebbe l’ipnotizzazione della vita, la tensione
delle sensibilità mediante attività meccaniche ed una rigorosa ob-
bedienza, un’intensificazione delle emozioni guidata dal peccato
e dalla colpa, ma intensificati. Michele G. Bianchi

L’ATTUALITÀ, pag. 14
LA CENTRATURA DEL CUORE LA VITA IN MONASTERO
Per richiamare l’energia vi-
tale del Reiki è necessario
prima di ogni trattamento a
sé stessi o agli altri, effet-
tuare la centratura del
cuore. Di cosa si tratta?
Perché è così importante?
Concentrarsi sul cuore ab-
bassa il chiacchierio della
mente e permette di rilas-
sarsi, in questo modo si rie-
sce a percepire l’energia
vitale, in tale stato l’opera-
tore diventa testimone di
ciò che accade durante il
trattamento. Il cuore è un centro energetico fortissimo, più forte
di qualsiasi campo elettromagnetico del nostro corpo, compreso
il cervello.
Nel 1991 è nato in California un ente chiamato Institute of He-
arthMath, con il compito di esplorare il potere che le emozioni
esercitano sul corpo umano e di conseguenza il ruolo che quelle
stesse emozioni possono avere nel mondo che ci circonda. È stato
dimostrato dai ricercatori che il campo elettrico del cuore è al-
l’incirca 60 volte più potente di quello generato dalle onde cere-
brali registrate nel cervello. Mentre per quanto riguarda il campo
magnetico del cuore è stato verificato che è addirittura 5.000 volte
più potente di quella prodotto dal cervello.
Ciò dimostra che esiste una forte relazione fra lo stato emotivo
e lo spettro di frequenza dei segnali elettrici e magnetici prove-
nienti dal cuore; ogni segnale elettromagnetico, data la sua po-
tenza, si irradia nello spazio che circonda il corpo. Si sviluppa
in questo modo uno stato di beatitudine che richiama in qualche
modo l’amore incondizionato. Pertanto la centratura del cuore
prima di ogni trattamento assume vitale importanza, senza di essa
il cervello prenderebbe il sopravvento e manipolerebbe il flusso
di energia. L’operatore Reiki è solo un canale di ricezione e tra-
smissione dell’energia, pertanto è tenuto a non influenzare l’esito
del trattamento energetico. La centratura del cuore si impara sin
dal corso di primo livello di Reiki ed è possibile usarla anche in
momenti in cui ci sentiamo a disagio, ad esempio il luoghi molto
affollati o altro. Angela Chiumenti – Reiki Master
JEAN VANIER E CHARLES DE FOUCAULD:
DUE VITE SPESE PER GLI ULTIMI
Il 7 maggio scorso, nel piccolo comune di Trosly-Breuil, a nord
di Parigi, si sono svolti i funerali di Jean Vanier, fondatore della
Comunità L’Arche, scomparso all’età di novant’anni. Scopo del-
l’Arche è di creare comunità in cui possano vivere e sentirsi a
casa persone con disabilità mentale, e rispondere allo sconforto di
coloro che troppo spesso vengono rifiutati, aiutandoli a ritrovare
un posto nella società. Oggi le Comunità dell’Arche sono 152 in
37 Paesi del Mondo e portano avanti progetti nella diversità delle
culture, delle lingue e delle tradizioni religiose, condividendo i
valori del rispetto della dignità umana. Papa Francesco ha ricor-
dato Jean Vanier con queste parole: “Voglio esprimere la mia gra-
titudine per questa testimonianza, un uomo che ha saputo leggere
la forza cristiana dal mistero della morte, della croce, della ma-
lattia. Dal mistero di coloro che nel mondo sono scartati. Ha la-
vorato non solo per gli ultimi ma anche per coloro che prima di
nascere rischiano di essere condannati a morte. Ha speso la sua
vita così. Grazie a lui e grazie a Dio – ha concluso il Papa – per
averci dato un uomo di una così grande testimonianza”. La figura
di Jean Vanier può essere accomunata, per la radicalità evangelica
della scelta di vita, a quella di un altro suo grande connazionale:
Charles de Foucauld (1858-1916), esploratore del deserto del
Sahara e fondatore dei Piccoli Fratelli di Gesù.
Fra’ Lorenzo Chavelet, appartenente a questo Ordine religioso,
intervenendo ad un convegno a Roma ha spiegato che «la Nuova
Alleanza non comincia nel Tempio né sulla Santa Montagna, ma
nella piccola casa della Vergine, nella casa dell’operaio, in uno
dei luoghi dimenticati della Galilea da cui nessuno s’aspettava
potesse venire qualcosa di buono. Sarà solo da lì che la Chiesa
potrà ripartire e guarire. Essa non potrà mai dare una risposta vera
alla rivolta del nostro secolo contro la potenza della ricchezza se,
nel suo seno, Nazaret non diventerà una realtà vissuta».
Parole che spiegano bene perché Jean Vanier e Charles de Fou-
cauld sono destinati a rimanere vivi nella memoria di tutti coloro
che orientano la propria scelta di vita ad una fervente disponibi-
lità nei confronti del prossimo, traducendo nella realtà concreta lo
spirito del Vangelo. Silvia Iovine
,
EVENTI DI ATTUALITA
Sono note le file di attesa al Pronto Soccorso, le code nelle mo-
stre di artisti famosi, talvolta negli enti pubblici ed al supermer-
cato quando si arriva alla cassa per pagare e così via. Sono forse
tanto vere quanto discrete ed ignote le attese che mai riusciremmo
ad immaginare:quelle per vivere in un monastero, specie se le-
gato ad un santo famoso e ad un ambiente tranquillo, senza il caos
cittadino. E che non sia vero che personaggi noti che hanno vis-
suto nelle ricchezza, popolarità e soddisfazioni di ogni tipo non
si rechino ora sommessamente a chiedere se possono ritirarsi ad
una vita monastica di semplice essenzialità? La deduzione che
facciamo ci viene dall'esperienza dell'attore Carlo Campanini
che tanti anni fa, pare disgustato dall'ambiente non proprio puri-
tano del cinema, si recò da Padre Pio in preda ad una crisi de-
pressiva esistenziale a dispetto della notorietà e del benessere
economico ottenuti. I rapporti umani sono sempre più complessi
e per quanto si possa avere tutto in questa società la solitudine
provoca vuoti interiori pesantissimi al punto da arrivare a rinne-
gare tutto in nome di quella semplicità di vita che se prima era un
abito sociale stretto può ora essere una liberazione da fardelli
tanto invisibili quanto difficili da tollerare! Eugenio Morelli
205° ANNUALE DELLA FONDAZIONE
DELL’ARMA DEI CARABINIERI
L’Arm completa un nuovo giro di boa. È un anniversario
tondo,due secoli e un lustro. Tanta strada è stata fatta, da quando
Vittorio Emanuele I di Savoia volle a presidiare la legge un
corpo di militari “per buona condotta e saviezza distinti”. Nel
1814 si partì da un organico ridotto, 803 unità, che crebbe con
le esigenze e le dimensioni del Paese. Fu strada in salita, a piedi
e a cavallo lungo una penisola che s’univa a forza di guerre e di
campagne. Dalla Monarchia alla Repubblica, dal Ventennio a
una Costituzione fra le più articolate e moderne della terra, i
Carabinieri hanno accompagnato ogni passo dell’Italia, pa-
gando il prezzo di sudore e sangue. Una strada costellata di
asperità, nel duro confronto con problemi che, partendo dal-
l’Ottocento, sono stati ad esempio il brigantaggio, l’anarchia, la
ramificazione di una piovra che all’inizio del Novecento si chia-
mava “Mano Nera” E nel parlare della guerra del terrorismo,
non si può dimenticare il ruolo avuto dagli uomini del Generale
Carlo Alberto Dalla Chiesa.
A partire dagli anni Settanta, per contrastare il terrorismo, viene
creato un nucleo speciale. I carabinieri arrestano prima Luciano
Liggio, capo dei “ corleanesi”, poi Raffaele Cutolo, fondatore
e capo della Nuova Camorra Organizzata, e più avanti anche
Totò Riina, capo indiscusso di Cosa nostra.
Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che ha ottenuto bril-
lanti risultati nella lotta al terrorismo, viene nominato nel 1982
Prefetto di Palermo per contrastare la mafia. Pochi mesi dopo
l’arrivo a Palermo, il generale viene ucciso in un attentato ma-
fioso con la moglie e il suo agente di scorta. Contrastare il ter-
rorismo e la criminalità organizzata richiede puntuali strategie
di intervento e il ricorso a specifiche professionalità. Tra i primi
a comprenderlo fu il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che
nel 1974, in piena emergenza eversione, istituì un “Nucleo Spe-
ciale di Polizia Giudiziaria”. Lo formavano 40 uomini da lui
scelti per seguire complesse indagini su tutto il territorio na-
zionale.
La struttura venne nel tempo ampliata, con la costituzione delle
“Sezioni Speciali Anticrimine”. Un metodo investigativo e una
organizzazione che contribuì agli inizi degli anni ottanta alla
sconfitta di gruppi eversivi operanti in Italia, dalle Brigate
Rosse ai Nuclei Armati Rivoluzionari. Come sottolinea ai suoi
uomini l’attuale comandante, il generale Pasquale Angelosanto,
nella lotta alla criminalità organizzata non bisogna dimenticare
gli insegnamenti del generale Dalla Chiesa: non fermarsi al-
l’episodio, analizzare il contesto, ragionare e muoversi come
l’avversario. Non accontentarsi dopo il primo colpo, ma conti-
nuare e smantellare il gruppo criminale”. E così che lavorano,
nell’ombra, le donne e gli uomini del R. O. S. La formazione
specialistica è una garanzia di successo non solo nel mondo ci-
vile.
Per questo l’arma adotta, da sempre, percorsi formativi indiriz-
zati su materie scientifiche. L’obiettivo è addestrare carabinieri
da inserire nei reparti specializzati. Solo per citare alcuni
esempi di questi comandi: il Nucleo antisofisticazione e sanità
( NAS), i Reparti investigazioni scientifiche (RIS), e il Nucleo
operativo ecologico (NOE). Il NAS è un reparto specializzato
che interviene, principalmente, in tutti i luoghi dove si produ-
cono, si somministrano, si depositano o si vendono prodotti de-
stinati all’alimentazione o alla farmaceutica. Il NOE opera nel
contrasto dei fenomeni dell’inquinamento, di abusivismo edili-
zio nelle aree protette, di smaltimento illecito delle sostanze
tossiche, e ha compiti di vigilanza sul “ciclo dei rifiuti”. E poi
il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo è l’ultimo Reggimento
interamente montato dalle Forze Armate. Tra i compiti del Reg-
gimento c’è il supporto ai servizi di ordine pubblico e di soc-
corso in caso di calamità. Tiratori scelti, artificieri,
paracadutisti, esperti in arti marziali. I compiti dei Corazzieri ol-
trepassano di molto i servizi di scorta e d’onore, eseguiti a piedi
o a cavallo nel corso degli eventi istituzionali svolti alla pre-
senza del Presidente della Repubblica. La loro principale atti-
vità è proteggere il Presidente e le personalità ospiti garantendo
anche la sicurezza del Quirinale. E infine come dimenticare vari
episodi ed imprese eccezionali che hanno visto i carabinieri di-
ventare “eroi per caso” come il recente caso del bus dirottato
pieno di scolari sequestrati, bloccato dai carabinieri che hanno
sorpreso il malvivente.
Il sequestratore, un uomo senegalese aveva deciso di ucciderli
tutti; Il sangue freddo e l’astuzia dei carabinieri hanno evitato
il peggio. E tra le centinaia di interventi quotidiani molti ormai
sono per reati tra le mura domestiche, liti, discussioni legate
magari a questioni di traffico che si trasformano in
episodi violenti. Ma la mission che anima chi
trascorre lunghissime ore in prima linea è
quella di strappare dal pericolo chi è più de-
bole.”Viviamo per quello” confida il tenente
colonnello Domenico Baldassarre, coman-
dante del Nucleo Radiomobile di Roma che
conta 400 carabinieri. “ Quando il tuo contri-
buto si rivela importante per salvare una per-
sona,specie se si tratta di un minore o di chi è più
indifeso, la soddisfazione è immensa”. Maria Rosa Nicastri
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
IO E I PIANETI DELLO ZODIACO
(a cura di Isabella M. Affinito)
Interpretazione del tema natale di Marzia Martin, nata il
31-7-1971 a Sacile (Pordenone), alle ore 19,00 circa.
Si tratta di una persona del Segno del Leone con l’Ascendente in
cuspide tra il Capricorno e l’Acquario, ovvero Ella assorbe da
entrambi i Segni quelle valenze che definiscono la sua persona-
lità, per cui a volte risulta essere calibrata negli atteggiamenti per
ponderare bene la meta da raggiungere; altre volte antepone
l’amicizia come valore primo universale assieme al solo senso
teorico, rimanendo così come ‘sospesa’ in aria per la mancanza di
praticità. La Prima Casa include il Segno dell’Acquario e un po’
de I Pesci con la calda presenza del pianeta Marte, il quale favo-
risce la scienza e la tecnica ma con diversi impedimenti prima di
poter portare a compimento progetti di notevole importanza, co-
munque nel fondo c’è una forte volontà marziana non propensa
ai vincoli in generale; le professioni ad esso collegate sono: il
chirurgo, lo sportivo, il poliziotto o il vigile del fuoco, la sarta,
qualcosa che ha a che fare coi motori, con l’energia preponde-
rante da esternare. L’altro pianeta che incontriamo dopo è Sa-
turno nel Segno dei Gemelli in Casa Quarta indicante la
possibilità di un genitore che è stato in un certo senso ‘lontano’
durante la crescita e per questo motivo il soggetto è maturato in
fretta, manifestando una saggezza anticipata che lo porta ad es-
sere molto ponderato nell’esprimersi. Poi, c’è Venere in cuspide
tra il Segno dei Gemelli e quello del Cancro in Casa Quinta, ossia
l’amore è visto un po’ per gioco un po’ con leggerezza, ambiva-
lenza, da alimentare tramite continue rivelazioni affettive, ancora
il soggetto può essersi innamorato in circostanze fuori dal luogo
di lavoro tra svaghi e divertimento. La Casa Settima comprende
il Segno del Leone e anche del Segno della Vergine con il Sole nel
primo Segno e Mercurio a cavallo tra i due, che significano po-
sizione ottimale per un matrimonio in cui può esserci la compo-
nente intellettuale, perché il soggetto è portato a svolgere un
lavoro mentale con l’autocritica, metodo e puntualità. Il soggetto
o si è sposato prestissimo, oppure il partner è più giovane, co-
munque sussiste la possibilità di un compagno di vita commer-
ciante o scrittore o traduttore o legato alla comunicazione o dello
spettacolo in generale. La Casa Ottava abbraccia il Segno della
Bilancia con Urano, estendendosi verso il Segno della Vergine
con la presenza di Plutone, i quali indicano che il soggetto vuole
essere originale, emancipato e desidera legami con persone al-
trettanto eccentriche e indipendenti. Il soggetto ha un certo rap-
porto con l’idea della ‘morte’ a tal punto da aver scritto, o
semplicemente pensato, dei componimenti su questo tema; pro-
babilmente un evento luttuoso deve aver sconvolto notevolmente
l’animo del soggetto e si amplificano le caratteristiche del pia-
neta per eccellenza delle cose nascoste, della profondità più re-
mota, del mistero, Plutone, giacché si trova proprio nel campo di
sua assegnazione, la Casa Ottava; la persona in questione deve
stare attenta a non far reclinare i propri stati d’animo nella nega-
tività. Infine, troviamo uno stellium di tre pianeti raggruppati tutti
attorno all’asse del Medio Cielo a cavallo tra il Segno dello Scor-
pione – con la Luna e Giove in Casa Nona – e Nettuno in Casa
Decima a sua volta in cuspide. Congiunzione complessa dall’ar-
dua interpretazione astrologica: il soggetto si sente attratto ad ap-
profondire il ‘mondo che non si vede’, quello dei fenomeni
inspiegabili talché fuori dalla logica umana. Una figura femmi-
nile, forse la nonna, deve esserle stata accanto anche per quanto
riguardava l’erudizione culturale e ci sono viaggi anche all’estero,
la conoscenza della filosofia orientale e/o astrologia, delle lingue
straniere che favoriscono l’evasione, anche soltanto immaginaria,
del soggetto verso altre realtà, verso ambienti differenti da quello
familiare d’origine con probabilità d’insegnamento, dato che pos-
siede abbastanza loquacità. La professione del soggetto è legata
alle componenti nettuniane: l’acqua insieme a tutti i suoi signifi-
cati, lo sconfinamento, il collettivo, la dedizione, il navigare
anche inteso in senso virtuale, telematico ad uso dei giorni no-
stri.
(Chiunque desideri conoscere gratuitamente il proprio tema
natale, può scrivere rivolgendosi a Isabella Michela Affinito,
a questo indirizzo e-mail: anastasia22n@libero.it)
MOSTRA AL MUSEO DELL’ ARA PACIS:
CLAUDIO IMPERATORE
Per tutta l’estate, presso il museo dell’Ara Pacis a Roma, sarà possibile
visitare la mostra dal titolo “Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina
e le ombre di una dinastia”. La mostra è curata da Claudio Parisi Pre-
sicce e Lucia Spagnuolo, con la collaborazione di Orietta Rossini, ed
è promossa dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’As-
sessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale. La mostra vuole rac-
contare la personalità e l’operato dell’imperatore Claudio, prendendo le
mosse dal confronto con il celebre fratello, ma cercando poi di appro-
fondire, per quanto possibile, il carattere dell’uomo e la capacità tecnico-
amministrativa e politica dell’imperatore, attraverso il confronto tra la
documentazione archeologica e il racconto degli storici, spesso poco cle-
menti nei suoi confronti. Spazio e attenzione particolare avranno le donne
dell’imperatore, in particolare le mogli Messalina e Agrippina, soprat-
tutto nel tentativo di offrire una ricostruzione dell’ambiente della corte
imperiale nella Roma della metà del I secolo d.C.
È possibile visitare la mostra tutti i giorni, fino al 27 ottobre, dalle ore
09.30 alle 19.30. Mirko Riccelli
MOSTRA DIGITALE ALLE TERME DI CARACALLA:
IL SEGRETO DEL TEMPO
Fino al 29 settembre, presso i sotterranei delle Terme di Caracalla a
Roma, è visitabile la mostra digitale di Fabrizio Plessi dal titolo “Il se-
greto del tempo”. La mostra è curata da Alberto Fiz ed è promossa dalla
Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con Electa, mentre
le musiche sono affidate a Michael Nyman.
Il videoartista Plessi rende un suo omaggio alla grande storia di Roma
con una nuova opera, disposta lungo oltre 200 metri dei sotterranei delle
Terme, finora sconosciuti ai visitatori e aperti dopo un complesso lavoro
di consolidamento e restauro. Il segreto del tempo: 12 videoinstallazioni
che, tanto nelle strutture di supporto agli schermi, che nei contenuti degli
stessi video, spazieranno su temi classici.
Acqua, fuoco, la storia delle Terme, la figura di Caracalla e altro ancora,
saranno al centro di una esperienza immersiva, che celebra il più son-
tuoso impianto di Terme imperiali di Roma.
È possibile visitare la mostra nelle seguenti fasce orarie: il lunedì dalle
ore 09.00 alle 14.00 e dal martedì alla domenica dalle ore 09.00 alle
18.30. Mirko Riccelli

N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019 PROBLEMATICHE RELIGIOSE E DI ATTUALITA
DIALOGO ECUMENICO
(a cura di Aurora Simone Massimi)
CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
DELL’EVENTO “ECONOMY OF FRANCESCO”
Il 14 maggio u.s. è stata presentata presso l’Aula Giovanni Paolo
II della Sala Stampa della Santa Sede l’evento “Economy of
Francesco” che si terrà ad Assisi dal 26 al 28 marzo 2020. Eco-
nomy of Francesco è un evento dove l’economia sarà protagoni-
sta e verrà studiata, confrontata e ricercata attraverso le giovani
menti di alcuni studiosi e di operatori dell’economia convocati da
Papa Francesco. L’appuntamento sarà ad Assisi, luogo significa-
tivo sia per il rimando a San Francesco sia perché la città fu
l’icona di pace designata da San Giovanni Paolo II. L’Evangelii
Gaudium e la Laudato sì denunciando con forza lo stato patolo-
gico e malsano della maggior parte dell’economia mondiale e
spiegando come questo tipo di economia distrugge le persone,
l’ambiente ed il futuro, hanno ispirato il magistero del Pontefice
nella realizzazione ed organizzazione di questo evento. La de-
nuncia, ispirata dal Vangelo, contro quest’economia dannosa ha
scossi milioni di persone, sensibilizzando ma anche spaventando
e infastidendo i critici più ingiusti e agguerriti. Ma sappiamo che
proprio il Vangelo ha rappresentato e rappresenta un “segno di
contraddizione”. Il messaggio è rivolto soprattutto ai cattolici che
hanno il dovere di portare avanti un impegno sociale, personale
e di conversione. Nella conferenza stampa è stato spiegato come
il cammino per la realizzazione dell’evento si stia percorrendo
giorno per giorno, partendo da un’idea di Papa Francesco e por-
tata avanti dai suoi collaboratori, che lavorano costantemente nel-
l’interesse di un evento che possa aprire la mente ad un’economia
di pace e solidarietà. Sono intervenuti l’Em.mo Peter Kodwo
Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Svi-
luppo Umano Integrale; S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Arci-
vescovo-Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino; il
Prof. Luigino Bruni, Professore Ordinario di Economia Politica
presso la Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma
(Italia) e Consultore del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la
Vita; il Prof. Ing. Stefania Proietti, Sindaco di Assisi; P. Mauro
Gambetti, O.F.M. Conv., Custode del Sacro Convento di Assisi.
PAPA FRANCESCO: UNA MANO
TESA VERSO L’ORIENTE
A distanza di pochi mesi dalla sua elezione al soglio pontificio,
Papa Francesco promulgò l’esortazione apostolica “Evangelii
Gaudium” (24 novembre 2013), testo programmatico che illu-
strava gli obiettivi del suo pontificato: tra questi, la pace, il dia-
logo sociale e la riforma della “Chiesa in uscita”. Dopo sei anni
di impegno serrato, nel corso dei quali è diventato punto di rife-
rimento per quanti, in campo sociale e religioso, chiedono un’in-
versione di rotta contro le ingiustizie del mondo contemporaneo,
il Pontefice è tornato su quei temi anche alla luce della mutata si-
tuazione geopolitica. Lo ha fatto nel corso di una lunghissima in-
tervista con la giornalista Valentina Alazraki dell’emittente
messicana Televisa: un’intervista di oltre 70mila caratteri (quasi
un piccolo libro), trascritta e pubblicata dall’Osservatore Romano.
Nell’intervista il Papa affronta svariati argomenti, rispondendo,
tra l’altro, in modo dettagliato e preciso, alle critiche che gli sono
state rivolte nel corso dei suoi sei anni di pontificato. Ma due ar-
gomenti, in particolare, meritano d’essere sottolineati, per l’im-
portanza che sono destinati ad avere nei futuri equilibri del mondo
e per la funzione che in essi svolge l’attività mediatrice della
Chiesa: i rapporti con l’Islam e con l’immenso continente cinese.
La giornalista messicana ha domandato al Pontefice: «Qual è la
sua strategia verso l’Islam, lo sente come una priorità in questo
momento?». E Papa Francesco ha risposto: «L’Islam è una realtà
che non possiamo ignorare. Credo che siamo fratelli, veniamo
tutti da Abramo, e su questo punto seguo le linee del Concilio:
tendere la mano a ebrei, islamici, tendere il più possibile la mano.
Certo che l’Islam è ferito fortemente da gruppi estremisti, da
gruppi intransigenti, fondamentalisti. Anche noi cristiani abbiamo
gruppi fondamentalisti, piccoli gruppi fondamentalisti, che non
sono guerriglieri ovviamente. Ma ci sono.
Bisogna aiutarli con la vicinanza, perché mostrino il meglio che
hanno, che non è certo la guerriglia». In risposta a una domanda
sulla Cina, il Papa ha invece commentato: «Con la Cina le rela-
zioni sono molto buone. C’è uno scambio culturale impressio-
nante. Abbiamo anche aperto un Padiglione in Vaticano (...)
inoltre loro accettano sacerdoti cattolici, esperti in alcune materie,
come professori universitari. Ossia dal punto di vista culturale ci
sono buoni rapporti, ottimi rapporti. In questo momento va bene.
È un cammino di avvicinamento...» Carmen Galoppo
LE MIGRAZIONI? UN PROBLEMA
CLIMATICO E ALIMENTARE
Si parla molto di migranti per guerre eppure, stando a una ricerca
presentata da MACRO Geo Società di ricerche Geopolitiche, la
radice prima delle grandi migrazioni degli ultimi anni è forse,
come è sempre stato, la fame, Questo in sintesi il risultato della
ricerca condotta dagli analisti, i quali evidenziano sui delicati
equilibri agricoli dei popoli dai quali emigrano masse di persone.
I deserti avanzano, le foreste pluviali sono il crisi l’acqua scar-
seggia ovviamete uomini donne famiglie bambini fuggono. Il
rapporto di macro geo verrà presentato all’ottavo Forum Inter-
nazionale su alimentazione e nutrizione in programma il 4 di-
cembre a Milano. Marina Giudicissi
VEGANO NON È SEMPRE SANO
Sembra una contraddizione in termini ma è sempre così. Secondo
l’indagine del Daily Mail, prestigioso giornale inglese sui piatti
vegani presenti nei più noti ristoranti che offrono menu vegani
della Gran Bretagna, sembrerebbe che molti ristoranti vegani ag-
giungano alcuni ingredienti come zuccheri, grassi e sale. Così una
pizza vegana ai peperoni arriva a contenere oltre 1200 calorie, un
piatto a base di melanzane e lenticchie rosse 1010 calorie, i pe-
peroncini ripieni oltre le 900 calorie. Marina Giudicissi
GLI ANGELI SONO
SEMPRE CON NOI
Durante la messa cominciò a cantare Elena Kowalska, dive-
nuta Suor Faustina (Polonia1905/1938) descrive l’angelo cu-
stode come” una figura chiara e raggiante” in altre visioni dice
di vedere gli angeli intenti a raccogliere i sacrifici dei viventi e
deporli su di una bilancia d’oro interessante la sua descrizione
di un , angelo di elevata gerarchia “un giorno mentre ero in
adorazione, non riuscii a trattenere le lacrime; allora vidi uno
spirito di incredibile bellezza che mi disse: Il Signore ti ordina
di non piangere. Domandai chi fosse e lui rispose: sono uno dei
sette spiriti che stanno notte e giorno davanti al trono di DIO e
lo lodano costantemente”. L’indomani durante la messa, co-
minciò a cantare Kadoosh, kadoosh, kadoosh, (Santo, Santo,
Santo) e il suo inno, impossibile descriverlo, risuonava come le
voci di migliaia di persone. Una leggera nuvola bianca lo av-
volgeva, il cherubino aveva le mani giunte e il suo sguardo era
simile a un lampo”. Ecco infine come suor Faustiina descrive
un altro angelo, appartenente stavolta alla gerarchia dei Sera-
fini” una grande luce lo circondava: l’amore divino si rifletteva
in lui portava un abito dorato ricoperto di una cotta e di una
stola trasparente. Il calice era di cristallo coperto da un velo an-
ch’esso trasparente. Non appena mi donò il Signore, si dile-
guò… una volta gli domandai di confessarmi e lui
rispose:-Nessuno spirito del cielo ha tale potere”. (journal de
soeur Faustine”, Editions Hovine, Parigi).
MICHELE PARLA IN DIALETTO
Parlando con Maria Giulia Jahenny, stigmatizzata francese,
nata a Fraudais nel 1850, lo stesso arcangelo Michele, principe
di tutti gli Angeli si esprimerà in dialetto patois, unico idioma
di cui lei possa comprenderlo. Ecco un dialogo fra i due, an-
notato da alcuni conoscenti della piccola contadina. Dice l’an-
gelo:” Ecco che si avvicina il tempo in cui le vittime
abbasseranno le proprie palpebre mortali per andare a troneg-
giare con il Signore nella gloria dei cieli”. Risponde Maria Giu-
lia: Ho San Michele, cosa abbiamo noi da offrire per
raggiungere un cosi alto luogo?” Arcangelo:” tutto il merito
delle prove, le virtù guadagnate nelle sofferenze e nell’abban-
dono” Maria Giulia: Non è molto Santo Arcangelo…” Ar-
cangelo: “sono io ad avere la bilancia” Maria Giulia” quando è
che pesate le anime?” Arcangelo: “tutti i giorni, non esiste la
notte”. Maria Giulia “Chi lo sta facendo ora che siete qui con
me?” Arcangelo : io sono anche là”. Maria Giulia: “Ma San Mi-
chele, non potete dividervi in due?” Arcangelo i poteri sono in-
finiti”. Maria Giulia: “Quante anime pesate ogni giorno?”
Arcangelo: A volte diecimila, a volte meno…” (MARIE JU-
LIENNY, EditionsResiarc, Parigi ). Liana Botticelli
SANTA ILDEGARDA
E IL REGNO DEI CRISTALLI
Fra tutte le possibili applicazioni dei cristalli, quella in campo te-
rapeutico è la meno esplorata, infatti la Cristalloterapia non nasce
dal movimento della New Age come medicina alternativa, bensì
è uno degli strumenti curativi più antichi che l’uomo conosca.
Per secoli, elisir, fiori, impacchi di piante e pietre preziose, erano
l’unico strumento curativo che l’uomo aveva come mezzo per
aiutare il suo stato di salute, ma ufficialmente non ebbero mai un
riconoscimento scientifico.[Ndr] Ma grazie ad uno manoscritto
dettagliato di Hildegard Von Bingen, nota a tutti come Santa Il-
degarda, sugli effetti terapeutici di ogni singola gemma, la cri-
stalloterapia iniziò ad assumere una sua dignità. Circa ottocento
anni fa Santa Ildegarda scrisse quello che può essere considerato
il primo manuale di ca ottocento anni fa Santa Ildegarda scrisse
quello che può essere considerato il primo manuale di cristallo-
terapia: “Il Libro delle Pietre”.
Tale manoscritto fu il primo dettagliato ricettario gemmologico
che spiegava le virtù terapeutiche di ogni singola pietra ed il me-
todo curativo da auto praticare per una pronta guarigione da ma-
lattie spesso incurabili a quei tempi.
Oggi una ricca bibliografia in materia e rinomati esperti di cri-
stalloterapia, sia italiani che stranieri, ci confermano le capacità
curative delle gemme augurandoci in futuro che anche la scienza
inizi delle per convalidarne cause ed effetti.
Culturalmente ci è stato tramandato il concetto limitato di uomo
inteso come unione tra un corpo fisico ed un’anima, fonte reli-
giosa di ogni sentire. Per abbracciare gli insegnamenti della cri-
stalloterapia è necessario abbandonare tale limite e ampliare la
nostra concezione di materia. Daisy Alessio
PAPA FRANCESCO A CHARIS
L’8 giugno scorso i responsabili del Rinnovamento Carismatico
Cattolico si sono incontrati con papa Francesco in aula Nervi in
Vaticano per pregare insieme in occasione della nascita di Charis.
Si tratta di un servizio di comunione tra tutte le realtà del Rinno-
vamento Carismatico Cattolico che, nel mondo, conta attualmente
più di 120 milioni di cattolici che vivono l’esperienza del batte-
simo nello Spirito in gruppi di preghiera, comunità, scuole di
evangelizzazione, reti di comunicazioni e vari ministeri. Ora Cha-
ris, coordinamento fortemente voluto da papa Francesco, nella
solennità di Pentecoste ha preso ufficialmente il via. Oggi – ha
detto il papa – finisce qualcosa e ne comincia un’altra: incomin-
cia una nuova tappa di questo cammino. Una tappa segnata dalla
comunione fra tutti i membri della famiglia carismatica, in cui si
manifesta la presenza potente dello Spirito Santo per il bene di
tutta la Chiesa; in cui questa Presenza rende uguale ciascuno, per-
ché tutti e ciascuno sono nati dal medesimo Spirito; grandi e pic-
coli, ricchi di anni e appena nati, impegnati a livello universale o
piuttosto locale formano il tutto, che è superiore sempre alla parte.
Un nuovo ed unico servizio di comunione dove tutti, con un cuore
rivolto al Padre, danno testimonianza dell’unità nella diversità;
diversità di carismi che lo Spirito Santo ha suscitato in questi 52
anni di storia. Si tratta di un momento importante non solo per il
Rinnovamento carismatico, ma per tutta la chiesa; infatti non solo
viene meno la falsa opposizione tra chiesa istituzionale e chiesa
carismatica, ma è il papa stesso e la chiesa universale con lui a
scommettere sullo Spirito Santo per un rinnovamento che sia di
tutta la Chiesa. Stefano Valente
,
L’ATTUALITÀ, pag. 15
LA RUBRICA DEL PADRE
(a cura di Pierluigi Vignola)
CHI È LO SPIRITO SANTO ?
Una volta una donna disse al suo parroco di non preoccuparsi per-
ché avrebbe pregato per lui e disse: “adesso lo dico allo Spirito
Santo e vedrai che tutto andrà a posto”. E perché proprio allo Spi-
rito santo? Perché è una brava Persona. Anch’io avevo bisogno di
una grazia: mio figlio sordo muto era stato assunto alle poste ma
lo avevano mandato a Modena. Io andai a Piazza San Silvestro
ma mi risposero che non c’era niente da fare. Allora mi misi a
pregare con un foglietto in cui era scritto “Novena allo Spirito
Santo”. Chi sarà questo Spirito Santo? Proviamoci e cominciai la
novena e al terzo giorno arrivò il telegramma che mio figlio era
stato assunto a Roma. Dissi allora che questo Spirito Santo deve
essere proprio una gran Brava Persona e da allora ogni giorno ri-
mango un’ora insieme allo Spirito Santo. Ma chi è lo Spirito
Santo? Sicuramente la signora aveva capito bene: “Una brava
Persona”, ma forse non pensava che fosse Dio in Persona. Ma al-
lora perché si chiama con un nome così strano: Spirito Santo. Che
uno si chiami Padre, va bene, un altro Figlio, meglio ancora ma
Spirito Santo no è proprio il massimo della chiarezza. È Gesù che
ci ha parlato dello Spirito Santo e lo ha fatto usando due imma-
gini molto chiare perché una richiama l’altra: Il Fuoco e il Vento.
Non è facile parlare di Dio e anche Gesù lo ha fatto usando delle
immagini. Dio compare sotto l’immagine del fuoco: basta ricor-
dare il roveto ardente che apparve a Mosè, la colonna di fuoco
che accompagnava il Popolo d’Israele nella traversata del Mar
Rosso, e le fiamme di fuoco che apparvero sul capo degli apo-
stoli il giorno della Pentecoste. Dio è sempre presente in mezzo
al suo popolo come fuoco che fa vivere e che santifica come si ri-
corda ogni giorno nella Messa “Nella potenza dello Spirito Santo
fai vivere e santifichi l’universo”, ma il fuoco può essere presente
in varie forme: come brace e come fiamma. È il vento che fa di-
ventare fiamma la brace, il vento da vigore e forza al fuoco. Dio,
che è sempre presente nel mondo attraverso il fuoco del suo
Amore di tanto in tanto manda delle ventate forti che rinnovano
“la faccia della terra”. I vari eventi della storia, la presenza dei
Santi non sono che delle ventate di Spirito Santo che rendono
fiamma la nostra brace coperta di cenere. È innegabile la potenza
che scaturisce da San Francesco, da Padre Pio, da Karol Wojtyla,
da Madre Teresa di Calcutta, il cui solo ricordo “rinvigorisce il
cuore”. Certamente la più grande ventata della storia la chiesa
l’ha avuta il giorno della Pentecoste quando la brace si è trasfor-
mata in fiamma da incendiare il mondo. Tutti i giorni facciamo
l’esperienza della nostra povertà, di una vita languente, di una in-
capacità di donare la vita, di una esistenza “né calda né fredda”
ma tiepida che si sperimenta non piacere neppure a Dio. Serve
per la nostra vita personale, per la Chiesa una grande ventata di
Spirito Santo per soddisfare quel nostro desiderio di novità che
solo “Colui che fa nuove tutte le cose” può procurarci. Abbiamo
bisogno della Pentecoste e Gesù l’ha preparata per noi e attende
soltanto che gliela chiediamo.
FAMIGLIA TRINITÀ
Ogni domenica è la festa della S.S. Trinità perché è il giorno di
Dio, la risposta al Primo e massimo comandamento “Ricordati di
santificare le feste”, anche se la Chiesa vuol dedicare alla fine del
periodo Pasquale una domenica particolare al mistero di Dio
stesso che è il primo dei due “Misteri principali della nostra santa
Fede”: L’unità e la trinità di Dio. Per parlare della Trinità bisogna
essere Santi, cioè aver abitato a lungo nella Trinità beata e dopo,
aver parlato, sentirsi incapaci di proseguire nella descrizione del
mistero che ci sovrasta. È stata l’esperienza di sant’Agostino che
lascia incompiuta la sua opera sulla Trinità, come l’evidente espe-
rienza dei pittori mistici a cui il pennello non risponde più alle
necessità del cuore. Basti ricordare la SS. Trinità di Rublov in cui
la grande anima del monaco Andrej Rublof ci ha trasmesso la
forza della luce della Sua contemplazione. Cosa dirò di Famiglia
Trinità? Comincio col dirvi l’impressione che mi ha fatto una
espressione forte del filosofo Massimo Cacciari che rivolgendosi
ai cristiani li esortava così: “Salvate almeno la Trinità che è tutto:
è l’unità nella diversità”. Quanto ha ragione! Il problema più
grave e il rischio tremendo della storia è di identificare l’unità
con l’uniformità. È la tentazione di tutte le dittature: non ammet-
tere un pensiero diverso, una cultura diversa ma uniformare tutto
a Regime mentre gli uomini sono creati ad immagine della Tri-
nità: vivere uniti nella più assoluta diversità che è sinonimo di li-
bertà e di ricchezza. Uniformità è sempre povertà mentre la
diversità è sinonimo di ricchezza. Anche in famiglia non c’è
niente di più squallido dei figli tutti impiegati in banca perché il
padre è bancario o, peggio ancora carabinieri, perché il padre è
dell’arma. Dio non ci crea con lo stampino, ci vuol tutti Santi ma
non santini. La Trinità è la nostra famiglia in cui si respira libertà
in cui non c’è la cultura dell’allevamento ma lo splendore della
foresta in cui si respira il trionfo della vita. L’altro pensiero che
non dobbiamo mai dimenticare è che la Trinità è la nostra Fami-
glia da cui veniamo, in cui viviamo e in cui abiteremo per sem-
pre. San Paolo, parlando agli ateniesi disse che è “il Dio in cui
viviamo, ci muoviamo e siamo” e Dio ci tiene particolarmente
alla libertà dei suoi figli che ripongono in Lui la loro fiducia e la
certezza della vita. Non dobbiamo mai dimenticare che il mes-
saggio fondamentale del Vangelo è che siamo figli di Dio e che
apparteniamo alla Sua famiglia: Dio è nostro Padre, Gesù è nostro
fratello, lo Spirito Santo è la vita della nostra anima. E non siamo
parte onoraria di questa famiglia divina ma il Padre è sempre in
noi perché neppure un capello cada senza il suo permesso. Gesù
è sempre con noi per conformare i sentimenti del nostro cuore a
quelli del suo Cuore. Lo Spirito Santo è in noi per rendere la no-
stra vita divina come la Sua e parteciparci tutta la potenza del-
l’Amore di Dio. Nella fede possiamo anticipare quella che sarà
l’esperienza di tutta l’eternità: vivere nella gloria del Padre, per
mezzo del Figlio nello Spirito Santo.
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la quota associativa a questo periodico che,
essendo “super partes”, intende restare un
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L’ATTUALITÀ, pag. 16
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dia di Finanza); Gen. C. A. Rocco Panunzi; Comm. Dott.
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cati (U.M.S.); Gen. C.A. Bruno Simeone; Prof. Aurora
Simone Massimi (Cavaliere O.M.R.I. e giornalista); Prof.
Giulio Tarro (Scienziato, PhD-Md); Gen. CC. Raffaele
Vacca; Dott. Salvatore Veltri (Direttore Attualita.it).
LA RUBRICA DELLA SALUTE
OLII AROMATICI
Pulire le erbe aromatiche con un canavaccio umido e collocarle
bene asciutte nella bottiglia con olio extra vergine di oliva, chiu-
dere ermeticamente e far riposare al buio per almeno un mese,
prima dell’uso.
COME SI PREPARA UN INFUSO
Una certa quantità di acqua bollente sulle erbe indicate, essic-
cate o fresche, in un recipiente di ceramica o vetro, eventual-
mente si filtra e si beve caldo ma non bollente dopo averlo
dolcificato.
DECOTTO
Le erbe si mettono a freddo in un pentolino di metallo; si copre
e si porta ad ebollizione, a fuoco medio, poi da quel momento si
calcola il tempo prescritto, si spegne la fiamma e si filtra.
FUSILLI ALLA STRACCIATELLA
due grossi pomodori frullati, con due cucchiai di pesto di basilico,
condite con poco olio e sale lessate i fusilli conditeli con il tutto,
aggiungendo, molto parmigiano. Con il vostro sugo potete anche
condire gli gnocchetti cotti.
INSALATA
DI PROSCIUTTO E NOCI
Per 4 persone 150gr. di prosciutto cotto in un
solo pezzo, lo fate a dadini insieme a un mela
con 150 gr di emmenthal, tagliate a listarelle un
cespo di insalata belga, unitela al tutto con i ghe-
rigli di 4 noci, condite con olio sale e pepe, e buon
appetito Liana Botticelli
Qualità e cortesia
al servizio
dei clienti
ANCHE SERVIZIO A DOMICILIO
Punto di distribuzione del periodico
L’Attualità
RICETTA:
MINESTRA DI CARCIOFI
Ingredienti per quattro persone: uno
spicchio d’aglio, 1/2 cipolla tritata,
2 pomodori tagliati a cubetti, 2 car-
ciofi tagliati finemente, 1/4 bic-
chiere di brodo, acqua e dado, olio
extra vergine di oliva. Pulite i car-
ciofi eliminando le foglie dure e il
fianco del cuore, lavate, pepate e ta-
gliate a cubetti le patate, versate in
una padella. Fate rosolare uno spic-
chio d’aglio. Aggiungete brodo e
lasciate insaporire per circa cinque
minuti. Aggiugete circa un litro di
brodo vegetale, portate a bollore .
Fate cuocere e servite con una spol-
verata di pane grattuggiato.
Marina Giudicissi
N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2019
INTERVISTA AL PROF. PIER LUIGI LANDO
(Seconda Parte) D.: prendo ancora parte di una frase da lei scritta e le chiedo. “Da una parte si parla del
diritto ad avere un figlio “come se quelli del nascituro non esistessero” e dall’altra, si ritiene che il fine
giustifichi i mezzi.” Nello stesso modo si decide se abortire o far nascere questo piccolo essere indifeso
che non ha nessuna voce in capitolo. R.: Non sarei il primo a ritenere che, così come stanno le cose (mi
riferisco al livello di evoluzione (maturità) neuropsichica in cui, per già detti comuni metodi impropri,
male informati etc. metodi di allevamento della prole umana) in cui pare si trovi la nostra specie (quindi
non soltanto la nostra popolazione italica), prevalgano motivazioni egoistiche (v. già su citato art. sulle
motivazioni narcisiste) e in proposito mi risuonano nel cranio i versi di colui che pretendo sia il mio Vate
preferito: Giacomo Leopardi nel suo canti “ Il Pastore errante dell’Asia:” Nasce l’uomo a fatica…ma per-
ché dare al sole, perché reggere in vita chi poi di questa consolar convenga?..” etc. Più volte ho affermato
che per la qualità della vita parte che se ne preoccupino di più gli allevatori di capi di bestiame, mentre
per gli umani si fa questione di quantità non qualità!.. (v. la lagna per le “culle vuote!). D.: Sono perfet-
tamente d’accordo con Lei che questa materia è complessa e occorre analizzare e studiare molto per es-
sere certi di aver trovato la risposta giusta. “In particolare la psichiatria ci informa che quando il desiderio
si presenta con caratteristiche di coattività, è particolarmente sospetto: quasi sempre nasconde qualcosa
di diverso nei profondi meandri della nostra psiche. Le sindromi ossessive si accompagnano alle mani-
festazioni altrettanto nevrotiche come le sindromi fobiche, tanto che si parla di sindromi fobico-ossessive.”
Può illustrarci altro al riguardo? R.: per questa domanda potrebbe valere l’affermazione del mio compianto
prof. di Malattie Nervose e Mentali:” I moralisti sono sempre sospetti dal punto di vista morale e psi-
chiatrico” D.: So perfettamente che il mondo non si cambia, ma aiutare a capire i meccanismi di persone
aggressive ed autoritarie e capire i loro comportamenti può aiutare tutti. Le chiedo: i problemi dell’infanzia
non risolti con la mamma a cosa portano?. Ci può illustrare a cosa può portare questa problematica non
risolta? R.: A queste due domande potrei rispondere sinteticamente: A tutto ciò che viene lamentato, de-
nunciato, condannato moralisticamente e giuridicamente. Per le condizioni di disagio generate da ca-
renze affettive e traumi neuropsichici, si pensi alle conseguenze che specialmente pesano sull’inserimento
e sul profitto scolastico che, a loro volta, si ripercuotono in seguito in età post-scolastica. Abbiamo già
detto delle conseguenze che si configurano come fame di mamma, segnatamente quelle delle varie di-
pendenze: A tutto ciò si aggiungano le reazioni e malattie psicosomatiche che alimentano la popolazione
che deve ricorrere a cure medico-chirurgiche e connesse specializzazioni, quelle neuropsichiatriche com-
prese, psicoterapie etc. (consiglierei in proposito il libro di Henri Pradal: Il Mercato dell’angoscia, e ,in
calce, l’articolo: Problemi infantili che si manifestano come degrado morale nelle diverse professioni.
Ma per avere un’idea più puntuale delle più pregiudizievoli conseguenze, basterebbe pensare al fatto
che, oltre a compromettere l’inserimento e il profitto scolastico, la scuola potrà aggravare ulteriormente
i problemi acquisiti nella famiglia sin dai primi momenti di vita, Occorrerà tenere pure presenti le con-
seguenze di problemi risalenti la propri infanzia da parte dei docenti. Si pensi alla risonanza scandalistica
e giuridica che, pur di recente, hanno avuto sui mass media per alcuni comportamenti di operatori spe-
cialmente di scuole primarie. Suggerirei in proposito alcuni miei recenti articoli: Genitori schierati con
i figli contro gli insegnati, ogni educatore non ignori la neurosentinella AMIGDALA! D.: Come si
spiega questo fenomeno? R.: succede che chi, per esempio, abbia subito o vissuto come torti interventi,
interventi, magari ritenuti educativi, dai genitori, ma pure per aver vissuto come abbandono e tradimento,
in specie da parte della mamma, la nascita di un/a rivale (fratellino o sorellina), poi percepisce emotiva-
mente altri bambini - che siano figli o alunni – come controfigure dei suddetti rivali e, transferalmente,
scarica su questi le rabbiose tensioni che o perché non era stato a suo tempo fisicamente in grado o per
altri motivi contingenti di scaricarle, a suo tempo, sugli “effettivi responsabili”. Colgo l’occasione per ri-
levare che rimane per lo più ignorato questo fenomeno per cui si percepiranno emotivamente delle per-
sone (che siano compagni di scuola materna o cuginetti etc.) come fossero quelle ancora più emotivamente
pregnanti dei primi tempi di vita nella famiglia paterna, ma verso le quali non si era stati in grado di rea-
gire impulsivamente, Quindi quelle pulsioni con le connesse cariche di tensioni (cioè delle quote bioe-
nergetiche con cui l’amigdala le aveva caricate rimangono nella “pattumiera” dell’apparato neuropsichico,
sempre, però, pronte alla scarica.. D.: Ho ascoltato per strada un bambino che gridava alla madre ti odio.
Quello che aveva detto questo bimbo è perché cosi facendo si è liberato dall’oppressione di mamma presa
tutta da se stessa, oppure anche dicendo così questo bimbo si sente frustrato non capito e si rende conto
di stare in trappola? R.: Una risposta più attinente al caso sarebbe possibile conoscendo gli attori coin-
volti, per lo meno la madre e il figlio. Tuttavia, quanto detto nella precedente risposta penso che potrà va-
lere pure per questo quesito (V. in appendice, il mio articolo: problemi ifantiichsi manifestano come
degrado morale nelle diverse professioni) D.: questo bimbo sarà in grado di uscire fuori da questa situa-
zione? O sarà un futuro uomo che detesterà le donne? R.: Come già accennato, per fortuna, nel corso
della vita delle sia pur ignorate. risorse umane potranno avere opportunità sia per scaricare tensioni psi-
coemotive - sia per compensare carenze affettive-, di realizzarsi al punto da condurre un livello di vita
nella norma. Mi pare di aver accennato al fatto che ho incontrato persone, cresciute al di fuori della fa-
miglia, con meno problemi rispetto a quelle “educate” da genitori con metodi autoritari, impositivi,
troppo severi etc. Anna Maria Ballarati
LA CARRÀ SARÀ PRESTO UN MUSICAL
Il grande tributo stavolta le arriva dalla Spagna dove lei è amatissima, la nostra Raffaella nazionale
è stata omaggiata con una grande produzione ispirata alla sua vita, a fare da filo conduttore tutte le
sue hit fra situazioni amorose e lavoro. Tutto ispirato alla grande diva che vanta cinquant’anni di
carriera fra il ballo e il canto in televisione, una vita raccontata al pubblico con un musical impor-
tante ambientato negli anni settanta e che rappresenta un grandissimo riconoscimento da parte della
sua seconda patria che la venera tutt’ora come un icona incontrastata. Arianna Paolucci
BUON COMPLEANNO, GEMELLI !
È uno dei segni d’aria e in rapporto al mito dei dioscuri, Castore e Polluce, fondamentante diversi,
ma inseparabili sia nella vita che nella morte. Essi occupavano sempre un posto in rapporto al-
l’inizio di un’epoca nuova ed è per questo che i gemelli simboleggiano il pricipio di
tutte le nascite, nello spazio e nel tempo, ecco perchè, molto spesso, i nativi del
segno sono incostanti. Questa caratteristica non va disgiunta dalla capacità di auto
determinare i propri obiettivi, ad esempio la capacità di concentrare la propria
energia verso un unico scopo, la adattabilità alle circostanze ecc. Governati da
Mercurio-Ermes, pianta delle comunicazioni e trait-d’union tra la vita e la morte,
tra il cielo e la terra, il visibile e l’invisibile, sono in affinità, secondo la loro eti-
mologia, con Gamos, che significa unione, matrimonio.
Sono due parti che li rendono veri artisti. Fisicamente sia uomini che donne sanno mantenere una
psiche e un aspetto giovanile anche in età avanzata. Marina Giudicissi