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PERIODICO DI CULTURA NEO-ILLUMINISTA

NUMERO 24 NOVEMBRE 2015 (ANNO IX N.2)

QUALCOSA

w w w.c iv i l t a l a ica.it

cambiato?

Alessandro Chiometti

PAPA FRANCESCO I
t r a

l e l e f a n t e

i l

g a t t o p a r d o

Noi siamo cattolici, non escludiamo mai! accogliamo, assorbiamo e ci adattiamo!


Io sono cattolico e pretendo che la mia Chiesa resti ferma l dov da duemila
anni, sotto la croce di Cristo a fianco di Maria
PROPETARIO ED EDITORE
Associazione Culturale Civilt Laica,
Via Carrara, 2 - 05100 Terni
e-mail: redazione@civiltalaica.it

DIRETTORE RESPONSABILE
Sergio Moscatelli

COMITATO DI REDAZIONE
Alessandro Petrucci, Alessandro Chiometti, Marcello Ricci, Valentina Della Bella,
Federico Piccirillo, Eraldo Giulianelli
Stampato per lAss. Cult. Civilt Laica dalla Tipografia Visconti - Terni
Autorizzazione del Tribunale di Terni n.
03/07 dell/8 Marzo 2007

GRAFICA

Katapulta Design di Agnieszka Goclowska


http://katapultadesign.eu

IMMAGINE IN COPERTINA
Katapulta Design

Le due frasi, in evidente antitesi fra di


loro, sono pronunciate da due personaggi molto attivi nel mondo cattolico
locale. Chi pensa che sia facile definire i cattolici dovrebbe partire da qui
e trovare cosa unisce due visioni cos
enormemente contrapposte.
Non c bisogno di tirare in ballo lOpus Dei o la Teologia della Liberazione
per evidenziare quanto siano profonde le divisioni in seno al cattolicesimo,
recentemente se n accorta anche
lUccr (Unione Cristiani Cattolici Razionali) che fra le varie realt cattoliche si litiga troppo.
Come si pone Papa Francesco I di fronte a una Chiesa che necessita di cambiamenti radicali per restare al passo
con i tempi ma che una parte consistente dei suoi fedeli non vuole che
cambi nulla della sua dottrina?
La risposta a questa domanda non
facile perch Bergoglio ci ha abituato a scatti avanti mediatici alternati
dallassoluto immobilismo sul lato
pratico (trasparenza dello Ior a parte,
ma li stato costretto).
La frase pi famosa dellattuale papa
probabilmente chi sono per giudicare un gay? che decontestualizzata ed
estrapolata dal discorso a cui apparteneva ha in un sol colpo azzerato tutte
le diffidenze anticlericali del giornale
pi venduto dItalia e convertito allateismo devoto lottuagenario Scalfari
delle cui sviolinate al pontefice non ne
possiamo davvero pi.
Ma in questi due anni in realt abbiamo assistito ad un progressivo imbarbarimento del mondo cattolico contro
gli omosessuali. Gli attacchi vergognosi al ddl Cirinn, che voleva cancellare
parte delle discriminazioni (riconosciute anche in sede europea) al quale gli omosessuali sono sottoposti nel

nostro paese, effettuati in piazza con


le sentinelle in piedi e il secondo
family day supportato da gente come
Adinolfi che di famiglie ne ha due, e
in parlamento con le lobby trasversali
cattoliche che da trentanni affossano
quasi tutte le leggi per lestensione dei
diritti civili, non ha consciuto tregua.
La guerra mass mediatica che hanno costruito inventandosi un nemico
inesistente, la teoria del gender che,
come sanno tutti coloro che si informano prima di aprire bocca e dargli
fiato, non esiste ma terrorizza i benpensanti grazie alla disinformazione
organizzata che racconta di alunni
costretti a masturbarsi a due anni di
et o anche prima, non solo non ha
ricevuto stop dalle gerarchie vaticane, ma ha trovato in Papa Francesco
I uno sponsor di eccellenza quando il
15 Aprile 2015 questo ha dichiarato
La teoria del gender espressione di frustrazione e rassegnazione che mira a cancellare la differenza sessuale.
Ma chi Bergoglio per giudicare un
gay, per lappunto? E chi sono i cattolici per deformare impunemente anni
di studi di genere (quelli si che esistono) in una ridicola teoria del gender
che non applicherebbero neanche i
frequentatori del Muccassassina di
Roma? Chi sono queste fantomatiche
associazioni cattoliche o sedicenti tali
che non hanno neanche un referente
per paura che diventi legge laggravante di omofobia sui reati di diffamazione e aggressione? Chi sono queste
persone che negano lesistenza dei
casi di omofobia nel nostro paese e
non cambiano idea neanche di fronte
alle foto dei lividi delle vittime di aggressione? Chi questa gente che pensa di poter giustificare i propri pregiudizi medievali sfruttando i bambini e

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millantando di dover difendere i loro


diritti? Chi questa gente convinta
che costringere un bambino ad andare in orfanotrofio piuttosto che
con il compagno o la compagna del
genitore omosessuale significa difendere i suoi diritti?
Sono cattolici. O per lo meno si
definiscono tali.
Frei Betto, cattolico anche lui, diceva
pochi giorni dopo lelezione di Papa
Francesco I in un incontro pubblico
che la teologia morale cattolica
oggi impresentabile. Occorre quanto
prima che la Chiesa smetta di parlare di sessualit solo a fini riproduttivi,
smetta di continuare a parlare
dellomosessualit come una devianza o una malattia, smetta di imporre il celibato ai preti e che smetta di
escludere le donne dagli incarichi
sacerdotali. Estamos en el lmite de la
resistencia de estas cuestiones ha sentenziato in uno spagnolo che non necessitava traduzione.
Frei Betto viene dal Brasile, un paese dove la Chiesa Cattolica passata
dal rappresentare oltre il 95 percento della popolazione a rappresentarne meno del 65 percento in circa
trentanni. Forse per questo che ha
le idee cos chiare su cosa deve fare
quellistituzione per sopravvivere al
secolarismo.
Poi c chi pensa che la Chiesa sia ferma da duemila anni a fianco di Maria
sotto la croce negando duemila anni
di storia, negando la natura stessa del cattolicesimo, negando tutto
quello che stato da Paolo di Tarso
in poi.
Papa Francesco I ha poco tempo,
deve scegliere se far alzare in piedi
la struttura elefantiaca della Chiesa
e lentamente (com inevitabile per
una struttura millenaria) iniziare
un cammino che la liberi da fardelli
goffi, imbarazzanti ed impresentabili; oppure continuare a fare dichiarazioni di facciata estemporanee in
modo che lenfasi dei mass media
continui a dipingere una Chiesa che
non esiste, con le foglie di fico dei sacerdoti di base a coprire i lussi millenari dei potenti reazionari.
Questi due anni, di certo sono stati
spesi in questultima direzione.

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Alessandro Petrucci

PAPAREBRANDING
Nessuno tema per il temine che ho
appiccicato a PAPA nel titolo. cosa
semplice. Nella tecnica pubblicitaria il rebranding un processo atto
a dare ad un prodotto o ad una organizzazione una nuova immagine,
al fine di renderla pi attrattiva e
di successo. fatto comune che la
qualit intrinseca rimanga poi la
stessa di prima.
Il coltissimo ma grigio e ormai inadatto ai tempi Papa Ratzinger ebbe
il coraggio e il buon senso di dimettersi (non accadeva dal 1415). Fu
eletto al Soglio di Pietro Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco I, gi
sconfitto da Ratzinger nel conclave
del 2005. Forse i tempi non erano
maturi. La banca Lehman Brothers
doveva saltare in aria, con le conseguenze che sappiamo, solo ne 2008.
Che centra? Pi avanti.
poi di grande importanza mostrare quale fosse lo stato delle fedi
a ridosso dellelezione di Jorge Mario. Unanalisi fondata su ricerche
serissime. Dati alla mano, le varie
confessioni si dovrebbero estinguere in nazioni come Australia, Repubblica Ceca, Finlandia, Paesi Bassi
e Svizzera. Dalla secolarizzazione
non si salva nemmeno la cattolicissima Irlanda. E lItalia, il paese in
cui linfluenza vaticana maggiore?
Beh, la sua immagine sta passando
da quella di Paese cattolico a Paese
genericamente cristiano.
Eccoci dunque alla sera del 13 marzo 2013: Jorge Mario, appena eletto,
si affaccia al balcone in Piazza San
Pietro e, stracciando una ponderosa tradizione, si rivolge ai fedeli
con uno schietto: Fratelli e sorelle,
buonasera!. Limmagine fa immediatamente il giro del mondo e produce commozione indicibile. Poi,
snobbata la limousine papale, salta
sullautobus insieme agli altri cardinali. Lo stupore mediatico cresce.
E anche lentusiasmo, soprattutto
in tanti, i quali, senza magari aver

perso la fede, avevano perso fiducia nei rappresentanti della Chiesa e nelle sue ripetitive gerarchie.
Bergoglio conosce bene la logica
dellepoca mediatica. Cosa desidera limpaurita e disorientata gente
di oggi? Qualcuno di vasta notoriet e potenzialit che li rassicuri,
dichiarando di appoggiare le loro
pi urgenti richieste, dalla giustizia
sociale, alla pace nel mondo, alla difesa dellambiente naturale. In seguito lo vedremo esibirsi in mirati
espedienti mediatici atti a fornire
di s una immagine amicale, semplice, generosa, di Papa della porta
accanto, per cos dire. Come mostrarsi in TV mentre mangia in una
mensa della Caritas in amabile compagnia, tanto da far perdere di vista
il fatto che quegli altri sono costretti a mangiare l tutti i giorni, se vogliono sopravvivere, poi lo vediamo
mentre si paga il conto di un albergo, e poi lo si vede salire su un aereo portandosi a mano una borsa(*).
Non sono un privilegiato, sono uno
di voi, sembra vederlo dire. In questo per, ricordiamolo, battuto sul
tempo da quei non pochi onorevoli
ai quali ormai piace recarsi in parlamento in bicicletta, e cosette simili. E quelle sue affermazioni! Per
motivi di spazio ne cito una sola, ma
forse la pi importante: Io sogno
una Chiesa povera, per i poveri.
Ora, per capire cosa intenda con
Chiesa povera bisognerebbe immergersi nel vago e ambiguo modo
di esprimersi, tipico dei chierici. Se
una povert materiale, quella che
intende realizzare, coerentemente,
del resto, col nome che si scelto,
i problemi paiono insormontabili,
perch tecnicamente unimpresa
al limite delimpossibile disfarsi in
tempi ragionevoli di 700 mila immobili (115 mila
dei quali in
Italia)
per
un valore di

p.5

Articolo continua

F R AT E L L O

S O L E ,

S O R E L L A

L U N A . . . .

E LA NOSTRA MADRE TERRA?


Valentina Della Bella

Cambiamento la parola chiave nellEnciclica sullambiente di Papa Francesco


per la salvaguardia del nostro Pianeta, ma rimangono delle sottili ambiguit.
Era stata annunciata.
Gli ambientalisti, ma non solo, laspettavano da mesi.
E dopo questa grande attesa mediatica, arrivata finalmente lEnciclica Laudato SI del Papa, che
richiama nel titolo il Cantico delle
Creature di San Francesco, e con la
quale la questione ambientale ha
definitivamente varcato la soglia
del Vaticano.
E stata anche definita, giustamente,
lEnciclica ecologica, non a caso.
Il termine Ecologia, con il quale
si indica lo studio dellambiente naturale e delle relazioni degli organismi fra loro e con il loro ambiente,
deriva dai termini greci oikos che
significa casa, posto per vivere,
ambiente nei pressi delluomo
e logos, cio discorso,studio
(Ernst Haeckel, 1869). E Papa Francesco nella sua Enciclica usa proprio
il termine di casa comune per indicare il Pianeta Terra.
Ma dopo una tale grande attesa, la
pubblicazione dellEnciclica non
ha suscitato limpatto mediatico che ci si aspettava, almeno in
Italia. I giornali e i mass media
italiani infatti ne hanno parlato
in realt in modo molto limitato. Forse perch rappresenta per
certi versi unEnciclica scomoda, che

parla di ecologia integrale e di


decrescita, e che tratta in 192 pagine della connessione fra le grandi
questioni globali a partire dal cambiamento climatico e la perdita di
biodiversit, passando dalla finanza
allo sfruttamento delle risorse, dal
predominio delle multinazionali
allaccesso allacqua, affermando
che la crisi ecologica non si risolve
senza affrontare il degrado sociale.
Leggendola, insomma, anche un laico sensibile ai grandi temi ambientali pu ritrovarsi piacevolmente
sorpreso nel trovare parole che annoverano tra i peccati delluomo la
distruzione della diversit biologica, la compromissione dellintegrit della terra, il contributo al cambiamento climatico, la distruzione
delle foreste naturali e delle zone

umide, linquinamento delle acque,


del suolo, e dellaria. E ancora, parole che affermano che necessario
investire molto di pi nella ricerca e
porre lattenzione al funzionamento degli ecosistemi e alle specie in
via di estinzione.

Occorre ricordare che gli


ecosistemi intervengono nel sequestro dellanidride carbonica,
nella purificazione dellacqua, nel
contrasto di malattie e infestazioni, nella composizione del suolo,
nella decomposizione dei rifiuti e
in moltissimi altri servizi che dimentichiamo o ignoriamo
(Sez. 140 ).

Non dimentichiamo per che il


Papa gesuita, e questa enciclica va letta anche in cerca
di vaporose, sottilissime,
ambiguit.
Una evidente criticit
del messaggio papale
connessa con il passaggio dellEnciclica
che riguarda la crescita demografica
ritenuta pienamente compatibile
con uno sviluppo
integrale e solidale.
Come ignorare che
il tasso di crescita della popolazione
umana aumentato
cos significativamente
a partire dalla Rivoluzione
Industriale raggiungendo in

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duemila miliardi di euro,


Articolo continua di una riserva
aurea di oltre
7 miliardi, ed
azioni per 100 milioni di euro. S, questo lammontare dei beni ecclesiastici. E poi lidea di una Chiesa materialmente povera impatterebbe con
quella che ancora oggi la dottrina sociale della Chiesa, che pu essere
riassunta in un celebre modo di dire
partenopeo: Se nu ce sta o signore, a o puritto chi laiuta?. Ma tanto
Jorge sa bene che pu rifugiarsi nel
vago. Nessuno gli chieder ragione.
In fondo: il Papa, o no?!

furono arrestati e torturati. Le testimonianze del teologo Ruben Dri e del


giornalista Horacio Verbitsky sono
chiare e lasciano pochi dubbi. Dri usa
lespressione malignit perversa (In
web: il lato oscuro di Papa Bergoglio
movimento anti NWO).

Ma chi Bergoglio, gesuita argentino? Come argentino, sopravvissuto


indenne ad una delle pi sanguinarie
dittature fasciste della storia, che impervers in quel paese dal 76 all 83.
Anzi, anche se oggi si tenta di negarlo,
ne fu quasi certamente complice. Con
una manovra di raffinata doppiezza,
riusc a mettere nelle mani del regime
due sacerdoti, tra i principali esponenti della Teologia della Liberazione,
Orlando Yorio e Francisco Jalics, da lui
definiti: pericolosi sovversivi. I due

Ma torniamo al piano di rinnovamento del marchio che Francesco sta


tentando, e sveliamone il fine vero.
Ebbene, qui viene alla luce tutta limportanza del suo essere gesuita. Il
primo Papa gesuita della storia! Non
per caso. Troppo ci sarebbe da dire
su storia e funzione di questordine, a
dir poco famigerato, ma per quel che
qui ci riguarda, si pu dire che la sua
ragion dessere quella di operare al
fine della distruzione dello Stato come
oggi viene concepito, per sostituirlo
con un ordinamento di tipo altro
parolone sinarchico. Ma anche
qui, semplice: sinarchia: Ipotetico governo occulto che decide le sorti
politiche ed economiche di un Paese o
del mondo intero (Dizionario Zingarelli). Orbene, proprio un processo
del genere quello che investe il mondo ai giorni nostri; se non generato,
certamente accelerato dalla crisi den-

due secoli quella che viene definita


una vera esplosione demografica?
Le risorse naturali sono divenute
inadeguate per tutti gli uomini sulla terra con le notevoli conseguenze
ecologiche e sociali che conosciamo.
Si trova unulteriore sottile ambiguit anche nel passaggio dellenciclica in cui si afferma che la difesa
della natura non compatibile con
la giustificazione dellaborto.
Ma ce n unaltra ancora, molto
meno sottile, di ambiguit. Se lindustria fossile ritenuta dal Papa
la principale responsabile dei cambinamenti climatici, manca ancora
alla Chiesa un tassello fondamentale
per un vero e radicale cambiamento
in campo ambientale: disinvestire il
suo immenso patrimonio dai fondi
petroliferi. Perch se peccato contribuire al cambiamento climatico,
lo senzaltro investire su di essi.
Comunque, in attesa di pi seri prov-

vedimenti da parte della Banca del


Vaticano, se cattolici, e non, seguissero lEnciclica non sarebbe male,
anzi, si trarrebbe qualche beneficio
per le attuali e future generazione
e per il nostro amato pianeta Terra.
Molto recentemente anche Obama, che si espresso positivamente
sullEnciclica nonostante gli
U.S.A., insieme alla Cina, siano tra le
pi grandi potenze economiche del
Pianeta per le quali si apre una sfida,
in un suo videomessaggio ha parlato
del cambiamento climatico come un
problema non delle generazioni future ma come un dato di fatto certo.
Vedremo cosa scaturir dallincontro tra Obama e Bergoglio previsto
per settembre in vista del Convegno
Mondiale sul Cima in programma
per dicembre a Parigi (COP 21). Ci si
auspica in questo caso un maggiore
impatto pubblico.
E i nostri politici? Sembrano non in-

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tro cui ancora ci troviamo (ecco il riaggancio col 2008), e la cui peculiarit
che esso prevede un sempre pi fitto intreccio tra economia e religione.
La separazione tra Stato e Chiesa ottocentesca, per Cavour libera Chiesa
in libero Stato, era avvertita come il
miglior modo di proteggere la peculiare identit di enti profondamente
diversi. Nel declino odierno dello Stato nazionale e delle organizzazioni religiose tradizionali, la proposta di una
libera fede in libero mercato va in
direzione opposta (Marco Ventura,
La santa alleanza tra business e fede
La Lettura 020815).
Conclusione. Se Bergoglio e chi di
lui meglio!.. Uno specialista! riuscir nellintento, lorganizzazione
ecclesiastica rivestir ancora una posizione di preminenza nel mondo come(io preferisco aggiungere forse)
lo conosceremo. Sinarchico. Tutto il
resto potr essere sacrificato.
Nota (*) La ormai celebre borsa nera
della quale, come ha argutamente
osservato un lettore de LEspresso,
allarrivo non c pi traccia.

teressarsi a questa tematica globale.


Sembrano comportarsi come le cicale della favola di Esopo che destate
cantano mentre le formiche lavorano per prendere in anticipo i dovuti
provvedimenti al fine di fronteggiare larrivo del rigido inverno.

Che gli esseri umani distruggano la diversit biologica [...]; che


gli esseri umani compromettano
lintegrit della terra e contribuiscano al cambiamento climatico,
spogliando la terra delle sue foreste naturali o distruggendo le sue
zone umide, che gli esseri umani
inquinino le acque, il suolo, laria:
tutti questi sono peccati.
(Sez. 8 Enciclica Laudato Si)

Federico Piccirillo

Un papa rivoluzionario?
Loperazione di marketing che da pi
di due anni la Chiesa sta mettendo in
atto, per recuperare consensi, e che
ha come protagonista papa Francesco,
non poteva esimersi dallandare a pescare anche nelle frange della sinistra.
Ebbene ci riuscita, visto che molti
considerano lultima enciclica papale,
Laudato s, una rivoluzione.
Possiamo dire, scimmiottando anche
leader storici della sinistra ora in
pensione come Fausto Bertinotti, che
Jorge Mario Bergoglio ormai lorizzonte del socialismo e dellanticapitalismo?
Analizziamo la questione sotto alcuni
aspetti.
In primo luogo, lenciclica del papa,
in tema di dottrina sociale, non fa che
riproporre le tesi esposte da papa Leone XIII nella Rerum novarum, pi di
un secolo fa. La prospettiva sempre
quella secondo cui la propriet privata un diritto inalienabile, ma allo
stesso tempo il suo uso e il suo scopo devono sempre essere destinati al
benessere collettivo, e sopratutto dei
meno abbienti e dei pi disperati. Sostenere questo significa ammettere la
legittimit di un sistema fondato sulla propriet e, di conseguenza, sulla
competizione e la concorrenza. Il papa
fa anche un appello alla cooperazione
ed alla solidariet. Viene da chiedersi come sia possibile che detentori di
propriet possano pensare di spingere le loro attivit verso la cooperazione quando per rimanere in piedi
necessario che scavalchino il proprio
concorrente. La dottrina della Chiesa una forma di economia sociale
di mercato, che ceca di rattoppare le
storture del sistema capitalistico, senza metterlo in discussione alla radice.
In termini pi semplici, papa Francesco, usando uno stile comunicativo
pi toccante rispetto a quello dei predecessori, continua ad affermare che
valido un sistema in cui pu essere
curata in molti modi (carit, assistenzialismo) la piaga sociale della povert, ma che, allo stesso tempo, non
smette di generarla. Daltro canto se si
afferma la legittimit di un istituzione

giuridica come la propriet privata,


condizione essenziale per il conseguimento del profitto individuale, come
ci insegna Marx, difficile aspettarsi
che il proprietario accetti di non guadagnarci sopra almeno in buona parte,
e di farne un uso sociale e collettivo.
Con questo non voglio dire che leconomia sociale di mercato, in un momento come questo non debba essere
considerata una meta da raggiungere,
dico solo che questa sempre stata la
posizione della Chiesa, e che quindi
non vedo elementi innovativi. Veramente rivoluzionario sarebbe stato il
mettere in discussione alla radice il
concetto di propriet privata, parlando di propriet condivisa, mettendo
in risalto limportanza di sperimentare nuove forme di organizzazione
aziendale come lamministrazione fiduciaria o le cooperative autogestite
dai lavoratori, il che eliminerebbe la
mentalit concorrenziale e competitiva, poco compatibile con lagognata
solidariet di cui parla il pontefice, e
incoraggiando il mutualismo, basato
sul principio delluguaglianza sociale,
ma anche della parit di responsabilit di gestione. Il tutto rifiutando allo
stesso tempo sia lattuale sistema capitalistico, sia un ritorno, che sarebbe
devastante, al comunismo statalistico,
i cui effetti sono noti a tutti. Tutto ci
non utopia impossibile, basti pensare
allesperienza meravigliosa realizzata
da Adriano Olivetti con la sua azienda,
e con il suo Movimento di Comunit.
In secondo luogo, vorrei soffermarmi sulla denuncia che il papa fa della
societ dei consumi di massa, della
megamacchina del potere mediatico
e della strategia del bisogno indotto
che essa applica, riecheggiando echi
pasoliniani. Bergoglio attacca il primato della finanza e delleconomia sul
potere politico, che dovrebbe essere
il luogo dove vengono prese le decisioni miranti al benessere collettivo,
e non dei poteri forti. Inoltre, il pontefice propone di adottare un nuovo
stile di vita improntato sui principi
della decrescita felice , pi sobrio,
che rifugga gli sprechi, e che badi non

tanto allavere, quanto allessere,


volendo parafrasare Erich Fromm.
Non contesto nulla. Dico soltanto che
si tratta di pura retorica. Oltre che con
le parole, la societ si trasforma con
i fatti e con lesempio. Qualche gesto
di umilt di facciata, come quello di
portare al collo un crocifisso di ferro
e non di oro, poco contribuiscono a
cambiare la realt quando in seno alla
Chiesa rimangono ancora esponenti
gerarchici che vivono nel lusso, senza
contare il fatto che a parole viene predicata la povert, mentre nei fatti la
Chiesa ancora si rifiuta di voler pagare
lICI sui suoi beni ed uffici, e continua
a pretendere che sia lo Stato a pagare
gli insegnati di religione nelle scuole
pubbliche, nominati per dalla Chiesa
stessa. Non si esita mai a rimuovere un
prete, perch magari ha benedetto lamore di due gay; perch con la stessa
tenacia non si inizia a rimuovere chi,
nella Chiesa, non mette in pratica i valori della semplicit , della solidariet
e della condivisione, tanto sbandierati
in questenciclica?
In terzo ed ultimo luogo, il papa indirizza un appello ai governi nazionale
affinch attuino riforme sociali. Tutto questo viene fatto partendo dalla
premessa che bisogna favorire il bene
comune perch Dio ha creato il mondo
per tutti. Le argomentazioni del pontefice vengono presentate, facendo
sempre riferimento a passi biblici in
cui viene ribadito che il ricco e il povero hanno uguale dignit poich entrambi creature di Dio, o che lingiustizia commessa dal forte sul debole
da combattere, in quanto sovverte
lordine delle cose voluto ancora una
volta da Dio.
In merito a ci, voglio ribadire che i
governi nazionali devono agire sempre in base ad unetica che risulti valida etsi Deum non daretur, volendo citare
Ugo Grozio, ovvero unetica valida a
prescindere dallesistenza di Dio.
Sulla base di tutto ci, concludo ritenendo di gran lunga iperbolico definire questenciclica una rivoluzione,
e papa Bergoglio il nuovo alfiere del
socialismo e dellanticapitalismo.

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Marcello Ricci

Ergastolo e pena di morte


due cambiamenti simbolici ma significativi

Lascio solo per un attimo le mie convinzioni anticlericali perch preso da una forma di buonismo, che
mi costringe a mettere laccento su alcune cose buone
fatte da papa Francesco. Che sia chiaro che in materia
dottrinale non ha cambiato nulla della posizione della
Chiesa: divorzio, aborto, testamento biologico, coppie di fatto,
omofobia,
fecondazione
assistita ecc. Tuttavia
ci sono alcuni punti
su cui stato veloce,
come solo nello stato
vaticano in quanto
monarchia assoluta
era possibile fare,
e sono lergastolo e
la tortura. Ebbene
papa Francesco con
un tratto di penna li
ha aboliti entrambi. Per

quanto riguarda lergastolo dobbiamo dire che lo stato


vaticano con questa decisione supera perfino il nostro
codice penale, che ancora prevede lergastolo ostativo,
quello cio da cui non si esce mai, portandosi allavanguardia in questo campo anche rispetto alle democrazie
moderne. Quindi il Vaticano in quanto stato, avendo gi
da tempo abolito anche la pena di morte, si mostrato
pi democratico di alcune stati occidentali che vantano una democrazia pi avanzata. Per quanto riguarda
la tortura papa Francesco lha abolita nel proprio stato,
cosa che noi in Italia non siamo ancora riusciti a fare a
causa dellopposizione delle destre. Se si pensa alla storia della Chiesa nei secoli, quando la tortura, lergastolo e la pena di morte erano allordine del giorno come
strumenti di salvezza per le anime, la posizione attuale
la possiamo definire progressista. Papa Francesco ha
anche ribadito la posizione della Chiesa sul problema della immigrazione, scontrandosi con le destre
salviniane, razziste e xenofobe e anche questo sa di
progressismo.

Il problema del giorno:

la Comunione ai risposati
Abbiamo un papa gesuita. Bella scoperta - direte voi - e allora? Allora,
cari miscredenti, sappiate che nei
giorni scorsi stata presentata al
Santo Padre una proposta elaborata
da una apposita commissione di cardinali e teologi che dovrebbe risolvere il problema, divenuto scottante
ed attualissimo, relativo alla somministrazione del sacramento della comunione ai cattolici risposati. Forse
la cosa non fa n caldo n freddo alle
persone indifferenti ed insensibili ai
problemi della dottrina e della fede,
come si dice di voi atei, ma a me la
cosa d da pensare , e parecchio. Non
per motivi di afflato religioso, intendiamoci, ma perch mi pongo, ide-

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almente, nella veste del Santo Padre


in quanto gesuita e pertanto mentalmente predisposto alla disamina
scrupolosa dei vari casi di colpa, ai
vari distinguo, alle sottigliezze teologiche che un gesuita allenato non
pu non utilizzare immediatamente
e, direi, inconsciamente, quando gli
viene sottoposto un quesito di natura spirituale. La casistica, come voi
atei ben sapete, larte elaborata e
perfezionata dai gesuiti relativamente alla scrupolosa e metodica analisi
dei casi di peccato, veniale o mortale, nei quali un credente pu venirsi
a trovare, tanto vero che casuisti
venivano chiamati proprio i gesuiti in
quanto specialisti in questa tecnica

Eraldo Giulianelli

teologica. Tanto per fare un esempio:


quando papa Alessandro VII ( 16551667 ) sottopose un preciso quesito
allordine dei Gesuiti ovvero quale
fosse il grado di peccato del fedele che
baciasse una donna con lui non canonicamente sposata , si sent rispondere che si commette peccato veniale se
il bacio dato di sfuggita, lievemente, su una guancia o altra superficie
esposta ( mano o avambraccio), ma se
il bacio dato in bocca allora... allora
bisogna distinguere: se avviene senza che la lingua tocchi laltrui lingua
siamo ancora
nel campo del
veniale ma se il
contatto avvie-

p.8

Articolo continua

ne e si incontrano canini e incisivi


...allora il peccato diventa mortale, e mortalissimo diviene se la
Articolo continua lingua arriva al livello dei molari.
Non ci credete? Vi sottopongo poche righe tratte dalla Theologia Moralis del santo e dottore della Chiesa Alfonso de Liguori che, pur non essendo
dellordine dei gesuiti, aveva di costoro perfezionato la
metodica:
Ci sono parti del corpo, seno, braccia, cosce, che sono
molto pi ignobili nella donna che nelluomo. Le parti del
corpo ignobili vale a dire le parti sessuali e quelle immediatamente vicine ( partes inhonestae, turpes, obscenae) delle donne non possono essere guardate o toccate
senza commettere peccato mortale: baci e toccamenti,
anche lievi, sia delle loro parti nobili che delle meno nobili sono peccato mortale qualora si verifichino per piacere
sessuale, cos il lieve tocco della mano di una donna pu
essere peccato mortale se accade per fini impuri.
Torniamo dunque alla proposta elaborata dalla commissione di cui sopra: ebbene i dotti cardinali e teologi hanno proposto che ai coniugi risposati il sacramento della
comunione possa essere concesso ma soltanto dopo un
percorso penitenziale di un anno con lassistenza di un
sacerdote appositamente addestrato e, badate bene, soltanto una volta allanno, esattamente a Pasqua.
Io immagino cos lincontro con il papa gesuita.
- Santo Padre , la commissione propone alla Santit Vostra che la santa comunione possa essere somministrata
ai risposati una volta allanno, in occasione della resurrezione del Signore, a Pasqua.
- E una proposta giusta e condivisibile ma...generica, mi
pare.
- ????
- Voglio dire, bisogna esaminare caso per caso, occorre
distinguere. Se il risposato si unisce con una donna,
mettiamo, che alla sua prima esperienza matrimonia-

ULTIMA ORA
Abbiamo aspettato a far uscire questo
numero di Civilt Laica. Abbiamo aspettato per valutare quello che sarebbe
successo con il viaggio americano di
Papa Francesco I e con il Sinodo sulla
famiglia che durato fino alla fine di
Ottobre.
In entrambi i casi possiamo dire che le
aspettative di chi attendeva(e senzaltro continuer ad attendere) rivoluzioni e innovamenti dottrinali da questo
Papa sono state ampiamente deluse.
Nel viaggio americano non solo questo
Papa non ha detto nulla di nuovo o di
rivoluzionario (se non per i ridicoli
negazionisti dei mutamenti climati-

le, ebbene costei non pu avere la stessa pena del marito.


Concorre, vero, alla colpa di costui ma essendo la prima
sua esperienza , la pena per lei va dimezzata, quindi a lei
la comunione sar concessa ogni sei mesi. Se poi il risposato si unisce con una vedova , allora per costei , colpevole di una prima unione carnale, la comunione sar concessa ogni otto mesi, da calcolare sul calendario liturgico.
- E se anche il coniuge risposato?
- Allora entrambi saranno comunicati una volta allanno
ma, per poter meglio distribuire la grazia sacramentale
alla famiglia neo-formata, il marito sar comunicato a Pasqua e la moglie a Natale.
- Allora siamo a posto?
- Ahim, no. Dobbiamo considerare la presenza della prole! Se il primo matrimonio ha dato figli ad uno dei neo-coniugi, costui rester senza comunione per un anno e mezzo mentre laltro neo-coniuge aspetter solo un anno. Se
poi entrambi avessero avuto figli dal primo matrimonio
lattesa sar di un anno e tre quarti per ciascuno cominciando a contare lanno liturgico dal mese del secondo
matrimonio. Per fare un esempio: se il nuovo sposalizio
avviene a Settembre 2015 , la prima ostia sar distribuita
a entrambi allAvvento del 2016, con lo sconto di tre mesi
ma se dovessero ri-sposarsi a Dicembre 2015 riceveranno
il santissimo sacramento a Pasqua 2017.
- E se avessero avuto figli anche dal secondo matrimonio?
- In questo caso aggiungeranno un periodo di astinenza di
tre mesi del calendario lunare da cui saranno per eccezionalmente dispensati nel caso di una eclissi anche parziale di luna.
- Certo, se il Signore non avesse istituito quel sacramento
la sera dellultima cena ci saremmo risparmiati tutti questi laboriosi e complicati calcoli...
- Dobbiamo essere generosi con Lui. Non per niente il
prossimo Giubileo si chiamer Della Misericordia! Lo
perdoneremo!

ci) ma ha rivendicato il diritto alla


sedicente obiezione di coscienza
quando le leggi non collimano con
la teologia cattolica e tanto per far
capire che non c chiesa per gli omosessuali ha incontrato in udienza privata (regalandole finanche un rosario)
Kim Davies, la pasionaria che negava le
licenze di matrimonio agli omosessuali negli Usa anche al costo di andare in
carcere per inadempienza del proprio
dovere (era una funzionaria pubblica).
Evidentemente il fatto che la stessa
stata sposata quattro volte ed ha divorziato almeno tre volte passa in secondo
piano rispetto a cotanta dimostrazione
di integralismo religioso.
Abbiamo infine aspettato il Sinodo sulla
famiglia che a sentir qualcuno doveva
produrre cambiamenti epocali. Di epo-

cali come al solito ci sono stati solo i veleni e i colpi bassi che si tirano a vicenda le opposte fazioni della Chiesa (con
lultima notizia, che dicono essere falsa,
sul tumore benigno del Papa che la dice
lunga di quanto siano chete le acque
nellambiente vaticano); ma di novit
dottrinali neanche lombra.
Speriamo davvero che, di fronte allevidenza, i nuovi atei devoti (modello Scalfari 2.0 per capirsi) riacquistino il senno
e smettano di produrre chilometri di
articoli ad ogni banalit pronunciata da
Francesco I.
sempre pi evidente che questo Papa
solo una colossale operazione di marketing. Peraltro neanche ben riuscita
stando alle ultime notizie sulla continua secolarizzazione del paese.

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