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FORM 42”
DIRITTO COSTITUZIONALE
IL CANDIDATO
Garofalo Sebastiano
Anno di Corso
2019/2020
INDICE
CAPITOLO 1
1. FORME DI GOVERNO
2. LA COSTITUZIONE
3. I PRINCIPI FONDAMENTALI Parte 1
4. I PRINCIPI FONDAMENTALI Parte 2
5. GLI ALTRI PRINCIPI FONDAMENTALI
6. LIBERTA’ PERSONALE E DOMICILIARE
7. LA LIBERTA’
CAPITOLO 2
1. LA LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO
2. GARANZIE IN TEMA DI GIURISDIZIONE
3. RAPPORTI ETICO SOCIALI
4. LE GARANZIE DEL LAVORO
5. I RAPPORTI POLITICI
6. IL PARLAMENTO
CAPITOLO 3
1. REGOLAMENTI PARLAMENTARI
2. OPINIONI ESPRESSE E LIBERTA’ PERSONALE
3. LA FUNZIONE LEGISLATIVA Parte 1
4. LA FUNZIONE LEGISLATIVA Parte 2
5. IL REFERENDUM ABROGATIVO
6. ELEMENTI DELREFERENDUM
CAPITOLO 4
1. LEGGI DI INDIRIZZO E CONTROLLO
2. LA MANOVRA FINANZIARIA
3. GLI ATTI DI INDIRIZZO E CONTROLLO
4. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
5. LA CONTROFIRMA E I REATI PRESIDENZIALI
6. CLASSIFICAZIONE DEGLI ATTI PRESIDENZIALI
7. ATTI COMPLESSI – SOLUZIONI DELLE CRISI DI GOVERNO
8. IL GOVERNO
9. LA COMPOSIZIONE DEL GOVERNO
10. MINISTRI E REATI MINISTERIALI
11. GLI ORGANI AUSILIARI
CAPITOLO 5
1. DECRETI LEGISLATIVI
2. DECRETI LEGGE
3. I REGOLAMENTI
4. I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELLA PA
5. GLI ATTI AMMINISTRATIVI
6. LA TUTELA CONTRO L’ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA
7. I BENI PUBBLICI E GLI APPARATI STATALI
CAPITOLO 6
1. LA MAGISTRATURA
2. IL SISTEMA GIUDIZIARIO
3. L’ACCESSO ALLA MAGISTRATURA
4. IL CSM E LO STATUS DI MAGISTRATO
5. LA MAGISTRATURA GIUDICANTE
6. LA MAGISTRATURA INQUIRENTE Parte 1
7. LA MAGISTRATURA INQUIRENTE Parte 2
8. LA CARRIERA NELLA MAGISTRATURA
CAPITOLO 7
1. REGIONI E ENTI LOCALI
2. LA FORMA DI GOVERNO REGIONALE
3. LA DISCIPLINA COSTITUZIONALE DEI STATUTI
4. GLI STATUTI SPECIALI
5. L’AUTONOMIA LEGISLATIVA
6. LIMITI ALL’AUTONOMIA LEGISLATIVA
7. REFERENDUM ENTI LOCALI E REGOLAMENTI
8. FINANZA REGIONALE
CAPITOLO 8
1. UNIONE EUROPEA
2. ORGANI COMUNITARI Parte 1
3. ORGANI COMUNITARI Parte 2
4. IL TRATTATO DI LISBONA
5. FONTI COMUNITARIE
6. RAPPORTI NORME COMUNITARIE E DIRITTO INTERNO
7. ATTUAZIONE DELLE NORME COMUNITARIE
CAPITOLO 9
1. CORTE COSTITUZIONALE Parte 1
2. CORTE COSTITUZIONALE Parte 2
3. CORTE COSTITUZIONALE Parte 3
4. IL CONTROLLO DI COSTITUZIONALITA’
5. VIZI DELLA LEGGE
6. IL GIUDIZIO IN VIA INCIDENTALE
7. LE SENTENZE DI ACCOGLIMENTO
8. CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE
CAPITOLO 10
1. AMMISSIBILITA’ DEL REFERENDUM
2. LE FONTI DEL DIRITTO
3. FONTI ATTO E FONTI FATTO
4. LA COMPLETEZZA DELL’ORDINAMENTO
5. FONTI E NORME NELL’UNITA’ DEL SISTEMA
6. PARTE SPECIALE – LE FONTI
7. LE FONTI DI COGNIZIONE
8. LA RISERVA DI LEGGE ASSOLUTA
9. RISERVA DI LEGGE E PRINCIPIO DI LEGALITA’
10. LEGGI SOLO IN SENSO FORMALE
11. LEGGI DI INTERPRETAZIONE AUTENTICA
12. LE CONSUETUDINI
13. I MECCANISMINI DI SVILUPPO DELLE FONTI CONSUETUDINALI
CAPITOLO 11
1. PARTE SOECIALE ANTINOMIE Parte 1
2. PARTE SOECIALE ANTINOMIE Parte 2
3. ANTINOMIA REALE ED APPARENTE
4. I MECCANISMI DI SVILUPPO DELLE FONTI CONSUETUDINALI
5. L’ANTINOMIA INSOLUBILE
6. ANTINOMIA E CORTE COSTITUZIONALE
7. L’USO DEL TERMINE ANTINOMIA
CONCLUSIONI
Capitolo 1
Strumenti di tutela dei diritti: riserva di legge e di giurisdizione; struttura rigida della
costituzione e Costituzione e Corte Costituzionale; tutela giurisdizionale e responsabilità del
funzionario.
Anacronismo giuridico: mutamento dei costumi, evoluzione tecnologica, mutamento del quadro
normativo.
Altre riflessioni: applicazione agli stranieri,si può “passare dall’art.10 o dall’art. 2 ( strada scelta
dalla corte costituzionale ), straniero = ratio distinguendi.
Gli altri principi fondamentali: art. 4 il riconoscimento del diritto al lavoro (1 e2 comma ); art.5
autonomie locali; art. 6 minoranze linguistiche; art. 9 ricerca, cultura e paesaggio.
La religione: rapporti Stato e Chiesa; il principio concordatario; patti lateranensi, laicità dello stato,
riserva di legge.
Nozioni connesse con la libertà personale: mandato di arresto europeo, le misure di prevenzioni,
DASPO, trattamenti sanitari obbligatori, legge sulla privacy, domicilio informatico.
Capitolo 2
Libertà di manifestazione del pensiero: Inviolabilità, formula aperta; no censure per la stampa, si
al sequestro (c’è riserva di giurisdizione e di legge) per violazione di norme penali o per mancata
indicazione dei responsabili; in casi di necessità ed urgenza come per la libertà personale (con
termini dimezzati); finanziamento della stampa; limite del buon costume; nulla osta per il cinema;
opere artistiche e scientifiche.
Approfondimenti: il sistema televisivo, dal monopolio al duopolio; legge Mammì e Gasparri (tutti
privati, servizio pubblico in concessione alla RAI, separazione tra chi gestisce le reti di trasmissione
e chi fornisce i contenuti); il segreto professionale del giornalista; il fenomeno di internet.
Garanzie in tema di giurisdizione: irrinunciabilità del diritto di difesa; evoluzione del gratuito
patrocinio; irretroattività e giudice naturale; retroattività della legge penale di favore; riserva di
legge e giurisdizione nelle misure di sicurezza.
Personalità della resp. penale e non colpevolezza fino a condanna definitiva: responsabilità
oggettiva e personale; misure cautelari e presunzione di non colpevolezza.
Risvolti etici del diritto alla salute: Welby (no omicidio del consenziente), Englaro (irreversibilità
è chiara espressine di volontà), discrezionalità esterna interna, no creazione non sceglie ma applica;
art. 101.2 soggetto solo alla legge.
La proprietà, la supposta obsolescenza: terra di confine tra socialismo e capitalismo; con l’unione
europea ci si allontana dal “dirigismo pubblico”; si tende alla privatizzazione; ma non vero
contrasto, e a guardarla da altro punto di vista non contrasta poi molto; antitrust.
Rapporti politici: popolo e corpo elettorale; capacità elettorale, requisiti positivi (cittadinanza,
maggiore età) e negativi (incapacità, condanna, indegnità, ineleggibilità, incompatibilità);
caratteristiche del voto (personalità, uguaglianza, libertà e segretezza, dovere civico); partiti
(limitazione per alcuni dipendenti); petizione; pari opportunità; difesa della Patria; sistema
tributario; fedeltà alla Repubblica .
Parlamento, definizioni e nozioni preliminari: composto da camera dei Deputati e Senato della
Repubblica; Differenze (numero parlamentari, sistema elettorale, al Senato anche non elettivi,
diverse età per l’elettorato attivo/passivo, in passato diversa durata).
I sistemi elettorali: Sovranità popolare, trasformano voti in seggi; sistemi maggioritari (favorisce la
stabilità); sistemi proporzionali (tutela le minoranze); assegnazione seggi con sistema maggioritario
(maggioranza relativa o assoluta) e proporzionale (metodo d’Hont e metodo del quoziente); sistemi
misti; sistema elettorale alla Camera (distribuzione seggi, presentazione liste, assegnazione seggi)
ed al Senato; circoscrizione estero.
Metodo di ripartizione e sviluppi del sistema: il metodo d’Hont (divisioni progressive) metodo
del quoziente (totale voti diviso seggi); fino al 1993 proporzionale, poi misto fino al 2005 per poi
tornare al maggioritario con il premio di maggioranza.
Capitolo 3
Composizione: legislatura, 5 anni (meno 50 gg), decadenza ddl (salvo ripresentati entro 6 mesi)
l’eccezione x quelli di iniziativa popolare, proroga e prorogatio, il concetto di ordinaria
amministrazione, la riapprovazione dei disegni di legge rinviati, stato di guerra, modalità di voto
(palese e segreto) gruppi, gruppo misto, conferenza capigruppo, giunta (regolamento, elezioni,
autorizzazioni) commissioni permanenti, temporanee, monocamerali, bicamerali, riunioni e
convocazioni, Presidenti
Insindacabilità interna corporis: Regolamento = fonte atto, riserva assoluta, se viola costituzione
non si colpisce il regolamento ma gli effetti idem se un atto a valenza esterna non lo rispetti,
altrimenti no parametro interposto, doppia valenza.
Storia regolamenti parlamentari: fino a ‘71 vecchi regolamenti, ‘71- ’97 Parlamento al centro ma
in crisi per l’ostruzionismo, dal ‘97 voto segreto eccezione.
1.Validità delle sedute e delle deliberazioni: sedute pubbliche, quorum strutturale (50% + 1
componenti) e funzionale (50% + 1 presenti), differenze Camera e Senato, problema circa la
legittimità di tale differenza (es. 3 governo Andreotti); voto palese e voto segreto.
La funzione legislativa: Legge formale fonte del diritto per eccellenza, forza di legge; iniziativa;
procedimento, art. 70, forza di legge, gerarchia delle fonti
Le altre iniziative legislative: Parlamentare; Corpo elettorale (regolata dal legge 352/70, almeno
50.000 firme in 6 mesi, non decadono per scioglimento camere); Consiglio Regionale; CNEL,
Comuni (più impulso finalizzato ad una iniziativa governativa che iniziativa legislativa autonoma).
Il referendum abrogativo: istituto di democrazia diretta, effetto abrogativo, toglie ma non può
aggiungere, effetto manipolativo, 352/70, fonte atto del diritto, non presentabile un anno prima o 6
mesi dopo, proponibile da Popolo (500.000 firme) o Consigli regionali (5); giudizio di legittimità
della Cassazione (numero firme, validità, tempo, oggetto, unificazione, interruzione, sospensione).
Tempistica rispetto al calendario: deposito in Cass. dal 1/1 a 30/09; entro 31/10 rileva, entro il
20/11 si deve sanare, Cass. decide entro 15/12, entro 20/1 C. Cost. Fissa camera consiglio entro 20
gen., sent. Entro il 10 feb., dal 15 apr. e al 15 giu.
Effetti: Posticipazione effetti abrogativi (60 gg, bilanciamento), no buco, Effetti futuri
(reinseribilità o meno della norma abrogata); sent 199/2012
Cause di inammissibilità ulteriori rispetto art. 75: Pluralità domande eterogenee (per non
limitare la libertà), norme costituzionali, leggi ordinarie rinforzate, leggi a contenuto
costituzionalmente vincolato.
Limiti alla revisione costituzionale: 139 unico espresso forma repubblicana; per estensione la
sovranità, uguaglianza, libertà in genere, unità dello Stato; principi supremi; il superamento come
fondante un nuovo ordinamento.
Nozioni generali e altri referendum: Costituzione come fonte di validità, doppia strada per evitare
il ricatto delle minoranze, differente significato politico (“si” all’abrogativo contro la maggioranza,
al costituzionale è invece a favore); referendum istituzionale; referendum di indirizzo (introdotto
una tantum con L. Cost. 2/89)
Capitolo 4
Leggi di indirizzo politico: Quarta funzione, tre fasi (teleologica, strumentale, effettuale), leggi ed
atti, dichiarazione dello stato di guerra (ripudio 11, difesa sacra 52, deliberato camere e poteri
necessari a Gov. 78, dichiarato da Pres. Rep. 87, no pena di morte).
Amnistia ed indulto: maggioranza 2/3, modificato 1992, no a reati dopo presentazione ddl,
amnistia estingue il reato, indulto estingue la pena 3)Ratifica trattati internazionali: Negoziazione,
firma, presentazione ddl, legge di autorizzazione ratifica, ratifica, ordine di esecuzione.
Gli atti di indirizzo e controllo: Mozione (provoca discussione e voto, solo in assemblea),
Risoluzione (anche il singolo parlamentare, anche in commissione), Ordine del giorno,
Interrogazioni (avere notizie rispetto ad un fatto per conoscere la posizione del Governo),
Interpellanze (conoscere le ragioni alla base di un comportamento del Governo), Commissioni di
inchiesta (su materie di pubblico interesse, acquisire informazioni con gli stessi poteri dell’autorità
giudiziaria)
La mozione di fiducia, la mozione di sfiducia: Con la prima inizia il rapporto fiduciario, con la
seconda finisce; altra cosa è la questione di fiducia. 3)Le Commissioni d’inchiesta: opponibilità del
segreto di Stato, doverosa collaborazione (no interferenze, no uso di accertamenti se manca
contraddittorio)
Elettorato passivo alla presidenza della repubblica e la sua dotazione: in soli tre casi eletto al
primo scrutinio, cittadino di almeno 50 anni, incompatibile con qualsiasi altra carica (non
assegnatagli dalla Costituzione), segretariato generale della presidenza della Repubblica
Il supposto contrasto tra l’art. 90 e 25: I reati presidenziali, il contrasto con l’art 25 (divieto di
retroattività e puntualità nella previsione della fattispecie) si risolve nelle garanzie particolari che
“circondano” il processo per alto tradimento ed attentato alla costituzione
La promulgazione delle leggi e l’emanazione dei decreti: il rinvio dei decreti legge ed il rinvio a
camere sciolte, il rinvio al Governo, gli atti assunti con DPR in base alla legge 13/91
Il supposto contrasto tra l’art. 90 e 25: I reati presidenziali, il contrasto con l’art 25 (divieto di
retroattività e puntualità nella previsione della fattispecie) si risolve nelle garanzie particolari che
“circondano” il processo per alto tradimento ed attentato alla costituzione
La soluzione delle crisi di Governo: Atti complessi ed uguali, Parlamento incapace di esprimere
una maggioranza, scioglimenti tecnici, scioglimento a seguito di svolta maggioritaria, alla ricerca
della maggioranza perduta, semestre bianco, ingorgo istituzionale, non indurre il Presidente in
tentazione, controfirmato dal Presidente del Consiglio uscente.
La nomina del Presidente del Consiglio: Discrezionalità più o meno ampia a seconda del quadro
politico, le consultazioni, incarico, mandato esplorativo, accettazione dell’incarico.
La cessazione dalla carica e gli altri eventi incidenti: Mozione di sfiducia (requisito del numero e
requisito del termine, la questione di fiducia, dimissioni del solo Presidente del Consiglio,
dimissioni di cortesia
Il Presidente del Consiglio: Primus inter pares con poteri di coordinamento dell’attività dei
ministri (può sospendere atti dei ministri e coinvolgere il Consiglio), poteri di esternazione, poteri di
rappresentanza (programma di governo, questione di fiducia, controfirma leggi ed atti con forza di
legge), potere di direzione degli organi collegiali (fissa data e ordine del giorno) responsabile per i
servizi segreti e segreto di Stato; supportato dal segretariato generale; il vice presidente come carica
politica.
Consiglio dei ministri: Organo collegiale presieduto dal Presidente del Consiglio; atti di indirizzo,
normativi, atti nel settore estero, atti di nomina, atti in materia regionale, atti in tema di religioni,
atti in tema di legittimità costituzionale atti relativi agli organi ausiliari.
I reati ministeriali: Formulazione originaria (stato d’accusa dal Parlamento in seduta comune e
giudizio Corte Costituzionale, una sola volta con il caso Lockheed); formulazione attuale (l. cost
1/89, giudice ordinario dietro autorizzazione Camera, potere di esenzione, condizione di
procedibilità, le pene accessorie provvisorie).
Sottosegretari, alti commissari e commissari straordinari: I primi non fanno parte del Governo,
collaboratori politici, sostituiscono il Ministro (a parte il Sottosegretario alla pres del Cons; i
secondi (precursori di ministeri); i terzi (organi amministrativi straordinari e temporanei)
La Corte dei Conti: art. 100, funzioni giurisdizionali ed amministrative, controllo esterno, tre
sezioni di controllo; indipendenza, consiglio di presidenza, restano condizionamenti governativi;
controllo preventivo di legittimità sugli atti, alcune categorie più quelle che il Presidente del
Consiglio decida di sottoporre a controllo o che la Corte decida di controllare. Visto e registrazione,
se Governo “insiste”, registrazione con riserva ed informazione del Parlamento; controllo
successivo sugli atti delle aziende pubbliche, sulla gestione, sul rendiconto, controlli eventuali,
responsabilità, di conto e pensioni.
Il Consiglio Nazionale dell’economia e del Lavoro: art. 99 ruolo marginale, 122 componenti,
Governo e Regioni possono chiedere studi e approfondimenti; ha anche potere di iniziativa legislati.
Capitolo 5
Il decreto legislativo: Atti con forza di legge, principi e criteri direttivi, oggetto e termine; legge di
delega e decreto legislativo delegato, revocabile, delega correttiva, deleghe plurimi, delegazione
ultrabiennale, il procedimento.
I requisiti di legittimità della legge di delega: legge formale, riserva di assemblea solo al Governo
come organo collegiale, oggetto, il termine considerando l’emanazione del Presidente della
Repubblica, no deleghe in bilancio, no in materia costituzionale, non se c’è la riserva formale di
legge; legge di delega come parametro interposto; l’illegittimità della legge di delega colpisce il
decreto che usa la delega
Il decreto legge: Art. 77, straordinaria necessità ed urgenza, percorso inverso del decreto
legislativo, conversione entro 60 gg, perdita d’efficacia ex tunc, deve essere ripristinata la
situazione precedente, la reviviscenza delle norme abrogate, la legge di sanatoria, non è
obbligatoria, l’emendabilità del decreto; non può intervenire su materia costituzionale, su riserva di
legge formale, su materie coperte da riserva di assemblea, deleghe legislative, materia elettorale,
nuovi tributi, clausola di presentazione.
I presupposti del decreto legge: mancanza = vizio di legittimità anche della legge di conversione
(frutto avvelenato), nel 2007 incostituzionale per assenza di requisiti, nel 2008 incostituzionale per
incongruità con i requisiti esposti, la necessità ed urgenza per lentezza parlamentare ma manca la
straordinarietà; salta la fila e gli altri rallentano: circolo vizioso; la responsabilità (penale, civile ed
amministrativa).
l’autoqualificazione dell’atto
Principi costituzionali PA: Autonomia, sussidiarietà, principio di legalità, riserva di legge, buon
andamento, imparzialità, equilibrio di bilancio, separazione tra governo e gestione, responsabilità,
concorso, servizio nazione.
Gli atti amministrativi: Distinzione tra meri atti e provvedimenti; l’autoritarietà (incisione
unilaterale con l’efficacia dell’atto/provvedimento); l’esecutività (effetti senza la necessità di una
intermediazione giurisdizionale, presuppone l’efficacia), l’esecutorietà (possibilità di agire con la
forza, presuppone l’esecutività); inoppugnabilità (si può reagire solo in tempi stretti); atti
autoritativi, atti di servizio, atti di tipo privatistico, discrezionalità amministrativa e tecnica.
Ricorsi amministrativi: Gerarchico proprio (al superiore su provvedimenti non definitivi, per vizi
di legittimità e merito, facoltativo e non preclusivo); improprio (eccezionale possibile solo se
previsto con legge, non presuppone rapporto gerarchico, provvedimenti non definitivi, facoltativo
non preclusivo); opposizione (eccezionale possibile solo se previsto con legge facoltativo non
preclusivo); ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (generale, solo su provvedimenti
definitivi, preclusivo).
Personale e beni pubblici: dal 2001 si applica il codice civile ed il giudice competente è quello
ordinario (del lavoro) tranne che magistrati, avvocati dello Stato, militari, polizia, ecc); contratti
collettivi fatti dall’ARAN. Entrate dello Stato = tributi (imposte e tasse) + credito + beni statali;
beni demaniali (necessario, eventuale) beni patrimoniali (indisponibili e disponibili); le
partecipazioni statali, autorità amministrative indipendenti.
I ministeri: Doppia veste istituzionale del ministro, sono strutture decentrate, record 22, poi 12, poi
18 e poi ancora 12, uffici di diretta collaborazione con il Ministri, dipartimenti e direzioni generali,
ufficio di bilancio (struttura decentrata della ragioneria generale dello stato), organi consultivi;
presidenza del consiglio come struttura organizzativa strumentale.
Modulo 6
I giudici ordinari: Giurisdizione penale (oggetto: fondatezza dell’azione penale, promosso dal PM,
c.p.p., giudice di pace, tribunale, corte d’assise, corte d’appello, corte d’assise d’appello, tribunale
della libertà e dei minorenni), e civile (oggetto: tutela dei diritti, promosso da chiunque, c.p.c.,
giudice di pace, tribunale, tribunale dei minorenni, tribunale regionale acque pubbliche); la
Cassazione, legittimità, competenza (tra giudici ordinari), giurisdizione (tra giudici ordinari e
speciali), attribuzione (tra giudici e PA) organo di chiusura, nomofilachia, tribunale delle libertà
I giudici speciali: Amministrativi (TAR e Cons. di Stato) Contabili (Corte dei Conti, nelle materie
di competenza è giudice esclusivo, responsabilità amministrativa-giudizio inquisitorio,
responsabilità contabile - avvio automatico decreto di discarico), tributari commissioni tributarie
(altalenante la natura amministrativa o giurisdizionale), militari.
Il P.M. e l’arbitrato: Organi requirenti, presso le procure, sempre sotto CSM ma impronta
gerarchica negli uffici, passaggio da requirente a giudicante non più di 4 volte; arbitrato come
mezzo alternativo, rituale o irrituale
L’accesso alla magistratura: Per concorso pubblico, scuole di specializzazione post lauream,
eccezioni al principio del concorso, un primo esempio i consiglieri di Cassazione per meriti insigne
Il giudice di pace: Civile, penale e conciliazione; 4 anni confermabile una sola volta, requisiti ed
incompatibilità, giudica anche in base all’equità; indennità in relazione alle udienze e decisioni
adottate.
Gli altri giudici onorari: Giudice onorario aggregato (“i mille” per diminuire l’arretrato, durata di
5 anni prorogabili di un anno, rimangono solo per le cause pendenti); Giudice onorario di tribunale
(sia civile che penale, 3 anni rinnovabili una sola volta); Vice procuratore onorario (penale e
laddove previsto civile, inquirente sottoposto al Procuratore della Repubblica); altri giudici onorari
(esperti del tribunale dei minorenni, della sezione specializzata agraria, del tribunale di
sorveglianza); i giudici popolari; consiglieri di cassazione; Commissioni tributarie
Responsabilità civile e penale: Civile (nei confronti delle parti processuali); risarcibilità del danno
ingiusto per dolo, colpa grave e diniego di giustizia, non può derivare dall’interpretazione delle
norme (tutela endoprocessuale); è responsabile lo Stato che può rivalersi sul magistrato;
Automaticità per anzianità, valutazione professionalità ogni 4 anni; inamovibilità; resp. Disciplinare
vaga, manca tipicità illeciti; ammonimenti, censura, perdita anzianità, rimozione, destituzione
trasferimento d’ufficio.
Magistratura inquirente: Pubblico ministero, organi di giustizia, coordinamento del regio decreto
511/46 solo per esercizio azione disciplinare, la Procura, organo monocratico, presso il tribunale,
generale presso la c. appello e cassazione, DNA.
Obbligatorietà dell’azione penale (art. 112 2) Altre considerazioni: L’ambiguità dell’art. 107
Cost e le finti dell’autonomia del PM.
Capitolo 7
Regioni ed altri enti locali: art. 5 autonomia e decentramento; 114, materia modificata con
la riforma del titolo 5 L.Cost. 1/1999 e 2/2001.
L’attuazione del disegno costituzionale: 15 regioni ordinarie, 5 speciali, 2 province
autonome; per l’operatività occorre aspettare il 1970 riforma Bassanini, testo unico d.lgs.
267/2000.
Sintesi delle modifiche introdotte: Statuto e elezione diretta del presidente della Giunta;
nuovo riparto di competenza legislativa, funzioni amministrative ai comuni, autonomia
finanziaria, legittimità costituzionale successiva
Gli organi regionali: Consiglio, Giunta, Presidente Giunta Regionale; riserva di legge
statale per i principi e regionale per i dettagli; le incompatibilità; l’insindacabilità;
caratteristiche comuni (iniziativa, parlamento in seduta comune, referendum abrogativo,
ricorso Corte Cost., insindacabilità, fusione Regioni, rappresentanza nella commissione
bicamerale Simul stabunt simul cadent.
Forma di governo provvisoria: elezione diretta del presidente delle giunta,
neoparlamentare, mozione di sfiducia, lo statuto può integrare e modificare ma deve tenere
fermo il rapporto di fiducia, con legge elettorale può modificare il sistema elettorale, regioni
ad autonomia speciale.
Amministrazione locale ed atti normativi: N° min 10.000 x nuovi comuni, se > 100.000
necessarie circoscrizioni; Consiglio e giunta comunale/provinciale, Sindaco, presidente della
giunta; fiducia, 5 anni, max due mandati; statuto (2/3 del Consiglio). Comune (Funzioni
proprie ed altre conferite con legge dello Stato e/o Regione, popolazione e territorio
comunale); Provincia (ente intermedio,); difensore civico; sistemi elettorali; le regioni
possono attuare direttamente le direttive comunitarie (nelle materie di loro competenza);
potere sostitutivo statale; apparente contrasto tra 2° e 3° comma art. 117.
La disciplina costituzionale degli statuti: Fonti a competenza riservata e specializzata,
disciplina la forma di governo i principi fondamentali di organizzazione e gli istituti di
democrazia diretta, sovraordinato alla legge regionale ma subordinato alla Costituzione;
doppia votazione; entro 30 gg il governo può sollevare questione costituzionale, entro tre
mesi può essere richiesto referendum approvativo, poi promulgazione.
Gli statuti regionali nel sistema delle fonti: Limite sia alle leggi regionali che statali;
apparentemente s’impone alle norme costituzionali sulla forma di governo ma è la
Costituzione a farsi da parte; insufficienza del criterio gerarchico, occorre quello della
competenza; prima della modifica lo statuto era adottato con legge statale.
La necessità dell’interpretazione: difficile l’abbandono dell’elezione diretta; dal testo
l’azione governativa sembra successiva anche se poi parla di promulgazione successiva al
referendum approvativo, quindi la pubblicazione è solo notizia.
Gli statuti delle regioni ad autonomia speciale: Non dispone del potere statutario, atto
normativo statale e non proprio (differenza da regioni ordinarie) modifiche introdotte dal L.
Cost 2/2001, speciale legge regionale per modificare la forma di governo
Gli statuti speciali nel sistema delle fonti: Norme di rango costituzionale, norme
costituzionali depotenziate, procedimento semplificato; casi di flessibilità anche preesistenti
alla modifica introdotta con L. Cost. 2/2002.
Storia ed altre peculiarità delle regioni ad autonomia speciale: Anteriori alla costituzione
ed approvate dall’assemblea costituente; più analitica ma rigida, attuazione con decreti
legislativi governativi, prima maggiore estensione della competenza legislativa, adesso
occorre vedere l’applicazione concreta della riforma, maggiori canali di finanziamento,
Presidente giunta può partecipare alle riunioni del Cons. Min, tutela gruppi linguistici.
L’autonomia legislativa delle Regioni a statuto ordinario: legge ordinaria formale di
rango primario su un piano di concorrenza e separazione di competenze, potestà esclusiva,
concorrente e residuale, scomparsa la facoltativa-integrativa ma nulla vieta che si possa nel
concreto realizzare; iniziativa, esame ed approvazione, promulgazione e pubblicazione
I controlli sulle leggi regionali: Rispetto della costituzione, dei principi (nelle materie a
competenza concorrente), ambito territoriale; solo su leggi già in vigore (entro 60 giorni), lo
Stato può eccepire qualsiasi vizio, la Regione solo la lesione delle sue competenze; in
passato controllo preventivo con rinvio governativo; i principi possono essere molto
dettagliati per evitare il vincolo derivante dalla competenza regolamentare delle regioni
La successione nel tempo delle leggi cornice: Trattandosi di fonti di uguale rango
dovrebbero abrogarsi; in realtà in base al criterio di specialità (secondo alcuni) la legge
generale statale successiva non potrebbe abrogare la legge di dettaglio regionale; nel dubbio
viene disposta la c.d. clausola di cedevolezza
I limiti all’autonomia legislativa: Limite della competenza, limite territoriale, limite della
Costituzione, diritto penale, civile e processuale, i principi delle grandi riforme, i principi
generali dell’ordinamento giuridico.
Le peculiarità delle regioni ad autonomie speciale: disparità tra regioni ad autonomia
speciale e quelle ordinarie, competenza primaria, ripartita e facoltativa, potestà esclusiva
come un residuo giurassico, clausola di maggior favore, estensione dell’impugnazione delle
leggi regionali.
Il contenuto operativo degli elenchi ex art. 117: Occorreva chiarire i contenuti dei “titoli”
nonché un trasferimento di uomini e risorse; si è in ritardo in questa attività
I regolamenti regionali: Prima della modifica li faceva il Consiglio regionale, poi la
Giunta; parallelismo.
Il referendum regionale: su leggi e provv. Amm; in passato l’ammissibilità dipendeva dal
Consiglio regionale; dopo riforma anche consultivo con organo giudicante
sull’ammissibilità in posizione di terzietà; esempio Lazio con referendum propositivo;
modifiche approvazioni statutarie (facoltativo, sospensivo, deliberativo); Referendum
regionale per la fusione o creazione di Regioni: Approvativo inserito in un procedimento di
legge costituzionale; ha carattere territoriale ed è necessario.
I referendum provinciali e comunali: nati sperimentalmente e poi istituzionalizzati con il
testo unico 267/2000; sottoposti ai rispettivi statuti e regolamenti di attuazione; di solito
“neutralizzati”. I referendum per variazioni territoriali: Approvativo-Consultivo, per la
Provincia occorre una legge ordinaria, per il comune una legge regionale procedimento
aggravato dalla necessaria consultazione popolazioni interessate tutte quelle coinvolte
Funzioni amministrative: Affidate ai comuni salvo che per l’esercizio unitario o in
applicazione del principio di sussidiarietà vengano affidate ad un ente territorialmente più
ampio.
Il finanziamento delle Regioni e degli enti locali: Inattuazione dell’art. 119; per le Regioni
IVA, addizionale IRPEF e aliquota sulla benzina; fondo perequativo come effetto
dell’uguaglianza sostanziale.
Organi di raccordo Stato Regioni: Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le
Regioni e le Province autonome; organi consultivo
capitolo 8
Il diritto comunitario: I tre pilastri (CE, PESC, GAI), in rapida evoluzione, trattato di
Lisbona, 27 stati.
Le attribuzioni: Principio di tassatività delle attribuzioni influenzato dal principio di
autointegrazione, dai poteri impliciti e dal principio di sussidiarietà; Organismo sui generis
con tratti simili a federazione e tratti simile a confederazione; difficoltà anche dovute dal
diverso tasso di omogeneità conseguente all’allargamento a 27 stati.
Il cammino delle istituzioni europee: 1951 CECA (fine economico e di pace); 1957 CEE e
EURATOM; 1979 prima elezione; Vicende politiche (caduta del muro, riunificazione
tedesca e crollo del blocco sovietico; Maastricht, si introduce PESC e GAI (diventano 3
pilastri), moneta unica, banca centrale e cittadinanza europea; 1999 introdotto l’euro.
Trattato che adotta una Costituzione europea (convenzione costituente, interrotta a seguito
dei referendum francese e olandese, mai entrata in vigore, progetto accantonato, non si
fondono più i due trattati di base); Trattato di Lisbona (trattato di riforma, due referendum in
Irlanda, entrata in vigore il 1° dicembre 2009).
Il Parlamento Europeo: Dal 1979 eletto a suffragio universale e diretto ogni 5 anni
partecipa alla formazione della legge con procedure di codecisione e cooperazione, poteri di
controllo per verso la Commissione (in particolare approvazione iniziale e mozione di
censura), elezione con sistema proporzionale a scrutinio di lista.
Consiglio dell’unione europea: Il legislatore comunitario, un rappresentante per ogni stato,
composto dai ministri degli stati membri (quello competente per materia trattata), presieduto
a turno ogni 6 mesi;, il ministro impegna il governo; voto a maggioranza semplice o il c.d.
voto ponderato, in alcuni casi richiesta l’unanimità, può concludere accordi internazionali.7
Consiglio europeo: Composto dai capi di stato e di governo + il presidente della
Commissione europea, organo politico, non ha poteri legislativi, istituito nel 1974
formalizzato con Maastricht e definitivamente istituzionalizzato con il Trattato di Lisbona;
si riunisce due volte ogni 6 mesi (salvo altre convocazioni); elegge all’interno un presidente
che dura 2,5 anni; le dichiarazioni non hanno valore giuridico; diverso da Consiglio
d’Europa.
La commissione europea: Membri designati su proposta degli stati; rapporto di fiducia con
il Parlamento; poteri di iniziativa normativa, esecuzione, controllo sanzionatori; è l’organo
esecutivo, indipendente da stati membri; dura 5 anni, si avvale di due organi consultivi.
La Corte di Giustizia: Garante del rispetto dell’interpretazione e dell’applicazione del
trattato; dura 6 anni, tribunale di primo grado, vi possono ricorrere gli Stati membri, le
istituzioni comunitarie, i privati ed i giudici nazionali; procedimenti pregiudiziale, ricorsi
per inadempimento, ricorsi di annullamento, ricorsi per carenza, azione per risarcimento
danni.
Gli altri organi comunitari: Corte dei conti europea (controllo contabile e di chi gestisce i
fondi), Comitato economico e sociale, Organi finanziari (Banca Centrale europea e Banca
per gli investimenti).
Il Trattato di Lisbona: Entrato in vigore il 1/12/09; modifica i precedenti trattati, tolta la
natura costituzionale e il nome di “legge europea”; Presidente del consiglio eletto e non più
a rotazione; rimane la qualifica di alto rappresentante per la politica estera e sicurezza
comune; doppia maggioranza (in vigore dal 2014); clausola di solidarietà, clausola di
esclusione e possibilità di recedere.
Il Percorso ad ostacoli del trattato di Lisbona: due referendum in Irlanda; da noi ratificato
agosto 2008 (iniziativa del governo Prodi poi caduto ripresentato dal governo Berlusconi)
Il Precedente, il trattato che adotta una Costituzione per l’Europa: Si volevano
sostituire i precedenti trattati ed adottare una Costituzione, mai entrata in vigore a seguito
bocciature a seguito di referendum francese e olandese
Fonti comunitarie: Fonti di diritto convenzionale (trattati), fonti di diritto derivato;
Regolamenti comunitari (generali, astratte e obbligatorie; non serve atto statale che ne ordini
l’esecuzione); direttive (destinatario è lo Stato membro, contengono un risultato da
raggiungere con i mezzi normativi scelti dagli Stati), decisioni (come i provvedimenti
amministrativi interni, applicano norme generali astratte a casi concreti); distinzione diretta
applicabilità ed effetto diretto; procedimento di formazione, comitato conciliazione
In particolare l’effetto diretto: Caratteristica che dipende dalle norme e non dal veicolo,
nata per garantire la prevalenza del diritto comunitario; contengono una norma chiara; ha un
carattere sanzionatorio; se manca effetto diretto vi può essere risarcibilità per
l’inadempimento (sentenza Francovich).
Classificazione delle fonti: Atti direttamente applicabili con norme con effetto diretto; atti
non direttamente applicabili con norme con effetto diretto; atti direttamente applicabili con
norme senza effetto diretto; atti non direttamente applicabili con norme senza effetto diretto
Rapporti tra norme comunitarie e norme interne: In Italia non servì una riforma
costituzionale in quanto si “passò” dall’articolo 11 (interpretazione estensiva dello “scopo di
pace”, diplomazia del ping pong); consenso alla cessione di sovranità; la riforma del Titolo
V più esplicita sul punto.
Lo sviluppo della giurisprudenza costituzionale: Criterio cronologico (si abrogano a
vicenda senza far sorgere questioni di incostituzionalità); Criterio gerarchico (violazione
indiretta dell’art. 11 Cost); teoria dualistica (179/84, sentenza Granital o La Pergola, due
sistemi separati e distinti che implica la non applicazione della norma interna).
L’espansione dei poteri impliciti: Ci sono dei motori di sviluppo che porta l’unione a
occuparsi di argomenti non rientranti; l’esempio legislazione ambientale (una diversa
sensibilità ambientale incide concorrenza).
I possibili contrasti tra norme comunitarie e nazionali: Legge ordinaria vs. norma
comunitaria self executing (si applica la norma comunitaria, falla nel principio di legalità
della P.A.); legge ordinaria vs. norma comunitaria NON self executing (si applica la norma
italiana salvo violazione indiretta art.11); Regolamento italiano vs. norma comunitaria (si
applica ala norma comunitaria); Principi costituzionali vs. norma comunitaria (ci si è andati
vicino ma non si è mai arrivati all’incostituzionalità del trattato).
I Giudici davanti al diritto comunitario: Inadeguata la teoria dualistica (forma mutante),
competenza, circa principi poste da i giudici servi di due padroni; in caso di dubbio circa la
il requisito dell’effetto diretto, circa possibili contrasti con norme comunitarie non self
executing, si può porre una questione pregiudiziale alla corte di giustizia; se vi sono dubbi
circa possibili violazioni dei principi costituzionali si può adire la Corte Cost. o la Corte di
Giust.
Differenza tra disapplicazione e non applicazione: disapplicare la legge (implica un
giudiziosulla validità inibito possibile non applicare (scegliere la norma competente).
capitolo 9
L’attuazione delle norme comunitarie: Legge comunitaria introdotta con L. 86/89 (la c.d.
legge La Pergola) e modificata con L. 11/2005.
I contenuti della legge comunitaria: Modifica ed abroga norme interne, attua norme
comunitarie, i principi entro cui si deve mantenere il legislatore regionale, esercita il potere
sostitutivo statale a seguito dell’inerzia delle Regioni (in questo caso le norme sono
“cedevoli”).
L’attuazione delle direttive comunitarie: Legge comunitaria o altra legge; decreti
legislativi adottati sulla base della delega contenuta dalla legge comunitaria; regolamenti del
Governo
Premessa: Garanzia rigidità; Dopo seconda guerra mondiale esigenza di tutela; Costituzione
come legge suprema; la prima incostituzionalità risale al 1803 negli USA ad opera del
Marshall.
Modelli di sindacato di costituzionalità delle leggi: Preventivo o successivo (prima o
dopo l’entrata in vigore), diffuso (ha effetti inter partes, stare decisis, esempio USA, Corte
suprema) o accentrato (civil law), in via diretta (da chi ne ha l’interesse) o in via indiretta
(nel corso di un normale giudizio); I casi di sindacato preventivo, diffuso: Fino riforma
titolo V il Governo poteva impugnare le leggi regionali; oggi per leggi statutarie delle
regioni ad autonomia speciale e statuti delle regioni ad autonomia ordinaria; in via d’azione
Stato vs. L. regionale e Regione Vs. legge statale o di altra regione.
Il funzionamento della Corte Costituzionale: 9 anni, no prorogatio (salvo per giudizi
d’accusa), decisioni deliberate solo dai giudici che hanno partecipato a tutte le udienze;
presidente (eletto a scrutinio segreto, dura tre anni rinnovabili) ha rappresentanza esterna; il
relatore vota per primo; le tre date (decisione finale, deposito in cancelleria, data della
pubblicazione in Gazzetta); Le decisioni della Corte: Sentenza (definisce il giudizio),
ordinanza (di solito non chiude); struttura (intestazione, premessa, ritenuto in fatto,
considerato in diritto e dispositivo)
La composizione della Corte: 5 Parlamento s. c., 5 magistratura, 5 dal PdR; L. Cost. 2/67
(scrutinio segreto, prima 2/3 poi 3/5); decadono e vengono eletti non tutti insieme; stessa
area politica dell’uscente; i giudici aggregati 16 giudici non togati per i giudizi d’accusa.
La mancata nomina: Che succede mancando la prorogatio e non risultando una sanzione
per il ritardo?; la l. cost 2/67 prevede si provveda entro un mese; ipotizzabile un conflitto di
attribuzione; il caso Giuseppe Frigo (ci vollero 18 mesi e 21 votazioni); il peccato originario
della logica spartitoria.
Lo status di giudice costituzionale: 9 anni. Immunità e improcedibilità (non sindacabili per
opinioni espresse e voti dati nell’esercizio delle funzioni); Non sottoponibilità a misure
restrittive della libertà personale (stessa immunità dei parlamentari del 68.2); Inamovibilità;
Garanzie dell’organo (Verifica dei poteri (convalida la nomina poi giurano davanti al Pres.
Repubblica, da quel momento decorrono i termini); autonomia finanziaria (proprio bilancio),
regolamentare, autodichia (giurisdizione domestica, decide sui ricorsi dei propri dipendenti),
potere di decidere la rimozione, potere di polizia interna)
Il controllo di costituzionalità: Diverso dal controllo del Pres. Rep. (preventivo e
necessario), quello della Corte è successivo (salvo rari casi) ed eventuali; 134 Cost.; atti
sindacabili; disposizioni o norme?
Sindacabilità delle L. Cost., pre cost., regolamenti: Sia per vizi formali che sostanziali,
principi fondamentali come limite al potere del legislatore; non è stato negato l’ordinamento
precedente (la Costituzione come filtro), sindacabile solo i vizi sostanziali e non quelli
formali; Regolamenti esclusi (il loro fondamento di validità è la legge, se il regolamento è
incostituzionale o è nullo in quanto non è conforme alla “sua” legge o è la legge ad essere
incostituzionale); il problema dei regolamenti indipendenti; non vi rientrano le fonti fatto.
Sindacabilità del d. l.; referendum, atti regionali: Il DL non viene convertito
(inammissibile); viene convertito in legge (novazione della fonte il vizio si trasferisce sulla
legge di conversione); decisione entro i 60 giorni (difficile); la reitera. Referendum(non in
quanto tale)
I vizi della legge: Formali (Riguardano il procedimento di formazione che tende a
travolgere l’intero atto ma in alcuni casi no, esempio della legge di delega che pretende il
procedimento ordinario) e sostanziali (violazione della costituzione, incompetenza ed
eccesso di potere legislativo i cui indizi sono contraddittorietà, incongruità mezzi ed
irragionevolezza)
2: Il termine di paragone, solo norme costituzionali,
I principali casi di parametro interposto: Leggi di delega, norme internazionali
generalmente conosciute, norme internazionali leggi cornice, norme comunitarie (quando
non sono self executing).
Sentenze di accoglimento: Retroattiva, erga omnes, fondatezza, contrasto tra art. 139 e legge
87/53, rapporti esauriti, prescrizione decadenza sentenza passata in giudicato
Conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato: Conflitto interorganico, per tutelare
competenze affidate dalla Costituzione, organi competenti a dichiarare definitivamente la
volontà; diverso conflitti di competenza (risolti dagli organi interni al potere); atti invasivi
(usurpazione) o impedimento (menomazione o interferenza); non ci devono essere altri
strumenti utilizzabili.
Cosa si intende per “potere”: Non solo i tre poteri ma anche gli altri organi costituzionali;
basta che la Costituzione attribuisce potere: si comitato promotore del referendum, no partiti
politici, si all’interno di un potere se ha competenze da Costituzione (esempio ministro); si la
singola Camera, si commissioni di inchiesta, si ogni singolo magistrato, no singolo elettore
Capitolo 10
Fonti del riconoscimento, cognizione. diritto: inesauribilità, atto o fatto abilitato, norme di art.
1 disp. Prel. c.c., di produzione, sulla produzione,
Fonti atto e fatto: summa divisio, atto documenti scritti, fatto comportamenti, forza di una
norma dipende dalla forza della fonte che la introduce.
Fonti atto: riconoscibilità (intestazione, nome proprio, procedimento), articoli, commi, rubrica,
capi e titoli, atti imperativi voluti, leggi meramente formali
Fonti fatto: diritto senza disposizione dei mio ordinamento, consuetudine (elemento materiale
diuturnitas elemento soggettivo opinio iuris), la formulazione scritta è successiva rispetto alla
vigenza, usi, praeter legem non contra legem, le raccolte sono fonti di congnizione, diritto non
volontario, consuetudini internazionali, 10 adeguamento automatico, no consuetudini
interpretative.
I vari significati del termine interpretazione: Art. 12 disp. Prel. c.c.; significato proprio delle
parole ed intenzione del legislatore; interpretazione autentica, estensiva, evolutiva.
Criteri storico positivi: Criterio gerarchico e competenza (valide invalide, secondo alcuni
meno automatico, più incisivo.
Le leggi retroattive: art. 11 disp. Prel. c.c., 25 cost, numero determinato ed immutabile di casi,
schema ipotetico.
La riserva di legge assoluta: La Cost. attribuisce alla legge il compito di disciplinare una
materia sottraendola alle altre fonti; legge in senso lato (o materiale, sinonimo di atto
normativo) o in senso stretto (o formale, atto deliberato dal Parlamento); anche atti con forza di
legge salvo atti di indirizzo.
La riserva di legge relativa: Basta che la legge (o gli atti con forza di legge) disciplinino i
principi, di costruzione dottrinale (es. nell’art. 23, 41, 42, 43)
Cenni alle altre riserve ed il loro scopo: Costituzionale, di assemblea, di statuto, regionale, di
regolamento parlamentare; hanno tutte uno scopo di garanzia.
1)Riserva di legge e principio di legalità: La prima riguarda chi pone le regole (vincolo di
contenuto della legge formale); la seconda chi esegue le regole (si deve fondare su una previa
norma, è un limite ai poteri pubblici); la norma legittimante non deve necessariamente avere la
forza di legge.
Violazione della riserva di legge che non viola il principio di legalità: Se si delega in toto alle
fonti regolamentari o direttamente ai poteri amministrativi.
La ricerca della norma e cenni circa l’interpretazione: da mihi factum et tibi dabo ius; iura
novit curia; il rinvio alla legge cosa diversa rispetto alla riserva; la disposizione si interpreta dal
punto di vista dell’ordinamento (interpretazione letterale e sistematica).
Leggi solo in senso formale: In generale la forma delle legge è inconfondibile, ha un naturale
contenuto normativo; esistono “leggi” solo in senso materiale (contenuto normativo ma non la
forma); dubbio se ne esistono solo in senso formale (forma di legge ma senza contenuto
normativo); rendiconto, autorizzazione alla ratifica dei trattati, approvazione degli statuti, leggi
costituzionali che istituiscono regioni
Critica alla teoria delle leggi solo formali: Occorre tenere presente la distinzione tra
disposizione e norma; la legge di approvazione degli statuti (esistite fino alla riforma del titolo
V); leggi formali semmai non contengono disposizione ma sono comunque potenzialmente
normative.
Analisi del sintagma: Il meccanismo dal pensiero inviato al pensiero ricevuto, le due diverse
interpretazioni (esigenza del corpo elettorale, la disciplina del singolo caso), no autentica (no
stesso organo o comunque no stessa composizione)
Quanto descritto in chiave teorica (progressione del contesto fino al “punto di non ritorno” oltre
il quale la disciplina legittima è diventata illegittima) è puntualmente successo ad esempio con il
cd. “sistema tabellare”. Il cd. “sistema tabellare” (disciplinato dal D.P.R. 30 giugno 1965, n.
1124) prevedeva un elenco tassativo di malattie “tipiche” in quanto ricollegabili ad un
determinato agente patogeno ed un elenco altrettanto tassativo dei lavori che si ritenevano
esponessero il lavoratore al medesimo agente patogeno. Chi contraeva una determinata
patologia elencata nelle “tabelle” entro un determinato perimetro temporale e svolgeva una
determinata professione poteva accedere alla pensione privilegiata in quanto affetto da una
“malattia professionale” In questo senso “agevolava” il lavoratore in quanto gli evitava di dover
provare il nesso tra patologia e lavoro. Agevolava… ma cionondimeno “discriminava” (nel
senso che non considerava alcune malattie né alcune tempistiche né, infine, alcune attività
lavorative) in maniera ragionevole, in quanto era adeguata al livello delle conoscenze
scientifiche dell’epoca: trattava in maniera ragionevolmente diversa situazioni diverse. Certo
nelle “zone di confine” è verosimile che ci potessero essere delle situazioni le quali, ad un
(costoso e complesso) accertamento sarebbero state riconducibili a delle materie professionali
(“perdendo” l’accesso alla pensione privilegiata) e altre che, al contrario, che rientravano “per
caso” nelle tabelle (accedendo ad una pensione privilegiata fortunosa), ma il “vantaggio”
(fornito dalle presunzioni costituite dalle tabelle) a favore della maggioranza dei lavoratori era
così ampio da giustificare lo “svantaggio” nel quale (ipoteticamente) incorreva una potenziale
minoranza di lavoratori. Agevolava… ma cionondimeno “discriminava” (nel senso che non
considerava alcune malattie né alcune tempistiche né, infine, alcune attività lavorative) in
maniera ragionevole, in quanto era adeguata al livello delle conoscenze scientifiche dell’epoca:
trattava in maniera ragionevolmente diversa situazioni diverse. Certo nelle “zone di confine” è
verosimile che ci potessero essere delle situazioni le quali, ad un (costoso e complesso)
accertamento sarebbero state riconducibili a delle materie professionali (“perdendo” l’accesso
alla pensione privilegiata) e altre che, al contrario, che rientravano “per caso” nelle tabelle
(accedendo ad una pensione privilegiata fortunosa), ma il “vantaggio” (fornito dalle presunzioni
costituite dalle tabelle) a favore della maggioranza dei lavoratori era così ampio da giustificare
lo “svantaggio” nel quale (ipoteticamente) incorreva una potenziale minoranza di lavoratori.
Capitolo 11
La ratio del fenomeno abrogativo: Condizione risolutiva o forza temporale della nuova?; se
così non fosse limiterebbe la produzione normativa successiva; principio di teoria generale.
I conflitti tra criteri.2: Competenza vs gerarchico: Gerarchia solo tra linee contigue.
Competenza vs cronologico: la spunta il criterio della competenza. Competenza vs specialità:
vince la competenza
La coerenza dell’ordinamento: Due posizioni, dogma o fine, coerente come tutto gli organismi
viventi, anti e nomos, il momento zero. sovrapposizione totale
Differenza tra contraddizione e contrasto: Contraddizione sovrapposizione parziale (possono
rimanere tutte e due), contrasto
Antinomie reale ed apparente: Reale esiste e risoluzione, apparente non esiste e basta
interpretazione, servono criteri di
Distinzione tra interpretazione e criteri di risoluzione: Il secondo è una specie del genere del
primo, esempio della disposizione con tre significati di cui uno solo compatibile
sovrapposizione totale
Esemplificazione del meccanismo di sviluppo: Mutazione da fonte atto in tempo reale, fonte
fatto mai istantanea; parallelo tra i due sistemi
L’antinomia insolubile: più norme contemporanee, pari grado, speciali o generali, competenti;
La legge Gelmini: 240/10 un art. abroga 230, un art. modifica un altro art. ricostruisce; risolto
da DL 225 del giorni prima inserito in legge di conversione, antinomia non risolta dal legislatore
ma irrilevante (3 disposizioni per 2 norme)
Alla ricerca della norma insolubile: Costituzione danese, esempio giudici costituzionali
esempio durata legislatura
L’uso proprio del termine di antinomia: utilizzata solo 80 volte e spesso utilizzato per
antinomie che non riguardano l’incostituzionalità o altri fenomeni che non riguardano
l’antinomia
Antinomia ed ineleganza: Pensioni di guerra nessun contrasto atteso il diverso significato della
pensione sociale, la difficoltà ermeneutica dipende dall’interprete
Antinomia in senso improprio: contraddizione tra due perché, successione per
rappresentazione, diversa tassazione tra discendenti figli legittimi e discendenti figli adottivi
(ma equipara questi agli altri), il codice civile discrimina tra adottato e terzo ma parifica adottato
e legittimo
Successione per rappresentanza segue: due perché dietro le due diverse equiparazioni, solo
una delle due è coerente con l’art. 3; l’antinomia non è tra le due norme ma tra una delle due e la
costituzione (le due norme sono applicabili
Legge interpretativa e interpretata: albo dei trasportatori, nullità se non annotata l’iscrizione
all’albo ma la forma non era scritta, antinomia tra norma interpretante ed interpretata ma la
contraddizione (non l’antinomia) è tra le risultanti (nullità solo se scritto senza annotazione no
se orale)
Altri usi difformi: antinomia funzionale tra testimone ed imputato, contrasto di giudicati,
.Conclusioni: Non esistono le antinomie nel regno delle norme ma nel regno degli interpreti, il
reale colpevole delle disarmonie è il legislatore, l’interprete non risolve nulla.