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LE LIBERTÀ CLASSICHE
Dal punto di vista storico, le libertà classiche sono quelle che si sviluppano e che vengono
riconosciute prima. Anche guardando alla topografia della Cost la libertà personale viene
riconosciuta all’art 13 Cost, cioè il primo articolo della parte prima della Cost, quella
dedicata ai diritti e ai doveri dei cittadini.
La libertà personale precede le altre libertà e condiziona le altre libertà. È uno dei
presupposti necessari per l’esercizio di tutte le altre libertà. (es. se non sono libero non
potrò esercitare la libertà di circolazione, la libertà di corrispondenza). Non è però l’unico
presupposto perché forse prima della libertà personale, il presupposto per le altre libertà è
il diritto alla vita.
La libertà personale secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale è la libertà che
contrassegna lo spirito e la struttura dell’ordinamento democratico. C’è un collegamento
tra la Cost dei diritti e la Cost dei poteri, il modo in cui siano tutelati dei diritti incide sul
modo in cui i poteri sono strutturati.
La libertà personale ha radicati precedenti storici. Se guardassimo ad es al
costituzionalismo moderno o quanto meno alle sue radici, un riferimento alla libertà
personale lo si ha già nella Magna Carta (1215) che all’art 39 affermava : gli uomini liberi
non possono essere catturati o imprigionati se non da un tribunale legale dei loro pari
secondo le leggi del loro Paese.
Questa previsione è importante anche per il contesto storico, l’articolo parla di uomini
“liberi” e ciò fa già capire che in quel periodo storico c’era una distinzione tra gli uomini
liberi e gli uomini soggetti a forme di schiavitù e che non beneficiavano di questa libertà.
È importante anche l’oggetto della libertà della Magna Carta: “non possono essere
catturati o imprigionati”, cioè la libertà in questa previsione è la libertà dagli arresti
(l’abeas corpus).
Questo è il nucleo centrale della libertà personale anche dal punto di vista storico.
L’altra aspetto importante di questa previsione è “se non da un tribunale legale dei loro
pari secondo le leggi del loro Paese”. Questa previsione conteneva una riserva di legge e
una riserva di giurisdizione.
Come precedente storico successivo alla Magna Carta, si potrebbe far riferimento alla
Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789). Anche in questa dichiarazione
c’era un art legato alla libertà personale, ovvero l’art 7, in base al quale “nessuno
uomo(quindi scompare la differenza tra libero e non libero) può essere accusato, arrestato,
detenuto, se non nei casi previsti dalla legge secondo le forme da esse previste”
Quindi scompare la differenza tra le persone, cioè tutti gli uomini potevano godere di
questa libertà, l’oggetto della libertà si amplia, perché si parla anche di accuse e non solo di
arresti e detenzioni. Non c’è la riserva di giurisdizione ma solo la riserva di legge.
Un altro precedente storico vicino a noi è lo Statuto albertino e in particolare all’art 26, il
quale prevedeva: “la libertà individuale è guarentita e niuno poteva essere arrestato o
tradotto in giudizio se non nei casi previsti dalla legge e nelle forme ch’essa prescrive”
Quindi c’è un riferimento generico della libertà dell’individuo, la libertà personale che
spetta a tutti (niuno). L’oggetto era “arrestato o tradotto in giudizio”, il che riporta alla
libertà dagli arresti. C’è un riserva di legge ma non c’era un riserva di giurisdizione, salvo
che non lo prevedesse la stessa legge.
La libertà personale/individuale era garantita dallo Statuto in base alla legge, ma lo Statuto
era una Carta flessibile, quindi qualunque fonte normativa successiva poteva disporre
diversamente. Ciò limitava molto la garanzia offerta dallo Statuto, tanto più era lo stesso
Statuto che rinviava alla legge. Rilevante allora è la disciplina legislativa adottata
successivamente allo Statuto Albertino, innanzitutto il codice di procedura penale del 1865
che prevedeva l’obbligo di convalida degli arresti. Il problema nel c.p.p. era che era
previsto un procedimento di convalida degli arresti, ma non era previsto che l’arresto non
convalidato, perdesse efficacia, cioè che la persona arrestata dovesse essere rimessa in
libertà. Allora poteva non esserci la convalida ma il soggetto arrestato, poteva non essere
liberato. Ciò svuota l’efficacia della riserva di giurisdizione, ma riduce anche la portata della
garanzia offerta dallo Statuto Albertino.
Tanto più se si considera che il c.p.p. non prevedeva un termine di durata massima della
custodia cautelare, quindi si poteva essere arrestati e rimanere in maniera indefinita agli
arresti, anche in assenza di convalida del provvedimento limitativo della libertà personale.
Questo è il regime ordinario, ma a questo si deve aggiungere il regime speciale che poteva
limitare la libertà personale, cioè la legislazione di pubblica sicurezza, cioè quella
legislazione che introduceva delle misure limitative della libertà personale soprattutto con
riferimento ad una presunzione di pericolosità di certe categorie sociali, ad es. i vagabondi,
gli oziosi. Quindi si creò un precedente. Quando il Fascismo salì al potere, utilizzò la
legislazione per quelle categorie di persone che più davano fastidio al regime, ad es.
dissidenti politici, giornalisti non allineati. Quindi la legislazione di pubblica sicurezza sarà
lo strumento necessario durante il fascismo per limitare la libertà personale di tutti i
dissidenti politico.
Ciò sta anche a significare che la garanzia offerta da una Carta flessibile come lo Statuto
non era in grado di offrire quella tutela della libertà personale nell’ordinamento del regno
d’Italia.
Caduto il Fascismo, in Assemblea Costituente si cominciò a discutere di libertà personale.
L’oggetto è più generico di quello previsto dallo Statuto, perché la libertà personale non è
la libertà dell’individuo, ma soprattutto in Assemblea Costituente si prevede una riserva di
legge, una riserva di giurisdizione e una revoca dei provvedimento limitativi della libertà
personale che non siano convalidati.
ANALISI ART 13
“La libertà personale è inviolabile.
Indicazione molto significativa, perché solo 4 articoli in Cost sono espressamente definiti
inviolabili (13-14-15-24)
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né
qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità
giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di
Pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati
entro quarantotto ore all'Autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive
quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di
libertà.