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Giustiniano La prima fase della sua politica (dal 527, anno in cui divenne imperatore, fino al 541) fu caratterizzata

dalle guerre contro i Persiani e i Goti in Italia, conclusa, questultima, con la presa di Ravenna; la seconda fase (fino al 565) connotata da una minore spinta espansionistica e dal rafforzamento delle posizioni gi acquisite. La scomparsa di molti collaboratori segnarono gradualmente una tendenza alla precariet delle relazioni di governo. Dal punto di vista dellattivit normativa possono individuarsi tre periodi: quello delle grandi compilazioni dal 528 al 534; quello della legislazione per mezzo di novellae constitutiones, dal 535 al 542 e quello della decadenza della qualit e quantit delle norme, dal 543 al 565. Codex Iustinianus (primo Codice) Il 13 febbraio 528 Giustiniano annuncia al senato con la constitutio Haec quae necessario (de novo Codice componendo) la sua raccolta di leges cio di costituzioni imperiali con lo scopo di collocare tutte le leggi in un unico codice per facilitare lattivit forense, e quindi ridurre la lunghezza delle cause. Viene quindi nominata una commissione incaricata di redigere questo nuovo codice e viene consentito loro una serie di manipolazione dei testi legislativi. Lopera fu portata a termine in poco tempo e fu pubblicata con la constitutio Summa rei publicae (de Iustiniano Codice confirmando) del 529. In essa l'imperatore ordina che nei processi vengano citate solo le costituzioni contenute nel codice e vieta l'utilizzo di testi diversi da quelli inseriti nel Codex appena pubblicato. I Digesta Digesta seu Pandectae: raccolta di iura (frammenti di opere dei giuristi classici), divisa in 50 libri. Il progetto fu reso pubblico attraverso la constitutio Deo auctore (de conceptione Digestorum) del 15 dicembre 530 indirizzata a Triboniano, in cui vengono indicati gli scopi della raccolta e fissate le direttive per lattivit dei compilatori. Lobiettivo raccogliere in un unico codice tutto il materiale dei giuristi: dopo la lettura dei libri degli iuris prudentes forniti del ius respondendi ex auctoritate principis, si procedeva alla rielaborazione del materiale scelto, eliminando qualsiasi ripetizione e discordia; inoltre si afferma che le loro opinioni sono considerate come proveniente dalle costituzioni imperiali. Il testo definitivo fu pubblicato con la constitutio bilingue (latino e greco) Tanta (de confirmatione Digestorum) del 16 dicembre 533 ed entr in vigore il 30 dicembre 533. In questa costituzione si fa riferimento ad una reverentia antiquitatis, cio al rispetto per lantichit che induce i compilatori a premettere ad ogni frammento una rubrica recante il nome dellautore. Non si esclude che possano trovarsi nelle diverse opere di Giustiniano delle ripetizioni e delle omissioni, ma non dei contrasti. Il Digesto, insieme con le Istituzioni dovranno essere utilizzate per tutte le cause future, dato il loro carattere esaustivo non si dovr pi ricorrere ad altre opere. Secondo Bluhme, che cerca di spiegare leccezionale brevit dellimpresa (appena 3 anni), i lavori della commissione presieduta da Triboniano procedettero con una divisione delle opere da spogliare in tre masse principali, affidate ciascuna ad una sottocommissione: massa sabiniana (opere attinenti al ius civile), massa edittale (opere dedicate al ius honorarium), papinianea (opere di casistica come quaestiones e responsa), oltre una quarta massa cd. postpapinianea o appendix, costituita da materiali eterogenei. Al termine di questo lavoro, le tre sottocommissioni si sarebbero incontrate per sistemare il materiale prescelto. Altri studiosi hanno invece ipotizzato che i compilatori del Digesto si siano serviti di compilazioni private gi esistenti che avrebbero agevolato il lavoro della commissione. Honor invece ipotizza che le tre sottocommissioni sarebbero state formate da due commissari stabili e undici avvocati scelti di volta in volta e che le opere sarebbero poi state divise in due gruppi, ciascuno per ogni commissario. metodo compilatorio pi rapido.

Verrey rende meno meccanico il lavoro della prima fase e pi sfumato quello della seconda fase. Tutte queste tesi sono solite essere chiamate del Predigesto. Un altro importante problema quello delle interpolazioni; anche a questo proposito sono state proposte diverse tesi, ma il metodo che risulta pi affidabile quello del confronto con le fonti classiche pervenuteci direttamente e soprattutto in numero poco rilevante. Institutiones giustinianee Giustiniano decise di incaricare una ristretta commissione della redazione di un manuale istituzionale: si tratt di un ordine informale. Lopera fu pubblicata con la constitutio Imperatoriam del 21 novembre 533. Lobiettivo era offrire agli studenti uno strumento per imparare i prima legum cunabula, i rudimenti del diritto a partire anche dalla lettura delle costituzioni imperiali sin dai primi anni degli studi. Il manuale, diviso in 4 libri, contiene sia diritto non pi vigente, sia diritto antico corretto dalle nuove norme. Ad esso fu conferito valore di legge. Il materiale utilizzato per la sua redazione proviene in larga parte dalle opere di Gaio, ma anche da altre opere istituzionali quali quelle di Fiorentino e Marciano. Lopera un manuale polivalente che contiene diritto civile, privato e penale; ed inoltre ampi settori dellopera si trasformano in una sorta di manuale di storia del diritto. Con la constitutio Omnem del 15 dicembre 533 si procedette inoltre alla riforma degli studi giuridici che prevedeva ladozione delle compilazioni effettuate come strumenti didattici ed un articolato programma di insegnamento. Codex repetitae praelectionis (cd. secondo Codice): nuova raccolta di leges imperiali, in 12 libri (abroga la precedente), emanata con la constitutio Cordi del 16 novembre 534. Esso sostituisce il primo Codice con la finalit di coordinare ed aggiornarne la compilazione con le leggi rimaste fuori da essa (le quinquaginta decisiones e una serie di costituzioni imperiali destinate alla compilazione del Digesto). La commissione incaricata, composta da pochi membri, fu autorizzata ad eliminare o emendare le costituzioni superflue o contraddittorie ed inserire quelle nuove suddividendole in capitoli e poi in titoli. Si conferisce valore legislativo allopera a partire dal dicembre 534, in cui ogni altra costituzione non compresa nel codice perder vigore. Nel primo Codice era compresa la legge delle citazione, poi superata dal Digesto. Comprende costituzioni a partire da Adriano fino a pochi giorni prima della pubblicazione. Le Novelle giustinianee Le novelle si presentano in un testo pi ampio di quello delle leggi contenute nelle opere precedenti, questo perch non hanno subito il processo di massimazione delle legesestrazione del puro principio giuridico; e riportano dunque anche i lavori preparatori della norma. Le tematiche si riferiscono alle strutture amministrative e burocratiche dello stato che mostrano segni di cedimento giorno dopo giorno. Le novelle privatistiche invece vanno talvolta a ricostruire interi settori giuridici o a raccogliere il materiale normativo relativo ad uno specifico istituto. Altre novelle in materiale ecclesiastica e canonica. Gran parte della produzione legislativa concentrata tra il 535 e 541, in particolare nel 535-536 una grande quantit di costituzioni riguarda il tentativo di riforma dello stato.

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