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Storia dell'alfabeto

Media et del bronzo XIX secolo a.C.


Ugaritico XV secolo a.C.
Proto-cananeo XV secolo a.C.
Fenicio XIVXI secolo a.C.
Paleo-ebraico X secolo a.C.
Samaritano VI secolo
a.C.
Aramaico VIII secolo a.C.
Brhm VI secolo a.C.
Tibetano VII
secolo d.C.
Khmer/Alfabeto
di Java IX
secolo d.C.
Ebraico III secolo a.C.
Siriaco II secolo a.C.
Arabo IV
secolo d.C.
Pahlavi III secolo a.C.
Avestico IV
secolo d.C.
Greco IX secolo a.C.
Etrusco VIII secolo
a.C.
Latino VII
secolo a.C.
Runico II secolo
d.C.
Gotico III secolo d.C.
Armeno 405 d.C.
Glagolitico 862 d.C.
Cirillico X secolo d.C.
Paleoispanico VII secolo a.C.
Sudarabico IX secolo a.C.
Ge'ez VVI secolo a.C.
Meroitico III secolo a.C.
Ogham IV secolo d.C.
Hangl 1443 d.C.
Sillabico canadese 1840 d.C.
Zhuyin 1913 d.C.
Alfabeto latino
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'alfabeto latino, detto anche alfabeto romano (o script
latino), un insieme di grafi usato da molti sistemi di scrittura
del mondo, tra i quali l'alfabeto della lingua latina, l'alfabeto
italiano, l'alfabeto inglese, l'alfabeto turco, l'alfabeto vietnamita,
il sillabario cherokee e molti altri sistemi di scrittura europei ed
extra-europei, che lo hanno adottato durante il XX secolo.
[1]
Alcuni di questi sistemi di scrittura usano una versione estesa
dello script latino con l'aggiunta di diacritici o di grafi appositi.
Indice
1 Grafi
2 Cenni storici
2.1 Un esempio di espansione: I Balcani e l'ex Iugoslavia
3 Nuovi alfabeti nel mondo derivati da quello latino
4 Romanizzazione linguistica
5 Note
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Grafi
Lo script latino di base consiste oggi di 26 grafi (comunemente
chiamati caratteri o lettere), di seguito rappresentati in
maiuscolo e minuscolo:
[2]
Le lettere maiuscole
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W X Y Z
Le lettere minuscole
a b c d e f g h i j k l m
n o p q r s t u v w x y z
Questa in realt la versione moderna ed estesa dello script
latino originario, ossia quello utilizzato per la lingua latina. Gli
antichi Romani infatti usavano solo 23 grafi, non conoscendo la J e la W, di origine anglosassone, mentre
la lettera U fece la sua comparsa agli inizi del Rinascimento.
Vista l'insufficienza di caratteri per rappresentarne tutti i fonemi, molte lingue hanno poi affiancato a questi
caratteri altri caratteri aggiuntivi, formati o per aggiunta di segni diacritici (tilde, cediglia, hacek,
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In verde scuro le nazioni dove usato solo l'alfabeto latino; in
verde chiaro quelle dove all'alfabeto latino affiancato un altro
alfabeto.
soprallineature, trattini di taglio, etc.) o per legature (es.: ) o per importazione da alfabeti precedenti (es.:
) o ancora considerando convenzionalmente gruppi di caratteri come un'unica entit (es. ll o ch).
Cenni storici
L'alfabeto latino nasce nell'VIII secolo a.C. da quello greco occidentale (probabilmente dalla colonia
magnogreca di Cuma), per derivazione diretta, o secondo alcuni, tramite quello etrusco. In origine era
composto di 20 caratteri, passati presto a 21 attorno al 230 a.C. con l'aggiunta della lettera G ad opera del
console Spurio Carvilio Ruga; le lettere J, U, W, Y e Z erano sconosciute. Durante l'epoca
repubblicana, con il crescere dell'influenza greca su Roma, furono introdotte due ulteriori lettere, la Y e la
Z, per riportare in latino i corrispondenti caratteri dell'alfabeto greco. L'alfabeto latino arriv cos a 23
lettere. I grafemi W e J furono introdotti nel Medioevo per scrivere varie lingue nazionali (in particolare il
primo fu introdotto dagli anglosassoni nel VI secolo, il secondo si diffuse nelle lingue romanze occidentali e
anche in italiano) mentre la distinzione tra u e v tarda, in quanto risale agli umanisti.
Consisteva inizialmente delle sole lettere maiuscole; fu solo nel Medioevo che entrarono nell'uso anche le
lettere minuscole, derivate dalla scrittura corsiva.
Il maiuscolo fu mantenuto per scritture formali e per enfasi; da qui l'uso ancora corrente di utilizzare
un'iniziale maiuscola per aprire paragrafi e frasi, nonch per i nomi propri.
Tramite le conquiste imperiali romane, l'alfabeto adottato nella lingua latina si diffuse da Roma nelle regioni
bagnate dal mar Mediterraneo. Mentre le regioni orientali dell'impero romano continuarono ad usare il greco
come lingua franca, il latino si impose nelle regioni occidentali ed il suo alfabeto venne trasmesso alle lingue
neolatine che ne derivarono. L'espansione nell'Europa settentrionale e centrale avviene attraverso la
diffusione del Cristianesimo. L'alfabeto latino fu adottato anche da popoli di lingua non indoeuropea, quali il
basco, il finlandese, l'estone e l'ungherese.
Nel 1492 l'alfabeto latino risulta in uso nelle
nazioni cattoliche (sia di lingua neolatina che di
lingua slava) e protestanti d'Europa; i popoli slavi
orientali, di religione ortodossa, usano il cirillico
ed i greci il greco. Nel mondo islamico si usa
l'alfabeto arabo, anche in stati di lingua non
araba quali la Turchia e la Persia. In Asia si
usano alfabeti di origine indiana o cinese.
Successivamente alle spedizioni europee nelle
Americhe ed in Oceania, l'alfabeto latino si
diffonde nel mondo intero, dove viene adottato
nei territori conquistati da inglesi, francesi,
spagnoli, portoghesi ed olandesi.
I romeni adottano l'alfabeto latino nel tardo XVIII secolo, sostituendo l'alfabeto cirillico usato dalla chiesa
cristiana ortodossa.
Anche il Vietnam adotta l'alfabeto latino durante la colonizzazione francese, dove prende il posto dei
caratteri cinesi.
L'alfabeto latino anche l'alfabeto ufficiale adottato dalle Filippine, dall'Indonesia e da molte lingue nei
paesi dell'oceano Pacifico.
Nel 1928, tra le varie riforme intraprese da Kemal Atatrk, anche la Turchia rimpiazza l'alfabeto arabo con
quello latino.
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Espansione dell'alfabeto latino nell'ex-Iugoslavia
Nel 1991, dopo il collasso dell'Unione Sovietica anche gli stati di lingua affine al turco (Azerbaijan,
Uzbekistan e Turkmenistan) sostituiscono l'alfabeto cirillico con quello latino.
Durante la prima decade del XXI secolo, nel Montenegro ed in Macedonia si proposto il duplice uso
dell'alfabeto cirillico e latino. In Bosnia ed Erzegovina si usa l'alfabeto latino nella zona croato-musulmana,
mentre in quella serba si usano sia l'alfabeto latino che il cirillico. In Serbia viene usato sia l'alfabeto cirillico
(l'alfabeto ufficiale) che quello latino, diffuso almeno quanto il primo.
Oggi nei Balcani solo la Bulgaria e la Grecia usano esclusivamente un alfabeto non latino, anche se
ufficialmente accettano l'uso dell'alfabeto latino nella lingua della loro minoranza turca.
Un esempio di espansione: I Balcani e l'ex Iugoslavia
L'attuale espansione dell'uso dell'alfabeto latino
si nota specialmente nei Balcani.
Nell'Ottocento nacque la Romania e subito nei
suoi territori appartenuti all'Impero ottomano
l'alfabeto latino sostitu quello cirillico. Nelle
Guerre balcaniche la Turchia perse altri territori,
che usavano maggioritariamente l'alfabeto
cirillico e greco, ma anche quello latino crebbe
sia in Albania che nella Bosnia austriaca. Dopo
la prima guerra mondiale, Kemal Ataturk adott
l'alfabeto latino nella sua Tracia turca, mentre la
nuova Iugoslavia lo us parzialmente.
Dopo la scissione della Iugoslavia nel 1992, la
Slovenia e la Croazia usano solamente l'alfabeto latino, mentre nella Bosnia croato-musulmana viene
imposto quasi ufficialmente. Nel recentemente indipendente Kosovo si vuole eliminare il cirillico ed
ufficializzare l'esclusivo uso dell'albanese, che scritto in alfabeto latino. Nel Banato e nella parte serba
della Bosnia l'alfabeto latino viene usato maggioritariamente, mentre nel Montenegro lo si usa al 50%
assieme al cirillico. Solamente nella Serbia vera e propria e nella Macedonia il cirillico viene usato
maggioritariamente, anche se le locali comunit "Vlasi" (della Serbia nord-orientale) ed Albanese (della
Macedonia occidentale) usano l'alfabeto latino.
Nuovi alfabeti nel mondo derivati da quello latino
Nell'ultimo secolo sono numerosi gli alfabeti derivati dall'alfabeto latino, a riprova della vitalit espansiva del
latino e del suo alfabeto nel mondo contemporaneo.
Il caso pi notevole in Europa avvenne negli anni venti nell'Unione Sovietica, dove si volle sostituire
l'alfabeto cirillico con quello latino [1] (http://www.esamizdat.it/simonato_art_eS_2005_(III)_1.pdf). Altri
casi riguardarono la Bielorussia con il Lacinka e l'Ucraina con l'Euro-Ukranian (Latynka).
In Africa notevole il tentativo recente dei popoli berberi di crearsi un proprio alfabeto, basato su quello
latino, allo scopo di ottenere un certo grado di indipendenza dalla lingua araba dominante: il Berbero latino
sta ottenendo un certo successo nel Maghreb, anche se limitato ai ceti pi elevati ed ai berberi emigrati in
Europa. Per l'Algeria, dove il berbero nelle scuole una realt dal 1995 ed attualmente viene proposto come
ufficiale assieme all'arabo, sembra affermata una trascrizione a base latina, elaborata nel tempo da diversi
autori (in particolare Mouloud Mammeri) e messa a punto in diversi congressi scientifici internazionali [2]
(http://209.85.165.104/search?q=cache:l77ChtPRJRAJ:www.brugnatelli.net/vermondo/didattica/bicocca
/Berberi.pdf+berbero+lingua+ufficiale+in+algeria&hl=it&ct=clnk&cd=25&gl=it).
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Romanizzazione linguistica
L'alfabeto latino viene usato in tutto il mondo per latinizzare le diverse lingue, scritte con altri alfabeti, allo
scopo di facilitare la comunicazione tra le nazioni dell'umanit. Questo processo, detto romanizzazione
linguistica, consiste nella trascrizione o nella traslitterazione di sistemi di scrittura che usano uno script (un
set di elementi grafici) diverso da quello latino: ad esempio, viene detto romanizzazione la trasposizione da
sistemi di scrittura come il cirillico, l'alfabeto arabo, l'alfabeto greco (che non usano appunto uno script
latino, ma rispettivamente quello cirillico, quello arabo e quello greco). Questi sistemi hanno spesso un
insieme di norme ufficiali nazionali o internazionali (norme ISO). Si parla anche di romanizzazione per la
trascrizione delle lingue logografiche, come il cinese (Pinyin) o il giapponese, bench questo processo
generalmente sia di trascrizione, pi che di traslitterazione, dato che lo scopo quello di trascrivere i suoni e
non i logogrammi.
A seguito un esempio di romanizzazione (usato principalmente dalle Nazioni Unite) dell'alfabeto del greco
moderno, russo cirillico, ebraico, arabo, persiano, giapponese katakana e coreano hangul:
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Alfabeti latino, greco, fenicio, ebraico e
arabo a confronto
Alfabeto
Latino
Greco
Russo
Cirillico
Ebraico Arabo Persiano
Giapponese
Katakana
Coreano
Hangul
A A ,,,
, ,
,'
'-

AE
AI
B
,

- -
C
CH T
CHI
D ,
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-
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(final
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H ,
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, ,


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)
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KA
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(final )
=
_

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(final
)

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Q
R
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RO
RU
S ,

,
-


SA
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SE
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SHCH
SHI
SO
SS
SU
T , ,

,


TA
TE
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TO
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(final
)
TSU
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U , ,
UW
V B
W ,
WA
WE
WI
WO
X ,
Y , ,
YA
YE ,
YEO
YI
YO
YU
Z

,


ZH
Note
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Alfabeto latino ornamentale del XVI secolo; mancano
le lettere J, O, W, X e Z.
^ Per esempio, appunto, in Turchia, Turkmenistan, Uzbekistan, Azerbaigian, Vietnam, Filippine, Malesia ed
Indonesia.
1.
^ Riconoscendo l'ambiguit e l'uso comune dei termini, in questa voce si useranno indistintamente "lettera" e
"carattere" per indicare un grafo e "alfabeto" per indicare lo script (piuttosto che il sistema di scrittura vero e
proprio).
2.
Bibliografia
Daniels, Peter. The World's Writing Systems.
William Bright ed. New York, 1996. ISBN
0-19-507993-0.
Jensen, Hans. Sign Symbol and Script. George
Allen and Unwin Ltd. London, 1970. ISBN
0-04-400021-9.
Mandruzzato, Enzo. I segreti del latino.
Mondadori. Milano, 1991.
Morani, Moreno. Introduzione alla linguistica
latina. Lincom Europa, 2000.
Mouloud, Mammeri. Prcis de grammaire
berbre. Awal. Parigi, 1988. ISBN 001443038.
Randall, Barry. ALA-LC Romanization Tables. U.S. Library of Congress. Washington, 1997. ISBN
0-8444-0940-5.
Yin Binyong. Chinese Romanization. Pronunciation and Orthography (Hanyu pinyin he zhengcifa
). Sinolingua. Pechino, 1970. ISBN 7-80052-148-6
Voci correlate
Nomi delle lettere dell'alfabeto latino
Storia dell'alfabeto
Alfabeto italiano
Lacinka
Latynka
Scrittura e pronuncia del latino
Altri progetti
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