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Sir William Walton OM (1902-1983) è considerato uno dei più grandi

compositori inglesi del ventesimo secolo. Determinante per lo sviluppo


della sua carriera fu la protezione dell’eccentrica famiglia dei Sitwell (i
fratelli Edith, Osbert e Sacheverell) che lo presero sotto la propria
protezione nel 1919 quando egli lasciò Oxford.

Dalle sue origini umili a Oldham, in Lancashire, egli venne così


catapultato nel mondo elegante e sofisticato dell’alta società di Londra.
Il suo lavoro più conosciuto di questo periodo è Façade(1922), un
componimento musicale brillante, con parole di Edith Sitwell. Compose
la Prima Sinfonia nel 1936. Durante la guerra scrisse molta musica per
film, inclusa la splendida colonna sonora per Enrico V con Laurence
Olivier.
Nella vita privata, ebbe per 15 anni una relazione con una signora
dell’alta società più anziana di lui, Alice Wimborne, che lo aiutò a
coltivare la propria ispirazione ed a crearsi una carriera. Rimasto solo,
nel 1947, mentre era in visita in Argentina incontrò e sposò dopo pochi
giorni Susana Gil, di ben 22 anni più giovane di lui. La coppia decise di
vivere in Italia, che William aveva visitato nel 1919 e dove nel 1936
aveva scritto il Concerto per violino per il musicista Jascha Heifetz.
Desiderando godere della luce e la pace della Baia di Napoli, i Walton
scelsero l'Isola di Ischia dove vissero per i successivi 35 anni nella
proprietà da essi creata e sviluppata, La Mortella, e dove le ceneri di
William sono oggi custodite.
I suoi lavori più noti sono i tre concerti per viola, violino e violoncello, la
monumentale corale Belshazzar’s Feast, le due sinfonie, l’opera
lirica Troilus and Cressida, un'opera comica, L'Orso, le colonne sonore
per i tre film Shakespeariani interpretati da Laurence Olivier: Enrico
V, Amleto e Riccardo III. Ha scritto due marce per
l’incoronazione: Crown Imperial per il Re Giorgio VI e Orb and
Sceptre per la regina Elizabetta, oltre a un Te Deum.
Ebbe un periodo di grande notorietà negli anni ‘50 e ‘60 negli Stati Uniti,
dove nel 1955 Gregor Piatigorsky gli commissionò il Concerto per
Violoncello, e nel 1957 George Szell gli chiese la Partita per l'Orchestra
di Cleveland che eseguì poi una memorabile incisione della sua Seconda
Sinfonia. Fra le altre opere musicali scritte su commissione di famose
orchestre o solisti, ricordiamo nel 1968 per André Kostelanetz ed
l’Orchestra Filarmonica di New York il Capriccio Burlesco e nel 1969
le Improvisations on an Impromptu of Benjamin Britten per l’ Orchestra
Sinfonica di San Francisco e nel 1981 il Prologo e la Fantasia per
Mstislav Rostropovitch e l'Orchestra Sinfonica Nazionale Americana.
La regina Elisabetta lo nominò Cavaliere (Sir) nel 1951 e nel 1967 gli
conferì la più alta onorificenza inglese, l’Ordine al Merito.

Le Five Bagatelles sono state scritte per Julian Bream e dedicate a


Malcolm Arnold "con ammirazione e affetto per il suo cinquantesimo
compleanno". La loro prima esecuzione fu eseguita da Julian Bream il 27
maggio 1972 a Bath. Nel 1975/6, Walton orchestrò le Bagatelle in una
suite, la Varii Capriccii, per celebrare il 25 ° anniversario dell'apertura
della Royal Festival Hall, a Londra.

Quando Bream gli chiese di scrivere un brano per chitarra solista,


Walton aveva espresso qualche incertezza. Come ha poi osservato,

«non avendo mai pensato di scrivere per la chitarra sola [si era dedicato in
precedenza ad un lavoro per canto e chitarra], ho chiesto a Julian uno
schema della tastiera, che mi chiarisse le possibilità della chitarra. Sono
riuscito a scrivergli dei pezzi piuttosto carini, tranne per il fatto che le prime
sei note del primo brano devono essere tutte suonate sulle corde a vuoto.
Quindi, quando le inizierà a suonare, il pubblico probabilmente penserà che
sta ancora accordando».

La seconda Bagatella ricorda un po’ il Satie delle Gymnopedies , con il


suo accompagnamento ipnotico ambientato sotto una melodia fresca e
ariosa. Il terzo brano, sottotitolato Alla Cubana, evoca sicuramente i
ritmi sincopati della musica latino-americana, sempre però mediati da
una tipica scrittura anglosassone, a tratti volutamente e
apparentemente kitsch e leggera.

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