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Nativi americani

de, mentre in America del Nord i nativi americani erano


prevalentemente popolazioni nomadi o seminomadi.
Molte aree del continente sono ancora popolate da nativi
americani; specialmente in America Latina dove, insieme
ai mestizo, costituiscono la maggioranza della popolazione. Negli Stati Uniti d'America e in Canada i nativi americani, invece, sono soltanto un'esigua minoranza. Ancora
oggi nei paesi dell'America si parlano almeno un migliaio di lingue indigene diverse. Alcune fra queste, come ad
esempio il quechua, l'aymara, il Guaran, le lingue maya e il nahuatl, sono parlate da milioni di persone. Molti
mantengono, inoltre, pratiche ed usanze culturali di vario
grado, incluse pratiche religiose, organizzazione sociale e
pratiche di sussistenza. Alcuni popoli indigeni vivono ancora in uno stato di relativo isolamento dalle societ moderne e altre addirittura non sono mai entrate in contatto
con esse o con l'uomo occidentale.
La maggior parte dei nativi presenta caratteristiche somatiche ani alle popolazioni asiatiche: occhi allungati,
Mappa che mostra l'odierna percentuale di popolazione indigena zigomi sporgenti, con in pi la quasi assenza di barba e cadell'America
pelli perlopi scuri e lisci, solitamente neri; il gruppo sanguigno predominante lo 0. Queste caratteristiche portaCon l'espressione nativi americani si intende indicare
rono gli antropologi a ipotizzare la loro origine da antichi
''popoli indigeni dell'America'' che abitavano il continenasiatici che attraversarono lo stretto di Bering nella preite prima della colonizzazione europea e i loro odierni
storia, ipotesi confermata da successivi studi linguistici e
discendenti.
soprattutto genetici [2] .
L'etnonimo era utilizzato per indicare i nativi americani
e non univoco ed spesso oggetto di discussione. Nei
paesi di lingua spagnola dell'America Latina si usa pre1 Etnonimo
valentemente il termine indios mentre negli Stati Uniti
d'America, si usa l'espressione indiani d'America bench ormai non sia pi considerata un'espressione politicamente corretta. L'uso del termine indiano si deve a
Cristoforo Colombo che, in cerca di una rotta che consentisse di raggiungere l'Asia attraversando l'oceano Atlantico, credette di aver raggiunto le Indie Orientali, ignaro
invece di aver scoperto un nuovo continente; gli spagnoli battezzarono quindi il nuovo mondo "Indie Occidentali", e solo successivamente America, in onore di Amerigo
Vespucci.[1]
Secondo l'ipotesi scientica pi accreditata, 13000 anni
fa l'uomo sarebbe migrato dall'Eurasia verso l'America
attraverso la Beringia, una lingua di terra che all'epoca
univa i due continenti. Questi uomini si sarebbero poi
spostati pi a sud no ad abitare tutto il continente e
diversicandosi in migliaia di etnie e trib dierenti.
Ragurazione pittorica di gruppi etnici in America all'inizio del
In Centro e Sud America i nativi americani si organiz- XX secolo
zarono in grandiose civilt come i Maya e gli Aztechi
nell'odierno Messico e gli Inca sulla cordigliera delle An- L'etnonimo indiani d'America ha origine nel XV se1

2
colo, durante le prime fasi dell'esplorazione europea del
continente americano. Cristoforo Colombo, con il suo
viaggio attraverso l'oceano Atlantico, intendeva dimostrare che era possibile raggiungere l'Asia navigando verso Occidente, cosa allora ritenuta impossibile. Quando
nel 1492 Colombo approd sull'isola di Hispaniola credeva di essere giunto nelle Indie Orientali e di aver scoperto una rotta per arrivare in India e per questa ragione
gli abitanti che vi trov vennero erroneamente chiamati
indiani. Quello che Colombo ignorava era l'esistenza del
continente americano tra l'Asia e l'Europa. Sar solo grazie alle successive esplorazioni, e in particolare grazie ad
Amerigo Vespucci, che gli occidentali si renderanno conto di avere scoperto un nuovo continente no ad allora
sconosciuto; ma l'errore era ormai fatto e l'uso del termine indiano per indicare i popoli indigeni delle Americhe
non venne corretto.[1]

2 STORIA
preferisco il termine indiano d'America. Chiunque sia
nato nell'emisfero occidentale un nativo americano.[3]
Oggi, riassumendo, vengono utilizzati i seguenti nomi: nativi americani, indiani d'America, indigeni
americani, amerindi, amerindiani, indios, "popoli
precolombiani", "Prime nazioni" (in Canada), aborigeni americani, pellerossa, popolo rosso[1] , uomini
rossi.[4]

2 Storia
2.1 Migrazione dell'uomo verso le Americhe

Quella degli indiani perci una categoria etnica e culturale creata dagli europei. I vari gruppi che si erano stabiliti nelle Americhe non si consideravano membri di una
singola comunit, n avevano una parola per identicarsi, che non fosse il nome della trib o la parola uomo
(come negli Inuit). Al contrario, alcuni gruppi indigeni
non erano nemmeno a conoscenza dell'esistenza delle altre societ a cui poi sarebbero stati associati in quanto
indiani. Altri negavano qualsiasi connessione tra loro e
i popoli che consideravano meno sviluppati; i Mexica del
Messico centrale, per esempio, commerciarono e combatterono con molti dei loro vicini, ma non li considerarono mai come pari o uguali. Durante i tre secoli della
colonizzazione spagnola alcuni accolsero la nuova categoria, diventando Indiani, mentre altri rimasero legati a
identit pi antiche. La natura problematica del concetto
di indiano ha perci spinto numerosi studiosi a sostituirlo con termini come Native american o altre etichette
europee meno ovvie.[1]
L'etnonimo Indios, di origine spagnola, utilizzato in italiano per riferirsi alle popolazioni indigene
dell'America Latina, mentre in Spagna e negli stessi paesi
dell'America Latina, oltre che in Portogallo, indica indifferentemente i popoli amerindi del Nord, Centro e Sud
America. Anche questo termine signica indiani, e de- Questa mappa mostra la distribuzione dei dierenti popoli
riva dall'errore storico per il quale si confuse l'America indigeni delle Americhe tra il 1300 e il 1535 d.C.
con l'India.[1]
Tutti gli scheletri umani ritrovati in America sono attriL'espressione pellerossa, utilizzata negli Stati Uniti e buibili ad esseri umani biologicamente moderni. Si pu
nei paesi occidentali, talvolta in senso dispregiativo, per supporre che le Americhe non furono popolate da uoindicare i popoli indigeni nordamericani, non consi- mini nch questi non furono in grado di sviluppare la
derata "politicamente corretta" perch fa riferimento al tecnologia necessaria che consentisse loro di sopravvivecolore della pelle dei nativi americani. Secondo alcuni re ed esplorare la tundra del nord-est dell'Asia.[5] Queste
l'origine del nome potrebbe avere origine dall'abitudine condizioni necessarie non furono raggiunte prima di 40
dei guerrieri di alcune trib a tingersi la pelle di ocra rossa 000 anni fa. Non ci sono dubbi per che il Nord America
prima delle battaglie.[1]
fu inizialmente popolato da cacciatori-raccoglitori che si
Per quanto il termine indiani d'America sia considerato espandevano verso est da quella che l'odierna Alaska.
politicamente scorretto, alcuni nativi preferiscono identi- I primi gruppi di cacciatori-raccoglitori avrebbero attracarsi come tali. Russell Means (attore e celebre attivista versato la Beringia, un istmo largo un migliaio di chiloLakota), ad esempio, dichiar in un'intervista: Anch'io metri che univa l'Asia e il Nord America, in un periodo
tra 16000 a.C. e il 11000 a.C.[6][7][8][9]

3.2

Regione subartica

Le ricerche di Luigi Luca Cavalli-Sforza e dei suoi collaboratori, sostengono che i primi esseri umani siano arrivati nel continente circa 40 000 anni fa dall'Asia attraverso lo stretto di Bering, via mare. Questa ipotesi tuttavia
altamente dibattuta bench plausibile.[10]

3.2 Regione subartica

A causa dell'inclemenza del clima, quindi


dell'impossibilit di praticare l'agricoltura, le popolazioni dell'area subartica (comprendente quasi tutto
il Canada dalla tundra quasi no al conne con gli
Il modello Clovis, individuava invece tre ondate migratoStati Uniti) erano nomadi e vivevano in tende o in case
rie, avvenute circa 12 000 anni fa, dall'Asia attraverso le
interrate, dedicandosi alla pesca o alla caccia di alci e
[6][11]
terre emerse dello stretto di Bering, la Beringia.
carib.[15]
Altri ussi migratori si sono succeduti, nel passare dei
A Est vivevano popolazioni di lingua algonchina, tra cui
secoli, da Nord verso Sud.[9][12]
i Cree e gli Ojibway (detti anche Chippewa); a Ovest,
gruppi di lingua athabaska (Carrier, Ingalik, Dogrib, Han,
Hare, Koyukon, Kutchin, Mountain, Slavey, Tanaina,
Yellowknife e altri). Queste popolazioni venivano generalmente guidate dai capifamiglia ed i conitti tra le varie
3 Nativi americani nel Nordameri- trib erano piuttosto rari.[15]

ca
3.1

Regione artica

Per quanto riguarda la religione, erano molto diuse le


credenze sugli spiriti guardiani e sulla stregoneria. Molti di questi popoli ora sono sedentari e tuttora vivono di
caccia e pesca.[15]

3.3 Costa nordoccidentale

Famiglia Inupiat (Inuit che vivono in Alaska) - fotograa di


Edward Sheri Curtis

La regione artica che comprende le coste dell'Alaska e


il Canada settentrionale , per motivi climatici, un territorio scarsamente popolato, in cui l'agricoltura praticamente impossibile: qui le popolazioni vivevano cacciando
foche, carib e, in alcune zone, balene. Durante l'estate
abitavano in tende e in inverno in abitazioni costruite con
blocchi di ghiaccio o blocchi di terra ricoperti di pelli.
Anche ai nostri giorni i gruppi presenti hanno scarsi rapporti con altre popolazioni e sono molto legati alle loro
tradizioni. In Alaska e nei Territori situati nelle regioni artiche del Canada settentrionale (Yukon, Territori del
Nord-Ovest, Nunavut) vivono gli Inuit e gli Yupik (gruppi che spesso vengono deniti con l'esoetnonimo Eschimesi), una parte dei quali emigr in Groenlandia nell'XI
secolo; la zona a Sud Ovest abitata dagli Yuit, presenti anche in Siberia, mentre gli Aleutini vivono nelle isole
omonime.[13][14][15]

Capo trib Winnebago, litograa del 1825

Nonostante la ristrettezza della zona abitabile (limitata ad Est dalle montagne), la costa nordoccidentale del
Pacico ha fornito un ambiente ideale per gli abitanti,

NATIVI AMERICANI NEL NORDAMERICA

grazie ai umi Colombia e Fraser, eccezionalmente ricchi verno si dovevano adare alle provviste estive perch la
di salmoni.[16]
disponibilit di cibo era scarsissima e la minaccia della
[17]
Questo habitat particolarmente ricco, insieme col contri- fame era sempre incombente. Nei periodi in cui il cibuto di quello collinare, consent l'incremento della po- bo era abbondante i vari gruppi si riunivano in bande pi
esclusivamente da individui
polazione, che dette vita ad una cultura elaborata, orga- numerose, composte quasi[17]
imparentati
bilateralmente.
nizzata in grandi case di legno e caratterizzata da ricche
Il riconoscimento della leadership avveniva in maniera informale e raramente sorgevano conitti fra trib, causati
di solito da accuse di stregoneria o da rivalit sessuali.
La religione formale era poco praticata; veniva soprattutto ricercata l'alleanza con gli spiriti, conosciuti attraverso sogni e visioni, che era ritenuta capace di confeconnessi con la medicina, la caccia e il gioco
Di fondamentale importanza era considerata la ricchezza rire poteri[17]
d'azzardo.
individuale o di gruppo, che veniva ridistribuita durante il
potlatch, una cerimonia nella quale il capo e il suo gruppo
regalavano i loro beni. Tutto ci avveniva per consolida3.6 California
re o accrescere il proprio status, per ricevere l'invito ad
altri potlatch e per equilibrare la distribuzione dei beni
L'area culturale californiana comprende approssimativatra i vari gruppi. La religione era basata principalmenmente la supercie dello Stato attuale, con l'esclusione
te sul culto degli antenati mitici: le loro rappresentazioni
della zona sud orientale lungo il ume Colorado. La postilizzate erano ovunque, sui pali totemici, sulle facciate
polazione ivi installata, che secondo le stime ottimistidelle case, sulle prore delle barche, sulle maschere e le
che contava forse 200.000 abitanti, parlava pi di 200
[16]
coperte.
linguaggi distinti.[18]
I gruppi pi importanti sono i Tlingit, gli Tsimshian, gli
Fra i gruppi pi importanti vi erano i Pomo, i Modoc,
Haida, i Kwakiutl, i Nootka e i Chinook. La maggior pargli Yana, i Chumash, i Costanoan, i Maidu, i Miwok, i
te delle lingue parlate in quest'area appartenevano alle
Patwin, i Salinan, i Wintun, gli Yokut, gli Yuki e i cosidfamiglie atabasca, penutiana o mosana.[16]
detti Mission Indians (Indiani delle Missioni), Cahuilla,
Diegueo, Gabrileo, Luiseo e Serrano.[18]
cerimonie e da un artigianato in legno. I villaggi solitamente erano composti da 100 o pi abitanti, imparentati
fra loro secondo una modalit gerarchica: i vari membri
venivano ordinati in base al grado di parentela col capo.
Solo i prigionieri di guerra e gli schiavi erano esclusi da
questa classicazione.[16]

3.4

Altopiano

Nell'altopiano compreso tra l'Idaho, l'Oregon orientale, lo


stato di Washington, il Montana occidentale e il Canada
vivevano numerosi piccoli gruppi molto pacici (tra cui
i Nasi Forati, i Wallawalla, gli Yakima, i Flathead e i
Cayuse). Sopravvivevano grazie alla caccia, alla raccolta
di frutti e alla pesca del salmone. La loro cultura era simile a quella dei loro vicini della costa nordoccidentale del
Gran Bacino e della California. Le lingue appartenevano
per lo pi alle famiglie penutiana e mosana.

3.5

Gran Bacino

Tutti gli Indiani o nativi americani della zona californiana erano principalmente raccoglitori di ghiande, semi erbacei e altri vegetali commestibili. Pesci e frutti di mare avevano importanza sulla costa, mentre nell'interno si
cacciavano cervi, orsi e piccoli mammiferi vari. Il villaggio, composto anche da pi di 100 persone, col suo
particolare dialetto, era spesso la pi ampia unit politica esistente. Diusa era l'usanza delle met esogame, che
consentiva l'endogamia, pratica secondo la quale i matrimoni avvenivano solo all'interno del villaggio per diviso
a sua volta in due met, per cui i membri di un gruppo
dovevano combinare il loro matrimonio con un membro
dell'altro gruppo.[18]

I capi, a volte ereditari, organizzavano la vita sociale e


cerimoniale, ma avevano scarso potere politico. I conitti
L'area del Gran Bacino, comprendente le catene montuoorganizzati fra villaggi erano rari. Frequenti erano i riti di
se e le vallate dello Utah, del Nevada e della California,
cura, le cerimonie della pubert maschile e l'uso rituale di
stata abitata da popolazioni il cui stile di vita arcaico
sostanze psichedeliche.[18]
rimase quasi invariato no al 1850; le pi conosciute sono i Paiute, gli Ute e gli Shoshoni, insieme ai Klamat,
ai Modoc e agli Yurok.[17] Si trattava di piccole bande 3.7 Pianure
di raccoglitori, composte a volte da un'unica famiglia,
ed erano distribuite su un territorio inospitale con una Nella zona delle Pianure (ovvero le praterie che si estendensit abitativa estremamente bassa.[17]
dono dal Canada centrale no al Messico e dal Midwest
In estate si nutrivano di semi, radici, frutti di cactus,
insetti, rettili e piccoli roditori, insieme a occasionali
antilopi e cervi; i coyote invece non venivano mangiati
perch li si credeva dotati di poteri soprannaturali. In in-

alle Montagne Rocciose) si erano installate popolazioni


che vivevano in piccoli gruppi nomadi al seguito delle
grandi mandrie di bisonti, in quanto la caccia ha costituito la principale risorsa alimentare no al 1890, anche se

3.8

Foreste orientali

3.8 Foreste orientali


Coperta in origine da una tta vegetazione, l'area delle
foreste orientali (comprendente le regioni temperate degli Stati Uniti e del Canada orientali, dal Minnesota e
Ontario no all'oceano Atlantico a Est e no alla Carolina
del Nord a Sud) era abitata inizialmente da cacciatori:
intorno al 7000 a.C. vennero introdotte l'agricoltura, la
pesca, la lavorazione della pietra e, nella zona dei Grandi
Laghi, del rame.[22]
I nativi abitanti quest'area comprendevano gli Irochesi
e popolazioni di lingua algonchina, tra cui gli Ojibway
(Chippewa) e i loro parenti Ottawa, i Lenape (o
Delawares), i Micmac, i Narragansett, gli Shawnee, i
Teepee dei nativi nord-americani fotografati da uno dei massimi Potawatomi, i Kickapoo, i Menominee, gli Illinois. Anche
studiosi della loro civilt, Edward Sheri Curtis (1868-1952).
i Sioux abitavano originariamente delle Foreste OrienL'immagine stata esposta al Museo delle culture del mondo di
tali, ma furono in larga parte spinti ad ovest, verso
Genova
le grandi praterie, dalle trib algonchine armate dagli
Europei.[22][23]

lungo il Missouri e altri umi delle pianure erano presenti rare forme di agricoltura stanziale. La densit abitativa
era molto ampia.[19]
Tra i primi abitanti delle praterie possiamo ricordare i
Blackfeet (cacciatori), i Mandan e gli Hidatsa (agricoltori); in seguito, quando i coloni europei conquistarono
le zone orientali ricche di foreste, molte popolazioni del
Midwest si spostarono nelle Pianure: tra questi i Sioux,
gli Cheyenne e gli Arapaho, preceduti dagli Shoshoni e
dai loro parenti Comanche, provenienti per dal Gran
Bacino.[19][20][21]
Quando il cavallo fu introdotto dagli europei (XVII secolo) e poi si diuse in tutte le Grandi Pianure (XVIII
secolo), nella zona si mescolarono tutta una serie di popoli precedentemente sedentari, disturbati dai cacciatoriguerrieri a cavallo delle zone vicine. Gli antichi raccoglitori e agricoltori d'estate iniziarono ad organizzarsi in
accampamenti di dozzine di tipi trasportabili disposti in
cerchio, per praticare la caccia al bisonte in maniera intensiva. Le cerimonie pubbliche, in particolare la danza
del sole, servirono a creare nei gruppi legami pi saldi e
un obiettivo comune.[19]
Il potere individuale, perseguito in primo luogo con la
ricerca della visione, accompagnata da automutilazioni
e severe ascesi, veniva manifestato tramite la partecipazione alle incursioni belliche contro i nemici. Le societ guerriere, alle quali gli individui aderivano in giovent, divennero in breve tempo organizzazioni specializzate
nella guerra, spesso con funzioni di controllo dell'ordine
all'interno dei grandi accampamenti. Il successo nelle incursioni (condotte di solito da meno di una dozzina di
uomini), il possesso di molti cavalli e il potere ottenuto
attraverso le visioni o la danza del sole erano i segni del
rango fra gli indiani delle Grandi Pianure.[19]

Joseph Brant, celebre capo Mohawk

A cavallo tra il XVIII e il XIX secolo anche la maggior


parte dei gruppi algonchini, e cos pure degli Irochesi,
furono costretti a spostarsi ad Ovest, verso il Territorio
Indiano, o a Nord verso il Canada, dalla politica dei neonati Stati Uniti d'America che subivano la pressione dei
coloni di origine europea in cerca di terra da coltivare e
citt da costruire, che si scontrava con il modello di vita

NATIVI AMERICANI NEL NORDAMERICA

delle trib indiane basato su grandi spazi a disposizione; Ebbero villaggi di centinaia di abitanti forticati con paalcuni gruppi rimasero comunque nella regione, raccolti lizzate, che contenevano grandi tumuli sui quali sorgedi solito in piccole comunit.[22]
vano i templi al cui interno ardeva il fuoco perenne e le
Il clima freddo del Nord Est e dei Grandi Laghi tendeva abitazioni delle classi superiori. I capi e i re esercitavaa limitare l'orticoltura e a costringere alla raccolta delle no il potere assoluto sui sudditi, nobili e popolani, e in
di villaggi.
piante selvatiche; i cibi pi importanti erano il pesce, gli alcuni casi comandavano pi di una dozzina
[22]
Frequenti
erano
le
guerre
e
le
incursioni.
animali da caccia, lo sciroppo d'acero e il riso selvatico.
Fra i coltivatori gli uomini si limitavano in genere a preparare il terreno per la coltivazione, che era opera essen3.10 Sud-ovest
zialmente femminile. I popoli di lingua irochese erano
organizzati in villaggi matrilineari guidati da un consiL'area culturale del Sud Ovest si estende su una regione
glio: le donne avevano un ruolo importante nel governo
calda e arida di montagne e bacini cosparsi di oasi: gli
[22]
dei villaggi.
abitanti di quest'area comprendente l'Arizona, il Nuovo
Fra la costa orientale e i Grandi Laghi vivevano i popoli Messico, il Colorado meridionale e l'adiacente Messico
di lingua algonchina, organizzati per lo pi in piccoli vil- settentrionale, dapprima cacciatori di mammut e poi del
laggi, semisedentari, fortemente inuenzati dai loro vici- bisonte, diedero origine a una cultura, denita arcaica,
ni meridionali. Le attivit orticole erano in genere poco sviluppatasi tra l'8000 a.C. e il 300 ca. a.C. Sono stasviluppate lungo la costa, dove la raccolta dava un prodot- te ritrovate tracce di culture precedenti, come i Clovis,
to assai abbondante. La leadership era in genere debole, risalenti addirittura ad epoche precedenti (11.000 anni
il territorio mal denito e l'organizzazione politica somi- fa).[24]
gliava a quella delle piccole trib di altre zone. Queste
Nel Sud Ovest si muovevano popoli di cacciatorifurono fra le prime culture nomadi o seminomadi instalraccoglitori (fra cui gli Apache, gli Havasupai, i Seri, i
late nell'area a subire l'impatto della diversa civilizzazioWalapai, gli Yavapai) ma esistevano anche popoli di orne europea in espansione e nel conitto impari tra le due
ticoltori, come i Mohave, i Navajo, i Papago, i Pima, i
civilt molte di esse erano gi scomparse prima dell'inizio
Pueblo (fra cui gli Hopi e gli Zui), gli Yaqui, gli Yuma
[22]
del Settecento.
(Nijoras), i Cocopa e gli Opata.[24] Nonostante la sua aridit, la regione oriva una certa quantit di cibi selvatici,
sia animali che vegetali, che fornivano il sostentamen3.9 Sud-est
to necessario agli insediamenti, organizzati patrilinearErano frequenti le incursioni
La regione a clima tropicale che si estende a Nord del mente o matrilinearmente. [24]
contro
gli
orticoltori
vicini.
golfo del Messico, dalle coste dell'Atlantico al Texas centrale, era originariamente coperta di foreste di pini e popolate da daini. Nel 3000 a.C. in quest'area fu introdotta
l'agricoltura che determin un forte incremento demograco, mentre intorno al 1400 a.C. furono costruite le prime
citt.[22]

Intorno al 300 a.C. alcune popolazioni del Messico, a economia basata sulla coltivazione di mais, fagioli, zucche
e meloni in terreni irrigati, emigrarono nell'Arizona meridionale. Chiamati Hohokam, furono gli antenati degli
odierni Pima e Papago. L'agricoltura fu praticata anche
Al momento dell'arrivo degli spagnoli e portoghesi nei dagli Anasazi: i loro discendenti sono gli attuali Pueblo,
secoli XVI-XVII, per, le epidemie cominciarono a de- cui si aggiunsero in seguito gli attuali Navajo e vari gruppi
cimare la popolazione. Alcune popolazioni native di que- di Apache. Risalgono al 1000 a.C. le prime caratteristiche
seguito
sta zona, che includevano anche i Cherokee, i Creek e i tombe coperte da tumuli sepolcrali, diventate in
[24]
centri
di
culto,
tipiche
della
prima
civilt
Hopi.
Seminole, erano conosciute come le Cinque Nazioni Civilizzate, in quanto la loro economia e la loro organizzazione sociale erano pi articolate e in qualche modo pi
vicine a quelle europee.[22] Nella stessa area erano inse- 3.11 Aspetti culturali
diati anche i Natchez, ma la loro cultura, molto elaborata,
fu distrutta dall'impatto degli spagnoli alla ne del XVIII Bench le caratteristiche culturali, come la lingua, i costumi e le usanze varino enormemente da una trib
secolo.[22]
all'altra, ci sono alcuni elementi che si possono incontrare
Fra i gruppi pi importanti del Sud Est sono da se- frequentemente e sono condivisi da molte trib.
gnalare anche gli Alabama, i Caddo, i Chickasaw, i
Choctaw, i Quapaw, i Biloxi, i Chitimacha, i Timucua e i
Tunica (Tunican). Molti di questi popoli raggiunsero i pi 3.11.1 Religione
complessi livelli culturali a Nord della Mesoamerica.[22]
Un'orticoltura produttiva integrata dagli abbondanti pro- La religione pi diusa conosciuta con il nome di
dotti delle foreste forn la base materiale ai loro gran- Chiesa nativa americana. una chiesa sincretistica che
di insediamenti sottoposti all'autorit centralizzata di un unisce elementi dello spiritualismo nativo provenienti da
capo.
un numero di dierenti trib con elementi simbolici tipi-

7
della mano del suonatore.[26]
La forma pi diusa di musica pubblica tra i nativi americani negli Stati Uniti il pow-wow. Durante questa manifestazione, cos come nell'annuale Gathering of Nations
ad Albuquerque nel Nuovo Messico, membri di gruppi di
suonatori di tamburi si siedono in cerchio intorno ad un
grande tamburo, mettendosi a suonare all'unisono mentre cantano nelle loro lingue native e i danzatori colorati
ballano in senso orario intorno ai suonatori.
Le attivit musicali ed artistiche scandiscono la vita degli indiani molto pi del lavoro, che ridotto al minimo
necessario per la sopravvivenza.
Le sonorit dei nativi americani sono state riprese anche
da molti artisti di musica pop e rock.
L'arte dei nativi americani costituisce una categoria importante nel panorama dell'arte mondiale. Il contributo dei nativi americani include stoviglie di terracotta,
gioielli, vestiti, sculture.

4 Nativi americani nel Mesoamerica

Donna della Nazione Seneca

ci del Cristianesimo. Il suo rito principale la cerimonia


del peyote. La Chiesa del Peyote ha aiutato molto i popoli nativi a uscire dal vortice di decadenza alla quale il
popolo rosso era arrivato apprendendo gli usi e costumi
ma soprattutto i vizi dei bianchi, recuperando almeno in
parte le proprie radici culturali perse dopo i vari stermini causati dalle genti europee per puri ni commerciali e
di guadagno. Molto della cultura indiana americana si
andata mischiando ai simboli cattolici invasori cos come gi accadde anche per quello che riguardava la tratta
degli schiavi africani che mischiarono tradizioni nere a
quelle cattoliche pur di poter continuare a pregare le loro entit.[25] Nella parte sud-occidentale degli Stati Uniti
d'America, specialmente nel Nuovo Messico, il sincretismo tra il Cattolicesimo portato dai missionari spagnoli e
la religione nativa piuttosto comune; i tamburi, i canti e
le danze dei Pueblo sono regolarmente parte della Messa.

3.11.2

Musica e arte

La musica dei nativi americani quasi interamente monofonica anche se ci sono notevoli eccezioni. La musica
nativa tradizionale spesso prevede i tamburi ma pochi altri strumenti, anche se i auti vengono impiegati da alcuni
gruppi. La tonalit di questi auti non molto precisa e
dipende dalla lunghezza del legno usato e dalla grandezza

Rovine del grande centro cerimoniale maya di Palenque

Fin dal 1400 a.C. in Messico e nella parte settentrionale dell'America centrale orirono civilt di notevole importanza, oltre a diverse trib[27] : sulla costa orientale del
Messico gli Olmechi eressero templi e imponenti palazzi no a cadere in declino intorno al 400 a.C. In seguito il Messico centrale fu dominato per circa duecento
anni dalla civilt di Teotihuacan e nel sud-ovest e nello
Yucatn or l'impero Maya.[28]
Nell'XI secolo il Messico era controllato dai Toltechi,
ai quali fecero seguito gli Aztechi e poi gli spagnoli. Le popolazioni che risiedevano nel Mesoamerica
(Messico, Guatemala, El Salvador e la parte occidentale dell'Honduras e del Nicaragua), con la loro produzione
agricola, alimentavano i grandi mercati cittadini. Erano
inoltre dotate di strutture sociali complesse e sviluppa-

NATIVI AMERICANI NEL SUDAMERICA

rono un'arte e una cultura ranate, per distrutte quasi integrate dall'esiguo prodotto di una caccia dicile a vainteramente dalla conquista spagnola.[28]
ri mammiferi di grande e piccola taglia. I villaggi erano
Le civilt mesoamericane ebbero una scrittura gerogli- in genere piccoli (100-1000 abitanti) e la densit bassa
ca, libri di carta di corteccia, carte geograche, la mate- (c.a. 2 ab./Km): questi centri erano spesso la pi vamatica posizionale e il concetto dello zero, gli osservatori sta unit di aggregazione politica. La forma pi diusa
astronomici, un calendario di grande precisione e la pre- di aliazione sociale era il patrilignaggio, sebbene esivisione delle eclissi, complessi centri civico-cerimoniali stessero clan in alcuni dei centri pi grandi. Nelle sociee societ straticate con sovrani assoluti. Tutti questi po- t pi piccole la leadership era esercitata da un anziano,
mentre nelle comunit pi numerose gli sciamani acquipoli furono assoggettati dagli spagnoli e fatti diventare
sivano a volte il potere attraverso l'intimidazione. In al[28]
contadini a loro servizio.
cune delle societ dell'alta Amazzonia esistevano anche
strutture di classe.[30] Gli sciamani guidavano le cerimonie della pubert, del raccolto e della morte, tutte as5 Nativi americani nel Sudamerica sai
elaborate in quest'area culturale. Molti individui diventavano sciamani grazie all'impiego di potenti droghe
allucinogene.[30]
5.1 Area settentrionale e Caraibi
Quest'area geograca comprende ambienti molto diversicati: giungle, savane, zone aride e la parte settentrionale delle Ande. Sin dall'epoca arcaica la popolazione che
5.3
vi risiede viveva organizzata in piccole comunit. Tra i
popoli indigeni della Colombia, i Chibcha erano famosi per l'oreceria, mentre altri gruppi, come i Mosquito
del Nicaragua, i Cuna di Panam, gli Arawak e i Caribi
dei Caraibi, avevano come attivit principali la caccia e
la pesca.[29]

5.2

Ande centrali e meridionali

Area amazzonica

Donna Quechua e bambino nella Valle sacra degli Incas, Per

Indigeni Kayapo in Brasile.

La regione amazzonica con tutta probabilit non fu abitata prima del 3000 a.C. Qui le popolazioni indigene, che
lavoravano il cotone e si dipingevano il corpo, mantengono anche oggi molti dei costumi tradizionali anche se
il loro habitat seriamente minacciato dallo sfruttamento intensivo delle miniere e del legname. Nell'area vivono numerosi gruppi, tra cui i Makiritare, i Tupinamb e
quelli che parlano le lingue degli Arawak e dei Caribi.[30]
In queste zone spesso forti piogge dilavavano le sostanze
nutrienti del suolo e queste societ agricole erano costrette a spostare continuamente le coltivazioni, trasferendo
spesso interi villaggi.[30] La coltivazione taglia-e-brucia
di vari tuberi, cereali e palme forniva un'alimentazione
abbondante, ma povera di proteine, le cui principali fonti erano invece il pesce e le tartarughe con le loro uova,

La parte centrale e meridionale delle Ande, quella cio


che attraversa la parte occidentale dell'America del Sud,
con le sue strette valli comprese tra i monti e il Pacico,
ha ospitato grandi civilt indigene. I popoli che abitavano
i villaggi delle valli costiere del Per centrale, edicarono
dopo il 2000 a.C. grandi templi di pietra e mattoni. Dopo il crollo di queste civilt (Huari, Tiahuanaco e Chim),
tutto il moderno Per fu conquistato dagli Inca, che estesero il loro dominio anche negli attuali stati di Ecuador,
Bolivia, Cile e Argentina.[31]
Nel XVI secolo, l'Impero inca, indebolito da lotte interne, fu facilmente conquistato dai conquistadores spagnoli.
Allo stato attuale sopravvivono numerose popolazioni di
lingua quechua (lingua uciale dell'impero inca). Oltre
ai quechua, sono presenti altre popolazioni che mantengono ancora lingue e tradizioni di epoca precolombiana.
il caso degli aymara che vivono nel Per meridionale e
in Bolivia.[31]

5.4

Regione meridionale

In questa zona, che comprende l'Uruguay, l'Argentina e


il Cile, vivono popolazioni contadine, come i Mapuche
che tuttora abitano in villaggi e coltivano mais, patate
e cereali. In seguito alle invasioni spagnole questi gruppi iniziarono ad allevare anche bestiame e cavalli. Pi a
Sud, nelle pampa, era impossibile praticare l'agricoltura,
perci le popolazioni vivevano di caccia o di pesca;
nei pressi dello stretto di Magellano, invece, le popolazioni vivevano principalmente pescando foche e leoni
marini.[32][33][34][35][36][37]
Questi gruppi avevano la pi bassa densit di popolazione di qualsiasi altra cultura sudamericana e conoscevano
solo una semplice organizzazione per bande. Tutti presentavano una scarsa produttivit di alimenti e una tecnologia elementare. La religione conosceva i riti di passaggio, lo sciamanesimo e la credenza negli spiriti. Faide
e incursioni erano rare: la sopravvivenza di queste societ
dipendeva dalla loro capacit di sfuggire ai pi potenti e
bellicosi vicini.[32]

Calo demograco e sterminio dei


nativi

Per genocidio dei nativi americani o genocidio indiano


si intende il calo demograco e lo sterminio dei nativi americani (detti anche indiani d'America, pellerossa
o, nel centro-sud America, indios e amerindi), avvenuto
dall'arrivo dei bianchi alla ne del XIV secolo, periodo in
cui, si ritene che un numero tra i 50[38] e i 100 milioni
morirono a causa dei colonizzatori, molti come conseguenza di guerre di conquista, perdita del loro ambiente,
cambio dello stile di vita e malattie, mentre molti furono
oggetto di deliberato sterminio, poich considerati barbari; gli stessi nativi aztechi e inca, che praticavano sacrici
umani, spesso per si erano convertiti al cristianesimo e
avevano abbandonato questi riti, ma nonostante ci erano
considerati esseri inferiori e spesso da schiavizzare. Nel
Nordamerica morirono meno nativi che nel resto del continente, ma l'impatto fu pi devastante a causa del numero pi esiguo. Nel 1890 rimanevano 250.000 individui, e
si stima che l'80 % (1 milione) fosse stato sterminato nel
crollo demograco tra il 1600 e il 1890. Per questo si suole parlare di genocidio dei nativi americani o genocidio
indiano, nonch di etnocidio.

La difesa degli indigeni da parte


dei missionari cattolici e dei papi

Secondo lo studioso Franco Cardini, la chiesa di Roma,


pur con alcune contraddizioni interne, ha agito nei secoli
sempre in difesa degli indigeni. Aerma Cardini: Sarebbe ingiusto negare che molti della Chiesa cattolica si

siano piegati alle esigenze delle potenze colonialistiche e


alla loro pratica di violenza e rapina. Resta tuttavia un
fatto: nel mondo protestante non c nessun missionario
che sia riuscito a combattere ingiustizia e violenza con lo
stesso successo con cui lhanno fatto i cattolici: e difatti
nellAmerica settentrionale e Oceania si sono avuti sistematici genocidi su larga scala, messi in atto soprattutto da
inglesi e olandesi, che non trovano riscontro nellAmerica
meridionale dove stragi e razze di schiavi ebbero certamente luogo, ma dovettero fare i conti con apostoli che
difesero i nativi a viso aperto, spesso accettando insieme a
loro la persecuzione. Il pi famoso di costoro senza dubbio il domenicano Bartolom de Las Casas che convinse
Carlo V a promulgare le Nuevas Leyes, irreprensibile
codice garantista nei confronti dei nativi, che resta un modello giuridico a testimonianza del senso di equit di un
sovrano cattolico e che imped molte sopraazioni.[39] .
Tra gli storici che ricalcano le posizioni di Cardini ci sono
Rodney Stark[40] e Eugene D. Genovese che sottolineano
come la riduzione in schiavit di interi popoli fu, in genere, osteggiata dai religiosi cattolici.[41] Tra i molti di
coloro che vollero porsi a difesa degli indios, mettendo a
rischio la propria vita no al martirio, ricordiamo i frati
domenicani Antonio de Montesinos (1475-1540) e Pedro
de Crdoba (1482-1521), tra primi religiosi a raggiungere il Nuovo Mondo. I loro sermoni[42] contro i metodi
violenti utilizzati dai coloni verso la popolazione autoctona colpirono talmente uno degli amministratori locali
che questi decise di prendere i voti e di schierarsi al loro
anco. Si trattava del gi citato Bartolom de Las Casas,
oggi universalmente riconosciuto come il protettore degli indios. Frate Francesco da Vitoria (o Francisco De
Vitoria) (1492-1546) un altro dei difensori degli amerindi: la sua azione principale fu quella di elaborare le basi teologiche e losoche in difesa dei diritti umani delle
popolazioni indigene colonizzate. Questo lo fa annoverare tra i padri del diritto internazionale.[43] Non si pu
poi non ricordare come le Riduzioni gesuite cercarono di
creare un modello di sviluppo equo e solidale con i locali,
o episodi eclatanti come la cosiddetta battaglia di Mboror, che vide i gesuiti a anco dei nativi combattere contro
i colonialisti europei.
Diversi atti e bolle papali nel tempo furono emanati a difesa degli indigeni. Gi papa Eugenio IV (1383-1487)
prima della scoperta delle Americhe, con la bolla Sicut
Dudum del 1435 indic l'atteggiamento del papato verso
le popolazioni indigene (in questo caso i popoli delle Isole Canarie). In essa infatti si ordinava, sotto pena di scomunica, a chi era coinvolto nello schiavismo, che entro
15 giorni dalla ricezione della bolla si doveva riportare
alla precedente condizione di libert tutte le persone di
entrambi i sessi una volta residenti nelle dette Isole Canarie, queste persone dovranno essere considerate totalmente e per sempre libere (ac totaliter liberos perpetuo
esse) e dovranno essere lasciate andare senza estorsione o ricezione di denaro.[44] Altro documento la bolla
Veritas Ipsa conosciuta anche come Sublimis Deus del
2 giugno 1537, emanata da papa Paolo III che proclama-

10

va Indios veros homines esse (gli indios sono uomini


veri) e scomunicava tutti coloro che avessero ridotto in
schiavit gli indios o li avessero spogliati dei loro beni.[45]
Nell'anno 1639, papa Urbano VIII, ascoltando la richiesta dei gesuiti del Paraguay, emise la bolla Commissum
Nobis, che ribadiva la scomunica di Paolo III, proibendo
in modo assoluto di ridurre in schiavit glIndiani occidentali o meridionali; venderli, comprarli, scambiarli o
donarli: separarli dalle mogli e dai gli; spogliarli dei loro
beni; trasportarli da un luogo ad un altro; privarli in qualsiasi modo della loro libert; tenerli in schiavit; favorire coloro che compiono le cose suddette con il consiglio,
laiuto e lopera prestati sotto qualsiasi pretesto e nome,
o anche aermare e predicare che tutto questo lecito, o
cooperare in qualsiasi altro modo a quanto premesso.[46]
Nel 1741, papa Benedetto XIV eman la bolla Immensa
Pastorum con la quale si vietava che i popoli indigeni delle
Americhe e di altri paesi fossero asserviti[47] . Papa Gregorio XVI, nel 1839 con la bolla In Supremo Apostolatus, ribadiva, nel solco tracciato dai precedenti ponteci,
la solenne condanna verso la schiavit e la tratta degli
schiavi.[48] Nel 1888 papa Leone XII scrisse a tutti i vescovi del Brasile anch eliminassero completamente la
schiavit dal loro paese, dopo aver perorato in quello stesso anno la causa del cardinale Charles Lavigerie[49] che
fond a Bruxelles lassociazione Anti-Slavery Society,
per raccogliere fondi a favore degli antischiavisti e le loro battaglie. Come riferimento nale della lotta contro le
discriminazioni coloniali e a favore della promozione dei
popoli nativi possiamo indicare lenciclica Mater et Magistra (1961) di Papa Giovanni XXIII, un pilastro della
dottrina sociale della Chiesa cattolica.[50]

La gura del nativo americano


oggi

LA FIGURA DEL NATIVO AMERICANO OGGI

le culture native a una serie di slogan e di atteggiamenti


semplicistici e paternalisti; molte delle immagini degli Indiani della pubblicit hanno un'intenzione positiva perch
rivelano qualit come il coraggio, la prestanza sica e la
naturale virt, qualit che, si crede, gli indiani abbiano
posseduto prima del contatto coi bianchi. La pubblicit
rinforza l'opinione che gli indiani migliori erano quelli di
una volta; come simbolo consumista l'indiano ammirato per valori che i consumatori associano con la societ
preindustriale.[53]

Particolare della Morte del generale Wolfe di Benjamin West. Il ritratto di questo indiano d'America creato da West
stato considerato un'idealizzazione nella tradizione del buon
selvaggio[54] .

I nativi americani non sono da considerarsi fossili sociali nel senso che non hanno ssato uno stadio di sviluppo della loro cultura in senso identitario. Gli indigeni salvaguardano s i loro modi di vita, ma operando su
di esse modiche continue, resistendo proprio grazie alla capacit di mutamento. In tutto il continente americano ci sono ancora circa 43 milioni di persone (3 milioni
nell'America del Nord e pi di 40 in quella del Sud) che
conducono stili di vita che discendono da quelli in uso
Parallelamente alla diusione di questi stereotipi negativi nell'et precolombiana, anche se pur in parte adattati e
sugli indigeni americani, si assistito alla oritura del mi- modicati.
to del buon selvaggio di Jean-Jacques Rousseau[52] . Ovviamente anche questa una distorsione della realt che si L'atteggiamento attuale nei confronti dei nativi bivalenbasa su una visione dualistica incentrata sulla dicotomia te: da una parte quello del silenzio, da quell'altra si cerca
di porsi nel senso dell'integrazione. Quest'ultimo comporbene/male.
tamento viene da molte parti incoraggiato in quanto conNel corso degli anni sono oriti tutta una serie di luoghi siderato utile per far uscire gli indigeni dal loro sottosvicomuni sui nativi americani molto spesso veicolati anche luppo. Tuttavia alcuni sollevano obiezioni sul come viene
da mezzi di comunicazione di massa come i fumetti, il intesa l'integrazione e lo sviluppo e sul fatto che vengono
cinema, la televisione, la pubblicit.
imposte categorie europee o, comunque, occidentali. Chi
L'indiano immaginario diventato una delle icone della sostiene queste obiezioni aerma che lo sviluppo sia idensociet dei consumi. Il risultato stata la riduzione del- ticato solo con quello tecnologico occidentale, senza teNei tempi moderni invece, le civilt mesoamericane o andine, sono state esaltate per il glorioso passato mentre vi
stata una svalutazione del presente, per la quale i discendenti di queste civilt avrebbero subito una sorta di
imbarbarimento. Questa concezione stata talmente sostenuta che gli indigeni stessi si sono convinti della sua
autenticit[51] .

11
ner conto che una politica assimilazionistica, basata magari sulla formalit tutta esteriore del politicamente corretto, potrebbe causare uno svuotamento della loro cultura e
della loro identit[55] .
Non esiste un mitico mondo indigeno unitario, sottratto
al divenire storico, ma esistono delle culture indigene che
salvaguardano alcuni loro tratti essenziali attraverso una
lunga lotta di resistenza. Questa resistenza non avviene in
una situazione di chiusura totale verso l'esterno, anche se
in essa gioca un ruolo rilevante la simulazione, intesa come
accettazione apparente o epidermica dei valori dei dominatori. Si stabilisce, di fatto, un'interazione reciproca tra le
diverse culture, che trasforma in profondit la loro struttura. Il termine mestizaje, pur con la sua genericit, denisce
questo impasto originale, in continua evoluzione.[56]

URL consultato il 21 novembre 2009. Formato ignoto:


Digitised online by Google books (aiuto)
[7] Introduction su Government of Canada, Parks Canada,
2009. URL consultato il 9 gennaio 2010.
Canadas oldest known home is a cave in
Yukon occupied not 12,000 years ago like the
U.S. sites, but at least 20,000 years ago.
[8] Pleistocene Archaeology of the Old Crow Flats, Vuntut
National Park of Canada, 2008. URL consultato il 10
gennaio 2010.
However, despite the lack of this conclusive and widespread evidence, there are suggestions of human occupation in the northern
Yukon about 24,000 years ago, and hints of
the presence of humans in the Old Crow
Basin as far back as about 40,000 years ago,.

La frattura tra questi due mondi, colonizzati e i colonizzatori, non comunque stata ancora ricomposta completamente: il passato continua ad inuenzare, spesso in modo
tragico, il presente. La presa di coscienza della propria [9] Jorney of mankind su Brad Shaw Foundation. URL
consultato il 17 novembre 2009.
storia e la rivendicazione sistematica dei propri diritti
iniziata solamente nel XIX secolo. Spesso gli indigeni, [10] Luigi Luca Cavalli-Sforza and A.W.F. Edwards. 1965.
per non far scomparire le loro culture, utilizzano una straAnalysis of human evolution. pp. 923933 in Genetics
tegia basata sulla resistenza al dominio imposto. una
Today. Proceedings of the XI International Congress of
tattica sotterranea, spesso silenziosa, che raramente sfoGenetics, The Hague, The Netherlands, September, 1963,
volume 3, ed. S. J. Geerts, Pergamon Press, Oxford.
cia in azioni dimostrative ma non per questo meno decisa
e risoluta.

[11] ''The Concise Oxford Dictionary of Archaeology.'',


Enotes.com. URL consultato il 27 marzo 2011.

Curiosit
Negli Stati Uniti d'America viene celebrato ogni anno il Native American Heritage Month, un festival
dedicato ai nativi della durata dell'intero mese di
novembre[57] .

10

Note

[1] Indiani d'America, Enciclopedia Treccani


[2] Luigi Luca Cavalli-Sforza. Geni, popoli e lingue. Adelphi,
1996
[3] American Indian or Native American"?
[4] il termine uomini rossi et similia venne usato ad esempio
dal capo indiano Giacca Rossa in alcuni suoi discorsi; cfr.
Discorso di Giacca Rossa a Veste Nera, rivolto ad un prete
missionario che voleva convertire la trib Seneca, riportato in: Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra.
Scritti e testimonianze degli indiani d'America, Feltrinelli
Editore, 2007, pag. 291 e segg.
[5] Atlas of the Human Journey-The Genographic Project, National Geographic Society., 19962009. URL
consultato il 6 ottobre 2009.
[6] Spencer Wells e Mark Read, The Journey of Man - A Genetic Odyssey (Digitised online by Google books), Random House, 2002, pp. 138140, ISBN 0-8129-7146-9.

[12] A single and early migration for the peopling of the Americas supported by mitochondrial DNA sequence data su
The National Academy of Sciences of the US, National
Academy of Sciences. URL consultato il 10 ottobre 2009.
[13] Assembly of First Nations - Assembly of First NationsThe Story, Assembly of First Nations. URL consultato il
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[14] Civilization.ca-Gateway to Aboriginal Heritage-object,
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maggio 2006. URL consultato il 2 ottobre 2009.
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[17] D'Azevedo, Warren L., volume editor. Handbook of
North American Indians, Volume 11: Great Basin. Washington, D.C.: Smithsonian Institution, 1986. ISBN
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[18] Heizer, Robert F., volume editor. Handbook of North American Indians, Volume 8: California. Washington, D.C.: Smithsonian Institution, 1978. ISBN 978-0-16004574-5., IX

12

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[23] Sturtevant, William C., general editor and Raymond D.
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69
[24] Plog, Stephen (1997) Ancient Peoples of the American
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[25] A Brief History of the Native American Church by Jay
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[34] (ES) massive immigration of European Argentina Uruguay Chile Brazil

10 NOTE

[35] Latinoamerica.
[36] Chile su Encyclopdia Britannica. URL consultato il 15
settembre 2012.
"Chiles ethnic makeup is largely a product of Spanish colonization. 80% of Chileans are of white European (mainly Spanish)
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[37] Historia de las repblicas de la Plata, Manuel Gonzlez
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[38] Alan Taylor, American colonies; Volume 1 of The
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[39] http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2013/
06/10SIO1055.PDF
[40] Scrive R. Stark: lo spirito dei tempi era - con leccezione
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[41] Aerma Genovese Il cattolicesimo ha impresso una profonda dierenza nella vita degli schiavi. riuscito a creare
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[42] B.D. Las Casas, Historia de las Indias, en Obras
Completas, 1994, volume IV ,p. 1761-1762 e 1766
[43] T. Woods, Come la Chiesa cattolica ha costruito la civilt
occidentale Regenery 2005, pag. 5-6
[44] Bibliograa Henriquina, vol. 1, Lisboa 1960, p. 118-119,
e Testo latino in Baronio, Annali Ecclesiastici, vol. 28,
edizione 1874, pp. 219-220, https://archive.org/stream/
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[45] Dizionario di dottrina della Chiesa. Scienze sociali e Magistero Editore: Vita e pensiero, Novembre 2004 - pagina
540 ISBN 978-88-343-0588-1
[46] A Igreja e a escravido: uma anlise documental di Jos
Geraldo Vidigal de Carvalho Presena, 1985 - pagina 41
[47] Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da s. Pietro
sino ai nostri di Gaetano Moroni - pagina 145.
[48] Tutte le encicliche e i principali documenti pontici emanati dal 1740: Leone XII (1823-1829), Pio VIII (18291830), Gregorio XVI (1831-1846) " di Ugo Bellocchi
Libreria Editrice Vaticana, 1994 - pagina 272
[49] Dizionario di storia della Chiesa di Guy Bedouelle, ESDEdizioni Studio Domenicano - Febbraio 1997 ,pagina 151
ISBN 978-88-7094-265-1
[50] Mater et Magistra, Lettera Enciclica sui recenti sviluppi della questione sociale alla luce della dottrina sociale,
Giovanni XXIII, 15 maggio 1961

13

[51] F. Fanon, I dannati della Terra, Einaudi; nuova ediz.


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[52] A. Gerbi, La disputa del nuovo mondo, Adelphi, 2000

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generale Custer - Mursia - 1992

[53] D. Francis, The Imaginary Indian, 1992, citato in:


HakoMagazine n8, L'Indiano Immaginario
[54] Vivien Green Fryd, Rereading the Indian in Benjamin
Wests Death of General Wolfe", in American Art, IX, 1
(spring 1995), p. 75.
[55] R. Romano, America indiana: storia, cultura, situazione
degli Indios, Einaudi, 1976
[56] A. Melis, Tradizione culturale e resistenza nel mondo indigeno, in: Dimensioni e problemi della ricerca storica,
1992
[57] Native American Heritage Month

11

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14

12

14

Voci correlate

Bibliograa sulla storia dei nativi d'America


Caribe (etnia)
Colonizzazione europea delle Americhe
Civilt precolombiane
Classicazione dei nativi americani
Guerre indiane
Mummia della Caverna dello Spirito
Popoli indigeni della Colombia
Popoli indigeni del Brasile
Riserva indiana
Edward Sheri Curtis, esploratore e fotografo
statunitense
Henry Schoolcraft, geografo, geologo ed etnologo
statunitense
Nativi americani degli Stati Uniti
Naso (popolo)

13

Altri progetti

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Collegamenti esterni

Crani fossili di paleoamericani


I primi americani 40.000 anni fa
Storia del Native American Heritage Month

COLLEGAMENTI ESTERNI

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15.1

Fonti per testo e immagini; autori; licenze


Testo

Nativi americani Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Nativi_americani?oldid=73237495 Contributori: Alo, Frieda, Twice25, Snowdog,


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Immagini

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w:Image:Joseph_Brant_painting_by_George_Romney_1776.jpg Artista originale: George Romney
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15 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

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originale: Lithograph based on the painting by James Otto Lewis (1799-1858)
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Licenza dell'opera

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