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Antonio Salieri nacque a Legnago, una cittadina in provincia di Verona, da

una famiglia di ricchi commercianti, Antonio Salieri (1702-1764) e Anna


Maria Scacchi (1722-1763), il 18 agosto 1750. Si avvicinò alla musica
studiando violino con il fratello Francesco (allievo di Giuseppe Tartini)
e clavicembalo con un organista della sua città natale, Giuseppe Simoni.
Alla morte dei genitori, intorno al 1764, si trasferì assieme al fratello
a Venezia, dove continuò i suoi studi. Nel 1766 attirò l'attenzione del
Kapellmeister (maestro di cappella) viennese Florian Leopold Gassmann, che
si trovava a Venezia per sovrintendere alla messa in scena della sua opera
basata sull'episodio di Achille a Sciro e intitolata, appunto, Achille in
Sciro.

Il musicista austriaco, che rimase colpito dal talento di Salieri, si


affezionò sinceramente al giovane e lo prese con sé. Portatolo a Vienna
alla corte di Giuseppe II d'Asburgo, presso cui era dipendente, ne curò
personalmente l'istruzione, insegnandogli contrappunto, composizione,
latino, tedesco e francese. A corte, Salieri attrasse anche la benevolenza
di altri personaggi, tra cui lo stesso imperatore, che, alla morte di
Gassmann nel 1774, lo nominò successore del maestro defunto, istituendolo,
a soli ventiquattro anni, sia Kammerkomponist sia direttore musicale
dell'opera italiana a Vienna.

Ebbe così inizio una carriera brillante, che lo avrebbe portato a


diventare maestro di cappella alla corte asburgica, compositore e
insegnante di corte. Protetto dell'imperatore e in ottimi rapporti con
Gluck, Metastasio e Haydn, Salieri fu uno fra i più prolifici autori di
musica da camera e musica sacra, ma soprattutto di opere liriche
all'italiana del suo tempo.

Salieri esordì nel 1770 con un'opera buffa, Le donne letterate, cui fece
seguito, l'anno successivo, Armida (seria) e, alcuni anni dopo, l'opera
che lo avrebbe consacrato nel panorama musicale dell'epoca, L'Europa
riconosciuta, commissionatagli dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria per
l'inaugurazione, il 3 agosto 1778, del Nuovo Regio Ducal Teatro (l'attuale
Teatro alla Scala) fatto erigere a Milano (la medesima opera salutò il 7
dicembre 2004 la riapertura del teatro scaligero dopo un radicale lavoro
di restauro).

Ma la predilezione per il dramma parlato e la riorganizzazione dei teatri


di corte, voluta dall'imperatore nel 1776, lasciavano poche opportunità a
Salieri per comporre nuove opere a Vienna, pertanto il musicista rivolse
la sua attenzione all'Italia. Tra il 1778 e il 1780 scrisse cinque opere
per i teatri di Milano, Venezia e Roma, tutte di argomento comico, ad
eccezione dell'Europa riconosciuta. Tra le opere buffe di gran lunga più
popolari, compose La scuola de' gelosi, su libretto di Caterino Mazzolà
(scritta per il carnevale di Venezia del 1779) opera che più di ogni altra
diffuse la fama di Salieri in tutta Europa. Nel 1780 Giuseppe II lo
incaricò di scrivere un singspiel eseguito da cantanti e musicisti del
proprio teatro nazionale, una delle uniche due opere in tedesco di
Salieri, Der Rauchfangkehrer (1781), che ebbe un notevole successo fino a
quando non fu oscurata dal Ratto dal serraglio di Mozart.
Nel febbraio del 1788 l'imperatore concesse a Salieri la carica di
Hofkapellmeister, ruolo che già dal 1775 aveva assolto spesso, sostituendo
il titolare Giuseppe Bonno quando era malato.

Dopo la morte di Giuseppe II (avvenuta il 20 febbraio 1790) e con l'ascesa


al trono di Leopoldo II, circolarono voci secondo le quali Salieri doveva
essere licenziato, oppure che aveva presentato le sue dimissioni da
Hofkapellmeister. In realtà, sembra che Salieri abbia chiesto, e ottenuto,
di essere esentato dall'obbligo delle prove quotidiane e della direzione
delle opere, in cambio del quale accettò di comporre ogni anno una nuova
opera per il teatro di corte. I compiti dai quali fu sollevato furono
assegnati al suo allievo e protetto Joseph Weigl.

Salieri intorno al 1802 circa.


Negli anni '90 del Settecento Salieri, rimasto privo del sostegno di
Giuseppe II, non ebbe nemmeno più l'opportunità di scrivere opere per
Parigi (tagliato fuori dagli esiti della Rivoluzione) né di usufruire del
talento teatrale di Lorenzo Da Ponte (caduto in disgrazia presso la corte)
e senza la stimolante rivalità di Mozart (morto nel '91). Nel 1794 rinnovò
il contatto con De Gamerra e insieme scrissero tre opere per i teatri di
corte: Eraclito e Democrito, Palmira regina di Persia e Il moro. La prima
e la terza ebbero un discreto apprezzamento (con meno di 20
rappresentazioni nei teatri di corte) mentre Palmira riscosse il maggior
successo di tutte le altre sue opere tarde. L'ultimo collaboratore
italiano di Salieri, Carlo Prospero De Franceschi, gli fornì libretti per
tre opere eseguite nel 1799 e nel 1800, tra cui Falstaff (1799). L'ultima
opera completa di Salieri, Die Neger, ricevette scarsi applausi nel 1804.

Come Hofkapellmeister, Salieri curò la scelta dei nuovi strumentisti e


cantanti di corte, supervisionò l'acquisto degli strumenti e mantenne la
biblioteca musicale in buone condizioni. I registri della cappella reale
per il periodo dal 1820 sino al suo pensionamento nel 1824 mostrano che
per i servizi regolari scelse più frequentemente le messe di
Albrechtsberger, Joseph e Michael Haydn, Georg Reutter il giovane, Eybler,
Leopold Hofmann e Mozart.

Opere
Fra le sue trentanove composizioni per il teatro[6] si ricordano: Armida
(1771) La scuola de' gelosi (1778) Der Rauchfangkehrer (1781) Les Danaïdes
(1784) attribuita in un primo tempo allo stesso Gluck, Prima la musica e
poi le parole (1786) Tarare (1787) La grotta di Trofonio, Eraclito e
Democrito, Axur, Re d'Ormus (1788) che contiene l'intermezzo Arlecchinata,
Palmira, regina di Persia (1795) Falstaff, ossia le tre burle (1799) tema
tratto da Le allegre comari di Windsor di Shakespeare che sarebbe stato
poi ripreso da Giuseppe Verdi per il suo Falstaff.

Da segnalare anche il dramma giocoso in due atti Il mondo alla


rovescia,rappresentato per la prima volta in tempi moderni il 14 novembre
2009 al Teatro Salieri di Legnago (Verona). Fra le composizioni
strumentali spiccano due concerti per pianoforte e orchestra e un concerto
per organo scritti nel 1773, un concerto per flauto, oboe e orchestra del
1774, un insieme di ventisei variazioni su La Follia di Spagna (1815) e le
numerose serenate. Salieri ha scritto anche alcuni deliziosi concertini
(della durata di circa dieci minuti) e una pregevole fuga.

Gli ultimi anni

Salieri nel 1821.


Salieri trascorse nell'ospedale generale di Vienna i mesi tra l’autunno
del 1823 e il maggio 1825, quando morì. In tale periodo, il compositore si
sarebbe accusato di aver provocato la morte di Mozart, come lui membro
della Massoneria[9].

Salieri morì a Vienna il 7 maggio 1825, a 74 anni; il suo corpo fu sepolto


nel Matzleinsdorfer Friedhof e le sue spoglie vennero poi trasferite al
Zentralfriedhof (cimitero maggiore) di Vienna. Una tradizione leggendaria
sostiene che al suo funerale, Schubert, suo allievo prediletto, abbia
diretto il Requiem in do minore che lo stesso Salieri aveva scritto nel
1804 per la propria morte; ma il fatto, che nessuna fonte conferma, è oggi
considerato dagli studiosi altamente improbabile. Il suo monumento funebre
è ornato da un'iscrizione composta dal suo allievo Joseph Weigl:

Riposa in pace! Non coperta di polvere


l'eternità ti è riservata.
Riposa in pace! In eterne armonie
si è dissolto il tuo spirito.
Egli ha espresso sé stesso in note incantevoli
ora è salpato verso l'eterna bellezza.

Nei primi anni del XXI secolo diverse associazioni culturali hanno
richiesto alle autorità viennesi di trasferire la salma del noto
compositore in Italia, possibilmente a Legnago, sua città natale;
tuttavia, tali richieste si sono subito arenate al no delle istituzioni
austriache.

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