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Il classicismo viennese

1748 1789 1804 1815


Maria Teresa d’Austria inizio della Napoleone Congresso
imperatrice Rivoluzione francese imperatore di Vienna

1732 1756 1770 1791 1809 1827


Haydn------------------------------------------------------------------------------------------------------------------|
Mozart----------------------------------------------------|
Beethoven-----------------------------------------------------------------------------------|

Periodo storico di grande trasformazione; la rivoluzione francese come momento centrale:


- Muta il ruolo del musicista: da maestro di cappella alle dipendenze di un principe (Haydn fino al
1790) a libero professionista (Mozart dal 1781 alla morte; Haydn dopo il 1790; Beethoven)
- Ascesa della borghesia e incremento del consumo musicale destinato ai dilettanti (sale da
concerto, editoria musicale, lezioni private di musica)
- Centri più importanti: Londra e Parigi (sale da concerto gestite da impresari che organizzano
stagioni in abbonamento)
- Diffusione della musica strumentale: sinfonia, concerto solistico (virtuosismo strumentale), sonata
per pianoforte solo o in duo con un altro strumento, musica da camera (trio, quartetto, quintetto
ecc.)

Franz Joseph Haydn


Nasce nel 1732 in una piccolo paese austriaco da una famiglia di umili origini. A 29 anni viene assunto al
servizio dei principi ungheresi Esterházy: per il principe Nikolaus Esterházy compone, esegue e dirige
musica da camera e sinfonica, cura la rappresentazione di opere teatrali e gestisce l’orchestra di corte.
Fuori dalla corte fa pubblicare le sue composizioni e accetta commissioni esterne (per esempio le sei
sinfonie ‘parigine’, nn. 82-87, composte per una società di concerti di Parigi).
Nel 1790 muore Nikolaus Esterházy e Haydn lascia l’incarico. Accetta l’invito di recarsi a Londra (1791-92 e
1794-95) dove compone per le stagioni concertistiche organizzate dall’impresario Johann Peter Salomon le
dodici sinfonie ‘londinesi’, nn. 93-104. Successo trionfale.
Di ritorno a Vienna compone due oratori: La Creazione e Le stagioni.
La fama di Haydn è legata soprattutto alle Sinfonie e ai Quartetti per archi.
108 sinfonie: sperimentazione musicale; passaggio dalla struttura barocca bipartita fondata sulla ripetizione
alla forma-sonata fondata sull’elaborazione e sulla contrapposizione tematica; passaggio dalla sinfonia ad
uso privato per il diletto del principe e della sua corte (breve, in tre movimenti, strumentazione ridotta) a
quella destinata a soddisfare il gusto del pubblico nelle sale da concerto di Parigi e di Londra (in quattro
movimenti, spesso con un’introduzione lenta; organico orchestrale completo: archi, flauti, clarinetti, oboi,
fagotti, corni, trombe, timpani; ‘trovate’ haydiniane per coinvolgere il pubblico: temi di carattere
popolaresco, tratti umoristici).
Percorso analogo si verifica nei suoi 83 quartetti d’archi (violino I, violino II, viola e violoncello) divisi in 18
raccolte: passaggio dal divertimento barocco dove prevale il primo violino allo “stile di conversazione” dove
tutti e quattro gli strumenti dialogano tra loro.

Wolfgang Amadeus Mozart


Nasce a Salisburgo nel 1756. Il padre Leopold era musicista alla corte di Salisburgo a autore di un
importante trattato sul violino. Studio della musica in famiglia e attraverso i viaggi per l’Europa; 1763-66:
Germania, Paesi Bassi, Belgio, Parigi, Londra, Salisburgo (incarico a corte nel 1769); tra il 1770 e il 1773 tre
viaggi in Italia: Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli. Di nuovo a Salisburgo incarico a corte dal 1779 al
1781, anno in cui viene licenziato e intraprende la carriera di libero professionista a Vienna.
Oltre alle opere teatrali (vedi scheda) Mozart ha composto per tutti i generi musicali: sinfonie, concerti per
strumento solista e orchestra, musica da camera, sonate per pianoforte solo, musica sacra.
Nel genere sinfonico (41 sinfonie composte tra il 1764 e il 1788) dallo stile galante delle prime sinfonie
(modello: Johann Christian Bach) attraverso lo stile della sensibilità (modello: Carl Philipp Emanuel Bach)
Mozart giunge alle soglie del preromanticismo (Sturm und Drang) nelle ultime sinfonie che rappresentano
una sintesi di tutti gli stili dell’epoca.
Nei concerti per pianoforte e orchestra (27 composti tra il 1773 e il 1791) si passa dalla leggerezza della
scrittura clavicembalistica al contrasto drammatico tra pianoforte e orchestra.

Ludwig van Beethoven


Nato a Bonn nel 1770, il padre era un musicista di corte.
Dal 1792 si trasferisce a Vienna. Libero professionista e uomo di grande cultura, non solo musicale.
1802 primi sintomi della sordità; momento di depressione (Testamento di Heligenstadt); si dedica
completamente alla composizione e riesce a vivere grazie al sostegno economico di alcuni nobili mecenati.
La sua produzione viene di solito divisa in tre periodi:
1. (fino al 1802): assimilazione dello stile classico (Haydn e Mozart)
2. (dal 1802-1814): il periodo “eroico”, dove si collocano le sue composizioni più famose (sinfonie
dalla terza all’ottava, il quarto e quinto concerto per pianoforte, il concerto per violino, il suo unico
lavoro teatrale Fidelio (Singspiel in tedesco)
3. (dopo il 1814): periodo introspettivo, enigmatico (esteso utilizzo del contrappunto, ritorno a forme
barocche)

Le 32 sonate per pianoforte illustrano il suo percorso di ricerca tecnica e timbrica sullo strumento e
l’evoluzione della forma-sonata, dove il contrasto tematico si traduce in conflitto interiore, drammatico.
I gruppo: dall’op. 2 all’op. 22 (fine Settecento-inizio Ottocento) = virtuosismo pianistico e elementi di
rottura della forma-sonata tradizionale
II gruppo: dall’op. 26 all’op. 57 (fino al 1807) = sperimentazione di nuove forme; pochi elementi soggetti a
mutazioni e a trasformazioni continue
III gruppo: dall’op. 78 all’op. 90 = processo di interiorizzazione
IV gruppo: dall’op. 101 all’op. 111 = astrazione attraverso la tecnica del contrappunto e della variazione

Con Beethoven la sinfonia assume un carattere monumentale per dimensioni e per il messaggio etico
contenuto in ciascuna delle nove che ha composto, specialmente dalle Terza in poi: l’ideale illuministico di
un’umanità libera e governata dal bene, fino all’invito alla fratellanza universale espresso nell’Inno alla gioia
(su testo di Schiller) che conclude la nona sinfonia.

Nei quartetti per archi di Beethoven l’‘amabile conversazione’ tra i quattro strumenti si trasforma in un
messaggio accessibile solo a pochi (vedi specialmente gli ultimi quartetti dall’op. 126 all’op. 135 e la
“Grande Fuga” op. 133

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