Benjamin Britten
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Indice
Vita e attività musicale
Considerazioni critiche
Curiosità
Principali opere
Discografia parziale
DVD & BLU-RAY parziale
Onorificenze
Note Britten nel 1968 c.ca
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
Nella Symphony Hall dell'American Academy of Music di Filadelfia Eugene Ormandy dirige nel 1942
la prima esecuzione di "Diversions on a Theme" (op. 21 per pianoforte con la mano sinistra) di
Britten. Britten e Pears fecero ritorno in Inghilterra nel 1942 e durante la lunga traversata Britten
completò l'opera corale Inno a Santa Cecilia, ultima collaborazione con Auden, e A Ceremony of
Carols. Aveva già cominciato a lavorare alla sua opera Peter Grimes, e la première al Sadler's Wells
nel 1945 fu un grande successo. Nel settembre 1946 diresse The Rape of Lucretia al Glyndebourne
Festival Opera con Pears e Kathleen Ferrier. Britten stava però incontrando una certa opposizione in
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settori del mondo musicale inglese e gradualmente si ritirò dalla scena londinese fondando l'English
Opera Group nel 1947 e il Festival di Aldeburgh l'anno successivo, non solo per rappresentare i suoi
stessi lavori.
Il 20 giugno 1947 diresse la prima esecuzione di "Albert Herring" con l'English Opera Group al
Glyndebourne Festival Opera. Nel 1949 diresse la prima esecuzione nel Berkshire Music Center di
Tanglewood a Lenox (Massachusetts) di "Spring Symphony" op. 44 in 4 parti per soprano, contralto,
tenore, coro, coro di voci bianche e orchestra, diretta da Serge Koussevitzky. Nel 1951 diresse
l'Orchestra del Covent Garden nella prima esecuzione di Billy Budd (opera) con Pears al Royal Opera
House di Londra. Un altro fascino subì dalla musica asiatica, in un viaggio con Pears nel 1957. Britten
fu molto colpito dalla musica di Bali e del Giappone. I frutti di questa influenza comprendono il
balletto The Prince of the Pagodas (1º gennaio 1957) eseguito dal Royal Ballet al Royal Opera House
diretto dallo stesso Britten e la serie di "Parables for Church Performance": Curlew River (1964), The
Burning Fiery Furnace (1966) e The Prodigal Son (1968).
Ad Aldeburgh nel 1950 si ebbe la prima esecuzione nella Jubilee Hall di "Lachymae, Reflections on a
Song of John Dowland" di sua composizione con William Primrose con lui al pianoforte e nel 1958
tenne la prima esecuzione nella Great Glemham House di "Songs from the Chinese" di sua
composizione, con Pears e Julian Bream al liuto. Nel 1952 diresse il concerto con Pears a Salisburgo.
Nel 1954 diresse Il giro di vite (opera) in prima esecuzione al Teatro La Fenice di Venezia. Il maggiore
successo di Britten fu però il War Requiem, scritto per la riapertura della Cattedrale di Coventry nel
1962, con Dietrich Fischer-Dieskau, Peter Pears e Galina Višnevskaja solisti, e Britten alla guida della
London Symphony Orchestra. Di quest'opera esiste un'incisione della Decca Records registrata nel
gennaio del 1963, in cui sono immortalate le prove e alcuni colloqui di Britten con il coro e l'orchestra.
Nel 1963 diresse l'English Opera Group in "The Beggar's Opera" di Johann Christoph Pepusch al
King's Theatre di Edimburgo con Janet Baker, Pears e Heather Harper. Negli ultimi dieci anni Britten
soffrì di disturbi sempre più gravi, e i suoi lavori divennero sempre più rarefatti ed evanescenti. Le sue
ultime composizioni comprendono l'opera Death in Venice (1973), la Suite on English Folk Tunes, A
Time There Was (1975) e la cantata drammatica Phaedra (1976), scritta per Janet Baker. Il 2 luglio
1976 al compositore britannico fu conferito il titolo di Barone con la qualifica di Lord Benjamin
Britten di Aldeburgh nella contea del Suffolk, ma morì in quella stessa cittadina cinque mesi più tardi
per un attacco cardiaco.
Considerazioni critiche
Una delle opere più note di Britten è The Young Person's Guide to the Orchestra (1946), composta per
accompagnare Instruments of the Orchestra, un film educativo prodotto dal governo britannico.
L'opera ha come sottotitolo Variations and Fugue on a Theme of Purcell ed usa come tema centrale
una melodia tratta dall'Abdelazar di Henry Purcell. Britten crea variazioni individuali per ognuno
degli strumenti dell'orchestra, partendo dai legni, passando quindi agli archi, agli ottoni e infine alle
percussioni. Britten riunisce quindi l'intera orchestra per una fuga, prima di riprendere il tema e
concludere l'opera. Nel film originale era presente un commento parlato, che fu spesso eliminato nelle
esibizioni concertistiche e nelle registrazioni. Britten fu anche affermato pianista e talvolta si esibì al
piano nella musica da camera o accompagnando dei lieder. Comunque, ad eccezione del Concerto per
pianoforte (1938) e delle Diversions per pianoforte e orchestra, composte per Paul Wittgenstein nel
1940, scrisse poca musica per piano e in un'intervista del 1963 per la BBC confessò che lo considerava
"uno strumento secondario".
Britten è considerato uno dei più grandi musicisti inglesi di sempre. Negli anni trenta compì uno
sforzo cosciente per distaccarsi dalla corrente principale della scena musicale inglese, che considerava
compiacente, isolana e dilettantesca. Molti critici dell'epoca diffidavano della sua abilità, del
cosmopolitismo e dell'ammirazione per compositori come Mahler, Berg e Stravinsky, non
considerandoli modelli appropriati per un giovane musicista inglese, giudicando influenze più adatte
nomi come Mozart, Verdi, Bach, Beethoven e Rossini. Per molti musicisti la sua tecnica impeccabile,
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la grande simpatia musicale e umana, e l'abilità nel trattare le forme musicali più tradizionali con
freschezza ed originalità, lo pongono a fianco dei principali compositori della sua generazione. Alcune
opere di Britten, prevalentemente composizioni per voci bianche, sono presenti nel repertorio della
colonna sonora del film Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore.
Curiosità
Esiste una rosa rampicante che è stata denominata in suo onore "Benjamin Britten". È di colore
rosso vivo e ha un intenso profumo fruttato.
Egli ha anche composto e arrangiato una sua versione dell'inno ufficiale britannico God Save The
Queen nel 1962 per orchestra e coro che ha ottenuto un grande successo di pubblico e che è
ancora oggi suonato ai BBC Proms alla fine di ogni concerto.
Principali opere
Friday Afternoons, (1935)
Our Hunting Fathers, Op. 8, musica per il film documentario Night Mail, con commento di W. H.
Auden, (1936)
Variazioni su un tema di Frank Bridge, (1937)
A Ceremony of Carols, (1942)
Serenata per tenore, corno e archi, (1943)
Peter Grimes, un'opera basata sul poema The Borough di George Crabbe, (1945)
The Young Person's Guide to the Orchestra, (1946)
The Rape of Lucretia, (1946)
Albert Herring, ispirata al racconto "Le Rosier de Mme. Husson" di Guy de Maupassant, (1947)
L'opera del mendicante (The Beggar's Opera), (arr. 1948)
St. Nicolas, (1948)
Il piccolo spazzacamino (Festival di Aldeburgh), 1949
Billy Budd, ispirata al racconto di Herman Melville, (1951)
Sei metamorfosi da Ovidio, (1951)
Gloriana, per l'incoronazione della Regina Elisabetta II del Regno Unito, (1953)
Il giro di vite (The Turn of the Screw), un'opera basata sulla storia di Henry James, (1954)
L'arca di Noè (Noye's Fludde), Charles Mackerras dirige la première nell'Orford Parish Church di
Aldeburgh, (1958)
Fanfare for St Edmundsbury, breve brano antifonale e politonale per tre trombe, (1959)
A Midsummer Night's Dream (Sogno d'una notte d'estate), ispirata all'opera di Shakespeare,
(1960)
War Requiem per soprano, tenore e baritono solista, orchestra da camera, coro di voci bianche
(boys' chorus), coro misto e orchestra, (1961)
God Save The Queen, arrangiamento per orchestra e coro dell'inno nazionale britannico, (arr.
1962)
Nocturnal After John Dowland, variazioni per chitarra sola su una canzone per liuto e voce di
John Dowland, (1963)
Curlew River, (1964)
The Burning Fiery Furnace, (1966)
The Prodigal Son, (1968)
Death in Venice, basata sul racconto di Thomas Mann, (1973)
Simple Symphony
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Discografia parziale
Bach, Passione Giovanni - Britten/Pears/Howell/Harper, Decca
Britten, Albert Herring - Britten/Pears/Fischer/Noble, 1964 Decca
Britten, Guida orch./Simple symphony/Var. Frank Bridge/Sea Interludes - Britten/LSO/ECO,
1958/1968 Decca
Britten, Peter Grimes - Britten/Watson/Pears/Kelly, 1958 Decca
Britten, The masterpieces - Il meglio di Britten, 1958/1968 Decca
Britten, War requiem - Britten/Pears/Fischer-Dieskau, 1963 Decca - Grammy Award al miglior
album di musica classica e Grammy Award for Best Choral Performance 1964 e Grammy Hall of
Fame Award 1998
Schubert Debussy Schumann, Son. arpeggione/Son. vlc. e pf - Rostropovich/Britten, 1961/1968
Decca
Elgar, Il sogno di Geronte, London Symphony Orchestra, 1971, Decca
Britten, Opere complete + DVD The burning fiery furnace (1967) - Edizione limitata e numerata,
2013 Decca
Onorificenze
Membro dell'Ordine dei Compagni d'Onore
— 1º giugno 1953
Membro dell'Ordine al Merito del Regno Unito
— 23 marzo 1965
Note
1. ^ John Bridcut, Essential Britten: A Pocket Guide for the Britten Centenary, p. 6.
Bibliografia
Donald Mitchell, "Britten, (Edward) Benjamin, Baron Britten (1913-1976)", Oxford Dictionary of
National Biography, Oxford University Press, 2004: Benjamin Britten (http://www.oxforddnb.com/vi
ew/article/30853)
"Britten, Benjamin" Grove Music Online ed. L. Macy. Accessed 18 Oct 2004: Home Page in
Oxford Music Online (http://www.grovemusic.com)
Humphrey Carpenter Benjamin Britten: a biography (London: Faber, 1992) ISBN 0-571-14324-5
John Bridcut, Britten's children, Faber and Faber, 2006 ISBN 0-571-22839-9
Alessandro Macchia, Benjamin Britten, L'Epos, Palermo 2013 ISBN 978-88-8302-384-2
Alessandro Macchia, Tombeaux. Epicedi per le Grandi Guerre, Ricordi/Accademia Nazionale di
Santa Cecilia, Milano/Roma 2005 ISBN 88-7592-804-5
Adriano Bassi, Benjamin Britten/ Il Signore della Musica, Casa Musicale Eco, Monza 2014 ISBN
978-88-6053-491-0
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