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Poggio Bracciolini → Epistolae

(§1)
Fortuna quaedam fuit cum sua tum maxime Un caso fortunato per lui e soprattutto per noi
nostra, ut quum es-semus Constantiae ociosi, fu che, mentre eravamo oziosi a Costanza, mi
cupido incesseret videndi eius loci, quo il-le venisse il/fossi colto dal desiderio di vedere il
reclusus tenebatur. Est autem monasterium luogo in cui egli era tenuto rinchiuso. Si trova
Sancti Galli prope ur-bem hanc milibus infatti vicino a questa città, a venti mi-glia, il
passuum xx. Itaque nonnulli animi laxandi et monastero di San Gallo. Dunque [alcuni] ci
simul perquirendorum librorum, quorum recammo in quel luogo, per rilassare l’animo e
magnus numerus esse dicebatur, gratia eo insieme per ricercare i libri, dei quali si diceva
perreximus. Ibi, inter confertissimam librorum vi fosse un gran numero. Là, in mezzo ad una
copiam, quos longum esset recensere, grandissima quantità di codici, che sarebbe
Quintilianum comperimus adhuc salvum et lungo enumerare, abbiamo ritrovato
incolumem, plenum tamen situ et pulvere Quintiliano, ancora salvo e incolume, anche se
squalentem. pieno di muffa e ricoperto di polvere.

(§2)
Erant enim non in bibliotheca libri illi, ut Quei libri infatti non stavano in una biblioteca,
eorum dignitas postula-bat, sed in teterrimo come richiedeva la loro dignità, ma quasi in un
quodam et obscuro carcere, fundo scilicet terribile ed oscuro carcere, addirittura nel
unius turris, quo ne capitalis quidem rei fondo di una torre, in cui non verrebbero
damnati retruderentur. Atqui e-go pro certo rinchiusi nemmeno i condannati a morte.
existimo, si essent qui haec barbarorum Ebbene io ritengo certamente che se ci fosse
ergastula, quibus hos detinent viros, qualcuno che, per amore dei padri, esplorasse
rimarentur ac recognoscerent amore ed esaminasse queste barbare prigioni, in cui
maiorum, similem fortunam experturos in sono de-tenuti questi grandi uomini, andrebbe
multis de quibus iam est conclamatum a scoprire che una simile sorte è capitata a
molti dei quali ormai si dispera.

(§3)
Reperimus praeterea libros tres primos, et Trovammo inoltre i primi tre libri e metà del
dimidiam quarti C. Valerii Flacci Argonauticon, quarto delle Argonautiche di Caio Valerio
et expositiones tamquam thema quoddam Flacco ed i commenti, quasi come tesi, ad otto
super octo Ciceronis orationibus Q. Asconii orazioni di Ci-cerone di Quinto Asconio
Pediani eloquentis-simi viri, de quibus ipse Pediano, uomo eloquentissimo, opere che
meminit Quintilianus. Haec mea manu ricorda (riguardo ai quali fa menzione) lo
transcripsi, et quidem velociter, ut ea stesso Quintiliano. Ho trascritto questi libri di
mitterem ad Leonardum Aretinum, et mia mano, e anche velocemente, per mandarli
Nicolaum Florentinum; qui cum a me huius a Leonardo Aretino (= Bruni) e a Niccolò
thesauri adinventionem cognovissent, multis a Fiorentino (= Niccoli), i quali, avendo saputo da
me verbis Quintilianum per suas litteras quam me della scoperta di questo tesoro, mi
primum ad eos mitti contenderunt. chiesero con grande insistenza nelle loro
lettere/per lettera di mandare loro Quintiliano
al più presto.

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