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DISEGUAGLIANZA

&
STRATIFICAZIONE
Che cos’è la diseguaglianza?
- All’interno della società si manifesta la tendenza a distribuire
tra i membri le risorse di cui hanno bisogni; le risorse sociali
sono i diversi tipi di ricchezza che la società mette a
disposizione sotto vari aspetti ( economiche, culturali, di
prestigio e potere).
- DISEGUAGLIANZA= Quando all’interno della società alcuni
membri non hanno accesso alle risorse che essa offre. In
particolare si è sentito parlare diseguaglianza a livello
economico, in quanto si ha una disparità tra il ricco che può
usufruire di molte più risorse rispetto al povero. Ma vi è anche
la diseguaglianza di prestigio,legata al grado di importanza che
una o più persone assumono.
- Chi possiede un’elevata posizione di prestigio, possiede di
conseguenza un maggior grado di istruzione ( ciò ad esempio
può portare colui che ha un elevato grado al interno della
società a frequentare l’università).
Le fonti della diseguaglianza
- Ricchezza= legato al valore economico che un individuo possiede ed è connessa alla
disponibilità di beni materiali e di denaro;
- Prestigio= legato alla posizione che un individuo possiede nella scala gerarchica
sociale;
- Istruzione= è strettamente legato alla ricchezza e al prestigio; poiché, ad esempio, un
individuo ha una elevata posizione sociale ed una elevata fonte di ricchezza potrà
istruirsi presso scuole migliori.

- Ad oggi queste fonti della diseguaglianza sono legati alla posizione di potere occupata
nel corso della propria vita.
La diseguaglianza è fonte di stabilità o instabilità?

In risposta emergono due teorie sociologiche:

- Da un lato vi sono le teorie conflittualiste, le quali affermano che la


diseguaglianza sta alla base dei conflitti che causano disordini nella società.
L’esponente di questa teoria è Karl Marx, secondo il sociologo l’intera storia
dell’umanità è caratterizzata dalla lotta tra le classi sociali, solo un definitivo
superamento delle diseguaglianze permetterebbe di evitare ulteriori conflitti.
Anche Weber e Dahrendorf hanno affermato che il conflitto interno non può
essere eliminato a causa delle differenze di potere esistenti.
- Dall’altro lato emerge la teoria della scuola integrazionista,la quale afferma che la
diseguaglianza sociale è una fonte di garanzia per il corretto funzionamento della
società ed è lo strumento che consente il buon andamento di essa.
Differenze tra individui
- Differenze naturali= si indicano le differenti
caratteristiche che un individuo possiede
rispetto ad un altro (è legato ad esempio al
sesso, ai tratti somatici e all’età).
- Differenze sociali= Le differenze naturali
vengono rielaborate ed inserite in un
concetto culturale, da cui emergono le
origini sociali. Le differenze sociali sono
legate alle varie diseguaglianze di: ricchezza,
potere, prestigio ed istruzione ( un esempio
può essere la differenza di salario percepita
da un uomo e da una donna, quest’ultima
possiede un salario nettamente inferiore).
- Differenze etniche = esse si possono notare nelle forme di
discriminazione razziale dovute al diverso colore della pelle,
dei capelli e dei tratti somatici da parte di uno o più
individui. La maggior parte delle volte la discriminazione
avviene in modo informale, però se pensiamo ad un
extracomunitario (proveniente da un Paese che non è
facente parte dell’Unione europea) avrà più difficoltà rispetto
ad un italiano nell’inserirsi nella società e nel vivere una vita
normale, anche se la legge italiana lo tutelerà.
- Differenze di genere = causate dalla disparità tra un uomo e
una donna all’interno della società, per esempio la
differenza di salario che ottengono.
- Differenze di età = soprattutto se ne parla in relazione ai
giovani e agli anziani; i primi poiché entrano nel mondo
lavorativo molto più tardi rispetto a prima, e gli anziani
poiché quando vanno in pensione percepiscono un reddito
molto basso.
Stratificazione sociale

- Con il termine stratificazione sociale si indica una società composta da una pluralità di strati che
possiedono possibilità diseguali tra loro.
- La stratificazione può avvenire per nascita o per acquisizione:

In primo luogo per nascita avveniva nelle società antiche, ma ad oggi avviene nei Paesi del Terzo
Mondo, ed è caratterizzato dal fatto che le posizioni all’interno della stratificazione avvengono al
momento della nascita.

In secondo luogo per acquisizione avviene ad oggi nelle società occidentali che hanno vissuto il
processo di industrializzazione. La gerarchia delle posizioni viene acquisita durante il corso della
propria vita, in base ai fattori interni ed esterni legati alla vita dell’individuo.
Mobilità sociale
- Con il termine mobilità sociale si indica, invece, il livello di
stratificazione di una data società, ovvero il modo in cui un individuo
può passare da uno strato all’altro della società.
- Essa può essere:

Ascendente (salire di livello)

Discendente (scendere di livello)

Assoluta (numero di persone che eseguono il cambiamento)

Relativa (indica il grado con cui si può cambiare la propria posizione)


- La mobilità può avere un carattere collettivo oppure
individuale:

Si parla di mobilità collettiva quando essa viene intrapresa da


un largo gruppo di persone;

Si parla di mobilità individuale quando essa viene intrapresa da


un singolo che decide di mutare la sua posizione nella scala
gerarchica. Quest’ultima può avere un carattere
intergenerazionale (la mobilità dell’individuo è misurata in base
alle origini della sua famiglia ) oppure può avere un carattere
intragenerazionale (coincide con la traiettoria che decide di
seguire).
Le classi sociali
- Secondo Karl Marx, la classe sociale è la
principale categoria per descrivere la
stratificazione sociale interna alla società.
Per Marx essa è composta da due strati:

Borghesia,, ovvero la classe di tutti coloro


che detengono le proprietà ed i mezzi di
produzione (classe dominante);

Proletariato, ovvero la classe di coloro


che detengono come unica ricchezza la
prole ( figli e lavoro).
La frammentazione delle classi sociali
- Dagli anni 70 del ‘900 la percentuale di persone appartenenti alla classe operaia ha
subito una riduzione.
- Nel XX secolo l’aumento della mobilità sociale e della flessibilità della società hanno
portato all’indebolimento delle classi sociali, ad oggi non esistono più le distinzioni tra
le varie classi sociali poiché non viene considerato un dato importante.
- Inoltre, ad oggi, non vi è l’esistenza di una classe sociale media, però vi sono differenze
tra i commercianti delle metropoli del Nord e i piccoli imprenditori del Sud.
- Le attività delle persone diviene più complessa ed articolata per le differenti attività
che un individuo esegue quotidianamente, perciò si parla di appartenenze multiple.
Classi sociali oggi
- Weber introdusse il concetto del terzo livello di stratificazione
sociale., l’autorità politica, che è visibile ad oggi e si divide in:
- Politico ( detta anche classe politica), hanno un maggiore accesso
alle risorse sociali in quanto gestiscono l’utilizzo e la distribuzione
delle risorse economiche di cui dispone lo Stato. Inoltre possono
decidere a chi destinare il denaro pubblico, quindi rispetto ai
cittadini hanno una posizione superiore nella scala gerarchica.

Coloro che non ne detengono affatto (chiamati cittadini).

- Ad oggi le le classi sociali vengono identificate in base alla


posizione che ottengono dalla divisione sociale del lavoro, il loro
potere è dato dal reddito e dal prestigio sociale.
Welfare State
- Il divario di potere tra classe politica e cittadini è stato
accentuato dalla creazione del Welfare state, lo stato del
benessere che nacque nel ‘900 in Inghilterra. Esso è uno Stato
che si occupa del benessere economico dei cittadini,
assumendosi il compito di garantire l’istruzione, la salute e la
pensione.

- Lo Stato, in questo modo, riesce a distribuire le risorse richieste


dai suoi cittadini, però esiste comunque un divario tra chi ottiene
più risorse e chi ne ottiene di meno ( per esempio la pensione di
un politico sarà differente dalla pensione di un impiegato). A livello
sociale incontriamo, quindi, differenze all’interno della gerarchia
delle posizioni in base a chi possiede un ruolo più elevato e chi ne
possiede uno più basso.
I ceti sociali
- Il ceto sociale si riferisce allo stile di vita che gli
individui conducono nella società; il ceto di una
persone si definisce in base allo stile di vita che
conduce, ai suoi consumi. Esso può essere: basso,
medio o alto; chi possiede un ceto sociale alto può
permettersi marche di vestiti più costose e vari viaggi
nel corso dell’anno.
- In base all’appartenenza al ceto sociale emerge uno
status, che viene determinato in funzione del grado di
posizione che un individuo possiede nella divisione
sociale del lavoro ( come l’impiegato, il contadino e
l’operaio). Allo status si aggiungono anche le differenze
culturali che determinano vari atteggiamenti e
comportamenti.
Status sociale
- In sociologia con il termine status si indica la posizione
sociale che un individuo possiede all’interno della società.
- Lo status viene segnalato tramite il nostro modo di vestirci,
parlare e dal modo in cui utilizziamo gli oggetti che ci stanno
attorno, alcuni oggetti e comportamenti divengono
fortemente importanti per il nostro status che assumono il
nome di status symbol (funzione simbolica).
- La stratificazione sociale influenza il modo di comportarsi
con individuo rispetto ad un altro; ad esempio il nostro modo
di rivolgersi ad un insegnante è diverso dal modo in cui ci
esprimiamo con l’inserviente, poiché con il primo utilizzeremo
un linguaggio più accurato.
La povertà
- Quando si parla di diseguaglianza e di basso status è necessario inserire il
concetto di povertà, essa può avere tre aspetti:

Povertà relativa= Indica la mancanza delle risorse necessarie per raggiungere delle
condizioni di vita ottimali, in rapporto al livello economico medio di vita dell’ambiente o
della nazione.

Povertà fluttuante= Indica il verificarsi di condizioni di disagio economico temporaneo,


dovuti da eventi improvvisi che peggiorano la qualità di vita dei cittadini.

Povertà assoluta= Indica un grado di povertà estrema, nella quale gli individui non
dispongono delle risorse primarie quali l’acqua, vestiti e l’abitazione.

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