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CAPITOLO 5

. STRATIFICAZIONE e CLASSI SOCIALI


I sociologi utilizzano l’espressione “strati cazione sociale” riferendosi alle disuguaglianze
strutturali presenti nella società: gli individui, infatti, non occupano tutti la stessa posizione
sociale, ma alcuni, nella gerarchia sociale, sono in una posizione più bassa e altri in una
posizione più in alto. Lo “strato”, quindi, è un insieme di individui che possiedono la stessa
quantità di risorse materiali e occupano la stessa posizione di potere.
SISTEMI DI STRATIFICAZIONE
Per descrivere le disuguaglianze tra individui e gruppi nelle società umane, i sociologi
parlano di strati cazione sociale. Spesso si pensa alla strati cazione sociale in rapporto a
fattori economici, ma essa può essere determinante anche da altri attributi come il genere,
l'età, e anche l'appartenenza religiosa. Individui e gruppi hanno un accesso di erenziale
(ineguale) alle risorse sulla posizione che occupano sulla strati cazione.
La strati cazione
può quindi essere de nita, semplicemente, come un sistema di disuguaglianze strutturate tra
gruppi sociali. Tutti i sistemi strati cati hanno le seguenti caratteristiche
● La strati cazione riguarda categorie di persone accomunate da determinate
caratteristiche. Fanno parte dello stesso strato persone che hanno caratteristiche in
comune (donne, uomini, ricchi, poveri).
● esperienze e opportunità del singolo sono
di erenti a seconda dello strato di appartenenza.
Possiamo distinguere storicamente 4 sistemi di strati cazione delle società umane,
fondati rispettivamente sulla schiavitù, le caste, i ceti e le classi.
La schiavitù
La schiavitù è una forma estrema di disuguaglianza, per cui alcuni individui sono
letteralmente posseduti da altri come proprietà. La condizione giuridica del rapporto di
schiavitù varia a seconda della società. Talvolta gli schiavi erano privi di ogni diritto, in altri
casi erano al pari dei servi.
Gli schiavi storicamente si sono sempre ribellati, in quanto un'elevata
produttività poteva essere conseguita soltanto con un controllo costante e brutali punizioni
I sistemi schiavisti fallirono sia per i con itti che provocavano ma anche perché
un’elevata produttività si ottiene maggiormente attraverso inventivi di tipo economico o di
altro tipo. A partire dal 1700 America e Europa cominciarono a vedere nella schiavitù un
sistema moralmente sbagliato per le società civilizzate, oggi infatti è illegale in tutti i paesi
anche se esiste ancora in alcuni luoghi. Contrariamente a quanto si possa pensare le forme
moderne di schiavitù sono facilitate dalla globalizzazione.
Casta
La casta è una forma di strati cazione in cui la posizione sociale dell'individuo è ssata per
tutta la vita. Esempi simili si associano spesso soprattutto alle culture indiane e alla
credenza induista della reincarnazione. La casta è un gruppo sociale chiuso, in cui le norme
giuridiche e religiose vietano la mobilità dei membri verso altri gruppi. La purezza della casta
si mantiene con la regola dell'endogamia, ossia l'obbligo di sposare gli solo individui
appartenenti alla propria casta.
I principali sistemi di casta sono stati → quello indiano (indù,
caste, intoccabili) e sud africano (apartheid).
In India, ci sono quattro tipi di caste, i saggi e le guide spirituali, seguiti da i soldati e i governanti,
gli agricoltori e i mercanti, i lavoratori e gli artigiani. In fondo alla scala gerarchica si trovano i
dalit, ovvero gli oppressi, con i quali va evitato qualunque contatto.
In Africa il sistema di caste africano era chiamato
apartheid, e separava rigidamente dai bianchi gli africani di pelle nera, gli indiani, i coulored
(individui di razza mista) e gli asiatici. La casta si fondava esclusivamente sull'appartenenza
ad una razza. Tale sistema fu abolito nel 1992.
Ceti
Il sistema dei ceti ha caratterizzato il feudalesimo Europeo, ma è presente anche in molte
altre civiltà tradizionali. I ceti feudali erano formati da strati con doveri e diritti diversi, a volte
ssati da norme di legge. Il ceto è l’ordine gerarchico basato sui titoli nobiliari (per es. nobili,
aristocratici, ecc... ), in Europa il ceto superiore era composto dall’aristocrazia e dalla piccola
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nobiltà, il clero formava un altro ceto, vi era poi il cosiddetto terzo stato formato dai mercanti,
artigiani, ecc.
in generale si parla di classi per indicare vasti gruppi di individui che condividono lo stesso tipo di
risorse economiche, che in uiscono fortemente sulle loro condizioni di vita. Il possesso di beni e
ricchezze e il tipo di occupazione costituiscono le basi primarie delle di erenze di classe.
Le classi si distinguono dalle altre forme di strati cazione in quattro modi fondamentali:
● I sistemi di classe sono uidi: le classi non dipendono né da ordinamenti giuridici né
da ordinamenti religiosi. I con ni tra classi non sono mai netti o perlomeno non vi
sono restrizioni formali al matrimonio tra individui appartenenti a classi di erenti.
● La collocazione di classe è almeno in parte acquisita: la collocazione sociale non del
tutto ascritta (merito della) alla nascita. La mobilità sociale – spostamento verso l'alto
o verso il basso nella strati cazione di classe – è molto più comune che non negli
altri sistemi.
● La classe ha un fondamento economico: le classi si fondano su di erenze
economiche, cioè su disuguaglianza nel possesso e nel controllo di risorse materiali.
● I sistemi di classe si fondano su rapporti impersonali: le di erenze di trattamento
salariale ad esempio riguardano impersonalmente tutti i membri di una stessa
categoria
TEORIE DELLE CLASSI SOCIALI
Gli approcci più in uenti nell’analisi della strati cazione di classe sono quelli di Marx e di
Weber.
Karl Marx: la teoria del con itto di classe
Marx si è occupato della strati cazione e, in particolare, delle classi sociali in numerose
opere, Marx studiò le società classiste nel tentativo di comprendere il loro funzionamento,
giungendo alla tesi centrale secondo cui le società industriali si fondano su relazioni economiche
di tipo capitalistico.
Per lui il capitalismo industriale, nonostante tutti i suoi elementi progressisti, si fonda su un
sistema di rapporti di classe che prevede lo sfruttamento dei lavoratori e che deve essere
rovesciato.
Le due classi
principali sono:
●I capitalisti, la borghesia, cioè coloro che possiedono il capitale.
●Il proletariato, cioè coloro che non possiedono mezzi di produzione e sono costretti
a vendere la loro forza lavoro.
Quello tra classi è secondo Marx un rapporto di sfruttamento.
Nel corso della giornata lavorativa gli operai producono molto più valore di quello che ricevono
sotto forma di salario.
Di questo plusvalore se ne appropriano i capitalisti come loro pro tto.
con lo sviluppo dell'industria moderna, si assiste ad una produzione di ricchezza mai vista prima,
gli operai rimangono relativamente poveri, mente i cresce la ricchezza accumulata dai capitalisti.
Viene utilizzato
dal losofo il termine pauperizzazione, per indicare il processo mediante il quale la classe
operaia subisce un progressivo impoverimento rispetto ai capitalisti. Con l'avvento del
capitalismo e l'industrializzazione, secondo Marx, il lavoro diventa noioso e ripetitivo, gli
operai vivono in una sorta di alienazione dal lavoro e da ciò che producono. Critiche al
Marxismo:
● In primo luogo, la suddivisione della società in sole due classi di Marx viene ritenuta
troppo semplicistica, esistono infatti diverse categorie di opera
● In secondo luogo, non si è avverata la previsione di una rivoluzione comunista
capitanata dalla classe operaia, né tantomeno la scomparsa del capitalismo. E ciò
mette in discussione l'analisi Marxiana delle dinamiche capitaliste.
● In terzo luogo, gli individui tendono sempre meno a identi carsi con la propria
posizione di classe, come invece sosteneva Marx.
Max Weber: classe, status e partito
Come per Marx anche per Weber la società moderna è caratterizzata da con itti per le
risorse materiali e il potere.
Weber sviluppa una concezione più complessa e multidimensionale della società. La
strati cazione non si esaurisce nelle classi individuate da Marx, ma risulta da due ulteriori fattori:
status e partito.
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Classe → Oltre ad essere determinata da fattori economici, Weber ritiene che sia questa
posizione di mercato a in uenzare in maniera determinante le opportunità che si o rono a un
individuo.
Status → Nella teoria Weberiana si fonda su di erenze sociali legate all’onore o al prestigio.
Esso viene riconosciuto secondo lo stile di vita e determina il costruirsi di una reputazione
sociale.
Partito → Il termine “partito” de nisce gruppo di individui che operano insieme in virtù di
origini, obiettivi, interessi comuni.

Il sociologo americano Erik Olin Wright, ha sviluppato una teoria che combina alcuni aspetti
dell’approccio di Weber e altri di Marx. Secondo Wright nel sistema di produzione del
capitalismo moderno vi sono tre dimensioni di controllo delle risorse economiche che ci
consentono di identi care le principali classi sociali:
● Il controllo degli investimenti (capitale monetario).
● Il controllo dei mezzi sici di produzione (le fabbriche, la terra, gli u ci, ecc).
● Il controllo della forza lavoro.
Come a erma Marx membri della classe capitalistica detengono il controllo del sistema
produttivo di tutte e tre le dimensioni, mentre la classe operaia è priva di qualsiasi controllo.
Tra queste due classi principali si collocano i cosiddetti colletti bianchi. Essi si trovano in
quelle che Weber chiamava “collocazioni di classe contraddittorie”, dato che riescono ad
in uire su alcuni aspetti della produzione, ma non su altri. I colletti bianchi devono vendere la
propria forza lavoro ai capitalisti, ma rispetto ai lavoratori manuali hanno un maggior
controllo sull’ambiente di lavoro. Il termine contraddittorio che Wright utilizza è per spiegare
che questi non sono né capitalisti né lavoratori manuali, ma condividono alcune
caratteristiche di entrambi.
Intersezionalità delle disuguaglianze
Nella seconda metà del XX secolo la sociologia della disuguaglianza pone l'interesse sul
genere, l'etnia, la sessualità o la disabilità,complesso intreccio di disuguaglianze
sociali che descrive una situazione in cui i singoli piani della discriminazione operano
simultaneamente e interagiscono, producendo una forma speci ca e peculiare di discriminazione.
La ricerca intersezionale tuttavia pone anche dei problemi: il primo è legato all'individuazione
delle categorie di “disuguaglianza” da studiare, a volte lo si de nisce anche il problema
dell'eccetera, in quanto alcuni studiosi si limitano ad aggiungere “ecc”alla classe, al genere e
alla “razza”. Il secondo problema è il peso relativo delle diverse categorie, alle volte si
suppone che siano tutte più o meno simili, mentre altre si suppone che alcune categorie
abbiano maggiore importanza
LA MISURAZIONE DELLE CLASSI
Classe e occupazione secondo John Goldthorpe:
Molti sociologi sono insoddisfatti dei modelli di classe che si limitano a descrivere le
disuguaglianze tra le classi senza cercare di spiegare i processi sociali che le hanno
determinate. Con questa preoccupazione, il sociologo britannico John Goldthorpe ha
elaborato un modello la ricerca per empirica sulla mobilità sociale, egli identi ca la posizione di
classe sulla base di due fattori principali:
la situazione di mercato e
la situazione di lavoro.
La situazione di mercato di un individuo concerne il livello retributivo, la sicurezza
dell'impiego e le prospettive di carriera; evidenzia dunque le ricompense materiali e le
opportunità di vita.
La situazione di lavoro, invece, verte sulle questioni del controllo e dell'autorità sul posto di
lavoro; concerne quindi il grado di autonomia e di potere. Nel corso degli anni Ottanta e
Novanta del secolo scorso la ricerca comparativa di Goldthorpe si è sviluppata anche
attraverso un progetto sulla mobilità sociale denominato Casmin .
Originariamente comprendente undici posizioni di classe, nell'uso comune il modello di
Goldthorpe viene
ridotto a tre sole categorie principali:
1.«classe di servizio» a cui viene applicato un contratto di servizio, dove oltre ad uno
scambio di prestazione e salario vi è la possibilità di carriera e incrementi di stipendio.
2. «classe intermedia» a cui vengono applicati contratti ibridi.
3. «classe operaia» a cui viene applicato un contratto di lavoro in cui vi è uno scambio
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de nito e limitato di prestazione e salario
LE DIVISIONI DI CLASSE NEL MONDO SVILUPPATO

La classe superiore: è formata da una piccola minoranza di individui che possiedono


ricchezza e potere come per esempio alti dirigenti delle grandi aziende, dagli imprenditori
industriali vecchio stile e dai capitalisti nanziari. Viene identi cata con 1% della
popolazione
La classe media
La classe media è formata da quei lavoratori che possono vendere la propria capacità
mentale. Ne fanno parte un’ampia gamma di individui con occupazioni diverse, ad esempio
dirigenti, funzionari professionisti, ecc. La classe media proprio per la sua vastità non
possiede una coesione interna visto gli interessi divergenti dei suoi componenti.
La classe operaia in mutamento
La classe operaia a di erenza di quanto credeva Marx, è divenuta sempre meno
numerosa. Negli anni 60 del secolo scorso il 40% degli occupati svolgeva mansioni manuali,
oggi tale percentuale si è ridotta al circa 15%. La crescente prosperità dei lavoratori manuali
viene espressa al meglio con il termine imborghesimento, che va ad indicare il processo
attraverso il quale si diventa “borghesi” per e etto del maggior benessere.
Esiste un sottoproletariato?
Il termine sottoproletario viene spesso utilizzato per indicare il segmento della popolazione
collocata all'estremità inferiore della strati cazione sociale. I membri del sottoproletariato
hanno un tenore di vita nettamente più basso della maggioranza della popolazione. Di
questo segmento ne fanno parte ad esempio i disoccupati di lungo periodo, i lavoratori
saltuari. Molti ricercatori europei preferiscono il concetto di esclusione sociale.
Classi e stili di vita
Il sociologo francese Pierre Bourdieu sosteneva che le scelte degli stili di vita sono un
importante indicatore della posizione di classe. Il bene patrimoniale ed economico è
importante, ma secondo il sociologo le persone distinguono se stessi dagli altri sempre più
non per criteri economici, ma in base a:
●Il capitale culturale, ovvero l'istruzione, la sensibilità artistica ecc;
●Il capitale sociale, ovvero le risorse che ciascuno possiede grazie alle reti di
relazioni con amici, conoscenti ecc;
●Il capitale simbolico, ovvero il possesso di una buona reputazione.
Secondo B. possedere uno dei capitali aiuterebbe ad acquisire gli altri
Genere e strati cazione
Gli studi sulla strati cazione sono stati per molti anni insensibili al problema del genere,
come se le donne non esistessero o non avessero importanza nella distribuzione del potere,
della ricchezza e del prestigio. Storicamente le disuguaglianze di genere precedono di molto
le divisioni di classe; gli uomini avevano una posizione superiore alle donne anche nelle
società di caccia e raccolta, dove non esistevano classi, secondo un punto di vista
sociologico «convenzionale», nelle società moderne le divisioni di classe sono così marcate
che tendono a prevalere sulle disuguaglianze di genere,Goldthorpe, il
cui modello era originariamente basato anch'esso su quell'assunto, sostiene che non si
tratta di un approccio sessista. Al contrario, esso riconosce che la maggior parte delle donne
si trova in una posizione subordinata nel mercato del lavoro. Le donne svolgono lavori
temporanei e a tempo parziale più spesso degli uomini, essendo impegnate per lunghi
periodi nella maternità e nella cura dei gli o di parenti.Goldthorpe, insieme ad altri, ha difeso
la posizione convenzionale
Ai ni della ricerca, per classi care una famiglia possiamo basarci sul partner in
posizione sociale più elevata, non importa se uomo o donna.
LA MOBILITÀ' SOCIALE
La nozione di mobilità sociale si riferisce al movimento di individui e gruppi tra le diverse
posizioni socio-economiche.
●Per mobilità verticale → si intende il movimento verso l’alto o verso il basso nella
scala delle posizioni socio economiche.
La mobilità ascendente → si ha quando si guadagna in ricchezza, in reddito o in status.
La mobilità discendente → si ha quanto ci si muove in posizione contraria
●Per mobilità orizzontale → si intende il movimento geogra co attraverso quartieri,
città e regioni, paesi.
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Ci sono due modi per studiare la mobilità: la mobilità intragenerazionale che è il
cambiamento socio-economico di un individuo nell’arco della sua vita (la sua carriera
lavorativa) e la mobilità intergenerazionale che è il cambiamento di posizione
socio-economico rispetto alle generazioni precedenti (i gli rispetto ai genitori

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