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ILLUMINISMO

caratteri generali
Nel 1784 Kant risponde alla domanda “cos’è l’illuminismo”:

L’illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità da imputare a se stesso. La minorità è


l’incapacità di servirsi del proprio intelletto, non per mancanza di ragione, ma per mancanza di
coraggio e di volontà. È infatti molto più semplice mettersi nelle mani di altri.

Nasce e si sviluppa nel corso del 1700, radici nella cultura inglese ma si diffonde in Francia.
Caratterizzato dall’ESALTAZIONE DELLA RAGIONE, strumento per liberarsi dai dogmi ideologici
come quello della religione. L’illuminismo porta infatti al PENISERO LAICO, a LIBERTA’ E
UGUAGLIANZA, aspira al PROGRESSO. Weltanschaaung = visione del mondo. cerca di
mantenere visione razionale che rimanga indipendente dal pensiero dei singoli filosofi, oscilla
infatti tra diverse visioni e non esclude possibilità, es. deismo-ateismo…

I poteri dominanti non vedono di buon occhio questo movimento poiché dare spazio alla ragione
significa combattere i pregiudizi, che per i potenti erano uno strumento di potere.

La ragione rappresenta un ideale di verità e oggettività che dovrebbe rischiarare vite e illuminare
coscienze, abbattendo ignoranza e barbarie. Mondo nuovo ricco e felice spinto dalla forza della
conoscenza, diversa dalla cultura astratta e irraggiungibile.

L’illuminismo è portato avanti dalla borghesia, che si sottrae al potere tradizionale della chiesa e al
sistema feudale.

L’uomo illuminista vuole riscattarsi, si ritiene quindi artefice del proprio destino, non c’è una pre
determinazione divina, infatti Dio è estraneo alle vicende umane (DEISMO)

Nuovo modo di vedere il mondo naturale, grazie alle nuove scoperte sviluppo delle forze
produttive. La natura deve essere al servizio dell’uomo.

Mentre nel Rinascimento ha importanza la potenza creativa, con l’illuminismo è la potenza


razionale che conta. Rimane centrale l’uomo.

Legame più stretto tra ragione e natura, inizia ad essere scartato tutto ciò che non è compatibile
con il metodo sperimentale. Tale metodo è necessario per riscattarsi dal buio dell’ignoranza.

L’umanità è padrona assoluta di se stessa, delle sue espressioni, dei suoi strumenti…

Ideologia
La RAGIONE

non è la stessa dei filosofi razionalisti, è empirica, limitata ma giudice dell’ambito a cui è
circoscritta, è strumento di conoscenza ed è fondata sull’esperienza. Gli illuministi non
appartengono ad un’unica corrente filosofica, infatti hanno spesso idee contrastanti, ma partono
sempre dall’ideale comune di ragione/razionalità.

Ogni aspetto dell’esperienza umana è da sottoporre ad un esame razionale, sorgono dibattiti.

La ragione illumina l’esperienza umana, quindi OTTIMISMO, senso di miglioramento che si ritrova
sia nell’idea di progresso (la storia è un processo di incivilimento, verso il meglio) sia nel concreto
avanzamento economico sociale della borghesia.

Diffusa quindi speranza nei confronti del futuro che si contrappone alla POLEMICA DEL
PASSATO, visto come buio, gli illuministi vedono il passato solo da un punto di vista critico, ogni
periodo di decadenza è da imputare ad assenza di ragione. Le conoscenze moderne si sommano
a quelle antiche, sono più avanzate, valore maggiore.

A questo passato appartengono le RELIGIONI POSITIVE che l’illuminismo critica poiché hanno
diffuso dogmi e teorie irrazionali e instillato pregiudizi e superstizioni che hanno causato violenze.
Esclusa anche l’idea di una corruzione originale.

Per questo molti illuministi sono atei e altrettanti sono vicini al DEISMO: la religione non deve
avere dogmi, deve limitarsi a ciò che la ragione può comprendere (l’esistenza di una mente
superiore e una vita oltre la morte), dio non partecipa nelle vicende umane, sono superflui riti e
culti, conta la morale.

Tuttavia gli illuministi non liquidano del tutto le religioni, le riconoscono come portatrici di un
valore pedagogico e morale. Bisogna riconoscere che sono servite per rispondere a interrogativi
in tempi lontani, ma oggi si può preferire la razionalità.

La NATURA diventa valore positivo, naturale = razionale. Religione naturale, diritto naturale…

pensiero politico
Tre correnti: RELATIVISMO di Montesquieu, ASSOLUTISMO ILLUMINATO di Voltaire, TENDENZA
DEMOCRATICA di Rousseau

MONTESQUIEU - EQUILIBRIO

Predilige monarchia costituzionale inglese. Reputa che non possa esistere una legge naturale
valida per tutti, ma che le leggi debbano variare in base al popolo, ai costumi, al luogo.

Nel Lo spirito delle leggi parla di uno “spirito generale” che ispira le leggi per ogni comunità.

Ciascuno dei tre sistemi politici (d,m,r ) può essere utile per un territorio diverso, ma ciò non vuol
dire che siano giusti. La libertà politica non è compatibile con il dispotismo assoluto.

È necessaria per evitare tentazioni assolutistiche separazione dei poteri:

• Legislativo a due camere, una aristocratica e una borghese

• Esecutivo al governo/ al re in una monarchia

• Giudiziario a giudici popolari nella repubblica o a magistrati nella monarchia

Scrive le Lettere persiane, romanzo epistolare satirico che critica lo stile di vita francese e
l’assolutismo del re,

VOLTAIRE - ASSOLUTISMO ILLUMINATO

Non è teoria ma modo di governare

Il re usa il suo potere per assicurare il benessere dei sudditi

Il potere assoluto serve per attuare riforme a tutti i livelli eliminando l’irrazionalità

Anche lui apprezza monarchia inglese.

ROUSSEAU - SOVRANITA’ POPOLARE / IL CONTRATTO SOCIALE

Scrive il Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini


Diventa conosciuto nel 1750 esponendo ad un convegno l’influenza di scienze e arti sui costumi.

Ipotizza stato di natura (non regolato da leggi) in cui si vive in armonia. Ritiene che tale armonia
sia stata compromessa dalla civilizzazione dell’uomo e dalla nascita della proprietà privata, che
critica perché la terra non è di nessuno.

Non aspira ad un vero stato di natura, ma a rifondazione della società con un CONTRATTO tra
pari in cui si rinuncia agli interessi personali in nome di un bene collettivo. Trova concretizzazione
nella democrazia diretta.

sovrani illuminati
I sovrani vogliono dalla loro l’opinione pubblica, cercano dialogo con illuministi

Gli illuministi non criticano l’assolutismo in sé e mantengono idea paternalistica di potere.

FEDERICO II DI PRUSSIA (amico di Voltaire, letterato, prototipo): colonizza a est, incent. scambi,
scuola elementare obbligatoria, nuovo codice civile, tolleranza. Si oppongono Junkers.

CATERINA II DI RUSSIA: parziali riforme amministrative, no riforme strutturali. Vuole limitare


servitù della gleba, confisca alla c. Ortodossa, commissione consultiva opposizione dei nobili.

MARIA TERESA E GIUSEPPE II D’AUSTRIA: accentramento, riforma catasto e c. penale, imposte


ai nobili es fondiaria, elimina servitù della gleba, giurisdizionalismo

LUIGI XV e XVI DI FRANCIA: non riescono ad abolire privilegi

Riforme per RIORGANIZZARE LO STATO: limitare i privilegi dell’aristocrazia, burocrazia più


efficiente, rimodernare giustizia, limitare l’intervento della Chiesa nella società. Lotta ai Gesuiti,
accusati di aver guidato principi indirizzandoli secondo le direttive papali) e giurisdizionalismo
(sistema di rapporti stato-chiesa che ne prevede accordo di separazione e coordinazione
reciproca). Attuate da illuministi coinvolti nell’amministrazione.

CENTRI PIU’ VIVI: Lombardia con Asburgo, a Milano Verri e Beccaria Toscana con Pietro
Leopoldo Asburgo, nel Regno di Napoli illuministi ma le riforme non avvengono davvero per
mancanza di ceto borghese e di dialogo.

pensiero economico
La riflessione economica assume importanza della filosofia

Due scuole di pensiero accomunate da CRITICA DEL MERCANTILISMO (ricchezza dagli scambi,
poco import, protezionismo) , ORIGINE DELLA RICCHEZZA NELLA PRODUZIONE, non nello
scambio.

SCUOLA FISIOCRATICA

Potere della natura, la ricchezza nasce dal settore primario, quindi il governo deve investire in
questo settore con incentivi e agevolazioni, liberalizzando i commerci e smettendo di proteggere
manifattura.

SCUOLA LIBERISTA

La ricchezza viene dal LAVORO. Ha la sua massima espressione nella politica del LAISSEZ FAIRE:
l’economia si autoregola tramite leggi naturali di domanda e offerta, l’individuo contribuisce
inconsapevolmente all’interesse comune perseguendo il proprio personale.

I governi devono evitare di ostacolare la circolazione delle merci e di orientare la produzione.

Teorie esposte nel Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni di Adam Smith 1776

cultura
Dalla ragione si diramano le varie branche del sapere tecnico, pratico, teoretico.

1751-72 L’ENCICLOPEDIA Diretta da Diderot e D’Alembert, raccoglie le conoscenze dividendole


in articoli monografici scritti da illuministi, dà ai mestieri manuali la stessa dignità dell’attività
intellettuale.

17 volumi di testo e 11 di tavole, venduta ad abbonati. Osteggiata da cultura tradizionale, ma


diventa successo editoriale.

Prosegue mania classificatrice, razionalità espressa attraverso la tassonomia

I luoghi di dibattito non sono quelli tradizionali, ma caffè, salotti e club letterari, cresce desiderio di
informarsi. Nasce il giornale e il mercato editoriale. Le vecchie istituzioni culturali sono viste come
roccheforti del tradizionalismo e si aprono molto in ritardo.

In italia cultura meno provinciale solo da metà ‘700.

COSMOPOLITISMO, le idee circolano in tutta Europa.

Anche nella cultura laicizzazione, monopolio della cultura sottratto alla chiesa, gli ecclesiastici non
sono più gli unici a scrivere. Nasce la figura dell’intellettuale, basata su intelligenza e cultura

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