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Sociologia della cultura, 04/03/19

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Significato di cultura:
1) concezione umanistica – come educazione del singolo, affinamento morale, intellettuale,
scientifico del singolo che porta al suo “ingentilimento”;
2) concezione moderna – non nel senso di “istruzione”, ma di stile di vita; corrisponde alla
concezione antropologica (1971, prima definizione scientifica, cioè descrittiva, del termine).

La seconda definizione si afferma nel 2° novecento nella società occidentale (secondo Cardini? il
concetto di occidente è uno dei più pericolosi, tende sempre a storicizzarsi e diventare altro da sé).

La sociologia della cultura parte dalle premesse dell’antropologia culturale.


La sociologia nasce intorno alle fine del ‘700 (Conte) e diventa una scienza passando per i grandi
cambiamenti della società – rivoluzione scientifica, rivoluzione industriale, spostamento verso le
metropoli dai centri rurali e nascita della società.

La comunità (=legami informali forti, controllo sociale molto forte, sostegno al singolo individuo,
che è immerso in una rete relazionale) e la società.

Tutte le culture sono etnocentriche (= autoreferenzialità della cultura, ogni cultura tende a vedere
sempre sé stessa | l’occidente ha razionalizzato il concetto)

Secondo Peterson, ogni cultura possiede:


1) norme
2) valori (ciò che bene e ciò che è male, cambia per ogni cultura)
3) concetti
4) simboli (la relazione è di solito arbitraria, ed è di tipo convenzionale, non naturale)

Piano Marshall – nuova necessità di formare il personale diplomatico sulla base di usi, costumi,
linguaggio non verbale (la gestione dello spazio e del tempo personali devono molto alla cultura cui
si appartiene, che a sua volta si poggia sul background religioso)

3 grandi scuole sociologiche: tedesca (Max Weber e il fratello Alfred, Karl Marx); francese (Emile
Durkheim) e americana (scuola di Chicago).

Rapporto fra comunicazione e cultura:


- l’essere umano è l’unico in grado di produrre cultura (gli altri animali costituiscono “campi
sociali”, non cultura), gli istinti sono stati riformulati in modo astratto e ad oggi sono molto deboli;
- l’essere umano è inoltre l’unico ad aver sviluppato le abilità cognitive del proprio cervello e ad
essersi dotato di un linguaggio parlato;
- la cultura è trasmessa con la comunicazione: oralità, scrittura, comunicazione non verbale (es.
culture di contatto vs culture non di contatto 🡪 occidente vs oriente)

Il senso della vista prevale su quello dell’udito (veniamo visti prima di venire uditi).
Il “buon comunicatore” (=chi vuole essere ascoltato & compreso) è colui che non crea
discrepanze fra la forma (comunicazione non verbale; es. tono) e il contenuto di ciò che dice.

Foreign Service Institute, 1947 (team di antropologi, linguisti ed esperti di culture e


comunicazione non verbale).
Conoscere una cultura non necessariamente nasconde fini nobili: può essere utilizzata per umiliare
una cultura parallela, o per fini bellici).

Stereotipo, stigma & pregiudizio: ridurre la varietà e complessità del mondo in poche classi

Le dimensioni della variabilità culturale (Geert Hofstede):

● sistema teocentrico (3 grandi monoteismi medio-orientali: ebraismo, cristianesimo, islam;


idea di divinità trascendente con cui il credente si interfaccia personalmente e che interviene
nella vita degli uomini) vs sistema cosmocentrico (induismo)

Sociologia del consumo – secondo alcune teorie risale al 13° secolo: idea dell’uomo come
individuo dal desiderio potenzialmente infinito (concezione protestante/calvinista 🡪 edonistica)

la politica culturale inerente al consumo – ciò è lecito o meno, organizzazione sanitaria; lo stato
agisce quando sotto una pressione di potere, cambia se cambia il gruppo che detiene tale potere)

i luoghi del consumo


____

Cultura, l’origine storica e intellettuale:


- cultura in senso figurato, si impone dal XVIII secolo (arti, scienze, lettere = umanistica);
- secondo gli illuministi, la Cultura è propria dell’Uomo (idea di progresso, evoluzione,
educazione, ragione), è la sua caratteristica peculiare:

KULTUR= inizialmente rappresenta il corrispettivo del Culture francese, ma verrà poi adottato
dalla borghesia intellettuale tedesca in una relazione di conflitto con l’aristocrazia di corte

antagonismo cultura/civilizzazione

05/03/2019

Hegel: “cioè che è reale è razionale”


Napoleone = lo spirito del mondo cavalca il mondo stesso

Antitesi fra Francia e borghesia intellettuale tedesca 🡪 la cultura diventa patrimonio di un intero
popolo, non più solo del singolo; prima relativizzazione della cultura: verso il RELATIVISMO
CULTURALE: ogni popolo ha un proprio destino, una strada specifica da percorrere (Erodoto).

Johann Gottfried Herder (1744-1803)


● ogni popolo ha un proprio orgoglio e un destino specifico da compiere;

● precursore del relativismo culturale: non La cultura, ma una molteplicità di culture;

● nel XIX secolo l’idea tedesca di “cultura” si lega al concetto di “nazione”: è l’insieme delle
conquiste artistiche, intellettuali e morali che fondano il patrimonio unitario di una Nazione

civilizzazione 🡪 progresso materiale connesso allo sviluppo economico

Edward Burnett Tylor (1871), antropologo inglese, fornisce la prima nozione “scientifica”
(=descrittiva) di cultura: “La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico è
quell’insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il
costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società”
🡪 la cultura unisce il singolo alla collettività

In antropologia, la cultura ha quattro caratteristiche di base:


1) concerne la collettività;
2) descrittiva, non normativa;
3) elitaria, non tutti possono permettersi un’istruzione;
4) relativista
= si tratta di pensare la diversità delle culture attraverso “abiti acquisiti” anziché configurazioni
biologicamente determinanti (“Ognuno chiama barbarie quello che non è nei suoi usi: sembra
infatti che non abbiamo altro punto di riferimento per la verità e la ragione che l’esempio e l’idea
delle opinioni e degli usi del paese in cui viviamo”, M. Montaigne, Essais) 🡪 autoreferenzialità

il relativismo è uno strumento metodologico utile a osservare culture diverse ed esterne senza
una continua comparazione con la cultura d’origine dell’osservatore: inizialmente, l’antropologo
svolgeva i propri studi dalla propria dimora, servendosi dei resoconti di altri (missionari), ma tra
l’800 e il ‘900 iniziarono a spostarsi personalmente, vivendo immersi nelle culture oggetto d’analisi

La religione come sistema culturale: la dimensione simbolica costituisce il cemento delle società
( E. Durkheim, “Le forme elementari della vita religiosa”, 1922?)

es. riti propiziatori di natura religiosa

funzione manifesta = speriamo di ottenere una buona pesca

funzione latente (attiva ma sopita, il gruppo non ne è del tutto consapevole) = alleggerire la tensione
emotiva di fronte al rischio del pericolo (= per tutti i riti religiosi)
🡪 il senso di appartenenza al gruppo dà coesione e sicurezza

PARADIGMA
ANTROPOLOGICO SOCIOLOGICO

cultura come totalità sociale distinzione fra società & cultura


omogeneità culturale differenziazione culturale
tradizione/stabilità innovazione/cambiamento/conflitto
trasmissione interazione

Il paradigma antropologico è estremamente vasto (credenze, conoscenze, arti, morali, diritto e ogni
altra capacità acquisita in quanto membro di una comunità). Inoltre, l’antropologia tende a far
coincidere società e cultura: in realtà la prima è il “comportamento”, mentre la seconda ricopre un
ruolo più “espressivo” 🡪 talvolta società e cultura convergono e si forma “terreno socioculturale”

Alfred Weber (1868-1958) e la sociologia della cultura:

● riconoscimento di due mondi differenti: 1) universo oggettivo e universale delle forme


dell’elaborazione scientifica, tecnica e organizzativa – concezione illuminista della storia;
2) universo oggettivo e particolare nell’elaborazione artistica, letteraria, rituale, religiosa,
simbolica – concezione romantica della storia

CIVILIZZAZIONE (ZIVILISATION) CULTURA (KULTUR)

il materiale fornito dall’esperienza è plasmato i sentimenti configurano una sfera di natura


dalla ragione e dall’intelletto espressiva ed emozionale

alla fine dell’800, 2° fase:


designa la crescente razionalizzazione
e meccanizzazione del progresso vicino ai sentimenti e ai destini degli individui
tecnico-scientifico opposto ai valori spirituali
di cui la cultura di un popolo è depositaria

il pensiero astratto applicato al dominio i suoi prodotti non sono ordinabili in alcun
tecnico-scientifico della natura produce una tipo di scala, ma si possono ripresentare
razionalizzazione oggettiva e impersonale, nella medesima società in periodi diversi o
estranea alla vita emozionale contemporaneamente in società diverse
i suoi prodotti sono ordinabili in una scala i suoi prodotti non sono confrontabili
quantitativa, cumulabile e confrontabile

l’andamento è progressivo / / /

Società= realizzazione pratica della guida culturale attraverso istituzioni sociali, politiche,
legislative, la scuola, la famiglia; è una struttura concreta che promana da una visione culturale
d’insieme il cui cambiamento è molto più lento:
CULTURA SOCIETA’

fondale superficie

traiettoria percorsi

06/03/2019

Come è definibile la cultura? – C. Kluckohov & L. Kroeber, antropologi statunitensi, ne


individuarono tre caratteristiche fondamentali:

● appresa = non geneticamente/biologicamente determinata;

● umana = gli animali compongono campi sociali; la loro comunicazione, per quanto
complessa, rimane di natura richiestiva-relazionale (visibile, concreta 🡪 attacco, fuga:
reazioni a ciò che l’animale si trova davanti, non sono in grado di formulare concetti astratti
– linguaggio fisico) e non dichiarativa-proposizionale;
● condivisa = collettiva.

La grafia fonetica (🡨 scritture sillabiche) è totalmente arbitraria e pura astrazione.


Sinergia fra cultura e linguaggio: non vi è l’una senza l’altro.

Funzione e caratteristiche principali della cultura:


● è una risposta soddisfacente alle differenze esistenti fra i gruppi umani dato che la
spiegazione di natura “razziale” è stata da tempo screditata;
● nella specie umana si è verificata una sorta di regressione degli istinti traslata in una
configurazione immaginata dall’uomo;
● rappresenta ordine (mappa, guida, bussola), controllo, scelta, classificazione (è sempre
arbitraria e selettiva);
● è molto più funzionale e flessibile dell’adattamento genetico;

● trasmissibile attraverso processi di natura comunicativa:


1) linguaggio; 2) scrittura; 3) comunicazione non verbale.

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