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5

COLLEZIONS

H;PP

R1CERCHE E
a cura d! AGdsflNb'Bt'AjrfONfre'

N. 1

ALBERTO WNCfrE&LiB

XI

GLI

ORACOLI SIBILLINI GIUDAICI


(ORAC. SIBYLL.

LL.

ni-iv-v)

INTRODUZIONE, TRADUZIONE E NOTE

ALBERTO PINCHERLE

BOJA

LIBREKIA DI CULTUBA

PROPRIETA LETTERARIA

Eoma.

Stab. Tip. Riooardo Q-arroni, Piazza Mignanelli, 23

744984

AL PROF. GIORGIO
DELL' UNIVERSITA

F.

MOORE

HARVARD

CON RICONOSCENZA ED AFFETTO


D!

DISCEPOLO

E Dl

AMMIRATORE.

AVVERTENZA
La

genesi

di

questo modesto lavoro e in una

serie

di

accademiche tenute nelFanno 1921-22 nelUniversita Harvard, dove io mi trovavo a seguire dei corsi

esercitazioni
.1'

di

perfezionamento, sotto

la

guida del prof. G. F. Moore.

Allora ebbi occasione di avvicinarmi

al

testo dei

e di esaminarlo, non so se senza preconcetti, o


concetti di altra natura da
coloro

si

tratta

di

quelli

studiosi

della

sibillini,

non

pre-

maggior parte

di

che mi

valentissimi

avevano preceduto. Allo schema elaborato in quel tempo


ho aggiunto altro materiale, e sopratutto una maggiore famigliarita con il testo; 'e oggi.sono, per mio conto, piu che
mai persuaso della giustezza della maniera di. considerare
specialmente il 111 libro, che e esposta nell' Introduzione. Ma
e

anche naturale che,

di fronte

a conclusioni

cano da quelle di dotti che s'impongono


io non mi senta di .poter affermare nulla

le quali si distacal

mio

in

maniera asso-

rispetto,

lutamente recisa; e quello che mi sembra sopratutto desiderabile oggi e

tenga

conto

un nuovo

soltanto, forse,

anche

di

certe

studio,

quale

il

considerazioni, che

si

sono

fmora troppo trascurate.


11
mio lavoro non avrebbe certamente potuto essere condotto a termine

in

Italia,

come Tesperienza

tempo mi aveva dimostrato se

io

in

non avessi avuto

un primo
la

fortuna

VI
di

essere

ammesso a valermi

Pontificio

Istituto Biblico,

veroso che

io esterni

di quell' Istituto,

e in

in

della magnifica biblioteca de

Roma;

soltanto do-

sicch

qui la mia riconoscenza per

modo

piu particoiare

ai

RR. PP.

RR. PP. Fer-

nandez e Fonck, alia cui squisita gentilezza e bonta d'animo non ho mai fatto ricorso invand.

Una
amici

parola di ringraziamento devo rivolgere anche agli

A.

Biamonti

hanno dimostrato

il

ed U. Faldati che in van


loro

interessamento.

II

modi mi

Faldati stesso

ha poi generosamente messa a mia disposizione


-vasta

profonda

conoscenza

delle

lingue

la

sua

letterature

oriental}.

mi piace attestare qui


maestro di coloro che agli stud!
Infine

con

in

Italia,

R.

Universita

genere,

libri,

serieta,
di

al

la

mia gratitudine verso

storico-religiosi si dedicano,

prof.

Ernesto

Roma, che mi fu

incoraggiamenti, consigli.

Roma, Novembre

1922.

il

largo

Buonaiuti
d'aiuti

di

della

ogn

INTRODUZIONE
che riguarda la tradizione manoscritta degli
Oracoli sibillini, lo Rzach prima, e quindi il Geffcken,
hanno compiuto un' opera che restera ancora per molti
Se, per ci6

document! nuovi

anni, e cioe fino alia scoperta di

importanza, definitiva,
nostri oracoli

con

per cio che riguarda

pagana
coloro che si sono

a cui hanno attinto tutti

sibyllina dell' eruditissimo

trova raccolto e ordinato

si

dio.

Ritengo perci6 superfluo fare qui sfoggio

gli

come

stud! specialmente del Geffcken,

stenza cioe di una


in cui si

sibilla

stabilito,

Da

questo punto
III

il

LIBRO

infatti parte la

libro.

ci6

hanno provato,

racconto

della

Babele e della confusione delle lingue, nonche


Cronos, Titano e lapeto.

posizione del

un'erudi-

di

come base

di

che
1'esi-

babilonese, ad opera di Berosso,

dovevano gia trovare

IL

gli

materiale per questo stu-

zione tanto facile quanto inutile, e soltanto,

ogni successiva ricerca, considero

ancora

Alexandre, presso

cui

il

la fonte,

accinti a in-

vestigare negli ultimi anni questi problemi, sono

Excursus ad

reale

rapporti del

in genere,

la sibillistica

di

Torre

di

la storia di

III

nostra ricerca sulla

Ma, contrariamente

fatto fmora, io prender6 in considerazione per

quanto
prima

comsi

cosa

il

1-45

prologo,

Antiocheno

con esso, anche

naturalmente,

e,

Frammenti, che

detti

viii

Liber ad Autolicum

il

cosi

Teofilo

di

36) attribuisce alia Sibilla alV'inizio della


profezia. Fondandosi su questo il Blass, nella sua tradu-"
zione,

ha

sostituito

c.

(II

ha
proemio conservatoci dai Mss. e
con questi frammenti. 11 Geffcken ne ha invece
tolto

il

sostenuto la dipendenza dal prologo, in base a differenze


stilistiche e metriche, per cui i primi dovrebbero apparire
posteriori.

In realta

1'

argomento piu

forte per stabilire

que-

sta dipendenza e, secondo me, la stessa maggior lunghezza

Se

dei frammenti.

accetti

si

quello che a

me

pare

scutibile, e eioe la stretta interdipendenza dei tre

pongano a

si

raffronto con

vedra subito come qui

versi

un numero

in

siano dette le stesse cose, su cui


p'oi

ricamato

meno

le

il

8-35

frammenti,

del libro

di versi

indi-

III, si

minore

assai

poeta dei frammenti ha

proprie amplificazioni. Quella

che sembra

facilmente accettabile e invece 1'altra conclusione del

Geffcken, che cioe questi versi abbiano fatto parte, come


un florilegio, al quale avreb-

falsificazione della Sibilla, di

bero attinto anche questa citazione,


poeti

classici,

mento contro
dal fatto

la

il

noto, corrisponde
la

che pure non

difficolta,

al

A me

altre

di

e Cle-

lo

che Lattanzio

solo questi, sotto

plice.

tante

e Teofilo,

ps-Giustino della Cohortatio ad


insomma, egli non adduce alcun valido argo-

mente^Alessandrino e
Graecos.

come

specialrnente drammatici,

nome
III

di

libro

nascente

dei nostri oracoli.

pure che

fondo,

abbastanza sem-

frammenti abbiano potuto essere

contenuti anche in un florilegio


le testimonialize

cela,

frammenti, e
Sibilla Eritrea, che, com' e

questione sembra, in

Ammesso

si

cita anch'egli' questi

di

versi intesi a raccogliere

dell'aritichita ellenica

sul

Dio, non mi pare che questo escluda che

vero
essi

ed

unico

abbiano po-

IX

into trovarsi

anche

in

manoscritto

qualche

della

Sibilla,

posto del nostro prologo, cosi come si trovano nella versione tedesca del Blass. In primo luogo il

precisamente

al

un florilegio del genere usato dagli aponon implica necessariamente che siano falsi;

fatto di trovarsi in
logeti cristiani
in

quanto

il

Dio, e dove
rare

il

testo,

raccoglitore cercava le testimonianze sul vero


lo

trovava

di

non aveva bisogno

gia,

per introdurvelo

di

alte-

sepuretalialterazioniera.no

compiute dai raccoglitori di questa specie di letteratura


scientemente ed a bella posta, o non erano invece opera
di altri, dalle cui mani perveniva ai primi un materiale gia
nelle loro filze. Ma quando si
alia
anche
straordinaria
somiglianza dei due prologhi,
pensi
che in fondo dicono le stesse cose e adempiono quiridi,
nell' economia del libro (e di un
Hbro, del quale doveva

adatto ad essere inserito

e ne abbiamo le. prove


importare senz' alcun dubbio
assai piu il contenuto che la forma) alia stessa funzione,
non vi e affatto da stupirsi se oggi ci troviamo di fronte

a due brani, che" avanzano


seriti

all' inizio

le

stesse pretese ad essere in-

della pro/esia.

gere che, molto probabilmente,

fanno

oggi riconoscere

posteriori a

poco

III,

si

potrebbe anche aggiun-

quelle

stesse

che

ci

8-45, devono invece aver contribuito non


attestata da tante citazioni patri-

alia loro for-tuna,

stiche. Basta, del resto, dare un'occhiata


Jw
citazioni sibilline di Teofilo e di Giustino, di

anche a proposito

di

fronte a varianti

un

di

altri

un ordine che non

anche

alle

altre

Clemente Ales-

ad

Graecos, per convincersi che


passi ci troviamo non di rado di

sandrino e della Cohortatio

in

doti

frammcnti come indubbiamente

tipo tale (versi mancanti, o disposti,

e quello dei nostri Mss, e cio anche

nel caso di versi che. nella tradizione conservataci, figurano

abbastanza lontani

tra loro)

che

si

possono assai facilmente

spiegare con

ipotesi di

1'

dovette essere,

fin

5t

una tradizione manoscritta,

quale
oltremodo incerta e sog-

dall' antichita,

getta ad ogni sorta di alterazioni.

non presenta nulla

modo anche a

del

che,

Ipotesi

di inaccettabile e anzi,

in certo qual

pone

la

dato

priori,

resto*

quasi, s'im-

direi

il

genere

del testo.

Un

punto, dove non e possibile seguire

altro

Geffcken,
frammenti opera di una- mano cristiana.
II
solo argomento da lui addotto, la frase srediteranno la
vita, al fr. Ill, 47 (e che in ogni modo sarebbe insufficiente
e nel ritenere

il

tre

appartenenza di un tratto cosi lungo) non e


accettato dal Bousset (Real-Encyklopadie XVIII, 279,45 ss )

per dimostrare

1'

1'

altro

argomento, avanzato

I'usp della

dall'

wveuax

parola

in

Alexandre, e ricavato dalfr.

da

anch'esso

5,

I,

Ma

prima che il Geffcken conducesse la sua


investigazione, uno studioso israelita, S. A. Hirsch (J.Q.R. 2
(1890), 406-429) poneva, a conclusione del suo esame dei
escludere.

frammenti, la seguente conclusione: there is nothing that


could not have been written by a Jew ; nay, the whole tenor

of the piece points


che

si

cnstiano.

Gio
tra

piu
nej

da

its

author,

(p.

411).

lo

mi

posto, e

data

frammenti ed
difficile

la relazione
il

sostenere

Geffcken

1'origine
tutti

mio avviso, ancora

cristiana

critici

si

di

quest'ultimo,

sono trovati

d'ac-

argomento piu importante, ripetuto anche

vv. Ill, 1-45


con
gli apologisti
somiglianze
e rovesciabile, e non prova nulla, Esistono inoltre*
(e

quando

che segue), cioe

cristiani,

che abbiamo riconosciuta

prologo, rimane, a

che tuttavia quasi

cio

as

Jew

di

cordo. In realta
dal

to

aggiungere che in realta non vi si trova nulla,


possa affermare con sicurezza, essere specificamente

contenter6

si

tengano

distinti

le

a mio avviso, ragioni positive


credere che 1/autore
per

fosse.

XI

un

Ma

mi & necessario prima tentare di stabilire


il
carattere di questi Oracoli Sibillini. Lo Schurer li comprende sotto la designazione complessiva di Ittdische Proisraelita.

paganda unter heidnischer Maske ; infatti., se daun lato si


possono considerare come la letteratura apocalittica dei giudei della Diaspora, dall' altro gli intendimenti apologetici sono

troppo chiari e predominant}, perche nello studiare


posizione dell' opera

mento secondario.

debba tenerne conto come

si

Ma

sotto questo riguardo

s'

com-

la

di

un

ele~

altresi

impone

conf ronto con altre opere, segnatamente la


lettera di
Aristea , il libra della Sapienza , e la Storia di Ecateo
il

di

Abdera.

rapporto tra questi

II

ma un

bilire,

fatto

va

autori di queste opere

si

blema
la

si

da

sta-

e tre

gli

facile

tutti

un punto

strettamente giudaico,

dell'origine dell'idolatria.

quale

che

non e

posti, e anche da

sono

di vista, per dir cosi, interno,

libri

ed e come

rilevato,

quel tempo,

doveva incontrare tanta fortuna

trattava di inganni del

demonio

(e

nella

la

il

pro-

teoria,

patristica,

che pertanto

ri-

conosce negli dei pagani un certo carattere e potere soprane per lo stretto monoteismo
naturali) non era ancor sorta;
giudaico la soluzione del quesito si poteva avere, negando
idoli
puramente e semplicemente la natura divina degli
venerati dai pagani.
e la lettera

accontenta

di
di

Ed

infatti

su

Aristea, che con

il

questa via si mettono


suo tono insinuante si

argomento, identificando (c. 16


Dio d' Israele con la divinita suprema

accennare

ed.

all'

Wendland) il
venerata sotto vari nomi dai Greci, cioe Giove Ottimo e
Massimo solo rilevandola sciocchezza dell'adorare le bestie;
p.

ed Ecateo, sostenitore della teoria che possiamo chiamare


astrale,

ma ponendo

T autore del
XlJI e

libro

XIV) che

della

risolve

1'origine

dell'idolatria

Sapienza
il

problema

in

Egitto;

di

Salomone,

in

una maniera

(nei capi
la

quale

si

XII

doe

potrebbe chiamare sincretistica, accettando

ipotesi.

Le opere

viene

sole,

il

della creazione, tra le quali in

la varie

primo luogo

furono in seguito venerate per se stesse; cos!

immagini, sia di un figlio morto, sia di un re benefico,


furono in origine oggetto di semplice venerazione, poi di
culto vero e proprio: troviamo qui una combinazione di
le

idee evemeristiche con la teoria astrale, per cui e tutt' altro

che da escludere che 1'autore


Ecateo.

ha

stesso problema, e lo

Sapienza conoscesse

della

nostro Sibillista, invece,

.11

risolto

e posto anch'egli lo

si

maniera diversa, accet-

in

tando cioe completamente le teorie di Euemero, e questo


perche con tutta probalibita le trov6 gia bell' e pronte nella
secondo un' ardita e in-

Sibilla babilonese; anzi e possibile,

gegnosa ipotesi avanzata dal Hirsch, che vi trovasse nien^


t' altro che the
very words of Euhemerus semplicemente
messi in versi. Ma e logico, allora, pensare che la spiegazione dell' origine dell' idolatria fosse preceduta e da un brano
in cui la Sibilla dimostrasse, o per lo

possedere

1'

meno

affermasse, di

autorita necessaria (proveniente dall' ispirazione)

per parlare a quel modo e dall' affermazione, di carattere


forzatamente polemico, che non vi e che un Dio.
Si vuole anche che all' inizio del III libro dovesse essere
;

menzionata e

la creazione

non sembra che


conto che
si

si

accontenta

f edeli

del

poteva

di

Diluvio.

A me
tener

molto poco, per accogliere


pagani tra i
il
riconoscimento che Egli e Dio, ed e
i

vero Dio
1'

adempimento
i

sacrifizi,

alia mentalita

dei precetti mprali contenuti

questi ultimi tutt' altro

pagana

del

fare ostacolo alle conversioni,


la

il

fosse necessario. Anzitutto bisogna

nella sua legge; ed

>cisione,

tratta di un' opera apologetica, e che, in fondo,

unico, e regna;

repugnanti

mondo

del

SibiHa non parla,

Ora

tempo.

come

p.

Di
es.

ci6

che
che

la circon-

abbastanza ben

nota

XIII

la

lo

repugnanza che il pensiero greco (e Filone, e sopratutto


a fare deL Dio
gnosticismo ne sono una prova) aveva
alle cose
mescolato
anche il creatore dell' universe,

supremo

era
questo mondo, operante nella storia, e personate qual*
invece, al termine di una lunga evoluzione religiosa, il Dio
se gli uomini avevano un' unica
d' Israele. Ma vi e di piu
di

un tempo
origine, e quindi si dovevano ritenere essere stati
come
stessa
della
rivelazione,
potevano averla
partecipi
smarrita, per adorare

quest' altra forma che

poteva assumere,

falsi

il

dei

deHa

pagana?

dell' origine deir idolatria

problema

la risposta era

religione

data,

non

racconto

dal

da quello del Diluvio, che anzi sotto questo


di
di lasciare nell'ombra, ma precivista
conveniva
punto
samente da quel racconto della confusione delle lingue,
della Genesi, o

che

Sibilfista giudaico

il

trovava nella

confusione delle lingue era seguita

babilonese. Alia

dei podominio sui greci quei


arroganti ed impuri (vv. 203 e 551555) che avevano

poli

re

sibilla

e quindi avevano esercitato

la dispersione

il

preteso e ricevuto onori divini.

Abbiamo dunque una sequela interamente logica, in cui


pptrebbe rientrare, come affermazione da parte della Sibilla
della propria antichita (quindi, dato il modo di pensare del
tempo, della propria autorita) anche il brano sulla caduta
di Troia e su Omero (414-432) che del resto potrebbe
essersi trovato gia nella Sibilla babilonese,

certamente alterato

alia

fine,

come

ma

riconosce

il

che

stato

Geffcken,

per uno scrupolo monoteistico, da un giudeo, probabilmente


nell'atto stesso, in cui 1'antica Sibilla
utilizzata in

questa specie

di

di

Berossp veniva

apologia e nel

tempo

stesso,

apocalissi- del

giudaismo alessandrino.
questa serie vanno indubbiamente uniti anche

162-166, 167-174, (che doveva essere

in

qualche

tratti

modo

XIV
congiunto con
per sommi
d' oro

191-193) e

capi

la storia

194-211: dove e

accennata

dell'umanita dall'origine

al

secolo

avvenire sulla base di uno schema a quattro imperi

ed a cui segue una piu particolareggiata introduzione (211217) inscindibile a sua volta dalla glorificazione del popolo
di

Dio e

cui

si

dalla

chiude

il

sua storia dall'Esodo a Giro (218-294) con


secondo dei lunghi tratti, o paragrafi (Alexan-

dre) in cui i nostri Mss.dividono il libro.


II
terzo di questl paragrafi (295-488) si apre con un'In-

troduzione in cui e nuovamente riaffermato


spirato dei canti della Sibilla; viene indi

che meritano molta considerazione.


orientarci meglio,

darne

Ma

una

il

carattere in-

serie di oracoli,

sara opportune per

prima una specie

di

indice.

Alia

300-302) si trova gia un accenno


contro Babilonia, a cui sono rivolti anche i vv. 303-313,
mentrein 314-318 troviamo V Egitto, 319 322 Gog e Magog,
fine dell'Introduzione (vv.

323-334

la Libia.

Seguono

tre versi

relativi

ad una cometa,

e la profezia collettiva su varie citta ellenistiche (337-349)


35-355 e 356-362 si riferiscono a Roma ed all' Italia,
363-366 a Samo ed altre citta; indi si trova una lacuna

dalla profezia di un tempo di pace per 1'Asia.


Viene poi 1'oracolo su Alessandro Magno (381-388) e il
tratto veramente sibillino 388-400.
A questo succede una profezia di sventure per la Frigia,

segulta

(401-419) che introduce 1'allusione ad


(420-432); poi viene una filza di oracoli brevi, che
ci portano alia fine del
paragrafo: Materiale, come si vede,
e
nel
svariatissimo,
quale e stato merito di Wilamowitz e

con

la

caduta

di Troia,

Omero

di

Geffcken

ravvisare

un

serie di oracoli pagani,

condo quest'ultimo sarebbero


colta degli

Bousset,

oracoli della

che

stati

tolti

Sibilla Eritrea.

di

che se-

peso dalla rac-

Anche secondo

il

pure esita ad accettare interamerite questa

__
tesi,

troveremmo

ci

Ma

tlehnung.

in

del perche e del

XV
una

fronte ad

di

Bn~

durchgehende

modo non e stata risolta la questione


come questo materiale profetico pagano

ogni

trova qui. Essa tuttavia non pu6 non apparire chiarissima, solo che si dia un'occhiata air indice
giacche allora
si

si

presentera naturale

alle

la risposta,

che esso e

in parte per analogia, e in parte

stato trascinato qui,

fare da

mente

alia

per
diciamo pure, piu vivo,
interamente giudaiche, le quali

ellenistico e,

contrapptso

quattro profezie

iniziali,

non riproducono altro, tanto neH'insieme quanto nei particolari, che un tipo di oracolo comunissimo nei libri profetici dell'Antico Testamento. A questo si devono aggiungere
altre considerazioni. Se rileggiamo i versi 249-294,
troveremo espressa per ben due volte, in forma diversa
idea che le sventure e del singolo
(258-260 e 275-270)
Israelita e del popolo hanno la loro origine nei fatto di avere

anche
vi

abbandonato

il

Dio

culto del vero

cioe la notissima con-

cezione deuteronomistica e profetica della storia. Vi troviamo

anche qualche cosa

di piu,

ossia

il

concetto che Dio

si

valso di Giro suo unto per ristabilire Israele: e logico inferirne

che

all'o

modo

stesso

sara servito di Babilonia,

si

modo di pensare a cui


erano arrivati da tempo alcuni profeti.
Ma in un'opera apologetica, questa concezione si doveva

allorche

lo

voile abbattere:

allargare di nuovo,
in

maniera

pur contentandosi

esplicita,

ma

soltanto

per via di esempi. Se infatti

ramente

altro

il

di

non essere posta


ed illustrata

dichiarata

Signore puniva cosl

seve-

colpe di Israele, con cui pure era legato da


una formale e solenne promessa, tanto piu grave sarebbe
le

stata la sua ira contro

rebbe stato Tavvenire

Gentili; e tanto

di questi,

poranei (ed apparenti) successi.

piu crudele sa-

quanto maggiori

loro

tem-

Da

ripetizione delle profezie contro le nazioni gen-

la

qui

XVI

(senza contare

tili

I'altro argomento, che, apologeticamente,


poteva ricavare da questa coincidenza del profeti canonici e della Sibilla) e da qui anche il loro allargamento, con

si

I'

inclusione di

a quelle

una

che predicevano sventure

serie di oracoli

citta e regioni

mondo

del

ellenistico

a cui

la pro-

paganda era rivolta. E si potrebbe fors'anche tener conto di


una ragione secondaria, 51 desiderio di qualche lettore di trovare menzionata in

non

la

un

di

rivestiti

libri

anche

tita e cosi antichi

tale carattere di san-

propria patria, per

un sentimento

da quello che faceva rimpiangere a qualche


Florentine che Dante non gli avesse posto qualche antenato,
magari in una delle .piu oscure ed umilianti bolgie dell' Inferno.
dissirnile

Ma

un poco piu paraccenna


alia
vendetta
che 1'Asia
350-355
una
secondo'
ben
dura
di quella
Roma,
piu
legge

esaminiamo questa

titamente.
trarra di

II

serie di oracoli

tratto

stesso modo nei versi seguenti e predetta la punizione della citta signora del mondo. II Geffcken

del, taglione,

ed

allo

considera questo tratto

come

di origine

pagana, solo ammet-

un

rimaneggiamento giudaico o 'giudaizzante nel


verso 362, gia riconosciuto per tale dal Wilamowitz. A me

tendo

francamente tutto

il

pezzo

sembra un'esplosione

non tanto der Hdlenen gegen die


contro

gli

stessi.

Non

soltanto

il

Itali,

dell'odio

quanto. dei Giudei

fatto stesso di

un'avver-

sione cos! profonda, non soltanto la giustificazione moraliz-

zante della chiusa (che potrebbe


detto, interpolata)

ma

il

carattere"

essere

stata,

come

deHMmmagini ed

il

si

con-

che a mio giudizlo s'impone, con passi dell'Apocacanonica,


quali, con ogni verisimiglianza, dipendono

fronto,
lisse

da
per

fonti giudaiche, e

designare

fraintesa)

Roma

anche 1'espressione figlia di Roma,


stessa, (e che dal Geffcken e stata

mi sembra debbano condurre a questa conclusione.

XVII

ritenuto dal GefL'oracolo


giuoco di parole su Samo,
fcken come incontrollabile, quello su Delo & da lui riferito
al tempo della guerra mitridatiea quando I' isola venne de-

vastata da Menofane. Si vorrebbe sapere a qual'altro fatto


preeiso egli riferisca il terzo, quello su Roma. D'altra parte

non sembra neppure molto attendibile 1'ipotesi del Hirsch,


vi ravvisa un'imitazkme del giuoco di parole in Sofo-

che

nia 2,4, intraducibile in altre lingue, la qua! cosa

duce

altresi all'asserzione

completamente

giudaico non conoscesse


piu logico il confessare che per noi

Sibillista

Anche

che

errata

lo
il

con-

nostro

LXX. A me sembra
sono

incomprensibili.

secondo Geffcken, di origine


ellenistica: pure ammettendo anche qui un rimaneggiamento giudaico in fine. Per6 egli
costretto ad ammettere

che

1'oracolo

seguente

e,

371 e 372 siano un' interpolazione cristiana, e


se non entrambi, certamente almeno il secondo. Del primo,
io

versi

credo

si

come prova

possa senz'altro riconoscere il carattere giudaico,


il
Salmi di Salomone, e Tapconfronto con
i

partenenza originaria a questo luogo, mentre alia fine

del

IV ha molto piu il carattere di un aggiunta: inoltre


sua collocazione stessa iyi rende assai piu probabile

libro
la

questa

ipotesi.

Pemendazione
difficile

Del
del

scorgervi

v.

372 confesso che,

Geffcken,
delle

(v.

nota 4 a

caratteristiche

anche ammessa
27) mi riesce

p.

specificamente

crir

381-387 contengono un oracolo su Alesr


sandro Magno, che 51 Geffcken attribuisce alia Sibilla Pei>
siana, cosa abbastanza probabile, sebbene si debba anche
stiane.

versi

osservare che la conquista dell'Asia da parte dei Macedoni


era fatto di tale irhportanza, che, se un oracolo relative ad

esso non

ci

E giungiamo
poema,

il

fosse stato, era proprio


cosi

il

caso

di

ad uno dei passi piu oscuri

tratto 38^-400.

Seconda

Hilgertfeld,

inventarlo.
di

tutto

esso

if

si rife^-

xvm
rirebbe ad Antioco Epifane

(Fuomo

del

w.

388-389)

quale

il

distrusse la discendenza di suo fratello Seleuco IV, rnentre

Demetrio, figlio di quest'ultimo, uccise a sua volta 1'unico


discendente delPEpifane, Antioco V Eupatore, L'altra radice
sarebbe Alessandro Bala, ed i figli (seeondo la lezione dei
Mss.) dai quali

399) viene estinto sarebbero

(v.

ed Antioco Sidete

trio II

dopo

Deme-

quali regno (cfr. v. 400)

Ma

1'usurpatore Trifone.

per poter seguire questa interpretazione bisognerebbe, che il xctysi del v. 398 avesse per

soggetto

caduta
tioco

OUTOV aXXo del verso precedente; e che, alia


Bala avesse contribuito anche An-

il

di

Alessandro

non

che

il

VII,

Geffcken dunque tento

vero.

ma

prima voile emendare il testo,


e propose due cambiamenti. Nel v. 399, invece dell* impossibile testo dei Mss. uo' wo>v wv 4; 6t/.o'<ppova al'siov
un'altra interpretazione,

"atpp>3S, lesse

invece
al

di

uuovwv

~apa

ed

sv 6 /,o(ppo<7uvv}<7i.v"Apyjoc,
i

(Se <pordv a.XXo (pursuit),

testo presentato dal

1.

XI.

251 dove

rcpiv, in

lastro,

questo passo. Indi lo


lotte tra Antioco VIII Grypos ed

Antioco IX, Ciziceno, e tra

Testinzione completa

dei

quali,

rife-

spiega
il

suo

fratel-

loro discendenti

regn6

387
base

trova una imi-

si

ttizione o ripetizione di

'rendosi alle

al v.

Filippo.

dopo
anche

Ma

questa spiegazione urta contro una difficolta di natura testuale, cioe che uuovof non sono
nipoti figli di fratello, ed una
i

storica,

perche non

tutti

ma uno,

figli

del

Gripo morirono nella con-

Antioco X, cadde combattendo contro

tesafamigliare,
i
Parti. Una terza teoria

venne proposta

dal Bousset, 1'ul-

tima volta, neirarticolo della Realencyclopddie citato Poracolo sarebbe antico e rivolto contro Alessandro, ed avrebbe
;

sublto in fine
bile

una

rielaborazione, per noi ora

per adattarle alia figura di

osservare

come

fra

re di

un

incomprensi-

re Seleucide.

questa dinastia,

II

Bate fa

la figura

a cui

XIX
viene fatto
Epifane,

di

al

pensare in maniera piu naturale


ci riporta anche la evidente

sia

Antioco

imitazione

quale

Daniele 7 ss nei vv. 397-400: la quale ora non & piu


ben chiara per lo stato di corruzione del testo. Ci6 non
esclude che 1'oracolo abbia potuto servire due volte e
di

che subisse quindi

sua seconda elaborazione abbastanza

la

post factum, quando doe

tardi

libro di

il

Daniele avesse

gia acquistato dopo, circa un quarto di secolo, una certa


notorieta, e quando anche dovesse riuscire incomprensibile

che

nelle profezie della Sibilla,

avvenimenti tanto impor-

come quelli che segnalarono


noa trovassero menzione.

tant! e clamorosi
l'

E7n;./.xvyj$

Vengono ora
giunti, sulla

due

caduta

oracoli,

di

monianze classiche che


stessi

argomenti

ma

il

Omero. Abbiamo

Sibilla Eritrea

la

regno del-

che possiamo considerare con-

e su

Ilio,

il

aveva

testi-

trattato gli

Geffcken stesso riconosce qui uno


doveva essere stata gia

dei punti in cui la Sibilla Eritrea

collegata con quella di

alia
al

Berosso

indi

viene

una

serie di

449-456 possono contenere un'allusione


guerra persiana, 464-469 alia guerra sociale e 470-473

oracoli tra

quali,

viaggio di Silla in Asia.

cenno

alia

caduta

All'iniziO del

di

1V

II

paragrafo termina, con

1'ac-

Corinto.

troyiamo

la

consueta introduzione, indi

un oracolo di carattere giudaizzante contro la Fenicia uno


contro Greta, senza designazione di tempo, ed uno contro
la Tracia che 51 Geffcken riferisce alia guerra combattuta
contro la Macedonia, con ausiliari galiici, da Eumene di
;

Pergamo; a

cui

ne segue immediatamente un

predice sventura a

ad una

serie

di

Gog

popoli

e Magog,

prima

piu

e che

reali,

1'annuncio che VAltissimo vibrera


le genti eke abitano la terra (v.

un

519).

di
si

altro,

tutti,

che

e poi

conclude con

terribile colpo

a tuitc

-XXEd

la

questo punto s'inserisce

a'

conclusione logica che


dopo aver

scaturisce da tutta quella lunga serie di esempl;

dipinto le sventure sofferte dalla Grecia .sotto la dominazione romana, in un brano, di cui a ragione il Bousset ha

viene avanzato apertamente

difeso vigorosamente 1'unita


1'invito
le

a convertirsi e cantato

tribolazioni e le prove

sara stabilita su tutto

il

secolo d'oro, quando, dopo

il

necessarie,

mondo:

vera

la

vi sara

religione

si

un ultimo tentative

da parte dei re gentiii, che assedieranno Gerusalemme, ma


fmalmente verra il giudizio, e tutti
popoli della terra
i

adoreranno

il

Signore,

Gerusalemme. Nella
del giudizio,

il

mandando

pittura

di

sacrifizi al

dilunga e

Sibillista si

si

e anche vero che spira da,,questi versi

sentimento

il

religiose,

suo Tempio in

questo secolo d'oro, e

anche

ripete spesso

ma

un caldo e sincere

quale riesce in qualche punto a di-

ventare vera poesia.


11
brano, ed il poema, e concluso da dichiarazioni

finali

su se stessa, nelle quali troviamo fuse e


confuse insieme diverse leggende sulle varie Sibille, la ba-

che

la Sibilla fa

bilonese, T Eritrea, la

Cumana

(nuora di Noe): secondo


v. 811 sarebbe caduto il

814-815
quella

del

la

Geffcken, secondo cui

operata la fusione delle due


sibillini, quella di Berosso e

nuto

il

1'Ebraica

Circe)

Geffcken, dalla lacuna dopo il


nome della babilonese, Sabbe o

il

cosa mi pare ammissibile. Invece sui versi


esporrb piu sotto li mia opinione, diversa da

Sdmbethe; e
io

di

(figlia

momento

Noi siamo

raccolte
la

questi versi

in

preesistenti

Eritrea.

Ora

venne

di

detti

in fatti e

ve-

per procedere ad una ricapitolazione.

riusciti

dunque

ad

isolare

un poema,

nel

quale, a tener conto e della corruzione del testo, e anche


del genere letterario al quale appartiene e che esigeva

almeno 1'apparenza

di

una composizrone alquanto

trascurata,

XXI

non e

possibile disconoscere

una

certa continuita e coerenza.

di composizione, che non


logica, e pertanto unita

d'altronde Puso di materiali preesistenti.


la ricerca di

Ma

esclude

assai piu

che

questi, e importante per noi considerate tale

unita di indirizzi

di

intenti del

poema,

suoi fini

apo-

e nello stesso tempo anche la


logetici, anzi proselitistici,
animato e che
e
Pelevatezza
degli ideali da cui
larghezza

conducono ad una concezione universalistica della vera


un posto speciale,
religione, in cui ad Israele & assegnato si

lo

ma

le

zioni

meno

non sono pero piu, come nelle concee sottomesse al popolo eletto. Non
schiave
precedenti,
di
e
nota
la
maniera in cui il nostro Sibillista
degna
altre nazioni

immagina il regno di Dio, addirittura quasi come la


la
soppressione e la fine di ogni potere politico, poich
e
la
divina
buona
volonta
da
uomini
doparte degli
legge
si

yranno bastare, ed al piu, alle eventuali deficienze potra


nuovi profeti,
supplire ancora la parola di Dio attraverso
d'
tutti i discendenti
Israele, destinati ad essere guide di vita
i

per P intero genere

umano

(vv.

580

ss.).

Tutto questo lungo poema, dunque, comprende i tratti


1-45, ed il racconto della confusione delle lingue e della
contesa di Cronos Titano e Japeto e dei loro discendenti

(97-154); piu

le

transizioni

162

74 e 194-211;

indi

dalPesodo a Giro (211-294); vengono


poi le profezie contro le nazioni gentili 295
363 e 363 - 488
tanto i tratti di carattere strettamente giudaico, quanto, alla storia d'Israele

meno

in parte, alcuni oracoli di origine pagana (ed escludendo assolutamente 464-473); indi Pintero paragrafo IV,
ammettendo che abbia potuto ricorrere in qualche corruzione

e mutilazione

e rimaneggiamento verso la fine.

Come

si

vede, questo poema poneva a base della propria apologetica


Tst storia, o
meglioL'interpretazione della storia secondo -i

del

principl

monoteisrao

XXII

ed

giudaico,

in

base

a questa

nella
prediceva anche il future avvento del Regno di Dio
non
si distingue dal resto
della letteratura apoqual cosa
;

calittica.
II Bousset, che per quanto
del
testo
1'esame
riguarda
giunge a conclusion!, almeno in
non
dissimili
da quelle a cui siamo or ora
parte,
troppo

Si tratta ora di fissare la data.

pervenuti, pone
di

per opera

il

Sibiilista

anteriore

tre brani

ma

della presa di

Gerusalemme

tempo esclude dalla


considera provenienti da una tradizione

Pompeo,

raccolta giudaica e

prima

nello stesso

608-615, 314-3186192-195 che ci


Tolomeo VII Fiscone, intorno al 140

riportano all'epoca di

av. Cristo.

riconduceva anche

data

questa

Pinterpretazione data da Hilgenfeld dei vv. 388-400; se essa non


e piu accettabile ,nei particolari, abbiamo per6 veduto e

e verosimile che questo


mira 1'epoca di Antioco ma possiamo anche
ammettere col Bousset che non sia prudente adoperare
questo passo in modo alcuno per la datazione del libro.
le

assegnato

ragioni per le quali

traito abbia di

Rimangono sempre 1'accenno


scrizione

delle

questi

del

di Silla;

alia

della

Bousset trova che

il

tempo

miserie

si

presa di Corinto e la de-

Grecia (vv. 4886520 ss.)


adattano altrettanto bene al
:

primo avvenimento (146 av. Cr.) quanto alPepoca


senza considerare che 1'argomento ha molto mag-

ma

non

giore importanza per chi

si

senta

di

escludere, senza

una

breve tratto 608-615. Quanto agH


altri argomenti del Bousset, uno e dedolto dal fatto che la
descrizione della Diaspora nel v. 271 si adatta benissimo
ragione determinata,

al

tempo

di

Alessandra

press'a poco nel

gravi

se

ed a questo

modo con

riguarda la Grecia.
:

il

Gli

cui egli

altri

si

si potrebbe rispondere
sbarazza del tratto che

non. mi

non troviamo menzione dei

appaiono molto piu


torbidi

che oscura-

rono

regno

il

Alessandro Janneo, questa e senza dub-

di

pensare che

bio un'ottima ragione per

sia state

poema

anche migliore per ritenerlo ad essi


che la complicata escatologia di questo

infine

il

ma

compilato dopo,

precedente

XXIII

non possa essere anteriore al tempo di Alessandra,


mi sembra pure una ragione assai poco fondata tanto piu
libro

ehe

il

Bousset non

si

cura poi

di

dimostrare

nemmeno que-

sta asserita complicatezza delPescatologia sibillina.

Rimangono da esaminare ancora alcuni brevi tratti. Ed


versi sulla guerra sociale e su
in primo luogo vengono
Silla (464-473) a cui vorrei unire 156- 161 ed il tratto
175 190. Sono tutti brani, come si vede, che hanno rapi

la stbria di Roma, e con Silla.


una
Ora,
precisamente delle prime cure

porti

con

lorche ebbe assunta

o ricuperare,

la dittatura,

libri sibillini

fu

che erano andati

avanti, nell'incendio del Campidoglio.

commissione apposita

in Oriente, e

distrutti 1'anno

Fu mandata

tra questa

modo non

letteratura

e forse

troppo

una

anzi

precisamente ad Eritre,
Sabatier, nella sua bella

a procurarsi degli oracoli sibillini. II


Note sur un vers de Virgile (Eel. IV, 4) ha notato
nita che corrono e le relazioni che possono essersi
lite

al-

di questi,

pensare a sostituire,

di

le affi-

stabi-

sibillina

la classica.

Ad

audace

la

congettura

che uno

ogni

scrittore giudeo, saputo della commissione mandata da Roma,


abbia per lo meno tentato di farvi giungere la nozione del
vero Dio ed inserito nella sua raccolta di oracoli dei tratti
in

cui

Roma

modo da

fosse

piacere

ai

non

solo

ducendovi un accenno

al

una

anche

Questa
o

io

ipotesi

m'inganno

e ancora possibile scorgere nei versi

delle fasi di

in

e sopratutto intro-

trionfatore Silla.

e avvalorata da un'altro fatto, ed e che

singolarmente

ma

menzionata,

possibili acquirenti

56

161

quel processo delicatissimo, attraverso

il

XXIV
venne

maniera d'interpretare lo
schema dei 4 imperi, susseguentisi nel dominio del mondo,
e divenuto classico dal libro di Daniele in poi, appunto

quale

si

alia revisione della

per far posto alia riuova signora del


dei

togati

sia

da scomporre

patres.

Geffcken

mondo, al
regno
che questo tratto

ritiene

due parti, 175-178 dominate da


che trova un raffronto in I Mace.
secondo tratto in cui lo colpisce I'accusa

Roma

simpatia per
8, 2
4 ed un

11

in

rivolta della citta, di avarizia, e costumi corrotti. Sopratutto

pare impossibile amrnettere 1'esistenza in Roma di case


II secolo av. Cristo. Que-

gli

di

prostituzione pederastiche nel

puo anche esser vero

sto

il

Bousset ha risposto che

vi

e contraddizione tra questo e 51 mettere tra parentesi quadre i versi 192 e 193 che alludono al settimo re d'Egitto

Ma a questo il Geffconseguenza della sua osservazione. In


verita questo contrasto tra" la prima parte e la seconda non
esiste.-Lo scrittore giudeo di questi versi non aveva forse
a partire dalla dominazione greca.

cken era giunto

in

mai veduto Roma. Egli dipende dal I libro dei Maccabei non
gli e parallelo. Ed ha voluto bilanciare gli elogi, e non creare

un contrasto troppo vivo tra questo


che dei gentili era detto nel resto del
i

Romani accuse che

si

tratto e tutto
libro,

il

male

ripetendo contro

trovavano altrove rivolte contro

gli Egizi e molti altri popoli. (cfv. v. 596-600). Non


bisogna dimenticare che dal punto di vista del giudaismo,
idolatria ed immoralita avevano finito col diventare una cosa

Greci,

e questa concezione passa poi

sola

cfr.

sul concetto di

1'idolatria,

Ma

se

una

nel

cristianesimo,

(si

rivelazione primitiva> 1'origine del-

e Pimmoralita connaturale a questa,

non

Rom.

i, 18 . 32 ).

forse

questo pu6
apparira
neppure
troppo azzardata V ipotesi che a questo medesimo rimanegstare,

giamento possano appartenere

versi

814-815, dove sono

XXV

ma

anche

solo la Sibilla giudeo-babilonese e 1'Eritrea,

non

identificate

la

Cumana;

le

tradizione, di cui troviamo

quali

Teco

nel catalogo

Div. Inst, I, 6) erano


(in Lattanzio,
f atti, nella lista ora menzionata, alia
il

nome

all'

Erofile o Demofile,

di

ed

Eritrea;

alia stessa

sono

due, secondo una

ultime

che

una

di

Varrone,

sola persona.

Cumana

fonti

altre

attribuiti

assegnano

libri

In-

e assegnato
sibillini

il
cui seguito o surrogate la commissione senatoria
dell'anno 83 av. Cr. ando a cercare per 1'appunto ad Eritre.
Rimangono ora da assegnare il tratto 46-62 in cui si ri-

romani,

conosce jgeneralmente un autore giudaico scrivente alPepoca


del II triumvirato. 11 Bousset invece crede che nel regno
messianico dei versi 47-50 sia adombrata la parousia del
Cristo riferisce il verso 5 1 all' interregna in cui Galba,
;

Ottone e

stavano

Viteliio

contendendosi

trebbe confrontare allora anche

IV,

impero

-1'

123 e V,

percio & attratto ad avvicinare questi versi

al

(si

35).

poEgli

prologo 1-45

e a vedervi un composizione cristiana scritta intorno al 70


d. Cr. lo non posso sottoscrivere a questa teoria, perche
nei versi

un

46-51 non vedo nulla che possa far pensare ad


il
loro messianismo e molto re-

autore cristiano; anche

lativo,

regno

Dio

e
di

si

pare

ad aifermare che

Dio, e che sara instaurato da

stesso.

modo

riduce

Non

vi e in ci6

verra

un

re

sulla terra

il

mandate da

nulla che sia in contrast

col

pensare del giudaismo di quel tempo, e anzi mi


che possa reggere benissimo il confronto, con Ps.
di

XVII 23 e 31-36.
D'accordo con il Bousset

Sal.

tardo e forse cristiano

mi

trovo invece nel ritenere

passo 63-92, sebbene non possa


negare che 1' interpretazione dei Sebasteni per Samaritan!
non mi convinca completamente. La donna del v. >5 e se-

condo

me una

il

sola persona con la vedova del

77, e le

due

XXVI

come mi sembra indubbio, significano soltanto


Roma. La cosa risultera piu chiara se insieme con quest!
due tratti 350-355 e 356-362.
versi si leggano anche
espressioni,

Ci troviamo qui

di fronte

lento contro la citta che

ad una esplosione

di

sembra impersonare,

odio vio-

per giudei

e per cnstiani del tempo,

di

la

alia

1'arititesi assoluta del regno


ad
un
periodo non antecedente
riporta

ci

quale

conda meta

gano

primo secolo

del

cristiano.

Se

si

poi

Dio,
se-

accol-

punti di vista gia esposti, non manchera anche di

apparire

chiaro,.

dovesse

sentire

che

Roma

di

come

precisamente
di

bisogno

il

in

questo tempo

introdurre, in

si

una raccolta

parlava poco e in un tono, nel complesso,


che sfavorevole, qualche tratto maggiormente in

tutt'altro

armonia

modo

col

di sentire

del

tempo; e se

si

confron-

tino altresi questi tre passi con le violente espressioni an-

libro,

penso, anche piu

chiara.

ti-romane

del

questa

conclusione

apparira,

io

Cristiano invece, con tutta probability ritengo invece


concordemente con i critici che se ne sono occupati piu
di

recente,

breve tratto 93-96.


ora ad un'ultima questione. II terzo libro,
conta 829 versi, ne aveva prima, secondo la
il

E veniamo
che oggi

sottoscrizione nei codici della classe


notizia

Div.
tati

si

Inst.

W, 1034. Con questa

accorda Paltra, data da Fenestella in Lattanzio,


I,

Roma

6,

14 che

versi

della Sibilla Eritrea por-

erano circa 1000.

Sulle traccie di un'ipotesi avanzata prima dal Bleek,

tanto
ora

base

il

Geffcken quanto

perduto sia quello


con successivi

Bousset ritengono che il tratto


stesso, che deve aver servito di
il

al 1
libro r
rimaneggiamenti
avea cioe trattato del Diluvio e della creazione del mondo.

XXVII
In seguito poi questi versi sarebbero stati staccati dal

che

libro

stiamo

han conservata

al

esaminando,

codici

parecchi

quale

con

antica, di libro secondo, e

la iscrizione

ne sarebbe stato costituito un altro. Devo per6 aggiungere, che mi sembra molto piu probabile 1'opinione
essi

secondo

del Geffcken,

quale questo tratto doveva tro-

il

dichiadopo che la Sibilla si


rata nuora di Noe, ed ha accennato al diluvio, di quella
del Bousset, secondo il quale essi avrebbero costituito un

varsi in

coda

al

III

libro,

giorno 1'introduzione del poema,

il

che

prologo

si

sarebbe

perduto.

Cos! siamo giunti

alia fine del

nostro esame. Sul ca-

rattere apologetico del libro, e sulla concezione assai larga


del

giudaismo dalla quale esso


alia

principio

fine,

ho gia

si

dominato,

pu6

dire, dal

richiamato abbastanza I'atten-

Questi sono gli argomenti principal! in appoggio


delle tesi, che ho cercato di dimostrare. Bastl ora segnalarne brevissimamente T importanza, di documento che ci

zione.

attesta

modo

il

speranze

del

rito solitario,

di

giudaismo

razza,

non pu6
piii

concezioni

alessandrino, di

filosofo elevatissimo,

creare intorno a s&

sentante

le

sentire,

un nucleo

a buon

di

religiose

cui

le

Filone, spi-

ma

che non seppe mat


discepoli della sua stessa

diritto essere

ritenuto

il

rappre-

chiaro e piu autorevole.

LIBRO.

IL IV

Molto piu semplice che non


libro,

nel

quale

il
III
si
presenta questo
riconosciamo subito che sono stati utiliz-

pagani, di cui
e 101. Mi e per6 difficile di

zati oracoli

ci

porgono esempt

versi

97-98

accettare la tesi del Geffcken,

XXVIII

che sostiene

1'

utilizzazione

da parte

di

un Giudeo

raccolta preesistente di profezie ettenistiche.


di

queste non e

la storia del

difficile

mondo

Se

di

riscontrare pur nel brano

una

tracce

infatti

che narra

suddivisa in dieci generazioni, molto

meno

semplice e I'ammettere che questo schema sia


cessariamente ed esclusivamente ellenistico.
II

Geffcken, nel commento

al

II.

1.

all'

incerto e stato cosl

Eritrea) in

emendato

ev

il

infatti

^SJCOITY]

vcara yTjpa? I^ouaa, (De longaevis, VI


Histor. grace. Ill 610) ed il commento
Bucol. IV, 4.

fonda

un frammento
dove
un testo
Flegone,

per questa attribuzizne su due sole fonti


Sibillino (attribuito

si

15,

ne-

ysvs

yjzkz-nfa

in Miiller,

di

Fragm.

Servio a Virgilio,

quale attribuisce alia sibilla Cumana una


mondo per metalla (le quattro eta,

divisione delle eta del


dell'oro, dell'argento,

gono veramente

del bronzo o di ferro

alia tradizione classica

che -apparten-

da Esiodo

in

poi)

e poi soggiunge: Dixit etiam quis quo saeculo imperaret


et solem ultimum, id est decimum, dixit. II Sabatier, nella
sottile critica che ha fatto di questo testo (v. la Note piu
volte cit.)

ha dimostrato come

la

menzione

del

sole

(che

pensare ad un dio preposto a ciascuna generazione)


stata da Servio ricavata dal testo stesso di Virgilio. Vi

fa

sia
si

potrebbe anche scorgere 1' influenza di idee astrologiche.


Per noi e gia importante che questo passo di Servio abbia
tanto poco valore probative per la tesi del Geffcken. II Sabatier per suo conto" conclude

che Servio fait id ime con-

fusion. 11 mele deux traditions essentiellement

differentes :

une tradition poetique provenant d? Hesiode et de la Grece


et une division en dix periodes provenant des apocalypses
juives. (p.

144).

ora 1'esattezza di quest' ultima f rase che

verificare.

La cosa e

si

tratta di

presto fatta. Nell 'Apocalissi delle set"

XXIX
timane
ed.

del

libro

Charles

p.

mondo

del

storia

7 sono passate,

10

in
le

periodi, o dieci

Giudizio.

II

dell'

14

cap.

delle arabe

una divisione

settimana

Esdr. XIV.

della storia del

mes-

regno
conchiuso.

sara

di

Apocalisse

prende, nelle versioni latina (IV

al

cui

di

settimane,

tre successive destinate

che, alia fine della io

sianico,

dal

di Enoch (cap. XCIII, XC1, 12-17


228 segg.) abbiamo una divisione della

Esdra,
n) ed

mondo

com.
una

in

in dodici

quella etiopica le.eta sono died, mentre le


periodi, ma
versioni siriaca ed armena si mantengono mute (cfr. Box,
in

The Ezra Apocalypse, pag.


in

dieci generazioni

Sidy II.

(v.

Ma

310). Infme ad

accenna anche

il

1.

Ill

una divisione

dei nostri Orac.

08).

checch

sia di

certamente

tipico del

giudaismo
schema, che troviamo
innestato ed intrecciato indissolubilmente con questo, e che

dopo

il

libro di

cio,

Daniele e

1'altro

-y

mondo fra i quattro grandi


menzionati
successivamente
nei vv. 49-101, Assiri,
imperi
e
Greci
Persiani,
MedL
(Alessandro JVlagno ed i suoi sucripartisce la stessa storia del

cessori).

questi quattro,

nel

v.

102 troviamo

aggiunta

Roma. Possiamo quindi ragionevolmente confrontare questo


tratto con III, 156-161 e 171 ss. rilevando anche la notevole differenza, che mentre cola
i

Roma

di

all'impero

quattro, qui
assegnato un posto a se tra
non gli fu riconosciuta, se venne collocato

tale

importanza

nella

decima ge-

nerazione, quasi seguito e svolgimento dell'impero

macedone

e dei regni ellenistici.

Ancora:

Geffcken ravvisa nel terremoto

di.

Laodicea,

anno 60 e ne fa
107
quindi 1'ultimo avvenimento conosciuto alia raccolta sibillistica pagana; ma il Bousset ha secondo me giustamente
menzionato

il

nel v.

obbiettato che

la catastrofe dell'

un accenno

dello stesso genere, e

che non

xxx
puo pensare a riferire alia medesima data, si incontra an.
che nel 1. Ill v. 471. Infme
terremoti in quella regione
sono cosi frequenti, e ne troviamo ricordati, in un periodo
si

non molti anni,

di

da rendere veramente assai dubbio

tanti,

ogni tentative di identificazione.

Ci troverefnmo dunque

un

altro libro

apocalittico
stati

sibillino

che non

di fronte,

1'attuale

nel tratto

di

giudaico,
III

libro,

49-114 ad

rigidamente
nel quale sarebbero
piu

tipo

pagani, e che avrebbe subito,

incorporati oracoli

an-

un rimaneggiamento, col quale venne introdotta


i'
Impero di Roma in uno schema, in cui originariamente
non trovava posto.

ch'esso

Non meno
mediante

il

caratteristico e

anche questo impone

raffronto con

il

e accaduto a proposito del

Ma

vi e di

un accenno

che questo impero e celebrato


anno 146, e

ricordo della doppia vittoria dell'

piu

alia

quanto, secondo me,

libro.

III

non manca neppure

questo IV

in

guerra di Troia; e anche

libro

la

prima parte
andamento e nel contenuto pre-

prologo, vv. 1-49, nell'


senta hotevoli somiglianze con quello del libro precedente,
sembrando calcata sopra un medesimo schema o per lo
del

meno, molto affine la Sibilla parla, perch& ispirata dal Dio


vero (IV 1-6 cfr. Ill, 1-8); seguono gli elogi e la defmizione di Dio in contrasto con gli idoli dei gentili (IV 7-17
:

cfr.

8-35); indi

Ill

il

IV

libro si

a dire in breve quale sara

genere

umano

51

distacca dal

III,

venendo

soggetto trattato, la storia del

divisa in dieci generazioni,

che deve con-

durre alia felicita del popolo eletto, attualmente disprezzato


e maltratto dai gentili in
in cui

anche

venga
il

il

fatto,

la Sibilla (v.

giudizio.

che

nell'

45) sente

mezzo

ai

quali vive, fino al giorno

Abbastanza degno
affermare
il

bisogno

la

di

di

nota mi pare

propria ispirazione qui


stabilire .una

diffe-

XXXI
renza fra se ed ogni

altra,

chiamandola per giunta con

nome ufficiale, -/pr^v/jyo'po?.


Non occorre invece spendere molte
dell'attribuzione che

un

soleva fare

si

ad un Esseno od Emerobattista,

libro

parole

in

proposito

tempo

di

base

all'

antipatia per il culto ufficiale del Tempio che


leggere nei vv, 27 _ss. Ne credo abbia ragione

suo

il

questo
asserita

voleva

si

Bdusset

il

vedervi un effetto della distruzione del Tempio, dopo la


quale il Giudaismo si sarebbe subito allontanato dall'idea
di

che

ma

erano necessarii

sacrifizi

mi sembra che nel passo

avversione per
idoli,

e non

templi

al culto.

in

pagani

Non

questione

e per

discuto questo;
si

trovi soltanto

sacrifizi offerti

agli

altro.

Questa primitiva

apocalissi sibillina giudaica, redatta forse

contemporaneamente
in certo qual

modo

rimaneggiata

con

stesso

in

tempo

alia parte

parallela ed

piu antica del

libro

III

ad

concorrenza

in

ed

esso,

Paggiunta di Roma press' a poco nello


cui anche quello subiva rielaborazioni ana-

loghe; venne, da un giudeo che aveva veduto la caduta


del Tempio, il terremoto di Cipro e Peruzione del Vesuvio
(vv. 115-118, 128-129, 130-136) interpolata con la narrazione degli avvenimenti contemporanei che, secondo

formavano
la

leggenda

di

piu antica (vv.

Non

lui,

indizio sicuro della prossima fine:

segnatamente
Nerone, che troviamo qui nella sua forma

119-127

137-139 e

ritengo probabile che a questo

cfr.

App.

scrittore

A).

possa ap^

partenere invece la fine del libro (vv. 152-192) con


incendio del mondo, la resurrezione dei morti, ed
giudizio che precede

il

regno

di

Dio.

Secondo

il

il

il

grande
finale

Geffckeri

questo incendio sarebbe quello cosmico della dottrina stoica,


van elementi del mondo dovrebbero mescolarsi
quando
i

insieme da capo, com' era

in origine,

per dar luogo poi ad

XXXII

A me

generazione.
si

un fuoco semplicemente

di

tratti

un nuovo cosmo e ad una nuova


questo non pare. lo penso piuttosto che

creazione, ad

una nuova

non

che

purificatore,

nulla a che fare con la grande catastrofe cosmica che

ha

troviamo descritta, per non uscire dagli Oracoli sibillini,


alia fine del V libro. Per di piu, certi particolari, come il
segnale dato con
ratteristici
.st'

la

tromba e con

del giudaismo.

Anche

asserita influenza stoica,

modo

di vedere,

e del resto, secondo

che anche

Stoa

la

da credenze popolari

questa dottrina,

Ma

ritiene

spada, sembrano caBousset dubita di que-

la

il

per

orientali.

come ogni cosa


programma formulate

risponda con sufficiente precisione al


notevole il parallelismo
incisi

stesso

suo noto

e notevole in questa parte del libro

nella prima (40-46)

due

il

dipenda,

fara giudicando

vv. 183-184:

il

testuale

sul giudizio (vv.

41-42: quel giudizio. che

nello stesso

tempo

pii e gli

Dio

giudisio, in cui sentenziera

dei

Dio

empz;
stesso,

giudicando di nuovo il mondo).


E piu ancora di questi raffronti sembrano accennare
ad un' epoca precedente alia distruzione del Tempio 1' invito
alia

conversione rivolto

revole

1'

al

proselitismo.

ai

gentili e

Non meno

altro aspetto in cui

si

1'

atteggiamento

favo-

meritevole di attenzione

manifesta questa singolare espe-

rienza religiosa del giudaismo, improntata ad

una

singolare

larghezza ed universalita di vedute, cioe 1' escatologia, in


cui- non si trova il-benche minimo accenno al regno messianico,

ma

soltanto

il

regno

di

Dio, alia fine

dei

tempi,

susseguente al giudizio, aperto a tutti i giusti, cioe a coloro


che avranno fatto penitenza, convertendosi al Signore ed

eseguendone

Ed

santi precetti.

un' ultima considerazione, che puo in qualche

avvalorare nuovamente questa

modo

tesi, e che soltanto cosl

si

XXXIII

avrebbe una spiegazione adeguata e plausibile della indiscutibile differenza di tono e d' ispirazione che distingue
cosi

nettamente

questo

libro dal

condo 1'opinione corrente, sarebbero

medesimo torno

nel

di

libro

stati

scritti

se-

entrambi

tempo.

V LIBRO.

IL
Su questo

mentre,

successive,

molto hanno

disputato

critici,

le

cui

opinioni possiamo dividere in due grandi classi, a seconda

che hanno sostenuto

o la molteplicita degli autori.

1'unita

Di questo secondo gruppo furono rappresentanti autorevoli


tratti 260-285, e 484-531 ad un
il
Bleek, che assegnd
i

giudeo alessandrino scrivente verso la meta del II sec. av.


Cristo; 286-332 ad un giudeo delPAsia minore, poco dopo
il
20 d. Cr. forse anche 342-433 ad uno scrittore giudeo
;

intorno

al

posizione

70

e lo Zahn, che giunse alia seguente

decom-

(un giudeo intorno

al

71

d. Cr.):

in

(115)

178;

200-205; 228-246; 361-433; 484-531.

12 od. Cr.);

(ca.

206-227; 227-360

(e

i-49a; 5ob; 52-110; 179-199;


ad ogni modo 247-285 e 328-332);

434-483.

(un redattore cristiano ca.il 150):

413 oltre a singoli versi.


Ma, quando si siano staccati
che stanno evidentemente da
nazione che
dal

resto,

hanno
ultimo

fatto
il

15

non

fa distinguere,
vi

notare

ha per

versi 1-51 (o 52)


per la differenza d'intoi

anche ad una prima lettura,


dubbio che questo, come

me

1'Evvald,

Geffcken formi

dal resto

se,

49 b; 503; 257;

un

1'Hilgenfeld,

tutto

1'

Hildebrand e

unico. In primo luogo

XXXIV
e possibile distinguere, nei vari
le

parti

332,

di vista

344-360, 361-446) quelli che trattano Ire

contro

328temi: la

Nerone,
giornl del Messia, e le invettive
Babilonia-Roma. Ora se nei vari tratti che riguar-

di

leggenda

od un

interesse giudaico (137-178, 214-285,

di

argomento

disseminati in tutte

tratti,

che presentano un punto

del iibro,

la

dano Nerone si possono riscontrare deile differenze, bene


ha pero notato il Bousset che si debbono supporre non
aggiungere che assai piu importante delle varia-

io vorrei

zioni

Ma

medesimo tempo.

tuttk scritti dal nostro Sibillista nei

nei particolari, e i'uniformita del tono e 1'uguaglianza

della

concetto, che

il

figura di Nerone, e unico.

mente

lo

fa parlare, e

dalle varie parti

a trattare certi

vi

si

e da segnalare altresi la

fronte a certe question},

di

prende

commozione che

Ma

possa senz'altro
e fatto della

si

scrittore

lo

van temi. e I'atteggiamento che

fusione stessa dei


billista

credo

cui

per

rappresentazione,

affermare che

del

iibro,

il

il

calore

Si-

della

che traspariscono ugualnon appena egli si faccia

Questa sua intensa commozione

soggetti.

trascina tanto lontano, da fargli dimenticare ch'egli parla

lo

che predice

assumere

in veste

d'una

invece

spoglie dello scrittore visionario e apocalittista che,

le

Sibilla,

il

futuro,

eci

confer memente alia natura di questo genere letterario, vede


gli

avvenimenti

proiettati -nei

e per vederli deve anche scorgerli

futuri,

passato:

fenomeno

maniera tanto

descritto, in

dal poeta
paradossale quanto efficace e profondamente vera,
.

Dmvel

e degli

anni ancor non

tono

riscontra nelle Apocalissi, di

si

e -anche
i

in

vv. 228

.gnosa

ma

certi

ss.

si

capitoli

s;

ricordb.

Baruch

artificiale

come anche

Lo stesso
di Esdra,

deirApocalis.se canonica.

secondo

spiegano meglio che non

alquanto

-arnmettendo,

nodi,

il

costruzione

Bousset

fa,

del

Anche
1'

inge-

Geffcken,

che siano

rivolti

- XXXV
contro Roma. Piu oscuro e

a vedervi

rafFigurato

93-110. Bousset inclina


Geffcken pensa invece che

tratto

il

Nerone;

il

un'esplosione d'odio giudaico contro la vera


Babilonia, ossia contro
Parti, che avevano restituito ai
di

tratti

si

Romani

di

prigionieri

Meno
danti

\'

avvenimento che

guerra;

certo dichiara di essere

il

Bousset che

tratti riguar-

spettare allo stesso autore.

Egitto possano

nota

come

che

tratta dell' Egitto,

tante

Romani.

celebrazioni riceve da parte dei

11

Geffcken

nostro Sibillista anche nel brano finale (484-5

il

dove

di

templi

bero cadere a terra, ed essere sostituiti da un nuovo


pio del vero

Dio

riveli

Etiopi

il

egli

principali del

dopo aver vatiTempio di Gerusa-

trasporterebbe ora in Egitto alcune delle scene


dramma escatologico, doe la conversione dei

Gentili e la guerra di
dubbio un certo colore
di certe confusion!

attrarre

I'

Geffcken

Gog

ha senza

e Magog. Tutto questo

di probabilita,

nei particolari,

attenzione nelle note.

esclude

che

quando
su

Ma

si

tenga conto

ho

cui

cercato

mio

erra a

avviso

di
il

in

quando
tempio
Egitto possa
Onia a Leontopoli o, per essere piu esatti

essere quelio di
si

Tem-

cui,

cinate poco prima la ricostruzione del

lemme,

i)

che dovra poi essere distrutto dagli


tratto piu saliente della sua personalita,

immaginazione fervida e accesa, per

1'

dovreb-

Serapide

tratta qui

non

il

di

quelio materiaie,

ma

quelio scritturale,

del passo di Isaia attraverso

il

quale,

come

leggenda che collocava

Magog

in

Gog

attraverso

Etiopia,

tuto venire alia singolare contaminazione che


in questa Sibilla.

Dove

il

resto

la

e po-

riscontriamo

unita di tono e di

per6
sentazione tra questo passo egiziano ed
1'

si

rappre-

mi sembra

abbastanza ben provata perche se ne possa concludere che


appartengono allo stesso Sibillista, che -ha scritto i tratti di
arattere e di contenuto piu strettamente giudaico.

XXXVI
Geffcken, e gia prima
bilito

di

anche

adombrata

di

libro

questo
sarebbero esempi

cm

con

in

la lotta di

lui

(Epifane)

Romani

tratterebbe

quale, infelice contro la

il

464-467

in cui

riconosce un

si

V Tolomeo

del

Siria, fu abbattuto dai

relativo all'invasione dei Galli in Tracia

Ma

sta-

poi

vv. 187; 336-341, in cui sarebbe


Tolomeo Cerauno con Seleuco e quindi

Galati; 458-463, che

ha

Wilamowitz,

utilizzazione di oracoli pagani,

1'

piu interessanti sono per noi

le

oracolo

ed

ellenico

Asia

Minore.
cri-

interpolazioni

nei versi 256-259, dove io non vedo come


Una,
Geffcken un accenno ai miracoli attribuiti al Cristo nella.

stiane.
i!

sua seconda apparizione sulla


di

Beliar;

ma

dove

mico,

soltanto

e confermato

(mandato dal Cielo] ed


Ebrei, del quale

si

terra,

un passo

il

.e

pole-

carattere messianico di

Gesu

detto

poi

avuto

T uomo, che avrebbe steso

miracoli simili a quelli

caratteristicamente

la

il

il

mano

sul legno,

ledetto e causa di maledizione, bensi santo


altre

parole e evidente

tra

migliore
in

preannuncio

gii

Giosue,

non piu ma-

e fruttifero. In

come accanto ad una

descrizione

Dio, caratteristicamente non messianica, fatta


regno
da un giudeo, un cristiano ha voluto riconfermare la sua

del

di

fede, riattaccandola precisamente a quei

passi

Testamento, che ne contenevano, secondo lui,


nuncio e la conferma. Mi e invece impossibile
Geffcken, e gli altri
nere d' origine cristiana

il

Antico

il

prean-

di

seguire

questa opinione, nel riteversi 62 ss. in base all' uso del-

critici
i

dell'

di

1'aggettivo OSO^PITTOU;. Anzi, a mio avviso, il fatto stesso


dell'uso del fplurale, avrebbe dovuto servire a mettere in

guardia contro una simile attribuzione.


Da ultimo si presenta la questione della chiusa del
versi

512-531,
una visions gnostica e

bro,

carattetizzati

nella

quale

dal
altri

Geffcken
critici,

li-

come

tra

cui

XXXVI!

Bleek e Zahn, hanno riconosciuto uno dei passi piu antichi di ispirazione giudaica. E tale senza dubbio esso tratto
appare, qualora si tenga conto soltanto della sua collocazione: nei versi precedent! e annunciata 1'ira di Dio, che
si

manifesta qui con

quando

si

la fine

del

mondo. Allo stesso modo,

consideri soltanto la battaglia delle

naturalmente indotti a vederne solo

si

Ma, come ho cercato di mostrare nella


vero che nulla di simile a questa bat-

origine ellenistica.

nota relativa, non

taglia dei- corpi celesti,

giudaismo.

stelle,

la possibile, anzi certa,

Inoltre

il

non

tradizione

del

pezzo va prospettato e studiato

alia

si

trovi

nella

luce delle dottrine astrologiche di quel tempo. Si tratta in-

somma

di

un notevole esempio

di

sincretismo religiose,

al

quale non vorrei tuttavia dare il norhe di gnostico, anche


per non allargare troppo e rendere cosi completamente imprecisa questa parola, comunente usata per designare una
corrente, a cui appartennero
satori,

almeno

di

nome, ben

bito del Cristianesimo.

un gruppo di scrittori e pennoti, e che si svolse nelP am-

APPUNTI B1BLIOGRAFIGI
IL

i.

1)

Contengono

nostri libri

TESTO.
manoscritti seguenti:

Classe O.

Q
V
H

(Cod. Vatic. 1120 saec. XIV):


(Cod. Vatic. 743 saec. XIV)
(Cod. Monac.gr. 312,

a.

Classe

(Cod. Vindobon.

S (Cod.

P
B

<J>.

XCVI.

23 7. fin.

6.

saec. XV). e

saec. XV.)

(Cod. Monacen. 351 saec. XV)


(Cod. Bodleian. Barocc. 109
(v 107 ss.) IV. V.

F (Cod.
L (Cod.

libro IV.

1541):

hist. gr.

Scorialens. II

Classe

il

il.

11.

Ill (v.

fin.

saec.

Ill,

IV, V.

5 ss) IV, V.

XV)

11.

Ill

F.

Florent. Laurent, plut. XI, 17 saec. XV). e


Parisin. 2850 a. 1475)
11, III, IV, V:

(Cod. Toletanus. ca. a. 1500): 11. Ill, IV, V 1-482.


(Cod. Parisin. 2851 fin. saec. XV.) 11. Ill, IV, V 1-106.

Cod. Parisin. 1043: IV 178-185; 187; 189; 190;

93-111.

2) Edizioni:

La prima edizione

e quella di Xystus Betuleius, Basilea,

1545; a cui seguirono Seb. Castalio, Basilea, 1546 e 1555;


e Opsopaeus, Parigi, 1599; Servatius Gallaeus, Amsterdam, 1689; in Gallandi, Bibl. Patr. I. 333 sgg. Tutte queste

XL
contengono

primi otto

fatta dal card.

Mai

nelia Scriptor.

Veter.

dusse solo dopo

mente e
2

(1.

libri.

La scoperta

XIV. Milano, 1817;

Nova

altri libri

degli
indi

11.

XI-XIV

1828) conparecchi anni alia prima edizione veraCollectio,

t.

Ill, 3,

fondamentale, quella di C. Alexandra,


1841-1856; in un solo volume, 1869. Indi:

critica tuttora

voll. Parigi.

con

Friedlieb,

Vienna, 1891,
su salde basi

Leipzig, 1852j Aloys. ,Rzach.


edizione
critica moderna, che pose
prima
la classificazione dei codici; se il testo e
trad. ted.

la

spesso troppo artificiosamente ricostruito, essain compenso


reca una utilissima appendice di riscontri con luog'ni omerici; inline Geffcken, Die Oracula Sibyllina (Die griechischen christilichen schriftsteller der erslen drei Jahrhunderte)
Leipzig, 1902.
3) Traduzioni

(moderne)

in francese:

di

Bouche-Leclercq, in Revue de I' hist, des


(1883) 236; VIII (1883) 619; IX (1884)

retig.

VII

220;

(li-

bri I-III).

in

tedesco:

di Blass,

Apocryphen and Pseudoepigraphen des

negii

A. Test, del Kautzsch, vol.


IV, V.)

II. p.

177 ss.

(libri III,

in ingiese-.
di

M.

S. Terry,

The

sybilline

Oralles translated...

into

English Blank Verse, New York, 1890;


di Lanchester, H. C. O. negli Apocrypha and Pseudoe-

pigrapha of the 0.
(libri III,

IV, V.)

T. del Charles, vol.

II, p.

The Sibylline Oracles, Society for


Christian Knowledge, London, 1919.

di Bate,

368

ss.

promoting

XLI

StUDI.

II.

(a) Sul testo (segnalo solo

Volkmann. De oraculis

principal*):

sibyllinis dissertatio, Lipsiae, 1853;

Lectiones sibyllinae, Parigi, 1861.


Meineke. Zur den sibyll. Biichern, Philologus, 28 (1869).
Rzach. Zur Kritik des Sibyll. Weissagungen, Wiener Studien,
IV (1882); Krit. Stud, zu den. Sibyll. Orakeln, Denkschriften der Wien. Akad. phit-hist CL 38 (1890); Sibyll. Analekta, Wien. Stud. 12 (1890): Zur metrik der
Orac. Sibyll. Vim. Stud. 15 (1893); Zu den sibyll.

Zu den

Orakeln, Philologus, 52 (1893);

sibyll.

Orak,

Zur Kritik der Sibyll.


Orak., Philologus, 53 (1894); Zu den sibyll. Orak.
Wien. Stud. 17 (1895) Rec. dell'ediz. Geffcken in Goi-

Jahrbb. fur class. Philol. (1893)

Anzeigen, 1904; in Melanges Nicole, 1905;


Analekta zur Kritik und Exegese der sibyll Orak.,S#zungsberichte der Wien. Akad. phil-hist. cl. 156 (1907).
ting. gelehrte

Her-werden, Ad oracula Sibyllina (Mnemosyne 19, 1891).


Buresch. Kritisch. Brief iiber die falschen Sibyllen, Philo-

Von

logus 51 (1892);

zu den Pseudosibyll.

class. Phil. 1892.

fur
47 (1892).
Nestle.

Etwas

Orak. Jahrbb

Pseudosibyllinisches, Rhein. Mus.

Antikritisches zu

dem

kritisch. Brief iiber die

falschen Sibyllen, Philologus 53, 1894.


(b) Sul contenuto e la composizione, (trascurando

le

introdd. a edizioni o versioni gia menzionate):

Alexandre. Excursus ad sibyllina, Parigi, 1856;


Bleek. Ueber die Entstehung und zusammensetzung der
Sibyll. Orakel. (Theol. Zeitschrift, 1, 1819; II, 1820).
Gftcrer, Philo,

II,

p. 121.

Hilgenfeld. Die jiidische

daeorum, 1869 pp.

Apokalyptik, 1857. Messias Ju65, 73 s, 85, 91, 94,

vii, xviii, Ixii,

LXII

Die judische Apokalyptik Zeilschr fiir wissenschffl. Theol. 3, (1860); Die jiidischen Sibyllen und
100.

der Essenismus, ibidem, 14 (1871).


Ewald. Abhandlung iiber Entstehung, Inhalt und Werth der
Sibyll. Biicher. (Abhandlungen der Getting. Geseil. der
Wissensch. VIII, 1858-59, hist-phill. Classe, p. 43 ss,).
Volkmann. In Phiiologus 15 (1860) recens. dell'ediz. di

Alexandre.
Badt.

De

Oraculfs Sibyllinis a Judaeis cotnpositis, BreslaUrsprung, Inhalt und Text des IV Bitches

via, 1869.

des sibyli. Orak, Breslau, 1878.


Larocque. Sar la date du III livre des Oracl. Sibyli. Revue
X (1869).
Archeologique, Notiv. Serie,
Hildebrandt. Das Romische Antichristentum zur Zeit der
Offenbarung Johannis und des fiinftes sibyli. Buches.
(Zeitschr. fiir wissens h. Theol. 1874).
Delaunay. Moines

et Sibylies, Paris, 1874.

Drummond. The Jewish Messiah, London,

1877, pp. 10-17;


167-176.
I, pp.
Zahn. Ueber Ursprung und religiose Charakter der sibyli.
Biicher IV, V, etc. (Zeitschr. fiir kirchl. Wissensch. und

Philo Judaeus, London, 1888,

Leben, 1886).
Hirsch.

The Jewish

Sibyll.

Oracl. in Jewish Quarterly Re-

view, II (1890).

Deane. Pseudoepigrapha, 1891, pp. 276-314.


E. Fehr. Siudia in Oracula Sibyllina, Upsaliae, 1893.
Friedlander.

La

Sibylle juive, et les partis religieux de la

Dispersion, Revue des Etudes juives, 29 (1894) ; Les


propheties sur la guerre judeo-romaine de Tan. 70.
Rev. Et juiv. 30 (1895) La propagande religieus'e des
;

Juifs grecs

avant

1'ere

chretienne.

Rev. Et. juiv., 30

(1895). L'Anti-Messie. Rev. Et juiv, 38 (1899). Gesch.


der jiid, Apologetik,' 1903, pp. 31-34.
Vernes. Histoire des ide"es messianiques, Paris, 1874,

pp. 48 ss.

XLIII

Bousset Der

Antichrist.

1895,

pp. 59-63

etc;

Die Be-

ziehung der altesten judischen Sibylle zur Chaldaischen Sibylle. (Zeitschr. f. d. Neutestam. Wissensch.
1902); Articolo: Sibyllen und Sibyll. Bucher. in Prof.
R-Enc. 3. ed. vol. XVIII, (1906) pp. 265 ss.
Geffcken. Eine gnostische Vision. (l.V 512-531) Sitzungsber.

der Berlin. Akad.\ 1899; Studien zur alteren Nerodes Gotting GeselL der Wissensch.

sage. (Nachricht.

kl. 1899)
Die Babylonische Sibylle (ibidem,
1900); Die Sibylle Preuss. Jahrbb. 106 (1901); Komposition und Entstehungszeit der Grace. Sibyll. (Texte

phil-hist

und Untersuchungen, N.
Schurer.

Geschichte

des

F. VIII, 1).

judischen

Volkes im Zeitalter

Jesu Christi, vol. Ill (4. ed.). Leipzig, 1909, pp. 553 ss.
Lagrange. Le Messianisme chez les Juifs, Paris, 1909,
(pp. 64-65; 81-83; 99-101; 116-119);
Charles. Critical history of the doctrine of future life (Eschatology, hebrew, Jewish and Christian), 2. ed. London,

86-97 dell'articolo Apocaly1913, pp. 207-208; 273


ptic Literature in Encyclopedia Biblica (I, 245-250).
Religious development between the Old and the

New

Testaments (London, Home University Library, n. 94)


pp. 226 s.
Dalman. Die worte Jesu, pp. 283-284.
Volz. Judische Eschatologie von Daniel bis Akiba, Ti bingen und Leipzig 1903, pp. 46-50 e cfr. 1'indice
delle cose.

S. Krauss. Art. Sibyl in Jewish Encyclopedia, XI, 319 b-323.


Sabatier. Note sur un vers de Virgile, in Etudes de critique
et d'histoire (Biblioth. de'l'Ec. des H-Et.; Sciences

Religieuses, vol. VII), 1896,


Oltre le opere menzionafe nelle note.

LIBRO
O

celeste,

Tonante

III.

[beato] (i),

dall'alto,

che

tieni

Chembini facendoli stare saldi in trono (2), ti supplico,


concedi un poco di riposo a me la quale dico la verita
il
mio cuore e affranto. Ma percfae di
intera; poich
nuovo mi palpita il cuore e I'animo battuto da una sferza
e costretto a palesare a tutti

la

mi

voce che

risuona

dentro? Orsu, annuncier6 dunque ancora una volta tutto


cid

che Dio mi

a far note

.costringe

uomiai

aglj

(3).

(4) che avete nel vostro aspetto una forma


errate
creata da Dio <a sua somiglianza) (5) perch

uomini

'YAipps^Ta, jiaxap, oupavie Mss. Emendate in yarie m.aniere


per ragioni metriche: 'Oupavts, u^ippc^sra Geffcken. 'Y^ps^Tr]?,
II.
12, 68; Od. 5, 4.
(1)

I/354J

54

(2) oc

'&/_

(cfr.

Es.
TSt

7]VIO^WV
(3)

La

15

Autol.
40,

Sibilla qui,

18

cfr.

Sulle ragioni
II,

ss..;

Ps. 79,

tSpupivo;.-

Esdr.

Apoc.

36) v.
44,

9 20

come

in tanti altri luoghi,

295, ss.
di

yS,

Dan.

p.

37, ip

3,
:

&

preferire

riafferma la pro-

698, ss.; 820, ss. ecc.


vv. 8-45 al Ft. I (Theoph. ad

489, ss.

P Introduzione. Insieme coi frr.


Os. 13, a Dan. 5, 4 Sap. 13, 10
;

Ger.; Lettera di Aristea, 134,


(ed Cohn-Wendland, vol. IV p. 286).

epist, di

(5)

ed. Tiscnendorf,

X.

pria ispirazione:
(4)

Xepoup .p.

25, 32 );

SeoivXaaTov I'yjmss

ev

elxovt

ss.

jxopm^v.

si

ss.

cfr.
;

anche Isa,

15, 18

ecc.;

Filone, de decal 16

cfr.

Gen.

i,

26 ,

ecc.;

2 Enoch. 44, i (trad. Charles: in the likeness of his own face).


II supplire: a propria somiglianza, mi pare indispensabile in italiano
per la chiarezza, mentre non e forse necessario nel testo.

vanamente

non ve ne

andate

che

via

retta

la

per

ricordandovi sempre del Creatore immortale

10

Uno

impera, ineffabile, abitante nell'Etere, auto-ge-

solo

che vede ogni cosa; cui non


nello scolpire, ne rivela la statua

nerato,

invisibile (2) Egli

costrui

una mano

abile

d'oro o d'avorio creata dalle arti (3) dell'uomo;


stesso, 1'Eterno (4) rive!6 se

is

raedesimo che

era,

stato prima, e cosi ancora e di qui innanzi (5).


infatti

essendo mortale pu6

Dio che governa

ma

Egli

ed era

chi

occhi? (6)

nome

del

quale con la

II

cielo

il

gli

solo

il

mondo ?

il

parola (7) cre6 ogni cosa, e

sua

(1)

Dio con

fissare

chi potra sopportare di udire anche

celeste gran
20

(i)

e Dio,

ed

il

mare e

II, 17, 743; Od. 14,


i; (rp^y/iav arapxrov in fine
En. 42, 10: Beato
quegli che cammina per la retta
due vie si e scritto rnolto; si veda la bibliografia sulla

ctTaprco?.

di verso).

via. Sulle

AiSaxT) o sull'Ep. di Barn.

Per aoparos come traduzione del Tetragrammaton

(2)

e per

concetto

il

ma non

Dio vede

YHWH

veduto, v. Jewish Enc.

art.

dell 'impossibile tr/v^c dei

Mss.

Sfiekinah. (XI, p. 260, b.).


(3) Tl^vYjcj'
(4)

ss.

5,

Mace,

11

emendaz. di Wilamowitz
cfr.

aiumo?,

LXX.

2; Da.
i, 23

Gen.

111

(5) Cfr.

Apoc.

(6) Cfr. Fr.

i, 8

I,

6, 12

10

Isa.

26,

40,

4, 8
ss.

ecc. Cfr.

art.

42;

28
I

Baruch,
Mace. 2,

4,
31

Eternal, Eternity in

1408.

(II)
;

Su. 35; Da. Th. Su.

Mace.

Encyclopedia Biblica

21, 33

n,

i7

wv xol

ep. Barn. 5,

10

6 ^v (xot 6 IpyjjfAevo;).

Theoph. ad Autol.

I,

4; ecc. Piu delle refe'renze elleniche date dal Geffcken (Senof.


Memor. Ill, 3, 14) mi sembra qui persuasive il. richiamo di Es. 30,

5,

20

Deut.

5,

26

Giud.

13, zz

ecc.

V. anche

la

nota ad aopa-o?.

IOYW IXTIGE ^avta. Sarebbe un errore interpretare qui il


logos come un'entita filosofica. Si tratta piuttosto (come in Ps. 32,
6) del valore, noi diremmo quasi magico, dalla parola del Signore,
secondo 1' idea assai comune che nominare una cosa equivalga a
(7) o;

crearla.

luna plena

I'infaticabile sole e la

e la possente madre Teti,

immortale,

giorni,

le

(i),

gii

sorgenti ed

notti; e lo stesso

le

astri

fiumi,

lucenti
il

fuoco

Dio e quegli

che plasm6 Adam[ol dal nome di quattro lettere, il


primo create e che contiene nel suo nome e I' oriente
e V occidente, e il settentrione e il mezzogiorno (2) ed

25

(1)

VV.

20-21: xcu

oopavov

TS rcXrjS'Oucjav, cfr.
i.

asX.

re.

SaXaaaav, 'HiXiov

TjSe

18, 483-484: iv 3'oup. ev 31 SaX. 'HeX.

II.

7tXrJ5.

(2) Acrostico: 'AvaToXrj, _A6ais, "ApxTos,

Me<j[i.(3pia.

Per

le leg-

gende sulla creazione dell'uomo, si veda I'art. Adam, \njezv. Enc.',


2 Enoch (sola vers. A ; trad. Charles) 30, 8 ss. Nel sesto giorno
io comandai alia mia sapienza di creare
(e Dio che parla)
i'uomo da sette sostanze una, la carne dalla te'rra due, il sangue
.

quattro, le ossa dalla pietra ;


intelligenza dalla prestezza degli angeli e dalla nuvola;

dalla rugiada

cinque, F

tre, gli occhi dal sole

vene ed i capelli dall'erba della terra sette, la sua anitna


mio soffio e dal vento. (9) Ed io gli diedi sette nature
(i3) Ed io gli assegnai un nome, dalle quattro parti component!,

sei,

le

dal

dalPoriente dall' occidente dal mezzogiorno e dal settentrione (A.


il suo nome
Adam, e gli mostrai le due vie,

A. M. A.) e chiamai
-della luce e delle

tenebre

Cronicd di ferahmeel~
che sembra preservare, dei Pirke R. Eliezer, una versione migliore e piu antica (trad. Gaster, Oriental Translation Fund,
Bellissima quella narrata dalla medievale

VI,

8,

N. S. IV - Royal Asiatic Society, 1899). Dio chiama le varie comloro-.


Facciamo I'uomo a nostra ima-

pagnie degli angeli e dice

che cos'e quest'uomo?*


gine e somiglianza. Gli angeli chiedono
e allora Dio li distrugge, lasciando sussistere solo i capi delle com:

pagnie, Michele e Gabriele. Raffaele si sottomette al volere di Dio


e cosi salva i suoi. Allora Dio manda Gabriele a raccogliere pol-

vere dai quattro angoli della terra ma questa si sottrae ogni volta ;
interrogata, risponde: perche io so di essere destinata a diventare
;

una maledizione per causa dell'uomo, e se Dio stesso non prende


da me la polvere, nessun altro lo fara mai.
Quando Dio vide

Egli stesso fiss6

rettili

timana e fece

te "belve,.

sua

la

do, alhm'go

primb

tipo <3ella figufa

il

gli uceelli

fharrb, prese la pblvere, e creo da questa it


seStb giorno, DIG creo ta rnateria dell'tKwft'o di

uoirfo, he!

.quattro colori, bianco, nero, rosso e verde.

Le ossa

tendini sono

corpo verde
corpo diventa ifnrhediatafriente livido. Allora la Tora (legge) disse a Dio:
Srgnore deh1'Universo, quest'uomo che tu hai creato sara -di breve vita'epecviscere nere,

bianchi,

le

'(liVida).

Quahdo i'anima

cWe

parte Sal cotpo,

e la pelle del
il

E dunqae per
the sata di Idi ? Dio rispbse
criiamato lento &lf ira, e dall' abbondante grazi

chera in'nanzi a te
irulla

sangue rosso,

il

io sorib

A colui the tofne'ra a me in penitenza, io perdoner6. E


perche 'Dio creo 1'uofno dai quattro angbli della terra, e no'n daTla

e veritd?

polvere di un singolo luogb? Perche I'tiomo va


:

no

fi

ai quattro

an-

quahdo muore, la terra hon potra 'dire Tu 'fibn'


fosti creato fubri da me, perdo tu nbn sarai sepolto in me
vattene la donde fosti creato, e tola sii sepolto. Cosi, ovunque un
uomo termiria suoi giorni, ivi eg'li riposera. Dio creo 1'uomo poverogoli della terra, e

'

e dalla polvere egli ritornera; percio la polvere -fu ptesa dai qua'ttra

Asc. Mas. XI, 8: Omnibus enim morientibus


angoli della terra
secus aetatem sepulturae suae sunt in terris nam tua sepultura ab
oriente usque ad occidentem et ab austro usque ad fines aqullbhis r
.

bmnis orbis terrarum sepulcrum


veda, p.

es.

est

Malan, The Book of

tuum. Per

Adam and

altre

leggende,

Eve, nota 14

al

1.

si
I,,

p. 209.

La leggenda delf Acrostico '(che implica la credehza che 11 greco


fosse la lingua prifnitiva del mondo, cfr. Giubilei, 3, 28. ed. Charles, nota) si ritrova in bccidente nel ps;-dprianicb trafta'to De Montt^
Sina

et Sion,

4 -(C.

S. E. L.

3,

'

107 sq.)

Hebreicum

Adam

in la-

'

eo quod ex quattuor cardihibus


.
orbis terrarum pugno comprehendit ... ex -nominibus stellarum
tolle singular litteras prfncipales, de stella anatole a, de stella dys'is 8,

tino

interpretat

terra caro f acta

de

Stella arctos a,

de stella mesembribh

cardinalibus habes
loh.

Euang.

'IX.

14.

nomen a8a[A.
(P. L. 35,

in his quattuor litteris


[J-:
Cfr. anche August. Tract, irt

1465).

__

Voi npn venerate, ne temete pio t naa

errate

anente, prosternandoyi a serpi e saerificando a

vana-.
so

gatti (i}

ad immagini mute di uomini gene-r


3
senza
Dip, seduti davanti alle porte^
tati; e in templi
non venerate (2) il Dip che e, che custodisee egni cpsa
statue di pietra

e-

dalla

-allettati

la.

Ahi razza che

terra (3).

e immprali

maligni

che cre6

gioisci nel

uomini se-nza

malvagia, di

irice,

(4),.

ladri

cielp

il

il

35

ingannae

s.anguei

bugiard]

religione,'

del letti cpniugali, idplatri

inacchinatori di frpdi t che avete nel

una pazzia

diRienticando

pietre,,

immortale

Salvatore

del

^[iudizio

delle

malvagita

pettp

maje,

il

furiosa; rapaci per voi stessi (5), dairanimo 40

:senza vergogna: poich^ nessunp

dente fara parte ad

ma

altri,

che

tutti

sia rieee

ppsgi-

avranno

mprtali

una

terribjle malvagita, non mantevrannp fede aifatto, e


donne vedove ameranno di nascpstp altri, mplte per

Je

.guadagno, e npn cpnserveranno, aste.nfin.dosi dagli uomini, la rettituciine da flip a pipmhp della vita (6).

Ma
sopra

quando Roma che ancora aspetta regnera anche


I'

Egitto

di culto

(2) TspsiTE

:xa\

cfr.

Arist.

grandissimo regno (sovranita)

il

H. Nat.

5,

2,

7;

sono

in raodo speciale Egiziani.

M.ss.

6,

35, 3.

Gli og-

ou Tpst-E Geffcken.

I Ch. 16, 35 ; Ps. 23,


i5
5
24, 5 ecc.; Sap.
Ecclus. 51, A Isa. 12, 2 I Mace. 4, 30 ecc. 05 oupavov I'xtics
yrjv: cfr. Atti 4, u ; 14, 15 ; Apoc. ip, 6 ; 14, 7 (Cqloss. i, i6).
(4) Testo restaurato da Castalio,

(3) ScoTrjp

16,

allora

(7),

(1) alXoupoiori,
;getti

45

De. 32,

r,;

(5) ocvTot; apnd^ovtss.

gere

Mi sembra

necessario, col Lanchester, leg-

ojuroT?.

(6)

pu or:apTEV

xT^ouat

PIOU

avBpiSv

XsXa^ouaac

-correzione di Meinecke per a" Xot^ouoai dei Mss.


(7) Sulla data dj questo passaggio v. Introd.

quest'ultim3.

del re immortale (i) apparira tra gli

50

un

uomini. Verra

Santo Signore, che possedera gli scettri di tutta la terra,:


per tutte le eta del tempo che scorre veloce. Ed ecca
Pinesorabile ira degli uomini Latini; tre

destino rovineranno
sotto

loro tetti (2),

Roma. Tutti

gli

scorrera giu

quando

miserabile

per

uomini

periranno
cielo

dal

la

cataratta di fuoco.
55

me

Ahi,
dizio di

infelice, quando verra quel giorno e


Dio immortale gran Re?

Ancora starete

in

piedi,

o citta, e adornate

il

giu-

tutte

dr

templi e di stadi e di piazze, e di statue d'oro e d'argento e di pietra, affmch


giungiate a quel giorno
amaro. Verra infatti il momento, quando trascorrera tra
60

tutti

gli

uomini 1'odore dello zolfo

Ma

(3).

cose ad una ad una, in quante citta


porteranno sventure.

le

Ma
65

dai Sebasteni (4) tornera

io

gli

racconterd

uomini sop-

Beliar (5) e

fara

in piedi 1'altezza dei monti, fara stare in piedi

(i).cioe

Worte

il

regno dei

cieli

(2) ^.sXa^pot; ?8\oiaiv.


(3) Cfr. Lu. 17, 29 ; (Gen. 19,
(4)

di

Dio

Anche per

1'

Apoc.g.

interpretazioni dei

17 18

stare

mare

Dalman, Die

cfr.

lesu, Leipzig 1898, pp. 75 ss. e spec. 81

il

s.

14,

Sebasteni

10

ecc. ecc.

dai quali uscira

Beliar, e per la data di questo passo, v. Introd.


(5)

cato

BeXiap

per dissimil-azione da Belial. Per

1'

uso ed

il

signifi-

parola nell'Ant. Test, si veda, G. F. Moore, Judges,


W&L Inter. Crit. Comm.; ed Enc. Bibl. s. v. (Bennett 'e

della

(19, 22)

Cheyne)

e la bibi .ografia ivi accennata.

(da beli-ol

= sensa giogo,

Per

le

etimologie rabbiniche

cioe contrario alia legge, o

senza vantaggio, cioe privo

da beli-yoil

vano) e I' uso nella letterav. Jew. Enc. s. v. Per il N. Test..

di valore,

tura rabbinica e negli apocrifi,


(II Cor. 6, 15 e piu per II Tess. 2, 3 , ss. che tanta affinita presenta
col passo che stiamo discutendo, ?i vedano i commenti: del Frame,.

piedi

molti segni

morti, e fara

non saranno

lui

chiara luna, fara

infuocato e la

sole

gran

il

realizzati;

per

bensi trarra

stare

in

ma

in

uomini;

gli

molti

errore e

in

ntll'Int. Crit.

Comm.;

Cr. Test.); del Mayer

Wohlemberg

del

Komm.

(nel

Krit-Exeg. Komm.
Giud. 19, 22 Prov. 16,

(nel

del Moffatt (The Expositor's


Lueken (Die Schriften des N. T.); del
zum N. T. dello Zahn) del Dobschiitz

del Milligan

das N. T. del Meyer). In Deut. 15, 9


Aquila traduce Belial, un termine che

iiber
27 ,

to any one opposing the established


nell'A. Test, e applicato
authority, whether civil... or religious* (few. JSnc.clt.) con a
Quindi 1' arcoataaia in II Tess. 2,3 sarebbe identica all' a
TT;?

(o

avofjLiocc

ajjiapTiac).

'ATtocrraaia

significati, politico e religioso.

tere politico, oltre


e

giudaismo

Del

poi,

resto, dato

capace di entrambi

da una parte

il

carat-

che religioso, delle aspettative mesiianiche del


religioso, oltre che politico, assunto dagli

quello

imperatori romani, sembra abbastanza logico che le due idee venissero confuse insieme. All' interpretazione del noto passo di II Tess.

ha recato un contribute importante


alia luce delle considerazioni

nell' Apocalissi

escatologico

e,

secondo me, decisivo, anche

su esposte, E. Buonaiuti

paolina

in

Athenaeum,

//

dramma

(1917)

301 ss.

p.-

Su

Belial nei

rapporti con

1'Anticristo, si

vedano

le

note opere

del Bousset (da usarsi pero con cautela cfr. Moore, Christian writers

on Judaism, Harvard Theol. Rev. luglio 1921) Der Antichrist; Die


Apokalyptik; il commento all' Apocalissi canonica (Die

jiidische

Ojfenbarung Johannls nel Kritisch-exeget. Komm. gia ricordato


Meyer) Die Religion des Judenthums im N- Tliche Zeitalter,
2 a ed. 1906; inoltre 1'articolo Antichrist in Enc* Bibl. e nel-

del

VEncycl. of Relig. and Ethics del Hastings; gli articolS Antichrist


e Beliar nella Protest. Real-Encyclopedie, ecc.
Si veda inoltre, per la fusione dei miti, di Belial con 1'Anticristo,
e

di

questi con quello del

Nero

redivivtts, e per

Charles, The Ascension

rapporti di Belial

of Isaiah ; The martyrdom


of Isaiah nei suoi Apocrypha and Pseudoepigrapha of the O. T.;
e piu recentemente nel commento all' Apocalissi (The Book of
con Sammael,

Revelation

il

nell 'Intern.

Critical Comm.).

'

e ingannera molti fedeli eletli, ed Ebrei ed altri uomini


senza legge, i quali non avevano udito ancora mai la

70

Ma

quando le minaccie del gran Dio


saranno incombenti, e una potenza di fuoco attraverso
la massa ondosa verra sul'a terra, e bruci Beliar e gli
parola di Dio(i).

uomini superbi che


75

il

mondo

in lui

avranno riposto fede;


mani d'una donna

allora

sara governato dalle

(3)

quando una vedova regni


oro ed argento nel mare di-

reso ubbidiente in tutto. Poi

su tutto

mondo

il

e getti

vino, e insieme col bronzo getti nel

uomini
so

mondo
1'etere

efimeri,

allora

tutti

sul

mare scorrera

la cataratta instancabile

E non

(8).

ridenti

piu esisteranno] le

non piu notte/ non piu aurora; non

Xoyov

fuoco

di

e bruciera la terra, bruciera il mare e la


celeste, e i giorni (7) e la creazione stessa fon-

dera insieme e ridurra a purezza

(1)

del

cadra sulla divina terra,

violento (6)
volta

Non mi

seiiibfa necessario

sfere
ti

modificare la

degli

darai

lezione

astri,

pensiero

oumo

.jeou'

Mss. della famiglia ^.


Wasserwoge, Blass; swelling surge, Lanckester.

Etarixoucav dei

(2) St' o'(8{i.aTo?.


.

ferro degli

il

elementi

gli

(4) sarannno vedovatij quando Dio abitante nelrotoli il cielo come si arrotola un libro (5). Tutta

la volta celeste dai molti segni

85

mare

quanti

(3) v. Introd.

(4) aroi^eia rtpojiavta

..

x.6a}i.ou.

\Jnvolumen; cfr. Isa. 34,4; (Apoc. loh. 6, i4); Cfr. 2 Petn 3, 10


alia letteratura apocalittica
(6) Anche questa e un' idea comune
si veda 2 Enoch to, 2 e le referenze date ivi dal Charles.
come il Blass vorrebbe, e il Lan(7) ^ara, da non modificare,
elechestet fa in ar^ata. I giorni sono precisamente uno tra gli
(5)

menti
(8)

euwv

* del
e'.?

x.a\

mondo.

tv ^oiveuasi xoi

si?

xa^apov SiaXI^ 1

cfr.

Mai. 3,3=

y^co-

_
del

numerosi

giorni

non

Testate,

Dio verra

giudizio del gran

quando aceadranno

si

mondo;

sul

dell'autunno.

mezzo

in

lui

il

90

del gran secolo (2)

quando

(4)

dunque fu primo

perci6

del-

allora

tutte queste cose (3).

ubbidiranno a

le cose

non

della prirnavera,

acque navigate e per tutta la terra


leva e che non tramontera di nuovo

le

per

sole che

non

(i),

inverno ne

dell'

salira

il

nuovo

di

conobbe

per

Tutte
95

il

(5)

proprio potere.

Ma

quando

mand6

ch'egli

compiranno

si

mortali

-ai

le

minaccie del gran Dio

quando costruirono

la

torre

nella terra d'Assiria (6); poiche eran tutti della stessa fa-

(1) ou

vu, oux

ou

7)o>s,

cux i^aTcc

rcoXXa

fj.sptp.vas

oux lap, oux\

-/sijjiGv',
fjLETOTwoipov. [/.spipa? e -/stptSv' sono correzioni
di Wilamowitz, per p.sp'i[jiv7)s e yeip&vjld Mss. Cfr. IV (II) Esdra,

7, 39 e 2

ou

Enoch

33, 2 e 65, 7. Si tratta di ampliamenti di

Gen.

-8,

22, b. c.
(2) Cfr.

(3)

2 Enoch. 65,

Dopo

ecc.

v. 92, lacuna.

il

(4) Sulla data, ecc. v. Introd.

non iTcvjyvus (Lanchester).


La leggenda e molto diffusa. Ai luoghi ad-

(5) l7>Y voi ' o ircaYvwxE,


(6) Cfr.

1'

Introd.

dotti dal Geffcken (Alessandro Polistore presso Eusebio, Cronaca,


d.

Karst

p.

12= Cyrill.

Alex. Adv.

lul. i, 9

Giu.

Flavio, Antt.

Abideno, presso Eusebio, Cronaca, ed. cit. p. 42. cfr. Praep.


Evang. IX, 14, z Eupolemo. presso Alessandro Polistore (Eusebio IX, 17, 3 ); Mose di Khoren, I, 6 (Vetter, Theol. Quartalschrift,
i, 4,

1892, pp. 465, ss.) e lo scolio a Platone, Fedro, 244,

B;

Syncell.

22; e Theoph. ad Autol. II 31 ed. Otto, Corp.


Apologg. VIII p. 146) vale la pena di aggiungere: Giubilei, X.
22. ss: Dio si avvede di quello che gli uomini vanno facendo, e

I,

77; Cedren.

decide

_di

I,

scendere a confondere

non possano

capire

il

loro

il

loro

linguaggio

dispersi in citta e nazioni,...

Ed

il

linguaggio *cosi che essi


possano essere

reciproco, e

Signore discese .... ed Egli

10

fmo

vella e vollero innalzarsi

too

1'Immortale impose una


allora

dopo che

grande
lonia.

Ma

uomini

dopo che
si

di

che

confuse

il

gli

di

non compresero piu


costruire

terra di Shinar e

1'intera

Signore quivi confuse

e di qui essi furono

la

(i), da quando
E regn6 Cro-

Gaia e d

uomini chiamarono Terra e Cielo, dando

loro linguaggio ed essi

questa ragione

venne

allora

divisi,

primi uomini soprawenne il diluvio.


nos e Titano e Japeto, i figli piu nobili di

1'uno dell'altro, e cessarono


il

regni

degli uomini mortali

ai

Uran6s,

inte-

posero
fu caduta e le lingue degli

la torre

riempi

decima generazione
no

la

nome Babi-

uomini

gli

cima

mortali la discordia

allora

venti.

dispersero in favelle d'ogni genere, e la terra

si

mortali

dei

necessita ai

terribile

eccitarono tra

torre,

cielo stellate

venti ebbero abbattuto dalla

Percio alia citta

105 stina.

al

tutti

linguaggio
torre.

Per

chiamata Babel, perche


dei

linguaggi

dispersi nelle

il

citta e la

la

loro citta,

figli degli uomini,


ciascuno secondo i!

prop'io linguaggio e nazione. Ed il Signore mando un forte


vento contro la torre e 1' abbatte sulla terra, ecc. II numero delle
nazioni create cosi sarebbe stato di 70 (si veda la nota del Char-

ad

les,

loc.}.

Epifanio Adv. Haer.

ano {uc

sic

II,

n.

AtsaxIBaos y^? autwv ra? ifXwTTas, xai

[3oopjxovTa Buo 5iv!^sv xctTa TOV TWV TOTS avSpuiy apt^^ov


o3-sv xal MlpoTzsc OUTOI xixXrjVTat, 8tot trjv u.s[jiEpta{JL[jir]v

upe.jVTu>v
xa\ TOV TIUpYOV aVp{OV

yaJVTjV,

po^'

TJ

XaTl(jTpt{-'V.

che
fonte di Epifanio puo essere appunto Giubil
egli cita, all'er. 39, 6 e 7 (Sethiani), dove riparla dei 72 SPXVJYOI TS;
xsfixXaitSTat (ed. Holl. in Griech. Christl. Schriftsteller der ersten
Del resto

diei

la

Jahrhund. pp. 176;

antichi,

da

[Jtsipo^at,

data da Epifanio,
cfr.

1.

8^

c. ).

Oehler Epiph.

I,

i,

p.

= uomini parlanti, secondo

(i) {.spores? avSpwrcoi

528).
1'

etimologia degli

dividenti, articolanti la voce.

Secondo

altri,

da una radice

(grado basso) Pporo?; quindi, mortali.

(cfr.

quella

MER (lat: mor-),

11

loro
tal!

perche erano

nomi,

tra

primi

gli

mor-

uomini

(i).

tre terzi

della terra erano la

e ognuno avendo

la

sorte

di

ciascuno (2)

sua parte regnava e non veni- us

come si vede, precede parallelo ad Esiodo, ma ne


d'un punto. Quanto al valore del passo, cfr. Introd.
Esso era noto a Tertulliano, Ad nat. II, 12. Volendo dimpstrare,
illos omnes homines fuisse, fa risalire, seconda
degli dei pagani,
Varrone, Giove, Giunone e Minerva a Saturno, e questi a Caelus:
de Caelo enim et terra Saturnus. II quale quia venisset peregrinus,
(1)

II

racconto,

differisce in piu

repentino ubique inolevit caelitem dici. Nam etvolgo generis incertos


filios iactitamus, e conclude con una citazione vera e propria

terrae

della Sibilla:

ea senario versu in hunc sensum de Saturni prosapia

genitiwa hotninum, ex quo


cataclismus prioribus accidit, regnavit Saturnus et Titan et lapetus,
Terrae et Caeli fortissimi filii. (C. S. E. L., 20, p. 1, pp. 116-120).
Cfr. Minucio Pel., Octavius, 21, 7 quasi con le stesse parole: (Saet rebus eius exponit: decima, inquit,

Terrae enim vel Caeli filius, quod apud Italos esset


ignotis parentibus proditus, ut in hodiernum inopinato visos caelo
missos, ignobiles et ignotos terrae. filios nominamus. (C. S. E. L. 2.
turnus)

p.

30)

il

quale pero cita Nepote, Cassio, Tallo e Diodoro, ed e ciI. IT, 55 (C. S. E. L. 19,

tato a sua volta da Lattanzio, Div. Inst.

46), dove appunto 1'apologista africano riassume e cita largamente con altri autori classici, 1' opera di Euemero, nella traduzione
latina di Ennio, e ad un certo punto soggiunge haec historia quam
vera sit, docet Sibylla Erythraea eadem fere dicens, nisi quod in
paucis quae ad rern non attinent discrepat. (1. c. p. 54). Tra gli
p.

Apologisti greci conosce questo passo Atenagora, che lo cita mclto


allo scolio a Platone, Fedro, 244 B
S$uXXa

probabilmente in base
(;j.[ivr)Tai

S'aur^s xs\ IlXaTcov)

8rj

TOTS

orj

osxaTrj Y^ver)...

(Goodspeed,

Die Altest. Apolog. p. 351).


(2) Si vuol paragonare questa tripartizione e i giuramenti a quella
compiuta da Noe: Giubilei, 8, 1A e 9, 14 (51 Charles in una nota
afferma che questo
anticipates the Social Contract of Rousseau
the objects are different) ed Epifanio, Adv.
pur ammettendo che
Haer., 66, 84 (Oehler,
xoajrov

TCK<;

2, p.

542-3):

Tptalv utot? auTou; e

Nws.

..

pSvos StatpGv -6v jravta

Ancoratus, 114, 1-2 ed Holl

p. 141..

12

vano a

conflitto

vi

erano

i
giuramenti del paPoi venne il tempo pieno

infatti

dre, e le parti eran giuste.

vecchiezza e

della

una tremenda
120

125

faeendo

ftgli

con onori

chi,

ed

giuramenti incomincia-

ai

trasgressione

una contesa

rono fra loro

morl

padre

il

regali,

co-

manderebbe a tutti gli uoraini


e combatterono tra
loro Cronos
e Titano. Ma Rea, e Gaia, e Afrodite
amante di corone, e Demetra, ed Estia e Dione dalle
condussero ad un patto, avendo
belle chiome (i) li
;

radunato

tutti

uomini che

re consanguinei, e gli altri

e giudicasangue o di quei genitori


rono che Cronos regnasse su tutti, poiche era il piu

erano

di

vecchio e

quel

il

piu

nobile

nell'aspetto.

pose grandi giuramenti a Cronos,


di figli

iso stirpe

maschi,

fosse vecchio e

Rea

partoriva,

cevano a pezzi

regnare

per

compisse

Titani
tutti

il

Allora Titano im-

non
lui,

destino.

Ma

una

allevare

quando Cronos
Ogni qual volta

ponevano presso a lei e favive


figli maschi (2): lasciavano
si

femmine che fossero allevate presso


suo terzo
quando I'illustre Rea partorl

tutte
135

si

di

le

il

la

madre.

parto, ge-

ner6 per prima Era e poiche videro coi loro occhi che
il
neonato era femmina, quegli uomini feroci,
Titani,
;

se ne vennero via per conto loro.

ner6 un
140

figlio

maschio,

lo

essere allevato in Frigia,

Cretesi

(1)

(2)

(3)

avendo

da giuramento

(3).

E dopo che Rea

ge-

subito di nascosto ad
tre preso tre

Perci6 a

uomini

lui

posero

noti aggettivi omerici.

Un

II

legati

mand6

curioso raffronto e con Apoc. 12, 4 xa\ 6 Spaxwv


texetv "va orav tdxr
70

racconto,

{accennato

I'crrrjx

come

p. es. in

si vede, e alquanto diverse da quello corrente


Virg. Georg. IV, 150) nel quale i Cureti coi loro

canti e battere di istrumenti musicali coprono le grida del

bambino.

13 --

nome Dia,
stessso

Rea

illustre fra le

passare presso
del

di

modo, sped!

vofta poi

frawportato (i). Cos!, alia


nascosto Posidone. Per la terza

era stato

percfrie

Dodona

(2),

donne gener6 Plutone, nel


onde scorrono le umide vie

flume Europe, e 1'acqua scorre verso


Peneo, e lo dhiarnano

col

sterile

Stigio.

Titani udirono -che vi -erano dei

aveva genera1:o Cronos e


i

riuni

suoi sessanta

sua consorte Rea,


Ceppi.

fecero

una

li

terribile

'del

in

che

Titano

Cronos ^

lacci

custodl

11

la

m>

in

Cronos, e

del potente

figti

mortali
di

(3). [Infatti

155

ai

Titani.

tutte le ge-

Cronos perirono. E dopo, nel

di

tempo, sollevb

questo fu per

'guerra].

Dio mando sventura

nerazioni dei Titani e

corso

sua consorte Rea,

mise

145

guerra e battaglia; e questo fu 1'inizio

inizio

primo

il

aliora

qua'ndo

-segreto,

nascose nefla terra e

lo udirono

a'llora

della 'guerra per tutti

mortali

la

figli -e

in

figli,

mare, in-

il

Ma

il

regno d'Egitto, poi dei Per-

siani, dei IWedi e degli Eliiopi, e delP Assira Babilonia, poi ieo
;

dei Macedoni, di

nuovo

d'Egitto, quindi di

Roma

(4).

'on Sis^i^cpS /]. Geiffcken faquesta.etimologia stoica, Cornut, 2.


autov yiverat xa\ crw^erai Travra. Ne!la lettera di Atistea, 16^
;
citata nell introduzione, entra un rnteressante motive apologetics
1

(1)

on

ot

giudaico:

gli

cose, che

anche

ZTJVQC

xa\

A .a!

Ebrei,
i

si

dice, ven'erano

Gentili adorano

il

Dio che

vigila

tutte le

chiamandolo diversamente, eioe

ed a questo e attribulta tutta

1'

opera della creazione

e conservazione dell' Universe, nonche la signoria di esso (xuptEUEiv)^

come appunto

al Signore.
Sede, co -rie e noto, di un famoso oracolo di Giove.
"(3) Theoph. ad Autol. 'II, 31 (ed. cit. p. 150 B) "Aurr, ap^yj Iyvs-o TCowry] TOU ylvsa^at TCO'XE^OUS Isl ryf; ^rtf
ma riferendosi alte

(2)

guerre di quattro re Assiri contro Cinque re discendenti da Cham.


-(4) Per la data ecc. dei vari tratti che-seguono, si veda I'lntrod..

14 -,

comand6

Dio mise

me prima
uomini
si
degli

Ed

cose che saranno.

le

mente questo, quanti regni

in

raduneranno

(i).

Prima regnera

casa di Salomone

la

Fenicia e dell'Asia nonche di altre


ITO

pose nel petto

si

profetizzare su tutta la terra e di porre

di

neH'animo dei Re
165

gran'Dio mi

allora la parola del

e mi

Panfili e dei Persian! e dei Frigi,

invasori della

(2),

isole,

e la razza dei

dei Cari e dei Misii,

e quella dei Lidii pieni d'oro.

Ma

dopo

come una
Dio
175

il

Greci arroganti ed impuri; regnera un'alMacedonia, grande e mutevole, che verranno


i

(3)

tra razza di

nube

terribile

del cielo

li

di

guerra per

svellera fin dalla radice.

dominio bianco e dalle molte teste

mortali.

Ma

il

Ma

dopo vi sara
un impero dal

(4) di

occidentale, che dominera sopra molta terra e fara

mare

tremare

(5) molti, e piu tardi incutera spavento a tutti i


molto oro ed argento rapira da molte citta (6} ma
nell'inclita terra vi saranno di nuovo degli ori ed anche

re
iso

297-299; cfr. 490 s; 698 s.


Wilamowitz, Geff -ken, e Lanchester e Bate nelle loro traduzioni modificano il testo dato dai Mss. $otvixrj T' 'Aeir c Intp^Topas
n $oivix$ -% 'AgiTjs gjstprJTopss. L 'ultima correzione sola mi sembra
(1)

(2)

plausibile.

evidente

Salomone. Poi

Ebrei (Salomone)

che

si

qui

cerchi

di

la

glorificare

casa

di

seguente ordine dei vari imperi


vari popoli dell'Asia, confondendo insieme

cosi si

avrebbe

il

successivi imperi; e (v. 171) i Greci; indi


(3) Dopo del v. 171 una lacuna?

Roma

(v. 175).

xai noXuxpavos,
(4) paaiXrjiBos I'aaETat ap'/^j XSUXTJ
(5)

aaXsuoEi

(6) Cfr.
Srcavia:.,

TOU

Ixei.

tt7t'a/.pOU

cfr.

Ecclus, 28, 14

Mace., 8,

xoi

2.4

Sap. 4,
5<ja

19

Atti 17,

Inotrjaav

(i

13

TOU xaraxpar^aat TWV p-eTaXXtov TOU apYuptou xat


xa\ xa-Expa-vjaav
T7]S

y^?,

X.

T. X.

TWV (3aatX4wv

Ebr. 12,

Romani)

iv

28

;/;'->pa

i ou

ypuaiou

TCOV ETieXSovrtov E7t'auTou$

T- 15

E tormenteranno

degli argenti e ornamenti.

uomini.

gli

Ma

quegli uomini faranno una grande caduta, quando


daranno inizio alParroganza ingiusta. Allora sara in co-

una necessita di (commettere) impurita; Puomo avra


commercio con Puomo e alleveranno dei ragazzi sotto
storo

ias

vergognosi (i) e in quei giorni vi sara tra gli uomini una grande tribolazione, e scuotera e sgretolera ogni
cosa e tutto riempira di malanni mediante la rapacita

tetti

conducente vita vergognosa (2), e la ricchezza male acquistata, in molte terre, ma specialmente in Macedonia. L'odio
si

fmo al settimo regno


che sara discendente dai Greci.

destera e vi sara in.essi ogni frode

che regnera un

190

re d'Egitto,

nuovo

allora sara saldo di

popolo del

il

quali saranno guide di vita per


perche a me Dio pose in mente

tutti

gran Dio,

mortali

(3).

Ma

195

qual male accadra prima, e in seguito, e da ultimo, a tutti gli uomini,


e quale sara Porigine di tutto questo ?
di dire

Dapprima Dio mandera sventura

(4) ai

Titani;

do-

f) Si cfr. Atenagora, 34, o\ y^P ayopav aT^aavTes jcopvsia-, xal


xaTaywyas a^ia^ou? TCETCOOJ^VOI TO?; voi$ Tcaor,?' ata^pa? ^ovr xat
v
[xrjSI TWV apalvcov 9tS6{JLSVOi, apgevsc
apcsvi Ta Sstva y.aTepY^6[AVOt
(

t c,

(cfr.

Rom,

I,

21

ccr.

ev

ape

T^V

aa^^oaiivvjv xarspy.) e Giust.

Apol. 27 (Good. p. 44) Taziano, Oratio 28 (Good. p. 294) Clem.


Aless. Paed. Ill, 4, 26. A queste referenze date dal Geffcken si
puo aggiungere, p. es. Ep. Barn. XIX, (4) ou TraiSooSoprjaeis (=Di-

dache,

I!)

e X, 4

ov>

u.^

^4v7j

7iai8op.&6pos

Totoutoi;. Sul valore storico di questo passo

tenga conto dei precetti


ou

xoi(J.T]5rj(jri

XOITTJV

biblici

(Lev. 18,

zz ,

yuv^ixoc pSDarf^a yap

aioxp6?ios Or. Sibyll.


(3) Cfr. Isa. 55, 4 ss.

(2)

Ill,

si

ouSI

ofioiw^trr)

veda

LXX,

Introd.

rots

si

xa\ p.era apasvo?

IOTT'IV).

189.

(4) utoi? yap xpaTspoto Btxa? Tiaouat Kpovoto


per ulof yap xpar. xpov. tia. Sixa?. dei Mss.

emendazione

di

Badt

16
200

vranno
a

infatti

pagare

11

potente Cronos (i),


Cronos e la loro

del

fio ai figli

cagione del fatto cite quelli legarono

amorevole madre.

In seguito I Greci avranno tirannidi


e re Insolenti, superbi ed impuri, dagli amori furtivi, e
malvagi in tutto; e per gli uomini non vi sara piu ri-

aosposo dalla guerra. I Frigi terribili {2} periranno tuttl esventura sara su Troia in quel giorno. Poi verra sda~
Persiani ed Assiri, ed a tutto 1'Egitto, e alia Libia.

ai

gura

ed ai Carl ed ai Pamfili una grande


da
mettere
in comune (3)
e a tuttl
mortali..
sGtagura
;
Ma perche enumerare qiaeste cose ad una ad una?
210
eo> agli Etiopi;

Ma

uomini

agli

le

q'uando

prime cose avran

seconde.

le

cosi

luogo, sciagura verra agli uomini

fine,

sovrasteranno=

dichiarerb

io
pii,

in

primo'

che abitano

intorno-

gran tempio di Salomone -e sano discendenti di uomto


Cos! anche di questi io dichiarer6 la stirpe, e le

al

215 giusti.

generazioni dei padri e la terra di tutti, ogni cosa con


arte, o mortale dai van inganni, o astuto.

V'& una
viene

uomini

degli

(1) aYipco^ot, cfr.

p.

i'l

(2) fxTiaY^cn

170

XX,

II.

,piu

389;-

1715

da cut

dei Caldei (4),


giusti ai

quali stanno

senso cattivo, Archil. 154 e

uTwspcpiaXoi xai avayvoi c. v.

25;

Ur

citta sulla terra,

la razza

III

Mace.

i,.

xXs^'iYap-ot.

XXI, 542;

di AchilleJI, 146;

XVIH,.

ecc.
.xax^iv

[x5-axiv^vat'Mss.
Geffcken.

(3)

Ian

(4)

KO\IC,

8s Iv

TW
Tjs

^ept

xara ^5ovo

Oup XaXSa'iwv

Eusebio, Praep. Ev., IX, 17,

Iot;8aia>v

T%

'Aaaupia?

Ba^uXovia; Ka^aptv?],
vrjV

ea

Cfr.

">F).

a^opov per. Herwerden

XaX8atwv

TJV

TCO/IV)

xaxov

(ouy^aXBoto,
1-3.

Ssxarr) 8s Y SV ?)

riva? X&Yt-v uoX'.v Ouplrjv '(elvat 81


Iv TptaxatBexarr)

Alexandra aggiunge percio

Ka{j.apiva.

_.

sempre a cuore volonta


infatti non si curano ne

17

bene e opere buone.

di

Essi 220

del corso circolare del sole (i),

ne della profondita azzurrina del mare oceano, ne del


non
segni degli starnuti, ne degli uccelli degli auguri,
di

non

indovini,

farmachi, non d' incantatori, non del

dei discorsi insensati dei ventriloqui,

trucchi

gano

di

predizioni dei Caldei, ne

le

sono

corso degli astri;

il

si

occupano

ne

di studiare

queste cose

tutti inganni

(2),

che uomini insensati ricercano ogni giorno, non esercitando le loro menti in alcun lavoro utile. Ed insegnarono gli inganni ad uomini miserabili, onde vengono agli
uomini molte sventure sopra"

la terra,

smarrito le vie buone e le opere giuste.

a cuore

(1)

la giustizia e

Cfr. Lev. 19,

supESTjcrETai Iv
COJJ.EVOS,

<TOI

31

la virtu (3),

20,

27;

Num.

22^

strolo-

230

a causa dell'aver

Ma

quelli

hanno

non per amore

23,

Deut. 18,

del

10

oux

[iavTu6p.7]vo<; fj-avmav. xX7]8ovc6p.Evos xcu olcovi"

yapfiaxots IrtasiStov ETraotBriv, IvYacrTptjjLu^o? xa\ rspazooxonos...

Enoch, 10, 4 incanti e stregonerie diaboliche; Filone AL De


Migrat Abrah. ed. Cohn-Wendland, II, p 305. II Geffcken richia-

ma

-.

anche

versi presso Mich.

(P. G.- 122, 1128 B.)


(e cfr.

che la

Psello, Exposit Oracc. Chaldaicc.


che gia Opsopeo aveva nptato simili ai nostri

anche Krcll, De Oraculis Chaldaicis, p. 64, sq.) Si cfr. anDidache III, 4^ p/J) yivou oltovoaxoTcos, IjJEiBTj 65/jYEt sit; Trjv

sl8o)XoXaTpstay, prfil STraoiBo?,


(2) Lactant.

Div. Inst.

^Si

fx^ol TiEptxa^aipuv...

{Aa/5rip.ai:ix6(;,

Eorum

8 : quos ideo Trismegistus ayY^ou? novepou? appellat) inventa sunt astrologia et


haruspicina et auguratio et ipsa quae dicuntur oraculajet necromantia
II,

16.^:

(... 15,

magica et quidquid praeterea malorum exercent homines vel


palam vel occulte quae omnia per se falsa sunt, ut Sibylla Erythraea
testatur-. snli TcXdcva navra raB'iariv
(vv. 228-229).
et ars

.-

(3)

II

Geffcken raffronta

nell'Apolog.

di

Aristide,

passi, segnatamente

q'ui

15.

1'

Si

enumerazione

delle virtu cristiane

potrebbero addurre

dall' epistolario

paolino;

ma

si

infiniti

altri

direbbe che

il

235

guadagno, che genera sventure in numero infinite agli


uomini, guerra e fame senza fine (i). Questi hanno
misure giuste sui
fur-ti

piono

ne

meno
corre

245

ne

vicino,
di

nelle

com-

ne

(2),

ne rapiscono cacciandole
buoi o di pecore o di capre;

di

prende le pietre di confine della terra


1'uomo molto ricco affligge quello da

non tormenta

lui,

citta

fra loro,

mandre

vicino

il

del

campi e

la notte

innanzi a se
240

18

venendo

vedove

le

ma

(3)

le

con farina vino e

loro in aiuto

soc-

olio (4);

sempre il prosperoso tra il popolo manda a quelli che


non hanno nulla, anzi sono in istrettezze (5), una parte
del

la parola

compiendo

raccolto,

gran Dio, 1'inno

del

Sibillista qui abbia voluto considerare solo quelle virtu

che rendono

rapporti sociali, non quelle che


riguardano piu direttamente la salvezza. I parallel! sono con passi
-biblici, che cerchero di rilevare, per quanto possibile.

piu

facili e

Test. XII Patr.

(1)

eanv

TOJV xaxiov
^-rfe

improntano a

cordialita

Giuda, 19,

coiXapyupia,

$\

Lev. 19,

(2)

aoi (A,

B2

passo e a sua volta


per es. in Erma.

35

Deut. 25,

15

Tim.

6pY<Vev

JIICTSUS: questo

siderazioni affini,

s.;

TIVE?

r\c,

il

6, i0 p''a

fondamento

Ezek 45,

10

guai a quelli che fanno misure ingannevoli e false.


ov>8 Y X/i? a s ^Xlpsi p.5XXov
(3) II verso non corre
:

;i.

8'auTaTai

J3.

(Meinecke). Si

1'elenco dei reati, Ezech. 18,


50, 5 e 51,
(4)
12, 17

Or.

Comunissimo,

14, 23

18, 4

^.

TI? y.

cfr.

5.9

molte con-

di

aTaS^tov aXTj^ivbv xal Sixaiov latai

xal [xeTpov aX. x. Six. la. ooi);

Bisogna leggere ouSe

yap

aweTCXav^

^SXXov 3s
Ger. 7, 6

Mai.

p.
;

Enoch

99,

12

8'au-rs

oppure ou

Zacc. 7,

3, 5 . Inoltre

per tutto
i0
(vedove) 2 Enoch,
;

Sibyll. II, 76.


in

28,

quest'ordine
51

(cnTov oivov

p. es.

D^ut.

e'Xatov);

7,

i3

Ps. 4, 8

n,

14

Gioele,

19, ecc.
(5) Tcsvixpo^evotai.

v. 238.

Or.

Sibyll.

Ill,

245 come

VUXTOX" onias

al

della

comune

Ma

Celeste

II

legge.

19

fece una terra

per tutti

infatti

(i).

camminera per

lascera 1'Egitto e

quando

la

sua

di fuoco, e nella

le Guide
tempo marciando nella colonna
colonna della nuvola (3) quando 1' aurora

abbia guidato

giorno

via

[retta] (2)

il

mandate da Dio,
il

popolo dalle dodici tribu sotto


di

notte

su

(4),

questi Egli stabilira per

un grand' uomo, Mose,

<:ondottiere

avendolo trovato

presso

la

250

cui

una donna regale


accolse

si

palude d'Egitto

presso di se, e avendolo allevato chiam6

figlio (5).

Ma

(1) II Geffcken, citando anche lo Zeller, chiama questo principio


e pone a confronto un passo di Plutarco Aless.
stoico - ebraico

virt.

6,

e Filone, Vita

stoico

cosmopolitismo

<juanto tutti creati dal

sembianza d'Un

Mos.

28 (ed Cohn. - Wendland, vo-

A me sembra

lume IV pp. 156-157).

che sia diverse

che

quello

medesimo Padre

celeste,

d'un solo riscatto

solo, Figli tutti

concetto del

il

uomini sono ugua'i,

gli

tutti
.

Con

in

fatti
il

co-

munismo
di questo verso si confr. piuttosto (anche per vedere
come a conclusion! apparentemente le stesse si possa giungere per
vie diverse) il fr. di Epifane in Clem. Aless. Strom. 3, 2, 6-7
(ed. Stahlin Vol. 2
degli Strom, p. 198); v. anche E. Buonaiuti,

Frammenti Gnostici. Roma, 1922, p. 76 s;. e S. Ambrogio, Expositio


Ps. CXVIII, 8, 22, citato (ma inesattamente) dal Bate cum praesertim dominus deus noster terram hanc possessionem omnium
:

hominum
(C.

communem

voluerit esse

S. E. L. 62, p.

et fructus

omnium

ministrare.

163).

(2) a-rapnov oBeuaet. L'uscita dall' Egitto

ha anche un

significato

morale-religioso.
(3) I raffronti biblici

<Neem.) 19,
(4) TiSv
(5)

i2

Tjtb? ^[J-ap

sono

(LXX)

oSsoaet

facili
14

Eso. 13,

104,

Mss. Edd,

39

21 sq.

Sap. 18,

OT-AV rjwi;

^ap

ecc.

II

Esdr.

8.

68oj<j^

Geifcken.

Ita^YaYsv auto TO TsaiBtov TCP ^5 TTJV 5uyTipa t&apato,


ta uio . Ejcwvo^aasv os TJ
ovo^a aurou Miouarjv. Filone,

Eso. 2,

xa\ IYSV^]]

Vita Mos.'

;^Ps. 77

I,

io

(ed.

Cohn-Wendlaud, IV,

p.

123).

20
255

quando

venne, conducendo

egli

popolo che Dio aveva

il

condotto fuori d'Egitto, al monte Sinai (i), Dio dal cielo


diede la legge, avendo scritto su due tavole tutta la

impose di metterla
disubbidisse, avrebbe pagato il

giustizia e

260

mortali

A
265

alia

(2).

la terra

soli

questi

le

si

feconda da

misure

dunque, lasciando
destine che

presso

tu

il

lasci

Ma

E tu

flagello.

poiche e
Sarai condotto

bellissimo tempio, fuggi-;


la terra

Assiri e vedrai

gli

cento per
anch'essi

il

frutto,

Dio

di

compivano
(3).
avranno sventure e non sfuggiranno al
uno,

e se qualcuno

legge o per mani


sarebbe
uomini,
perito in tutta

o, sf uggendo agli

giustizia...

in pratica
fio

santa

(4).

tuoi figlioletti ancora infanti

ostili ed ogni risorsa


e ricchezza sara perduta; tutta la terra e tutto il mare
(sara) pieno di te (5) ed ognuno irritate (6) per i tuoi

e le vergini servire presso uomini


270

costumi.
altare ed

tutta la tua terra sara abbandonata

tempio del gran Dio e

il

(1)

Eso. 19,

(2)

Una

le

salda

il

grandi costruzioni,.

2 s.

lacuna, in cui sono stati interpolati,

come vv. 261-2

vv. 247 e 585.


(3)

il

di

Herwerden, TeXI^ovTo?. Le

frutto verace
(4)

7i8ov

1'Eth. in 26,

riosa; cfr.
(5)

8s

cf.

i,

Enoch. 26,

(6)

v. Charles, op. cit); 89,

Dan. (Ebr.; Theod.) n,


UE^EV TtX^prj?

15,

Dio

16

una

40
41

differenze tra

> forse

?)

il

terra piacente e glo-

citatissimo e quasi proverbiale.- K&-

xal Tcaaa

5aXaoaa

- e

non

nel quale

Si

Test.

cfr.

L .^

SPOGO^^WV

Ps. 94,

i0

. ..

Gr. e

45 .

piu se sia maggiore lo sconforto o la fierezza.


Patr.: Levi,

accettare

di

d!

Eth. e Gr.

27,

JcX^pr)? SsvBpcov (per le

La Dispersione; verso

Y~a

meno

misure

v. 621.

ayvov. cfr.

suXcrpj^svr) xat ^raaa

aa

TsXeSovro (forse gnomico) jjirpa Ssou.

1'emendazione

;.Ezech. 36,

31

Re

i, SL

ecc.

SI

S3

XIL,

21

mente

tutto cadra a terra, poiche non ponesti

Dio immortale

di

legge

ma

(i),

tratto in

culto a idoli vergognosi,

santa

alia

inganno

non temendo

275

hai

il

genitore immortale degli dei e di tutti gli uomini (2), non


volesti rendergli omaggio e onorasti le immagini di morprestato

tali.

Onde

per sette decine d' anni (3) la tua terra frutti-

fera sara tutta desolata, e cosi

le

2so

meraviglie del

Tempio.
bene e una grandissima
di te Dio immortale (4).
gloria, come si & impegnato verso
Ma tu rimani ben saldo, avendo fede nelle sante leggi

Ma

ti,

aspetta un risultato

del gran

Dio fmch

(1) Cfr.

Geremia;

alzi

egli

inocchio affranto.

allora

5, i9

di

su

alia luce,

dritto,

il

tuo

Dio celeste mandera un Re

sss

(5)

ecc.

S &v TCKVTWV r'avSpw/ttov. Alexandre corverso 604. Rzach ricorre ad un Framm. di Seno-

(2) aSavarov Y VST ^P a

resse in base al

fane ;. I, I st? 3ebs ?v TE Seotai xai avrptijtoiai pi-yiaTOi;. La frase


non era troppo scorretta del resto, in bocca di un apologista che si
tivolgeva a Gentili, dopo aver dimostrato che loro presunti dei non
i

^rano che creature mortali.


(3) Ger. 25, 12 .
(4) ap-ppoto? correzione di Alexandre per seal ^OOTO; dei Mss.
messianica
(5)"V. Introduz. La base della rappresentazione
di Giro e data da Isa. 45 A ; e 44
Nel Libro di Adamo ed Eva

IV, 10-11 Giro e .


Babylon, took to wife a

^(Malan,

over

cit.)

a Persian King

woman

who

reigned

Meshar, sister of
Zerubbabel, elder among the children of Israel and he made her
queen after the manner of the queens of Persia. And when she
became queen, she found favor with the King, and asked" him to
called

show mercy

to the children

of

Israel,

and to send them back to

the city of Jerusalem.* (cfr. Ester.) Giro cosi fa ordina di radunare


"tutti gli Ebrei ed incarica Zerubbabel di ricondurli. Allora
Dio gli
:

apparve
hai fatto

in

una visione durante

questo, tu

mome, Messianico,

ti

il

sonno e disse a

chiamato Giro

lui

Poiche tu

Messjanico; e questo
sara dato, perche tu hai rimandato gli strasarai

il

22

che giudichera ogni uomo nel sangue e nel fulgore dei


fuoco (i). Vi & una tribu regia la cui discendenza nort

vena mai meno


290

e questa con

e cominciera ad

tutti

Re

innalzare

1'

andare del tempi regnera

nuovo tempio

il

come

dei Persian! porteranno

Dio

di

alleati

(2).

oro e

bronzo e argento molto lavorato (3). Dio stesso infatti


dara un santo sogno di notte. E allora il tempio sara di

nuovo com' era prima.

Non appena

295

me

1'

animo fece

arrestare

1'

inno ispi-

da Dio, e pregai il grande genitore di farmi riposare da questa costrizione ecco di nuovo la parola del
rato

gran Dio mi

si

pose

profetizzare su tutta la
300 le

cose che saranno

mente

di dire

(4).

e un grido

gli

ha

distrutto

gran tempio.

il

loro

citta

il

e perche tu

hai dato

ordini

di

(Cfr. Zacc. 6 e 4,

9 e

corona, in origine, non

Giosue

figlio di

le quistioni

critiche

il

sommo

sul vs.

deve essere stata collocata

Jehosaduk,

sacerdote

che Ze-

dice

figli d'

(1)

Cfr. Isa. 66,

Giuda: Gen. 49,

16

Ezech. 38,
8

bensi

Esdra, 47, 55 (LXX); 3, s ss.


vv. 1-7 e v. Introd.
(4) Cfr. Apoc. 10, u
(5) Cfr. Isa. 13 e 47.
(3) Isa. 60, 10

la

di

su quel!o=

22 .

Testam. XII Patr, Giuda,

Israele.

dove

sul capo

di Zerubbabel).

(2)

un

per la ricostru-

Gerusalemme. Nello stesso capitolo, si


rubbabel si stabill in Gerusalemme come re sopra i
zione

(5),

si spandera su tutta la terra di peccaguerra distruggera tutta la terra abiflagello del gran Dio, conduttore di

di

tata da uomini:

nieri alia

te,. Babilonia, o razza degli uomini Assiri

tremendo frastuono
305 tori,

precordi

quanti gravi dolori T Immortale ha pensato

contro Babilonia, poiche

Guai a

mi comand6 dl
terra e di porre in animo ai re
Ed a me Dio dapprima mise in

nei

i, 6 .

23
inni (i). Aerea verra

su

o Babilonia, dall'alto [ma

te,

abbattera dal Cielo, dai Santi, sopra di te] ed ai figli


della collera (2) la distruzione eterna e sarai, qual fosti

si

come

pf ima di essere,
sarai

stessa di

ancora grida

Un

all'

che avresti sperato non

sione e morte e

dei fiumi

(1) K~krflr\

passera per

fame

generazione dei re
Guai a te, terra

tue

alle

te,

(5),

sis

disper-

nella settima

sentire

e di

Gog

Etiopia

Magog che

nel

sei

spargimento

quale

(8)

di

3-20

^EyaXoio Ssou r^r^opric

della Sibilla; des

upwv. L'appellativo di 'Apollo


come un modo per riaffermare 1' ispirazione

Lenkers [meiner] Lieder, Blass; the inspirer of

strains, Lanchester.

(2)

di

sopraggiungesse

e allora avrai riposo.

di

dell'

ti

tuo mezzo

il

fara

si

(6)

(7),

e qui.attribuito a Dio,

my

allora 310

alto cielo (4).

Che una spada

mezzo

esistita (3).

gran colpo, o Egitto, verra sopra

case, terribile,

mai.

non mai

se

sangue, come prima ne versasti tu


uomini buoni e di uomini giusti, il cui sangue
di

riempita

Suaou

Geffcken raffronta Efes.

Texvoic.

pero un ebraismo molto comune;

rix.vov.

v. la

Concordanza

ai

LXX

(3)

Apoc. Baruch. 31,

(4)

Cfr. Gen. 4,

Mace.

10

II

Hatch

-rlxva

con

ulog

opy^?-

che con

Redpath.

8, 3
Apoc. 16,
O-T. in greek,

(5) Cfr. Ezech. 14, 17 . (Latt.

19

5, 3

piu

v. Swete, Introduction to the

gladius orbem).
(6) Cfr. Isa. 51,

di

forse

Ger.

Div. Inst. VII

5, 12

14, i2

21,

p.

Ps. 78,

(E^sots

372.
turn peragrabit

15,

24, 10 ecc; Ezech.

14, 2i .
(7) Cfr. vv.
(8)

192 e 608.

Magog: Gen.

10, 2 ;

Cron.

i,

il

secondo

figlio di lafet

come

popolo, designa il complesso delle popolazioni barbariche poste


all'estremo Nord,-e N-Est del mondo allora conosciuto. Giuseppe

Flavio (Antt.

I,

VI,

ed Niese vol.

p. 29)

3
Mc^oyr)? 31 TOU$ a^

_
sangue accoglierai e

24

sarai

chiamata

abbondante

del giudizio e la tua terra

nero sangue.
Guai a te, Libia

il

al

guai

mare

uomini casa

tra gli
di

rugiada berra

e alia terra (i).

figlie

Occidente, a quale amaro giorno verrete; voi verrete ad essere perseguitate da un'aspra guerra, terribile
e dura; vi sara ancora un terribile giudizio e per neces-

dell'
325

sita

correrete a distruzione perche avete gettato

tutte

MaY<i>Ya? 6vo^.aa5ivTa$ t&xtaEV, Txi^ac 81 uTi'aurSv Tipoaayopsue un paese, in 39, 6 e


la terra di Magog
In Ezech. 38, 2

s.

un popolo,

cui condottiero e

il

Gog.

In Giubilei 18,

25

9, 8 ,

sono

a Settentrione. Nella Cronaca di ferahmeel, all' identificazione con gli Sciti e unita la leggenda araba del murp costruito da

collocati

Alessandro

per contenerli, fmche non

Magno

dei tempi;

da

essi

provennero

riappaiano alia fine

Guti, Pirati,

Nordmani, Bau-

Langobardi, Saqsonei, Gasqonei


(31, 4 ) su Gog e Magog
nell'escatologia, [Nu. 24, 7 (LXX); i Enoch, 56, 5-8 (cfr. Charles);
2 Baruch, 70,7-10; Apoc. 20, 8 (la finale insurrezione dei poteri
mondani e pagani contro il Regno dell' Eletto)] si vedano le opere

veri,

gia menzionate, a proposito di Beliar; \ comraenti all'Apocalisse:


nei grandi comments citati; del Bousset, pure cit. ; e dello Swete,

The Apocalypse of st. T6hn\


cit.

quello recentissimo del Charles, pure

gli articoli

Antichrist, Apocalypse, Eschatology, e Scythians


in Enc, Bibl.; Magog in Hastings Diet, of the Bible ; Gog e
;

Magog

in few. Enc. ; per la letteratura rabbinica, quest'ultimo, e


Volz, fiidische Eschatologie von Daniel bis Akiba, Tubingen-Leipzig,

1903, pag. 176.


L' identificazione di

trove

(si cfr.

in Isa.

18,

Cfr. Sof. 3,
xat
cfr.

Gog

anche vv. 505,


:

i0

Magog con

ss. e

V, 504);

ouol
(i

non appare al1'innominato paese

1'Etiopia

ma si

cfr.

ETtlxstva TioTajxw
y?]? /cXottov 7iTE ouY S
fiumi dell' Etiopia) ; Ezech. 30, 5 IKpaat xa\
4

AuSo\ xa\ Ai^u:5 38,


anche vv. 323, ss.
;

(i) at oil 3d 5aXaff(ja TS xai

Hdpaai xa\
y^

cfr.

Ai5t07:?, xai Ai^u$. Si

Apoc.

12, i2 ouoct rrjv yvjv xa\

25
in pezzi (i) la grande dimora dell' Immortale e con denti
di ferro 1'avete spaventosamente maciullata. Perci6 tu

vedrai la tua terra piena di morti, per la guerra e per


fame e per paste, e da nemici

330

tutta 1'ira di Dio, per

dal cuore barbaro; la tua terra, desolata, e le citta, de;serto. (2)

una

In occidente splendera

ranno chiomata (cometa) segno

fame

che chiame-

stella,

uomini

agli

spada, di

di

e di peste (3) di rovina di condottieri e di suomini

335

grandi ed illustri.
E ancora vi saranno segni grandissimi tra glf uomini
lascera la palude Meotide
il Tanai dai gorghi profondi
e lungo il letto profondo sara il solco di un campo frut:

e la molteplice corrente occupera 1'istmo. Aper-340


ture e baratri immensi; molte citta con i loro abitanti

tifero,

cadranno, in Asia Jassos, Kebren,


Efeso, Nicea,
tine

[?

Arados?

Gaza

(4)]

SieSTjX^aa^s

(1)

Pandonia,

Colofone,

Antiochia, Tanagra, Sinope, Smirne, Mi-

cfr.

Od.

felicissima, Jerapoli, Astipalea, 345

14,

37 BiESrjX^aavTo

entrambi

in

fine

di verso.
(2)

51,

jt6Xy,c?

I'prjjta

Gomperz

(3)

Nei

18, 8 .
:

t'p.

rcoXrjoc

Mss.

cfr.

Isa.

35, 2

Revelation, Int. Grit.

il, 16

per

Ezech. 36,3.
pojxcpa'ia; Xi[i.ou Savaroio

52, 9

LXX

rs.

<jrff/.a:

cfr.

Comm, Edimburgh,

Charles,

1920,

I,

The book

402, n.

5.

of

Apocv

Savatos e non XotfAos rende

Ix pojj-yata?

r.al

Ix Xijxou xai ix
.

cfr. Ezech.
peste
^avatw, parallelo piu imme-

diate che non 14, 2t (po^y. XIJJL. x\ 5rjpia Tiovspa xal ^avarov, segnalato
OTI TO a7][ietov TOU ^sou i*\ oix.aiou?
dal Geffcken. Ps. Sal. XV, 8
:

stg ocoTvip(av

X"[i6? xa\ pofxya'.a xat

(4) Parecchi di questi

nomi

^avaTos a?u"j Stxatcov p.axpav.


sono incerti cosl per Ilav-

di citta

'

Alexandre propone MuvSoviYj, e Geffcken Axpov'u] per TavotY^w


Alexandre e Meinecke Suaypa (v. 346: KiSa^pa); qui F Mss. hanno
jAapo; fam. $ e p.apoiijvr) W: Alexandre congettura Mup'.vri; Wila-

oovtt)

mowitz "ApaSo?.

26

ma

dell'Europa la ricca Ciagra [? Tanagra?] la regale


Merope, Antigone, Magnesia la tutta divina Micene.
Sappi che allora la razza f unesta d' Egitto sara yicina a

perdizione e allora

Tan no
BSD

per

Alessandrini

gli

sara

Quante

ricchezze (i)

Roma ha

ricevuto dalla tributaria

Asia, tre volte tante 1'Asia ne ricevera da

scontare

il

fio

dei maltrattamenti fattile

dall'Asia diverranno servitori nella

venti volte tanti


55 in

Asia, e

O
che

figlia
ti

sei

Itaii

Roma,

si

fara

e quanti uomini

residenza

in miseria lavoreranno

ognuno sara debitore per decine

degli

Itali

per salario
di

migliaia.

molle e piena d'oro della Latina Roma (2),


tanto spesso ubbriacata in nozze con molti

pretendenti, (3) tu sarai

data

senza onore, e spesso a te


seo

migliore

trascorso.

in

isposa

come schiava

padrona tagliera la lussureggiante capigliatura, o pronunciando la sua giustizia


dal cielo ti gettera sulla terra e dalla terra di nuovo ti

(1) Lattanzio,

dopo

menzione

la

Div. Inst. VII 15,


(C. S. E. L. 19, p. 632)
cuius
della spada, che trascorrera per il mondo
:

causa, quod Romanum nomen,


horret animus dicere, sed dicam, quia futu-

haec

vastitatis et confusionis

quo nunc

la

regitur orbis

erit

rum

est-tolletur e terra et imperium in Asiara revertetur ac rursus


oriens dominabitur atque occidens serviefc. Cfr. Baruch. IV, 30 ss
BetXaixi al 7:6X51? alg IBouXsuaav TCC tixva aou,
.9-apaEi 'lEpouaaXrjjj. . .

:.

Ss-.Xaia

T)

SE^afxivvj

xai Eu^pavS-*]

ix*-

TOU$ uiou; aou. "Qa^sp yap ^apr]


Tio 7rTwjxa~i

IpTjpa. Cfr. Gioele, 3, 6 . 8 .


(2) Si capisce che e Roma stessa

ma non

bisogno di modificare
come Geffcken. Cfr. Isa. 47,
c'e

ITCI

aou, 007015 XuTis^iQcre'uat

il

cf r. v.

324

Trf
ITCI

arf 7CTc6ast
rrf

Su-ftx-repsi;

genitivo Tc>p)(; dei Mss. in

Tiap^ivo? ^uyaTyi
XaXSaitov, OTI OUX&TI TupoaTE^^arj xXrj^^vat anaXr) xa\ tp
l8 > 3(3) Cfr. Apoc. 17, z
>

sollevera

una

al

poiche

cielo,

27

uomini

gli

immersi

sono

in

vita volgare ed ingiusta.

E Samo

sara sabbia, Delo

Roma una

invisibile,

via

presagi saranno compiuti. Ma di


(un fiume)(i):
Smirne distrutta non una parola. Vi sara un vendicatore
tutti

ma

per

Una

cattivi consigli e per la

pace serena

si

malvagita dei

SS5.

duci... (2)

avviera alia terra d'Asia; TEuropa

sara allora beata, 1'aria fruttifera, per molti anni salubre

senza gelo e senza grandine, portante ogni cosa, uccelli


e fiere serpenti della terra (3).
beatissimo 1'uomo che

sara in quel

abitante

tempo

(4)

<delle isole)

[e la

donna; come

il

dei

beati]:

giustizia (5) e

ogni

sio-

favoleggiato

rettitudine dal cielo stellato scendera sugli uomini e con

esse la saggia concordia, la cosa fra tutte piu giovevole 87*


agli uomini, e tenerezza, fiducia, amore da parte degli
stranieri e verso di loro;

ma

ingiustizia, biasimo, invidia

stoltezza, la poverta fuggira di fra gli uomini, e fug-

ira,

gira la necessita e la morte e le discordie funeste e le

gravi contese, ed

furti notturni

ed ogni male, in quei

gso

giorni.

(i)

giuochi di

Sajxoc ajj^o;, A^Xo;

parole:

Tertull. de pallio 2 (ed. Oehler,

i. p.

921):

aBrjXo?, 'Poop; &up.7j.

cum

inter insulas milla

iam Delos, harenae Samos, et Sibylla non mendax. Latt. Div.


Inst. VII 25, 7 At vero cum caput illud orbis occiderit et pup] esse
:

quod Sybillae fore aiunt


Dopo il v. 366 una lacuna.

coeperit,
.

(2)

(3) Cfr. Ps. Sal. 17,


vai?.

50

(4)

[j.ascapa>v

xev

S'T]

xevsr,a)aTos

coans w?

dv

al

cfr.

Or. Sibyll. IV. 91.

1.

Tat; Tjjjlpais Ixs?-

IV, 192.

oauov aypauXos

Geff cken suggerisce p-amolto corrotto ed ogni

difficile.

Pittura del secolo d'oro avvenire. Cfr. Esiodo,

197-201 (Geffcken).

aYpaiiXoi.-. II testo e

emendazione straordinariamente
(5)

.;

[x:-:aptot ol YSVO^XSVOI Iv

Questo verso e ripetuto

xapuv

Opp.

e giorni,.

28

Mala Macedonia
all'Europa
di

generera un grave flagello all' Asia (i);

Questa

proclamata

una

rinomanza fra

Verra anche

citta forte,

tutta la terra quanta ne

di

signora

razza di bastardi e di

anche Babilonia

costruira

sara perduta

sole,

un grandissimo soggetto

coprira di spighe

si

pena, della stirpe Cronide,

schiavi.
-386

per

mali

flagelli

degli

dei,

e,

vede

il

avendo

piu lontani posted.


alia felice

terra

d'Asia

un uomo

infe-

un mantq purpureo,
che
feroce, ingiusto, ardente;
prima 10(3) chiam6 in vita
e tutta 1'Asia avra un malo giogo, la terra
il fulmine;
dele (2), rivestito sopra le spalle di

390

fatta
di

terra molta strage. Ma Ade si prendera cura


come completamente sconosciuto; dalla stirpe di

umida

lui

395 quelli,

dei quail egli vuole

distrutta la
taglia

sua; mettendo

ia

distruggere

una

[egli]

stirpe,

sola

sara
cui

radice,

distruttore dei mortali (4), di fra dieci corni (5),

il

dopo generera un

altro ramoscello: ei tagliera

genitore della stirpe purpurea, ed


400 dei figli in

un

di

patto

egli

il

guerriero

stesso

Ares sara estinto

dai

figli

allora

re-

corno cresciuto dopol

il

gnera
Vi sara anche per

la Frigia fruttifera

un segno, qtiando

la razza

fatta

(1)

impura di Rea, onda(6) perenne sulla terra


fiorire da radici che non hanno mai sete, sia con

Sul carattere e la data di

questo passo e del seguente

si

veda 1'Introduz.
(2) a^iCTTo;: interpretato dai piu
(3)

come

se fosse per ajiuu-os,

aurov Mss; au-cou Geffcken.

(4) ptijav 'tav (cfr.

Od.

14.

435

ecc.)

81806?,

ijv

x.a\

xo^st [3po-

-oXotyos (epiteto di Ares).

Dan.

(5) Cfr.
(6)

Per

7, ,.

xu^a Lanchester ritiene necessario leggere xX%a, ramoscello*


;

vv. 402-404

cfr.

1.

I,

184-188.

29

una

tutte le radici distrutta in


scuotitor della terra

con

(i),

notte, nelia citta del

tutti

Dio

405-

suoi abitanti; la quale

per nome Dorylaion (2), nell'antica Frigia,


molto lamentabile ed oscura. Quel tempo sara per so-

chiamano

della terra e distruggera

non

principio

uomini

bene

di

le
si

mura.
di

Ma

segni saranno

nella guerra di ogni popolo, Eneadi,

abili

recessi

Avrai 'per signori

male.

indigeno (di Ilio) (3). Ma dopo


uomini che ti desiderano.
gli

sarai

ci6

410-

sangue

preda

de-

ho pieta di te (4) in Sparta una Erinni crescera


ed ottimo e sempre ricordato germoglio,

Ilio,

un

fracassera

della terra;

scuotitor

lo

prannome

bellissimo

quale lasciera una tempesta molta diffusa in Asia e in


Europa; a te specialmente cagionera gemiti e sofferenze
la fama non diventera antica tra i futuri.
e lamenti

il

415-

vi

falsario

un vecchio uomo

sara allora

anche quanto
sul

(1)

CTS-

(2)

AopuXaiov

nei

suoi

occhi la

avra una gran mente e un verso


pensiero, misehiato [?] -con due nomi (7)

luce tramontera

misurato

alia patria (5)

scrittore di falsita, 420

(6),

preda della lancia. Antico oracolo su Celene-

(v. 407: xaXaivTjs) trasferito poi a Dorileo (?

Wilamowitz).

Alvea8a? 818005 aut6^5ovos Mss. "IXov Kloucek, Wilamowitz


SoXtou? auTo^ova?, propone Lanchester.
:

(3)

(4)

Geffcken

cita:

Pausania X,

12, 2;

Lattanzio div. inst.

I,

presso i quali si trovano testimonianze delle


pretese di queste antiche Sibille, di essere state piu antiche di Omenv
e vittime di un plagio da parte di lui.

6,

ed

altri autori,

(5) AsuSoTcaTpts,
Iv
(6) 3icjei 84 -pave,
oTi^atv lyfaiv:

cpaoc 6vo7u5]<Jiv Iv
:

(7)

I'TCO?

Lanchester.

c'tv

8iavol?

(Iv^pet

W)

s'[A^ETpov

Alexandre, e Castalio',

3-jaei8la

Mss.
ouvojiaaiv

8ua^

jj-toyo^vov

blended^.

30

chiamera se stesso uomo,


Ilio,

non secondo

la storia di

si impamie parole; per primo


sue mani i miei libri, e cele-

dronira dei miei metri

Chio e scrivera

di

ma

verita,

abilmente; poichfe

delle

svolgera con le
brera molto gli armati uomini di guerra, Ettore Priamide,
il
Pelide (i) Achille e gli altri, quanti ebbero a cuore

425 Infatti egli

le

spande
di

opere

il

insensati; e ad eglino sara

morire

ad

Ilio;

ma

fama che

modi
lungi

anch'egli ricevera (2)

rincompensa,
dei Locrii fruttera molti mali.

alia Licia la stirpe

Calcedone, cui e
mare, anche

435 stretto

fara che ad essi siano accanto

gli dei, descrivendoli falsamente in tutti

come uomini
si

opere della guerra.

430 protettori

toccato

in

sorte

dominio dello

il

venendo distruggera un

te

fanciullo

d'Etolia.

Cizico, ed
il

mare

anche a

e tu,

te infrangera

Bisanzio

compirai

certo riceverai in parte gemiti e

E, o alto
440

monte Crago

la

grave

guerra

sangue

infinite.

tue cime 1'acqua

di Licia, dalle

scorrera per le fessure della pietra spaccata,

cessare

ricchezza

all'Asia (3) e

fmche

faccia

miracoli dell'oracolo di Patara.

Cipro, abitante della vinicola Propontide, Rindaco fara


tuonare intorno a te una tempesta d'armati.

E
445

tu,

Rodi, per lungo

tempo

sarai

effimera, e avrai grande ricchezza

mare

al

disopra degli

altri

ma

libera,

avrai

fanciulla

potenza sul

dopo questo

sarai

preda

(i)

"Wilamowitz per Aiijsrai Mss.


au ^oT'"Ap7), Buavrtov 'Aa'iSt (jtlpi-r) Mss. tra le molte
emendazioni proposte ecco quelle di Geifcken "Aprja, B. AatSi"
(2) ScijETat
(3) xat

e di

Lanchester: "Aprjo?

31

uomini che

agli

chezza:

Un

ti

porrai

terremoto

compiendo

bramano per la bellezza e


al collo un terribile giogo (i).

ti

Lidia

in

orribili

funesto re dei Sidoni

cose

distruggera

dell'Europa

sciagure

(2) e le tribu di

cheranno una rovina funesta

sangue degli uomini uccisi


fino al mare, le spose con

alle
(3)

le

ric-

la

Persia

di

dell' Asia.

sabbie del deserto.

scorrera

sulla

Cipro: un terremoto distruggera

di

450

II

pianura

dalle vesti brillanti

figlie

grideranno a gran voce la propria miseria, queste per


morti (4) quelle per i figli perduti.

Segno

II

marinai re-

altri

455

rupi a

le

picco e 1'Ade ricevera molte vite insieme.


Tralli la vicina di Efeso con un terremoto distruggera
ben costrutti edificii degli uomini e dei popoli irritati; 460
i
la terra fara scorrere

beverera

la

acqua bollente; e

di

questa

E Samo a suo tempo

costruira

un palazzo

a te non

alcun

Ares

Italia,

si

ab-

terra stessa divenuta stanca; odore di zolfo.

verra

(5)

reale.

straniero,

il

sangue tanto sventurato e non facile a distruggere, del


tuo stesso popolo devastera te celebre e svergognata. E

465

tu giacendo presso le ceneri ancor calde, impreveggente

(1) BEIVDV

uyov au-^ivt 3^a>]

Esiodo, Opp. e giorni, 815

-.

im

i^uyov

3etvat; ecc.
(2)

Testo straordinadamente corrotto

TCOVto7i:6pojv

xai <puXa

Tiep

<ja[j.'.oi;

oXoov

8' 'i^ouatv

aXXwv TwOVTOTiopwv

p 6X0711$ aXXwv
Mss.
oXobv o'^ouctv oX. Geff-

6'Xs^pov,

ij;ap.p.oi$

cken.
(3) cufxaTi

(4) ta\
tutti

Rzach

JXEV

psv BaTtsBou Mss. al^ata

wsp

{xev

Mss., Mendelsshon sostituiva

yv^v

e Lanchester vup.)iwv.

(5) S' O'^TIS

Sa^iSou Geffcken.

vs utov, TOI 3' 6XXu[Avepv

Castal. per

8'

oSro? Mss.

ureep

ulwv.

Wilamowitz

vsxutov

di

32
nel tuo animo,

senza bonta, nutrice

Ma

470

quando

lora tu,

Laodicea,

475

in silenzio

splendida
(2),

al-

distruttore,

Carl

dei

citta

presso

cadendo bocconi deplo-

il

genitore orgoglioso.
Traci di Crobizo faranno risorgere Haimos.

molto lamentevole
dre...]

(3)

-negli abissi

del

di

mare,

grandi

Dio

preda

il

fame

della

proprio

pa-

tempeste e dai colpi

causa

deplorando

(4).

da

colpo

[ella

Corsica e Sardegna

480

uomo

verra un

Campani avranno un

uomini

di

di belve.

dall' Italia

1'acqua prodigiosa del Lico


rerai

madre

.uccidera.i (i) Sarai

ti

uragani inyernali e
saranno immerse

Santo
ai

figli

mare.

del

Ahi,.

quante vergini non si sposera Hades (5), e quanti giovani che non avranno ricevuto onori funebri circondera
ahi, fanciulli infanti

1'abisso, ahi,

dispersi

grande ricchezza! La terra beata dei

improvvisamente

si

fabbrichera...

485 in verita sara Cartagine (?

Non

Calcedonia

avranno lamentabilissimi guai. Anche


Tultimo malanno ma immenso.

(1)

arcpoYSf)

uTrj^Eaaiv lots

evapt^sai

autriv:

mare, e

pel

Misii, razza regale,,

per lungo tempo


?) (6). I Galati (7)

Tenedo verra

risultato

di

diverse

emendazioni ad un testo straordinariamente corrotto.


(2) Cfr.

1.

IV

107,

-1.

(4) la
(5)

(6)

290.

Mss. TcroXiTCop^ov Castal 7toX68axpuv Geffcken,


fine del verso e restaurata secondo il v. 473.

(3) TioXuxap/iov

Geffcken richiama Sofocle, Antig. 816; buripide, Or. 1109;


Testo incertissimo.

ecc..

ad Probum volumine) presso S. Gerol.


ad Galatas, 1.2 (P. L. 26, 379):
Galli, inquit, antiquitus a candore corporis Galatae nuncupabantur; et Sibylla sic
(7) Lattanzio, (in tertio

Comm.

in ep.

eos appellat*.

etc.

33

Sicione bronzea con

sopra

rinto, glorifichera

ugualmente

tutti;

me

ed a

me

di

nuovo

mi

di

Dio,

terra

ma

anche

te,

COT-

risuonera

flauto

il

(i).

Non appena
rato,

suoi urli

animo

1'

si

comandd

ristava dall' inno

pose

di

nell'animo

su

profetizzare

ispi-

la

parola

tutta

4so

la

(2).

Guai

alia razza

degli

uomini e delle donne

di

nessuna

di

cia (3), e a tutte le citta marittime,

esporra alia luce

mai piu per

del sole nella luce

comune, ne

numerazione della vita

te

Fenivoi

si

vi sara

o tribu, a causa

(4),

495

ed

della lingua ingiusta e della vita contraria alia legge

impura, che tutti condussero sciupando il tempo ed aprendo


una bocca impura, e tutti esposero discorsi orribili, falsi

ed ingiusti

(5),

resistettero e

si

e aprirono con falsita

gran re,
nava. A causa
in

maniera

di

Dio

ci6,

fara perire con

li

su tutta

terribile

posero innanzi a Dio il


una bocca che contami-

la terra e

mandera

aspro destino, bruciando dalle fondamenra

un

loro

le citta

e molti
"

'

edifici.

soo

suoi colpi

(1) Cfr. Introduzione.


(2)

Vv. 489-91;

cfr.

(4) Cfr. Eccl, 2, 3


(5)

Isa.

p, 17

aXa
Ps. ii (12)

4,

xat

b:

T^VOI^EV

15 in fin.

5,

Enoch
aurou;

Ezech. 26-28.

rSi

>

7,

Xoywv TWV {AEyaXwv

20

4 eth; e gr: ajdaiTiTE xa\

Xoyou?
cfr.

<ptuvr\v

5,

LXX)

Ecclus, 37, 25 ; 4i, 13Dan.


crrofia XaXs? aSixa;

17

Jtav

rr^v

perbe ed insolent!
xol

axXyjf.ou?

tjvr)?

vv. 1-7.

23; Ger. 47 (29 dei

(3) Cfr. Isa.

Iv

27,- 2;

<jr6[j.aTi

axaSapoia;

up5v

xa-a

100, 9 a; 101, 3: parlaste su-

parole contro la sua giustizia; Apoc. 13, 5 s.


aurou sis pXaaffir]^ia? npos TOV ^EOV ; ep. lud.

TO cTO|J.a

34

Guai a te, dolorosa Greta, un solo colpo ti arrivera e


una terribile eterna distruzione (i) e tutta la terra ti vedra
fatta nera di fumo e il fuoco non ti lascera per Feter-

505

ma

nita,

brucerai

Guai a

(2).

come

un giogo di schiaDardanidi
quando
saccheggiando impetuosamente la Grecia, allora sara sventura
su .te (3); ad una terra straniera darai tribute (?) (4) e
Tracia,

te,

rhescolati

vitu,
oio

verrai sotto

Galati con

nulla prenderai.

Gog

Ahi,

a te ed

ai

Magog, quante sciagure arreca il destino


popoli dei Mardi e dei Drangi e a tutti in
e

seguito; e molte

Molte

515

ai

dei

figli

Lici,

Misi e dei Frigi (5).


Mori e degli Etiopi

stirpi dei Panfili e dei Lidii e dei

e delle razze delle lingue barbare, dei Cappadoci e deArabi, cadranno

gli

tano

a tutte

Quando una numerosa

520

le genti, infatti,

quante abi-

TAltissimo mandera un terribile colpo.

la terra,

fara perire molti capi

di

razza barbara assalira

uomini

scelti

Greci

metteranno in

pezzi molti grass! capi di mortali, e di cavalli e di muli

madre

di

muli e mandre

di

e bruceranno criminosamente
edifici

520 strutti

buoi dal forte muggito (6)


fuoco molti ben co-

col

condurranno a forza molti corpi schiavi,

(1) cpofiepa alcimog li-a'XaTtaijsi'. da correggere in eijaXafta!;^ (Wilamowitz) o l^oXo^peuai; Geffcken che ritiene I?aXa:ca?i un glossema
ad un gia corrotto l^oXo^peiasi.
(2) -/.a^oTj:
I

Cor.
(3)

cfr.

1'

inf. aor.

y.ar^svat

II.

23, 210;

e xa-ax-arjcstat

3, 15 .

Testo assai incerto.

due brevi) tpopov Geffcken, noXu Ewald.


Seguendo 1'emendazione proposta da -Geffcken al testo corrottissirao
p-apawv r\ Baywv: Mardi e Drangi erano tribia Persiane.
(4) Sc&ceis (lacuna:
(5)

(6) lpi[A'j-/wv

II.

23, 775 stessa posizione in fine di verso.

35

In un'altra terra, e

figli

e le dorine dalla cintura bassa

(i),

ienere, fuori dei talami, cadenti all'innanzi, sui piedi de-licati

vedranno

quelli soffrire in legami tutta la terribile

violenza da parte dei

nemici

dalla

barbara

favella

non avranno nessuno che le difenda un poco dalla guerra,


o che sia aiuto (guida) della vita (2). Vedranno il nemico
solo

(3)

un

cinque agiteranno una grave

e quelli contro di loro

vergognosamente insoz-

guerra e di strage porteranno ai nemici gioia

di

.zati

possedimenti e 1'intera ricchezza

nelle ginocchia. Fiiggiranno cento,

tutti

perdera

li

collera

loro

raccogliefe.

hanno un fremito

530

ma 535

lutto agli Elleni.

giogo della schiavitu sara su tutta la Grecia, ad un


tutti i mortali vi sara guerra e pestilenza ; Dio

II

tempo per
fara
-la

un grande

alto

in

cielo di

bronzo (4) e su tutta

terra siccita, questa ferrea. Cos!

avranno

minagione e

dell'aratura, colui

e di tutti

tela,

che cre6

mortali

540

il

cielo e la terra

il

(6).

a^outnv xai rlxva pa^u^tivou; TS yuvatxas


aXXoi aYouatv paSou>vous re Y^V.

(1)
T'

fuoco (5) come una gran ragnaquanti gli uomini vi sara allora la terza

porra nella terra anche

parte

dopo che

tutti deplorato terribilmente la perdita della se-

cfr. II. 9,

594: tsxva

Deut. 28, 56
w7]s T lK<x.^(a^6^: Geffcken raffronta ~ov ^oa;
i/raytoYov di Antipatro Sid. (Anthol. Pal. VI, 219, 21).
Deut. 32, 30
(3) Isa. 30,
(2)

Lev. 26,

(4)

IV

(II)

flata;
_(5)

19

Esdra, 6,

Deut. 28,

23 et

Enoch, 80,
Ps. 104,

23

Ger.

5, 23

(Heb.)

Amos, 4, 6 7
non semi.

i4

2.

32 .

(6) Zaccaria 13, 8 ; Apoc. 9, 13

de

3, 3

subito apparuerunt seminata loca

i8

Lactant. Div. Inst VII, 16,

cultoribus etiam dei duae partes interibunt et tertia quae fuerit

probata remanebit

(p. 638).

36

545

Grecia

(i),

perche come a guide credi ad uomini

non e

mortal!

ai

morte

E a che scopo

quali

la fine

sfuggire

possibile

porti vani doni

ai

della

morti e sacrifichr

? Chi ti
pose in animo quest'errore di comcose avendo negletto il volto del gran Dio? Abbi
nome del Genitore di tutto e che non ti sfugga.

ad immagini

550

piere

tali

sacro

il

Sono mille anni ed

altri

gli arroganti re dei

gnarono

cinquecento da quando reGreci


quali ordinarono ai
i

innalzando (2) molte


dei morti, a cagione di che vi f u dato 1'e-

mortali le prime azioni malvagie,


di

immagini
555

di

sempio

pensare

vanita.Ma quando sara sopra

le

del gran Dio, allora voi riconoscerete

1'ira

gran Dio

Tutte

(3).

anime

le

uomini lanciando

degli

grandi lamenti, dritte all'alto cielo alzando le loro


560

comincerano a celebrare
in aiuto, e a cercare

Ma
lutti

un

canto

col

il

di voi

volto del

il

gran

liberatore, chi sia, dalla

mani,

che viene

re

grande

ira.

impara questo, e ponitelo in mente, quanti


saranno col volgere degli anni
(4)

su,

vi

Lactant. Divv. Inst.

I,
15, 7
(dopo la spiegazione euemeripaulatim religiones esse coeperunt, ... (14) quod malum a
Graecis ortum est, quorum levitas instructa dicendi facultate et

(1)

stica) sic

copia incredibile est quantas mendaciorum nebulas excitaverit. Itaque


admirati eos et susceperunt primi sacra Hlorum et universis gentibus

Ob

hanc vanitatem Sibylla sic eos increpat EXXac S s


x.T.X. (vv. 545; 547-49) (pp. 56-57); Theoph. ad Autol. 1 9 (Oehler. p. 28)
xot TK JJ.EV ovojiara wv urj$ dlpeaS-at ^EWV ovop-ara lariv vsxpwv av5pw~wv - Giust. I Apol. 9 a^u'/a xat vexpa raura Y^vtiaxofjiEv (Goodstradiderunt.

peed,

.p,

31); ecc.

(2) TcoXXa 5st3v e'tSwXa xaTap^tuivot? ^aveovrtov: ava^ivis^

dre. xaTapS-ifJ-ivwv
(3) cfr.
(4)

Ezech. 25,,;

Prima

quando tu

ti

Alexan-

Volkmann.

del v.

17

ecc.;

564 una lacuna,

sarai convertita

29,
il

31

cui

(GefTcken).

ecc. ecc.

senso

si

puo supplire^

37

e tu
gito

mandre di buoi e di tori (i) dal forte mugfacendo un intero olocausto al tempio del gran Dio,
offrirai

tu fuggirai

al

alia pestilenza

Ma

grido terribile e

865

timore della guerra e

al

e sfuggirai di nuovo

al

giogo della schia-

questi uomini empi sara fino a


stabilito
avra cominciato a ricevere
quando questo giorno
vitu.

razza

la

di

compimento. In verita, voi non sacrificherete a Dio,


ch6 tutto non sia accaduto tutte le cose che Dio
;

nko

ordinera non rimarranno incompiute.

ma una

compira,
Vi sara

di

fin- 570
1'u-

Ogni cosa

si

necessita vi costringera (2).


nuovo la razza degli uomini pii devoti ai
forte

mente delPAltissimo, che tributeranno onore


al Tempio del gran Dio con libazioni e con 1'odore delle
vittime e con sacre ecatombi, sacrifici di tori ben nutriti
voleri

ed

alia

di arieti

575

senza macchia e primogeniti di montoni edagnelli

fecendo santamente sul grande altare un intero olocausto di


grassi capi di bestiame. Partecipanti nella giustizia della
legge deir Altissimo, fortunati abiteranno

le citta

5so

ed i pingui

campi, essi stessi innalzati dall'Immortale come profeti (3)


recando gran gioia ai mortali tutti (4). A loro soli infatti
gran Dio diede saggio consiglio e fede e un'eccellente
comprensione in cuore: essi che non adorano con vani
il

564 xoi Tou$ eXXai; l'pe?e <& T'


Mendelssohn. x~\ ayiXa? plCvjs au

(1) v.
(oltov)
II.

IO,

poffiv

W; a; ayaXac
Geffcken. (p^

ps

292; !xaTO[J$(; 23, 206).

(2) xparepri 8' ITCIXEIOET' avavxvi:


(3)

I'ppe^s

685

II.

auToTs, e_ cosi pare intenda


e
by the Most-High);

ma

6, 458.

rcoo^Tat Alexandra, Rzach


Bate (with prophets raised up for them
un errore. Nei giorni del Messia tutto

ay-rot 8' u^a>3ivTcs a^' a5-ava-oTo

popolo d'Israele sara profeta, e guide di vita


cfr. Gioele 2, 28 , (LXX) (Heb. 3, i)-

il

(4) cfr.

1.

239

ss.

agli altri

uomini;

38

che fabricano immagini

(i) opere d'uomini

artifici

di dei

legno e di pietra, d'oro e di bronzo e d'argento e d'a-

di

vorio e d'argilla, tinte di vermiglio, immagini della vita

un

dipinte secondo

(1)

tipo

Clem. AL Protrept. VI,

70,

AtyuTmwv

TOU; oaot

TWV

yap

86?av

al cielo

si

rivolge a Platone:

f^eTptav

BapuXovuov, . . vojxous
TOO 5sou rcapa autwv axpiXrjaat

rrjv

::apa

oux... (vv. 586-88; 590-94).


13, 40 (ed. Dindorf. p. 211): 6
&c, (pTjaiv 'Exarcuoc 6 TOC? laTopta? auvra|a[j.vo? Iv

otTivss

"Ejipaitov.

evang XIII,

Praep.

Eusebio,
p.ev

xai

uomini

gli

eglino alzano

(ed. Stahlin, die griech. Christ!..

jxav^avei?, aaTpovofuav

aX7].&et?

Ma

(2).

Schriftsteller d. erst. 3. lahrhund.)


rcap'

fanno

cose quali

vanit& delle loro menti

590 nella

So-Jox.Xrj'c,

TtS x.ara "A'ppajtov xat TOO? AiyuTtTtou;, avrixpu? lre\ TrJ?


et? rat?

aXsSsiaaiv,

CTJCTJV/JS

ex

^oa

eg-riv

et?

b T' oupavbv T' ETEU^E xat yaTav

TCOVTOV TS ^aporcov olSpc (cfr. v. 223)


Ssffiv ayaX^aT' ex Xt^wv, f] ^aAxIwv,
T]

vpuaoTEUxtov,

(2) Gfr. Isa. 2, 8

Ose.

13, 8

Abac.

Ezech. 20,

2,

Dan.

17, 8
18 . 19 .

f)

iXsoavrfvcuv TUTCOU?.

40 19 s; 44, 9! 20
Mich. 5, i3 Ger.

(LXX);

45, ie;
2, 27

3,

20
9

46,

10, 3

6 8
.

(Heb. Theod.): TOU? ^EOU? TOUJ


xa\ ^uXtvoui; xa\ Xt^tvou?
/_puaouc xa\ apyupous xa\ atSepou?
5, gg d^
^ pX::ouatv xat o t oux axououatv xa\ ou
(Heb. Theod.) -J~
yivtiuxoudtv.
32

5, 2

5, 4

'

Enoch, 46,

made with

their

and
hands

their faith is in the


(trad. Charlesj

gods which they have


secondo il quale il testo va

emendato deeds invece di gods] 99, 7 and they who worship


stones and grave images of gold and silver and wood arid stoneand clay, 1'aggiunta della pietra e dovuta alia citazione in
:

De Idol., 4 (C. S. E. L. 20, p. 33) qui servitis lapidibus et qui imagines facitis aureas et argenteas et ligneas et lapideas
et fictiles. Cfr. autori e passi gia citati a p. i n. 4 e altrove; Lactant.

Tertulliano,

Div. Inst. (ex. gr.) II, i, 19 p. 99; 2, 10 p. ioo


ex lapide aut aere aliave materia fabricator

simulacra

num

humanum

cupiditas

tene"t,

in

modum

quod

di^itis

6, 2

solis

hominis

lunaeque

formant .... tanta homines imagi-

ut iam viliora ducantur

ilia

quae vera sunt;

39

.
.

mani pure, alzandosi


rificandosi

mattino

dal

letto e

pu-

acqua, e venerano (i) solo Plmsempre regna e poi i genitori (2) e molto

mortale che

piu di tutti

talamo

buon

di

corpo con

il

uomini custodiscono

altri

gli

nuziale,

non

accostano

si

la santita

impunemente

del 595

Latini
ragazzi maschi come farino i Fenici gli Egizi
^e la spaziosa Ellade e molte nazioni delle altre, dei Peri

siani e dei Galati e di tutta 1'Asia, trasgredendo la

Dio immortale,

santa

quale egli trasmise loro (3).


Perd6 1' Immortale imporra a tutti gli uomini rovina e
morte e sofferenze e gemiti e guerra e pestilenza e lutti
di

legge

lacrimosi
1'

la

poiche non vollero

(4);

immortale, genitore

tutti gli

di

santamente

onorare

uomini,

ma

onorarono

immagini prestando culto a statue che i mortali stessi


getteranno via nascondendole per vergogna nelle fendi-

auro

eoo

eos

gemmis et ebore delectantur. Epitome, 20, 1>2 (p. 691)


terrenis ac fragilibus subiugaverunt colentes ligna et

scilicet et

postquam se

aera et lapides. Ep. a Diogneto, 2; ecc. ecc. Per ^iX-roypisTos

Sap. 13, i4 xataxptaas [juXtto.


(1) Cfr. Ps. Sal. 6, 6 lijavscrrir)

lij

UTIVOU CCUTOU

xai ^uXoYrj-jSv

cfr.

rS

Ps. 133, 2 ev taT? vu^iv iTtapare yetpc


ovo^aTt (TO 6'vop.a) Kuptou
xa\
ta
TOV xuptov ; I Tim. 2, 8 , BouXofjLai ouv
et?
ayta
suXoysiTE
u[A(3v
;

7i:avTi TOTCW
OTaipovra; oatou; ^sipas e Fihttmanit, 2 (ed. C.ohn-Wendland, vol. V, pag. 281): ras

7rpo<ju)(<j3at TOU? avSpa? Iv

lone

De

t$ oupavov
xa^apa?
y^stpa? avaTstv-ss
(2) L'ordine del Decalogo.
.

(3) Cfr.

Trapiprjaav

W. 185 S. Kapa(3avTS? a^avaroto 5eou ayvov v6[xov ov


evidentemente dovute al ^apa^avTe; del vs. precedente.

Rzach emenda
(4)

Cfr.

Evang.
xat

18'

ov^so 's8wxsv.

versi

XIII,

Xotfios

i^rjaiv.

12,

ps.-orfici

in

aXysa BaxpuosvTa,

1'Ant. Testam.

Aristobulo

ed. Dindorf. p.

ma

(pr.

Eusebio, Praep.

v. X, 15: xol TioXsjxos


la base sono- noti passi del-

191

s.)

40

ture delle rupi (i), allorci.e regni sulla sua terra un giovine re dell' Egittxv il settimo a contare dal dominio dei
6io

Greci, che cominciarono

ogni dire

(2).

Macedoni uomini potenti

un gran

Verra dall'Asia

fuoco, che coprira

oltre

aquila

re,

la terra di fanti e di cavalli (3) e

dara

di
il

guasto a ogni cosa, e tutto empiera di sciagure. Egli


abbattera il regno d' Egitto e portando via tutte le ricchezze e trasportato sulle ampie onde del mare. Allora
;

615

piegheranno il ginocchio nudo a Dio gran re immortale sulla terra feconda. E le opere deH'idolatria (4)
cadranno tutte nella fiamma di fuoco. Allora Dio dara

essi

agli
620

uomini una grande soddisfazione ed infatti la terra


alberi e gli innumerevoli greggi di bestiame da;

gli

ranno

agli

uomini

e di bianco

il

frutto vero, di vino e di dolce miele

latte, e di

miglior cosa fra tutte


(1)

XOCVTES

Isa. 2,
ig

18 ,

s.

pane,

che e per

gli

uomini

la

(5).

xol ra ^stpoTtoirjra rcavra xaraxpuij/ouaiv eiaevly-

Ta aTcrjXaia xal

15

ta;

T&V

a^iajxa?

TTETOWV

cfr.

Swete,

Introd. to the O. T. in greek, pag. 372.


(2)

Sulle question! di identificazione e di data, v. Introd.

Assumpt. Moys. 3 5l
(Et) illis temporibus veniet illis ab
oriente rex et teget equitatus (equitatu) terram eorum . .
ma anche,
e per 1'insieme del passo, Dan. n, 40-45.
(3)

(4)

?PY

81 xEiporco'iT]Ta.

un mio studio

Ho

anticipate nella traduzione

risultati di

sull'uso della parola; v. app. B. Cfr. Lact. Div. Inst.

VII, 19, 9 (p. 646 s,) non colentur ulterius dii manu facti, sed a
templis ac pulvinaribus suis deturbata simulacra igni dabuntur, et
cum donis suis mirabilitus ardebunt; quod etiam Sibylla cum pro-

phetis congruens futurum esse praedixit

thraea quoque idem spopondit

spya 8e

p'ujwctv

(I.

VIII, 224) Ery-

(vv.
(5) Per queste pitture eudemonistiche del secolo d'oro a venire nei
tanto presso Ebrei che Cristiani, bastera citare
giorni del Messia

Enoch,

10, i8 e

Apoc. Bar. 29, 5 e Papia presso Ireneo, adv. Haer.


sono cit. da Lact. Div. Inst. VII 24, 13 (p. 662),

5, 33; questi versi

41

Ma tu, o astuto mortale, non perdere tempo indugiando


ma rivolgiti dall'errore e riconciliati a Dio (i), sacrifica a 625
Dio centinaia

di

e di agnelli primogeniti e di capre,

tori

nel volgere delle stagioni; propiziati lui,

Dio immortale,

affinche abbia misericordia (2). Egli solo infatti e Dio


e non ve n'e altro (3). Onora la giustizia e non tormen- sso

nessuno

tare

queste cose ordina

1'

Immortale

miseri

ai

Ma

tu guardati dall'ira del gran Dio quando


(4).
a tutti gli uomini verra una fine di pestilenza e accadra
mortali

loro di essere oggetto di

una

dera re e distruggera
e tiranni il popolo, ^e

il

paese, popolo devastera popolo,

capi fuggiranno tutti quanti in

terribile giustizia e re

un'altra terra (5) [sara trasformata la terra

dei

pren635

mortali

e una dominazione straniera devastera tutta la Grecia e

impoverira dei suoi tesori la pingue terra e verranno a


contesa tra loro per cagion d'oro e d'argento 1'amore
:

(1)

rcayifJOTXayxTo; arpe^as 5sov iXaaxoto:

mutar

il

GAO

concetto del rivolgersi,

quindi anche disposizione interiore, che fa del


conversione
una
(la ^etavota). Quest! due versi sono cipentimento
tato come"
Orfeo, da Clem. Al. Protrept. VII, 74, 5 (ed. Stahlin,
del

vita,

P- 57).
(2) Si noti

1'

importanza attribuita

al

sacrificio,

non

solo in

questo passo, ma in tutto il complesso degli Or. Sibyll.


(3) Deut. 4,35; Isa. 45,5(4)

in fondo la regola aurea, in cui, tanto per Hillel quanto

per Gesu,

si

condensa tutta

la le^ge e

profeti. Si vedano

(Golden rule) in few. Enc.; Hastings Diction, of


Christ and Gospels; Hastings, Diet, of Relig. and Ethics; ecc.
(5) Cfr. i Enoch, 99, 4 Apoc. Baruch. (2. Bar.) 70, 3 IVEsdra,
6} 2 4 debellabunt amid amicos ut inimici et expavescet terra cum
vari

articoli

h'is

qui inhabitant earn.: 9,

gentium
13,37 et

cogitationes,
alii

a li s

ducum

motio locorum, populorum turbatio,


inconstantiae, principum turbatio;

cogitabunt debellare,

civitas civitatem et locus

49
Tr^>

guadagno e

del

cattivo pastore delle citta] (i) in

il

terra straniera, e tutti saranno insepolti e gli


le fiere

quando

645

una

avoltoi e

selvaggie della terra strazieranno le loro carni (2) r


.poi tutto cid sara compiuto, la terra mostruosa

inghiottlra

resti

del morti. Essa stessa sara tutta

hoa

seminata ne arata, proclamando con la sua sventura la


contaminazione di tanti uomini
per lunghi
(3)
spazi di anni che compiono il loro giro piccole e grosse

ne dal bosccda gettare e armi d'ogni genere


sara tagliata legna per la luce del fuoco.

esc

pietre

Allora daH'oriente (4) Dio mandera un re che per


tutta la terra fara cessare la guerra malvagia, alcuni gia.

uccidendo, con

et

uin,

Mt. 24,

gens

compiendo

altri

adversus

^Mc. 13,

gentem

Lc. 21,

10 ).

et

fedeli patti

ne

egli fara

regnum adversus regnum..

'EYepSriasTat yap I'^vo? In

?vos xai

paaiXsia ln\ paaiXaav (Geffcken), Tutto cio e fondato su Isa. 19, z


TtoXi? kr^ TtoXiv xa\
(LXX) 7:o)vJ.rjcrsi av^poTt'o; TOV aSsX^ov au-ou
.

(ma

vojibc IK\ VOJJLOV.

su 2 Cron. 15,

ebr.

regno contra regno)

TcoXs^ast

k'3-voc

cfr. 3, 5

spog I'^vov xa\ uoXis

9, i830

(1)

Interpolazione, secondo Geffcken (seguendo Wilaraowitz).

(2)

Cfr. Ps. Sol. IV 21

(3)

Lacuna dove

si

Deut. 28,25; Ger.

doveva trovare

1'oggetto che e nel v. 650. Si

cfr.

7100? jcoXtv.

7, 33 ecc. ecc.

soggetto e il predicate
Ezech. 39. 9 s. xa\ l^
il

al-

01 xarotxouvTss T? TuoXet? laparjX xai xau aouatv sv TO?? o^Xo


xat xovroT? xai r6|ot(; xa\ To^eu[j,a<jt xai. pajJBoi; "/,eipSv xa\ X6yx a t? xat
xauaouatv ev autot? rcup ETfra Itr)' xat ou [J.TI Xapouotv ijuXa |x TOU Ji:e8iouo-j8s pj xoi^ouaiv Ix TWV 8pujj.Qv. Lactant.
(Div. Inst. VII, 26,4 p. 666 r
turn per annos septem perpetes intactae erunt silvae nee excidetur

de montibus lignum, sed arma gentium comburentur.


(4) Citato da Lattanzio (Div. Inst. VII 18, , tra Or. SibylL
i.
V 107 ss. e 1. VIII 32655.) come profezia messianica. Cfr. Ps..
Sal. XVII, 23 an v)sXioio dal sole., cioe da dove spunta. Cfr. Isa:.
41,

,5

e altri testi

cit.

da Dalman, Worte fesu,

p..

283, n. 2.

43
tutte -queste cose con
ai

buoni ordini del gran Dio

gran Dio sara carico

ma obbedendo ess-

propri consigli (i)

ornament!, d'oro e d'ar-

ricchi

di

tempio (3) del

il

"(2)

feconda e

gento e di suppellettile purpurea, e la terra


il

mare

rancore

avere

pensieri

Ma

buone

pieni di

tra

cose.

di

nuovo

loro,

(4)

Re

pascolando neiranimo

buona

Tinvidia non e cosa

E cominceranno

ad

660

malvagi

miseri mortali.

ai

dei Gentili in

re

serrate

file

si

lan-

questa terra (5), portando svenvorranno oltraggiare il tempio del gran

all'assalto contro

ceranno

tura a se stessi

665

migliori, quando verranno a questo


gli
paese. I re maledetti staranno intorno alia citta, avendo
ciascuno il suo trono e il suo popolo infedele E allora

Dio e

uomini

Dio con gran voce parlera ad ogni popolo non istrutto


e dallo spirito vano, ed essi riceveranno un giudizib dal
(1)

Cfr. con quanto precede, Isa.

(2)

Lacuna, dove

(3)

Xao? Mss vab? Meinecke, Geffcken, e

si

n,

deve ammettere un

col v.

655 "Giov.

SCTOU-.

Wilamowitz.

67O

5, i9 ..

puo considerare come

si

certo (contro, Lanchester).

Vv. 66,

cfr. Ezech. 38
Zacc. 12.
i ss.
assalto
dei
Gentili
L*estremo
contro il regno del Messia,
(5)
qualche volta identificato con 1'incursione di Geg e Magog, o per

(4)

lo

meno

sotto la loro guida, e la distruzione dei loro

della sovranita del


si

combina

(i

Zacc. 14,
Parti ed

=2

la

si

nella

battaglia

valle

2 , s, e Isa 25, 6 . Si cfr.


i

eserciti e di

oppongono al regno di Dio e allo stabilirsi


Messia; un altro elemento con cui questa guerra

quei poteri pagani cne

cfr.

Medi);

(2)

di

Giosafat,

Apoc. 20,

Esdra 13,3 e

33

Gioele,

4, i2 ,

Enoch. 56, 3 ss
ss; Apoc. Baruch
i

(Sir.
parallel} rabbinici si v^eda 1'art.
Baruch) 70, 6 10 Per
Eschatology in Jew. Enc. V (spec. col. 211-12) (Kohler) in JEnc.
.

Bibl. (Charles) e in Hastings, Diction,

of Relig. and Ethics;

ivi la

bibliografia.

Una

somiglianza verbale offre pure Ger.

Zacc. 12.

I,

15

cfr.

altresl

gran

Dio, e

tutti

Dal

cielo

mortale.'

saranno

grand!
agli uomini. La terra madre di tutte

mano

di

muovere,
e tutte

le

uccelli

e tutte

avra un
sara

il

dell'

anime

le

fremito

davanti

terrore (i).

Egli

le

del

pesci

uomini ed ogni

degli
alia

mare

aerei

gli

le

mare

faccia dell' Immortale; e

vette inaccessibili

le

infrangera

saranno pieni di cadaveri,

precipiz! sugli

Le ben

si

alti

pietre stilleranno

ogni torrente empira la pianura.

vedra

monti

sangue ed

costrutte

mura

nemici cadranno tutte a terra, giacche non conobbero


il
ma con L'animo
giudizio del gran Dio

ess dei

legge ne

stolto

lanciandovi

contro
690

mezzo

in

grandi colline e su tutte le cose

una nera tenebra

la

fuoco

cose sara fatta

le

Immortale e

Im-

deli'

di

della terra e le innumerevoli tribu degli

fiere

monti e

680 del

maho

di

distrutti

cadranno sulla terra spade


fiamme risplendenti verranno

torcie,
675

44

combattere

avete

Tempio. E Dio

preso

tutti

con

le

armi

la

guerra
giudichera
e con la spada e col fuoco e con pioggia diluviante e
dal cielo verra zolfo, poi pietre e molta e aspra grandine
il

morte sara sui quadrupedi. E


Immortale (2), che cosi giudica
la

695

allora
;

il

conosceranno Dio

lamento e

1'ululo

de-

gli uomini morenti andra per la terra infmita e tutti gli


impuri (3) saranno lavati net sangue la terra anch'essa
:

berra

il

belve.

le

sangue dei morenti, delle carni si sazieranno


Dio stesso grande ed eterno mi disse di pro-

Fondato su Ezech. 38,

(1)

Lactant. div. in

cfr.

Giuditta, 2,

nem

et

(2)
(3)

st.

VII, 19,

Enoch, 102,

rumpheas volantes;
Cfr. v. 557

2 o> ss.

Per

le

di fuoco (vs.

spade

672

cadet repente gladius e caelo (p. 645);

5:
.

2 3

IV Esdra

ecc. ecc.

(p- 36, n. 3).


avayvoi Meinecke per avauBot Mss.

15, 4

ignem

et grandi -

45
fetizzare queste cose;

ed esse non saranno senza compici6 che Egli mi abbia una volta

mento; non e incompiuto

Lo splrito
mondo (i).

posto nell'animo.
sul

menzognero

Ma

del gran

figli

cemente intorno
che ad

Dio (2)

Dio

infatti

tutti

non

si

quanti vivranno dolcose

Creatore giudice solo sovrano. Egli


stesso infatti da solo, stando attorno sopra un largo spazio li proteggera come se avesse (posto) intorno un muro di fuoco

il

acceso (3).

e nelle campagne.

Saranno senza guerra nelle

Non una mano

di

guerra

bensi avranno per difensore I'lmmortale

mano

del Santo.

700

effonde

rallegrandosi in quelle

Tempio

al

essi dara

di

705

citta

malvagia,

medesimo e

la

allora tutte le isole (4) e tutte le citta 710

quanto ama quest'uomini 1' Immortale


infatti
combatte in loro favore e li aiuta, il
cosa
Ogni

esclameranno

cielo,

mosso da Dio e

sole

il

tifera sara

mossa

la luna, [e la terra frut-

in quei giorni] (5).

bocche

dalle loro

Orsu
trarranno negli jnni un dolce ragionamento (6)
cadendo tutti a terra supplichiamo il re immortale,'Dio
:

grande ed eterno. Mandiamo doni


solo e re, e tutti

vegliamo

che e giustissimo fra

(1)

Cfr. 571;

Tivsufjia

al

715

tempio, poiche egli

sulla legge dell'Altissimo

tutti sulla terra.

fummo

Noi

Dio
con-

720

Ssou e la manifestazione di Dio a distanza,

lo spirito profetico.
(2)

ulo\ $6ot> cfr.

(3)

xuxXoSsv

Ps. Sol. XVII, 30.

w<je\ TSI^OS

I'^cov

rcop&s ai3o[jivoio

I'sojJLCtt

auTrf, \iysi xupto;, TeTfyo? jvupo?

(4)

Frequentissimo nell'A. Test.:

15

41,

51,

xuxXo^sv
Ps.

cfr.

cfr.

Zacc. 2,

Isa. 26,

71, 10 (LXX);

Isa.

ecc. ecc.

vs. 714 e evidentemente interpolato: ripete

(5)

II

(6)

Variante del Ps. 94,

,.

il

675.

46

ad errare dalla via dell'Immortale

dotti

animo vano opere

con

venerammo

(i),

immagini

scolpite di

"

Queste parole grideranno le anime


uomini
credenti
[orsu cadendo sul nostro viso nella'
degli
casa di Dio, rallegriamo cogl'inni Dio padre nelle case,
uomini

725

d'idolatria,

corruttibili.

le

procacciandoci

armi dei nostri nemici sopra tutta

per sette period} d'anni compienti

terra,

il

la

loro giro, pic-

che e pietre da lancio ed armi d'ogni genere, molte, e


730

gran numero
dal bosco non

di
si

archi e

di

tagliera legna

f recce

ingiuste (2)

fiamma

per la

infatti

del fuoco] (3).

infelice Ellade, cessa dal meditare arroganti

Ma,

pen-

supplica I'lmmortale dal gran cuore, e sta in guardia: non spedire a questa citta il tuo popolo sconsisieri

735 gliato

(4)

rnuovere

che non e dalla santa terra del Grande. Non

Camarina; e meglio

infatti

immobile

(5).

Ne

Cohort, ad Gent. 16; (Oehler, Corpus


prologo di questo libro, ed il Fr. I, 23 ;
versi dello ps. Sofocle citati secondo Ecateo presso Eusebio, Praep.
(1) Cit. dallo ps. Giustino,

Apologg.
1

Ill,

p. 64)

cfr.

il

Evang. XIII, 13,40 (Dindorf,


vwfisvo
cfr.

il

(2)

per

II

211) Svrjioi 81 7coXXo\ xapBtav TtXa-

I8pucrap.eff.ja 7tr)jj.aTcov 7uapat}uyj|V

3ewv

<xYaXp.aTr'

. . .

vs. 723

554.

Meinecke, seguito da Lanchester, propose di leggere

ax'.8iov

a8tx<ov.
(3)

cfr. vss 649-651.


(Ewald; mss. STJ) IK\ r^vSs rcoXiv uov <aggiunto da
TOV Castalio) Xaov SpouXov
core
(Wilarnowitz

Vss. 728, 729, 731

(4) aretXov

Wilamowitz

[irj

Y^S

^iXerat MsyaXoto (Mendelssohn e altri, contro


il vs.
Blass
ritiene
jjisyaXoio)
735 un'interpolazione.
(5) Antico proverbio: fatis numquam concessa nioveri... Camejxtv

mss)

E? odirji;

rina, Virg.

XIV. 198:

Aen.
et cui

Ill

700,

s.

(Schol. Veron. p. 92, 30 Keil); Sil. Ital.

non licitum

fatis,

Camarina, moveri.; Zenobio V,

18 (Paroemiogr. graeci ed. Schneidewin-Leutsch I, 123, i). Anth. Pal.


IX. 685. Luciano, Pseudolog. 32. opa?, &$ ap.Eivov rjv aot ax'tvrjTov Tr,v
Kajj-aptvav lav ecc. ecc. Si osservi pero anche 51 parallelismo tra la
prtma e la seconda parte del verso e cosi pure nel vs. seguente.

'

47

non

che
leopardo della sua coltre
male. Ma trattieniti; e non tenere

disturbare

il

venga
uno spirito troppo
partecipi

verra

al

un

gran Dio, affinche tu

740

queste-cose.
destinato giorno

Quando questo
giudizio di

il

nell'animo

forte di orgoglio, imbarcandeti per

certame troppo grave. E servi


di

av-

ti

uomini

si realizzi
[sugli

Dio immortale] verra

uomini un

sugli

grande giudizio e sovranita (i). In verita la fertile terra dara


agli uomini il frutto migliore (2) in numero infmito di

745

.grano, vino e ulivo (3) [poi dal cielo la soave bevanda del
dolce miele e alberi e il frutto degli alberi fruttiferi e

pingui
pretti

greggi e buoi e fra le pecore gli agnelli e i cadelle capre]; scorrera in dolci fonti di bianco

latte (4)

e le citta saran piene di cose buone, e pingui

750.

campi; ne spada sulla terra ne tumulto di battaglia;


non sara piu scossa con gravi gemiti; non sara sul

suolo guerra ne siccita, non fame, o grandine che rovina i frutti. Ma una_ gran pace su tutta la terra e re

re sara

amico

comune

<:ompira nel cielo stellato una legge

(1)

px?i.

Lact. Div. Inst. VII, 20, r (p. 647).

tegno apud Erythraeam Sibyllara


(2) Cfr. vss. 620 ss.
(3) cfr. vss.

sono considerati

243.

II

>

3> is

Giubilei,

i, 7

Baruch

De quo

I,

Eso. 33,
20.

Anche

oux KOTIV aBtxta

Iv

367-380; 780; 1.
rat? 7]fi.dpats aurou Iv

xa\ paatXeu? aurtTv -^ptoros xipio;

^ignore}.

,253;

cfr.

p.!aa>

(xuptou

746-8

e Geffcken.

Deut. 31,20? Gioela

manna

del Messia: 2 Baruch 29,3. (Or. Sibyll. VII, 149

Coi vss. 751 ss

iudicio et

da Lattanzio;

solo

da Wilamowitz

(4) latte e miele: cfr. vs; 622.


1

uomini

agli

sic invenitur: OTITCOTS (vs. 741-743).

vs. 742 e dato

interpplati

755

T Immortale

fino al termine delle eta,

fr.

nei giorni

Ill,

in fine).

Ps. Sol. 17, 36: xal

aurwv. Sri ^avrs; ay.oi-

un re unto

I'

unto del

48

su tutta

per quante cose

la terra,

fuoco bruci6

Ma

sono fatte dai miseri

si

Dio e non ve n'e

760 mortali. Egli solo infatti e

col

la stirpe

degli uomini malvagi.

(2)

raccogliendo in fretta

altro (i). Egli

vostri cuori nei petti fug-

culti illegali (3), presta culto al

Vivente(4), guardati
daH'adulterio e dalle relazioni contro natura col maschio ;
i

gite

765

educa e
1'

nutri

Immortale

tua prole,

la

contro

adirera

si

allora suscitera

non

sempre un regno

per

quali tutti (7)

pii,

(1) vs.

di

promise

(3)

Vss. 753-766;

(4)

TO

6,

ge

15

20

>

Ebr

3,

tutti

tutta

aprire

E
gli

la

ai

terra,

i,

Cor.

II

9,

14

I2

6 ^wv assol: Apoc. 4, 9


Ger. 10, Io e 23, 36 , cfr.
,

3.

5.28235 Gios. 3,

10

22

io,

6, 16
I

6.

p e.

Da (LXX)

.)

Tess.
i,

23

4,

Mt. 16,

Bel. 5; 6; 24; 25;

26'.
;

(Wi

io

Edd.

ss.

9, 25

12;

<I>

Oracc. Sibyll. II, 56


ebs 5v cfr. Deut. 4, 33

Osea
6.

Rom.

cfr.

XaTpsus.

8, i3

Th -)

Atti 14,
4, 10

Sffivri
13

su

(6)

= 629.

760

pecchi.

sua santa legge

la

(2) YEVO; TF. Buresch; Geffcken; ma'^lvos

Ester. 6,

cosl

"

uomini, Egli che un tempo diede


ai

che

uccidere (5);

che

colui

i,

Apoc.

Cfr. anche

Od.

J6

7,

Io ;

5, 23?

26, 63

Tim.

19

3, 15

15,

7 :

Sal. 3. Inoltre

la recensione esaplarica.

(5) Cfr. la kioayji, II, 2, ou yioveuasi? TEXVOV Iv ip^opa ou8l y v v~


5=v(Ta) a^oxTsvefs somiglianza rilevata per primo dal Rendel Harris..

(6) (JaaiXrjiov

nel senso di

regno

ionismo

palazzo

r)[j.cov

ei?

St.

(7)

lone,

vol.

di

dominio

grammar of

the

Test,

cioe,

rj

in greek,

(euaE^?) sono cosi gli Israeliti, e al tempo stesso


che riconoscono e venerano il vero Dio unico seconda
;

trattamento fatto

bri del

questo non piu

di

ma

pii,

tutti coloro
il

L'uso

reale,

LXX.

John Thackeray,
Cambridge 1909, p. 157;
V.

paaiXsiov.

Cfr. vss. 159 e 614; Ps. Sal. 17, 4


TOV ctloiva ix\ -a s^vr] (Iv xp'iasi); ma, 5 67,

e tipico dei

TOU 3sou

per

o-diadema

ai proseliti,

che venivano considerati come

8
popolo e della nazione. Schurer ,

De human,
V p. 295 De
;

(nep\

III,

tfuXav^pwTCiac.) 12,

paenit. 12. ibid. p. 324.

mem-

pp. 186-187. Cfr. Fied.

Cohn-Wendland^

49
e

mondo

il

porte del Beati ed ogni


(i) e felicita eterna

le

un'anima immortale
la terra

Dio

(3);

porteranno incenso e doni

beatitudine e

Da

(2).

770

tutta

del gran
uomini e fra

Tempio

al

e non vi sara altro terapio fra

gli

che

che saranno, da sentirne parlare; ma solo quello


(4) Dio diede ad onorare agli uomini fedeli. I mor-

tali

lo

quelli

chiameranno

tutte le

vie

montagne e

(1)

del
le

tempio

piano e

[figlio]

colline

le

del

grande

erte e le

selvagge onde del mare saranno

vouv aSavatov.

Non ho

775

Dio e
eccelse
facili

timore di tradurre anima, a differenza

mind, Bate; Geist che si


a quello che mi pare il vero significato, Blass.).
Bisogna pensare che per chi ha scritto "questi versi sarebbe invece
altri

dagli

interpret!

(sense, Lanchester;

avvicina di piu

una parola

stata
(2)

(3)

del tutto inadeguata, jcvsujja.

Cfr. Isa. 35, io lucppoaivr, attoviog, come qui


Ps. Sol. 10, 9
La visione universalistica del deutero - Isaia 60, 6 X't^avov
:

Tobia, 13, u Ps. Sol. XVII 34.


(4) Lactant. Div. Inst. IV, 6,5, (p. 289) Sibylla Erythraea... et
rursus in fine: (aXXov per aXV ov); ps.-S. Agostino, Tr a ctatus contra
o'taouaiv; cfr.

quinque haereses

c.

Ill, .ed.

dei

Maurini,

t.

VIII, app. col. 3,

Audiamus quid etiam Sibylla vates eorum de eodem dicat: <s.Alium,


inquit, dedit Deus filiis hominum (cfr. TUCTTOV avSoa Mss.; TUOTCKS
avopEcr-iv Lactant) colendum. Quantum apparet, in his sententiis
Mercurii [Hermes] et Sibyllae. Sabellius etiam judicatur. Mercurius
et Patrem Deum dicit et Filium; et Sibylla Deum alium. Sabellius

non alium, quia eundem Patrem

dicit

Ho

citato

e che

asserit esse

per esteso, a causa del vs. 776, dove

quem Filium
mss. hanno ulov
.

Gfrorer e Hilgenfeld respingevano come cristiano. Alexandre


il primo di correggere in vaov, credendo con cio di ri-

propose per

il
testo originario; quindi otxov, Buresch. Se cosi fosse
bisognerebbe ammetterere un copista o manipolatore cristiano bene
imbevuto di idee paoline (ogni cristiano e tempio di Dio, ma tale

stabilire

pure la chiesa che rappresenta

il

corpo del Cristo).o forse influen-

zato dall'episodio narrato in Giov. 2,

18 ss.

50

percorrere od a navigare
780

di beni

pleta pace

in quei giprni (i);

verra sulla

gran Dio torranno via

terra

(2);

spada; ch

la

una comprofeti del

sarannp essi giu-

dici e giusti re degli uomini. Vi sara fra gli uomini anche una ricehezza giusta. Poiche questo e il giudizio e
la sovranita del gran Dio.

a te ha con-

GioiscI, o figlia, e rallegrati (3);~poich

785

1'Eterno

cessp felicita

Abitera in

te,

il

quale

cre6

cielo e la terra.

il

sara per te luce immortale.

Lupi ed

agnelli

pasceranno insieme Terta sui monti, ed


leopardi andranno al pascolo insieme con capretti, gli orsi vivranno
i

790

nomadi insieme con

ed il leopardo divoratore
carne mangera paglia dalla mangiatoia come il bue
e bambini ancora infanti li condurranno con un legacvitellini,

di

cio (4). Infatti Egli rendera le belve

sopra
795

Con

la terra.

ranno a giacere
la

mano

(1)

Isa. 40, 4 . 6

dragoni, e

Dio sara sopra

di

una cosainnocua

bambini e con

non

di

li

aspidi

gli

faranno

soffrire;

(5)

por-

che

loro.

Per comprendere 1'impressione che questi versi,

ritenuti profezia autentica di un'antichissima Sibilla

vano

si

anime

pagana, pote-

ponga raente che lo stesso


passo del deutero-Isaia al quale s'ispirano, messo in bocca al Battista e precisamente.quello sul quale s'inserisce la predicazione evanesercitare su

gelica: Matt. 3, z

Giov.
(2)

i, Z3

(4) Isa.

to

Lu. (con maggiore ampiezza)

Sol.

3, 4;

cfr,

XI. 9-6.

12, 6 aYaXXixa^E xal eucppaiveaSs

1 1, 6 . 9

(5) Ttvjpov.

Su

i, 2 -

si

Cfr. v. 751.

(3) Isa.

pable

Me;

v. inoltre Ps.

cristiane;

65,

25 .

Cosi anche

of harm,

Apo.c.
altri

Lanchester). Piu

Baruch 73

35,

ecc. - Zacc. 9, 9

6.

(harmeless, Bate, incaletteralmente il Blass


gelahmt.

interpret!

una nota dell'Armitage Robinson St. Paul's Epistle


the Ephesians. London 1903, p. 271, s: (A Efes. IV. 18).
^?ipoc v.

51

un segno facile a riconoscere (i), onde tu


possa capire quando verra sulla terra la fine di tutte le
lo

dir6

ti

nel cielo

Quando

cose.

stellato

si

vedranno

notte verso Vespero e verso Oriente;

allora

spade

la

una nube

polvere dal cielo sara trasportata sulla terra tutta, e soo


la luce (2) del sole sparira dal cielo a mezzo il suo corso,
di

raggi della luna

mostreranno fuori e torneranno

si

Un

segno e dato dal sangue e dal


delle
vedrete
nella nuvola una battapietre;
gocciolare
indietro sulla terra.

glia di fanti e

di

cavalli,

quale una caccia

di

belve,

sos

si-

A quest! segni vengono paragonati quelli che in II Mace.


precedono 1'invasione dell'Egitto per parte di Antioco Epifane;
o in Giuseppe Fl. durante 1'assedio di Gerusalemme, Bel. Iiid.
(1)

5>2-5

VI, 288

s.

Hist.

cito,

298

(ed. Niese, vol.

13.

Si

cita

VI

delle opp. pp. 551-552. Cfr.

anche un passo

di

Svetonio,

Ta-

Vesp. 4;

Cassio Dione, LXVI,


(I'eruzione del Vesuvio). Virg. Eel. IV;
Oran. SibylL come fonti di tutto cio, v. Friedlander, Les proprieties sur la guerre judeo romaine de 1'an 70, Rev. Et, ftiiv.

sugli

XXX

A. Sabatier, Note sur un vers de Virgile,


(1895) PP- I22 ss
Etudes de Critique et d'histoire, 2 me serie, pp. 139 ss. (Biblioth.-de I' EC. des H-Et., Sciences Relig. vol. VII, 1896). Per le
;

negli

spade in cielo,
Gioele 2, Io (3,

si

cfr.

vs. 672

6 riXio; xa\

i3 )

il sole e la
luna, cfr. Isa. 13, Io ;
as^vrj auarxoraaouaiv, xa\ ol aa-Ipsi-

per

r\

UTWV. Per il sangue cfr. 683


e cfr. IV. Esdra V, 5
?
de ligno sanguis stillabit, et lapis dabit vocem suam
et gres-sus mutabuntur (the outgoings of the sj.ars shall change, Box)

ouaouaiv tprfY

et

Ep. Barn. XII

cfr.

o-av

ly.

la battaglia

genere

le

(xoviopro?)
(2)

\k.^

o-av

xuptoc'

S-uXou

xXt^rj

xai avacr-^ xa\

Box The Ezra apocalypse, cit. p. 44,


Pseudepygraphen des A. T. del Kautzsch. p. 359.

^uXou a![xa a-a^rj. v.

nota e Gunkel nei


Per

battaglie aeree
cfr.

<j4X<x$

nel verso.

di fanti e cavalli

Deut. 28,

nuvola

nella

delle Apocalissi

Per

cfr.

la

il

nube

v.

612

di

e in

polvere

24 .

e integrazione congetturale
.

vi

una

piccola

lacuna

52

mile a nebbia. Questa fine del tutto compira (i) Dio che
abita in cielo. Ma occorre che tutti sacrifichino al gran Re.

Queste cose a

te io (2), che abbandonai le grandi

Assiria e Babi Ionia, trasportata dal furore, f uoco

sio di

mura
man-

dato alia Grecia, affinche profetizzassi a tutti mortali


ire

di

divini.
patria,
sis dalla

le

Dio

onde profetizzare ai mortali gli enigmi


(3)
E gli uomini in Ellade mi diranno di un'altra

nata svergognata da Eritre alcuni dicono che io,


madre Circe e dal padre Gnost6s [ignoto?] (4)
;

sono Sibilla pazza e menzognera ma poi che tutte le


cose accadranno, allora voi farete di ricordarvi di me e
;

nessuno piu mi pqtrebbe chiamare pazza, la profetessa del


gran Dio (5). Infatti egli non mi mostro quelle cose che
ma quelle cose che f urono
(mostr6) prima alle mie ave
;

(i) x.6op.oio TeXe?:

Buresch e Gomperz:

Ttavrtov cfr. v.

797 Rzacn,

Geffcken; TKZVTCDV STjaet. Nauck; TioXi^oio -i3st Wilamowitz.


Lactant. Divv. Instt. I, 6, 13 dopo citato Varrone rispetto

TroXijjuno
(2.)

libri: quos, quia Sibyllae nomine


esse credunt, suntque confusi nee discerni ac

alle varie Sibille, parla dei vari

inscribuntur, unius

cuique adsignari potest, nisi Erythraeae quae et nomen suura


inseruit, et Erythraeam se nominatuiri praelocuta est,

suum

verum carmini

cum
<3s

esset orta Babylone. Ps-Giustino, Cohort, ad Graec. 37"E<rrat

uutv paSiw?

Xr;e

TTJV

opSrjv Seoai^stav Ix ^pou<; rcapa TTJ? TcaXaia;

TauTJjv BI Ix

[xlv

BapuXffivo?

tI)p{jLr)a3a'i

yaXSa'uTiv loroptav Ypa^avTO? ^uyaTepa

OUTOCV.

yaui, Brjpoaoou TOU


cfr.

Pausania X, 12;

Schol. Plat. Phaedr. 244 B, ecc.


(3)

Lacuna

attestata e

Forse vi era contenuto

il

da Mss e dal fatto che manca


nome di Sambethe.

il

verbo.

(4) PvojaToto ; unbekannte (ayvtoaTo?) Blass; rXocuxoto, Bieek, da


Virg. Aen. VI, 36: Deiphobe Glauci.
denique Erythraea fore
15, 29
(5) Ladtant. Divv. Instt. IV,
ait ut diceretur insana et mendax. Ait enim
:

(vss. 815-819).

Oo
in

queste mi espose Dio; e

principio,

Dio mi pose

dicessi ai mortali

quando

uomo

il

mondo

il

affinche

il

sono nuora

(i),

dopo

sao

profetizzassi e

future primo che sia presente. Ch


dalle acque, e un certo

buono fu

sopra

mondo

io

fu inondato

solo e trovato

gno navigando

di quelle. di

mente ciascuna, onde

in

le

lasciato, nella

con

acque

nuovo

fosse riempitp di

e del sangue di

lui,

casa

animali
:

di

di le-

uccelli, 325

costui io

a cui accaddero

le

prime cose e sono rivelate tutte quelle della fine. Cos!


che dalla mia bocca vengono dette tutte queste verita,

329

(i) vufiar), giovane donna sposata o da marito: si potrebbe percio,


volendo, interpretare anche figlia o sposa. A Noria moglie di Noe
furono attribuitl anche libri gnostid (Epifanio, Panarion haer. 26
(6), i, Oehler t. I, i, p. 168). Per Taziano invece 41, i (Goodspeed

p. 304) la Sibylla

Tipsa^Tepoc

A\vou

non

e piu antica

ECT\V 6 Mo)ua5J?, ?TI

2ti$XX7}c,

-A..

-.

X.

81

di

Mose

xot Tt3v

(ofy '.O^pou
npo CCUTOU

[j,6vov

LIBRO
o

Ascolta,

vere sto per

quante cose interamente


bocca dal suono

superba Asia

della

popolo

IV.
e

d'Europa,
con

profetizzare

miele, dal nostro santuario (i)

di

pro-

fetessa non del bugiardo Febo, che uomini sciocchi dis5

un

sero

chiamarono a torto profeta, ma di Dio


di uomini simile a mute

dio,

grande, cui

non plasmarono mani

immagini scolpite in pietra (2). Egli non ha per dimora


in un tempio una pietra che viene trascinata, sordomuta
e senza denti
10

mini
dere

colui

jj-eXta^Y^TOio

8i

delssohn emendo cosi

Polemica contro

(2)

12,6

58' IY

Abt. XVII,
Sl^uXXa.

le

rivali

citazioni del

tutti

lutti

uo-

gli

si

non e veduto da

y)jj.e-pou.

acp'

Men-

[/.eYaXoto.
cfr.

St^uXXa; e

$oipou

citati

per

pu6 venon forfnato da

pagane:

Mittheilungen des K.
:

Sibille

aacpr)YopU et^t

1892 p. 19 SS.)
vv. 4-7 sono stati

4,50,1 (vol.

mortali,

^Y^P 010

crr6[j.a-oc

$01^010

nelle

(Biiresch

occhi

che vedendo

Mss. che avevano

di

che dalla terra non

con

misurare

'n

mani mortali

(1)

maledizione piena

(3),

rna Egli e Colui

1'

D. archaol.

Pausania X,
iscriz.

Inst.,

eritrea

Ath.

TiponoXo? ypriapiYOpoi; etjw

da .Clem. Aless, Protrepticon,


seguono altre

delle opp. nell'ed, Stahlin, p. 38) a cui


1.

V. Per

vv. segg.

si

cfr.

Ill,

12, ss., ecc. Per la

pietra che viene mossa, ma non si muove, cfr. Isa. 46,7; Ger.
jo, 3 a; ecc.; TOV ou -^P e ? e'^aaav av8pwv cfr. Greg. Naz. carm.
P.

G.
(3)

37, 424, v.
vcoSov

cosi

come

Xteov IXxuo^ivTa con

gruppi

F.

ov ou yepe? e^eTlXeaaav.

10.

al

Mss

vs.

8 otxov

deila

classe

non

slxov (Buresch) e

contro

iBpu^ivra

dei

di cui

nessuno;
e

gli

fiiumi

nefano

ranrio

in

giunga

la

dalla

seguito,

alia

parole della

sole
is

gli

alberi,

la

agli

prima generazione

fino

vite

un pungolo
uomini quelle che

fiell'anirrio

(4),

sa-

a che

20

Egli stesso, nel compierla, mettera

decima(5).

cosa

ogni

terra,

esattamente

dichiarare

di

della

il

terra e

la

sorgenti (2) sono


e insieme ie piogge che ge-

mi gett6 dehtro

Egli

giorno e

il

mare pescoso, e
inesauribili

vita (3),

la

frutto

il

il

delle

1'apertura

cfeazioni per

Tulivb.

notte oscura (i) e

la

e la luna. ed

astri

55

Ma

prova.

che

Sibilla

o popolo, ascolta tutte

tu,

santa

daila

le

bocca versa Una

voce veridica.
uomini saranho sulla terra quelli che ve-

Feliei tra gli

ramente amano benedicendo, Dio

(1)

Cfr.

(2)

a-6[xa

1.

Ill

20, ss.

j^yGv

vu

Bvo^ep^

graride,

cfr.

man-

Od. 13,269; 15,50,

Nonno Paraphr. IV.

cfr.

di

pfima

144,

25

ecc.

Pure

(~*rn?)

in fine di verso.

^po$ &OTIV: concetto che si vuole stoico, Zeller,


der Griechen, 3 ed. Ill, i, p. 172 (Cicerone,
Fin. Ill, 20,27 praeclare eriim Cfirysippus, cetera tiata esse hominum causa et Deoruni, eos autetii communitaiis et societatis
(3)

Die

xTia^aTa

Philcisdphie

suae,

quibus

De

Nat. Deor

II,

61, 154 omnia,

utantur homines

quae sint in hoc mundo,

homimim causa fdcta

esse

et parata).

Ma. nella craazione deiriibrho, nell'ingmnzione << crescite et mulserhbra che questo concetto debba essere sottinteso.
tiplicamirii
E' del resto anche Jiegli Apologisti cristiani: Theoph. ad Autol.
oux et? I8'totv yprjuiv aXXa It?
Ta epya aurou
I
6, .xaTavorjaov.
.

-o fyeiv TOV av^pw^ov (Otto p. 18). Ma qui vi e qualcosa di piu:


e si cfr. cori la pa ftecila vita. Si ficordi che Dio e il vivente
:

pazione alia
(4) Cfr.
(5)

I;

^wrj atc&vtoc, del


1.

Ill,

IV Vangelo.

5.

Mss. hanno undednio

dieci periodi. Cfr. vs.

47

s.

iv8exaTV}v(s)..

Ma

la

divisione e in

glare e di here,

che vedendo

56

avendo fede

tutti

templi e

negli atti di pieta (i); quell

gli altari, le

volgari

immagini

contaminate dal sangue di aniquadrupedi, .negheranno e avrann o

fatte di pietre insensibili,


mali, e
so

gli

da

sacrifici di

sguardi

fissi

nella gran

dell'unico Dio,

gloria

senza

compiere con orgoglio insensate, e senza trafficare per


"
im guadagno da ladri - cose che sono abbominevoli - e
senza avere vergognosa brama per 1'altrui talamo (2) [n
detestabile e orribile con concupiscenza per un maschio]

modo

di cui

35

uomini senza vergogna

non

tezza)

imiteranno

brame senza vergogna


riso (3), infantili

col

vano falsamente
che

superbe

ef)

essi

(lett:

mai
anzi

desiderosi di svergognagli

nella loro
quelli

stessi

altri

uomini

nelle loro

con

schernendoli

dissennatezza,

tutte

le

compiono.

opere
In

motti e
attribui-

malvagie e

verita

1'intero

8, 10 ) cfr. Schurer, II (4* ed.j pag. 571 s. Apol.


10 (Goodspeed, p. 21) su^aptaTouvrcs autw (cotidie mane
jcaaav cSpav ev jtavri ^pciy-art xa\ TCOTW xai. rot; Xoisot^

(Deut.

(1)

Arist.

di vivere, pieta religiosa e costumi-gli altrj

15,

xara

aYa3ot?, Questi versi (24-30) sono citati dallo ps. Giustino, Cohort,
ad Gentil., 16. Clem. Aless. Protrept. IV, 62 (Stahlin p. 47):
Ixetvoi TWGCVTEC xara
p.6voi TOIVUV, d>s I'TUO? slnetv, o^oS'ujxaBov
Stp-jXXav, ot vaou; etc.: ma inserisce un verso da Fr. 3, 29 ;
e un altro sul modello del vs. 30.

OXpiot

TTJV

(2)

Cfr.

migliore Q.
p. 216)

vs. 34 e omesso dai Mss. della classe


Clem. Aless. Paedag. II 10, 99, i (Stahlin
Wilamowitz lo ritiene nondimeno da escludere, per

Ill

164

il

e pero in

ma

ragioni sintattiche.

150-155; 52855. Tertull. Apolog. 9: Haec


in aperto,
fieri ostendam, partim
nobis
credidistis.
de
et
forsitan
in
per
quod
partim
occulto,
(3) Cfr.

Schurer

III,

quo magis refutaverim, a vobis

~
umano e senza
mondo e dei mortali,

57

Ma

genere

fede

del

quel giudizio

mandera

e allora
il

fuoco

stesso

nello

fara giudicando

(i).

tempo

quando

gli empii nell'abisso

40

verra,

che Dio stesso


e

pii

empi,

gli

tenebroso

tra

(2),

conosceranno tutta 1'empieta che avranno

[e allora

commesso] (3); ma
piu rimarranno sulla terra feconda,
mentre Dio dara loro spirito (4) e vita e grazia. Ma tutte
i

queste cose

si

nella

compieranno

decima generazfone

45

ora

invece dir6 quelle che saranno a cominciare dalla prima ().


Primieramente gli Assiri avranno 1'impero su tutti gli

uomini conservandosi nel dominio del mondo per sei generazioni da quando, essendosi adirato il dio celeste, e
scatenatosi

il

sue citta e

sono

II.

6oo<;

(2)

(3)

Manca

(4)
1

42,

(T%

Y^S)

xa>l

della classe

^0$.

spirito

non

sia

da

Che

pero

vitale

leggere

non

Divv.

Instt.

VII, 23,

Od. n, 57

e 155;

356.

20,

S<OTJV
.

Q.

5'

xai X_apiv

ap.a

StSou?

o-j-oig,

Xaw TW

TCO

TtvorjV

vs: 46.
Ire'

auir%

Ttarouaiv aur^v. Cfr. 57 i6 , ecc.; Zacc. 12,


Iv

v^pwnov

tendere

III,

15, 191;

SOVTO;

"Vsif{jLa TGI?

7:Xauau>v ^vsujxa

fronto con

Mss

Scou

K6pto?

le

rovesciato que-

8.

nei

ikVujJ.a

da Lactant.

con

la terra

Avendo

IV 187, 189.

1.

56;

21,

Enoch, 103,

nascose

(6).

citati

da

(pp. 656-7); seguitt

Cfr

Isa

uomini

gli

vv. 40-43

(i*
4,

mare

il

diluvio,

tutti

50

si

tratti

in

Eccl. 12,

Si

ijco%

(Gen.

$ ispirazione
quest'ultimo

si

7, 15

puo dunque

- e

anima vegetativa

Trvsu^a

582;

autG.

chiedersi

Ezech.

10,

profetica, dimostra

ha

di

mira

il

il

'

in-

se
17 ).

raf-

regno raes-

mentre qui si tratta dell'esistenza dei giusti dopo il giudizio.


Cfr.
pag. 55, n. 5.
(5)
(6) Lactant. dopo aver citato il 1. VIII, 1-3, aggiunge: alia

sianico,

quoque per indignationem

dei

adversus iniustos cataclysmum priore

saeculo factum esse dixit, ut malitia generis


iiou p)vi<javTos x. T. X. vv. 51-63.

humani extingueretur

58
sui troni esulteranno

sti,

55

Medi,

una notte oscura

nell'ora in

1'orbita della luna

mancheranno

dal tumulto di
60

generazioni, in cui saranno

sole

umane;
il

mezzo

azioni

al

vi sara

giorno, gli astri, e

dal cielo(i); la terra scbssa

ed opere

citta

mare spunteranno isole.


grande Eufrate scorrera pieno di sarigue

allora dall'abisso del


il

terribile grido di battaglia (2) si alzera in

per Medi

e Persiani;

Medi cadendo

sotto le

pero dei Persiani sara

il

piu grande del rriondo

guerfa

lame

Persi fuggiranno oltre la grande cdrrente del Tigri.


65

due

quali spettarid

un terremoto rovescefa molte

Ma quando
allora

ai

q'ueste

del

i'im-

ai

quali

una sola generazione di felicissima sOvfanita.


Vi saranno poi opere malvagie che gli uomini vorranrio
scongiurare, discordie e uccisioni e sedizioni e fughe

e lasciata

e x smantellamenti di torri e distruzione di citta,


70

quando

superba Ellade navighera verjso il vasto Ellesponto,


cando all'Asia ed alia Frigia una grande calamita
la

Ma

all'Egitto

fame e

sterilita

rinnovera

si

per

(i) Allusione all'eclissi narrata in

(2) e>uXo?ru suvT): cfr.

Geffcken

Mirab.

(p. 70,

cita

TTJC

II.

corso di

Erodoto,

V-.yji$ auveaswor)?

aiuti

caduta

74 e che fu prer)>ip7)V

15; Hes. Op. 161.


passo abbastanza simile da Flegone,
tratterebbe dunque d'un oracdlo e'lle-

si

Lanche'ster pehsa
499 av. Cr.; ma la
Ellesponto e alia Frigia m'inducono

mandati dagli Ateniesi

di citta

I,

-rjv

vent'anrii,

4,

uri

27 Keller);

il

nistico, o, meglio, imitato sullo stile di quelli.


agli

(3).

dai molti solchi e produttrice di grano,

vista da Talete Milesio?

(3) II

re-

1'accenno

all'

II

agli loni nel

voglia accenriare alia spedizione contro


Troia, ad esclusione di fatti storici ben piu certi, ma che il sibillista.forse non conosceva, e che ad ogni modo lo dovevano interes-

piuttosto a credere

sare di meno.

che

si

59
allorche

il

che

Nilo

qualche
Verra dall'Asia un

re (2),

navi innumerevoli

camminera

navighera
e lui

Asia

spighe nascondera in
sua oscura acqua(i).

nutrisce le

luogo sotto la terra la

altro

avendo

tagliato

dalla

fuggiasco

75

alzando una grande spada, su


sulle

umide

vie dell'abisso,

monte dalPelevata cima;

il

guerra

accogliera

sventurata

Sicilia

poi

timida

la

(3).

Bruciera tutta

gran

la

fiamma

fuoco,

vomitante

della

una corrente di
Etna (4); cadra

Crotone, grande citta, in profondo abissp.


Vi sara lotta per 1'Ellade, stando 1'una contro

citta

(1)

dalla
schrift

Geffcken riporta a raffronto

II

Vll visione di Daniele,


1.

Kunde

d.

1'altra

combattenti ucciderahno molti

distruggeranno
nemici
ma la lotta sara indecisa
citta,

so

ss

(5).

di

(trad. ted.

questo oracolo un passo

Kalemkiar,

Wien

Zeit-

Morgenl. VI, 1892; p. 228, 30; prolego-

meni e.testo ibid: p. 190, ss.) I figli dell'Egitto fuggiranno, cacciati dalla fame
tuoi possess! ridotti a nulla ed il Nilo all'asciutto.
Secondo mi avverte 1'amico U. Faldati, un rapido esame dello stile
di questo apocrifo armeno lo farebbe ritenere del V o VI secolo
(2) Serse, se, come pare, si allude qui al passaggio dell' Ellesponto sopra un ponte di barche (Erod. VII 36, ss.); e al canale
tagliato attraverso il monte Athos (Erod VII, 24).
d
EXX^auovTov UTCO
(3) Erod. VII, 45 Qc 84 topa reavta JXEV TOV
-Cv vsSv ajuoxexpup-filvov, ^aaa? 8s TS axra? xa\ Ta 'A^uBrjvGv neSia
;

'

avSpwTtwv, Iv^auta

(4)

Vs.

8l

[i~a 81 TO u TO

all'.interpretazione

chester) si

6 Ssp^Tjs EOJUTOV Ijtaxapiae,

oppone

di
il

Ip.A'tTvr^

come

(Bate/ Lannon puo reggere un ge-

genit. assoluto

fatto che IpeuYofj-oti

nitivo yXoYo? BlasSrende: indem aus dem Atna die Flamme hervorgespieen wird, come se cioe lp. fosse passive: ma mi sembra

complicate.
(5)

La guerra Peloponnesiaca.

60

Ma

quandp

il

nerazione allora

e di timore
scettri

Pefsiani avranno

Ma

dopoch&

il

alia

decima ge-

giogo

di schiavitu

saranno

si

degli

gloriati

Macedoni, vi sara poi anche per Tebe la mala


Car! abiteranno Tiro e Tin fuggiranno, Samo

rovina.

90

(i).

umano giunga

genere
i

mare

tutta quanta ricoprira la sabbia sulla riva del

non piu

Delo

ma

ogni cosa sara oscura in Delo (2),


e Babilonia grande da vedere ma piccola nel combattere,
stara fortificata su speranze senza frutto. 1 Macedoni abichiara,

teranno Bactra, e quelli sottoposti a Bactra e Susa fuggiranno tutti alia terra d'Ellade.
Vi sara per futuri (un tempo) quando

95

1'argentea corrente

100 zico,

tu, o Bari,

cadrai (4)

dal-

dune

le

e Ci-

allorche, scossa la terra, le citta vacilleranno.

che a Rodi verra

il

Ma nemmeno

il

I'Occidente

mondo

fiorira

tu,

una grande guerra

infelice

presa; e pieghera

il

il

L'impero mondiale del Macedoni e


Cfr.

(3)

Come

il

di servitu per

giogo

allora la

ginocchio a terra per

(2)

per cui

Italica,

vedrai

Corinto,

(1)

Ill

An-

malanno ultimo, ma grandissimo (5).


potere di Macedonia durera ma dal-

sara soggiogato, portando

Italidi.

105 gli

spargendo

(3)

isola sacra.

all'

giungera

Piramo

il

avanti a s

la

tua

tua torre,

dei loro eredi.

363.

al

tratto precedente vi e

un

raffronto

in

Pausania

(VII, 8, 9), cosi a questo, in Strabone, p. 52. Secondo Alexandre,


questi versi andrebbero collocati dopo il v. 96; secondo Rzach,

dopo

il

v.

(4) S'i,

loo.

Bapt? (Bari in Asia Minore)

crupapt? Ttdae-ai

p.

Q;

jcsoetTot

roiasat;

W. Ku^ixo?

cfr.

Badt.
Ill,

Mss. hanno

442.

V. la nota del Frazer, vol. Ill,


(5) Cfr. Pausania, II, 7, i.
80 della sua traduzione, Londra, 1898. Questo verso e ripetuto

nel

1.

VIII (160).

61

o Cartagine

suolo

Paziente Laodicea

(i).

un terremoto

distruggitore,

solidamente costruita.

non

tentesi

lascera

ti

Mira

bella

mai

te

(2),

ma

stendera

di Licia, la terra

caduta prona

stabile:

al

risolleverai citta

ti

scuoal

gift

no

pregherai di rifugiarti ad un'altra terra, quale emigrante, quando la nera acqua del mare, fra tuoni e ma-

suolo,

remoti, spargera sabbia, a causa dell' iniquita di Patara

E anche
Anche
di

Armenia, sovrasta

te,

guerra

Gerusalemme

parte

(1)

(3).

servire.

una malvagia tempesta


gran Tempio

il

115

di

alia stoltezza, getteranno da


Dio, e compiranno abbominevoli assas-

affidandosi

Dio, quando,
il

verra

e abbattera

dall' Italia,

(4)

necessita di

la

timor

di

Gli avvenimenti, che in brevissimo volgere di tempo, imporomana in Oriente: la sconfitta del

sero e consolidarono 1'egemonia


re d'lllirio

Genzio,

la battaglia di

Pidna, (22 giugno 168 a. Cr.);

Cartagine e di Corinto, per opera di Scipione Emiliano


e di Lucio Mummio, entrambe della primavera del 146 a. Cr che
dovettero fare ai contemporanei un'impressione immensa, dimo-

e la presa di

strando 1'inanita dei tentativi di ribellione alia potenza che aveva


conquistato cosi, di colpo, 1'egemonia.
(2) Cfr. Ill, 471. Tacito, Ann. XIV, 27=

Nerone IV Cornelio Cosso Coss.

= 6q

tremore terrae

urbibus Laodicea

Eodem anno

(cioe,

Cr.) ex inlustribus Asiae


prolapsa, nullo a nobis remedio,
d.

propriis opibus revaluit. Sulla natura del suolo della valle del Lyco,
e della

v. Lightfoot,

regione circostante,

lippians, Lanchester) p. 3 seg;

il

quale

Colossians

(p.

38

s.)

(e

non Phi-

discute anche la

data di questo terremoto, che da Eusebio e posto subito dopo 1'incendio di Roma; Cbron. Hieron. ed Helm. p. 183, 21; mentre il
Lightfoot stesso ne postula uno verso il 125, e raccoglie le notizie
Strab. XII, 8; Dio. Cass. LIV, 30;
intorno ad altri (12 av. Cr.
:

Ann.

17 d. Cr. Tac.
(3)

-OTE

vv. 112 e 113

8uaaep'tT)aiv

(4)

II

7; ecc.).

il

vs. 115

mancano

in

4>e"^;

in

Geffcken congettura ^a^a^ov

manca

in

$ W.

O si

trova: o^aSov

Lanchester

6 Me8cov.

62

davanti

sinii
120 re

Tempio

al

come un

(2),

e allora dall' Italia

(i),

disertore,

non piu veduto ne

un gran

udito,

fug-

sacrilegio

quando sara compiuto il


abbominevole dell'uccisione della madre (3), e

compiuti

molti

cuendo

trono di

gira oltre

il

il

letto dell'Eufrate,

altri

mano

con

Roma

(4)

Molti

peccatrice.

la

insanguineranno

cir-

pia-

nura, dopo cn'egli sara fuggito oltre la terra dei Parti.


125

Alia Siria verra

un capitano romano (5) che avendo inil


Tempio di Gerusalemme, e met-

cendiato col fuoco

tendo a morte molti Ebrei, distruggera


larghe vie.
Pafos,
dalle

Ma

130

allora

quando
onde

la

la

gran terra dalle

un terremoto distruggera Salarnina e

nera acqua sconvolgera Gipro battuta

(6).

quando, da una spaccatura.de! suolo della terra


il
fuoco deviate giunga all'ampio cielo, e bruci

d' Italia,
'

molte

citta,

e faccia perire

gli

uomini; e molta cenere

vasto cielo, e dal cielo cadano


ancor calda .riempia
allora dovranno riconoscere 1'ira
pioggie come di minio
il

iss

del

(1)

Dio

celeste, poiche distrussero

(2)

innocente popolo dei

Gli eccessi degli Zeloti e degli Idumei loro

verno del 67-68. Schiirer, vol


seppe

1'

Fl.

B. lud. IV, 3.

II

I,

20,

a ed.

(}

alleati,

nell'in-

pp. 617 ss); Giu-

testo e leggermente corrotto.

Nerone. V. app. A.

(5) p-ETpoxTovo? e" detto Nerone in- versi satirici conservati da


Dione Cassio, LXII, 18, 4 come u'n oracolo di una (ps) - Sibilla; e
da Svetonio, Nero, 39. Cfr. 34. Tacito, Ann. XIV, 3-8.
(4) Galba, Ottone e Vitellio.
.

(5) 'Pc&^r)? 7cp6[xdc,

Vespasiano o Tito,

quest'ultimo.
(6) Eusebii Chron. interpr. S.

ma

piu

probabilmente

Hieronymo In Cypro plurimae


motu conciderunt (17 av. Cr.) p 166, 10;
Tres civitates Cypri terrae motu conruerunt (76 d. Cr.) p. 188, 19.
Per ^oXi/AuCTro? in senso attivo cfr. Od. 4, 354; 6, 204, ecc.

civitaturn partes terrae

pii.

63

Allora ridestatasi la guerra verra all'occidente la con-

tesa ed anche

il

merose schiere

(i).

nonti chiameranno piu

Infelice Antiochia,

pei tuoi atti di follla

ed

la pestilenza

Cirro (3)

mare

cadrai

terribile

il

sottq

le

citta,

lancie

quando

(2).

140

Allora

grido di guerra distruggera

Ahi, infelice Cipro, la vasta onda del

Siria?).

(?

Roma, brandendo una grande

f uggitiyo di

aver traversato T Eufrate insieme con nu-

spada, dopo

coprira te, quasi strappata dal suolo dalle tempeste

invernali

(4).

una grande ricchezza, quella che Roma


avendola
stessa,
rapita, aveva riposto nella ricchissima
casa e dopo che avra restituito due volte tanto e
Verra

all' Asia

145

dell'altro

guerra

allora

all'Asia,

sara

una sovra-indennita

di

(5).

Un'aspra
le

presso

fame

acque

le

distruggera

cittadelle

dei

Cari

Meandro, che sono fortificate e belMeandro nascondera la vera acqua. Ma

del

lissime,

quando

quando

sia distrutfa

il

uomini

dagli

la

iso

fede nel timor di

(1) L'eruzione del Vesuvio del 79 d Cr. interpretata come punizione mandata da Dio a Tito, e annuncio della finale catastrofe,
fa parte del gruppo di leggende che riguardano Tito, ma qui e innestata a quella del Nero redivivus. Cfr App. A.
(2) Citati

con qualche variante

Anecd. Paris, ed Cramer

in

Tzetze, Chiliad. VII, 564-570,

14 sq.
ripetuti in Orac.
Malala, XVIII, 171, p. 443, 16 (ed. Dindorf nel Corp. Script. Hist. Byzant}.^
(3) Sxupov (axupov) $ W; xuTwpov Q; xoppov Gutschmid e GeffSibyll. XIII, 115

cken;
(4)

p. 334,

cfr.

Supirjv Alexandre.

Doppioni

Paris, ed.
(5)

s.

I,

cit.

Cfr.

Ill,

- secondo Wilamowitz
.

334, 17 sq.
350.

dei vv. 128-129;

Anecd.

64

Dio, e la giustizia scompaia dal

mondo

(i),

gli

uomin

incostanti vivendo in azioni


155

non sante compiano eccessi,


azioni orgogliose e malvage, e nessuno faceia conto dei
giusti,

ma

gli

sciocchi a cagione

distruggano tutti quanti

avendo

e,

mani

le loro

della loro stoltezza

nel

sangue

Vss. 152

XX' o.av

SS.

EUffe|Ji7]

xou TO Sfxatov a/toxpue^rji


oatouji 8

[XEV

eVt

(3),

ma

che

nel-

UK' av3pa>Jta>v

xoajwo

frSvTe? G(3piv psi-waiv

ToXjxat?,

potranno cono-

allora

scere che Dio non sara piu indulgente

(1)

li

(2), rallegrandosi nella violenza

7raXip.[3oXoc

hanno

4> eyaepiTjs sostenuto da Wilamowitz e Buresch. Cosi anche


Lanchester e Bate; invece Blass, Frommigkeit.
die Treue und
das Recht. 11 vs. 154 si trova citato cosi imperfetto da Clem. Aless.
;

Paedag.

15 (Stahlin p. 245, iosq.):

Ill, 3,

twvTsc

ol

piuXXa.

Badt supplisce

una breve)

ol

Geffcken

(2)

alle

8e e av8p. II verso
manca in Q.

si

trova in

^r)a\v

di

TJ

S(-

una lunga

W mescolato con

Laclant. Divv. Instt. VII, 15, 8 fpropinquante

cfr.

huius saeculi termino)

igitur

oux oaiot? 81 ToXjAa^

arac^aXa xa\ xaxa Ipya,


due lacune (rispettivamente

pi^ouaiv

7taXi[j.poXoi

parole del 153;

e'

ita inpietas et avaritia et cupiditas et

libido crebrescet, ut si qui forte turn fuerint boni, praedae sint sceleratis,

ac divexentur undique ab iniustis

De

(p. 632).

dopo aver citato IV, 51-53, soggiunge: simili modo deflagrationem postea futuram vaticinata est,
qua rursus inpietas hominum deleatur: xoi TOTS (vss. 159-161) unde
(3)

Lactant.

ira dei, 23, 5

apud Nasonem de love


turn

fiat

interierit.

necesse est,

ita dicitur

cum honor

Eadem tamen

placari

(Ovid. Metarn.
et cultus dei

eum

256-258)....

quod

summi apud homines


factorum

paenitentia

et sui

tmendatione contestans haec addidit (162-163) item paulo post


(169-170, con lievi varianti). Cfr. IV Esdra, 7, 33 (Box, p. 121,
;

per la ricostruzione del testo delle varie versioni, e la ricostruzione


xal 8ieXe6aovTai ol otxTipfi.ot, xa\ TO sXso? u?i:o^a)piQ<ji,

del testo greco


xal

p.ocxpo^uF
ruch 85, 12
TI

auY^cop^usi

Cfr.

Enoch, 63, 8;

91, 7, 2, Ba-

ira

1*

digrigna

umano
cendio

denti (i)

65

e che

tutto quanto insieme per

distruggera

mezzo

di

genere

il

un grande

iso

in-

(2).

stolti

mortal!,

ripudiate tutto questo, e non spin-

gete Dio grande alPira che prende molte forme; ma degemiti e gli omicidi e le violenze ;
ponendo la spada e
lavatevi tutto il corpo in fiumi perenni (3), e stendendo
i

le

mani

di

prima; e con elemosine


aXXa

(1)

16, 10

42)

7,6X0)

Ppfyovra.

Ps. 34 (35)

Mt.

in

cielo (4) chiedete

al

22

>

13

(5) fate riconciliazione

ha

(Lattanzio

ecc. Indi

"sVrai 6

opere

(ipteov-a), cfr.

(Jpuyfjios

IBS

per la

Giobbe,

nella letteratura apocalittica,

xXauSjxo? xai 6
2 4> 5iJ 2 5> 30) ^ U> *3>

8, 12 sxe?

50)

16 -;

perdono

delle vostre

TWV oSovTwv

onde

(cfr.

13,

2s)'

(2) II Bate osserva come per questo sibillista la storia del genere umano s'inizi col diluvio e termini nel fuoco;ecfr. II Petri. 3, 6 7
^-^"
(5) EV 7:oTap.ots Xoi&occj.&s oXov Bsjjiac asvaoitjiv Isa. I, 1 g
.

<jaa5e, xaSapot ^vea^s, aa>XT Ta? -ovrip'ta? ano TWV


Ps. 72 (73) 13 ; per le acque perenni cfr. Ai8ay_ri VII,

uSar; CWVTI.

EV

Ma

in

ogni

rito

di

(Lu

pan

purificazione e necessario che

1' impurita,
(che e concepita sempre come
non potrebbe essere asportata. Cfr. Lev. 14,
UOOCTI xa\ /.aS'apo; I'cTai;
15, 5 Qui non si tratta

1'acqua sia corrente, se no

qualcosa
6

Xouaetai

sea!

pero,

di materiale)

come

Iv

in Isa. e nel

Salmo sopra

ricordato, di purificazione sol-

tanto rituale, ma anche morale, conseguita tanto attraverso la penitenza che il bagno; cfr. Giov. 13, 10 ; Ebr. 10, 22
pepavTicjilvoi
.-

xapSiac a~6 ouvEtB^aaa)? Tcovvjpa? xa\ XeXouajJievoi iS> awjia GBaTi


xa^apG. Cfr. gli articoli Bap.tstn, (New Testam.) e (Early Christian)

Ta?

Hastings E. R. E; e Diction, of Chr. and Gosp.


Washings in
Enc. BibL; Taitfe in Protest. R-E; Schurer, 11,564 e III 181-185.
L' iniportanza data al bagno di purificazione sarebbe una particolarita
in

degli bsseni.
'

Orante, tanto comuae.


Sul valore dell'elemosina e la sua efficacia redentrice,

(4) L'attitudine rituale dell'


(5)

mosina
in

libera dalla

Jew. Enc.

morte

purga via ogni peccato). V. Fart

(1'ele-

Alms

66

amara empieta. Dio dara la conversione, nqn distruggera (i), fara cessare nuovamente 1'ira, se tutti

vostra
170

praticherete (2) nell'animo questa pieta

Ma

se nelle vostre

ascolto

amando

bensi

(3),

orecchie mal disposte


tutto

175

mondo

i)

1'empieta

tutte

queste

citta, e

anche

fmmi ed

e rimarra la cenere calda

sara su

vi

parole,

di

il

genere umano, e tutte


mare, bruciera ogni cosa
il

Ma

(5).

quando

tutto sia di-

ventato polvere e cenere (6) e Dio abbia posto a dormire il fuoco ineffabile, come lo aveva acceso, Dio stesso
dara

di

nuovo forma

o-jx"

gine che

vi

theology;

oXsae

sulla

ha dedicate

New

ossa e alle ceneri degli uomini,

alle

(Volkmann; o;8wat Q;

(1) Ss'o? OWSEI

[WTavotav

Some

S. Schechter,

(3)

Cfr. per quanto segue: Giustino,'


(

Sta'jiupo? k'yaaav
t.

p.

e ie ps. - giustin.
ii,

gli

OAOV xcu

109,

p.

De Monarchia

sono elencati
(4)

Ill

(ibid.

altri scrittori

arj[ia

yiyisTov

in

W,

3-sou o'

si-gi

si

vedano

le

aspects of
Jew Enc. si
;

(5) xovl^S'k'as-'abaAosaaacfr.

Apol. 20,

ECT

^ ai

p.

sv tb
II.

(Goodspeed,

avaXamv

v ?>5ptffiv

Quaestt. et respp. ad orthod.,

i,

che citano

cfr. al-

"

e lo ps.
II

t.

I>)

parabbinic

"

p. 40) xaV SijiuXXa 8i xou YcTaa7cr s Y v

74 (Otto,

j'Jjst,

York, 1910. Art Reperiance

(2)

giustin.

o'

penitenza-conversione

Preghiera di l\fanasse.
HdXT^TS-

tresi la

136;

gli

roSs

18, 23

Sofocle citato nel ps.

p.

cfr.

nota 2 dove

stessi versi).
arj'^a -d-ruxTat

Od.

W,

24, 316; cfr, vv. 133

179
(6)

in

con

accoglierete

spada e tromba, insieme con il levar del sole: tutto il


mondo udra il rimbombo e 1'eco potente. Egli brucera
le

non mi darete

fuoco, con grandissimo segnale (4)

il

tutta la terra, distruggera tutto

iso

onorevole.

cosi

intenzioni

malvagie

Questi versi sono

citati,

Constit. Apostoll. V, 7, 13

con piccole variant! e salvo


;

TOIVUV

xai

aut^

xa\ T^V TiaXtyyevsaiav ouxapvettai,


taxptvst
roTc r)[xstpoi? a^tarouutv.
[jLa-rjv apa

EX twv aas^wv,

TTJV

TOUC

il

v.

186

com/erano prima (i). E allora


cui giudichera Dio stesso, processando il

rimettera in piedi
sara

il

mortal!

giudizio, in

mondo

67

nuovo. Tutti quelli che per empieta peccaronc,


Tar(2), e

di

costoro nascondera la terra sparsa dal di sopra

tari oscuri

son

gli stigii recessi dellaGeenna(3).

vivranno

pii,

di

nuovo

(1)

pii]

dando

loro

e tutti allora

si

dolce e gioconda

la

contemplando

(6),

sole (7).

che

sulla terra (4) [Dio

respiro e vita e grazia(5)-ai

ranno

Ma quelli

riguardeluce

Ezech. 37,

Cfr.

La risurrezione qui

non

190

del

beatissimo 1'uomo che sara in quel tempo (8)

[O

iss

dei

!]

soli

ma

neppure, corne vuole il Charles


bensl di tutto il geper i Enoch, 51, 1-3 (nota) dei soli Israeliti
cfr. vs. 176 arcav YEVO? av3pwv ;
182 Pporou;
nere umano
cfr. 2

giusti,

se precede

giudizio;

il

morti, che orariceve,


Baruch, 50, 2: La terra rendera sicuramente
arnnche essa li conservi, nulla mutando nella loro forma, ma come
ha ricevuti li restituira. Cfr. vv. 40-46 V, 230 ecc.
li
i

6'
(2) toy?

ha

Tous

o'

uT

xara yata xxXuist.

y_urr]

Tta'X'.

testo delle Cost.

II

A pp.

'/..

y.

Manca

in Costt. App.
88 aSava-crj [xsYXoio 3coiJ x.xi r^ttov 6'X^ov : manca
in <&, W, Const. App., Lactant. che cita 187 e 189 (Divin. Instt.
VII, 23, p. 657) in coda a IV, 40-43(3)

(4) vs.

(5)

(6)

II

V. 46.
testo

stcr6t|/ovTat

e dato dalle Costit.

App.

iV\ss.

sono

s'taovtai 4>)
Lanchester pensa
molto corrotti (XO^OVTOCI Q, ouovrai
a un possibile toT'o^ov-at 3sov ay-rov. Ma e anche possibile che
il

concetto qui sia un altro

novella,
i

(cfr.

Enoch,

cfr.

Dan.

58, 3

12, 3

104,

giusti,

4 Esdra

risplenderanno di luce
2 Baruch 51, 3 e 10;
Charles; Matt. 13, 43 ;

beati,

7, 9 , e 125

e 38,4 cfr. ncta di

22, 30
ayYsXot sv TW oupavw) ; che e rifllesso di quella
e proveranno la stessa gioia nel contemplare la luce del sole,
;
XX'

a'5

celeste

o nell'osservarla perfettamente riflessa negli

altri.

Si

consider! che

punizione e neH'oscurita ; e tutta la terminologia


figli delta luce, e delle tenebre, ecc., ecc.
per

gli

(7)

(8)

empi

la

Omesso

III,

in

e XT.

371, v. Introd.

LIBRO
Ma

odi la funesta epoca del discendenti

Certo primissimi dopo

tino.

che
5

su,

medesima

la terra

tadino

di

V.

Pella, sotto

che

re d'Egitto

caccio giu tutti

di

La-

perirono,

dopo

il

cit.

quale fu ridotto tutto 1'Oriente

il

cui Babilonia svergogno, presento cadavere a Filippo (i), e non veracemente detto
e dopo quello della
figlio di Giove, o di Ammone (2)
stirpe e del sangue di Assaraco, che venne da Troia e

e 1'Occidente ricchissimo

10

ad Ares

cari

del fuoco

1'assalto

taglio

divora

gli

e dopo

agnelli

Prevarra

molto

dalla deina (5)


is

fra gli
[per

elementi

inizialel

e dopo molti sovrani, uomini

bambinetti,

figli

della fiera

che

(3) sara signore primissimo colui che

addizionera due volte


di

il

nelle

dieci

nella lettera

guerre

avra

che dopo

di

lui

(deH'alfabeto)

ha

la

cosi

iniziale (4).

primo segno
regnera quelli che
il

prima

lettera (6)

dinanzi a cui tremera la Tracia e la Si-

e XII,
(1) Clem. Al. cita questo passo (vsx.ov invece di vlxuv,
nel 6) Protrept. X, 96, 4 Stahlin p. 70); per la versione di vp^ySs
cfr. 1'uso omerico. (Od. 21, 424).
.

"

(2) Cfr.

Ill,

(3) iJ-rjXo^ayoc

in cui si
(4)

mangia
cioe

(5) I,
"

(6)

A,

383:

cfr.

Nonno,

parafr. di S. Giov. 19,

1'agnello (pasquale).

162: (festa)

cilia

e poi

Memfi

(i).

dei condottieri (2) e di

cadde

69

Menfi distrutta per la malvagita


una donna non asservita, che

mare. E stabilira ordinamenti

sul

sottoporra tutto

potere ad un

ma

dopo lungo tempo


che avra per prima

altro,

per

popoli e

trasmettera

il

del 20

lettera

la

numero trecento, portera il nome caro di un fiume (3);


Persiani e su Babilonia, e allora
comandera sopra

colpira con la

abbia

spada

la lettera del

Medi.

tre (4).

Dopo. regnera colui che


Colui che avra due volte

nella prima lettera (5), comandera poi, e questa


andra fino all'ultima e insolita acqua dell'Oceano, ritor-

dieci

nando assieme
per lettera

Ausonii

agli

(6).

25

Sara re colui che avra

generante
(7), malvagio drago
quale dopo aver teso le m-ini sulla
distruggera, e mettera ogni cosa in

cinquanta

il

una grave guerra,

il

sua stessa stirpe la


disordine, facendo 1'atleta, guidando
e osando diecimila cose
e tagliera
;

il

so

cocchi, uccidendo,

monte

fra

due

tocchera con sangue impuro


ma sara anche
e
distrutto
annientato
poi tornera indietro, facendosi

mari e

lo

uguale a Dio
di lui saranno

(1)

La

ma

dimostrera

distrutti

Tuno

di

non

essere.

dairaltro

battaglia di Filippi, la guerra di

(8).

Tre

re

dopo

E dopo

verra

Sesto Pompeo,

35

la Iqtta

contro Antonio e Cleopatra.


(2) St 7)Y[ji6vwv xax6ir)Ta cfr.
(3)

T, Ti^pio;,

(4)

F, ratos.

(5)

K, KXau5io?.

cfr.

Ill,

366.

Tiberis.

a-^amv, a^Tcoic'.v, KTOKOV, hanno rispetXII, 89 e Q; a<|/oppov aa 'Auaovibiotv, Mendelssohn. E' la spedizione in Britannia del 43 d. Cr.
(6)

II

tivamente

(7)
(8)

testo e incerto

W;

4>;

Nlpcov. V. App. A.
Galba, Ottone e Vitellio.

N,

70

un gran
rissimo

il

numero quattro
venerando

combera

ma

il

segno

nome

capira tutto

ranno
tre

nome

il

altro,

di

(8).

tutti

ma

(9),

Sono

uno

re

.e

di

dopo

dalla lettera

300

del fiore di

un uomo

un mare

sotto

dalla testa d'argento

sarii

di

questi
il

Nemea(7). Dopo

un

lui
(6),

lui

egli

eccellente e

o ottimo, o superiore in

te,
-i

tuoi rami

E dopo

giorni.

uomo

di

lui

d'alloro sa-

regneranno

terzo regnera in eta avanzata.

affranta,

io,

la tre

volte sventurata, di contenere

nell'animo una profezia crudele, e 1'inno ispirato

degli

(1)

0(70);

(2)

T, Ti-o;.

(3) A,

dal

un uomo

affrettantesi alia battaglia

tutto, o azzurro crinito, e sotto


50

(5)

questi,

portera via

e dopo ancora

iniziale

ma

montagne,

comandera un
il

(4),

(2),

sara

lui

di

figlio

non sfuggira al destino miserabile, ma soce lui cadavere ricoprira una terra straniera,

che avra

avra

di

numero cinquanta

celta salitor di

orientale

Dopo

funesto

(3),

dal

11

numero trecento

potere.

quello che prende

45

del

1'iniziale

completamente

-.

che mostra chia-

pii,

segno sette volte dieci (i).

che mostra

40

uomini

distruttore degli
il

Ao[j.'.7iav6?.

Mss.; $v[>.o<p$6poc Alexandre;


Wilamo\vitz; s&5apj4vo;, Lanchester.
(4) 7"s<p,&oj-vjj.6poc

(5)

N,

Niocov.

T, Tpa-avog.
mori in Cilicia, a Selino; e dei fiori di
(7) Traiano
opium graveolens, erano formate le corone per vincitori nei giuochi
istmici-. Find. Ol. XIII, 43! Nem. IV, 88; Juv. Sat. VIII, 226:
(6)

Graiaeque apium meruisse coronae.


(8)

Adriano, che ricorda nel nome I'Adriatico. Percio e chiamalo


epiteto di Poseidone.

xuavoy_atTY)c, azzurro-crinito,

(9)

Antonino Pio, L. Vero, M. Aurelio.

71

oracoli

io,

sorella d' Iside (i).

la

alia base del

tuo tempio molto

Dapprima

(2)

si

compianto

intorno

55

precipite-

Meiaadi e in mani malvagie sara quel giorno


allor quando il Nilo (4) percorrera tutta la terra d'Egitto,
fino a sedici cubiti, cosi da bagnare coi flutti e inaffiare

ranno (3)-

con

le

le

sue correnti tutta

la terra

la grazia

taceranno,

della terra e la bellezza del suo volto. Memfi, tu alzerai


tu, un
tempo quella che
gravi lamenti 'sopra 1'Egitto
terra
sarai
dominava
la
diventata misera;
superbamente
:

che

cosi

lo

anch'Egli

chiamera

dall'alto

Memfi quella che

del
in

amatore

stesso

antico

del

voce

cielo a

gran
vantavi sopra

ti

fulmine

ti

pofente

gli infelici

piangerai moltissimo, superba e sfortunata,


cda 1'Eterno Dio Immortale tra le nuvole] (5).
Dov'e ora quella tua potente arroganza tra gli uomini ?

mortali,
-cosi

[tu

che

Perch

eo

65

ti

tu infuriasti contro

miei servi unti di Dio (6)

Edd.
Hervverden "Isi, 3-sov
yvcocj-/, Mss.
YVOJTTJ
da VII, 66; XII, 314 Geffcken Ma cfr. II. 15, 350 yvw-ot
-s YVWTOCI TS. fratelli e sorelle; v. Thesaurus gr. /., II, 694, A. B.
(1) "IstS-jc

7,

Tf)

Alexandra
(2)

I,

202. Cfr. anche

2,

il

v. 484.

Lactant. Div. Instit. VII, 15, io et

pnma omnium Aegyptus

stultarum superstitionurn luet poenas. (p. 632).


(3) cni-ouai Alexandre con F, la maggior parte deL-Mss.

(4)

dorf
aov.)

(<!>)

ha

Artapano presso Eusebio, Praep. Evang. IX, 27, 28 (Din503): T^posA^ovta Ss [Aixpov -ov NstXov ~fl pafoto (TOV Mwu-

1,

~ata^ai TOV Ss ^ora^ov T^oXuy^ouv Yevo^vov xa~a;tXu?'.v


TOTE <ii sca TTV xaTa<jiv auTOu

(5)

II

motivo

di

ritenere

vv. 65-66

OATJV ~r,v

interpolati appare

chia-

YHWH)

attri-

rissimo.

^EO^P -(JTOUC, 1'appellativo messianico (Meshiah


!

(6)

buito a tutti

Ps.

II, 2.

membri

(LXX: xaTa

d'Israele

cfr.

una

delle interpretazioni del

TOU xup'.ou xa\ xaTa TOU -/OKJTOU au-ou).

72

e suscitasti la cattiveria" in uomini buoni


70

penso come pena

avrai parte alcuna tra


salirai

al cielo

beati;

cadesti dalle

75

'ultimo tempo,

mente malvagi
grave suono,
e animali e

cose

so

in

(2),

non

stel'.e,

non

quando

ma

gli

malvagi

si

saranno

completa-

affliggeranno, aspettando

celeste

che venerano

essi

che

invece

di

Dio

pietre

che non e neppure giusto che io nomini ciascuno


idoli, prodotti dalle mani degli uomini.

degli.

Dalle proprie opere e dagli scellerati pensieri,

fede in

siffatti

Tmui

al

fuoco,

scioccamente

e Xoi, Atribis,

la

citta,

non

guerra

Coptos,

Abido,

lascera,

Eracleopoli

(nqn pestilenza

nutrice

illusive
;

fio) della tua superbia, in misura di

il

pagherai

ponendo

oggetti.

Diopoli ed Ermepoli, e te, Alessandria,


di

na-

rame

vani, privi di vita e di sensibilita,

fabbricarono fusi

li

le

dei di legno e di pietra e di

.gli

e d'oro e d'argento

90

con

colpisce

hanno timore in altri modi di molte altre


cui non e parola, ne mente, n
udito, tanto

zioni accettarono

85

nel-

dire alPEgitto,

uomini

dell'immortale

1'ira

malanni,

(i).

Queste cose Dio mi chiam6 per


1

com-

avrai in

questo un trattamento uguale

di

tu

quello

che hai fatto prima. Tacerai per lungo tempo, e, giorna


non scorrera piu per te bevanda de~
del ritorno
licata.

(3).

(1)

Cfr. Isa. 14,

(2)

-oXXa

12 13

aXXa (pofovpivoi

invece che TOV

5-eov.

Testo corrotto e lacunoso. Fin dove era possibile ho seguito


congetture che parevano piu probabili. I nomi di molte di queste
(3)

le

citta si ritrovano in

35j sq.
i

Ox. Pap.

(XI)

1380 del

pr. del 2

39. (Un' invocazione a Iside: cfr. Apul.

papiri: di Leyden, U. II; Brit.

sec.

11.

17-18;
5) e

Metam. XI.

Mus. 121; 492-504).

73

Verra

infatti

come granuomini macchma-

Persiano sulla tua terra

il

(i)

dine e distruggera la tua terra e gli


d'infamie
con sangue e con cadaver! davanti

tori

altari

gloriosi

dalj'animo barbaro

egli,

(2),

tuoi

san-

terribile

95

guigno, arrabbiato pazzamente con tutta la moltitudine (3)

numero

in

infinite portandoti la distruzione (4)

e allora,

o citta ricchissima, sarai grandemente travagliata. Tutta


cadendo a terra, a causa dei doni dei

1'Asia piangera,

provenienti da te,

quali,

Egli stesso, quelli

uomo

guerra, uccidendo ogni

che

cos!

assediando

(6),

distruggera

ogni

volando con

dall'occidente

desolando tutta

il

capo.

100

Persian! fara

la terra dei

infelici mortal! restera solo la terza

agli

Egli stesso verra


geri

rallegr6 incoronandosi

si

che ottenne

la

risorsa,

parte

(5).

salt!

leg-

terra.

Ma

ios

quando avra ottenuto la potente altezza e audacia sverSSCTCOI;

(i)

oajtsoov)

Alexandre, vino? Rzach,

V, 98, e
-

un sommario

alia fine reca

non mi sento

accettare 1'emenJazione del

rotto,

di

TtXvjasil TE

Pw[xou;cfr. ApolHnar. Ps.

e cio" per

il

LXXXII, 32

raffronto con Ezech. 6.

(3)

7cojji7i:Xr]5ci

(4)

a/ca^wv

Lc.

$ W.

23,

18

'i.7:at^o>v

e salta

Malgrado le incertezze dei Mss. che


di un verso - che il testo e cor-

mancanza

pco^ot:.

Geffcken.

spiegazione in prosa.

Trap'ly.TzXayoir'. TE
- anche
per la

(2)

rivelano

jcloov

IV 179-190

vs. e solo nell'Exc. paris. che reca qui anche

II

Geffcken

nspi-

-sptTiXr^sia? oreoj-a?;

4. 3.

Dio. Cass. 75, 9.

Ex. Par.;

rta';tov

Geffcken ao\ < TOV >

o'Xe^pov.
(5)

lito

oe

Testo mollo corrotto ed oscuro

in 4>

W\

il

v. 101 e ristabi-

^ay ~ToXsra.tsi dal Buresch sulla~ base di


k'Xa^ev Y a
v. 102 e dato da questi soli e manca nei Mss che

HEJCWV

Exc. Par

il

suo posto hanno un rirnaneggiamento del vs. 108; col 103 cfr. Ill
544. Cola rimane soltanto la terza parte degli uomini, qui del necessario alia vita (oXov p(ov l|aXa7c<z?et vs. 102 cfr. Thesaurus, II,

al

255. A) cfr. Zacc.


(6)

SX(J.aTi

Apoc. 9,
;
xoupw; Exc. Par. a
13, a

15

lg .

74

gognata

verra volendo distruggere anche la cittadei

(i),

Beati.

tutti

distruggera

no

sara

un

allora

mandate da Dio

re

grandi

re,

(2)

contro di

potent! mortal

giudizio dell'incorruttibile sopra gli uomini.

il

Ahi, ahi a te, misero cuore, perche mi ecciti a

siani,

La

iio

? (3)

e rivela a loro

il

presente e cio che sara.

corrente del fiume Eufrate fara un'inondazione e

distruggera

Arabi (4) e i Babilonesi e i


guerra e hanno fede negli

Persiani e

gli

Massageti che amano la


(5). Tutta 1'Asia bruciata dal

archi

(1)

mo-

queste cose all' Egitto, il doloroso governo di


Vai verso 1'oriente alia stolta razza del P-er-

strare

molti

lui

e allora

avaioE?

e geniale

fuoco

brillera

Geffcken per

congettura di

xrfiic:

fmo

<b

l
l-'.

Exc. Par.

Exc. Par Latt.


3;o2v p'-aiXsuc -e^o^Et;, secondo v. 102 <I>
hanno aSsvapo; per 5c6^sv il Messia. Lactant Divv. Instt. VII,
18, 6 (p. 642 ss):
Sibyllae quoque non aliter fore ostendunt quam
ut dei filius a summo patre mittatur, qui et iustos liberet de manibus inipiorum, et iniustos cum tyrannis saevientibus deleat. E
quibus una sic tradidit: (vv. 107-110); item alia (III 652,5.); et
rursus alia (VIII 326, s)
Tutto il tratto 93-110 e una pittura della
(2)

4>

l'

guerra dei Parti, che in qualche

mente assegnato a Gog

prendono il posto generaiconducono cioe la finale ribel-

opera

Magog:

lione dei poteri gentili e pagani, e degli interessi e passioni e vizi


del mondo contro i Giusti. In questo sense si puo dire che il loro

Re

una figura

Antimessia;.

di Anticristo (io

Enoch. 56,

cfr.

principals fra le nazioni in


12,

o- 3

(rcS?

xa-a-arffiv

6
;

(4) "I[ir]pac

ma

^5) -65otaf rs

il

13

cfr.

lp.naiCuv

Agg.

2,

I^TCai^erat

32 ecc.)

v. 249, e con

con XIII, 33

cfr.

rtarouc

per evitare

confusioni, di

ss

au~r)v

Ezech. 38, 2i Zacc. 14,


Per
Beati del v. 107
(?) Cfr. v. 286.

direi,

dove appunto Parti e Medi sario le


lega contro Israele; (cfr. anche Zacc.
5

emendaz.

di

il

indi

108

cfr.

V.

97)

1'Apoc. 9,
cfr.

414

1C .

s.

m' induce a leggere 'Apafcc.


il ^avza? del Mss.

Meinecke per

75

Pergamo sacra

alle isole.

con rumore

tuono

fin

dalFantichita sara distrutta

[?
fondamenta\ (i) e Pitane
uomini completamente deserta. Lesbo
tutta precipitera nell'abisso profondo, cosi da perire (2).
si

mostrera fra

Smirne

Bitinii

o: dalle

gli

arrotolatasi

ella

gera;
I

di

sotto

suoi precipizi,

piangeranno

distrutta (3).

loro terra incinerita e ia

e la Fenicia dalle molte razze

Siria,

un giorno pian-

un tempo veneranda e celebre sara


la

130

grande

1-25

(4).

Guai a te, Licia, quanti mali ti prepara il mare, salendo improvvisamente sopra la terra dolorosa, cosi da
scuotere con un malo moto e con brusche correnti la
terra di

produce

Licia,

senza profumi e

che

quella

li

(5).

Terribile

sopra la Frigia a causa dell'affliquale Rea <madre> di Giove venne e

sara

ira

zione (6) per


quivi rimase.
II

quella

la

mare rovinera

la razza

il

barbaro popolo dei Cen-

un fiume che scorre profondo rovinera la terra


Tessala, il Peneo dalla profonda corrente {distruggera;> le

tauri

(1)

130

Mss.;

(JotpuSov

fia^prjoov

Alexandre ma,

meglio,

135

Ppo

Mendelssohn.
(2)

Cfr. v. 316.

(3)

Cfr. la 7

Wien. Ztschr.
(4)
(5)

f.

Visione di
d.

Daniele

gia

cit.

TtoXuouXov per ^oXu^uTov dei Mss.


Cfr. Dio Cass. 63, 26. Gli aggettivi

sono forse

scelti

(vers.

kunde des Morgenl. VI, (1892)

per fare

un giuoco

di

p.

Kalemkiar
228,

19.

a^upov e fAupi^vouv

parole su

Myra

la capitale

della Licia.

Lanchester vorrebbe leggere Xuaar,? per AUT^SC riconnettendo


il culto orgiastico di
Cibele-Rhea (v. Cumont, Le
religioni orientali nel paganesimo romano, trad, di L. Salvatorelli,
(6)

quest! versi con

Bari, 1913, c. Ill


Garstang and Strong,
troduz. n. 69 p. 26).
;

The Syrian Goddes

In-

76

forme

delle fiere della terra

sulla terra,
le

generate
I

poeti

1'Epidano uccidera

1'Epidano che dichiara


forme delle fiere (i).

lamenteranno 1'Ellade

dalPItalia tagiiera

il

Lapiti

tempo

tre volte infelice,

quando

airistmo

collo

un

aver

di

della

re

grande
uo Roma, uomo simile a Dio, cui, dicono, genero lo stesso
Giove e la signora Era il quale, con la voce tutta da
musa del suo dolce inno affaticandosi in teatro (2),
il

uccidera molti insieme con

uccise molti e pose

145 infatti

genero)
quita

Da
che

sua

le

hanno

mani

sul

in

orrore

ventre

lo

(che
pecco contro le mogli e fu formato dalFiniAndra verso i Medi e
Re dei Persiani, cui

(3),

(4).

desidero per primi, e

(1)

madre.

e svergognato

la infelice

Babilonia fuggira questo re terribile


tutti i mortali e gli uomini migliori

ai

quali reco

fama tendendo ag-

Testo molto corrotto, .e solo con 1'uso di varie cungetture si


cavarne un senso-. vs. i32Kev-<xupcov Rzach e Buresch per

.riesce a

Tauptov; indi 134-135-133-136, "H:u3av6c Mendelssohn per 'Hfn8av6<;


Mss. Edd.; v. 133 < UniSavoc > Aa-i3a: oa-e&jv xata y-Tjc (YTJV Mss.)
avap-fj?i
(2) -a;jL;j.o-Jc;oj
c

(3)

Wilamowitz).
-f^oyyto

[AeXv/jSios

(Geffcken,

-j[j.vou

per ^EXi7,3iac

Mss. Edd. Wilamowitz) SsaTpoxo-Cv.


V. App. B. Cfr. Asc. Isaia IV, 2.

scendera

gran principe, il re di questo mondo, che lo ha dominato


da quando ha cominciato ad essere e scendera dal suo firmaBeliar

il

mento sotto
madre,

(v.

forma d'un uomo, re d'iniquita, uccisore di sua


R H. Charles, The Ascens cion of Isaiah, London, 1900;
la

traduz. del testo etiopico, version! latine, trad.


(del

Bonwetsch)

e fr.

greco (Grenfell e

lat.

della vers. slava

Hunt, Asc. of

Isa.)

Tis-

serant, Ascension d'/safe, Paris, 1909 (nei Documents pour I'Etuds


de la Bible}; il fr. greco lacunoso per la prima parte del versetto,

ha nella seconda
(4)

I-/.

[jitapCv

v s"5s'. av^^wnou
paaiXswc
Castalio per [iixpuv Mss.

av6[j.ou

77

guati con questi

che prese
dini e

popoli che salivano a quello

egli

citta- 150

come giustamente

Al suo apparire (i) fu scossa tutta la creazione


in cui rimase il potere distrus-

10 cantai.

ed

malvagi contro il popolo verace


tempio costruito da Dio e brucio

il

re perirono e quelli

sero la grande citta ed

Ma

quando duche da
grande
tutta
un
la
terra
solo distruggera
per punizione (2),
grande
astro dal cieio cadra sul lampeggiante mare e bruciera

rante

11

il

popolo giusto.

quarto anno splendera

il

mare profondo

e la

astro

il

Babilonia (3)

stessa

a cagione della quale perirono di tra

d'ltalia,

la
gli

terra

Ebrei

popolo verace (4).


Fra malvagi uomini tu starai soffrendo molti mali

molti santi fedeli e

ma

resterai

Mss.

IHO

il

completamente desolata per

(1) cpaviv~o$

155

ma

tutti

(5),

tempi

per region! metriche -pooocvd TOC Alexan-

oppure ~s oavsvroc, Geffcken.


Cfr. per 1'andamento IV 130; per

dre, ecc.

la cometa, III 334,53;


(2)
una cometa apparve nel 73 d. Cr. - de qua quinto consulatu suo
Titus Imperator Caesar praeclaro carmine perscripsit (Plinio, H. N.
II,

25).

Segue qui un verso KOTO'. TtsGrrov 1'^rjx.av T' EivaXiw LIoasiBtSvi


che non si riesce in nessun modo ad accordare con il contesto se:

condo il Geffcken, sarebbe entrato qui a cagione del v. successive


dove si parla del mare; e quindi al 156 e da scri/ere :'.vsxa -otvrjs
invece che

s'tvexa

Cfr. Apoc.

TI^';.

8,

10

18 (p. 634) Sibyllae tamen


locuntur et quidem iudicio dei
habuerit invisum et inimica iustUiae alumntim

(3) Lactant. Divv, Inst.


aperte interituram esse

VII,

15,

Romam

quod nomen 'eius


populum

veritatis

trucidarit.

(4) ayioi TSITTOI


BEXcpoTc',
e; cfr.

(5)

Cfr.

v.
Ill

cfr.

Ign.

149

356

Coloss.

Smyrn.

e'^vo; a.

ss.

I,

Tot?

=v

KoXoaaaTc aytoi; xai

TOU? ntaTOu? xa\ TOU?

OCY'-OU?.

Aao;

78

quind'innanzi
IBS

rendendo odioso

(i),

tuo

il

hai ricercato 1'arte del farmachi (2)

suolo, poich&

mal-

o citta

in te,

vagia, sciagurata fra tutte sono adulterii, e

1'illecita,

feminata, ingiusta unione del fanciulli

Ahi, o citta

vedova

pere,

siederai sulle

ti

(3).

menade che ama

tutta impura della terra latina,

alture

ed

(4),

le

ef-

vi-

fiurhe

il

no Tevere piangera te, la tua consorte, che hai cuore omicida e animo impure.

Non
dici

che cosa pu6 Dio, che cosa prepara? Ala tu


sono solo e nessuno mi distruggera
(5) Ed ora

sai,

lo

te e tutti

quando

v.

II

(1)

il

traccia

164

Apoc.

III

St'ultimo

8, 23 OTI

II

EV

TJ

biblici

Clem.

764;

(papjxaxta sou

Rimani

sola,.

da

esclu-

^avlp/i^oc e

(Charles:

passo

il

aut?jc)

come

e,

si

I^Xavedra,

173.

Paed.

^avr'a adapts

Clem,

7.8

Geffcken

per

xat

10, 99:

II,

(Apoc. 18,

cita

un passo

:
r\

-ap'ofxTv^

pena

Roma

di

14, 13

Tr,y lp.7]V

~~-

e nel v. 168)..

di IV, 33, s.

46) xol

(Stahlin p. 216).
Sofon 3, it Cfr. Ezech.

T'iswiies Danielis (Vassiliev,

delle

I,

la

naawv

OUCTJAOOS

la citaz.

Anecdota graeco-byzant.
valga

v.

cfr.

Al.

xa\ TIC ouvarat avriaT^'vai

lonia -

Tutto

Isa. 47, 9 ,

l^vrj',

nello stesso

(4) Isa. 47,

27,

glorie.

saw/a?

sic.

non

come prima,

ovstot^ouaa ~>c, y,oa)si (vss. 166-167 con la variante in que-

7ioijTix7)

Segue

tue

le

sacrstat a).}>a jxevst

da questi luoghi

Cfr

(3^

esistente, e

te in quella terra,

dittografia del precedente.

vrjSqaav 7;avT2 Ta
ispirato

di

gran Dio invento

come una

(2)

Dio sempre

tuoi distruggera

sara piu

175 vi

dersi,

por <ji

^aat)>sfav;

Tt? Sao; nXrjv Ip.ou

Piuttosto mi sembra

rimarcare come questo vanto in bocca della Babi--

fosse autentico. Tutti

poeti latini dell'eta imperiale

son pieni di familiarissime esaltazioni della


imperi Porrecta maieduratura in eterno,
stas ad ortum Solis ab hesperio cubili

dum
scandet

cum

(Horat.
(5)

V.

n. al v.

169.

Capitolium

tacita virgine pontifex.

IV od. 15;

III,

30).

79

o iniqua; immersa nel fuoco

Ed

Ade

tartarea di

qua regione

abita la ini-

divampante
(i).

da capo, o Egitto, deploro il tuo destine o


Memfi, sarai causa prima di sventure colpita nei tendini (2): in t'e le piramidi faranno sentire una voce senza
ora,

vergogna. Pithom

(3),

chiamata un tempo a ragione

iso

la

per secoli, affinche tu ponga fine


tua iniquita; o insolenza, tu ripostiglio di mali (4),
menade che si lamenta forte, aftlitta molto lagrimante,

citta doppia, tu tacerai


alia

vedova per sempre


quando Barca riveste

rimarrai

Ma

iso

(5).

sullo sporco

la

sua tunica

bianca, potessi io non essere, o non essere nato

Tebe, dov'e

tua gran potenza? Un


popolo, ma tu prendendo

la
il

distruggera

Cfr. Isa. 14,

'i)

(2)

i5 .

Puo

uomo
abiti

essere un'allusione

all

(6)

selvaggio

scuri pian- 190

incendio del 63.

TtXriaSstaa Tivovro; Mss. 7iXv]<j3E?!ja Savovtwv Alexandre; 7tXrr


-rlvovra? Gutschmid, Geffcken
quest'espressione ricorre nei
;

/Ssiaa,

w.

138 e 518; col v. 184 cfr. inoltre il 60.


(3) IIuSwv mss. (rca&wv); IIa3a> Wilamowitz in base a Eso.i, u
Ma non vedo che necessita ci sia di ritenere che il Sibilista dovesse
.

LXX .tanto piu che le due forme


per forza traslitterare come
dovevano suonare molto simili. E' piu difficile dare una spiegazione
del AiTioXt? ; non e molto soddisfacente quella che ricorre al nome
i

ellenistico della citta,

se al

tempo

mentre

(4)

(5)
il

V.

Eropoli, perche

riferire

il

Ai^oXt?

potrebbe anche chiedere


con altro nome;

Tebe non permette piu

a.

Cfr. 231.

Questc

186

si

ci

del nostro sibillista fosse conosciuta

tratto

adatto ad un contesto

[JLOVT]

proprio posto. Certamente

al

xoujJioto /.patouda

come v.435 dov'e

tj.rj-'e'(r( v

p.r,T

Yvoi[iav

cfr.

Od.

18,

molto piu

ripetuto e riferito a

bilonia-Roma.
(6)

spiegare

non sembra'qui

TcouXuETris iyivQu cu

di

79.

Ba-

80
o sventurata, sola, e pagherai

gerai,

il

fio

per tutto cio

che hai fatto prima, avendo un animo senza vergogna,


e guarderanno la piaga sul petto, a causa delle opere
inique

(i).

Un grand'uomo
195 Indii

di fra gli Etiopi distruggera Siene, Gli

Pen-

colore scuro abiteranno a forza Teuchira.

di

un uomo di grande potenza ti abE chi esporra tuoi destini, o Libia miserabile?
E qual uomo piangera in modo compassionevole te, o
Cirene ? Non cesserai dal doloroso lamento fmo al tempo

tapoli,

tu piangerai

battera.

della distruzione.

Tra

200

Bryges

(2) e

Galli dal molto oro 1'oceano

risonante sara riempito di molto sangue

(1)

II

ha subito due spostamenti

testo

ed

essi infatti

193 e stata

la fine del v.

e XI, 6?
portato a 192 e viceversa questo da Rzach, secondo
dov'e ripetuto il v. 192. Prima del v, 193 bisogna sottintendere
;

doveva stare il soggetto di o^ovrai.


Wilamowitz
(una tribu Macedone); pu-scr. <$**',
(2) BpuYsaai
BpiTsuc o Bpt-le<j<K Alexandra, BptTeasi Gutschmid. Rzach cita Pro-

una lacuna,

cui

in

B. Got.

copio,

tili

I,

24; questi dice che durante I'assedio posto da

un oracolo il quale diceva: Quinmense (sub novo Romanus) rege nihil Getjcum iam (metuef] e

Belisario a

Roma,

fu prodotto

aggiunge che nessuna

delle interpretazioni

vero. Indi continua (ed. Comparetti,


p.

178,
v

1st.

che se ne diedero

SS.)

o0

apfxoviav Ttva

r\

St^uXXa ou^ aTiavra

TCOiouiJ-svr)

TE Po[j.at.cov I? JXV^TJV

TOV XOYOV. xa\ TcaXiv

a{j.tp\

IXBouaa

I^TJ^

~a ^-pa-

TOU XOYOU, aXX'ssto? etjtouca

tot? Ai^urj? xax.d?<; a^eTtriSrjcev eu^u? ei?

~a Ilp<3KV ^orr

p.Ta(jij3aiJi et? TOUC

Pop.aiou p.VTsuojx4v] KpoXivE 1

Come si vede, Procopio parla in modo affatto


per di piu anche I'ordine da lui seguito e un altro.
Tca^r).

av-

TWV Y*? StpiXXr,? Xoyiajv Tr)V Stavotav npo TOU epyou


avSpwrcw oljiat aSuvata s'.v^t. a'triov 81 ov^sp IYO> aurtxa Sr;3

sxsTva avaXs^a^Evo; a7iav-a

luSr,

si

Stor. Ital. Fonti^ vol

Aaaupioui;

BpsTTavJw
generale

81

commisero malvagita contro


Re di Fenicia condusse dalla
i

merosa schiera

mandera

figli

ai

quando il
Sidonii una nu-

te,

Ravenna, e co-

Siria

gallica; e uccidera

Dio

di

(i),

fino alia morte.

Indiani,

non

-205

imbaldanzitevi, e voi,

Etiopi;

superbi

ruota fiarameggiante dell'enclitica (2)


e iJ Capricorno e il Toro nei Gemelli abbia circondato
il
mezzo del cielo, e la Vergine salendo, e ii Sole le-

poiche quando

la

gando intorno

alia

cielo (3), vi sara


_terra,

e dopo la

zione. Cosi

una

fronte

cintura,

dominera sul

210

un grande incendio celeste sopra la


battaglia degli astri (4) una nuova crea-

che sara distrutta nel fuoco e

tra

lamenti

tutta la terra degli Etiopi.

Piangi anche tu, Corinto,


in te.

Quando

infatti

le

la triste

distruzione che e

Moire filando coi

tre sorelle

fili

215

avvolti condurranno

il
fuggente con inganno attraverso
dirupo dell'istmo, 1'elevato in aria, finche tutti lo abbiano veduto, quello che una volta tagli6 la pietra col
il

bronzo molto duttile

-e

distruggera la tua terra, e la ta-

gliera, com'e predisposto (5). A costui infatti Dio diede


animo per fare ci6 che nessun altro prima di lui fra tutti

(1)

SEOU -rxvou;

Testo oscuro

cfr. v.

62

le allusioni

sso

che seguono sono oscure.

leggo ^apaet-s (Alexandre) per -appstrs Mss.,


v. 206; T:up6eic (Geffcken) per -ou-ou; (xuprou, Lanchester).
(2)

(3) ftspiTiapvoXov

Mss.; Jiepisav ::6Xpv, Boissonadej

r.zpi

TOV -6Xov

Volkmann.
(4)
(5)

di

aotpwv 5'Iv jia^i^-oti;; a. 8' ex [i. Geffcken.


Element! del mito di Nerone -^Anticristo

Corinto, ecc.) mescolati

cfr.

App. A.

all'altro

di

(taglio

Simon Mago:

dell'istmo

82

quanti

225

la f alee,

che

cosi

dara agli

uomini

tutti gli

causa della grande

tre capi (i) le ra-

da nutrirsene grandemente,
carni del genitori del re im-

altri

le

mangeranno

puro.

Dapprima strappando da

re.

con

dici

sovrastano morte e

citta e dol

popolo giusto

terror!,

salvato

(2),

per sempre, cui la Provvidenza ebbe per eletto.

a malvagi

instabile e perverse, sottoposto

e per

gli

uomini principio

nuovamente salvata

della creazione turbata e

mali e grande

condottiero di

230 insolenza,

creazione, chi dei mortali

Un

e a v verso?

che

destini,

sofferenza e gran termine (3)

di

amo, chi dentro

ti

dai Fati,

flagello per la

non

se

di

era precipitate (o lasciato cala


sua
santa vita. Tu hai messo
dere] (4) in te perdette
ogni cosa sottosopra, e allagato tutto il mondo e per te
ti

verso
lo

la
ti

persuadero

uomini

tra gli

(6)

ti

Alexandre per

Buresch

(2)

Cfr. 154; 149-

(3)

Vv. 229, 230

perche
?

dici

Vi era

chiara luce del sole, raggio

la

La

mostrava ed offriva

(1) xe'-saXcov (x.spaTcov

critico te lo diro

dei profeti. (5)

compagno

deva miele

se

Lancia

state mutate.

nostra contesa queste ultime cose

un tempo
diffuso

si

mondo sono

belle ordinanze del

235 le

240

re

cfr.

Ill

lingua che

(7)

397): v.

tutti gli

spanuomini

Dan. VIII.

atridajisvoi;.

.244.; 245;

230-231

cfr.

vv. 182-184.

(4) puppet?.
(5) SuJl'intero

Autol.
p-jatv

II,

TWV

Evang.

15,

13

passo 228-246
:

01

jipcxprjTwv

Y?
(p.

v.

Introd.

Int<pavei5 acrrepss

102)

13, 12, 10 (Dindorf,

II

Aristobulo

p.

Qui

x\

cfr.

Theoph. ad

XajxTtpoi eiatv

presso

Euseb.

\A-

Praep.

193).

[xlv oTaydouaa (OTU


(6) vXwooa |AsXt<jTaYouaa Alexandra cfr. 282
yEOuaa W) Mss.
(7) ipaivl TE xal /rpoiSpaXXe Wilamowitz
yaiveio xat Tipo^patve 4>
;

83

buona bevanda, e

una
sua

pianta

stretti

gentile

Per

(i).

crescere

verra in quel giorno la spada e

uomini

principio

creazione

di

la

per

termine

gran

nuovo

di

I'afflizione.

sofferenza

turbata e salvata

tutti

per

questo (2), o tu dai ridel maianni piu grandi,

duce

primo

consigli,

faceva

Destini

dai

gli

della 245
(3),

ascolta 1'amara voce dai suono ingrato, o tu flagello agli

uomini.

Ma quando

la

persiana cessera

terra

dalla guerra e

dalla pestilenza e dai lamentarsi, allora sara in quel giorno


la razza

divina dei celesti beati Giudei

tutt'intorno alia citta di

Dio

che abitano

(4),

nel centre della terra (5), 250

cerchiando un gran muro firio a Joppa lo eleveranno alto


fino alle nere nubi (6). La tromba non suonera piu rl-

chiami guerreschi, non piu periranno

(1) xol

TiSaiv IrsXAev

quepa

rou8' KVEXEV

aou

8' Ivexsv

= 229,

(3) 244, 245

Wilamowitz con

il

cod.

P.

(Mono-

Um

deinelwillen] Blass.

230.

Lactant. Div. Inst. IV, 20,

(4)

uomini], per le

Mss. Edd.

centis} per ?)^pa


(2)

[gli

non utique ludaeos

n,

(p:

366)

domum

autem luda

quos abdicavit, sed nos,


qui ab eo convocati ex gentibus in illorum locum adoptione successimus et appellamus filii ludaeorum quod declarat Sibylla, cum
dicit
(v. 249). Cfr. I'lcpaTjX xatot aapxa paolino (I. Cor. ro,
che ne presuppone uno xara 7tvsup.
e cioe 1'Iapa^X -ou ^soO
et Israhel

slgnificat,

(Gal. 6,

i6 ).

(5) Iv jxEooYalois cfr.

monte Sinai

Enoch

26,

centre del deserto e

il

il

Giubilei, VIII, 19,

M. Sion

il

belico della terra; ora gia in Ezech. 38, 12 , la Palestina e

Xo

T7]?

7%;

anche all'oracolo
(6)

cfr.

si

Gfr. 424

5, 5 . Si

di Delfi.

s.

pensi che lo

stesso

dove

il

centre dell'om1'

o(ia-

nome spettava

mani furibonde

dei nemici

255 1'eternita trofei

mani

le

ma

(i),

Egli (2) innalzerdi per

malvagi.

nuovo un uomo

allora vi sara di

quale stese

(1)

sopra

84

eletto

dal cielo

sul legno molto fruttifero (3),

Cfr. 264, 382, Hi 751 ss.


XX' iizia-crpzi ig xaxffiv alwvi

(2)

Le emendazioni pro-

rponaia.

poste, alcune delle quali giungono a snaturare completamente


sto

aXXa

il

Pot-

jiipii;

hanno per base

il

te-

(Mendelssohn) axaxw a'.tivi rp. (Lanchester)


fatto che ad IrctaTrjact manca un soggetto. Gosi il

sTrjaoua
il

Geffcken, che pure ha capitcril servso dl questo verso, propone

xXXa $o$

a-yjaEtE,

spiega che

il

Ma

se

soggetto

il

sia

soggetto loglco e Dio, appunto questo


sottinteso, per la nota ripugnanza a

ripetere troppo spesso il nome di Dio. Ma bisognera scrivere non


XX' (Geffckan col solo cod.
A) bens! aXXa con la maggioranza dei

Mss.

(3)

ammettere uno

Geffcken

Trail,

cfr.

'

iato.

ad Sntyrn.

cita Ignazio,

2.

I,

xp' ou xapnou %E~"C;

n. Credo che

bisogni pero tenere distinta I'immagine


del frutto e quello della pianta, che richiamano idee diverse, an-

che

in

Apoc. 22.

5uXov ^cu% notouv xapzouc SwBsxa, pure piu viII


uightfoot nella sua nota a Smyrn, I, 2

cino al nostro passo.

on ?u)xO-j I'veyxsv ~ov xapnbv auTou,


2. 22 .Japoeite
mette sulla buona via. Bisogna ammettere che uno degli scopi
di questo passo sia quello di far notare alcune delle prefigurazioni
simboliche di Gesu nel V. Test Ora lo stesso si mbolo della Croce
richiama Gioele

ci

come pianta
7]

STUI

[3aatXeia Irjuou

TOV alcSva).
si

diBarn-. (V. 13

ricorre piu volte 'nell'JZpist.

Ma

^uXw xal ...

ol

piu significative di

propone per 1'appunto

tu'tti

di ricercare

el

il

c.

a questa:

(6)

XI, dove

-Ijj.iXr,<jsv

pwarai nep\ row {iSaTOc xa\ rcept TOU oraupou...

citazioni bibliche viene

VIII

IX^'t?ovT? In' autou tTJaovrat

xa\

^aXiv

lo scrittore

TW xuptw
dopo una
Iv

eic

Tipoipave-

serie di

aXXco

'

xaV

raura

w? TO ?uXov to ~epu-u[iivov Ttapa


xapnov aurou Swasi sv x.aipw auTou. E
quindi conclude alcr^avjej^E nwc TO GSwp xat TOV aTaupov Ini TO auTO

X'sYef

e'arai

ote^ooouc TWV

uSaTuv

T^otSv

TOV

Allo stesso modo, e sernpre in un'opera polemica contro

daismo,

si

esprime Giustino (Dial. 86,

Goodspeed,

il

p. 199)

Giu-

85
gii Ebrei, e che un giorno fermera il sole, parlando con bella parola e con sante labbra.
Non tormentarti piu Panimo in petto, obeata(i), figliaaeo

timo fra

di

amato
Giudea plena di

solo fiore

Dio, ricchissima,

e santo rampollo

(3).

(2),

o luce buona

grazie, bella citta

TO araupoS'Jfvai TOUTOV ov ?8o$'jv ;:aXtv


at

Y?a? a 'j a6fJ$oXov

i-uXov TO

TOU 5uXoy

siys,

rapa Ta?

^epuTSUjidvov

TTJC

wrfc.

otcijoSoos

TWV

we TO

xat AausiS

(4)

uoctTtov,

x.

T,

).,

Possiaino dunque concludere che la base scritturale e data dal passo


gia citato di Gioele, e dal Ps. i, 3 II passo e dunque certamente
un' interpretazione cristiana e di carattere apologetico-polemico verso
11 Giudaismo. Al Blass che invece del Cristo vuol
vedervi Mose,
.

base del c. 17 fall' Esodo^ risponde implicitamente un altro


et lignum,
passo, di Tertulliano-: Adv. lud. 13. (Oehler II p. 735)
suila

suum, non

inquit, attulit fructum

illud

lignum

in

paradise quod

mortem

dedit protoplastis, sed lignum passionis. Christi, unde vita


-pendens a vobis credita non est. Hoc enim lignum tune in sacra-

mento erat quo Moyses aquam amaram

inculcavit,

unde populus,

peribat in eremo, bibendo revixit; sicuti nos, qui de.saeculi calamitatibus extract! ..... ligni passionis Christi aquam baptisiti

qui

smatis potantes,
(Eso. 4,

17

fide...

14,16-21;

reviximus.
5 23-25?

ma

bolo delia croce; non solo:


fatto

da Mose stesso

fitti,

si

noti,

nella

12 13 ):

Quindi anche

la

7 5-5) e interpretata

verga di Mose
come un sim-

anche 1'alzare e abbassare

battaglia contro

da GiosuejEso.

st'ultimo (Gios. 10,

17, 8 16 ) e

Ep. Barn.

il

gli

le

man!

Amalechiti, (scon-

celebre miracolo di que-

c. Xll.

Ma

rispetto al

Legno,

simbolo della croce, e in quanto non e identificato con I'albero della


vita, ci si potrebbe chiedere se questa ideologia non abbia un substrato di idee paoline, sulla base di Gal. 3, 1S il Cristo ci affranco
:

maledizione della legge, fattosi egli maledizione per -noi, secondo e scritto: maledetto chiunque e appeso al legno.(= la croce).

dalla

Per altre intepretrazioni,


(i) Cfr.

Ill

cfr.

1'introd.

cfr.

v. 427.

785.

2) TJSTtoST^Ivov

avSoc

(3) asjjivov TS TsXo;

(^aXoj

Opsopaeus)

tografia del vs. precedente; ma, s-sn.

s'pvoc,

Trs-o^Tj^ivov

Lanchester.

y vo ?>

^it-

Non

e inspirata di inni.
sulla tua terra

ass

il

ma

Greco:

il

sacrifici

Dio

piede impure dei Greci, avendo (Egli,


riferito

la

ogni genere e con

tutti

di

le

con

lode di

sofferenze

che

una lingua invereconda cesseranno

cielo

il

uni davanti agli

pariare gli

fino a

mondo

seminato ne arato

sia

(6),

sulia

le

le

bocca vana

(7)

(1)

(2)

cken

6[J.652^0V
xot
x.

[i.

il

^'J

"X.

Blass

mortali

non coglie-

Tutto sara non

terra.

cose,

piu cose mortali, ne cani

Egitto insegn6 ad adorare con

La santa

terra dei soli pii

VOUV.

rpa:ieav l-ujTyjaovrai

Volkma"nn

Gefr-

x. [x. ytaikraais a. | (J). Questo


Tpi-Cav
ma anche il Buresch crede yXwdoaii; un glossema.

quella del

a~?

(4) Cfr.

EyTfOV

if(y.(ai

yXtixjjatc a.

La tavola

1'

nasconderanno,

sara dalle nuvole

vi

uomini mortali cono-

e labbra stolte.

jjLouoai?

testo adotta

(3)

cose che

si

Dio immortale e sem-

pre esistente; e non onorino

ne avvoltoi,

gli

finche

reggitore di tutte

il

altri,

cambiato;
fuoco ardente; ed

il

una pioggia di
ranno piu un frutto buono
scano

aso

in

benedizioni,

che hanno sopportato

quelli

un

onoreranno

ti

una piccola aggressione (4),


giusti riceveranno un
bene maggiore e grazioso (5), ma i malvagi che alzarono verso

375

ma

legge(i);

di
270

piede) in petto

al

e fra tanti inni circonderanno la tavola (2)

di

(3);

camminera come baccante

piu

letteralm.

animo disposto a subire


figli gloriosi

86

E.

Tempio,

1'altare delle oiferte;

cfr.

v. 407.

^OTl(tOl?.

Sap- 3,5-

xaXov a^^ouit Stxaiot la congettura xa^wv


ottinia invece
per xaXov (Lanchester) non e aifatto soddisfacente
1'eraendazione del Mendelssohn
lvaXXa5o<Jt.
(5) TtXsiova xai -^aptsvra

(6) Cfr. Ill,

539

ss.; 647.

(7) aTojiaTecrat xevotc

Geffcken per

dre. Cfr. v. 77; 111, 30.

viot?,

voou

<t>,

^;

iotc

Alexan-

87
portera tutte queste -cose

iluira per tutti

una corrente

(r),

sorgente, e

pietra e dalla

dalla

scorre

giusti (2),

di

miele che

latte

ambrosio

poiche ebbero fede nell'unieo

Padre, Dio unico che e superiore, avendo un gran pieta

una gran

fid

Ma perche la mia mente saggia m'


Ora

io

lamentero amaramente

degli

poli

dei

loni,

te,

ispira

queste cose ? (3)


Asia, e
po-

infelice

bella

dicea,

citta (5)

remoto e mutate
atirpe dei

tempio

di

in

come

polvere

perirete
!

Lidi dal molto oro

Diana

Car!, del Lidi dal molto oro.

Sardi; guai, o incantevo'.e Tralli (4);

te,

Efeso

in

(7)

oscura
il

(6)>

Lao-

guai, o

distrutte

NelPAsia

Guai a
da ter<^

le

290

e alia

ben costrutto

per voragini e terremoti

cadra prono nel mare, come le tempeste empiono d'acqua


le navi.
Rovesciata si lamentera (8) Efeso piangendo
presso

ass

fiducia.

sue alture, e cercando per

il

29

tempio non piu

abitato.

Dio

allora irato

cielo

la

nell'etere dal

sommita impura.

In-

Div. Inst. VII, 24, 14 et alia (Sibylla) eoCfr. altresl

(1) Git. in Lattant.

dem modo:
III,

immortale abitante

mandera 1'uragano contro

(vss. 281-283). Pii (suaspsT?) cfr. Ill, 573.

261, 581.
(2)

Cfr.

622.

Ill,

in.

(3) Cfr. v.

(4)

Cfr.

(5)

Cfr.

(6)

Lacuna

Ill,
Ill,

459-

471

s.

IV, 107 s.
'

[AuBffiv TS ysvsi

292 puo forse essere supplito Ac-.oi TS Svoospfl


TToXu^pucwv] Volkmann, secondo III, 170. Ma queste
il

v.

parole sono forse un' interpolazione anche al v. 288.


(7) V. 393, Prosa i Wilamowitz. I vv. 293-297 salvo il 295 sono
citati da Clem. Aless. Protrept. IV, 50, 2 (p. 38 Stahlin).
{8) vnria S'oipw^Ei

<I>

^F Clem.

Edd

u-rtx Mendelssohn.

88

aoovece d'inverno vi sara estate

avranno un

mortali

Talto distruggera tutti

g!i

(i).

305

terra

distruggera come empi,

li

il

Cuma

la

alzera

insieme

sis

uomini

di

le

le

Verra an-

(2).

porte di

(3) alle

ingiusti

tanta

ispirate

senza

gioia (4),

(5).
II

ma

allora

caduta
legge,

giacera

grideranno
crudele di

popolo

sapra il segno avendo


svergognati
Poi
quando piangeranno la mala terra
per cui soffrire.
ridotta in cenere, Lesbo sara distrutta per sempre dal1'

Eridano

razza di

Guai a

(6).

te,

Cibyra

(7),

bella citta, cessa la tua festa.

tu lerapoli, sola terra sposata a Plutone, avrai quel che

(1)

Un

incomprensibile ^sTe^e-.-a e da leggere jtiya


8ip.a con Geffcken; meno soddisfacente

Rzach o p.f
di

av-

piu.

malanno.

il

lui

che restino sulla

sue correnti

azzurre

correnti

aspettando

di

atei.

cielo

al

piu

morta tra

con

folle

mani

Cuma

gli

cosi

suo cantore

Efeso ed essa sara distrutta

non

uomini -a

cadaveri piu numerosi della sabbia

che Smirne lamentando

310 nelle

con tuoni e con

svergognati,

lampi e con fulmini ardenti sopra


versi e

tempo; e allora
11
Tonante dal-

in quel

gran panico

Non vedo necessita


G. in TtavTeuat, solo

Lanchester.

vorrebbe

il

di
in

/rrf;j.a
il

con

JAETOJKUP

mutare avSpe^at Pporotaiv come


base al cfr. con 331, e 111,

195, 210.
(2)

Cfr. Apoc. 20

(3)

Xuxoupyov Mss. Au/toupyov Rzach, ecc.

pyov

ecc.

(Omero) Geffcken;

cfr. v.

(4) &p[/.a 7cpo8ii>aet: aXp.a Castal.

Alexandra

Saji-opvov

122.

xX%a

Lanchester

-^ap[j.

Alexandre.

(6)

xu^otaiv Mss.; varie emendazioni;


Cfr. v. 121.

(7)

Klpxupa Mss.

(5)

Kt^upa Mendelssohn.

xuavsoicrtv

Geffcken.

',

desiderasti (i) di avere,

89

un luogo

(2)

di

molte lagrime, tu,

seppellita nella terra presso la corrente del

Termodonte.

dro, o assegnata
la spiaggia,

denza

onde

alle
ti

notturne

sotto

Provvi-

la

distruggera

Dio.

di

Che

sorte

dalla

da cima a fondo

320

Mean-

Tripoli cresciuta sulla roccia presso le acque del

non voglia prendere

io

un uragano

la terra

dall'alto distruggera

perche essa prese il perfido canto di Febo (4)


gio studio degli uomini e la sapiente volonta
pizio, o Padre di tutte

le

alia

cose,

Febo

vicina di

(3)

3-25

effemminata Mileto,

la

il

sagpro-

fruttifera

delicata

grande Giudea, affinche vediamo

Sii

tuoi giuo
Dio,
questa,
per prima nelle -tue
grazie, perche apparisse a tutti i mortali che era una
tua grazia speciale, ed essi considerassero, che dono
la

terra,
dizi

Dio

330

faceva.

le

emend,

(1) KETco^rjxcts

adatti raeglio

Ma

yetoa.

Castalio per

di

all'

non e ELXouTo?;

commentator!, Fallusione

nXourum (Mss.

idea espressa dal

IlXouTiov

al

da cui uscivano vapori mefitici


in Hastings Diet, of the Bible; v.
ferenze

di

scrittori

IV ed.,
Geffcken

Psyche.,
(3)

I,

classici

riXou-w)

p.t-

con

Plutpnion o Charonion di Jecfr.

e qui riconosce egli stesso,

rapoli, un'apertura della terra larga tanto

Mss. (Buresch).
ritenendo questo s|

jcejio'irjxa?

Lanchester propone y_paov per %&? v,

(2)

tutti

tu conoscesti

da

un uomo,

far passare

Ramsay,

s.

v.

Hierapolis

in Lightfoot, Coloss. p.

antico

oracolo

dei

12, le re-

morti, v.

Rohde

213, nota.

riferisce

a questo

proposito

Pausania,

X. 12, 5

MUTT]

xal

f)

le

St,8uXXa ( HpO(fiiXr|)
J.IXSTO oi xai ig KXapov TTIV KoXo^wviwv
A^ 6v TS xat ic AsXcsou^. Presso Mileto era 1'oracolo d' Apollo

a Branchidai,

cfr.

(4) Cfr. IV,

Farnell.
ss.

Cults of the Greek States, IV, 169-173.


Wilamowitz riconosce

Indi ragionevolmente

una lacuna: e (Mileto) rifiuto, respinse.Quindi, 328-332 sono


tenuto di questa volonta degli uomini saggi. tGeffcken).

il

con-

90

Desidero
e

vedere

opere tre volte infelici dei Traci


muro dei due mari da Ares gettato a guisa di fiume,

il

335 nella

di

sabbia, al pescante

Povero Ellesponto,
la

340

mergo

(i).

congiungera

d'Egitto conquistera

barica atterrera

il

il

figlio dell'Assiria (2);

Lisimache

Pisidii

una

cattiva contesa.

pianta (4)

armati con tutto

in
(5).

una

Lidii e Galati, Panfili

popolo arrecheranno

loro

il

51

tuono,

la

voce

di

Dio, ed

incorruttibili,

della luna, nel

ti

Vi sara un tempo, quando nel sereno (6)


udira un grido risuonante come

vasto cielo dall'alto

piu saranno

una belva funesta

terra fiorente

il

tempo

raggi del sole stesso

n&

finale,

vi

quando Dio regnera

Testo incerto in qualche punto. Lanchester propone

(2)

II

ponte gettato da Serse.


1 /.7^ ^) Mss.
(t

(3) si? as {xax7!

Wilamowitz. Lisimache

Austria-//)

(7).

per

Buresch,

Chersoneso Tracio fu completamente

sul

Roma

distrutta dai Traci durante la guerra fra

av. Cristo).
(4) Cfr. 137 e 163

non

sara piu la chiara luce

(i)

(5)

volte infelice rimarrai tutta desolata incom-

distruggera

(3)

Macedonia, e la regione bar-

la

potere dei duci

con

Italia tre

345

ti

potenza dei Traci distruggera

grande
re

il

le

(jj-evetc

e Fllippo

(200-196

Tvavlpv^oc).

Lezione un po' incerta: BSass., Lanchester,

il

quale

emenda

l|a7:oA.j5ai in I5JtoXe"'t as.


(6) sorai 3' al^lpo? oupavbs supu? ujrep,Jev
.ipov-rj86v xeXaSrjfia,

^eou

larai B'ai^ipiov oupavou eupu

<f

wvr|V

u. Pp. x.

iwaxouaat
$.

<p,

<J>

I^axouijai

',

I'.

o'atSiptov

ava oupavov supuv... inaxouaa* Alexandre; larat 8' ald'pin; orav oOx. $,
u.
Cfr. IV, 175.
^p.
<p. iTcaxoucrj Geffcken,
pav-v? eupu;
(7)

tolo

Qui, e per cio che segue, sul regno

The Kingdom of God,

in Schechte'r,

c'? Dio si veda il capiSome aspects ck-; pub-

91

Ogni cosa
ciechi

si

annerira,

sara

vi

oscurita

e belve

mortali

[saranno]

sulla

malvage e

terra,
[vi

sara] 350

sventura. Durera quel.giorno per lungo tempo, cosi che


lui stesso il Signore Iddio che tutto sorve-

riconoscano

glia (i) dall'alto.

non avra compassione per


che sacrificano ad Erme prive

Egli allora

g\\

uomini a

di

vita ed agli dei di pietra

lui ribelli (2),

mandre

di

agnelli

e di pe- 355

core e di muggenti buoi e di grandi vitelli dalle coma


d'oro. Sia di guida la legge della Sapienza e la gloria dei
giusti (3)

affinche irato (4) 1'Eterno Dio non distrugga

tutta insieme ogni vita

conviene amare

il

umana

e la razza svergognata (5) aso

padre Dio, saggio, che sempre

e.

prima volta in Jew. Quart. Rev. VII (1894) 195 ss.


Cfr. poi Ass. Mosis X, 5 (et) cornua solis confringentur et in tenebras convertit se, et luna non dabit lumen et tota convertet se
blicato per la

in

sanguinem. (Charles e

cfr.

86 della sua
dove sono dati

nota a pag.

Assumption of Moses, London,

1897)

The

ed.

parallel!

dal V. e N. Testam. (Gioele 2, 10 ecc., ecc.).


avai- equivalente di xupio?
(1) OCUTOV avaxra Ssov -avsrciaxorcov.
',

o pasiXeu,;?
(2) Cfr.

(3)

cken.

vv. 82; 495

Slfju:

oocptr,s

III

xai oo^x

30

ss.

Sulla ribellione, v. Schechter, cit.


e Geff;
aocptrj Burtsch

Sixaiwv Mss.

Sapienza come attribute di Dio, v. Sap. 7, 2259,9


hnc. art God (wisdom of) voi. VI, 4 a.
Lactant. De ira dei 23, 8 (ed. Brandt vol. II p. 128)

Sulla

ecc.; Jew.
(4)

(Jopo aver citato IV 169): deinde alia Sibylla caelestium terrenorumque genitorem diligi oportere denuntiat, ne ad perdendos hor.ii-

nes indignatio eius insurgat: (vv. 358-360).


ordine: 358; 360; 359.
(5)

rcYY

ve>t

avSptorcujv j5io-ov xot

Mss hanno un

ouiov avxtbs?, Wilamowitz

altro

-r.v)

Y^vos avSp. PIOTOV Mss.; PIOTOU Lactant; papo/ Mendel issohn Geffv. 314 Lactant ; /ravra; 6XI<rcken, Pporoev Lanchester; cpuX. av.
in Lactant. e Rzach sostiallv
-6vTa
Brandt
ad
'P.;
(v. 358)

tuiscono ocsvaov

TS.

92

Vi sara nel tempo finale verso la cessazione


una guerra furente sul mondo (i) e astuta
degli inganni. Verra

matricida

dalle

ed

nell'arte

1'uomo

estremita delia terra

macchinando

(2) f uggitivo

della luna

mente

nella sua

ta-

s'impadronira di tutta la terra,


e dominera su tutto, e pensera cose piu sagge di tutti

365 glienti

gli

consigli

uomini

egli

quella, per causa della quale perl egli stesso,

quella egli prendera subito di colpo. Fara

uomini

altro fa (3),
370 egli

li

sara
fino

ma

che

quelli

si

perire

rannicchiano

vi

una grande guerra


all'argine

del

agli uomini, scorrera il sangue (5)


fiumi dalla profonda corrente. L'ira

della

Macedonia

dall'occidente aiuti al popolo (8) e rovina al

un

paura

per

raddrizzera nella sua furia. Dall'occidente (4)

gocciolera (6) nelle pianure

375

molti

come non mai un

e grandi re e -bruciera tutti

soffio di

tempesta

soffiera

(7).....

re.

sopra la terra e

la

allora

pianura

(l)

(2) Nerone. V. App. A. Lactaat. De Mortib. Persecc. 2, 7-8.


(Brandt II 175). Delectus itaque fastigio imperil ac devolutus
a summo tyrannus impotens nusquam repente comparuit, ut ne

sepulturae quidem locus in terra tarn malae bestiae apparet. Unde


ilium quidam deliri credunt esse translatum ac vivum reservatum,
Sibylla dicente matricidam profugum a finibus terrae esse venturum, ut quia primus persecutus est r idem etiam novissimus persequatur, et antichristi praacedat adventum quod nefas est cre-

dere

- etc.

(3)

Cfr. v. 220.

(4) Cfr. v.
(5)

19,

Cfr.

104.

Enoch. 100.

5 et fluet sanguis

(6)
(7)
(8)

Cfr.

II

Cron.

more
12,

Apoc.

14. 2o

Lactant. Div. Instt. VII,

torrentis.

Ger. 49 (42)

18

51 (44)

e-

E' andato perduto probabilmente un verso: (ma Dio portera).


oS 8' * ; Soxjouatv
/.gffl Geffcken.
;

si

93

riempira allora di guerra crudele. In verita


piovera fuoco

celesti

acqua

uomini

sugli

fuoco

tempesta, oscurita, notte in

(i),

in guerra, e

sopra

le stragi I'oscurita

distruggera insieme tutti

Dopo che

re

e- .gli

cielo,

dai

cam pi

sangue,

e distriizione

(nube di fumo) (2)


uomini piu elevati.

aso

cosi cessera la pietosa distruzione della guerra

mai piu alcuno combattera con la spada, ne col ferro


ne con gli stessi proiettili cose che allora non saranno
;

giustizia (giu.ste) (3).

popolo saggio

II

abbandonato, avra pace


si

(4)

che era stato

provato nelia malvagita, perche

sss

rallegrasse alia fine.

Matricidi, cessate dalla vostra

imprudenza e

dall'au-

dacia perversa, voi che gia iniziaste relazioni impure con


fanciulli e in case infami (5) poneste meretrici, un
i

fligge

danno e vergogna che afmadre si uni al figlio

pure, con oltraggio e

tempo

.....

(6) .....

In te infatti la

contro ogni legge, e

la figlia

col

si

seo

con-

proprio padre
giunse come sposa (7) in te anche i re contaminarono
uomini malvagi
"la loro bocca sciagurata (8), in te
gli
;

trovarono commercio con

mentabile

Ill,

u)

Cfr.

(3)

fi

649

(9)

Ill

Ill

au-tc.

Per

1'

insieme,

che non piu

in

cfr.

253 ss; 43155.;

s.

185

Lacuna, nella quale doveva essere


la

149.

Babilonia

Roma.

(7) Cfr. Ps. Sol. VIII,

10.

Ep. Barn. X. 6-10.


7uav6SupTo? cfr. Ill Mace.

(8) Cfr.
(9)

Taci, .omalvagia la-

691

p-fj^ep-s I'aas-at

(5) Cfr.

modo

bestie.

ss.

(4) Cfr. v.

(6)

le

che hai festa (10)

citta,

(10) Cfr. v. 317.

4, 2 -

apostrofata

in

qualche

94
te le fanciulle

custodiranno

vergini

vidi distrutto,

una mano

di

400 stato

spento da tempo

deHa casa amata

te Tincendio

di

presso

sacro fuoco con

il

tronchi (i) di legna ben nutrita. Si

terra, squagliato (3) dal

quando

(2),

io

fuoco per mezzo

un secondo tempio, tempio che era


sempre fiorente, tempio delPosservanza di Dio (4),
impura,"

da santi e sperato indistruttibile ed eterno dal1'anima e dal corpo stesso ($).


Ch& presso di loro un abile artigiano non fece con

costruito

405

un Dio senz'anima
pietra (6), e non venero

indifferenza

fuori dalla terra oscura,

n&

(7)

di

inganno delle anime


tutti

di

abbandono

onorarono Dio
quali diede

viventi (8), ai

santi sacrifici ed

410

ma

in

ecatombi

rovina

un

(9)

(Joio

T%

TTJV

ip-.Toot?

ora

di

guerra

rcocpa creTo

respiro,

con

distrusse

e lo

salitovi

impuro,

ma egli

TJJC

d'oro,

gran padre

il

il

lo

ed

re oscuro

con grande truppa e uomini

(1) V. 395. 7;pa


Alexandra; rcapa ao\

un ornamento

stesso perl

:rapa soi <wto

Geffcken oO-oSpi^ovos

u)a)s

TTJC

Ttap^svi-

xot xoupai nup Iv^sov wprjaoucrtv (Opsop, per euprjaouaiv Mss.); Ilapa
asto T yet iptXojrap^lvou auXrf?, emendazione che riconosce anch'egli

alquanto ardita, Lanchester. L' incendio del Tempio


d. Cr. nel fuoco di Roma.

di

Vesta, 64

(2) Jt-or)[j.4vos oixos cfr. v. 261.

(4)

Teyyopvov fflfy6|j.evov
SEOU -Tjpfjjtova vaov.

(5)

xai

(3)

Geffcken)

ap^tio^

xi

(6) Cfr.

Ill,

13,

u xodjiov,
(8) Cfr.

Geffcken.

atlv I6vra sx

ai&ijLaTos

aurou

11

autSSv

/.^? IXni^oyievov

Rzach

(TE

XTI^OJAEVOV ?

ayvou Buresch.

ecc.

Or. Sibyll. VIII, 46; Anth. Pal. VII,


Wilamowitz per xp u ov x6<jpov Mss.

(7) !oepaa$ri :,cfr.

(9)

278.
Cfr. v. 267 sgg.

122;

95

per mano dell' Immortale abbandonando quella terra (i),


e segno tale non era stato piu compiuto tra gli uomini,
cosi

che appare che

Venne

infatti

un uomo beato
affid6, e

distrusser la grande citta (2).

altri

dalle celesti

sfere (dalla

che aveva

mani

(3)

comandb su
che

nelle

volta

celeste)

lo scettro

che Dio

bene. e a tutti

tutti

4t&

buoni diede

uomini precedenti avevano presa.


Prese dalle fondamenta tra moito fuoco tutta la citta,
la ricchezza (4),

che Dio am6

gli

egli fece

questa

(5),

astri, del sole e della luna, e

tempio

(6)

santo lincarnato] nuovo

Testo

(1)

aSavaTTje Irci^a?

(2) Tito e

di

raggiante

degli

ornamento

pose

20

il

bellissimo e lo fece

a^avarot? aTco^a?

arc'

chiamato nelle fonti rabbiniche

del barbari

Vespasiano, e

Geffcken

miscredente ;'come

it

Roma

sarebbe stato proclamato vinfiappapcov. E' detto nipote, anziche flglio

vtxrjTT)?

raccontano diversamente

si

y^c

Y%I Lanchester.

pure insistono sul fatto che a


citore

piu

incertissimo;

(Mendelssohn, Rzach)
OCTC'

vi

atti sacrileghi

gli

com-

Tempio. La morte in una leggenda e attribuita alia puntura


una zanzara, mentre egli usciva dal bagno, avendo chiesto da bere

piuti nel
di

',

nelle fonti arabe sarebbe addirittura

confuso con

Nabuccodonosor,

che pure distrusse il Tempio ecc., il contrario sarebbe invece nella


Pesikta Rabbati, cfr. Rev. Et. Jttiv. 33 (1896)) 41 s. V. anche
Jew. Enc. art. Titus;?. I. L6vi, La mart de Tittis, Rev. Et. luiv.
;

Per 1'idea espressa nel v.

15 (1887), 62-69.

Apoc. Bar. VII,


que e abbattete

le

(gli

angeli

noi

Geffcken

413,

cita

Distruggete, dunnemici non


fondamenta, che

ammoniscono)

sue mura dalle

possano gloriarsene e dire


e bruciato

si

abbiamo abbattuto

il

muro

di

Sion

luogo del potente Dio. per fjisYaXTjv rcoXiv cfr. v. 154,


il sighificato,
ecc. del
(3) Cfr. vs. 108. Per 1'uso del passato,
il

passo v. Introd.
(4) Cfr. Isa. 60.

5.

(5)

Cfr. vv. 261 e 427.

(6)

Vs. 422

Rzach

xoil

xoajJiov xaTl^Tj^'

TE voov Castalio

E7io'i7)ffv

&YIOV TE (3>
vs. 423

*,

-.out

Ivaapxov

',

T'

otxov

xX6v(xatvov

96

grande per parecchi stadi, ed una torre immensa che


toccava le nuvole (i), e visibile a tutti, cosi che tutti

425

fedeli e

tutti

Geffcken rcsptxaXXda
xai

giusti (2)

r)8!

^rcXaaasv

la

di

gloria

TwXaae.

(Mendelssohn per

xarij7]XcV ayaXjj-a. vsov

xo<j[j.0'j

vedessero

Dio

Mss.);

Iv ayjxcS xaXu> TtsptxaX-

T' Ircoajasv

Xia, Lanchester.

Con

1'insieme del passo cfr.


di base a quella;

Testam.

V.
alle

concordanze

e al

LXX

e al

estraneo

ai

anteriori al

V.

41 (ed.

Ill,

sec. - e, fra essi,

III

Eusebio, If.
Cost.

dizionario

N. Test.

I,

4,

I,

5, i

Apoc. 21. S2 ss. ed


pass! del
quanto ad tvaapxos, un'occhiata
i

basta a dimostrare, che esso e


che anzi non si trova in scrittori
negli scrittori cristiani

(ved.

Heikel, p.

Mommsen,

95, 7);

come

p. es.

pp. 38, 7; 44, 10);

Ippolito

EXSYX.OS, VII,

4; X. 19, 3, ed. Wendland pp. 324, 18 280 12) ps. Metodio


(P. G. X. 397 D) [iticarnart, incarnatio in Rufino {trad, di Origene) de principiis I, 4; II, 6 titolo 6, 7; 8, 2; IV, 4, 3 (30)
38,

ed Koetschau, pp. 10. 8; 139. 5; 147, 16; 154, 4; 352,

sponde, almeno nella

II

di

queste citazioni

e sempre riferito all' Incarnazione del

non

cristiani

Fusa

Porfirio,

De

Verbo

Absrfin,

al
-

I,

i2

gr. Ivavdpwnrjffi?],

Gesu. Degli
i

corri-

scrittori

TTU^O^SVOC w?

TV;

7:aXiv

po-

aaapxou xaTayvous
pav,
il

x.

-.

X.

i
rpocpj;^ l::

TTJV

I'vaapxov avaSsSpapixac

Del significato Create,

visibile,

Bate, non ho trovato traccia. Si tratta

che

gli

vorrebbe dare

dunque probabilmente dF

un' interpretazione cristiana, sotto 1' influenza di Apoc. 21. 33


Y*P
xupto? 6 ^eo; 6 rcavTOxpa-wp vaoc aotr;? ITTIV xa\ TO apvfoy e di idee
;

paoline

cfr.

(1) Cfr.

Ill,

776.

v. 251

(2) Lactant.

s.

Divv.

ventum congregabuntur
.

sancta

cum

Instt.
iusti

VII 24, 6:

ex omni

659): post cuius adperactoque iudicio civitas

(p,

terra-

in medio terrae, in qua ipse conditor deus


dominantibus commoretur. Quara civitatem Sibylla
cum dicit (vv. 420-421 con la var. Xa^potspav per

constituetur

iustis

designat,

I
passi profetici sul ritorno del popolo dall'esiglio e dalla dispersione sono notlssimi; qui tale aspettativa e universalizzata.

97

sua amata

la

Eterno,

dente

presenza

(i)

1'oriente

Dio

gloria di

la

cantarono,

(2).

1'occi-

non

Infatti

vi

miseri mortali ..... [cose] terribili (3),


sarannp piu per
ne adulteri ne illegale amore di fanciulli, non omicidio
i

ne rumore

il

di guerra,

finale

tempo

ma

in tutti

dei

Santi,

un giusto gareggiare

43

(4).

quando compie queste

cose Dio che tuona dall'alto, fondatore del gran tempio.


Guai ate, Babilonia (5) dal trono d'oro, dai sandali d'oro,

annosa regina sola signoreggiante


lungo

grande e universale

citta

sulle tue

montagne

sul

(7),

non piu

terribili

Parti

hanno

ti

tu da

(6),

ti

un terremoto

ma

fatto regnare (g) su tutto. Tieni

una museruola (10), o impura razza dei Caldei,


non chiedere e non meditare come prevarrai sui Persiani

la bocca

come

435

stenderai

d'oro (8) o sulle correnti dell'Eufrate

sarai gettata al suolo dalle scosse di


i

mondo

in

regnerai sopra

potere per

il

quale

tieni,

.3o?;

Wilamowitz

Mai.

pOT<Hcri

ritiene che

440

Medi, poiche a cagione di quel


mandando a Roma come ostaggi

ersehnte

delight, Lanchester.
(2) Ps. 112 (113)
(3) osiXoTct

i,

Gestalt,

Slass; the vision of

Mss.

(^pOTotaiv) 8stva

ra osiva Castalio.

qualche cosa dev'essere caduto tra

8.

|3.

oeiva.

(4) Cfr.

386

ss.

(5) Cfr. Ill 303. /p uo


(6)

Cfr. v. 186

(7)

^y^

x<* 1

^P OVE

ypuaorcsoiXs, di

basato su Isa. 47,

~^o^ts

Era;

II.

611.

I,

5.

quest'ultimo,

aggettivo,

in

Sofocle,

Antig. 614.
(8)

Modo di dire Geffcken


AuluL 701.
;

cita

Aristofane Acarnesi 82

Plauto,

Stick. 24;
(9)

Miss. xoaTEiv.

Sembra

inutile

emendare:

Tca^eiv

Volkmann,

Lanchester.
(10) aT6[jia

cotjAuj

Geffcken per

at[i6v

Mss.; arro^'

aj>r);j:ov

Alexandre.

che anche erano schiavi

anche tu credendoti445

all' Asia,

(i)

Ma

amara

regina..,..

veleggeranno

tempo

mare sara

il

navi verso

le

grande

asciutto

che

capira che anche Salamina

si

citta stara soffrendo

vallette royineranno la terra

un gran

flagello

di

terribile

Cipro

finche

via,

Sirene

le

quando

Su

(6).

Fenicia,

una

cada

quando

si

ca-

Tiro,
ti

so-

cattiva

lamenteranno davvero

si

nella quinta generazione,

stribuzione d'Egitto,

tu

ora de-

Non poche

mortali, piangete nel riguardarla.

una

caduta, allorche

piu

Asia che

flagello

1'Italia,

serto sterile stara allora sulla spiaggia.

vrasta

non

la

grande
acqua e Greta pianura,
e Pafo lamentera (5) un

terribile infortunio cosi

455 infelici

prezzo di

tutto (4) sara allora

di

Cipro avra un gran


la

mandasti

per parole perverse una parola

darai

tuoi nemici.

ai

Nell'ultimo

produce

perche

appunto

verrai al giudizio (2) dei

tuoi nemici ..... a cagione dei quali


riscatto (3).

450

98

(7).

cessera. (8) la di-

congiungeranno

re sver-

non 5T)-uou<ja Alexandra, Rzach, cfr. Dio. Cass.


Nel 20 av. Cr. Phraate restitui i prigionieri e le insegne
la qual cosa fu celebrata da Augusto con un trionfo;

(1) SrjTs-iov-ac

54, 8,

i.

romane;
e su monument! (Mon. Ancyran.)
(2) et? xptaiv

(3)

Ho segnato

(4) -aji-ipopo?

le

ai?i Alexandre

(6) Cfr.
1

IV 128.
Baruch

7) Cfr. 2

e da poeti.

ITU xX^atv Lanchester..

lacune che in questo passo scorge il Wilamowitz.


cosi intendono anche Blass e Lanchester ;

Mss.

-[j.<popov (riferito a 08wp)


(5)

ma

Mss. Edd.

Buresch

Geffcken.

per ai?s: Mss.

10, 8

nelle versioni greche per

chiamero

le

sirene del

sciacallo in Michea,

i,

mare
;

Isa.

aipr,v sta
13,

2 i (22

Geremia 27 (50) 39
Aquila)
ore xvAair' sia forse da leggere
(8) Lanchester pensa che per
.

cfr.

IV 2O.

99

gognati
Egitto,

generazioni del Panfili

le

Macedonia ed

sara in

vi

una guerra furente

mondo

sul

di

riempiente

un

nella polvere (2) cui porra fine

stabiliranno in 460

si

Asia ed in Libia

in

sangue

Roma, e

re di

(i)

po-

tenti dell'Occidente.

Quando cada nevoso


gran fmme e le

gelato

invernale,
paludi,

ecco

la terra

d'Asia e

popolo barbaro (3) s'incamrnina verso


distrugge il popolo dei terribili Traci
a distruggere

(4).

allora gli

come cosa

uomini che

cuore, sfiniti dalla fame, divoreranno

sumeranno avidamente
fiere

mangeranno

cibi

tali

la

mangeranno

(5).

tavola

si

un

465

facile

divorano

il

con-

genitori

Da

tutte le case le

gli

uomini, 1'oceano

tutti gli

essendo

turbine

sterminate

il

il

stessi

sara

uccelli 470

riempito di

male dalla guerra o arrossato nella came e nel san(6) degli stolti. Fino a tal punto vi sara mancanza di

gue

risorse sulla terra


gli

Infinite cose
il

da poter sapere

il

numero

esatto de-

475

uomini e delle donne.


lamentera un'infelice

(7)

generazione verso

termine de! tramonto del sole per non risorgere mai

Alexandra per

(1) AiptSeatv

Xux(oi7|<jiv

(2) xoap.Oj.avTj$ JtoXs^o? ;roXuaip.aTO

(3)

Mss.

ev xewrjatv,

cfr.

v. 362.

V. introd.
Ill, 465 e coi Mss. ; oux Rzach.
un frammento (434) di Empedocle.

seXa7;a3v6v, cfr.

(4)

&c,

(5)

Geffcken

(6) aifxa-ost;

allora

cita

atyiaTa.

Ammettendo

fara dipendere da

^XTju^^asTai,

TS xa\

aapxa?

lo si

capxo? TE

xai

congiungendo
sanguinante oceano

da una mala guerra il


sangue degli stolti ^oXs^oio e a
sua volta emendazione di Buresch per TTOTCCJJICHO Mss.
xaxou

con

ifkoXc^oto:

sara riempito della carne e del

(7) SeiXrj

Herwerden

8ew/)

Mss.

100

piu

(i'

1'oceano
480

aspettando di essere immerso nelle acque delpoich vide le cattive azioni impure di molti
x

senza luna

uomini. Vi sara un'oscurita

una tenebra non

cielo istesso,

conda volta

gran

il

piccola coprira per la se-

mondo

rece'ssi del

per

(2)

ma

questo la
luce di Dio sara guida agli uomini buoni, quanti avranno
cantato inni a Dio. Isi[de], dea tre volte infelice (3),
i

rimarrai sola
485

non

presso

articola

la

dopo

corrente del Nilo,

suoni presso

le

sabbiose

di

menade che

rive

delFAche-

non rimarra piu ricordo per tutta la terra.


Sarapide, coperto da tante rozze pietre giacerai

ronte, e di te

tu,

rovina

immensa

490

Quanti d'E-

sull'Egitto sventuratissimo.

gitto recavano a te

il

loro desiderio (4)

tutti

ti

quanti

piangeranno acerbamente ponendosi neU'animo Dio incorruttibile


sapranno che tu sei nulla, quanti avranno
;

cantato inni a Dio


stito di bianco,

(5).

dira (6)

allora

uno

Orsu

(7),

dei sacerdoti,

alziamo

di

ve-

nuovo

bel tempio del Dio vero, orsu mutiamo il malvagio


costume ricevuto dai genitori, a cagione del quale essi

il

(i) Cfr. Ill,

94.

-(2) <ixoT6[j.aiva

xac SapaTriBo? EV

(vv. 484-485

$ W)

Clem. Alex.

(3)

stTx

del resto cfr. 346-347.

Protrept. IV, 5o (Stahlin p. 39) TOV (vaov) os'latS


97)01 xal

AIYU^TW xaTevsy^^aedS'ai

con var. avauBoc accettata da Geffcken da a


u^o^aaa (vv. 487-488 dove pure da il testo Xt^ou? ao-

Yol>5 imxz'ipsvs reoXXouc

(4)

contro Xl^ot? eutxEi^svi ::oXXa ^OY^CEI? <i> W.


te cose preziose
rJY a Y ov s"s OE. o

ooaot 8'AiYu^Tou TTO^OV

ma

oaaou? S'AiYu^Tou TtoSo?


(5) oaot S&ov l^6{xvv]jav cfr. v. 483.

d\Egitto;

(6) xat TI; spet TOJV

tipltuv

Geffcken.
(7) Cfr.

Ill,

716-731.

Mss-

Y]Y

xai

aT ev Rzach.
TTOTS

rGv IEOEWV

TI;

Ips

101

facendo procession! e riti a dei di pietra e di coccio non


f urono sapient! (i). Voltiamo
(mutiamo) le nostre anime,
innalzando inni a Dio immortale,
esistente [eterno]
il

il

reggitore

Re, padre vivificante

sempre

(3).

allora

in

(2),

il

egli

tutte

di

padre,

che

santo Tempio (4), e a quello portera sacrifici


da Dio e ad essi dara Dio incorruttibile

Ma

per

soo

di

popolo
vivere

tribu

senza

il

(5).

quando

gli

Etiopi,

Triballi (6),

di

vergogna

terra d'Egitto (7),


si

vero,

esiste

fatto

a lungo

ii

un grande e

sara

vi

Egitto

sempre

il

le 'cose,

Dio

gran

495

abbandonando
si

cominceranno

tutte le ultime cose

compiano

la

ad

precipiteranno
la

malvagita,

(8).

Poiche

arare la sos
affinche

essi distrug-

gran tempio della terra d'Egitto Dio piovera


giu sulla terra un'ira terribile su di loro, cosi da distrug-

geranno

il

gere tutti

malvagi, e tutti gl'ingiusti

e non

vi

sara

piu moderazione in quella terra, poiche non custodirono


cio che Dio aveva dato loro in dono.

(i) Cfr. v.
vo-jc

356 e

III,

sio

30; Epist. a Diogn. 2, 7: TO&; plv

xai oatpax.ivou; f^sou?) U&POVTE?.

(2) i|iU)^OTf.6oOV Y6V3T7J"pa.


(3)

Cfr.

(4)

Isa.

Ill

19,

717.
19

cfr.

Gius.

(5) -^PIOTSUEIV. Cfr.


:6)

Che

a d!r poco,
str.ti

gli

Fl.

Eso. 20,

Antt. XIII, 64 (Niese


13

Deut

5, 16

III,

162,

13 )

Etiopi potessero venire dalla Tracia (Triballi) e cosa


Ma bisogna amniettere che fossero gia

non probabile.

confusi con

Gog

Magog, attraverso

passi in Ezechiele e Isaia, gia segnata a


(7)

AifJ^rov * v -z $ ouyurc.ov i^v


otav Alexandre.

(8)

Cfr.

Ill

92; 570.

!a

III
STJV

containinazione dei

319 (ppr 23-24).


A'tyunTOV

Rzach

AU

102
Io vidi (i)
astri

minaccia del sole che bruciava fra

la

e la terribile

ira di

Selene

tra

una

raggi

gli

gli

astri

Dio percontro
il
combattere. Infatti (2)
sole fecero
lotta grandi fiamme e si mut6 il
sibilo bicorne della
soffrivano

mise loro

5io

dar

nel

vita

ad

battaglia

di

(1) La battaglia delle stelle. Parallel! dallo stoicismo, segnabti


da Geflcken, sono: Seneca, Consol. ad Marc. 26, 6
et cum
tempus advenerit, quo se mundus renovaturus extinguat, viribus ista
se suis caedent et sidera sideribus incurrent, et omni flagrante
;

materia uno igni quicquid .nunc ex disposito lucet ardebit,


fnr.

844 ss

944 ss; Thyest.


Sic,

inoltre

cum compage

Lucano,

ed Here,

P/iars,I, 72:

soluta

Saecula tot mundi suprema coegerit hora


Antiquum repetens iterum chaos, omnia mixtis
sidera sideribus concurrent, ignea

pontum

astra petent, tellus extendere littora nolet


fratri contrario

Excutietque fretum,

Phoebe

ibit

Ma, come notano anche Bate e Lanchester, questa conce/.ione


puo avere altre origini. In Isa. [3 Io il profeta si compiace di dipingere 1'oscurarsi dei corpi celesti che sono le divinita dei pagani
airavvicinarsi di Yahwe; e cfr, Isa. 34,4; Gioele 2 Io ece. Se interpretiamo

le

costellazioni

appunto come divinita, o potenze

ce-

ed e appunto cosi
spiega piii facilmente
che va interpretato; date le idee e credenze astrologiche - del reslo
notissime - dell'epoca. II Sibillista anche qui non ha fatto che rielesti,

allora

il

passo

si

- ma
interpretandola a suo modo quella che era opinione difsporre
al
nell'
suo tempo; bensi
fusa
interpretarla Pha trasformata. Non
si

traita

dei

piii,

mondo,

infatti,

nei suoi

come

nella credenza stoica, della dissoluzione

elementi, da cui prende

principio

un nuovu

ma

delgiudizio, etico e finale, pronunciato da Dio.


Si cfr. pure Apoc. 6. 13
2 Pet. 3. i0
Matt. 24.39 e
12. 7
saranno
in i Enoch 102. 2
le luminarie
passi biblici ivi citati

periodo cosmico

spaventate da grande spavento


- ed io
(2) Geffcken sposta
versi, cosi:

515-517-516-518.

Io

seguo -J'ordine tradizionale dei

103

luna, Lucifero (Fosforo) ebbe battaglia salendo sul dorso


del

Leone,

al giovine

Capricorno percosse

appena

(nuovo

a Capricorno

giorno del

il

tendini

collo?]

[sul

Tpro il Toro strappo


ritorno; Orione tolse alia
sorto)

potersi fermare mai piu. La Vergine in Montone (Ariete) mut6 il Fato dei Gemelli la Pleiade non

Libra

il

520

splendette piu;

il

penetrarono nella

Pesci
Dragone respinse laCintura;
corazza del Leone Cancro non stette
i

piu fermo, poiche temeva Orione


la

coda

terribile

[si

sotto

rifugio

Leone ed

il

la

Scorpione attacco
coda] (i) a causa del
;

lo

cane sdrucciold

dalla

fiamma

Sole; ma la forza del pptente Risplendente (Brillante)


fece bruciare Acquario. Sorse lo stesso Cielo per scuotere
i
combattenti, nella sua ira li scagli6 a testa in giu sulla
Terra.

Ed

essi gettati

bruciarono tutta

o-jpx

il

cielo restd

senza

stelle

(2). 531

ouoavbv r^Sz Wilamowitz, ma il Geffche qui si tratta della coda deilo scoru-?)X3E Alexandre-Geffcken.

(1) oupiv ixr^Si:.

dcen ha ragione
pione

rapidamente nell'acqua dell'Dceano,

terra

la

525

del

Mss.

di notare

(2) s;x3ivc o' avacjispi

FRAMMENTI
i.

(i)

come

vi

uomini mortal! e carnali, che non siete nulla (2),


innalzate (cosi) rapidamente, non scorgendo la

non tremate innanzi a

fine della vita? Voi

temete

(3),

[del future]

cose

il

tutore

che tutto vede

suo

dolce

spirito,

testimone
(6),

lo

EV ''EXXscriv xat sv

TTJ;

-pocpriTEta;

auT%

lo

corioscitore

tutte

di

che pose

fece

II

le

in

tutte

di

tutti

guida

Presso Teofilo Antiocheno Liber ad Autolicum

(i)
8e,

Dio

altissimo,

(4),

(5),

che tutto nutre

creatore

cose,
le

nostro

il

36: Sl

rot? XotrcoT? k'^vsaiv ysvojievrj jipo^ii;. Iv


ovsiot^st

TO

rSv av^pawcov y^vo?, \ifQuau. "Av-

A-:Y EI SI xal
(2) Clem. Al. Strom. III. 3, 14 (p. 202 Stahlin)
v
SipuXXa' av^p(0~ot SvyjTOt xa t aapxivoi, ou3lv IOVTES. Cfr. fr. Ill,
.

T)

21

1.

Ill,

1557

.8-11.

(3) Cfr.
(4)

Gregor. Naz. Carmina,

G.

37,

1301

1.

Ill

29 e 34.

TOV imcr/.OTCOv UJAWV.

(5) TcavsrcoTtTriv cfr. II,


2, 2 ^

P.

(88).

lettera di Aristea,

(6) r;avTOTp6pov (cfr.


^'pist

fr.

Ill,

8.

Mace.

9, 5

(rtiv:ov

I.

Isa. 5,

16.

Sap. 16.

25 )

xTiaTrjv cfr.

V, 500

III

(10);

105

Uno e

mortali?(i).

immense

Dio, che solo regna,

(2),

ingenerato, onnipotente, invisibile Egli che vede ogni


cosa (3), ed Egli stesso non e veduto da alcuna carne

qual carne infatti pu6 scorgere con gli occhi


celeste e vero Dio immortale che abita il cielo ? Ma

mortale
il

10

stare
ai raggi del sole sono capaci di
e
uomini
essendo
vene
carne
mortali,
uomini,
generati
gli
[tenute insieme dalle] ossa (4). Venerate lui che e solo,

neppure davanti

duce

del

mondo, che

solo & per 1'eternita e dall'eternita (5),

Yp

(1) Cfr. Sap. 12, i ~o


Lactant. Divv. Instt. IV, 6,

in

acs^apTov sou rvsufjia Isrtv

(Brandt

carminis sui principia, quod a

ducem
con

et

tome

summo

(yriYTrrJpa) SHOV (per pp'oTwv) /tavrtov

37, 6 (p. 713) Sibylla

omnium a deo

Ttactv.

280) Sibylla Erythraea


deo exorsa est, filium dei

p.

imperatorem omnium his versibus praedicat

la var.

Iv

is

eno'tridEV

(vv. 5-6)
;

cfr.

Epi

quoque deum didt ducem

Erythraea

factum.

(2) uTtepjieYsSrit.
(3)

vv. 7-9 sono

riva 81 xat

16:

TTJV

Giustino, Cohort, ad Gent.


ap68pa TiaXaiav St^uXXav, fj; xai

citati dalla ps.

ap^a'tav

IIXaTtov xat 'Apiatopavr)?

xa"i

xal

erepoi TuXeiou;

8i8aoxeiv nep\ ivo; xai p.6vou ^sou

<juj.paivsi, avafxatov uTtojxv^aat


(Oehler, Corpus Apologg. Ill, 64).
Xdyst 81 oviiw?
Lactant. Divv. Instt. I, 6, 15 (p. 23) In his ergo versibus quos Ro-

mam

legati adtulerunt

(va 7). Cfr. 1.


(== or Sibyll.
cfr.

anche per

ed. Stieren,
(4)
(5)

I,

fr.
i

de uno deo haec sunt testimonia

ii,

Ill,
I,

-io)

vv. ss.

p.

12 e 17; IV,
>]Tts

la

TJXO'JOEV

nota 6 a

p.

io

Deut

tpwv^v

5, gg:

5sou

st?

3e6?, etc.

TI;

y^P S *P?

xai

^ffsratj

2; Minucio Pel. 32, 6; Ireneo,

657; ecc.

Testo incerto: av8pe?, Iv oaiEiotatv Nauck Geffcken.


Citato in Lattanzio Divv. Instt. I, 6, 16 (p. 24): qui quo-

niam solus

sit aedificator

mundi

quae m eo sunt, solum


Cfr. anche III, 33.

stat vel

et artifex
coli

rerum vel quibus con-

oportere testatur (vv. i5-i6).

106
*

autogenerato,

ingenerato

che

(i),

tutto

per

regge

mortali da discernimento (2)


ogni tempo, che a tutti
nella luce
comune. Delia vostra volonta malvagia
i

avrete
20

degna ricompensa (3), poiche trascurando di


render gloria al Dio vero ed eterno, e di sacrificargli
la

sacre ecatombi, avete fatto sacrifici

ai

demoni,

a quelli

(4). Voi camminate nell'inganno e nella demenza


e abbandonando la retta via maestra (5) vi siete allon-

nell'Ade

25

tanati ed avete errato fra pruni e rovi

o mortali, ces-

stolti, dal vagare nell'oscurita e nella notte nera


senza lume, e abbandonate 1'oscurita della notte,' anzi

sate o

fatevi padroni della luce (6). -Ecco Egli a tutti e chiaro


Lattanzio, D.

(1) auTOYsvTjc ayivrj-oc.

quia

iron potest

fieri

quin

id

1.. 1,

7,

13 (p.

sit

sequens est ut quoniam nihil


se ipso sit procreatus, ideoque ab Apolline auTotpoTJc (cfr.
a Sibylla au-rovsv^c et a -vr)Toc et aTtotrjToc nominator.
(2)

PpoT-cnai

Oehler a
20. (ed.

p.

Maranus,

vifxwv

par ppOTotatv

Ivwv

-a uTTOTtt-Tovra.

vo,.

Cohn

"Xat xai xptriptov

stesso traduce (Die

Werke

(4)

Cfr. Matt. 6,
Cfr. Ill, 545

(5)

Cfr.

(6)

Clem.

(3)

Ill,

s.

111.

etc.

'foiov,

to

2t

al
il

nostro

Lanch-

494.
aTie/ouctv -ov p.t<j^bv au-rwv.

s.
;

721.

Al. Protrept.,

xa\ -srcXaarat nept 3siSv

TUT<X

16 di

Philos v. Alex.

Breslau 1909; vol, i, p. 47-48) Urteilsvermogen. Cosi


luogp Blass rende Urteilskraft. Testing time, invece, ha
ester; iv 9 at yotvw cfr.

n.

p. 20, 16) s; Ixiarf) (a

l^tp^ 00 ?

6 ;:oi(3v xai

cfr.

1H, 12),

1.

de opif mundi,

166. Per xptr^ptov Geffcken cita Filone,

Cohn-Wendland,

7:poa^vet[AEV

verum

28)

aliquando esse coeperit, conante ilium fuit, ipse ante omnia ex

quod

ufuv

II,
TOC

27, 4

TOC

8s [xa\]

81 Tcepi av^pw^ojv atcj-^pwv xa\

[ilv BTJ

oca

nXetdra

YY ev ^ ^ ai
ff

aasXyS? Psptoxottov av

(vv. 23-25 e 27 con var. v. 424 TI rXavSa^s, pporot; 7:auaao^E [j.aTatot e v. 427 xaXXi^sie), cfr. Isa. 9 t (Mt 4, 16 ) ; /^/ ^//at luce,

Lu. 16,
I,

Tess. 5,

Giov.
5.

12, 36

Eph.

5, 8 (il

piu vicino

al

nostro passo);

e non incerto
rita

107

Venite, non perseguite sempre 1'oscu-

(i).

da con-

buio. Ecco, la luce del sole cosi dolce

il

templare splende piu che


nei vostri

ponendo

la

petti

Imparate a

mai.

saggezza

uno e Dio

che

manda

pioggie, venti, terremoti, lampi, fami, pestilenze

lutti

tristi

neve <e> ghiacci.

e tempeste di

enumero ad uno ad uno


.terra, Egli e

Signore del

so

conoscere,

Ma

perche
la

regge

cielo,

35

(2).

II.

(3)

Se

sarebbero

del nascono e

gli

rimangono immortali,

piu numerosi degli uomini, ne

stati

gli

dei

mortali

ai

sarebbe rimasto luogo dove stare.

(1)

Clem.

Aless. Slromati V,

aver citato Deut.


aut'.xa youv
-Vjptov

(2)

"Atooc
(3)

p.

6, 4 e 13

^[A"V

rcpo??]-'.?

T)

(vv. 28-35 con

oupavou

7]Y

^ Tat

yap

x.a\

dopo

14, 115, G (Stahlin p. 404, 13 )

Protrept. VIII, 77,


acraroj

lievi variant!)

TipoiTT)

2. (St. p.

59

StpoXXa TO ^C-^-

16 ss.)

~'<

<rw-

T 211 7!? "paTst, au~oc -jzapy^i. xparo; Arcerius


-

>

Schwartz; atlv u^ap/st Badt.


Pure presso Teofilo Antiocheno

50). Ei

VV ^ VTO

3soi, sypJJv

av^paiTcot

Ad

x.a\

Autol.

II,

3,

2 (Oehler,

TOU

osupo
p.aXXov 8s xat

yswcovrai

sco;

TWV avSpwftajv w? co^aiv StiuXXa. Cfr. Eusebio, Costantini oratio ad sanctor. coetum. 4 (Heikel p. 157) rcav TO apyjjV
c'.vat

I'-^ov

xa\ TlXo;

e-^st

f,

pTa navra.

VYfl
~oia 3

Divv.

dem

31
.

xa~a y^povov
et

a'a^avaroi

xp-^f,
o'.

ylveaic xaXsTrat

os
YSVVWJJLSVOI,. Ysvvtovtai

~0 Y* v0 ?- npOsSTpCrjC o'l7;iYeVO[JLVr]C, TIC

o'lx
ai'-,

V OUpOtVO?,

Lattanzio,
Y^ ToaouTOv o^/o? I~t 'IYVOJJ.SVOV ^swv ly^oiprjosv
16, 6 sfe. (p. 62): Nascuntur ergo et cotidie quinovi
nee enim vincuntur ab hominibus fecunditate. Igitur
;

Instl.

dii

deorum innunierabilium plena sunt omnia, nullo scilicet moriente.


Nam cum hominurn vis incredibilis, numerus sit inaestimabilis, quos

108

III.

(i)

Se

che

cio

uomo

o dal ventre

formato

stato

tamen

mare,

elevati e le

mod

nascuntur

sicuti

di

un

(2) '<e> solo, uno, altissimo


quale fece il cielo il sole e gli

monti

perisce,

dai lombi

ma Dio

sopra ogni cosa (3) il


astri e la luna (4), la terra fruttifera e
del

anche

del tutto

generate

non poteva Dio essere

gli

abissi

d'acqua

fonti

d'acqua

perenni

necesse est, quid

deorum esse tan-

dem putemus,

qui tot saeculis nati sunt, immortalesque manserunt ?


Lattanzio considera i due sessi degli dei, e il fatto che quindi ne

devono continuamente nascere


c -.stantiniana)
(i)

11

dei nuovi; cfr.

principle del

Anche questo presso

fr.

1,

7,

13

(e

V orafio

III.

Ad

Teofilo,

Autol.

II,

36, 29 (Oehler

Lattanzio, Divv. Instt, I ,


8, 3 (p. 29): unde mihi de tanta maiestate saepius cogitanti, qui
deos colunt interdum videri solent tarn caeci, tam incongitabiles,
p. 168) xol 7;po; roue YEVVJTOWS Xsyojiivous

scpTj.',

tam non multum a mutis animalibus differentes, qui


credant eos qui geniti sint mans ac feminae coitu aliquid maiestatis divinaeque virtutis habere potuisse, cum Sibylla Erythraea dicat
tarn excordes,

-.

(vv. 1-2)
16,

cfr.

I,

v.

(Perati):

rzi

xa

7,

3;

16,

I,

Y*?

'.ur

? rl''> * Y evv *} T v > oXo>; xa\

Soxst
\

6; Ippolito, ^Pkilosophoumena*, V,

ji6voi 8e

rag

8t'

63ou;,

cp^siperai

xa-

<ia(v, rxsi? ol

wv

siosX^Xu^sv 6

TOV XOCTJIOV, axptpw; osBiSaYJAtVOi oisX^siv xat ^Epaaai


ouva{j.s3a. (ed.

Wendland,

p.

in);

TTJV p^opav p.6vo.i


Cohort, ad Gent. 23
Costantini oratio ad sanctor.

Giust

ps.

Atenag. Supplic. 19 e 20;


coetum, .4 cit. al fr. II; e quest' ultimo.

cfr.

(2)

Cfr.

Ill

11-32.

(3) TuavujiejiTocros, cfr.


(4) Lattanzio,

deum, qui coelum

Divv.
fecit

Od.
Instt.

9,

25.

1,6, 16

luminibusque

hunc esse solum summuisi

distinxerit: (vv. 3-5).

109

corrente

(i). Ancora, egli genera la grande


merevole degli animali acquatici, inspira vita

che

muovonp

si

folia

innu-

(2) ai rettili

sulla terra, e le molteplici razze

degli

uccelli, dalla chiara voce,

con

tanti

le

ali

rumoreggianti, bruni, strepiche battono 1'aria con le ali. Ma

(3),

10

nei dirupi dei monti pose la selvaggia razza delle fiere,

e sottopose a noi mortal


Egli ha

costituito

tutti

gli

animali domestici

generate da Dio duce

il

di

(4).

tutto,

all'uomo ha sottoposto cose d'ogni genere e non comprensibili. Qual carne infatti tra i mortali pu6 sapere
tutte queste cose ? Ma le sa solo Egli 51 loro fattore fin

15

dal prihcipio, immortale creatore eterno, abitante nell'e-

tere

(5),

che

ai

strabocchevole
e

Tira
lutti

buoni da una buona ricompensa molto


(6) e che ai malvagi ed ingiusti suscita

la collera

(7),

guerra

pestilenza

tristi

20

(8).

Uomini, perch& vanamente innalzandovi siete sradiVergognatevi di deificare gatti e animali feroci
(coccodrilli) (10). Non'forse una rabbiosa follia vi ha tolto
cati

(9).

(1)

oupsa S'u^evra alvvaa

(2) tyu^oTpopgTrai cfr.


cfr.

vv. 8-14 con

III,

(3) XiYujmpoffitova,

V, 500

1.

20

<J>uyoTp6<pov

Y VST *)P a

fr.

I,

5.;

ss.

Or. Sibyll.

fr.

Ill,

10.

- Filone, de opif. mundi, c. 28.


(5) Lattanzio, de ira dei, 22, 7 apud hanc (Sibyllam Erythraeam"
de summo et conditore rerum deo huiusmodi versus reperiuntyr

Gen.

(4) Cfr.

i,

36-30;

Ps -

8, 7 . 8 .
:

(vv. 17-19).
(6) rcoXu -<iXslova

[Jio^ov.

(7) Cfr. Ecclus. 39, 25 .


(8) v.

20

1.

Ill,

(9) Cfr. fr.

I,

(10) Cfr.

Ill,

1.

603.

2.

30-32.

110

dalPanimo
25

vasi
egli
fitte

guarda

gli

dei

portano via

statue di

rubano

piatti e

immenso

(i) e dorato,

cose mangiate dai vermi, ed e coperto da

le

Adorando

ragnatele.

venerate e

so

se

sensi,

e invece di abitare nel cielo

gli

uccelli

pietra
le

fiere

serpenti

gatti,

stolti,

terra e

mucchi

di

venerate e altre

cose

pietre lungo
queste
molte vanita che e anche vergogna

del la

manufatte, e

immagini

vie (2)

cani,

serpenti,
le

nominare

il

(3)

sono dei che guidano con inganno (4) gli uomini stolti,
e dalla bocca dei quali si spande un veleno mortifero.
Ma Colui (5') che e vita e luce eterna immortale e che
35

spande

uomini una

agli

letizia

piu dolce del miele

a costui solo piega il collo, e che tu inclini (7)


nei tempi beati. Tutte queste cose lasciando,
chiere

40

pieno

di

via
bic-

il

ben

schietto, forte,

premuto, completamente non allungato, avete trangugiato


con stoltezza ed animo folle. E non volete riscuotervi

(1)

r.oXov

/.<XT

anstpova uaUtv emendazione di

xocra ;:tova vaUtv, xcd


filo

vendetta, puro

(6),...

la

Tc'.ova Y<*iav

testi correnti

WUamowitz

per

Teo-

nelle edd. di

Antioch. xa-a -tov ^avaUtv Mss.


(2) Cfr.

1.

(3) Cfr.

1.

Ill, 587 ss. ecc.


V, 79(4) S6Xw y)Y7)t5)ps; Wilamowitz, per SoXorjTops; Mss. Edd.
oo 8' Castal. ecc. ; Oehler in Theoph(5) oc, o' Rzach e Geffcken
ad Auto 1.; altri, oy3l s<mv o ou3' lanv ou81 Mss.
;

"
indi una lacuna di due brevi e una lunga
y^ u
nel
v.
una
Anche
breve
xspou Opsopaeus.
seguente, dopo Ix^poxsei,
lacuna che non si sa come colmare.

(6) xa\ jx=Xi7oc

(7) avax.Xtvoi?,

Rzach, Geffcken; avaxXtvat (ma 8eT per OTJ e xap


Alexandra avaxatvou Lanchester; ava-

-TEIV per xa^Tire al v. 36)

Questo raccomanda fortemente la lezione di Rzach e


Geffcken, quantunque 1'ottativo dopo 1' imperative certamente non

xXtvot Mss.

corra.

Ill

e venire alia saggezza dello spirito


[allo spirito saggio] e riconoscere per re Dio, Colui

dall'ubriachezza
lett

(i),

che tutto vede. Per ci6 verra su voi lo splendore del


fuoco ardente, sarete bruciati dalle fiamme per un giorno
senza fine attraverso il tempo, vergognandovi dei vostri
inutili e falsi idoli. Ma quelli (2) che venerano il Dio
vero ed eterno erediteranno

la vita (3), essi

per

il

1-5

tempo

abitando insieme la lussureggiante piantagione del Paradiso (5), mangiando il dolce pane [prodel

tempo

(4)

veniente, o^fornito) dal cielo stellato

xv7$ai

(i)

27
TOV

T%

cfr.

Plutarco,

Demostene, 20
I tot

e VII (VIII,)

v^atE

sip;a^,

aYvtoaiac axparov [Xoyov] exntovTss

Poimandres.
Lattanzio, Divv.

49

(6).

Exvvj<j>as

Poimandres

d>

avptonoi, ;-s^iiovT3^
UT/JTS vr^avTsg. cfr. Rei-

tzenstein,
(2.)

peccatores data, eiecit


conquireret,

Instt.

II,

hominem de

ipsumque paradisum

12, 19: turn deus sententia in


paradise, ut victum sibi labore

igni

circumvallavit,

ne

homo

posset accedere, donee summum iudicium faciat in terra et iustos


viros cultores suos in eundem locum revocet morte sublata, sicut
sacrae voces decent, et Sibylla Erythraea,
w7|v

(3)

xXrjpovojiouat Mtt. 19,

Dalman, Die Worte

2 9?

Me.

cum

dicit:

lo, 17

(vv. 46-48).

Lc. 10

33

18,

1S

lesu, pp. 127-128 e 102-104.

(4) TOV a'tfivoc /_povov.


(5) OIXOUVTSC TuapaoEtaov

Cfr.

osiaov.

Gen.

2, 13

Neemia
3? 23

2, 8

OJJLIOS

Ipt^^Xia xrjTrov. Lattanzio ha ^apaEden


in
Eccles. 2, 5 Per
13

Cant. 4,

[Ezech. 36,

35 xJjno? rpuyJJs],

Gioele

2, 3 j^apizSetao;

51,3 JiapaSsioo?. Sulle origini persiane della parola e i


raffronti con la mitologia babilonese, cfr. Cheyne in Enc. JBiblica

tpuy%;

Is.

e per altri punti di vista critici, e per la letteratura rabbinica,

Bar-

ton, e Eisenstein, in Jew. Enc. (vote paradise). Cfr. Ps. Sal. 14,
6 TcapaSsKios TOU xupiou, Ta ^uXa T% ^>r? ooiot aurou.
(6) Cfr.
cfr.

1.

Ill

2 Baruch, 29,

744 ssr Se questo


g.

pane ^aradisiaco

manna,

APPENDICI
A)

NERO REDIVIVUS

Svetonio (Nero, 57) nel raccontare

la gioia della

plebe

romana all'annuncio della morte di Nerone, soggiunge che,


nondimeno, non mancarono quelli che continuarono a venerarne la memoria e gli editti, quasi viventis et brevi
magno inimicorum malo reversuri; e che anzi, in un'ambasceria

mandata

al

Senate,

il

re del

Parti,

Vologeso, hoc

etiam magno opere oravit, ut Neronis memoria coleretur.


Tacito poi, (Histor. II, 8) descrive il terrore che provarono
le

provincie d'Asia e d'Acaia alia falsa notizia del

ritorno

di Nerone, vario super exitu eius rumors, eoque pluribus


viverc eum fingentibus credentibusque* Doveva essere dunque

una

diceria abbastanza diffusa negli

strati

meno

colti

e piu

creduli della popolazione, che rimperatore non fosse morto,

ma, sfuggito miracolosamente ai suoi persecutori, ingannandoli (possiamo noi bene integrare la leggenda) col mostrar loro il cadavere di un altro, avesse trovato asilo presso
quei Parti che di Roma erano i nemici piu potenti, ed il
cui re mostrava d'interessarsi cosi vivamente alia memoria

dell'Augusto detronizzato.

aggiungano gli oracoli, che gia durante la


Nerone, avevano predetto ch'egli sarebbe stato un

questo

vita di

si

ma per contro gli


si, dal trono imperiale
Orientis
nonnulli
nominatim
dominationem,
promettevano

tempo, cacciato,

114

regnum ffierosolymorum, plures omnis

pristinae fortunae
queste voci correnti, non

restitutionem. Approfittando di

mancarono dunque
faJsi Neroni, e procurarono airautorita
imbarazzi non lievi. La cosa non puo stupirci in alcun modo,
i

se di leggende consimili, dal Barbarossa a Mario Kraglievic',

per rimanere nei paesi d'Europa ed in tempi a noi piu


vicini, e piena la storia di ogni popolo; e se nella illumi-

natissima Francia del -secolo scorso


dettero

ascolto

si

'trovarono tanti che

numerosi Luigi XV11 che

ai

breve comparsa.
Tacito stesso narra

vi

fecero la

loro

avventure

le

Neroni, servus e Ponto,

un

di

uno

libertintis

sive...

di

questi

falsi

ex

Italia

che,

esercito e spinto dalla

tempesta nel1'isola di Citno, vi sbarc6, e fu poi fmalmente


preso, ed
il
suo capo, probabilmente per calmare le ansie del popolino,
raccoltp

Roma. Nello

portato

piccolo

accenna ad

di

altri,

(Hist.

(Hist.

8-9) egli
vicende nel

II,

le

certo a costui egli allude nel proemio

riassumendo

2) dove,

I,

luogo

cui promette di narrare

Non

corso dell 'opera.

stesso

in

breve

le

vicende del tempo

menziona anche mota etiam


Neronis
Parthorum
arma
ludibrio. E' probafalsi
prope
cui sta per tessere la storia,

di

bile

invece

Svetonio

me

(1.

si

tratti

c.);

extHisset

dello

condicionis

iactaret, tarn favorabile

vehementer adiutus

La somiglianza
babile,

ma

stesso

Denique cum post

et

del

cui

eius

vix redditus

se Neronem essc
apud Parthos fuit, ut

qui

sit.

racconto, da una parte, rende

la differenza delle

date (1'88 e P8o)

Hist. Byzant.,

t.

qualche dettaglio

Zonara (XI, 18
Bonn. 1844, p. 496)

di cui
II,

la

ci

pro-

dall'altra

ostacola, T identificazione di questo pretendente, con

Terenzio Massimo

narra

viginti annos adulescente

incertae

nomen

di

individuo,

quel

Corp. Script.
racconta con

curiosa avventura. Valendosi della sua

115

straordinaria somiglianza con Nerone, costui

numero

Artabano

Parti

del

accolse largo

aderenti in Asia, e fu accolto con onore dal re

di

che recava a

quaie, per 1'avversione

il

anche una spedizione per rimetterlo

Tito, prepar6

sul trono.

Ad

fogni modo, che questi impostori operassero sulla falsariga di una tradizione popolare lo dimostra il fatto che
in

tutti

di

quella caratteristica di Nerone che piu

ritrova

si

ogni altra

doveva aver

colpito le fantasie,

abilita, cioe,

nel suonare la cetra e nel canto.

comunita giuJaiche in cui era vivissirna


aspettazione escatologica, questo mito dette luogo presso
di queste ad un'abbastanza ricca fioritura leggendaria, che

Ma, accolto

dalle

1'

pass6 poi anche

Chiese

alle

non tutte a

patristiche,

cristiane.

Tra

le

testimonianze

dir vero, favorevoli al

all'Apocalisse
p.

2O,

tum

(13,

ss.):

niittere

Corp.

Neronem

Christi;

libello

De

di

Lattanzio,

dignis,
[o

^commento

Lat.

Eccl.

vol.

49,

hunc ergo deus suscita-

dicit...

regem dignum

ribus

Script.

so-

si

mito,

gliono citare quella di Vittorino di Pettau, nel

hidaeis et persecuto-

chiunque sia 1'autore del


(2. 8 )] che ho citato nella

mortibus persecutorum,

nota 2 a pag. 92 (1. Ill v. 363 ss.); di S. Agostino (De Civit.


C. S. E. L. 472 30
Dei. XX. 19
473 .,) che nel commentare

il

c.

2 della

II

epistola di

accenna a coloro che

il

S.

Paolo

mysterium

ai

Tessalonicesi,

iniquitatis

intendono

al Nerone redivivo, o anzi, neppure ucciso,


credono subtractum potius, ut putaretur occisus, et

riferito

occultari in vigore ipsius aetatis, in

qua

fuit,

ma

IQ

vivum

cum

cre-

deretur exstinctus, donee suo tempore reveletur et restituatur


in regnum. Sed
multum mihi mira
aggiunge subito

haec opinantium tantapraesumptio.


Cosi contrario alia leggenda non si dimostra invece S. Geoltre all' avere appena abbreviate, senza alrolamo, che,

est

116
terarlo,

il

passo

di Vittorino

su

nel suo

riferito

commento

P. L. XXV. 568. C) si limita ad asserire,


a Daniele (n. 29
senza commentare, come multi nostrorum putant ob saevitiae
et

magnitudinem Domitium Neronem Ant:-

turpitudinis

christum fore.

Le

invece

fa

Cronaca

(II

tificazione di

C. S. E. L. I, pp. 82, ss): 1'iden29


Nerone eon 1'Anticristo e fondata sul fatto
primo e ferocissimo tra
persecutor!,
reguni sed omnium hominum et vel im-

d'essere egli stato


e,

non dicam

manium

sua

nella

Sulplcio Severo,

spazio

largo

28, e

ii

bestiarum sordidissimus...

Inoltre,

accenna

al

fatto

che per suo ordine Vespasiano pose Tassedio a Gerusalemme, e che infine si sarebbe ucciso; ma il cadavere non
fu trovato.

Unde

crediiur, etiam si se gladio ipse

secundum

curato vulnere eius servatus,

illud,

t* asfixerU,

quod de

eo

scriptum est : et plaga mortis eius curata est (Apbc. /j J


sub saeczdi fine mittendus, ut mysterium iniquitatis (II Tess.
2,
p.

exerceat.

7 /l

Cosi pure nel Dialoghi (II, 14)


credenza che alia fine dei tempi

riferisce la

197)

ibid,

Neronem

Antichristum prius esse venturos ; quello in Occidente,


ut zdola gentium coli cogat, e questo in Oriente, a regnare
et

sopra Gerusalemme.

Tra

padri greci, invece,

il

che abbia un accenno

solo

ed anche questo volutamente vago ed impreciso, a Nerone

come

il

tipo dell'Anticristo

Non

mia intenzione

dal

le

di

//

Tess. (P.

miti,

di

Cri-

ingegnose azzardate ipotesi emesse

piii

volte; e

trattato

dal Bousset,

nemmeno

Belial, dell'Anticristo e di

dedicate (dopo averne

il

G. 62; 485-486).

discutere qui la formazione del

Gunkel (Schopfung und Chaos) e

opere gia menzionate

van

mistero delV iniquita) e

/Fa

sostomo, nella sua Omilia

mito deU'Anticristo, e

(il

nell'

la

nelle

fusione dei

Nerone, a cui

Introduzione

alia

ha
sua

117

Ascension

of Isaiah] una lunga nota

volte citato

commento

all'Apocalissi

il

nel piu

Charles,

giovannea

(II,

pp. 76-87).

sono negli Orac. Sibyll. parecchi passi che


si riferiscono alia leggenda di Nerone, credo che possa valere la pena di esaminarli con qualche attenzione.

Ma, poiche

vi

Lasciando da parte

il

scussi nell' Introduzione,

1.

Ill,

ci si

vv. 63 ss. che sono stati

presentano per

prirai

di--

due luoghi

119-123, dove la leggenda e riferita>nella sua


forma "piu semplice un re, caratterizzato dal fatto di essere
del IV

libro:

1'uccisore della madre, fuggira oltre


la

sua fuga

trono di

alia terra dei

Parti,

un

si

durante

contenderanno

il

e 137-139, nei quali, dopo 1'accenno al-

Roma;

Feruzione del Vesuvio, si prevede


di Roma, che deve attraversare
testa di

PEufrate,

molti

il

di

ritorno del Juggitwo.


nuovo F Eufrate alia

come punizione

forte esercito,

per la

strage

Tempio. Nerone e dunque


concepito qui come ancora vivente, ma il suo ritorno ha
gia il carattere di una calamita inflitta da Dio su Roma
dei./zV e per la distruzione del

come pena, ed

e anche, f orse,

uno

dei dei

segni

precor-

mondo.

della fine del

ritori

e ricordato per il matricidio e le


sue crudelta in genere, ma e anche un terribile serpente,
che dara origine ad una guerra gravosissima, ed e carat-

Nel

libro

terizzato

non

V, 27

ss.

egli

solo dalla molteplice attivita artistica

ed

istrio-

nica, bensi anche dal tentative di tagliare P istmo di Corinto

e sparisce, e ritorna ugiiagliando se stesso a Dio.


dell'

11

taglio

istmo viene rammentato nei versi 13755, ed a Nerone

e attribuita una nascita demoniaca, cioe da Zeus e da Hera,

che si
(v. 146); egli e anche qui un mortale
Osw
a
Dio
cfr.
OCUTO'V, v. 34),
uguaglia
(Iod9o; cpws
lora^wv
ed impura

una

volta di piu

sono

si

parla del matricidio. (Cfr. v.

tutti

Romani). Egli

si

386 dove

rifugiera presso

118

Re dei Medi e del Persian!, e con essi preparera la rovina del popolo verace ; a lui e attribuita la rovina di
Gerusalemme e del Tempio (fu Nerone che dette a Ve-

spasiano

pieni

poteri militari per la spedizione)

apparire trem6 tutto

al

suo

create e perirono i re, e quelli a cui


rimase il potere distrussero la grande citta ed il populo
giusto. Nei vv. 21453. si aggiunge forse alia leggenda gia
il

tanto complessa, un altro elemento, tolto da quella di

pbiche sono

Mago

le

Simon

Moire (Parche) che spingono

jxsTecopov (suscettibile per6

di

lui

un'interpretazione metaforica,

senso morale) a devastare il paese, poiche Dio gli ha


concesso forza per fare cio che nessuno fra tutti quanti i
in

ha mai

re

f atto.

Indi sono narrate

le

sue

operazioni.

E'

interessante confrontare questo luogo, con uno della Lettera


di Barnaba, (IV, 4) ugualmente fondato su Dan. 7 2i e 7 - g
.

Dice
terra,)

cos! anche il profeta


Died regni regneranno sulla
e sorgera in seguito un piccolo re y che umiliera in
:

uno ire del re; Daniele dice pure a questo proposito:


vidi la quarto, bestia, malvagia e. forte e piu crudele di
tutte le bestle del mare, e come da lei tpuntarono died
da questi un piccolo corno, rampollo, (TrapaQua'^tov
^apo,9 JO[i.svov x,=pot; Or. Sib. Ill 400) e come umilib

corni, e
cfr.

in uno tre dei corni

Secondo

Cesari nel ioro ordine naturale,

il

il

LightfooV contando
decimo e Vespaslano;

ma

i
tre Imperatori vanno considerati non separatamente
?
bensl insieme,
tre Flavi, ossia Vespasiano regnante con
i
due suoi figli, Tito e Domiziano, a lui associati. Interi

pretando allora

che

1'intero

il

piccolo

uomo come

passaggio significa

1'Anticristo, ne segue
che questi (da Lightfoot

stesso identificato con Nerone) era atteso

come

tore della dinastia Flavia (v. Apost. Fathers,

I,

il

2, p.

distrut-

509); e

119
di

questa aspettativa

si

troverebbe un' ecb anche nel passo

che abbiamo sott'occhio.


Finalmente

versi

361-372

aile

precedent! pitture nulla

Nerone superera in audacia ed abilita tutti gli


uomini, e compira una distruzione e una strage, quali nesaggiungono

sun'altro.

Non

e possibile qui accennare che di sfuggita

ai

pass!

somiglianze o affinita con


quest! mi limiterd a segnalare 12 8 e 5
13 3 e s che, come
ha dimostrato il Charles, sono un doppione di 1 7, 8 , con
dell'Apocalisse che presentano

questo

di

notevole, che

una

lieve alierazione, la

soppres-

sione cioe di una clausola, ha permesso di fare della Bestia


il

simbolo non piu

Non meno
VAsc.
in

interessante e

Isaiae (IV,

il

di

a cui ho gia richiamato 1'attenzione

2),

nota a V, 145.

Ma

Nerone; e 17, ri
raffronto con un luogo delbensl

dell' Irnpero,

(p. 76
che
importa
queilo

n.

3).

notare qui, e costituisce lo


di
questa rapida rassegna, e come nelle successive
scopo
di

rappresentazioni Nerone venga acquistando sempre piu


carattere decisamente satanico.

Mentre

nel

ancora un essere umano, e vivente, nel


queilo di Anticristo demoniaco;

/'

V ha

iigitagliarsi

nascita demoniaca, specialmente, ne

menti

IV libra

egli

un
e

gia.assunto

a Dio, e

costituiscono

gli

la

ele-

caratteristici.

L' ultimo passo su questa via, per cio che riguarda gli
Oracoli Sibillini, e segnato dal 1. VIII. Se in V 29 Nerone

egia

il

SEIVO; o^pu, in VIII 88 egli e un

vierie allorche

syyv;

u.sv
t

TO

(v. 91) e, particolare piu interessante d' ogni altro,


rappresentato in forma non piu umana, ma di beiva

vffiap,

xdcr{Aou

(Juvav, v.

157).

120

B) XEIPOnOIHTOS.
A

p.

woivjTa
il

le

risultato

parola.

618 -

ho tradotto Ipya X 61 ? "


opere delVidolatria, aggiungendo che questo era
di un mio studio sull' uso ed 51 significato della

40-!.

Ill,

(cfr. n.

4)

Esso non avrebbe in realta nessuna importanza, in

se stesso;

ma

poiche involge un piccolo,

ma

non disprez-

zabile,. problema
esegesi neotestamentaria, ho pensato
trascriverne qui brevemente le conclusioni.
di

Tra

le

difficolta

che presenta

racconto

il

sinottico

di

del

Gesu, quella dell'accusa specifica in base a cui


processo
dal Sinedrio, non & certo la minore
essere
condannato
pqt
di

ne
ci

la

la

meno

forma

interressante. Nella

in cui tale racconto

e pervenuto e riuscito impossibile agli interpret! di trovare

bestemmia

nel senso tecnico della parola,

dalla legislazione rabbinica.

Ma

se

si

e della sagacia fmissima con le quali

diose

dei

Farisei,

dell' abilita

Gesu, nei

cedenti, aveva saputo trarsi d' impaccio,

domande

com'e defmita

tenga conto

giorni pre-

di fronte alle

insL

che tentavano evidentemente

qualche dichiarazione tale da comprometterlo


popolo od alPautorita romana; se si consideri

di strappargli
di

fronte al

tutto

il

carattere del processo e la sua rapidita, e Teccita-

zione degli animi e


apparira allora

1'

ambiente

in

genere nel quale

non inverisimile che

il

Sinedrio

tentasse di accusarlo di qualche cosa di

bestemmia, purche fosse

tale

da

meno

sollevare

si
si

svolse

accon-

della

contro

vera

Gesu

indignazione della folia, che in quei giorni doveva essere


vera padrona di Gerusalemme. Quindi non sorprendera
piu che le accuse abbiano potuto essere anche piu d' una ;

1'

la

si

trattera

di

vedere,

quale

di

esse

possa essere

stata

121

maggiormente

suscettibile

di

voluto

i'effetto

operare

dai

Sinedrio.

Ora

nel racconto di

vi e

(26,

39 ss.)

Marco un punto che pu6 forse


che Matteo
55 ss.)

nostro esame. Tanto egli (14,

aiutarci nel

parlanoTdei tentativi

vare del testimonl a carico

di

fatti

dai sacerdoti per tro-

Gesu. Finalmente riuscirono

a procurarsene, a metterli d'accordo, ed a fare ch'essi


attribuissero a Gesii la predizione ch'egli avrebbe distrutto
e dopo tre giorni riedificato il tempio.
Ed ecco una prima difficolta: come

non

ravvisare

in

queste parole un'eco, sia pure alterata e corrotta, delle


profezie che possiamo leggere ancora nelle Apocallssi sinottiche? Ma, se d'altra parte si trattasse di parole veramente
pronunciate da Gesu, come mai potrebbero gli evangelisti
testimoni di falsi? Ed infatti alcuni modern! intacciare
i

terpreti
di

seguono nella

un' alterazione,

loro esegesi

della

sia

questa

linea,

compiuta

profezia,

parlano
cioe

dai

testimoni o da Giuda, sia del testo evangelico. Ma la grande


maggioranza ricorre invece ad un altro sistema. S. Gero-

lamo (comm. in Mt; P. L. 26 col 209 D) dopo aver richiamato un passo di S. Giovanni, (2. 19 20 ) si pone anch'egli
.

il

problema

quomodo

Dominus supra

falsi testes sunt,

si

ea dicunt, quae

dixisse legimus? sed falsus testis est,

non in eodem sensu

dicta intelligit,

qui
quae dicuntur. Dominus

autem dixerat de tempio corporis sui, etc.


Si trattein
rebbe dunque
sostanza di un annuncio della risurrezione.
E interessante notare come questa interpretazione, senza la
.

sottile distinzione fatta

e nata in
1

8, 4

C.

modo
S. E. L.

a questo modo
Pontio Pilato

da S. Gerolamo,

sia

lui anteriore,

assai semplice. Lattanzio, (Div,

19

p.

at

illi

p.

349,

(Judaei)

oblatum cruci

10

Inst.

sqq.) racconta

IV,
fatti

comprehensum (lesum] ac
adfigi

postulaverunt,

obi-

122

cientes

ei nihil aliud, nisi quod diceret se filium del esse,


si
solveritis hoc
regem ludaeorum; item quia dixerat
est
annis
XLVI
aedificatum
templum, qui
ego illud
(i),
in triduo sine manlbus resuscitabo
significans futuram

suam

brevi passionem

die resurrecturiim

Me.

14,

avvia

58

fors'

et se a

Qui

la

19

tertio
s.

con

e evidente e tanto piu interessante, in quanto

anche a

cj

rintracciare 1'origine della var. dtvaTTvfcoj

per dwcoSoj/.Ti'Tto nel testo di S. Marco.

da un punto

surdita,

interfectum

ludaeis

conflazione di Giov. 2,

di vista

Ma

puramente

a parte

critico,

di

as-

1'

ricorrere

T interpretazione di un passo
sinottico
la spiegazione fondata sul testo giovanneo implica che ne Matteo ne Marco avessero compreso il senso
vero della profezia di Gesu se, avendola messa in bocca di
al

proprio

falsi

IV Vangelo

non

testimoni,

si

per

sono

sentiti in

dovere o

di riferire

la

essi

anche nel suo testo autentico, o di dare precisamente


quella spiegazione, che S. Giovanni fornisce invece

non

richiesto,

profezia

(i)

ed

un contesto completamente diverse

seguace

il

Eracleone,

dosi a Giov. 2,

in

italico della

aveva gia scorto


(il

gnosi valentiniana, riferentempio uh'allusione mi-

nel

stica al corpo del Cristo, interpretando

dell'organismo sensibile

(2).

46 anni come un simbolo

6) e degli element! divini in lui

(il

40).

V. Brooke,

The fragments of Heracleon, Cambridge, 1891 (Texts

and Studies,

I,

(2) Si
nell'

4)

fr.

vedano, fra

Intern. Crit.

16; Buonaiuti,
gli altri

Frammenti gnostici

cit, p. 120.

Allen, St. Mattheiv, e Gould, St.

Comm.', Wright,

synopsis

of

Mark

the gospels in

greek; Loisy, L'evangile selon Marc; Les evangiles synoptiqucs,


Lagran^e,
II, Goi; Swete, The Gospel ace. to Mark, p. 336 s.
L'evangile sel. Marc, p. 874; Montefiore, The syn.goss. I, 348;
;

Wohlenberg, Das Evang. des Mark, p. 362 Zahn, Das Evang.


Malth.- Evang.,
p. 703; B.Weiss, Mark-Evang., p. 225
F. Millosevich, Naos a^ipo7toi>jToc in Riv. Trimestrale di
p. 467
Studi Filosofici e Religiosi, giugno 1921.
;

des Matin?,
;

123

Ma

raceonto di Lattanzio

11

ci

fornisce qualche cosa an-

che piu importante, e cioe quelle parole sine manibus, che


ho sottolineato, e che dovrebbero essere 1'equivalente latino

dd gr. i^gipoTToivjTOv. Notiamo che in Marco questo epiteto e riferito al nuovo tempio, in contrasto con nn altro,
vecchio, che e ^eipowofriQTos. Se dunque il primo aggettivo si riferisce al corpo del Cristo risorto, e evidente

\\

che bisognera attribute


rezione,

secondo.

il

fe

al corpo di Gesu, prima della risurmolto probabile che Lattanzio abbia

intravisto questa difficolta, se

si

e contentato di rendere

con Pincolore sine manibus un aggettivo

retore

il

egli,

dal significato tanto chiaro: e

il

cui corrispondente

manu

foetus aveva una lunga tradizione nell'uso


anche del suo amato Cicerone (i).

latino,

'classico,

In realta, 1' aggettivo


^eipoTcoir/To; aveva gia nelPepoca
neotestamentaria, una lunga Storia. Ed in primo luogo oc-

corre notare com' esso

trovi

si

numerose volte

nei

LXX

sempre messo in rapporto con 1'idolatria, ricorrendo


almeno cinque volte come un equivalente di 'elyil, ed in

sia

passi di

(1)

cod.
Pal

grande importanza
Giov.

In

m.

2, i9

Speculum

(lo

(2).

templum hoc aggiunge manufactum il


cod. Sessorianus, v. C.S.E.L. t.

del

solo
XII,

erroneamente attribuito a S. Agostino). Uno sguardo poi


Sabatier, Bibl. Sacror. Lat, Versipnes antiquae, dimostra subito
65$,

come Lattanzio
(2)

Lev. 2 r>,

Lev. 26,

S0

sia solo.
i ;'

Isa.

Isa. 2, 18

16,

(=

i2

10,
-

(due volte). Inoltre


6; Giud. 8, 18 ; Dan.

19,^ 31,,

santuario) ; 46,

LXX, 5, 4 ggj 6,27 (as); Dan. Theod. Bel. 5; Sap. 14, 8


La Vetus latina (Sabatier) ha manufactus, manibus fabricaia,
opera manuttm (Vulgata idola, deos alienos, simulacra, scnlptilia ;
.

deitm ad Isa. 46,

idola argenti
tranne in Isa. 3i 7 dove legge
sui et idola auri sui quae fecerunt vobis manus vestrae (in pecd'accordo con Q. m s (v. oitre).
catum)
,

6)

124

E noto

del resto

come

piu volte

piaciuti di porre in contrasto

deil'.uomo, creati

della creazione.

gii

da una materia

ed unico Dio, ingenerato e

facile

al

dunque

capire

possa a poco a poco essere passato

ed etimologico ad uno piu

nario

Ma

tecnico.
fatto.
il

In

testo

possiamo cogliere

Isa.

con

si

come

dal

il

deve

1'

commani
vero

opera

^siponroi-yjTOs

significato

origi-

starei

per dire,
trasformazione quasi sul

specifico,
la

delle

opera

corruttibile,

quale invece

siano

si

profeti

idoli,

e,

(uno dei cinque luoghi accennati piu su)


dei LXX reca: TO,
^eipo-oiyjT* aoToiv T

31,

comune
TX

apyjpot, XXl

lp07POl7)Tra,

TO. ^pUtfa,

STtOlTJITaV

at

un passo che difficilmente si pu6 imma^eips;


non quando il valore etimologico dell' agscritto.se
ginare
se
non
interamente
gettivo,
perduto, fosse passato in seconda
ed
infatti
Codex
Marchalianus (Q) che omette,
linea;
ixuToiv

il

con

altri, TO" ^stpo-roiTjTx la seconda volta (con 1' asterisco


esaplarico in margine) ha poi, in margine stesso, st^wXot, e

naturalmente due volte. Senza allungare inutilmente la lista


delle citazioni, mi contenterb tuttavia di 'far rilevare che

un caso analogo

^,

si

iTrt/caTapotTov

ha

in

Sap.

OTO xal

14,

(r<5

jreipowoivjTov

^oivjsx; OCUTO

.)

dove

la

van luoghi degH


Vuigata ha idolum. fe inutile riferire qui
Orac. Sibill. dove la parola s'incontra, come 111 605-606 e 618.
Ora, quellp che pare quasi assolutamente impossibile, e,
i

che

una parola

la

quale aveva gia acquistato un valore

quasi tecnico, in rapporto con la falsa religiosita del paganesimo, abbia potuto d'un tratto ritornare al proprio significato
originario.

Ne,

d' altronde,

cui essa ricorre, infirmano la

passi del

Nuovo Testamento

mia interpretazione

bra che la sostengano.


Si trova ^sipowov)To? due volte in Atti:
scorso di Stefano

acXX*

ouj^'

anzi

7, 48

6Tj/i-7To; sv y_i

in

sem-

il

di-

125

dove

il

contesto, con la citazione di Isaia (66,

santitari; e in 17,

suggeriscono

gitica di S.

Paolo, che per la

comunanza

la conversione cioe dei Gentiii al culto

uno

degli intenti

del

Dio vero ed

pu6 ben paragonare a varl passi dei


sibillini (p. es. IV 6 ss.).
si

coli

Piu interessante

si

presenta

1'

12 .)

1'orazione areopa-

nostri ora-

uso della parola

nell' epi-

dove due volte appare con riferimento alia


circoncisione. Che cosa S. Paolo pensasse di questa, come
stolario paolino,

delle

altre

strettamente giudaiche, imposte dalla

pratiche

.vecchia legge mosaica, risulta sufficientemente chiaro dalle


lettere

ed

Galati

ai

Col. 2, ir Si parla

Ma

Romani.

ai

del

ivi

Vp07wOlTjTO)

leggiamo anzitutto

Cristo, nel quale


T'f,

Wpu

a7?

iv T$ TcepiTOjxTj TOU
V Ttp
fiaTCTC(T[J!.aTl 7 SV

Vipyta: TOU

T ^;
1

to;

Ix v^po)v.

Ho

riferito

(p

X.Otl

OfiOU

TOU

Y3ipaVTO; OCUTO*

passo per intero, affinch^

il

il

con-

trasto tra la circoncisione del Crisfo, (la cui risurrezione di


tra

morti ^ arra di quella di coloro che

sono

bat-

slati

tezzati, cioe sepolti con lui nel battesimo) circoncisione spiritualey con la innominata circoncisione della legge, risultasse

in tutta la sua forza.

E che

la

nuova connotazione assunta

dal nostro aggettivo sia quella di religiosamente false,

lo

r
prova, a mio parere, esaurientemente Efes, 2, u _ 13 ...
ra
4v
ore
TTOTS
oi
lOvvj
[JI.OVSUSTS
u[/.t?
crapx.t,
XsYOW.ev.ot

^r

axpofiucTia

(XTro

^stpOTCOiiQTOu
llTrCaa
<>TOu
.

due

TTII;

e'fi

[/.TQ

XY'0{Aew]^

crotpxt

TW xaipw sxe(va) ^wpU XpilyovT? xal aQsot Iv TCO xo'crw.to.

si

solo in rapporto a

4v

TJTS

passi
integrano a vicenda.
cristianesimo un tempo costituivano
1

wspiTO(Ar/$

quella

Gentiii convertiti al
1'

circoncisione

incirconcisione,

secondo

la

ma

carne,

126
di

cui

il

stato ora

posto

preso

quella nel Cristo. Essi infatti


della

privi

gendosi

Non

speranza;

ai

Galati

si

applica

pretazione
II

Cor.

la storia

5,

un

in

meno bene

nostra

la

le

piu materialistiche
oi/.ia

inter-

cioe

paolino,

straordinariamente importante per

Di fronte

concezionS del passaggio nella


egli immagina OTI lav 75

TOU" ffXTjvou;

-/.arotXijOiQ,

alia

e avendo di

poter essere trovato nudo,

di

preoccupazione

vof/.tov

contesto

dell' epistolario

luogo

passo e

1.1

al

rivol-

sx-

delle idee escatologiche di S. Paolo

gia abbandonato

s-/cy,v,

vsujAaTi

terzo

spirituale,

dice 1'apostolo

yap

vj[jt.->

(5, 19 )

vera e

dalla

erano allora fuori del Cristo,

[3

e
r/c

oixo^o(/.iQv

olxiav a^cipo/roi^TOV iicoviov Iv -rot;

cio^ un corpo
una dimora,
non immateriale nel sense che

f orse

parola,) invisibile (cfr. 4, 18 )

Ultimo tra

passi

viene Ebr. 9,

dove

Jd

quanto
diamo oggi a questa

spirituale (per
noi

ed eterna nei

neotestamentari
all'

che

Cieli.
ci

riguardano,

alto sacerdozio del Levitico e

con-

trapposto quello esercitato dal Cristo, dei beni venturi, $ia

TsXeioTsas

x.al

TOUT

S.ffTIV

Toayoiv
il

(e

x.al

OU

TaUTTK

u.d<TYu)v,

ou

T'/J?

6ia

cis

TOU I6tou al'u.aTo?

dove

o incompiutamente vere
delle
simbolo, preannuncio
nuove) della vecchia legge,

contrasto tra le pratiche false

e quelle cristiane

v.

.e

caratteristicamente delineato in

poche

Che

questa sia Pinterpretazione esatta lo conferma


24 dello stesso capo, ou yap si? ^etpoTuolvjTa slcrTjXQev

linee.
il

<7/tY)V>5?

ayta 6 XptffTO?, avTCTuwa TWV %XeOiva>v ? aXV 15 auTdv


TOV oupavov
Qui Pintendere materiale, o /also (e s'intende, religiosamente) presenta anche il vantaggio di con.

servare ad dLvrtTu-rcov

il

suo pieno significato

di

immagine

attenuata

pallida

127

diremmo

ombra,

noi

va

cui

di

sempre

perduto qualcosa nelle version! correnti (exemplaria,

which are the figures, Engl. Auth. Vers.

Vulg;

like in

Pattern, Rev. Vers; image,

Quanto

Crampon, etc.).
due sole referenze che trovo
Goodspeed, sono, entrambe di Giustino,

all'uso patristico, le

negli Indices del

Apol. 58. 3 e Dial. c. Trifone 35,6. Nel primo luogo,


dopo avere spiegato come i demoni ingannino I'umanita
suscitando e le religioni idolatriche, e le eresie, segue infatti
I

a nessun'altra cosa
respingere

gli

si

sforzano

chiamati demoni, che di

uomini dal Dio fattore e dal Cristo suo

mogenito *al TOO;

TVJS

[xsv

s-atpsffQai

pr,

yr,?

pri-

rWa-

rot; yyjivois x-al JI OOTCOIV}TOI; Tcp.osvJXwTav xat


TOU; hi swl T^V Ocwpiav Ociwv opp-tovTa?
(

s;.

sic

airs'^siotv Ij/.fiaXXouffiv.

Anche

qui,

tenga conto poi del significato che terrestre assume


presso tutti gli scrittori cristiani, e in genere, mistici, del
se

si

tempo, quello di x. S- m sembra ne risulti pienamente


illuminate. Nel secondo passo, ad una difficolta mossagli da
Trifone, cioe che vi sono dei Cristiani
quali non si pe'

ritano di

delle

mangiare

carni

animaii

di

sacrificati

agli

idoli, Giustino risponde che vi sono in realta di tali Cristiani, ma che sono tratti in inganno dagli spiriti delV errore
(I

Tim,

4,

che a

loro proposito

si

nendo in nome di Gesu, insegnano


ii

7, 15 )

in verita

profezie

quali,. ve-

a bestemmiare

Signore.

E
i

le

compiono

sui falsi profeti,'lupi rapacl (Mt. 24,.;

noi Cristiani

quali

TCOV
TOI<T

oi

non abbiamo nulla

in

comune con

nondimeno Xa-TTiavouc iauTOu; Xeyouffiv, ov


sv TO?? I9vcri TCI ovofia TOU Oeou l

^eipowotTjTois.
i.

xal

cevdjAoii;

xal

loro,

T/>O-

aOsoi?

Si traduca pure le opere delle

loro

mam,

128

come questa

apparira chiaro

versione

si

discosti dal senso

del testo; mentre diviene molto migliore

scrivono

nome

il

del dio suite

quando

dice:

testimoni

significato della frase attribuita dai falsi

II

si

immagini.
a

Gesu

viene dunque specificate e chiarito dall' attribuitagli


accusa di idolatria, o falsita, mossa al Tempio di Geru-

salemme,

e ci6

proprio

nei

rato per sollevare contro di

lui

Pasqua e dopo
Lo strumento adope-

della

giorni

episodic della cacciata dei mercanti.

1'

1'indignazione popolare era

che non pu6 lasciar dubbio. Ma nello stesso


evidente
che nessuno dei primi seguaci di Gesu,
tempo
nessuno di coloro che rammentavano detti come Matt. 5, 15
d

un'efficacia

nessuno dei membri

comunita giudaizzante,

della primitiva

poteva fermarsi sul pensiero che Gesu avesse potuto proe qui la modesta indagine
nunciare parole simili. Ma
si
un
amplia
pochino
quando s' incominci6 ad
filologica

comunque vogliamo chiamarla

affermare ilna corrente

Annunciatore del regno, ma


il
Salvatore del genere umano, e che pertanto dalla propria
ogica interna era condotta ad allargare 1' attivita missionaria,

che

nel Cristo vide

non

solo

1'

del giudaismo, anche della Diaspora, ed


a stabilire quasi un'antitesi, profonda se non irriducibile,
J
economia antica e la nuova, allora ecco che da S. Stetra

a condurla fuori

fano

allo scrittore

dell'epistola agli Ebrei

traverso S. Paolo e la sua

scuola

ipoTCob)To; viene usata in riferimento


giudaismo senza la minima esitazione.

Non

qualifica

agli

istituti

e possibile dire invece se la parola sia

nunciata veramente da Gesu.

1'ambiente dei

discepoli

fermazione

di

questo

stata

di

del

pro-

certo ad ogni modo, che

immediati

simile attribuzione assurda; che

at-

passando
la

dovette

ritenere

in altri termini

genere doveva produrre su

una

un'afdi

essi

129

un' impressione non diversa da quella ch'era stata designata


a fare sulla folia di Gerusalemme; tanto che la smentita

e completa

testimoni sono falsi. Matteo, poi

sto mi sembra notevole

il

di

veto;

sou

in

e q.ue-

la.

L'offesa

e troppo grave anche nella


la bestemmia
testimoni sobillati e probabilmente subornati; ed

non

se

bocca

va ancora piu

eipottoi>)To$- diventa nel

f rase

suo racconto

questa che, non sara male

vao^ TOU

notarlo, nei vangeli

appare soltanto qui. Ed allo stesso


iL xawaXuffto subisce un'altra attenuazione,
sinottici

mpdo anche
in

130

INDICE DEGLI APPELLATIVI DIVINI,


fr.

709.

III,

7; 17.

I,

fr.

46;

Ill,

(fJt-e'You;

HI,

a.-cs)

698.

101; 328; 582; 601^ 617; 631; 679; 709;

Ill,

711; 721: 759;


?) Ill,

III,

(3e<fc)

48; 717;

7ixvTo)v av.5po>7ra>v)

V, 76; (ael

56; 276; 600; 63l[; 742;

(x-rtcT/i;) III,

fAeSecov) III,

10; (su^'p)

III,

35

HI, 604; (Sapuxturcos oupaviwv)

594;

/eipo?

a^

aSava-uoio, III,

div)

V, 2775360;.

672; 676.
II.

III,
ai'Stoq,

V, 427

(YSYaaie) V, 498.

15; (xTtr/i?)

awivioq, III,

50O;

fr.

V, 499;

aX'/j^y,?,
'?,

fr.

I,

III,

fr.

Ill,

17; (aiev

aie^ U7rap/ojv, V, 174-

20;

I,

10.

fr.

Ill,

46.

283; 628; 693; V, 66; 277;

fr.

I,

n.

avx^, V, 352.
fr.

iopaTO?, Ill, 12;


fr.

duTOYsvvjq.

I,

I,

8.

17.

auTocpu'^q, III, 12.


fr.

Ill,

17.

V, 298; 358;

BatrtXeu? Ill,

497; 503-

48; 56; V, 499;

499; 616; 808.


Tto?,

49;

V, 76.

fr. Ill,

42; (^0? 1*87^

^) III.

131

V, 284; 360; 406; 498; ('io^oTppsoq Y-) V, 500;

/ip,

xou av^paJTTOJv) III,

(,&E(j5v

fr.

I,

eiciffxoicoi;

e.

V, 284-

aiv),

(av^puiicwv)

fr.

IV, 51;

fr.

oupavio<;,

ZaJv

4.

IJLOVOI;.

"Eo)ro? (o

278;

604.

III,

avS-pu>rca>v)

I,

I,

IO

(cfr-

(cfr. oopav.o?).

(o) III, 763.

fr.

(aTcav-ca) fr.

17

I,

(cfr.

HI, IO; 704; (alwvio?

fr.

15.

I,

I,

(vaoto {ASYiffrou)

x.) fr. Ill,

17; (iravTOTpox-o?

x.)

V, 433.

"

Maxap,

1.

III,

(Travriov) fr. I, 4.
Ill,

735;

(3eo'?)III, 19;

71

91

97

162

194; 246;

274; 490; 556; 557; 575; 584; 657; 665; 671; 687;

698
818

(a

W<;

IV, 6

TS); 702; 717;

25

163

740; 773; 776; 781; 784;

V, 176
808.
HI,
616;
u?)
499;
?,

Ill,

III,

il

II

571;

Oupavto?, Ill,

I,

406

500

(5. p. parrt-

704.

fx.

19;

<iv)

(3so'<0

fr.

I,

15

((A.

^ v) V, 284.

S^X

HI, 174; 247.

(cfr-

swoupavies

ed

seg.)-

oupavtwv, V, 76; (oupv.vov olxtSv) III,

11; V, 298;

fr.

Ill,

17; (o?

807;

(odSs'pi vaiwv) III,

TCO'XOV olxet)

fr.

I,

n.

132

V, 352

*;,

fr.

,!;,

7cavToxpaTu>p,

fr.

TtavuTre'pTaTo?,
TtpuTavti;

?;
,

I,

fr.

4. (cfr.

I,

siridxoiro?

(cfr.

il

ed

il

SCg.).

preccd.).

(cfr. xpatuiv;

Ill,

(itavTwv), V,

(cfr. uTCSpa

277

499

(cfr.

V, 360.
35.

III,

s'3-/)c,

sTT)!;,

TTO;, III
cavtoi;

/oTpo'cpo?

fr.

Ill,

I,

7.

(Cfr.

I; V,

433

519; 574; 580;

(cfr.

(2so'<;)

CCC.).

(Yever/ip) V,

Sap-J

5OO.

HI, 719;

fr. I, 4. (cfr.

INDICE
Introduzione

fag.

VII

libro III

il

libro

IV

XX VH

il

libro

XXXIII

Appunti bibliografki

.
.

.......

XXXIX

Gli Oracoli Sibillini tradotti:

il

libro III

il

libro

IV

libro

il

.........

54

........

68

frammenti:
>

II

...

III

Appendici

A) Nero
B)

107
108

redivivus

Xeipo.-otr)TOs

C) Indice

104

......

degli appellativi divini

...

H3
120
130

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15

mondo

........ ^

Detti di Ges&,

testo greco secondo 1'originale

...

(I

Logoi

di

20

Oxyrhyncus)

papiri, testo

dei

jo

Per una caratteristica dei Semiti

Saggi di filologia semitica

ALBERTO PINCHERLE,

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2.

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Perpetua e S. Felicita. Testo,

di S.

in-

troduzione, traduzione e note a cura del Sac. GIU-

SEPPE SOLA,

professore di lettere greche e

nel Liceo-Ginnasio di

3.

Bardesane,

Velletri

latine

dialogo delle leggi del paesi. IntroduGIORGIO LEVI

II

zione, traduzione e note a cura di

DELLA VIDA,
semitiche

professore di lingua ebraica e lingue


nella Universita di Roma.

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Nel dicembre 1922 usciranno :


4.

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gnostic!. Raccolti ordinati e tradotti, con


introduzione e commento, da ERNESTO BUONAIUTI,
professore ordinario di storia del Cristianesimo nella

Universita
5^ II

di

Roma.

Pastore di Erma. Sceltadei

passi piu importantiin-

quadrati in un'esposizione completa dell'opera. Traduzione, introduzione e note di MARIA MONACHESI.


6. S. Ireneo.

Dimostrazione della predicazione apoPrima

stolica.

traduzione

italiana

dall'armeno, con Introduzione e note,

direttamente
di

UBALDO

FALDATI.
In.
11

corso di pubblicazione :

discorso di Taziano.

Tertulliano, gli

scritts

cura di M. FERMI.

minor!, a cura

di

M. ZAPPALA'.

Spicilegio di scrittori armeni. a cura di U. FALDATI.

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