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SOCIOLOGIA DELLE DISUGUANGLIANZE

Esame → due parti


1- Prima parte: presentazione e discussione in aula + redazione di una relazione di
recerca su un tema a piacere attinente allà sociologia delle disuguaglianze (da inviare
allà prof entro il 27 dicembre 2022: d.mantovani@unibo.it ) Citar fonts (primer
cognom, després nom, en ordre)
2- Seconda parte: prova scritta (2 domande in 40 minuti)

Zanfrini L. (editado por), Sociología de las diferencias y las desigualdades ,


Bolonia, Zanichelli, 2011. Los capítulos que se examinan son: I.1, I.2, I.3, II.1,
II.2, II .3, III.1, III.4, III.6

Kazepov Y. y Carbone D., ¿Qué es el estado del bienestar ?, Roma, Carocci,


2018

Le differenze sociali
Le differenze sociali sono una caratteristica constitutiva di tutte le società umane.
Gli individui si presentano diversi in relazione a categorie sociali e per cause sociali,
tanto che la società può essere definida un sistema delle differenze
Posizione sociale: posizione occupata da un individuo x all’interno del sistema sociale
di appartenza. Dalla posizione sociale dipende la quantità di risorse materiale e
simboliche di cui ogni soggetto può usufruire -> sistema della stratificazione sociale
Le differenze sociale: nature o nurture?
Le differenze sociale includono tutte quelle caratteristiche degli individui e dei gruppi
che li distinguono glu ini dagli altri, e che sono socialmente rilevanti
Differenze sociale
1. Ascritte: genere, età, classe sociale di origine
2. Acquisite: livello di instituzione, occupazione, migrazione
Le differenze ascritte possono influire sulle nostra aspettative e opportunita future
(differenze acquisite)
Elementi di differenzazione sociale -> bisogno per distinguere
Società di caccia e raccolta: il sesso è una differenza più importante perché qualcuno
(uomini e donne) avevano un lavoro diverso. Uomini caccia e donne raccolta
Società di pastori e orticoltori: differenze solo quando ci si scontrava con altri gruppo
Società agricole: inizio delle differenze sociale più fortí (romaní, egiziani). Gruppo
picolo aveva meno differenze che un gruppo grande perché aveva di grande
differenzazione nell’attività a fare
Società feudale: società estamentali à piramide
Società industriale: grande cambiamento, cambia le structura del mondo
Differenziazione sociale è il processo attraverso il quale le patri di una popolazione o di
una colletività acquisiscono gradatamente una identitat distinta in termini di funzione,
attività, struttuta, cultura, autorità, potere o altre caratteristiche socialmente significative
e rilevanti. In síntesi, differenziazione significa diventare differenti allà luce di categorie
sociali e per cause sociali. Per estensione, è detta dofferenziazione anche l’esito o lo
stato di avanzamento del o dei processi di differenziazione entro una data collettività
Diversi livelli:
Livello microsociologico: unità di riferimento è l’individuo, o piccoli gruppi (es.
Famiglia). Le differenze sono solitamente di ruolo, di genere, di cultura...
‘’ mesosociologico: unità di riferimento è l’organizzazione o l’istituzioni o gruppi
sociali. Le differenze vertono su funzioni, attività, capacità tecniche, responsabilità,
rapporti con l’interno e con l’esterno...
‘’ macrosociologico: unità di riferimento è la società. La differenziazione riguarda
variabili demografiche, ecologiche, strutturali, culturali
Differenza =/ Disuguaglianza
Le differenze designano delle carattericstiche dei soggeti, che si ritengono socialment
rilevanti -> alterità, eterogenità, reciproco di assimilazione e somiglianza
Le desiguaglianze indicano l’acceso a/o il possesso differenziato di alcune risorse e
opportunità -> reciproco di uguaglianza
Alcune disuguaglianze sono più “giustificabili” di altre
Differenze e Diversità
Le diversità sono caratteristiche non ordinabili con una natura qualitativa
Le differenze sono caratteristiche ordinabili lungo una scala di importanza

Le conseguenze della differenziazione


Le differenze sono fattori constitutivi dei processi di auto-definizione e di etero-
definizione, e concorrono allà delimitazione dei condfini tra i vari gruppi sociali e tra le
varie categorie sociali, che aggregano individui con caratteristiche simili e al contemplo
distinte rispetto a quanti non vi fanno parte
Le differenze si palesono (spesso) attraverso l’esperienza dei gruppi minoritari, cioè di
quanti si distinguono dalla “norma”
Inversione dello stigma, processo al termine del quale un’identità fino a quel momento
nascosta, rimossa, si transforma in affermazione culturale e si assumí
- Le differenze hanno un forte potere predittivo sulle condotte individuali
- I comportamenti individuali sono fortemente condizionati dalle aspettative di ruolo
che una società nutre nei confronti di determinate categorie di persone, e le differenze e
diversitat sociali sono fattori fondamentali nel definire tali aspettative
- Le differenze ‘pesano’ nei processi di divisione del lavoro sociale
- Le differenze si cristallizzano nel linguaggio
- Le differenze sono associate a un certo grado di esposizione a determinati rischi
Bernardino Ramazzini
Friedrich Engels
- Le differenze sociali sono indicatori degli orientamenti culturali, politici, estetici delle
persone, nonché dei consumi
- Le diversitat e le differenze influiscono sul modo in cui si percepiscono e valuntano le
altre differenze
- Le diversitat e le differenze possono essere impiegate allà stregua di risorse a livello
psicologico identitario e sociale per construiré un accesso a determinante opportunità
- Le differenze possono essere utilizzate perché, soporatutto nella società moderna,
hanno una redditività a livello politico e / o economico
Le gestione delle differenze
Come garantire il riconoscimento e il rispetto delle differenze?
- Ricondurre le istanze di protezione dei gruppi minoritari allà lògica dei diritti umani,
nella convinzione che, riconoscendo l’uguaglienza e la libertà di tutte le persone, queste
ultime possano trovare soddisfazione anche ai loro bisogni di ordine culturale
- Principio di tolleranza che implica l’accettazione dei particolarismi anche nella sfera
pubblica, purché essi non causino perturbazioni attraverso le loro rivendicazioni e le
loro visibilitat
- Accettazione incondizionata delle differenze, fino a spingersi a ipotizzare il
reconoscimento di diritti e trattamenti giuridici differenziati ai gruppi minoritari
Dalle differenze allà disuguaglianza
Le differenze esistenti tra i membri e i gruppi di una collettività sono definite
disuguaglianze quando evidenziano il possesso maggiore o minore di risorse rilevanti,
quale esito di una discriminazione positiva o negativa subita da un individuo o un
gruppo sociale in confronto ad altri invidui o gruppi sociali
Affinche una disuguaglianza diventi socialment percepita ocorre che almeno i soggetti e
i gruppi sfavoriti la giudichino ingiusta ed eventualment si mobilitano per rimuoverla
Il termine disuguaglianza andrebbe riservato alle situazioni in cui l’accesso
differenziato alle risorse e alle opportunità sociali è il rutto dell’azione di meccanismi
sociali più che del merito e delle doti individuali
Idea di giustizia = Uguaglianza di opportunità
Disuguaglianza sociale
Molte differenze oggettive (differenziazione), esistenti tra i membri di una collettività -
specie in campo economico e giuridico- o tra un insieme di individui qualsisi e i loro
gruppi di riferimento, tendons a essere definite disuguaglianze e a causaré azioni e
reazioni volte ad eliminaré se si verificano congiuntamento le seguenti condizioni:
- tali differenze si esprimono sotto forma di possesso di quantita più o meno grandi di
risorse socialment rilevanti, oppure in una maggiore o minore possibilità di accesso a
uno status superiore;
- sono considerate il prodotto di meccanismi di selezione sociale intesi a mantenere un
dato ordine sociale a prescindere dal mento o da doti appropriate
- appaiono superabili mediante azioni dirette a modificare i meccanismi di selezione
transformando cosí l’ordine sociale a cui si ritengono connaturati;
- sono interpretate dalla coscienza sociale dei soggetti più sfavoriti come un’ingiustizia
La disuguaglianza sociale è il fenomeno per cui, all’interno di una società, posizioni
sociali diverse offrono a coloro che occupano diversi sistemi di risorse che, a loro volta,
si traducono in differenti opportunità di vita
Posizione sociale -> Risorse -> Opportunità di vita
Disuguaglianza
La disuguaglianza si ha nelle situazioni in cui si verificano delle disparitat oggettive e
sistematiche nell’accesso a quelle risorse socialment rilvenati rappresentate dalla
ricchezza, dal prestigio e dal potere
Ricchezza, prestigio e potere sono i tre tipi fondamentali di risorse che compongono la
struttura delle disuguaglianze sociali, dando luogo a opportunità di vita diverse per i
diversi soggetti
Le disuguaglianze sono oggetto di una valutazione sociale e alcune di esse possono
essere considerate giuste e legittime, tanto che alcune di queste sono istituzionalizzate
La produzione delle disuguaglianze
La diversità / differenze come il genere, il titolo di studio, l’età, l’etnia... sono espersse
da variabili individuali
Le modalità attraverso le quali danno luogo a disuguaglianze dipendono non solo da
caratteristcihe individuali (talento, intelligenza, aspirazioni, impegno, dedizione...), ma
anche da variabili di tipo strutturale, rappresentate dalle caratteristiche dei contesti
sociali → processo di costruzione sociale delle disuguaglianze
Le conseguenze della disuguaglianza
Le disuguaglianze, entro certi limiti, sono funzionali allà vita di una società, ma un
eccessivo livello di disuguaglianza può essere pregiudizievole allà società producendo
delle conseguenze negative di:
• Ordine economico (reddito e ricchezza materiale): una struttura sociale
eccessivamente squilibrata rischia di risultare economicamente poco
competitiva;
• Ordine politico (potere): un eccesso di disuguaglianze compromette il consesno
verso le élite al potere e atenta la coesione sociale;
• Ordine morale (prestigio e considerazione sociale): uguaglianza formale delle
opportunità di partenza; uguaglianza sostanziale delle opportunità; uguaglianza
delle condizioni di arribo
Contrasto istituzionalizzato allà disuguaglianza
• Politiche scolastiche (cfr. Legge deñ 11962 e del 1969)
• Politiche sociali → welfare State → cittadianza sociale
• Sistema fiscale
• Politiche per le pari opportunità (azioni positive = necessità di promouvere
un’uguaglianza sostanziale, laddove l’uguaglianza formale non è da sola in
grado di garantire una parificazione delle opportunitpa)
• Empowerment individuale: “l’etica dell’uguagluanza deve tenir adeguatamente
conto della nostra pevasiva differenza” (Sen, 1994) → leva sulle risorse non solo
economiche, ma anche sociali e simboliche (politiche basate sulla lògica
dell’attivazione)
La stratificazione sociale
La stratificazione sociale si riferisce allà distribuzione di individui o gruppi su una scala
di posizioni sociali tra loro distinte in base al possesso di risorse socialment rilevanti
Il concetto di stratificazione richiama una gerarchia e una relazione de reciprocità tra gli
strati -> un individuo p un gruppo gode di una posizione più o meno privilegiata solo in
relazione ad altra individui o gruppi
I quattro sisterni di stratificazioni sociale:
- SCHIAVITÙ: estrema disuguaglianza, in cui alcuni individui sono letteralmente
“posseduti” da altri come loro proprietà
- CASTE: forte disuguaglianza e impossibilità di mobilità sociale individuale intra e
intergenerazionale
- CETI (o stati): forte disugualgianza, ma possibilità di mobilità sociale
- CLASSI SOCIALI: il possesso di ricchezze e l’occupazione sono le basi primarie delle
differenze di classe
Il sistema delle classi sociali
➔ L’appartenenza a una classe è una questione di fatto, non di diritto ->
emancipazione da ordinamenti legali o religiosi
➔ Il sistema delle classi sociali è applicabile solo ai sistema politico-giuridici che
si fondano su un principio di uguaglianza (almeno formale)
➔ L’appartenenza e una classe si basa sopratutto su differenze economiche e non
tanto su relazioni personali di obbligo-dovere
➔ Le classi, pur essendo interdipendenti, sono legate da rapporti antagonistici
➔ Pur in presenza di ordine gerarchico, le classi non sono perfettamente ordinabili
➔ A una classe si accedí per nascita (classe ascritta), ma è sempre possibilie
spostarsi lungo la scala di mobilità sociale (classe acquisita)
Lo spazio sociale
Per comprendere le disuguaglianze è necessario ricostruire le varie posizioni sociali
ottenendo cosí una mappa dello spazio sociale all’interno del quale gli individui
agiscono, che ricostruisce il sistema della stratificazione sociale
I meccanismi responsibili della diversa distribuzione delle risorse sono vari, ma molto
importante è la divisione sociale del lavoro
➔ In ogni società la produzione di beni e servizi si articola in un ampio insieme di
mansioni di varia natura;
➔ Ogni mansione rappresenta un’occupazione distinta svolta da alcuni individui;
➔ In cambio dell’occupazione svolta, l’individuo percepisce ricompense (materiali
e simboliche) il cui ammontare varia in funzione dell’occupazione stessa ->
disuguaglianza occupazionale
Il sistema complessivo di risorse di cui si dispone dipende in primis dall’occupazione
svolta -> l’occupazione è il principale indicatore della posizione occupata da un
individuo nel sistema della stratificazione sociale
Le teorie
In ogni società contemporanea le classi occupazionali possono essere migliaia: operare
una classificazione
➢ TEORIA FUNZIONALISTA: le occupazioni si differenziano in base
all’importanza funzionale che rivestono nella società (Davis e Moore; Parsons).
Sistema di ricompense per cui maggiore è l’importanza funzionale di una data
occupazione, maggiore è la quantità di risorse (reddito e prestigio) oferta a
coloro che la svolgono
➢ TEORIA DEL CONFLITTO: ogni individuo occupa una determinata classe
sociale definida in base al rapporto con i mezzi di produzione (Marx)
➢ TEORIA “RELAZIONALE”: le occupazioni si configurano rispetto a una
situazione di lavoro típica per cui la loro collocazione nello spazio sociale non si
basa solo sulle caratteriche tecnico-funzionali, ma anche sulle relazione di
proprietà, prestigio e autorità (Weber)
TEORIA FUNZIONALISTA
“La principale necessità funzionale che spiega la presenza universale della
stratificazione è precisamente l’esigenza sentita da ogni società di collocare e
motivare gli individui nella struttura sociale” (David e Moore, 1945, p.18)
• In ogni società, non tutte le mansioni hanno la stessa “importanza funzionale”.
Alcune sono più rilevanti per l’equilibrio e il funzionamento del sistema sociale,
e richiedono capacità speciali
• In ogni societpa, il numero delle persone dotate di quelle capacità che possono
essere convertite nelle competenze appropriate ad occupare quelle posizioni è
“limitato” e “scarso”
• La conversione delle capacità in competenze implica un periodo di
addestramento che richiede sacrifici
• Per indurre le persone a sostenere questi sacrifici, è necessario dare ricompense
materiali e morali
➔ Il concetto di classe non appartiene a questa teoria
➔ L’individo è protagonista e attore principale
➔ Le posizioni individuali sono disposte gerarchicamente, ma non sono separate
leu ne dalle altre in modo netto, ma sono collocate lungo un continuum
➔ La mobilità è sempre possible -> iniziativa individuale, sacrificio, impegno ->
l’ordine sociale viene mantenuto
➔ La società non si compone di classi separate, ma di gruppi di status che si
caratterizzano per stili di vita e di cosumo
➔ La disuguaglianza è típica di ogni società ed è strumentale al funzionamento
corretto della società stessa
➔ Presupposto: uguaglianza delle opportunità per tutti
➔ La meritocrazia è allà base delle disuguaglianze
➔ Il consenso è universale: utti cooperano al buon funzionamento della societpa, se
ne condividono i valori e le disuguaglianze sono considerate conseguenza dei
diversi talenti
Critiche allà teoria funzionalista
- Non sempre le professioni meglio remunerate sono le più utili al funzionamento
della società
- Retorica meritocratica: il conseguimento del successo è spesso legato all’origine
- Il pressuposto dell’uguaglianza delle opoortunità per tutti non sempre tiene
TEORIA DEL CONFLITTO
La stratificazione sociale non è funzionale allà società, ma le disuguaglianze
esistonoperché i gruppi sociali che se nen avvantaggiano sono in grado di difenderle
dagli attachi degli altri, in una situazione di conflitto continuo
➔ K. Marx: concetto di classe in funzione del rapporto con i mezzi di produzione;
classe in sé e classe per sé; falsa coscienza
➔ M. Weber: distinzione fra classe (economia, ceo (cultura) e gruppi di potere
(política); criterio di appartenenza allà classe è la situazione di mercato (lavoro,
credito, merci)
Secondo Karl Marx
- La classe è un gruppo di individui, che condivide un determinato rapporto con i
mezzi di produzione
- Capitalisti vs Proletari / Classe dominante vs Classe dominata
- Teoria del plusvalore
- Legge della caduta tendenziale del saggio di profitto -> eserxito industriale di
riserva -> dittatura del proletariato
- Conscienza di classe: classe in sé vs classe per sé
- Nessuna possibilità di riconciliazione fra classi
- Le disuguaglianze sono economiche, strutturate, oggetivamente nella società ->
la classe non si riferische alle credenze degli individui circa la loro posizione,
ma a condizioni oggettive di diversa disponibilitat di risorse
Critiche a Marx
La teoria di Marx non prevede possibilità di alcuna “conciliazione”
➢ L’instituzionalizzazzione del conflitto: nascita dei sindicati
➢ La teoria del plusvalore non ha considerato che, oltre all’aumento della
produttività, si può avere ache un aumento dei salari
➢ Le relazioni sociali stabilite nella sfera lavorativa non vincolano i rapporti al di
fuori dell’ambiente di lavoro
➢ La nascita del welfare State ha indebolito il legame fra reddito da lavoro e
chance di vita
➢ La nascita della società dei consumi ha portato al dissolvimento della conscienza
di classe -> identificazione nel ceto medio
Nuove teorie del conflitto di ispirazione marxista
TEORIA DELLA DIPENDENZA: attraverso la prenetrazione del capitalisme
nelle economie ‘periferiche’ si sono andati riprodurre i modelli di tipo coloniale nei
rapporti tra paesi ricchi e paesi poveri, con l’efetto di far crescere...
TEORIA DELL’ECONOMIA MONDO: le economie dominanti sfruttano i paesi
del terzo mondo, depauperandoli delle loro risorse naturali e umanie più qualificate,
trasformandoli al contemplo in mercati di consumo per lo smercio dei prodotti
indistriali e culturali delle industrie del mondo ricco
TEORIA DEL CONFLITTO
Secondo Max Weber
➢ Le dimensioni rilevanti per studiare la stratificazione sociale sono tre: risorse
economiche (classe), prestigio (ceto) e potere politico (status) -> sistema
multidimensionale delle disuguaglianze
➢ Non sempre la collocazione in una dimensione trova una corrispettiva
collocazione nelle altre
➢ L’occupazione è solitamente il migliore indicatore per considerare queste tre
dimensioni
➢ La classe è un aggregato statistico di individui che condividono la stessa
situazione di mercato e hanno accesso alle stesse risorse
➢ La classe sociale implica la consapevolezza di fare parte di una classe e
configura una “comunità di destino”
➢ Il ceto sociale attiene a una dimensione simbòlica attribuita dalla società; nel
ceto si condividono stili di vita, consumi, cultura → è più difficile in cambio di
ceto che di classe
L’analisi empírica della stratificazione sociale
Le classi constano sia di elementi relazionali – livello di potere di cui si dispone – sia di
elementi distributivi – distribuzione dei privilegi e delle risorse socialment rilevanti
Non è facile ordinari le classi → la traduzione a livello empirico di questo concetto è
un’operazione problemàtica
Un indicatore che solitamente si utilizza per operare questa classificazione è la
condizione occupazionale, poiché i llavoro svolto implica la dotazione di un certo
livello di reddito, di prestigio e di potere
L’analisi delle classi attraverso la condizione professionale regge?
➢ Transformazioni del mercato del lavoro; nuove formule contrattuali, nascita dei
“working poor”, disoccupazione che può colpire chiunque
➢ Identità basata sui consumi: il reddito non è più indicatore dell’appartenenza a
una certa classe, perché i consumi effettivi non sono proporzionati ad esso
➢ Unità di anàlisi: si ritiene più opportuno studiare le famiglie e non iù gli
individui, piché comportamenti e decisioni – per quanto individuali – sono
condizionati dalla situazione familiare
➢ Sviluppo della finanza: working rich
➢ Persone di diversa estrazione fronteggiano rischi simili: società del rischio
➢ Corsi di vita: le disuguaglianze non consistono solo nelle posizione di partenza
La mobilità sociale
La mobilità sociale riguarda “il passaggio di un insieme di individui e gruppi sociali dai
gradini bassi a quelli più alti (mobilità ascendente) e viceversa (mobilità descendente)
della stratificazione sociale” (Sorokin 1927)
La mobilità sociale ascendente o descendente corrisponde a una mobilità verticale lungo
la stratificazione sociale, ma esiste anche una mobilità orizzontale, che sposta gli
individui da una posizione a un’altra ugualmente collocate nella scala sociale
Gli spostamenti tra strati contigui costituiscono una moblità di breve raggio, quelli tra
strati lontani di lungo raggio
- La mobilità geogràfica è lo spostamento territoriale da una città, regione, Stato a un
altro/a
Solitamente c’è una forte connessione fra mobilità geogràfica e mobilità sociale
- La mobilità assoluta identifica il numero di individui che si sono spostati da una classe
sociale a un’altra. Dà conto di come la struttuta di una società muta nel tempo
- La mobilità relativa identifica i fattori che permettono alle persone e alle famiglie di
risalire lungo la gerarchia delle posizioni o, al contrario, i fattori che provocano tragitti
di mobilità discendente.
È il rapporto tra le chance che i soggetti di una determinata origine hanno di
raggiungere (o evitare) una data posizione di arribo, e le corrispondenti chance dei
soggetti di un’altra origine
- La mobilità intergenerazionale studia gli spostamenti lungo la scala sociale da
una generazione all’altra. La classe di origine è la classe ascritta, ereditata per
nascita; la classe di destinazione è quella acquisita attraverso i percorsi formativi
o professionali o altre strategie
- La mobilità intragenerazionale studia gli spostamenti che avvengono lungo una
traiettoria di vita, sui percorsi di carriea individuali
Entrambe le forme di mobilità sono influenzate dalle caratterictiche distintive di cui
sono portatori i soggetti
Le strategie di mobilità sociale
Le strategie di mobilitazione si dividono in:
• Strategie su base INDIVIDUALE – FAMILIARE: investimento in attivitpa
autònoma; investimento nell’istruzione dei figli; matrimonio;
• Strategie su base COLLETIVA: attività svolta da movimenti politici e sociali,
dall’associazionismo
Esistono anche le strategie di chiusura sociale: strategie poste da individui e gruppi per
preservare la propria posizione vantaggiosa, impedendone l’accesso ai membri di altri
gruppi sociali
La mobilità discendente
• Effettivo declassamento (perdita di status) → perdita del lavoro e incapacità a
trovarne un altro
• Paura di subire un declassamento
• Sovraqualificazione in rapporto ai posti di lavoro
• Mobilità discendente intergenerazionale → questione generazionale
• Transnazionalizzazione delle traiettorie di mobilità sociale
Il genere
Articolo 3 della Costituzione
“Tutti i cittadini hanno pari dignità spcoañe e spmp eguali davanti allà legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali
È compito della Repubblica rimouvere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i laboratori all’organizzazione
política, econòmica e sociale del Paese”
Articolo 51 della Costituzione
“Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle
cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secono i requisiti stabiliti dalla legge”
“La Repubblica promouve con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e
uomini”
Machi e femmine si nasce o si diventa?
Nature o Nurture)
Differenze biologiche:
• Caratteri sessuali primari e secundari;
• Diversa presenza della coppia di cromosomi XY e XX;
• “sesso” è il termine più corretto
Differenze sociali e culturali:
La sessualità è fatta oggetto di interpretazione e quindi tradformata in un complesso di
norme sociali che individuano, prescrivono e disciplinano percorsi biografici distinti e
distintivi per l’uno e per l’altro sesso → “genere” è il termine più corretto → processo
di costruzione sociale delle differenze sessuali

Quando si parla di “genere”, la mascolinità e la femminilità sono considerati un


prodotto culturale, più che un elemento innato, intrinseco allà natura umana
È, quindi, importante comprendere le modalità, storicamente e culturalment specifiche,
nelle quali la differenza sessuale viene convertita in una differenza sociale, di identitat e
ruoli
Il concetto di “genere” implica, pertanto, non necessariamente l’espressione di una
diversitat intrínseca e ineliminabile fra uomini e donne, quanto piuttosto la soppressione
di analogie naturali tra i sessi
Le prospettive di genere
• Prospettiva INDIVIDUALISTA: la diversitat di genere è un atributo costitutivo
degli individui, un tratto specifico della personalità → socializzazione (primaria,
sopratutto) → l’identità di genere è difficile da modificare
• Prospettiva FENOMENOLOGICA: la diversitat di genere è il risultato
dell’interazione sociale
• Prospetiva ISTITUZIONALE: le istituzioni sociali adempiono a un ruolo nel
processo di produzione e riproduzione delle differenze di genere
Le disuguaglianze di genere
Il gender è figlio del movimento e del pensiero feminista. Nasce per opera delle done,
per gettare luce sull’esistenza di una profunda asimetria a loro svantaggio nelle
possbilità di accesso alle risorse materiali e simboliche, anzitutto al potere
• TEORIA DELLA DIFFERENZA NATURALE: ogni comportamento può
essere compresso e spiegato in rapporto alle caratteristiche biologiche, al
corredo genetico e al processo di evoluzione
• TEORIA FUNZIONALISTA: le differenze di genere sono condizione
necessària per il corretto funzionamento del sistema sociale → importanza della
divisione dei ruoli secondo il genere
• TEORIA DEL CONFLITTO: la specializzazione dei ruoli di genere è causa di
disfunzioni e contrasti, che porta allà distribuzione iniqua delle risorse coaili,
sopratutto il potere
Le politiche di genere
Le politiche di genere riguardano le strategie e le azioni che ambiscono a discutere
l’ordine di genere vigente, affrontandone anziutto i presupposti culturali e istituzionali
STRATEGIE:
• Misure giuridiche per stabilire, de jure, una parità formale fra uomini e donne
• Azioni positive tire una situazione di paritpa effettiva, de facto
• Gender Mainstreaming: trsformazione delle istituzioni e delle politiche affinché
si possano affrontare efficacemente le disuguaglianze di genere
Gender Mainstreaming
Si cerca di promouvere l’equità di genere attraverso la promozione di interventi non
solo rivolti espressamente alle donne, ma pensati nella lògica di promozione di una reale
equità di genere e quindi diretti anche agli uomini
La programmazione comunitària tenta, quindi, di promouvere un piano integrato di
azioni tese al cambiamento culturale e strutturale lungo quattro assi:
• Servizi di cura per l’infanzia
• Sistema dei congendi
• Ambiente, configurazione e organizzazione del lavoro;
• Ripartizioni delle responsabilità familiari e lavorative
L’età
L’età è un atributo individuale di origine ascritta, di tipo natuale
• ETÀ ANAGRAFICA: la nostra data di nascita
• ETÀ BIOLOGICA: riguarda la posizione attuale di una pesona nei rigurdi della
sua potenziale durata di vita. Rileva lo stato di “usura” del nostro organismo
• ETÀ COGNITIVA: oggettivamente misurabile
• ETÀ PSICOLOGICA: percepita soggettivamente
• ETÀ LEGALE: definida istituzionalmente e associata all’attribuzione di
determinati ruoli sociali
• ETÀ SOCIALMENTE COSTRUITE: associate a eventi lifemarker e
all’aspettativa che essi siano raggiunti e superati entro certi termini temporali
Piramide per età
Valori relativi

Strati di età
Gli strati di età si formano in tutte le società grazie a due diversi processi:
• Quello universale dell’invecchiamento e della successione delle coorti;
• Quello del mutamento delle sttutture e dei ruoli connessi all’età, ossia il
cambiamento delle aspettative, ricompense e sanzioni collegate all’età
Coorti, strutture e ruoli connessi all’età

Coorti e generazioni
• COORTE: insieme di persone che vivono uno stesso evento nello stesso
momento (coorte di nascita, coorte matrimoniale, coorte scolastiva..) →
condivisione della stessa esperienza o posizione nel processo storico e sociale
• GENERAZIONE: insieme di persone che hanno in comune i valori, gli
atteggiamenti e le opinioni riguardanti la società e la política → “nesso
generazionale”
Teoria del ruolo
“L’età rappresenta uno dei criteri cardine per l’allocazione dei ruoli tra gli individui ma
anche, con il procedere dell’età, della loro dismissione” (Parsons)
• STATUS: posizione occupata dall’individuo all’interno della struttura sociale
• RUOLO: comportamento che ci si attende da parte di chi occupa determinate
posizioni sociali
Le norme sociali sono allà base della deifinizione delle aspettative condivise,
dell’allocazione dei ruoli stessi tra gli individui e i gruppi sociali, nonché la scasione
temporale di entrata e uscita da essi, delle esperienze di socializzazione, delle sanzioni
che sono applicate nel caso l’individuo disatenda le aspettative associate sua correta
interpretazione
Età come concetto relazionale
• L’età non esprime una proprietà posseduta dall’attore sociale in misura maggiore
o minore (come il reddito, il prestigio, una propensione) → l’età implica la
collocazione di un individuo nei ritmi biologici (età in senso stretto) e nei
processi storici, economici e sociali (generazione)
• Ogni gruppo di età si definisce in relazione agli altri: giovani vs. Adulti; anziani
vs. Gruppi di età..
L’età socialmente costruita
L’età socialmente costruita è associata ad eventi lifemarker e all’aspettativa che essi
siano raggiunti e superati entro certi termini temporali
La transizione allà vita adulta:
• Termine degli studi
• Ingresso nel mercato del lavoro
• Indipendenza abitativa
• Esperienza affettiva di coppia
• Nascita del primo figlio
La transizione allà condizione anziana:
• Ritiro dal mercato del lavoro
• Pensionamento
• Nascita del primo nipote
• Vedovanza
• Manifestarsi di malattie croniche dovute all’invecchiamento
Razza
RAZZA = insieme di esseri umani che condividono alcune caratteristiche somatiche
Quante razze? Se si guarda al colote della pelle:
• Bianchi;
• Neri;
• Gialli;
• Amerindi
Le razze esistono come prodotto di un’operazione di classificazione e le differenze
genetiche tra le razze riguardano una piccolissima parte del nostro patrimonio genetico,
tant’è che le differenze genetiche tra singoli individui sono più importanti di quelle che
si vedono tra gruppi razziali
Etnia
“L’ETNIA indica un insieme di individui che condividono un nome, dei miti di
descendenza, una storia, una cultura, il riferimento a un territorio specifico (anche
diverso da quello in cui si vive) e un senso di solifarietà (Smith 1986)
Proprietà ascritta o acquisita?
• Concezione primordialista: l’etnia è ascritta
• Visione situazionale e contingente → l’etnia è acquisita → l’etnia è socialment
costruita attraverso processi di autodefinizione ed eterodefinizione
Si parla di etnia o di gruppo etnico quando:
• I membri di un gruppo desginano se stessi, e sono designati dagli altri, mediante
un nome che li contraddistingue;
• Si è prodotto il mito di una comune origine o discendenza;
• Si è creata una comunità che condivide certe memorie comuni (tradizioni) e vi è
chi si preoccupa di trasmetterle alle generazioni future;
• Vi è una cultura condivisa (linguaggio, credenze religiose, costumi, forme di
alimentazione, espressioni artistiche e letterarie...) che presenta caratteri
distintivi rispetto alle popolazioni geograficamente vicine;
• Vi è un territorio che i membri del gruppo considerano proprio per diritto storico
anche quando vivono dispersi e separati;
• Si sviluppa un sentimento di solidarietà particolaristico tra i membri del gruppo
che non si estende ai membri di altri gruppi
La differenziazione su base etnica soddisfa il bisgno di definire la propria identità
sociale e di differenziarsi dagli altri

Le minoranze etniche
Le MINORANZE ETNICHE:
• Sono gruppi subordinati all’interno di società complesse;
• Presentano aspetti fisici o culturali soggetti a valutazione negativa da parte dei
gruppi dominanti
• Acquistano un’autocoscienza di gruppo, essendo legati da una medesima lingua,
cultura e appartenenza a una storia, tradizione e destino condivisi, e nello stesso
tempo da una comune posizione sociale (svantaggiata);
• Possono in qualche misura trasmettere alle generazioni successive l’identità
minoritària
Diversi tipi di migranti
• Immigrati per lavoro
• Immigrati stagionali o laboratori a contratto
• Immigrati qualificati e gli imprenditori (skilled migrations)
• Familiari al seguito
• Rifugiati e richiedenti asilo (più ampiamente: “migrazioni forzate”; casi spuri:
rifugiati politico-economici)
• Immigrati irregolati, clandestini, vittime del trafico di essere umani
• Migranti di seconda generazione
• Migranti di ritorno
Discriminazione e razzismo
➢ La discriminazione razziale si ha quando in una società ai membri di una
popolazione identificata per le sue caratteristiche – reali o presunte – di razza,
viene negato l’accesso all’esercizio di una sèrie di diritti
➢ Il razzismo può essere di due tipi:
• Etero.razzizzazione: quando la razza viene intesa ccome sinonimo di civilità
inferiore e arretrata;
• Auto-razzizzazione: quando il concetto di razza viene applicato al proprio
gruppo per affermarne la superiorità e garantirne la purezza
Discriminazione e pregiudizio
➢ La discriminazione riguarda i comportamenti effettivi e determina l’esclusione
dei membri di taluni gruppi da determinate ricompense e opportunità sociali
➢ Il pregiudizio si riferisce alle credenze e afli atteggiamenti che contribuiscono a
determinare le modalità di relazione con persone identificate in base allà loro
appartenenza etnica → è un giudizio formulato precedetemente all’esperienza
diretta e a prescindere da essa
Il pregiudizio è solitamente il prodotto dell’apprendimento sociale
Discriminazione
• DIRETTA: differenza di trattamento per via di una specifica caratteristica 8es.
Colore della pelle)
• INDIRETTA: una disposizione, un criterio, una prassi apparentemente neutrali
si ripercuotono negativamente e ingiutificatamente su una persona in virtù della
sua appartenenza etnica, religiosa, ecc
• INDIVIDUALE: le persone hanno la convinzione di essere discriminate in
ragione non di un proprio dèficit o demerito, ma in virtù di marcatori etnici
• SOCIALE: alcune categorie di persone risultano sistematicamene svantaggiate
nell’accesso a determinate risorse od opportunità
Gli stranieri in Italia

La percezione della presenza straniera


Xenofobia
La XENOFOBIA è la paura e l’avversione nei confronti degli stranieri, percepiti come
una potenziali minaccia, senza necessariamente presupporre l’esistenza di un naturale
gerarchia tra le diverse etnie e culture
NUOVO RAZZISMO o RAZZISMO DIFFERENZIALISTA:
• Rivendica il diritto allà preservazione della nostra cultura minacciata dalla
contaminazione e dall’ibridazione;
• Proprio per garantire il nostro diritto allà differenza e al mantenumento della
nostra identità, si richiede di limitaré il nuovo ingresso di stranieri o l’espulsione
dei presenti
Quale “modello” per leggere l’integrazione?
- In literatura si trovano vari modelli di integrazione
- I modelli di integrazione sono degli idealtipi
- I casi nazionali non hanno mai corrisposto completamente ai modelli nei quali
sono stati classificati
- I casi locali sono spesso divergenti dal modeelo nazionale
- A categorie diversi di “immigranti” corrispondono diversi modelli e policies di
integrazione
- Le immigrant policies e le immigration policies cambiano e quindi i modelli di
integrazione usati diventano obsoleti
Inserimento
• VANTAGGI
➢ Concetto privo di fortí connotazioni di valore
• SVANTAGGI
➢ Concetto vago
➢ Si riferisce per lo più allà dimensione econòmica e al mercato del lavoro
(inserimento lavorativo)
Assimilazione
• VANTAGGI
➢ Concetto classico della sociologia americana dell’immigrazione e delle relazione
etniche
• SVANTAGGI
➢ Spesso usato in literatura con accezioni diverse, dalla teoria del cicló delle
relazioni etniche (Park e Burgess 1921) alla “straight line assimilation” (Warner
e Srole 1945; Gordon 1964)
➢ Forte connorazione sul piano ideologico-normativo (sopratutto in Europa)
Robert E. Park e Ernest W. Burgess (1921)
L’assimilazione è “un processo di interpenetrazione e fusione i cui persone e gruppo
acquisiscono le memorie, i sentimenti e gli atteggiamenti di altre persone e gruppi e,
condividono le loro esperienze e la loro storia, sono incorporti con essi in una vita
culturale comune”
Presidente Theodore Roosevelt (1858-1919)
“There can be non fifty-fifty Americanism in this country... there is room here only
for 100 percent Americanism, only for those who are American and npthing else”
(cit. In Rumbaut 1997, 924-925)
Incorporazione
• VANTAGGI
➢ Considerato più neutró perché indica una situazione de facto di inclusione in
alcune istituzioni chiave della società del paese ospitante (es. Mercato del
lavoro)
• SVANTAGGI
➢ Sembra implicaré una certa passivitat dei soggetti migranti, che vengono
“incorporati”
➢ Indica più uno stato che un processo
Integrazione
• VANTAGGI
➢ Concetto sociologico classico
➢ Accento sulla dimensione processuale
• SVANTAGGI
➢ Connotazione funzionalista (integrazione come condizione indispensable per
l’ordine sociale)
➢ Accezione sopratutto a senso unico (è l’immigrato che deve integrarsi)
Il debattito attuale
• NEGLI USA
➢ Revival del concetto di assimilazione (Alba e Nee 2003) a partire dalla
constatazione che nella storia migratòria secolare delgi Usa si è indubbiamente
assitito a un processo di attenuazione delle differenze di origine etnica tra i
gruppi
➢ Assimilazione come “divenire più simili”
• IN EUROPA
➢ Assimilazione tematizzata come esito “desierabile” sopratutto a livello di
dibatitto pubblico e politico
➢ Nella literatura scientifica maggiore rilevanza al concetto di integrazione
La teoria dell’assimilazione segmentata

Lo straniero in Italia
• Legge n.91/1992 – Nuove norme sulla cittadinanza
➢ Rilevanza allà discendenza italiana
➢ Residenza legale in Italia da almeno 10 anni (4 se cittadino di uno Stato membro
della Comunità Europea)
➢ Residenza legale senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età er
lo straniero nato in Italia (deve essere fatta richiesta entro un anno dal
compimento dei 18 anni)
➢ Due anni di matrimonio del coniuge straniero con un cittadino italiano e
residenza legale da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo
tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero
• Decreto del 4 giugnio 2010 – Modalità di svolgimento del test di conoscenza
della lingua italiana
➢ Rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo (esclusi
i minori di 14 anni e gli stranieri con limitazioni all’apprendimento)
➢ Svolgimento di un test attraverso l’invio telematico della domanda
➢ Test svolto in modalità informàtica (se non è richiesta espressamente altra
modalità)
Eguaglianza scolastico-formativa
L’allargamento dell’istruzione
È un vantaggio o un svantaggio per la società nel suo complesso istruire ed educare
anche le classi più povere?
L’istruzione di massa è un bene o un male?
Effetto di compensazione
“To those of you who received honors, awards, and distinction, I say, well done. And to
the C students, I say, you too can be president of the United States”
La compensazione consiste nel fenomeno per cui, quando due soggetti sono obbligati l'uno
verso l'altro, i due debiti si estinguono per la quantità corrispondente (articolo 1241). Con
la compensazione si estingue l'obbligo, e al tempo stesso si realizza il credito

Effetto “spintarella” (boosting)

Si tratta di quello che potremmo definire effetto “boosting” o “spintarella”. Vari studi recenti
mostrano che lo stesso titolo di studio rende di più, in termini di reddito, a coloro che
provengono da una famiglia di status socio-economico elevato.
Il diritto allò studio
La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948)

• Sancisce il diritto individuale all’istruzione, indipendentemente da razza, sesso,


nazionalità, etnia, origini sociali, preferenze religiose o politiche, età o invalidità;
• Sottolinea la gratuità e l’obbligatorietà per le classi elementari e fondamentali;
• Sollecita gli Stati a rendere l’istruzione superiore egualmente accessible a tutti sulla
base del merito
L’art.34 della Costituzione italiana afferma che:

• La scuola è aperta a tutti


• L’istruzione inferiore, impartida per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuïta
• I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più
alti degli studi
• La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed
altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso
L’articolo 1, co. 622, della legge n. 296/2006 stabilisce che:

• L’istruzione immpartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a


consentiré il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una
qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età
• L’età per l’accesso al lavoro è conseguentemente elevata da quindici a sedici anni
Il sistema scolastico italiano non prevede la possibilità di istituire “classi speciali” per gli
studenti stranieri, tanto che l’art. 45 deñ d.p.r.n.394/1999 afferma che:

• Rimane fondamentale il criterio generale di inserire l’alunno secundo l’età anagrafica.


Slittamenti di un anno su classe inferiore vanno ponderati con molta attenzione in
relazione ai benefici che potrebbero apportare e sentita la famiglia. Scelte diverse
andranno valutate caso per caso dalle istituzioni solastiche;
• Il collegio docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi:
la ripartizione è effetuatta evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti
predominante la presenza di alunni stranieri
La Carta dei valor della cittainanza e della integrazione ribadisce che:

• I bambini e i ragazzi hanno il diritto e il dovere di frequentare la scuola dell’obbligo,


per inserirsi a parità di diritti nella società e divernrne soggetti attivi
• È dovere di ogni genitore, italiano o straniero, sostenere i flgli negli studi, in primo
luogo iscrivendoli allà scuola dell’obligo, che inizia con la scuola primaria fino ai 16
anni

Diversità, differenze e disuguaglianze


➢ DIVERSITÀ: nei sistemi formativi riguardano il genere, il gruppo nazionale, la lingua
parlata, l’area geografica...
➢ DIFFERENZE: in ambito scolastico sono legate allà classe sociale di origine, al livello
di istruzione dei genitori
➢ DISUGUAGLIANZE: diverso accesso e fruizione delle risorse educative. Gli individui
non frequentano la scuola per lo stesso periodo di tempo, non frequentano scuole uguali
in termini di opportunità di apprendimento...
Cosa influenza il successo scolastico?
➢ Sesso
➢ Classe sociale di origine
➢ Capitale culturale dei genitori
➢ Paese di origine
➢ Sistema scolastico
➢ Qualità dei docenti
➢ Qualità delle strutture
➢ Politiche scolastiche

Disuguaglianze assolute e relative


Le DISUGUAGLIANZE ASSOLUTE di istruzione dipendono:

➢ dai meccanismi che operano sui tassi globali di scolarità, cioè sui livelli
complessivi di partecipazione al sistema scolastico. Questi meccanismi
esercitano i lloro effetto su tutti gli individui a prescindire dalle loro origini;
➢ dai meccanismi che, dato il tasso globale di scolarità, determinano l’allocazione
dei titoli di studio tra i soggetti di diversa origine sociale, ossia le ineguaglianze
nelle rispettive opportunità nette di istruzione → DISUGUAGLIANZE
RELATIVE
Europa 2020
La strategia Europa (UE) 2020 è la prosecuzione del cicló della strategia di Lisbona che
si è concluso nel 2010
UE 2020 è la strategia decennale dell’Unione europea per la crescita e l’occupazione. È
stata varata nel 2010 per crearé le condizioni favorevoli a una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva
L’UE ha concordato cinquè ibiettivi quantitativi da realizzare entro la fine del 2020 che
riguardano l’occupazione, la ricerca e lo sviluppo, il clima e l’energia, l’istruzione,
l’integrazione soiale e la riduzione della povertà
Obiettivi educativi Education and Training 2020
Obiettivo 1: almeno il 95% dei bimbi tra i 4 e l’età di inizio della scuola primaria
dovrebbero partecipare all’istruzione pre-elementare
Obiettivo 2: la quota di abbandoni precoci dall’istruzione e formazione dovrebbe essere
infeirore al 10%
Obiettivo 3: la quota dei giovani con scarse prestazioni in lettura, matemàtica e scienze
dovrebbe essere inferiore al 15%
Obiettivo 4: la quota delle persone tra 30 e 34 anni con un titolo a livello terziario
dovrebbe essere almeno il 40%
Obiettivo 5: una media di almeno il 15% di adulti dovrebbe partecipare allà formazione
permanente
Obiettivo 2 – Early school leavers

Obiettivo 4 - % laureati

Lettera a una professoressa


La nuova media
“Abbiamo letto la legge e i programmi della nuova media.”
La maggioranza delle cose scritte lì a noi ci vanno bene. E poi c’è il fatto che la nuova
media esiste, è unica, è obbligatoria, è dispaciuta alle destre. È un fatto positivo
Fa tristezza solo saperla nelle vostre mani. La rifarete classista come l’altra?
La media vecchia era classista sopratutto per l’orario e per il calendario. La nuova non li
ha mutati. Resta una scuola tagliata su misura dei ricchi. Di quelli che la cultura l’hanno
un casa e vanno a scuola solo per mietere diplomi (...)

CHE COS’E IL WELFARE STATE


Welfare State
Il welfare State è uno Stato che assicura ai propri cittadini un minimo di benessere o
Stato del benessere
Origini del Welfare State
XVIII secolo: Stato benefattore → beneficenza laica
XIX secolo: Stato assicuratore → previdenza sociale
XX secolo: Stato sociale → sicurezza sociale
RISCHIO → BISOGNO
La complessità del Welfare State
Elementi ideologici e contesto storico
- Le cause dello sviluppo del welfare State
- Gli scopi del welfare State
Fattori descrittivi
- Gli elementi costitutivi del welfare State
- Il funzionamento del welfare State
Ferrera (1993) : “Il welfare State è un insieme di interventi pubblici connessi al
processo di modernizzazzione, i quali forniscono protezione sotto forma di assistenza,
assicurazione e sicurezza sociale, introducendo fra l’altro specifici diritti sociali nel
caso di eventi prestabiliti, nonché specifici doveri di contribuzione finanziaria”
Ferrea (definizione rivista)
“Il welfare State è un insieme di interventi pubblici connessi al processo di
modernizzazione, i quali forniscono protezione sotto forma di assitenza, assicurazione e
sicurezza sociale. Essi sono parte di un più ampio sistema di welfare nell’ambito del
quale definiscono il ruolo delle altre sfere regolative che producono e distribuiscono
risorse, introducendo specifici diritti sociali nel caso di eventi prestabiliti, nonché
specifici doveri di contribuzione finanziaria, che variano da assetto istituzionale ad
assetto istituzionale”
Dal Medioevo allà nascita dello Stato moderno
Aumento demografico → Enclosures → Proprietà privata → Economia di scambio →
Anarchia feudale → Nascita dello Stato moderno → monopolio della violenza e della
forza física → concezione política e amministrativa del territorio = RISCHI
COLLEGATI ALLE CONGIUNTURE ECONOMICHE
Le tappe della nascita del Welfare State
1601 Poor Law
1602 Act of Settlement
1711 Workhouses
1795 Speenhamland Law
1834 Poor Law Amendment Act
1847 Legge delle dieci ore
La “questione sociale”
1820: Nascono i primi sindicati in Gran Bretagna
1824: Riconoscimento del diritto di associazione
1868: Proclamazione di una federazione nazionale
1860 – 1880: Diffusione dei sindicati in Europa
1848: Diritto di voto a suffragio limitato maschile
Le assicurazioni sociali
Le assicurazioni sociali rispondono “all’esigenza di presiporre misure previdenziali di
carattere sistematico, standardizzate e, quindi, prevedibili, capaci di risponsabilizzare i
laboratori senza macchiarli, cme un tempo, dello stigma indeleble di assistit. Il dato
nuovo era che restituiré sicurezza ai laboratori e alle loro famiglie cominciava a porsi
come problema di responsabilità colletiva”
- Assicurazione volontarie
- Assicurazione obbligatorie (1884 contro gli infortuni)
- Assicurazione sociali (es.: assicurazione pensionistoica e contro malattia e
infortuni) → principio della sostituzione del salario versus principio di
protezione mínima in caso di bisogno
Fra le due guerre (1919-1939)
“L’evoluzione generale dei sistema di sicurezza sociale tra le due guerre si manifesta
nella quota crescente di prodotto interno lordo destinato alle assicurazioni sociali; si
rileva anche nel forte aumento dei beneficiari, nel passaggio dall’aiuto ai bisognosi
all’assitenza e allà tutela del benessere (...) nell’edilezia sociale e nelle assicurazioni
contro il rischio di disoccupazione introdotte soltant ora in misura massiccia” (Ritter
1996)
• Grande depressione (1929)
• Inflazione
• Problema della protezione e della cittadinanza sociale → Tensione sociali
Tensione sociali : riposte democratiche (carta constituzionale di Weimer, New Desl di
Roosevelt) e risposte autoritarie (Germania nazista, Italia fascista)
Rapporto Beveridge
• “La misèria genera odio”
• Garantire a ogni cittadino una “soglia di sussistenza”
• Garantire un “minimo di benessere”: dalla culla alla bara
• Pricnipio dell’universalismo delle prestazioni
• Sussidi di sussistenza (disoccupazione, infortuni, anzianità, maternità,
vedovanza)
• Sistema di contribuzione uniforme
• Unificazione delle responsabilità amministrative (ministero per la Sicurezza
sociale)
• Classificazione e inclusione
Golden Age (1945-1975)
➔ Aumento della spesa pubblica in sicurezza sociale
➔ Tutela di ripo preventivo
➔ Lo Stato è garante del benessere sociale
➔ Logica di redistribuzione dei redditi da una categoria all’altra
Crisi di metà anni’70
➔ Problema di costi
➔ Scarsa efficienza delle politiche sociali
➔ Eccesso di regolazione
=
➔ Riduzione dei costi / Alleggerimento del bilancio publico
➔ Decentramento amministrativo
➔ Welfare mix
La crisi degli anni Settanta
La critica neomarxista al welfare State
➢ Efficacia ed efficienza
➢ Controllo sociale
➢ Condizionamenti ideologici
➢ Sostenibilità fiscale
La critica neoliberalista al welfare State (Murray e Mead)
➢ Radicalizza il conflitto sociale
➢ Disincentiva gli investimenti
➢ Disicentiva i llavoro → Povertà latente → Poverty Trap → Dipendenza da
welfare
Punti di convergenza delle due critiche
a) Il welfare State non è sufficiente a fronteggiare e superare le disuguaglianze
generate dal mercato
b) Il welfare State non può comunque essere smantellato
c) Esigenza di ricercare vie nuove (per una più efficace protezione sociale dei
cittadini da rischi e bisogni)
I mutamenti socio-economico post’73
Fattori esogeni
- Crisi del 1973
- Deregolamentazione del mercato del lavoro
- Crisi del sistema finanziario
- Globalizzazione econòmica e finanziaria
Fattori enfogeni
- Cambiamento strutturale del mercato del lavoro
- Mutamenti demografici (invecchiamento, fertlitià)
- Mutamenti sociali (famiglia, immigrazione)
- Mutamenti culturali
= Età dell’argento e dell’austerità permanente
Sindrome del congelamento
Tendenza da parte dei gruppi di interesse a fare pressioni politiche per mantenere intatti
i diritti acquisiti durante l’età dell’oro
“Smontare il welfare State (per ricostruirlo su basi diverse) si è rivelata un’operazione
dificilíssima sul piano elettorale: ocorre, infatti, imporre sacrifici erga omnes, senza
indennizi per nessuno” (Ferrera 1998)
Le politiche sociali
I meccanismi allocativi delle risorse usati dallo Stato per la programazzione e gestione
delle politiche sociali sono:
- Le politiche universalistiche

- Le politiche assicurativo – providenziali Politiche sociali


- Le politiche assitenziali
Le politiche universalistiche
Copertura dei rischi estesa a tutti i cittadini
Sistema fiscalizzato proporzionale al redditon
Copertura dei rischi in tutte le fasi della vita dell’individuo
Rete capillare di servizi sociali
Le politiche assicurativo-previdenziali
Prestazioni standardizzate, erogate in forma automàtica e imparziale
Copertura dei soli rischi specifici per cui è assicurati
Il laboratori è il principale beneficiario (male breadwinner)
Sistema finanziato dai contributi sociali
Chi contribuisce all’assicurazione sociale? Il lavoratore? Lo Stato? Il datore di lavoro?
In che modo è calcolata la contribuzione? Settore occupazionale? Tipo di lavoro?
Caratteristiche degli assicurati? Proporzionale al reddito o fissa?
In che modo sono calcolate le erogazioni agli assicurati? Importo fisso o variable?
Le politiche assitenziali
Interventi pubblici rivolti solo ai più bisognosi
Principio della “prova dei mezzi” (means test)
Finanziamento basato sulla fisclità generale
➔ Sistema di allocazione delle risorse:
- Stigmatizzante; poco efficace (trappole della povertà o della disoccupazione)
Alti problemi associati allà:
- Definizione della soglie di reddito
- Definizione della rete familiare;
- Definizione della rete familiare;
- Discrezionalità delle agenzie pubbliche
La spesa sociale
Indicatori di equità

Le politiche sociali in Italia

1. Accesso alle misure prevideziali e assistenziali basato sulla categoria di


appartenenza
2. Diffuse le pratiche clientelari: lògica della spettanza
I principi di regolazione sociale
L’allocazione delle risorse
Karl POLANYI (1974)
Meccanismi di integrazione fra sfera sociale, política ed econòmica
- Reciprocità: gruppi sociali simmetrici; scambio di beni e servizi secundo linee
orizzontali; aspettative reciproche fra le parti; fidúcia; sistema di obbligazioni e
aspettative definite socialment
- Redistribuzione: organizzazioni sociali ampie; scambio di beni e servizi secundo
lineee verticali; ruolo dello Stato; redistribuzione delle risorse secundo criteri
socialment condivisi (welfare State)
- Scambio di mercato: prezzo dei beni stabilito dall’interazione fra domanda e
oferta
I regimi di welfare
ESPING – ANDERSEN (1990)
Il welfare State è una costruzione storicamente definida, con lo scopo di struttrare il
contratto sociale fra Stato e cittadini nella società a economia di mercato, in cui è
importante considerare che “la somma totale del benessere sociale è funzione del modo
in cui gli input di Stato, mercato e famiglia vengono combinati fra loro” → Il benessere
sociale nella società capitalistica è garantito non solo dal welfare State, ma anche dal
mercato e dalla famiglia
REGIMI DI WELFARE
“Le istituzioni dello Stato, del mercato e della famiglia affrontano i rischi sociali
seguendo principi radicalment diversi. All’interno della famiglia, il criterio allocativo
dominante è rappresentato dalla reciprocità (...). Di contro, l’allocazione all’interno dei
mercati è garantida dai rapporti monetari, mentre il principio dominante seguito dallo
Stato è quello della redistribuzione d’autorità”
I regimi di welfare si differenziano per:
1. Il diverso modo in cui let re istituzioni (Stato, mercato e famiglia) socializzano i
rischi;
2. Il diverso grado di demerficazione
3. (... il diverso grado di defamilizzazione)
“Ogni regime costituisce un vero e proprio “mondo” distinto dagli altri sulla base di
livelli diversi di demercificazione e per la diversa importanza attribuita nel processo di
socializzazione dei rischi allò Stato, allà famiglia e al mercato”
ESPING-ANDERSEN (1990)
REGIME LIBERALE: prevalença del mercato nella socializzazione del rischo; bassa
demercificazione; assistenza pubblica di tipo categoriale; residualismo; bassa copertura
dei rischi; politiche assitenziali basate sulla “prova dei mezzi”
REGIME CONSERVATORE – CORPORATIVO: prevalença della famiglia,
associazioni intermedie e di volontariato nella socializzazione del rischio;
differenziazione del rischo; gli individui sono esposti in modo diverso al rischo
(versamento di contributi previdenziali delle categorie); principio di sussidiarietà
REGIME SOCIALDEMOCRATICO: centralità dello Stato; alta demercificazione;
protezione di tutti i cittadani (residenza); politiche universalistiche; riduzione delle
diseguaglianze; risposta ai bisgoni
CRITICHE A ESPING-ANDERSEN
• Uso del concetto di “regime anziché di “sistema di welfare”: implicazioni
valutative (Ferrera)
• Uso del concetto di “demercificazione”: critiche femministe
• Eccesso di attenzione al rapporto fra Stato e mercato, e sottovalutazione del
ruolo della famiglia -→ defamilizzazione
Teoria dell’embeddedness
OLANYI (1974) E GRANOVETTER (1992)
I meccanismi di regolazione sociale sono sempre generati, secundo modalità storiche
diverse, da fattori sociali e culturali
Ogni sistema di welfare è il risultato di particolari circostanze storico-contestuali e,
quindi, generalizzabile solo con cautela e solo per alcuni aspetti
Teoria dell’embeddedness e i sistemi di welfare
LIBERALE: industrializzazione, sostegno allà spesa nel maercato, produzione elvata,
organizazzione scientificadel lavoro, migrazione
SOCIALDEMOCRATICO: posizione perifèrica, interventismo statale e omogeneità
etnico-culturale della popolazione, protezione degli interessi di operai e imprenditori,
politiche protezionistiche, elevati Standard di servizi garantiti a tutti
CONSERVATORE-CORPORATIVO: differenziazione fra categorie lavorative,
persistenza della piccola impresa artigianale e agrícola, categorie, forte sostegno statale
allà famiglia (sussidiarietà attiva), ruolo più o meno forte di regolazione statale
nell’incidere sulle differenze
FAMILISTICO: come conservatori ma debolezza delle istituzioni democratiche,
welfare come mezzo per consenso politico, clientelismo frammentazione, reciprocità,
sussidiarietà passiva, intervento residuale dello Stato
Di transizione
Sistema della transizione
➢ Profondo cambiamento strutturale
➢ Instabilità nel produrre ricchezza (Pil)
➢ Forte stratificazione e disuguaglianza
➢ Sfide: passaggio all’economia di mercato
➢ Tendenze diverse: più verso il mercato (Polonia) o lo Stato (Slovenia)
➢ No all’affermazione di un “nuovo” sistema di welfare
Problema principale: ridurre il rischio di povertà
Organizzazioni non profit
Organizzazioni senza scopi di lucro dedite allà programmazione e allà realizzazione di
servizi sociali
Associazoni di promozione sociale + associazioni di volontariato + fondazioni +
associazionismo cooperativo (cooperative sociali, consorzi di cooperative) = Terzo
settore
L’azione non profit di imprese profit
Imprese private che agiscono in altri campi a fini di lucro e che si fanno carico di
responsabilità sociali nei confronti:
- Dei propri dipendenti;
- Dell’ambiente esterno;
- Dei diversi bisogni di un territorio
Il principio di sussidarietà

La legge n. 833/1978
ISTITUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Idee-guida
1. PREVENZIONE
2. LOTTA ALL’EMARGINAZIONE
3. INTEGRAZIONE FRA SERVIZI SOCIALI E SANITARI
4. PROGRAMMAZIONE
5. PARTECIPAZIONE
6. INFORMAZIONE
7. DECENTRAMENTO
Doppo 110 anni si cambia
Legge n.328/2000
Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
- Codifica di diritti soggettivi (art.2)...
- ... tutelati anche dalla Carta dei Servizi (art.13)...
- ... per rispondere ad alcuni bisogni
- Regolazione della rete dei servizi sociali
- Definizione degli emolumenti economici contro la povertà e la disabilità
- Rilenvanza attribuita al terzo settore
- Processo programmatorio e Piani di zona (art.19)
- Definizioni di livelli essenziali
- Accreditamento di servizi e strutture (art.11)
- Attuazione dei “titoli per l’acquisto dei servizi sociali” (art.17)
- Sistema di finanziamento (Fondo nazionale per le politiche sociali)
2001. Modifiche al Titolo V della Parte seconda della Costituzione
→Interrompe il processo riformatore della legge n.328/2000
→Attribuisce alle Regioni competenzaesclusiva in materia di assistenza
→Modifica l’art. 117, lettera m) attribuendo allò Stato la determinazione dei Lep

Il nuovo protagonismo del terzo settore


La legge n-328/2000:
• Attribuisce al terzo settore un ruolo di interlocutore importante nel processo di
programmazione;
• Promouve le collaborazioni tra pubblico e privato in materia di produzione dei
servizi
= Ruolo non solo consultivo, ma partecipe e responsable del terzo settore
Dal government allà governance
Government: l’azione política è gestita e coordinata esclusivamente degli attori
pubblici
=
Governance: l’azione è il risultato di una regolazione negoziata tra una pluralità di
attori pubblici e privati
La nuove sfide del Welfare

Vulnerabilità sociale
“La vulnerabilitat spciale si configura come una situazione in cui l’autonomia e la
capacità di autodeterminazione dei soggeti sono permanentemente minacciate
dall’inserimento instabile dentro i principali sistemi di integrazione sociale e di
distribuzione delle risorse”
Società moderna → problema della disuguaglianza
Società post-moderna → problema della vulnerabilitat
Esclusione sociale
L’esclusione sociale è una situazione nella quale “sono compromeses le possibilità di
partecipare ai meccanismi di distribuzione delle ricompense e delle relazioni sociali”
Désaffiliation: sfera sociale nella quale ci si ritrova impossibilitati a raggiungere i
principali canali di accesso alle risorse e ai rapporti sociali (Castel 1996)

Le trasformazioni dei sistema di welfare


LIBERALE: politiche di attivazione basate sulla contrattualità utente e servizi sociali,
intervento mirato a specifiche condizioni di bisgono, presenza di attori del profit,
meants test, servizio erogato in funzione a una lògica condizionata (= obbligarietà
dell’attivazione)
SOCIALDEMOCRATICO: servizio erogato in funzione a una lògica condizionata,
programmi di inserimento definiti insieme all’utente, scarsa partecipazione degli attori
privati, elevata co-partecipazione fra vari attori pubblici
CORPORATIVO: strategia del “bastone e della carota”, forte coinvolgimento del terzo
settore
FAMILISTICO: riduzione della frammentazione degli interventi (es. Legge
n.328/2000), rafforzamento del terzo settore, rmi
Il paradigma dell’investimento sociale
• Interventi tesi a prepararé il cittadino ad affrontare i rischi sociale che può
incontrare lungo l’intero arco di vita
• Politiche top-down
• Valorizzazione del capitale umano e partecipazione al mercato del lavoro →
azione sull’offerta di lavoro
• Politiche sociali intese come investimento (no costo)
• Interventi di flow, stock e buffer
• Effetto San Matteo → aumento delle disuguaglianze
L’innovazione sociale
➢ Collaborazione diffusa fra attori (l’elefante e le farfalle)
➢ Interventi bottom-up → forte radicamento territoriale
➢ Attività orientate all’empowerment
➢ Promouvere il benessere dell’intera comunità
➢ Difficoltà a trasferire le buone pratiche dal livello locale a quello nazionale e
sovranazionale

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