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METODI E

TECNICHE DEL
SERVIZIO
SOCIALE I
Carlotta Mozzana

A.A. 2021/22
TEMI:

ETICA E METODO; IL PROCESSO


D’AIUTO.
ESERCITAZIONE
Esercitazione: L’etica nelle relazione quotidiane.

Uno degli utenti del servizio, una donna di 25 anni madre di 3 bambini, ha
chiesto aiuto in denaro per comprare tavolo e sedie per la sua cucina. La
sua situazione economica era molto difficile e non c’era una sedia che non
fosse a pezzi. Io sono riuscita a trovare un contributo perché lei potesse
comprare tavolo e sedie da un negozio di arredamento che collabora coi
servizi sociali, nonostante i tagli sui budget. Siamo quindi andate insieme
al negozio e le hanno offerto un certo tipo di tavolo e sedie, il tipo che di
solito offrono a chi viene mandato dai servizi sociali; lei ha risposto che
non li voleva: non erano belli a suo parere, non le sembravano di buona
qualità, le gambe delle sedie erano di metallo anziché di legno e questo
non le andava bene. Io però a casa ho lo stesso tavolo e sedie che lei ha
rifiutato di prendere, a mio parere le sedie vanno benissimo e sono solide
e comode. È stato difficile decidere cosa dirle…

• Che reazioni ed emozioni vi suscita?

• Quali le ragioni dell’AS?

• Cosa spinge la signora a comportarsi come fa?

• Cosa significano accettazione, autodeterminazione e giustizia sociale in


questo caso?
ETICA DELLA
PROFESSIONE
Dimensione etica del processo metodologico.
Deontologia à norme relative a doveri
inerenti attività professionale.
Valori lavoro sociale identificano aspetti
comuni dei diversi campi di pratica e mettono
a tema ruolo AS, caratterizzato da autonomia
e potere sulle persone.
àCodice forma di autocontrollo e
autoregolazione per AS, garanzia per
persone.
àRiflessione etica accompagna processo
metodologico (confronto tra intervento e
valori e principi tradotti in regole (codice)).
Etica: ogni decisione AS basata su
combinazione di:
• Presupposi etici;
• Conoscenze scientifiche;
• Scelte politiche;
• Valori personali, professione, ente e
contesto.
ETICA DELLA Alcuni punti codice particolarmente rilevanti
PROFESSIONE per scelte metodologiche:
• Rispetto dignità persona;
• Accettazione e non giudizio;
• Autodeterminazione;
• Perseguimento giustizia sociale.
Rispetto dignità persona: promozione
valore individuo e accettazione globalità
persona.
ETICA DELLA
PROFESSIONE
A livello:
1. Individuale è rispetto punto di vista
persone;
2. sociale è promozione
valorizzazione diversità a livello
comunitario;
3. politico promuovendo equità
sociale e rispetto diritti.
Accettazione e non giudizio:
1. riconoscimento come parte del
genere umano;
2. fiducia nell’essere umano. Ascolto
come comprensione à ruolo
empatia.
Sfida per AS: accogliere diversità sospendendo
giudizio à accettazione critica (comprendere vissuti
ma anche tutelare deboli).
Principio di non giudizio à relativizzare proprio
punto di vista e garantire diritto persone di prendere
loro strade.
Rapporto AS-persona: ruoli diversi ma rapporto
paritetico (video «Si può fare»).
• Autodeterminazione base per cambiamento
ETICA DELLA significativo. Dipende da possibilità di scelta à
PROFESSIONE necessario per AS ampliamento possibilità.
à Aumento potere di scelta (metodo orientato a
questo).
ETICA DELLA
PROFESSIONE
• Perseguimento giustizia sociale à leggere contesto socio-economico e
come condizioni di deprivazione influenzino agito persone.
Attenzione a disuguaglianze nella relazione AS-persona
!! Consapevolezza per valorizzare vissuto dell’altro e capirlo.
Ignorare disuguaglianze = riprodurle e riprodurre oppressione
colpevolizzando.
àLettura di sistema = persone vittime di meccanismi e dinamiche sociali.
Punti approccio antioppressivo al servizio sociale:
• L’ordine sociale contemporaneo caratterizzato da divisioni sociali che
incarnano e producono disuguaglianze, discriminazione e oppressione;
• queste e le ideologie che le supportano sono date per scontate à
influenzano nostre azioni;
ETICA DELLA
PROFESSIONE
• se non lo capiamo, rinforziamo discriminazione e oppressione à
importanza visioni critiche;
• Uguaglianza è centrale, non si tratta di buon cuore o offerta di
assistenza, che non cambiano la condizione delle persone;
• struttura sociale e pensiero delle persone sono collegati;
• Necessario cogliere legame tra disagio individuale e dinamiche
sociali;
• disuguale distribuzione di risorse = relazioni di oppressione e
dominazione;
• Ascoltare prospettiva di chi è marginalizzato e non ha potere sociale;
• Necessario riconoscere potenzialità servizio sociale nel cambiare
condizioni di oppressione;
• Indispensabile agire con i soggetti che promuovono cambiamento.
Riflessione sul servizio sociale ha ragionato
su:
• multidimensionalità à attività diversificate e
simultanee verso soggetto, ambiente, organizzazione
servizio, collettività;
• multireferenzialità à diversi piani conoscitivi e
operativi;
• Bifocalità à attenzione a diverse direzioni per mettere
a fuoco intervento (individuo/ambiente).
TRIFOCALITÀ

Trifocalità nasce con metodo unitario e


servizio sociale generalista su base
territoriale à necessità di avere un
approccio unico.
TRIFOCALITÀ
Cambiamento sia individuale che sociale,
punto focale non è persona o ambiente, ma
relazione.
Ma c’è anche lavoro programmatorio e
progettuale dei servizi nelle istituzioni.

àOggetto intervento di servizio sociale


diventa “interrelazione esistente tra una
triade rappresentata da
individuo/famiglia, inserito in una
comunità, che entra in contatto con
un’istituzione politico-amministrativa
titolare di risorse socioassistenziali” (Dal
Pra Ponticelli 2000).

àAS à opera in ottica trifocale,


cambiamento in tutti livelli e loro
interrelazione.
TRIFOCALITÀ
Trifocalità à elemento distintivo del
servizio sociale italiano, caratterizzato da
“congenito strabismo trivergente”.
Tre soggetti di azione migliorativa:
1. Esperienza personale individuo à
coinvolgere persona;
2. Contesto dove persona fa esperienza
à dimensione comunitaria;
3. Organizzazione e strutturazione
sistemi aiuto à servizio sociale su
piano politico e istituzionale.
IL PROCESSO D’AIUTO
Il processo d’aiuto: senso, finalità servizio
sociale e funzioni.
Ambito di intervento: spazio interazioni tra
persone e ambiente di vita.
Azione professionale à promuovere benessere ed
equilibrio, attenzione a dimensioni:
• individuale-famigliare
• comunitaria-territoriale
• istituzionale-organizzativa.
Possibili ostacoli: contesto sociale mancante;
carenza di informazioni; difficoltà a percepire e
analizzare situazione; pressioni emotive; eventi
spiazzanti; competenze sociali carenti.
IL PROCESSO
D’AIUTO
Processo d’aiuto à cambiamento lettura e
riconfigurazione situazione (persone e risorse).
à Centralità persona: approccio olistico come
visione unitaria soggetto nel suo ambiente
considerando legami tra livelli (micro, meso e
macro).
Centralità risorse: non rilevanti in sé ma quello che
persone fanno e sono con quei beni e risorse.
à risorse strumento per raggiungere obiettivo.
Risorse a diversi livelli:
• personale e famigliare;
• sociale;
• istituzionale.
Ruolo AS: conoscerle, personalizzarle e connetterle
per trasformazione; ottica di curiosità verso
potenzialità di persone e contesti (no focus su carenze
e deficit).
à promuovere centralità persone come nucleo
fondante servizio sociale.
Finalità servizio sociale à cambiamento e
promozione.

IL Realizzabilità = individuare finalità esercizio


professionale e obiettivi interventi.
PROCESSO Cambiamento: centrale per servizio sociale.
D’AIUTO à cosa cambiare (oggetto)? Perché (natura)? Quali
caratteristiche nuova situazione (direzione)?

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