Sei sulla pagina 1di 28

DOISE- DIVERSI LIVELLI DEI RAPPORTI UMANI:

• Rapporti tra individui


• Rapporti tra individui e gruppi
• Tra gruppi

IL FUNZIONAMENTO DEI GRUPPI DIVIENE OGGETTO D’INTERESSE NEGLI USA


intorno agli anni 30 a causa degli eventi intercorsi durante la seconda guerra
mondiale ecc..
Interesse rispetto alle modalità di controllo e manipolazione di atteggiamenti e
comportamenti sociali.

1945 KURT LEWIN fonda il centro di ricerca su dinamiche di gruppo.


Anni 90 riprende l’interesse x i gruppi sotto l’influsso di 2 nuove tendenze della
psicologia sociale:
• l’APPROCCIO EUROPEO TAJFEL, MOSCOVICI, TURNER
• SOCIAL COGNITION
Gli psicologi sociali si differenziano tra coloro che adottano una PROSPETTIVA
INDIVIDUALISTICA: la gente nei gruppi si comporta grosso modo come farebbe
da sola o in coppia; e coloro che adottano una PROSPETTIVA COLLETTIVISTICA:
il comportamento delle persone nei gruppi è influenzato da dinamiche sociali
peculiari e da rappresentazioni cognitive che emergono solo in gruppo.
TAJFEL sostiene che siste un pregiudizio metodologico x cui l’uomo considerato
singolarmente è un essere razionale, mentre quando si trova in gruppo perde la
propria razionalità e si comporta in modo primitivo.
MODELLO RAZIONALE DI UOMO vs MODELLO ISTINTIVO-VISCERALE di uomo
Gli studi sui comportamenti della folla tendono a sottolineare gli aspetti
regressivi e irrazionali
Le ricerche sull’influenza maggioritaria mostrano come in gruppo gli individui
diventino acquiescienti e passivi
I lavori sulla produttività testimoniano che il gruppo è meno efficace
dell’individuo
MOSCOVICI e DOISE alla base di molte ricerche sta la concezione dell’uomo
massa che parte dalla psicologia delle folle di inizio secolo la folla composta di
individui anonimi, privati di volontà, suggestionabili.
LA SOCIALITA’ UMANA si svolge in gran parte nei GRUPPI : famiglia, compagni,
aule scolastiche squadre sportive , gruppi di lavoro e nel contesto di
appartenenze più ampie religiose,etniche,nazionali,politiche..
GLI INDIVIDUI INFLUENZANO IL GRUPPO E DA QS SONO INFLUENZATI
X MOSCOVICI IL RAPPORTO INDIVIDUO SOCIETA’ E’ UN RAPPORTO
CONFLITTUALE

Nello studio dei gruppi in psicologia sociale si considera:


l’individuo che si rapporta ai gruppi
il funzionamento dei gruppi
i rapporti tra gruppi
MOSCOVICI ritiene i gruppi non gli individui capaci di introdurre MUTAMENTO
SOCIALE
Suoi studi sulle MINORANZE ATTIVE fine anni 60
LEWIN fu il 1° autore a mostrare come le decisioni di gruppo possano essere
TECNICHE DI MUTAMENTO ad es. delle abitudini alimentari
Indagine sulle ragioni delle abitudini alimentari delle persone diversi fattori tra
cui l’IDEOLOGIA ALIMENTARE DEL GUARDIANO IL SISTEMA DI VALORI ALLA
BASE DELLE DECISIONI SUI CIBI DA CONSUMARE. Qs valori si differenziano a
seconda dello strato sociale e dei gruppi etnici.L’idea innovativa di Lewin x
introdurre un nuovo alimento nella dieta fu qla di utilizzare partecipazione
attiva a discussioni di gruppo sui vantaggi dietetici delle frattaglie.Discussione
che si concludeva cn l’alzata di mano x dichiarare la volontà a cucinare
l’alimento.
La DECISIONE DI GRUPPO sembra avere un EFFETTO CONSOLIDANTE dovuto
alla tendenza dell’individuo ad essere fedele alla decisione presa e all’IMPEGNO
PRESO COL GRUPPO.
ACTION RESEARCH: è una ricerca in cui sono attivi i soggetti-oggetti e i
ricercatori.
LEWIN vuole proporre una METODOLOGIA DI RICERCA che consente di
INTERVENIRE SULLA REALTA’ SOCIALE e di trarre dalle ESPERIEZE CONCRETE
ELEMENTI DI CONOSCENZA.
T-GROUP gruppo di formazione metodo di formazione attiva di gruppo. L’idea
viene fuori durante una sperimentazione formativa x animatori, i lavori erano
svolti in piccoli gruppi un osservatore registrava i comportamenti dei
partecipanti. Alcuni dei partecipanti chiesero di poter assistere alle riunioni in
cui si discuteva del loro comportamento nei gruppi di lavoro.
Cambiò il programma della sperimentazione che divenne un’analisi delle
relazioni tra i membri del gruppo. Il metodo t-group analizzava tre livelli di
comportamento sociale:
INTERPERSONALE
DI GRUPPO
TRA GRUPPI
Ogni partecipante diventava responsabile attivo del proprio apprendimento e
cambiamento il conduttore del gruppo ha il ruolo di facilitare la presa di
coscienza dei partecipanti di quanto avviene nel gruppo cui lui stesso
partecipa in modo attivo.

LEWIN ERA CONVINTO DELL’IMPORTANZA DEL GRUPPO NEI PROCESSI DI


CAMBIAMENTO SOCIALE E INDIVIDUALE.
Anche se nel gruppo c’è anche resitenza al cambiamento. Un programma di
mutamento sociale è un PROCESSO A TRE FASI:
DISGELAMENTO DEL LIVELLO PRECEDENTE
MUTAMENTO DI TALE LIVELLO
CONSOLIDAMENTO DEL NUOVO LIVELLO

TIPI DI STUDI:
• STUDI DI CAMPO: centrati su gruppi reali con una
storia, una strutturazione di ruoli, norme valori scopi rappresentazioni
condivise.
• Studi con GRUPPI IN LABORATORIO: insieme di
individui traloro sconosciuti, con compiti provvisori
• INCHIESTE
• STUDI DI TIPO OSSERVATIVO: sullo sviluppo, fenomeni
di gruppo, movimenti sociali reali
• QUASI ESPERIMENTI: le sperimentazioni in contesti
reali

DEFINIZIONI E TIPI DI GRUPPO


MC GRATH ogni gruppo è un’aggregazione di individui ma non vice versa.
TIPI DI AGGREGAZIONI SOCIALI:
• AGGREGAZIONI ARTIFICIALI gruppi statistici/categorie
sociali i componenti sono classificati in base a qualche caratteristica
comune es. età, sesso ecc..
• AGGREGAZIONI NON ORGANIZZATE (X GIDDENS
AGGREGATI) insiemi di individui che si trovano nello stesso luogo allo
stesso tempo senza altro tipo di legame. Possono includere o meno
vicinanza fisica e scopo comune contingente.
• UNITA’ SOCIALI CON MODELLI DI RELAZIONE insiemi di
individui che condividono valori, costumi, linguaggio es.culture o
subculture parentele unioni x nascita o matrimonio
• UNITA’ SOCIALI STRUTTURATE carattere di
interdipendenza e relazioni strutturate società, comunità, famiglia.
• UNITA’ SOCIALI INTENZIONALMENTE PROGETTATE es
organizzazioni, gruppi di lavoro, con scopi comuni, ruoli e status
• UNITA’ SOCIALI MENO INTENZIONALMENTE
PROGETTATE associazioni o organizzazioni volontarie.

Un individuo partecipa alllo stesso tempo a più di una di qs organizzazioni..


Esse si distinguono in base a:
LA BASE SU CUI SI FONDANO LE RELAZIONI TRA MEMBRI
GRANDEZZA DELL’AGGREGATO

PER MAC GRATH I GRUPPI SONO AGGREGAZIONI SOCIALI CHE IMPLICANO


CONSAPEVOLEZZA E RECIPROCA INTERAZIONE relativamente PICCOLI E
STRUTTURATI.
DEFINIZIONE RESTRITTIVA.
L’interrelazione tra membri è una caratteristica di base ma può manifestarsi in
odi e gradi differenti sempre rilevabile nella condotta o nell’esperienza
soggettiva dei partecipanti.
Distinzione tra piccolo gruppo e GRUPPO FACCIA A FACCIA . Nei piccoli g. i
membri si conoscono e si influenzano reciprocamente ma l’interazione diretta
non è una condizione sine qua non.
Il GRUPPO FACCIA FACCIA è un gruppo ristretto nel qle TUTTI I MEMBRI
INTERAGISCONO DIRETTAMENTE.
BALES- quando parla di gruppo si riferisce a piccoli gruppi ad interazione
diretta, X QS AUTORE LA CARTTERISTICA DI BASE DI GRUPPO è l’ INTERAZIONE
FACCIA A FACCIA e la sua RAGION D’ESSERE è il PERSEGUIMENTO DI UN
OBIETTIVO COMUNE. I comportamenti strumentali diretti allo scopo messi in
atto x l’obiettivo determinano tensioni nel gruppo che devono essere risolte
attraverso comportamenti socio emozionali o espressivi che esprimono le
emozioni degli individui e che riguardano i sentimenti degli altri. La dimensione
socio emozionale è anche negativa: mostrare rifiuto, opposizione,
disapprovare. Anche se è prevedibile che la centralità dello scopo comune
implicherà una maggior q di comportamenti socio emozionali positivi.
Un’altra distinzione riguarda GRUPPI SECONDARI E PRIMARI.
GRUPPI PRIMARI: insiemi di persone che INTERAGISCONO DIRETTAMENTE.
Legate da VINCOLI DI TIPO AFFETTIVO sentono un forte SENSO DI
APPARTENENZA E DI LEALTA’ nei confronti del gruppo.
I GRUPPI SECONDARI sono insiemi di persone che hanno SCOPI DA
RAGGIUNGERE, RUOLI DIFFERENZIATI IN FZ DEGLI OBIETTIVI RELAZIONI
PIUTTOSTO IMPERSONALI basate su fini pratici.
ALTRA DISTINZIONE GRUPPI FORMALI/ INFORMALI
GRUPPI FORMALI: istituzionalizzati, hanno OBIETTIVI PREFISSATI es associazioni
sportive, politiche, religiose.
GRUPPI INFORMALI: aggregazioni spontanee cui scopo è l’intensità delle
relazioni tra membri.Forma tipica e diffusa di socializzazione in adolescenza.

Sono GRUPPI NATURALI: esistono indipendentemente dall’attività della ricerca e


dai suoi scopi. GRUPPI INVENTATI: creati come MEZZI PER LA RICERCA. QUASI
GRUPPI: CREATI A SCOPI DI RICERCA MA NON SONO COMPLETAMENTE GRUPPI
XCHE’ hanno pattern di attività altamente artificiali.
GRUPPI DI RIFERIMENTO: con cui l’individuo si identifica o ai qli aspira
appartenere. Fonte di atteggiamenti e di valori.

IL GRUPPO NELLE TEORIE DI LEWIN, SHERIF, TAJFEL

LEWIN
GRUPPO: TOTALITA’ DINAMICA caratterizzata da stretta interdipendenza delle
sue parti, le cui PROPRIETA STRUTTURALI SONO CARATTERIZATE DAI RAPPORTI
TRA LE PARTI.
INTERDIPENDENZA DEL DESTINO: qualunque aggregato di individui può
diventare gruppo se condivide un destino comune e sperimenta un forte senso
di coesione x qs. Es. sindrome di stoccolma
INTERDIPENDENZA DEL COMPITO: lo SCOPO DEL GRUPPO DETERMINA UN
LEGAME TRA I MEMBRI i risultati delle azioni di ognuno si ripercuotono sugli
altri. INTERDIPENDENZA POSITIVA: il successo di uno implica il successo del
gruppo; INTERDIPENDENZA NEGATIVA : il successo di uno è l’insuccesso di uno
o più membri.

SHERIF
GRUPPO: STRUTTURA in cui i membri sono legati da rapporti di status e ruoli in
cui si delineano norme e valori comuni. La condizione essenziale x LA
FORMAZIONE DEL GRUPPO E’ L’INTERAZIONE NEL CORSO DEL TEMPO di
individui che hano INTERESSI, PRBLEMI, OBIETTIVI COMUNI. Nel corso del
tempo si struttura con ruoli e status diversi.
PROPRIETA’ MINIME ESSENZIALI:
STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DEI RUOLI differenziati per potere, funzioni,
posizione sociale
NORME O VALORI che regolano il comportamento dei membri almeno nei
settori di attività in cui il gruppo è impegnato.
I raggruppamenti transitori di individui sono solo SITUAZIONI DI UNIONE
TAJFEL
Ciò che costituisce un gruppo è il fatto che l’individuo si sente parte di esso.
Tre componenti:
COMPONENTE COGNITIVA: conoscere di appartenere ad un gruppo
COMPONENTE VALUTATIVA: il gruppo e la propria appartenenza ad esso
possono essere connotati positivamente o negativamente.
COMPONENTE EMOZIONALE: aspetti cognitivi, valutativi del gruppo e della
propria appartenenza ad esso sono accompagnati da sentimenti ed emozioni.
Applicabili a gruppi di tutte le dimensioni.
PARADIGMA DEI GRUPPI MINIMALI mostra che è sufficiente imporre a degli
individui una categorizzazione sociale che distingua un ipotetico ingroup da un
outgroup x condurre a comportamenti discriminatori vs l’outgroup e a coesione
e altruismo vs l’ingroup.
La CATEGORIZZAZIONE SOCIALE è un processo cognitivo ch divide il mondo
sociale in categorie cui si appartiene o no, qs processo accentua la percezione
di somiglianze intracategoriali e differenze intergruppali e produce
differenziazioni sul piano cognitivo e comportamentale.
L’attrazione e l’interdipendenza non sono necessarie x la formazione
psicologica di un gruppo. È sufficiente un’appartenenza condivisa di gruppo per
produrre una certa identificazione tra membri.
Ai criteri soggettivi devono corrispondere anche criteri oggettivi.

STUDI SUL CONCETTO DI ENTITATIVITA’ 1958 Campbell ispirati da Lewin.


Grado in cui un aggregato sociale è percepito dagli osservatori come avente la
natura di un’entità dotata di un’esistenza reale. I suoi partecipanti sono valutati
in base ai principi gestaltici di somiglianza, prossimità, destino comune,
organizzazione.
I gruppi sociali variano su un continuum di entitatività percepita.

ENTRARE E USCIRE DAI GRUPPI


LA vita sociale è caratterizzata da cambiamento: entrate uscite dai gruppi
separazioni aggregazioni che coinvolgono l’individuo nelle sue molteplici
appartenenze, nei suoi status e ruoli sociali e i gruppi di cui si compone la
società.
I RITI di PASSAGGIO sono meccanismi cerimoniali che hanno la fz di guidare,
regolamentare i cambiamenti individuali e di gruppo, hanno un’importante fz
sociale FACILITARE I MUTAMENTI DI STATO . VAN GENNEP
Nelle società moderne si sono molto diradati ma continuano ad esistere in
alcuni settori sociali, essi permettono agli individui di passare da un gruppo
all’altro, da un ruolo all’altro, da una condizione sociale ad un’altra. Es bambini
adulti, celibato matrimonio,
VAN GENNEP:
RITI PRELIMINARI di SEPARAZIONE
RITI LIMINARI di MARGINE
RITI POSTLIMINARI di AGGREGAZIONE

LEWIN ha chiamato LOCOMOZIONI SOCIALI i passaggi da un gruppo all’altro.

ENTRARE NEI GRUPPI


MIRCEA ELIADE storico delle religioni
RITI D’INIZIAZIONE: simbologia della morte e della rinascita abolire il vecchio x
fare posto al nuovo.
Divide i riti d’iniziazione in 3 CATEGORIE:
RITI PUBERALI: passaggio dal mondo dell’infanzia a quello degli adulti. RITI
D’INTEGRAZIONE SOCIALE comportano prove psicologiche e fisiche.
OBBLIGATORI nelle società tradizionali scopo: completare la socializzazione
dell’individuo.
INGRESSO NELLE CONFRATERNITE LIBERAMENTE SCELTA
INGRESSO A UN TIPO DI CHIAMATA MISTICA PARTICOLARE
Secondo WERNER i rituali definiscono o riaffermano le relazioni sociali es
stabiliscono sistemi geografici politici, relazioni di status, gerarchie. I RITUALI
contribuiscono a RADICARE l’individuo NEL SUO AMBIENTE FISICO E SOCIALE.
VEICOLANO UN SENSO D’IDENTITA’ dell’individuo in quanto singolo e unico e in
quanto membro di un gruppo, clan, famiglia.
I rituali per l’integrazione dell’individuo al gruppo sono un OBBLIGO E UN
ONORE, SODDISFANO IL BISOGNO X L’INDIVIDUO DI SENTIRSI ACCETTATO E DI
ESSERE RICONOSCIUTO dalla comunità e il BISOGNO DEL GRUPPO DI
REGOLAMENTARE I PASSAGGI DI STATUS E CONDIZIONE NEL GRUPPO.

RUBLE e SEIDMAN sottolineano l’importanza delle transizioni sociali che


accompagnano x tutta la vita gli individui: matrimonio, genitorialità, divorzio,
anzianità.. QS EVENTI sono ESPERIENZE SOGGETTIVE che TOCCANO l’ASSETTO
SOCIALE e che possono essere accompagnate da riti di passaggio. X qs autori
le TRANSIZIONI sono periodi di SCONVOLGIMENTO nella DEFINIZIONE DI SE’,
nelle RELAZIONI INTERPERSONALI che HANNO IMPLICAZIONI A LUNGO TERMINE
sul FUNZIONAMENTO PSICOSOCIALE DEGLI INDIVIDUI.
ALCUNI CAMBIAMENTI nell’ APPARTENENZA AI GRUPPI possono essere
TRANSIZIONI SOCIALI: es il passaggio ad un nuovo ordine di scuola, l’entrata al
lavoro, l’immissione in un gruppo politico o religioso. POSSONO ESSERE
CONTRASSEGNATE DA RITUALI FORMALI o INFORMALI.
RITI DI PASSAGGIO E D’INIZIAZIONE DEL NEOFITA sono ancora presenti.
I RITUALI che ACCOMPAGNANO L’INSERIMENTO DI UN INDIVIDUO in un gruppo
hanno diverse FUNZIONI:
• IDENTITA hanno una fz simbolica x il singolo xché con
la nuova appartenenza cambia la sua identità sociale, x il gruppo che
rafforza i propri confini attvso l’accettazione del nuovo membro dei segni
distintivi del gruppo: norme, comportamenti, gerarchia ecc..
• Suscitare FEDELTA E LEALTA del NUOVO MEMBRO.
ATTIVARNE l’IDENTIFICAZIONE col GRUPPO.
• Possono servire da FASI DI APPRENDISTATO x
l’individuo che deve essere SOCIALIZZATO ALLA VITA DI QUEL GRUPPPO.
NEL RITO COLLETTIVO d’iniziazione al gruppo può essere simbolicamente agito
il COSTO dell’ENTRATA NEL GRUPPO x l’individuo che deve conformarsi alle
regole, x il gruppo che deve avere garanzia della lealtà del nuovo xché
potrebbe metterne a repentaglio stabilità e sopravvivenza. RITUALI
d’INIZIAZIONE in cui il NEWCOMER deve affrontare difficoltà e la resistenza che
oppone il gruppo.
LE INIZIAZIONI SEVERE possono avere diverse FUNZIONI PSICOLOGICHE:
• SUSCITARE UN IMPEGNO MAGGIORE nei confronti del
gruppo disponendolo ad accettare le successive pratiche di
socializzazione x diventare membro.
• SCORAGGIARE GLI ASPIRANTI POCO MOTIVATI
• AVERE INFORMAZIONI SUI NUOVI ARRIVATI i
newcomers che rifiutano o affrontano con riluttanza o scarso successo le
prove sono valutati inadatti x partecipare al gruppo.
• INDEBOLIRE CONFONDERE RENDERE DIPENDENTE IL
NUOVO
• X TESTARE LA FEDELTA E DISPONIBILITA’ DEL NUOVO
TUTTE LE ENTRATE NEI GRUPPI COMPORTANO APPRENDIMENTI DI NATURA
SOCIALE che contribuiscono ad arricchire il repertorio comportamentale degli
individui e a svilupparne le abilità relazionali.
B.Zazzo ricerche sul passaggio ad ordini di scolarità diversi, ciascun ordine
prevede norme, attese che richiedono capacità di adattamento e impiego di
risorse psicologiche.
Seidman e Ruble considerano i passaggi di scolarità come transizioni sociali.

Una delle ragioni che rende rischiosi i passaggi di scolarità è la rottura nella
natura e nello schema delle relazioni sociali sia nel gruppo dei pari che con gli
adulti.
Il CAMBIAMENTO DEL GRUPPO DI COMPAGNI COMPORTA COSTI X
L’ADATTAMENTO DELL’INDIVIDUO MAPUò ANCHE COSTITUIRE UN INCREMENTO
DELLE RISORSE INDIVIDUALI.es mettere in atto nuove strategie d’azione x
affermare la propria posizione nel gruppo
Nei primi tempi di entrata alla scuola materna vari autori hanno rilevato un
periodo di OSSERVAZIONE A DISTANZA precede il gioco parallelo e interattivo.
Il comportamento di attesa dei nuovi arrivati non è dovuto solo alle difficoltà
iniziali ma è anche un modo di adattarsi alle richieste del gruppo che richiede
cautela nell’immissione del nuovo membro e oppone resistenze.
BROWN definisce PERIODO PROBATORIO l’adozione di COMPORTAMENTI DI
ATTESA E OSSERVAZIONE DA PARTE DEL NUOVO ARRIVATO E’ FUNZIONALE X 2
MOTIVI:
• PERMETTE AL NUOVO DI EFFETTUARE APPRENDIMENTI
SOCIALI CHE GLI CONSENTONO DI ESSERE ACCETTATO DAL GRUPPO
• TATTICA DI IMMISSIONE il gruppo si mostrerà più
accettante e disponibile nei confronti di un nuovo membro cauto e
dipendente.
Putallaz e Gottman i bambini dominanti sanno adeguarsi all’esistente prima di
introdurre elementi nuovi nel gruppo.
MEREI osserva che i bambini che diventano leader nel nuovo gruppo di
coetanei sono ATTENDISTI : OSSERVANO E CERCANO DI CAPIRE LE NORME DI
GRUPPO SALIENTI SI ADEGUANO POI PIANO PIANO PROPONGONO SEMPRE +
MODIFICHE.
HOLLANDER STUDI SULLA CONQUISTA DELLA LEADERSHIP IN GRUPPI DI ADULTI
il CONFORMISMO INIZIALE ALLE REGOLE RISULTA VINCENTE.

ENTRATA NEI GRUPPPI E STRATEGIE DEL NUOVO ARRIVATO


IL MODELLO DELLA SOCIALIZZAZIONE DI GRUPPO DI LEVINE E MORELAND
spiega I CAMBIAMENTI di natura AFFETTIVA, COGNITIVA, COMPORTAMENTALE
che gruppi ed individui producono l’uno sull’altri, sia i gruppi che gli individui
subiscono INFLUENZA RECIPROCA.
QS modello si applica soprattutto a piccoli gruppi, in cui i membri interagiscono
direttamente e regolarmente e hanno legami affettivi. Es squadre sportive,
gruppi di lavoro ecc..
MORELAND E LEVINE L’APPARTENENZA AL GRUPPO PUO’ ESSERE DESCRITTA
SECONDO FASI SEPARATE DA TRANSIZIONI DI RUOLO. Inizia con la fase di
ESPLORAZIONE quando l’individuo ASPIRA A DIVENTARE MEMBRO.
In qs fase si distinguono:
RECLUTAMENTO: IL GRUPPO cerca persone che possano contribuire al
raggiungimento degli obiettivi del gruppo e
RICOGNIZIONE INDIVIDUALE la persona cerca gruppi che possano contribuire
alla soddisfazione di bisogni personali
Se gruppo e individuo soddisfano i rispettivi criteri decisionali avviene la
TRANSIZIONE DI RUOLO DELL’ENTRATA NEL GRUPPO.
La fase iniziale è critica xché i gruppi che non fanno un reclutamento efficace
faticheranno a raggiungere i propri obiettivi e gli individui avranno difficoltà a
soddisfare i propri bisogni se non sono in grado di scegliere nel modo giusto.

X la RICOGNIZIONE INDIVIDUALE MORELAND E L. ritengono NECESSARIE 3


COSE
• DESIDERABILITA’ DEI VARI GRUPPI E REPERIBILITA’ da
verificare
• VALUTARE SE IL GRUPPO SODDISFA I PROPRI BISOGNI
• PROVVEDIMENTI X ENTRARE
QS PROCESSO risente di DIVERSI FATTORI: conoscenza di membri del gruppo,
precedenti esperienze..
Gli esperti mostrano maggiore CAPACITA’ DI VALUTARE COST E BENEFICI
DELL’APPARTENENZA DI GRUPPO spesso nel valutare i gruppi le xsone sono
eccessivamente OTTIMISTE.
• può essere dovuto agli sforzi del gruppo di reclutare
nuovi membri il gruppo cerca di promuovere un’immagine pubblica
positiva le info a cui accedono gli aspiranti sono connotate da un BIAS
POSITIVO.
• L’OTTIMISMO DEGLIA SPIRANTI può essere un modo x
AFFRONTARE LA DISSONANZA rispetto al gruppo cui vogliono accedere
• BISOGNO DI PRESENTARSI NELLA LUCE MIGLIORE
sarebbe una delle ILLUSIONI SELF SERVING di TAYLOR E BROWN
(autovalutazioni eccessivamente positive, senso di controllo personale,
irrealistico ottimismo.)

RECLUTAMENTO DEL GRUPPO


E’ determinante lo STAFFING LEVEL definito da LEVINE E MORELAND come la
differenza tra QUANTI MEMBRI APPARTENGONO AL GRUPPO E QUANTI NE
SRVONO X UNA PRESTAZIONE OTTIMALE.

RICERCA Cini Moreland Levine interviste a leader di 93 gruppi di campus


• staffing attuale e ideale
• criteri x valutare il gruppo SOVRA O
SOTTODIMENSIONATO
• QUALI PROBLEMI COLLEGATI
• QUALI ATTIVITA’ DI RECLUTAMENTO E
SOCIALIZZAZIONE

MAGGIORE PREOCCUPAZIONE X SCARSITA’ DI MEMBRI,


PROBLEMI nei gruppi SOTTODIMENSIONATI: prestazioni carenti, fatica,
mancanza di risorse, omogeneita’ dei membri RECLUTAMENTO O
RIORGANIZZAZIONE come possibili soluzioni
PROBLEMI X GRUPPI SOVRADIMENSIONATI: apatia, noia, sottogruppi
alienazione. LIMITARE L’ACCESSO, PUNIRE DEVIANTI, DIVIDERE IL
GRUPPO possibili soluzioni.
GRUPPI SOTTODIMENSIONATI sono + APERTI AL RECLUATMENTO MENO
ATTESE IMPOSIZIONE DI MINORI DOVERI, MENO SEVERI
FATTORI IMPORTANTO X L’ENTRATA DI NUOVI MEMBRI

NEL PROCESSO DI ENTRATA E’ IMPORTANTE ANCHE LO STATUS DEL


NUOVO MEMBRO, più è elevato lo status sociale esterno più è facile la
sua socializzazione.

Ricerca di Zhander e Cohen su piccoli gruppi di discussione universitari: i nuovi


arrivati con una buona reputazione erano più considerati e più tollerati.
MORLAND e LEVINE indicano 4 tattiche che i newcomers usano x agevolare la
propria entrata:
• Efficace processo di ricognizione x individuare un
gruppo che può soddisfare i propri bisogni
• Giocare il RUOLODI NUOVO MEMBRO cauto,
conformista, dipendente dagli oldtimers in qs modo il newcomers sarà
più accettato e capterà info utili
• Cercare un REFERENTE TUTORE nel gruppo CHE
FUNGA DA INTERMEDIARIO tra il newc. e il gruppo. Esistono diversi tipi di
tutori qli che si sentono coinvolti e quelli che non si sentono coinvolti
nella socializzazione dei nuovi membri. Tra qs i MODELLI che i newc.
scelgono come GUIDE per il proprio comportamento, di status elevato.
Tra quelli coinvolti ci sono i TRAINERS molto conformisti alle norme di
gruppo hanno il compito di occuparsi dei nuovi mostrando norme e valori
del gruppo, SPONSORS reclutatori amici o parenti del newc., i MENTORI
che sviluppano una stretta relazione con i newc. cercando di facilitare la
socializzazione x i newcomers.
• COLLABORARE CON GLI ALTRI NEWCOMERS
aiutandosi x assimilarsi al gruppo oppure possono se insoddisfatti fare
una richiesta comune xché il gruppo effettui un accomodamento x
accoglierli.

ACCOMODAMENTO ANTICIPATORIO: caso in cui i membri aspiranti chiedono dei


cambiamenti x entrare a fare parte del gruppo .
L’ENTRATA DI NUOVI MEMBRI COMPORTA CAMBIAMENTI NEL GRUPPO in termini
di STRUTTURA, DINAMICA, apporti di IDEE.

PROCESSI DI SOCIALIZZAZIONE DI GRUPPO: trasmettono abilità,


comportamenti, conoscenze che rendono gli individui capaci di partecipare
come membri effettivi della società.
ANDAMENTO BIDIREZIONALE DEL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE ANCHE SE IL
NUOVO ARRIVATO E’in una condizione di MAGGIORE DIPENDENZA
LEVINE E MORELAND l’espressione comportamentale della CULTURA DI
GRUPPO, con cui il nuovo deve familiarizzare, comprende:
ROUTINE procedure quotidiane usate dai membri del gruppo
RESOCONTI storie sui membri del gruppo o su eventi
GERGO
RITUALI che segnano eventi importanti x il gruppo
SIMBOLI oggetti con significato speciale
I gruppi con una storia hanno inevitabilmente ATTI E SIMBOLI CONDIVISI che
DANNO IDENTITA’ AI PARTECIPANTI e SEGNANO I CONFINI PER I NON
PARTECIPANTI
QS PROCESSI DI INTERIORIZZAZIONE che avvengono nella SOCIALIZZAZIONE
secondaria (BERGER E LUCKMANN) valgono sia per i GRUPPI FORMALI che x i
GRUPPI INFORMALI

L’APPARTENENZA AD UN GRUPPO DETERMINA NON SOLO L’APPRENDIMENTO DI


LINGUAGGI, CONOSCENZE, ATTIVITA SPECIFICHE , ma anche una
RIDEFINIZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’ che può essere PIU’ O MENO AMPIA A
SECONDA della SALIENZA PSICOLOGICA che il GRUPPO RIVESTE PER
L’INDIVIDUO .

LEVINE E MORELAND MODELLO DI SOCIALIZZAZIONE DI GRUPPO considera


l’individuo e il gruppo come AGENTI DI INFLUENZA RECIPROCA e presuppone
che la loro RELAZIONE si MODIFICHI NEL TEMPO.
La teoria si BASA SU TRE PROCESSI PSICOLOGICI:
• VALUTAZIONE sforzi compiuti dal gruppo e
dall’individuo x stimare e massimizzare la REMUNERATIVITA’ l’uno
dell’altro.
• L’IMPEGNO: dipende dal RISULTATO DEL PROCESO DI
VALUTAZIONE come AUMENTA LA PERCEZIONE DELLA REMUNERATIVITA’
più il gruppo e l’individuo si impegnano reciprocamente. L’impegno
PRODUCE UN’ACCETTAZIONE DEI RECIPROCI SOPI, ATTIVA SENTIMENTI
POSITIVI, STIMOLA A LAVORARE x soddisfare le aspettative reciproche,
RINSALDA I LEGAMI.
• I livelli di impegno cambiano nel tempo e cambia la
NATURA DELLA RELAZIONE. L’INDIVIDUO AFFRONTA una TRANSIZIONE DI
RUOLO le aspettative reciproche cambiano al mutare della relazione.
DOPO LA TRANSIZIONE DI RUOLO CONTINUA LA VALUTAZIONE che influenza
l’IMPEGNO e ancora TRANSIZIONI DI RUOLO
L’INDIVIDUO PASSA IN QS MODO ATTRAVERSO LE 5 FASI DEL PROCESSO DI
APPARTENENZA AL GRUPPO:
ESPLORAZIONE
SOCIALIZZAZIONE
MANTENIMENTO
RISOCIALIZZAZIONE
RICORDO

• ESPLORAZIONE x l’individuo RICOGNIZIONE DEL


GRUPPO, x il GRUPPO RECLUTAMENTO. SE I LIVELLI DI IMPEGNO
SODDISFANO I CRITERI D’ENTRATA rispettivi, avviene la TRANSIZIONE DI
RUOLO dell’ENTRATA in cui l’individuo diventa nuovo membro.
• SOCIALIZZAZIONE: il GRUPPO CERCA DI CAMBIARE
L’INDIVIDUO X fare in modo che CONTRIBUISCA + AGLI SCOPI del gruppo,
se ciò avviene l’individuo è ASSIMILATO dal gruppo. Allo stesso tempo
l’INDIVIDUO cerca di produrre CAMBIAMENTI NEL GRUPPO in modo che
esso possa contribuire maggiormente alla soddisfazione dei propri
bisogni, se si realizza il GRUPPO ATTRAVERSA L’ESPERIENZA
DELL’ACCOMODAMENTO. Processi di INFLUENZA RECIPROCA. Se i livelli di
IMPEGNO RAGGIUNGONO I RISPETTIVI CRITERI DI ACCETTAZIONE avviene
la transizione di RUOLO dell’ACCETTAZIONE E L’INDIVIDUO DIVENTA
MEMBRO A PIENO TITOLO DEL GRUPPO
• MANTENIMENTO: IL GRUPPO E L’INDIVIDUO
NEGOZIANO IL RUOLO del nuovo membro x massimizzare, da un lato, i
contributi x il raggiungimento degli obiettivi di gruppo e dall’altro, la
soddisfazione dei bisogni personali. Se qs negoziazioni hanno successo
l’impegno reciproco rimane alto, ma se la NEGOZIAZIONE DI RUOLO
FALLISCE I LIVELLI DI IMPEGNO SI ABBASSANO da entrambe le parti
avviene la TRANSIZIONE DI RUOLO DELLA DIVERGENZA e l’individuo
diventa un MEMBRO MARGINALE DEL GRUPPO.
• RISOCIALIZZAZIONE: IL GRUPPO E L’INDIVIDUO
CERCANO DI RIPRISTINARE I CONTRIBUTI agli obiettivi del gruppo e alla
soddisfazione personale. Se l’operazione ha successo e se i livelli di
impegno superano i CRITERI DI DIVERGENZA L’INDIVIDUO TORNA
MEMBRO E SI REALIZZANO ANCORA ASSIMILAZIONE E
ACCOMODAMENTO, qs transizione di ruolo è definita CONVERGENZA. SE
INVECE I LIVELLI DI IMPEGNO SCENDONO sotto i rispettivi criteri di uscita
avviene la TRANSIZIONE DI RUOLO DELL’USCITA. L’INDIVIDUO E’ ORA UN
EX-MEMBRO
• La relazione individuo gruppo diventa RICORDO
DIVERSI FATTORI INFLUENZANO I PROCESSI DI ENTRATA E SOCIALIZZAZIONE
NEL GRUPPO
• GRUPPI APERTI ASSIMILANO I NEWCOMERS PIU’
FACILMENTE DEI GRUPPI CHIUSI
• VARIE TIPOLOGIE DI NEWCOMERS DIVERSI PROCESSI
DI SOCIALIZZAZIONE:
MEMBRI ISTITUENTI, VISITATORI rimangono x poco e non partecipano alle
attività in modo totale, TRASFERITI da gruppi simili o affiliati, SOSTITUTI
prendono il posto di precedenti membri, NEOFITI REGOLARI si uniscono al
gruppo si aspettano di restarvi a lungo non hanno partecipato a gruppi simili in
passato.

SVILUPPO DI GRUPPO
3 MODELLI: MC MURRAIN E GAZDA, TUCKMAN, WORCHEL E CO.
MC MURRAIN E GAZDA basato sull’osservazione di un gruppo di psichiatri che si
sono incontrati x 2 mesi x apprendere esperienza di counseling, le persone
discutevano dei propri problemi personali e cercavano di aiutarsi
reciprocamente.
4 STADI:
• ESPLORATIVO: imembri del gruppo si comportano in
modo esitante, necessità di conoscersi meglio.
• TRANSIZIONE: serie di scambi su come dovessero
svolgersi gli incontri
• AZIONE i membri si sono centrati sul lavoro da
svolgere
• CONCLUSIONE chiusura dell’esperienza e fronteggia
mento dei sentimenti conseguenti.
TUCKMAN dopo aver passato in rassegna 50 studi su piccoli gruppi di vario
genere evidenzia lo sviluppo negli SCAMBI SOCIOEMOZIONALI E negli SCAMBI
FUNZONALI ALLO SVOLGIMENTO DEL COMPITO.
• STADIO DI FORMING (FORMAZIONE) : DIPENDENZA E
ORIENTAMENTO. I membri cercano qcno che faccia da LEADER,
comportamento circospetto incertezza rispetto all’appartenenza di
gruppo, i membri hanno scambi sulla NATURA DEL COMPITO E SU COME
SVOLGERLO
• STADIO DI STORMING (CONFLITTO): IMPLICA
CONFLITTI ED ASPETTI EMOZIONALI i membri sono più assertivi cercano
di cambiare il gruppo x i propri bisogni, scoppiano OSTILITA’ E CONFLITTI
imembri oppongono resistenza nel lavorare insieme.
• Stadio di NORMING : normativo comporta COESIONE E
SCAMBIO in qs stadio i membri cercano di RISOLVERE CONFLITTI
PRECEDENTI SI IMPEGNANO NELLA NEGOZIAZIONE DI REGOLE PIU’
CHIARE X IL COMPORTAMENTO DI GRUPPO, ognuno condivide con gli altri
idee per migliorare la prestazione, sentimenti positivi x la propria
appartenenza al gruppo.
• STADIO DI PERFORMING: implica role-taking e problem
solving I PARTECIPANTI HANNO RUOLI CHE RENDONO IL GRUPPO
PIU’REMUNERATIVO X TUTTI, I PARTECIPANTI LAVORANO INSIEME X
RAGGIUNGERE SCOPI COMUNI
• Stadio di ADJOURNING: sospensione ciascuno comincia
gradualmente a RITIRARSI dalle attività socio emozionali e da qle
centrate sul compito. DISIMPEGNO PROGRESSIVO IMEMBRI
FRONTEGGIANO L’APPROSSIMARSI DELLA FINE DEL GRUPPO.
LA SOCIALIZZAZIONE DI GRUPPO E’ INFLUENZATA DALLO STADIO DI
SVILUPPO IN CUI SI TROVA IL GRUPPO, LO SVILUPPO DI GRUPPO RISENTE DEI
DIVERSI LIVELLI DI APPARTENENZA IN CUI SI TROVANO I MEMBRI.
I MEMBRI DELLO STESSO GRUPPO INOLTRE POSSONO TROVARSI IN FASI
DIVERSE DELL’APPARTENENZA AL GRUPPO QS HA DELLE CONSEGUENZE
SULLO SVILUPPO DEL GRUPPO. ES x accogliere nuovi membri il gruppo
potrebbe dover regredire ad uno stadio precedente.

Worchel et al. STUDIO SULL’EVOLUZIONE DI GRUPPI REALI.


• PERIODO DI MALCONTENTO: CONDIZIONE
PRELIMINARE X IL FORMARSI DI UN NUOVO GRUPPO, sulla base di uno
precedente, nel qle alcuni membri iniziano ad essere delusi e apatici
senza volontà di partecipazione.
• EVENTO PRECIPITANTE: gli individui che formeranno il
nuovo gruppo individuano un terreno d’incontro e si differenziano dai
membri centrali del gruppo precedente.
Gli eventi precipitanti danno ai membri la speranza di poter portare
cambiamenti attvso l’INIZIATIVA COMUNE.
• IDENTIFICAZIONE DI GRUPPO IL NUOVO GRUPPO
CERCA LA PROPRIA IDENTITA’,
FORMA UNA PROPRIA STRUTTURA INTERNA con leadership NORME, VALORI E
ruoli differenziati. I membri sono molto coinvolti, euforici, IL GRUPPO E’ CHIUSO
E’ INTERESSATO A STABILIRE I PROPRI CONFINI, RICHIEDE CONFORMISMO e
RIFIUTA IL DISSENSO.
• LA PRODUTTIVITA’ DI GRUPPO: Il gruppo si dedica alla
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI, esame realistico delle risorse
attenzione per NUOVI MEMBRI . FOCUS ATTENTIVO PRIORITARIO SUGLI
OBIETTIVI DI LAVORO
• INDIVIDUAZIONE: l’interesse si sposta sugli INDIVIDUI,
i ari membri iniziano a chiedersi quanto il gruppo soddisfi le loro
esigenze, quanto riconoscimento ottengono e se altri gruppi potrebbero
soddisfare meglio i propri bisogni. Diminuzione dello sforzo nella
produttività di gruppo, buona accoglienza dei nuovi ricercati x nuove
risorse e punti di vista. ESPLORANO LA POSSIBILITA’ DI ACCEDERE AD
ALTRI GRUPPI
• DECLINO: IL VALORE DEL GRUPPO E’ MESSO IN
DISCUSSIONE, si critica la direzione interna , competizioni, si sottolineano
i fallimenti, si diffonde l’inerzia sociale demotivazione a lavorare
attivamente per il gruppo.
Si ritorna alla fase 1.

USCIRE DAI GRUPPI

IL PROCESSO DI USCITA DAL GRUPPO E’ DIVERSO A SECONDA DEL TIPO DI


GRUPPO E DELLA POSIZIONE DELL’INDIVIDUO CHE ESCE DAL GRUPPO.
E’ IMPORTANTE ANCHE LA VALUTAZIONE DELL’IMPORTANZA
DELL’APPARTENENZA DI GRUPPO X L’INDIVIDUO. SE SI E’ RICONOSCIUTO
PROFONDAMENTE NEL GRUPPO, IDENTIFICAZIONE EMOTIVA E VALORIALE PIU’
O MENO PROFONDA.
MOSCOVICI E DOISE APPARTENENZE SALIENTI:
• LIVELLO DI PARTECIPAZIONE ATTIVA AL GRUPPO
• VALORI CONDIVISI:
• OBIETTIVI COMUNI
• TONALITA’ AFFETTIVA
Quanto più saranno presenti qs aspetti nella vita di gruppo, tanto più l’uscita
dal gruppo sarà vissuta come una PERDITA IMPORTANTE CHE RICHIEDE ALLA
PERSONA UNA RIELABORAZIONE DELLA PROPRIA IDENTITA’ SOCIALE E
PERSONALE.
TAJFEL sul movimento di uscita dai gruppi dà una spiegazione all’interno
della teoria dell’identità sociale e delle relazioni intergruppi.
Distingue tra IDENTITA’ SOCIALI SICURE E INSICURE NON IMMUTABILI. IL
PASSAGGIO DA UN GRUPPO ALL’ALTRO E’ UN EVENTO COMUNE
Se l’individuo ritiene di essere in una SITUAZIONE DI MOBILITA’ SOCIALE
potrà decidere di passare ad un altro gruppo nel caso in cui il gruppo a cui
appartiene non fornisca contributi positivi alla sua identità sociale.
Se la STRUTTURA DI CREDENZE E’ QLA DEL CAMBIAMENTO SOCIALE cioè
egli crede che I CONFINI TRA GRUPPI SIANO DELINEATI E NON FLESSIBILI,
allora PROGETTERà AZIONI COLLETTIVE X MODIFICARE L’ASSETTO
PRESENTE DELLE RELAZIONI TRA GRUPPI.
LA CONDIZIONE X LA COMPARSA DI COMPORTAMENTI prevalentemente
INTERPERSONALI O INTERGRUPPI sono le CREDENZE degli individui. Es
Mobilita’ vs cambiamento sociale.
NEL CASO DI GRUPPI SUPERIORI possono essere 2 CONDIZIONI che portano
ad ABBANDONARE IL PROPRIO GRUPPO:
• MINACCE DA PARTE DI UN ALTRO GRUPPO percepite o
agite
• APPARTENENZA AL GRUPPO è LEGATA AD UN FORTE
CONFLITTO DI VALORI

NEL CASO DI GRUPPI INFERIORI può avvenire in situazioni di MOBILITA’


SOCIALE .
L’abbandono del gruppo può essere IMPOSSIBILE IN ALTRI CASI ad es xché
associato ad un FORTE CONFLITTO DI VALORI o per la PAURA DI GRAVI
SANZIONI SOCIALI nel caso in cui si abbandonasse il gruppo.

HIRSCHMANN defezione: i membri di un gruppo lo abbandonano Protesta:


manifestare la propria disapprovazione.
VINCOLI INTERNI che possono trattenere l’individuo nel gruppo: credenze
valori che sottostanno all’appartenenza dell’individuo al gruppo.
VINCOLI ESTERNI: FORZA DEI CONFINI TRA GRUPPI, RELAZIONI TRA GRUPPI
dà un significato diverso all’uscita dal gruppo.

CAPITOLO TRE FENOMENI DINAMICI DELLA VITA DI GRUPPO


Le interazioni tra membri del gruppo determinano: status, ruolo, norme. Tutto
con diverse modalità di comunicazione.
QS FENOMENI che scandiscono la vita del gruppo sono definiti STRUTTURALI
xché sono alla base dell’ESISTENZA E FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO.
QS FENOMENI DINAMICI si rilevano NEI GRUPPI FORMALI E INFORMALI.

IL SISTEMA DI STATUS*
I MEMBRI del gruppo occupano POSIZIONI DIVERSE E HANNO DIVERSO STATUS.
STATUS: posizione che un certo individuo occupa nel gruppo e valutazione di
tale posizione in una scala di prestigio. LE DIFFERENZIAZIONI DI STATUS SI
COMPONGONO IN UNA GERARCHIA.
INDICATORI DELLO STATUS:
• TENDENZA A PROMUOVERE INIZIATIVE attività e idee
• VALUTAZIONE CONSENSUALE DEL PRESTIGIO
CONNESSO AD UN CERTO STATUS
Sherif osserva che nel gruppo qs con sensualità riguarda le posizioni estreme
Secondo alcuni autori WEISFIELD E WEISFIELD lo status nel gruppo si produce
nel tempo ATTRAVERSO COMPORTAMENTI COME AIUTARE IL GRUPPO A
RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI, CONFORMARSI ALLE REGOLE, SACRIFICARSI X IL
GRUPPO.. tutti qs comportamenti sarebbero ricompensati dal gruppo.
Xò nell’esperienze sociale diretta il SISTEMA DI STATUS SI SVILUPPA MOLTO
RAPIDAMENTE nelle prime fasi di costituzione del gruppo.

TEORICI DELLA CORRENTE ETOLOGICA sostengono L’ASSEGNAZIONE DI


STATUS IN BASE AD INDICI DI DOMINANZA PERCETTIVA: fin dalle prime
interazioni i membri di un gruppo si misurano tra loro a partire da DATI
PERCETTIVI come l’APPARENZA E IL CONTEGNO che includono elementi come:
espressione facciale, muscolatura, statura,capacità di tenere lo sguardo.
SECONDO BARON lo status può basarsi anche su CARATTERISTICHE
PERCETTIVE PARTICOLARMENTE IDEALIZZATE ED AMMIRATE.
TEORICI DEGLI STATI DI ASPETTATIVA hanno un’altra spiegazione x il rapido
sviluppo del sistema di status nei gruppi. Sostengono che i membri di un
gruppo formano fin dai primi incontri un INSIEME DI ASPETTATIVE RISPETTO AI
CONTRIBUTI CHE OGNUNO Può OFFRIRE AL GRUPPO. LE CARATTERISTICHE
PERSONALI CHE SONO PIU’ ATTINENTI AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
saranno più RILEVANTI PER LE ASPETTATIVE che si formeranno. LE PERSONE
CHE POSSIEDONO TRATTI PIU’ CONGRUENTI ALLO SCOPO DEL GRUPPO
SUSCITERANNO MAGGIORI ASPETTATIVE E A LORO VERRANNO ASSEGNATE
POSIZIONI DI STATUS Più ELEVATO. QS sono xò PROVVISORIE xché le
aspettative richiedono CONFERME CONCRETE.
ENTRAMBI I CANALI D’INFO AVRANNO UN IMPATTO SULLO STRUTTURARSI
DELLA GERARCHIA DI GRUPPO.
LA DIFFERENZIAZIONE DI STATUS NEI GRUPPI CREA ORDINE E PREVEDIBILITA’
nel gruppo, COORDINA LE VARIE FORZE X RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI, E’
funzionale all’AUTOVALUTAZIONE di ogni membro che nel confronto tra la
propria e altrui posizione matura una VALUTAZIONE DI SE’ e un insieme di
aspettative sulle proprie CAPACITA’ E VALORE.

RUOLI NEL GRUPPO


Il RUOLO RIGUARDA L’INSIEME DI ASPETTATIVE CONDIVISE riguardo il
COMPORTAMENTO, LE ATTIVITA’ E LE RELAZIONI DI CHI OCCUPA UNA CERTA
POSIZIONE NELLA GERARCHIA SOCIALE E RISPETTO AL COMPORTAMENTO
DEGLI ALTRI NEI CONFRONTI DI QUELLA PERSONA.
I ruoli hanno una caratterizzazione data dal SISTEMA DI VALORI E
RAPPRESENTAZIONI CONDIVISE IN UNA SOCIETA’. IL RUOLO DEFINISCE UN
INSIEME DI ASPETTATIVE COMPORTAMENTALI CONDIVISE, qs dà ordine e
prevedibilità alla vita di gruppo.
PERMETTE DI ASSEGNARE A CIASCUNO COMPITI SPECIFICI in funzione del
raggiungimento dell’obiettivo.
NEI GRUPPI FORMALI VI SONO ASPETTI DEFINITI E INELUDIBILI anche se
nell’esercizio del proprio ruolo l’individuo può introdurre elementi idiosincratici
e personali.
Nei piccoli gruppi informali esistono comunque dei ruoli informali ma molto
importanti. LEVINE E MORELAND : LEADER, NUOVO ARRIVATO E CAPRO
ESPIATORIO.

UNA DIFFERENZIAZIONE DI RUOLI NEL GRUPPO può essere definita sull’asse


strumentale-espressivo. Alcuni RUOLI SONO PIU’ CENTRATI SUL COMPITO, ALTRI
SULLA COMPONENTE SOCIOEMOZIONALE.
X BALES le attività orientate al compito possono causare tensioni e malumori in
qs momenti è importante che qualcuno allenti la tensione con battute affabilità
x creare un clima distensivo e sdrammatizzare.
BAron tra i ruoli informali nel piccolo gruppo rileva qlo del CLOWN un ruolo
SOCIOEMOZIONALE IMPORTANTE X MITIGARE LE TENSIONI.
NELLE DINAMICHE DI GRUPPO GLI INDIVIDUI TENDONO A TROVARSI UN RUOLO
CHE TENDE A STABILIZZARSI ANCHE X IL CONSENSO DEGLI ALTRI.
Nei gruppi può esistere anche il ruolo del LEADER DI OPPOSIZIONE che
presenta spesso un PUNTO DI VISTA OPPOSITIVO E DIVERGENTE, procurando
disfunzioni e attriti. INDIVIDUI CHE NON SONO LEADER che probabilmente
VORREBBERO ESSERLO pur senza possedere le capacità richieste in qla
situazione. Il leader d’opposizione può fungere da elemento che aggrega il
dissenso ed essere usato come testa d’ariete x sfaldare la maggioranza.
I RUOLI SUSCITANO CONFLITTI NEI GRUPPI ad es su come un certo ruolo
dovrebbe essere svolto oppure su chi dovrebbe svolgere un certo ruolo, il
conflitto può anche essere personale ad es. qualcuno può perdere la
motivazione a svolgere un certo ruolo oppure prendere coscienza di un
incongruenza con altri ruoli già svolti.
A COSA SERVONO?
• facilitare il raggiungimento dello SCOPO di GRUPPO, I
RUOLI DIVIDONO IL LAVORO TRAMEMBRI.
• PORTARE ORDINE E PREVEDIBILITA’ tutti i ruoli si
basano su aspettative condivise
• Definire l’IDENTITA’ DI CIASCUNO NEL GRUPPO

NORME DI GRUPPO definiscono comportamenti consentiti e non consentiti.


Per Sherif una norma definisce la GAMMA DI DIFFERENZE INDIVIDUALI che i
membri del gruppo ritengono accettabile e il LIMITE al di là del qle un
comportamento sarà soggetto a disapprovazione e SANZIONI.
SONO SCALE DI VALORI CHE DEFINISCONO COSA E’ ACCETTABILE E COSA NON
LO E’.
L e norme possono essere anche definite dalle ASPETTATIVE
CONDIVISE SULLE MODALITA’ DI COMPORTAMENTO DEI MEMBRI DI UN GRUPPO,
mentre il RUOLO riguarda le ASPETTATIVE SU COME UNA DETERMINATA
PERSONA NEL GRUPPO DOVREBBE COMPORTARSI. LEVINE E MORELAND.
LE NORME SONO UN PRODOTTO COLLETTIVO e non riguardano solo il
comportamento ma anche MODALITA’ ESPRESSIVE , ABBIGLIAMENTO,
camouflages corporei(tatuaggi,piercing, maquillage)

Secondo SHERIF L’ESSENZA DI UN GRUPPO E’ DATA DA


• STRUTTURA
• NORME E VALORI
LE SITUAZIONI SOCIALI CHE MANCANO DI QS PROPRIETA’ NON SONO GRUPPI
MA AGGREGATI. Per Sherif nei gruppi informali le norme hanno una funzione
motivazionale ed emotiva.
LE NORME POSSONO ESSERE ESPLICITE come avviene nelle organizzazioni e in
molti gruppi formali può esserci anche un regolamento scritto.
O IMPLICITE non sono espresse direttamente ma hanno ugualmente un impatto
tale da sancire l’ESCLUSIONE DI UN MEMBRO CHE LE ABBIA VIOLATE.
VI SONO NORME CENTRALI: che si riferiscono a questioni che comportano
CONSEGUENZE IMPORTANTI PER IL FUNZIONAMENTO E L’ESISTENZA DEL
GRUPPO
E NORME PERIFERICHE meno vincolanti la cui trasgressione non è punita in
modo così severo, sono questioni considerate marginali. Sherif parla di zone
grigie xcui non c’è accettazione né rifiuto
LO STANDARD DI COMPORTAMENTO ACCETTATO VARIA A SECONDA DELLA
POSIZIONE CHE L’INDIVIDUO OCCUPA NEL GRUPPO. X quanto riguarda le norme
CENTRALI il LEADER E’ ANCORA PIU’ VINCOLATO ANELL’ADERIRE A NORME CHE
RIGUARDANO L’IDENTITA’, IL FUNZIONAMENTO E LA SOPRAVVIVENZA DEL
GRUPPO. Nei confronti delle norme periferiche il leader è invece più libero di
non conformarsi e addirittura di cambiarle.
Per i membri di status INFERIORE E X GLI ESTERNI L’OSSERVANZA DELLE
NORME CENTRALI PUO’ ESSERE UN MODO X GUADAGNARE POTERE E
CONSERVARLO

COME SI PRODUCONO LE NORME?


OPP parla di 3 tipi di norme che scaturiscono da PROCESSI DIVERSI
NORME ISTITUZIONALI sono proposte dal leader o da autorità esterne.
NORME VOLONTARIE : nascono da NEGOZIAZIONI DI GRUPPO
NORME EVOLUTIVE: si producono quando i comportamenti che soddisfano un
membro vengono APPRESI ANCHE DA ALTRI che li diffondono a tutto il gruppo.
Secondo Feldman nei gruppi succede spesso che i PRIMI PATTERN DI
COMPORTAMENTO SI STABILIZZINO IN NORME, POSSONO ESSERE ISPIRATE
DALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE O GENERARSI in seguito AD EPISODI CRITICI.
BETTENHAUSEN E MURNIGHAM sottolineano LA MATRICE COGNITIVA DELLE
NORME. OGNI MEMBRO ADOTTA NEL GRUPPO DEGLI SCRIPT che prescrivono i
COMPORTAMENTI ADATTI DA SEGUIRE, QS SCRIPT SONO ATTIVATI anche nei
confronti di situazioni nuove che vengono assimilate x somiglianze a quelle
previste dagli script. LE NORME HANNO TEMPI PIU’ O MENO RAPIDI X
SVILUPPARSI E STABILIZZARSI e sono il frutto di negoziazioni tra i membri .

RICERCA SULLA FORMAZIONE DELLE NORME DI SHERIF SULL’EFFETTO


AUTOCINETICO. Illusione ottica x cui un punto luminoso presentato diverse
volte in condizioni di completa oscurità, sembra muoversi in vari punti.
LE CONDIZIONI SPERIMENTALI SONO 2 UNA INDIVIDUALE E UNA DI GRUPPO in
una i soggetti sono esposti all’effetto prima da soli poi in gruppo e nell’altra
accade il contrario.
Il compito è indicare di QUANTO SI E’ MOSSO IL PUNTO LUMINOSO.
I risultati indicano che nel caso dell’individuo solo egli si crea una NORMA che
stabilisce un campo di variazione del movimento e la utilizzano per decidere
nelle varie sedute sperimentali.
Nella SITUAZIONE DI GRUPPO i GIUDIZI SONO CONVERGENTI anche se in modo
meno netto nei soggetti che iniziano da soli e poi partecipano in gruppo. Per i
soggetti che iniziano subito con sedute di gruppo si forma rapidamente una
CONVERGENZA DEI GIUDIZI VERSO UNA NORMA COMUNE che viene poi
mantenuta nelle SUCCESSIVE SEDUTE INDIVIDUALI.

Secondo CRTWRIGHT E ZANDER LA COSTRUZIONE DELLE NORME potrebbe


assolvere almeno a 4 FUNZIONI
• AVANZAMENTO DEL GRUPPO raggiungimento degli
obiettivi. Nelle situazioni di emergenza le norme possono diventare più
rigide e costrittive x aumentare la coesione interna.
• MANTENIMENTO DEL GRUPPO: le norme permettono al
gruppo di preservarsi. Es gruppi etnici.
• COSTRUZIONE DELLA REALTA’ SOCIALE CONVALIDANO
VISIONI SOGGETTIVE DELLA REALTA’ E LE LEGITTIMANO. LA REALTA’
SOCIALE VIENE COSTRUITA ATTVSO IL CONSENSO e mantenuta
attraverso PRESSIONI NORMATIVE CHE SPINGONO ALL’UNIFORMITA’. L e
norme quindi costruiscono una concezione comune della realtà che serve
come PUNTO DI RIFERIMENTO anche x l’autovalutazione dei membri e x
fronteggiare situazioni ambigue , non familiari, emozionali.
• DEFINIZIONE DELLE RELAZIONI CON L’AMBIENTE
SOCIALE:
LEWIN SOSTIENE L’IMPORTANZA DELL’IMPEGNO E DELLA PARTECIPAZIONE NEL
CAMBIARE LE NORME DI GRUPPO. Sostiene che il cambiamento di
comportamenti governati da norme di gruppo passa attraverso 3 FASI:
DISGELAMENTO campo di forze esistente MOVIMENTO VS UN NUOVO LIVELLO
CONGELAMENTO degli standard di gruppo sul nuovo livello.
ANCHE X MOSCOVICI LE NORME E L’INNOVAZIONE sono PRODOTTI SOCIALI.

COMUNICARE IN GRUPPO
La COMUNICAZIONE è UNO DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI del GRUPPO
FLAMENT: mediante la comunicazione il gruppo crea una finalità comune, i
membri acquisiscono atteggiamenti comunie opponendoli ad altri individui
rinforzano la coesione di gruppo. Le comunicazioni sono la trama, causa e
riflesso della struttura del gruppo.
MOSCOVICI E DOISE SOSTENGONO CHE LA DISCUSSIONE E’ LO STRUMENTO
PIU’ QUOTIDIANO DELLA PARTECIPAZIONE SOCIALE che porta ad innovazione e
cambiamento. LA DISCUSSIONE E’ UN RITO DI COMUNICAZIONE che riunisce
periodicamente i membri del gruppo in un luogo idoneo secondo regole
prescritte.
Partecipare fa sentire PARTE DEL RITUALE E MEMBRO DEL GRUPPO QS
RAFFORZA LA COESIONE anche se attrvso la comunicazione si palesano anche
conflitti latenti.
LA DISCUSSIONE DA’ AD OGNUNO LA POSSIBILITA’ DI PARTECIPARE AGLI
EVENTI DEL GRUPPO E SU DI ESSA SI FONDA IL CONSENSO. Permette di
rinnovare OPINIONI E CREDENZE COMUNI.
BERGER E LUCKMANN vedono nella CONVERSAZIONE il veicolo più importante
x la PRESERVAZIONE DELLA REALTA’ SOGGETTIVA E INTERSOGGETTIVA poiché
discutendo a fondo l’esperienza si assegna un posto nel mondo reale.
FESTINGER parla di COSTRUZIONE DELLA REALTA’ all’interno del GRUPPO IN
RIFERIMENTO ALLO SCAMBIO DI IDEE E OPINIONI la cui congruenza porta i
membri a CONDIVIDERE UNA REALTA’ COMUNE.
CONVERSAZIONI E DISCUSSIONI sono la base per la COSTRUZIONE DELLA
REALTA’ PER SCAMBIARE IDEE, INFO, OPINIONI E VALORI.

FLAMENT DISTINGUE TRA: STRUTTURA DI COMUNICAZIONE E RETE DI


COMUNICAZIONE.
La RETE DI COMUNICAZIONE è l’insieme di CANALI DI COMUNICAZIONE
PRESENTI IN UN GRUPPO, essendo i canali l’insieme di CONDIZIONI MATERIALI
CHE PERMETTONO LA COMUNICAZIONE NEL GRUPPO.
STRUTTURA DI COMUNICAZIONE: L’insieme delle COMUNICAZIONI
EFFETTIVAMENTE SCAMBIATE ALL’INTERNO DI UN GRUPPO. Frequenza, luogo,
contenuto momento degli scambi.
Moscovici e Doise fanno osservazioni su come LO SPAZIO INFLUENZI GLI
SCAMBI COMUNICATIVI DI GRUPPO la grandezza della stanza, gli arredi,
atmosfera calda fredda.
Ad es la disposizione a quadrato favorisce gli scambi , l’implicazione personale
e l’oggetto da discutere appare più completo. La comunicazione è più attiva e
spontanea rispetto ad una situazione di allineamento fianco a fianco.

SULLA QUANTITA’ E SULL’INTENSITA’ DEGLI SCAMBI COMUNICATIVI incidono


anche altri fattori come le MODALITA’ CON CUI E’ CONDOTTA LA DISCUSSIONE :
può essere spontanea, centrata prevalentemente sui contenuti o sulle
procedure con cui si arriva alla decisione, vincolata o meno a limiti di tempo.
A seconda di qs elementi gli individui giungono a prodotti diversi xché il clima
che si crea nel gruppo dipende dalla partecipazione che viene sollecitata.
MOSCOVICI E DOISE DISTINGUONO 2 TIPI: LA PARTECIPAZIONE CONSENSUALE:
situazione in cui tutti i membri possono esprimere le propri posizioni e la
PARTECIPAZIONE NORMALIZZATA: le possibilità di accedere alla discussione
sono regolamentate dalla gerarchia esistente nel gruppo. Con la prima forma di
partecipazione gli scambi sono accesi, i membri si sentono personalmente
coinvolti, non hanno timore di esprimere divergenze e di affrontare conflitto.
Nella seconda situazione di partecipazione normalizzata vi sono scambi
ordinati, controversie mitigate e i punti di vista conflittuali spesso non
emergono. Produce reticenze e scarso coinvolgimento, le decisioni sono
determinate dalla leadership e avvallate dal gruppo.
BALES E ALLIEVI STUDIARANO LE PROCEDURE DI COMUNICAZIONE IN PICCOLI
GRUPPI di discussione libera col suo strumento di osservazione e analisi dei
processi d’interazione: l’IPA (interaction process analysis) suddivide
l’interazione dei gruppi in SEGMENTI DI COMPORTAMENTO SIGNIFICATIVI E
PERCEPIBILI epressioni verbali e non verbali. QS SONO CODIFICATI IN 12
CATEGORIE DIVISE IN TRE GRANDI AREE:
• AREA SOCIOEMOZIONALE POSITIVA: solidarietà,
allentare tensioni, accordo
• AREA DEL COMPITO: suggerimenti darli/chiederli,
opinioni idem, orientamenti idem
• AREA SOCIOEMOZIONALE NEGATIVA: disapprovare,
esprimere tensione, antagonismo
BALES CONTA IL N° DI COMUNICAZIONI CHE ogni INDIVIDUO EFFETTUA E
RICEVE e con la codifica dei comportamenti nelle 12 categorie si OTTIENE UN
PROFILO dell’INTERAZIONE DEL GRUPPO NEL SUO INSIEME. La quantità di atti
emessi e ricevuti ci xmette di stabilire una gerarchia di ruoli e status e la
tipologia di interazioni ci può dire se sono state più centrate sul compito o sulle
relazioni e se l’atmosfera socio emotiva è stata prevalentemente positiva o
negativa.

BAVELAS E LEAVITT STUDIO DELLE RETI DI COMUNICAZIONE


RETE CENTRALIZZATA , RETE A CATENA, RETE A Y E RETE CIRCOLARE

SONO USATI 2 INDICI PER CONTROLLARE I LEGAMI DI COMUNICAZIONE TRA


MEMBRI:L’INDICE DI DISTANZA: N° MIN DI LEGAMI DI COMUNICAZIONE CHE UN
MEMBRO DEVE ATTRAVERSARE X COMUNICARE CON UN ALTRO MEMBRO E
L’INDICE DI CENTRALITA’ misura il GRADO in cui la comunicazione è
INCENTRATA SU UN MEMBRO O DISTRIBUITA SU TUTTI I MEMBRI. Nella RUOTA
abbiamo l’indice di centralità più elevato, nel CERCHIO ABBIAMO IL MENO
ELEVATO.

LE MISURE RACCOLTE SONO: LA RAPIDITA’ DI SOLUZIONE, LA CONCISIONE: n°


di comunicazioni scambiate, la PRECISIONE livello di correttezza della
soluzione, MORALE DI GRUPPO E POPOLARITA’ di ogni MEMBRO.
I RISULTATI MOSTRANO CHE LA RETE CENTRALIZZATA RISOLVE + RAPIDAMENTE
IL PROBLEMA , + CONCISAMENTE E + CORRETTAMENTE. IL MEMBRO A
POPOLARITA’ ELEVATA E’ IL SOGGETTO IN POS.CENTRALE E IL MORALE
E’BASSO. (non il leader)
Nella rete + DECENTRALIZZATA IL CERCHIO il tempo di soluzione è alto, il n° di
messaggi scambiati è qs il doppio, il morale complessivo è più elevato nessun
membro emerge come leader.

ATRE RICERCHE HANNO MOSTRATO CHE QUANDO IL COMPITO è COMPLESSO la


rete centralizzata si mostra meno efficace xché il leader si trova in sovraccarico
cognitivo che abbassa il livello di prestazione, la motivazione a partecipare da
parte degli altri è bassa.

FORZE CENTRIPETE E CENTRIFUGHE nel GRUPPO


COESIONE E CONFORMITA’: elementi che promuovono e difendono l’unità del
gruppo.
Forze che contrastano coesione e stabilità del gruppo: devianza interna,
conflitti, scisma.
I PRIMI AUTORI A FORMALIZZARE IL CONCETTO DI COESIONE: FESTINGER,
SCACHTER BACK- COESIONE : campo totale di forze che agiscono sui membri x
rimanere nel gruppo: costituita da 2 ELEMENTI: attrattività del gruppo come
tale (relazioni soddisfacenti), Raggiungimento di obiettivi. La coesione è
concepita come un FATTORE DI ATTRAZIONE INTERPERSONALE.
CRITICA AL CONCETTO
CONCETTO MULTIDIMENSIONALE fenomeni come CONFORMITA’, IDENTITA’ DI
GRUPPO, CONDOTTE NORMATIVE, RAPPRESENTAZIONI CONDIVISE ( R.SOCIALI
Moscovici) implicano come fenomeno sottostante la coesione.
TEORIA DELL’IDENTITA’ SOCIALE DI TAJFEL
I COMPORTAMENTI SOCIALI SI DISTRIBUISCONO SU UN CONTINUUM che ha ai
suoi estremi da un lato il COMPORTAMENTO INTERPERSONALE dall’altro il
COMPORTAMENTO INTERGRUPPI.
NEL COMPORTAMENTO INTERPERSONALE l’incontro sociale tra due o più
persone è determinato dalle relazioni personali e dalle caratteristiche
individuali
Nel COMPORTAMENTO INTERGRUPPI nell’interazione sono salienti le categorie e
gruppi di appartenenza dei soggetti .
IL COMPORTAMENTO SOCIALE SI SPOSTA SUL CONTINUUM A SECONDA DI
CIRCOSTANZE E INTERLOCUTORI. Gli spostamenti sul continuum sono denotati
da CAMBIAMENTI a livello delle CONCEZIONI DI SE’ che VARIANO
DALL’IDENTITA’ INDIVIDUALE (concezione di sé come essere unico e distinto da
tutti gli altri) all’IDENTITA’ SOCIALE ( concezione di sé come appartenente a
categorie o gruppi sociali distinti da outgroups)
TEORIA DELLA CATEGORIZZAZIONE DEL SE’ DI TURNER Nell’ordinare
cognitivamente il mondo sociale DIVIDIAMO NOI STESSI E GLI ALTRI IN
CATEGORIE , LA CATEGORIZZAZIONE PROVOCA DEPERSONALIZZAZIONE.
LA DEPERSONALIZZAZIONE ( anche della percezione di sé) COSTITUISCE IL
PROCESSO ALLA BASE DI molti fenomeni di gruppo: ETNOCENTRISMO,
STEREOTIPIZZAZIONE, CONTAGIO EMOZIONALE ED EMPATIA, COOPERAZIONE E
ALTRUISMO, INFLUENZA SOCIALE, CONDIVISIONE DI NORME E COESIONE DI
GRUPPo. Di conseguenza le persone si aspettano di essere d’accordo con
valori, idee, credenze che caratterizzano l’identità di gruppo, x qs è sempre
attivo il CONFRONTO INTERNO X RAGGIUNGERE L’ACCORDO
Si distinguono 2 TIPI DI ATTRAZIONE : PERSONALE (sul polo INTERPERSONALE)
E SOCIALE sul POLO INTERGRUPPI. L’ATTRAZIONE SOCIALE tra individui in
quanto appartenenti ad un gruppo è un legame depersonalizzato. E’ UN
FENOMENO DI GRUPPO. E’legata a molti fattori: relazioni infragruppo, xcezione
della prototipicità dei vari membri, relazioni intergruppi (in un contesto di
conflitto intergruppo possono essere accentuate le somiglianze infragruppo)

MODELLO DI COESIONE DI GRUPPO che HOGG definisce SELF CATEGORIZATION


MODEL OF GROUP COHESIVENESS basato sulle teorie di identità sociale e auto
categorizzazione
STUDI SUL LEGAME TRA PRESTAZIONE E COESIONE nelle squadre sportive pag
220

LA CONFORMITA’
Il fenomeno della conformità o INFLUENZA MAGGIORITARIA .
TURNER – CONFORMITA’ SOCIALE: movimento di una o più xsone discrepanti vs
le posizioni normative di gruppo come conseguenza della pressione
implicita/esplicita da parte del gruppo.
MUCCHI FAINA – CONFORMITA’: adesione a un’opinione/comportamento
prevalente anche quando qs sono in contrasto col ns modo di pensare.
JANIS ricerca sulle decisioni di politica estera degli USA 1961 KENNEDY BAIA
DEI PORCI dimostra come IL VINCOLO TRA MEMBRI DI GRUPPI DI VERTICE
LEGATI DA UNA FORTE COESIONE possa essere l’ORIGINE DI ERRORI VALUTATIVI
che portano a DECISIONI DISASTROSE. QS VINCOLO SOCIALE PORTA AD
EVITARE DISCUSSIONI APERTE x non spezzare l’armonia e la coesione del
gruppo, IL BISOGNO DI CONSERVARE L’UNIFORMITA’ DEL GRUPPO PUO’
PORTARE AD AUTOCENSURE INDIVIDUALI x cui i vari membri evitano di porsi
interrogativi e dubbi su quanto sta succedendo. LE RISORSE COGNITIVE DEL
GRUPPO SONO CANALIZZATE nell’ELABORAZIONE DI RAZIONALIZZAZIONI A
SOSTEGNO DELLA POSIZIONE MAGGIORITARIA SOSTENUTA DAL LEADER.
JANIS analizza anche i VINCOLI AFFILIATIVI che portano a processi decisionali
scadenti nell’ambito di GRANDI ORGANIZZAZIONI. QS VINCOLI AFFILIATIVI, DI
APPARTENENZA sono legami di affiliazione del leader o vertice dirigenziale e gli
altri membri.
QS VINCOLI PORTANO ad adottare REGOLE DECISIONALI che da un lato
salvaguardano il rapporto col gruppo primario dall’altro servono a relazionarsi
con l’appartenenza al gruppo secondario: l’organizzazione x cui si lavora.
QS REGOLE AFFILIATIVE SONO:
• COPRIRSI LE SPALLE: garantirsi di non essere incolpati
se la decisione da cattivo esito
• SCELTA DELLA POSIZIONE DOMINANTE
• VOLER VINCERE AD OGNI COSTO emerge nel
confronto intergruppi
• RIUNIONI MANOVRATE manipolare un consenso x
arrivare ad una decisione già presa. Far avere info depurate, fissare
riunioni quando gli oppositori non possono partecipare.
Il fenomeno del GROUPTHINK illustra cosa può succedere quando il BISOGNO DI
CONFORMITA’ E COESIONE raggiunge livelli allarmanti.

ASCH ANALIZZAIL FENOMENO DELLA CONFORMITA’ con un ESPERIMENTO in cui


sottopose soggetti ad una facile prova di GIUDIZIO PERCETTIVO (scegliere tra
tre rette verticali qla simile ad un campione). In ogni gruppo c’era un SOLO
SOGGETTO INGENUO. I COMPLICI DOVEVANO DARE RISPOSTE SCORRETTE in qs
tutte le prove., le risposte erano a voce alta e il soggetto ingenuo era nella
penultima posizione. ALMENO IL 75% DEI SOGGETTI INGENUI DIEDERO
ALMENO 1 RISPOSTA SCORRETTA . LE RISPOSTE SBAGLIATE SONO IL FRUTTO
DELLA PRESSIONE IMPLICITA DELLA MAGGIORANZA. Inoltre NON VI E’ ALCUNA
AMBIGUITA’ PERCETTIVA (v. esperimento di Sherif) CHE INCORAGGIA UN
GIUDIZIO CONVERGENTE NEL GRUPPO. L’AMBIGUITA’ E’ INFATTI UN ELEMENTO
CHE ELICITA CONFORMITA’, SE GLI INDIVIDUI NON SONO SICURI SI AFFIDANO
AL GIUDIZIO DEL GRUPPO.

MUCCHI FAINA riassume I MOTIVI X CUI LE XSONE SI CONFORMANO


ALL’INFLUENZA DELLA MAGGIORANZA :
• COMPIACENZA: RISPOSTE PUBBLICHE CONFORMI ALLA
MAGGIORANZA X NON APPARIRE DIVERSI.
• ACCETTAZIONE: LA FONTE DI INFLUENZA E’
CONSIDERATA + ESPERTA
• CONVERGENZA: XCHE’ SAREBBE SGRADEVOLE E
STRESSANTE OPPORSI

FESTINGER: le pressioni di gruppo vs l’uniformità hanno 2 SCOPI


• PRESERVARE LA REALTA’ SOCIALE come punto di
riferimento
• Facilitare la LOCOMOZIONE SOCIALE IL
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL GRUPPO.
SECONDO FESTINGER LE PRESSIONI VS L’UNIFORMITA’ AUMENTANO quando
CRESCE LA DEVIANZA NEL GRUPPO.
LA TENDENZA A CONFORMARSI XMETTE ANCHE AL GRUPPO DI DURARE NEL
TEMPO.

FORZE CENTRIFUGHE : DEVIANZA CONFLITTO SCISMA


1) DEVIANZA
DEVIANTE qualcuno che nel GRUPPO PORTA AVANTI POSIZIONI DIVERSE DALLA
MAGGIORANZA. Può essere uno o un gruppetto, se xcepito come una minaccia
il gruppo può aumentare COMUNICAZIONI E ATTI XSUASIVI, EMARGINARE O
CACCIARE.
DALLE RICERCHE DI SCACHTER emerge che TANTO + ALTA E’ LA COESIONE DI
GRUPPO TANTO PIU’ IL DEVIANTE E’RIFIUTATO, IL RIGETTO E’ PIU’ FORTE NEI
GRUPPI RILEVANTI. Nei confronti del deviante vi sono MEMBRI NON RIFIUTANTI
che continuano nelle discussioni di gruppo a rivolgere comunicazioni al
deviante, I MEMBRI FORTEMENTE RIFIUTANTI che aumentano le comunicazioni
fino ad un picco dopo il qle i messaggi sono pressoché nulli, i membri
MODERATAMENTE RIFIUTANTI presentano lo stesso trend ma più tardi.
MOSCOVICI E DOISE affermano che la COESIONE PUO’ FUNZIONARE COME UN
INVITO AL CONFORMISMO E UNA DIFESA CONTRO MINACCE DI DEVIANZA
oppure COME UN LEGAME DI FIDUCIA una specie di CREDITO CHE IL GRUPPO
CONCEDE AI SUOI MEMBRI PERMETTENDO LORO DI ESPRIMERSI LIBERAMENTE
CONTANDO SULLA LORO LEALTA’.
UN FATTORE DI GRUPPO CHE INCIDE E’ LA FASE IN CUI SI TROVA IL GRUPPO nel
momento in cui emergono posizioni divergenti.
WORCHEL et al. NELLE PRIME FASI DI COSTITUZIONE DI GRUPPO C’E’
RESISTENZA ALLA DEVIANZA INTERNA xché il gruppo ha bisogno di COSTRUIRE
UNA SUA IDENTITA’ E UNIONE. QUANDO IL GRUPPO E’ + CONSOLIDATO E
CENTRATO SUGLI OBIETTIVI POTRANNO ESSERE CONSIDERATE LE POSIZIONI
DEVIANTI SOPRATTUTTO SE RIGUARDANO IL COMPITO. Nella fase
dell’INDIVIDUAZIONE i membri saranno MOLTO RICETTIVI xché esplorano nuove
prospettive sul gruppo e eventuali alternative in altri gruppi.
KRUGLANSKI E WEBSTER i gruppi in AVANZATO STADIO DI DISCUSSIONE sono
MOLTO INTOLLERANTI vs coloro che MANIFESTANO DISSENSO dato che ormai
stanno prendendo una decisione. LE OPINIONI DEVIANTI SONO VISTE COME UN
RALLENTAMENTO vs IL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO.
DISTINZIONE TRA GRUPPI CHIUSI E APERTI i primi si richiudono su sé stessi,
difendendo la propria identità e diversità vs altri gruppi prescrivono norme da
cui non si può deviare, i secondi sono gruppi che si basano sull’attrazione
reciproca degli individui e che propongono ideali da xseguire. MOSCOVICI E
DOISE
TOURAINE IDENTITA OFFENSIVA E DIFENSIVA:
• difensiva: richiamo difensivo all’uniformità, esalta
similitudini interne e si oppone a deviazioni interne e aperture vs l’interno
• offensiva: forza d’innovazione, capacità d’azione e
rinnovamento, fa leva su ideali comuni tollera il dissenso come
espressione di libertà e partecipazione sociale.
FATTORI INTRINSECI AL DISSENSO CHE INFLUENZANO LA REAZIONE ALLO
STESSO.
E’ IMPORTANTE SE LA POSIZIONE DEL DEVIANTE E’ PORTATA AVANTI DA LUI
SOLO O SE GODE DI SOSTEGNO SOCIALE di qcno che agisca nella stessa linea
di pensiero.
ALLEN nelle sue ricerche sul ruolo del sostegno sociale nel ridurre il
conformismo ha evidenziato che LA PRESENZA DI UN ALLEATO RIDUCE I LIVELLI
DI STRESS E ANSIA DEL DISSENZIENTE SOLITARIO, dall’altro INDUCE IL RESTO
DEL GRUPPO AD ATTEGGIAMENTI MENO SVALUTATIVI NEI CONFRONTI DELLA
DEVIANZA che se portata avanti da più xsone può essere attribuita a fattori
situazionali anziché personali.
Un tipo di ESPRESSIONE DI DISSENSO E’ la MINORANZA
MOSCOVICI - INFLUENZA MINORITARIA: potere di xsuasione e conversione di
minoranze che sono caratterizzate da un CERTO STILE DI COMPORTAMENTO
che PREVEDE:
• CONSISTENZA: essere coerenti e tenaci
sincronicamente e dia cronicamente.
• AUTONOMIA: essere INDIPENDENTI DA LEGAMI
ESTERNI E AGIRE SECONDO PRINCIPI
• INVESTIMENTO: coinvolgimento, sacrifici x sostenere
le proprie posizioni
• FLESSIBILITA stile di negoziazione flessibile
• EQUITA’ valutare posizioni diverse con imparzialità
L’influenza minoritaria secondo Moscovici ha una natura diversa da qla
maggioritaria ha un POTERE DI PENETRAZIONE MENO VISIBILE MA PIU’
PROFONDO E INTERIORIZZATO. LA MAGGIORANZA PRODUCE COMPIACENZA
un’adesione pubblica ma non accettazione personale, la minoranza può avere
un’influenza indiretta e nascosta che Moscovici indica come CONVERSIONE
effettivo cambiamento delle proprie posizioni.
NEMETH il dissenso minoritario promuove un PENSIERO DIVERGENTE
CREATIVO, STIMOLA GLI INDIVIDUI A CONSIDERARE IL PROBLEMA SECONDO
PROSPETTIVE DIVERSE. La maggioranza produce un PENSIERO CONVERGENTE
in cui diviene PRIORITARIO ADERIRE ALLA NORMA CONDIVISA.
RISPOSTE POSSIBILI DEL GRUPPO:
• RIFIUTO ESPLICITO E TOTALE il dissidente non è
attendibile, non dice la verità. ATTRIBUZIONE DI CARATTERISTICHE
NEGATIVE AL DEVIANTE XSCREDITARLO
• RIFIUTO PARZIALE ANCHE SE E’ VERO Ciò CHE
AFFERMA MEGLIO NON PARLARNE X NON SCREDITARE IL GRUPPO
• DISCONFERMA: SILENZIO, INDIFFERENZA APPARENTE,
strategia che nega la presenza del deviante sistematicamente ignorato
iniziative e interventi cadono nel vuoto.
• RIDICOLIZZAZIONE: mostrare il deviante come un
personaggio fissato, patetico.
• NATURALIZZAZIONE: MINARE LA CREDIBILITA’ DEL
DEVIANTE ATTRIBUENDO L’ORIGINE DEI LORO COMPORTAMENTI ED
OPINIONI A CARATTERISTICHE PERSONALI, NATURALI. Es biologizzazione,
psicologizzazione
LA VOCE DEVIANTE PUO’ ESSERE IN SEGUITO ASCOLTATA X VARI MOTIVI
• moltiplicarsi di fatti che confermino le sue posizioni
• appoggio di forze esterne
• appoggio di personaggi autorevoli nel gruppo

CONFLITTO
X DIVERGENZA DI OPINIONI, SCARSITA’ DI RISORSE.
LEVINE THOMPSON il conflitto può avere esiti diversi: ostilità, prestazioni
scarse, disintegrazione del gruppo ma anche più creatività, ridistribuzione delle
risorse.
Uno degli ASPETTI CHE CARATTERIZZA IL GRUPPO E’ L’INTERDIPENDENZA
KELLEY E THIBAUT: INTERDIPENDENZA rispetto a INFORMAZIONI E RISULTATI
Può PRODURRE CONFLITTI. I conflitti x interdipendenza di informazioni si
attivano con la comparsa di OPINIONI DIVERGENTI SU QUESTIONI RILEVANTI X
IL GRUPPO, possono sottendere motivazioni competitive o cooperative. I
conflitti relativi all’interdipendenza dei risultati si ATTIVANO QUANDO SI
PRODUCE UNA INCOMPATIBILITA’ TRA SCOPI E INTERESSI DEI VARI MEMBRI.
IL CONFLITTO E’ CONSIDERATO NEL GRUPPO UNA MINACCIA X IL
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI E ALLA COESIONE DEL GRUPPO. Può
comportare perdita di motivazione, decrementi del morale, centraggio su
interessi individualistici.
SPESSO SI SCEGLIE DI METTERE A TACERE IL CONFLITTO MA LA COSTANTE
REPRESSIONE DI SENTIMENTI DI ANTAGONISMO PUO’ PRODURRE COLLASSO
DEL GRUPPO, IN CUI GLI INDIVIDUI SI RITIRANO NON INVESTENDO PIU’ NEL
GRUPPO. IN ALTRI CASI L’ESPRESSIONE DEL CONFLITTO PUO’ PROVOCARE
FRATTURE NON PIU’ RICOMPONIBILI.
3 MECCANISMI USATI DAI GRUPPI X FRONTEGGIARE IL CONFLITTO:
• EVITAMENTO
• RIDUZIONE
• CREAZIONE
I CONFLITTI x DIVERGENZA DI OPINIONE possono essere CONTROLLATI att.vso
PROCESSI DI CONTROLLO DEL PENSIERO. Altrui o proprio.
PROCESSO DI NORMALIZZAZIONE MOSCOVICI consiste nell’INFLUENZA
RECIPROCA TRA MEMBRI fino a RAGGIUNGERE UNA RAGIONEVOLE POSIZIONE
MEDIA che sia accettabile x tutti.
Vari autori MOSCOVICI, DOISE il raggiungimento di un AUTENTICO CONSENSO
avvine attraverso il CONFRONTO ACCESO DELLE RECIPROCHE POSIZIONI,
attraverso discussione e anche conflitto.
JOHNSON E JOHNSON sostengono l’IMPORTANZA DELLA CONTROVERSIA COME
SITUAZIONE DI APPRENDIMENTO
IL CONFLITTO SOCIOCOGNITIVO in cui gli ATTORI HANNO PROSPETTIVE
DIVERGENTI RISPETTO LO STESSO PROBLEMA e devono GIUNGERE AD UNA
SOLUZIONE COMUNE, HA POTENZIALITA’ POSITIVE – DOISE MUGNY /PERRET
CLERMONT. IL CONFLITTO SOCIOCOGNITIVO produce SCAMBI INTELLETTUALI
che comportano nuove soluzioni x affrontare il problema. La SOLUZIONE E’ IL
RISULTATO DI NUOVE CONOSCENZE DERIVATE DALL’INTERAZIONE SOCIALE.
DEUTSCH puntualizza che esiste un conflitto distruttivo e un costruttivo il
allargamento ed escalation della conflittualità che diventa indipendente dalle
cause che l’hanno provocata, il conflitto costruttivo comporta un processo di
ricostruzione cognitiva un impegno alla ristrutturazione.
PROCESSI SCISMATICI
La DIVISIONE DI UN GRUPPO IN SOTTOGRUPPI e LA SECESSIONE FINALE DI
ALMENO UNO DEI GRUPPI. WORCEL un nuovo gruppo nasce da uno precedente
quando dopo un periodo di malcontento alcuni partecipanti ritengono che il
gruppo abbia esaurito la sua carica propositiva e non ci siano più prospettive
per il futuro. Poi un EVENTO SCATENANTE PROVOCA IL DISTACCO DI UN
GRUPPO DA QLO ORIGINARIO
SANI E REICHER IL PROCESSO SCISMATICO NASCE QUANDO SI VERIFICANO
DIFFERENZE CRUCIALI NELLE POSIZIONI DI DUE SOTTOGRUPPI o un
sottogruppo ritiene che la posizione adottata dall’altro sia un cambiamento
radicale dell’IDENTITA’ DEL GRUPPO
SANI condizioni xché avvenga lo scisma:
• PERCEZIONE DI UNA MINACCIA ALL’IDENTITA’ DEL
GRUPPO
• PERCEZIONE DI UNA MANCANZA DI ENTITATIVITA’ DEL
GRUPPO cioè di compattezza e coerenza interna: gli individui si uniscono
ai gruppi x agire collettivamente e x avere certezza e coerenza. Essi
hanno quindi bisogno di percepire il gruppo come entitativo.
• VENGONO ACCENTUATE LE DIFFERENZE TRA
SOTTOGRUPPI E SOMIGLIANZE TRA MEMBRI DELLO STESSO
SOTTOGRUPPO
• Quando i membri di un sottogruppo percepiscono la
posizione degli altri COME CONTRASTANTE CON L’IDENTITA’ DEL GRUPPO
iniziano a percepirli come MEMBRI ILLEGITTIMI.
• Perché avvenga uno SCISMA è necessario che le
percezioni dei due siano simmetriche , ciascuno vede l’altro come
sovversivo se no può esserci compromesso.
• Relazioni di STATUS tra i due poli

Potrebbero piacerti anche