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Alla fine delle Seconda guerra mondiale il ruolo dei paesi europei risultava fortemente ridimensionato se
paragonato ad USA ed Unione Sovietica; ciò portò alla volontà di introdurre iniziative con lo scopo di
effettuare una vera e propria integrazione politica degli Stati.
Il principale ostacolo da superare era il contrasto tra i Paesi dell'Europa Continentale, che proponevano
l'istituzione di uno o più organismi con poteri sovranazionali e il Regno Unito, che al massimo, era disposto
a partecipare alla creazione di organismi intergovernativi di coordinamento che non ponessero alcun limite
alla sovranità nazionale.
Nel 1948, nel frattempo, venne fondato l'OECE (Organizzazione economica della cooperazione europea) a
cui aderirono 17 stati dell'Europa occidentale e nessuno dell'Europa orientale (sotto l'influenza dell' US) che
propose la realizzazione di un mercato europeo per i prodotti agricoli considerati essenziali.
Il 18 aprile 1951 venne firmato a Parigi il Trattato istitutivo della Comunità Europea del Carbone e
dell'Acciaio (CECA) dai parlamenti di 6 paesi (Belgio,Italia,Germania,Olanda,Lussemburgo e Francia): il quale
permise di mettere in comune la produzione e il consumo del carbone e dell'acciaio.
A tale trattato può essere ricondotta la data di nascita dell'attuale Comunità Europea perché per la prima
volta appare il principio della sovranazionalità, motivo per cui il Regno Unito si rifiutò di aderire a questa
iniziativa.
Nel 1951 vennero presentati dei progetti denominati Green Pool, a presentarli furono Francia, Olanda e
Regno unito.
I progetti francesi e olandesi differivano da quelli del Regno Unito in quanto i primi richiedevano la nascita
di una Comunità agricola europea per iniziare a porre le basi di un’organizzazione agricola europea, mentre
il progetto del Regno Unito escludeva la possibilità di istituire quell’alta Autorità a carattere
sovrannazionale ,ritenuta essenziale, per i progetti di Francia e Olanda. A causa di queste divergenze, tali
progetti non trovarono attuazione.
L'idea di attuare una politica agricola sovranazionale fu ripresa nel 1995 con la Conferenza di Messina
promossa dal Presidente della CECA, Jean Monnet, Il Regno Unito partecipò alla Conferenza in veste di
osservatore.
dato che i sei membri della Ceca volevano impostare una politica agricola comunitaria in modo differente
da come si basasse nel Regno Unito.
Nel Regno Unito, invece era in vigore il cosiddetto sistema del "DEFICIENCY PAYMENTS" che prevedeva:
Tra i principali protagonisti della Conferenza di Messina vi era anche il belga Spaak il quale fu incaricato di
dirigere un Comitato inter-governativo, i cui lavori si conclusero con l'elaborazione di un documento, il
rapporto Spaak, nel quale erano contenuti i progetti per l'istituzione di 2 nuove comunità: la Comunità
Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM). Nel 1957 venne firmato
il Trattato di Roma che permise la nascita di queste comunità che entrarono ufficialmente in vigore il 1°
Gennaio 1958.
Nell' articolo 2 del trattato vengono delineati gli obiettivi che prevedono:
Al fine di raggiungere tali obiettivi, erano indicate le azioni nell'articolo 3,che sono.
1)Istituire un mercato comune come strumento per promuovere il processo di integrazione politica ed
economica fra gli Stati membri. Per fare ciò fu necessario un periodo transitorio di 12 anni, diviso in tappe
di 4 anni, durante il quale fu realizzata una graduale abolizione dei dazi doganali tra i paesi membri.
Inoltre, venne istituita una tariffa esterna comune, ovvero una barriera doganale unica nei confronti dei
paesi terzi.
L’obiettivo della Comunità Economica Europea fu anche quello di istituire una politica comune nel settore
dell'agricoltura, il trattato dedica di fronte questo argomento dieci articoli in cui sono definite:
le condizioni di inserimento del settore agricolo nell'ambito del mercato comune (art.38)
gli obiettivi (art.39/oggi 33)
gli strumenti della PAC (art.40/oggi 43)
le misura da attuare durante il periodo transitorio (art. 44-46)
3)Stabilizzare i mercati
L’articolo 43 del trattato (oggi divenuto 37) stabiliva la necessità di convocare gli stati membri per
confrontare le diverse politiche nazionali ed individuare risorse atte a realizzare una politica comune.
la Francia aveva un’agricoltura progredita(circa il 37% del valore della produzione agricola della
CEE), fortemente meccanizzata, ottimi allevamenti e costi di produzione bassi;
-in Germania la produzione agricola non era sufficiente a coprire il fabbisogno interno(circa il 25%
del valore della produzione agricola della CEE);
-i Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo avevano un’industria molto progredita(circa il 14% valore della
produzione agricola della CEE); -
l’Italia aveva una posizione intermedia tra quella francese e quella tedesca(circa il 24% del valore
della produzione agricola della CEE).
Vennero istituite le OCM che forniscono regole sul funzionamento del mercato e attraverso queste si cercò
di regolare sia il mercato interno sia quello esterno.
Per quanto riguarda il mercato interno all’inizio di ogni campagna di commercializzazione viene indicato da
parte delle OCM per ciascun prodotto un prezzo obiettivo detto indicativo(cereali, latte, zucchero),
orientativo(vino, carne), di base(ortofrutticoli) che dovrebbe corrispondere al soddisfacimento delle
esigenze del produttore, del consumatore e dell’equilibrio del mercato; per i casi in cui il prezzo reale fosse
inferiore a quello desiderato è prevista l’instaurazione di un prezzo di intervento
Il prezzo d’intervento non è altro che il prezzo al quale la Comunità s’impegna a ritirare le eccedenze dei
produttori agricoli ad un prezzo certo e prestabilito per tutelare gli agricoltori stessi dalle variazioni di
mercato ed evitare di vendere i loro prodotti ad un prezzo più inferiore del dovuto. Il costo di ritiro è
sostenuto dal FEOGA, che agisce anche in Italia mediante AIMA che non è altro che l'Azienda di Stato per
gli interventi nel mercato agricolo, oggi conosciuta come Agea.
Per quanto riguarda invece l’equilibrio con il mercato esterno si cercò di dare appunto un maggior
equilibrio attraverso la restituzione alle esportazioni e i prelievi alle importazioni(ovvero, sono tasse sui
prodotti importati),infatti venne istituito il prezzo di soglia che rappresenta quel limite al di sotto del quale
nessun prodotto può entrare nella Comunità; per ottenere questo risultato l’importatore europeo deve
pagare alla Comunità un prelievo(dazio sulle merci importate)
La PAC è un classico esempio di ‘’modello di sostegno accoppiato’’(alla quantità prodotta), ciò significa che
la quantità di intervento ai produttori era direttamente proporzionale a quanto producevi. Ad esempio:più
pomodori producevi e più soldi ti davano se il prezzo andava giù.
La politica agricola comunitaria (PAC)entra in vigore ufficialmente nel 1962 e venne definita protezionista,
poiché basata su dei principi:
UNICITA' DEL MERCATO AGRICOLO, che prevedeva l’eliminazione di ogni ostacolo al commercio
intracomunitario e la convergenza dei mercati nazionali verso un prezzo unico comunitario.
PREFERENZA COMUNITARIA: venne imposto agli Stati membri di acquistare i prodotti agricoli
all'interno dell'UE, nonostante i prezzi in Europa fossero generalmente più elevati di quelli esterni.
SOLIDARIETA' FINANZIARIA: sanciva che la copertura delle spese della PAC fosse finanziata dai
Paesi membri
Il 4 Gennaio 1962 venne istituito il FEOGA (Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia), la cui
costituzione o nascita era espressamente prevista dall'articolo 40 del Trattato di Roma, questo fondo è
composto da due sezioni.
la sezione GARANZIA con cui si finanzia la maggior parte delle spese agricole mediante le OCM
intervenendo sui prezzi e sui mercati.
la sezione ORIENTAMENTO, con cui si contribuisce finanziariamente alla ristrutturazione delle
aziende agricole e allo sviluppo delle zone rurali
Negli anni ‛60, la situazione degli agricoltori europei e italiani cominciava a migliorare, anche grazie al
sostegno della Pac. L’autosufficienza alimentare veniva raggiunta in pochi anni, i mercati agricoli
diventavano piuttosto stabili, i redditi, pur non avendo eguagliato quelli degli altri settori, godevano di una
difesa significativa e la qualità della vita nelle zone rurali migliorava decisamente.
In questo quadro, i Governi degli Stati membri concentrarono gli sforzi sulla necessità di difendere e
risanare le loro economie, dedicando sempre meno attenzione allo sviluppo dell'Europa comunitaria. Negli
anni '70, nel frattempo, aderirono alla CEE: Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca.
La pac in questo periodo fu vittima del suo successo in quanto questa politica ebbe alcune conseguenze
negative:
il sostegno dei prezzi andava a vantaggio delle zone più fertili e delle aziende più grandi e, in
termini di equità, si era indirizzata a chi ne aveva meno bisogno.
l’atteggiamento protezionista e l’isolamento del mercato europeo dalla concorrenza mondiale
frenano l’ammodernamento delle aziende agricole, le persone iniziano a spostarsi nelle città che
sono industrializzate; quindi, il numero di persone che lavora in agricoltura diminuisce.
Si verifica un surplus produttivo, si producevano quantità superiori rispetto al nostro fabbisogno
ed è nata la necessità di esportare, ma c’era un problema ovvero che l’Europa produceva a prezzi
alti, mentre il mercato mondiale a prezzo più bassi quindi l’autorità pubblica doveva coprire la
differenza, quindi bisognava sovvenzionare le esportazioni. Dato che le eccedenze costavano per
stoccarle, per portarle sul mercato mondiale è stato necessario porre un freno, datò che tutto ciò
iniziava a pesare sulle casse comunitarie.
Inizia a diffondersi una sensibilità ambientale, nella produzione si faceva un largo uso di prodotti
chimici, fitofarmaci ed era diventato un problema dato che aveva un impatto ecologico elevato.
Ovviamente con la prima Pac questo non era un problema dato che un europeo che aveva
conosciuto guerra e fame importava avere un piatto ogni giorno anziché preoccuparsi della
chimica nell’agricoltura, ovviamente a fine anni 70/inizio 80 la guerra era un lontano ricordo e
quindi ci si preoccupa del fatto che un’agricoltura chimica ha un impatto ecologico elevato.
Nel 1985 la Commissione Europea presentò un importante documento di revisione della Pac noto come
THE GREEN PAPER (Libro Verde),questi documenti vengono pubblicati per stimolare la discussione su un
particolare tema.
In questo periodo sempre la Gran Bretagna propose uno smantellamento della PAC dato che comportava
più costi che benefici. Ma la PAC era l'unica politica veramente "comune" ed un suo smantellamento
avrebbe aperto una crisi politica tale da mettere in discussione l'esistenza della stessa comunità.
L’obiettivo della Comunità era ridurre le spese ma mantenere gli stessi strumenti di sostegno e per farlo
vennero introdotte nel 1984 dopo il Congresso di Stoccarda le prime restrizioni alla produzione, a
cominciare dalle quote latte. Nel 1988, grazie al piano Delors il cui obiettivo era quello di ridurre le spese
dato che la PAC rappresentava il 70% delle spese totali della Comunità fu introdotto il principio della
corresponsabilità dei produttori (allo scopo di far partecipare gli agricoltori alle spese comunitarie per lo
smaltimento delle eccedenze); si arrivò così ai limiti di garanzia (oltre i quali non sarebbe stato garantito il
prezzo d’intervento), alle quote per la maggior parte dei settori (latte, zucchero, vigneti, pomodoro,
tabacco) e agli stabilizzatori finanziari, i quali, ogni qual volta la produzione comunitaria avesse superato le
quantità garantite, avrebbero ridotto i prezzi nelle annate successive.
Il costo della Pac, nonostante le misure introdotte, era però ancora elevato ed era destinato a divenire
insostenibile in prospettiva del mercato unico, che sarebbe decollato nel 1993 in seguito all’approvazione
dell’Atto unico europeo(1986)
Un altro evento spinse ad un cambiamento della politica agricolo ovvero, la caduta del muro di Berlino
(1989) poiché si presupponeva che si potesse introdurre la pac anche nei paesi del nord est.
Sul versante internazionale invece il GATT terminò con l’Uruguay Round che ebbe inizio nel 1986/1994. La
Comunità economica europea fu accusata durante questo negoziato di essere troppo protezionista e ciò
era dannoso per gli scambi, a porre queste accuse furono soprattutto gli Stati Uniti.
Iniziarono le discussioni sulla liberalizzazione degli scambi agricoli e la diminuzione della spesa pubblica sul
sostegno all’agricoltura; in particolare, il sistema di sostegno “accoppiato” divenne causa di attrito tra CEE e
Stati Uniti.
A risolvere questi attriti e permettere la nascita della WORD TRADE ORGANIZATION(WTO)nel 1995 fu
proprio la riforma Mac Sharry la Commissione presentò un documento non ufficiale nel 1991 intitolato
“Evoluzione e futuro della PAC”, meglio noto come “Piano Mac Sharry”, dal nome del commissario
all'agricoltura allora in carica, appunto l'irlandese Ray Mac Sharry.
La riforma Mac Sharry, inoltre, confermò i limiti di garanzia introdotti nel 1984,inoltre, fu modificato il
funzionamento delle Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) per circa il 75% dei prodotti, ci fu una
significativa riduzione dei prezzi garantiti, avvicinandoli a quelli del mercato mondiale, nel tentativo di
rendere più competitiva la produzione agricola comunitaria. Ad esempio, i prezzi dei cereali furono ridotti
del 29% e quelli delle carni bovine del 15%.
Il sistema prevedeva che quanto era stato tolto per via della riduzione dei prezzi garantiti doveva essere
compensato da un meccanismo di aiuti diretti al reddito (pagamenti compensativi) non subordinati alla
produzione, ma proporzionali alla superficie coltivabile e associati all'obbligo di una percentuale di terreno
lasciato a riposo (set aside)
Ciò venne fatto per spezzare quel circolo vizioso tra sostegno dei prezzi ed aumento della produzione che è
stato la causa primaria della formazione e del continuo aumento delle eccedenze.
Si avvia,inoltre,un circolo virtuoso: le rese contenute alimentano uno sviluppo sostenibile e multifunzionale
e,dunque,contribuiscono a bassi prezzi. Prima della riforma,le rese elevate contribuivano alle esternalità
negative e,quindi,a prezzi sostenuti.
Inoltre, il 1992 è conosciuto non solo per la riforma Mac Sharry ma anche per il Trattato di Maastricht
conosciuto anche come Trattato sull’Unione Europea.
La Comunità Economica Europea (CEE) venne sostituita dall’Unione Europea e si trattava di un avvenimento di
straordinaria importanza storica e politica, perché dei Paesi che da secoli avevano combattuto tra loro
sanguinose guerre fratricide, decisero di unirsi dando vita ad un vero e proprio ente sovrano dotato di
competenze economiche,wto giuridiche e in materia di politica estera.
AGENDA 2000
Il 15 Luglio 1997 la Commissione europea presenta un documento chiamato: “AGENDA 2000” questo
documento delineava gli obiettivi che avrebbe dovuto perseguire la politica agraria comune nel nuovo
millennio.
Quindi ci troviamo in un periodo in cui si ammette che la Pac necessità di un rinnovamento, dato che ci
troviamo in un’epoca in cui le esigenze sono diverse e la politica in vigore non era all’altezza dei tempi.
Per agricoltura multifunzionale s’intende quell’agricoltura che oltre ad assolvere la propria funzione
primaria,ovvero,la produzione di beni alimentari in grado di fornire anche servizi secondari come ad
esempio: l’agriturismo, la vendita diretta, oppure colui che eleva il potenziale turistico di una determinata
area.
Agenda 2000 portò una forte innovazione negli obiettivi della Pac, molto meno negli strumenti. Infatti, per
quanto riguarda quest’ultimo, Agenda 2000 continuò stancamente a percorrere la strada già intrapresa con
la riforma Mac Sharry. Nello specifico:
si ebbe un’ulteriore riduzione dei prezzi, compensata con un incremento dei pagamenti diretti.
ci fu un maggior sostegno ad alcuni comparti come quello zootecnico
furono rinviati alcuni interventi, come la riforma del settore lattiero-caseario.
Inoltre, con il cambio di impostazione politica, la qualità ha preso il posto della quantità cosicché la
sicurezza degli approvvigionamenti, richiesta dai Trattati, è divenuta l’obbligo di offrire al consumatore un
prodotto valido sia dal punto di vista nutrizionale che da quello igienico-sanitario.
Inoltre, un’altra novità di Agenda 2000 fu il sostegno alla politica di sviluppo rurale, la vera novità di Agenda
2000 è stata l’istituzionalizzazione della politica di sviluppo rurale, per cui la rubrica Agricoltura del bilancio
comunitario è stata suddivisa in primo pilastro (mercati) e secondo pilastro (sviluppo rurale).c
si cercò di evitare il fenomeno dell’abbandono delle terre e del degrado delle foreste.
Si diede maggior rilievo alle aree marginali, quindi si cercò di modernizzare quelle aziende agricole
situate nelle zone più arretrate.
Ci fu una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e paesaggistica.
Veniva dato un sostegno finanziario(ai produttori) per l’insediamento di giovani agricoltori
Dal punto di economico, l’Italia è diventata il Paese leader nell’Ue per l’agricoltura biologica e per
l’agriturismo.
LA RIFORMA FISCSHLER
Successivamente ci fu la revisione di medio termine di Agenda 2000 che non era altro che un
appuntamento tecnico – politico, previsto a metà percorso tra il 2000 e il 2006 , per fare il punto sulle
riforme adottate nel 1999.
La riforma Fischler seppure molto contestata venne approvata il 26 Giugno 2003,l’obiettivo principale era
l’esigenza di rafforzare la competitività dell’agricoltura, in modo da renderla capace di produrre con regole
meno protettive e a prezzi più vicini a quelli del mercato mondiale.
Con questo sistema il sostegno viene spostato dai prodotti ai produttori, la principale conseguenza è la
riduzione della produzione perché non è più necessario produrre per ottenere l’aiuto.
Agli inizi della riforma, gli agricoltori hanno visto con scetticismo il disaccoppiamento, ma ben presto è
stato compreso e apprezzato; i pagamenti disaccoppiati hanno consentito di stabilizzare il sostegno al
reddito e, contemporaneamente, hanno accresciuto l’orientamento al mercato e la competitività
dell’agricoltura
Venne introdotta la modulazione degli aiuti diretti ,ovvero, venne approvata la riduzione dei pagamenti
destinati alle grandi aziende che percepiscono più di 5.000€ all’anno di contributo al fine di incrementare i
fondi da destinare al finanziamento ed al potenziamento della politica di sviluppo rurale.
Le misure adottate con la riforma Fischler, inoltre, prevedevano nuovi e più consistenti finanziamenti da
destinare agli interventi per lo sviluppo rurale.
Nel 2004 prende il via il confronto sulla strategia da adottare nel settennio 2007-2013,intanto la riforma
Fischler era entrata in vigore e quelle misure riguardavano le produzioni di seminativi, carni bovine, ovine.
Resta però da completare la lista con riferimento alle altre produzioni; quindi, la Commissione nel 2004
presenta un documento in cui prende atto del passaggio dai pagamenti accoppiati ai pagamenti unici per
azienda e propone di impegnarsi a estendere questo sistema a tutte le produzioni.
Questo obiettivo viene raggiunto nel 2007 poiché viene creata l’organizzazione comune di mercato
orizzontale detta anche OCM unica che rappresentava un’operazione di semplificazione portato avanti dalla
commissione poiché si andavano ad eliminare le ventuno OCM e veniva creato un unico regolamento per
tutti gli interventi di mercato.
Dopo la riforma Fischler ,il compito della commissaria Fischer era quello di estendere il sistema dei
pagamenti diretti disaccoppiati a tutte le produzioni.
Questo obiettivo venne raggiunto dato nel 2007 vennero istituite poiché viene creata l’organizzazione
comune di mercato orizzontale detta anche OCM unica che rappresentava un’operazione di semplificazione
portato avanti dalla commissione poiché si andavano ad eliminare le ventuno OCM e veniva creato un
unico regolamento per tutti gli interventi di mercato.
Con la riforma Fischler, la negoziazione relativa al primo pilastro aveva trovato una
soluzione che sarebbe rimasta in vigore per tutta la nuova programmazione poliennale
2007-2013. Il compito della Commissaria Fischer Böel era quindi semplicemente quello
di completarla con l’OCM unica e con l’estensione del sistema dei pagamenti diretti
disaccoppiati a tutte le produzioni. Non altrettanto si poteva dire della politica di sviluppo
rurale.
Nel Luglio del 2003 ci fu il rapporto Sapir in cui si affermava che continuare
NEI GIORNI 12-14 NOVEMBRE 2003 A SALISBURGO SI SVOLGE LA SECONDA
CONFERENZA EUROPEA DELLO SVILUPPO RURALE, IL REGOLAMENTO
RIGUARDANTE LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE DA ADOTTARE VIENE EMESSO
NEL 2005 E LE MISURE SI SAREBBERO ATTUATE NEL SETTENNIO 2007-2013.
ASSE 1:
MIGLIORARE LA COMPETITIVITÀ DEI SETTORI AGRICOLO E FORESTALE,
ATTRAVERSO INCENTIVI VOLTI:
ASSE 2:
MIGLIORARE L’AMBIENTE E IL PAESAGGIO RURALE, ATTRAVERSO UN UTILIZZO
SOSTENIBILE DEI TERRENI AGRICOLI E DELLE SUPERFICI FORESTALI. I
FINANZIAMENTI DI QUESTO ASSE SONO RIVOLTI PRINCIPALMENTE A TRE
AMBITI: BIODIVERSITÀ, ACQUA; CAMBIAMENTO CLIMATICO.
ASSE 3:
MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA E PROMUOVERE LA DIVERSIFICAZIONE
DELL’ECONOMIA RURALE.
ASSE 4:
ATTUAZIONE DELL’APPROCCIO LEADER.
L'APPROCCIO PREVEDE CHE LO SVILUPPO DEI TERRITORI E LE COMUNITÀ SIA
FAVORITO TRAMITE STRATEGIE DI SVILUPPO LOCALE(BOTTOM UP DAL BASSO)
ELABORATE E ATTUATE DA GAL (GRUPPI DI AZIONE LOCALE), CIOÈ
PARTENARIATI COMPOSTI DA RAPPRESENTANTI DEGLI INTERESSI SOCIO-
ECONOMICI LOCALI SIA PUBBLICI CHE PRIVATI.[2]
I GAL HANNO IL COMPITO DI ELABORARE E ATTUARE UNA STRATEGIA DI
SVILUPPO LOCALE SULLA BASE DELLE ESIGENZE DI SVILUPPO E DELLE
POTENZIALITÀ DEL SINGOLO TERRITORIO.
PER QUEST’ASSE SONO PREVISTE 3 MISURE.
LA MAGGIOR PARTE DEI PROGRAMMI DI SVILUPPO RURALE RIGUARDANO I PRIMI
DUE ASSI, E QUESTA CONFERMA IL MINORE INTERESSE DELLE REGIONI PER LE
MISURE TERRITORIALI E LA MAGGIOR TENDENZA A CONCENTRARSI PER LE
MISURE SETTORIALI.