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Questa settimana la Commissione europea ha presentato, davanti al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria, il proprio piano d’azione per l’Unione dei mercati di capitali, che era stato reso pubblico la scorsa settimana. Ne hanno parlato molti giornali “di settore”: il tema è molto tecnico e si presta a fatica a una dibattito molto ampio. Che, tuttavia, dobbiamo cercare di stimolare il più possibile, perché questa sigla, CMU, identifica la strategia con la quale l’Unione europea conta di trovare gli investimenti necessari per l’economia reale e, dunque, per sostenere e potenziare la ripresa. E’ importante, quindi, che tutti sappiano di cosa si tratta.
Che cos’è la “Capital Market Union”?
L’Unione dei Mercati dei Capitali comprende una serie di iniziative che vogliono
sviluppare il prestito non bancario
 (fondi assicurativi, fondi pensione, fondi speculativi...) e il finanziamento del mercato dei capitali in Europa per aiutare
lo sviluppo di infrastrutture e piccole e medie imprese
.
Perché è utile la sua creazione?
Gli
obiettivi
 principali sono due:
il primo
 è quello di
 ridurre il ruolo delle banche
 nell’erogazione di liquidità. In Europa, infatti, storicamente gli istituti bancari tradizionali hanno un ruolo preponderante nella concessione di credito e prestiti, creando di fatto uno squilibrio del sistema. Anche per questa ragione le reazioni di Stati Uniti ed Europa dopo la tremenda crisi del 2008 sono state tanto diverse: se i primi hanno potuto contare su un sistema finanziario di ampie dimensioni e fluidità, la seconda ha scontato un’eccessiva dipendenza dal sistema bancario (epicentro della crisi) che ha reso molto più difficile e lenta l’uscita dal momento di difficoltà e la creazione di una ripresa economica. Diversificare le fonti di credito aiuterà, oltre a immettere più liquidità nel sistema, anche a evitare che una situazione simile si presenti ancora.
Il secondo
 obiettivo è il
contributo all’integrazione europea
: la piena attuazione della CMU comporta l’eliminazione delle barriere nazionali e l’armonizzazione delle regole relative alla libera circolazione dei capitali. Durante questi lunghi anni di crisi abbiamo potuto toccare con mano come gli investitori e le banche stesse tendano a chiudersi all’interno dei confini nazionali, riducendo sensibilmente le possibilità di accesso al credito per cittadini e imprese. Con un Mercato Unico dei Capitali queste possibilità vengono, invece, ampliate, e in maniera stabile.In questo video, fatto sempre dalla Commissione europea, Elena, giovane imprenditrice italiana, racconta la storia della sua startup e della necessità di finanziamenti per crearla e farla crescere.
L’Unione dei Mercati dei Capitali
 
Il piano d’azione della Commissione Europea
Il 30 settembre la Commissione ha presentato il piano d’azione per la CMU, dopo una partecipata consultazione su questo tema chiusasi pochi mesi fa. Questi sono i principi fondamentali:
 
ampliare le opportunità per gli investitori
: l’Unione dei mercati dei capitali dovrebbe mobilitare capitali in Europa e convogliarli verso le imprese, tra cui le PMI, e verso i progetti infrastrutturali, che ne hanno bisogno per espandersi e creare posti di lavoro. Dovrebbe offrire alle famiglie migliori soluzioni per realizzare i loro obiettivi pensionistici;
 
collegare i finanziamenti all’economia reale
: l’Unione dei mercati dei capitali è un classico progetto del mercato unico a beneficio di tutti i 28 Stati membri. Gli Stati membri hanno molto da guadagnare da un migliore convogliamento dei capitali e degli investimenti verso i loro progetti;
promuovere un sistema finanziario più forte e resiliente
: ampliare la gamma di fonti di finanziamento e accrescere gli investimenti a lungo termine, per far sì che i cittadini e le imprese dell’UE non siano più così vulnerabili agli shock finanziari come lo sono stati durante la crisi;
 
approfondire l’integrazione finanziaria e aumentare la concorrenza
: l’Unione dei mercati dei capitali dovrebbe consentire una migliore ripartizione transfrontaliera dei rischi e mercati più liquidi, che approfondiscano l’integrazione finanziaria, riducano i costi e aumentino la competitività europea.
I rischi
Come, tra gli altri, il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha sottolineato, l’integrazione dei mercati dei capitali comporta, in sé, anche un
maggior rischio di contagio
. Rischio di cui l’Unione europea dovrà tenere conto e immaginare meccanismi di tutela, come la creazione di un’autorità di supervisione con poteri adeguati.
Su questo e su altri nodi fondamentali
relativi alla creazione e all’implementazione della CMU
si è pronunciato il Parlamento europeo
 con una risoluzione nel luglio di quest’anno.
 Alessia Mosca
Commissione ECON - Problemi economici e monetari - Parlamento Europeo
Bruxelles, 08 ottobre 2015
www.alessiamosca.it - email@alessiamosca.it

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