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DOCUMENTO 6 – SISTEMA EUROPEO DI VIGILANZA FINANZIARIA (SEVIF)

Il Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF) è stato istituito dall'Unione europea nel 2010 per
sopperire alle lacune in materia di vigilanza finanziaria emerse dalla crisi degli anni 2007 e 2008.  Esso è
strutturato come sistema decentrato plurilivello di autorità microprudenziali e macroprudenziali con lo
scopo di assicurare una vigilanza coerente e uniforme all'interno dell'UE.

1) Vigilanza microprudenziale
Con vigilanza microprudenziale si intende la vigilanza dei singoli istituti. Essa è perseguita attraverso le
Autorità europee di vigilanza (AEV, organi e strumenti di coordinamento. Le AEV sono 3 e sono:
a) L’Autorità bancaria europea (ABE): il suo ambito di intervento comprende enti creditizi, imprese di
investimento e istituti di pagamento. Promuove un'azione di vigilanza e regolamentazione efficace a
promuovere la stabilità del sistema finanziario, impedendo l'arbitraggio regolamentare 1e la tutela dei
consumatori.
b) Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA): il suo assetto è
analogo a quello dell'ABE, ma le sue competenze riguardano le imprese di assicurazione.
c) Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (AESFEM): il suo ambito d'intervento è
costituito dai mercati dei valori mobiliari e dagli enti che vi partecipano. Inoltre, è responsabile della
vigilanza delle agenzie di rating creditizio.

Tale obiettivo è inoltre perseguito attraverso:


 Il Comitato congiunto delle autorità europee di vigilanza, responsabile del coordinamento
generale garantendo l’uniformità della vigilanza intersettoriale
 Autorità di vigilanza nazionali competenti: ogni Stato membro designa le proprie autorità
competenti (che fanno parte del SEVIF)

2) Vigilanza macroprudenziale
La vigilanza macroprudenziale viene effettuata dal Comitato europeo per il rischio sistemico al fine di
prevenire e attenuare il rischio sistemico per la stabilità finanziaria nell'Unione europea.
Si preoccupa della raccolta e l'analisi di informazioni relativamente ai rischi con l'invio di un'analisi
valutativa al Consiglio quando constata il rischio di una situazione di emergenza.

3) Ulteriore sviluppo del quadro di vigilanza


La crisi finanziaria ha dimostrato che il semplice coordinamento della vigilanza finanziaria non basta,
proprio per questo nel 2012 è stato proposto:
 il Meccanismo di vigilanza unico (SSM), che ha lo scopo di prevenire l'arbitraggio regolamentare e
la frammentazione del mercato dei servizi finanziari nell'Unione. Possono parteciparvi anche Stati
membri, su richiesta, non appartenenti all’Eurozona.
 il Meccanismo di risoluzione unico (SRM), che fornisce mezzi e strumenti per il risanamento e la
risoluzione degli enti creditizi e di talune imprese di investimento dell'area dell'euro e degli altri
Stati membri partecipanti. Funge così da «paracadute finanziario».
Nel 2014 invece è nato il Sistema di garanzia dei depositi (DGS), con il quale si tutelano i depositi fino a
€100.000 (anche se in determinati casi il livello di protezione può essere temporaneamente innalzato).
Ci si sta quindi muovendo nell’elaborare un Corpus unico di norme valido nell’UE.

1
E’ il processo mediante il quale gli intermediari finanziari tentano di beneficiare di regolamenti finanziari incoerenti.
Tali incoerenze potrebbero essere causate dal contrasto delle leggi in più paesi.
4) Il ruolo del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo ha avuto una parte importante nella creazione della normativa istitutiva del SEVIF.
Riveste un ruolo fondamentale anche per gli atti delegati (norme tecniche di regolamentazione) e gli atti di
esecuzione (norme tecniche di attuazione) adottati dalla Commissione.
Gode di ampi diritti d'informazione, dal momento che riceve per esempio il programma di lavoro annuale, il
programma di lavoro pluriennale e una relazione annuale sulle AEV. I presidenti delle AEV e gli
amministratori esecutivi devono essere confermati dal Parlamento europeo.

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