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GIOVANNI PASCOLI:

ha attrazione fisica per sua sorella Ida


Ida si sposa e Giovanni si rifiuta di partecipare al matrimonio.
il nido familiare è: rimangono Maria e Giovanni e quando lui muore lei fa lasciare
due buchi nella bara perché cosi può toccarlo.
Giovanni si rinchiude in sé stesso e utilizza la siepe per non avere contatti con
nessuno.
si compra una villa in Toscana a Lucca (Castelvecchio), entra a contatto con
ambiente contadino.
insegna a Bologna, Messina e Pisa (lingue classiche).
1905 riceve cattedra di Carducci all’università di Bologna fino al 1912.
La sorella muore nel 1953 e ci rimane male alla morte del fratello.
è un poeta.
 Opere principali:
1891: “myricae”: ispirato alle bucoliche di Virgilio. Le myricae sono piante
insignificanti che rappresentano l’emblema della realtà umile (attaccata alla
terra). Significa l’attaccamento pascoliano verso le cose terrene e minute
dell’esistenza.
 1897: “poemetti”: sulla campagna, abitanti e riti.
 1903: “canti di Castelvecchio”: vita agreste nella tenuta toscana. I protagonisti
sono i contadini toscani.
 1904: “poemi conviviali”
POETICA:
chi deve essere il poeta? Un fanciullino.
approfondisce le sue tesi in un articolo chiamato “il fanciullino”. Recupera una
vecchia intuizione di leopardi (la poesia è come l’infanzia ovvero il poeta deve avere
gli occhi limpidi di un bambino, ciò del passato dell’uomo antico perché sapeva
vivere in maniera genuina). Il fanciullino può illudersi, e può creare intorno a sé dei
nidi (creazione mitopoietica) = in grado di sognare.
pascoli ripudia il realismo (cifra dominante del naturalismo).
abilità dei bambini:
1) Sa dare i nomi alle cose: il bambino conosce tanti oggetti ma non sa cosa
sono, quindi quando non conosce si inventa i nomi. Ciò rientra nelle poesie di
Pascoli (ci sono tante onomatopeie).
2) Sa scoprire le cose: il bambino si approccia in una determinata maniera agli
oggetti. Il bambino riesce a capire le cose intrise negli oggetti, senza inventarsi
nulla. Ed è come se la vedesse per la prima volta, ciò crea stupore e
meraviglia.
“dentro di noi continua a vivere un bambino”.
“il fanciullino popola le ombre di fantasmi, e il cielo pieno di dei”.
rivoluzione poetica: allargamento del poetabile (es. lavoro contadino, fatiche
agresti, oggetti quotidiani. Scrive poesia chiamata “galline”, “la polenta”,
“arano”). Hanno pari dignità poetica degli oggetti sublimi. Scopre l’essenza vera
dei piccoli oggetti.
la suprema utilità del poeta è: ispiratore di azioni buone (buoni costumi, amore
patrio, amore famigliare, virtù). La poesia deve essere utile, e supera l’idea del
superuomo (deve fregarsene degli altri uomini) e la retorica di Carducci.

ORIENTAMENTO POLITICO
Pascoli parte come socialista umanitario (es. dice che tutti gli uomini sono uguali,
società utopica), poi si fa contagiare dai socialisti più violenti, ma continua a voler
una società utopica (con ideali cristiani).
non gli va bene la lotta di classe, secondo lui è un’eresia. Gli uomini devono
volersi bene e creare la social catena.
gli uomini devono essere temprati alle sofferenze della vita, e devono essere
capaci di perdonare (solidarietà tra uomini)
il piccolo proprietario rurale è il mito politico di Pascoli (haura mediocritas) ->
bisogna accontentarsi di ciò che si ha perché è risultato di duro lavoro. Bisogno
vivere una vita autosufficiente come fa il contadino. Nella casa del contadino
vivono i valori della solidarietà familiare.
la proprietà privata diventa sacra e inviolabile, nessuno può entrare in casa
perché è proiezione del nido familiare. La proprietà deve essere circondata da
una siepe che taglia i ponti tra nido e mondo esterno, il nido deve essere solo
mio (contrario di Leopardi che gli permetteva di immaginare e essere felice),
diviso anche da nebbia. (es scrive “siepe”, “nebbia”)
alla fine della sua vita abbraccia una visione colonialista, appoggia la guerra in
Libia, l’Italia è come una mamma e se c’è più spazio ci sono più mammelle.
gli italiani hanno diritto a conquistare terre perché il nido si ingrandisce.
la guerra espansionistica è un rimedio alla tragedia dell’immigrazione, pascoli è
ossessionato dall’idea degli italiani costretti a rinunciare al proprio nido e
costretti ad emigrare. (es scrive “Italy” in cui mescola l’italiano dei vecchi,
l’inglese dei giovani che si stanno trasferendo e l’italo-americano dei figli che
crescono da genitori italiani ma in America).
2 pascoli:
1. Sentimentale: per famiglia
2. Moralista: predica buoni sentimenti. Gli umoni devono comportarsi meglio
3. Simbolista: sotto il velo delle cose nasconde simboli. ("eros" e "tanathos")
"il gelsomino notturno": il gelsomino si schiude e significa un atto sessuale
precluso.
"la digitale purpurea": simbolo del sesso. È un fiore affascinante e velenoso.
Attira l'uomo ma puo essere pericoloso (es pascoli e sorella).

Elementi più ricorrenti nelle sue opere: uccelli, fiori e campane (piccole cose).
È romantico e sdolcinato solo apparentemente.
Nel medioevo le allegorie erano scontate, pascoli è simbolista e significa che
l'allegoria non è scontata e la capisce solo il poeta stesso.

Sintassi:
Soprattutto in "myricae": simboleggia la semplicità, la sintassi è rivoluzionaria,
si legge in maniera più semplice (paratassi e ellissi- salto delle cose e parole,
anche verbi-) descrive le cose senza mettere il verbo (es. un'ala di gabbiano).
Sintassi: come sono sistemate le frasi.
Lessico: scelta parole.

La paratassi è la lingua del fanciullino.


Il bambino è paratattico perché tutto ha la stessa importanza (es cane è bau
bau)

"myricae" è l'opera principale di pascoli. Oggetto della poesia (tema 1) sono le


piccole cose (es. ritmi delle stagioni, campi agresti, natura, raccolta). Tema 2:
storia familiare, lui bambino felice da un lato, e tomba paterna ("questi sono
canti che io offro sulla tomba di mio padre"). Sulla tomba c'è il ricordo dei vivi.
È una natura simbolista (soggettiva), NON verista.

Il nido è la dimensione uterina (che Foscolo rappresentava in Zacinto). Il nido è


caldo, è un utero che la natura offre agli uomini, bisogna coltivare non la
famiglia falsa che coltiviamo con il matrimonio, ma bisogna costruire i legami di
sangue (genitori e figli).
Da qui nasce l'odio per la metropoli, tentacolare e tentatrice. La vita di
campagna è migliore secondo Pascoli. (città sono le nuove babilonie e nuove
cartagini rif a mondo antico).
Rifiuta la grande città, si rifugia nella piccola proprietà (eden rurale).
Era cinofilo (amante dei cani).
I piccoli oggetti sono epifanie: ovvero rivelazione/manifestazione-->
manifestano la loro natura autentica al poeta fanciullino.

Linguaggio:
Fonosimbolico e onomatopeico.
Gli oggetti parlano attraverso la loro figura e suono.
Gianmarco Contini: linguaggio di pascoli è pregrammaticale (linguaggio dei
bambini), grammaticale (corretto) e post grammaticale (eredità del
positivismo, insieme dei linguaggi tecnici e specialisti- botanica, onritologia,
scientifico-, ma anche gergali (slang), dialettali (es "italy").

Opere in classe “X agosto”, “l’assiuolo”, “ arano”, “temporale”

“TEMPORALE”: (pag 452)


- è una poesia allusiva, che dice cose ma allude ad altre.
- È una poesia ellittica-nominale: senza verbi
- Struttura strofica con verso settenario.
- …  crea suspence che permette di capire l’angoscia del fanciullino.
- Verso 1: lontano crea angoscia al bambino, oscuro e misterioso quindi
minaccioso.
- Bubbolio: parola nuova (neologismo). Riporta al tuono del temporale.
Onomatopea.
- Verso 2: rosseggia un verbo diventa un colore.
- L’orizzonte: soggetto è illuminato da lampi
- V. 4: nero di pece è una metafora per raffigurare il male e la morte di suo
padre e in generale. (epiphany riporta alla morte)
- Nicotomia dei colori tra nero e bianco. Il paesaggio diventa simbolo dello
stato d’animo.
- Nero e casolare: il nero è la morte mentre il casolare è il nido familiare e
rappresenta la speranza.
- Nero è inquietudine della vita e dolore della vita.
- Un’ala di gabbiano: sorta di speranza. Da negatività a positività. Sottrazione
di parole (mette : e poi ala di gabbiano senza usare verbi). Cambia arte
perché c’è anche fotografia-> arte deve alludere e quindi anche poesia.
- Allegoria è scontata, ma in questo caso non è banale.
- Il gabbiano rappresenta anche libertà che va verso il nido. Si solleva grazie
all’ausilio degli affetti.
-
- Dopo c’è “il tuono”, “il lampo” è un trittico.
“NOVEMBRE” (pag. 454)
- V. 1: chiasmo.
- V. 2 anacoluto (rottura dell’equilibrio della frase sintattica), è voluto perché
il fanciullino parla cosi
- Il bambino nutre curiosità, desidero.
- Nomi tecnici influenzati dal positivismo (ex prunalbo). Il fanciullino impara
nuovi nomi.
- Da gusto a olfatto (che sente nel cuore)
- Figurazione idillica
- La primavera a novembre è sognata e finta, che si scontra con la realtà
oggettiva delle cose.
- Secco/secchito = riporta alla morte
- Nero ricompare.
- Il terreno sembra vuoto perché non produce
- V. 11: anastrofe
- Estate dei morti è l’estate di San Martino (11 novembre)
- Foglia attaccata al ramo è qualcosa in vita ma qui le foglie cadono.
- Estate fredda= ossimoro e enjembement
- La morte è la continuazione della vita (visione ciclica) come le stagioni. La
morte ci permette di stare con la famiglia morta (ex papà e fratelli)

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