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GIOVANNI PASCOLI

BIOGRAFIA

Giovanni Pascoli nasce il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna, in una famiglia benestante, costituita
da 10 figli.

Il 10 agosto 1867, il padre (un gentiluomo) viene ucciso in un agguato. Sarà una tragedia, che segnerà per
sempre la vita di Pascoli, e proprio da questo lutto svilupperà il suo pensiero e la sua poetica, anche perché
dopo poco, nel giro di pochi anni, verranno a mancare un fratello, una sorella e la mamma.

Tutta la poesia di pascoli sarà segnata da questo senso di ingiustizia e dall'idea della morte. Senso di
ingiustizia poiché si era a conoscenza dell'assassino del padre, si pensa si tratti infatti di un contadino
benestante che voleva assumere il suo posto, ma nonostante tutto vi era un clima di omertà intorno alla
famiglia di Pascoli, nessuno disse mai qualcosa: tutti sapevano ma nessuno, neanche lo stato o la polizia
aiutarono la famiglia di Pascoli perché non c’erano prove concrete. (pascoli andrà alla ricerca dell’assassino,
lo incontrerà e lo sfiderà: tutto questo verrà raccontato in delle lettere scritte dalla sorella)

Pascoli, come D'Annunzio, furono allievi di Carducci. In questo periodo incontra Andrea Costa, il padre del
socialismo, grazie a quest'ultimo, e anche grazie al senso di ingiustizia che viveva nell'animo di Pascoli, si
avvicinerà al socialismo e inizierà a partecipare attivamente alle manifestazioni socialiste (però ha delle idee
confuse). Pascoli Verrà identificato come un socialista con il cuore, non con la mente: questo perché,
verrà arrestato per tre mesi con l'accusa di aver oltraggiato i carabinieri: dopo una protesta con i socialisti,
incontrerà un suo amico che dei carabinieri stavano arrestando ingiustamente, egli cercherà di prendere le
difese del suo amico, e alla fine si porteranno anche lui. Egli verrà processato come sovversivo e in questi
mesi in prigione egli mediterà il suicidio (perché era una vergogna troppo grande), ma grazie alla madre e
al suo affetto non la farà mai finita. Dopo tre mesi ci fu il processo e pascoli verrà scagionato; era tutto un
insabbiamento. Dopo questo episodio Pascoli non parteciperà più alle manifestazioni, per questo motivo
verrà ritenuto un socialista con il cuore, non con la mente. Pascoli muore nel 1912.

Pascoli è un grande poeta del decadentismo, a cavallo tra il 1800 e il 1900. Si tratta di un Poeta
Simbolista. Infatti lo stesso Pier Vincenzo Mengaldo affermerà che “Pascoli è sempre lì e altrove”: questo
significa che quando si legge un testo di pascoli non bisogna accontentarsi di ciò che poeta dice,
l’apparenza, ma bisogna andare oltre e cogliere il significato simbolico e allusivo della sua poesia.

PENSIERO POLITICO

In origine Giovanni Pascoli è un socialista, ma è un socialista atipico (non condivideva alcune idee dei
socialisti). In questo periodo in Italia si diffusero le idee di Marx: idee di rivoluzione, lotta di classe e
abolizione della società privata. Andrea Costa si avvicina a queste idee di Marx e Pascoli di conseguenza se
ne distaccherà sempre di più.

Pascoli è un socialista sui generis : Atipico, non ortodosso, particolare. Tanto che quando si parla di
Pascoli si parla di socialismo patriottico, cristiano.( ossimoro, perché i patriottici erano nazionalisti)
Pascoli si allontana da quel socialismo che stava diventando partito, poi diventerà partito nel 1892.

Perché non è un vero socialista? Perché Pascoli ripudiava i due principi basilari del Marxismo.
infatti Pascoli era contro alla lotta di classe, per lui la lotta di classe era una forma di violenza, poiché
credeva nelle collaborazioni tra le classi, nella fratellanza. La soluzione ai mali è la fratellanza, l’unione tra gli
uomini. Ed era contro anche l'abolizione della proprietà privata, poiché ogni uomo doveva avere un
pezzo di terra che rappresentava la dignità dell'uomo. dunque egli andava a favore della piccola proprietà.
(poesia: La siepe)
Pascoli muore nel 1812: E nel 1911 succede l’impresa coloniale libica. Vi erano persone che erano a
favore, altre contro. I socialisti erano contro perché era una guerra borghese, ma Pascoli farà un discorso
dove appoggia l’impresa coloniale libica (appoggia i nazionalisti). Questo perché pascoli aveva a cuore il
problema dell'emigrazione:

Molti italiani, furono costretti a lasciare l'Italia (la grande proletaria, definita da Pascoli, perché non ha
risorse e la sua più grande ricchezza è la prole) per cercare lavoro e portare di conseguenza il progresso
negli altri popoli, per poi tornare in Italia poveri come prima. Dunque per Pascoli la conquista della Libia
avrebbe significato risolvere il problema dell'emigrazione poiché gli italiani sarebbero andati a lavorare il
Libia (sotto la loro patria), poiché era un prolungamento della patria: Significava non umiliare più gli italiani
poiché sarebbero andati a lavorare nella loro patria.

Alcuni critici come Giorgio Barberi Squarotti affermerà che :” la conquista della Libia è un
prolungamento del nido politico”. (nido =famiglia, luogo protetto).

PENSIERO DI PASCOLI

Pascoli ha una concezione pessimistica della vita, costituita da 2 fatti importanti della sua vita:

morte del padre e familiari: che daranno vita al forte senso di ingiustizia di pascoli e al tema del nido

la crisi culturale, filosofica del primo 800 : ovvero la crisi del positivismo. Pascoli aveva una
formazione positivistica (data dai suoi professori) ma successivamente prenderà le distanze poiché si
renderà conto che la scienza ha dei limiti: poiché quest'ultima è incapace di risolvere i problemi
dell'uomo anzi, è la causa di questi problemi perché ha fatto smettere agli uomini di credere nella fede.
(poiché quest'ultima aiutava gli uomini a sperare in un mondo migliore).

Con questa visione negativa Pascoli affermerà che il mondo è dominato dal male, gli appare privo di un
centro. Dunque Pascoli si chiederà le origini di questo male, e giungerà alla conclusione che è tutta colpa
degli uomini, Pascoli parlerà di un male sociale. Si tratta di un male creato dagli uomini per egoismo,
poiché quest'ultimo genera il male che colpisce gli altri uomini. (La natura è un'entità buona, essa ci culla
come una madre).

Pascoli verrà definito anche come poeta contadino, della campagna, poiché affermerà che l'uomo è
infelice e l'unica soluzione è quella di tornare alle origini ovvero tornare ad avere un rapporto con la
natura.

Tuttavia, dirà il poeta che questo male può essere evitato poiché gli uomini sono creature fragili. Infatti
egli affermerà che la sua vita era felice fin quando non gli è stato ucciso il padre.

In una sua poesia intitolata “i due fratelli” : Pascoli racconterà di questi due fratelli che stavano litigando, la
madre li punirà per questo e li manderà a dormire in camera, dopo qualche ora la madre andrà a controllare
la situazione dei suoi figli e li vedrà addormentati e abbracciati l'uno con l'altro.

Con questa poesia pascoli spiegherà come secondo lui l'uomo debba comportarsi. Tutti gli uomini
devono cercare di dimenticare l'odio, come hanno fatto i due fratelli. Si riferirà anche alle classi sociali, le
quali dovranno collaborare tra di loro ( questo ovviamente però nella società in cui visse Pascoli era
impossibile).
LA POETICA

Il fanciullino di Pascoli è un manifesto di poetica: è un saggio in cui il poeta racchiude la sua visione
della poetica.

La poesia per pascoli, ha una natura intuita e irrazionale:

Il poeta afferma che dentro ogni uomo, vive la voce di un fanciullino, che guarda le cose, la realtà,
l'esistenza con stupore. Gli uomini tendono a dimenticare la voce del fanciullino, poiché diventando adulto
ha problemi più grandi, ma il poeta( colui che va oltre all'apparenza) e quell'uomo adulto che riesce a far
parlare il fanciullino che c’è dentro di ogni uomo. (inizialmente la voce del fanciullino rappresenta la voce
del bambino)

Il fanciullino arriva alla verità in modo irrazionale con una maniera spontanea.

Il fanciullino ha due qualità:

 la capacità di vedere: il poeta è colui che va oltre l'apparenza, che sa guardare e assumere punti di
vista inediti, che sa accogliere quel particolare che sfugge a tutti gli altri uomini.
 la capacità di dare il nome alle cose: ovvero, svelare la vera essenza delle cose, dare vita alle
cose. Il fanciullino infatti è come un nuovo Adamo, che chiamava le cose con il loro nome.

Pascoli presenta una peculiarità: usa i nomi con esattezza. Questa sua precisione terminologica, che non
si riscontra in altri autori, deriva dalla sua formazione precisa. Inoltre per Pascoli chiamare le cose con il loro
nome significa entrare in contatto con quel mondo, con quella realtà che ci circonda. (pascoli chiamerà
per nome per esempio i fiori, gli uccelli, gli insetti)

La poesia scoperta: quest'ultima è una parola chiave della visione che Pascoli ha della poesia. Infatti,
“scoperta”, nel senso che non si fa seduti ad un tavolo, ma è nella realtà, è dentro alle cose. È proprio il
poeta fanciullino che deve scoprire questa poesia, e la deve evocare per farla uscire metterla per iscritto.

IL POETA DELLE PICCOLE

Pascoli affermerà che se la poesia è nella realtà, essa esiste anche nelle piccole cose.

Ed ecco che Pascoli diventa il poeta delle piccole cose , poiché affermerà che la poesia è presente
anche nella realtà più piccola, nel mondo della campagna: Basta guardare con gli occhi stupiti.

Nella sua poesia infatti, verranno cantati oggetti che prima non venivano cantati (tutte le piccole cose
che appartengono alla realtà)

Con Pascoli si avrà un allargamento del potabile: nella poesia entra il mondo delle piccole cose metti che
appartengono alla vita quotidiana.

POESIA PURA

Il poeta fanciullino quando scrive poesie non deve fare politica o occuparsi di ideologie, poiché la
poesia deve essere poesia pura, ovvero una poesia che non deve proporsi con un fine morale, però, se è
una vera poesia ispira buoni sentimenti (è come se avesse una buona morale).

SIMBOLISMO PASCOLIANO

il nido è un simbolo fondamentale: allude a un luogo sicuro, protetto, in cui la malvagità umana non riesce
ad entrare. Il nido è anche simbolo della famiglia: pascoli si riferisce alla famiglia delle origini, ovvero quella
che aveva creato il padre, e che venne distrutta con l'uccisione di quest'ultimo. Il suo intento era quello di
ripristinare quella famiglia, quella casa che è stata distrutta con l'uccisione di Ruggero pascoli.
Il nido rappresenta anche la felicità dell'infanzia, in cui al centro c'è una figura importante: “La madre”. la
quale viene identificata come il perno della famiglia o come una sorta di divinità guida nella sfera degli affetti.

nella poesia di pascoli è talmente forte questo simbolo del nido, dell'infanzia, che Addirittura vi quasi un
ritorno al grembo materno (si avverte questo ritorno al momento prima della nascita e viene definito
“reditus ad uterum”).

Insieme al nido si viene a creare una contrapposizione tra interno ed esterno:

l'interno: rappresenta il luogo della protezione, quindi l'individuo si sente protetto e sicuro soltanto
all'interno del nido.

l'esterno: invece rappresenta un luogo insicuro, malvagità.

All'interno del nido c'è un incontro tra vivi e morti. Quest'ultimi per pascoli non se ne sono andati del tutto
bensì vivono sempre nel nido e mantengono questi rapporti con coloro che sono rimasti in vita. Nell'ideologia
di Pascoli troviamo il nido familiare, ma esiste un nido ancora più grande: l’Italia (la patria -> Nido politico) in
cui vivono tutti gli italiani. (il nido assume anche un significato politico)

Pascoli da socialista si avvicina ai nazionalisti, e appoggia l'impresa libica perché per egli quest'ultima
avrebbe comportato una soluzione al problema dell'immigrazione: poiché gli uomini rimasti senza lavoro,
sarebbero partiti per La Libia, e di conseguenza avrebbero lavorato sempre per la patria. (estensione del
nido)

nelle poesie troviamo altri elementi legati al nido, per esempio: la culla. quest'altro simbolo esprime il
rapporto madre figlio e di conseguenza ci riporta all'infanzia.

O anche la siepe, allude a un simbolo protettivo, di chiusura. Quest'ultima circonda il nido dunque difende
la casa- Il nido da tutti i pericoli dell'esterno. Questa siepe ha un duplice volto, poiché all'esterno: è piena di
spine, all'interno: è piena di fiori e frutti.

Un altro simbolo è la nebbia che ha un duplice significato:

-può essere sia un simbolo di protezione se vista dall'interno, poiché scende, circonda la casa di
impedisce di vedere tutto ciò che è lontano, male. (ci fa vedere solo le cose che ci fanno bene)

-esterno: simbolo del mistero quindi è fonte di timore e angoscia.

Un altro simbolo ancora è la strada, unisce il nido con il cimitero quindi è un cordone ombelicale che
unisce il mondo dei vivi a quello dei morti.

Un altro simbolo sono le campane, anch'esse hanno un duplice significato:

-annunciare il giorno di festa

-campane che ricordano le ferite che pascoli si porta nel cuore (morte di suo padre)

Anche i fiori, sono un simbolo e hanno un duplice significato:

-simbolo di fascino e bellezza

-Solitudine, ornamento funebre dei morti

Un'altro simbolo molto importante sono gli uccelli, possono rappresentare la libertà, e vivono in uno spazio
alto dunque lontano dalla malvagità degli uomini, però nello stesso tempo questi uccelli rappresentano delle
voci arcane, oracolari, come se fossero delle profezie che vengono da un mondo alto, ad annunciare
qualcosa come la morte, mistero.
LE SOLUZIONI FORMALI

Le soluzioni formali adottate da pascoli aprono le strade alla poesia del 900, afferma Anceschi: “Pascoli e
dentro il 900”

Con le sue sperimentazioni linguistiche sintattiche apre la strada alla poesia del 900: egli infatti adotta delle
soluzioni formali fortemente innovative.

La sintassi: è frantumata, cioè sì distacca dalla tradizione poetica italiana (fondata su subordinate e
struttura ipotattica), di fatti con Pascoli Si avranno delle semplici frasi, molto brevi (domina la paratassi: stile
semplice, meno elaborato) legate per asindeto (virgola).

Questa nuova sintassi è lo specchio della visione che pascoli ha della vita. (visione fanciullesca)

Pascoli introduce nella sua poesia oggetti quotidiani, comuni, ma vengono presentati in una fisionomia
stranita, cioè vengono posti in un certo modo e si vengono a creare attorno a questi oggetti quasi
un'atmosfera di mistero, visionaria.

il lessico: Pascoli non usa un lessico normale, ma mescola tra di loro codici linguistici diversi: quindi, si
parla di plurilinguismo. Pascoli utilizza una nomenclatura perfetta, una terminologia precisa, soprattutto
quando si riferisce alla botanica, uccelli, fiori (pascoli chiama le cose con il loro nome specifico).
Chiamare le cose con il loro nome, significa entrare in contatto con quel mondo.

A proposito del lessico pascoliano, Gianfranco Contini afferma che nel lessico pascoliano esistono tre
livelli linguistici diversi:

1- pre grammaticale: prima della grammatica (suoni, onomatopee)


2- grammaticale: rispetto alle regole della grammatica
3- post grammaticale: terminologia precisa che riguarda la botanica mescolanza tra italiano inglese
(italy)

(mescola questi livelli facendoli convivere come fa il fanciullino con le cose)

Nella poesia italiana predomina il di derivazione petrarchesca, come Leopardi.

Gianfranco Contini afferma che chi usa un linguaggio normale vuol dire che dell'universo ha un'idea
sicura e precisa. Pascoli che usa un linguaggio anormale significa che non ha un'idea sicura del mondo,
quindi questa frammentazione del vero, della sintassi o uso di codici linguistici diversi, sono il riflesso di
questa sua insicurezza interiore, incapacità di avere una visione precisa, certa del mondo.

l'onomatopea: riproduce i suoni, e permette al poeta di aderire immediatamente all'oggetto cioè d


penetrare nell'essenza di quell'oggetto.

il fonosimbolismo: serie di suoni che troviamo nella trama del testo (non sono i suoni delle onomatopee)
e sono diffusi quindi riescono a tenere unito il testo.

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