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Linguaggi e formati del cinema e audiovisivo

Lezione 22.02

Cinema = sguardo desiderante che rende la realtà stessa un desiderio


Anni 30-40 → cinema ottiene importanza
Cinema prima esiste e poi viene pensato → ha considerazione di sé → nascita di
corazzate produttive, cinema entra nella società a tempo pieno
Riflessioni teoriche sul cinema → negli ultimi 60 anni il cinema si è unito a
semiotica e filosofia → non va bene
Come funziona il rapporto tra linguaggi e formati = relazione fra spettatori e
schermo → carica espressiva del cinema

1895 → Hotel Scribe a Parigi → al Salon Indien i fratelli Lumière presentano il


cinematografo (data scelta arbitrariamente dagli storici per indicare la nascita del
cinema) → prime proiezioni erano chiassose, si accompagnavano le immagini con
la musica, si registrava con il fonografo → NO CINEMA MUTO
Controindicazioni → cinematografo non è l’invenzione principale del periodo
→ sono solo “foto in movimento” → idea non nuova, anzi è alla base di esperimenti
e progetti diversi dal cinematografo
Non sono però chiari:
● confini e direzioni degli sviluppi tecnici
● impostazioni produttive, prospettive commerciali
● linee di connessione con spettatori
● definizione del valore, utilità dell’invenzione
In breve, è una invenzione intrigante e di forte impatto ma non si sa bene cos’è e a
che cosa serve

Riproduzione di immagini in movimento non è un’idea dei Lumière → esiste sin


dai primi dell’800 un lavoro per perfezionare l’immagine (es. lanterna magica)
2 prospettive:
1) immagine si muove su un visore
2) immagine si muove sullo schermo
Celluloide → nasce in America nel 1869 → brevettata nel 1887, permette di usare la
pellicola fotografica → messa in commercio nel 1884 da Eastman che inventa il
termine film per indicare la pellicola
Animazione delle immagini fotografiche → progressi tecnici nella fotografia, grazie
all’inganno dell’occhio umano

Riprodurre il movimento
Marey → studioso di scienze naturali → viene attirato dalle pellicole Kodak e usa la
fotografia come supporto alle sue ricerche → nel 1882 inventa la cronofotografia
(scatti fotografici regolati da un cronometro, oltre a un “fucile fotografico” in grado
di riprodurre 12 fotogrammi al secondo)
Otturatore → 2 dischi rotanti → 1 ha 12 finestre e 1 compie 12 azioni complete
→ le immagini vengono poi lette da un fenachistoscopio
1889 → Marey usa pellicole Kodak da 70 mm → salto di qualità → maggior numero
di immagini in successione → primi film della storia
Marey → fotografia non è fine ma strumento per l’analisi della meccanica della
locomozione

Muybridge → fotografo inglese → descrive, attraverso le immagini, il movimento di


un cavallo in corsa
The Horse (1878) → Muybridge seziona i movimenti del cavallo → 24 fotocamere
vengono azionate dal cavallo quando i suoi zoccoli colpiscono i 24 fili sulla pista
→ tuttavia ciò smentisce la supposizione che il cavallo stia con tutte le zampe
sollevate da terra
Analisi Muybridge → più precisa e corretta dell’occhio umano e pertanto fa
scalpore → ciò influenza molti pittori dell’epoca (come Degas) → Muybridge
guadagna popolarità e nel 1887 pubblica Animal Locomotion (11 volumi con più
di 20.000 fotografie)
Si tratta di una forma rudimentale di “cronofotografia” (macchine allineate e
attivate in successione da fili e pedane) → sostituita da un congegno a orologeria
Zoopraxiscopio (1880) → ruota contenente fino a 200 diapositive che sintetizza il
movimento continuo delle immagini → scelta più artistica che scientifica
→ componente voyeuristica (attenzione sul corpo)

Reynaud → inventa il prassinoscopio (1889), che proietta fotogrammi dipinti su


vetro uniti da una striscia di cuoio → teatro ottico (1892) → “pantomime luminose”
che sostituiscono il loop
1896 → Reynaud passa alle foto-pitture animate, ma questo sistema fallisce

Edison → sfrutta meglio la celluloide → costruisce il kinetoscopio (una macchina


da presa e un’apparecchiatura che fa scorrere le pellicole davanti a un visore)
→ permette di vedere un film di 15 m in 35mm → primo prototipo risale al maggio
1891 → versione definitiva presentata il 9 maggio 1893 → diventa standard per i
successivi 120 anni → diffusione mondiale nel 1894

Proiezione esterna:
● Phantoscope di Jenkins (1894)
● Eidoloscope di Latham (1895) → prima proiezione mondiale di film
commerciali

F.lli Skladanowsky → bioscopio (1895) → proietta un fotogramma alla velocità di 16


fotogrammi al secondo → 1 luglio 1895 → proiezione a Pankow (Berlino)
→ ottengono contratto per una presentazione il successivo 1/11 → film di circa 6
secondi con accompagnamento musicale → ottiene successo per un mese circa
Lezione 23.02

Fratelli Lumière
1894 → Antoine (il padre) assiste a una proiezione del kinetoscopio di Edison e
trasmette ai figli l’idea di “far uscire l’immagine da una scatola” → impresa
comincia nell’ottobre 1894 a Montplaisir → Louis Lumière elabora un sistema di
scorrimento della pellicola e di arresto dell’immagine → idea di apparecchio
leggero e versatile per proiettare le immagini
Primi mesi 1895 → lavori su pellicola trasparente → ottengono strisce perforate
larghe 35 mm e lunghe 17 m (con un ritmo di 16/18 fotogrammi al secondo)
Febbraio 1895 → brevettano due apparecchi:
- uno per riprendere e proiettare vedute animate
- l’altro per ottenere e vedere prove cronografiche
Dopo le prime presentazioni → necessità di girare film
Marzo 1895 → riprese degli operai che, a mezzogiorno, escono dalle officine
Lumière a Lione
22 marzo → presentazione dell’apparecchio
17 aprile, 10 giugno e 11 luglio → presentazioni alla Sorbona, a Lione, a Parigi
22 settembre → proiezione privata a La Ciotat (Provenza)
10 novembre → cinematografo arriva a Bruxelles → anche qui, come negli altri
appuntamenti, prevalgono entusiasmo e sorpresa

I Lumière decidono di tornare a Parigi per battezzare la loro invenzione davanti a


un pubblico “vero” e non di specialisti → Antoine e Clément Maurice
(collaboratore) scelgono il Salon Indien → 28 dicembre 1895
Partecipano impresari, giornalisti e amici → la stampa ignora l’evento e prevale
esitazione fra i partecipanti (solo 33)
Idea Lumière di duplicare la realtà = documentario
Uno dei testimoni di questa prima proiezione è George Méliès (di professione
prestigiatore, rivoluzionerà il cinema basandosi sulle sue tecniche artistiche)

Ordine di presentazione → pellicole rispettano criteri di circostanza e


opportunità → assecondare la meraviglia per la novità
Film proiettati al Salon Indien:
L’uscita dalle officine Lumière → più versioni, di cui almeno 3 riconosciute
e catalogate
La Voltige → scenetta comica
La Pêche aux poissons rouges → il bambino ripreso è il nipote di Louis
Lo sbarco al congresso fotografico di Lione → riprese di inventori mentre
scendono da un battello sul Rodano e si recano al congresso
Les Forgerons → due fabbri lavorano in un’officina, poi entra un terzo uomo
che porge loro del vino (è il vero fabbro) → sentore di mise en scène
L’innaffiatore → qui la messa in scena è rivelata dalla trama → gli attori
(considerati i primi nella storia del cinema) sono due dipendenti della
Lumière, Francois Clerc e Benoit Duval
Le Repas du bébé → i protagonisti sono Auguste Lumière con la moglie e la
figlia, mentre Louis è il regista → il pubblico rimane impressionato dal
movimento delle foglie sullo sfondo → rottura dello schema della visualità
teatrale (scena statica e semplice)
Sadoul → domina la bonomia → scena in piano americano per far
apprezzare meglio le espressioni naturali dei tre interpreti
Le Saut à la couverture → cortometraggio
Place des Cordeliers → riprese solo in esterno che inquadrano una
frenetica piazza lionese piena di vita
La Mer → riprese di bambini che si tuffano in acqua da un pontile → qui però
la veduta rende bene l’idea del “vedere senza essere visti”

Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (1896)


Contrariamente a quanto si pensa, questo famoso film non è stato proiettato il 28
dicembre 1895 al Salon Indien ma il successivo 6 gennaio → ripresa di un treno che
appare sullo sfondo ed esce fuori campo, sulla sinistra → la fuga degli spettatori
dalla sala per paura di essere travolti è il simbolo dello stereotipo dello spettatore
ingenuo tipico del cinema delle origini

Demolizione di un muro (1896)


Il film mostra degli operai che abbattono un muro → si caratterizza per la solida
profondità di campo e per il movimento centrifugo dei personaggi che entrano
ed escono continuamente dall’inquadratura → ma l’elemento più significativo è
l’effetto reverse = movimento al contrario (muro si risolleva da solo), riavvolgendo
il nastro senza spegnere la lanterna → altro esempio è la ripresa del tuffatore che
torna sul trampolino → soggetto funzionale alla tecnica

Ciò che i Lumière riprendono è vero ma non è un concetto “verista” → il mondo


che riprendono è il “loro” mondo, quello borghese → realismo particolare è la
chiave del loro stile ma ha una distorsione ideologica alla base, perché ciò che
accade davanti alla macchina è artefatto alla radice → è ciò che la gente pensa
debba accadere = ILLUSIONE
Filmato con bebè → sfondamento quarta parete
Treno → effetto fuori campo → figure si muovono in senso orizzontale rispetto alla
macchina da presa (profondità di campo)

Pathé (produttore cinematografico francese) → Edison ha realizzato immagine


fotografica animata, ma sono stati i Lumière a confermarla
Giudizio lapidario di Antoine → cinematografo è invenzione senza futuro
Questa idea di novità resta tale per un paio d’anni, per poi evaporare nel corso del
decennio successivo → si passa alle richieste e ai desideri di mercato dei proiettori
Politica commerciale dei Lumière → invenzione ha grande successo (sale sempre
piene, lunghe code, proiezioni per oltre un anno)
25 gennaio 1896 → inaugurata sala di Lione → seguiranno altre sale in Francia e
poi in tutta Europa → Lumière guadagnano 5 milioni di franchi in 3 anni
→ successo dirompente a livello europeo → prodotto piace subito, ha enorme
impatto e scatena molte imitazioni
I Lumière sono consapevoli del loro risultato in quanto l’apparecchio ha buona
accoglienza sul piano commerciale → prevedono il buon esito della loro iniziativa
→ hanno talento commerciale e mezzi industriali per sfruttare l’invenzione
Schermo vuoto → politica commerciale (difendono il brevetto) → politica
tradizionale e prudente scelta di non vendere → scelta protezionista perché i
Lumière sono convinti che si tratti di una moda passeggera (Sadoul)

Lezione 24.02

31 dicembre 1895 → Lumière ordinano 200 cinematografi alla Carpentier per una
scorta → a inizio 1896 attivano sistema di concessioni in esclusiva nelle città
francesi e straniere → fervore popolare quasi li disturba → in Italia il primo
concessionario è il torinese Vittorio Calcina
Utenti → ricevono in prestito attrezzatura completa con un consulente esperto
formatosi a Lione → i due fratelli sembrano costretti ad arruolare nuovi operatori e
a girare nuovi film per alimentare il circuito, variare le proiezioni e aumentare i
concessionari
Proiettore → leggero, portatile, reversibile → concessionario sviluppa velocemente i
film → catalogo Lumière nel 1897 si arricchisce di centinaia di titoli → circa
cinquanta operatori vengono spediti in giro per il mondo a propagare l’idea di
cinema (dall’Austria al Messico fino in Indocina)
Successo proiezioni (NO CORE BUSINESS!) disturba il lavoro dei Lumière in
quanto essi vogliono raggiungere scienziati e istituti
→ ditta non riesce a esaurire una domanda così persistente
→ incessante domanda a Parigi e a Londra → apparecchi simili e contraffatti per il
kinetoscopio → Edison si allarma → popolarità dei suoi prodotti è minacciata dal
cinematografo

18 giugno 1896 → cinematografo sbarca a New York → Edison accusa i Lumière di


plagio e muove contro di loro una guerra commerciale usando lo slogan America
for Americans → i Lumière provano a resistere ma un loro operatore viene
arrestato nel gennaio 1897 → Lafont (rappresentante dei Lumière) scappa e chiude
la sede newyorkese
4 maggio 1897 → esplosione in un mercatino di beneficenza al Bazar de la
Charité di Parigi → a causa dei prodotti chimici utilizzati per le proiezioni (etere e
ossigeno) l’incendio si propaga uccidendo 126 persone → il cinematografo viene
ritenuto responsabile della disgrazia → ulteriore distacco dell’alta società dal
cinema, definito volgare e pericoloso
Robert Paul → esprime il dissenso e la stanchezza dei consumatori nei confronti
del cinema dei Lumière → non si sono sfruttate le possibilità della fotografia
animata per far ridere, piangere e sbalordire
“Corazzata Lumière” rischia di arenarsi dopo 2 anni → stuolo di cinematografisti
improvvisati (fra i quali Méliès) affronta la bonaccia senza scrupoli, diffondendo il
verbo dell’emozione e del divertimento in tutta Europa → focus su lato
spettacolare del mezzo e gusti del pubblico più semplice
Reazione Lumière → incerta e prudente → lento sganciamento dal settore
→ rinunciano alle concessioni → iniziano a vendere i prodotti dal maggio 1897
Bernardini → decisione che ratifica una rottura nell’impostazione monopolistica
della loro impresa

1898 → brusco calo nella produzione dei Lumière → nel 1901 vengono girati meno
di 50 film → attenzione del pubblico si sposta su altri registi come Gaumont,
Méliès e Pathé (a cui i Lumière, nel 1902, vendono il loro brevetto)
Con le sale in crisi - nonostante il prezzo ridotto - e il fiasco del film La Passion,
Louis getta la spugna → nel 1902 terminano le proiezioni a Lione → nel 1905 ultimo
catalogo di vedute → nel 1908 chiude l’ultima sala e il materiale passa a Pathé
Canto del cigno dei Lumière → presenza all’Esposizione Universale di Parigi del
1900 ma il tendone di Pathé attira più pubblico → il rimpianto dei due fratelli di
aver perso la propria invenzione viene tuttavia assorbito da altre attività

Gran rifiuto → cinema diventa divertimento e forma d’arte solo dopo il ritiro dei
Lumière → motivi che hanno distorto il loro fervore vanno cercati altrove → ad
esempio nella dimensione esplosiva raggiunta subito dal cinema (difficile da
gestire) e nella natura spettacolare del cinematografo → i Lumière non riescono a
mettere in preventivo
Antonio Costa → Lumière agiscono nell’ambito di un’azienda fotografica,
sfruttando la distribuzione fotografica
Film Lumière → promozione del mezzo cinematografico per mostrare le
possibilità offerte dalla macchina
I Lumière non si allontanano dalla fotografia → le loro sono “vedute animate” → la
loro idea spiega la resistenza verso l’idea di film condivisa dal pubblico
Cinema = attrazione popolare adatta a un pubblico volgare → i Lumière hanno
previsto questa trasformazione e non intendono seguirla → a tal proposito, Louis
afferma: Abbiamo creato la nostra invenzione, l’abbiamo prodotta e
l’abbiamo diffusa nel mondo → la natura istrionica del mezzo è la condizione
miseranda che amplifica la loro disillusione
Anni dopo (1936) Louis dirà: Non vado più al cinema → segnale della distanza
mentale fra idea di cinema dei Lumière e ciò che il cinema è divenuto → cinema
ha forte presenza sociale sin dagli inizi
GUERRA → troppo grande per essere mostrata nel cinema
Ma perché attribuiamo il cinema ai Lumière?
Perché i Lumière hanno allestito il primo vero spettacolo cinematografico per
un pubblico pagante, che fruisce di una visione collettiva, spezzando il sigillo
onanista di Edison.
La produzione dei Lumière è consistente e varia → obbedisce a un modus
operandi e non è avulsa da ogni intento espressivo → film dei Lumière esprimono
impronta positivista verso una forma primitiva di documentarismo, ma non per
approfondire la realtà, bensì perché è uno strumento più realistico per catturare la
realtà stessa

Louis (prima di morire) a Sadoul → Desideravo solo riprodurre la vita e i soggetti


che ho scelto ne sono la prova
Burch → presenza, nei Lumière, di una “affabulazione primitiva” o “elementare”
che resiste al tempo e che ancora influenza il nostro rapporto con lo schermo
La vita, in queste vedute, è definita dalla curiosità → quasi sempre vita quotidiana
della Belle Epoque → proto-cinema voleva stupire per come la mostrava
Lumière → cinema è un medium domestico → dilettantismo espressivo che schiva
l’oggettivismo positivista, conservando il gusto dell’epoca e sospendendo il rigore
realista → ritratto di una società che si specchia in sé stessa
Vera forma della veduta = rapporto tra soggetto e macchina → raffigurazione
dell’atto di guardare → qui risiede il fascino delle prime riprese, nella pulsione a
guardare soltanto

NB → Tempo del cinema ≠ tempo della realtà


Far muovere la fotografia dà vita alla civiltà dell’immagine (mix tra narcisismo e
desiderio di immortalità dei moderni)
La Poste (30/12/1895) → quando tutto questo sarà per tutti, la morte cesserà di
essere assoluta → Lumière inventano uno “spettacolo del mondo” → il tempo
aggiunge la magia
Pialat → numerosi punti di fuga nel cinema → i Lumière ne sono l’esempio
migliore → accade un miracolo → film appartengono al fantastico e non al realista
→ Lumière mostrano la vita come non si era mai vista prima
Lelouch → nel 1895 inizia la “vera storia del mondo” → con le immagini la
menzogna viene meno → cinema è la prima arte
In sintesi → Qualcuno può dire, prima di noi, di essere andato al cinema?
(Louis Lumière)

Lezione 02.03

Cinema di Méliès → creazione di un mondo di fantasia


Evoluzione linguaggi del cinema → esperienza di Méliès è differente sia da quella
dei Lumière che da quella di Edison
Attrazioni
→ nasce domanda da parte del pubblico cinematografico → molto varia e lo è
altrettanto l’offerta → siccome nei primi 10 anni il pubblico è sfuggente (i Lumière
usano sale convegni e non sale cinematografiche vere e proprie), il cinema viene
portato “in giro”
Mondo mostrato dal cinematografo è moderno e industriale → mondo di massa
→ successo istantaneo (mondo ragiona in maniera ottocentesca, cioè con stupore
ed entusiasmo) → si mostra il lato festivo della quotidianità (Brunetta) e le
proiezioni attirano soprattutto la gente semplice

Uno stuolo di cinematografisti vede un’occasione di guadagno nel consenso


popolare → allestiscono proiezioni come fossero spettacoli, solo più moderni e
meravigliosi → cinematografo diventa popolare ancor prima di avere un contenuto
e un’identità precisa → subisce l’influenza del contesto sociale (es. corse e
combattimenti vengono filmati perché piacciono al pubblico)
Cinema → diventa un mezzo di comunicazione di massa perché:
- è interessante e piacevole
- è immediato e di facile fruizione
- è di rapida diffusione e consumazione

Prime proiezioni → simili a quelle dei Lumière (locali, teatri, ecc.) → spesso sono
intermezzi negli spettacoli tradizionali ma ai più intraprendenti non basta più
questa organizzazione rispetto alle potenzialità del nuovo mercato
Brunetta → diffusione del nuovo verbo in ogni dove, inserendosi negli spettacoli
ambulanti → cinematografo spazza via tutte le vecchie forme di mercato ottico
→ tra il 1896 e il 1908 il cinema “vampirizza” tutte le principali fonti di spettacolo
popolare → baracconi di ambulanti contribuiscono a formare la trama e l’ordito su
cui si fissano le nuove sale cinematografiche
La serietà dei Lumière scompare davanti a un pubblico così semplice → nasce
un’industria dello spettacolo (fusione fra editoria di massa e macchina fordista)
che sposta il centro d’interesse da hardware (strumenti ottici) a software (filmini)

Imprenditori → collegati a strumenti ottici e materiali fotografici → fabbricano


proiettori ma poi si accorgono che il core business è fare pellicole → produzione
diventa meno onerosa e più libera e remunerativa
Pathé → clienti del cinema erano fabbricanti di apparecchi o espositori ambulanti
Esercenti scelgono magazzini più forniti → ditte che assicurano un buon
rifornimento di film compatibili con standard correnti sono le più premiate
Distinguiamo quindi due diversi segmenti di mercato:
1) hardware → strumenti ottici
2) software → filiera industriale e culturale → idee molto vaghe, l’importante è
fare film dalla massima semplicità
Si sviluppa quello che Burch chiama Modo di rappresentazione primitivo
(1895-1915) → fase di maturità del cinema cui seguirà quella delle produzioni
hollywoodiane (o Modo di rappresentazione istituzionale)
Attrazione = qualcosa che è itinerante → cinema si mette ”in mostra”
Gaudreault e Cumming → suggeriscono di dividere questo primo sistema in base
ai contenuti → 2 sottosistemi
1) sistema delle attrazioni mostrative (1895-1905) → piacere della visione animata
2) sistema dell’integrazione narrativa (1905-1915) → racconto si sovrappone al
flusso delle immagini

Lezione 03.03

Cinema del primo Novecento → offerta senza contenuto → penetra sin da subito
nella scena sociale creando una nuova forma di spettacolo di basso rilievo, che
però contagia tutto l’Occidente
Questo successo rischia di compromettere la sopravvivenza del fenomeno a causa
della convergenza di una smodata passione popolare e di una cinica bolla
speculativa commerciale → la forza delle proiezioni è basata solo sul gusto delle
persone di vedere le fotografie animarsi → cinema ha la “forma dell’acqua”
perché si adatta a tutti i recipienti disponibili secondo le mode del tempo

Tuttavia lo schermo è destinato a restare “vuoto” e privo di contenuti, a causa


dell’assenza di ancoraggi alla tradizione → deriva dalla fotografia “fissa” e il suo
immaginario “traballa” quando essa inizia ad animarsi
Elemento economico attecchisce presso classi più umili (sufficiente, per loro,
vedere fotografie in movimento) → campo che resta libero per bizzarrie e inventive
Piano tecnico → ancora indifferenza per i soggetti e per l’elaborazione di adeguati
mezzi espressivi o linguaggi specifici → si vuole solo mostrare la realtà ma il
fenomeno è così vasto che si è costretti a creare un'industria dello spettacolo
La riproduzione realistica del movimento può sfruttare ogni azione della vita
vissuta, esaurendo i contenuti concreti in un bric-à-brac di stravaganze
→ panorama si amplia → si “vampirizzano” le più semplici macchine spettacolari
esistenti → si resta agganciati alla linea elementare dello stimolo superficiale del
piacere dello sguardo → patto comunicativo originario fra cinema e pubblico
→ sollecitazione dello sguardo è anche conoscenza → regime narrativo
dell’attrazione dimostrativa è inesistente e propone solo un trito di cortometraggi
immersi nella brodaglia del meraviglioso
Individuiamo comunque 3 modelli principali:
1. Realista (Lumière)
2. Illusionista (Méliès)
3. Sincretico (Edison)

Paradigma realista
Primo pilastro Lumière → si ostinano a usare il cinematografo per “raffigurare la
realtà”, contestando il divertimento con un timbro meno spassoso → esplorazione
della vita quotidiana confluisce in un Catalogue di circa 1500 film → vedute dei
Lumière sono solo servizi cine-giornalistici ma con una migliore qualità nella
tecnica e nell’organizzazione delle riprese rispetto a Edison → attribuzione
legittima per farli entrare nel paradigma realista → ma è frutto di semplificazione e
può declassarli dal ruolo di fondatori del cinema tout court → questo perché ai
Lumière manca un’intenzione “vera”, cioè non vogliono documentarsi
→ realizzano clip come un fotografo di matrimoni realizza memorabilia per i clienti,
senza interesse investigativo → fanno solo vedere la realtà così com’è

NB → rappresentazione oggettiva del reale ≠ realismo tradizionale artistico


→ strumento meccanico di ricreazione fedele della vita

Confidenza con fotografia conserva oggettività → si riflette su impostazione


vedute cinematografiche → animazione toglie il filtro che separa la
rappresentazione dalla realtà → stile ineccepibile e pulito → macchina si muove
come un “occhio parlante” ma l’incarto oggettivista dei Lumière impedisce a
questi impulsi sperimentali di diventare una grammatica → compito rimane
quello di rendere lo sguardo sulla realtà più intrigante e acuto

Macchina → garantisce veridicità


Società borghese inquadrata → garantisce verosimiglianza
Lumière propongono soggetti pensati per l’educazione e il divertimento dei
borghesi → realtà è “ciò che si vede” = poetica del quotidiano
→ versione “vaga” del realismo → vedute animate sono un album di ricordi che
offre una lettura distensiva e compiaciuta della realtà → le vedute di Louis, però,
non sono casuali → inquadrano soggetti cui si cerca di dare un ordine preciso
3 versioni de La sortie → idea di premeditazione (per esempio la presenza degli
sguardi in macchina) → anche in Bataille aux boules de neige (1896) appaiono
elementi simili
Realtà dello schermo ≠ realtà vera → spettatori sono davanti a una replica della
realtà, che mette in luce solo alcuni aspetti del reale

Secondo pilastro Lumière → avere anche un certo tipo di idea della realtà → idea
che include messa in scena e ricostruzione
Macchina da presa rende tutte le scene “reali” → realtà cinegenica del realismo
rappresentativo → oggi questa promiscuità non funzionerebbe
Matuszewski e Kahn → fiducia nell’utilità scientifica del cinematografo → abbozzi
del cinema scientifico che porterà alla nascita di cinegiornale e documentario
Matuszewski → necessità creare un archivio cinematografico generale → vuole
dare ai suoi strumenti un’utilità sociale e propone quindi alcune forme di archivio
del materiale cinematografico
Kahn → propone la creazione di un atlante etno-antropologico (1909) fatto di
immagini e riprese cinematografiche → idea di promozione di pace e unione fra
culture diverse
Haddon (biologo) → nel 1898 studia i popoli primitivi dello Stretto di Torres (tra
Australia e Nuova Guinea) con l’ausilio di cineprese → questi film si concentrano
sulle attività più semplici mostrate secondo un’ottica oggettiva ma come se
fossero un “salvataggio etnografico” → anche qui la ripresa è meccanica e
cattura gli eventi in modo diretto → osservazione neutrale → film diventa un “testo
interpretativo”

Lezione 10.03

Cinema primo Novecento → industria di prodotti apparentemente insignificanti


→ c’è chi li fabbrica e chi li porta in giro (impresari)
Valore sociale → interesse da una certa fetta di pubblico (poco dalle persone colte)
America → film è puro prodotto commerciale → serve per catturare il pubblico, di
qualsiasi genere esso sia → produttori indipendenti sentono l'esigenza di elevare il
prodotto, come in Europa → ma il cinema è troppo debole perché è forma senza
contenuto (non ha i mezzi necessari)

Fotografia è ancora lo strumento di primo piano → cinema ha difficoltà a definire


contenuti e linguaggi propri → non ha forza e volontà di portare sugli schermi
vicende di una certa consistenza → cinema di questi anni = trionfo del nonsense
Uno dei motivi del deficit di attenzione per i contenuti dei primi film è la durata
(17 metri → circa 50 secondi) → si lavora quindi per far giungere la portata a 3
minuti → fino al classico standard della bobina di 300 metri a rullo (circa 12 minuti)
→ montando insieme 3 rulli si arriva a mezz’ora di film → con il montaggio
(mettendo insieme varie scene) i proiettori possono caricare fino a 1800 metri di
pellicola

Film prodotti sono molto brevi → dipendono dalla quantità di pellicola contenuta
nel caricatore → non ci sono sceneggiature e copioni → regista, cameraman e
proiezionista sono la stessa persona
Questi problemi incoraggiano i limiti culturali (smania di meravigliare e
inseguimento del gusto popolare), che condizionano in senso negativo profondità
e ampiezza dei contenuti
Influsso della fotografia quindi è ancora forte → cinepresa tende a restare ferma,
ispirandosi alla visualità teatrale → caratteristiche salienti sono:
- inquadratura unica
- profondità di campo
- molteplici centri d’attenzione (movimento centrifugo personaggi)
- mediazione dell’operatore → persone sanno di essere riprese
- mediazione dell’imbonitore → alle proiezioni spiega le scene e narra la storia per
rendere comprensibile lo spettacolo
Le trame sono inesistenti nelle scenette quotidiane, disorganizzate e anarchiche
→ drammaturgia è rudimentale, incollata alla dimensione quotidiana e al gusto
popolare, e non riesce a stupire del tutto (nonostante l’influsso di Méliès) → logica
espressiva ha quindi il fiato corto dello sketch
Iniziano comunque a emergere intenzioni narrative → primi abbozzi di genere
cinematografico
Il primo genere cinematografico è il documentario → bocciato dal pubblico, lascia
il posto a due modi diversi di narrare la realtà:
1) docudrama → realtà ricostruite, aperte alla narratività
2) abbozzi di resoconto più seriosi che poi confluiranno nel format del
cinegiornale
Il secondo genere sono le storielle comiche → grande popolarità → negli anni Venti
lasciano il posto a lungometraggi di genere Comedy
Il terzo genere punta a trasferire allusioni erotiche nelle proiezioni pubbliche
→ per tale motivo vengono relegati alle proiezioni private
La mancanza di una grammatica narrativa cuce addosso alla vocazione
spettacolare abiti modesti → navigazione procede “a vista” → si cerca di prolungare
le storie, mettendo qualche fasto scenografico in più o appoggiandosi a modelli
espressivi più vicini

Allungamento film non basta per migliorare la credibilità dei soggetti e delle
modalità espressive → film durano ancora 10/15 minuti (modello a stazioni, come
nella Via Crucis) → anche La vita e la passione di Gesù Cristo (1903), pur durando
44 minuti, è frazionabile in rulli da un quarto d’ora → struttura del racconto è
vincolata a quella dei quadri perché inserisce la narrazione nella cornice statica
della scena → fissità della scena e assenza del montaggio sembrano confini
invalicabili ma pian piano ci si avvia a raccontare storie

Stile realistico → fenomeno più rappresentativo è la guerra → Villiers effettua


riprese durante la guerra in Tessaglia ma le immagini sono troppo fredde → punta
a qualcosa di più emozionante → chiede al governatore turco Edhem Pascià di
andare sulla linea del fuoco → riprende quindi la battaglia dal vivo ma l’effetto è
comunque deludente → immagini curate ma prive di appeal (Bottomore) → film
di Villiers vengono “bruciati” da altri film sullo stesso tema ma girati in studio
Villiers capisce che una ripresa dal vero difficilmente può competere con un falso
ben fatto → il rivale in questo caso è Méliès, che dal 1897 produce le cosiddette
attualità ricostruite, considerate i primi esempi di docudrama (paragonabili alle
illustrazioni su riviste del periodo)
Questo fenomeno si ripete anche nei principali eventi bellici di quegli anni: la
guerra anglo-boera, la guerra ispano-americana e la rivolta dei boxer → il
pubblico, alle riprese dal vivo, preferisce i falsi (più coinvolgenti)

Guerra anglo-boera → Paul e Dixon girano scene sul campo, ma interpretate


comunque da attori
1/5/1898 → americani annientano la flotta spagnola nella baia di Manila → si
accende entusiasmo pubblico in patria e fantasia cinematografisti → Smith (della
Vitagraph) arriva a una soluzione low-tech → simula la battaglia navale con
oggetti molto semplici
Amet → realizza un film con modellini in metallo e riprese più pianificate
Méliès interviene a sua volta ma cavalcando l’onda del caso Dreyfus
Agosto 1899 → realizza 11 film sulla vicenda (gli ultimi risalgono al 1902)
Anche la Pathé si dedica alle attualità ricostruite → preferisce ricostruire le vicende
in un teatro di posa anziché riprendere sul posto

Lezione 15.03

Primo Novecento → si produce mediante scelte commerciali in maniera solitaria,


casuale → film brevi e muti, con richiamo alla storiografia, senza diritto d’autore
→ non sono considerati opere, ma neanche prodotti identificati → inquadratura
unica, con unica scena
Cinema = caos commerciale, povertà tecnica, bassa qualità
→ difficoltà poi migliorate in pochi anni = colore, migliore qualità, maggiore durata,
ma poca forza espressiva (linguaggio, formato culturale…), moltiplicando i
problemi

1905 → nodi vengono al pettine → crollo dei costi (5 centesimi) per andare al
cinema → ciò descrive il disincanto del pubblico di andare al cinema
→ tentativo di rendere il consumo più stabile e continuo, mirando alle classi più
colte, che possono permetterselo ma richiedono maggiore qualità del prodotto
(formato specifico, maggiore durata, storie più complesse) → si deve distinguere il
cinema dalle altre forme di spettacolo = originalità

Dal 1904 al 1908 → innovazione tecnica e stilistica dettata da:


- razionalizzazione del legame fra domanda e offerta (noleggio, sale, ecc.)
- sviluppo del lungometraggio (dissolve l’ostacolo della brevità)

1907-1908 → si cominciano a costruire i “templi del cinema” → luoghi in cui si


proiettano solo film (nickelodeon) → come spettacolo autonomo

In questi anni il cinema capisce l’importanza del montaggio (funzionale alla


narrazione) nel lungometraggio → utilizzato per articolare meglio la narrazione
delle scene → Nascita di una nazione (1915) di Griffith è considerato il primo
lungometraggio in cui il montaggio è funzionale alla trama

1903-1906 → noleggio delle pellicole


Maggio 1907 → Pathé passa al noleggio, distribuendo film anche di altre società,
facendo girare le pellicole e allargando il mercato, con conseguente ricambio
dell’offerta → organizzazione del film avviene assegnando ai vari collaboratori
ruoli specifici

Sale cinematografiche → gestite da ambulanti, circensi, imbonitori, impresari


teatrali (come i fratelli Warner), che acquistano più sale → vi si accede a soli 5
centesimi (anche per via dei salari più bassi) → queste sale (nickelodeon) sono
posizionate in luoghi strategici, (es. nelle zone industriali o degli affari)
1908 → 8000 nickelodeon nei soli Stati Uniti → 26 milioni di persone a settimana
(in maggioranza gente povera)
1910 → 10.000 nickelodeon negli USA e circa 3000 nel resto del mondo
Film = americanizzati, divertenti, economici, globali
→ grazie a un pubblico multiculturale, i film americani diventano i più
importanti al mondo

Lezione 16.03

Cinema primo Novecento → autori prendono a modello lo spettatore di


vaudeville e non la plebaglia → immigrato viene visto negativamente
In questi anni la Biograph produce due film → entrambi rientrano nella
Progressive Era (periodo storico di grandi rivoluzioni sociali):
1) The Heathen Chinese and the Sunday School Teachers (1904)
→ catechiste tentano di “umanizzare” alcuni cinesi in una lavanderia
2) The Skyscrapers of New York (1906) → Dago Pete, rissoso immigrato
italiano, porta scompiglio nel cantiere di un grattacielo

Legame tra cinema e classi popolari → rischio di ghettizzazione del mezzo


→ divertimento da fiera, scadente e povero di contenuti → gente perbene continua
a snobbare cinema popolare, preferendo il più raffinato vaudeville
Zukor (fondatore Paramount) → tra i primi a importare negli USA i lungometraggi
americani → i film allora non dovevano superare le 2 bobine (circa 1 ora) → Zukor
invece diffonde la moda dei lungometraggi (vs Edison)

Europa → è Pathé ad aprire la prima sala a Parigi → Omnia-Pathé viene


inaugurato il 1° dicembre 1906
Italia → sistema policentrico che prende molto dal modello Pathé
1907 → Pathé crea holding di 5 società cui fornisce il monopolio dei noleggi dei
film realizzati dalla ditta → reazione rabbiosa degli ambulanti → sono loro i primi a
soffrire per questa spinta industriale, che si manifesta spesso in forme
monopolistiche
1911 → apre a Parigi il Gaumont Palace (maggior cinema al mondo)
→ cinema artigianale viene soppiantato da un nuovo tipo di offerta che vuole
scindersi dalle altre forme di spettacolo → lo spettacolo deve maturare un'identità
precisa e gli operatori devono porsi problema qualità del prodotto

Autonomia → diventa anche espressiva e culturale → cinema inizia ad avere


un’anima → disordine della fruizione collettiva causava un tale chiasso da non
poter contestualizzare il film → per questo un mediatore spiega al pubblico
quanto accade sullo schermo (anche nei nickelodeon) → narratività si fa più
frequente → intermediazione viene messa da parte
Tale abbandono deve però trovare strumenti adeguati per puntellare la leggibilità
della storia → storie più semplici, scene più lineari ed esplicite, didascalie
Didascalie → all’inizio limitate ai titoli delle scene per collocare l’azione nel
tempo e nello spazio → lette da imbonitore (che aggiunge commenti prestabiliti)
→ all’inizio poco diffuse, solo dopo il 1915 vengono usate a tempo pieno
Zecca → inaugura uso delle spiegazioni scritte → diventano il commento “ufficiale”
del film → facilitano concentrazione sulle immagini → consumo si evolve verso
forme rituali di massa (buio, silenzio, raccoglimento)

Costruzione delle sale e diffusione delle nuove regole di galateo eliminano le


abitudini fieristiche → necessità di raccontare storie comprensibili senza
intermediazioni → cinema tenta di confezionare prodotti sempre più avvincenti e
accessibili → non c’è più neanche la meraviglia iniziale e l'occhio della cinepresa si
fa più freddo e professionale

3 generi di punta in questi anni


1) documentario
2) cinegiornale
3) comiche → soppiantate in favore di lungometraggi comici

Cinema erotico → secondo approccio fisico = erotismo non troppo velato


→ cinematografo ammicca verso la funzione erotica assolta dall’esibizione del
corpo (soprattutto femminile) sin dalle origini → influenzato da amorismo e
naturismo ma anche dal successo a teatro del burlesque → cinematografo
saccheggia i topoi più in voga dell’immaginario erotico (es. buco della serratura)
1896 → primo bacio nella storia del cinema tra May Irwin e John Rice nella
commedia La vedova Jones (della Vitascope)

Pirou → si mette in società con Joly e diviene il primo rivale dei Lumière
→ il suo successo è legato a un film da lui prodotto, Le Coucher de la Mariée
(1896), in cui viene mostrato uno spettacolo di spogliarello → il film dura 3 minuti e
desta scalpore (in quanto viene proiettato insieme alla visita dello zar)
Altri cineasti (tra cui Méliès) si lanciano in questo tipo di progetti: scene piccanti e
pruriginose che ovviamente fanno scandalo presso i benpensanti
Schwarzer (cineasta austriaco) → brevi filmati con soggetti erotici

Lezione 17.03

Avvento del lungometraggio → rilancio nella produzione, pubblico nuovo nei


cinema → allo stesso tempo i film cambiano aspetto
Cinema attua una “narrazione per sé stesso” → ancora poco per attuare uno
spettacolo autonomo → scene iniziano a essere attaccate l’un l’altra
Passioni di Cristo → evoluzione del genere ci fa vedere la strada per uscire da
difficoltà ma anche quali sono le difficoltà che questa strada percorre → deve
muoversi qualcos’altro → Passioni sono una sorta di mosaico che rispetta le
esigenze del mercato ma può anche soddisfare richieste più corpose

Tema religioso → debutta nel cinema nell’estate 1897 → Léar (fotografo parigino)
contatta Frère Bazile per riprendere quadri viventi realizzati dai suoi allievi
Il preside si oppone → Léar ricorre a dei guitti (girovaghi) e gira 12 scene presentate
con successo insieme a lastre fisse di lanterna magica
Sacre rappresentazioni hanno successo con l’intento di non profanare la
religione → la sacra rappresentazione più celebre è quella di Oberammergau
→ istituita per festeggiare la salvezza dalla peste e che si celebra ogni 10 anni
(l’ultima volta nel 1890)

Horitz (Boemia) → troupe americana diretta da Webster riprende la sacra


rappresentazione locale → Ammann (etnologo) porta la Passione di Horitz ai livelli
di quella di Oberammergau → spettacolo debutta il 25 giugno 1897
Hurd (produttore) si accorda con due impresari americani → tra estate e autunno
1897 realizzano 30 negativi (730 metri di pellicola), oggi perduti → viene messo in
piedi un grande spettacolo della durata di un’ora e mezza → il debutto avviene a
Philadelphia il 22 novembre 1897 → spettacolo di Horitz possiede semplicità
primitiva rispetto ad Oberammergau → trattamento più ingenuo e infantile dei
temi sacri

Visto il successo, lo spettacolo viene perfezionato → produttori, temendo accuse di


profanazione, mettono a punto strategie pubblicitarie per evitare polemiche
→ si cerca di distinguere lo spettacolo da una normale rappresentazione teatrale
Produttori presentano gli attori boemi come Compagnia Austriaca di
Oberammergau e impongono il format della versione di Stoddard (1890)
Spettatore si ritrova di fronte a una rappresentazione di una rappresentazione ma
ne resta totalmente coinvolto → spettacolo di Horitz debutta al Daly’s Theatre di
New York il 14 marzo 1898 ma non ha fortuna perché il direttore dell’Eden Musée
(museo delle cere) ha visto lo spettacolo di Horitz a Philadelphia e ha deciso di
realizzare un adattamento filmato della passione di Oberammergau

Henry Vincent → organizzazione della produzione → convinto di dover fare delle


diapositive → dopo tre settimane vengono realizzate 23 scene (circa 19 minuti)
Nonostante le aspre critiche, l'anteprima avviene il 28 gennaio 1898 → reazione del
pubblico è favorevole → anche qui, però, i singoli film non funzionano bene e sono
accompagnati da lettori, musicisti e cantanti
La parte filmata ha un carattere didascalico ma c’è anche una parte
documentaria (non sono mostrati solo i sacri rappresentatori, ma anche la vita nel
villaggio) → viene enfatizzata la biforcazione tra elementi profilmici → rievocazione
teatrale della vicenda (film) contro le attualità dal vivo (diapositive) → inserire
immagini in movimento tra diapositive statiche aumenta realismo e intensità
dell’esperienza teatrale
Piacere visivo → diapositive danno sollievo agli occhi dello spettatore
Effetto cinematografico → contrasto fra fotografie e immagini in movimento
allevia la monotonia → fotografie danno più dettaglio
Diversità di immagini e offerta → proiezionisti hanno molte più diapositive tra cui
scegliere rispetto ai film
Costo → film sono molto costosi → combinando diapositive e film un espositore
potrebbe occupare un’intera serata e presentare l’attrattiva a costi inferiori

The Passion Play → diretto da Hollomon, non è un singolo film ma un


programma composto da 23 scene separate (a loro volta “film”) → tale confusione
confonde i film prodotti con ciò che è stato mostrato → a teatro i programmi non
sono fissi e possono variare → a marzo 1898 il museo aggiunge al programma un
coro di ragazzi
L’espositore aveva a che fare con:
1) cortometraggio individuale parallelo a diapositiva
2) programma costituito da diapositive e film
Siamo ancora nell’ottica del programma frammentato → non c’era ancora una
versione definitiva

Edison → compra i film della Passion Play e li offre separatamente o in gruppi


Lubin e Selig producono versioni rivali della Passione → 5 diversi programmi con
numero variabile di film
Lubin → realizza The Passion of Christ (1898), un plagio del film di Hollomon
→ recita di persona vari ruoli, è affiancato da amici e familiari e monta tutte le
scene nel suo giardino
Questo polverone arriva anche in casa Lumière → i due fratelli affidano a Promio e
Hatot la realizzazione di 13 quadri da 17 metri (circa 1 minuto), noti come Passion
Lumière → proiettati a Lione il 25 dicembre 1898
Passion Lumière → scene confuse e poco comprensibili → lunghezza complessiva
induce a pensare che sia il primo film che da solo riesce a riempire uno
spettacolo → nonostante tutto il film ha discreto successo e, per la sua bassa
qualità artistica, stimola altri registi a realizzare opere simili

Pathé → realizza la sua Passion tra il 1898 e il 1900


Gaumont → produce la sua versione nel 1899
Zecca → realizza nel 1902 La Vie et la Passion de Jésus-Christ, opera più
ambiziosa per lunghezza e cura compositiva → Zecca e Nonguet realizzano i vari
episodi → il film esce nel 1903 e ha grande successo
Le scene mostrano grande maturità nella composizione dell’inquadratura e
sobrietà nella recitazione → primo tentativo di colorare per intero il film → quadri
offerti in blocco (in bianco e nero e a colori)
Tra il 1906 e il 1907 Zecca e Nonguet producono nuova versione ampliata (Vie et
Passion de Notre Seigneur Jésus-Christ) → per rendere il film ancora più
abbordabile ne viene prodotta una terza versione nel 1908
In molti episodi è evidente la concessione al gusto popolare e per la prima volta
si ricorre ad attori di teatro
Le azioni sviluppate dal fondo sfruttano spesso profondità della prospettiva
→ crescente consapevolezza espressiva che però non si emancipa da primitività
del modello espressivo
Gaumont → incarica Guy-Blaché e Jasset di realizzare la propria versione della
Passion → film in 25 quadri (circa 35 minuti) → interni girati negli studi
Buttes-Chaumont, con scenografie dipinte nel rispetto della tradizionale
iconografia cristiana → esterni girati in luoghi suggestivi (es. Monte degli Ulivi viene
ricreato nel bosco di Fontainebleau)
Pathé → torna per l’ultima volta sul tema nel 1914 (quando i lungometraggi si sono
ormai affermati) → film ha ancora struttura in quadri più che in sequenze ma il
linguaggio è meno evoluto

Lezione 22.03

3 tipologie di montaggio
1) alternato/parallelo → mostra due avvenimenti che accadono nello stesso
momento
2) analitico → non riprende la scena in modo frontale ma da più angolazioni e poi
ricompone i vari pezzi
3) consequenziale → segue i personaggi nel corso della storia → utilizzato
soprattutto da Méliès e ripreso da Edwin Porter per The Great Train Robbery
(1903)

Lungometraggio
1908 → i fratelli Lafitte fondano la società Film d’Art (primo progetto è
L’assassinat du duc de Guise) → idea che l’arte debba entrare nei film → per la
prima volta si cercano i favori di un pubblico borghese elevato → soggetti
commissionati a grandi scrittori e ruoli offerti a celebri attori → accostamento al
teatro

20 giugno 1907 → al Théâtre des Variétés di Parigi viene presentato L’enfant


prodigue di Michel Carré → considerato il primo film nella storia del cinema
→ lungo 90 minuti, è un esempio di “teatro filmato”, che coinvolge grandi attori di
teatro e personalità della musica

17 novembre 1908 → L’Assassinat du duc de Guise di Charles Le Bargy e André


Calmettes → uso di mimica misurata che enfatizza le espressioni del viso
→ costumi e arredi curati creano una specie di estetica della scena → riprese
mantengono impostazione teatrale ma c’è comunque volontà di inserire
verosimiglianza nella finzione cinematografica
Il film ha successo ma non convince la critica (anche il giudizio storico non è stato
del tutto univoco) → storici del cinema francese vedono il Film d’Art
negativamente, definendolo storico e pesante
1911 → Victorin Jasset (regista) elogia il film, anche per la sua enorme influenza
sulla scuola americana
1932 → René Jeanne sostiene che il film è sia un progresso (perché ha costretto il
cinema a innovarsi) che un errore (innovazione è ancora legata al teatro)

Sadoul → L’assassinat segna l’inizio di una nuova era del cinema → unione tra
vecchio e nuovo → teatralità del film è una sorta di eredità di Méliès e non una
negazione → ciò consente al cinema di applicare una certa misura
Langlois → concorda con Sadoul sul fatto che L’assassinat sia un film
rivoluzionario → sostiene però che se il film ha rovesciato la recitazione
cinematografica non è per la sobrietà degli attori ma, al contrario, è stata una
rivelazione per altri motivi → rivoluzione del Film d’Art deriva dal montaggio
drammatico e dalla qualità della narrazione
Gauthier → Langlois si appoggia alla tradizione teleologica: ciò che avviene
prima afferma ciò che avviene dopo
In sintesi, Sadoul presenta Film d’Art anche come una risposta industriale alla
crisi di crescita del film francese nel 1907-1908 → Pathé, in risposta, fonda la SCAGL
(Société Cinématographique des Auteurs et Gens des Lettres), diretta dal
regista Albert Capellani

Lezione 23.03

Necessità di una sceneggiatura per i film


Capellani → porta sullo schermo capolavori letterari di Hugo, Zola e Racine (Série
d’art) → Gaumont propone i Films esthétiques e Pathé fonda a Roma la Società
Anonima Italiana per Film d’Arte (1909)
Inizia un “saccheggio” di letteratura e teatro, attingendo a grandi autori, opere
liriche e balletti → vanno in scena poemi e commedie, romanzi e tragedie
1909 → Lafitte passano gestione a Gaveau, costretto a fare politica di risparmio

Italia → Film d’Arte coinvolge attori di grido, giovani registi e dive come Maria
Jacobini e Francesca Bertini → maturano due generi importanti, il film storico e
il mélo → grazie a questi film artistici, si affermano il lungometraggio e una
produzione media che allarga al grande pubblico il concetto di qualità
→ effetto complessivo ancora ambiguo (in bilico tra gusto popolare e pretese
elitarie)

Cinema in Italia
12 marzo 1896 → prima proiezione a Roma dei Lumière
Calcina → organizza il 7 novembre 1896 una serata dimostrativa proiettando
alcuni film del catalogo Lumière → proiezioni continuano fino a primavera 1897
→ esibizione di circa 20 minuti, a basso costo e rinnovabile ogni settimana (anche
con documentari girati da Calcina) → cinema si insedia nel tempo libero di fine
secolo (insieme a corse automobilistiche e squadre di calcio)
→ cinema entra anche nella cultura ufficiale → Teatro Carignano accoglie
proiezioni cinematografiche → anche in Italia, nei primi anni del 900, scema
l'entusiasmo iniziale per le immagini in movimento e nasce una più esigente
offerta cinematografica → dal 1903 nascono molte case di produzione in tutta la
penisola, ma i centri più importanti sono Torino, Roma e Milano → nascono anche
sale cinematografiche in ogni quartiere della città
Oltre ai militari, sono i giovani a frequentare di più il nuovo mezzo, causando
problemi sociali → nel 1909 la Chiesa proibisce le proiezioni negli istituti religiosi
→ cinema deve svolgere un ruolo educativo per le masse → Chiesa istituisce le
prime sale parrocchiali

Arturo Ambrosio (fotografo torinese) → nell’estate 1904 effettua, con l’amico


Roberto Omegna, riprese di una corsa d’auto → il 2 maggio 1906 fonda la Arturo
Ambrosio & C (prima compagnia cinematografica italiana) → grazie ai primi
successi, la ditta aumenta il capitale sociale e diviene ufficialmente la
Ambrosio Film → realizza modello produttivo che consente alla cinematografia
torinese di affermarsi in campo nazionale e internazionale (copia Pathé) → oltre a
Omegna, l’attore teatrale Luigi Maggi mette a disposizione alcuni attori della sua
compagnia filodrammatica, un giornalista e alcuni scenografi

1904 → Filoteo Alberini apre a Roma, a piazza Esedra, il Moderno (primo cinema
della capitale)
1905 → Dante Santoni fonda la Alberini e Santoni con teatro di posa a via Veio
(zona San Giovanni)
Alberini gira il primo lungometraggio italiano a soggetto → La presa di Roma
(1905) inaugura il genere del film storico → dura circa un quarto d’ora (lungo 250
metri) e costa 500 lire → presentazione ufficiale avviene a Porta Pia davanti a
migliaia di persone → oggi sopravvivono solo 75 metri di pellicola (circa 4 minuti)
→ l’opera (innovativa ma tradizionale nella tecnica) è divisa in 7 quadri animati che
rievocano i fatti del 20 settembre 1870

Alberini e Santoni producono altri film ma la loro società viene affidata al barone
Alberto Fassini, che la fa rinascere come Società Anonima Cines (1 aprile 1906)
→ grazie al successo de La presa di Roma la Cines produce altri film a carattere
storico
1907 → Luca Comerio & C si fonde con la SAFFI (Società Anonima Fabbricazione
Films Italiane) e fonda un centro di produzione → nel 1909 diventa la Società
Anonima Milano Films (grazie anche al sostegno di aristocratici) e, tra il 1907 e il
1908, a Torino, nasce l’Aquila Film
Carlo Rossi & C → giunge alla paralisi dopo otto mesi dalla fondazione → Pastrone
e Sciamengo la rifondano con il nome di Itala Film → anche qui la produzione
riguarda documentari e cortometraggi e si mantiene gran parte del personale
precedente

Le società cinematografiche italiane nascono nel periodo di mutamento del


cinema → produzione è obbligata a entrare subito nel vivo e cercare soluzioni
nuove → pur non avendo tutte le risorse necessarie, il cinema italiano è ben
organizzato, ha spirito imprenditoriale e si procura i capitali anche per le
produzioni più impegnative con il mecenatismo degli aristocratici → cinema
francese viene preso a modello tentando di razziarne tecniche e professionalità
→ Itala Film scrittura molti attori e comici francesi → uno di loro, André Deed,
porta al successo la casa torinese grazie al personaggio di Cretinetti → Ambrosio
Film scrittura invece Marcel Fabre per i film di Robinet → Cines scrittura
Ferdinand Guillaume, che interpreta Tontolini e, per la Pasquali Film, Polidor

Estate 1906 → Cines offre direzione artistica a Gaston Velle, che però non ottiene
successo in Italia per accuse di plagio
Film d’Arte → con Adolfo Re Riccardi (direttore generale) e Ugo Falena (direttore
artistico), si mantiene sul genere storico → anche alla Cines Mario Caserini
(sostituto di Velle) continua sulla stessa linea
1908 → Ambrosio produce Gli ultimi giorni di Pompei di Roberto Omegna
→ piccolo film tradizionale che però inaugura genere peplum che farà la fortuna
del cinema italiano nel mondo → anche Itala Film inaugura una serie d’arte con
La caduta di Troia (1910), che ottiene grande successo negli USA

Lezione 30.03

Diva film → Lyda Borelli e Paola Menichelli


→ esporta nel mondo (soprattutto negli USA) il divismo ma scompare con
l’avvento del sonoro
Ma l’amor mio non muore (1913) è il film più noto della Borelli → presenza di molti
cliché legati alla società dell’epoca e alla figura femminile (linguaggio del corpo,
compostezza)

Divismo
→ sfacciata promozione di se stessi, meccanismo commerciale che riduce il divo a
una marionetta, sintesi astuta delle qualità più gradite all’immaginario dell’epoca
Maggior tasso di partecipazione agli eventi sociali → aumento della notorietà di
opere e personaggi (già a fine Ottocento la popolarità di attori e cantanti non era
un fatto nuovo) → notorietà è fondata sul nome ma anche sulle qualità personali
del soggetto → cinema crea persone famose indipendentemente da queste
qualità

Anche se viene amplificata dalla stampa popolare, la fama rimane connessa al


talento/status sociale ed è legata alla distanza → grazie ai mezzi di
comunicazione, l’apparizione mediatica riesce ad abbreviare i tempi nella
costruzione della popolarità → nuovo legame sociale (con aspetti discordanti)
Il divismo è anche un fenomeno culturale → rispecchia trasformazioni mentali e
culturali dell’epoca, come la “riscoperta del sacro in un mondo disincantato”
(Weber)

Lezione 31.03

Cinema riflette fenomeni sociali del periodo → turbamenti del fenomeno


divistico sono il disagio di fronte al rimescolarsi dei ruoli sociali, l’eccitazione per le
occasioni di mobilità sociale verticale e la ricerca di ancoraggio in un mondo
instabile
Figura femminile inizia a essere enfatizzata (liberazione, emancipazione)
→ miscela di attrazione e diffidenza verso le donne → donne a loro volta vengono
mostrate disinibite e sensuali
La figura femminile più popolare all’epoca è quella della femme fatale:
- Salomè di Oscar Wilde viene rappresentata per la prima volta a Parigi
(Londra ne vieta l’allestimento)
- Lulù di Wedekind (1913) è l’incarnazione tragica e moderna della femme
fatale →
- La Venere in pelliccia è il simbolo dell’apprensione maschile verso il
riscatto delle donne

L’immaginario moderno si nutre di suggestioni eversive che drammatizzano il


rapporto con le donne, le quali sono mostrate come androidi o bambole viventi
Scandalo → enfatizza la questione femminile → nella Parigi della Belle Epoque
sono diffusi idilli proibiti, spettacoli osé, salotti per sole donne, oltre a personaggi
bizzarri come Mata Hari e Mathilde de Morny
Vampira → donna che risucchia le energie dell’uomo per assoggettarlo al suo
potere capriccioso → The Vampire (1910) prodotto dalla Selig e interpretato da
Margarita Fisher (un film dallo stesso titolo viene prodotto nel 1913)
A Fool There Was (1915) → qui Theda Bara interpreta la femme fatale nella sua
forma più estrema (donna gelida e cattiva) → nel 1922 esce un remake, dove la
vampira ha il volto di Estelle Taylor

Difetto donna vampiro → asperità eccessive → cinema cerca di rendere questa


figura meno perturbante e più morbida → femme fatale mantiene il suo ruolo ma
viene reso più credibile il legame col personaggio

Lezione 05.04

4 anime cinema:
1) Francia → cinema come visualità e avanguardia artistica
2) Unione Sovietica → obiettivo politico e culturale di contribuire alla
rivoluzione
3) Gran Bretagna → grazie al governo si sviluppa una scuola
documentaristica
4) Germania → espressionismo
Nel cinema si inizia a delineare una netta differenziazione fra il cinema europeo e
quello americano.
Cinema anni 20 → usa linguaggio simbolico e tratta emozioni profonde
→ affermazione di movimenti cinematografici attenti alle evoluzioni delle tecniche
→ per la prima volta nascono le teorie del cinema

Divismo → nasce in Italia prima della WW1 → cinema è diviso in due parti:
- ricerca del nuovo
- ancorato ai gusti tradizionali del pubblico
Cinema diventa un corpus (insieme di opere) cui si presta all’analisi critica e inizia
ad avere una sua “storia” vera e propria → diventa un elemente sociale (in quanto
criticabile) e assume una certa importanza, attirando molti studiosi

Florence Lawrence (nome d’arte) → diventa famosa grazie a fake news


Laemmle → per dare notorietà a questa attrice (della quale non si sapeva nome e
cognome) inventa il nome d’arte e la morte di questa persona, in seguito alla
quale la gente scopre la sua vera identità → ma in realtà non è morta, è solo una
strategia per farsi notorietà
1913 → Morelli esordisce → ritiro dal cinema nel 1918 → muore nel 1959 (come in tutti
i melodrammi in cui ha recitato)
1915 → Bertini esordisce → molto più versatile della Morelli → passa in vari ruoli, dalla
femme fatale alla donna angelo

Montaggio → diventa narrativo alla fine della Grande Guerra → nascono sale
cinematografiche nazionali (che si distinguono fra loro per le diverse culture)
La fisionomia del cinema è ancora sfuggente e il cinema è considerato un mix di
temi in disaccordo fra loro → la sua esistenza ha attraversato ambienti e ricevuto
impronte discordi provenienti dal mondo della strada → impatto con sfera sociale
consente al cinema di coprire funzioni sociali e artistiche, che all’inizio erano solo
un’illusione → ciò porta a riflettere sulle proprie identità → dopo la WW1 cinema
inizia a dialogare con la politica → inizia la propaganda (più sviluppata negli Stati
Uniti che in Europa) → un esempio è il film Charlot soldato (1918)

Lezione 06.04

Cinematografia inglese → oscurata da quella francese e americana, si rivela


innovativa → es. uso del primo piano, inizialmente sgradito al pubblico (abituato
alla visione teatrale)
Scuola di Brighton → frequenta molti generi (fiaba, documentario, comico, ecc.)
→ sempre qui nasce un tema classico, la fuga-inseguimento (chase) → viene
sperimentato anche il mix tra scene reali e scene di finzione, come in Fire! di
James Williamson (1901)
Declino → assenza di industrializzazione confina la produzione in un ruolo minore
→ la guerra fa il resto → nel 1920 il Regno Unito è il miglior cliente degli americani

Eredità scuola di Brighton → valore funzionale del découpage di taglio per la


continuità dell’azione narrativa → già nel 1898 Robert Paul realizza un corto
umoristico (precoce esempio di montaggio) → The Kiss in the Tunnel (1899) è tra i
primi film in cui la trama è composta da più scene (un montaggio lineare le lega
senza salti temporali)
Montaggio narrativo → frammenti ricomposti con stratagemmi (piani sequenza
multipli, raccordi, linearizzazione temporale)
George Albert Smith (detto Mr Smith) → alterna la visione oggettiva con quella
soggettiva → l’esempio più noto è Grandma’s Reading Glass (1900), film
rivoluzionario in quanto per la prima volta sono utilizzate due diverse
inquadrature:
- inquadratura principale → ragazzino con la nonna
- inquadratura soggettiva → particolare di alcuni oggetti visti dal ragazzino tramite
una lente d’ingrandimento

Primo piano → introdotto da James Williamson in The Big Swallow (1901) → un


gentiluomo inglese si avvicina sempre di più all’obiettivo fino a “mangiarsi”
l’operatore
Linearizzazione del racconto → Extraordinary Cab Accident di William Paul
(1903) → azione unica sviluppata su più inquadrature
Mary Jane’s Mishap (1903) di Mr Smith → per la prima volta il punto di vista fisso
viene spezzato per mostrare dei dettagli (raccordo sull’asse)
Non solo alla scuola di Brighton si devono tutti questi cambiamenti → anche
operatori dei Lumière e Méliès ottengono risultati interessanti
Méliès → inserisce il découpage nel quadro statico del cinema delle attrazioni,
non lo usa per muovere la storia

Montaggio alternato → nei primi anni del 900 i film narrativi prendono il
sopravvento → tuttavia un uso intenso del montaggio rischia di pregiudicare la
chiarezza narrativa → viene così introdotta una connettività nel montaggio
(montaggio alternato) → questa tecnica intreccia due azioni che si svolgono
contemporaneamente in due luoghi diversi ed è utilizzata per
scene di suspence
Montaggio analitico → suddivide spazio unico in inquadrature diverse → ripresa
in campo lungo mostra ciò che accade nelle inquadrature ravvicinate
Montaggio contiguo → personaggi escono dallo spazio inquadrato per
riapparire nell’inquadratura successiva → tipico del genere dell’inseguimento

Griffith → getta le basi per la narrazione cinematografica matura → cinema


narrativo inizia a diffondersi in America negli anni 10
Elementi cinema narrativo
Ordine: materiale visivo assume un ordine nella sequenza e nasce una gerarchia
delle inquadrature → dettagli dipendono da inquadratura d’insieme (master
shot) → film diventa un insieme di più inquadrature che abitua gli spettatori a
vedere i soggetti da punti di vista molteplici, tenendo conto del tempo e della
velocità narrativa → montaggio diviene una pratica comune → nasce il mondo
diegetico (ambienti visuali fatti di tanti pezzi di realtà collegati in modo arbitrario)

Questo montaggio viene chiamato montaggio invisibile (obiettivo è non farsi


percepire dallo spettatore) → pubblico in questo modo si auto-proietta nella
vicenda e si immedesima coi personaggi → scene articolate secondo forme che
indirizzano lo spettatore nell’armonizzazione del racconto → sono brevi ma
possono essere allungate con inserimento di dettagli → tempi morti sono rimossi
grazie alle ellissi (tagli che frammentano l’azione e la velocizzano)
Raccordi → vari tipi:
- raccordo sullo sguardo → si mostra l’oggetto dello sguardo di un personaggio
- raccordo sul movimento → gesto iniziato da un personaggio nella prima
inquadratura si conclude nella seconda
- raccordo sull’asse → stesso asse fra soggetto inquadrato e macchina da presa
Salti temporali → all’indietro (flashback) o in avanti (flashforward) → far capire
allo spettatore che si sta realizzando un ricordo o una premonizione

Montaggio interno → per dare allo spettatore la possibilità di decidere da solo, il


cinema introduce due particolari montaggi:
- spaziale → profondità di campo: utilizzata sin dai tempi dei Lumière e tornata in
voga con Quarto potere di Welles → si articolano elementi e fasi di una scena
all’interno della stessa inquadratura
- temporale → piano sequenza (long take): piano singolo che svolge la funzione
di una sequenza o di una scena al posto di più inquadrature

Lezione 07.04

Prima della WW1 il panorama cinematografico mondiale si presenta fluido, con


continui scambi fra i vari ambienti geografici e sociali, e rende più netti gli scarti
culturali fra cinema europeo e americano
Cinema in America resiste più a lungo → spostamento centralità software, visione
collettiva → ottica commerciale
Cinema europeo → meno omogeneo di quello americano, cerca di avere
dimensioni produttive coordinate → tende a considerare aspetto artistico cinema,
rispetto alla vendibilità pensata dagli americani
1915 → Corte Suprema decide che cinema non è una manifestazione del pensiero
(come lo è la stampa), bensì un semplice affare economico
Barry Norman → cinema europeo vede il film come opera d’arte, americano come
business, ma questa differenza sta pian piano scomparendo
Paolo Taviani → Europei fanno film ma sono gli Americani che fanno cinema
Su entrambe le sponde dell’Atlantico il cinema cerca una dignitosa cifra stilistica
→ cinema europeo non abbandona la strada della sperimentazione ma non ha
capacità di persuasione per diffondere idee su vasta scala
Natura bivalente del cinema → da un lato l’esteriorità, dall’altro il tentativo di
penetrare l’interiorità dei sentimenti
Cinema hollywoodiano si sviluppa seguendo il percorso della spettacolarità, con
cui viene identificato ancora oggi → cinema europeo è più sofisticato e usa un
montaggio più introverso e attento all’inquadratura
Wim Wenders → film europei più specifici, film americani più generici

Cinema americano = cinema del fare


Cinema europeo = non solo cerca di imitare la vita ma cerca anche di emularla
(es. cinema neorealista)
Anche il cinema europeo accoglie la novità ma conserva alcune tecniche come i
campi lunghi e la profondità di campo → americani invece evitano la profondità
per non riempire la scena di dettagli che potrebbero distrarre lo spettatore
Questa differenza si ripercuote nell’immagine che il cinema proietta nella società
→ eccesso di moralismo conformista → film esposti al proibizionismo e soggetti
ad autocensura e perbenismo
In Europa, invece, la fiducia per le capacità espressive del film concede più libertà,
grazie anche all’anticonformismo e all'influsso delle avanguardie storiche
→ capacità di mescolare reale e onirico e liberare ciò che resta represso, al contrario
dello spettatore passivo nel cinema hollywoodiano
Codice Hays → sentenza Corte Suprema del 1915 legittima la censura → ciò scatena
le associazioni di benpensanti e getta nel panico i produttori

Lezione 12.04

Espressionismo → nasce in Germania e produce film molto diversi da tutti gli altri
→ inaugurato da Il gabinetto del dottor Caligari
Precedenti → fino al 1912 produzione cinematografica tedesca era poco
significativa, tanto che si pensa di boicottarla → grazie agli attori teatrali quest’idea
fallisce e nascono gli Autorenfilm → il più noto è Lo studente di Praga (1913),
diretto da Stellan Rye e interpretato dall’attore Paul Wegener, che porta sullo
schermo la sua passione per effetti e trucchi fotografici, come il cosiddetto effetto
fantasma (o doppelganger)

Considerato la prima opera d’arte del cinema tedesco, il film viene esportato
anche negli USA e avrà due remake.

Der Golem (1914) → sempre di Wegener, è ambientato nel presente e narra di un


golem che si innamora di una ragazza → anche questo film ha grande successo e
porta Wegener a realizzarne un cortometraggio e un prequel
In questo film appare il primo automa della storia dell’umanità → superamento
delle leggi che regolano l’universo e la vita
Impronta drammaturgica (recitazione) e architettonica (ambienti) definiscono la
qualità del film → Wegener esige trasparenza dagli attori
Le scenografie del film sono di Hans Polzig → pioniere dell’architettura moderna e
razionale → nel film vengono messi a confronto il mondo cristiano (irrigidito) e
quello ebraico (più spirituale) → idea di conflitto (alla base dell’Espressionismo)
Il film ha grande successo di pubblico → negli 1923 sbarca negli Stati Uniti e resta
in proiezione per 10 mesi (e ispirerà Frankenstein di James Whale)

1917 → nasce Ufficio della fotografia e del cinema che riunisce le principali
aziende cinematografiche tedesche → con la sconfitta nella WWI e la fallita
rivoluzione socialista, Der Golem esce in un clima totalmente stravolto, che apre le
porte al movimento espressionista

Espressionismo “stretto” → simboleggiato da Caligari, film espressionista per


eccellenza → quali sono le caratteristiche di questo genere?
L’elemento distorsivo e lo straniamento visuale sono i tratti principali → cultura
artistica viene usata come validazione delle qualità del prodotto cinematografico
→ forte è l'influenza dei movimenti artistici Die Brucke e Der Blaue Reiter (raiter),
caratterizzati da colori brillanti e irreali, figure allungate, volti grotteschi, ecc.
Non è più tanto valorizzata la parola e viene dato molto spazio alla plasticità del
movimento e alla coreografia → espressionismo sostituisce percezione oggettiva
con quella soggettiva → sintesi radicale fra immaginario e stile grazie a
valorizzazione della messa in scena → espressività della figura umana si estende
a tutti gli aspetti della messa in scena
Effetto Schufftan → creazione di mondi virtuali riducendo costi delle scenografie

La drammaturgia espressionista è volutamente esagerata per adattarsi allo stile


delle ambientazioni → ciò governa anche i primi piani degli espressionisti, che
acquistano valore e coerenza perché rimarcano la grande espressività dei volti
Cinema classico → elementi specifici e la stessa figura umana attirano di più la
visione
Cinema espressionista → cerca di rendere l'immagine più bidimensionale
→ anche il ritmo lento dei film tedeschi permette di scansionare le caratteristiche
distintive di questo genere cinematografico
Illuminazione → uso della luce frontale e laterale uniforme (anche per creare
distorsioni)
Macchina da presa → usata in modo più funzionale che spettacolare
Temi → un film come Caligari (con scenografie distorte e una storia di follia) dà
l’idea di uno stile studiato per trasmettere la soggettività dei personaggi
Set naturali → Murnau ricorre a set in esterni che riescono a fondere le figure con
l’ambiente circostante (es. Nosferatu)
In generale lo stile espressionista è lontano da realtà quotidiana → molti luoghi
riflettono narrazioni fantasy e horror
Lezione 13.04

Il gabinetto del dottor Caligari (1920)


→ diretto da Robert Wiene e scritto da Hans Janowitz e Carl Meyer, è considerato
il capolavoro del cinema espressionista tedesco

Amburgo, ottobre 1913 → Hans Janowitz segue una ragazza e si trova davanti
un’ombra inquietante → il giorno dopo esce la notizia dell’assassinio proprio di una
giovane donna → al funerale della donna Janowitz sembra riconoscere la figura
che ha visto la notte prima
Carl Meyer → cantante e artista austriaco → incontra Janowitz a Berlino → una sera
assistono alla performance di un uomo forzuto che pare quasi ipnotizzato → ciò
ispira i due per un nuovo soggetto cinematografico
Nome del protagonista → tratto da un raro volume di Stendhal

Messaggio pacifista → nella storia horror c’è un messaggio rivoluzionario


→ Caligari rappresenta il delirio di onnipotenza che viola ogni diritto umano e il
sonnambulo Cesare è uno “strumento” addestrato a uccidere
Pommer (amministratore delegato di Bioscop) accetta il film perché crede che il
valore artistico possa conquistare i mercati esteri e i gusti del pubblico → per
questo affida la regia a Fritz Lang, che però declina → la regia passa quindi a
Robert Wiene (anche perché suo padre è mentalmente instabile)
Versione finale → struttura a scatole cinesi con prologo, svolgimento ed epilogo
inaspettato: il pazzo è quello che credevamo essere normale
Le scenografie sono del pittore e illustratore Alfred Kubin e le ambientazioni
surreali e distorte sono realizzate da tre artisti del Berlin Sturm → caratteristiche le
rappresentazioni stilizzate di luci e ombre dipinte direttamente sui fondali
La presentazione si tiene alla Marmorhaus di Berlino nel febbraio 1920 → il
successo del film è strepitoso tant’è che viene coniato il termine Caligarismo
→ anche negli USA il film ottiene successo ma non da influenzare il corso del
cinema americano

Significati → trasformazione radicale nel modo di pensare il cinema → sintesi fra


immaginario e messa in scena, risente del clima di messa in discussione del
realismo → elemento di maggior inquietudine è la sua struttura ombrosa → i volti
dei personaggi sono deformati, le scenografie sono allucinate → in questo modo il
cinema lascia vedere i fantasmi interiori
Montaggio → ridotto al minimo a favore di lunghe inquadrature fisse, che danno
la sensazione di un mondo “chiuso”

Caligarismo → visto il successo del film, negli anni successivi ne vengono realizzati
alcuni che tentano di imitare i tratti salienti dell’originale, tra cui Dal mattino a
mezzanotte (1922) → questa corrente scomparirà in pochi anni e verrà soppiantata
dal cinema realista
Lezione 20.04

Perturbante = qualcosa che avvertiamo come familiare ma al tempo stesso ci


inquieta → termine usato da Freud e strettamente connesso all’espressionismo
In Caligari sono presenti molti elementi distorsivi
- deformazioni soggettive scenografie
- spazio bidimensionale
- uso esasperato di luci e ombre (lotta tra bene e male)
- tematiche legate al perturbante
- recitazione sovraccarica

Wiene prova a replicare i temi di Caligari in Genuine (1920) che però si rivela un
flop → scenografia e costumi attingono molto dall’arte di quegli anni
(secessionismo, cubismo) → presenza della figura della femme fatale
Lo sceneggiatore del film Carl Mayer (lo stesso di Caligari) interrompe il sodalizio
con Wiene per avvicinarsi a Murnau e al Kammerspiel (drammi di ispirazione
teatrale)

Dal mattino a mezzanotte (1920) → diretto da Karlheinz Martin, rientra negli


insuccessi del cinema tedesco → tratto da un’opera drammatica, ha un formato
letterario già espressionista (Stationendrama): la storia è un insieme di pezzi che
descrivono un percorso interiore
Il film è a basso costo e con illuminazione cupa (girato durante le pause di uno
spettacolo teatrale) → la trama è tragica e ricca di riferimenti cristiani
Il pubblico, non abituato alle provocazioni, rifiuta il film, che presenta comunque
un tema ricorrente in varie opere contemporanee: la crisi d’identità
Il film riprende anche molti elementi presenti in Caligari → dunque è un film
dichiaratamente espressionista

1923 → esce un film dalle tematiche simili: Ombre ammonitrici, diretto da Arthur
Robison → temi ripresi dalla psicoanalisi e dall’occultismo
Il gabinetto delle figure di cera (1924) → collocato in una linea mediana, muta
ambienti e umori in grande libertà
Questo film segna la fine dell'espressionismo (binomio caos/tirannia) → non
mancano contatti con i film precedenti
Varieté (1925) di André Dupont → ricalca una nuova oggettività del cinema,
orientato verso il realismo e i problemi sociali

Nosferatu il vampiro (1922) → diretto da Murnau, si ispira al romanzo Dracula di


Bram Stoker → per questioni di diritti la storia viene rimaneggiata (tra cui il nome
del vampiro,. conte Orlok)
Nosferatu = “persona non morta” in lingua serba
Fritz Arno Wagner (direttore della fotografia) si occupa degli effetti speciali,
escogitando diversi trucchi.
Il film è girato soprattutto in esterni → Murnau procede per gradi: raccoglie
inquadrature varie di luoghi e strade e li lega fra loro, dando compattezza alla
pellicola

Murnau ricorre ai mezzi specifici del linguaggio cinematografico cercando di


costruire luoghi e inquadrature per ottenere una struttura uniforme → immagini
dalla qualità sfatta e morbida → tutto il film è realizzato come fosse un incubo
Un testo così complesso si offre a letture diverse (romanticismo, psicoanalisi,
sociologia, ecc.) → l’interpretazione psicoanalitica mette bene a fuoco la struttura
del film (tematica del doppio, dialettica fra purezza e autodistruzione)
Funzione catartica del film → cerca di ricreare una città tedesca per contrapporla
a una minaccia straniera, prospettiva che porta a una pista antisemita (vampiro
viene identificato con gli ebrei)

Lezione 21.04

Destino (1921) di Fritz Lang → idea di dislocare nel sogno le paure più profonde
quasi a sollevare lo spettatore dalla tensione ma lasciando intatta la sostanza
→ presenza di un agire umano debole
Il film è diviso in prologo, epilogo e 3 episodi e ripete la formula di Intolerance di
Griffith, ottenendo successo analogo → la sceneggiatrice è Thea von Harbou
(futura moglie di Lang)
Oltre agli elementi esoterici e negromantici, il tema principale del film è la lotta
dell’uomo contro il fato

Il Dottor Mabuse (1922) di Fritz Lang → primo di una trilogia che Lang dedica a un
genio criminale ispirato a Fantomas e Caligari → lungo quattro ore e mezza, è
diviso in due parti → secondo Lang, Mabuse incarna un male assoluto e globale,
che manipola gli individui e ipnotizza le folle

Metropolis (1927) è considerato il capolavoro di Fritz Lang: è un film di


fantascienza, ideologico, di dramma sociale, di lotta e di rivoluzione

Lezione 27.04

Cinema italiano → tra le due guerre annovera importanti registi come Mario
Camerini e Alessandro Blasetti → il cinema allora era molto legato alla
propaganda del regime di Mussolini → istituzione ufficio stampa del capo del
governo che poi passa sotto l’autorità del Duce
5 novembre 1925 → nasce Società Anonima LUCE → promossa da
Luciano De Feo, utilizza il cinema per diffondere educazione e cultura popolare
1927 → creazione del Cinegiornale Luce, che sarà obbligatoriamente proiettato in
tutti i cinema italiani prima del film
Improvvisazione e arretratezza tecnologica e culturale rallentano la produzione
del cinema muto italiano → ma con l’avvento del sonoro (primi anni 30) il settore
torna in lenta ripresa → nel 1931 esce il primo film sonoro italiano: La canzone
dell’amore di Gennaro Righelli

Mario Camerini si impone invece con Rotaie (1929), inizialmente muto ma poi
sonorizzato → nel 1932 dirige Vittorio De Sica in Gli uomini, che mascalzoni
→ questo film ottiene molto successo e apre una nuova fase produttiva
1936 → Camerini realizza Il grande appello, unica sua opera di “regime” → dal
taglio quasi documentaristico e coloniale, il regime non lo gradisce
1937 → Il signor Max contrappone due ambienti sociali diversi e il protagonista
assume un doppio ruolo

Alessandro Blasetti, giovane intellettuale militante, esordisce nel 1929 con il film
muto indipendente Sole, che propone un’originale rivalutazione del mondo
contadino (ruralità è vista come lotta contro la natura)
Blasetti sperimenta poi il sonoro e collabora con Ettore Petrolini in Nerone (1930)
Terra madre (1931) è un ritorno alle origini → contrappone vita cittadina corrotta e
vita rurale sacra
1934 → gira 1860 un film sull’impresa dei Mille, storico ma anche retorico, poco
amato dal regime e inserito tra i precursori del neorealismo → dello stesso anno è
Vecchia guardia, che ha alcuni punti in comune col precedente
Negli anni successivi, Blasetti alterna ideologia nazionalista e messinscena
spettacolare → il suo cinema ottiene una svolta radicale con 4 passi fra le nuvole
(1942), considerato un significativa anticipazione del neorealismo

Legge 318 del 1931 → prima legge di sostegno organico al cinema italiano
→ aiutare industria italiana per divertire il pubblico → il regime è il principale
finanziatore del cinema italiano
6 settembre 1934 → Ufficio Stampa diventa Sottosegretariato per la Stampa e la
Propaganda (con a capo Galeazzo Ciano, cognato di Mussolini) → nel 1935 nasce il
MINCULPOP (sulla scia del Ministero della Propaganda nel regime nazista), con
funzioni appunto di propaganda
1937 → costruzione di una nuova sede del Centro Sperimentale di
Cinematografia (zona Tuscolana), mentre sulle ceneri degli studi Cines, distrutti
da un incendio, nasce Cinecittà, in aperta competizione con gli studios di
Hollywood → Roma diventa capitale del cinema italiano

I film hollywoodiani, a causa delle misure protezionistiche imposte dal regime


(Legge Alfieri), vengono presto bloccati in segno di protesta e ciò giova molto alla
produzione nazionale, che non si arresta nemmeno con la guerra
Pubblico e critica tuttavia non apprezzano l’elemento propagandistico all’interno
dei film: ne è un esempio Camicia Nera (1933) di Giovacchino Forzano
Il governo impone quindi un rafforzamento dell’italianità per identificarsi nel
regime, ad es. in Condottieri e Scipione L’Africano, mentre i documentari ne
sottolineano l’impronta imperialista
Telefoni bianchi → commedie sentimentali, simbolo di benessere, volte a
sottolineare una società pacifica e senza conflitti interni, ma non ottengono molto
successo, anche a causa di un cosmopolitismo troppo superficiale
De Sica, sulla scia di Camerini, mantiene invece l’attenzione sulla figura
dell’italiano "tipico"
Calligrafismo → Mario Soldati e altri registi mettono in scena film tratti da lavori
letterari e caratterizzati da conflitti interiori nei personaggi → volontà è quella di
affermare autonomia cinema rispetto alle altre arti e rivalutare il carattere
artigianale del cinema, in contrasto alla produzione commerciale dei telefoni
bianchi

Lezione 28.04

Leni Riefenstahl → documentarista e coreografa, molto popolare nella Germania


nazista (anche per via della sua amicizia con Hitler) → realizza molti filmati in cui
risaltano la propaganda del regime e le folle oceaniche che acclamano il Fuhrer
Il più noto è Il trionfo della volontà, girato durante il Raduno del Partito Nazista
a Norimberga (4/10 settembre 1934)
Altro importante documentario è Olympia (1938), girato durante i Giochi Olimpici
di Berlino → in esso vengono usate molte tecniche cinematografiche innovative
per l'epoca che successivamente sarebbero diventate standard del cinema: dalle
novità sugli angoli delle inquadrature ai primi piani estremi, ai binari nello stadio
per fotografare la folla

Lezione 04.05

Nell’America degli anni 30, con l’avvento definitivo del sonoro, i generi
cinematografici predominanti sono:
- Commedia (via di mezzo tra film comico e film di attualità)
- Horror (Dracula, Frankenstein, La mummia)
- Western (il più famoso è Ombre rosse di John Ford)
In questo periodo anche i gangster movie e i film d’avventura iniziano a imporsi
sul mercato (grazie alle ambientazioni esotiche che creano desiderio d’evasione).

La commedia è però il genere principale.


Origini → coincidono con quelle del cinema (L’innaffiatore dei Lumière contiene
già elementi della commedia) → è una gag visiva che, nel muto, sostituisce la
punchline (battuta del teatro comico)
Anni Dieci → la commedia inizia ad imporsi ma con difficoltà (didascalie non
trasmettono comicità) → grazie alla contaminazione con il vaudeville, riesce a
diventare una comica vera e propria (slapstick)
Commedia muta → molti attori comici, come Keaton e Chaplin, non si adeguano
subito al sonoro
Anni 20 → registi come Lubitsch e DeMille pongono le basi per la commedia
cinematografica → elementi chiave sono la vita di coppia e le relazioni
sentimentali → in questo periodo si diffonde anche la commedia di
ri-matrimonio: due coniugi si separano, convivono con altri partner e alla fine si
rimettono insieme
Maschio e femmina (1919) di DeMille affronta uno dei temi preferiti dal regista,
quello della relazione tra uomo e donna vista attraverso la differenza di classe.
Il clima brioso e convulso dei Roaring Twenties, la curiosità sessuale e il piacere
dello scandalo ispirano commedie spregiudicate e mondane.

Con il sonoro, le commedie entrano nella golden age → dialoghi si impongono sul
muto, anche se non subito → c’è ancora tanta spettacolarità, che viene ben
rappresentata dai musical, come quelli di Busby Berkeley
Sempre in questi anni, però (oltre alla grande depressione), si diffonde una forte
moralizzazione (dettata dal Codice Hays) che proibisce l'ostentazione femminile
e i tracciati lineari della vita di coppia
1934 → avviene un rilancio della commedia grazie ad Accadde una notte di Capra
e Ventesimo secolo di Hawks → attenzione si concentra ora su dialoghi brillanti e
temi all’apparenza innocui che celano sottotesti spiazzanti

Il panorama della commedia è comunque vasto. Abbiamo infatti:


- high comedy
- sophisticated comedy → una specie di “teatrino” che riporta gli aspetti
eleganti e ironici della vita
- slapstick (o farsa)
- commedia drammatica
- screwball (mix fra high comedy e farsa) → azione si pone quasi allo stesso
livello dei dialoghi → temi sono più legati alla gente comune e si mette in
scena la mobilità sociale nel confronto tra classi diverse (in linea con
l’ottimismo del New Deal)

Il tema ricorrente resta comunque la “guerra dei sessi” → personaggi inizialmente


antagonisti che si innamorano nel corso della vicenda → il tema del genere si
struttura secondo modelli precisi → i principali sono due:
1) coppia separata destinata a unirsi (modello Ventesimo secolo)
2) coppia sbagliata che sarà sostituita da quella giusta (modello Accadde
una notte)
Temi → personaggi tipici (spesso snob) e situazioni che prevedono dispute
sentimentali → l’opera presa come modello è La bisbetica domata di
Shakespeare: l’uomo viene attratto dalla donna e la soggioga a suo piacimento
In altre occasioni, però, la donna viene plasmata positivamente dal compagno
autoritario (modello del Pygmalion)
Inoltre, in alcuni casi, è la donna scaltra a vincere sull'uomo troppo idealista, come
avviene in Ritrovarsi (1942) di Sturges
Questa “riscossa” della donna viene molto influenzata, in questi anni, dal
femminismo, e si oppone quindi al sadismo tipicamente maschile → idee
femministe considerano la commedia come un genere femminile - antiautoritario
e carnevalesco - ma alla fine permane comunque l’interpretazione maschilista

Registi, sceneggiatori, attori e caratteristi hanno contribuito in modo rilevante


nella realizzazione delle commedie anni 30.
Tra i registi più famosi:
- Capra → viene accostato all’ottimismo del New Deal ma i suoi film hanno spesso
un carattere ambiguo, in modo da creare illusione nello spettatore
- Lubitsch → le sue opere hanno una forte vena satirica e sono basate su variazioni
di punti di vista
- Hawks → nei suoi film ci sono meccanismi perfetti e vicende senza sosta, in cui lo
spettatore percepisce solo personaggi e azione → le commedie di Hawks sono
improntate sul rapporto ordine/caos: una delle più famose è Gli uomini
preferiscono le bionde (1953), con Marilyn Monroe
- Wilder → principale erede di Hawks, sviluppa il lato amaro e disincantato della
commedia in film come Sabrina, L’asso nella manica, Quando la moglie è in
vacanza, A qualcuno piace caldo

Fine della commedia → nei primi anni 40 la commedia si avvia a un declino


sfumato, rispetto al suo sfavillante esordio → è molto spesso presente il clima di
guerra → ora ci sono divise militari, beffe verso i nazisti, soldati in licenza → l’umore
viene comunque tenuto alto dai musical, dalle farse e anche dagli horror
Dopoguerra → ulteriore trasformazione della commedia → da un lato c’è un
aggiornamento superficiale e dall’altro una riflessione sui nuovi problemi
sociali → nonostante ciò, la commedia riesce a “sopravvivere”
Rivisitazioni → a partire dagli anni 60, a causa delle leggi antitrust e della minaccia
televisiva, vengono realizzati - sotto forma di remake - film “nostalgici” dei tempi
passati

Commedia post-bellica → realismo più diverso e fedele rispetto a quello


“ovattato” degli anni 30 → molti registi cambiano radicalmente il proprio stile tra
un periodo e l’altro (es. Cukor) → in questi anni il binario principale resta quello
tradizionale (rapporto sentimentale uomo/donna) ma si seguono anche strade
alternative, ad es. il ritratto della piccola borghesia provinciale di Minnelli
→ in altri film abbiamo anche inversioni nei ruoli sessuali e riflessioni sulla
coppia moderna contemporanea (come fa Woody Allen)

Lezione 05.05

Il cinema, dopo l’euforia degli anni 20, attraversa un periodo di incertezza nel
corso degli anni 30
Francia → cinema impressionista dà l’idea di un cinema europeo più attento
all’inquadratura e rinnova la speranza di un’identità del cinema che
l’espressionismo tedesco non aveva offerto → questo cinema, non essendo adatto
al pubblico popolare, si fa finanziare dai borghesi → negli anni 30 si sviluppa invece
un cinema popolare che mantiene però elementi del decennio precedente → in
questo periodo, Parigi è la capitale della cultura mondiale e attira artisti da tutto
il mondo: nascono le avanguardie → cinema francese anni 30 viene chiamato
anche realismo magico

Avanguardia → non nasce in Francia → in quegli anni c’è grande interesse nell’arte,
nella letteratura e nella musica → uno dei film più noti è Entracte → l’attesa di un
mondo nuovo (tipica degli anni 20)
Questi film sono fatti da “dilettanti” ma danno libertà espressiva che la grande
industria avrebbe soffocato → avanguardia porta il rinnovamento dell’arte
all’interno del cinema → i registi erano spesso one man show e gli attori facevano
quasi tutti parte della stessa cerchia
Avanguardia narrativa → film sono prodotti da piccole case, mentre i mecenati
finanziano film più radicali

Bazin → fa durare l'epoca delle avanguardie solo quattro anni (1925-1928) → prime
sollecitazioni alle avanguardie provengono dal Futurismo italiano, che esalta
velocità ed energia, ma questa provocazione non dà risultati memorabili
Thais (1917) di Anton Giulio Bragaglia → scenografie caratterizzate da un forte
chiaroscuro ipnotico che crea un vero mondo illusorio
Un’altra spinta proviene dall’Astrattismo → si va verso la ricerca di un cinema
“puro” (senza storia) attraverso una deformazione della realtà → in Russia questa
tendenza ha un carattere più socio-politico → entrambe le concezioni condividono
comunque il rifiuto del cinema narrativo
Lirismo cinematografico → immaginato nel 1916 da Paul Wegener, si concretizza
nel corso degli anni 20 → lo svedese Eggeling realizza Sinfonia diagonale (1924),
esperimento di musica visiva e, con Richter, una specie di cartone animato fatto
con rotoli di pittura → si attribuiscono a Richter i primi tentativi di realizzare un
cinema astratto
1925 → Duchamp realizza Anémic Cinéma con dischi ottici rotanti
Ruttman → usa una tecnica simile ma con le luci (di ispirazione cubista)
Léger → nel 1924 realizza Ballet mécanique: ricco di ripetizioni, rallenty e
accelerazioni, è una delle prime opere multimediali (cioè una performance
musicale sempre continua) → per lui il lavoro dell’artista equivale a quello di un
costruttore (da cui il costruttivismo) → l’artista, mettendo insieme i pezzi, enfatizza
la dinamica della vita e inquadra perfettamente a fondo la realtà → l’intento dei
film di Léger è solo quello di “far vedere”, l’idea è quella di costruire un mondo
nuovo
Altro importante nome dell’avanguardia è René Clair → giovane intellettuale che
lavora come aiuto-regista, realizza una storia di fantascienza (Parigi che dorme)
→ l’anno dopo Picabia gli suggerisce l’idea per un cortometraggio, Entr’acte
(Intermezzo), che ottiene grande successo → il suo intento, rispetto ai film di
Bunuel, è solo quello di divertire
Una via di mezzo tra cinema astratto e concreto viene suggerita da Ruttmann
con Berlino - Sinfonia di una grande città (1927) → luoghi, oggetti e uomini della
capitale tedesca sono composti secondo un ritmo musicale

Realismo poetico → con la crisi degli anni 30 l’impressionismo cede il posto a una
produzione commerciale media, ma lascia la sua vena poetica e l’impegno di
alcune grandi firme → si descrive la quotidianità in chiave anti-spettacolare per
raggiungere il cosiddetto “realismo poetico” → l’attore più noto è Jean Gabin
Tratti comuni
- approccio realistico
- ambientazione presso fasce sociali di emarginati e fuorilegge
- pessimismo di fondo, eventi tragici uniti a momenti di tenerezza e pietà
umana
In questo periodo non è estranea la vittoria del Fronte Popolare alle elezioni del
1928 → legami tra sinistra e cinema del periodo sono però indiretti e vengono
prodotte solo due opere (entrambe di Jean Renoir)
Jean Vigo → influenzato dal surrealismo, gira molti film anti-patriottici → in
A propos de Nice, ad esempio, evidenzia in modo allucinatorio la frenesia della
vita cittadina

Lezione 10.05

Lezione 11.05

Cinema realista francese


Julien Duvivier → Il bandito della casbah (1937)
René Clair → Sotto i tetti di Parigi, Il milione
Jean Renoir:
- Nanà (1926) narra di una società francese in decadenza
- La cagna (1931) è un film sonoro verista e crudele
- Boudu salvato dalle acque (1932) simpatizza verso l’anarchismo e
l’assenza di regole,
- Toni (1934), ispirato alla cronaca, è una storia tragica fra due immigrati
- La grande illusione (1937) narra l’evasione di quattro soldati francesi da un
lager tedesco durante la Grande Guerra
Lezione 12.05

Cinema sovietico (dal 1917 in poi) → con la Rivoluzione Russa (febbraio/ottobre


1917) crolla l’impero zarista → la Russia guarda all’Occidente per sviluppare nuove
tecnologie ma sempre con un occhio sulle proprie tradizioni
Importanza cinema sovietico
- importanti registi e attori
- Lenin → il cinema è l’arma più forte → idea di un cinema nuovo che
sostituisca il cinema modesto che precedeva la rivoluzione

1896 → cinema arriva in Russia → considerato come “divertimento inutile” dallo zar
Nicola → non gli va data importanza
1907 → viene fondata la prima società cinemat. russa → cinema in Russia ha
successo e si diffonde, anche se in ritardo rispetto all’Europa → con la grande
guerra il cinema russo inizia a crescere → vengono prodotti melodrammi lenti e
con lunghe pause, in cui risaltano la psicologia e la recitazione teatrale (molti
sono tratti da opere letterarie russe)
Prima della guerra le produzioni in Russia sono straniere (Pathé, Gaumont) e le
prime produzioni autoctone sono quindi flebili → Drankov realizza il primo
importante film russo, Stenka Razin (1908) e produce soprattutto film di
intrattenimento
Nel 1911 Chanzonkov realizza La difesa di Sebastopoli e l’anno seguente
costruisce a Mosca il primo stabilimento Mosfilm, in cui produrrà oltre un
centinaio di film → cinema resta comunque poco gradito alle grandi masse
(ancora vicine alla vita contadina)

In questa fase si impongono due registi:


- Evgenij Bauer → attenzione alla profondità dello spazio, ai dettagli, ai
contrasti di luce e ai movimenti di macchina → il suo film più importante è
Testimoni silenziosi (1914)
- Yakov Protazanov → copia lo stile di Bauer → dopo un soggiorno a Parigi,
torna in Russia ma il suo stile non piace al regime: cambia dunque stile e
realizza un film che il regime apprezza → il suo lavoro comprende
adattamenti di opere letterarie di Puskin e Tolstoj

Protazanov lavora per il produttore Yermoliev → è tra i primi importanti produttori


autoctoni ma il mercato è ancora dominato dalle importazioni → con il blocco
delle frontiere (1914) i film stranieri non sono più importati → industria cinema
russa aumenta quindi la produzione ma le difficoltà economiche portano il
settore in crisi → con la rivoluzione bolscevica del 1917, una serie di grandi
cambiamenti investe anche il mondo dello spettacolo (sia in termini di
rinnovamento artistico che di controllo politico)
Lezione 18.05

Rivoluzione russa (1917) → Lenin guida la rivolta bolscevica che, al colpo sparato
dall’incrociatore Aurora, si insedia nel Palazzo d’Inverno a Pietroburgo e arresta i
ministri → si apre così il congresso dei Soviet, in cui Lenin è nominato nuovo capo
del governo, che viene appunto chiamato “sovietico” → ben presto il sistema dei
soviet non viene più apprezzato

5 gennaio 1918 → i bolscevichi vogliono instaurare un governo provvisorio fino alla


prossima assemblea costituente, ma perdono le elezioni → Lenin decide allora di
sciogliere la costituente, sostenendo che non deve distrarre i contadini dalla lotta
contro il capitale → vuole evitare formalismi democratici, perché tradirebbero gli
ideali del proletariato → la linea dettata da Lenin è dunque smettere di votare e
fare come dice lui → governo provvisorio dichiara la legge marziale, assemblea
viene considerata illegittima
I bolscevichi provano a convincere l'assemblea a lasciare il potere a chi sa
affrontare davvero i problemi del popolo e cioè ai Soviet → ma l’ala destra
dell’assemblea vuole il potere per sé → socialisti rivoluzionari di sinistra si schierano
coi bolscevichi → nonostante questi siano in maggioranza, alla fine viene eletto il
candidato dell’ala destra Cernov → assemblea non cede alle richieste formali dei
bolscevichi, che iniziano a irritarsi → a quel punto Lenin interviene con i fucili e i
bolscevichi lasciano l’aula

19 gennaio → la costituente viene dispersa dai bolscevichi, ma tale evento viene


accolto con leggerezza dal popolo (questo a causa della mancanza di
democrazia nelle istituzioni pubbliche, che favorisce la burocrazia)

Tutti questi eventi colpiscono anche l’industria culturale russa (compreso il


cinema) → l’organismo che si occupa dei problemi culturali è il Commissariato per
l’Istruzione, guidato da Lunacharsky → oltre alle numerose questioni
burocratiche, il mondo della cultura non vuole fare affari col governo di Lenin → c’è
quindi uno stallo fra governo e ambiente intellettuale → Lenin non vuole scontri e
si muove con prudenza → inizia dando un’impronta proletaria alla scuola
(Regolamento Unico sulla Scuola) → più lenta è l’occupazione degli apparati
culturali: il governo offre aiuto in cambio di fedeltà ideologica, ma anche questa
strategia fallisce

Intellettuali sono però in svantaggio e accusati di anti-patriottismo → in questo


frangente il governo propone un’arte nuova → una piccola parte dell'intellighenzia
(poeti simbolisti) abbraccia le idee bolsceviche → anche artisti vicini
all’avanguardia seguono questa strada → infine, i “futuristi di sinistra” vedono la
rivoluzione come un’occasione di rinnovamento
Rivoluzione futurista → sulla scia della rivoluzione francese, i bolscevichi pensano
di diffondere le idee al popolo analfabeta attraverso la propaganda → questo
grazie alle feste allegoriche del 1° maggio (anniversario della rivoluzione) e i
numerosi manifesti → si crea quindi un ponte fra arte e politica che dà grande
sostegno al potere sovietico
Un secondo endorsement per il governo proviene dalle associazioni, che
vogliono una nuova cultura proletaria: la più importante è il Proletkult (unione
degli organismi culturali di matrice popolare)

Lezione 19.05

Le performance dei futuristi hanno un carattere ermetico e ciò non convince il


Partito → feste suscitano interesse e senso di partecipazione ma sono molto avanti
per i tempi → operai e contadini, abituati alla simbologia religiosa, non
comprendono questi simboli laici
Punin (artista futurista) critica improvvisazione dei colleghi → bisogna distruggere
ma non decorare perché alla gente di buon senso non interessa
Dal 1919 le decorazioni si attengono così a un sano realismo, ma ciò non piace a
Lenin
Futuristi associano al processo artistico l’idea di una missione dove la parola è
costruzione della vita e per questo cercano dialogo col socialismo → tuttavia uno
di loro, Majakovskij, denuncia il passato della cultura russa, il Proletkult e
Lunacharsky → quest’ultimo gli risponde rivendicando l’imparzialità del governo
verso le tendenze artistiche → si ritrova quindi ad affrontare sia l'aggressività dei
futuristi sia il governo che se ne lamenta

Proletkult → gruppo frammentato e dispersivo, il cui ispiratore è Bogdanov


→ questa associazione cerca sempre di restare indipendente dal Partito e si
incrocia spesso coi concorrenti → c’è quindi una visione del Proletkult dal basso e
dall’alto, cioè quella del ministero → in questa discrepanza si avvia la piaga del
parallelismo (sovrapposizione sulla stessa azione di due o più enti in concorrenza)
Il Partito è spaventato dal successo del Proletkult e cerca di metterlo sotto il
controllo del ministero → Lenin definisce il Proletkult un’associazione di
intellettuali borghesi che vuole confondere le menti dei lavoratori, che invece
hanno bisogno di istruzione e cultura di base → ma il Proletkult continua
comunque per la sua strada → ciò viene visto dal Partito come un trampolino
politico per l’ascesa di Bogdanov e si decide quindi di porre fine al parallelismo
12 ottobre 1920 → Proletkult viene assorbito dal ministero

Un altro gruppo di operai autodidatti è la Kuznitsa, che fonda l’associazione Vapp,


composta da contadini che vogliono fare gli scrittori → Proletkult lotta
comunque per avere autonomia anche dentro il ministero → Bogdanov viene
espulso e d’ora in poi si dedica ad altre attività → dal 1921, con la nazionalizzazione
dell’industria culturale (NEP), il Proletkult entra in crisi

Cinema → si cerca di valorizzarlo per diffondere alle masse l’educazione


proletaria e l’identità socialista → nella pratica, però, questo si rivela complesso
→ anzitutto è difficile controllare un apparato ancora poco conosciuto → in
secondo luogo, la guerra civile mette in crisi l’economia → infine il governo
sovietico non è interessato all’intrattenimento (tipico del mondo borghese)
L’idea è quindi quella di costruire un cinema nuovo che rispecchia l’ideologia
sovietica → l’approccio è prudente, anche per via del gradualismo leniniano, ma ciò
non piace al Proletkult
In un articolo si parla di un monopolio che “assassinerebbe” l’industria
cinematografica → col fatto che il cinema è un’arte, esso non può essere
monopolizzato

Con un decreto del Ministero dell'Interno, requisire locali e materiali per


proiettare film diventa legittimo → cinema e governo si ritrovano l’uno contro
l’altro, senza effetti concreti
Direttive marzo 1918 → non c’è forma d’arte che non sia collegata alle idee del
comunismo → si formano quindi due comitati per il cinema, con la funzione di
sorvegliare i produttori di Mosca e Pietroburgo, ma il governo non vuole
nazionalizzare subito il cinema, lo fa solo in maniera velata → imprenditori
accettano di collaborare col governo ma allo stesso tempo si preparano alla fuga
verso il sud del Paese
I comitati intendono realizzare film ma non sanno niente di cinema e provano
quindi a collaborare con i professionisti del vecchio cinema: sono loro gli unici in
grado di realizzare concretamente dei film

17 luglio 1918 → Soviet emette decreti che rafforzano la sorveglianza e la censura


del cinema → in autunno si crea il terrore rosso e gli imprenditori non hanno la
forza di opporsi ai comitati → in questo periodo i film vengono fatti uscire a scopo
celebrativo (es. anniversario rivoluzione) → il 4 dicembre gli affari cinematografici
sono affidati al dipartimento cine-fotografico
Il contenuto dei film è prevedibile ma c’è l’intento di rivisitare vecchi film di
guerra inserendo parti documentaristiche e comizi, in modo da arrivare dritti al
sociale e alla guerra civile → questi brevi film sono detti agitki e per la propaganda
verso le masse vengono allestiti treni appositi, su cui lavora anche Dziga Vertov
I film dei comitati vengono preferiti a quelli tradizionali → a settembre 1919 nasce il
VFKO, che assume funzioni di gestione del cinema russo

Negli anni successivi, saranno i film realizzati da produttori indipendenti ad


avere maggior successo: ad es. La corazzata Potemkin di Sergej Ejzenstejn avrà
successo prima all’estero e solo poi sarà rivalutato anche in patria

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