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Tutte le macchine del precinema

Subito dopo la Rivoluzione Industriale, insieme a tantissime altre invenzioni, si cominciò a sperimentare
anche su oggetti che caratterizzano l'era del precinema. Sembrano apparecchiature complesse, altre fin
troppo semplici, alcune al limite dello steam punk, altre sembrano essere ninnoli per bambini. Prima dei
fratelli Lumière e del cinematografo, prima di arrivare a una concezione di cinema così come lo viviamo
ancora oggi, il cinema era questo.

Lanterna Magica

Lanterna magica (Germania), GBN, D.R.G.M.

Era uno strumento che potrebbe essere paragonato ai moderni proiettori di diapositive. L'invenzione è stata
attribuita ad Athanasius Kircher, che ne descrisse il funzionamento in Ars Magna Lucis et Umbrae; al
matematico astronomo e fisico olandese Christiaan Huygens, che ne lasciò un riferimento in un proprio
manoscritto del 1659, e anche all'ottico Don Matteo Campani, che l’avrebbe costruita nel 1678. Il
meccanismo di funzionamento era molto semplice: bastava inserire i disegni nella macchina affinché questa
li proiettasse su una parete o su uno schermo appositamente predisposto ed inizialmente la Lanterna
Magica fu utilizzata sia per scopi educativi, come raccontare la Bibbia col supporto di immagini colorate a
tutto schermo, sia di intrattenimento.

Charles-Émile Reynaud proietta Pauvre Pierrot nel suo Teatro Ottico. Incisione di Louis Poyet (1892)
Mondo Nuovo

Lithographie von F. Schlotterbeck, aus: Karl Thienemann: Der Jahrmarkt. Sehenswürdigkeiten und Scenen in
bunter Reihe, Esslingen 1843

Il Mondo nuovo era un apparecchio molto simile per funzionamento a quello della Lanterna Magica,
tuttavia le immagini, invece che essere proiettate da

una scatola verso l'esterno, erano visibili guardando dentro la scatola stessa. Era uno strumento molto
diffuso nelle feste di paese, dove gli ambulanti facevano guardare a pagamento le immagini nella scatola,
spesso mosse tramite fili, come si fa per le marionette. Il Mondo Nuovo poteva essere utilizzato anche alla
luce del sole e all'aperto, ed ebbe un ruolo di grande importanza nella diffusione di eventi storici, legati
soprattutto alla Rivoluzione francese, negli strati più bassi della popolazione.

Lithographie von F. Schlotterbeck, aus: Karl Thienemann: Der Jahrmarkt. Sehenswürdigkeiten und Scenen in
bunter Reihe, Esslingen 1843

Taumatropio

Fu inventato nel 1824 ed era composto da un dischetto di cartoncino, fissato a due fili e disegnato da
entrambe le parti con soggetti destinati a integrarsi a vicenda. Facendo girare velocemente il disco (1/25 di
secondo), le immagini si sovrapponevano creando l'illusione di movimento. Esempi tipici del taumatropio
sono l'uccellino e la gabbia, oppure il vaso e i fiori.
Fenachistoscopio

Fu inventato nel 1833 dal fisico belga Joseph-Antoine Plateau. Consisteva in una ruota, fissata nel centro di
un manico, in grado di ruotare su se stessa. Sulla ruota, a intervalli regolari, venivano realizzate delle fessure
attraverso cui poter guardare e, sul lato interno, venivano disegnate delle immagini, anche queste a
intervalli regolari. Il tutto era completato da uno specchio su cui proiettare le immagini. Il movimento veloce
della ruota e gli spazi vuoti creavano, anche in questo caso, l'illusione del movimento. La grande novità del
fenachistoscopio sta nel fatto che l'illusione sfrutta il fenomeno della persistenza della visione (persistenza
retinica) che, ancora oggi, sta alla base della visione filmica. Il fenachistoscopio è il più diretto antenato della
pellicola cinematografica.

Stereoscopio

Era uno dei dispositivi ottici più diffusi nei salotti ottocenteschi ed era anche conosciuto come “visore
stereoscopico o stereovisore”. È uno strumento ottico a forma di "mascherina" o "binocolino", dotato di
lenti o di specchi, per la visione di immagini stereoscopiche.

Sviluppato per la prima volta nel 1832 da Sir Charles Wheatstone, utilizzando coppie di disegni similari e
successivamente la nascente fotografia, lo stereoscopio a specchi si è poi evoluto nel più semplice, leggero e
pratico stereoscopio a lenti di Sir David Brewster, successivamente perfezionato nel tempo da altri scienziati,
ottici e inventori.
Cineografo

Oggi è conosciuto anche col termine inglese Flip book, ed era stato commercializzato già nel 1868. Era una
sorta di libro tascabile, i cui fogli si facevano scorrere velocemente tra le dita. La sovrapposizione delle
immagini dava l'illusione del movimento. Si trattava di brevissime storie con una vera, anche se breve,
sceneggiatura e questo era il passo avanti in direzione del cinema.

Zootropio

Ph. Rose Araya-Farias. Zootropio, William George Horner, 1834

Lo zootropio fu inventato da William George Horner nel 1834, e il suo utilizzo consisteva nel disegnare, su
un foglio di carta, una serie di immagini, allo stesso modo di oggi per i cartoni animati. La striscia ottenuta
veniva posta all'interno di un tamburo il cui movimento rotatorio dava l'illusione del movimento. Anche in
questo caso venivano effettuate delle fessure a intervalli regolari per sfruttare il fenomeno della persistenza
retinica. Due erano i vantaggi di questa scoperta: innanzitutto il fatto che non fosse necessario avvicinarsi
troppo allo strumento per vedere, perciò si poteva assistere ad una sorta di visione collettiva, per quanto
limitata. Un secondo vantaggio era legato al fatto di poter proiettare, attraverso un sistema di specchi e
un'opportuna illuminazione, le immagini su uno schermo. Lo svantaggio più grande, invece, era
rappresentato dal fatto che le strisce fossero brevi e quindi non si potevano raccontare delle vicende
lunghe.

Stereofantascopio
Louis-Jules Dubosq, Ph. Louis Rosenfeld

Charles Wheatstone, assieme a Joseph Antoine Pleateau, suggerì la possibilità di sviluppare una tecnica che
permettesse di riprodurre immagini stereoscopiche in movimento fin dall'invenzione dello stesso
stereoscopio. Tuttavia, questa idea non troverà alcuna applicazione commerciale, se non nel 1852, quando
verrà brevettata, appunto col nome di fantastereoscopio o bioscopio, da Luis-Jules Duboscq, già
responsabile dello sfruttamento commerciale dello stereoscopio di David Brewster. L'invenzione di Duboscq
unisce due zootropio, contenenti una coppia di strisce stereoscopiche, al visore stereoscopico, in modo da
ottenere così delle immagini tridimensionali in movimento. Molti altri, successivamente, si dedicheranno ad
ampliare questa tecnica, con scarsi risultati, attribuendo i nomi più svariati alle proprie invenzioni.

Prassinoscopio e Teatro Ottico

Nel 1876 Émile Reynaud apportò una modifica allo zootropio. Inserì al centro del marchingegno un prisma
di specchi su cui si riflettevano le immagini. Come per lo zootropio, le immagini erano intervallate a spazi
vuoti che l'occhio umano non coglie, migliorando molto la qualità delle immagini. Inoltre, aveva capito che
se avesse proiettato le immagini del prisma su uno specchio, e poi su uno schermo, avrebbe potuto avere
dimensioni uguali a quelle reali. Inventò poi il Teatro Ottico, ovvero il precursore diretto del cartone
animato. Le immagini fotografiche, stampate su vetrini, erano legate in una striscia con sottili pezzi di carta,
con una primitiva perforazione per favorire lo scorrimento, la prima conosciuta della storia. Le proiezioni
avvennero al Musée Grevin di Parigi fin dal 1892, per la durata di circa un minuto, con i personaggi che si
muovevano a scatti. Di questi cortometraggi ce ne è pervenuto integro solo uno, l'Autour d'une cabine.

Il teatro ottico di Emile Reynaud, 1877

Kaiserpanorama
Il Kaiserpanorama è la versione pubblica dello stereoscopio, destinata alla fruizione collettiva: attorno a
questo dispositivo potevano sedere anche oltre venti persone. Il Kaiserpanorama era, infatti, una sorta di
“peepshow collettivo” dove più persone potevano godere di una visione comune delle stesse immagini.
All'interno, le immagini venivano ruotate grazie ad un apposito meccanismo, così che tutti potessero, a
turno, visualizzare i medesimi soggetti rappresentati in forma stereoscopica.

Kaiserpanorama nel Prater di Vienna nel 1900

Stereocinema

Nel 1907, Charles-Émile Reynaud, riprendendo l'iniziale progetto del prassinoscopio, elabora lo stereo-
cinema, che tuttavia non riscuoterà il

Lo stereocinema di Charles-Émile Reynaud

medesimo successo delle sue precedenti invenzioni. Similmente a quanto avvenuto già per lo
stereofantascopio di Wheatstone, lo stereo-cinema di Reynaud unisce una coppia di prassinoscopio,
montati verticalmente, ad uno stereoscopio. All'interno dei due prassinoscopio vengono collocate delle
sequenze di fotografie stereoscopiche parallele e il movimento dello strumento, unito allo stereoscopio,
permette di visualizzare una sequenza ciclica di immagini in rilievo. Attualmente, esiste un solo esemplare di
questo apparecchio, esposto al Museo delle Arti e Mestieri di Parigi.

Cronofotografo
Il fucile fotografico di Étienne-Jules Marey

Permetteva di registrare, in un'unica immagine e in un'unica lastra fotografica, varie posizioni di un soggetto
in movimento, in corrispondenza di diversi momenti temporali.

Étienne-Jules Marey, medico fisiologo francese, inventò il cronofotografo per portare avanti i suoi studi sul
movimento degli uccelli, dei cavalli e soprattutto dell'uomo. Il suo cronofotografo registrava le diverse
posizioni che avrebbero composto l'immagine finale grazie alla regolare e continua apertura/chiusura
dell'otturatore dell'obiettivo. L'ingegno di Marey si concentrò soprattutto sulla preparazione del soggetto in
movimento. Per registrare il movimento di un uomo in cammino utilizzò una tuta completamente nera, su
sfondo scuro, con delle righe bianche lungo tutte le parti laterali del corpo.

Esperimenti cronofotografici di Étienne-Jules Marey

Kinetografo

Nel 1891 Thomas Alva Edison brevettò il kinetoscopio, una sorta di grande cassa sulla cui sommità si trovava
un oculare. Lo spettatore vi poggiava l'occhio sopra, girava la manovella e poteva guardare il film montato
nella macchina su rocchetti. Si aveva, quindi, una visione monoculare, come per il Mondo Nuovo.
L'invenzione di Edison veniva portata spesso nelle fiere e la si poteva utilizzare dietro pagamento di un
biglietto. Per attirare nuovi curiosi, Edison non riproponeva le stesse pellicole ma ne girava di nuove. Ancora
oggi qualcuno discute su chi sia stato veramente l'inventore del cinema, e se per la maggior parte degli
storici è indiscutibile la paternità dei fratelli Lumière, c'è chi, invece, ne attribuisce l'invenzione a Thomas
Alva Edison.

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