- Precinema fino al 1895, anno di avvento del cinema vero e proprio con i Lumière
- Cinema delle attrazioni (fiere, vaudeville, spettacoli itineranti) basato sull'obiettivo di stupire il pubblico grazie alle
novità tecnico/narrative; il pubblico si rifugia nello spettacolo per esorcizzare il quotidiano e svagarsi
- Prime invenzioni e giochi ottici che porteranno alla mdp contemporanea
- Ambito fotografico (precedente più importante del cinema): ottiche, luci, sperimentazioni sul colore attraverso processi
chimici (viraggio, imbibizione)
ITALIA
- Esperimenti sull’ottica e le camere oscure da parte di Da Vinci e dei Vedutisti (1500 - 1700)
- Trottola cromatica
USA
- 1891: kinetoscopio (Thomas Alva Edison), Kodak da 35mm in grado di scattare 46 foto al secondo
- 1884: pellicola a rullo (George Eastman)
- Edison effettua riprese a kinetoscopio (poi Vitascope) + musica da grammofono, quindi un cinema vero e proprio;
cortometraggi ripresi frontalmente senza intenzione narrativa
- 1894: Phantoscope (Charles Francis Jenkins), novità rispetto al kinetoscopio perché introduce una pausa tra un
fotogramma e l’altro, invece del loop
- 1891: Burch propone la distinzione nei modi di rappresentazione MRP (cinema delle origini; basato sulla logica
dell’attrazione e sull’impressione di realtà; unica inquadratura autoconclusiva, mdp immobile con attori a distanza
costante e illuminazione uniforme) e MRI (cinema moderno con intenzione narrativa, sviluppata attraverso la dialettica
tra inquadrature; importanza comunicativa del montaggio; ampliamento narrativo/lungometraggio)
FRANCIA
- Poliscopio panoramico, lanterna magica da proiezione, fenachistoscopio da proiezione, disco di Newton
- 1882: fucile fotografico (Étienne Jules Marey)
- FRATELLI LUMIÈRE - invenzione del cinematografo nel 1894, primo macchinario in grado di offrire una visione
collettiva della proiezione; simulazione della realtà con intenzione narrativa; successiva distribuzione nelle città
maggiori
- “L'arrivo del treno" 1895; una delle prime proiezioni del cinematografo al Grand Café des Capucines a Parigi,
dieci film di circa un minuto l’uno
INGHILTERRA
- Taumatropio, zootropio
- 1878: zoopraxiscope (Eadweard Muybridge)
- 1895: Paul-Acres Camera (Robert William Paul)
- Inizialmente film a genere phantom ride/panorama, puramente situazionale e senza intenzione narrativa
GERMANIA
- 1895: Bioscop (fratelli Skladanowsky)
GIAPPONE
- 1897: introduzione del cinematografo e nascita prime case di produzione: Yokota, Yoshizawa, Kakubiza, Kinkian,
Engiza, Denkikan
- Il cinema si sviluppa dal teatro e ha ancora un’impostazione teatrale (mdp intera e frontale, attori truccati e vestiti
tradizionali)
- Molto importante la figura del benshi (“uomo parlante”), che fornisce una narrazione orale durante proiezione film +
trivia sul film stesso e la sua produzione
- Primi film a soggetto adattati da drammi kabuki (forma di rappresentazione teatrale tradizionale)
- “L’arresto del ladro svelto come il lampo” 1899
- “Una passeggiata per godere della vista degli aceri autunnali” 1899, di Shirō Asano
RUSSIA
- 1896: introduzione cinematografo
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ANNI 00 - ANNI 10
- Distribuzione del cinematografo in tutto il mondo e conseguente avvio del cinema in Egitto, India, Giappone e Australia
- “The story of the Kelly gang” 1906, di Charles Tait; primo lungometraggio, australiano
- 1914 - 1918: WWI
- Istituzione delle prime majors e monopolio del mercato cinematografico
- Creazione di una rete distributiva di case di produzione nei vari continenti, con conseguente veloce osmosi culturale
- 1916: imposizione di nuove tasse sulla distribuzione di film stranieri da parte dell’Inghilterra, con conseguente
spostamento del centro di distribuzione dall’Europa agli USA
FRANCIA
- Monopolio del mercato cinematografico e delle innovazioni tecnologiche, instaurazione majors e distribuzione opere
cinematografiche in tutto il mondo
- GEORGES MÉLIÈS - sperimentazioni con il cinematografo e riprese con intenzione narrativa (padre narrazione);
inclusione illusionismo ed effetti magici
- “Le voyage dans la lune" 1902; primo film a inseguimento; alcune inquadrature sono autoconclusive (MRP),
ma altre sono evidentemente collegate tra loro in quanto la narrazione si completa solo guardandole in
successione (1, il razzo atterra sulla luna, facendola sanguinare; 2, il razzo scende sulla Terra - MRI)
- Inizia a prendere piede il genere fantastico grazie a Méliès
- 1908: fondazione de La Film d’Art ad opera di Paul Laffitte, i cui titoli sono distribuiti all’estero e in Italia
- CHARLES PATHÉ’ - sviluppo di tantissimi generi causa la crescente domanda; sperimentazioni tecniche sulla
colorazione meccanica/pochoir; nascita dello star system; fondazione della major La Pathé, dove lavora Ferdinand
Zecca come primo direttore di produzione
- “Le chapeau de Max” 1913; con Max Linder (a cui poi si ispira Chaplin)
- LEON GAUMONT - chronophone, chronochrome; vari generi tra cui il seriale (Louis Feuillade si dedica maggiormente
al genere), pionaggio, poliziesco, fantasmagoria, mistero
- “Fantômas” 1913 - 1914; poi ispira Diabolik
- ALICE GUY-BLACHÉ’ - prima donna regista formatosi negli USA e sotto Leon Gaumont; sperimentazioni con colore e
sonoro; racconti epici e biblici; fonda la Solax Company
- “La Fée aux choux” 1896
- LOIS WEBER - prima donna regista a girare un lungometraggio, formatosi sotto Leon Gaumont
- “The Merchant of Venice” 1914
INGHILTERRA
- SCUOLA DI BRIGHTON - sperimentazioni in campo fotografia e ottica; prima grammatica cinematografica (verso
MRI), prime inquadrature di successione eventi, primi inseguimenti, primi close-up, movimenti mdp in avanti
- "The big swallow" 1901
- “Stop thief” 1901
- GEORGE ALBERT SMITH - uno dei pionieri della Scuola di Brighton; inventa nel 1914 il Kinemacolor (mescolanza
additiva a due colori che prevede la proiezione di una pellicola in bianco e nero dietro filtri alternati rossi e blu)
- “The kiss in the tunnel” 1899
- “Grandma’s reading glass” 1900
- “Mary Jane’s mishap” 1903
- “Sick kitten” 1903; primo film in cui si ha l’uso del focus pull (inquadratura in cui l’operatore ruota l'obiettivo per
far passare l’immagine da fuoco a fuori fuoco, mostrando dettagli che prima si pensava risultassero troppo
pesanti e difficili da seguire per lo spettatore)
USA
- Importazione di macchinari e registi europei, tra cui Charles DeMille (montaggio, funzione dialettica delle luci,
abbandono dei fondali dipinti), Mack Sennett (slapstick), Jacques Tourneur (piani e luci in funzione del pathos,
stilizzazione scenografica)
- Introduzione del campo-controcampo ad opera di Ralph Ince
- EDWIN STANTON PORTER - perfezionamento elementi di montaggio; padre del film narrativo
- “The great train robbery” 1903; primo western, inseguimenti, movimenti mdp inediti, rottura quarta parete
- “The life of an American fireman” 1903; primo esempio di montaggio in continuità (successione di
inquadrature che mostrano il pompiere nella stanza della donna, poi il pompiere e la donna in strada, poi di
nuovo in interni per salvare il figlio, poi di nuovo in strada)
- Nascita nickelodeons destinati agli immigrati stranieri; inizio programmazioni seriali
- Inizio dei trasferimenti di massa a Hollywood, ottimale per le riprese grazie alla geografia della zona e l’esposizione
alla luce
- Consolidamento dello star system e istituzione del piano americano
- 1908: Board of Censorship
- DAVID W. GRIFFITH - padre del cinema americano narrativo; sperimentazioni e novità nella grammatica
cinematografica (dettaglio, primo piano, pa, campo lungo, luce, dissolvenza); grandissima espressione emotiva e
umanità dei personaggi; montaggio alternato (serie di inquadrature di più eventi simultanei ma in luoghi diversi, che si
alternano e alla fine convergono) e parallelo (eventi non simultanei accostati per valenza simbolica); fonda la Triangle
Film Corp. (con Thomas Ince e Mack Sennett) e la United Artists Corp (con Mary Pickford, Douglas Fairbanks e
Charlie Chaplin)
- “The lonely villa” 1909; montaggio alternato che si fa via via più veloce con l’avanzamento della trama
- “Birth of a nation” 1915; resoconto della Guerra di Secessione in forma romanzata, attraverso la storia
d’amore di due giovani appartenenti a famiglie dagli ideali contrastanti (una nordista e una sudista); accuse di
razzismo e riferimenti al KKK
- “Intolerance”1916; montaggio maestrale; prodotto in difesa dalle polemiche derivate dal film precedente, ma
risulta in un insuccesso finanziario completamente affondato dalla critica che lo accusa di pacifismo
- “Broken blossoms” 1919
- Primissimi casi di una blaxploitation ancora embrionale ma che va a trasgredire tutti i tabù razziali
- “The railroad porter” 1912, di William Foster; primo film in assoluto ad essere diretto e interpretato
esclusivamente da neri
ITALIA
- Tra i primi paesi a sviluppare cinema
- Torino centro produzione cinematografica, prime case di produzione
- 1905: nascita della Società Italiana Cines a Roma ad opera di Filoteo Alberini
- Specializzazione nei film d’arte, poi nei film epico-storici ed epico-mitologici
- Affermazione del genere diva film sulle femme fatale e la borghesia
- Esportazioni in tutto il mondo
- “La presa di Roma” 1905, di Filoteo Alberini
- “Gli ultimi giorni di Pompei” 1908, di Luigi Maggi
- “Cabiria” 1914, di Giovanni Pastrone
- 1916: FUTURISMO - linguaggio artistico autonomo slegato dalla narrazione; portata culturale molto ampia che
influenza le avanguardie successive
- “La Thaïs” 1917, di Anton Giulio Bragaglia
SPAGNA
- Due poli culturali: Barcellona (film storici e d’arte) e Madrid (film commerciali)
- Fondazione prime case cinematografiche
- “Salida de la misa de doce del Pilar de Zaragoza” 1897, di Eduardo Jimeno Correas
- “Riña en un café” 1897, di Fructuós Gelabert
- “El hotel eléctrico” 1905, di Segundo de Chomón
DANIMARCA
- Molte esportazioni di film
- 1906: nascita della major Nordisk Films Kompagni ad opera di Ole Olsen
GIAPPONE
- Successo dei cinegiornali (rappresentazione non fedelissima degli eventi di guerra, spettacolarità e simulazione della
realtà)
- Avanguardie sia di stampo europeo sia native
- Nascita cinema d’animazione (50 fotogrammi dipinti a mano su celluloide)
- 1917: primi film d’animazione in tecnica chalkboard
- Registi importanti: Mizoguchi Kenji, Akira Kurosawa, Yasujirō Ozu
CINA
- Insediamento e successo del cinema, definito poi dianying (ombre elettriche), grazie alla già presente forma di
intrattenimento delle ombre cinesi
- Fondazione di numerose case di produzione anche da parte di europei
- “Nànfū Nànqī - Una coppia sfortunata” 1913, di Zheng Zhengqiu e Zhang Shichuan; primo film cinese a
soggetto
RUSSIA
- 1896: prime proiezioni Lumière
- “L’incoronazione di Nicola II” 1896, di Charles Moisson e Francis Doublier per conto dei Lumière; primo
documentario girato in terra russa, poi censurato e ritirato dalle autorità russe (perché mostra la morte
accidentale di parte del pubblico causata dal cedimento delle tribune)
- Blocco delle produzioni estere
- 1907: fondazione prima casa di produzione e inizio produzioni locali
- 1908: distribuzione dei titoli de La Film d’Art e adattamenti letterari di successo
- Asta Nielsen prima icona divistica, i cui film sono esportati dalla Nordisk Film Kompani
- 1917: inizio Rivoluzione (malcontento popolare a causa della WWI e delle condizioni di vita)
- Prima fase Rivoluzione: confusione sociale, politica, economica
- 1917 - 1932: COSTRUTTIVISMO - arte come costruzione di un ideale e rappresentazione della collettività, pubblico
parte attiva ed integrante dell’arte, valenza sociale dell’opera cinematografica
- 1918: cinema diventa mezzo per educare le masse e nascita Commissariato Popolare per l’Istruzione e la
regolamentazione dell’industria cinematografica (censura)
- Esaltazione Rivoluzione attraverso i linguaggi europei
- Scuola di cinematografia e montaggio tra le più prestigiose
- LEV KULEŠOV - montaggio più espressivo dell’inquadratura; “effetto Kulešov”: il contesto di inquadrature che si
susseguono e l’alternanza delle stesse rendono un significato allegorico completamente diverso
- DZIGA VERTOV - montaggio come elemento strutturale, crea una connessione alla realtà attraverso un insieme di
dettagli con un senso più profondo; manifesto del Kinoglaz (cineocchio; l’occhio del cinema è più efficace nel
documentare la realtà, il montaggio crea nuovi significati rispetto al girato)
- “L’uomo con la macchina da presa” 1929
INDIA
- 1896: avvio del cinema
- Nel corso della stagione del muto si sviluppano 4 tipologie di film: devozionali (sulla vita dei santi), mitologici, storici di
derivazione letteraria o teatrale, storici di derivazione dal teatro contemporaneo
- “Shree Pundalik” 1912, di Dadasaheb Torne; primo lungometraggio indiano sulla vita di un santo hindu
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ANNI 20
USA
- Numerosi investimenti in ambito cinematografico che permettono la proliferazione degli studios
- Big Three: Paramount-Publix, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) e First National
- Little Five: Universal, Fox, Producers Distributing Corp, Film Booking Office, Warner Bros
- Moltiplicazione dei generi cinematografici per rispondere alla crescente domanda
- Successo del genere documentaristico
- “Nanuk l’eschimese” 1922
- OLD HOLLYWOOD ERA - ingaggio di registi europei, che esportano il know-how della loro cinematografia e che
apporteranno fondamentali cambiamenti e novità (tono, struttura, lunghezza inquadrature, ottiche specifiche/oggetti
sulla lente per rendere un’atmosfera soffusa); componente fortemente emotiva (eccesso emotivo che provoca gran
successo) e “realismo romantico chiuso” (in quanto tratta argomenti vicini alla quotidianità dello spettatore, e
rappresenta un mondo che non sa di essere ripreso, quindi aumenta l’effetto di normalità)
- “Rapacità” 1924, di Erich von Stroheim; poi tagliato dalla MGM e reso un film completamente diverso;
nell’originale uso della profondità di campo (tutto a fuoco) e di un realismo esasperato e molto duro del
quotidiano dei personaggi
- CECIL DeMILLE - commedie dal sostrato erotico; film biblici
- “Maschio e femmina” 1919
- “Perché cambiate moglie?” 1920
- “I dieci comandamenti” 1923
- “Re dei re” 1927
- KING VIDOR - melodrammi di matrice teatrale; film d’impegno civile; western
- “La grande parata” 1925
- “The crowd” 1928
- “Hallelujah” 1929
- “Our daily bread” 1934
- Passaggio dalla gag alla commedia slapstick; contesti improponibili e personaggi sfortunati e “immuni” a cadute per
effetto comico; attori interpretano tipologie di uomo precise: Charlie Chaplin (Charlot, vagabondo alienato dalla
società), Harry Langdon (uomo timido, dolce e malinconico), Harold Lloyd (giovane arrivista ed esuberante), Buster
Keaton (“great stone face”, imperturbabile)
- Declino con l’avvento del sonoro e a causa della domanda crescente di lungometraggi
- Registi importanti, diversi tra loro per forma e contenuto ma l’interesse sociale e lo slancio antropologico, oltre che alla
ricreazione meticolosa di dettagli naturalistici, riflessioni sul capitalismo e l’esclusione, li accomunano nel rifiuto della
visione del “realismo romantico chiuso”: Frank Capra, Victor Fleming, John Ford, Howard Hawks, Alfred Hitchcock,
Ernst Lubitsch, Josef von Sternberg, King Vidor, Friedrich Murnau, Victor Sjöström, Oscar Micheaux (uno dei
primissimi registi afroamericani), Florián Rey
- 1927: avvento del sonoro
- Proliferazione del musical; storie d’amore nate nei backstage teatrali; forte carica ottimista; canzone integrata nel
dialogo; danza
- “Il principe consorte” 1929; con Maurice Chevalier e Jeannette MacDonald
- “Top hat” 1935; con Fred Astaire (tipologia uomo minuto e furbo) e Ginger Rogers
- “Gli uomini preferiscono le bionde” 1953; con Marilyn Monroe
- VINCENT MINNELLI - rende il genere estremamente dinamico; introduce soggetti comuni e ambientazioni umili con
un approccio più umano e reale
- “Cabin in the sky” 1943
- “Un americano a Parigi” 1952, con Gene Kelly (tipologia uomo grande e forte ma ingenuo)
- Successo del western (cinema della frontiera); sonoro enfatizza la “mitologia” americana
- “The big stampede” 1932; con John Wayne (uomo buono e capofamiglia)
- “Mezzogiorno di fuoco” 1952; con Gary Cooper (tipologia lupo solitario dal passato traumatico del
dopoguerra)
- “Il massacro di Fort Apache” 1947, di John Ford
- Gangster movie; potere della finanza, corruzione polizia e politica, società malata, lotta finanza/malavita; protagonista
emerge dalla povertà dandosi alla vita criminale (riscatto) ma resta protettore dei deboli; senso di giustizia e moralità
particolare; due figure femminili (femme fatale travagliata e donna dolce); montaggio veloce, inseguimenti; riprese in
esterni; forti contrasti b/w
- “Le notti di Chicago” 1927, di Josef von Sternberg
- Humphrey Bogart tra le icone gangster
FRANCIA
- 1918 - 1923: IMPRESSIONISMO - fondamentale la fotogenia e le impressioni/emozioni soggettive del personaggio
rispetto al mondo che lo circonda
- Registi importanti: Louis Delluc, Jean Epstein, Marcel l’Herbier, Abel Gance, Jacques Feyder, Germaine Dulac
- “Coeur fidèle” 1923, mondo rappresentato come lo vede la protagonista
- “La rosa sulle rotaie” 1923, di Abel Gance; montaggi da 1 sec per rendere angoscia
- DADAISMO - movimento cinematografico nato ad opera di Tristan Tzara; cinema come anarchia e dinamismo nelle
immagini (no regole narrative); rifiuto di storia e morali
- Registi celebri: Man Ray, René Clair, Marcel Duchamp, Viking Eggeling
- “Retour à la raison” 1923, di Man Ray
- “Entr’acte” 1924, di René Clair
- “Anémic cinéma” 1926, di Marcel Duchamp
- SURREALISMO - influenza dalle teorie freudiane; arte in grado di esprimere l’inconscio senza condizionamenti sociali
o narrativi; uso del montaggio che annulla la narrazione e il ritmo del racconto; aspro taglio documentaristico, richiamo
nel mondo quanto più semplice e diretto al "cinema primitivo"
- Registi importanti: Luis Buñuel, Salvador Dalì, Jean Cocteau, Jean Vigo
- “Un chien andalou” 1928, di Luis Buñuel e Salvador Dalì
- “L'âge d'or” 1930, di Luis Buñuel
- “L’Atalante” 1934, di Jean Vigo
GERMANIA
- Produzione cinematografica esigua ma influente; creazione di un mercato interno “protetto” anche grazie alla messa al
bando dei titoli stranieri in territorio tedesco sin dagli anni 10
- ESPRESSIONISMO - rappresentazione della realtà interiore del personaggio; riprese in interni per struttura irrazionale
e costrittiva, angoscia resa dal montaggio, contrasti, movimenti scattosi; violenti chiaroscuri, immagini deformate,
didascalie animate; soggetti mostri o malati mentali come simboli della società/politica; solitudine e sopraffazione;
turbamento interiore
- Registi importanti: Robert Wiene, Fritz Lang, Friedrich Murnau
- “Lo studente di Praga” 1913, di Stellan Rye
- “Il gabinetto del dottor Cagliari” 1922, di Robert Wiene; film-simbolo dell’Espressionismo; forte gioco con il
doppio e il rapporto tra realtà/allucinazione attraverso una scenografia allucinante, discontinua e frammentata
come simbolo dello stato mentale del narratore Francis
- “Il dottor Mabuse” 1922, di Fritz Lang; altro film-simbolo dell’Espressionismo; realismo documentaristico
- “Nosferatu il vampiro” 1922, di Friedrich Murnau
- “Metropolis” 1927, di Fritz Lang; film-culto della stagione del muto; dedicato alla struttura delle società
complesse e agli scontri tra lavoratori e imprenditori; tema del controllo e dello sfruttamento umano; robot,
iconografie di città sotterranee; sarà d’ispirazione per George Lucas (personaggio robot D-3BO), per Ridley
Scott (“Blade Runner” 1982) e Christopher Nolan (trilogia del Cavaliere Oscuro)
- “Aurora”, 1927, di Friedrich Murnau; primo suo film girato a Hollywood; sulla divergenza tra campagna e città
attraverso un torbido triangolo amoroso
- KAMMERSPIELFILM (drammi da camera) - sottogenere dell’Espressionismo; pochi personaggi; piccoli drammi ma
fondamentali nella vita del personaggio; recitazione sobria, numerosi movimenti di mdp e riprese in interni
- “L’ultima risata” 1924, di Friedrich Murnau
- ASTRATTISMO - movimento artistico fondato da Kandinskij; sentimenti attraverso forme, linee e colori in grado di
produrre una linea narrativa
- “Rhythmus 21” 1921, di Hans Richter; geometria genera asfissia
RUSSIA
- Seconda e terza fase Rivoluzione: ripresa grazie alla nuova economia, poi crescita internazionale
- 1922: ascesa di Stalin
- 1923: fine Rivoluzione
- Registi importanti: Boris Vasil'evič Barnet, Walter Ruttmann
- “Acciaio” 1933, di Walter Ruttmann; suo unico film a soggetto, prodotto dalla Cines di Roma
- SERGEJ EJZENŠTEJN - montaggio delle attrazioni (emozione, ma anche conflitto; stacco inquadratura come shock
per il pubblico con l’obiettivo di instillare ideali); somma di inquadrature come prodotto che porta all’attrazione;
montaggio come creazione artistica (tagli immagine, sovrapposizioni) e intellettuale (no narrazione ma espressione di
concetti astratti e filosofici)
- “Sciopero!”1925, inquadratura degli operai in rivolta seguita da un’inquadratura di animali al macello
(montaggio delle attrazioni espressivo, in parallelo)
- “La corazzata Potëmkin” 1925; overlapping (medesima azione ripresa da più angolazioni e punti di vista per
esaltare l’effetto dell’azione stessa) e jump (eliminazione di parti di ripresa)
- “Ottobre” 1928; dimostrazione di come il socialismo elimina le gerarchie tra personaggi attraverso le riprese
del protagonista che sale una scalinata infinita e l’alternanza inquadratura personaggio/simboli
- VSEVOLOD PUDOVKIN - importanti montaggio e sceneggiatura; personaggio molto caratterizzato; concentrazione su
individuo
- “La madre” 1926
- “La fine di San Pietroburgo” 1927
- “Tempesta sull’Asia” 1928
DANIMARCA
- Melodramma erotico, genere rappresentato da Asta Nielsen
- CARL T. DREYER - influenzato dalle avanguardie francesi, tedesche e russe nelle tecniche cinematografiche
- “La passione di Giovanna d’Arco” 1928
MESSICO
- 1876 - 1911: mandato del generale Porfirio Diaz (“porfiriato”)
- 1910 - 1920: guerra civile a seguito di una rivoluzione contro la dittatura militare del generale Diaz
- Primi documentari in muto sulle gesta di Pancho Villa, eroe della rivoluzione
INDIA
- Ancora produzioni di genere devozionale
- Sviluppo del genere “all indian film”, produzioni fantastiche senza target specifico ma rivolte ad un pubblico molto vario
- Avvento del melodramma, che rappresenta i problemi del popolo in un tentativo di spingere verso cambiamenti sociali
GIAPPONE
- Alcuni registi traggono ispirazione dall’Espressionismo tedesco, specie con sovrapposizioni, flashback e simbologie
- “Una pagina di follia” 1926, di Teinosuke Kinugasa
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ANNI 30
- 1929: Grande Depressione (crollo di Wall Street) che colpisce il mondo intero
- Periodo molto travagliato che vede la ricostruzione economica, sociale e politica in contemporanea all’avvento del
nazionalismo e del militarismo in molti paesi
- Formazione istanze politiche che porteranno poi alla WWII
- Grandissima importanza del cinema di guerra e di propaganda, giustificato dalla storia e con obiettivi spettacolarità e
intrattenimento
- “Addio alle armi” 1932, di Frank Borzage
- “L’uomo che ho ucciso” 1932, di Ernst Lubitsch
- Censura in generale
ITALIA
- 1927: fondazione dell’Unione Cinematografica Educativa (Istituto Luce)
- Grandissimi investimenti statali sul cinema
- Fondamentale la propaganda per il cinema fascista perché permette di raggiungere più persone rispetto agli altri
media; esaltati patria, popolo italiano, agricoltura, nascita dell’industria e progresso, famiglia e figura del Duce come
“padre buono dell’Italia” (piano emotivo), innalzato a icona dello star system americano
- Messa a tacere della stampa antifascista e socialista per mezzo di una strategia basata su legalità formale e
Parlamento, con la complicità di Vittorio Emanuele III
- Per distribuire capillarmente il cinema fascista (le sale cinematografiche esistevano solo nelle grandi città) si fa uso del
cinemobile, un furgoncino Fiat 618 con schermo mobile
- Ripresa dei successi anche a livello internazionale grazie al sonoro
- 1931: serie di nuove leggi sul cinema
- CINEMA DECÒ - o dei “telefoni bianchi”; storie di alta borghesia, ambienti mondani e scalate sociali; obiettivo di
inculcare ottimismo nel pubblico e di distogliere l’attenzione dalle dure condizioni di vita; uso della luce bianca per
creare un’atmosfera felice; musiche allegre
- “La segretaria privata” 1931, di Goffredo Alessandrini
- 1932: inaugurazione della prima Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, grazie a conte Giuseppe
Volpi di Misurata; moltissimi titoli e registi famosi
- “Zemlja” 1930, di Aleksandr Dovzenko
- “The champ” 1931, di King Vidor
- “A nous la liberté” 1931, di René Clair
- “Gli uomini, che mascalzoni” 1932, di Mario Camerini, con Vittorio De Sica
- “It happened one night” 1934, di Frank Capra
- “Luciano Serra pilota” 1938, di Goffredo Alessandrini, con Amedeo Nazzari
- 1932: istituzione del Centro Sperimentale di Cinematografia
- Film propagandistici con soggetti fabbriche, vita rurale, industria; il messaggio fondamentale è la possibilità di
raggiungere felicità e stabilità economica attraverso il duro lavoro
- “Camicia nera” 1933
- “Vecchia guardia” 1935
- “Il grande appello” 1936
- 1937: fondazione degli Studi di Cinecittà a Roma
- “Scipione l’africano” 1937, di Carmine Gallone
USA
- 1934 - 1967: adozione del Codice Hays, linee guida rigidissime che limitano la produzione cinematografica (coniugi in
stanze separate, bacio < 10 sec, no omosessualità, no riferimenti a razze o religioni)
- Cinema di propaganda “democratica” sia contro altri Paesi, sia contro gli stessi USA; molto efficace anche
l’animazione di propaganda (personaggi Looney Toons e Disney sbeffeggiano giapponesi, fascisti e nazisti)
- ORSON WELLES - caso emblematico del cinema propagandistico; tecniche innovative in campo narrativo e stilistico
- “Citizen Kane - Quarto potere” 1941; basato sulla vita del magnate editoriale Hearts; il protagonista Kane è
descritto sempre in modi diversi
FRANCIA
- Molti film di derivazione impressionista per rendere il disagio sociale
- Genere noir; storie “vere” di persone alle prese con la società del tempo (realismo poetico, simboleggiato dall’attore
Jean Gabin); sopravvivenza nel quotidiano; inquadrature come strumento di espressione dei sentimenti; protagonisti
uomini di strato sociale basso
- Registi importanti: Julien Duvivier, Marcel Carné, Jean Vigo
- “Zero in condotta” 1933, di Jean Vigo; film sperimentale stroncato dalla censura e definito anti-francese;
protagonista un maestro che insegna agli allievi ad essere liberi dalla società
- “Alba tragica” 1939, di Marcel Carné
- “La regola del gioco” 1939, di Jean Renoir; ricerca costante dell’espressione della poetica attraverso l’impatto
visuale
SPAGNA
- 1939: inizio del regime franchista
- Cinema propagandistico franchista, parallelamente visto anche come uno strumento pericoloso contro il Caudillo
GERMANIA
- Cinema nazista e propaganda; forte ironizzazione sui nemici, considerati deboli ed esaltazione della razza ariana e
dell’esercito tedesco; anti-ebraismo; estremamente d’intrattenimento
- LENI RIEFENSTAHL - la “regista del fuhrer” e la maggiore esponente del cinema nazista; mai rinnegata ma molto
tecnica e pragmatica rispetto al credo nazista
- “Il trionfo della volontà” 1935; documentario commissionato da Hitler per esaltare la sua figura di fuhrer
- “Olympia” 1936
RUSSIA
- Cinema staliniano; produzione nazionalizzata e obbligo del realismo poetico; drammi su eroi russi e zar; pesante
censura
CINA
- 1929: fondazione del Kuomintang (Partito nazionalista cinese)
- 1931: fondazione della Commissione nazionale per la censura cinematografica
- Vasta produzione di opere anti-imperialiste di denuncia del governo fino all’occupazione giapponese di Shanghai del
1937
GIAPPONE
- Utilizzo del sonoro solo a partire da metà degli anni 30
- 1936: trattato di alleanza con la Germania nazista
- 1937: occupazione di Shanghai
- 1936 - 1945: cinema nazionalista, militarista e di propaganda filogovernativo; inasprimento della censura
- Registi importanti: Tomotaka Tasaka, Kajirō Yamamoto
- “I falchi del generale Kato” 1944; ricostruzione dell’attacco giapponese alle installazioni militari statunitensi di
Pearl Harbor del 1941
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ANNI 40
ITALIA
- 1943 - 1945: Repubblica di Salò
- Massima espansione del cinema nel quartiere della Giudecca a Venezia; zona ottimale per le riprese per ampi spazi
ed esposizione alla luce; “nuova città del cinema” per contrastare gli studi di Cinecittà a Roma
- 1944: fondazione dello studio dei fratelli Scalera nella Giudecca, su modello degli studio system americani
- NEOREALISMO - movimento dal forte impegno sociale; due fasi cinematografiche (fase incentrata sulla guerra, fase
di tematiche sociali riguardanti l’Italia del dopoguerra); doppiaggio per conferire spettacolarità; stile mdp “distratta e
abbandonata” per rendere un’esistenza che scorre imperterrita; riprese e montaggio di matrice hollywoodiana; colonne
sonore di forte impatto drammatico; sceneggiature dai timbri molto incisivi e crudi e con attenzione ai piccoli drammi
quotidiani; fedeltà storica; importanza del concetto di coincidenza (rapporto causa-effetto); intersezioni tra generi
- “Il bandito” 1946; con Amedeo Nazzari
- “Mio figlio professore” 1946
- “Anni difficili” 1948
- “In nome della legge” 1949
- VITTORIO DE SICA, CESARE ZAVATTINI - frequenti i personaggi bambini-vittime ripresi ad altezza occhi per una
migliore identificazione con il pubblico
- “Sciuscià” 1946
- “Ladri di biciclette” 1948
- GIUSEPPE DE SANTIS - personaggio reso come nei western americani; timbro nazional-popolare
- “Riso amaro” 1949; con Vittorio Gassman e Silvana Magnano
- “Non c’è pace tra gli ulivi” 1950
USA
- Maggiore successo del cinema noir; forte ispirazione letteraria (hard-boiled e pulp); disancoramento sociale,
corruzione, disillusione; triangoli amorosi con esito omicidio; figure del detective privato e della dark lady; no lieto fine;
narrazioni in voice off; riprese in interni; basso budget
- “La fiamma del peccato” 1944
- “Il postino suona sempre due volte” 1946
FRANCIA
- Film di guerra con toni cupi e poco impegnati
- 1947: prima edizione del Festival di Cannes
- Investimenti statali per elevare il livello artistico, tra cui l’introduzione del Premio qualità per i cortometraggi e le avance
sur recettes (finanziamento delle sceneggiature con anticipo sulle ricevute) da parte del Centre National du Cinéma
- JEAN COCTEAU - uno dei registi più importanti, di derivazione teatrale
- “La bella e la bestia” 1946
- “L’aquila a due teste” 1948
- “Orfeo” 1950
- Novità all’interno del cinema: ideale della gioventù bohemienne (personaggi sono artisti cupi con il mal di vivere) e
nuova tipologia di donna libera che rivendica il piacere per sé stessa (ruolo interpretato specialmente da Brigitte
Bardot)
- Molte produzioni comiche
- “Fernandel Don Camillo” 1952, di Julien Duvivier, con Gino Cervi
- “Giorno di festa” 1949, di Jacques Tati
- “L’invenzione di Monsieur Hulot” 1949, di Jacques Tati
INGHILTERRA
- Affermazione internazionale raggiunta grazie a Lawrence Oliver
- No produzioni cinematografiche nella prima fase del dopoguerra
GERMANIA
- Tendenza nella prima fase del dopoguerra a riprendere tematiche ed ambienti degli anni precedenti in chiave di critica
sociale e del nazismo
- Problemfilm; biografie ambientate durante la guerra
- Heimatfilm, “cinema della terra natia”; soggetti sono ambienti rurali, famiglia media e sua quotidianità; morali semplici
SPAGNA
- Influenze dal Neorealismo italiano
- Importante il regista José Antonio Nieves Conde
SVEZIA
- Esordio del regista Ingmar Bergman
- “Crisi” 1946; tema conflitto generazionale
TAIWAN
- Riorganizzazione a partire dal dopoguerra sotto il controllo cinese, nonostante la riluttanza e il malcontento del paese
- Campagna anticomunista che prende forma nel cinema di propaganda
- JIANKANG XIEZHI - genere incentrato sul realismo “sano” contrapposto al realismo socialista cinese; fondamentali i
valori di umiltà, altruismo e positività, che il cinema cerca di inculcare nel popolo
- Melodrammi, musical, leggende e miti di ispirazione hongkonghese
- Aumento dei film gongfupian
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ANNI 50
- Ancora presenti divario generazionale e turbamento della nuova generazione (anni 40)
- 1955 - 1975: Guerra del Vietnam
- Panoramica spettatori: età media 20/30 anni in quanto il cinema tratta del mondo dei giovani
FRANCIA
- 1951: fondazione de Les Cahiers du Cinéma, rivista con cui collaborano registi e giovani studiosi di cinema, a partire
da cui nasce la discussione sulla teoria degli autori (autore = regista e in alcuni casi sceneggiatore; film = tappa nel
percorso dell’autore da cui derivare il contesto socio-culturale e artistico)
- NOUVELLE VAGUE - movimento di grandissimo successo nato grazie agli studiosi della Cahiers e caratterizzato per
questo da un forte sostrato intellettuale; protagonisti giovani realistici; rifiuto per i valori della vecchia generazione;
antimilitarismo e antirazzismo; costanti citazioni alla storia del cinema e intersezione tra generi; stile mdp caméra-stylo
(mdp integrata nella messa in scena, ha la funzione di “penna” con cui annotare singoli aspetti della realtà)
- “Jules e Jim” 1952, di François Truffaut; melodramma
- “I 400 colpi” 1959, di François Truffaut, premio per la regia a Cannes
- “Ascensore per il patibolo” 1957, di Louis Malle; noir classico
- “Fino all’ultimo respiro” 1960, di Jean-Luc Godard; manifesto della Nouvelle Vague
- “Stéphane, una moglie infedele” 1969, di Claude Chabrol; noir in chiave provinciale
- “Parigi ci appartiene” 1961, di Jacques Rivette; sperimentazione teatrale
- “Les parapluies de Cherbourg” 1964, di Jacques Demy; musical
- Una variante della Nouvelle Vague è il Nouveau Roman (trasposizione romanzi)
- CINÉMA VÉRITÉ - concetto nato a partire dalla Nouvelle Vague; cinema che unisce documentario e romanzesco
(documentaristico con soggetto vita soggettiva “romanzata”); stile mdp presa diretta
- “Chronique d’un été" 1960
- Dibattiti sulle tecniche (riproducibilità tecnica dell’arte attraverso cinema e fotografia; crisi del valore dell’opera d’arte
autentica; inconscio ottico)
INGHILTERRA
- Senso di disagio giovanile affiancato alla sofferenza della classe lavoratrice
- Frequenti nel cinema sono le problematiche sociali e il realismo del proletariato
- FREE CINEMA - disprezzo dell’intellettualismo della Nouvelle Vague; derivato dal movimento Angry Young Men (John
Osborne); fondamentale la reazione di rabbia nei confronti della vecchia generazione e la sensazione di felicità
impossibile da raggiungere; impulso di rinnovamento culturale per slegarsi dalla vecchia generazione e molte istanze
politiche (pacifismo vs nucleare); tematiche sociali; sonoro dal vivo
- “Look back in anger - I giovani arrabbiati” 1959, di Tony Richardson
- KITCHEN SINK CINEMA - sottogenere del Free Cinema che ha come soggetto il realismo del proletariato; personaggi
giovani e arrabbiati con la società; forte sostrato politico
- “Peeping Tom - L’occhio che uccide” 1960
- “Sabato sera, domenica mattina” 1960
USA
- Graduale abbandono del “realismo romantico chiuso” perché troppo convenzionale e percepito come limite alle
sperimentazioni tematiche
- Era del “cinema espanso”, serie di sperimentazioni di giovani registi secondo la necessità di riformare il cinema
- Cultura psichedelica dell’arte, che va percepita con tutti i sensi del corpo e di cui lo spettatore deve essere parte
integrante (Movie-drome, cineinstallazione)
- STRUCTURAL FILM - movimento di più successo in America; cinema come costruzione ed esagerazione della
finzione e dei suoi limiti; percezione psichedelica dell’opera cinematografica
- “Chelsea girls” 1966, di Andy Warhol
CINA
- In atto il mandato di Mao Zedong che porta ad evoluzioni rapidissime in ambito economico e politico
- Molti film nella prima fase del dopoguerra sono stati dedicati agli anni della guerra appena passata
- Non ci sono stati grandi esordi registici, ma comincia l’opera didattica del cinema, come quello di Pechino, con
l’obiettivo di educare il popolo e informare sul realismo socialista
- Commedie morali, melodramma (romantico, tragicomico, etc) dai contenuti socialisti, che vede soggetti popolari e
solida struttura narrativa senza sperimentazioni
- Frequente uso dei primi piani per rendere la psicologia del personaggio e di stilemi tipici del popolo contemporaneo
- 1956: campagna dei “cento fiori” che ha come conseguenza una liberalizzazione della vita culturale, politica,
economica, sociale e forte rinnovamento
- 1957: annullamento dei recenti cambiamenti liberali da parte di una campagna anti-destra, che impone una censura
totale delle strategie pubblicitarie di comunicazione, in quanto simbolo occidentale speculatore e consumista
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ANNI 60
- Grandissimo uso della storia nei cinema di tutto il mondo nella seconda fase del dopoguerra per, da un lato, infondere
fiducia nei cambiamenti delle società in rapido progresso, e dall’altro denunciare la società stessa attraverso la storia
- Successo crescente delle produzioni televisive che comportano la crisi del grande schermo ovunque nel mondo, e la
conseguente necessità di produrre a budget ridotto, ma anche l’adattamento a tempi di produzione inferiori
- Potente concorrenza rappresentata da una generazione intera di registi formati nel piccolo schermo e in università
apposite, che ha imparato a produrre film velocemente e a basso costo
- Panoramica spettatori: età media 20/30 anni in quanto il cinema tratta del mondo dei giovani
ITALIA
- 1965 - 1982: Anni di piombo e della strategia della tensione
- Nuove tematiche grazie a Michelangelo Antonioni (tematiche esistenziali, relazioni di coppia), Federico Fellini (omaggi
alla storia del cinema), Luchino Visconti (storia)
- Successo dei melodrammi italiani nel mondo
- Produzione di molti documentari sui cambiamenti che stanno attraversando la società italiana, come
industrializzazione e urbanizzazione, specie con il regista Florestano Vancini
- Nascono e si affermano la commedia sentimentale, la cronaca intimista e il personaggio di Totò
- PIER PAOLO PASOLINI - numerosi legami con le altre arti; borgata romana come soggetto frequente; rapporto
realismo della borgata/religiosità; rapporto e fusione tra classi; rapporto vita/morte; sacralità come rappresentazione di
eventi storici
- “Accattone” 1961; protagonista dall’innocenza quasi spirituale che compie piccoli crimini nel contesto della
borgata
- “Mamma Roma” 1963; protagonista ex prostituta cerca di riscattarsi per i figli
- “Uccellacci e uccellini” 1966; maschere iconiche trasposte al tragico, con Totò
- “Edipo re” 1967; straniero esule come simbolo della condizione umana
- “Teorema” 1968; allegorie del passato per spiegare la società contemporanea
- “Che cosa sono le nuvole?” 1968
- Trilogia della vita e raggiungimento della fama internazionale: “Il Decameron” 1971, “I racconti di Canterbury”
1972, “Il fiore delle mille e una notte” 1974
- “Salò o le 120 giornate di Sodoma” 1976; contesto dell’Italia anni 70; opera volutamente violenta che crea
incredibile scandalo
- MARCO FERRERI - estrema visionarietà e senso del grottesco; personaggi-mostri per mostrare la crudeltà delle altre
persone, che diventano i veri mostri
- “La donna scimmia” 1964
- “La grande abbuffata” 1973
- FRANCESCO ROSI - approccio documentaristico e cinema-inchiesta di stampo sociale
- “Lucky Luciano” 1963
- “Le mani sulla città” 1963
- GILLO PONTECORVO - documentari di denuncia delle istituzioni attraverso episodi storici
- “Kapò” 1960
- ERMANNO OLMI - documentari sulla rapida industrializzazione dell’Italia; realtà descritta con toni delicati e approccio
discreto e intimo all’essere umano
- “Il posto” 1961
- “I fidanzati” 1963
- Iniziano a spopolare il cinema horror, i film di spionaggio, gli action sui “forzuti” e soprattutto gli spaghetti western, di
forte ispirazione statunitense, che raggiungono grandissimo successo e riavviano il turismo
- SERGIO LEONE - pioniere degli spaghetti western; fondamentale la sua introduzione di un registro sonoro apposito
composto da fischi e rumori in collaborazione con Ennio Morricone; protagonista cowboy mercenario disincantato e
senza cuore (solitamente interpretato da Clint Eastwood); immaginario diffuso legato alla morte
- Trilogia del dollaro e raggiungimento della fama internazionale: “Per un pugno di dollari” 1964; “Per qualche
dollaro in più” 1965, “Il buono, il brutto, il cattivo” 1966
USA
- 1963: assassinio di Kennedy; evento che affiancato alla Guerra del Vietnam in atto costituisce un enorme shock
sociale e porta a molti cambiamenti nel cinema
- Elementi di shock: guerra inutile che porta alla follia i sopravvissuti; omicidio di un presidente amatissimo e pacifico ad
opera di uno stesso americano
- Molti dubbi stimolati dalla recente storia americana, soprattutto la gestione del potere politico e le sperimentazioni
nucleari degli anni 50
- “Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba” 1964, di Stanley
Kubrick
- “West side story” 1961, di Jerome Robbins e Robert Wise; musical dallo stile completamente diverso,
ambientato tra la gente comune e nelle strade, con soggetto i giovani e la vita disadattata
- NEW HOLLYWOOD ERA - periodo di profondo rinnovamento; profonda disillusione nei confronti della realtà in totale
contrasto con la Old era; tematiche ricorrenti sono solitudine/inquietudine giovanile nelle città, condizioni sociali e
sessualità esplicita della donna, riflessioni critiche sulla storia, le minoranze etniche e la guerra
- Registi principali della New Hollywood anni 60: Woody Allen, George Lucas, Francis Coppola, Terrence Malick, Brian
de Palma, John Carpenter
- Sviluppo di moltissimi generi cinematografici
- Road movies; azione sviluppata nel corso di un viaggio; protagonisti ribelli e criminali in fuga rappresentativi dei
giovani contemporanei disadattati; forte senso di rivolta sociale; riprese in ampi spazi, grana fotografica bruciata, uso
della pellicola a grana grossa, montaggio nervoso, colonna sonora pop/rock, illuminazione varia, zoom frequente;
budget ridotto; stile mdp con camera-car; ideali utopistici di libertà che generano scontento e fuga; incontri tra culture
- “Gangster story - Bonnie & Clyde” 1967, di Arthur Penn
- “Easy rider” 1969, di Dennis Hopper; manifesto della New Hollywood
- Western americano; il nemico era sempre stato identificato con il “non-americano”, ora il nemico è lo stesso americano
crudele e oppressore del popolo indiano
- “Sfida nell’Alta Sierra” 1962; nuova figura di cowboy più umano
- “Piccolo grande uomo” 1970, di Arthur Penn
- ROGER CORMAN - scopre e lancia Francis Coppola, Ron Howard, Joe Dante, Martin Scorsese, Jack Nicholson,
Sandra Bullock e Robert De Niro (istituzione della “Corman factory”), e inoltre distribuisce e rende famosi negli USA
Federico Fellini, François Truffaut, Ingmar Bergman e Akira Kurosawa; regista e sceneggiatore di vastissima
formazione (metodo Stanislavskij); numerose e disparate influenze artistiche, letterarie (Edgar Allan Poe)
cinematografiche e sociali (Freud); numerosi riconoscimenti
- “The Fast and the Furious” 1955; road movie
- “The Cry Baby killer” 1958; con Jack Nicholson
- “La vita di un gangster” 1959; collab con la Fox
- “La piccola bottega degli orrori” 1960; black comedy
- “Il pozzo e il pendolo” 1961; ispirazione da Edgar Allan Poe
- “I selvaggi” 1966; sulla controcultura
- “Il serpente di fuoco” 1967; sulle mode psichedeliche
- “Il clan dei Barker” 1970
GERMANIA
- 1962: Manifesto del Festival internazionale del cortometraggio di Oberhausen e sperimentazione cinematografica
- Moltissimi investimenti statali per esordienti, ma a basso budget
- JUNGER DEUTSCHER FILM - Nuovo Cinema tedesco, influenzato da Nouvelle Vague, istanze marxiste e teatro
brechtiano; cinema marcatamente militante che diventa gradualmente indipendente dalle istituzioni (Das andere Kino);
spazio al cinema diretto e interpretato da donne sulle condizioni sociali femminili e il loro graduale progresso
- AUTORENFILM - Cinema d’autore, sottogenere intellettuale dello Junger Deutscher Film a metà fra il Free Cinema
inglese e la Nouvelle Vague francese; matrice ideologica e tematiche sociali forti in chiave antropologica; realismo a
tratti melodrammatico; influenze da cinema americano, francese, italiano e inglese
- Sviluppo di diverse direzioni cinematografiche specifiche: Arbeiter Filme (classe operaia), Berliner Schule (proteste
studentesche); cinema femminista; impegno per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali; documentari-reportage
di denuncia
- Registi importanti: Rainer Fassbinder, Alexander Kluge, Wim Wender, Marguerite Duras
- WERNER HERZOG - approccio antropologico, scoperta di sé
- “Aguirre, furore di Dio” 1972
- “Fitzcarraldo” 1982
- MARGARETHE VON TROTTA - cinema molto personale ma al contempo intenso impegno politico, definito “della
sorellanza” (esplorazione della psicologia femminile, analisi del rapporto donna-donna, legami di empatia e amicizia
profonda, complicità implicita); protagoniste femminili forti in un contesto politico
- “Il caso Katharina Blum” 1975
- “Il secondo risveglio di Christa Klages” 1978
- Trilogia della sorellanza: “Sorelle - L’equilibrio della felicità” 1979; “Anni di piombo” 1981; “Paura e amore”
1988
- CATHERINE BREILLAT - protagoniste padrone della propria fortissima sensualità come elemento di scossa della
società contemporanea; forte scabrosità; mdp molto vicina ai corpi per rendere un nuovo tipo di piacere senza la
dinamica dominante/sottomesso
- “Abus de faiblesse” 2013; tema della donna che rivendica il diritto alla propria sessualità
SPAGNA
- Continuazione della doppia polarità: Escuela de Cine di Madrid (cinema impegnato politicamente) ed Escuela de
Barcelona (cinema dal taglio artistico, estetica e impatto visivo)
- Moltissimi tentativi di innovazione nel cinema indeboliti dal regime franchista
- La Filmoteca Española diventa centro fondamentale di riunione dei giovani cineasti
GRECIA
- Tensione sociale nel dopoguerra
- Alcuni registi esordienti raggiungono la fama internazionale e perseguono l’impegno sociale e politico, come Theo
Anghelopoulos
- CONSTANTIN COSTA-GAVRAS - tematiche sociali nazionali e internazionali
- “Z - L’orgia del potere” 1969
- “La confessione” 1970; sui crimini di Stalin a Paga
- “L’amerikano” 1973; sui crimini americani in Uruguay; Palma d’oro a Cannes
- “Missing - Scomparso” 1982; sui desaparecidos in Cile
- “Betrayed - Tradita” 1988
- “Mad city - Assalto alla notizia” 1997; sul potere dei media
BRASILE
- Innumerevoli realtà sociali all’interno del paese
- 1964: colpo di Stato che impone una pesante censura del cinema e dei temi
- Cinema politicamente e culturalmente militante; tematiche legate alla realtà ma “romanticizzate” causa la censura;
denuncia di latifondismo, religione e povertà; ricerca dell’identità e attenzione alla cultura indigena; riprese a Bahia e
nelle favelas
- GLAUBER ROCHA - influenze da Sergej Ejzenšejn, Luis Buñuel e Akira Kurosawa; denuncia molto esplicita di fame e
violenza
- “Il dio nero e il diavolo biondo” 1963
- “Terra in trance” 1967
IRAN
- Paese nel Nord Africa che più investe in cinema e informazione cinematografica, tuttora con ottime scuole di cinema e
animazione
- Cinematografia presente sin dal 1900
- Il regime al potere impone una censura molto pesante, in quanto vuole una rappresentazione cinematografica dell’Iran
diversa dalla realtà; le produzioni sono quindi difficoltose, sporadiche per l’assenza di investimenti statali e spesso
fatte in altri paesi
- 1963: nuove riforme a favore del cinema, grandissima fioritura con la New Wave iraniana e prima vera generazione di
cineasti
- Drammi, melodrammi, commedie, polizieschi, avventura
- Influenza molto forte della Nouvelle Vague francese per il modo di esprimere il mondo giovanile e il disagio sociale in
un paese che sta attraversando moltissimi cambiamenti politici; nuove tematiche di impegno sociale
INDIA
- Anni 40 - anni 60: periodo d’oro del cinema hindi e consolidamento dello star system
- BOLLYWOOD (Bombay + Hollywood) - fondamentali supporto musicale e danza per immediatezza comunicativa delle
caratteristiche culturali hindi; componente totalizzante costituita dall’insieme di coreografie, canto, musica, colori e
abiti, il tutto importantissimo per definire i personaggi; tipologie umane semplici e tendenzialmente riproposte in tutti i
film; melodramma, commedia, azione
- “I am crazy about Prem (Bani Bani)” 2003, di Sooraj Barjatya; la protagonista attraverso canzone e
coreografia parla di due uomini, entrambi di nome Prem, uno colui di cui è innamorata e l’altro colui che
sarebbe destinata a sposare perché obbligata dai genitori (nascita contrasto)
CINA
- 1966 - 1976: rivoluzione culturale, nei primi anni paralisi delle attività cinematografiche, che sono costrette ad adattare
soggetti e sceneggiature teatrali per evitare la censura
- Promozione di opere teatrali e crescente potere dell’Opera di Pechino perché filogovernativa, gestita dalla moglie di
Mao Zedong e veicolante valori governativi
- WUXIAPIAN - di ispirazione dalla letteratura, protagonista guerriero samurai maestro di arti marziali e non più
guerriero volante con poteri speciali; molte connotazioni filosofiche riguardo la funzione di “vanità terrena” che ha
ormai acquisito l’essere umano a causa dei mali della società, trasportati in elementi soprannaturali
- CHANG CHEH - spesso protagonisti perdenti, difensori dei deboli ma destinati alla solitudine, e la sconfitta dell’eroe
coincide con le sconfitte della vita quotidiana del pubblico (nonostante sia consapevole di come andrà a finire la storia
e che la fortuna non esiste, durante l’arco del film lo spettatore può sperare in una rivalsa dell’eroe, e in senso lato
anche in una propria)
- “Golden Swallow” 1968
- KING HU - contribuisce alla riforma del genere wuxiapian
- “Dragon gate Inn” 1967
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ANNI 70
- Panoramica spettatori: innalzamento dell’età media e preferenza per il cinema europeo rispetto a quello americano
- Fenomeno del métissage culturale in Europa, che permette alle varie minoranze di inserire le proprie opere in un
cinema bianco; dialogo tra culture attraverso il cinema
ITALIA
- Periodo di tumulti sociali che, aggiunti al disagio politico degli Anni di piombo, influenzano la produzione
cinematografica
- 1970: nascita delle Brigate Rosse di estrema sinistra
- 1978: uccisione di Aldo Moro
- Movimenti studenteschi
- Conseguente senso di inadeguatezza rispetto società e valori
- Allegorie per riferirsi ad episodi di cronaca contemporanei
- “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” 1970
- “Il caso Mattei” 1972, di Francesco Rosi
- Fortuna dei generi poliziesco e poliziottesco, erotico, giallo, horror, comico
- Registi importanti: Lucio Fulci, Flavio Mogherini, Umberto Lenzi, Fernando di Leo, fratelli Corbucci, Luciano Salce,
Roberto Benigni, Carlo Verdone, Paolo Villaggio (Fantozzi)
- FRATELLI TAVIANI - cinema allegorico (richiami alla contemporaneità sociale italiana attraverso allegorie storiche)
- “Padre padrone” 1977
- DARIO ARGENTO - nuova forma di horror ispirata all'inadeguatezza e alle teorie freudiane su inconscio e follia;
tematiche sociali di forte impatto; colonne sonore ritmate che rendono psicosi ed ossessività dei personaggi;
attenzione ai dettagli
- “L’uccello dalle piume di cristallo” 1970
- “Profondo rosso” 1975
- “Suspiria” 1977
- MARIO BAVA - riferimenti letterari
- “I tre volti della paura” 1963
- MARIO MENONCELLI - commedie grottesche e acume ironico e quasi crudele
- “L’armata Brancaleone” 1966
- “Amici miei” 1975
- MASSIMO TROISI - tipo di commedia nuovo, estremamente sottile e minimale; personaggio pone in ridicolo
contemporaneamente sé stesso e lo spettatore
- “Ricomincio da tre” 1981
- “Non ci resta che piangere” 1984
USA
- New Hollywood era
- Registi principali della New Hollywood anni 70: Paul Schrader, Michael Cimino, David Lynch, Jonathan Demme, Paul
Mazursky, Martin Scorsese, Milos Forman, Steven Spielberg
- Fusione cinematografia e arte
- “Taxi driver” 1976, di Martin Scorsese
- Spy movies; soggetti sono complotti politici internazionali (disagio nei confronti della società americana e della finanza)
- “I tre giorni del condor” 1975
- Fantascienza; livelli di spettacolarità altissimi grazie agli effetti speciali
- “Star Wars” 1977, di George Lucas
- “Incontri ravvicinati del terzo tipo” 1977, di Steven Spielberg
- Affermazione di blockbuster che influenzano la storia del cinema e la cultura di massa
- “Il padrino” 1972, di Francis Coppola; con Al Pacino
- “Jaws” 1975; di Steven Spielberg
- “La febbre del sabato sera” 1983, di John Badham; con John Travolta
- “Scarface” 1983; di Brian de Palma
- BLAXPLOITATION - genere sviluppato durante la New Hollywood e parallela appunto al cinema hollywoodiano, che
consiste in una rivisitazione dei generi cinematografici già presenti attraverso l’interpretazione di attori di colore (non
necessariamente regia di colore) e rivolti ad un pubblico di colore; tematiche sociali come urbanizzazione e violenza
- “Sweet Sweetback’s Baadasssss Song” 1971, di Melvin van Peebles, considerato il padre del genere
blaxploitation
INGHILTERRA
- Formazione sul piccolo schermo di registi poi nomi di punta del cinema, come Ken Loach
- KEN RUSSELL - visionarietà e dettagli grotteschi; tematiche molto forti
- “I diavoli” 1971
- “Messia selvaggio” 1972
- “Lisztomania” 1975
- “Whore - Puttana” 1990
SPAGNA
- 1975: fine del regime franchista
- 1977: prime elezioni democratiche e susseguirsi di cambiamenti politici
- Cambiamenti radicali e rapidi all’interno del cinema
- Produzione e distribuzione di film sulla guerra civile, film apertamente politici e film commerciali
FRANCIA
- Fase di assestamento in ambito cinematografico e aumento di co-produzioni internazionali e commerciali
- Esordi dal mondo della critica e del cinema d’autore, come Bernard Tavernier
ISRAELE
- 1948: creazione dello Stato di Israele
- La compresenza di molte etnie all'interno della società israeliana genera più conflitti in ambito culturale, diviso tra
Occidente e Oriente
- Anni 70: avvento della “nuova sensibilità”
- Tematiche frequenti: quasi assenza di una memoria storica unica causa la presenza di differenti etnie e culture; idea di
futuro associata alla precarietà sociale e politica del paese, soprattutto attraverso il genere documentaristico; ricerca
della “normalità”
- Censura
CINA
- Inasprimento della censura e controllo capillare in ogni ambito della cultura, quindi oltre a cinema anche arte e
letteratura
- In seguito si avviano campagne di riabilitazione morale in campi di lavoro (laogai), e gli autori cinematografici o letterari
ritenuti contrari alla morale pubblica sono condannati all’umiliazione pubblica e all’obbligo di autocritica e autodenuncia
- Alcuni registi riescono comunque a guadagnare successo nonostante il contesto politico, e rappresentano per le
generazioni a venire importanti passi avanti nella libera espressione culturale e artistica
- ZHANG NUANXIN - regista di quarta generazione e una delle primi autrici a proporre una teoria del linguaggio
cinematografico moderno, per dare una giustificazione alle scelte narrative oltre ai dettami morali, in quanto create da
un autore; uso del realismo per risaltare gli aspetti poetici della vita e al contempo per slegare il realismo stesso
dall’aridità del mondo culturale contemporaneo
- “Gioventù sacrificata” 1985
- 1976: fine del mandato di Mao Zedong con la sua morte e inizio di un periodo di apertura culturale
- 1978: riapertura della Beijing Film Academy, attualmente una delle migliori scuole di cinema del mondo, nonostante
molte tematiche siano proibite (come l’omosessualità) in quanto istituto filogovernativo
HONG KONG
- 1970: fondazione della Golden Harvest Film Company, casa di produzione fondamentale nel cinema hongkonghese
- GONGFUPIAN - genere low budget e di basso livello tecnico incentrato sul kung fu, sviluppatosi grazie al wuxiapian e
nato nella Golden Harvest; gode di un improvviso successo internazionale ed esporta in tutto il mondo
- Combattimenti dall’alta spettacolarità e sempre a mani nude (poche armi, usate più dai nemici; in più, il combattimento
a mani nude aiuta maggiormente il pubblico ad identificarsi nel personaggio, in confronto all’eroe “guerriero volante”
con poteri soprannaturali); tratti erotici; fortissima carica drammatica; scarsa introspezione psicologica dei personaggi,
che tuttavia esalta la loro potenza fisica e li porta alla stregua di “armi umane”
- Star indiscussa dei film di kung fu è Bruce Lee
- “The big boss - Fists of fury” 1971, con Bruce Lee
- Star altrettanto famosa è Jackie Chan, considerato erede di Bruce Lee; nei suoi film sono evidenti i tentativi di rendere
contemporanee le storie interpretate, di spettacolarizzare la realtà con scarsa drammaticità, e di mostrare un eroe più
“umano”
TAIWAN
- Crisi generalizzata dell’Estremo Oriente particolarmente sentita
- 1971: allontanamento dall’ONU causa pressioni del governo cinese, che rivendica Taiwan come provincia della
Repubblica Popolare Cinese e quindi non conforme ai parametri di Stato con sovranità (nonostante sia idoneo sotto
tutti i punti di vista), e precipitazione della situazione politica
- Inizio produzione di film low budget e di genere
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ANNI 80
- Panoramica spettatori: nuovo successo del cinema americano grazie agli effetti speciali digitali e ai blockbuster della
New Hollywood
- Conseguente perdita della targetizzazione
GERMANIA
- Declino dello Junger Deutscher Film nella scena internazionale
- Proliferazione dei film di genere (melodrammi, commedie) rispetto al cinema impegnato
- 1982: morte di Rainer Fassbinder percepita come simbolo di fine di una generazione
- 1989: caduta del Muro di Berlino e riunificazione delle due Germanie; messa in discussione di molte istanze tedesche
e degli sconvolgimenti positivi e negativi del métissage dopo la caduta
INGHILTERRA
- Molti registi e attori passano dal piccolo al grande schermo, come ad esempio il gruppo di cabaret Monty Python
- Controesodo verso l’America ed esordi di successo come Ridley Scott, Nicolas Roeg, Alan Parker
- Ingenti investimenti statali
- BRITISH RENAISSANCE - formato legato ai nuovi circuiti culturali formatesi grazie al British Film Institute e a Channel
4; critica anti-Thatcher; sviluppo anche di tipo artistico nello stile; sperimentazione dei linguaggi cinematografici uniti al
teatro
- “Gandhi” 1982, di Richard Attenborough
- “Passaggio in India” 1984, di David Lean
- “Camera con vista” 1985, di James Ivory
SPAGNA
- Rapida crescita e affermazione sempre più internazionale grazie a nomi affermati ed esordienti
- Fondamentali simbologie di sogno, carnalità e cibo come pulsioni di vita e morte
- Registi importanti: Pedro Almodóvar, Vicente Aranda, Josè Luis Cuerda
- CARLOS SAURA - già attivo e censurato durante il regime franchista; influenzato dalle avanguardie europee anni 70;
denunce antifasciste attraverso allegorie e surrealismo; nascita del genere esperpento (humor noir + assurdo-
fantastico); dopo il regime franchista fa un cinema ancora fortemente ancorato alla realtà ma in altri generi
- “I monelli” 1960; influenza del Neorealismo italiano
- “Frappè alla menta” 1967; influenza del Surrealismo francese alla Luis Buñuel
- “Tango” 1998
- BIGAS LUNA - estrema visionarietà e surrealismo; tematiche estreme ed erotismo perverso, rapporto eros-tanatos,
comunicazione tra esseri umani inefficace e autodistruzione; atmosfere cupe e morbose
- “Tatuaje” 1976; tema incesto
- “Caniche” 1979; tema zoofilia
- “Le età di Lulù” 1990
- “Jamòn jamòn” 1992; con Penelope Cruz
FRANCIA
- Successo della commedia, del cinema commerciale d’autore e del cinema minimalista (piccoli drammi esistenziali su
incomunicabilità e non accettazione sociale)
- “Nikita” 1990, di Luc Besson
CINA
- Impulso verso l’urbanizzazione e molte migrazioni dei giovani verso le città
- Avvento della quinta generazione e primi passi verso un cinema nuovo; molti titoli distribuiti anche a livello
internazionale
- Importantissimo spirito critico verso la tradizione cinese e la società con le sue contraddizioni; frequenti ritratti di realtà
urbane che implicano una vita sociale molto diversa, più mondana, più controllata e in cui la comunicazione è meno
efficace; importanza della ricerca artistico-estetica
- 1989: proteste di Piazza Tienanmen causa, tra le varie ragioni, il controllo mediatico da parte del governo e le gravi
condizioni sociali, e conseguente soppressione e massacro dei protestanti
- WU TIANMING - regista e produttore, scopre e lancia Zhang Yimou e Chen Kaige; influenzato dalle avanguardie
mature europee e precursore di una “nouvelle vague cinese” di cineasti che seguono il suo modo di fare cinema
- “Fiume senza attracchi” 1983
- ZHANG YIMOU - cinema come esigenza di libertà, spesso censurato per le critiche/accuse anche molto accese nei
confronti del sistema politico maoista, totalitario e repressivo dell’umanità delle persone (contrasto individuo/potere);
temi ricorrenti sono il ruolo della donna come metafora della dolcezza degli esseri umani schiacciata dalle imposizioni
sociali e dalla morale forzata (interpretata dall’attrice Gong Li), il rapporto sposa giovane e sottomessa/marito padrone,
ricco e anziano, l’idea di patria e la rivoluzione culturale
- “Sorgo rosso” 1987, Orso d’oro a Berlino
- “Lanterne rosse” 1991, argento a Venezia
- “Vivere!” 1994, Gran Premio della giuria a Cannes
- “Non uno di meno” 1999, oro a Venezia
- “La strada verso casa” 1999
- Trilogia wuxiapian e svolta nello stile a causa delle pressioni dal governo a fare un cinema più consono alla
morale tradizionale: “Hero” 2002; ritorno della tipologia del guerriero volante, “La foresta dei pugnali volanti”
2004, “La città proibita” 2006
- CHEN KAIGE - spesso censurato per la critica nei confronti del regime maoista e per le tematiche sociali; molti titoli
distribuiti anche all’estero
- “Terra gialla” 1984
- “La grande parata” 1986
- “Il re dei bambini” 1988
- “La vita appesa a un filo” 1991
- “Addio mia concubina” 1993, Palma d’oro a Cannes; film-simbolo del cinema cinese
- “Le tentazioni della luna” 1996
- “L’imperatore e l’assassino” 1998
- “La promessa” 2005
- “Il monaco che scese dalla montagna” 2015
- LI SHAOHONG - formazione al Centro sperimentale di cinematografia di Roma e per questo vista come troppo
occidentale e liberista, e censurata dal governo; film-spaccati della storia politico-sociale cinese; tematiche molto forti
- “Alba di sangue” 1990; sul massacro di Piazza Tienanmen
- “Cipria” 1994; sulla chiusura delle case di piacere del 1949
HONG KONG
- NEW WAVE - o “nouvelle vague di Hong Kong”; registi di derivazione televisiva con una maggiore agilità in ambito
produttivo (maggiore velocità di produzione e costi ridotti); maggior spessore intellettuale
- TSUI HARK - tratta specialmente wuxiapian, gongfupian, horror, commedia
- “Zu: Warriors from the Magic Mountain” 1982
- ANN HUI ON-WAH - cinema più personale; tematiche intense
- “Boy from Vietnam” 1978; sulla Guerra del Vietnam
- “The secret” 1979
- Successo degli slapstick hongkonghesi, commedie che a loro modo evidenziano molti vizi della società cinese; l’attore
Michael Hui in questo genere raggiunge la fama internazionale
- Proliferazione di case di produzione e companies, e dominio sul mercato interno; varietà di generi riesplorati in chiave
innovativa
- “City on fire” 1987, di Ringo Lam; film-culto della New Wave hongkonghese e grandissima ispirazione per “Le
iene” 1992, di Quentin Tarantino
- JOHN WOO - esordio nella commedia e nei gongfupian, poi svolta nel noir in cui ritrae la società cinese attraverso una
rappresentazione anti-romantica della malavita e dell’eroe criminale, che arriva ad uccidersi per soldi; violenza
parossistica, esasperata (esempi: schizzi di sangue lunghissimi, capacità di rimettersi in piedi nonostante le pallottole
nelle gambe, quasi-immortalità) necessaria per esorcizzare la violenza della vita quotidiana e rendere impossibile
l’identificazione del pubblico con il personaggio, ma al contempo “farlo sfogare” e soddisfare le sue pulsioni
voyeuristiche nei confronti della violenza stessa; conseguenti film improbabili ma enfatici di determinati valori
- “Countdown in kung fu” 1975, con l’allora sconosciuto Jackie Chan
- “A better tomorrow” 1986
- “Senza tregua” 1993, primo film sotto Hollywood con Jean-Claude van Damme
- STANLEY KWAN - influenze cinesi e occidentali
- “Center Stage” 1991; incentrato sull’equilibrio precario del personaggio, una stella del cinema muto di
Shanghai, tra la vita e la morte
- WONG KAR-WAI - figura “anomala” nel contesto del cinema hongkonghese ma che ha ispirato numerosi cineasti
- “As tears go by” 1988; melodramma noir di grandissimo successo
- “Days of being wild” 1991; forte inclinazione modernista che provoca un graduale insuccesso
- “Ashes of time” 1994; rivisitazione del genere wuxiapian
- “The Grandmaster” 2013
TAIWAN
- 1982 - 1986: NEW TAIWAN CINEMA MOVEMENT - ripresa e periodo positivo per il cinema taiwanese; influenza
hongkonghese nello stile e nel linguaggio e trasposizioni dalla “letteratura regionalistica”
- 1987: fine della legge marziale
- HOU HSIAO-HSIEN - capostipite del New Taiwan Cinema Movement; cinema incentrato sul problema del progresso e
dell’urbanizzazione, che incombono sull’essere umano e a cui è contrapposta l’importanza della memoria e del
passato contro la tristezza del presente
- “The sandwich man” 1983
- “Città dolente” 1989; sul massacro conseguente alle proteste antigovernative in Taiwan il 28 febbraio 1947,
soppresso dal governo cinese
- EDWARD YANG - ritiene fondamentale mostrare la Taiwan contemporanea, soprattutto nella sua dimensione urbana;
incomunicabilità tra personaggi causata dallo stesso progresso tecnologico; vuoto architettonico urbano come simbolo
di solitudine e freddezza
- “In our time” 1982
- “Yi Yi - e uno e due” 2000, premio per la miglior regia a Cannes
- TSAI MING-MING - cinema molto malinconico e intimo; personaggi borderline e disadattati in un contesto urbano;
tematiche sociali come omosessualità e la non accettazione da parte della società; le riprese trasmettono una staticità
nelle immagini, simbolo di pulsioni e sentimenti impossibili da esprimere
- “Vive l’amour” 1994, Leone d’oro a Venezia; tre personaggi provano un amore che non cura la loro solitudine
- ANG LEE - formazione negli USA e numerose produzioni statunitensi; commedia usata per far riflettere lo spettatore
sulla famiglia tradizionale cinese; rapporto modernità/tradizione
- “Mangiare bere uomo donna” 1994
- “La tigre e il dragone” 2000
- “I segreti di Brokeback mountain” 2005
- “Vita di Pi” 2012
IRAN
- 1979 - 1989: governo dell’ayatollah Khomeyni che porta una pesante censura verso le influenze occidentali
- 1979: rivoluzione islamica e turbamenti politici che hanno come conseguenza una vera e propria involuzione sociale e
culturale
- I disordini socio-politici costringono moltissimi registi a trasferirsi all’estero, dove creano una vena cinematografica di
stampo iraniano ma più culturale e realistica
- Film di impegno sociale e atti d’accusa verso l’intolleranza all’interno dell’Iran; tematiche di sopravvivenza e resistenza
al potere rappresentate nella solitudine degli individui
- Registi importanti: Farrokh Ghaffari, Amir Naderi, Bahram Beyza’i
- ABBAS KIAROSTAMI - cinema particolarmente noto dopo la rivoluzione islamica del 1979; con l’intensificazione della
censura da parte del governo Khomeyni ha una fase anti-occidentale, in seguito con il rilassamento dei rapporti Iran-
Occidente fortissimo stimolo a fare cinema; frequenti soggetti sono periferie iraniane, campagne, bambini, disadattati
sociali
- “Il viaggiatore” 1974
- “Il sapore della ciliegia” 1997, Palma d’oro a Cannes
- MOHSEN MAKHMALBAF - fonda una scuola di cinema tuttora molto attiva
- “L’ambulante” 1986
- “Il ciclista” 1988
- “Gabbe” 1995
- “Pane e fiore” 1995
- “Il silenzio” 1998
- “Viaggio a Kandahar” 2001, Premio Federico Fellini Unesco
- RAKHSHAN BANI-ETEMAD - visione melodrammatica della realtà sociale iraniana
- “Fuori confine” 1987; umorismo e dramma in dimensioni suburbane
- “Narciso” 1992; melodramma
- “Sotto la pelle della città” 2001; rassegnazione di vita, fuga dall’Iran
- BABAK PAYAMI - formazione canadese
- “Un giorno in più” 2000
- “Il voto è segreto” 2001
- JAFAR PANAHI - prima assistente di Abbas Kiarostami, poi regista famosissimo e premiatissimo a livello
internazionale; prospettiva quasi divertita nei confronti del proprio paese, frequenti tematiche sociali
- “Il palloncino bianco” 1995, premio a Cannes
- “Lo specchio” 1997, Prado d’oro a Locarno
- “Il cerchio” 2000, oro a Venezia; sulla condizione sociale delle donne iraniane (a causa del tema trattato il film
non viene distribuito in Iran e il regista ottiene gli arresti domiciliari, una pena detentiva di 6 anni e un divieto
di 20 anni di girare film e avere qualsiasi tipo di rapporto con l’Occidente)
- “This is not a film” 2011, Oscar per il miglior documentario; girato durante gli arresti domiciliari,
video-diario/dichiarazione politica e spezzone di vita in Iran sia della gente comune sia di sé stesso come
nemico dello Stato; poi contrabbandato in Europa in un hard disk
- “Taxi Teheran” 2015, Orso d’oro a Berlino; altro documentario girato appunto in un taxi che offre un porzione
ampissima di tipologie umane, anche questo contrabbandato in Europa
- “Tre volti” 2018, premio per la sceneggiatura
MESSICO
- Anni 40 - anni 50: epoca d’oro del cinema messicano
- Anni 60: fase di stasi
- Anni 70: ondata di autori come Alejandro Jodorowski, Felipe Cazals, Paul Leduc
- Anni 80: cinema specialmente commerciale
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ANNI 90 - OGGI
ITALIA
- Ripresa qualitativa che vale al paese alcuni Oscar, nonostante il cinema non sia tornato ai livelli di successo degli anni
10 e sia stato ormai superato definitivamente dal cinema americano
- “Nuovo cinema paradiso” 1988, di Giuseppe Tornatore
- “Mediterraneo” 1991, di Gabriele Salvatores
- “La vita è bella” 1999, di Roberto Benigni
- Registi importanti e attivi attualmente: Paolo Virzì, Gabriele Muccino, Francesca Archibugi, Ferzan Ozpetek, Giuseppe
Piccioni, Silvio Soldini, Mario Martone, Leonardo Pieraccioni, Antonio Albanese, Vincenzo Salemme, trio Aldo,
Giovanni e Giacomo
- Rinnovamento del linguaggio cinematografico
USA
- Grandissima fortuna del cinema connesso al fumetto
- “Nikita” 1990, di Luc Besson
- “Dick Tracy” 1990, di Warren Beatty
- “X-Men” 2001, di Bryan Singer
GERMANIA
- Ripresa del cinema che dà nuovamente avvio agli investimenti statali
- Formazione di una nuova generazione di brillanti registi nella Neue Berliner Schule
- “Lola corre” 1998; manifesto del cinema tedesco post-muro di Berlino
INGHILTERRA
- Successo della commedia e del british black humor, e definizione di tipologie sociali poi famose
- Importanti i titoli di registi inglesi di seconda generazione e di origine indiana
- “Quattro matrimoni e un funerale” 1994; con Hugh Grant
- “Sognando Beckham” 2002; protagonista una ragazza indio-britannica
- Alcuni titoli sono successi-culto estremamente controversi per vari motivi
- “Trainspotting” 1996, di Danny Boyle; rappresentazione del mondo giovanile duro e impietoso reso con ritmi
incalzanti e in cui la droga è una scelta consapevole agli estremi dell’esistenzialismo
- “Magdalene” 2002, di Peter Mullan; rappresentazione-denuncia delle violenze nei conventi e delle condizioni
sociali delle giovani donne
SPAGNA
- Affermazione nel campo dell’animazione
- “La bottega dei suicidi” 2012, di Patrice Leconte
PORTOGALLO
- MANOEL DE OLIVEIRA - forte senso della storia e riflessioni esistenzialiste; stile mdp in rifiuto dell’azione
- “O velho do restelo” 2014
CINA
- Avvento della sesta generazione
- Produzione cinematografica liberale ma indipendente, e quindi illegale, spesso aiutata da fondi stranieri; critica verso
le logiche del potere, ma sguardo oggettivo nei confronti di società, economia e politica; genere ibrido tra finzione e
documentario
- Registi importanti: Zhang Yuan, Wang Xiaoshuai, Guan Hu, Wu Di
HONG KONG
- 1997: restituzione di Hong Kong alla Cina da parte dell’Inghilterra, come regione speciale; fino ad allora era una città
molto occidentalizzata e dinamica, e cerca di non perdere questa modernità anche dopo la restituzione alla Cina
- Molti registi cinesi si associano alle case di produzione di Hong Kong per poter produrre e distribuire i propri film, in
quanto in Cina le produzioni indipendenti sono illegali
- Altrettanti registi cinesi, come John Woo, si trasferiscono negli USA per poter fare cinema più liberamente, generando
così una graduale crisi in Cina e un diffuso pessimismo
- Commistione di elementi autoctoni, cinesi, occidentali e giapponesi; fioritura dei generi wuxiapian e gongfupian
- Sin dagli anni 70 grande fortuna delle produzioni hongkonghesi in Cina e all’estero
- Film low budget in cantonese su temi esistenziali; film ad alto budget in mandarino su generi d’intrattenimento
(musical, melodrammi)
COREA DEL SUD
- Grandissima diffusione della cultura coreana nel mondo: cinema, musica, tradizioni, manga, etc
- HALLYU (Korean Wave) - incremento della popolarità globale della cultura sudcoreana, grazie ai k-drama e soprattutto
al k-pop; registi cresciuti negli anni del regime comunista che infondono nel loro cinema un forte trauma storico-politico
e una palese esigenza di una democrazia lontana dalle costrizioni della censura; ibridazione dei generi, a cui vengono
conferiti particolari significati
- PARK CHAN-WOOK - uno dei maggiori esponenti della Hallyu; varie sperimentazioni con cultura e personaggi
borderline, simboli di un mondo violento, non ascrivibili a etichette come “buono” e “cattivo” ma comunque sempre
perdenti e senza speranze di redenzione
- “JSA - Joint Security Area” 2002; sulla divisione delle due Coree, considerata folle, e sulle conseguenze che
questa ha avuto sul popolo
- Trilogia della vendetta: “Mr, Vendetta” 2002, “Old Boy” 2003, Palma d’oro della giuria; storia di un uomo
sequestrato per vent’anni da uno sconosciuto, che poi lo lascia libero, costringendolo a riconoscersi come
disadattato sociale e ad affrontare le accuse di omicidio della propria famiglia (libertà considerata una doppia
violenza); in seguito scoprirà di essersi innamorato della propria stessa figlia, “Lady Vendetta” 2005
- “Thirst” 2009, Premio della giuria a Cannes; horror incentrato sui vampiri ispirato ad un romanzo di Emile
Zola; evidente la formazione cattolica del regista; due estremi rappresentati dal senso di colpa e dal libero
arbitrio, e loro rapporto
- “Night fishing” 2011, Orso d’oro; primo cortometraggio in assoluto registrato per intero su iPhone
- BONG JOON-HO - uno dei migliori registi sudcoreani; film spesso incentrati su tematiche sociali
- “Parasite” 2019, 4 Oscar di cui uno al miglior film, assegnato per la prima volta a un film non in inglese
ISRAELE
- Nuove tematiche ritenute quasi tabù: omosessualità, religione e politica attraverso il fanatismo ortodosso, criminalità,
lacerazioni sociali, convivenza di arabi e israeliani
- AMOS GITAI - molti documentari; tematiche sociali sviluppate con occhio molto critico nei confronti del paese
- “Bavit” 1980; sull'espropriazione dei territori palestinesi da parte degli israeliani
- “Yaman Sadeh” 1982; costretto dopo questo titolo a lasciare il paese
- Trilogia dell’esilio: “Esther” 1985; su emigrazione e diaspora ebraica, “Berlin-Jerusalem” 1989; sull’insorgere
del nazismo in Europa e la complicità israeliana in merito, e la formazione dei primi kibbuz (forme associative
di lavoratori) in Palestina, “Golem - Lo spirito dell’esilio” 1992
- Trilogia delle città israeliane, su problematiche molto serie: “Devarim - L’inventario” 1995; su Tel Aviv, “Giorno
per giorno” 1998; su Haifa, “Kadosh” 1999; su Gerusalemme
- ASSI DAYAN - commedie e film satirici
- “La vita secondo Agfa” 1992
- “La coperta elettrica” 1995
- “Signor Baum” 1997
MESSICO
- Nuova generazione di registi giovani dal cinema intenso e impegnato socialmente
- Tematiche sociali come religione, peccato nelle classi borghesi, contraddizioni morali (impulso dato da Luis Buñuel) e
frequenti istanze politiche (ad esempio è trattato spesso il maltrattamento degli indios)
- Molte metafore con il cibo, simbolicamente legato a vita, morte e carnalità
- “Come l’acqua per il cioccolato” 1992, di Alfonso Arau
- Registi importanti: Guillermo del Toro, Dana Rotberg, Carlos Carrera, Luis Estrada, Alfonso Cuaron, Alfonso
Arau
- ALEJANDRO GONZÁLEZ IÑÁRRITU - formazione negli USA e personalità molto eclettica; cinema definito “delle
coincidenze e del destino” perché propone storie apparentemente scollegate poi unite da un unico personaggio/filo
conduttore
- “11 settembre” 2002
- Trilogia della morte: “Amores perros” 2000, “21 grammi”, con Sean Penn; grandissimo successo
internazionale, “Babel” 2006, Oscar + Golden Globe + Premio miglior regia a Cannes, con Brad Pitt e Cate
Blanchett
- “Birdman o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza” 2014, 4 Oscar
- “Revenant” 2015, Oscar + Premio miglior regia, con Leonardo di Caprio
- “Carne y arena” 2017, Oscar; cortometraggio-installazione VR sulla vita di un immigrato dal fortissimo
messaggio politico
INDIA
- CINEMA PARALLELO (New Indian Cinema) - parte del periodo aureo della cinematografia hindi, “parallelo” perché
appunto contrappone il suo stampo artistico a quello commerciale di Bollywood
- Satyaijit Ray uno dei pionieri del cinema parallelo e padre del “cinema d’arte” hindi
- Ripresa di molte tematiche sociali non trattate da Bollywood (condizione femminile, anche sessuale, uguaglianza tra
persone, vita quotidiana nella povertà), non con impegno strettamente politico ma per dare voce ai deboli e portare
l’attenzione internazionale laddove la partition territoriale tra India e Pakistan e i tumulti politici avevano avuto come
conseguenza un’estrema povertà
- Emblematici i casi di cineaste femmine formatosi all’estero che producono film basati su tematiche puramente hindi
attraverso un’ottica più occidentale e profonda
- Registi importanti: Kumar Shahani, Girish Kasaravalli, Mira Nair, Deepa Mehta, Gurinder, Chadha
- “Monsoon wedding” 2001, di Mira Nair, Leone d’oro a Venezia
- “Fire” 1997, di Deepa Mehta; tema omosessualità
- “Sognando Beckham” 2002, di Gurinder Chadha