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The story of film: an odyssey

RIASSUNTO PUNTATA 1

A fine ‘800 iniziò a prendere vita una nuova forma d’arte, il cinema.
Il cinema può creare empatia, ed è evidente in Saving Private Ryan del 1998 dove il
regista Steven Spielberg ha costruito “una bugia” per raccontarne una verità, per farci
sentire come se fossimo lì pure noi spettatori; poiché il film riguarda l’anno del 1944
nel bel mezzo della II° guerra mondiale durante lo sbarco in Normandia e nel film Trois
couleurs: Bleu del 1993, dove il regista Krzysztof Kieslowski crea una scena in cui una
ragazza tranquilla ha gli occhi chiusi e nello stesso momento c’è un’anziana che fatica a
buttare la spazzatura. Appare una luce bianca che sembra unire le 2 donne, e noi
spettatori in questo caso vorremmo aiutare l’anziana.

Il cinema ha anche delle caratteristiche che variano tra i generi, ad esempio il film
“Casablanca” del 1942 di cui il regista fu Michael Curtiz, è troppo romantico per essere
definito un classico poiché scorre troppo velocemente mentre i classici sono certi film
giapponesi come Record of a tenement gentleman del 1947 del regista Yasujirō Ozu che
al loro interno hanno delle pause nel racconto e che sono calmi e trattenuti.

Un’ altra cosa appartenente al cinema sono le idee, che possono essere usate come
spunto per altri film, come esempio usiamo il film il fuggiasco del 1947 di Carol Reed,
dove in una scena un’uomo che è nei guai, rovescia la birra e nelle bolle che essa
forma ci vede riflessi tutti i suoi stessi guai. L’idea della scena è stata ripresa in altri 2
film in modo simile poiché i registi ne hanno preso spunto da Reed:
2 o 3 cose che so di lei del 1967 del regista Jean Luc Godard e Taxi driver del 1976 del
regista Martin Scorsese.

Siamo tra il 1895 e il 1918 dove il cinema nasce precisamente nel New Jersey in USA e
a Lione in Francia. Nel New Jersey prende vita con Thomas A. Edison, l’inventore
della lampadina elettrica e il fonografo. L’uomo aveva una fabbrica, una fabbrica di idee
e gli piaceva molto una frase “non esiste espediente al quale l’uomo non ricorrerebbe
per evitare l’autentica fatica di pensare", che spostava continuamente all’interno della
fabbrica così che tutti la potessero vedere.
Edison scoprì che se si facevano scorrere le immagini in una scatola si creava
un’illusione del movimento, nacque così Black Maria, una “scatola” su ruote che girava
verso il sole con un tettuccio che si apriva grazie a una manopola.
Edison fece un passo avanti con il film The kiss del 1886, dove per vedere la pellicola
bisognava guardare da un foro, il cinema però aveva bisogno di essere più grande e non
una cosa piccola e intima.
A Lione nacque il cinema con i fratelli Lumière, che inventarono delle cineprese
modificando il processo eseguito da una macchina per cucire; la novità della cinepresa
dei Lumière è che poteva diventare anche un proiettore nel momento in cui si faceva
entrare la luce dal retro della macchina.
La prima proiezione nel mondo del cinema non a caso fu proprio la loro il 28 dicembre
del 1895, con la proiezione di Employers leaving the lumière factory.
Uno dei loro film che lasciò sconvolta la platea fu L’arrivo del treno alla stazione del
1896, poiché durante una proiezione gli spettatori pensavano che il treno gli venisse
addosso.
Facciamo un salto a Parigi sempre in Francia con George Méliès che durante la sera
della prima proiezione di un film mentre girava un video ci fu un errore nel
funzionamento della macchina che creò un effetto simile a un salto temporale nel video.
Méliès divenne il primo regista di effetti speciali, uno dei suoi film in cui si possono
vedere questi effetti è La luna a un metro del 1898.

Un giornalista, Jean Michel Frodon disse che la Francia ha rivolto un occhio verso il
cinema grazie alla rivoluzione francese, con un’ottica illuminista e fu così che la francia
iniziò a finanziare i registi.

George Albert Smith ideò una “carrellata” chiamata “la corsa fantasma” nel film
A kiss in a tunnel del 1899 dove il regista filma una locomotiva in movimento. Questa
“carrellata fantasma" è stata presa come spunto anche da altri registi come Claude
Lanzmann nel film Shoah del 1985 e Stanley Kubrick nel film 2001:space odyssey del
1968.
George Albert Smith ideò anche un’altra cosa che divenne poi molto importante nel
cinema, il primo piano, questa nuova “tecnica” è nata nel film The sick kitten del 1903,
dove il regista ci mostra da vicino un gatto che mangia.
Mentre il primissimo piano lo si può notare nel film C’era una volta il west del 1968 del
regista Sergio Leone dove in una scena Charles Bronson, i cui occhi erano in primissimo
piano, guarda Henry Fonda.

Nel film October del 1928 del regista Sergei Eisenstein in particolare in una scena si
nota molto bene il senso del movimento che il regista ha voluto dare, poiché a dare
proprio quel senso sono i dettagli della mano e dei capelli di una donna morta che
scivolano dal ponte.

Con Enoch J Rector nel film The corbett-Fitzsimmons fight del 1897 nasce lo schermo
panoramico, girato con un negativo largo 63mm.

Il cinema viene definito anche un linguaggio fatto di idee.


Siamo tra il 1903 e il 1918, i cinematografi dovevano ancora imparare a tagliare, Il
regista Edwin Stanton in La vita di un pompiere americano del 1903 inventò il
montaggio lineare continuo (poi), con cui si poteva mostrare il continuare dell’azione
da più spazi diversi rendendo possibili anche scene di inseguimento.
Invece Charles Pathé in The horse that bolted del 1907 inventò il montaggio lineare
alternato (mente), con cui si poteva mostrare cosa succede nel mentre dell’azione, nel
film ad esempio mentre il cavallo mangia l’uomo sale le scale.

Con il regista Buster Keaton nel film Sherlock JR del 1924 nasce la
sovraimpressione,dove in una scena la persona che dorme allo stesso tempo si
muove.
Nel film L’assassino del duca guisa del 1908 di Charles Le Bargy nasce il
controcampo, per riuscire a filmare qualsiasi azione in qualsiasi direzione.
In un film di Jean Luc Godard, Questa è la mia vita del 1962 il regista sceglie di non
utilizzare il controcampo, ottenendo così un risultato scioccato da parte degli spettatori.

Gli attori iniziano ad essere il vero soggetto delle riprese, poiché se gli spettatori
riconoscono/sanno chi sia l'attore e si appassionano di più al film che stanno
effettivamente guardando; come esempio prendiamo lo "scandalo” di “Biograph Girl”
un’attrice definita così dagli spettatori, che ha interpretato una parte nel film Those awful
hats del 1909 girato da D.W Griffith. Il produttore Carl Laemmle disse che “Biograph
Girl” era deceduta, il che non era vero e quando la platea la riconobbe nel film The
mended lute del 1909 girato dallo stesso regista, Carl Laemmle dichiarò che la folla in
preda alla follia strappò i vestiti all’attrice, ma anche questo non fù vero, e lo scandalo
portò il nome dell’attrice ovvero Florence Lawrence di dominio pubblico, nasce così la
prima stella del cinema, che si suicidò a 48 anni dopo un crollo nella sua carriera.
Florence Lawrence stabilì il modello del divismo, il lancio, la fama, la tragedia.

Hollywood aggiunge al modello del divismo l’elemento sublime; con lo star system la
psicologia iniziò a trainare il cinema, poiché non si volevano vedere solo i volti degli
attori ma anche i loro pensieri, specialmente nel cinema americano.
1905, nascono i Nickelodeon, i primi cinema per la classe operaia.
Nei primi del ‘900 i migliori film nascevano in scandinavia, nel 1912 il lusso e
l’innovazione erano di Benjamin Christensen con i film La misteriosa X del 1914 e
Haxan la stregoneria attraverso i secoli del 1922, nominati come i suoi esordi più
fantasiosi. Un altro regista innovativo di quei tempi era Viktor Sjostrom con i film
Ingeborg holm del 1913 e Il carretto fantasma del 1921, dove Sjostrom in quest’ultimo
titolo mostra tramite una sovraimpressione la separazione di anima e corpo.
Questi 2 registi (Christensen e Sjostrom) vennero sedotti da Hollywood, che da lì a
pochi anni divenne il centro del cinema, per questo motivo la scandinavia non ebbe più
un ruolo centrale.

Hollywood era un richiamo per idee e stili, come per esempio nel film Shanghai express
del 1932 di Josef Von Sternberg dove l’attrice principale indossava delle piume nere
dietro il finestrino di un treno, risultando comunque in qualche modo credibile; il nome
Hollywood vuol dire bosco di agrifogli e in questo paese iniziano ad arrivare molti
registi poiché il cinema era stato brevettato e vincolato da leggi, ed essendo un posto
lontano dall’europa, dove le invenzioni venivano pagate qui si potevano infrangere le
leggi. Nel 1911 nasce il primissimo studio cinematografico; tornando indietro nel
1906 il regista Charles Tait realizzò il primo lungometraggio intitolato La storia della
banda kelly. Se nel 1906 nasce il lungometraggio nel 1918 viene registrato il primo film
ad hollywood, The squaw man di Cecil B Demille, il film funzionò e si scoprì un
elemento base per il cinema, la macchina da presa doveva rimanere sullo stesso lato di
una linea immaginaria di 180° tracciata tra i 2 attori che si guardano o parlano.

L’autrice Cari Beauchamp in un’intervista disse che Hollywood era costruita da persone
all’epoca non accettate in altre professioni, era un polo attrattivo per persone che
avevano voglia di lavorare e che avevano creatività; disse anche che buona parte dei
film prima del 1925 venissero scritti da donne.
Alice Guy fu una delle prime registe donne ma non solo fu anche una tra i primi
direttori che organizzavano i film secondo un arco narrativo, come per esempio il suo
film Falling leaves del 1912.
Un altra donna regista fu Lois Weber e uno dei suoi film più famosi è Suspense del
1915, in origine attribuito al regista David W Griffith; la Weber in questo film usa lo split
screen per far vedere 3 personaggi in contemporanea.
Cari Beauchamp nell’intervista parla anche di Frances Marion che fu la sceneggiatrice
meglio pagata tra il 1915 e il 1935, e ricevette anche un oscar come migliore
sceneggiatura per il film Carcere e il campione.

Con l’entrata di wall street nell’industria il cinema venne sempre di più dominato da
uomini.

A.W Griffith con il film Agonia sui ghiacci del 1920 creò un film con dettagli molto naturali
che emozionano, detti “punctum” ovvero qualcosa che colpisce i sensi.
Griffith lavorava con Billy Bitzer, un direttore della fotografia molto amato a quei
tempi, Bitzer non amava i bordi netti nelle riprese e allora mise una fascia attorno
all'obiettivo così il bordo sarebbe diventato un po più scuro aggiungendo più stile alla
ripresa.
Uno dei grandi shock nella storia del cinema fu dato dal film la nascita di una nazione
del 1915 di Griffith, il risultato di questo film fu imbarazzante e nazzista che mostrava i
senatori di colore come ubriaconi e nelle sale talvolta alla fine della proiezione alcuni
spettatori di colore venivano presi a bastonate.

Griffith rimase colpito dai carrelli in movimento di un film di Giovanni Pastrone intitolato
Cabiria del 1914, e fece un film intitolato Intolerance nel 1916 che raccontava dell’amore
nei secoli. C’erano 3 storie parallele e lui saltava dalla “A” alla “B” avanzava alla “C” e
tornava alla “A” riprendendola da dove l’aveva lasciata; lo stacco nel film era “poi” o
“mentre” e con il suo montaggio voleva dire “guarda le epoche, sono diverse ma hanno
pur sempre lo stesso tratto umano”. Il montaggio era come un segnale intellettuale
che chiedeva al pubblico di notare il significato della sequenza.

A Los Angeles hanno ricostruito parzialmente la porta di babilonia di Intolerance, perchè


l’originale venne demolita in un periodo in cui Hollywood non era interessata alla
propria storia poiché pensava di aver raggiunto l’apice, ma non fu così.

Ho visionato il film di Jean Luc Godard questa è la mia vita.

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