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Il cinema delle origini

Il cinema americano nasce nel 1896 grazie alle proiezioni di Thomas Edison.
Egli, gi nel 1889 aveva progettato due apparecchi per la ripresa e la proiezione di immagini in
movimento, chiamati rispettivamente kinetografo e kinetoscopio, realizzati sul piano tecnico da
William Dickson, ma furono due francesi, i fratelli Lumire, ad avere l'idea di proiettare la
pellicola, cos da consentire la visione ad una moltitudine di spettatori.
Sulla scia di quanto ottenuto dai Lumire Edison, intuendo che il cinema avrebbe potuto essere,
non solo uno strumento per il progresso scientifico, ma anche un mezzo di intrattenimento e, di
conseguenza, una fonte di guadagno, con l'aiuto di Dickson perfezion le sue apparecchiature
per creare una vera e propria industria dello spettacolo, cosa che fu imitata ben presto da altri.
Si gener cos quella che fu chiamata la guerra dei brevetti: Edison intraprese unazione
giudiziaria per proteggere i propri brevetti sia contro i Lumire sia contro altre case di
produzione che nel frattempo andavano sorgendo. La lotta produsse un rallentamento nello
sviluppo del cinema americano sotto il profilo artistico e, mentre in Francia ed in altri paesi
dellEuropa allo scopo commerciale si univa lintento di creare prodotti filmici che tenessero
conto di un contenuto darte, in America i primi dieci anni del cinema si mossero in una
direzione che privilegiava laspetto del consumo.
Poich la Motion Picture Patents Company (detta anche Edison Trust), monopolizzava tutti i
brevetti, impedendo ai concorrenti di realizzare film, nacque il cinema indipendente, che
consiste nella produzione di film senza l'intervento di una grande casa di produzione; cos da
New York e maggiormente da Chicago (che era allora il centro della produzione
cinematografica) i produttori indipendenti iniziarono a trasferirsi in California, stato in cui il
monopolio della MPPC non era legalmente valido, e fu cos che giunsero ad Hollywood. Il
villaggio venne scelto sia per la vicinanza al mare, alle montagne e al deserto (quello di
Mojave), ambienti che si prestavano chiaramente come ottimi sfondi naturali per girare gli
"esterni" per i vari filoni cinematografici, sia per le favorevoli condizioni climatiche: infatti le
pellicole di un tempo avevano bisogno di una notevole quantit di luce per essere
impressionate.
Per questa ragione i primissimi film della MPPC venivano girati su dei set costruiti sul tetto di
grattacieli. In seguito questi set vennero sostituiti da altri all'interno di grandi capannoni di vetro
in cui si lavorava in pi gruppi. Non c'erano problemi di acustica perch, ovviamente, il cinema
era muto.
Successivamente si pass a registrare dentro ai cos detti "Black Maria", ovvero dei piccoli
palcoscenici di posa, nei quali le pareti interne erano dipinte di nero, per dare uno sfondo
omogeneo ai filmati, e la parte superiore e frontale era apribile per poter garantire la massima
illuminazione con la luce solare. Potevano inoltre essere ruotati alla ricerca della migliore
esposizione solare. Il nome deriva dalla loro angustia, che ricordava quella dei furgoni della
polizia a cavallo (che venivano detti appunto Black Marias). Edison chiamava ironicamente lo
studio anche "The Doghouse", la "Casa per cani".
Il cinema delle origini (1895-1915) mostrava una storia che veniva necessariamente spiegata da
un narratore o imbonitore presente in sala perch le trame erano spesso disorganizzate,
anarchiche, il interesse era rivolto a mostrare il movimento e gli effetti speciali, non al narrare
qualcosa.
All'interno dei Black Maria si giravano dunque scene che rappresentavano un movimento di
solito violento e spesso comico: liti, zuffe, risse tra uomini, animali ecc... L'attenzione dello
spettatore veniva catturata dal movimento e il movimento violento in assoluto quello pi
interessante perch crea pi suspence, pi tensione.
Da qui si svilupparono alcuni dei temi tipici del cinema americano come il combattimento o
l'inseguimento.

Durante questi inseguimenti le ragazze, per correre, tiravano un po' su la gonna e si


intravedevano le caviglie, questo fu il primo elemento erotico introdotto all'interno del cinema.
I due elementi fondamentali erano (e in parte sono)
VILOENZA (non solo fisica)
EROS, il cui acme era il bacio
Il cinema narrativo
La nascita di un cinema che raccontasse delle storie da solo strettamente legata ai
cambiamenti sociali dei primi anni del Novecento: verso il 1906 il cinema viveva la sua prima
crisi, per il calo di interesse del pubblico. La perdita di interesse verso un'attrazione ormai
divenuta consueta spazz tutto il mercato degli ambulanti e dei tendoni che giravano per le fiere
e le feste di paese con il cinematografo.
La riscossa per fu possibile grazie alla creazione di grandi sale di proiezione a prezzi molto
contenuti rivolte alla classe operaia, come svago economico e divertente: nel 1905 venne
aperto a Pittsburgh il primo nichelodeon, un teatro popolare dove al costo di pochi centesimi era
possibile assistere alla proiezione di una pellicola della durata di circa 10-15 minuti.
Solitamente le sale erano dotate di un organetto o di un pianoforte, per accompagnare le
vicende proiettate sullo schermo. I nickelodeon furono alla base del rinnovo del linguaggio
cinematografico, che perse la figura del narratore in carne ed ossa in favore delle didascalie e di
storie pi lineari, pi facilmente comprensibili.
I nickelodeon iniziarono a decadere dal 1915, quando il film The Birth of a Nation di David
Griffith impose la regola, divenuta poi canonica, di una durata di circa 1h e 30' o 2h, richiedendo
sale pi confortevoli. Il prezzo del biglietto sal infatti a 10 centesimi.
Un altro elemento che contraddistingue il cinema delle origini dal cosiddetto "cinema narrativo"
il variare della posizione delle telecamera: mentre un tempo la macchina da presa era fissa,
posta sul palcoscenico all'incirca all'altezza della terza fila, in seguito vennero girate scene con
molteplici angolazioni e venne introdotto il sistema del montaggio.
EDWIN S. PORTER
un regista "tecnico"
Il fondatore del cinema americano narrativo Edwin S. Porter, che lavor con Thomas Edison
fin dai primi anni del Novecento.
I primi film narrativi di Porter mantenevano le caratteristiche comuni alla produzione delle origini,
ma tra il 1903 e il 1905 dimostr con successo molte delle tecniche che stavano per divenire
basilari nel modo di comunicazione visiva cinematografica. Ad esempio, egli contribu a
sviluppare il moderno concetto di montaggio di continuit, ed spesso accreditato come
scopritore del fatto che l'unit basilare della struttura di un film l' inquadratura anzich la scena
(che invece lo in un'opera teatrale), tracciando la strada alle innovazioni di David W. Griffith
nelle tecniche di montaggio e nella costruzione narrativa cinematografica.
La vita di un pompiere americano (1903):
Ne La vita di un pompiere americano (Life of an American Fireman), del 1903, Porter adott
alcune importanti innovazioni:
l'alternanza di realt e finzione, di riprese autentiche (le carrozze dei pompieri in azione) e di
scene interpretate da attori, di riprese in esterno e in studio;
un primo passo verso il superamento dell'unicit del punto di vista, tipica del teatro;
l'uso di piani ravvicinati -come il dettaglio della mano che aziona lallarme- che mirano a
coinvolgere lo spettatore nella finzione;
l' inquadratura come unit da combinare nella costruzione del film: l'azione si snoda attraverso
una successione di inquadrature collegate attraverso la tecnica della dissolvenza, cio la
transizione graduale da un'immagine all'altra: lo spettatore aveva cos la sensazione che la
narrazione fosse un flusso continuo.
Pur anticipando la tecnica del montaggio delle inquadrature, propria del cinema successivo,

Porter non conosce ancora la soluzione pi evoluta del montaggio alternato ciononostante negli
anni successivi un operatore cambi l'ordine delle bobine per rendere pi vivace la fruizione
della pellicola.
Assalto al treno (1903)
Un salto di qualit fu il film Assalto al treno (The Great Train Robbery) del 1903, uno dei primi
film con un racconto lineare completo.
Si tratta della riproduzione di un vero avvenimento di cronaca, anche se allietato da un lieto fine
inventato, composta da quattordici inquadrature indipendenti, ricche di effetti speciali:
soprattutto fece scalpore l'inquadratura finale, un primo piano del capo dei banditi che spara
contro il pubblico. Si tratta di una scena fuori dallo schema narrativo della storia il cui scopo era
quello di turbare e stupire il pubblico, giocando sull'effetto sorpresa: nella realt infatti il capo dei
banditi dell'assalto al treno era ancora libero, e lo si sapeva bene, per cui trovarselo
improvvisamente davanti doveva essere un bello spavento.
Le innovazioni apportate dall'autore in quest'opera, rispetto alla precedente produzione, si
possono sintetizzare cos:
abbandono di ogni intento documentaristico;
rinuncia al ricorso di riprese autentiche: la sceneggiatura interamente scritta dall'autore e le
scene sono interpretate da attori;
bench l'inquadratura sia generalmente fissa, sono tuttavia presenti alcuni limitati movimenti di
camera sui movimenti dei banditi;
la situazione descritta nella prima inquadratura (interno, stazione ferroviaria) riattacca nella
decima: lo spettatore ha la sensazione di una continuit narrativa, ma, insieme, di un intervallo
temporale tra i due momenti;
l'azione della rapina sul treno si sviluppa attraverso pi inquadrature, cos come, analogamente,
l'azione della fuga e quella dell'inseguimento;
il primo piano del bandito che guarda e spara verso la macchina da presa (camera looking), e
quindi verso il pubblico, non si integra con lo sviluppo dell'azione, nel senso che non aggiunge
nulla di quanto gi non si conosca della vicenda. Esso serve piuttosto a creare un'emozione
nello spettatore. Poich il cinema era relativamente agli inizi, molte persone, vedendo il film,
hanno avuto davvero paura di essere colpite;
alcuni particolari, come i colpi sparati dai banditi, furono messi in risaldo grazie as una
minuziosa colorazione a mano.
Porter adott in quest'opera una grande libert di composizione scenica, grazie al dinamismo
delle situazioni e dei personaggi, e all'alternanza delle inquadrature di esterni e di interni.
Nessun precedente film, inoltre, aveva sperimentato tale velocit di movimento e tale variet di
scene.
Assalto al treno riscosse un'enorme popolarit presso il pubblico. Per diversi anni gir per tutti
gli Stati Uniti e nel 1905 era la principale attrazione del primo nickelodeon. Il suo successo
determin decisamente l'affermarsi del cinema come intrattenimento commerciale negli Stati
Uniti.
Le immagini mostrate da porter erano dunque molto pi forti di quelle del cinema delle origini,
come ad esempio quella di un uomo che spara ad un altro.
N.B. Un codice degli anni '30, codice Heys, vieter in seguito di mostrare chi sparava e chi
veniva colpito nella stessa inquadratura perch ci costituiva un eccesso di violenza. Il primo
film ad infrangerlo fu Gangaster Story di Arthur Penn.
I film inizialmente venivano anche proiettati a Broadway durante gli intervalli delle
rappresentazioni teatrali, mentre il pubblico elegante usciva a prendere una boccata d'aria.
Questo spettacolo in particolare, per, affascin anche quest'ultimo che non era il destinatario
"storico" del cinema.
L'entusiasmo che pervase una nuova fetta di pubblico fu probabilmente suscitato proprio dalla
violenza della pellicola, dalla sua verosimiglianza e dalla tensione che scaturiva da questi due

elementi e che coinvolgeva lo spettatore al punto di fargli provare soddisfazione quando i


banditi (che nella realt erano riusciti a fuggire) venivano catturati e giustiziati, mentra la
refurtiva veniva recuperata.
Il cinema comico
Il cinema comico un genere cinematografico basato sulla capacit di evocare sentimenti di
divertimento e suscitare la risata. E deriva in maniera diretta dalla comicit slapstik.
Si differenzia dalla commedia per il suo modo di provocare le risate.
Un film comico pu essere meno "ricercato" un film commedia. una ricerca della comicit pi
diretta, a tratti, appunto, slapstick; una comicit pi basica e compulsiva rispetto a quella
ragionata di un film commedia.
CHARLIE CHAPLIN
un sorriso e, forse, una lacrima
Sir Charles Spencer Chaplin, noto come Charlie Chaplin stato un attore, regista,
sceneggiatore, compositore e produttore britannico, autore di oltre novanta film e tra i pi
importanti e influenti cineasti del XX secolo.
Il personaggio attorno al quale costru larga parte delle sue sceneggiature, e che gli diede fama
universale, fu quello del "vagabondo" (The Tramp in inglese; Charlot in italiano, francese e
spagnolo): un omino dalle raffinate maniere e la dignit di un gentiluomo, vestito di una stretta
giacchetta, pantaloni e scarpe pi grandi della sua misura, una bombetta e un bastone da
passeggio in bamb; tipici del personaggio erano anche i baffetti e l'andatura ondeggiante.
L'emotivit sentimentale e il malinconico disincanto di fronte alla spietatezza e alle ingiustizie
della societ moderna, fecero di Charlot l'emblema dell'alienazione umana - in particolare delle
classi sociali pi emarginate - nell'era del progresso economico e industriale.
Chaplin fu una delle personalit pi creative e influenti del cinema muto. La sua vita lavorativa
nel campo dello spettacolo ha attraversato oltre 75 anni.
Star mondiale del cinema, fu oggetto di adulazione e di critiche serrate, anche a causa alle sue
idee politiche. Nei primi anni Cinquanta, durante il Maccartismo, la sua identificazione con la
sinistra lo costrinse a stabilirsi in Europa.
In quegli anni il cinema americano si basava sul movimento violento.
un dinamismo accelerato che porta al contrasto
La violenza spettacolare perch lapoteosi del dinamismo ed radicata nellinterno
sistema capitalista e competitivo americano.
Queste tipo di comicit pu essere identificata con il termine slapstick comedy o
semplicemente slapstick.
Il termine deriva dal batacchio chiamato slap stick in inglese un oggetto composto di due
listarelle di legno unite tra loro a una estremit e utilizzate nella commedia dell'arte, in
particolare dal personaggio di Arlecchino. Quando viene percosso, il batacchio produce un forte
schiocco, anche se viene esercitata una piccola forza. Gli attori li usavano quando si colpivano
ripetutamente l'un l'altro in modo da ottenere grande effetto senza farsi male. Fu uno tra i primi
effetti speciali dello spettacolo.
La comicit tipicamente slapstik si basa su un tipo di gag elementare, come per esempio la
classica scivolata su una buccia di banana o sul binomio inseguimento-rissa. La violenza viene
quindi rappresentata in maniera esagerata, assurda e, di conseguenza, comica, per stimolare la
risata dello spettatore.
Chaplin scrive Robinson, suo biografo non si accontent per di questo tipo di comicit e la
arricch con degli elementi pi sottili, dei dettagli significativi che diedero alle sue gag una
connotazione pi psicologica e, talvolta, pi sentimentale.Uno di questi elementi senzaltro il
perfezionamento del concetto di contrasto che alla base del personaggio di Charlot e di tutti i
film di Chaplin.Il modo di vestire di Charlot ne un esempio: scarpe troppo grandi, bombetta
troppo piccola, pantaloni troppo larghi e giacca troppo stretta anche i suoi modi gentili,
delicati, da gentiluomo sono in contrasto con la sua condizione di povero vagabondo.Chaplin,

figlio di un guitto del teatro di variet con un debole per l'alcol e di una cantante, apprendendo
dalla madre l'arte del canto e della recitazione, mosse i primi passi sul palcoscenico assieme a
lei alla tenera et di cinque anni.Per molti anni non riusc a trovare lavoro nel mondo dello
spettacolo, dovendo ricorrere a altri lavori come strillone, tipografo, fabbricatore di giocattoli o
soffiatore di vetro, ma non rinunci mai al suo sogno di diventare attore.La sua fortuna inizi
quando venne chiamato a partecipare ad una tourne della commedia di Sherlock Holmes in
Inghilterra.In seguito gli fu proposto di unirsi ad una compagnia che si sarebbe imbarcata per
lAmerica e vi sarebbe rimasta per ben sei mesi. Sapendo che probabilmente non sarebbe pi
tornato Chaplin non se la sent di parlarne a suo fratello Sydney e, la notte prima della partenza,
gli lasci un biglietto.Quando sbarc a New York la citt gli mise paura, con quei grattacieli che
sembravano arroganti fino alla crudelt. Ma il ritmo della vita americana lo affascin bel
presto.
Lamericano per Chaplin un ottimista tormentato da sogni incalzanti, un infaticabile
sperimentatore.
Il suo ingresso nel mondo del cinema fu invece dovuto al produttore Mack Sennett, che nel
novembre 1913 lo not sul palco e lo mise sotto contratto per la sua casa cinematografica.
Quando entr negli studi di Sennet e vide per la prima volta come si realizzava un film, il
produttore gli spieg come nasceva una comica da proiettare sul grande schermo:
Non abbiamo alcuna trama. Partiamo da un idea e tiriamo avanti come capita. Limportante
che alla fine ci sia una fuga di poliziotti, unautomobile che precipita in mare, un tipo grosso che
cade in una botte di catrame. E molte, moltissime torte in faccia.
Quando, una settimana dopo, giunse per Chaplin il momento di inventare lui stesso una
comica, avendo avuto carta bianca da Sennet, si avvicin al guardaroba e pens di creare una
figura-contrasto: pantaloni sformati e cascanti, giacca strettissima, bombetta minuscola e
scarpe enormi a cui aggiunse un paio di baffetti e un bastone da passeggio ma il contrasto
pi grande Chaplin voleva crearlo dentro al personaggio, nel profondo della sua anima.
Quando si mostr davanti a Sennet e agli altri disse: Vedete, questo un individuo multiforme,
un vagabondo, un sognatore, un poeta. Per non disdegna di raccattare cicche o di rubare una
caramella a un bambino. E naturalmente, se loccasione lo giustifica, sar anche capace di
prendere una signora a calci: ma solo in casi estremi.
Quindi and sul set.
La scena raffigurava latrio di un albergo racconta Chaplin. Mi sentii un impostore che cerca di
spacciarsi per uno dei clienti, mentre, in realt, ero un vagabondo che cerca solo un pranzo.
Entrai dunque, e inciampai nel piede di una signora. Voltandomi mi tolsi la bombetta per
scusarmi, poi mi girai di nuovo e inciampai in una sputacchiera; allora mi tolsi la bombetta
davanti alla sputacchiera. Dietro la macchina da presa cominciarono a ridere.Quella comica
durava in tutto dieci minuti, e fu intitolata Per guadagnarsi da vivere. Nacque cos,
allimprovviso, in dieci minuti, il personaggio di Charlot, che sarebbe diventato in pochi anni la
maschera pi celebre del mondo.
In quellomino dalle scarpe grosse, ribelle alle prepotenze e alle ingiustizie, sempre affamato,
che ha compassione dei bambini e dei cani pi poveri di lui, Charlie Chaplin non mette soltanto
la sua meravigliosa vena comica, ma anche la storia triste della miseria che gli ha tenuto
compagnia nei quartieri popolari di Londra.
Inoltre pare che Chaplin, nel creare il personaggio di Charlot, si sia vagamente ispirato ad un
custode che controllava le carrozze fuori dai teatri.
Sua madre si ricorda che da piccolo ne faceva l'imitazione: lo rimproverava perch prendeva in
giro un inetto, ma alla fine scoppiava a ridere.
Chaplin in seguito cap che le gag spezzavano troppo il ritmo della narrazione e decise di
dedicarsi ai lungometraggi.
Vita da cani (1918)

Vita da cani un celebre mediometraggio di Charlie Chaplin per la sua interpretazione di


vagabondo affiancato da un dolce cucciolo.
considerato uno dei migliori film di Chaplin sul tema della povert dopo Il monello e Il Circo.
In questo film trovaimo quasi un'analogia tra Charlot ed il piccolo cagnolino, quasi a dire che
l'uomo trattato come un animale e privato della sua dignit, una dignit che Charlot cerca
sempre di mantenere con il suo cappello e il suo bastone. Charlot si ritrova a scontrarsi per un
posto di lavoro, il cagnolino a lottare per un osso, la differenza davvero poca purtroppo.
Affresco straordinario della vita nelle periferie malfamate e risate assicurate.
Charlot soldato (1918)
Uno dei pi grandi successi di Chaplin, che rischi di non essere mai proiettato allorch la
depressione che lo affliggeva nel periodo lo port a pensare di distruggerlo non ritenendolo
soddisfacente.Rappresentata prima dell'armistizio, questa violenta satira della guerra dimostra
molto coraggio.cLa descrizione realistica pi diretta (la vita nelle trincee isolate, l'acqua fino allo
stomaco) s'accompagna a un lirismo senza freni, quando Charlot, mascherato da albero, passa
sul terreno del sogno, libera una bella francese, fa prigioniero il Kaiser, Hindenburg e il
Kronprinz, e vince infine la guerra da solo. Mentre si trova in un campo daddestramento delle
reclute, Charlot sogna dessere sul fronte francese, protagonista travestito da tedesco di
una tragicomica cattura del Kaiser, di Hindemburg e del principe ereditario, fino alla conclusione
della guerra; vinta praticamente da lui. Uno dei maggiori film di Chaplin, per la violenza satirica
contro la guerra, che esplose in una serie di immagini di un realismo tuttaltro che temperato
dalla presenza umoristico-patetica di Charlot.
Questo film, inoltre, inaugura in America il filone antibellico, mostrando s il contrasto tra due
eserciti nemici, ma sopratutto quello tra il singolo individuo, anzi il singolo soldato, e la
situazione cruda in cui si trova.
Il monello (1921)
Questo film (per molti l'assoluto di Chaplin) richiese complessivamente diciotto mesi di lavoro,
dalla prima scena girata alla prima proiezione, un periodo non particolarmente felice per la vita
privata di Charlie: poco prima dell'inizio della lavorazione perse il primo figlio, avuto dalla prima
moglie, nato con gravi deformazioni e sopravvissuto solo tre giorni.Secondo alcuni la perdita del
figlio gli ispir il soggetto. L'incontro tra Chaplin e Jackie Coogan (l'attore che interpret,
appunto, il monello) fu un colpo di fulmine, nacque prima un'amicizia speciale tra i due, solo in
seguito pens di scritturarlo nella sua compagnia, e quando la lavorazione del film inizi Jackie
fu perfetto: Chaplin trov spontaneo, naturale e perfettamente plasmabile alle sue indicazioni il
bambino.
Probabilmente, l'intesa tra i due, fu dovuta anche alla peculiarit della personalit di Chaplin
capace di vedere gli aspetti della vita come attraverso gli occhi di un bambino.
Prima dell'inizio del film appare questa scritta: "Un film con un sorriso - e forse, una lacrima".
Questo "avvertimento" serve a far capire al pubblico che questo lungometraggio sar diverso da
ci a cui sono abituati, infatti, oltre ad assistere alle solite, divertenti e al tempo stesso delicate,
gag cominche di Chaplin, ci saranno degli elementi malinconici, forse addirittura drammatici.
Da qui in poi il cinema di Chaplin sar all'insegna di uomorisomo e commozione.
Il film inizia con una ragazza sedotta e tradita che esce da un istituto di carit, dove ha messo
al mondo un figlio. Decide di abbandonarlo, ma vorrebbe che il bimbo avesse un avvenire
sicuro e felice: dopo molte esitazioni lo lascia nell'interno di un'automobile di lusso. Due ladri
rubano la vettura: accortosi della presenza dell' incomodo passeggero, lo abbandonano sulla
strada, dove lo trova Charlot, straccione vagabondo durante la sua passeggiata mattutina.
Inizialmente cerca di disfarsi del marmocchio, mettendolo nella carrozzella di un altro bimbo, ma
poi costretto a riprenderselo.
Charlot non sa che fare, ma alla fine prevale in lui il buon cuore e tiene con s il bambino.

Qualche anno dopo Charlot e il monello collaborano: il ragazzetto rompe i vetri delle finestre e
Charlot che fa il vetraio li sostituisce. Un giorno il bimbo s'ammala e il medico segnala il caso ai
dirigenti dell'orfanotrofio, i quali vorrebbero togliere il ragazzino al padre adottivo. Charlot gioca
d'astuzia e il monello rimane con lui, nascosto in un asilo notturno. Nel frattempo la madre del
bimbo divenuta una celebre cantante e cerca disperatamente il figlio: con un avviso sui
giornali promette una lauta ricompensa a chi le riconsegner il ragazzo. Il padrone dell'asilo
notturno rapisce il monello a Charlot e lo riconsegna alla madre. Charlot si sveglia e non trova il
bimbo. Con il cuore in gola vaga per la citt, finch avvilito e disperato, s'addormenta sulla
soglia della sua catapecchia: sogna di essere in Paradiso, dove incontra i personaggi della
realt quotidiana, i quali per hanno le ali e si comportano con serafica compostezza. Ma anche
l scoppia una baruffa e Charlot si sveglia di soprassalto. L'ha svegliato un poliziotto, che lo
condurr dal monello e da sua madre. Il film finisce con la porta che si richiude.
La donna di Parigi (1923)
Questo film, con l'attrice Edna Purviance, fu descritto come il pi importante film drammatico
mai proiettato fino ad allora, innovativo, rivoluzionario, nel soggetto e nell'interpretazione, il
primo film realista.
In effetti Chaplin col suo genio, la sua intelligenza, volle improntare la recitazione ad uno stile
misurato, essenziale, rompendo con l'enfasi mimica propria del muto. Dovette faticare
parecchio per convincere i suoi attori al nuovo stile recitativo, intimando loro la naturalezza,
rammentando loro, durante le riprese, che la camera avrebbe amplificato sullo schermo i minimi
particolari e le espressioni del loro volto e che quindi anche il semplice battere di ciglia sarebbe
stato egualmente colto dallo spettatore.
Osteggiati nei loro progetti dalle famiglie, due innamorati di provincia decidono di fuggire a
Parigi. Il padre dell'uomo si sente male e muore proprio mentre la ragazza, alla stazione,
aspetta.
Persuasa che l'innamorato abbia mutato decisione, parte da sola, e a Parigi diviene l'amante di
un ricco, cinico viveur. Un giorno incontra l'antico innamorato, che vive alla meglio facendo il
pittore e l'ama ancora, ma lopposizione di sua madre alle nozze lo porter al suicidio.
Con questo film Chaplin firma il caposaldo drammaturgico della propria filmografia, l'unico
insieme a "La contessa di Hong Kong" in cui il genio londinese rinuncia ad apparire davanti la
macchina da presa (se non nelle cammeistiche vesti di un facchino), smettendo i panni del suo
alterego Charlot e condannando cos il suo film ad un insuccesso inevitabile.
Ma a Chaplin non importava: fine originario dietro a La donna di Parigi era quello di rinverdire e
allargare i propri orizzonti autorialcreativi, riducendo drasticamente la consueta recitazione
slapstick, intrisa di mille strizzatine d'occhio e mossette corporee, peculiarmente riconducibile al
cinema muto.
La donna di Parigi anche uno dei film pi europeizzanti (visti gli svariati influssi parigini,
perfino della troupe) e "arrabbiati" di Chaplin, che si scaglia contro il perbenismo "familiare",
legittimizza il tabagismo per poi, insofferente alle restrizioni, ritirare il proprio film dalle sale (vi
rimetter mano solo prima di morire, come atto estremo).
A dispetto del suo animo indispettito, il monello del cinema classico non rinuncia per al suo
stile narrativo essenzialmente naif, puntellato di malinconico distacco e volto a tratteggiare una
storia d'amore logorata dall'incomunicabilit e lacerata dalla distanza.
La febbre dell'oro (1925)
L'idea per questo film nacque nel momento in cui, ospite in casa di amici Chaplin ebbe modo di
assistere alla proiezione di alcune diapositive rimanendo colpito da una in particolare, ritraente
un gruppo di cercatori che, nel 1898, all'epoca della corsa all'oro tra il Canada occidentale e
l'Alaska, in una lunga fila cercava di scalare la montagna che costituisce la porta d'accesso ai
giacimenti.
Inoltre si entusiasm alla lettura di un libro sulle vicissitudini di un gruppo di emigranti diretti in
California che rimase bloccato tra i ghiacci e che per sopravvivere, in attesa dei soccorsi, si

ridusse a cibarsi dei cani, dei finimenti di cuoio del vestiario nonch dei cadaveri dei compagni
deceduti.
L'immaginazione di Chaplin si accese della scintilla del genio e fece di questa materia il
soggetto per il suo nuovo film.
Convinto di quanto labile potesse essere il confine tra tragedia e comicit, colloc il personaggio
del vagabondo nel rude universo dei cercatori, facendogli condividere tutti i rischi del freddo,
dell'inedia, della solitudine, compresi gli agguati di orsi.
In questo il film il contrasto dato innanzitutto dall'aspetto buffo di Charlot e da quello elegante
della dnna di cui innamorato ma anche dalla stazza di Jim e dalla bassa statura del
protagonista.
Nel 1898, nel Klondyke, Charlot, cercatore doro, viene salvato dal grosso Jim dalle
persecuzioni del malvagio Larsen; poi sinnamora di Georgia che per lo sdegna. I due amici
per poco non periscono in una capanna isolata, scoprono una miniera doro e Charlot, diventato
ricco, ritrova Georgia. Sequenze diventate classiche: i cercatori doro che sinerpicano su per un
colle scosceso e coperto di neve; lincontro con Georgia in un saloon; la festa preparata per lei;
la danza dei panini infilati sulle forchette; la fame nella capanna, lallucinazione dei due amici,
che si vedono reciprocamente in forma di volatili; Charlot che mangia le scarpe bollite,
assaporandone e gustandone i legacci come se fossero spaghetti; il cercatore doro miliardario
in cilindro e pelliccia, che incontra Georgia sulla nave nel viaggio di ritorno e ridiventa lo Charlot
sentimentale e maldestro di sempre.
L'avvento del sonoro
L'avvento del sonoro non entusiasma Chaplin. Il suo timore che la nuova tecnica possa
togliere valore alla mimica di Charlot.
"Il silenzio l'essenza del cinema. Nei miei film non parlo mai . Non credo che la voce possa
aggiungere alcunch alle mie commedie . Al contrario , distruggerebbe l'illusione che voglio
creare , quella di una piccola immagine simbolica buffa , non di un personaggio reale , ma di un
idea umoristica , un astrazione comica "
Il circo (1928)
Con questo film muto (nonostante l'avvento del sonoro) Chaplin, accentuando la sua vena
malinconica, si aggiudica il premio Oscar per la "versalit e il genio" della sua recitazione,
scrittura, regia e produzione.
Una tranquilla visita del vagabondo ad una fiera rischia di trasformarsi in un mare di guai. Un
borsaiolo, vistosi scoperto dalla sua vittima, si disfa della refurtiva nascondendola nelle tasche
di un ignaro Charlot. Questi tenta di discolparsi ma poi costretto a fuggire dai poliziotti,
entrando dapprima nel labirinto degli specchi (scena a cui si ispir Orson Welles ne La signora
di Shangai), poi sostituendosi a degli automi, dei quali imita alla perfezione i movimenti
meccanici ed infine irrompendo al centro della pista del circo durante lesibizione di un
improbabile e maldestro illusionista.
Con la propria comparsa e la goffaggine del suo comportamento Charlot provoca le fragorose
risate del pubblico, piacevolmente sorpreso dall'improvviso sviluppo comico del numero di
magia.
Lo scarso livello qualitativo degli artisti e la conseguente precaria condizione economica del
circo suggeriscono al proprietario di assumere lartefice del ritrovato entusiasmo degli spettatori,
cio Charlot. Egli viene iniziato ai rudimenti dellarte del clown ma con risultati assolutamente
deludenti e controproducenti che decretano la sua cacciata. Limprovviso sciopero degli
inservienti del circo vale il reintegro del vagabondo nell'organico in qualit di attrezzista. In
questo modo egli ha l'occasione, involontariamente, di rivelare nuovamente la sua capacit di
far ridere il pubblico con il proprio comportamento sconclusionato. Lo scaltro proprietario,
accortosi della sua comicit inconsapevole, decide di sfruttare Charlot come buffone per
risollevare le sorti del suo circo, ma senza riconoscergli nulla.
Charlot stringe amicizia con la bella figlia del padrone e se ne invaghisce. Sar la ragazza ad

aprirgli gli occhi sulla situazione del suo impiego sottopagato e ad incoraggiarlo a rivendicare
dignit e salario. Larrivo di un nuovo artista, l'equilibrista Rex, e gli sguardi languidi lanciatigli
dalla ragazza destano la gelosia del vagabondo che prova ad emulare di nascosto il rivale alla
corda sospesa, fin quando non sar sorpreso dal principale.
La disillusione amorosa azzera il potenziale del vagabondo il cui numero non fa pi divertire il
pubblico, ma arrabbiare il padrone. Loccasione di rivalsa gli si offre quando deve sostituire
lequilibrista, temporaneamente introvabile, nel suo spettacolo alla corda. La sfortuna, limperizia
e laccanimento di alcune scimiette dispettose, che quasi provocano la sua caduta,
compromettono la riuscita del numero che il vagabondo aveva furbamente preparato con la
complicit di un addetto alla corda, il quale avrebbe dovuto sostenerlo in sicurezza durante le
evoluzioni acrobatiche. Il venir meno di questo accorgimento e la rovinosa e ingloriosa uscita di
scena a cavallo di una bicicletta, decretano definitivamente il licenziamento del vagabondo.
La ragazza, continuamente vessata dal padre, fugge dal circo raggiungendo Charlot il quale,
consapevole dei sentimenti di lei, predispone un piano affinch Rex la sposi e la sottragga alle
angherie paterne.
La condizione perch i due artisti ora sposi riprendano il loro posto nella compagnia del padre di
lei, che non pu rinunciare alle loro esibizioni, la riassunzione del vagabondo che, per,
declina lofferta e in solitudine assiste alla partenza dei carrozzoni circensi. Una volta scomparsi
allorizzonte egli si avvia mestamente, ma dignitosamente, incontro ad una nuova avventura.
Estremamanete significativa la scena in cui Charlot, cercando di scappare dal polizioto, si
infila inavvertitamente in un labirinto di specchi (mirror maze) che lo rende ben pi che doppio e
lo moltiplica in una folla di identici che cercano di fuggire. Qui lo secchio e la conseguente
perdita di identit solo funzionale alla gag, mentre in seguito assumer un significato ben pi
profondo.
Il tema verr ripreso in chiave drammatica del regista Orsone Welles ne La signora di ShangaiL'epilogo del film si svolge infatti all'interno di un labirinto di specchi dove si trovano i tre
protagonisti coinvolti in un falso triangolo amoroso: lei, il marito e il marinaio ingannato da
entrambi. Marito e moglie, animati da odio reciproco si uccidono, sparandosi a vicenda. Gli
pecchi evidenziano per tutta la scena il contrasto ripetuto tra la gretta figura di lui e quella
elegante e delicata di lei, Rita Hayworth, fino al moemnto in cui crollano assieme ai corpi dei
due ex amanti. Solo il marinaio resta impiedi e se ne va.
Luci della citt (1931)
In questo film non solo c' tutto della maschera-Charlot, ma c' tutta la poesia e l'umorismo di
un genio del cinema. C' la sua meticolosit, la sua dolcezza, l'equilibrio unico tra comico e
drammatico che solo Chaplin riuscito a realizzare. E poi, c' tutta la sua critica del mondo di
oggi.
In "Luci della citt" pi che alle immagini, la forza del messaggio e della denuncia di Chaplin
affidata a due personaggi che simboleggiano quei due aspetti dellaCitt, l'ipocrisia e l'amore
verso le quali puntano le luci del film: il milionario e la fioraia. Il primo, elemento di spicco
dell'alta societ riesce ad essere generoso con il prossimo solo quando annulla la ragione e
lascia affiorire i suoi veri istinti grazie agli effetti dell'alcol. Distribuisce soldi, auto e riparo a
Charlot, il suo salvatore, per poi cacciarlo in mezzo alla strada una volta passatagli la sbornia.
La dolce fioraia, invece, desiderosa di provare anche lei le gioie dell'innamoramento, incontra
Charlot per caso, scambiandolo per un ricco miliardario. Lei cieca e non certo perch cos
pi commovente agli occhi dello spettatore, ma proprio perch lei non vede il mondo con gli
occhi della societ, del progresso, del denaro, ma attraverso gli occhi del suo cuore, dei suoi
sentimenti. E' una persona pura, proprio come il nostro Charlot e non a caso sar proprio del
tramp con la bombetta che si innamorer. Figure isolate che trovano la felicit ai margini di
quelle potenti, quanto ipocrite luci che illuminano la citt.
Tante le scene esemplari. Dalla sequenza iniziale che vede Charlot addormentato sull'enorme
monumento di "pace e prosperit" proprio nel momento della sua inaugurazione al pubblico

(una volta scoperto verr attaccato da poliziotti armati e cacciato come se fosse
un...vagabondo, alla faccia della pace e della prosperit), al salvataggio del milionario, perfetto
esempio di comicit slapstick. Dall'incontro di boxe al momento in cui la fioraria riconosce
Charlot e comprende che proprio lui, quel senza tetto dai vestiti stracciati, l'uomo generoso e
altruista di cui si innamorata. Una delle scene pi commoventi che il Cinema ci abbia mai
regalato. Opera di Charlie Chaplin, uno dei pi grandi Autori che il Cinema ci abbia mai
regalato.
Tempi moderni (1936)
Lo scetticismo di Chaplin riguardo al sonoro nei film veniva smentito in questi anni, tuttavia
Tempi moderni rimase un film muto, pur contenendo alcune scene sonore. Queste erano filtrate
da apparecchi, radio, riproduttori, ma mai un dialogo vero e proprio; celebre l'interpretazione di
Je cherche aprs Titine (conosciuta anche come Nonsense Song), da parte di Chaplin con testo
improvvisato in una lingua inventata (grammelot), misto di parole in francese, spagnolo e
italiano spesso storpiate e messe assieme senza un vero costrutto.
Charlot lavora come operaio in una fabbrica ma l'incalzante e nevrotico ritmo di produzione a
catena di montaggio lo conduce a un esaurimento nervoso. Guarisce, ma la recessione che
attanaglia il paese, la chiusura delle fabbriche e la conseguente perdita del lavoro generano uno
stato diffuso di povert e scontento e Charlot non riesce pi a trovare lavoro e viene
ingiustamente arrestato con l'accusa di essere capo di un gruppo di rivoltosi. Esce dal carcere
per buona condotta ma la vita sempre pi dura, quindi decide di tornare in galera per avere
perlomeno qualcosa da mangiare. Mentre tenta di farsi arrestare conosce per caso una ragazza
povera che scappata per evitare di finire in un'orfanotrofio dopo la morte del padre. Fanno
amicizia e Charlot rinuncia ai suoi propositi provando di nuovo a cercare lavoro. Dopo tanto
impegno ma poca fortuna, i due sembrano essere riusciti nell'impresa di sopravvivere grazie
all'assunzione in un ristorante, lei come ballerina e lui come cantante. Sono per costretti a
scappare e a perdere tutto dopo l'intervento di alcuni funzionari che vogliono riportare la
ragazza all'orfanotrofio, ai quali Charlot e la ragazza riescono a sfuggire.
Alla fine del film lui e la ragazza si trovano soli in una strada deserta, lei disperata, ha perso
tutto. Charlot fischietta. E' meno triste, e indica alla ragazza la via dell'ottimismo, inducendola al
sorriso e all'avvio verso nuove avventure. Lui non un'operaio qualsiasi, Charlot. Non potr
mai adattarsi ad un lavoro monocorde e stritolante, perch per vent'anni lo abbiamo visto libero.
Per lui normale trovarsi di nuovo in strada, senza niente, perch un vagabondo. E' abituato
a perdere qualcosa ma anche a ripartire. Non a caso la strada che prenderanno del tutto
libera, non c' nulla intorno. Alla fine Charlot si riappropria di se stesso, nulla gli precluso. Per
la prima volta nel film non c' traccia di limiti, visivi o meno.
E' il film pi a sfondo sociale mai realizzato da Chaplin.
Prima di Tempi Moderni il regista inglese non aveva mai guardato con tanto realismo e attualit
alla sua epoca storica, limitandosi a velati accenni inseriti per in un contesto del tutto neutro e
atemporale. Un viaggio in Europa dove tocca con mano la disperazione dei senza lavoro lo
colpisce e lo convince del bisogno di portare sullo schermo il dramma della sopravvivenza,
affinch la crescente disoccupazione e l'automazione presente nelle fabbriche di tutto il mondo
abbia voce.
L'attrice Paulette Goddard, la ragazza povera, che recita qui per la prima volta insieme a
Chaplin, diventer poi anche la sua terza moglie.
Chaplin voleva terminare il film in un'altro modo. La ragazza avrebbe scelto di diventare suora,
per proteggersi dalle minacce della societ, e il vagabondo avrebbe intrapreso una strada
solitaria, come spesso aveva fatto in altre opere. Gir tutto, ma poi cambi idea, perch il film
aveva bisogno di un messaggio diverso. Charlot non era pi solo, aveva trovato una compagna
di avventure, si poteva sperare, niente era perduto. Sapeva anche che sarebbe stato un
commiato nei confronti del celebre personaggio (che infatti non apparir pi, salvo che nelle
sembianze del barbiere ebreo del Grande Dittatore, ma non era pi Charlot) ed senza dubbio

uno dei pi suggestivi che poteva pensare. Indicando come meta il sorriso verso il futuro,
Charlot si era senza dubbio guadagnato il paradiso.
Il grande dittatore (1940)
La sua prima edizione risale al 15 ottobre del 1940, nel pieno della seconda guerra mondiale.
Rappresenta una forte satira del nazismo e prende di mira direttamente Adolf Hitler e il
movimento nazista tedesco.
Il grande dittatore il primo film sonoro di Chaplin poich ormai da un decennio la tecnica del
muto era stata soppiantata dal parlato. Tuttavia il personaggio del vagabondo Charlot non
necessitava di audio, essendo la pantomima il suo linguaggio universalmente compreso e
riconosciuto. Ne consegue che Il grande dittatore segna la morte del vagabondo, lultima sua
apparizione. La sua anima poetica, angelica, ingenua, bench tenace, non ha pi posto in un
mondo oppresso dalle macchine, dal materialismo e, nel frangente, dallodio demoniaco.
Il secondo straordinario aspetto rappresentato dalla sfida coraggiosa lanciata dal film, e da
uno dei pochi uomini liberi dellepoca, al pi straordinario, folle e terrificante protagonista degli
avvenimenti ad esso contemporanei: Hitler, il coetaneo di Chaplin (quattro giorni dividono
anagraficamente la nascita dei due) che stava trascinando il mondo verso il periodo pi nero e
doloroso della storia del secolo.
La grande somiglianza fisica tra i due uomini, Chaplin e Hitler, consent al primo di imbastire
una satira grottesca del secondo (qualcuno sostenne che Hitler copi i baffetti di Charlot per
richiamarne la simpatia), o almeno questo fu il motivo iniziale, unitamente al desiderio di
esprimere il proprio disappunto per la piega che stavano prendendo gli avvenimenti,
presagendo un futuro doloroso per lumanit, senza mai immaginare fino in fondo la portata
dell'agghiacciante follia hitleriana che presto avrebbe sconvolto il mondo. Dopo la fine della
seconda guerra mondiale Chaplin ebbe a dire che se allepoca della lavorazione del film avesse
conosciuto la realt del nazismo e le atrocit dellolocausto, probabilmente non se la sarebbe
sentita di realizzare un film che si prendesse gioco di quei criminali.
La parodia dunque ispir fin dallinizio il film, che straordinariamente comico, per noi spettatori
contemporanei ai quali stata risparmiata la tragica esperienza della guerra e la sua
distruzione. L'imitazione risulta perfetta, nei toni e negli atteggiamenti, nel discorso alla folla
tenuto dal Fhrer Adenoid Hynkel, discorso completamente improvvisato e girato in un'unica
scena. Come rimane fissata indelebilmente nellastoria del cinema la scena deliziosa e intensa
nella quale il dittatore danza con il mappamondo sulla musica del preludio del Lohengrin di
Richard Wagner.
Durante una battaglia della prima guerra mondiale un barbiere ebreo che combatte nellesercito
della Tomania si rende protagonista di un'azione eroica a bordo di un aereo e salva la vita
dell'ufficiale Schultz. L'epilogo dell'azione, con il precipitare dellaereo sul quale i due si trovano,
comporter per il barbiere la perdita della memoria.
Allontanatosi dallospedale, il barbiere fa ritorno alla sua bottega nel ghetto ebreo e si sorprende
dellatteggiamento dei militari che imbrattano i vetri del suo negozio con la scritta dispregiativa
"jew". Reagisce al sopruso suscitando le simpatie di Hanna, giovane e bella figlia del ghetto,
anch'ella insofferente alle angherie e alle miserabili condizioni di vita alle quali Adenoid Hynkel,
dittatore di Tomania, e i suoi scagnozzi la costringono da tempo. La rappresaglia dei militari agli
sberleffi del barbiere e di Hanna prevederebbe limpiccagione dell'uomo ad un lampione, se non
intervenisse a scongiurarla il comandante Schultz, che riconosce nel barbiere il soldato che tanti
anni prima gli aveva salvato la vita.
La protezione di Schultz e la richiesta inoltrata da Hynkel ad un banchiere ebreo per finanziare
la sua campagna di aggressione al mondo, e in particolare la conquista di un paese vicino,
l'Ostria (parodia dell'Austria), sono causa della temporanea pace nel ghetto e favoriscono lo
svilupparsi della simpatia tra il barbiere e Hanna in un sentimento pi profondo. Ma la gioia della
serenit riconquistata ha vita breve, la negazione del finanziamento far riprendere le
persecuzioni pi violentemente che prima.

Il rifiuto di Schultz alla realizzazione dell'invasione dell'Ostria gli costa la prigionia nel campo di
concentramento, dal quale riesce per a sfuggire per rifugiarsi nel ghetto. Qui cospira con gli
abitanti per eliminare il malvagio dittatore. Anche il barbiere partecipa all'intrigo, per quanto sia
un po' riluttante di fronte alleroismo invocato da Schultz. Ma la cospirazione fallisce e Schultz e
il barbiere sono catturati e confinati in un campo di concentramento.
Il progetto di invasione di Hynkel necessita della collaborazione dell'alleato dittatore di Batalia,
Bonito Napoloni, marcata caricatura di Benito Mussolini, che ha schierato il suo esercito ai
confini dell'Ostria. Hynkel lo invita nella sua residenza dove si assister ad un duello tra i due
nel tentativo di entrambi di soggiogare psicologicamente laltro. L'epilogo della visita di stato
sar l'accordo sullOstria.
Il piano per la conquista prevede che Hynkel si travesta da cacciatore di anatre e spari da una
barca su un lago un colpo di fucile quale segnale. Il colpo parte, l'invasione dell'Ostria
compiuta e Hanna e quanti con lei vi avevano trovato riparo si ritrovano nuovamente oppressi
dagli stessi aguzzini che avevano lasciato in Tomania. Il dittatore per caduto in acqua e,
risalito a riva, senza luniforme militare e per la straordinaria somiglianza, viene scambiato dai
suoi militari per il barbiere ebreo ed arrestato. Questi infatti era evaso dal campo di
concentramento con Schultz poco tempo prima ed era pertanto ricercato.
Schultz si prodiga perch il barbiere venga ritenuto essere Hynkel affinch entrambi possano
avere salva la vita ma quando, in perfetta uniforme da condottiero, dovr tenere il suo primo
discorso davanti al popolo dell'Ostria, il barbiere ebreo lancer al mondo e alla sua Hanna, che
ne riconosce la voce, un proclama di amore, libert, uguaglianza e solidariet tra gli uomini che
le riaccenderanno la speranza in tempi migliori.
In una scena il dittatore Hynkel si pavoneggia narcisisticamente allo specchio di una finta
cassettiera: in realt il suo doppio non quello che vede riflesso, bens il piccolo inconsapevole
barbiere ebreo, il suo corrispondente speculare, smmetrico ma opposto.
La specularit in questo film, quindi, non da ricercare in uno specchio materialmnte presente
nelle riprese, ma un concetto base che permea l'intera narrazione.
Anche in questo cosa, per, lo specchio fa emergere il mostro: non tanto il barbiere ad essere
il doppio del dittatore, ma il contrario.
Monsieur Verodoux (1947)
"Il pi intelligente e brillante dei miei film" dichiar senza falsa modestia Chaplin. Certamente il
pi discusso e controverso della sua irripetibile carriera.
Il secondo film di Chaplin senza la maschera di Charlot il vagabondo.
Ambientato tra le due guerre mondiali il film un ennesimo, esplicito atto d'accusa di Chaplin
nei confronti di una societ capitalistica, corrotta nei suoi principi e nel suo sviluppo, espresso
tramite le gesta estreme di Henri Verdoux. Impiegato bancario, egli viene licenziato dopo un
trentennale, anonimo, ma fedele, servizio di investitore finanziario del denaro altrui. In
conseguenza della perdita del posto di lavoro si trasforma in serial killer di ricche anziane cui
sottrarre il patrimonio, dopo averle sposate ed eliminate, che riutilizza per spericolate
speculazioni di titoli azionari, allo scopo di mantenere la sua vera famiglia (la moglie inferma ed
il figlio piccolo), ignara delle sue gesta, e poi per acquisire per loro la propriet di unabitazione
e pianificare cos un futuro di serenit economica.
Nel personaggio di Verdoux convivono due opposte personalit: tenero e sensibile padre di
famiglia, amante delle rose come dei pi piccoli esseri viventi (si commuove al rischio corso da
un bruco di essere calpestato), compassionevole delle tribolazioni altrui e spietato, cinico
affarista borghese che persegue il suo fine di realizzazione capitalistica senza moralit e
tentennamenti, in spregio della dignit umana, ridotta a tramite di arricchimento materialistico.
Ma la sua follia e quella capitalistica perderanno, causa il crollo del mercato finanziario e la
societ borghese, a cui si consegner, lo condanner alla ghigliottina. Prima di morire, durante
il dibattimento processuale, il risveglio della ragione gli consentir di gettare un'accusa ai
convincimenti della societ stessa, alla quale egli rimprovera di perseguire, pi o meno

consciamente, il suo stesso fine di distruzione dell'uomo, con l'unica differenza nei numeri e di
richiamare lattenzione sulla destinazione d'uso delle armi nucleari in continua fase di
costruzione: "Un omicidio delinquenza, un milione eroismo. Il numero legalizza, mio caro
amico."
I problemi per Verdoux hanno inizio quando la famiglia di una delle sue vittime si insospettisce e
allerta la polizia che, grazie al fiuto di un detective, si mette sulle sue tracce, lo trova e lo
arresta. Ma la determinazione e labilit di Verdoux lo salveranno, almeno momentaneamente,
anche a scapito della vita del detective, che egli uccide durante il trasferimento in carcere.
Verdoux giunto ad un punto in cui non pu pi sottrarsi al gioco sporco in cui s cacciato e la
conquista di nuove possibili ricche vittime richiede sempre maggiore abilit e fantasia nel
pianificare le imprese criminali. Per sperimentare leffetto di un composto di veleni egli avvicina
una giovane disillusa dalla vita ma la risparmia, grazie allanimo sensibile che convive nella sua
duplice personalit. Egli infatti si commuove per la triste vicenda della ragazza e in pi occasioni
le elargisce somme consistenti per cercare di riconciliarla con la sorte.
La sua attivit prosegue frenetica tra una visita alle mogli sparse per il paese ed il
corteggiamento di nuove prede, ma rischia di venire scoperta quando al ricevimento nuziale per
il suo ennesimo matrimonio intravede tra gli invitati una delle sue consorti.
Intanto il crollo delle borse mondiali, la crisi economica ed i venti di guerra, travolgono Monsieur
Verdoux e la sua famiglia. La perdita della moglie e del figlio ed il volatilizzarsi del suo
patrimonio producono il suo risveglio dalla trance affaristica e gli rivelano la sua miserevole
dimensione umana. Il destino vuole che sia la giovane che un tempo aveva soccorso, ora
mantenuta da un costruttore darmi, a proporsi di ricambiare il sostegno economico che un
tempo egli le aveva offerto. Ma Verdoux ha invece maturato la decisione di consegnarsi alla
societ per pagare il suo debito. Pur non riconoscendo la superiorit morale di questa, egli
saluter i suoi accusatori, i giudici e i giurati che lo condannano alla ghigliottina, con un "A ben
rivederci, e presto, molto presto".
Luci della ribalta (1952)
In questo film Chaplin decise di aiutare il suo collega/rivale Buster Keaton, che era stato tra le
"vittime" dell'avvento del sonoro, e gli affid una parte nel film. Il duetto musicale tra i due alla
fine del film rimasto nella storia del cinema ed l'unica volta che i due grandi del muto
appaiono assieme sullo schermo.
Luci della ribalta l'ultimo film di Chaplin girato negli Stati Uniti; infatti, lo stesso anno part per
l'Inghilterra e, a causa dei problemi col Maccartismo, non torn pi negli USA fino al 1972, per
partecipare alla cerimonia degli Oscar.
Londra, 1914. Calvero (Chaplin), un tempo famoso e acclamato clown ma ormai alcolista
cronico, salva una giovane ballerina, Terry (Claire Bloom), da un tentativo di suicidio. La porta a
casa sua e cerca di reinfonderle fiducia nella vita: la ragazza rimasta orfana da bambina e sua
sorella stata spinta a prostituirsi, ma grazie agli incoraggiamenti che riceve da Calvero, di fatto
trasformatosi nel suo mntore, Terry riprende coscienza delle sue possibilit e riacquisisce
autostima, il che le permette di ritornare con successo al suo lavoro di ballerina.
Lo stesso Calvero ritrova sicurezza dei propri mezzi e tenta un rientro sulle scene, sebbene con
scarso successo; in aggiunta a ci, Terry, nonostante egli potrebbe essere suo padre vista la
differenza di et, se ne innamora e vuole sposarlo, ma Calvero sa di essere troppo vecchio per
lei e non vuole legarla a s; cerca quindi di convincerla che il giovane pianista Neville. pieno di
attenzioni nei suoi riguardi, luomo giusto per lei. Dopodich, per evitare di intromettersi tra i
due giovani, Calvero lascia la propria abitazione per prodursi come artista da strada.
Tornata al successo pieno, finalmente Terry ha uno spettacolo tutto suo, e cerca Calvero per
esprimergli riconoscenza. Lo ritrova e gli offre unapparizione durante una serata di beneficenza
organizzata dal suo impresario. Calvero accetta, e la sera dello spettacolo si presenta sul palco
insieme alla sua vecchia spalla (Buster Keaton). I due partner, la cui scena chiude il primo atto
dello spettacolo, si producono in una prestazione eccezionale che entusiasma il pubblico: alla

fine della gag Calvero cade sullorchestra. Il pubblico pensa a una finzione e applaude
calorosamente, ma in realt Calvero ha un attacco di cuore e sta morendo: portato dietro le
quinte, spira durante il secondo atto, mentre Terry sta ballando sul palcoscenico.
Momento cruciale del film sia ha quando Calvero si guarda allo specchio, mentre sta
rimuovendo il trucco di scena, ovveri l'ultima barriera che divide il mondo della finzione e quello
reale, e si rende conto che non pi l'artista di variet amato dal pubblico che stato un tempo,
bens un guitto superato.
Un re a New York (1957)
il primo dei due film di Chaplin girati in Europa ove si era recato in seguito all'abbandono degli
Stati Uniti .
Il film ha spunti autobiografici ed molto critico nei confronti degli Stati Uniti, dove per altro fu
censurato per quasi vent'anni.
l'ultimo film dove Chaplin recit come attore protagonista.
Un Sovrano di uno stato europeo, Re Shahdow, viene destituito da una rivoluzione popolare e
fugge in aereo negli Stati Uniti, patria democratica e libera, dove egli cerca pace e riparo. Ma
giunto l ben presto far i conti con una societ caotica, dedita al consumismo e alla futilit, sar
preda dei media e della pubblicit, infine anche di una Commissione d'inchiesta anti-comunista.
Conoscer prima una ragazza, Anna Kay, carina e gentile con lui, ma che in realt nasconde un
secondo fine, ossia sfruttare la classe e il savoir faire del Re per futili pubblicit; poi conoscer
un ragazzino vispo e grande oratore, che nel suo modo di fare nasconde un profondo disagio,
legato ai genitori perseguitati da una Commissione perch iscritti al partito comunista. Del resto,
siamo agli inizi della Guerra Fredda. Con la sua solita e disarmante ironia, Chaplin ne ha per
tutti: la societ americana solo apparentemente libera ed in fondo ipocrita; il potere della TV che
iniziava a prendere piede; l'ossessione della pubblicit; l'aggressivit e le menzogne della
stampa; l'anticomunismo esasperato americano da un lato e i ridicoli e anacronisti Re dall'altro.
La contessa di Hong Kong (1967)
Girato nove anni dopo Un re a New York, l'ultimo film di Chaplin e anche l'unico a colori.
Nonostante un cast di tutto rispetto fu accolto male sia dalla critica che dal pubblico ed
indubbiamente un'opera minore del grande regista inglese.
Charlie Chaplin, protagonista di quasi tutti i suoi film, recita qui solo una piccola parte.
Il ricco diplomatico statunitense Ogden Mears (Marlon Brando) viaggio in mare verso gli Stati
Uniti. Durante uno scalo ad Hong Kong conoscer la contessa Natasha Alexandroff (Sophia
Loren). Lasciata Hong Kong Ogden trover nell'armadio della sua cabina la contessa che gli
spiega che vuole fuggire negli Stati Uniti ad ogni costo. Ogden aiuter la contessa e nel
frattempo si innamoreranno. Raggiunte le Hawaii Ogden viene informato che sua moglie lo sta
per raggiungere a bordo e quindi decidono di far sbarcare la contessa. Ma per rimanere con
Natasha, Ogden abbandona la sua carriera politica e sbarca anche lui.
BUSTER KEATON
un acrobata imperturbabile
Buster Keaton, all'anagrafe Joseph Frank Keaton VI, fu un attore, regista e sceneggiatore
statunitense del periodo del cinema muto classico, celebre per l'espressione stralunata e triste
dei suoi personaggi e soprattutto per la mimica e il suo talento "acrobatico" nelle gag che
portava sullo schermo.
Il suo cinema fu un meccanismo basato sulla sua figura estremamente mobile e, al tempo
stesso, totalmente impassibile e le sue gag furono sempre caratterizzate da continui
rovesciamenti di senso, all'insegna di un esercizio continuo della logica: gli oggetti cambiavano
di senso, le azioni semplici diventavano complesse e quelle impossibili facilissime, ci che
sembrava innocuo diventava un pericoloso e le avversit si rivelavano aiuti impensati.
Fu proprio per questo che il suo cinema, essendo basato sui giochi visivi, non resse la novit
del sonoro.
Nacque in una famiglia di attori di vaudeville, termine che indica le commedie leggere in cui alla

prosa vengono alternate strofe cantate su arie conosciute.


I suoi genitori collaborarono a lungo con Bessie e Harry Houdini con cui allestirono un Medicine
Show che portarono in giro nel Kansas del sud.
Un giorno Houdini assistette sbigottito alla caduta dalle scale del piccolo Joseph che, con le
gambe rigide in un'interminabile capriola, ruot per aria, vol oltre la rampa di scale per
atterrare seduto, imperturbabile ed illeso.
Perci il mago pens bene di soprannominarlo Buster che significa "fenomeno" ed
unesclamazione spesso usata nei confronti di qualcuno che fa una cosa strabiliante,
eccezionale.
Allet di cinque anni Buster si era gi guadagnato la fama di ragazzino terribile del
vaudeville, un bambino prodigio che si esibiva regolarmente due volte al giorno (mattina e
sera) nello spettacolo dei suoi genitori. Il padre decise cos che poteva meritarsi a pieno titolo
il nome sulle locandine come membro dei The Three Keatons, con la qualifica di straccio
umano", la cui funzione era quella di essere trascinato dal padre sul palcoscenico come se
fosse un sacco di patate, o quella di essere usato come una scopa per spazzare il pavimento,
per poi venir colpito con calci e pugni e infine lanciato tra le quinte, in platea o nel
pozzetto dellorchestra.Negli stessi anni in cui sub il particolare tirocinio paterno, Buster fece
empiricamente unimportante scoperta, che gli permise di iniziare a gettare le fondamenta per
la costruzione futura del suo singolare personaggio cinematografico.
Il pubblico, alla vista di ci che gli succedeva sul palcoscenico, rimaneva sconcertato,
preoccupato per le sorti del ragazzino e non poteva far altro che trattenere il fiato, per poi
scoppiare in una fragorosa risata quando Buster si rialzava impassibile come se nulla gli
fosse accaduto.
"Gli spettatori erano stupiti perch non piangevo. Non cera niente di misterioso; non
piangevo perch non sentivo alcun male []. Una delle prime cose che notai quando ero in
teatro, fu che ogni volta che sorridevo o facevo capire al pubblico quanto mi divertivo, loro
sembravano ridere meno. Credo che la gente si aspetti che nessuno straccio umano sia
contento ad essere trattato in quel modo"Buster sembr capire che leffetto comico delle
sue esibizioni era legato allespressione che assumeva il suo viso. Quanto meno egli
rideva, tanto pi gli spettatori si dimostravano divertiti. Il suo volto in scena acquist cos una
solenne impassibilit, in netto contrasto con i movimenti del suo corpo.
Volendo cercare di tradurre una dicotomia del genere, ci permettiamo di affermare che
lattore, acrobata, mimo, danzatore Buster Keaton, aveva una faccia di pietra su un corpo
artificiale, corpo che risultava essere mobile come quello di un personaggio dei cartoni
animati. Gli opposti convivevano nel sistema attoriale del comico Keaton in quanto
lelemento pi appariscente della sua presenza sul palcoscenico era generato dal contrasto
che egli riusciva a creare tra la pantomima vertiginosa del corpo e lapparente fissit del
volto.
Dopo un'infanzia e una prima giovinezza spese sui palcoscenici, nel 1917, quando il padre
dovette ritirarsi per problemi di alcolismo, esord nel cinema in una comica con "Fatty" Arbuckle
(braccio destro di Mark Sennet) con il quale gir poi un'altra quindicina di cortometraggi tutti
incentrati sul contrasto fisico e caratteriale: Fatty era grasso, eccessivo e ingenuo come un
bambino e Buster era magro, piccolo e con l'aria sempre seria di chi ha i piedi per terra. Ma la
stella di Fatty decadr ben presto quando questi sar coinvolto in uno scandalo sessuale, da cui
venne assolto solo in seguito.
Dopo aver recitato in un paio di lungometraggi (uno dei quali diretto da lui), Keaton tra il 1920 e
il 1922 realizz una ventina di corti, di cui fu regista e spesso produttore, e ai quali lavor con
una troupe molto ridotta costituita da cinque o sei membri fissi e fidati ed alcuni attori che
venivano ingaggiati all'occorrenza.
In questi corti mise a punto le sue gag, spesso legate alle sue grandi capacit acrobatiche, e il
suo personaggio: un uomo eternamente in lotta contro il mondo e, ovviamente, la malvagit

umana, che con la sua seriet (secondo contratto non poteva ridere mai), il suo carattere
volitivo e determinato, connotato da un volto sempre impassibile, sia nella cattiva che nella
buona sorte, alla fine riesce sempre a coniugare la vittoria nell'amore con il successo sociale e
la ricchezza.
Pi una gag era ricca, meglio era: il massimo consisteva in quella che era chiamata gag
impossibile o gag da cartone animato. Gli intellettuali adoravano questo tipo di cinema, sebbene
non era questo il pubblico che Keaton si sarebbe aspettato di avere.
Durante gli anni Venti il cinema cominci a cambiare: innanzitutto i film avevano bisogno di un
filo conduttore, di una storia, una trama che legasse il tutto.
Il protagonista delle gag, poi, non doveva pi essere una macchietta, ma un vero e proprio
personaggio a tutto tondo... cos come era successo al vagabondo chapliniano.
Il passaggio successivo sarebbe stato quello da cortometraggio a lungometraggio.
Da questo momento in poi il cinema di Keaton cerc un equilibrio tra singola gag e linea
narrativa, senza dimenticare un graduale sviluppo del suo imperturbabile personaggio.
Poliziotti (1922)
Questo cortometraggio, il cui titolo originale "Cops", un film di passaggio in cui Keaton mette
appunto spazi, tempi e ritmo di questo nuovo tipo di fare cinema a lui estraneo: i luoghi in cui
ambientato sono tra loro omogenei, i tempi sono quelli della gag e il ritmo l'elemento che
media tra spazi e tempi.
In questo corto Buster trasporta un carico di merci e si ferma vicino a dei poliziotti. Una bomba
viene lasciata nel suo carro. Quando la bomba esplode la polizia lo scambia per il colpevole:
comincia cos un grande inseguimento di tantissimi poliziotti che danno la caccia a Buster che
termina con questo che rinchiude le guardie in prigione.
Il navigatore (1924)
Questo film muto, quarto lungometraggio di Keaton, racconta di un giovanotto e una fanciulla
abituati a vivere da ricchi che, a causa di un complotto di spionaggio, si ritrovano ad essere gli
unici due passeggeri a bordo di una nave alla deriva nell'oceano. Tra mille imprevisti
cercheranno di sopravvivere alla situazione, alla fame, alle intemperie e all'attacco di un
villaggio di cannibali in cui successivamente sono costretti, loro malgrado, a sbarcare.
Keaton ebbe a dire che il comico, in questo suo film, nasceva oltre che dalle numerose gag
comiche (come quella in cui il giovane, finito in mare, dirige il traffico dei pesci come un vigile
sottomarino, gag che per venne tagliata perch troppo lunga) anche dallaver messo il
pubblico al corrente che i due personaggi erano persone abituate a viaggiare in Rolls Royce,
con autista e camerieri pronti ad aprire le portiere.
Calma signori miei! (1924)
Calma, signori miei!, nella versione originale Sherlock Jr. e conosciuto in Italia anche col titolo
La palla n 13, generalmente considerato tra i pi grandi lungometraggi di Keaton.
Un ragazzo addetto alla manutenzione di un cinema sogna di diventare un detective.
L'occasione di mettere in pratica le sue qualit si presenta quando un suo rivale in amore lo fa
accusare di avere rubato l'orologio della donna contesa. L'aspirante investigatore mette in atto i
consigli del suo manuale seppur con scarsi risultati. Afflitto dai suoi fallimenti torna al suo lavoro
e durante una proiezione si addormenta e sogna di trovarsi all'interno della pellicola,
muovendosi da un film all'altro e attraversando vari generi cinematografici. In questo sogno il
giovane il grande detective "Sherlock Jr" e risolve il caso di un furto di una collana di perle. Si
risveglier all'arrivo della sua amata che dopo aver scoperto il complotto ordito dall'altro
pretendente, lo scagioner da ogni accusa riguardo al furto dell'orologio del padre.
Con questo film ha inizio per Keaton il filone del metacinema, ovvero del "cinema che parla di
cinema".
Il cameraman (1928)
Conosciuto in Italia anche con il titolo di Io... e la scimmia, l'ultimo film di Keaton con la sua

troupe storica e venne girato a Los Angeles dove venne ricreato un intero quartiere di New York.
Questo film muto il capolavoro di Buster Keaton.
Buster, un giovane fotografo ritrattista, si invaghisce di Sally, una segretaria della casa di
produzione Metro-Goldwyn-Mayer. Nel tentativo di impressionare la ragazza decide di diventare
un cameraman, scambiando la sua macchina fotografica con una vecchia cinepresa e inizia a
fare le riprese usando come soggetto qualsiasi cosa. Tuttavia, a causa della sua inesperienza,
le riprese risultano sovraesposte e Buster diviene lo zimbello degli studi MGM. Sally per
consolarlo gli d un appuntamento per la sera, durante il quale la donna verr conquistata da un
cameraman rivale di Buster.
L'indomani, negli studi, Buster si presenta la mattina presto e riesce ad ottenere una soffiata da
Sally: qualcosa di grosso accadr a Chinatown. Il neo-cameraman si reca nel quartiere ma,
durante il tragitto, inciampa in un suonatore di organetto e la sua scimmia, travolgendoli. Il
musicista, credendo morta la scimmia, come risarcimento la vende a Buster. L'animale invece si
sveglier e comincer a tormentare il povero Buster durante le riprese di una sfilata cinese che
si trasformer in una vera e propria sparatoria. La sua telecamera filmer tutto e, all'arrivo degli
altri operatori, Buster sar l'unico ad aver filmato l'evento, peccato che la dispettosa scimmietta
scambia la pellicola con il filmato con una pellicola vuota, facendo fare cosi una magra figura a
Buster quando si presenta alla MGM. Buster viene cos cacciato dagli studi.
Il cameraman tuttavia non si arrende: durante una gara di barche a motore riprende la corsa, e
proprio in quella situazione si accorge di avere la pellicola che la scimmietta aveva tolto dalla
camera. In quel momento sopraggiunge una barca dalla quale vengono sbalzati fuori i due
conducenti. Buster porta a riva una di loro che si rivela essere proprio Sally, ma mentre va a
cercare soccorsi, lei si risveglia tra le braccia del rivale di Buster e crede essere lui il suo
salvatore. Buster torna dalla ragazza ma la vede andare via con l'uomo, decide quindi di
arrendersi e tornare al suo vecchio lavoro, riprende la macchina fotografica e spedisce la
pellicola alla MGM.
Gli operatori, per farsi due risate, guardano la pellicola scoprendo con stupore di avere il filmato
della guerra a Chinatown. Nel finale vedono anche la corsa dei motoscafi e il salvataggio di
Sally da parte di Buster che era stato ripreso fortunatamente dalla scimmietta. Alla MGM sono
tutti entusiasti: Buster il cameraman del secolo.
Va specificato che in quel periodo negli Stati Uniti molti tentavano la fortuna come cameraman
free lance e che i cinegiornali attingevano proprio alle riprese di questi giornalisti emergenti
sparsi per lo stato.
Pu essere messo a confronto con L'uomo con la macchina da presa, un film del 1929, diretto
dal regista sovietico Dziga Vertov.
Questo film costituito dalla giornata, dall'alba al tramonto, di un cineoperatore che riprende
per lo pi scene di vita quotidiana per le strade di Odessa, e che ci mostra anche la sua
arditezza alla ricerca di inquadrature a sensazione, sopra, sotto o a fianco di treni in corsa. Il
film si apre con il totale di una sala cinematografica che da vuota si riempie in un attimo. La
stessa sala si rivedr in chiusura del film dopo una sequenza nella quale la macchina da presa
ha cominciato a muoversi da sola sul treppiedi, senza operatore, e prima di vedere la facciata
del Teatro Bolshoi frantumarsi grazie ad un effetto ottico.
La differenza basilare tra questo film e L'uomo con la macchina da presa costituita dal fatto
che, mentre Keaton vuole divertire con il suo metacinema dando la possibilit allo spettatore di
scoprire cosa accade dietro alle telecamere e nel mondo del giornalismo, Vertov vuol
demistificare le storie di finzione e la narrazione cinematografica.
Per Vertov il cinema illusione, finzione e con il so film vuole spingere le persone ad operare
nella realt. Il regista sovietico concepisce il cinema come uno strumento per documentare la
realt (cos come lo avevano ideato i fratelli Lumire in origine) e non per crearne una nuova.
L'avvento del sonoro
Keaton scrisse che la sua rovina furono gli stretti e opprimenti accordi con il celebre produttore

della Metro-Goldwyn-Mayer ( o MGM, storica compagnia privata di cineproduzione) Irvin


Thalberg che gli assegn dei collaboratori che lavoravano anche per altri autori e che dovevano
rendere conto ai loro superiori piuttosto che a lui.
Fu proprio questo meccanismo che vede il cinema come un'industria che decret l'inizio della
fine di Keaton.
Il vero colpo per Keaton fu per l'avvento del sonoro che implic una trasformazione
complessiva del linguaggio cinematografico e che fece molte vittime tra le star del muto, in
particolare tra gli artisti del comico fino ad allora basato sulla fisicit e sul movimento.
Sebbene diresse e interpret anche film sonori non ottenne il successo sperato: il suo declino,
in oltre, coincise anche con una profonda crisi esistenziale causata dal fallimento del suo
matrimonio e dallalcolismo che lo costrinse nel 1935 a farsi ricoverare in una clinica
specializzata.
Negli anni successivi si dedic alla scrittura di sceneggiature e gag, relegato nel cono dombra
di Hollywood.
Visse nuovamente brevi periodi di ribalta quando fu chiamato ad interpretare Viale del Tramonto
di Billy Wilder, Luci della ribalta di Charlie Chaplin e soprattutto quando, a pochi mesi dalla sua
morte, fu chiamato ad interpretare un cortometraggio di A. Schneider sceneggiato da Samuel
Beckett dal titolo Film, nel quale lattore rivel quanto fosse ancora vivo il potenziale espressivo
degli anni della giovinezza.
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SAMUEL BECKETT
Film
Film (1964)
Film un cortometraggio del 1964, unica sceneggiatura cinematografica di Samuel Beckett e
diretto da Alan Schneider.La sceneggiatura fu scritta in brevissimo tempo nella primavera del
1963. Fin dalle prime stesure appare l'idea filosofica che Beckett sceglie come guida per la
narrazione: esse est percipi ("essere essere percepiti").
Beckett avverte fin dalle prime note di stesura che tale riferimento non deve essere la morale
dell'opera bens una semplice trovata drammaturgica. La trama infatti costituita dai tentativi
vani del protagonista, identificato dalla sigla Og, di sfuggire al personaggio che sta tentando di
osservarlo, di percepirlo, Oc.
In una strada fatiscente si vede un uomo rifuggire affannosamente dallo sguardo della
macchina da presa. Lo si vedr inquadrato di schiena fino al finale del cortometraggio. Il
personaggio (chiamato Og nella sceneggiatura) subisce alcuni avversi contatti umani: scontra
una coppia di passanti, raggiunto l'interno di un edificio, incontra un'anziana, tutti reagiscono
sgomenti alla sua visione. Segue il rifugio in una camera dell'edificio, di cui esso possiede la
chiave. Se la corsa finita, continua l'angoscioso agire del personaggio, che si rivolge ora agli
animali ed oggetti presenti nella stanza. Dopo aver preso visione del luogo cala la tendina della
finestra e copre lo specchio alla parete. Ancora un'altra perlustrazione e si accomoda in una
sedia a dondolo nel centro della stanza.
Lo scopo di Og aprire una busta contenuta in una valigetta ed esaminarne il contenuto.
Tuttavia la sua concentrazione continuamente interrotta da molti particolari che lo distraggono.
Infatti si alza ripetutamente per espellere il cane ed il gatto dalla porta, coprire con una coperta
la gabbia dell'uccellino, occultare la boccia del pesce e nuovamente lo specchio. Elimina anche
l'immagine di un viso dagli enormi, sproporzionati occhi, che ricorda un'icona religiosa.
Ogni volta si rialza dalla sedia e vi ritorna per riprendere la valigetta e seguitare nella sua lenta
estrazione. Otturati e accecati tutti gli occhi della stanza, semantici e zoologici, il protagonista
riesce finalmente a visionare con calma sette fotografie. Le foto sembrano percorrere
l'esistenza di Og, partendo dall'immagine materna fino al suo presente. Per la prima volta

compare la figura intera frontale di Og: lui stesso regge la fotografia di un uomo con un occhio
coperto da una benda nera. Improvvisamente, Og strappa tutte le fotografie.
Dopo questi febbrili e tormentati atti, egli si rilassa e cade addormentato sulla sedia. Sar un
sonno breve, poich un movimento inusuale della macchina da presa, dopo aver descritto un
circolo intorno alla stanza, inquadra per la prima volta frontalmente il protagonista. Tramite
l'immedesimazione dell'inquadratura soggettiva utilizzata per tutto il corto, viene ricreato
l'incontro di due personaggi dal medesimo aspetto, che si guardano reciprocamente. Due
immagini dello stesso uomo, l'uno che fissa con biasimo, l'altro che siede atterrito e poi
disperato. Finisce qui la narrazione estremamente semplice e concettuale, con uno stacco
sull'immagine di un'iride, sfondo dei titoli di coda
Og non ha visto un mostro, ma quello che lui : mostruosa risulta la semplice identit, cio
vivere sapendo che un giorno dovr morire. Quindi essere visti, specchiarsi, equivale a
prendere coscienza della caducit umana e della morte.
In questo cortometraggio lo specchio l'occhio della macchina da presa che denuncia ad
ognuno la sua reale essenza di essere singolo e perituro.
Nella sceneggiatura Beckett stabilisce in termini matematici di inquadrare il protagonista
sempre da dietro le spalle. Egli innalza la macchina da presa alla dignit di personaggio. Infatti,
con l'espediente di una lunga soggettiva, nel finale sostituisce nel ruolo di Og, la macchina da
presa con l'alter-ego del protagonista.
Questa scelta artistica fu un grande azzardo, il rinomato nome di Keaton avrebbe attirato molti
ammiratori, che non avrebbero visto l'attore per pi di tre quarti del film.
Keaton era uno degli attori preferiti di Beckett il quale da giovane aveva visto quasi tutti i suoi
film. Dopo qualche difficolt iniziale Keaton accett la parte anche se confess fin da subito che
per lui quel copione non aveva senso e che dubitava che fosse possibile tirare fuori pi di tre o
quattro minuti di girato. Ma da grandissimo professionista quale era si mise al lavoro senza
protestare, fu il pi paziente del cast e pose le sue capacit di attore nelle mani di Beckett e
Schneider.
Film si rivela una pellicola sonora solo per un breve momento: nella parte iniziale un
personaggio femminile intima il silenzio al proprio compagno, che si era appena scontrato con il
protagonista fuggitivo. "Shhh!" dunque l'unico suono che si sente. In tal modo Beckett dichiara
una strategia le cui motivazioni possono essere ricercate nei suoi intenti di sperimentazione
sull'immagine filmata. In merito a questo, Beckett dir che il circo (nell'intendere gli animali) a
tenere sotto scacco il terribile silenzio.
L'ambizione di Beckett era di avere un controllo totale sull'immagine, grazie alla natura del
mezzo cinematografico e gli strumenti di manipolazione della postproduzione. A lavoro finito
ebbe occasione di esprimere la sua delusione per tali aspettative.
STANLIO E OLLIO
La coppia comica
Laurel & Hardy, in Italia Stanlio e Ollio, stato un famoso duo comico interprete del cinema
slapstick, composto da Stan Laurel ( soprannominato Stanlio in italiano e Stan in inglese) e
Oliver Hardy (Ollio in italiano, in inglese Oliver, Ollie o Babe)
Un duo comico, o coppia comica, nell'ambito dello spettacolo consiste nell'abbinamento di una
coppia di attori la cui comicit si appoggia essenzialmente sul rapporto asimmetrico, sul
contrasto - ovvero sull'irregolarit di sembianza, stile, ceto sociale, ecc. - che intercorre fra i due
partner, fino a differenziarli spesso in maniera grottesca.
La relazione scenica standard tra i due vedeva Ollio nel ruolo del "serio", impegnato in qualche
lavoro o affare, prima che i suoi tentativi e le sue idee venissero distrutte dalla sbadataggine di
Stanlio che, partendo da una apparente situazione di stupidit ed ingenuit, finiva per risultare
quello dei due che, alla fine, traeva maggior vantaggio dalla situazione, secondo un diffuso
clich cinematografico.

Stan giocava molto con i suoi capelli: se li arruffava per esprimere vari sentimenti, come il
dubbio e la perplessit o anche la gioia; quelli di Ollie invece erano incollati sulla fronte, col suo
bel riportino a frangetta, per caratterizzare il personaggio ma soprattutto per nascondere la
calvizie incipiente.
Un gesto famoso di Oliver era invece il suo modo di salutare o di esprimere simpatia agitando la
corta cravatta (Stan invece portava il papillon) che faceva parte della sua tenuta di scena.
Ambedue poi portavano la bombetta anch'essa spesso protagonista di scenette comiche
quando casualmente veniva scambiata calando sugli occhi rendendo cieco Stan o quando,
piena di chiss quale liquido, innaffiava Ollio. La stessa bombetta era poi l'arma preferita dai
due che spesso la usavano per prendersi reciprocamente a cappellate o colpire qualche
prepotente iniziando una rissa - era di solito il "mite" Stan che dava l'avvio - che a volte si
trasformava in un generale combattimento con l'intervento di altri casuali passanti.
Un altro ripetuto schema scenico era quello per cui tra i due quello che pretendeva di essere il
pi intelligente era Ollio - e non ci voleva molto considerato il livello intellettuale di Stanlio - il
quale per abboccava alle strampalate proposte del compagno.
Quando il pi delle volte la faccenda inevitabilmente finiva male, anche per il contributo balordo
e maldestro dello stesso Ollio, era sempre Stanlio ad essere accusato dell'insuccesso. Se poi
Ollio passava alle maniere forti, prendendo a cappellate Stanlio, per punirlo di aver causato
qualche disgraziato evento allora poteva esserci la reazione inattesa di questi che, con una
serie di colpi bassi, metteva alle corde il povero grosso e inoffensivo Ollio che da carnefice
diventava vittima.
Era Ollio infatti che nella coppia sembrava rappresentare il pi forte, ma che alla fine risultava
essere il pi debole, la vittima fin dall'inizio designata dei disastri causati per balordaggine o
ingenuit da Stanlio. Ed in questa occasione che si verificava il camera looking (guardare
rivolto alla macchina da ripresa) come se Ollio si rivolgesse sconsolato direttamente agli
spettatori per cercare da loro comprensione e partecipazione alle sue disgrazie.
Questo camera looking e il tipico fermarsi a riflettere (accentuato spesso dal grattarsi la testa di
Stanlio) prima di compiere un'azione, costituiscono un elemento di stasi all'interno della gag
comica, momento di stasi che serve appunto ad evidenziare il movimento accentuato e violento
di quello subito successivo.
L'alternarsi di azione e stasi nella comicit di Stanlio e Ollio porta alla nascita di una ritualit
nelle loro gag, che risultano scandite da un certo tipo di ritmo.
Il loro celebre marchio di fabbrica la musichetta nota come The Cuckoo Song.
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I FRATELLI MARX
Il gruppo comico
I Fratelli Marx (Marx Brothers) fu il gruppo comico formato originariamente dai cinque fratelli
Marx, attori di vaudeville e di cinema statunitensi di origine ebraica.
I fratelli Marx erano:
Chico Leonard Marx
Harpo Adolph Arthur Marx
Groucho Julius Henry Marx
Gummo Milton Marx
Zeppo Herbert Marx
I Fratelli Marx erano cinque, come poteva testimoniare la madre, che non solo li mise al
mondo, ma li avvi anche al mondo dello spettacolo, ma Gummo non interpret mai alcun ruolo,
occupandosi di organizzazione e di soggetti, mentre Zeppo ebbe una stagione abbastanza
breve.

I Fratelli Marx, dotati di eccezionali talenti individuali, sapevano tuttavia fondersi in modo da
formare un gruppo perfetto.
Chico
Chico era il maggiore dei Fratelli Marx e il suo soprannome, che in origine era Chicko, derivava
dalla sua reputazione di donnaiolo (chicken chaser nello slang popolare dell'epoca). Un
tipografo accidentalmente dimentic di inserire la lettera k nel nome e da quel giorno fu
ribattezzato Chico.
Chico Marx, nell'interpretare il suo personaggio, un po' ignorante, ma piuttosto furbo, usava un
accento italiano, dato che gli stereotipi etnici erano molto comuni tra i comici del Vaudeville e
tutti i fratelli Marx impersonarono talvolta personaggi dialettali agli esordi della loro carriera, ma
Chico fu l'unico a continuare anche nei film.
Chico fu anche un pianista di talento.
Harpo
Harpo ricordato per la sua capacit di suonare l'arpa (da cui deriva il suo soprannome) e per
la particolarit che non parlava mai durante le sue esibizioni, esprimendosi solo con il
linguaggio del corpo e con l'ausilio di suoni (clacson, fischi).
All'interno del trio formato con i suoi fratelli l'elemento angelicato, una specie di fantasma
poetico.
Groucho
Groucho probabilmente il pi famoso dei fratelli Marx: la sua comicit, cha lo ha reso celebre
in tutto il mondo, basata sulla veloce parlantina, sulla battuta fulminea e sul ricorso ai giochi di
parole, con scanzonata irriverenza nei confronti dell'ordine costituito e con un malcelato
disprezzo per le convenzioni sociali. Il suo senso dell'umorismo corrucciato e sarcastico,
sintetizzato nel suo soprannome d'arte Groucho ("brontolone", "musone"), si coniug sulle
scene con una eccentrica maschera comica dai tratti divenuti inconfondibili, quali i vistosi baffi e
sopracciglia dipinti, lo sguardo ammiccante, il sigaro perennemente tra i denti o fra le dita e la
frenetica andatura.
All'interno del gruppo comico formato con i suoi fratelli Groucho era l'intellettuale, il colto.
La loro comicit era tipicamente ebraica e si basava fondamentalmente su due punti, per altro
tra di loro contrastanti:
Nella mentalit ebraica c' una concezione cumulativa: fare soldi, fare successo
indispensabile per sentirsi realizzati nella vita
C' per anche l'idea della vanificazione dei beni terreni poich l'uomo un essere perituro
Da ci deriva un ciclico costruire e distruggere.
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JERRY LEWIS
e la comicit ebraica
Jerry Lewis, pseudonimo di Joseph Levitch, nato in una famiglia ebrea di attori di vaudeville,
trascorse l'infanzia girando in piccoli teatri di provincia con i genitori.
Cominci a guadagnarsi la vita con una serie di lavori occasionali, in particolare fece la
maschera in un cinema-teatro di Brooklyn. Proprio qui, negli intervalli degli spettacoli prov a
mettere in scena brevi sketch in cui imitava in playback le movenze di cantanti famosi.
La sua carriera spicc il volo quando conobbe un cantante di origine italiana: Dino Crocetti,
meglio conosciuto come Dean Martin.
I due formarono una coppia comica perfettamente bilanciata, nella quale il fascino, la bellezza e
la sicurezza di Martin si contrapponevano ai tic e alle maniere impacciate e scoordinate di Lewis
che veniva anche imbruttito con il trucco.
Il due lavorarono assieme per tutti gli anni Cinquanta.

La comicit di Jerry Lewis, in seguito alla separazione da Martin, segue il filone della comicit
ebraica.
Essa data - secondo il Cayer du Cinma - dal tentativo del personaggio di entrare nel
meccanismo nella societ americana, di non essere pi una minoranza, di integrarsi, di
conseguire il successo (in campo lavorativo, amoroso ecc.); ma questo tentativo non va mai a
buon fine e il personaggio, anzich raggiungere il suo obiettivo, distrugge tutto ci che aveva
creato fino a quel momento.
Le folli notti del dottor Jerryll (1963)
Le folli notti del dottor Jerryll (The Nutty Professor), diretto e interpretato da Lewis, una
parodia dei film ispirati a Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis
Stevenson e dei personaggi del romanzo ed il film d'arrivo della sua carriera.
Il professor Julius Kelp (Jerry Lewis) un accademico universitario trasandato, introverso,
imbranato, dai denti sporgenti che inventa un siero in grado di trasformarlo in un disinvolto,
arrogante e odioso sciupafemmine chiamato Buddy Love.
Questa nuova personalit gli infonde coraggio per proporsi a una delle sue studentesse, Stella,
che all'inizio disprezza Buddy Love ma si sente poi inspiegabilmente attratta da lui.
La formula del siero ha effetto nei momenti pi inopportuni mettendo Kelp in gravi situazioni di
imbarazzo che lo costringono a ritornare in fretta e furia al suo laboratorio nella speranza che
nessuno scopra il suo segreto. Sebbene Kelp sappia che il suo alter ego una persona
arrogante, non pu fare a meno di assumere continuamente il siero dal momento che la sua
inettitudine sociale trova riscatto nel successo della forte personalit di Buddy Love.
La sua vera identit sar infine rivelata durante il ballo annuale della scuola, quando la
personalit di Love si trasforma in quella di Kelp durante un discorso. Kelp ammette di aver
appreso un'importante lezione e Stella confessa di trovare Kelp pi interessante di Love. I due
si sposano.
Si potrebbe dire che in questo film Lewis elabori la separazione da Dean Martin, riuscendo a
confermare se stesso come attore capace e di successo, proprio come Kelp capisce che pu
fare a meno dalla sua controparte disinvolta, Buddy Love.
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WOODY ALLEN
il pi "europeo" tra i registi americani ebrei
Woody Allen un regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo
statunitense , tra i principali e pi celebri umoristi dell'epoca moderna, grazie all'intensa
produzione cinematografica (una media di quasi un film all'anno) e ai testi comici e alle gag che
ha iniziato a comporre gi in et adolescenziale.
Lo stile raffinato e spesso cerebrale l'ha reso uno degli autori pi rispettati, punto di riferimento
della commedia americana moderna: considerato "il pi europeo" tra i registi d'oltreoceano,
sia per le tematiche affrontate sia per il successo dei suoi film, da semore maggiore nel Vecchio
continete che in patria.
I temi affrontati da Allen, dalla crisi esistenziale degli ambienti intellettuali alla rappresentazione
spesso autoironica della comunit ebraica newyorkese , dalla critica alla borghesia alla critica
del capitalismo, rispecchiano la sua passione per la letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, il
cinema europeo, e soprattutto per la sua citt natale, New York, dove vive e dalla quale trae
continua ispirazione.
Il Woody Allen dei primi anni un imitatore di Jerry Lewis e un proseguitore della commedia
ebraica.
Prendi i soldi e scappa (1969)
E' il film pi lewisiano di Allen, non a caso originariamente aveva richiesto la regia di Jerry Lewis

e solo dopo il rifiuto di quest'ultimo causa impegni decise di dirigerlo lui stesso: un falso
documentario che racconta la vita di Virgil Starkwell, un ladruncolo fallito. Il suo ingresso da
giovane nel mondo della malavita, la sua carriera criminale, il primo periodo di galera con la
successiva evasione, la formazione della sua famiglia e la cattura finale da parte dell'FBI
rappresentano alcuni dei principali episodi.
Il protagonista cerca dunque di essere un fuorilegge, un truffatore, ma non riesce neanche in
questo.Non c' pi, quindi, l'intenzione di integrarsi nella societ con mestieri come il
commesso, il cameriere ecc. : va bene anche il fuorilegge, ma alla fine il prtagonista fallisce
anche in questo.
Provaci ancora, Sam (1972)
Anche questo film riprende uno dei temi trattati da Lewis (Le folli notti del dottor Jerryll ) ovvero
quello del brutto, sgraziato e perdente e del bello, affascinate e vincente.
Solo che lo schema gi visto in una chiave del tutto nuova: il bello non in competizione con il
protagonista, non vuole farlo sentire inferiore, bens vuole aiutarlo a credere in se stesso, o
quanto meno ci prova.
Troviao quindi anche qui il tema del doppio, ma il vero "doppio" del portagonista, infatti, non
tanto la presanza evanescente di Bogart, bens la maschera di falsit che egli stessoindssa nel
tentativo di far colpo sull'amata.
La storia si svolge a San Francisco dove il critico cinematografico Allan (in Italia, Sam) Felix
reduce dal divorzio dalla moglie Nancy. I suoi due amici, Linda e Dick Christie, cercano di
convincerlo a tentare di ricostruirsi una vita sentimentale, frequentando altre donne. Lui accetta
e, durante tutto il film, oltre che cercare una nuova compagna, "vittima" di apparizioni di
Humphrey Bogart, che gli offre consigli sul comportamento da tenere con le donne, e
naturalmente visto e sentito solo da Allan.
Durante il film Allan, per far colpo sulle donne presentategli dagli amici, non fa altro che
indossare sempre una maschera: cerca di apparire sexy, disinvolto e sofisticato anche se non ci
riesce quasi mai, per colpa della sua indole fortemente ansiosa ed emotiva.
Dopo diversi incontri coronati dall'insuccesso, Allan si accorge che sta iniziando a provare
qualcosa per Linda, la moglie del suo miglior amico, l'unica donna con la quale si sente a
proprio agio e pu mostrarsi quale , senza la necessit di assumere atteggiamenti artificiosi.
Anche Linda attratta da Allan ma la loro relazione, ignorata da Dick, destinata a non avere
seguito, proprio come accade per Rick (Bogart) e Ilsa (Ingrid Bergman) nel film Casablanca del
1942.
Amore e guerra (1975)
Ambientato nella Russia del XIX secolo, questo film, nella verione originale Love and Death,
ironicamente tratto dal romanzo Guerra e pace di Tolstoj.l film stato girato in Francia e in
Ungheria; dopo questo film Allen non ha pi realizzato per i successivi vent'anni pellicole al di
fuori dall'America fino a Tutti dicono I Love You, del 1996.
Rispetto ai film precedenti, Woody Allen in questo caso privilegia una comicit pi verbale e
meno fisica, abbandonando quasi del tutto le caratteristiche slapstick dei primi film,
emancipandosi quasi del tutto da Lewis.
Il film cos tutto basato su dialoghi molto brillanti, con un gran numero di battute, e su continue
parodie e riferimenti alla cultura russa ed europea in generale.
Molte delle situazioni del film, inoltre, si basano su contrapposizioni di elementi opposti come
codardia/eroismo, matrimonio/sessualit, restaurazione/rivoluzione, pubblico/privato
Russia, inizio del XIX secolo. Boris Grushenko un giovane un po' particolare; i suoi due fratelli
sono forti e spavaldi, mentre lui goffo, codardo, intellettuale, e vorrebbe scrivere poesie.
Boris innamorato di sua cugina Sonja, bellissima e intelligente, con la quale ha complesse
discussioni filosofiche. Sonja confida a Boris di essere innamorata del fratello di lui, che per
decide di sposarsi con un'altra donna. Sonja allora, per ripicca, concede la sua mano a uno
squallido e noioso commerciante d'aringhe.

Un giorno giunge la notizia dell'invasione dell'Austria da parte di Napoleone e Boris, riluttante al


combattimento, viene forzato ad arruolarsi nell'esercito dello Zar. Finito l'addestramento,
appena prima di partire per il fronte, Boris reincontra Sonja, la quale gli racconta che il suo
matrimonio infelice e che ha innumerevoli amanti. Boris va in battaglia e per puro caso diventa
un eroe di guerra. Poi ha una relazione con la bellissima contessa Aleksandrovna, e per questo
viene sfidato in duello dall'amante di lei, un abilissimo tiratore. Boris allora confessa il suo
amore a Sonja, il cui marito nel frattempo morto, e le chiede di sposarlo se sopravviver al
duello. Sonja accetta, sapendo che probabilmente egli verr ucciso.
Invece Boris sopravvive e i due si sposano; inizialmente Sonja freddissima con lui ma col
tempo si innamora, e proprio quando i due iniziano a essere felici insieme, Napoleone conquista
la Russia. Sonja decide di assassinare Napoleone e i due prendono il posto di Don Francisco,
un diplomatico spagnolo, e di sua sorella e si fanno ricevere dall'imperatore. Sonja seduce
Napoleone e lo porta in camera sua, dove per Boris cade preda di dilemmi morali e non ha il
coraggio di ucciderlo. Per via di intrighi di palazzo quello era in realt solo un sosia
dell'imperatore, che viene assassinato per sbaglio da un francese, intento a togliere la vita
proprio a Don Francisco. La colpa viene fatta cadere su Boris che viene arrestato, mentre Sonja
riesce a fuggire. Mentre in cella Boris riceve la visita di un angelo che gli confida che verr
graziato dall'imperatore. Ma le cose non vanno come previsto e a Boris non resta che salutare
Sonja, fare un ultimo malinconico monologo e allontarsi danzando con la morte.
Da questo film ha inizio l'allontanamento di Allen dall'umorismo puro, in direzione di commedie
pi sofisticate e complesse e, a tratti, drammatiche.
Tra le varie battute emerge infatti l'inquietudine esistenziale di Allen, specialmente riguardo alla
paura della morte (evocata per tutta la durata del film a partire dal titolo originale), il rapporto
con le donne e con la societ.
Ed proprio su queste tematiche su che si si baseranno tutti i suoi film successivi, il cui
protagonista sar sempre, o quasi, l'intellettuale ebreo, newyorkese lacerato dai suoi dubbi e
ossessionato dall'insicurezza e dal complesso di inferiorit nei confronti dell'americano vincente.
Crimini e misfatti (1989)
New York: due storie parallele si sfiorano nella societ medio-alta borghese ebraica,
tratteggiandone un'immagine tanto realistica quanto spietata.
Il male, in questi ambienti esiste, ma non viene mai esplicitato, essendo delegato a terzi ed
aleggia sempre un senso di ipocrisia generale.
Judah (Martin Landau), noto chirurgo oculista, tradisce da anni la moglie per l'ex hostess
Dolores, innamorata del medico e sull'orlo di una crisi di nervi, ossessionata da volersi rivelare
alla moglie tradita, fino a scriverle una lettera che Judah riesce a distruggere prima che arrivi a
destinazione.
Ciononostante, Dolores continua a perseguitare e minacciare il suo amante, il quale, per non
rovinare la sua ottima reputazione e ormai stanco di tenere in piedi la doppia vita, si vede
costretto a chiedere l'aiuto di suo fratello, criminale senza scrupoli, che si offre come sicario e la
uccide. Judah entra cos in una profonda crisi di coscienza da cui ne uscir a fatica.
Il documentarista Cliff Stern (Woody Allen), deluso della sua vita e del suo rapporto coniugale,
vede in Halley, che lavora nel mondo del cinema, la via d'uscita ai suoi problemi. I due si
conoscono durante la realizzazione di un suo documentario sulla figura del miliardario Lester,
uomo di successo e dalla dubbia moralit, che per ricopre di attenzioni proprio Halley. Mentre
Cliff se ne innamora e inizia un timido corteggiamento, tenta con ogni mezzo di gettare fango
sulla figura del suo antagonista, bench stia lavorando per lui (tipico meccanismo autodistruttivo
della comicit ebraica): ciononostante la ragazza, ignara dei sentimenti di Cliff per lei, sceglier
Lester. Cliff e Halley erano legati anche dalla realizzazione di un documentario sul professor
Louis Levy; tutto andr in fumo proprio a seguito dell'inatteso suicidio del professore .
Tempo dopo, durante un ricevimento, Cliff e Judah si conoscono e si ritrovano a conversare,

tracciando un bilancio della loro esistenza e raccontandosi in terza persona.


La domanda che solleva, dunque questa pellicola la seguente: se avessimo davvero la
possibilit di risolvere i nostri problemi in questo modo, essendo per altro sicuri di uscirne puliti
sotto goni aspetto formal, riusciremmo poi a reggere il senso di colpa e a non sentirci sporchi
dentro?
La commedia
Un film commedia un genere di film che pone l'accento sull'umorismo. I film di questo genere
solitamente hanno un lieto fine (o happy ending).Il genere della commedia non va scambiato col
film comico, dove lo scopo principale quello di far ridere il pubblico.Ha tante facce la
commedia americana. E tante definizioni ne suggeriscono l'articolazione e la variet. Le pi
note sono sophisticated e screwball.
Sophisticated comedy
Questo tipo di commedia, in cui prevalgono i dialoghi, sempre ambientata in una dimensione
elegante e costumi e scenografie assumono un ruolo essenziale.
Si tratta dunque di storie a lieto fine e dall'andamento burlesco che si svolgono nel mondo della
gente complicata - sofisticata, appunto - cio dei ricchi, dei gentiluomini sfaccendati e delle
dame irrequiete o di personaggi dalle professioni estrose come attori, ballerine, artisti,
giornalisti, etc..
La commedia sofisticata, che ha come sfondo la privilegiata societ americana, dunque il
trionfo della convenzione, l'apoteosi della finzione accettata come tale, e i personaggi non sono
uomini e donne di carne e di sangue, ma marionette vivaci di un teatrino che rappresenta del
mondo solo l'aspetto gaio e ironico.
Screwball comedy
La screwball comedy, o commedia svitata, una commedia di situazione, a met tra la
sophisticated comedy e la farsa, con elementi di slapstick, abitualmente incentrata sulla "guerra
dei sessi", sull'incontro/scontro fra personaggi inizialmente antagonisti, spesso di classi sociali
differenti, che inevitabilmente finiscono per innamorarsi, dopo essere passati attraverso una
serie di eventi spesso bizzarri e paradossali (talvolta con scambi di persona e travestitismi). In
alcuni casi si tratta di storie di "rimatrimonio", ossia di coppie sposate che si dividono e si
ritrovano.
caratterizzata da dialoghi dal ritmo incalzante e dall'umorismo raffinato, che soprattutto
raggiungono il massimo grado dell'arte dell'allusione, per rispettare il codice di
autoregolamentazione sopra citato
Rispetto alla commedia tradizionale, la screwball comedy ha storie pi imprevedibili e
personaggi eccentrici, anarchici, sul filo di un'innocua follia, presenta aspetti di satira sociale ed
una maggiore modernit e disinvoltura riguardo ai costumi sociali.
Contigua e in parte sovrapponibile con la commedia sofisticata, dall'ambientazione aristocratica
e dal passo indolente e svagato, rispetto a questa mette in scena il confronto tra classi diverse,
con positivi esempi di mobilit sociale e ha un ritmo addirittura frenetico.
Questi due filoni vengono codificati negli anni '30 e '40 del secolo scorso, cio nella fase aurea
del cinema hollywoodiano, ed influenzano in vario modo la produzione di commedie dei decenni
successivi; ma numerose sono le opere anomale, che pur presentando spunti e caratteri tipici
della screwball o della sophisticated comedy, solo in parte possono essere comprese in queste
definizioni.
Maestro indiscusso di questo genere nel periodo d'oro di Hollywood fu Ernst Lubitsch, autore di
commedie basate su satire dei costumi e su rutilanti giochi di punti di vista, a tratti anche amari,
dove le persone possono apparire al cambio di inquadratura onestre o traditrici.

ERNST LUBITSCH
e il suo "tocco magico"

Ernst Lubitsch fu un regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico di origini


tedesche che ha contribuito (anche in virt del suo cosiddetto Lubitsch touch, tocco alla
Lubitsch), a segnare un'epoca per il cinema statunitense; stato tra i primi registi ad avere
l'onore di vedere il suo nome posizionato prima del titolo sui manifesti e negli elenchi del cast.
Nato a Berlino da una famiglia ebrea, a sedici anni Lubitsch inizia la sua carriera dapprima
come attore e poi come attrezzista al cinema.
Passato poi alla regia, realizza il suo primo film importante nel 1918, ma raggiunge la fama
internazionale soltanto qualche anno pi tardi, grazie a una serie di pellicole sulla monarchia
francese e inglese: d proprio grazie alla sua capacit di fondere elementi storici e un pizzico di
moderna sensualit che viene chiamato ad Hollywood.
Ben presto si inizia a parlare del Lubitsch touch, una miscela unica di eleganza, satira,
umorismo, senso del ritmo e dell'ellissi. Un tocco che veniva applicato ogni volta a una
situazione diversa: poteva trattarsi di una battuta, di un dettaglio colto dalla macchina da presa
o di un'espressione particolare, ma in ogni caso consisteva nel rivelare, in maniera
Lubitsch Touch, vale a dire la capacit di raccontare con il giusto equilibrio tra sofisticazione e
cinismo anche le storie pi "scabrose" (per lepoca), con tematiche legate al sesso che vengono
approvate dalla censura grazie ad abili e raffinati giochi verbali.
anche nella leggerezza con cui Lubitsch affronta il tema della denuncia sociale, del desiderio
sessuale o del gioco psicologico che si ritrova quel suo "tocco magico".
Nei suoi film spesso presente il triangolo sentimentale o comunque una condizione segreta
che viene messa allo scoperto, qualcosa che si rivela, ma non del tutto e, sopratutto, non in
modo esplicito.
Angelo (1937)
La protagonista, Lady Barker (Marlene Dietrich) ricca, sposata per si annoia, e quindi decide
di mettersi in viaggio. A Parigi conosce unagranduchessa, incontra un bel giovanotto americano
con il quale ha una avventura. La Lady non rivela al giovane il suo vero nome e preferisce farsi
denominare "angelo".
La Lady prosegue il suo tour europeo, ma il mondo piccolo ed il destino pare beffardo e un
giorno si ritrova proprio il giovane americano in casa, presentato come amico di suo marito. Il
giovane amante si mostra sempre pi infatuato, mentre la Lady comprende che non il caso di
abbandonare casa, famiglia e ricchezza.
stato scelto il tipico tema borghese dell'adulterio molto sfruttato nel Novecento. In questa
pellicola tutto suggerito ma nulla esplicito, ma il prodotto efficace grazie al sostegno di
ottime prove di recitazione.
In una scena, ad esemoio, lei, il marito e l'amico sono a cena al ristorante e i camerieri,
osservando i resti di cibo nei piatti, riescono ad intuire quanto lei sia nervosa: l'anilisi psicologica
scaturisce da un dettaglio.

Mancia competente (1932)


Conosciuto in patria come Truble in paradise, questo film parla di un famoso ladro che incontra
e s'innamora di una giovane, anch'essa ladra di professione.
Per derubare una donna bella e ricca, lui s'introduce nella sua casa con la scusa di restituire
una borsa a lei rubata in cambio di una consistente ricompensa. Tuttavia, sotto il falso nome di
Monsieur La Valle, riesce a far assumere lui e la moglie come segretari della signora, con
l'intenzione di rapinarla. Ma i loro piani non vanno come dovrebbero, anche perch la ricca
signora si invaghisce di quello che crede essere un suo dipendente e anche il ladro non del
tutto indifferente all donna: nonostate lui alla finele confessi di averla ragirata lei lo lascer
andare dichiarandosi innamorata di lui.
L'incontro tra i due ladri avviene perch entrabi cercano di derubare l'altro: lui le sottrae il
cofanetto della cipria, lei l'orologio. in seguito a questo espediente i due scopriranno di essere
simili e si innamoreranno.
L'ottava moglie di Barbabl (1938)
Un ricchissimo e giovane industriale americano (Gary Cooper), gi divorziato sette volte,
incontra a Parigi la figlia di un marchese squattrinato, si innamora di lei e le chiede di sposarlo.
Quando la ragazza scopre il passato coniugale dell'uomo che ha sposato pensa di dargli una
lezione.
Accetta di andare all'altare a patto che l'industriale, in caso di divorzio, le corrisponda la cifra di
centomila dollari all'anno. Il giorno seguente le nozze la donna ossessiona talmente suo marito,
che, alla fine, costretto a chiedere il divorzio.
L'incontro tra i due aviene, come accade spesso nei film di questo regista, per un circostnza
fortuita: sono ai grandi magazzini Lafayette e devono entrabi comprare un pigiama, lei compra
laparte di sopra, lui quella di sotto.
Ninotchka (1939)
Il governo sovietico invia a Parigi tre agenti per rivendere i gioielli confiscati alla granduchessa
Swana, nobildonna esule a Parigi dopo la Rivoluzione russa.
La donna incarica per il proprio amante, il conte Leon, di impedirne la vendita e permetterle di
riappropriarsene; Leon avvicina i tre uomini e li avvia ai piaceri della vita parigina
Il comportamento scandaloso dei tre arriva alle orecchie del governo russo, che invia presso di
loro il proprio migliore ispettore, con pieni poteri, l'integerrima Ninotchka (Greta Garbo).
La donna per si innamora, corrisposta, di Leon, e anch'essa si lascia conquistare dai piaceri
della vita occidentale.
Swana, invidiosa e avida di riappropriarsi dei preziosi beni di famiglia, ruba i gioielli e ricatta la
rivale: disposta a consegnarli a Ninotchka ma in cambio ella dovr tornarsene a Mosca. Nina
accetta la proposta della duchessa a malincuore per il bene della patria.
Una volta tornati in patria, i quattro agenti sono nostalgici del periodo trascorso a Parigi.
Qualche tempo dopo i tre partono per una missione a Costantinopoli, dove ritrovano Leon, che li
persuade ad abbandonare il lavoro e ad aprire un ristorante russo: Ninotchka viene nuovamente
inviata a controllarli ma, una volta giunta, ritrova Leon che la convince a restare con lui.
Significativa per l'analisi del cambiamento di Ninotchka la scena in cui la giovane passa per
tre volte davanti alla vetrina di un negozio, osservando affascinata un vestito esposto su un
manichino, idecisa se comprarlo o no.
L'aquisto del vestito, ovvero il lasciarsi andare ad un piccolo piacere, rappresenta dunque la

traformazione avvenuta.
Questo film uno dei lavori pi raffinati in cui si manifesta il tocco dell'autore, dove ogni
personaggio appare nel suo rovescio: Ninotchka, severa ispettrice bolscevica, innamorandosi di
un aristocratico rivela il suo lato gioioso; quest'ultimo, brillante fino alla frivolezza, lascia
affiorare il suo risvolto romantico-riflessivo.
Con Ninotchka la sophisticated comedy raggiunge livelli non pi eguagliabili per stile, contenuti
e risultati. L'eleganza, la leggerezza e l'ironia del noto Lubitsch touch coinvolge in Ninotchka le
caratteristiche pi rilevanti della commedia americana vista in tutte le sue varie incarnazioni: il
tema del "rimatrimonio" (qui fortemente smembrato: il "marito" ideale di Ninotchka non altro
che Stalin, il comunismo, dal quale si "distaccher" come da tradizione), commedia brillante,
commedia sentimentale e anche un pizzico di melodramma.
Vogliamo vivere! (1942)
Girato due anni dopo l'uscita de Il grande dittatore di Chaplin, Vogliamo vivere! (To Be or Not to
Be) una pungente satira verso il nazismo, i suoi ideali e le sue barbarie.
Il titolo originale riferito al presunto tradimento da parte dell'attrice Maria Tura con un giovane
aviatore polacco, che si reca nel suo camerino tutte le volte che il marito Josef, nell'interpretare
Amleto, comincia il monologo "Essere o non essere...".
Dopo l'invasione nazista, una compagnia teatrale polacca cerca di mettere in scena il dramma
Gestapo, ma viene bloccata dalla censura tedesca. La compagnia, guidata da Josef e Maria
Tura, ripiega allora sull'Amleto, il cui celebre monologo, To be or no to be - da cui il titolo
originale - finisce per divenire lo sfondo di una vorticosa sequela di equivoci e di inganni ai
danni dei nazisti, oltre che degli intrighi amorosi della bella Maria.
La donna, infatti, intrattiene una relazione amorosa con un giovane aviatore e solo alla fine del
film Josef se ne render conto, trovandosi inoltre rovinato il so monologo.
Il film si chiude con una scena ambientata a Londra: sul palco Josef, nei panni di Amleto, sto
pronunciando il famoso mologo, certo che stavlta andr tutto liscio, ma proprio sul pi bello un
uomo si alza dal suo posto e se ne va.
Ritmo travolgente, battute irresistibili, incroci continui tra realt e palcoscenico, recitazione
magistrale sono gli ingredienti di questa feroce satira in cui la vita di teatro finisce per
mescolarsi di continuo con le vicende belliche.
Lubitsch riesce a sposare la comicit delle situazioni a un messaggio fortemente politico, anche
se all'epoca della sua uscita l'utilizzo di un registro lieve e divertente in un'epoca tragica come
quella nazista fu giudicato quasi sconveniente.
Infatti quando il film usc, nel 1942, fu accolto con la stessa perplessit e gli stessi dubbi che
avevano accolto Il grande dittatore, che arriveranno molto pi tardi per La vita bella
Si pu costruire una commedia sull'orrore del nazismo? Difendendo il suo film, Lubitsch ebbe a
dire che si trattava in realt di una satira dei metodi e della follia del nazismo.
*
Mentre sta realizzando La signora in ermellino, musical in costume muore a cusa di un fatale
attacco di cuore, il quinto in pochi anni a soli 56 anni.
Nel libro L'ultimo tocco di Lubitsch, Raphaelson (uno dei suoi scenegiattori) scrive che, dopo

uno di questi quattro infarti, dato si pensava che il celebre regista fosse morto, gli venne chiesto
di realizzare il suo coccodrillo.
Quando fu chiaro che Lubitsch non era morto, l'uomo pretese comunque di leggerlo e si misero
a lavorarci insieme, come se fosse una sceneggiatura.
Al suo funerale si dice che Billy Wilder, il suo pi grande allievo, abbia esclamato con tristezza:
Ecco, niente pi Lubitsch e che William Wyler gli abbia risposto: E c di peggio. Niente
pi film di Lubitsch
BILLY WILDER
cinema drammatico e commmedie
Il maggiore erede di Lubitsch fu il regista di origine austriaca Billy Wilder, nome d'arte di
Samuel Wilder, che nella sua lunga carriera svilupp il lato pi amaro e disincantato della
commedia, arricchendolo di umorismo nero e richiami alla psicoanalisi di Freud.
Realizz anche una trilogia drammatica ed da annoverare fra i fondatori del genere noir.
L'elemento che maggiormente contraddistingue questo regista la presenza di una forte carica
di cinismo, anche nel cinema comico.
Non c' pi la finezza, l'utilizzo di una dofisticata metafora al posto della cruda realt sessuale.
Frutto proibito (1942)
Il frutto proibito, The Major and the Minor, fu il primo film girato negli Stati Uniti, dopo la fuga di
Wilder dalla Germania, dunque il suo esordio nel cinema americano.
Susan Kathleen una giovane massaggiatrice che, dopo l'ennesimo tentativo di conquista da
parte di un cliente, decide di lasciare New York e tornare al suo paese d'origine. Tuttavia, giunta
alla stazione si accorge che le tariffe sono aumentate e che con il poco denaro che le resta, pu
permettersi solo un biglietto ridotto per bambini fino ai 12 anni di et. Decisa a lasciare New
York si traveste da bambina ma, salita sul treno attira i sospetti del conduttore che la sorprende
a fumare. Susan si rifugia, allora nel compartimento di un militare, Philip Kirby (un maggiore, sia
di grado che det, da cui il Mayor del titolo originale) che vedendola sola decide di prenderla in
custodia e tenerla con s nella sua cabina. Ben presto il sentimento del maggiore sfocia in
amore ma, a causa del travestimento, non pu dichiararsi dal momento che per lui Susan
ancora una minorenne, da cui Minor. Solo dopo una serie di numerosi equivoci i due riusciranno
a sposarsi.
Il cinema drammatico di Wilder costituito sopratutto da tre film: Giorni perduti, Viale del
tramonto e L'asso nella manica.
Giorni perduti (1945)
Conosciuto in patria con il titolo The lost weekend, il film pi germanico ed espressionista di
Wilder.
Tratto da un romanzo di Charles Jackson, il film parla di uno scrittore in crisi, preda dell'alcol per
consolarsi degli scarsi successi letterari, che allontana da s il fratello e la donna che lo ama e
che cercano di aiutarlo a venirne fuori e a scrivere il suo romanzo. Tenta il suicidio, ma la donna
non si rassegna.
Dopo numerose crisi di astinenza lo scrittore resta cos turbato da una di esse davvero estrema
da riuscire a disintossicarsi. Nel libro, invece, si suicidava.
Questo film costituito da un misto di realismo di strada, sullo sfondo di una New York
allucinata, e di un espressionismo onirico (tipicamente europeo) che scaturisce dalle
allucinazioni causate dall'astinenza.
Viale del tramonto (1950)
Considerato un capolavoro assoluto della cinematografia mondiale ed uno dei massimi esempi
del genere noir, Viale del tramonto di sicuro il film pi famoso, oltre che il pi crudele, sul lato
oscuro di Hollywood e sulle sue illusioni.
Scritto e diretto da Wilder con l'aiuto di altri collaboratori, e pensato inizialmente come una
commedia, questo film scandalizz ed entusiasm il pubblico internazionale e si guadagn fin

da subito un posto unico nella storia del cinema.


La vicenda narrata nel film ci viene presentata con un lungo flashback del protagonista, Joe
Gillis, giovane soggettista di Hollywood, il cui cadavere galleggia nella piscina di una villa sul
Sunset Boulevard, a Los Angeles.
Il racconto di Gillis inizia spiegando come, sei mesi prima, fuggendo dagli emissari di una
societ finanziaria a cui deve dei soldi, egli trova casualmente rifugio nella villa di Norma
Desmond, una cinquantenne ex-diva del cinema muto, ritiratasi a vivere in solitudine. La villa
immensa, ma ha un che di fatiscente come se fosse abbandonata. Accolto dal maggiordomo
Max, Gillis viene scambiato dalla Desmond per uno dei necrofori incaricati del funerale della
propria scimmietta.
Incuriosito dalla grottesca circostanza e dalla decadenza dell'ambiente, Gillis fa la conoscenza
dell'attrice, che vive ormai di ricordi, nel totale disprezzo per il cinema moderno, che considera
rovinato e corrotto dall'avvento del sonoro e del Technicolor.
Poich sogna un ritorno alla celebrit, la Desmond impone a Gillis di visionare il copione di un
film di cui lei ha curato la stesura, incentrato sul personaggio di Salom, e per questo lo ospita,
trattenendolo nella sua isolata e sfarzosa dimora.
Le intenzioni dell'attrice vanno per al di l di un semplice rapporto di lavoro: essa, infatti,
s'innamora di Joe, lo lusinga con costosi regali, ma viene da lui rifiutata.
Durante il party di capodanno, in un impeto d'ira la Desmond colpisce Gillis, che fugge dalla
villa.
Rifugiatosi in casa di un amico, vi incontra la giovane fidanzata di questi, Betty Schaefer, una
ragazza conosciuta tempo prima negli uffici della Paramount. Durante la serata, Gillis telefona a
Max, maggiordomo della Desmond, per farsi spedire indietro i propri effetti personali, ma scopre
che l'attrice ha tentato il suicidio. Sconvolto, il giovane si precipita al suo capezzale,
promettendole di non lasciarla ancora.
Da questo punto in avanti Gillis conduce una doppia vita: passa le giornate nella villa in
compagnia della Desmond mentre, di sera, esce di soppiatto per recarsi agli studios della
Paramount e scrivere insieme a Betty il soggetto per un film. Quando Betty gli confessa, per, il
suo amore per lui e gli chiede di sposarlo, Joe rimane turbato e se ne va senza darle una
risposta.
Norma, scoperto il motivo delle misteriose uscite notturne di Gillis, ormai al culmine della pazzia
e rosa dalla gelosia, telefona a Betty raccontandole della doppia vita di Joe. Questi la scopre
durante la conversazione e invita la ragazza a recarsi alla villa di Sunset Boulevard per chiarire
la faccenda. Quando la ragazza arriva, Gillis le spiega della sfarzosa vita che conduce con la
matura Norma; scioccata e affranta, la ragazza fugge in lacrime. Gillis si reca dunque in
camera, intenzionato a fare i bagagli e ad andarsene; Norma lo insegue fino in giardino e gli
spara tre colpi di pistola, uccidendolo.
Il corpo senza vita di Joe cade nella piscina.
Si torna cos all'inizio della vicenda, sul bordo della piscina. All'arrivo della polizia, Norma
Desmond appare completamente estraniata dalla realt e non comprende cosa stia
succedendo veramente. Allora il fido maggiordomo Max, che si scopre essere il suo pigmalione
e primo marito, le dice che sono arrivati gli operatori del cinegiornale per la produzione del film
del suo rientro nel cinema. La diva, credendo che ci sia il suo regista pronto a filmarla, scende
allora maestosamente le scale e, circondata dai reporter, si sente l'attrice acclamata di un
tempo. Dopo aver ringraziato tutti i presenti, guardando la cinepresa pronuncia la famosa
battuta finale: "Mr. De Mille sono pronta per il primo piano"
Miscelando abilmente i toni del dramma e del grottesco, del noir e dellhorror, Wilder disegna
un cupo e allucinante ritratto del mondo di Hollywood e delle spietate regole del successo,
creando una sinistra atmosfera di decadenza intorno ai suoi personaggi, perfettamente
rappresentata nellimmagine della lugubre villa gotica di Norma Desmond e in alcune scene da
antologia, come la partita a carte tra vecchie glorie del muto, tra cui Buster Keaton.

La spiazzante originalit e la feroce ironia di Wilder si percepiscono gi dal memorabile incipit


della pellicola, quando la voce fuori campo di Joe Gillis si rivolge agli spettatori mentre il suo
corpo senza vita viene ripescato dalla piscina, inaugurando cos uno dei topoi del cinema
americano, quello del morto che parla".
Tra gli elementi che hanno contribuito al carattere leggendario della pellicola c anche
lambigua alternanza tra realt e finzione: Gloria Swanson era davvero una celebre attrice del
cinema muto ritiratasi dalle scene dopo lavvento del sonoro, ed Erich von Stroheim, il
maggiordomo, era stato uno dei registi che lavevano diretta; durante una scena viene proiettato
uno spezzone di Queen Kelly, kolossal di Stroheim interpretato proprio dalla Swanson.
L'asso nella manica (1951)
Chuck Tatum un giornalista caduto in basso che non ha smesso di cercare il colpo fortunato.
Per necessit si trasferisce in un piccolo paese della provincia americana, nell'attesa di potere
scrivere un articolo cos importante da riportarlo negli ambienti che contano del giornalismo. Lo
scoop si presenta sotto forma di un'antica caverna indiana nella quale rimasto semisepolto
Leo Mimosa. Baster ritardare i soccorsi e il caso arriver ben presto sulle prime pagine, il tutto
con la complicit della moglie di Leo, Lorraine, che odia il marito e intende lasciarlo.
Alla fine Chuck si pente, ma troppo tardi per tutti. Infatti non si salva nessuno: n Chuck,
cinico anche nel momento della morte, n la moglie di Leo che, alla richiesta dei fotografi di
fingere di pregare, risponde "Stare in ginocchio rovina le calze".
L'aspetto forse pi attuale de Lasso nella manica la sua sarcastica descrizione del grande
carnevale che si sviluppa attorno alla tragedia di Leo, quando lavidit di alcuni reporter e la
morbosa curiosit della gente comune trasformeranno il crollo della miniera in un autentico
spettacolo per le masse; un fenomeno del quale, purtroppo, ancora oggi abbiamo
testimonianza diretta in occasione dei pi efferati fatti di cronaca. Mai come in questo caso,
dunque, possibile riscontrare il carattere tristemente profetico dellopera di Wilder; la quale,
dopo oltre mezzo secolo, non ha perso un grammo della sua carica mordace e corrosiva.
*Se fino agli anni cinquanta i maggiori successi di Wilder furono rappresentati da pellicole
drammatiche, verso la met del decennio la sua produzione sembr orientarsi sempre pi
spesso nella direzione della commedia leggera, esplicitamente ispirata allo stile del suo
mentore Ernst Lubitsch.
Le attrici preferite da Wilder per interpretare i suoi film furono essenzialmente tre:
Marilyn Monroe, simbolo dei sogni erotici dell'americano medio e non solo, rappresentava la
ragazza bellissima, prosperosa ed estremamente sensuale, ma al tempo stesso svampita,
ingenua, quasi infantile, di cui tutti cercavano di approfittarsi.
Audrey Hepbourn, niglese, sottile e poco formosa, con un sorriso appena accennato, l'aria
distratta e dei grandi occhi lucenti, emanava eleganza, stile, classe e freschezza. Una
sensualit del tutto diversa da quella della provocante Marylin Monroe, ma che sapeva
ugualmente affascinare.
Shirley McLaine, di natura anticonformista, con un viso malizioso e i capelli a caschetto, aveva
un fare da giovane irrequieta, dotata di libera vitalit e forte espressionismo.
I due attori essenziali per il cinema comico di Wilder furono invece Jack Lemmon e Walter
Matthau che, raccogliendo l'eredit della tradizionale "coppia comica" americana, formarono un
proficuo sodalizio artistico, iniziato con Non per soldi... ma per denaro (1966), diretto appunto
da Wilder, che ebbe la geniale intuizione di farli recitare insieme, e proseguito con diverse
pellicole, delle quali forse la pi rappresentativa ed emblematica
Come in ogni duo comico che si rispetti anche nel loro caso vigeva la regola del contrasto:
mentre Lemmon incarnava il personaggio ansioso, pieno di tic, di manie, Matthau interpretava
quello sempre imperturbabile, pragmatico e cinico, con il viso perennemente corrucciato.

Sabrina (1954)
Nella bella residenza estiva della famiglia Larrabee, vivono anche vari domestici, fra cui l'autista
Thomas Fairchild e sua figlia Sabrina. Sabrina da sempre innamorata del pi giovane
rampollo dei Larrabee, David, un donnaiolo impenitente con gi tre matrimoni falliti alle spalle.
La sera prima di partire per Parigi per seguire un corso di cucina che la terr lontana da David
per un biennio, Sabrina tenta di togliersi la vita respirando il gas di scarico delle automobili
chiuse in garage, ma viene salvata in tempo da Linus, il primogenito Larrabee, finanziere
esperto che vive solo per il proprio lavoro. Una volta arrivata a Parigi, Sabrina impara l'arte della
cucina e quella di credere nei propri sogni, cos che quando rientra a Long Island due anni dopo
con un nuovo taglio di capelli e i pi sofisticati vestiti della moda francese, David la nota e
comincia finalmente a farle la corte.
Il suo comportamento non viene per visto di buon occhio dalla famiglia e in particolare da
Linus, che ha gi combinato per lui un matrimonio con una facoltosa ereditiera e che, affinch
tutto vada come programmato, decide di mettersi fra lui e Sabrina con l'intento di rispedirla a
Parigi; ma le cose non vanno secondo il suo piano in quanto entrambi si accorgono di provare
qualcosa nei confronti dell'altro.
Si apre come una favola il decimo film di Wilder, con la voce fuori campo di Audrey Hepburn
che attraverso la formula classica del "c'era una volta" ci introduce al maniero dei Larrabee e
alla dimensione fiabesca del racconto che seguir.
Wilder decide di aggiornare il mito di Cenerentola al costume degli anni Cinquanta e allo spirito
della sophisticated comedy.
Cos, per adattare la tradizione della fiaba al progresso economico della modernit e istillare
gocce di veleno nei balsami del romanticismo, concepisce l'impresa attraverso un processo di
scrittura vivace e ammorbidisce l'aspetto satirico con i dolci primi piani di una fanciulla che
illumina di grazia e di fascino tutto quel che la circonda.
Quando la moglie in vacanza (1955)
Dopo aver mandato moglie e figlio in vacanza nel Maine per farli sfuggire all'afa estiva cittadina,
Richard Sherman conosce la giovane annunciatrice televisiva (Marylin Monroe) che ha preso in
affitto l'appartamento sopra il suo.
La commedia gioca sul contrasto che vive il protagonista, tra la volont di essere fedele alla
moglie nonostante la temporanea solitudine e la tentazione di approfittare dell'occasione fortuita
per sedurre l'affascinante vicina - caso vuole che egli abbia appena letto che la maggior parte
delle infedelt coniugali si consumi entro i primi sette anni dal matrimonio, da cui il titolo
originale The Seven Year Itch , che si pu tradurre con "il prurito del settimo anno". Alcune
scene rappresentano i voli di fantasia del protagonista, che immagina di riuscire a conquistare
la ragazza, ma anche di venire tradito dalla moglie, dopo aver scoperto che un loro vicino di
casa si trova in villeggiatura nella stessa localit.
Arianna (1957)
Parigi non poi cos diversa dalle altre capitali d'Europa se non per due cose: si mangia meglio
e si fa l'amore pi spesso. Di notte, di mattina e persino nel pomeriggio: non a caso il titolo del
film in lingua originale Love in the afternoon.
Cos fanno (non letteralmente) Frank Flanngan e Arianna Chavasse che, ogni giorno dopo le
quattro, si incontrano nella suite dell'hotel Ritz ballando e amoreggiando al ritmo dei valzer
suonati da quattro zigani pagati da Flannagan.
Lui (Gary Cooper) un ricco playboy americano dalle imprese amorose da prima pagina, che
nutre un'irrefrenabile attrazione per l'altro sesso. Lei (Audrey Hepburn) una giovane
studentessa di violoncello con almeno venticinque anni meno di lui, inesperta nell'amore.
Il loro rapporto, gi di per s non incoraggiante, in realt molto pi problematico. Il padre di

Arianna infatti un investigatore privato, la cui principale fonte di lavoro proprio Flannagan
(pedinamenti e indagini sempre per conto di mariti traditi dalle numerose conquiste del cinico
playboy) del quale, per, ignora il rapporto con la figlia. Ma Flannagan stesso non conosce il
nome n sa altro di Arianna, la vera conduttrice del gioco, che si presenta a lui come una donna
di mondo, avventuriera e mangiatrice di uomini.
Nellultima, sublime scena al binario della stazione, si vede, al ritmo di violini scatenati, Frank
salire sul treno e guardare Arianna, sperduto amore ai suoi piedi. "In vettura!", risuona la voce
impersonale del capostazione, e la musica si ferma. Il treno fischia. Frank scender? La
suspense qui magistrale
Il treno si muove lentamente. Arianna lo segue passo passo, senza smettere di parlare, come
se volesse fermare il tempo. Alla fine lui l'afferra per la vita e la tira sul treno attraverso il
fnestrino.
A qualcuno piace caldo (1959)
Inizialmente intitolato Not Tonight, Josephine (Non stanotte, Josephine), A qualcuno piace caldo
fu girato interamente in bianco e nero. Billy Wilder rinunci all'idea di girarlo a colori, anche se
l'avrebbe preferito, perch all'epoca la tecnica non era ancora stata messa a punto come lui
desiderava.
Il titolo riferito al jazz, come si evince da una frase che viene messa in bocca a Joe travestito
da miliardario mentre parla con Zucchero.
Il film riprese un fatto di cronaca realmente avvenuto, la strage di San Valentino, ovvero il
massacro compiuto a Chicago il 14 febbraio 1929 con il quale gli uomini di Al Capone
sterminano una banda avversaria, e lo rielabor secondo i canoni della farsa americana, con
equivoci, travestimenti e gag memorabili.
La prima parte del film ambientata nella Chicago del proibizionismo.
Il sassofonista Joe e il contrabbassista Jerry, due musicisti squattrinati, vivono suonando in
varie orchestre, con scritture improvvisate. Rimasti senza lavoro sono involontari testimoni della
strage di San Valentino del 1929.
Inseguiti dai killer della gang di Ghette, il sicario di Al Capone, che ha condotto la strage,
cercano un modo per sparire dalla circolazione e vengono a sapere di un'orchestra che cerca
un sassofono e un contrabbasso per una tourne di due settimane in Florida. Sembra l'ideale,
ma l'orchestra rigorosamente composta di sole donne; Joe e Jerry prendono cos la decisione
di assumere le sembianze di due suonatrici, Josephine e Daphne, e partire con il complesso
femminile.
Durante il viaggio in treno conoscono le loro colleghe, tra cui Zucchero, suonatrice di ukulele col
vizio dell'alcol e in fuga da relazioni amorose infelici.
Sia Joe che Jerry vorrebbero corteggiare Zucchero, ma non possono farsi smascherare.
Giunti nell'albergo di Miami dove l'orchestra dovr esibirsi, Joe impersona "Junior", l'annoiato
miliardario figlio di un magnate del petrolio, per far breccia nel cuore di Zucchero. Per
camuffarsi, sfrutta i mezzi di un ospite dell'albergo, il miliardario Osgood Fielding II, che a sua
volta si innamora a prima vista di Daphne, alias Jerry.
Nello stesso albergo si tiene un congresso de "Gli Amici dell'opera italiana", che in realt la
copertura per una riunione di clan mafiosi, tra cui il gruppo di Ghette che sta dando la caccia ai
due testimoni della strage. La fuga dei due musicisti, in compagnia di Osgood e Zucchero,
rocambolesca. Zucchero cade fra le braccia di Joe, mentre Jerry rivela finalmente a Osgood la
sua vera identit.
"Daphne: Osgood, voglio essere leale con te: non possiamo sposarci affatto.
Osgood: Perch no?
Daphne: Beh... in primo luogo non sono una bionda naturale...
Osgood: Non m'importa.
Daphne: ...e fumo, fumo come un turco...

Osgood: Non m'interessa.


Daphne: Ho un passato burrascoso: per pi di tre anni ho vissuto con un sassofonista.
Osgood: Ti perdono.
Daphne: Non potr mai avere bambini...
Osgood: Ne adotteremo un po'.
Daphne: Ma non capisci proprio niente, Osgood! Sono un uomo!
Osgood: Beh, nessuno perfetto."
L'appartamento (1960)
Il contabile C.C. Baxter (Jack Lemmon) impiegato in una grossa compagnia di assicurazioni
americana, riesce ad accattivarsi le simpatie dei dirigenti della sua azienda prestando loro, per
scappatelle extraconiugali, il piccolo appartamento ove vive (durante i brevi incontri amorosi dei
temporanei "subaffittuari" Baxter va a spasso per la citt). Tutto procede felicemente finch
Baxter non si innamora di Fran Kubelik (Shirley Mc Laine), una delle signorine in uniforme che
manovrano i grandi ascensori del palazzo aziendale.
Presto per egli scopre che questa l'amante del capo del personale, il quale, dietro consiglio
di un collega, si rivolge proprio a lui per ottenere anch'egli l'uso dell'appartamento alla bisogna
amorosa. La riluttanza di Baxter viene vinta grazie ad una promozione piuttosto cospicua
Ma qualcosa va storto e durante un incontro fra Jeff e Fran nell'appartamento di Baxter,
quest'ultima apprende che l'amante non ha alcuna intenzione di lasciare la famiglia per
sposarla, come le aveva promesso. Amareggiata ed umiliata, la povera Fran decide di suicidarsi
proprio in quell'appartamento: buon per lei che Baxter giunga in tempo a salvarla. Quando per
l'impiegato comunica al capo l'accaduto, la telefonata viene intercettata da miss Olsen,
segretaria ed ex-amante del dirigente, che - per vendetta e gelosia - informa di tutto la moglie
del capo la quale, a sua volta, caccia di casa il marito. L'uomo riprende a questo punto la
relazione con Fran e chiede a Baxter la chiave dell'appartamento per trascorrervi la notte del 31
dicembre con la ragazza.
Baxter per, presa coscienza dei suoi sentimenti e della necessit di doversi finalmente
comportare da "uomo", rifiuta e si licenzia. Fran apprende la notizia durante la cena di
Capodanno e, resasi conto di quel che prova, pianta in asso l'amante e raggiunge correndo
l'appartamento di Baxter dove i due si dichiarano il loro amore.
Irma la dolce (1963)
Da una commedia francese, Wilder ha tratto, sullo sfondo di una Parigi ricostruita in studio pi
vera del vero, una paradossale farsa drammatica sul tema dello sdoppiamento e del
travestimento.
Una giovane prostituta parigina (Shirley Mc Laine) s'innamora di un ex poliziotto geloso (Jack
Lemmon) che pretende che frequenti soltanto un cliente, un certo Lord X, che poi lui
travestito. S'ingelosisce anche del suo alter ego e finge di sopprimerlo.
Non per soldi... ma per denaro (1966)
Harry Hinkle (Jack Lemmon) un operatore della televisione americana che viene inviato, con
la sua telecamera portatile, a riprendere una partita di rugby. Mentre sta lavorando viene
travolto e scaraventato a terra da un giocatore, Luther Jackson. Il cognato di Harry, Willie
(Walter Matthau), che un avvocato, lo convince a sfruttare l'occasione favorevole e, malgrado
l'incidente non sia stato grave, a chiedere un cospicuo rimborso all'assicurazione. Harry accetta
sperando di coronare il suo sogno di diventare ricco per poter cos riconquistare la moglie
Sandy, fuggita con un batterista. L'assicurazione, subodorato l'inganno, invia , senza successo,
sulle loro tracce il detective Purkey. Intanto Luther, stretto dal rimorso, circonda Harry di mille
premure e i due diventano in breve tempo amici. Tuttavia, nonostante i soldi dell'assicurazione e
il ritorno di Sandy, Harry non riesce a essere felice. Cos denuncia la sua stessa truffa e rimane
solo e senza denaro, l'unico che non lo abbandoner sar proprio il suo nuovo amico!
Prima pagina (1931)
Questo film ispirato a un'omonima commedia di Broadway scritta da Ben Hecht.

Siamo a Chicago nel 1929. I giornalisti dei principali quotidiani soggiornano nella sala stampa
della Corte Criminale in attesa dell'esecuzione di Earl Williams, condannato all'impiccagione per
la presunta uccisione di un poliziotto di colore e, in realt, per il fatto di appartenere alla
"Friends of American Liberty", organizzazione a cavallo tra l'anarchico e il marxista.
Tra i giornalisti eccelle Hildy Johnson (Lemmon) dell'Examiner il quale, tuttavia, declina
l'incarico poich deciso a sposare Peggy Grant, a trasferirsi immediatamente a Philadelphia e
a dedicarsi alla pubblicit. Il suo direttore, l'astuto e cinico Walter Burns (Matthau), visti inutili i
tentativi di fermare il suo brillante dipendente, cerca di stuzzicarne l'orgoglio sostituendolo con
uno sprovveduto pivello.
Nel frattempo il condannato, approfittando dei grotteschi interrogatori di uno psicanalista,
sfugge allo sceriffo e si rifugia ferito nella sala stampa ove si trova soltanto il partente Hildy. La
straordinaria situazione, l'immediato intervento di Burns, la scoperta che per il condannato
giunta una sospensione d'esecuzione fermata dallo sceriffo e dal sindacato per speculazione
elettorale, inducono Hildy a riprendere immediatamente il suo posto di sensazionale informatore
della pubblica opinione.
Buddy buddy (1981)
Buddy Buddy un buddy film , ovvero appartenente ad un sottogenere cinematografico che ha
come argomento portante l'amicizia tra due uomini e rappresenta l'ultima regia cinematografica
di Billy Wilder, con l'interpretazione di Jack Lemmone e Walter Matthau.
Victor Clooney (Jack Lemmon) un critico televisivo cinico e arrogante che vive una forte crisi
personale causata dall'abbandono della moglie, Celia, che fuggita con il suo psicanalista.
Deciso a farla finita con la propria esistenza si ritira in un albergo per tentare il suicidio.
Lo salva appena in tempo Trabucco (Walter Matthau), killer professionista, insediatosi in una
camera d'albergo per compiere un omicidio. Interrotto da Victor, riuscir comunque nell'intento,
fuggendo successivamente in un'isola del Pacifico, seguito dal sempre pi disperato critico
televisivo.
GEORGE CUKOR
il "regista delle donne"
George Cukor, un altro degli eredi di Lubitsch, fu considerato il "regista delle donne", avendo
valorizzato al massimo tutte le attrici che hanno lavorato nei suoi film.
Tra le pi famose ricordiamo Katharine Hepburn, Judy Holliday, Audrey Hepburn, Marilyn
Monroe, Rita Hayworth, Anna Magnani, Greta Garbo, Sophia Loren e Ingrid Bergman.
Cukor viveva con le "sue" attrici un rapporto di identificazione ed empatia.
Fu proprio perch metteva troppo in risalo la componente femminile e troppo poco quella
maschile che venne congedato dal set di Via col vento (1939); ma Vivien Leigh, che
interpretava la protagonista del film, Rossella O'Hara, continu a vedere, praticamente di
nascosto, l'ex-regista per ricevere consigli e indicazioni, per altro a titolo del tutto gratuito.
Cukor, quindi, si colloc in una posizione del tutto contrapposta a quella che vedeva la donna in
modi estremi: o come essere indifeso, o come una creatura aggressiva, pericolosa.
L'uomo, nella societ americana degli anni Trenta era, per cos dire, un eterno puer, un Peter
Pan che si rifiutava di crescere e di assumersi le proprie responsabilit (tematica che troveremo
anche nel cinema western).
Il diavolo femmina (1935)
Il diavolo femmina, in versione originale Sylvia Scarlett, ha come protagonista Katherine
Hapbourn, l'attrice con cui Cukor lavor meglio in assoluto: ella infatti incarnava perfettamente
la figura di donna volitiva, piena di slancio sentimentale e passione.
Henry Scarlett un vedovo che dopo aver sottratto dei soldi al suo datore di lavoro non trova di
meglio che scappare da Marsiglia, dove vive, fino inInghilterra. Con s porta sua figlia Syliva
che, per sviare la polizia, si traveste da ragazzo e diventa... Sylvester.
Questo travestimento proseguir anche in Inghilterra, dove, unitisi ad un'altra coppia di abili

furfanti, Jimmy e Maudie, decidono di guadagnarsi da vivere girando di citt in citt allestendo
spettacoli come saltimbanchi/attori e raggirando chiunque capiti loro a tiro.
Quando incontrano il pittore Michael Fane (Cary Grant), Sylvia se ne innamora. Ma lui
fidanzato e lei continua a vestire i panni di un ragazzo...
Quando le rivela la sua vera identit e il suo amore, fa ritorno la sua fidanzata Lily, e Sylvia col
cuore spezzato fugge via cercando di dimenticarlo.
Il padre di Sylvia muore in una disgrazia e quando Sylvia si rivolge a Jimmy, questi fugge con
Lily. Nell'inseguirli, Sylvia e Fane si scoprono vicendevolmente innamorati e li lasciano andare
via.
Incantesimo (1938)
Secondo film con Cary Grant e Katherine Hepburn.
In sagace equilibrio tra umorismo e sentimento, ma con molto spazio a una vena
sommessamente malinconica. La polemica sul mondo dei ricchi e l'elogio di una vita pi libera e
anticonformista ricorrente nella Hollywood degli anni '30, ma qui trattato con una finezza e
una semplicit insolite.Julia, ragazza di ricchissima famiglia si innamora di Johnny, un giovane
che dopo una dura vita di stenti sta per farsi una posizione. Quando il giovane ottiene il
consenso al fidanzamento da parte della famiglia di lei, dichiara di voler continuare la sua vita,
rifiutando le abitudini e convenzioni della famiglia della sua futura moglie. Ma questi sentimenti
non sono compresi n da Julia, n dal padre della giovane, mentre Linda, la sorella della
fidanzata, una ragazza di una sensibilit particolare che ha sempre mal visto il mondo
superficiale in cui nata e cresciuta, apprezza altamente la nobilt del giovane e lo incoraggia a
seguire le sue aspirazioni. I due si baciano, poi Linda lo manda via, da Julia. Ma Johnny decide
di allontanarsi. Linda cerca di convincere la sorella e il padre che Johnny un ragazzo a posto,
ma si rende conto che Julia non lo ha mai realmente amato. La giovane allora lascia la casa
paterna per seguire Johnny, che ricambia i suoi sentimenti.
Donne (1939)
Commedia satirica con un cast interamente al femminile: non solo tutte le attrici erano donne,
ma anche tutti gli animali che comparvero nel film erano di sesso femminile!
Scandalo a Philadelphia (1940)
Scandalo a Filadelfia, con protagonisti Katharine Hepburn, Cary Grant e James Stewart,
considerato uno dei migliori esempi della cosiddetta comedy of remarriage, genere popolare
negli anni trenta e quaranta, in cui una coppia divorziava, intratteneva delle relazioni con altri
partner, per poi risposarsi, espediente usato per rappresentare una relazione extraconiugale,
all'epoca non accettata nel mondo cinematografico statunitense.La trama del film, ambientata
nel mondo dorato dellalta societ di Filadelfia, rivisita con acuto umorismo gli elementi peculiari
del genere di appartenenza: dalle tipiche girandole sentimentali fra i protagonisti ai dialoghi
vivaci e impertinenti, dal consueto gioco di equivoci al ritmo frizzante della narrazione.
Al centro della vicenda troviamo il personaggio di Tracy Lord (Hepburn), giovane ereditiera dal
carattere indocile che, alla vigilia delle sue nozze, si scopre divisa tra uninfatuazione complice
una sbornia notturna per il reporter in incognito Macaulay Connor (Stewart) e la passione mai
del tutto sopita per lex-marito Dexter Haven (Grant). Tutto questo offerto con lo stile
inarrivabile e la sopraffina eleganza di un regista come George Cukor, che dietro la raffinatezza
della messa in scena non manca di inserire una sottile nota di cinismo nella descrizione delle
eccentricit delle classi alto-borghesi.Fra battute da antologia e deliziose sequenze comiche,
Scandalo a Filadelfia pu essere considerato, insieme con Susanna! di Howard Hawks, sempre
con la coppia Grant / Hepburn, il massimo esempio nel filone della commedia americana
classica.
La costola di Adamo (1949)
La costola d'Adamo un film interpretato dalla coppia Katharine Hepburn / Spencer Tracy, qui
nelle vesti di marito e moglie, innamoratissimi nella vita privata, ma avversari sul lavoro, in
tribunale, dove lei avvocato e lui vice procuratore distrettuale.

Nata ieri (1950)


Tratto da una gaia, fortunata e un po' capziosa commedia, racconta la metamorfosi di un'ex
ballerinetta ignorante, Billie (Judy Holliday) mantenuta da un rozzo, corrotto trafficante che
l'affida a un giornalista affinch le insegni a stare in societ con uno spolvero di cultura. Lei
s'innamora dell'insegnante e ne impara cos bene le lezioni che, scoprendo a poco a poco le
proprie qualit umane e morali si ribbeller al ruolo di marionetta nelle mani del trafficante,
mandandogli a monte un lucroso affare.
Il titolo riferito all'ingenuit della protagonista Billie che venne incarnata alla perfezione da
Judy Holliday.
Quest'ultima venne sempre usata da Cukor come la ragazza affascinante e bella, ma non
acculturata, n molto intelligente (un po' il ruolo da "oca" che era stato di Marilyn Monroe), ma
che cerca sempre di superare i propri limiti e di inserirsi nella societ.
La ragazza del secolo (1954)
Una modella, Gladys Glover (Judy Holliday), trovatasi improvvisamente disoccupata, ha un'idea
geniale: affitta un cartellone pubblicitario su uno degli angoli pi frequentati della citt, cartellone
su cui fa scrivere solo il proprio nome.
Caso vuole che anche una famosa industria del sapone voglia lo spazio e per convincerla a
cederglielo le danno altri spazi pubblicitari. La citt tappezzata del suo nome: ne parla perfino
la tv. Lei ingenua e non proprio intelligentissima, durante un'ospitata in tv risulta per simpatica
e d ecco che anche senza saper fare nulla diventa famosa. Si crea cos un enorme caso
mediatico e un reporter (Jack Lemmon) si occuper di studiare il suo folgorante successo,
almeno finch i due non si innamorano.
Quando rischier di perdere l'uomo che ama Gladys non esiter a gettare alle ortiche la sua
celebrit.
Ricche e famose (1981)
E' l'ultimo film di Cukor e prevede lo schema mora/bionda.
Racconta, nell'arco di vent'anni, l'amicizia tra due scrittrici nata ai tempi del college che nel
corso degli anni ha fatto nascere conflitti e rancori tra le due donne.
Con questo film Cukor sfonda le barriere della censura attravaerso la scena di sesso esplicito in
aereo: la protagonista, sessualmente repressa per trent'anni, finalmente si lascia andare con un
uomo pi govane.
FRANK CAPRA
e il suo "ottimismo amaro"
Frank Capra, nato Francesco Rosario Capra, fu uno dei registi pi importanti dell'epoca d'oro di
Hollywood, fra gli anni trenta e gli anni quaranta, autore di alcuni film memorabili, commedie e
parabole morali, caratterizzati da un ottimismo utopistico, consolatorio, ma non banale, capaci
di divertire ed insieme commuovere il pubblico.
All'apice del suo successo, a met degli anni trenta, Frank Capra il primo regista a poter
vantare "il nome sopra il titolo", un privilegio concesso in precedenza solamente a due "padri
fondatori" dell'arte cinematografica, tra cui D.W. Griffith, e in modo del tutto episodico. Il suo
nome, infatti poteva successo commerciale quanto quello di una star.
Questo particolare non era un'affermazione di "autorialit", ma pi che altro della
rivendicazione di un'autonomia di gestione, di un completo controllo del processo di produzione
(dal soggetto al montaggio) e del ruolo di responsabile definitivo, se non unico, del film. una
conquista particolarmente sentita, non a caso utilizzer proprio questa espressione come titolo
per la propria autobiografia.
L'ottimismo di Frank Capra
Capra, malgrado il successo popolare dei suoi film, ha sempre avuto una buona schiera di
detrattori, che ne hanno criticato il populismo, lo stucchevole ottimismo e la demagogia
paternalistica.

Secondo altri critici l'ottimismo di Capra, a una lettura pi profonda, ha invece risvolti pi
disincantati e amari.
A ben guardare i suoi happy ending hanno sempre una facilit troppo ovvia, quasi banale tanto
da sembrare ambigui e posticci, come se fosse una scusa per coprire una realt ben pi amara.
Le sue storie sono infatti pessimiste fino all'ultima sequenza, quando improvvisamente e senza
una logica apparente le cose si capovolgono, in maniera poco verosimile e quasi miracolosa.
In Mr Smith va a Washington ad esempio una banda di politici corrotti, contro la quale ha lottato
per tutto il film il protagonista, sembra avere la meglio finch sul finale il capo dei truffatori non
decide di confessare spontaneamente le sue colpe.
Lo spettatore pu scegliere: credere al finale e continuare a sognare, oppure ripensare a come
le cose vanno realmente nella realt, pur con la speranza per che la realt possa cambiare.
La guerra e Why we fight
Gli anni della Seconda guerra mondiale segnano una netta cesura nella carriera di Capra, con
l'unica parentesi di Arsenico e vecchi merletti (1944), un lavoro di mestiere, poco "capriano".
Tra il 1942 e il 1945 si arruola nell'esercito degli Stati Uniti, su invito del Capo di Stato Maggiore,
il generale George C. Marshall, per coordinare la propaganda bellica attraverso il cinema.
Per conto del Dipartimento della Difesa supervisiona la realizzazione della serie di documentari
divulgativi Why We Fight (ovvero "Perch combattiamo"), rivolti in primo luogo ad informare le
giovani reclute sulle cause della guerra a cui sono chiamate a partecipare.
Pur trattandosi principalmente di un lavoro di montaggio di materiale di repertorio, il primo
episodio della serie, Preludio alla guerra, ottiene l'Oscar al miglior documentario.
Accadde una notte (1934)
La viziata ereditiera Ellie Andrews scappa dallo yacht del padre, a Miami, per raggiungere New
York e sposare l'aviatore King Westley, disapprovato dall'apprensivo genitore, che lo considera
solo un ambizioso arrampicatore sociale.
Per non farsi trovare dagli uomini sguinzagliati alla sua ricerca, sceglie di viaggiare in un
pullman, un modo che poco si adatta alla sua vita privilegiata e che la costringe a vedere da
vicino gli effetti della Depressione.
Sullo stesso pullman viaggia il giornalista Peter Warne, appena rimasto senza lavoro per il
proprio comportamento inaffidabile, che la riconosce e decide di accompagnarla ed aiutarla, in
cambio di uno scoop esclusivo.
L'intimit a cui li costringe lo scomodo viaggio, durante il quale si devono far passare per marito
e moglie e dormire nella stessa stanza di motel (ma con le "mura di Gerico", una coperta su una
fune tesa, a dividerli), e la condivisione delle pi diverse esperienze, sia negative che positive, li
fa progressivamente avvicinare e conoscere a vicenda, finch, quando il viaggio sta ormai per
concludersi, Ellie si rende conto di essersi innamorata di Peter e glielo confessa.
Ma il fatto che lui non sembri ricambiare e poi scompaia nel nulla costringe Ellie a chiamare il
padre, che ha infine deciso di accettare le nozze della figlia con Westley, purch lei ritorni a
casa.
Peter, tornato da lei dopo essersi procurato un po' di soldi e non trovandola pi dove l'aveva
lasciata, pensa di essere stato sfruttato ed ingannato. Lo sfortunato equivoco potrebbe essere
decisivo se non fosse per l'intervento del padre di Ellie che, una volta incontrato Peter e
avendone riconosciuto l'onest e il sincero affetto per la figlia, la esorta a non rovinarsi la vita
con un matrimonio sbagliato ed a lasciar prevalere i suoi sentimenti. Ellie si convince solo
all'ultimo ed abbandona Westley proprio al momento del "s", per raggiungere Peter e far
crollare insieme le "mura di Gerico".
E' arrivata la felicit (1936)
La vita tranquilla di un giovane uomo di campagna, Longfellow Deeds (Gary Cooper), che nel
suo piccolo villaggio una personalit di primo piano viene completamente stravolta dall'arrivo
inaspettato di un'enorme eredit, 20 milioni di dollari, da un lontano zio che neppure conosceva.

Costretto a trasferirsi a New York per sistemare la questione dell'eredit e gli affari del defunto,
Deeds viene travolto dall'attenzione interessata di tutti, a partire dall'avvocato John Cedar, che
si occupava dell'ingente patrimonio e vorrebbe continuare a farlo.
All'inizio, il suo comportamento prudente sembra sconfessare il pregiudizio dell'"ingenuo venuto
dalla campagna" e trova l'approvazione dell'ex giornalista e tuttofare Cornelius Cobb. Ma
rimane vittima della sua generosit e del suo complesso di salvatore di fanciulle in difficolt,
quando incontra quella che sembra essere una giovane donna disoccupata, prostrata dalla
fame, la aiuta e comincia a frequentarla, innamorandosene: si tratta in realt dell'affermata
reporter Louise "Babe" Bennett, che sfrutta la confidenza concessale fiduciosamente da Deeds
per scrivere una serie di pungenti articoli su di lui, in cui lo soprannomina "Cinderella Man" e ne
esaspera le innocue eccentricit, rendendolo lo zimbello della metropoli.
Quando Cobb gli rivela l'identit della donna amata, Deeds, con il cuore spezzato e
definitivamente disilluso sulla citt e le persone che lo circondano, decide di disfarsi dell'eredit,
utilizzandola interamente per acquistare terra e bestiame per gli agricoltori rovinati dalla crisi
economica, e tornarsene alla sua vita precedente. Cedar, per evitare che tutta quella ricchezza
sfugga dalle sue mani, si serve di un altro possibile erede per intentare una causa e farlo
interdire per insanit mentale.
Al processo, inizialmente Deeds rifiuta di difendersi, consapevole che ogni suo gesto o parola
sono stati mal interpretati ma, dopo che Louise si dichiarata pentita del proprio
comportamento scorretto e si esibita in una sua difesa appassionata nella quale ha rivelato di
ricambiarne l'amore, prende a sua volta la parola e smonta pezzo per pezzo la pretestuosa
accusa (cos scorretta da definire di per s folle la generosit e la solidariet verso gli altri ed
esaltare come normale l'avidit e la grettezza d'animo), tanto che il giudice arriva a dire che
l'imputato forse l'uomo pi sano di mente che sia mai entrato in quell'aula di tribunale. Trionfa
la giustizia e trionfa anche l'amore, perch Deeds non pu che perdonare Louise.
Mr. Smith va a Washington (1939)
Per opera di un gruppo di finanzieri e politicanti stato presentato al Senato di Washington il
progetto di una diga la cui costruzione consentirebbe dei lauti guadagni agli interessati.
Accade che uno dei senatori che rappresentano lo stato in cui dovrebbe costruirsi la diga
muoia. A sostituirlo viene scelto dai maneggioni certo Jefferson Smith (James Stewart), giovane
onesto, ingenuo, lontano dalla politica, che i politicanti confidano di poter muovere a loro agio.
Sennonch a Smith, che ignora l'intrigo, viene in mente di presentare un disegno di legge per la
costruzione di un campo nazionale di boy-scout sproprio sulle rive del fiume sul quale dovrebbe
sorgere la diga.
Gli affaristi ricorrono a tutti i mezzi per neutralizzare l'opposizione di Smith e, infine, per liberarsi
di lui, l'accusano di disonest e propongono la sua espulsione dal Senato.
Smith prende la parola per difendersi e smascherare gli avversari e continua a parlare per
ventiquattr'ore di seguito, finch esausto, vinto dalla fatica e dal disgusto, cade svenuto. Ma la
battaglia vinta; il suo pi fiero accusatore, oppresso dal rimorso, smentisce s stesso e
proclama la propria indegnit.
Arsenico e vecchi merletti (1944)
Arsenico e vecchi merletti il fedele adattamento di un grande e contemporaneo successo
teatrale di Broadway.
Lo scrittore Mortimer Brewster, ex scapolo convinto, torna a casa dalle zie Abby e Martha per
raccontare del suo fresco matrimonio con Elaine Harper, ma scopre che le due amabili e
anziane ziette "aiutano" quelli che affettuosamente chiamano i "loro signori" (in realt loro
inquilini) a lasciare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto
con un miscuglio di veleni, e che li seppelliscono nel Canale di Panama, la cantina di casa dove
il fratello di Mortimer, Teddy (che crede di essere Theodore Roosevelt), scava e ricopre di
continuo nuove buche per occultare i cadaveri.
Deciso a porre fine alla pazzia delle due zie e del fratello, Mortimer cerca di far internare Teddy

in una casa di cura, ma i suoi piani vengono sconvolti dall'arrivo dell'altro fratello Jonathan, un
efferato pluriomicida i cui lineamenti sono stati rovinati a seguito di numerosi interventi di
chirurgia plastica subiti. Anche Jonathan, che accompagnato dal suo fidato amico, il dottor
Einstein, ha un cadavere di cui disfarsi e tenta di seppellirlo nella cantina, per poi eliminare
anche il fratello Mortimer.
Ormai credutosi l'ultimo erede di una famiglia di pazzi maniaci, Mortimer cerca di allontanare da
s Elaine per il timore di farle del male, ma poco prima della partenza di Teddy per la clinica, le
due zie (che intendono seguire Teddy nella casa di cura) rivelano che in realt Mortimer il
figlio illegittimo di una domestica che era andata a lavorare in casa Brewster poco prima che
Mortimer nascesse.
Lo spunto satirico della trama, che gioca sui rituali sociali e allude con ferocia al problema della
solitudine degli anziani, sviluppato da Capra con molto humour, ma anche con leggerezza e
con un pizzico di malizia.
La vita meravigliosa (1946)
Considerato un dei capolavori di Capra, La vita meravigliosa racconta la storia di George
Bailey (James Stewart) un giovane onesto, desideroso di avventure e di viaggi, che per una
serie di eventi si trover a dedicare il suo tempo al servizio del prossimo. Nato in una piccola
cittadina di provincia, costretto a restarvi tutta la vita rinunciando alle sue aspirazioni.
Deve infatti assecondare il desiderio affettivo della moglie e gestire con lo zio paterno Billy la
modesta cooperativa di risparmio fondata dal padre Peter.
La vigilia di Natale, suo zio Billy, incaricato di versare in banca 8000 dollari necessari per
onorare una scadenza di pagamento, per sbadataggine perde di vista il denaro appena prima di
consegnarlo all'impiegato.
Questa somma di vitale importanza per evitare che l'azienda cada nelle grinfie del vecchio
Henry Potter, il capitalista che con la sua spregiudicatezza negli affari tiene praticamente in
pugno da anni la cittadina. Ben sapendo questo, Potter che il proprietario della banca, in un
incontro casuale con lo zio di George, Billy si impossessa del denaro, approfittando della
sbadataggine dello zio Billy.
In una crisi di sconforto dovuta alla perdita del denaro e all'accumularsi delle sue frustrazioni
George prima si scaglia contro i suoi famigliari, poi decide di togliersi la vita gettandosi nel
fiume, ma proprio mentre sta per compiere il gesto ne viene distratto all'ultimo momento da
Clarence Oddbody, un angelo inviato da Dio, che si getta nel fiume spingendo George a buttarsi
anche lui, ma per metterlo in salvo.
Clarence un angelo definito "di seconda classe", che deve ancora compiere una buona azione
per meritarsi le ali.
Trasportandolo in una realt parallela ed alternativa, egli mostra a George come sarebbe stato il
mondo se lui non fosse mai nato: senza di lui, il fratello Harry sarebbe morto annegato da
bambino, il suo vecchio datore di lavoro avrebbe passato la vita in galera per un avvelenamento
accidentale, lo zio Billy sarebbe stato internato in manicomio, l'amata moglie Mary sarebbe
rimasta zitella, non sarebbero nati i suoi quattro figli, la cittadina dove vide, Bedford, si sarebbe
chiamata Pottersville e la vita di molti abitanti e amici di George sarebbe stata miserabile.
Comprendendo infine quanto valore e significato abbia avuto la sua esistenza, George ottiene
di poter tornare a vivere di nuovo e corre a casa, desideroso di riabbracciare i suoi cari.
Scoprir la solidariet degli amici e dei cittadini di Bedford, riuscendo a trovare una via di uscita
per evitare la bancarotta e ricevendo il pi bel regalo di Natale che potesse sperare.
Lo stato dell'unione (1948)
L'industriale Grant Matthews () viene convinto dalla proprietaria di un quotidiano, Kay
Thorndyke, a candidarsi per il partito repubblicano nelle elezioni primarie per la presidenza degli
Stati Uniti. Durante la campagna elettorale viene accompagnato dalla moglie Mary (Katherine
Hepburn), indignata del fatto che Grant accetti di modificare le sue idee e i suoi discorsi politici,
e dal giornalista Spike MacManus. Grant sta tradendo i suoi principi a causa del potere e alla

fine si rende conto del meccanismo corrotto in cui stato coinvolto da Kay e dal politico Jim
Conover. Per amore di Mary e dei suoi figli decide di ritirarsi.
HOWARD HAWKS
un regista poliedrico
Howard Hawks, yankee puro, fu uno tra i registi pi apprezzati dalla critica dell'era classica di
Hollywood.
Il suo stile incisivo ed ironico non si fermava al genere brillante, ma esplorava i generi pi
disparati, dal noir al film di guerra, dal western al film giudiziario.
La sua tecnica pu essere definita quasi "invisibile" e la sua cinepresa "a livello dello sguardo",
proprio per la sua capacit di non far avvertire la presenza della mano di un autore, e
identificarono alcuni suoi temi e motivi caratteristici: la lotta fra i sessi, la determinazione, la
velocit d'azione, il cameratismo, la collocazione dell'eroe sempre in situazioni di pericolo o in
situazioni-limite.
Susanna! (1938)
Con Susanna!, in originale Bringing up Baby, realizza quello che viene ancor oggi considerato il
capolavoro della commedia comico brillante americana (con elementi di Sophisticated e di
Screwball comedy), infilando un fuoco di fila di situazioni irresistibili e stravaganti, di dialoghi
stralunati al limite del surreale, in cui giganteggiano i protagonisti, una scatenata Katherine
Hepburn e un lunare, spaesato e imbranato Carey Grant, stimolati da una regia che rasenta la
perfezione.
Lo zoologo David Huxley (Cary Grant) in attesa di tre eventi topici della sua vita:il matrimonio
con la fidanzata, che poi anche la sua segretaria, larrivo dellultimo osso che gli serve per
completare il dinosauro del suo museo e il finanziamento di un milione di dollari che gli
dovrebbe arrivare da una ricca signora. Tutti e tre questi potenziali eventi vengono tuttavia
mandati a gambe allaria dallincontro-scontro con Susan Vance (Katharine Hepburn), una
donna bizzarra e vivace. A dirla tutta, anche David piuttosto bizzarro, e lunione dei due causa
gag e incomprensioni a non finire.
La unga serie di guai scatenata dall'incontro con Susan finir col portarlo all'inseguimento di un
leopardo di nome Baby insieme alla donna.
Inevitabilmente David si innamora della donna, ed il film termina con la promessa di matrimonio
ed un ulteriore disastro.
Il grande sonno (1946)
Il titolo di questo film si riferisce alla morte (che un "grande sonno") e non citato in nessuna
battuta del film, bens la frase finale del romanzo dal quale stato tratto il film.Il detective
Philip Marlowe (Humphrey Bogart) assunto dal generale Sternwood per scoprire chi ricatta la
figlia minore Carmen per i suoi debiti di gioco: ma il caso pi complesso, e viene coinvolta
anche la figlia maggiore Vivian. Deciso a fare luce sulla scomparsa del giovane Sean Regan,
entra in un'atmosfera morbosa di complotto e seduzione tra ricatti, omicidi, furti e bische
clandestine, che non ha uguali nella storia del genere.
La storia molto complessa, con numerosi personaggi, ed a una prima lettura risulta quasi
incomprensibile, anche perch per sceneggiarla vennero fusi due racconti diversi,
intensificandone l'intreccio senza un attimo di sosta, quasi una metafora del caos che regna nel
mondo metropolitano odierno.Il finale entrato nella storia del genere. Marlowe, con Vivian,
sono riusciti a dare appuntamento al capo del racket Eddie Mars in una sua stessa casa, della
quale Marlowe possedeva la chiave.
Il detective sa che fuori dalla casa lo attendono gli scagnozzi dell'uomo per cui, pur intrappolato,
decide di sparare allertandoli e poi costringe Mars ad uscire per primo minacciandolo con altri
spari: non far in tempo ad aprire la porta che una raffica di mitralo fredder.
Lo sport preferito dall'uomo (1964)
Questo film l'ennesima variazione di un tema classico del regista, l'uomo vittima dell'altro
sesso. In questo caso, l'uomo mostra la propria debolezza non solo nei rapporti sentimentali,

ma in quello che dovrebbe essere un campo favorevole, lo sport, ed vittima addirittura di tre
donne, la rossa Tex, la bionda Easy e la mora Abby.
Roger Willoughby, autore di un apprezzato manuale di pesca e responsabile alla vendita del
settore sportivo dei grandi magazzini Abercrombie and Fitch, non solo non davvero un esperto
di questo sport, ma non ha mai pescato in vita sua, tutte le sue competenze derivano in realt
da racconti altrui.
Quando il suo capo, per motivi pubblicitari, lo costringe a partecipare alla gara del lago
Wakapoogie, Roger imbarazzato confessa la verit ad Abby e "Easy", le organizzatrici che
hanno fortemente spinto per ottenere la sua presenza.
Le due intraprendenti ragazze, per nulla scoraggiate dalla scoperta e decise a salvaguardare la
riuscita del loro torneo, lo aiutano ad imparare a pescare nel giro di pochi giorni.
Durante i tre giorni di gara, l'inesperto dilettante ha una fortuna cos sfacciata da riuscire
addirittura a vincere, quasi suo malgrado. Intanto, grazie a tutto il tempo passato insieme, fra
Roger e Abby nata una reciproca attrazione, ma l'uno gi sentimentalmente occupato con
Tex, l'altra non sopporta che lui sia un truffatore.
Roger ammette pubblicamente di aver ingannato tutti e di non aver meritato il trofeo e per
questo licenziato, ma la sua sincerit viene infine doppiamente premiata: ottiene l'amore di
Abby ed prontamente riassunto quando il suo capo capisce che una pubblicit perfetta di
come chiunque possa diventare un grande pescatore, con l'attrezzatura giusta.
La gag del vestito strappato durante la cena al ristorante e della camminata sincronizzata
stata ripresa dal film Susanna!
BLAKE EDWARDS
Nonostante si sia cimentato con i generi pi disparati, dal dramma al musical e dal poliziesco al
western, il suo nome legato soprattutto alla commedia della quale considerato uno dei
grandi maestri.
Colazione da Tiffany (1961)
Holiday Golightly (Audrey Hepburn) una giovanissima ragazza di grande fascino e
spontaneit che per vivere fa la prostituta d'alto bordo e chiama le sue prestazioni "fare la
toletta".
Questa sua attivit le permette una vita mondana e la frequentazione dell'alta societ e per
risolvere definitivamente i suoi numerosi problemi economici, decisa a rinunciare all'amore
sposando un uomo ricco, che la renda soprattutto felice materialmente regalandole gioielli
dell'amato negozio Tiffany, davanti al quale fa colazione nei giorni in cui si sente triste o, come
dice lei, ha le paturnie.
Un giorno giunge in citt un giovane uomo di nome Paul, promettente ma svogliato scrittore in
cerca d'ispirazione. Anch'egli non naviga nell'oro, cercando lavoretti per vivere, aspettando che i
genitori gli mandino qualche soldo per il suo compleanno e facendosi nel frattempo mantenere
da una ricca e matura signora di nome Liz.
Le personalit di Paul e Holly inevitabilmente si scontreranno: lui cercher di sgretolare il
mondo etereo ed artificiale nel quale Holly ama rifugiarsi per sfuggire alla sua realt di persona
estremamente pratica, e lei sapr fargli abbandonare il suo cinismo, donandogli oltretutto
l'ispirazione per il suo nuovo libro.
Ma alla fine il promesso sposo si tira indietro. A Holly rimane Paul, che l'ama davvero, e forse
anche lei contraccambia. Alla fine i due si abbracciano nella pioggia scrosciante.
L'interpretazione della eccentrica, ingenua e mondana Holly Golightly generalmente
considerata la miglior performance di Audrey Hepburn. L'attrice stessa afferm che quello fu
uno dei suoi ruoli pi difficili: lei era introversa ed avrebbe dovuto interpretare un personaggio
estroverso.La colonna sonora di Colazione da Tiffany venne interamente composta e
selezionata da Henry Mancini, celeberrimo compositore vincitore di quattro premi Oscar.
La canzone Moon River fu composta da Mancini, era il tema personale del personaggio

interpretato dalle Hepburn: ad ispirar fu proprio l'attrice, per "la sua dote di malinconia e di
sommessa tristezza".
La pantera rosa (1963)
E' il primo film con protagonista limbranatissimo ispettore francese anche il migliore della
serie.
Blake Edwards bravissimo nello sfruttare uno dei pi grandi talenti comici della storia del
cinema. Nonostante Peter Sellers compaia sullo schermo per meno tempo di David Niven e
Claudia Cardinale, non ci mette molto per rubare la scena e fare del film un veicolo per la
propria comicit, guadagnandosi cos il ruolo di protagonista dei vari seguiti.
Charles Lytton (David Niven) un baronetto inglese, ma anche un famoso ladro di diamanti.
In vacanza a Cortina, Lytton incontra una principessa indiana (Claudia Cardinale) che ha con s
la famosa Pantera Rosa, un gioiello di inestimabile valore. Ma sulle sue tracce c lispettore
francese Jacques Clouseau (Peter Sellers).Dura quasi due ore, ma La pantera rosa non stanca
mai e le gag si susseguono riuscitissime, in un misto di slapstick e comicit verbale generata
soprattutto dalla parlata di Clouseau, una miscela elegante e coinvolgente.
Il personaggio di Clouseau nasce come presa in giro dei tipici ispettori francesi o, pi
generalmente europei, e del metodo deduttivo "psicologico" da essi usato, dato che in America
era diffuso il genere hard boiled.
Il classico detective hard boiled infatti non si limita a risolvere i casi, come fanno le sue
controparti pi tradizionali, ma affronta il pericolo e rimane coinvolto in scontri violenti. Il
caratteristico detective hard boiled ha, difatti, un atteggiamento da "duro".
Il personaggio animato della Pantera Rosa fu creato appositamente per questo film, cos come
il celeberrimo tema musicale di Henry Mancini.
Hollywood Party (1968)
uno dei film pi divertenti e riusciti del regista Blake Edwards. In questo grande cult movie la
gag raggiunge il massimo della sua tecnica e perfezione, in una sintesi perfetta della commedia
teatrale e della cinematografia di genere.
Hrundi V. Bakshi (Peter Sellers), un attore indiano che fa la comparsa a Hollywood in un film in
costume, rovina le riprese a causa della propria goffaggine. Il regista telefona quindi al
produttore per far cacciare Bakshi dagli studios, ma questi per errore lo inserisce nella lista degli
invitati che parteciperanno a un party nella propria villa.
Durante la festa si susseguono le situazioni pi strane, con esilaranti gag che coinvolgono
Bakshi, gli invitati e il personale di servizio, causa anche l'improbabile arredamento della casa,
che comprende un bancone da bar semovente che sparisce nel muro e un ruscello che
attraversa il salone principale.
Durante la festa Bakshi conosce Michle Monet, una graziosa cantante francese che stata
accompagnata alla festa proprio dal regista che ha ordinato il licenziamento di Bakshi.
Bakshi e Michle simpatizzano e trovano un'intesa, finendo per rovinare completamente la festa
del produttore quando la figlia di quest'ultimo introduce nella villa un piccolo elefante,
riempiendo la casa di schiuma nel tentativo di lavare scritte hippy e di contestazione dal dorso
dell'animale.
Nei panni di una bionda (1991)
Con il titolo originale Switch, la storia di Steven Brooks, pubblicitario di successo, non ha solo
fortuna nel lavoro ma anche con le donne. Di queste ne ha avute tantissime e hanno tutte fatto
la stessa fine: scaricate dopo essere state sedotte dall'uomo. Un giorno Steven riceve la
telefonata di una delle sue tante ex, Margo, che lo invita a trascorrere la serata da lei,
promettendogli una sorpresa. Steven accetta l'invito e nell'abitazione trova anche Liz e Felicia,
altre due ex. Steven pregusta gi una serata a luci rosse con le tre belle, ma queste tentano di
ucciderlo in una vasca per vendicarsi di essere state scaricate. Ma Steven ancora vivo e lo
resta per poco, perch Margo gli scarica addosso tre colpi di pistola.
Steven si ritrova quindi in purgatorio dove Dio gli dice che, se vuole andare in Paradiso, deve

ritornare in vita e trovare una donna che gli voglia veramente bene. Solo che il diavolo ci mette
lo zampino e, per rendere pi difficile la missione a Steven, lo trasforma in una donna.
Sconvolto, Steven si accorge che nessuno lo riconosce pi e allora si fa passare per Amanda
Brooks, sorellastra di Steven.
Per prima cosa, Amanda va da Margo e la ricatta, poi si fa assumere nell'azienda pubblicitaria
dove lavorava Steven e si fa conoscere da Walter Stone, suo miglior amico, e dal suo capo.
Non dimentica neanche la missione principale e cio trovare una donna che lo ami ma, tra tutte
le sue ex, non c' nessuna, tutte odiano Steven. Per avere poi un posto nellazienda, Amanda
promette di portare al termine un affare con una produttrice di profumi, Sheila Faxton.
Quest'ultima lesbica e Amanda non ha problemi a sedurla per portare avanti l'affare, ma,
quando la donna sta per avere un rapporto con la produttrice si sente stranamente a disagio,
incapace di gestire la situazione. Piantata da Sheila, che per accetta lo stesso lincarico con
lazienda pubblicitaria, Amanda finisce inconsapevolmente col passare la notte assieme a
Walter, che accuser poi di averla violentata.
Intanto viene ritrovato il cadavere di Steven. Margo, per togliere da lei ogni sospetto, nasconde
la pistola a casa di Amanda e la fa arrestare. Sotto processo, Amanda non viene creduta dai
giudici quando afferma di essere Steven e finisce in prigione. Cinque mesi dopo, Walter va a
fare visita ad Amanda scoprendo che lei incinta e che, se partorir ci sar il rischio che lei
muoia. Alla fine, Amanda partorisce la sua figlioletta, lunica donna che le vuole bene
dopodich muore. In Paradiso, Dio si congratula con la donna chiedendole adesso: che angelo
vorr essere? Uomo o donna?
Il western
Il western un genere cinematografico caratterizzato dall'essere ambientato nell'ovest degli
Stati Uniti, il cosiddetto vecchio West, territorio di frontiera fino a quasi tutto l'Ottocento.
Il capostipite del filone western cinematografico individuato ne The great train robbery, un film
muto diretto da Edwin S. Porter che fu proiettato nel 1903.
Si pu individuare lossatura del western:
Il paesaggio
La volont di spostare i confini verso il Pacifico si tramuta in desiderio di garantire la legge e
lordine nelle selvagge comunit di nuova formazione.
Il paesaggio innanzi tutto il massimo rappresentante del genere; nel paesaggio che leroe
western trova la sua vera misura.
La natura nel Western lunica cosa trascendente, lunica cosa pi grande delluomo.
Ovviamente non tutti i Western sono ambientati nello scenario della natura incontaminata, molti
prediligono unambientazione urbana e presentano una piccola citt caratterizzata da pochi ma
imprescindibili luoghi, quali la banca, lufficio dello sceriffo, il saloon, il barbiere la stazione e la
main street.
Leroe western
Leroe western un uomo gravato dal senso colpa o dal desiderio di vendetta che si reca
nellaperto spazio di frontiera; leroe tormentato per antonomasia, un personaggio chiuso nella
sua malinconica solitudine che al massimo divide col proprio cavallo, mezzo di trasporto ma
anche amico.
Oltre allabilit con pistole e fucili, fanno parte del corredo delleroe western anche unapparente
imperturbabilit, dovuta a delle dure esperienze di vita, e una profonda integrit morale.
Il disagio che lo ossessiona, dovuto ad un evento pregresso alla storia, lo induce a volte a non
usare pi la sua pistola e, di conseguenza, a passare per vigliacco e ad essere pestato da
delinquenti.
Leroe del West, inoltre, rispecchia il modello del giovane che non vuole diventare adulto e
persegue la libert da ogni vincolo e responsabilit, rifuggendoo la societ.
I nemici

Leroe pu arrivare in una piccola citt dove spadroneggia una banda capeggiata da quello che
pu essere il tipico, rozzo villain oppure un uomo in apparenza rispettabile, magari con incarichi
istituzionali o in una fattoria i cui proprietari subiscono pressioni da grossi possedenti terrieri e
allevatori di bestiame che vogliono acquistare il loro terreno.
Il protagonista e lantagonista possono anche conoscersi, forse proprio la persona di cui leroe
si vuole vendicare.
Quando le ingiustizie diventeranno troppe e la situazione sar insostenibile leroe, spesso dopo
essersi allenato mirando alle bottiglie, decider di impugnare nuovamente la sua pistola e
riuscir a liberare la citt, o la fattoria, oppressa in una sfida progressiva che si concluder con
un duello finale tra lui e il capobanda.
La donna
Nella cittadina o nei dintorni c una donna che spesso la vedova o la figlia di un contadino;
talvolta una maestra, intelligente e moderna proveniente dalle evolute citt atlantiche, talvolta
una showgirl del saloon del villaggio, una brava ragazza sotto un aspetto discinto.
Le donne possono essere anche due e in questo caso una sar pi civilizzata, bionda,
aggraziata, proveniente dallest, laltra sar invece pi selvaggia, con la pelle e i capelli scuri,
passionale, spesso messicana se non indiana o mezzosangue: tra le due ad ottenere lamore
delluomo sar quasi sempre la bionda.
Ma stringere un rapporto sentimentale significa prendersi delle responsabilit e formare una
coppia, che il fondamento della societ, ci da cui leroe western rifugge.
Il finale
Pu comunque avvenire che egli, superando i suoi dubbi, decida di sposarsi con la donna
amata e di fermarsi nella fattoria o nella citt, magari come sceriffo.
Altrimenti leroe la saluter con la promessa di tornare un giorno e sparir allorizzonte verso
una nuova avventura.
Pi raro il caso in cui, su preghiera di lei, decida di abbandonare il suo proposito di vendetta o
quello che lo vede allontanarsi a cavallo celando una ferita che, sappiamo, lo porter presto alla
morte, come nel film XXX di.
Gli indiani e Custer
Nella storia del cinema, limmagine dellindiano dAmerica ha avuto una doppia vita e ha
attraversato fasi ben distinte e contrapposte.
possibile infatti una suddivisione del genere western, seppur sommaria e generalizzata, in
opere in cui si ha una visione del pellerossa come nemico, spesso invisibile e senza volto (non
diversamente dai Charlie dei film sul Vietnam), e altre che rivalutano la figura. Un film come
Ombre rosse di John Ford sicuramente rappresentante della prima tipologia con la trib
indiana che si configura come un pericolo costante e sempre in agguato per la diligenza su cui
viaggiano i nostri protagonisti. Parimenti essa diviene un nemico implacabile per lintera
comunit in un altro capolavoro di Ford, Il massacro di Fort Apache.
Nel 1950 si assiste a una sostanziale inversione di tendenza con Lamante indiana di Delmer
Daves: gli indiani diventano saggi e puri custodi del territorio naturale. Tale inversione di
tendenza riscontrabile non solo nellimmagine che il cinema ci d del pellerossa, ma anche
nella raffigurazione delleroe bianco: questo concetto perfettamente riscontrabile nei film sul
personaggio di George Custer, tenente colonnello del 7 Cavalleria degli USA che mor, insieme
a 212 uomini, il 25 giugno 1876 a Little Big Horn combattendo contro i Sioux.
Prendiamone in esame tre:
La storia del generale Custer (1941) di Raul Walsh
Tra storia e leggenda, Walsh sceglie la leggenda, trasformando uno spezzato del passato
americana in un immaginario epico e cavalleresco. Custer viene presentato come uomo di saldi

principi, amico degli indiani, che si trova a cozzare con individui corrotti e ambigui che tramano
nell'ombra mentre i puri si espongono.
Il massacro di Fort Apache (1948) di Jhon Ford
In questo film il colonnello Thursday, trasposizione cinematografica di Custer, viene mostrato
come uno stratega inabile, ma nel momento in cui viene ucciso e scotennato dagli indiani
diventa un eroe da immortalare: secondo lidea fordiana nel west la dimensione mitica vince su
quella storica.
Piccolo Grande uomo (1970) di Arthur Penn
Stavolta la figura di Custer mostrata in accezione totalmente negativa: crudele, arrivista,
massacratore di donne e di bambini, simbolo del militarismo esasperato e spietato finalizzato
allo sfruttamento delle risorse di altri popoli, che ha caratterizzato fin dalle origini gli Stati Uniti
I traumi delleroe western
I due traumi nazionali western sono la sconfitta subita da Custer a Little Big Horn da parte dei
Sioux e quella subita ad Alamo dai messicani.
Invece il trauma interno, sui cui per altro si fonda il cinema americano (Nascita di una nazione di
Griffith, 1970), pi lacerante, costituito dalla guerra di Secessione e dalla conseguente
sconfitta dei sudisti.
Lex soldato sudista caratterizzato da alcuni elementi della divisa spesso sporchi e impolverati
e da una sfumatura maliconico-depressiva da perdente, loser. La colpa, o comunque il trauma,
che lo tormenta appunto la sconfitta del sud.
Pu essere protagonista, ma di solito deuteragonista, subalterno di un personaggio che ha
combattuto per il Nord e che rimasto sotto le armi.
La coppia e il gruppo western
La coppia western, dunque la coppia maschile sostitutiva di quella uomo / donna e istitutiva di
una societ virile.
La coppia nordista / sudista solo una delle tante possibilit; vi sono molteplici variazioni, ma
tutte si basano su questi accoppiamenti essenziali: uomo maturo (dai trenta ai cinquantacinque
anni) e giovane, uomo maturo e uomo maturo, uomo maturo e vecchio.
La coppia western, cos come era accaduto per la coppia comica, a poco a poco si espander
fino a diventare un gruppo.
Prendiamo come esempi alcuni film di Howard Hawks:
Il grande cielo (1952) in cui troviamo la coppia maschile tradizionale, ovvero uomo maturo che
fa da mentore a un giovane.
Fiume rosso (1948) che quasi un quadro allegorico delle tre et delluomo: giovane, adulto,
anziano.
El Dorado, ci mostra come al terzetto si aggiunge un quarto individuo, un uomo non pi uomo
poich ha affogato la sua dignit nellalcol, ma che alla fine, durante lo scontro finale con i
banditi, torna ad essere un essere umano.
Il gruppo western si espande
Spesso il gruppo costituito da mercenari e difende una comunit per soldi, come nel caso de I
magnifici sette (1960) di Jhon Sturges, un film apparentemente nichilista, dato che i sette
combattono per una causa non loro, ma che in realt evidenzia di volta in volta la solidariet tra

i sette protagonisti e le loro singole personalit: il professionista che si compiace del lavoro ben
fatto, il giustiziere, il giovane idealista, lindividualista, in un mix che indubbiamente che
mantiene una certa forza epica.
Ne I professionisti (1966) di Richard Brooks e ne Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah il
gruppo si scontra con dei ribelli messicani.
Il Messico veniva dipinto da Hollywood e compariva quindi nellimmaginario collettivo
americano, come uno spazio scomfinato a met tra fiesta e rivoluzione, popolato da simpatici
ed onesti contadini con sombrero e zappa, sudici oziosi e beoni, bambini sporchi e sorridenti
che diventavano informatori per una moneta, donne ardenti dalla chioma scura, banditi baffuti,
rozzi e crudeli e governanti in continua lotta con i rivoluzionari.
Il Messico rappresentava il contrario degli Usa: il primo un paese passivo, parassita, il secondo
quello attivo e produttivo per antonomasia.
*
Il cinema western nel corso del tempo sub una metamorfosi finendo per prediligere forme
espressive meno spettacolari ed orientarsi maggiormente verso lanalisi psicologica, sociale o
allegorica.
Tali opere insomma non sono pi strettamente legate ai classici panorami naturali della
Monument Valley, a personaggi controversi e tagliati con laccetta dentro e fuori le scene,
uomini di poche parole e maniere spicce, ma le tematiche e le caratterizzazioni dei protagonisti
sono cambiate nel frattempo, nel senso che non sono pi necessariamente specifiche del
western e dei suoi canoni pur continuando a convivere con la sua straordinaria cornice e forza
espressiva allo scopo di raggiungere la pi vasta platea.
Da questa mutazione nato in particolare un sottogenere che ha preso il nome di
crepuscolare, il cui termine apparentemente sembrerebbe indicare linesorabile tramonto di un
genere, e per certi versi proprio cos.
Qual il carattere dei protagonisti di questo nuovo tipo di western? Quali attori riuscirono ad
impersonarli al meglio?
Gary Cooper rappresentava luomo fragile, pieno di nevrosi.
James Stewart incarna sempre personaggi in crisi, quasi mai affabili, che non riescono a
controllare degli scatti di collera.
John Wayne a sua volta non immune a questa trasformazione: nei film che interpreta emerge
sempre la solitudine del personaggio, la confusione e lo spaesamento davanti ad un mondo che
sta cambiando, nonch alla sua stessa vecchiaia.
Wayne era un attore che veniva tenuto sotto controllo solo quando lavorava con Hawks o Ford
perch era animato da un nazionalismo talmente intenso da sfociare quasi in imperialismo.
Il maccartismo e le sue conseguenze
Il maccartismo fu un periodo della storia degli Stati Uniti caratterizzato dall'intenso sospetto
anticomunista, durato dai tardi anni quaranta fino a circa la met del decennio successivo.
Prende il nome da Joseph McCarthy, senatore repubblicano del Wisconsin attivo in politica in
quegli anni. Questo periodo conosciuto anche come "seconda paura rossa".
L'ambiente di Hollywood, dove lavoravano molti europei simpatizzanti per le sinistre costretti a
emigrare dopo l'avvento del nazismo, fu particolarmente colpito, ma furono colpiti anche
elementi liberal. Charlie Chaplin fu una delle persone accusate di attivit anti-americane e l'FBI
fu coinvolta nel fare in modo che venisse cancellato il suo visto di rientro, quando lasci gli USA
per un soggiorno in Europa nel 1952. In effetti, la sua carriera cinematografica negli USA fin
nonostante egli non fosse stato dichiarato colpevole per alcun reato.
Walt Disney testimoni nel 1947 davanti al Comitato attivit anti-americane, ma anche lui fu
sospettato di essere comunista. Fu interrogati anche Gary Cooper che denunci molti registi ed
attori.

In quegli anni, molti produttori, sceneggiatori, attori e registi furono allontanati dall'industria
cinematografica soltanto per essersi rifiutati di collaborare con la Commissione, appellandosi al
Primo e al Quinto Emendamento della Costituzione (che difendono il diritto di culto, parola e
stampa).
All'inizio degli anni sessanta negli Stati Uniti (in particolare nella citt di New York) si sviluppa
un movimento di registi indipendenti di cinema sperimentale nato e caratterizzato da un'aperta
opposizione etica ed estetica all'industria hollywoodiana chiamato New American Cinema.
Questo tipo di cinema, definito underground per la sua affascinante esistenza sotterranea, si
sviluppa all'interno ad una sorta di contro-sistema, sia a livello culturale e di produzione che a
livello di etica e di estetica. La corrente si rif alla tradizione cinematografica delle avanguardie
europea degli anni venti, ma anche alla nuova avanguardia formatasi negli Stati Uniti durante e
dopo la Seconda Guerra Mondiale.
La denominazione raccoglie due principali schieramenti: i 'nuovi' indipendenti che intendono
agire autonomamente sul piano produttivo ed artistico rispetto alle strangolanti leggi
dell'industria culturale, e i registi della tendenza pi radicalmente sperimentale che vedono nei
film la realizzazione di un lavoro strettamente personale e poetico.
JHON FORD
John Martin "Jack" Feeney, pi noto come John Ford, ma anche come Jack Ford stato un
regista e attore statunitense, famoso soprattutto per l'imponente produzione di film western.
Nel suo cinema generalmente Ford preferisce mettere in scena la leggenda piuttosto che la
realt, per creare situazioni epiche, personaggi eroici e composizioni altamente drammatiche.
Ford sembra voler trasformare la crudezza del west in una tragedia shakespeariana in cui le
vicende storiche servono solo da scenario per delle figure eroiche.
Ombre rosse (1939)
Ombre rosse, in originale Stagecoach che significa diligenza, fu la pellicola che segn il ritorno
del regista al genere western dopo ben 13 anni.
Il film tratto da un racconto intitolato Stage to Lordsburg, a sua volta ispirato a Boule de Suif di
Guy de Maupassant.
Un dispaccio informa un'unit dell'esercito sulla situazione degli Apache: comandati da
Geronimo, i pellerossa sono sul piede di guerra. L'interruzione delle comunicazioni via telegrafo
impedisce di avere maggiori informazioni sulla minaccia indiana, ma un gruppo di passeggeri,
ignari della reale entit del pericolo, decidono ugualmente di mettersi in viaggio su una diligenza
che da Tonto va a Lordsburg. L'equipaggio piuttosto eterogeneo (il medico ubriacone Boone,
la prostituta Dallas, il giocatore d'azzardo Hatfield, il banchiere corrotto Gatewood, lo sceriffo
Wilcox, il rappresentante di liquori Peacock e Lucy Mallory, moglie incinta di un ufficiale
dell'esercito) al quale si unir poi Ringo, evaso alla ricerca di vendetta: a Lordsburg si trovano
infatti i fratelli Plummer, assassini di suo padre e di suo fratello.
I membri del gruppo, inizialmente diffidenti l'uno con l'altro e pieni di pregiudizi nei confronti dei
"poco di buono", imparano a collaborare tra loro grazie all'improvviso parto di Lucy e all'attacco
indiano, dove Hatfield perde la vitam, poco prima di raggiungere Lordsburg. Raggiunta la meta,
Ringo compie la sua vendetta uccidendo i Plummer e, con la complicit del medico e dello
sceriffo Wilcox, grande amico di suo padre, fugge verso la frontiera in compagnia di Dallas.
Il rapporto con Maupassant, in un racconto tipicamente western, motiva una struttura narrativa
che coniuga due archetipi della letteratura e del cinema, quelli del microcosmo, luogo chiuso in
cui si confrontano diverse individualit in senso morale, sociale, psicologico ecc, e quello del
viaggio. La diligenza uno spazio circoscritto in cui si confrontano personaggi diversi per valori,
ideologie, connotazioni sociali ecc., stabilendo relazioni reciproche, nel corso del tempo definito
del viaggio della diligenza; viaggio che corrisponde simbolicamente all'avanzare della civilt
nella barbarie rappresentata dal deserto e dagli indiani.
La diligenza, simbolo della comunit civile, non priva di contraddizioni: i nove passeggeri

corrispondono a stereotipi del genere e disegnano un sistema conflittuale di personaggi, dove si


contrappongono bene e male, rispettabilit (come status sociale), e moralit (come valori
profondi dell'individuo), legalit e illegalit ecc
I rappresentanti ufficiali della rispettabilit si rivelano corrotti e immorali (il banchiere Gatewood),
o quantomeno rigidi e ingiusti (Lucy, moglie di un ufficiale di cavalleria), mentre la prostituta
Dallas e il fuorilegge Ringo, non rispettabili secondo i canoni convenzionali, sono i depositari di
una moralit profonda e di autentici valori di lealt e giustizia. Specularmente opposti sono il
dottor Boone e il giocatore di azzardo Hatfield, in cui rispettabilit e immoralit si invertono, nel
gioco dell'apparenza e della realt. Il confronto tra lo sceriffo Wilcox e il fuorilegge Ringo
contrappone ai valori riconosciuti della collettivit, le aspirazioni e le istanze autonomistiche
dell'individuo, suggerendo la necessit di una dialettica reciproca, come dimostra, nel percorso
narrativo del film, la progressiva collaborazione tra Ringo e lo sceriffo e l'attenuarsi
dell'individualismo libero di Ringo con la scelta di legarsi a Dallas per formare una nuova
famiglia (una nuova cellula sociale). Una rappresentazione della civilt che risulta critica e
sfaccettata, non contrapposta in modo netto al deserto e agli indiani. Tali problematicit fanno di
Ombre rosse un western tipico ma anche un racconto morale universale
Ford aveva letto il racconto su una rivista e, colpito dalla psicologia dei personaggi pi che
dall'intreccio, volle acquistarne i diritti.
l western era ritenuto in quel periodo un genere in declino, pertanto Ford dovette presentare il
trattamento a diverse case cinematografiche prima di riuscire a interessare il produttore
indipendente che avrebbe voluto come protagonisti con nomi noti che potesse attirare gli
spettatori, ma Ford insistette per un cast meno costoso, e scelse per il ruolo del protagonista
John Wayne, che aveva gi recitato in alcuni suoi film ma che non era ancora abbastanza
conosciuto.
Furore (1940)
Con il titolo originale di The Grapes of Wrath, il film ambientato durante primi anni '30: Tom
uscito di prigione scopre che la terra della fattoria di famiglia stata espropriata dalle banche.
Senz'altra scelta carica i nonni ed i familiari su un camion e partono verso la California con le
loro poche cose e la promessa di una terra fertile. Conosceranno lotta, miseria e paghe da
fame, ma i sopravvissuti si rimetteranno in piedi.
Il massacro di Fort Apache (1948)
Il massacro di Fort Apache il primo film della trilogia sulla Cavalleria Usa girata da Ford, che
proseguir con I cavalieri del Nord Ovest e Rio Bravo.
la storia del colonnello Thursday (nella versione italiana Turner), interpretato da Henry
Fonda, cui, dopo una gloriosa campagna in Europa, viene assegnato il comando di Forte
Apache, nel west. La guarnigione del forte composta in gran parte da esperti veterani che
poco apprezzano il rigido formalismo militare del colonnello, deciso a voler far parlare di s ed a
ricoprirsi di gloria con le sue imprese contro gli indiani Apache. A tenergli testa il capitano York
(John Wayne), che dimostra di essere un uomo d'onore difendendo strenuamente contro il suo
superiore il patto che anni prima egli stesso aveva stipulato con il capo Apache Cochise. Dopo
una serie di malintesi con gli indiani Apache, il colonnello, contro il parere dell'esperto York,
decide di muovere contro i pellerossa: lui ed a gran parte dei suoi verranno trucidati dai
pellerossa.
Prima del drammatico epilogo, il film si sofferma sulla vita delle famiglie di ufficiali e sottufficiali
nel forte, tra feste, balli, amori ed eventi quotidiani di vario tipo, spunto per dar spazio a
caratteristi e macchiette.
Il racconto una palese allusione alla vicenda del colonnello Custer a Little Big Horn.
I cavalieri del Nord Ovest (1949)
Intitolato nella versione originale She Wore a Yellow Ribbon il film ambientato in un fortino
militare di frontiera, subito dopo la notizia della disfatta infausta del colonnello Custer.

Varie trib indiane, tra le pi bellicose, preparano nuove offensive contro le divise blu, perch
sono galvanizzate dal successo ottenuto su Custer. Il capitano Nathan (John Wayne) deve
scortare la moglie e la nipote del comandante del forte, dal fortino, sede della cavalleria, alla
stazione della diligenza. L'ufficiale fallisce nell'impresa a causa dell'ostilit degli indiani che
prima del suo arrivo incendiano la diligenza e uccidono alcuni soldati preposti alla difesa militare
della stazione. Con questo macabro gesto di guerra gli indiani proclamano la guerra contro i
bianchi.
Dopo essersi congedato dallesercito il capitano entra nell'accampamento indiano per parlare
con un suo amico, il vecchio capo Pelle di Volpe, alla ricerca di una mediazione pacifica, che
per risulta vana. Riprende allora il comando e, proprio a pochi minuti dalla mezzanotte che
sancisce ufficialmente il suo congedo dall'esercito, all'insaputa dei suoi superiori d l'avvio ad
un'azione scaltra ed efficace centrando l'obiettivo principale praticamente senza spargimento di
sangue.
Conclusa dunque la vita militare con un grande successo, e non con un fallimento, il Capitano
pu dirigersi soddisfatto verso la meta del suo congedo. Non ha percorso molta strada quando
viene raggiunto dalla notizia che, con ordine firmato dallo stesso Presidente degli Stati Uniti,
stato destinato ad un nuovo incarico, con il grado di Tenente Colonnello.
Rio Bravo (1950)
Il soldato York capita sotto il comando di suo padre (John Wayne) che colonnello.
C' tensione perch il figlio non vede il padre da oltre 15 anni in quanto i genitori sono separati.
La missione sar di traversare il confine (Rio Bravo) con il Messico in missione non ufficiale per
distruggere una banda di Apache che sfrutta la vicinanza del confine per rifugiarsi dopo aver
depredato. I superiori incaricano York della missione ma chiariscono che in caso di problemi
saranno costretti a incriminarlo ed a mandarlo alla corte marziale.
Sentieri selvaggi (1956)
Riconosciuto al giorno d'oggi come il capolavoro di Ford e uno dei migliori film del cinema
americano, al momento della sua uscita Sentieri selvaggi, nella versione originale The
searchers , non raccolse assolutamente consensi cos eclatanti: si trattava di un'opera per molti
versi spiazzante e che trattava argomenti controversi come il passato razzista dell'America, che
era preferibile ignorare. Indubbiamente, si tratta di una storia piuttosto cupa, per quanto spesso
alleggerita da tocchi di commedia e di humour, dove giganteggia il fosco e ambiguo
personaggio di Ethan, magistralmente interpretato da un John Wayne di inedita sottigliezza
psicologica: Ethan un personaggio solitario, nevrotico e ossessionato da un passato violento,
non privo di contraddizioni in quanto, nonostante il suo odio viscerale per la razza indiana,
spesso sembra essere pi vicino agli Indiani che ai Bianchi nel suo modo di agire.
il 1868 e sono passati tre anni dalla fine della guerra di secessione.
Una porta si apre sulla prateria dell'ovest americano. Ethan Edwards (Jhon Wayne) torna a
casa dopo essere partito per la guerra come soldato dello stato confederato del Texas. Ritrova il
fratello Aaron, la cognata Martha, le loro due figlie Lucy e Debbie, il figlio minore Ben e il figlio
adottivo Martin, di origine indiana.
Cos'abbia fatto Ethan tra la fine della guerra e il momento del ritorno a casa non ben chiaro; di
certo ha parecchio denaro con s.
Inoltre la divisa che indossa composta da pantaloni della cavalleria nordista e da un soprabito
che porta i galloni da sergente confederato. Ethan saluta tutti i suoi familiari e soprattutto bacia
in fronte Martha, che accoglie il bacio chiudendo gli occhi.
Questo il primo indizio del fatto che fra Ethan e Martha c' un sentimento profondo,
probabilmente una relazione precedente al matrimonio e non ancora del tutto sopita.
Dopo che i ragazzi sono andati a letto, il clima della conversazione si fa teso. Aaron si vanta di
essere uno dei pochi coloni rimasti nella zona, anche grazie all'aiuto di Martha, e ricorda che
prima della guerra anche Ethan volesse andarsene, ma poi era rimasto senza motivo,
insinuando cos che il vero motivo fosse proprio Martha. Ethan allora taglia corto, e paga al

fratello una somma in monete nuove di zecca per il disturbo. Il fratello accetta vilmente il
denaro, non senza insinuare dubbi sulla sua provenienza. Ethan rimane solo sulla veranda e,
attraverso una porta, scorge il fratello e la moglie che vanno a dormire.
Il giorno dopo arriva alla fattoria con un gruppo di coloni il reverendo Clayton, che rappresenta
la legge nella zona, per arruolare Aaron e Martin nella caccia a una banda di razziatori che
hanno appena compiuto un'incursione nel ranch della famiglia Jorgensen. Ethan per, unico
degli astanti, prende sul serio l'ipotesi che si tratti di indiani, e ipotizzando in particolare che
siano i pericolosi Comanche, si unisce al gruppo imponendo al fratello di rimanere a casa,
pensandolo pi al sicuro. Si accende allora una discussione per il rifiuto di Ethan di fare il
giuramento per essere arruolato: il reverendo-uomo di legge gli fa notare che non si era arreso
a suo tempo all'esercito nordista e che i suoi connotati compaiono sui mandati di cattura, ma
egli dichiara di non poter giurare non perch ricercato, ma in quanto ancora legato al
giuramento come soldato della Confederazione degli Stati del Sud ("...un uomo deve fare un
giuramento alla volta..."); giuramento, fa notare, fatto anche dallo stesso Clayton, il quale non
in grado di replicare. La telecamera ora fissa su Martha, che prende con cura, rimirandolo, il
soprabito di Ethan e glielo porge con un atteggiamento di venerazione; i loro sguardi si
incontrano ed egli la bacia ancora una volta sulla fronte prima di partire. Il tutto alla presenza
imbarazzata di Clayton, che, unico rimasto all'interno della casa, guarda fisso in avanti
distogliendo lo sguardo.
Evidentemente Martha amava, ricambiata, Ethan prima di Aaron, ma qualcosa ha impedito la
loro unione. Finalmente il gruppo parte alla ricerca.
In realt l'incursione era un pretesto per attirare i bianchi lontano dalle abitazioni e il gruppo di
Comanche, guidato dal capo "Scout", piomba sul far della notte sulla casa degli Edwards
trucidando la famiglia e rapendo le ragazze, come era usanza di molte trib. Una parte
significativa della trama rivelata da un indizio che alla maggior parte degli spettatori passa
inosservato: appena prima del massacro, la pietra tombale dietro la quale Debbie tenta di
nascondersi riporta un'iscrizione che rivela il motivo dell'odio che Ethan nutre per i nativi
americani. L'epitaffio dice: Qui giace Mary Jane Edwards uccisa dai Comanche il 12 maggio
1852. Una brava moglie e madre nei suoi 41 anni.
La madre di Ethan era quindi stata uccisa dai Comanche sedici anni prima, e adesso anche la
donna che amava stata violentata e uccisa.
Ethan parte a caccia dei Comanche col nipote adottivo Martin, Brad Jorgensen, il fidanzato di
Lucy, e un pugno di uomini comandati da Clayton, ma i primi tentativi si rivelano vani.
Dopo essere sfuggiti a un'imboscata degli indiani attraversando di corsa il fiume, la maggior
parte degli uomini torna a casa e proseguono la caccia solo Ethan, Martin e Brad. Ethan dubita
per di ritrovare vive le ragazze e Brad lo minaccia di ucciderlo se lo ripete ancora una volta.
Purtroppo in parte ha ragione perch dopo poco ritrova il corpo di Lucy uccisa e seviziata. Brad
impazzisce dal dolore e si fa uccidere attaccando gli indiani da solo.
Ethan e Martin continuano l'inseguimento, che continuer per anni spostandosi dal sud-ovest al
nord degli Stati Uniti e poi di nuovo all'estremo sud, animato dall'odio instancabile e irrefrenabile
di Ethan per gli indiani.
Inizia a questo punto una lunga parte descrittiva mediante l'uso di flashback narrativi, scandita
dalla lunga relazione a distanza fra Martn e Laurie Jorgensen, sorella di Brad.
Debbie viene ritrovata una prima volta per caso, ormai adolescente moglie del capo Scout. Ma
per Ethan Debbie ormai unindiana: quindi la vuole s trovare, ma per ucciderla. La
miscegenation, il mescolamento razziale, la cosa che il cowboy teme di pi, e una possibile
madre di mezzosangue un pericolo da scongiurare, ma Martin glielo impedisce e poi lo
maledice augurandogli di morire.
Il film termina con la liberazione di Debbie, che Ethan riaccoglie fra le sue braccia con lo stesso
gesto che aveva fatto quando era una bambina e riconduce con premura e affetto a casa della
famiglia Jorgensen. La famiglia, con Martin che si finalmente ricongiunto a Laurie, si rifugia

dentro le mura domestiche, ma senza Ethan, che si avvia da solo verso la prateria mentre la
porta di casa si chiude per l'ultima volta alle sue spalle.
Harry Carey, un famoso attore di film western dell'era del cinema muto, mor nel 1947. John
Ford inser nel cast la moglie di Carey, Olive, nel ruolo della signora Jorgensen e il figlio di
Carey, Harry Carey Jr., nel ruolo di Brad Jorgensen, suo figlio, come tributo all'attore
scomparso. Nella scena finale John Wayne si tiene il gomito destro con la mano sinistra in una
posa che era tipica di Carey. Wayne stesso conferm che lo fece come un tributo a Carey, sotto
lo sguardo della vedova che osservava da dietro la cinepresa.
Il personaggio di Ethan porta alle estreme conseguenze la classica ostilit nei confronti degli
indiani, concorrenti con luomo bianco per un territorio immenso e ancora vergine.
Ford non manca di descrivere Ethan come un residuo del passato. Un uomo del Deserto, luogo
originario, sacro, naturale per eccellenza, ed un uomo che il Deserto porta inciso nellanimo e
nei comportamenti. E sono stati proprio gli indiani, i veri abitanti naturali di quel Deserto, a
distruggere lultima speranza di vita familiare di Ethan. La caccia lo riporta quindi proprio sui
sentieri da cui era venuto. Non solo un lungo inseguimento fisico, ma soprattutto un percorso
allinterno di se stesso.
Il sogno della purezza della razza finisce per specchiarsi in quello della purezza dei tempi
originari che, per un cavaliere solitario, possono solo significare gli anni della frontiera ancora
aperta, dellavventura, in contrasto con un mondo nuovo in cui anche la mescolanza razziale
una possibilit reale.
La posizione contraddittoria del protagonista indagata con estremo rigore. La paura della
miscegenation deve fare i conti, innanzitutto, con linevitabilit della mescolanza culturale. Ethan
che spara negli occhi a un cadavere indiano perch gli indiani credono che senza gli occhi
lanima vagher dannata per leternit. Ethan che agita le mani come un indiano. Ethan che alla
fine fa lo scalpo al capo indiano che ha rapito e sposato Debbie. un precipizio culturale e
psicologico che Ethan persegue con cieca disperazione. Ethan, uomo del Deserto e
dellavventura, sembra avere nel proprio destino il bisogno di andare sempre oltre, di spingersi
verso una Frontiera che, se non pu pi essere geografica, deve divenire interiore.
Luomo che uccise Liberty Valance (1962)
No Senatore, qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realt, vince la leggenda.
In occasione del funerale dello sconosciuto Tom Doniphon (John Wayne), il senatore degli Stati
Uniti Ransom Stoddard (James Stewart) narra ad un gruppo di giornalisti di Shinbone, il
villaggio dell'Ovest da cui inizi la sua carriera la vera storia dell'uccisione di Liberty Valance.
Il racconto comincia con l'arrivo a Shinbone di Ransom; la sua diligenza viene rapinata e, per
aver difeso una passeggera, viene picchiato e ferito gravemente e lasciato in fin di vita. Salvato
proprio da Tom Doniphon, Ransom viene portato a curarsi presso l'osteria del paese. I
proprietari sono svedesi immigrati e con loro lavora Hallie, che fidanzata, anche se non
ufficialmente, a Tom.
Ransom non tarda a scoprire che l'autore dell'agguato il bandito Liberty Valance che, messosi
al servizio di un gruppo di potenti e disonesti allevatori di bestiame, gode di una sorta di
impunit, in un West in cui la legge ancora e solo quella del pi forte. Ransom un giovane
avvocato senza soldi che arrivato a Shinbone per tentare la via del West e tutta la parte
centrale del film verte sui suoi tentativi di difendere lo Shinbone Star, piccolo giornale locale, e
riportare la legalit senza l'uso delle armi. Ransom ha come alleato il giornalista Dutton
Peabody ed rudemente protetto da Tom.
Quando finalmente si arriva all'inevitabile duello fra Ransom e Liberty, Ransom lo vince
inaspettatamente, diventa l'eroe della citt e Hallie si innamora di lui, lasciando Tom. Ransom

intanto, per acclamazione, viene candidato al congresso. L'avversario lo accusa di dovere la


sua celebrit al solo fatto di aver ucciso un uomo e Ransom si convince a rinunciare. Nella
scena clou del film, per, Tom convince Ransom ad accettare spiegandogli che non era stato lui
ad uccidere Valance. Era stato Tom che, nascosto dietro un angolo, aveva sparato un attimo
prima che lo facesse Valance.
John Ford con questo film esprime il suo nuovo rapporto con il mito del West. Attraverso
lutilizzo dei flashback, ritornando a un bianco e nero omogeneo, lautore d vita a una pellicola
nostalgica e amara. Affronta il tema dei valori dellEst contro quelli dellOvest (quei valori che
trasformano il deserto in un giardino, che portano il progresso e cambiano la societ) in un
western in cui il protagonista un eroe stanco che conserva fedelmente i suoi genuini connotati.
Ma che suggerisce attraverso di essi, una romantica rinuncia al suo stesso mito.
ANTHONY MANN
Anthony Mann, vero nome Emil Anton Bundmann, noto soprattutto per i suoi film di genere noir
e western stato il regista che pi ha delineato il modello delleroe solo.
Le furie (1950)
Tom, self-made man violento e dal carattere autoritario, riuscito dal nulla a entrare in
possesso di vasti appezzamenti di terreno. Vive nel ranch Le furie con la figlia Vance che gli
assomiglia nell'indole dispotica. La ragazza si innamora del banchiere Rip, ma rimane
profondamente delusa quando costui si fa pagare dal vecchio Tom per rinunciare a lei. Dopo
qualche tempo Tom porta con s dalla citt Flo, un'avventuriera priva di scrupoli, che intende
sposare. Tra padre e figlia inizia una lotta senza quartiere.
Winchester 73 (1950)
A Dodge City nel 1873 il cowboy Lin McAdam (James Stewart) vince in una gara di tiro un fucile
Winchester, ultimo modello, che gli viene rubato dall'assassino di suo padre. Molte peripezie per
riaverlo mentre la preziosa arma passa di mano in mano.
Lo sperone nudo (1953)
Owie Kemp (James Stewart) un reduce dalla guerra di secessione che tornato alla sua fattoria
la trova venduta ad opera della sua donna che fuggita con un altro.
Disincantato e fortemente cinico, Owie, trova la soluzione del riscatto, se non altro economico,
nella caccia e cattura del fuorilegge Ben Vandergroat che ha una forte taglia sulla testa. Per
catturarlo si allea con un disertore e un cercatore d'oro e insieme catturano Ben insieme alla
sua ragazza Lina. Subito il fuorilegge sfrutta l'avidit del gruppo per seminare zizzania ed avere
l'occasione di fuggire, arrivando anche ad offrire la sua donna.
Nel corso del viaggio la situazione precipita, sino ad arrivare al duello finale.
un film che si discosta dai soliti canoni in quanto non c' un vero protagonista eroe buono a
tutto tondo ma ogni interprete ha un ruolo ambiguo e un lato negativo. Tra tutto spicca l'avidit
strisciante o decisamente manifesta di tutti i protagonisti.
Terra lontana (1954)
Jeff (James Stewart), con l'aiuto di Rhonda, ha fatto entrare in Canada una mandria; si scontra
per con il mercante Gannon che lo fa arrestare con una falsa accusa. Rhonda, che possiede
un locale notturno, riesce a farlo uscire di prigione; la popolazione, stanca dei soprusi di
Gannon, chiede a Jeff di diventare sceriffo. L'uomo rifiuta, ma una ragazza innamorata di lui lo
spinge a cambiare idea.La poesia quella dolceamara del destino, che dapprima ci delude
conducendoci lontano dai nostri obiettivi, ma alla fine ci consola, facendoci scoprire la nostra
vera casa: non a caso leroe decider di fermarsi con la donna amata.
Luomo di Laramie (1955)
A seguito dell'uccisione del fratello da parte degli Apache, l'ex capitano Will Lockhart cerca

vendetta e si mette sulle tracce di chi ha venduto illegalmente le armi agli indiani. Finisce in una
cittadina, Coronado, in cui dominano la grettezza e la violenza.
A capo del traffico di armi c' Dave Waggoman, il figlio di un ricco proprietario terriero. Quando
Dave viene ucciso, il padre addossa la colpa a Lockart e giura vendetta. Inizia cos la faida dove
anche il vecchio rischier di essere ucciso da Vic, il reale artefice di tutto e in definitiva il vero
cattivo, e sar salvato proprio da Lockart.
Dove la terra scotta (1958)
In originale Man of the West, si presenta come un film psicologico e paranoico. Dock
completamente pazzo e gli altri sono in balia dei suoi cambiamenti di umore.
Arizona 1874
Link Jones (Gary Cooper) un ex bandito che si rifatto una vita, amato e stimato da tutti. La
comunit del villaggio in cui vive incarica l'uomo di trovare una maestra per la scuola del paese.
Jones intraprende cos un viaggio in diligenza, alla ricerca della nuova insegnante. Durante il
tragitto, finisce prigioniero, insieme agli altri viaggiatori - una cantante da saloon e un giocatore
di carte - di un gruppo di banditi capeggiati da un suo zio Dock Tobin. Quest'ultimo cerca di
convincere Link ad unirsi alla banda, ma l'impresa non sembra molto facile
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ARTHUR PENN
Furia selvaggia: Billy the Kid (19)
Furia selvaggia, o The left handed gun, il primo film di Arthur Penn nelle vesti di regista.
L'amicizia sorta tra William Bonney detto Billy the Kid (Paul Newman) e un uomo chiamato
l'Inglese viene interrotta dall'improvvisa morte di quest'ultimo, ucciso da un corrotto uomo
d'affari. Billy the Kid decide di vendicarlo.
Il titolo inglese del film fa riferimento all'errata credenza che Billy the Kid fosse mancino, dovuta
a una foto in cui l'immagine era invertita.
Piccolo grande uomo (1970)
In questo film, totalmente innovativo per lepoca, il mondo civile del West, da cui poi scaturito
il patrimonio di valori degli USA degli anni Sessanta, smitizzato. Esso presentato come un
ambiente dominato dalla brama di guadagno e da valori fittizi e disumanizzanti.
In questo mondo la violenza regna sovrana e non vi rispetto verso gli avversari, rappresentati
come selvaggi da annientare per poter espandersi nei loro territori.
Il mondo degli indiani invece presentato come un mondo primitivo, caratterizzato da un
patrimonio di valori semplici e libertari, improntato al rispetto degli equilibri naturali voluti dalla
divinit. Esso presentato come migliore rispetto al mondo civile e la sua scomparsa ha
significato una grave perdita.
All'et di 121 anni Jack Crabb racconta la sua vita avventurosa nel West; come nel 1859,
decenne, fu rapito dai pellerossa con la sorellina e, ritornato giovanotto tra i "visi pallidi", impar
i principi religiosi da un pastore e il sesso da sua moglie, fino alla sua partecipazione alla
battaglia di Little Bighorn.

HOWARD HAWKS
Rappresenta la societ maschile, una societ ideale in cui luomo non deve sposarsi e metter
su famiglia (la donna infatti simbolo della crescita, del prendersi le proprie responsabilit).
Il fiume rosso (1948)

Nel 1851 un allevatore, Tom Dunson (Jhon Wayne), decide di stabilirsi con un fedele amico, e
un giovane orfano raccolto lungo il cammino, Matthew Garth (Montgomery Clift), presso il
confine settentrionale del Texas per crearsi una propria mandria.
La fortuna arride all'uomo, che nel giro di quindici anni diventa ricco, ma la ricchezza ha il suo
prezzo ed egli non pi l'uomo generoso di un tempo, anzi, diventato duro con chiunque lo
contrasti, compreso il giovane Matt, nonostante lo consideri ormai come fosse il proprio figlio.
Nel lungo tragitto fino ad Abilene con 8000 capi di bestiame passando attraverso il fiume rosso
del titolo, dopo una serie di scontri sempre pi accesi con i suoi mandriani, ormai intenzionati ad
abbandonare l'impresa, il vecchio viene estromesso dal giovane, che prende il comando della
carovana e fa cessare il malcontento tra i suoi uomini. Giunti in citt, Dunson decide di
vendicarsi, e potrebbe finire nel sangue se la fidanzata di Matthew non si frapponesse fra i due
ricordando loro l'amore che li lega.
Lo svolgimento del racconto rivoluzionario, specie quando rappresenta la spietatezza di
Dunson. La stessa ferocia che Wayne sfodera in Sentieri selvaggi di Ford. Due maestri di tale
grandezza sono accumunati dal tema e dal suo svolgimento. Gli attori non a caso sono gli
stessi.
Tutto il racconto il paradigma della letteratura western.
Naturalmente lo stile Hawks si evidenzia nei tempi del racconto, che sono pi larghi rispetto a
Ford, pi incline al sentimentalismo di stampo irlandese. Hawks americano nel tratto epico e
nella raffinatezza dei dialoghi. Le sequenze da ricordare sono numerose e hanno ispirato buona
parte dei western.
Il grande cielo (1952)
Nel 1830 due uomini del Kentucky risalgono il fiume Missouri in caccia di pellicce. S'innamorano
di una bella pellerossa. Uno dei due la sposa e rinuncia a ritornare.
In questo film il paesaggio costituito da unaltra realt western: le lande desolate del nord.
Non c polvere, ne sole rovente, ma neve e trib indiane del nord.
Un dollaro donore (1959)
Molti dei luoghi comuni del cinema western sono presenti in questo film, che vede lo sceriffo
John T. Chance (John Wayne) alle prese con un gruppo di banditi capeggiati dal perfido e
sadico Nathan Burdette, un ricco latifondista del luogo, la cui banda responsabile di ripetute
violenze e crimini nella cittadina di Rio Bravo.
Chance arresta per omicidio Joe Burdette, il fratello di Nathan, ma il gesto gli costa la crescente
ostilit del signorotto del luogo. Per far fronte alle minacce, Chance pu contare soltanto
sull'aiuto del vice-sceriffo ubriacone Dude (Dean Martin), del vecchio sciancato e petulante
Stumpy, del giovane pistolero "Colorado" Ryan e dell'affascinante giocatrice d'azzardo
Feathers.
Questo gruppo eterogeneo e improvvisato trova nell'amicizia e nella complicit reciproche la
chiave per affrontare con coraggio la spietata lotta contro la banda di Burdette. In cambio,
ognuno trover il modo di riscattare la propria umile esistenza priva di ogni sorte di gloria.
Dietro il finale c' il profondo significato del film, secondo cui ogni errore pu essere riscattato
da un'impresa coraggiosa.
l film, in lingua originale intitolato Rio Bravo, fu realizzato da Howard Hawks e John Wayne
come una sorta di risposta a Mezzogiorno di fuoco, film giudicato in maniera negativa e "antiamericana" da entrambi
El Dorado (1966)
Il film, come unanimemente riconosciuto dai recensori, appare essere una sorta di remake di Un
dollaro d'onore (1959), del quale recupera elementi base del canovaccio narrativo: tra essi, il
pistolero eroe ed integerrimo contrapposto ad uno sceriffo buono ma indebolito dall'alcolismo, la

presenza di un partner pi giovane ed entusiasta, il vice-sceriffo anziano quasi macchiettistico,


una solida amicizia virile che sfida pericoli anche mortali, un radicato senso dell'onore e della
lealt tra gli eroi positivi.
Uno sceriffo che s' dato al bere per una pena d'amore deve far fronte a un allevatore tanto
ricco quanto prepotente. Si fa dare una mano da un suo vecchio aiutante, da uno sbarbatello e
da un arzillo vecchietto.
Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann (1952)
Willy Kane (Gary Cooper) si dimette dal suo incarico di sceriffo proprio il giorno delle sue nozze
con Amy (Grace Kelly), una ragazza quacchera della quale da sempre innamorato. Quando
viene a sapere che con il treno di mezzogiorno sta per tornare in citt un pericoloso fuorilegge,
si sente in dovere di riprendere la stella e di affrontarlo. Ma i cittadini che cerca di proteggere,
impauriti, gli negano l'aiuto e cos Willy dovr cavarsela da solo. Alla fine Kane riesce ad avere
la meglio e solo allora i cittadini si riversano nelle strade rimaste deserte. Senza una parola,
prima di allontanarsi in calesse con la moglie, Kane getta con disprezzo nella polvere la sua
stella di sceriffo.
Questo film fu interpretato da alcuni come un'allegoria del fallimento degli intellettuali
contemporanei nel riuscire a debellare l'insorgenza della paura isterica del comunismo. Inoltre,
nel contrasto fra il coraggio del protagonista, spinto dalla sua onest di tutore della legge e
lealt nei confronti del proprio dovere, e la codardia dei concittadini, che al momento di rischiare
la propria incolumit per difendere anche se stessi lo lasciano solo (per poi accodarglisi quando
le cose volgono a suo favore), ci fu chi vide un'allegoria del clima conformista e pavido creatosi
nel periodo del maccartismo, in confronto al coraggio dei pochi che affrontarono a testa alta la
"caccia alle streghe" rimettendoci la carriera.
PRESTON STURGES
I magnifici sette (1960)
Liberamente ispirato al film di Akira Kurosawa I sette samurai, cui Sturges paga tributo, il film
ripropone, nella chiave di lettura della frontiera americana del XIX secolo, i temi dellonore,
dellamicizia virile e del rifiuto di fronte allingiustizia che gi Kurosawa aveva affrontato nel suo
film di sei anni prima, ambientato nel Giappone dellet feudale.
Lazione si svolge in un paese alla frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico. Chris Adams, un
pistolero professionista, viene ingaggiato dal capo del villaggio messicano di Ixcatlan perch ne
protegga i contadini dalle scorrerie della banda di Calvera. Assolda cos sei compagni per
difendere il villaggio.
I sette si installano a Ixcatlan e, quando arriva Calvera con i suoi bandidos, lo mettono in fuga. Il
villaggio festeggia l'avvenimento, ma ben presto tra i peones si manifesta un sentimento di
disagio per la presenza dei pistoleri. Comunque, per liberare definitivamente il villaggio dal
pericolo di Calvera, i sette tentano una sortita notturna; ma nel frattempo Calvera ed i suoi
hanno occupato il villaggio. Ritornati al villaggio Calvera li sorprende, li circonda, li disarma ed
intima loro di ritornare negli States. Sotto scorta li fa accompagnare al confine. A questo punto i
sette prendono il compito loro assegnato come una questione donore e tornano indietro a
difendere il villaggio. Riusciranno nel loro intento, anche se a caro prezzo, perch quattro di essi
moriranno. Dei tre superstiti due, Chris e Vin, riprenderanno il loro cammino ed il pi giovane di
loro, Chico, mezzosangue messicano, rimarr nel villaggio per amore di una ragazza l
conosciuta
RICHARD BROOKS

I professionisti (1966)
Siamo alla fine della Rivoluzione messicana, lallevatore yankee Joe Grant deve salvare la
moglie Maria (Claudia Cardinale) rapita dal messicano Jesus Raza, un ex-leader rivoluzionario
che abbandonata al lotta si dato alle attivit criminali diventando uno spietato fuorilegge e per
farlo decide di assoldare una squadra di quattro professionisti, ognuno dei quali con una
particolare abilit che torner utile per portare a termine la missione di salvataggio.
La squadra composta dal leader Henry Rico Fardan specialista in armi, Bill Dolworth un
asso con gli esplosivi, Hans Ehrengard lesperto di cavalli e Jake Sharp abile con arco e frecce
e nel seguire le tracce. Del gruppo Fardan e Dolworth hanno gi lavorato insieme e si
conoscono per aver entrambi combattuto sotto il comando di Pancho Villa.
Composta la squadra il gruppo attraversa il confine messicano e grazie ad un massacro
perpetrato dalla banda di Raza su un trasporto dellesercito, riesce a rintracciare la banda di
fuorilegge e a tracciarne il percorso, ma una volta ritrovata e liberata Maria realizzeranno che
Grant un uomo senza scrupoli, che tratta la moglie come una propriet. Lasciano quindi
andare la donna e l'uomo che l'aveva rapita, in realt il suo amante, rispettando il loro codice
morale e senza contravvenire al patto con l'americano. Un gesto romantico che costa loro il
premio pattuito.
La scena in cui Burt Lancaster, capo dei mercenari, frusta il cavallo del carro su cui stanno
Maria e Raza, indirizzandoli cos alla libert, una citazione del finale del classico Ombre rosse
di Ford.
SAM PECKINPAH
David Samuel Peckinpah considerato il principale rinnovatore del western statunitense.
Molti critici cinematografici hanno acclamato il lirismo dei suoi film, e la profondit psicologica
dei suoi personaggi
La tematica principale dei film di Sam Peckinpah quella della violenza, affrontata come mai
prima di allora nel cinema statunitense.
Peckinpah ha spianato la strada a tutto il cinema statunitense degli anni settanta e ha ispirato
registi come Martin Scorsese e Quentin Tarantino.
Il regista ha ambientato molti dei suoi film in Messico, nazione che amava molto.
Peckinpah famoso per i ralenti che metteva in ogni suo film, per prolungare le immagini di
violenza e destabilizzare cos lo spettatore. Altro tratto stilistico il montaggio frenetico, che
frammenta le immagini.
Sfida nell'alta Sierra (1962)
Steve Judd incontra il suo vecchio amico Gil Westrum, un tempo grandi amici ora sono anziani
e con pochi soldi. Steve propone a Gil un'ultima impresa: recarsi insieme per conto della banca
in un villaggio di minatori in mezzo alle montagne e portare l'oro dei cercatori alla banca.
Gil accetta e decide di farsi accompagnare da Heck Longtree un giovane ragazzo. Il piano di Gil
ed Heck in realt quello di rubare l'oro una volta recuperato.
Durante il viaggio di andata si fermano nella fattoria di Elsa Knudsen. Elsa una ragazza
giovane che non sopporta suo padre Joshua, agricoltore molto religioso che non le lascia
libert. Elsa decide di fuggire da suo padre e di seguire il gruppo di Steve dato che anch'essa
deve raggiungere il villaggio dei cercatori per sposarsi proprio con uno di loro.
Una volta arrivati, Steve e Gil recuperano l'oro senza problemi, mentre Elsa scopre che il suo
futuro marito in realt un bruto e i suoi fratelli sono ancora peggio. Nonostante tutto lo sposa,
la sera stessa in cui viene celebrato lo sposalizio, Elsa per poco non viene violentata dai fratelli
del suo neo-marito. Steve e Gil vedendo questo decidono di salvarla portandola con loro. Il
gruppo dei fratelli non ci sta e scattano al loro inseguimento.
Sfida nell'alta Sierra un wester crepuscolare, non ancora sporco, come saranno quelli
successivi e d pieno di humor.
Sierra Charriba (1964)
Il film, il lingua originale Major Dundee, si svolge durante la guerra civile americana e alle scene

fa da contrappunto narrativo il diario del giovane trombettiere Tim Ryan.


Sierra Charriba, capo della trib degli Apache, rappresenta un costante pericolo per i coloni
americani stanziati all'Ovest. Durante una scorribanda, rapisce i figli maschi della famiglia
Rostes uccidendo tutti gli altri componenti. Il maggiore Amos Dundee si autoincarica di
recuperare i bambini e di eliminare l'indiano. In mancanza di truppe regolari, Dundee si serve di
alcuni prigionieri sudisti e di delinquenti comuni.
La lotta con Sierra Charriba sconfina in Messico, dove l'ufficiale entra in conflitto anche con le
truppe francesi, che occupano il territorio sotto l'imperatore Massimiliano d'Asburgo. Il conto
verr finalmente regolato, non senza il sacrificio di numerose vite umane.
Il rapporto tra Sierra Chariba e Dundee di amore-odio.
Il film sub numerosi tagli di scene.
Il mucchio selvaggio (1969)
Da alcune testimonianze risulta che Sam Pekimpah vedendo il film I professionisti di Brooks
rimase schifato: ci che infastid a tal punto il regista fu il carattere politico o pseudopolitico della
pellicola poich esso distrugge lo spettacolo cinematografico e, al tempo stesso, devasta il
senso concreto dellavventura.
Lideologia che Peckinpah trova insopportabile ne I professionisti coincide con la presa di
coscienza, ovvero con il momento in cui i mercenari si rendono conto di star combattendo per
una causa ingiusta e si convertono quella dei rivoluzionari.
Il suo capolavoro Il mucchio selvaggio anche una risposta a I professionisti e al fastidio
provato.
Questo film divenne famoso non tanto per l'eccellente cast o per la storia truculenta e "sporca"
dei protagonisti, quanto per la scena finale del massacro.
Il bandito Pike Bishop e la sua banda svaligiano la banca della ferrovia. Un gruppo di tagliagole
capeggiato da un ex appartenente al mucchio, ingaggiato da un dirigente della ferrovia, decima
i fuorilegge e si lancia all'inseguimento dei superstiti.
Dopo aver scoperto di essere caduti in una trappola (il bottino sono delle rondelle di acciaio), e
sempre inseguiti dai loro cacciatori, sconfinano in Messico e raggiungono un villaggio dove vive
la famiglia di un componente del mucchio.
Alla testa di cinque uomini Pike raggiunge poi la citt messicana di Agua Verde, dove si trova
l'esercito che combatte contro Pancho Villa. Il capo delle truppe, Mapache, auto-nominatosi
generale, propone a Pike di impadronirsi di un carico di armi dell'esercito USA in cambio di
diecimila dollari.
L'impresa va a segno. Mapache per si avvede che uno dei banditi ha rubato una cassa di armi
per s, proprio allo scopo di rifornire il suo villaggio sostenitore di Pancho Villa. Scatta
automaticamente la tortura, e quindi l'omicidio. Per vendicare il sodale ucciso, Pike e gli altri
ingaggiano la celebre sparatoria finale.
I componenti del mucchio, dunque, non prendono coscienza di niente.
Questo film viene definito il primo dirty western ed ebbe un importante influsso sulla trattazione
della violenza da parte dei registi americani.
Laggettivo dirtry, sporco, sta a significare aggressiva fisicit animalesca, mancanza di
ideologia, avventura come movimento infinito, arrestato solo dalla morte.
Non a caso si cominci a parlare di Peckinpah come esteta della violenza, una violenza fine a
se stessa, poich non finalizzata a un qualche esito ideologico
La ballata di Cable Hogue (1970)
Un cercatore d'oro, Cable viene abbandonato, nel deserto, dai suoi due compagni d'avventura e
si salva per miracolo grazie al ritrovamento di una sorgente d'acqua. Cable, una volta guarito,
decide di sfruttare la vena d'acqua, che da quelle parti vale quanto l'oro, e quindi fonda una
attivit dapprima per tassare e rifocillare i viaggiatori e in un secondo tempo nel settore delle
poste. Stringe amicizia con una prostituta, allegra e affettuosa e con un bizzarro predicatore
fondatore di una setta. Dopo varie vicende, il protagonista, Cable, morir schiacciato,

incidentalmente, sotto le ruote della nuova automobile comprata dalla prostituta.


Il regista ci offre un affresco di un'epoca ricca di trasformazioni e di contraddizioni. La stessa
morte del protagonista assurge al simbolo dell'immagine della meccanizzazione che avanza e
calpesta ogni cosa, soprattutto le persone recalcitranti all'aggiornamento tecnico. Opera
picaresca e colorita, si pu definire anche una elegia sul vecchio West in decadenza.
L'ultimo buscadero (1972)
Junior Bonner figlio di un ex campione di rodeo che ora coltiva il sogno di trasferirsi in
Australia in cerca dell'oro. Anche la carriera di Junior in declino; quando si reca a Prescott,
sua citt natale, il fratello Curly vuole coinvolgerlo in affari edilizi ma Junior non ci sta.
Alla fine il giovane riesce nel suo intento e da i soldi vinti al padre, in modo che possa andare in
Australia.
Attorno alla figura di Junior ruotano il fratello specializzato in affari, il padre alcolizzato che in
ospedale e, successivamente ci esce per andare a fiutare oro in Australia, la mamma che deve
sopportare il padre, sempre sola in casa, una ragazza conosciuta al rodeo dove poi
diventeranno fidanzati, infine il toro Sunshine che inizialmente lo sconfigge e che molti lo
considerano il toro pi potente che esista.
Junior il perdente per eccellenza, protagonista privilegiato del cinema di Sam Peckinpah:
incapace di misurarsi con la realt ma capace di gesti emozionanti e nobili.
Pat Garrett & Billy the Kid (1972)
Nuova e insolita versione della storia di William Bonney, alias Billy the Kid (1859-81), e del suo
ex amico Pat Garrett, che lo uccise.
Billy the Kid, per vendicare l'uccisione del padre commette una serie di assassini e il suo
vecchio amico Pat Garret, ormai sceriffo, costretto a fermarlo.
Dopo aver ucciso Billy, si guarda alo specchio e spara contro la superficie riflettente.
C' poi un salto temporale e viene mostrata la morte di Pat Garrett: in pochissimi fotogrammi tra
gi uccisori dello sceriffo viene mostrato anche Billy the Kid.
Pi che una vendetta postuma Peckinpah vuole quasi "mostrare" ci che Pat aveva visto allo
specchio.
Sam Peckinpah venne convinto dall'attore James Coburn che desiderava recitare il ruolo del
leggendario sceriffo Pat Garrett. Peckinpah accett volentieri nella speranza di segnare un
nuovo corso nella storia dei film western e di continuare la rilettura del genere western che
aveva intrapreso con Il mucchio selvaggio e Sfida nell'alta Sierra.
l'ultimo western di Peckinpah che, rielaborando due personaggi storici, e insieme leggendari,
della frontiera, ne racconta ancora una volta il tramonto. La fine di un'amicizia coincide qui con
la fine di un'epoca e dei suoi valori in un'atmosfera di struggente malinconia che non scade mai
nel patetico n nel moralismo, soltanto a tratti scossa da scoppi di violenza.
Voglio la testa di Garcia (1974)
Nonostante dia il titolo al film, e ne sia la coprotagonista, la testa di Alfredo Garcia non viene
mai inquadrata, ma trasportata dentro un sacco e, nel finale, dentro una cesta.
Un ricco "fazendero" messicano, El Jefe, scopre che la giovane figlia stata messa incinta da
un suo ex dipendente, Alfredo Garcia. Sconvolto dalla rabbia ordina ai suoi uomini di cercare
Garcia, e di portargli letteralmente la sua testa. Come incentivo mette una taglia di un milione di
pesos.
Per questa caccia all'uomo si istituisce un'organizzazione criminale, che cerca Garcia
dappertutto. Due dei killer incontrano in un fatiscente night Bennie, un pianista.
I due gli promettono 10.000 dollari, per interessarsi della faccenda Garcia. Bennie assicura il
suo interessamento e d alcune notizie importanti: gli risulta che la donna con cui vive, una
prostituta che si chiama Elita, conosce Garcia, per essere andata a letto con lui.
Elita rivela a Bennie che Garcia morto in un incidente stradale, e che sepolto nel suo paese.

Bennie parte insieme alla donna, alla ricerca della tomba di Garcia. Durante il viaggio dice a
Elita che, con i soldi della taglia, vuole sposarla. Vincendo la ripugnanza e il senso del
sacrilegio, Elita lo accompagna al cimitero. Bennie scoperchia la tomba di Garcia e sta per
decapitargli la testa, ma lui ed Elita vengono colpiti alle spalle.
Bennie si risveglia e scopre disperato che Elita morta, e la testa di Garcia sparita. Bennie
salta sull'auto e si lancia alla ricerca della testa. Dopo aver fatto uscire di strada ed eliminato i
due killer che si erano impossessati della testa e avevano ucciso la sua amata, viene bloccato
dai parenti di Garcia che si riprendono la testa ma l'intervento di altri due sicari da il via ad una
carneficina da cui escono vivi solo Bennie e il nonno di Garcia.
Per completare l'opera Bennie si reca dai mandanti dell'operazione e uccide anche loro,
portandosi dietro il macabro trofeo. Bennie vuole riscuotere l'intera taglia, invece dei 10.000
dollari promessi dai due killer.
Istigato dalla figlia di El Jefe, Bennie uccide il bossa messicano e poi tenta di fuggire dalla
fazenda con i soldi. Ma gli uomini di El Jefe rimasti in vita uccidono Bennie, crivellandolo di colpi
mentre aveva gi guadagnato l'uscita.
Questo film, che non un vero e proprio western, una specie di "macabra postilla" a Il
mucchio selvaggio e al tema dell'americano mercenario
ROBERT ALTMAN
Robert Bernard Altman, regista e sceneggiatore statunitense, famoso per aver operato nel
cinema un 'Azione di Verit': Altman, infatti, rifiut qualsiasi schema prestabilito hollywoodiano,
anzi la sua sfida fu proprio quella di riuscire a sconvolgere tutti i generi e tutti i campi.
L'abilit d'intreccio nella tessitura della trama appare come una stratificazione di livelli di
significazione, e che si snoda nelle sue commedie corali con abilit tra i 24 coprotagonisti di
Nashville, ad esempio.Altman tende a disegnare solo un abbozzo per il film, riferendosi alla
sceneggiatura come a una traccia per l'azione, e permettendo ai suoi attori di improvvisare e
riscrivere i dialoghi.
Nashville (1975)
Il film ruota intorno ai cinque giorni del festival canoro di country music che si svolge a
Nashville, periferica cittadina dell'america lavoratrice. Il film costruito, secondo una maniera
tipica in Altman, attorno all'intrecciarsi di vicende apparentemente slegate tra loro, con
ventiquattro personaggi (e nessun protagonista) che condividono, per, la stessa situazione di
festa. Spiccano, tra i personaggi, gli artisti che partecipano al festival e, pure, sembra che non
potrebbero esistere senza il contorno nutrito degli spettatori (tra gli altri, figura in una sequenza
conKaren Black anche il violinista virtuoso Vassar Clements). Nashville , infatti, colta tanto nei
momenti pi propriamente di spettacolo, quanto nei momenti di vita quotidiana.
Moltissimi sono, inoltre, le invasioni reciproche dei due mondi, come nel caso di Sueleen Gay,
stonatissima cameriera che vorrebbe sfondare con il canto ma confinata ad un umiliante
spogliarello, o di Albuquerque, la quale, tra una fuga e l'altra dal marito, cerca (riuscendovi, in
modo del tutto improbabile) di coronare il proprio sogno di successo, o, ancora, del bello e
fatale Tom Frank, affermato artista che cede la propria chitarra all'autista dicendogli "Scriviti un
successo!". Ad amalgamare questo complesso minestrone, la candidatura di Hal Phillip Walker
alle primarie presidenziali che, con la sua propaganda qualunquista e demagogica, cerca di
stravolgere il senso comune americano in materia di inno nazionale, composizione del
parlamento (infestato dagli avvocati), chiesa, compagnie petrolifere, sussidi all'agricoltura, ecc.
proprio la matrice politica che Walker vuole far assumere alla manifestazione (con l'aiuto del
traffichino Triplette) a far precipitare gli eventi.
La stella di riferimento, Barbara Jean, accompagnata dal marito-produttore Barnett, infine
convinta a cantare in nome del candidato Walker al Partenone di Nashville (stucchevole
costruzione neo-neo-classica eretta per il primo centenario della federazione nel 1876, che fa
meritare alla citt l'appellativo di "Atene del Sud"). Nella sequenza finale, il giovane Kenny,
originario dell'Ohio, spara senza apparente ragione a Barbara Jean, frustrando la devota

protezione che alla regina del country tributava il soldato Kelly. Il pubblico non viene scosso pi
di tanto dall'uccisione insensata della cantante e anzi, subito dopo, dato che lo show deve
continuare, intona (in un insolito momento di coesione sociale) il pezzo It don't worry me ("Non
me ne preoccupo"), creando un'atmosfera quasi surreale, ma profondamente credibile.
Ci che davvero impressiona in questo musical decostruito per sottrazione la capacita di
Altman di articolare i numerosi personaggi senza soffermarsi sull'approfondimento psicologico o
sociale di nessuno di questi. Dalle settanta ore di pellicola girate nelle tre settimane di riprese
Altman riuscir a ricavare una trama fluida e scorrevole che conduce con piacere durante le due
ore e mezza di visione.
A livello tecnico il sonoro ha sicuramente il ruolo di protagonista qui: l'overdubbing risulta alla
sua massima espressione. In alcune scene del film si arrivati a sovrapporre anche sedici
tracce audio diverse contemporaneamente.
Buffalo Bill e gli indiani (1976)
Il film risulta interessante per la rilettura in chiave realistica e non mitologica-hollywoodiana del
personaggio di Buffalo Bill, che appare qui come un personaggio scavalcato dalla sua fama, in
crisi dopo aver incontrato la figura spirituale di Toro Seduto.
Dopo aver contribuito allo sterminio degli indiani Buffalo Bill (Paul Newmann) mette su un circo
itinerante con Toro Seduto.
Altman realizza un film che sancisce la fine del western e che colpisce per la sua cupezza
esasperata, nonostante sia interamente girato nel tendone da circo.
Cinema bellico
Il cinema bellico un genere cinematografico che tratta in vari modi il tema della guerra.
Rientrano generalmente in questa classificazione i film che ricostruiscono battaglie navali, aeree
o terrestri, campagne militari, operazioni segrete e altri soggetti correlati.
Il genere pu anche raccontare la guerra senza mostrare le battaglie, come nel caso degli
addestramenti militari e della vita civile durante la guerra.
Il racconto pu essere di finzione oppure basarsi su ricostruzioni biografiche e storiche, cos
come mischiare entrambi gli aspetti (ad esempio narrando storie di finzione che si svolgono
sullo sfondo di celebri episodi bellici). La narrazione pu avere la prospettiva dei comandi
militari, dei soldati, dei prigionieri di guerra, dei civili. Molti film di guerra possono inoltre
includere nella trama storie d'amore.
Il war film americano un super-genere cinematografico, un'etichetta convenzionale che
consente alla memoria cinefila di attraversare la prima e la seconda guerra mondiale,
proseguendo per l'intervento in Corea e in Vietnam: al suo interno vengono sviluppati tematiche,
stili e periodi assai diversi da una pellicola all'altra.
Molti film americani di guerra si basano su questi due elementi:
lesercitazione, che segna il passaggio dalla vita civile a quella militare;
la prova, in cui i personaggi devono mettere in pratica ci che hanno imparato.
Allinizio i nemici nei film sulla Secondo Guerra Mondiale, che potevano essere i tedeschi
nazisti, detti nazi o i giapponesi, detti musi gialli, venivano visti senza alcuna differenziazione
individuale: sono soltanto un insieme senzanima o pensieri che forma una mortale macchina
bellica.
Privare il nemico di un volto, di una storia, di sentimenti e ritrarli come essere spietati era anche
una brillante mossa propagandistica.
LAmerica e lesercito americano sono invece costituiti da singoli individui: ogni soldato ha la
sua personalit ed indispensabile nella sua la sua unicit.
In seguito, cos come era accaduto per la figura degli indiani nel cinema western, anche il
nemico viene umanizzato, come possiamo notare in film come La sottile linea rossa di Malik, in
Impero del sole di Spielberg o in Lettere da Iwo Jima di Eastwood, il regista che pi si
immedesimato nellanima dellaltro.

Il cinema di guerra si divide essenzialmente in:


film sulla fanteria, quelli pi classici
film sullaviazione, che puntano essenzialmente sulla velocit, sul dinamismo, sulladrenalina
film sulla marina, pi lenti e statici: una nave pesante e contiene un intero equipaggio
Pearl Harbor (2001) di Michael Bay
Film che mostra uno scontro aeronautico realmente accaduto durante la Seconda Guerra
Mondiale.Il 7 dicembre del 1941 il Giappone attacc la base navale di Pearl Harbor, nelle
Hawaii, e distrusse gran parte della flotta americana. Gli Usa incassarono il durissimo e
proditorio colpo ed entrarono in guerra. Buona parte del film racconta l'attacco a Pearl, con un
dispiego di mezzi come non si era mai visto, e anche con un buon risultato di verit.
Viene in seguito mostrato l'attacco di ritorsione degli USA su Tokyo, nel 1942.
Il privato invece incentrato sulle vite di Rafe (Ben Affleck) e Danny che vediamo, ancora
bambini, baloccarsi su un vecchio biplano, poi diventare piloti e infine innamorarsi della stessa
donna.
I documentari propagandistici sulla Seconda Guerra Mondiale
Gli Stati Uniti tra il 1923 e il 1945 scatenano Hollywood a fini di produrre film e documentari di
propaganda.
Per film propagandistico si intende un'opera cinematografica il cui scopo quello di avvalersi
della potenza del mezzo visivo per colpire l'immaginazione degli spettatori e convincerli ad
appoggiare una determinata tesi.I pi importanti registi - Frank Capra e John Ford in testa sfornano film a favore dell'entrata in guerra della potenza: in ballo c' la libert dell'Europa e non
solo.
Cinema anti-bellico
Il cinema anti-bellico un sottogenere del cinema di guerra, costituito da quei film che mostrano
linutilit della guerra e le sue atrocit, oltre ad un desiderio spiccato di pace.
Lo sfondo e il contesto sono quindi gli stessi del cinema bellico, ma il messaggio che viene
trasmesso, in maniera pi o meno velata, ad essere completamente opposto.
*
ROBERT ALDRICH
Prima linea (1956)
Questo film, nella versione originale Attack!, mostra lesercito americano sul fronte occidentale,
durante la Seconda Guerra Mondiale. A causa della vigliaccheria del capitano Cooney, che per
altro ha ottenuto il grado per raccomandazione, muoiono molti uomini in unazione militare.
Il protagonista il tenente Costa che si trover costretto ad uccidere il capitano prima di morire
lui stesso.
Il film costruito interamente intorno a queste due posizioni: da una parte l'inetto capitano
Cooney che manda senza scrupoli i suoi uomini allo sbaraglio, dall'altra il tenente Costa che
combatte fino alla morte con coraggio. Il tutto avviene nel '44, quando gli alleati si trovano a
resistere in terra francese agli ultimi colpi dell'esercito tedesco. Lo spregevole personaggio di
Cooney l'emblema dell'irresponsabilit e dell'incompetenza fatte persona, che soltanto
l'illegale appoggio politico pu spingere avanti e sostenere. Nemmeno la sua morte gloriosa, e
i suoi uomini sparano senza remore sul suo corpo senza vita per sfogare il loro odio.
Il film pone in conflitto non solo i grandi eserciti ma anche e soprattutto due diverse visioni del
mondo
STANLEY KUBRICK
Orizzonti di gloria (1957)
il quarto lungometraggio di Stanley Kubrick che per la prima volta si misura con scenari di
guerra e con quel mondo militare
La storia prende ispirazione da alcuni episodi realmente accaduti all'interno dell'esercito
francese durante la prima guerra mondiale.
Prima guerra mondiale, 1916, fronte occidentale. La prospettiva di una promozione in caso di

successo vince le perplessit del generale francese Mireau sull'opportunit di sferrare un


attacco al famigerato "formicaio", strategica e munitissima postazione in mano ai tedeschi,
posta su una collina difficilmente espugnabile.
Per caricare i soldati, il generale passa personalmente in rassegna le truppe sistemate in
interminabili trincee, cercando di spronarle e motivarle dopo mesi di logorante stallo.
Il comando delle operazioni affidato al colonnello Dax, fermamente contrario ad un'azione che
avr un prezzo umano altissimo e un risultato alquanto incerto, ma che si vede costretto ad
obbedire.
Come previsto, l'attacco un fallimento totale. Nessun francese riesce a raggiungere le
posizioni tedesche e addirittura un terzo dei soldati rifiuta di uscire dalle trincee o ne
letteralmente impossibilitato dal fitto fuoco nemico. Informato della situazione, Mireau interpreta
questo comportamento delle sue truppe come codardia e ordina che venga aperto il fuoco
contro le proprie retrovie, a modo di punizione/esortazione.
Il comandante dell'artiglieria si oppone all'ordine pretendendo che gli venga recapitato per
iscritto. Cos, ben prima che un ordine scritto possa mai giungere a destinazione, l'offensiva si
esaurisce miseramente.
Mireau, per dimostrare fermezza e scaricare la colpa dello scriteriato attacco sulle truppe,
sostiene con il Comando la tesi della codardia e propone la fucilazione di 100 uomini presi a
caso. Il generale Broulard, suo superiore, gli concede di prenderne tre, uno per ogni compagnia
coinvolta, che saranno sottoposti al giudizio di una regolare corte marziale. Di fatto i tre prescelti
sono solo in parte presi a caso. Il caporale Paris vittima di un conto aperto con il suo diretto
superiore, il soldato Ferol indicato dai suoi stessi commilitoni, in quanto bollato come
"asociale", mentre il soldato Arnaud uno degli elementi pi coraggiosi e la sua scelta a sorte,
l'unica, davvero un beffardo scherzo del caso.
Il colonnello Dax, valente avvocato parigino prima della guerra, assume la difesa dei suoi tre
uomini, sebbene sia cosciente che la sentenza praticamente gi scritta. Nel processo rivolge
le sue accuse verso il generale Mireau, il vero responsabile del fallito attacco, il quale non
contento di aver commesso un errore, aveva persino ordinato di sparare contro le sue stesse
truppe.
L'accorata difesa del colonnello Dax non sufficiente, e cos, sgomenti e increduli, i tre vengono
condannati a morte per codardia. A rendere ancora pi incredibile l'epilogo di questa storia c' la
condizione del soldato Arnaud, portato alla fucilazione in barella e semicosciente dopo che la
sera precedente, durante la visita in cella del cappellano, si era procurato una frattura al cranio
a seguito di uno scatto d'ira dettato dallo smarrimento per la situazione inspiegabile che stava
vivendo.
Conclusa la solenne ed esemplare fucilazione, il generale Broulard invita Mireau e Dax a
colazione presso l'elegante palazzo del Comando. A Mireau d il benservito facendogli capire
che sar aperta un'inchiesta sul suo comportamento durante il famoso attacco fallito. Restato
solo con Dax propone a questi il posto del generale che, in pratica, lui stesso ha appena
contribuito a rimuovere. Broulard, che sinceramente ammira Dax pensando che si sia abilmente
servito di tutta la vicenda per fare fuori Mireau e aprirsi una carriera, indispettisce con le sue
insinuazioni l'integerrimo colonnello al punto da fargli rifiutare qualsiasi proposta e chiudere il
colloquio in maniera tanto brusca da precludersi anche la prospettiva di future promozioni. Per
Dax, uomo di saldi principi, i suoi uomini vengono prima della carriera.
Nel finale vediamo i soldati godere finalmente di un momento di libert in una locanda. Quando
il proprietario del locale introduce una spaesata ragazza tedesca come l'attrazione del giorno e
la invita a cantare qualcosa, dopo gli iniziali schiamazzi cala il silenzio, e i volti dei soldati
diventano seri; la dolce melodia viene pian piano intonata da tutti e poco importa che sia proprio
un canto popolare tedesco e la voce di una giovane "nemica" ad evocare emozioni, ricordi e
sentimenti lontani, ma che accomunano tutti.
Quando a Dax, che assiste dall'esterno a questa scena, viene portato un nuovo ordine, questi

decide di attendere un po' prima di informare i suoi uomini che si deve tornare subito a
combattere. Almeno il tempo di una canzone.
Orizzonti di gloria un film formalmente perfetto: le riprese, costruite in maniera esattamente
geometrica, sono in netto contrasto con le immagini cruente, caotiche.
Questa opposizione tra simmetricit delle inquadrature e tumulto dei contenuti tipico
dellestetica d Kubrick. Stessa cosa ci viene infatti mostrata in Shining, dove le riprese
perfettamente schematiche e ordinate con cui ci viene mostrato lalbergo non lasciano presagire
che esso diventer il luogo in cui gli equilibri si spezzano ed emergono follia ed orrore.
La tecnica che Kubrick utilizza in Orizzonti di gloria caratterizzata da uno stile asciutto,
spoglio, ma che dona al racconto una straordinaria carica di efficacia e di verit, una tensione
emotiva che nessun furore descrittivo potrebbe eguagliare: le preoccupazioni formali sono infatti
sempre subordinate alla costruzione e alla resa dei personaggi.
Malgrado il desiderio di uniformare al massimo lo stile delle immagini, spicca ugualmente una
sequenza esemplare: la lunga, interminabile carrellata allindietro, ripresa dal basso, del
generale Mireau che avanza nella trincea per saggiare il morale delle truppe.
Da vedere anche le altre due carrellate nella trincea (le ispezioni di Dax quando sta per iniziare
l'attacco e quando l'attacco gi fallito) e, durante il processo, i movimenti della macchina da
presa nellenorme e fredda sala dove i prigionieri appaiono troppo piccoli e troppo soli: spesso
le inquadrature sono a met occupate dalle nuche, macchie informi e nere, degli inquirenti
(cose, non uomini). Quando i processati entrano nella sala i soldati che li scortano seguono uno
schema ben preciso, come i binari di un treno: un gruppo si posiziona dietro ai tre accusati,
dove rimarr nel corso del processo, mentre laltro va davanti ai giudici, da dove ripartir una
volta ricevuto lordine di questi ultimi, seguendo sempre delle traiettorie che formano tra loro
angoli retti. Tutti, comunque, si spostano calpestando solamente quelli che possono essere visti
come i riquadri neri di una scacchiera.
Gioco e guerra si compenetrano infatti nel film secondo una logica ferrea, nella quale ogni
singolo individuo non altro che una semplice pedina nelle mani del meccanismo di
funzionamento della macchina militare. Si tratta per di una partita senza avversari, in cui il re
mangia i propri pedoni ed ognuno fa le proprie ma inutili mosse.
Nellesecuzione dei tre soldati nuovamente riscontrabile uno schema geometrico preciso,
secondo il quale si muovono gli uomini-pedina del gioco: tutti percorrono linee rette e si
spostano con angoli a novanta gradi: la telecamera fissa e precede i tre sventurati scivolando
su un carrello.
I tre pali come se fossero tre croci: i tre soldati vengono immolati per tutto il loro reggimento.
Il simbolo della perfezione geometrica delle inquadrature, dei piani sequenza e dei movimenti
di camera di Kubrick il masso rettangolare di 2001: odissea nello spazio.
Un altro marchio di fabbrica di Kucrick luso di inquadrature lineari e precise per inquadrare
personaggi retti e di quelle quasi serpentine, ondulate per quelli malvagi.La frase pi tagliente
detta dal colonnello che stato costretto vedere il suo reggimento che veniva mandato incontro
a morte certa:
Generale Mireau: Il patriottismo potr anche essere fuori di moda, ma laddove c un patriota
c un onestuomo Colonnello Dax: Ah, non stata sempre lopinione di tutti, Samuel Johnson
disse qualcosa di diverso sul patriottismo GM: Cosa, se posso chiederlo? CD: Nulla
Generale. GM: Che intende dire nulla? CD: Nulla, nulla di molto importante GM:
Colonnello, quando io faccio una domanda sempre importante! Dunque chi era
questuomo? CD: Samuel Johnson GM: Benissimo, dunque che cosa disse del patriottismo
CD: Che era lultimo rifugio delle canaglie mi scusi, nessuna allusione personale.
Altre scene di fondamentali fucilazioni
-Disonorata (1931) di Josef von Sternberg in cui la protagonista, interpretata da Marlene
Dietrich, si specchia nella lama del boia e si aggiusta il trucco prima di venire uccisa.

-Senso (1954) di Luchino Visconti in cui il regista voleva far finire il film con il grido della
contessa quando catturano il suo amato, nonostante fosse stata proprio lei, animata
dallumiliazione, a denunciarlo. Gli dissero per che un finale simile era poco deffetto; co il
regista richiam la troupe e gir una scena ricca di estetismo fine a se stesso.
-Roma citt aperta (1945) di Roberto Ressellini, con cui ha inizio il vero e proprio cinema
neorealista con attori senza precedenti esperienza e girato per la strada con mezzi di fortuna e
luci arrangiate.
A Roma il regime fascista caduto, gli Alleati sono sbarcati in Italia ed avanzano verso nord ma
ancora non sono giunti nella capitale, dove la resistenza gi attiva. Manfredi, militante
comunista e uomo di spicco della resistenza, sfugge a una retata della polizia e si rifugia presso
Francesco, un tipografo antifascista, il quale, il giorno seguente, dovrebbe sposare Pina, una
vedova madre di un bambino.
La sorella di Pina, Lauretta, fa l'artista in un locale insieme ad un'altra giovane, Marina, legata
sentimentalmente in passato a Manfredi; don Pietro, il parroco locale, non nega mai aiuto ai
perseguitati politici e fa da portavoce dei partigiani. Egli benvoluto e rispettato da tutti,
compreso Manfredi e la sua banda di piccoli sabotatori, e riesce a passare facilmente attraverso
i controlli dei soldati tedeschi e delle SS senza destare sospetti.
Manfredi sfugge ad un'altra retata tedesca mentre Francesco viene arrestato e, nel momento in
cui viene caricato sul camion che lo porter via, Pina grida tutta la sua protesta cercando di
raggiungerlo ma cade sotto il fuoco dei mitra davanti a don Pietro ed al figlioletto. Pi tardi
Francesco riesce a scappare e si nasconde, con Manfredi, nell'abitazione di
Marina.
Scoppiano i dissapori e cresce il risentimento della ragazza per Manfredi, tanto che Marina, per
ottenere della droga, tradisce l'uomo denunciandolo a Ingrid, agente della Gestapo al servizio
dei comandante Bergmann. Manfredi viene cos arrestato durante un incontro con don Pietro ed
entrambi vengono fatti prigionieri.
Manfredi subisce terribili torture e muore mentre don Pietro viene fucilato. Marina e Lauretta
cadono sempre pi nell'abiezione morale, ma Francesco, Marcello ed i suoi ragazzi
continueranno la lotta.
La scena della fucilazione secca, dura, senza fronzoli, in perfetto stile neorealista:
particolarmente evidente la riluttanza dei soldati italiani che dovrebbero ucciderlo, ma che non
ci riescono. Alla fine sar un ufficiale tedesco a sparargli in fronte.
Fellini esord come regista quando Rossellini gli fece girare una scena nel suo film Pais
(1946), allinterno dellepisodio ambientato a Firenze durante la liberazione dai nazi-fascisti ,
si trattava della scena in cui un gruppo di persone, mediante un trabiccolo
con ruote tirato da una fune, fanno passare un bariletto dacqua da un marciapiede allaltro di
una strada, presa di mira da cecchini fascisti.Il giorno della ripresa di questa scena, Rossellini
non si sentiva bene o aveva da fare qualcosaltro. Non per da escludere che avesse
programmata la propria assenza, per dare al suo giovane sceneggiatore e aiuto-regista la
possibilit di esordire come regista, seppure di un giorno.
Fellini dunque gir la scena del bariletto: nonostante Rossellini girasse sempre ad "occhi
d'uomo", Fellini decise di posizionare la telecamera ad "altezza sorcio".
Cos Fellini ricevette rispetto di Rossellini e la sua benedizione. Unaffettuosa investitura nello
stile del maestro, edificatore di grandi complessi di immagini.
La scelta della posizione della telecamera non soltanto guidata dal gusto del regista, ma
contiene un messaggio che cambia con il cambiare dell'inquadratura: se si pone la telecamera
a terra non si vuole documentare un fatto, ma elevare un oggetto a simbolo.
Gi in questo dettaglio risiede un elemento tipico del cinema di Fellini: la dimensione simbolica,
quasi onirica.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale l'America si impegna nelle cosiddette guerre sporche,
ovvero la guerra di Corea e la guerra del Vietnam.
Questi film solitamente calcano sulla differenza ideologica tra la "giusta" seconda guerra
mondiale e lo "sporco" conflitto coreano e vietnamita.
Questo filone cinematografico, sottogenere dei film di guerra, si sviluppato negli Stati Uniti
d'America a partire dalla fine degli anni sessanta e conclusosi sulla met degli anni novanta; la
stragrande maggioranza delle produzioni ha guadagnato riscontri positivi e spesso stata
finanziata da importanti studi cinematografici di Hollywood.
O temi principali di questi film sono l'odio tra gli uomini e il disprezzo della vita che lega tra di
loro i personaggi del film, ma il messaggio principale che la guerra genera solamente
assuefazione alla morte e disumanizzazione totale negli individui suoi protagonisti. Solo chi
riesce a conservare la propria personalit e a non farsi omologare dall'assurda mentalit
inculcata dall'ambiente militare riuscir a conservare la propria sanit mentale e a non
soccombere agli eventi che precipitano nel sanguinoso finale.
Una caratteristica fondamentale di questo cinema quindi la perdita dell'individualit del singolo
soldato: ognuno ha il suo ruolo sia nella vita civile che in quella militare e deve sottostare ad un
meccanismo pi grande.
Quindi non pi soltanto il nemico a non avere un volto (non a caso i nemici comunisti vengono
chiamati tutti indistintamente "Charile") ma anche il soldato americano, costretto a prendere
parte, anche contro la sua volont, ad una guerra ingiusta, imperialista che, spesso, neanche
sente sua.
Il simbolo della guerra sporca dato spesso dall'uccisione di una ragazza, simbolo
dell'innocenza e della popolazione civile. Questa guerra, infatti, non solo tra eserciti, ma
sopratutto contro i civili.
FILM SULLA GUERRA DI COREA
Non furono girati moltissimi film sulla guerra di Corea, mentre quelli sulla guerra del Vietnam
costituiscono un nutrito gruppo.
L'ultimo spettacolo (1971) di Peter Bogdanovich
Siamo nei primi anni cinquanta: ad Anarene, citt immaginaria del Texas, una saletta di periferia
sta per chiudere i battenti. L'ultima proiezione del cinemino (Il fiume rosso di Howard Hawks)
sancisce la fine della giovinezza per i due amici Sonny e Duane, per Jacy, la ragazza di
quest'ultimo, e per un gruppo di amici. Di l a poco, la guerra di Corea sacrificher migliaia di
giovani americani.
FILM SULLA GUERRA DEL VIETNAM
I film sul Vietnam (Viet-movie) possono essere distinti in tre categorie:
1.
La prima una fusione tra film di guerra classico e film d'azione, in cui in gioco il
raggiungimento di un fine superiore.
Durante la guerra, Hollywood evitava di prendere posizione, al contrario di quanto era avvenuto
durante il conflitto mondiale o anche durante la recente guerra di Corea.
Il Vietnam veniva comunque citato indirettamente in alcune produzioni indipendenti, per lo pi
legate alle controculture giovanili, ad esempio Hair.
Nello stesso periodo, alcuni registi inaugurano il filone del western revisionista, visto cio dalla
prospettiva dei vinti: i massacri di gente indifesa nei villaggi indiani in film come Piccolo Grande
Uomo possono essere visti come metafore della sistematica distruzione dei villaggi vietnamiti
ad opera delle truppe americane. Pare che anche I professionisti sia stato girato con un occhio
al Vietnam.
La seconda categoria incentrata sugli effetti generati dalla guerra e sui tentativi di reazione dei

personaggi: il filone dei reduci comprende film in cui ci vengono mostrate le difficolt di
reinserimento sociale dei reduci che falliscono tutti i tentativi di ritrovare i ritmi quotidiani della
vita civile.
Robert De Niro incarna la figura del reduce in Taxi Driver (1976) di Martin Scorsese, che
racconta la vicenda dell'alienato e paranoico Travis Bickle.
I riferimenti al Vietnam sono limitati e indiretti, ma il ruvido realismo di Taxi Driver costituisce una
delle interpretazioni pi inquietanti e riuscite della figura del reduce: le difficolt di adattamento
sociale di Travis vengono picarescamente risolte con un'azione violenta, come ha imparato
dalla legge della guerra.
La terza categoria, infine, riporta la guerra vietnamita a una dimensione emotiva e mentale: a
titolo esemplificativo possono essere citati Apocalypse Now (1979) e Giardini di pietra (1987) di
Francis Ford Coppola e Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick.
Apocalypse Now e soprattutto Full Metal Jacket pongono il Vietnam in una dimensione
simbolica e interiorizzata. La guerra non un rito di passaggio: il Vietnam lo sfondo di una
crisi interiore, che colpisce personaggi gi adulti.
Il disincantato pessimismo che caratterizza queste pellicole , probabilmente, il miglior
linguaggio cinematografico per esorcizzare quella che stata la prima pesante sconfitta delle
forze armate americane.
Apocalypse now (1979) di Francis Ford Coppola
A Saigon, durante la guerra in Vietnam il capitano dei corpi speciali Benjamin Willard riceve dai
superiori l'ordine di trovare ed eliminare il colonnello Walter Kurtz che - uscito con i suoi soldati
dai ranghi dell'esercito americano - sta combattendo una guerra personale ai confini fra il
Vietnam e la Cambogia. Scortato da alcuni uomini, Willard risale un fiume a caccia del
colonnello. Dopo varie peripezie il capitano individua Kurtz all'interno di una sorta di reggiatempio protetta dalla vegetazione e da numerosi indigeni armati. Willard non sa che fare, ma
lo stesso Kurtz che lo induce ad eseguire la condanna.
In una scena del film mentre una ragazza vietnamita sta per morire qualcuno suggerisce di
portarla in ospedale e Willard evidenzia quanto sia paradossale la situazione: prima
massacrano la gente del posto, poi vogliono metterci un cerotto sopra.
Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick
Questo film, oltre a presentare le tematiche tipiche del cinema anti-bellico, esprime anche la
profonda fascinazione che l'uomo prova per la guerra, vista come terribile avventura, la
violenza, la perdita di identit personale del singolo all'interno della macchina bellica e per il
militarismo in genere.
Il film, ambientato durante gli anni della guerra del Vietnam, diviso in due parti nettamente
distinte, rispettivamente l'addestramento militare delle reclute ed i Marine in guerra. La
locazione temporale la fine del 1967 e gli inizi del 1968.
1. L'addestramento
Nel campo di addestramento dei Marines nella Carolina del Sud diciassette giovani coscritti per
la guerra del Vietnam vengono addestrati duramente. Il severissimo sergente istruttore Hartman
tratta le reclute come animali con l'obiettivo di trasformarli in perfetti strumenti di morte,
obbligandoli ad amare visceralmente il proprio fucile secondo i dettami del credo del fuciliere, ed
appellandoli con soprannomi spesso ignobili. Protagonisti principali sono il brillante e sagace
"Joker" ed il goffo "Palla di lardo", dapprima totalmente incapace ad imparare la disciplina
militare, per poi trasformasi inaspettatamente in una valida recluta ed ottimo tiratore, a costo di
una lunga serie di punizioni, insulti e violenze da parte del sergente e poi dei commilitoni.
Secondo una certa lettura, si pu supporre che il sempliciotto "Palla di Lardo" sia il solo ad
intuire l'assurdit della situazione e mentre gli altri sono terrorizzati e affascinati dagli sproloqui
di Hartman, sia l'unico a non poter fare a meno di sorridere, suscitando le ire del sergente che

non pu tollerare la mancanza di fanatismo e l'ironia, seppure inconscia. La recluta infine si


rende conto di aver superato l'addestramento ma a scapito del suo equilibrio mentale.
"Palla di Lardo" viene sorpreso da Joker - mentre di piantone notturno la notte prima della
partenza a destinazione - nei bagni della compagnia, con imbracciato il suo M14 caricato con
pallottole FMJ, da cui il titolo del film. Il sergente, svegliato della recluta che recita ad alta voce il
credo del fuciliere e bench avvertito del pericolo da Joker, lo insulta per l'ultima volta ricevendo
un colpo diretto al cuore. "Palla di Lardo" disperato si uccider con la stessa arma, sotto gli
occhi attoniti di Joker.
2. Al fronte
Joker in Vietnam a Da Nang impiegato come giornalista per la rivista militare Stars and
Stripes. Stanco della monotonia delle retrovie e del peso della censura delle notizie, si fa
spedire al fronte di Hu dopo la decisiva offensiva del Tt dei nord-vietnamiti che ha interessato
tra l'altro la base dove dislocato. Assieme al fotografo "Rafterman", bramoso di emozioni
belliche, si unir ad una squadra ritrovando il suo migliore amico "Cowboy", conosciuto ai tempi
del corso di addestramento, e facendo la conoscenza di altri marines, tutti condizionati e
trasformati dagli orrori della guerra.
Nel drammatico finale, Cowboy e altri verranno trucidati dai colpi di un cecchino nemico, il
quale, a sua volta ferito dai militari americani, si rivela essere una giovanissima ragazza
vietnamita. Svanito ogni sentimento di vendetta per i compagni uccisi, con il solo desiderio di
non farla soffrire, Joker le dar il colpo di grazia alla testa, facendo di lei la sua "prima vittima
accertata" e guadagnandosi il rispetto di "duro" dagli altri Marines.
Il film termina con i militari che camminano di notte nella citt in fiamme cantando la Marcia di
Topolino.
Vittime di guerra (1989) di Brian De Palma
un film sulla guerra del Vietnam, in particolare come il comportamento morale "normale" di un
uomo venga messo da parte durante la guerra; questo tema viene trattato tramite alcune scene
che mostrano soldati divenire dei selvaggi in grado di disumanizzare le loro vittime. Altro punto
centrale come si debba tentare di mantenere la propria morale in condizioni estreme.
Una squadra di soldati statunitensi perde uno dei suoi membri in un villaggio nella zona di Ty
Nguyn, ritenuta alleata dei Viet Cong. Per rappresaglia, la squadra rapisce una ragazza
vietnamita, Than Thi Oah, che li dovr soddisfare sessualmente: l'unico a rifiutarsi sar il
soldato Sven Eriksson (Michael J. Fox), che fin dall'inizio si mostra contrario, anzi, disgustato
dalla decisione del sergente psicopatico Tony Meserve (Sean Penn).
I due militari si trovano pi volte in contrasto a causa del loro differente modo di pensare.
Durante uno scontro a fuoco, il gruppo di soldati uccide con ferocia la ragazza, per evitare che i
superiori conoscano la verit.
Dopo la battaglia, coprono l'omicidio ma Eriksson rifiuta di mantenere il segreto, e compromette
sia la sua vita che la sua carriera militare (anche a causa dei superiori che vorrebbero
insabbiare il caso) per far uscire allo scoperto quanto veniva tenuto nascosto. Si apre
un'indagine, e i quattro uomini che hanno partecipato allo stupro e all'omicidio vengono
sottoposti alla corte marziale.
Forrest Gump (1994) di Rober Zemeckis
Forrest Gump (Tom Hanks) un ragazzo un po' sempliciotto ma con un grande cuore. A causa
del suo handicap trascorre un'infanzia con dei difficili rapporti con i suoi coetanei, unica ed
inseparabile amica Jenny, una bambina anch'essa con un grosso problema. La madre di
Forrest, dopo avergli insegnato tutto quello che poteva per aiutarlo ad affrontare la vita nel
modo migliore, lascia che lui diventi padrone del proprio destino. Forrest si arruola e parte per il
Vietnam, sotto le armi trova due nuovi amici, il Tenente Dan ed un commilitone di colore, Bubba.
Forrest si distingue per aver salvato il Tenente da morte certa e gli viene assegnata una

medaglia al valore, ferito in azione, in convalescenza diventa campione di ping pong , e poi, per
una serie di eventi casuali si arricchisce, ma tutto questo irrilevante per Forrest che pensa
sempre e solo a Jenny. Alla fine i due si ritroveranno, vivendo una insolita storia d'amore,
purtroppo molto breve poich ben presto la donna muore di una malattia all'epoca sconosciuta
(probabilmente l'Aids), lasciando per un 'segno' permanente nella vita di Forrest: un figlio.
La parentesi delle storia che si svolge nell'esercito potrebbe simboleggiare che i soldati
partivano completamente ignari, cos come lo Forrest, oppure potrebbe voler parodiare la
figura dell'eroe americano modello: la ferita che subir il protagonista sar in fatti un colpo di
pistola al sedere.
Il musical
Il musical un genere cinematografico, diretto discendente delle rappresentazioni teatrali di
Broadway, in cui l'azione viene portata avanti sulla scena non solo dalla recitazione, ma anche
dalla musica, dal canto e dalla danza che fluiscono in modo spontaneo e naturale.
E' quindi espressione di una poetica d'evasione, del 'sogno americano', dell'entertainment, pi
volte ribadito.Questo spettacolo costituito il pi delle volte da una commedia, in genere
brillante e di ambientazione americana nella quale sono presenti brani che appartengono ai
generi della musica leggera, del jazz, o derivano dall'opera lirica e dal balletto. Tutti questi
linguaggi sono uniti tra loro grazie a una orchestrazione elegante e perfetta. Nel musical non c'
fusione tra i diversi linguaggi; i diversi generi sono invece affiancati in una compresenza ben
integrata e armonizzata.
Negli anni Trenta, con la Grande Depressione si assiste a un grande sviluppo del musical in
coincidenza col sonoro, anche con evidenti scopi di consolazione ed evasione.
*
BUSBY BERKELEY
Busby Berkeley fu il primo grande nome del musical.
Gir quasi quaranta film, dal '30 al '40 come coreografo o regista, o le due cose insieme.
A Berkeley si deve la liberazione della danza dalla costrizioni teatrali del palcoscenico e la
capacit di farne un flusso ininterrotto con il linguaggiodel cinema.
Le coreografie dei numeri sono pirotecniche e caleidoscopiche, sottolineate da elaborati
movimenti di macchina che si liberano progressivamente dalla angolazione frontale per arrivare
alle spericolate inquadrature ' a piombo', rese fluide da un sapientissime montaggio, che rende
tutto naturale. I corpi disegnano attraverso campi lunghi o lunghissimi geometrie che sfumano
in forme astratte, in uno stile modernissimo.
FILM CON FRED ASTAIRE E GINGER ROGERS
A partire dalla met degli anni Trenta, le case cinematografiche hollywoodiane chiamarono a
recitare ballerini di provata esperienza e star del grande schermo e lanciarono un genere
destinato a divenire in breve tempo il fiore allocchiello del cinema americano.
Fu cos che si form la coppia Fred Astaire e Ginger Rogers: entrambi provenienti dal
vaudeville, i due lavorarono fiano a fianco per anni.
Astaire era attore, ballerino, cantante e coreografo. La Rogers era ballerina e continu poi a
fare film anche non musicali per anni (famoso Frutto proibito di Wilder).
Grazie alla loro collaborazione, che li vide protagonisti di dieci film, tra cui Cappello a cilindro
(1935) e Voglio danzare con te (1937), il genere si ridefin e si rinnov.
La loro danza si incentrava sull'abilit e la leggerezza individuali e su una grazia sofisticata che
spesso faceva anche a meno del gruppo di ballerini.
Le trame dei film in cui recitarono sono per lo pi esili e ricalcate sull'idea della conquista
amorosa o della commedia, con gli equivoci e gli scambi, e sono puro pretesto per memorabili
numeri musicali con canzoni spesso scritte da ottimi musicisti.

STANLEY DONEN e GENE KELLY


Un grande contributo al genere venne dal regista Stanley Donen, chiamato da David Quinlan "il
re dei musical hollywoodiani" e dal ballerino, coreografo e regista Gene Kelly che collabor con
lui in molte pellicole.
Un giorno a New York (1949)
Questo film, il primo lungometraggio di Donen, una commedia musicale interpretata dallo
stesso Gene Kelly e da Frank Sinatra.
Kelly e Donen si occupano anche di coreografare i numeri musicali.
Tre amiconi marinai, in licenza per 24 ore a Manhattan, si mettono alla ricerca di Miss
Metropolis: sarebbe in possesso di tutte le qualit desiderabili per una donna.
Questo film segna una svolta importante nella storia del musical, trasferendo l'azione all'aria
aperta: la ribalta sono le strade di New York, le quinte sono fornite dai grattacieli. La velocit, il
ritmo, la vitalit, l'equilibrio tra parte musicale e parte visiva (colore, scenografia, coreografie), la
ricchezza delle invenzioni umoristiche e tecniche ne fanno un musical memorabile, un
capolavoro del genere.
Cantando sotto la pioggia (1952)
Il film pi celebre di Donen e Kelly, che anche stavolta si occuparono delle coreografie.
Il film ambientato alla fine degli anni venti, nel periodo di passaggio dal cinema muto al
sonoro.
L'attore Don Lockwood (Gene Kelly), acclamata star del muto, con un passato di ballerino,
musicista e stuntman, non sopporta la propria partner sullo schermo, la bionda e svampita Lina
Lamont. Il successo dei primi film sonori costringe R.F. Simpson, il produttore della Monumental
Pictures, a trasformare The Dueling Cavalier, l'ultima pellicola della coppia, in un film parlato,
ma l'idea si rivela impraticabile a causa del tono di voce gracchiante e fastidioso di Lina.
Dopo uno screen test fallimentare il ballerino Cosmo Brown (Donald O'Connor), il migliore
amico di Don, suggerisce di trasformare il film in un musical che viene, per l'appunto, rinominato
The Dancing Cavalier, nel quale Lina verrebbe doppiata dalla giovane attrice e cantante Kathy
Selden di cui Don si nel frattempo innamorato. Lina si infuria quando scopre la verit e cerca
di sabotare la storia d'amore, nonch di costringere Kathy a continuare a doppiare i suoi futuri
film. Alla prima il film un enorme successo e quando a Lina viene chiesto di cantare, Don,
Cosmo e R.F. la convincono a esibirsi in playback con Kathy dietro le quinte, per poi poterla
smascherare alzando il sipario durante la sua esibizione e quindi rivelando il talento di Kathy.
Sette spose per sette fratelli (1954)
Questo film, diretto solamente da Donen, si ispira forse al mito del ratto delle sabine.
Adamo Pontipee, rude boscaiolo dell'Oregon,sposa le bella Milly, ignara di dover badare, oltre
che al marito, anche ai suoi sette fratelli. La ragazza non demorde e rimette a nuovo i sette
giovanotti, insegnando loro la buona educazione e dando loro un aspetto pi presentabile. I
sette fratelli, per, si sentono soli e, una bella sera d'inverno, su consiglio di Adamo, rapiscono
sette giovani fanciulle di cui si sono innamorati. All'arrivo della primavera,sciolta la neve, i
parenti delle ragazze arrivano a casa dei Pontipee, ma l'amore ha gia trionfato e le sette coppie
convolano a giuste nozze.
E' sempre bel tempo (1955)
Douglas, Angie e Ted (Gene Kelly) hanno combattuto insieme durante la Seconda Guerra
Mondiale.
Si ritrovano dopo dieci anni, ma le amarezze della vita li hanno cambiati.
Tramite Douglas, che lavora nella televisione, Ted conosce Jackie, che fa la programmista
televisiva. Grazie a uno stratagemma di quest'ultima, Ted viene salvato dalle minacce di un
gangster e Douglas si riavvicina alla moglie. Finale rosa per Ted e Jackie.
Il soggetto potrebbe essere quello di un melodramma a sfondo sociale; invece siamo di fronte a
una vivace commedia con splendidi numeri musicali. Restano per, insopprimibili, una

malinconia e un'amarezza di fondo: la vita che passa non d scampo.


Ma l'eccesso di anticonformismo fu pagato con l'insuccesso commerciale che mise fine al
sodalizio tra Donen e Kelly.
VINCENTE MINNELLI
Vincente Minnelli, padre dell'attrice, cantate e ballerina Liza Minnelli, fu un altro importante
regista di musical (ma non solo) che impresse il suo tocco stilisticoal genere: caratteristiche di
Minnelli sono i colori accesi realizzati con il technicolor, la finzione esibita, il tema ricorrente del
sogno, della fiaba in opposizione alla mediocrit della vita.
Spettacolo di variet (1953)
Tony Hunter (Fred Astair), un tempo ballerino di successo e ora dimenticato, ottiene un ruolo in
una commedia musicale. Cerca di dare i suoi consigli, ma nessuno lo sta a sentire. Il pubblico
per fischia proprio le parti che Tony aveva contestato sicch gli viene affidata la regia dello
spettacolo. Spettacolo di variet quello che pu essere considerato un musical nel musical la
sua trama trama ricalca di nuovo l'archetipo dello spettacolo da fare, dell'insuccesso da
rimediare, della necessit di superare le difficolt e del coronamento finale amoroso e
professionale.Il protagonista Astaire, divo al tramonto, nel film e nella vita, e l'affermata
Charisse; la poetica che fa da filo conduttore al film quella dell'opposizione tra arte 'alta' e
popolare con l'ovvia esaltazione del musical come veicolo di intrattenimento e consolazione, di
fatto la stessa idea di Make them laugh!.
Brigadoon (1954)
Un misterioso villaggio scozzese compare per un solo giorno ogni cento anni. In questo villaggio
capitano per sbaglio due turisti americani, Tommy Albright (Gene Kelly) e Jeff Douglas, quando
si sta per celebrare un matrimonio e uno di loro, Tommy, si innamora di una ragazza del
villaggio, Fiona (Cyd Charisse) e decide di restare nel loro mondo onirico.
WEST SIDE STORY
il nuovo musical
Nonostante qualche grande successo di critica e pubblico, la met degli anni 50 e gli anni '60
vedono infatti la crisi dei generi e in particolare del musical, che perde molte delle caratteristiche
fin qui delineate e tende a confondersi con altri generi, con la commedia, il film biografico o
percorre nuovi itinerari, anche suggestivi, ma che non sono non pi quelli delle origini. La
tendenza prevalente quella di non scrivere pi soggetti originali, ma di portare sulle schermo i
musical teatrali di Broadway che continuano nel frattempo a essere rappresentati con grande
successo.
Tra gli esempi di maggior successo My Fair Lady (1964) di George Cukor e West Side Story
(1961) di Wise e Robbins con musiche di Bernstein, premiato con ben 10 oscar.
West Side Story (1961) di Wise e Robbins
Dopo 4 anni di successi e di repliche ininterrotte a Broadway, Robbins e Wise, superando non
poche difficolt, portarono sul grande schermo questo musical che contava gi allora
numerosissimi fans.
Apparve chiaro sin dall'inizio, quindi, che il progetto risultava un grosso rischio, in quanto da
sempre improbo il tentativo di rappresentare un'opera teatrale in film.
Nonostante questo, il film risulta a tutt'oggi uno dei pi bei musical e, allo stesso tempo, uno dei
capolavori di tutti i tempi nella storia del cinema, premiato con ben 10 Oscar e osannato da
milioni di persone in tutto il mondo.
Il successo del film dovuto a diversi fattori. La storia in primis, che sempre suscita spirito di
immedesimazione nel pubblico, la fotografia dai colori vivi, l'ambientazione popolare ma,
soprattutto, le coreografie perfettamente eseguite dagli attori e le straordinarie musiche di
Bernstein con canzoni rimaste celebri anche a distanza di quasi 50 anni.
E' la storia di Giulietta e Romeo trasferita nei quartieri popolari del West Side di New York City,

non senza insistenza sui temi dei conflitti razziali e della violenza e con qualche spunto
polemico verso i miti di libert e tolleranza negli USA.
Il quartiere in cui i giovani vivono frequentato da due bande giovanili rivali: i Jets di origine
anglofona e gli Sharks, per lo pi portoricani, che si affrontano continuamente in risse, agguati,
regolamenti di conti e pestaggi. In questo ambiente nasce l'amore tra Maria (portoricana e
sorella di Bernardo uno dei leader degli Sharks) e Tony ex appartenente ai Jets, che si
conoscono a un ballo.
I due tengono segreto il loro amore e progettano una fuga per poi potersi sposare. Tony per
viene coinvolto dai suoi ex compagni in un regolamento di conti con la banda degli Sharks che
dovr sancire il dominio definitivo del quartiere. Sar durante rissa che Tony uccider
involontariamente Bernardo e sar a sua volta ucciso da Chino, uno degli Sharks e promesso
sposo di Maria.
Maria quindi perde il suo amore e suo fratello e, in una commovente scena, tocca con la sua
voce la coscienza dei ragazzi delle due bande, indicando l'odio come vero assassino e movente
di tutto. Il film termina con Tony portato in braccio verso la polizia dai ragazzi che prima si
picchiavano, che pongono cos termine alla loro rivalit.
BOB FOSSE
Bob Fosse fu un coreografo, regista, attore e sceneggiatore statunitense.
Come ballerino Fosse svilupp uno stile di danza jazz che era immediatamente riconoscibile,
essudante una sessualit cinica e stilizzata. Altri caratteri distintivi erano le ginocchia in dentro,
le spalle arrotondate e le isolazioni.
Sua caratteristica fisica era di avere i piedi in dentro; questa anomalia, per un ballerino, si
rivers certamente nel suo stile coreografico.
Influenzato da Fred Astaire, usava bombette, bastoni e sedie. Il suo marchio di fabbrica era
l'uso dei cappelli, probabilmente provocato dalla sua calvizie. Usava i guanti perch non amava
le sue mani. Le sue routine di danza erano intense e dettagliate ma semplici
Cabaret (1972)
Questo film un riadattamento su pellicola del musical di un musical di Broadway a sua volta
ispirato ai racconti berlinesi di Christopher Isherwood: il centro della storia infatti la vita ai
tempi della Repubblica di Weimar nel 1931, prima dell'ascesa al potere del Partito
Nazionalsocialista di Adolf Hitler.
Venne definito il primo musical adulto, ottenne un grande successo di pubblico, ma anche
qualche dissenso da parte della critica.Tema centrale della storia la relazione tra laffascinante
e disinibita Sally Bowles (Liza Minnelli), che si mantiene facendo la cantante e alloccorrenza
anche la prostituta, ma sogna di sfondare come attrice, e lingenuo intellettuale inglese Brian
Roberts, che si lascia sedurre da lei ed disposto ad accettare qualunque compromesso. Le
loro vicende private, e quelle dei vari personaggi secondari, si intrecciano con la descrizione
della Germania decadente dei primi Anni 30 e del mondo frenetico del cabaret, unevidente
metafora del disfacimento morale di una societ inesorabilmente diretta verso labisso. E infatti,
mentre la gente affolla i night-club e si crogiola in unillusoria atmosfera di superficialit e di
frivolezza, il nazismo si sta diffondendo come un cancro in tutto il paese, il popolo inneggia ad
Hitler, le persecuzioni contro gli ebrei si fanno sempre pi frequenti, e sullo sfondo gi si
addensano le nubi di unimminente tragedia.
Lenny (1974)
Lenny un film sulla vita del comico statunitense Lenny Bruce, interpretato da Dustin Hoffman.
L'ascesa al successo del comico Lenny Bruce viene continuamente ostacolata dalle denunce
per oscenit a causa del suo umorismo greve ed il suo linguaggio volgare e provocatorio
malcompreso dall'America puritana a cavallo tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta. Quella
che considera una persecuzione bigotta si ripercuote sulla sua vita privata: i continui litigi con la
moglie, spogliarellista in disarmo, i tradimenti e le avventure senza sentimento, la vita sregolata

e l'abuso di alcool e droghe lo conducono a una morte tragica.


All That Jazz - Lo spettacolo continua (1979)
E' una storia autobiografica, caratterizzata da grande cura per le coreografie per le musiche e
per il ritmo.Il famoso ballerino e coreografo, Joe Gideon, attore di musical e danza moderna,
parla ad Angelica, una dama vestita di bianco, della sua vita, della sua carriera e dei suoi amori;
la dama bianca non una figura angelica od una fata ma una sorta di angelo della morte, ella
ascolta con interesse e simpatia quello che lui le racconta.
Joe le racconta del suo esordio in uno spettacolo che andava in onda subito dopo l'esibizione di
alcune spogliarelliste; esse giocavano ad eccitarlo di proposito dietro le quinte tanto che ebbe
un'eiaculazione ben visibile sui suoi pantaloni, rendendolo ridicolo al pubblico. Nonostante
questa iniziale figuraccia, lui continu la sua carriera di ballerino divenendo un grande artista:
fond una compagnia di ballo e si esib in spettacoli di grande impegno e fascino, anche con
scene di semi-nudo scandalose.
Nella vita privata non manca di sposarsi e di avere una splendida figlia ma, mentre lui ama
molto la figlia, con la moglie nascono troppi problemi: la sua professione infatti gli offre
molteplici occasioni per avere innumerevoli amanti.
La sua carriera va a gonfie vele ma il logorio fisico grande tanto che il cuore comincia a
soffrirne in maniera pesante e, arrivato alla soglia dei cinquanta anni, ha consumato la sua
speranza di vita; ricoverato in un ospedale ed operato non gli baster per salvarsi.
La parte finale del film un grande musical, con scenografie dedicate al sistema circolatorio.
Appaiono tutte le persone importanti della sua vita, incluse le spogliarelliste, la moglie e la figlia,
grande spettacolo musicale col ritornello di "I think I'm gonna die".
Poi alla fine, il buio e l'apparizione della signora in bianco, verso cui l'anima di Joe si incammina
mentre il suo corpo viene chiuso dentro un sacco trasparente.
MUSICAL ROCK E JUKEBOX MUSICAL
A met degli anni '60 i fermenti della cultura pop e rock e della contestazione alla guerra del
Vietnam si impongono nella musica e sulle scene teatrali e da questi successi approdano negli
anni '70 al cinema, in alcune importanti produzioni come Hair di Forman (1979) o Jesus Christ
Superstar di Norman Jewison (1973): sono film ricchi di spunti ideologici interessanti, anche se
forse oggi un po' datati, ma non rinnovano profondamente il genere. La cultura rock giovanile si
esprime in seguito in altri film definibili opere rock come Tommy (1975) dell'inglese Ken Russell,
con le musiche e la partecipazione di artisti celebri del mondo rock e pop e momenti di grande
fantasia e invenzione, o The Rocky Horror Picture Show (1975) di Jim Sharman, ironico e
irriverente.
Negli anni successivi non ci sono novit che escano dagli schemi visti, i film musicali si
avvicinano al mondo della danza giovanile, con un prevalere della colonna sonora sull'aspetto
cinematografico, a volte con grande successo come nel caso de La febbre del sabato sera
(1977) di John Badham.
Nasce in seguito il cosiddetto Jukebox musical: un musical che usa come colonna sonora i
pezzi famosi di uno o pi artisti celebri o di un gruppo musicale.
Ne sono un esempio Mamma Mia!, Across the Universe, We Will Rock You e Moulin rouge.
IL KOLOSSAL
Con il termine kolossal (o colossal) in genere si indica un film in cui tutto svolto in grandi
dimensioni, a partire dal budget, al cast di attori sino alle scenografie, agli effetti speciali ed al
lancio pubblicitario. In film di questo genere, per i quali sono investite ingenti somme di denaro,
oltre ai notevoli sforzi organizzativi, sono attesi grandi successi di pubblico e relativi ritorni
economici; in caso contrario il fallimento pu avere serie ripercussioni economiche per le case
cinematografiche e riscontri negativi in termini d'immagine per le star che le interpretano.
Nella storia del cinema vi sono numerosi esempi di pellicole di questo genere, da quelle

incentrati su avvenimenti storici, a quelli di religione, sino a quelli di avventura e fantascienza.


Negli anni Cinquanta, con l'avvento della televisione, il cinema cerc di contrastare il piccolo
schermo stupendo lo spettatore con delle pellicole spettacolari.
Di conseguenza vengono girati nuovi kolossal; addirittura lo schermo cinematografico diventa
pi grande (70 mm).
Anche alcuni western vengono creati per questo tipo di schermo, come Alla conquista del West
di Ford.Dopo la fine degli anni Sessanta il fenomeno si ridimensionato per tornare in voga
recentemente con l'avvento delle nuove scoperte tecnologiche ed elettroniche che rendono
praticamente tutto possibile.
I temi dei film kolossal sono essenzialmente tre:
La storia di Roma o dell'antica Grecia
La vita di Cristo, dei santi o altri episodi biblici
Il Settecento e la guerra di indipendenza contro gli inglesi e l'Ottocento, in particolare la guerra
di secessione Americana
WILLIAM WYLER
Ben-Hur (1959)
Nel 1958 la Metro-Goldwyn-Mayer era sull'orlo della bancarotta e, per salvarsi, chiese al
produttore Sam Zimbalist di realizzare una traduzione cinematografica del romanzo Ben-Hur,
che aveva gi avuto altre due versioni cinematografiche mute.
Zimbalist affid la regia del progetto a William Wyler, gi regista di film come Il grande paese e
Vacanze romane.
Il produttore voleva cos tanto Wyler alla regia da offrirgli un milione di dollari: mai nessun
regista era stato pagato cos tanto. La produzione allora part per Roma per andare a girare a
Cinecitt.Il sottotitolo del film, A Tale of the Christ, che significa Un racconto del Cristo, dovuto
al fatto che tutta la vicenda si svolge al tempo e nei luoghi in cui si consuma la storia di Ges
Cristo; nel film egli compare tre volte, senza mai essere mostrato in volto.
Viene raccontata la sua nascita a Betlemme, lo si incontra di nuovo a Nazaret, dove d un po'
d'acqua a Ben Hur che, in catene, portato alle galee attraverso il deserto, e lo si vede all'inizio
del Sermone della Montagna.
Infine si vede Cristo, durante la Via Crucis, sfilare con la croce in spalla davanti a Ben Hur,
Miriam e Tirzah.Gerusalemme, I secolo d.C. Il film prende il via quando i re magi giungono alla
grotta di Betlemme per adorare il neonato Ges. La narrazione ha quindi un salto temporale in
avanti di 26 anni, quando in Giudea giunge il nuovo governatore romano Valerio Grato e, con
lui, il nuovo comandante delle legioni, Messala, inviato per sopprimere le rivolte dei Giudei;
Giuda Ben Hur un ricco principe e mercante giudeo che, per difendere il suo popolo, entra in
contrasto con Messala, suo vecchio amico d'infanzia.
Durante la parata di benvenuto, dalla terrazza della casa di Ben Hur, da cui affacciata la
sorella Tirzah, cadono accidentalmente delle tegole proprio sul governatore. Pur sapendo della
loro innocenza, Valerio Grato e Messala fanno imprigionare Tirzah e sua madre Miriam e
condanna Ben Hur alla schiavit sulle galee.
Mentre Ben Hur in cammino verso il suo destino con gli altri schiavi, il gruppo si ferma nei
pressi di un pozzo. I sorveglianti concedono ai prigionieri di dissetarsi, ma non a Ben Hur: egli
per soccorso dal Messia, che si mostra misericordioso e porge dell'acqua allo sfortunato exprincipe.
Dopo quattro anni di lavori forzati, la nave su cui Ben Hur costretto ai remi in catene, viene
coinvolta in una battaglia navale, durante la quale egli riesce a salvare la vita al console romano
Quinto Arrio, caduto in mare; la battaglia vinta dai Romani e cos Arrio, riconoscente, libera
Ben Hur e lo conduce con s a Roma, adottandolo come figlio.
A Roma, Ben Hur diventa campione delle corse con le bighe, ma il pensiero per la sorte della
madre e della sorella continua a non dargli pace, cosicch decide di tornare nella sua terra
natia. Durante il tragitto verso Gerusalemme, Ben Hur incontra Baldassarre, uno dei Re magi, il

quale si sta recando in Giudea per vedere il Messia, che gi aveva adorato alla nascita e che
accidentalmente confuse con lo stesso Ben Hur durante il loro primo incontro.; il vecchio re
magio fa conoscere a Ben Hur lo sceicco Ilderim, il quale gli propone di correre per lui nella
grande corsa delle bighe in programma a breve a Gerusalemme: Ben Hur accetta, sapendo che
alla corsa parteciper anche Messala, e si allena scrupolosamente per la gara, meditando
vendetta.
Ritornato nel frattempo nella sua vecchia dimora di famiglia, Ben Hur vi ritrova l'anziano e
fedele amico Simonide, e la di lui figlia Ester, da sempre innamorata di Ben Hur e da anni in
attesa del suo ritorno. Ester tace a Ben Hur la triste sorte della madre Miriam e della sorella
Tirzah, che sono ancora vive ma che hanno contratto la lebbra in prigione, raccontandogli
invece che le due donne sono morte da tempo in carcere.
Distrutto dal dolore, Ben Hur giura vendetta contro Messala e affronta eroicamente la corsa
delle bighe nell'arena di Gerusalemme, uscendone vincitore nonostante il comportamento
scorretto di Messala, che tenta pi volte di sopraffarlo. Lo stesso Messala viene calpestato dai
cavalli di un altro carro in gara e rimane mortalmente ferito. Negli ultimi istanti di vita, tra atroci
sofferenze, Messala rivela a Ben Hur che Miriam e Tirzah sono in realt ancora vive, ma che si
trovano confinate nella valle dei lebbrosi poco fuori dalla citt. Nonostante la ferma opposizione
di Ester e incurante del pericolo di contagio, Ben Hur si reca pi volte da loro e, disperato, le
conduce a vedere il passaggio di Ges Cristo, che proprio in quei momenti sta compiendo la
sua dolorosa Via Crucis. Alla morte di Cristo, Miriam e Tirzah scoprono di essere
miracolosamente guarite dalla lebbra e riabbracciano Ben Hur ed Ester. Il film si conclude con
un pastore che pascola il proprio gregge, con il Golgota sullo sfondo e le tre croci vuote.
STANLEY KUBRICK
Spartacus (1960)
Con questo film Kubrick fa un'operazione di tipo storico-materialistico, mentre Wyler con Ben
Hur ne aveva fatta una di tipo ideologico.Inizialmente a dirigere questo film era stato chiamato
Arthur Mann, ma dopo aver girato alcune scene cominci ad avere problemi con il delegato di
produzione e venne chiamato Kubrick: ne consegu che Spartacus fu il kolossal pi cruento mai
girato fino ad allora.Kubrick, inoltre, volle apportare numerose innovazioni alla sceneggiatura
per evitare la scontata produzione dell'ennesimo film epico, come per esempio le scene
d'amore con Varinia, e dando maggiore spessore alle figure di Licinio Crasso, Sempronio
Gracco e Lentulo Batiato, da lui ritenuti gli emblemi dominanti di una societ macchinosa e
corrotta.
Spartaco (Kirk Duglas), schiavo tracio, viene reclutato dal nobile Batiato che ne fa un suo
gladiatore. Nella tenuta di quest' ultimo Spartaco si innamora di Varinia, bellissima schiava.
Durante una visita del ricchissimo e potentissimo Crasso, Spartaco assiste ad una esecuzione,
opera dello stesso Crasso, nei confronti di un gladiatore ribelle che aveva tentato di uccidere il
politico. La morte di Draba, il gladiatore, appeso a testa in gi nel dormitorio dei combattenti,
sconvolge Spartaco. In pi, il repubblicano, si porta via, come sua schiava la bella Varinia. Dopo
un' ennesima provocazione, Spartaco uccide il suo maestro d'armi, cittadino romano; scoppia la
rivolta. L'esercito dei ribelli si concede una vittoria contro l' inetto Glabro prima di ritirarsi sulle
montagne con l' idea di lasciare l'Italia. L viene raggiunto da Varinia, fuggita dalle grinfie di
Crasso, ora pi che mai in difficolt politiche nei confronti di Gracco, altro influente senatore.
Grazie all' aiuto di Antonino, schiavo intelettuale, i ribelli stipulano un accordo con dei pirati che
dovranno accompagnarli fuori dall' Italia; Varinia incinta e per Spartaco il futuro si annuncia
roseo. Ma il ritorno di Pompeo dalla Spagna complica la vicenda: i pirati patteggiano con Roma
e Spartaco si ritrova isolato. La battaglia sul campo si rivela una carneficina. Tutti i ribelli tranne
Antonino e Spartaco vengono crocifissi sulla via che porta a Roma da Crasso. Divenuta madre,
Varinia , viene nuovamente rapita da Crasso ma successivamente liberata da Gracco. Nel
frattempo, la condanna per i due amici sopravvissuti terribile: dovranno sfidarsi ad un duello
mortale ed il vincitore sar crocifisso. Il confronto cruento perch ognuno vuole evitare il

supplizio della crocifissione all' altro ma Spartaco a vincere. Mentre il capo degli uomini liberi
spira sulla croce, Varinia e suo figlio lasciano Roma accompagnati da Gracco e Batiato,
finalmente liberi.
Il cast comprendeva quattro giganti della recitazione cinematografica, fisiologicamente destinati
a misurarsi competitivamente durante le riprese. L'arrivo di Kubrick, ben conscio delle sue
capacit, innesc un altrettanto fisiologico contrasto di personalit con Douglas, consapevole di
essere soprattutto il "padrone di casa"; complice l'ingente valore economico dell'investimento,
ne nacque una situazione di lenta competizione fredda, che alla fine lasci Kubrick privo di
qualsiasi entusiasmo per l'opera realizzata, al punto da quasi sconfessarne la paternit una
volta terminatala.Motivi di rammarico, il regista ne aveva molti: da un lato, la vicenda
rivoluzionaria dello schiavo che si ribella alla schiavit e inizialmente sconfigge Roma, avrebbe
potuto pi efficacemente rendersi con pi marcate allusioni agli imperialismi correnti negli anni
cinquanta, primo fra tutti quello americano, che in quella decade cercava peraltro accostamenti
simbolici con l'antica Roma e ne coltivava il mito.
D'altro canto, descrivere in modo zuccheroso ed eccessivamente romanzato la vicenda in
assoluto pi rappresentativa della lotta di classe, poteva parere improprio all'asciutto regista che
in precedenza aveva mostrato di non disdegnare la crudezza narrativa.
Il film fu bollato come socialmente pericoloso, pertanto fu varata un'insistente e ossessiva
propaganda volta a boicottarlo, ma, a sorpresa, il Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald
Kennedy, lo and a vedere e dichiar che gli era piaciuto molto.
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Altri importanti kolossal furono:
Cabiria di Pastrone
Il re dei re (1961) di Nicholas Ray
Nell'anno 64 a.C. le legioni romane, sotto il comando di Pompeo invadono Israele, conquistano
Gerusalemme piegando la Giudea a provincia di Roma. Ma la ribellione sempre viva nel cuore
dei giudei; essa va avanti per cinquant'anni, fin quando Erode il Grande, nominato re di quelle
terre dall'imperatore Ottaviano, la soffoca nel sangue. Proprio in quel periodo, a Betlemme
nasce Ges e la sua famiglia, per sfuggire alla strage degli innocenti ordinata da Erode, ripara
in Egitto. Ritorna, quando il re morto e sul trono sale il figlio, Erode Antipa, non meno crudele
del padre. Ed altri vent'anni passarono. Giovanni Battista prepara la strada al Messia mentre il
regno di Giudea sotto il controllo di un procuratore romano, Ponzio Pilato. Gli ebrei pi
oltranzisti decidono di dare battaglia e guidati da Barabba, loro capo e da Giuda Iscariota, suo
vice, attaccano le legioni di Pilato ma sono respinti. Intanto la fama di Ges cresce di giorno in
giorno. I miracoli, le parole, i sermoni di Cristo hanno grande impatto sulla popolazione; e
mentre i suoi seguaci aumentano di numero in un crescendo impressionante, i sacerdoti del
tempio, vedendo in Lui un pericolo, decidono la maniera per farlo morire. Giuda Iscariota
diventa uno dei dodici e nel frattempo il Battista arrestato e poi decapitato per volere di
Salom, figliastra del monarca. Ges tradito da Giuda e arrestato; portato dinanzi a Pilato. In
un processo sommario Egli non si difende ed condannato alla crocifissione. Morto sul
Golgota, il Redentore risorge dopo tre giorni, compare ai suoi discepoli sul mare di Galilea e li
esorta a portare la sua parola in tutti gli angoli della terra.
Barabba (1961) di Richard Fleischer
Il bandito Barabba viene liberato fortunosamente a scapito di Ges finito innocente sulla croce.
Dopo aver commesso altri crimini Barabba viene condannato, sempre da Ponzio Pilato, al
lavoro forzato in una miniera di sale e zolfo della Sicilia. Creduto morto in seguito ad un
terremoto, arriva a Roma dove in seguito diventa gladiatore e conosce un altro schiavo

diventato cristiano. Mediante lui si avviciner ai seguaci della dottrina, conoscendo anche San
Pietro, e, combattuto nell'animo dai principi morali del Cristianesimo, sar costretto ad uccidere
nel Colosseo, davanti a Nerone, un centurione-gladiatore che tempo prima l'aveva schernito
dopo avergli ucciso un amico correligionario.
Poco tempo dopo, scoppia l'incendio di Roma, e Barabba viene incarcerato come incendiario e
cristiano. Morir in croce, come Ges che mai ha dimenticato.
Il film fu girato a Cinecitt, Roma, sotto la supervisione del produttore Dino De Laurentiis. Altri
luoghi utilizzati per le riprese furono: l'Arena di Verona, Cataniae l'Etna, e Roccastrada
(Grosseto) per la scena della crocifissione.
Il film include molte scene spettacolari, tra cui una battaglia di gladiatori nell'arena e la scena
della crocifissione girata durante una vera eclissi di sole.
La pellicola non priva di errori storici: uno su tutti, l'esistenza del Colosseo ai tempi di Nerone
(nella realt sar costruito nell'80).
Sodomo e Gomorra (1962) di Robert Aldrich
Lot, capo di una trib di ebrei, guida la sua gente attraverso il deserto verso la terra promessa.
Vicino a Sodoma e Gomorra viene costruito un accampamento. Lot sposa Ildith, schiava della
regina. Dopo la vittoria sugli Ammaniti, gli ebrei si fanno coinvolgere nei vizi di Sodoma. Dio
aiuta il suo popolo a fuggire e distrugge la citt.
Cleopatra (1963) di Joseph L. Mankiewicz
Il film, probabilmente tratto dalla tragedia shakespieariana Antonio e Cleopatra, narra delle lotte
di Cleopatra (Elizabeth Taylor) la giovane regina d'Egitto, per resistere alle ambizioni
imperialiste di Roma e dei due amori della sua vita, Giulio Cesare e Marco Antonio.
Via col vento (1965) di Victor Fleming
Universalmente riconosciuto come uno dei film pi famosi della storia del cinema, ha stabilito
dei record che rimangono tuttora insuperati. Il film venne prodotto da David Selznick.
La lavorazione del film fu molto complessa e travagliata per i film di quel periodo storico:
complessivamente richiese circa due anni per poter essere realizzato e il suo completamento
dovuto principalmente al grande sforzo economico e lavorativo di Selznick, la cui intenzione era
di farne un grande affresco storico, oltre che una semplice storia d'amore; per raggiungere il suo
scopo Selznick vi dedic quasi tutte le sue energie nel periodo della produzione. Proprio la
grandiosit produttiva e il grande successo di pubblico rendono questo film una pietra miliare
indiscutibile nella storia del cinema; si trattato, infatti, del primo caso di successo planetario
nella storia del cinema.
Georgia, 1860. Rossella, capricciosa figlia di un piantatore di cotone, vive con la famiglia nella
bella tenuta di Tara. Corteggiata da tutti, ama il cugino Ashley, che, per, si sposa con Melania.
Per ripicca Rossella diventa la moglie del fratello di Melania, che muore subito in battaglia nella
Guerra di Secessione appena scoppiata. Ad Atlanta, dove la vedova Rossella si recata con
Melania incinta, le due donne vengono messe in salvo dal saccheggio nordista della citt da
Rhett, un avventuriero in cerca di fortuna. Finita la guerra Rossella si addossa il compito di
risollevare la propriet di Tara, distrutta dai saccheggi e oberata dalle tasse, e per ottenere i
soldi di cui ha urgente bisognoso sposa per interesse Frank, ricco proprietario di una segheria.
Ucciso questultimo da una spedizione del Ku Klux Klan, Rossella torna di nuovo vedova e, pur
essendo ancora innamorata di Ashley, questa volta sposa Rhett, arricchitosi con una serie di
speculazioni nel corso della guerra. Il matrimonio tra i due, per, non felice e dopo la morte di
una figlia e la fine di una seconda gravidanza, Rhett, che non si mai sentito amato, decide di
abbandonare la moglie. Rossella rimasta ancora una volta sola, ma adesso intenzionata a
dare una svolta alla propria vita.
La pi grande storia mai raccontata (1965) di George Stevens
Il film ricalca la vita di Ges, fedele alla narrazione dei quattro vangeli ed inizia con l'arrivo dei
magi. Poi continua con l'ira di Erode il grande, l'adorazione dei magi nella grotta di Betlemme, la
strage degli innocenti, la fuga in Egitto, le rivolte dei giudei in Gerusalemme dopo la morte di

Erode represse nel sangue dalle legioni romane, il battesimo di Ges nel fiume Giordano, i
discepoli, la predicazione e i miracoli, la morte di Giovanni Battista, la resurrezione di Lazzaro,
l'entrata trionfale a Gerusalemme di Ges, la cacciata dei mercanti dal Tempio, l'ultima cena, il
tradimento di Giuda Iscariota, la preghiera all'orto del Getsemani, l'arresto, il processo dinanzi
Caifa, Ponzio Pilato ed Erode Antipa, la via al Calvario, la crocifissione insieme a due ladroni, la
deposizione nel sepolcro ed, infine, l'annuncio del risorto agli apostoli.
Il cinema giallo
Il cinema giallo, nel senso pi ampio, un genere cinematografico ispirato dall'omonimo
genere letterario.
I film appartenenti a questo genere coinvolgono generalmente vari aspetti del crimine e della
lotta allo stesso.
Stilisticamente, il genere pu sconfinare e combinarsi con molti altri generi cinematografici,
primo fra tutti il dramma, ma anche la commedia e, a sua volta, diviso in molti sottogeneri,
come ad esempio il noir.
Come per il genere letterario, anche nel cinema giallo si possono identificare alcuni sottogeneri,
dalle tematiche diverse, che si sono sviluppati prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti.
Questi sottogeneri sono comunque spesso intrecciati tra loro e i loro confini sono molto labili.
Film gialli classici - sono pellicole che fanno riferimento al genere del giallo deduttivo. Tipici
esempi sono i film ispirati dalle opere di Agatha Christie, come Assassinio sull'Orient-Express di
Sidney Lumet.
Film poliziesco - dove la trama focalizzata per lo pi sulle indagini di polizia. Tipici esempi
possono essere Maigret a Pigalle di Mario Landi o i pi recenti film della serie dell'ispettore
Callaghan.
Film di gangster - le pellicole che fanno riferimento a questo genere sono per lo pi focalizzate
sulla figura del criminale e un tipico esempio la saga cinematografica de Il padrino, tratta dai
romanzi di Mario Puzo.
Film di spionaggio - il tema centrale delle pellicole di questo genere, note anche come spy
story, lo spionaggio internazionale; in senso pi ampio, include pellicole anche molto diverse
fra loro, dai gialli classici, al noir, ai film d'azione fino ad arrivare a film di fantapolitica o di
fantascienza. Molto celebri sono i film dedicati a James Bond, il personaggio letterario nato
dalla penna di Ian Fleming.
Film noir - l'aggettivo noir (nero) fa riferimento alla cupezza di queste pellicole, sia per quel che
riguarda il loro contenuto, attinto dalle opere letterarie hard boiled, sia per gli aspetti di carattere
prettamente formale (forte uso del chiaroscuro, inquadrature distorte) che ricordano il cinema
espressionista di Fritz Lang o di Friedrich Wilhelm Murnau.
Film thriller - i film di questo sottogenere sono i pi diffusi, tanto che spesso la locuzione film
gialli viene utilizzata per identificare le pellicole specificatamente thriller. In realt ci che
contraddistingue queste opere da altre appartenenti al genere giallo la primaria presenza di
suspense e di una certa dose di azione, costruite grazie all'utilizzo degli accorgimenti tipici del
genere.
Film di ganster
I film di gangster o gangster movie sono i termini con cui si definisce quel genere
cinematografico che tratta di criminalit organizzata e, pi precisamente, di malavitosi di umili
origini che nel tempo scalano sugli altri per diventare loro stessi i capi; di solito, dopo la
conquista del successo criminale, il protagonista subisce una rovinosa caduta.
La prima pellicola che trattava il genere fu il film muto Le notti di Chicago (1927), diretto da
Joseph Von Sternber, che parla di un gangster evaso dal carcere che sospetta che la sua
donna lo tradisca.
Ma il primo capolavoro del Gangster-movie fu Piccolo Cesare (1930), per la regia di Mervyn

LeRoy, epopea del gangster Rico ambientata nella Chicago degli anni venti.
In seguito al successo di quest'ultima pellicola, il filone continu con i film Nemico pubblico
(1931) e Scarface (1932), considerati, insieme a Piccolo Cesare, capolavori assoluti del genere.
Ma il Codice Hays vietava di raffigurare i criminali come personaggi positivi e cos i produttori
decisero di concludere quasi tutti i film con la morte del protagonista, per dire che il crimine
porta sulla brutta strada.
Dopo i problemi con la censura, il genere riprese con La pattuglia dei senza paura (1935),
diretto da William Keighley, e con Angeli con la faccia sporca (1938), regia di Michael Curtiz.
Nei Gangster-movie degli anni trenta i protagonisti venivano rappresentati come criminali senza
scrupoli e che compivano delitti sempre pi efferati, arricchendosi alle spalle altrui. Inoltre
venivano ritratti come individui megalomani che avevano rapporti morbosi con le loro donne. Le
atmosfere erano quasi sempre cupe e notturne, cosa che avvicinava queste pellicole al cinema
espressionista.
Le notti di Chicago (1927)
Le notti di Chicago o, nella versione originale "Underworld", fu uno dei pi grandi film di
Sternberg ed apre in America il filone gangsteristico; dominato da un senso cupo di fatalit e
contrassegnato da un ammirevole uso della luce, un film in anticipo sui tempi.
Evaso dal carcere, il capogangster "Bull" Weed sospetta che la sua donna "Feathers" McCoy e
il suo luogotenente "Rolls Royce" l'abbiano tradito.
Quando scopre che non vero, ma che sono innamorati, li fa mettere in salvo e si arrende alla
polizia. Sar condannato a morte.
Piccolo Cesare (1930) di Mervyn LeRoy
Cesare Rico Bandello e Joe Massara sono due delinquenti di piccolo cabotaggio. Mentre
Bandello, detto "Piccolo Cesare" per i suoi modi, vuole dare la scalata ai vertici del mondo del
crimine, Massara sogna invece un futuro di ballerino. L'efferatezza delle gesta di Rico lo portano
ben presto a capo di una banda ma, messa sulle sue tracce dalla donna di Massara, la polizia,
in un conflitto a fuoco, lo uccide.
Troviamo in questo film un topos di questo genere cinematografico, ovvero la dipendenza del
piccolo gangster a un grande gangster, che vede per la sua autorit minacciata.
La scena dell'uccisione di Bandello avviene sullo sfondo del manifesto dell'amico ballerino,
infatti un elemento ricorrente del genere la morte del protagonista sotto a un'insegna
pubblicitaria.
Questo personaggio di criminale feroce, ambizioso, egocentrico, probabilmente impotente e
forse omosessuale, deve molto all'interpretazione di E.G. Robinson, attore di origine rumena.
Per molti elementi assimilabile a James Cagney (altro attore di film di gangster), in primis per
l'aspetto sgradevole e quasi deforme, si differenzia da quest'ultimo per la sua intelligenza.
Nemico pubblico (1931) di William A.Wellman
Assieme a Piccolo Cesare e Scarface considerato uno dei tre film di gangster chiave del
genere, soprattutto per la fondamentale partecipazione di James Cagney nei panni del
Nel quartiere di Brooklyn due ragazzi di modesta ma sana famiglia di lavoratori, Tom e Matt,
trovano presto la strada facile del piccolo furto, che li porta gradualmente a contatto ed alla
scuola di delinquenti professionisti, cos da diventare membri di una gang. Alla prima grossa
rapina, traditi dall'emozione, ricorrono alle armi ed uccidono un poliziotto. E' come il marchio
ufficiale della loro criminalit, che li lega definitivamente all'ambiente. Il proibizionismo offre
l'occasione d'oro per ricatti ed estorsioni. Ne segue una vita di facili godimenti e di lotta senza
quartiere tra bande rivali per assicurarsi l'esclusiva dei troppo facili guadagni. Matt, che pur
vorrebbe finirla con un tal genere di vita, per succube di Tom, a cui spetta sempre l'iniziativa.
In un'imboscata tesa da altri gangsters Matt ucciso e Tom, gravemente ferito, finisce
all'ospedale. Qui sembra comprendere il tragico vuoto della sua vita cos da desiderare un
definitivo ritorno nell'ambiente onesto della sua famiglia. I suoi avversari per lo prelevano per
riconsegnarlo s ai suoi, ma dopo averlo ucciso.Il fascino che emana il personaggio di Tom

Powers indubbio daltronde tutto il cinema gangster fa perno su personaggi dotati di fascino
malato. Merito di James Cagney, perfetto con quella faccia da schiaffi, concentrato di
sfrontatezza e disperazione.
Pur essendo un personaggio pressoch schifoso, Powers ha una sua drammaticit epica che lo
rende un (anti)eroe.
Bruschi ed eloquenti sono i gesti di James Cagney, il vero tough guydi Hollywood insieme a
Humphrey Bogart e ad Edward G. Robinson. Ma rispetto all'eleganza di "Bogey" ed alla furia
controllata di Robinson, il protagonista della pellicola di Wellman mette in mostra tratti pi duri,
pi cattivi, pi intransigenti, immortalati nella celeberrima sequenza in cui Tom Powers spiaccica
sulla guancia di Kitty (la sfuggente Mae Clarke) un pompelmo con un "genuino" disgusto
misogino (la scena fu girata all'insaputa della Clarke) da far annoverare assolutamente questa
scena tra quelle cult della storia del cinema (senza dimenticare gli sgraziati buffetti che Tom
riserva alle tante donne del film, a partire dalla fatale "pupa" bionda Jean Harlow).
E' il finale che per desta stupore, con un colpo a sorpresa, forse atteso, forse immaginabile,
ma che resta nella memoria per come coglie la forza visionaria del momento, grazie anche ad
un maledetto giradischi che sullo sfondo continua a suonare imperterrito "I'm Forever Blowing
Bubbles".
Scarface - Lo sfregiato (1932)
Con Scarface - Lo sfregiato Hawks affronta il nascente gangster-movie, permettendosi di
imporre agli attori una tecnica di recitazione quasi da film muto, e scolpendo i personaggi
(soprattutto il protagonista Paul Muni) in una dimensione tragica che lascia trasparire patologie
e ambiguit di una certa deriva delinquenziale.
Fu la prima pellicola importante per Hawks, il quale ancora acerbo, riusc comunque a dirigerne
sapientemente la regia, evidenziando quelle doti che in futuro lo renderanno un importante
autore del cinema .
La storia basata verosimilmente sulla vita del gangster Al Capone, vertice massimo della
criminalit organizzata della Chicago anni '20. Figura assai popolare e iconografica, a tratti
quasi mistica, fond il suo impero durante il periodo proibizionista agendo con spietatezza e
ferocia.Nel film, Capone, mutato in Tony Camonte (Muni), durante gli anni del proibizionismo,
intraprende la scalata verso il controllo della criminalit, dapprima come braccio destro del Boss
Johnny Lovo, successivamente invece come unico esponente, dopo aver eliminato egli stesso
quest'ultimi. Omicidi incalzanti e scellerati, consolidano il suo potere monopolizzando il controllo
sul mercato dell'Alcool. Il dominio divenuto oramai assoluto per, si conclude tragicamente :
accecato dalla gelosia, Camonte uccide il suo braccio destro , Guino Rinaldo (caratteristica
principale di questo persnaggio il far saltare una monetina da mezzo dollaro sulla mano),
sparandolo freddamente dopo aver sorpreso lui e la propria sorella assieme. Tragicamente,
dopo l'uccisione, apprende dalla stessa sorella che da li a poco i due si sarebbero sposati.
Abbattuto e vulnerabile, braccato dalla polizia accorsa in seguito all'omicidio, Camonte tenta
disperatamente di resistere rifugiandosi insieme alla sorella all'interno di una sua stanza
blindata, senza riuscire per a sottrarsi all'ineluttabilit del destino.
Carico di ritmo e azione, ricco di simbolismi e teatralit, Scarface rappresent e tuttora
rappresenta un modello cinematografico, scandito dal ritmo cruento degli omicidi e dalla
morbosa bramosia di potere. Possiamo dare a questa pellicola, il merito prettamente stilistico, di
aver idealizzato e raffigurato quelli che poi in seguito, son divenuti stereotipi e canovaccio di un
genere e di un modello, quello del gangster, pi volte ripreso e utilizzato dal cinema. Ricercati e
accurati i profili dei vari personaggi, risalta in particolare l'intento del regista di descrivere non
tanto la criminalit di quel periodo, quanto la figura peculiare di Camonte, uomo sfrontato e
sfacciato, dedito alla legge del pi forte, egoista e megalomane, affascinato degli istinti umani
meno nobili, fortemente attratto dall'eros tanto da tracimare nell'incestuosit.
A differenza del vero Capone, nel film Camonte termina il suo apogeo a causa e per colpa della
sua stessa natura egoistica e psicologicamente fragile. L'azione frenetica della pellicola glissa

solo nel finale, lasciando spazio a sequenze di richiamo tragico-drammatico : il personaggio


prima forte e coraggioso, cede alle sue paure e affoga nei suoi rimorsi, distrutto emotivamente
si rifugia nell'assurdo e impossibile amore della sorella
Il film fu in realt prodotto nel 1930 ma, a causa di alcune vicissitudini censorie (le scene di
efferata violenza male si accordavano con l'immagine pulita che il cinema hollywoodiano
cercava di darsi; vedi il Codice Hays, dopo i bagordi degli anni ruggenti), l'uscita fu ritardata al
1932. Questa fu permessa una volta tolte le scene violente: infatti nel film avvengono in tutto
una ventina di omicidi, ma nessuno di questi filmato direttamente.
Angeli con la faccia sporca (1938) Michael Curtiz
il film con cui James Cagney ritrov il successo, dopo una breve crisi seguita al trionfo di
Nemico pubblico (1931), in cui aveva interpretato il ruolo del gangster Tom Powers. Di nuovo un
gangster-movie, in cui per la durezza del delinquente si stempera in una gamma di sentimenti
pi vasta ed umana. Il tema di fondo del film sostanzialmente la contrapposizione tra un Male
rappresentato da un uomo straordinariamente simpatico come Rocky Sullivan e un Bene
rappresentato da un uomo come Padre Connolly che ha sempre ragione eppure risulta
antipatico. E tale tema svolto in modo indubbiamente efficace e intrigante.
Rocky Sullivann (James Cagney) e Jerry Connolly sono due giovani ladruncoli di origine
irlandese, cresciuti in un quartiere povero di New York. Un giorno vengono colti in flagrante dalla
polizia mentre commettono un furto, ma Jerry, pi veloce, riesce a scappare. Questo episodio
spinge Jerry a farsi prete e a dedicarsi ai giovani del quartiere, per impedire che finiscano come
Rocky. Questi, uscito dal riformatorio, inizia una carriera nella malavita che, in pochi anni, fa di
lui uno dei gangster pi temuti di New York. Ma suo destino fare da capro espiatorio. Lo
ritroviamo infatti, adulto, mentre esce in anticipo dal carcere dove ha scontato una pena per un
reato commesso insieme alla sua banda. Egli non sa che frattanto i suoi complici si sono
appropriati del suo denaro. La sua uscita anticipata li coglie di sorpresa, ed essi prendono
tempo. Frattanto Rocky torna nel quartiere nato, dove ritrova lamico Jerry e la bella Laury, con
la quale inizia un idillio. Padre Connolly dapprima lieto di vederlo, ma presto si rende conto
che la presenza carismatica di Rocky affascina i ragazzi del quartiere e li allontana dalla
Chiesa, dalla pallacanestro e da tutto ci che lui ha fatto per tenerli lontani dalla delinquenza.
Rocky riesce a riprendere il suo posto nellorganizzazione criminale, e Padre Connolly lancia
una crociata contro la malavita e i suoi agganci politici. Cos i complici di Rocky, a sua insaputa,
decidono di uccidere Padre Connolly. Rocky scopre il loro piano, e per impedire loro di
realizzarlo li uccide. Asserragliato dalla polizia allultimo piano di un palazzo, Rocky viene infine
arrestato e condannato a morte. Padre Connolly va a trovarlo in carcere e gli chiede di fare un
gesto generoso: quello di morire da vigliacco, per distruggere la propria immagine carismatica
agli occhi dei ragazzi del quartiere, cos che essi non lo seguano sulla strada che lo ha portato
al braccio della morte. Rocky dapprima rifiuta, ma poi fa quanto padre Connolly gli ha chiesto,
mettendosi a gridare di non voler morire, e supplicando di essere rispoarmiato. I ragazzi
leggono la notizia sui giornali, e un mito crolla ai loro occhi. Famose le parole di Padre Connolly
con cui si conclude il film: "Andiamo in chiesa ragazzi, e preghiamo per un ragazzo che correva
meno veloce di me."
Humphrey Bogart non era ancora diventato un divo, e in questo film James Frazier, il losco
avvocato che tiene i rapporti tra la malavita e i politici, e tradisce Rocky mentre questi in
galera. James Cagney e Humphrey Bogart interpretarono insieme altri due film: I ruggenti anni
Venti (1939) e Il terrore dell'Ovest (1939).
I ruggenti anni venti (1939) Raul Walsh
Alla fine della Prima Guerra Mondiale tre amici, ex commilitoni smobilitati, si dividono e
prendono strade diverse. Eddie (James Cagney) e George (Huprey Bogart) comprano un bar e
si mettono nel traffico illegale di alcolici (siamo nell'era del proibizionismo), mentre Lloyd
comincia a lavorare per la giustizia. Finito il proibizionismo, Eddie torna a fare il tassista, mentre
George, che non intende tagliare i ponti col mondo della malavita, si trova a combattere contro il

suo vecchio amico Lloyd che, bench a malincuore, non pu certo fare eccezioni per lui.
Anche in questo film ricorre il tema dell'amicizia tradita.
*
Dopo gli anni trenta il genere decadde e i pochi Gangster-movie che venivano prodotti
riscuotevano scarso successo, con forse l'eccezione di La furia umana (1949) di Raoul Wolsh e
Gangster story (1967), di Arthur Penn.
La ripresa del genere si ebbe agli inizi degli anni settanta con il film Il padrino (1972), diretto da
Francis Ford Coppola e tratto dall'omonimo romanzo di Mario Puzo. La pellicola, che riscosse
un enorme successo in tutto il mondo, parlava della saga della Famiglia Corleone,
un'organizzazione criminale di origini siciliane che controlla la mafia nella New York di fine anni
'40. con questo film che il genere rinasce e cambia, non ritraendo pi il gangster come uno
psicopatico ma come un'abile criminale capace di manovrare gli eventi.
I nuovi temi del Gangster-movie vengono usati anche da Martin Scorsese, che dirige film come
Quei bravi ragazzi (1990) e Casin, (1995).
I temi classici del genere vengono ripresi da Sergio Leone ch dirige C'era una volta in America
(1984), film girato con grandi mezzi che parla dell'epopea di alcuni gangster ebrei durante e
dopo il Proibizionismo; quest'opera considerata uno dei capolavori massimi del Gangstermovie perch ha come tematiche principali l'amore, la delusione, il crimine e l'illusione, ben
rappresentata dalla strugente colonna sonora di Ennio Morricone.
I Gangster movie prodotti tra gli anni ottanta e gli anni novanta presentano nuove tematiche per
via del nuovo evolversi dei gruppi criminali, che da vecchie attivit come estorsioni e
contrabbando passavano al traffico di droga, molto pi lucroso.
Tra questi troviamo Scarface (1983), diretto da Brian De Palma, remake del capolavoro del
1932, per ambientato in una Miami degli anni ottanta devastata dal traffico di cocaina compiuto
dai criminali latinoamericani.
Invece, tra i film che si riallacciano al Gangster-movie anni trenta, vi sono Gli intoccabili (1987),
sulla vera storia del gruppo di polizia che diede filo da torcere alla criminalit di Chicago durante
il Proibizionismo.
La furia umana (1949) di Raoul Wolsh
Per sottrarre s e la gang alla sedia elettrica, per il feroce assassinio a sangue freddo di quattro
uomini, durante la rapina ad un treno, Arthur Cody Jarrett (James Cagney) si auto-accusa della
rapina ad un motel, per la quale viene condannato a tre anni di carcere nel penitenziario
dell'Illinois. Il procuratore distrettuale Archer non per nulla persuaso dell'estraneit di Cody al
crimine e affida ad un agente infiltrato, Hank Fallon, il compito di conquistare la fiducia del
fuorilegge e ottenere le prove della sua colpevolezza.
Intanto, all'esterno, infuria la lotta per il controllo della banda e del denaro, affidato da Cody alla
madre, donna determinata ed autoritaria, cui legata da un'affezione morbosa sin dai tempi in
cui, ancora bambino, trovava in lei l'unico sollievo alle dolorose ricorrenti crisi, causate da un
male di natura ereditaria. 'Big Ed', mente della gang, cerca di far eliminare il capo in prigione,
ma il complotto fallisce per il tempestivo intervento dell'agente infiltrato, che pu cos vincere
l'iniziale diffidenza di Cody nei suoi confronti e ottenerne l'amicizia. I suoi piani sono per
compromessi dall'improvviso arrivo della notizia dell'assassinio di Ma' Jarrett, che lo costringe a
seguire Cody nell'evasione dal carcere.
Saziata la sua sete di vendetta contro il complice-rivale, Cody, che non sapr mai che la vera
autrice dell'esecuzione stata la moglie Verna, stretta a 'Big Ed' da una lunga segreta
relazione, riprende il controllo della gang e le sue attivit criminali. Ma, nel corso di una rapina
alle casse di un'industria chimica, la polizia accorsa in massa grazie alle indicazioni fornite da
Fallon, sgomina l'intera banda. Cody Jarrett, colpito ripetutamente, ma ancora indomito, si far
saltare in aria al grido di "Ce l'ho fatta, Ma'. Sono in cima al mondo".
In La furia umana si possono individuare gli elementi che caratterizzeranno nel periodo 19491953, il cinema noir, come una rinnovata attenzione per l'ambiente culturale e sociale in cui si

sviluppa il racconto, una rinnovata esigenza di realismo, in contrapposizione agli stereotipi


teatrali, su cui il genere si era ormai logorato.
Emblematica l'esplosione in aria, nel finale, del dinamico Cody, che racconta delle immense
energie e speranze frustrate nella costrizioni imposte alla vita neglislums delle metropoli ad una
generazione ancora allevata nel mito della frontiera.
Collegato a questa nuova esigenza di realismo il ritorno ai film del genere Gangster, messo da
parte durante il periodo bellico per evidenti esigenze di mobilitazione morale della nazione
Nell'interpretare un personaggio complesso, ammalato di epilessia, dominato dalla figura e
dalle aspirazioni materne, capace di passare da momenti di disinvolta e quasi gaia ferocia
(come quando crivella di colpi attraverso il cofano, l'uomo che in prigione ha tentato di ucciderlo,
o spara a sangue freddo ai macchinisti della locomotiva perch lo hanno sentito chiamare per
nome da un complice), a momenti di affettuosa intimit (nei solitari monologhi con la madre
morta) e sincera amicizia (ad esempio nei confronti del presunto amico Fallon), l'attore sembra
prestare il suo corpo alle convulsioni, ai dubbi, all'incertezza di un'intera societ.
In questo film, infatti, Cagney, nonostante non sia pi giovanissimo d il meglio di s,
interpretando u personaggio crudele, esaltato, e si mostra al punto massimo della sua furia
omicida.
Gangster story (1967) di Arthur Penn
Questo fil narra la vera storia della coppia criminale Bonnie e Clyde, che ha imperversato negli
Stati Uniti nel periodo 1930-1934.
Bonnie Parker annoiata della sua vita e vorrebbe un cambiamento. Il mutamento arriva con
l'incontro di Clyde Barrow. I due si innamorano e Bonnie decide di condividere la vita fuorilegge
del compagno.
Iniziano a delinquere e si spostano continuamente dall'Oklahoma al Texas rapinando negozi e
banche e cambiando auto e targhe. un crescendo di violenza inarrestabile. Presto le loro
gesta finiscono sui giornali, diventano un duo celebre. La coppia lascia dietro di s una lunga
scia di sangue molto del quale appartiene a poliziotti. Le polizie di diversi Stati li vogliono morti.
La loro macchina crivellata da 1167 colpi sar l'epilogo della loro storia d'amore e di crimine.
In questo film, pi che il contesto sociale, pare centrale il tema dei legami di amicizia e di
sangue. "Sono io la tua famiglia", cos Clyde consola la compagna, turbata dall'ultimo incontro
con la madre e dalla consapevolezza della definitiva separazione dei loro mondi.
Del resto, il tema della famiglia, in particolare dell'assenza della figura paterna, centrale sin
dal primo lungometraggio di Arthur Penn, quel Furia selvaggia, rivisitazione della leggenda di
Billy the Kid, interpretato da uno splendido Paul Newman, in cui l'ex regista teatrale gi si
proponeva come innovatore del genere
Film di spionaggio
Il film di spionaggio un genere cinematografico il cui oggetto di spionaggio appunto pu
essere descritto in maniera realistica, oppure in maniera fantastica, come la saga di James
Bond.
Il film di spionaggio ha origini al tempo del cinema muto, prendendo spunti dai romanzi della
letteratura o da opere di fantasia sulla prima guerra mondiale.
Nel 1928, Fritz Lang col film L'inafferrabile introdusse alcuni elementi che sarebbero diventati
molto popolari in seguito nel genere spionistico:
il quartier generale segreto
l'agente segreto conosciuto da un numero
una bella agente straniera che aiuta l'eroe e si innamora di lui.
Alfred Hitchcock fu un regista molto interessato allo spionaggio come evidente da alcuni dei
suoi film, come ad esempio L'uomo che sapeva troppo (1934) e Intrigo internazionale (1959):
questi film spesso coinvolgevano civili innocenti in cospirazioni internazionali. Altri invece hanno
affrontato il genere in maniera pi professionale.
La popolarit dei film di spionaggio ha visto il suo momento topico negli anni Sessanta, all'apice

della guerra fredda, grazie alla saga di James Bond. Un' altra saga di discreto successo degli
stessi anni stata Missione impossibile.
I film di spionaggio hanno avuto una rinascita di interesse alla fine del 1990, anche se si tratta
piuttosto di film d'azione con elementi di spionaggio.
Casablanca (1942) di Michael Curtiz
E' una delle pellicole hollywoodiane pi celebri di tutti i tempi
Rick (Humprey Bogart) ed Ilsa (Ingrid Bergman) si sono amati a Parigi, poi si sono separati.
Rick non sa comunque che Ilsa sposata con un eroe cecoslovacco della Resistenza, Victor
Laszlo, che vive in clandestinit. Qualche anno pi tardi, nel caos della Seconda guerra
mondiale, Ilsa accompagna suo marito a Casablanca, citt franca governata dal regime filonazista di Vichy. Nel dicembre 1941 Casablanca un porto dove s'incontrano poliziotti francesi,
spie naziste, fuoriusciti antifascisti, avventurieri di rango, piccoli sciacalli. Ilsa e Laszlo cercano
di ottenere un visto alla borsa nera per fuggire negli Stati Uniti. Rick vive proprio a Casablanca,
dove direttore di un night club, il Rick's Caf Americain; la gente lo stima ma ritenuto una
persona cinica e fredda. Ilsa gli chiede di aiutare s e il marito; Rick invece si sente ancora
offeso perch Ilsa aveva troncato la loro relazione senza parlargli. Rick possiede due visti validi,
che intende vendere al miglior offerente. Di fronte alla richiesta di Ilsa Rick inizialmente rifiuta,
ma si rende conto che il suo amore per la donna ancora vivo. Decide di aiutare la donna e d i
due visti ad Ilsa affinch si imbarchi con Laszlo.
Occorrer neutralizzare il feroce maggiore Strassen, rappresentante dei nazisti a Casablanca, e
assicurarsi la complicit del capitano Renault, funzionario di Vichy... Tutto si risolver
allaeroporto, nelle nebbie dellalba; lamata lasciata alleroe e vola via con lui, Rick uccide
Strassen protetto da Renault, che passa come Rick dalla parte giusta.
Sono incalcolabili gli omaggi che il cinema ha dedicato a Casablanca. Tra le pi spiritose e
divertenti citazioni ricordiamo il film Ma pap ti manda sola? (1972) di Peter Bogdanovich, in cui
una scatenata Barbra Streisand seduce l'ingenuo Ryan O'Neal sulle note di As Time Goes By.
O ancora le discussioni tra Meg Ryan e Billy Crystal, in Harry ti presento Sally (1989) sui motivi
delle scelte di Ingrid Bergman. E ovviamente, Provaci ancora, Sam, pellicola di Herbert Ross in
cui un imbranato critico cinematografico (Woody Allen) sogna di rivivere la passione tra Bogart e
la Bergman con la moglie di un amico. Lo stesso titolo originale del film scritto da Allen come
commedia teatrale, "Play it again, Sam", ricorda la famosa battuta della Bergman: "Suonala,
Sam. Suona 'Mentre il tempo passa'".
Notorius, l'amante perduta (1946) di Alfred Hitchcock
Film passato alla storia per uno dei baci pi lunghi della cinematografia (bacio comunque non
continuativo ma opportunamente spezzettato per aggirare la censura dell'epoca), "Notorious"
l'opera forse pi romantica di Alfred Hitchcock. Il cardine delle vicende narrate difatti una
appassionante storia d'amore fra un agente segreto americano e la figlia di una spia nazista.
Miami. Florida. Si conclude il processo contro la spia tedesca Huberman: l'imputato
condannato a vent'anni di carcere.Alicia Huberman (Ingrid Bergman), sua figlia, viene contattata
dall'agente segreto T.R. Devlin (Cary Grant) per partecipare a una missione in Brasile per conto
del governo americano. Innamoratasi di Devlin, la donna decide di abbandonare la sua vita
dissoluta e parte con lui per Rio de Janeiro.
Il compito di Alicia quello di carpire informazioni al suo corteggiatore Alexander Sebastian, che
ben presto la mette in una posizione difficile: lei ingannandolo finge di ricambiarlo e lui infatti le
chiede di sposarlo. Devlin, nascondendo il suo amore per Alicia, non si oppone. Alicia sposa
Alexander, nonostante il parere contrario della madre dell'uomo, madame Anna Sebastian, e si
tiene in contatto con i servizi segreti americani per tenerli informati sugli incontri che i nazisti
tengono periodicamente in casa.
Quando arriva alla certezza che la cantina nasconde un segreto, la sposa organizza un
ricevimento allo scopo di consentire a Devlin di indagare in loco di persona. L'agente scopre

che la cantina il luogo in cui Sebastian e i suoi complici nascondono minerale di uranio in
bottiglie apparentemente piene di vino, ma viene notato dal padrone di casa: per ingannarlo
Devlin bacia appassionatamente Alicia, fingendo di esserne l'amante. Alexander fiuta l'inganno:
nota che la chiave della cantina gli stata sottratta e che qualcuno vi si introdotto, rompendo
una bottiglia. Da questo momento il destino della moglie appare segnato: su consiglio di sua
madre, Alexander incomincia ad avvelenarla lentamente. Lei non se ne avvede, mentre lo
stesso Devlin, quando la incontra, imputa il suo stordimento all'abuso di alcool.
Recatosi a casa Sebastian per salutarla, l'agente trova Alicia in fin di vita: le dichiara finalmente
il suo amore e la trae in salvo, lasciando il marito a dover giustificare l'accaduto alle altre spie
naziste.
Devlin e la donna che si allontanano in macchina, mentre Sebastian si avvia verso la morte per
mano delle altre spie naziste ferme sull'entrata.
Il thrilling in questo film rappresentato da un intreccio spionistico, abbastanza "semplice" ma
assai funzionale agli sviluppi del film. Oltre infatti a rendere molte delle vicende assai cariche di
tensione, attraverso i suoi meccanismi la narrazione mette a dura prova il rapporto sentimentale
che si instaura all'inizio della pellicola fra i due protagonisti, permettendo cos ad Hitchcock di
affrontare alcuni aspetti meno convenzionali del sentimento che fa girare il mondo. In primo
luogo quello legato al sacrificio, prima compiuto in nome dell'amore per la patria e poi in nome
dell'amore per il proprio partner. Inutile soffermarsi sulla maestria della regia, che confeziona
un'opera allo stesso tempo classica e innovativa (naturalmente per gli anni in cui usc) e che
riesce alla perfezione a legare la scene sentimentali con sequenze tipiche del genere di
spionaggio.
Le interpretazioni poi sono eccellenti, con una coppia di attori che hanno fatto epoca, composta
da un Cary Grant abile ad impersonare il "duro dal cuore tenero", solo in apparenza insensibile
e cinico, ed una Ingrid Bergman sublime per la profondit che d al suo personaggio, dal
background solo accennato.
N.B. Dopo aver girato questo film la Bergman si stanc dei clich Hollywoodiani e invi una
lettera a Rossellini, per chiedergli di lavorare assieme a lui ed "eventualmente sposarlo".
Rossellini al tempo era sposata con la Magnani. Sposando la Bergman Rossellini passa al "post
neorealismo".
Gilda (1946) di Charles Vidor
Buenos Aires, 1945: lo scaltro giocatore e baro Johnny Farrell viene assunto da Ballin
Mundson, proprietario di una bisca di lusso, e diventa il suo braccio destro. Al ritorno da un
viaggio Ballin torna accompagnato da Gilda (Rita Hayworth), appena sposata. L'incontro tra
Johnny e Gilda piuttosto freddo; i due sembrano conoscersi ma non lo danno a vedere.
L'irrequieta Gilda sa di essere stata comprata dal marito ma non riesce a comportarsi secondo
le regole; spesso Johnny incaricato di seguirla e ricondurla al dovere. L'odio tra i due rivela un
precedente rapporto d'amore deluso. Durante la festa del carnevale un uomo viene assassinato
nel locale. Ballin fugge inseguito dalla polizia e mette in scena la sua morte: ha bisogno di
sparire per un po' di tempo.
Johnny, convinto della sua morte, sposa Gilda, beneficiaria del testamento, ed assume le redini
dell'organizzazione che si occupa, tra l'altro, del monopolio del tungsteno. Gilda appare
finalmente felice ma Johnny la trascura e le rende la vita impossibile tanto da spingerla a
fuggire a Montevideo. Lei cerca di ottenere l'annullamento del matrimonio ma Johnny non ne
vuole sapere: un insanabile rapporto di odio-amore. Nel frattempo il locale viene chiuso dalla
polizia e Johnny decide di collaborare, consegnando ad un commissario i documenti di Ballin
sul monopolio illegale del tungsteno.
Gilda intanto decide di lasciare Buenos Aires una volta per tutte e Johnny decide di seguirla per
ricominciare una nuova vita insieme. Ma ricompare Ballin, intenzionato ad ucciderli perch lo
hanno tradito, ma, proprio mentre sta per farlo, colpito a morte dall'addetto ai bagni del locale,
molto amico di Johnny.

Ora Gilda e Johnny sono liberi di partire per proseguire la loro storia d'amore.
Ritha Hayworth in questo film si pu definire "dark lady".
La figura della "dark lady", spregiudicata, infedele, dannatrice forse il carattere pi tipico e
popolare del noir. Tuttvia non infrequente il caso di ritratti femminili la cui ambiguit solo il
prodotto di un distorto sguardo maschile. cos anche per Gilda. La sua ricerca di libert, i suoi
atteggiamenti provocatori, i suoi tradimenti, rappresentano un tentativo di risolvere il conflitto tra
la persona reale e la maschera di oggetto del desiderio che le stata imposta. Rivelatore, al
proposito, lo strip-tease, avvolto in un'atmosfera onirica, in cui, mentre canta, Rita scatena la
fantasia di pubblico e spettatori, pur togliendosi un solo guanto.
La risposta italiana a Gilda "Riso amaro" con la Mangano che balla un mambo.
L'uomo che sapeva troppo (1956) di Alfred Hitchock
un remake dell'omonimo film del 1934, considerato la prima spy-story di Hitchcock, e anche
uno dei suoi primi capolavori.
Ventidue anni dopo si aggregano al progetto star hollywoodiane di prima grandezza quali
James Stewart e Doris Day pi il Technicolor; Hitchcock sfida se stesso ed capace di
modernizzare e affinare tutte le partiture dei suoi registri filmici allinterno di una traccia
apparentemente inalterabile.
Il film si fonda su un tema caro al regista: l'uomo normale, semplice professionista come tanti
altri, si trova coinvolto senza colpa alcuna in una oscura vicenda a lui del tutto estranea, un
incubo, e per uscirne deve intraprendere un itinerario, un'inchiesta, deve improvvisarsi
investigatore per salvarsi e smascherare i colpevoli.
Il dottor Ben McKenna (James Stewart), in vacanza a Marrakech (Marocco) con la moglie Jo
(Dorys Say) e il figlioletto Hank, raccoglie casualmente da una spia in punto di morte
informazioni sull'attentato che verr compiuto a Londra ai danni di un uomo politico straniero.
Gli attentatori, che si sono guadagnati la sua fiducia facendosi passare per turisti, gli rapiscono
il figlioletto per ricattarlo e indurlo al silenzio.
Dopo una serie di avvenimenti, Jo McKenna, riesce a sventare l'attentato organizzato dai contro
il primo ministro dello stesso paese, in visita a Londra, che avrebbe dovuto aver luogo durante
un concerto alla Royal Albert Hall. Grazie al loro intervento (un urlo di Jo fa sbagliare mira al
killer e la comparsa improvvisa di Ben nel palco ove quest'ultimo aveva sparato ne provoca la
caduta in platea e la morte), i coniugi McKenna sono invitati all'Ambasciata. All'interno di questa
i rapitori hanno portato il piccolo Hank.
Deciso ad uccidere il bambino il rapitore torna nella stanza, ma la moglie Lucy, che ha preso a
cuore le sorti di Hank, riesce a farlo fuggire esortandolo a fischiare la canzone che la madre gli
cantava da piccolo (Que sera, sera), facendosi cos sentire dal padre, che accorre in tempo per
fermare l'uomo.
Il cardine di questio film il rapporto madre-figlio suggellato dal leitmotif del film, la canzone
Que sera, sera, che d lo spunto ai genitori per portare a compimento la liberazione del figlio
rapito.
Il protagonista tormentato da un conflitto morale: si trova costretto a dover scegliere fra
l'incolumit delle persone a lui care (il figlio rapito e, indirettamente, la moglie) e il dovere di
cittadino che sa di un delitto imminente che dovrebbe denunciare per impedirlo.
Come in quasi tutti i suoi film, Hitchcock fa la sua breve apparizione davanti alla macchina da
presa: qui lo si vede, di spalle, mentre assiste allo spettacolo che danno alcuni saltimbanchi nel
mercato di Marrakech.
Intrigo internazionale (1959) di Alfred Hitchcock
L'agente pubblicitario Roger Thornhill (Cary Grant) viene arrestato per aver guidato in stato di
ebbrezza, e racconta alla polizia una storia dagli incredibili risvolti: mentre si trovava all'hotel
Plaza di New York, stato avvicinato da due uomini che si sono rivolti a lui chiamandolo George
Kaplan, e lo hanno rapito e portato nella villa di un certo Lester Townsend a Long Island. Qui

Thornhill stato interrogato, costretto a bere del whisky e spinto in un'automobile, con l'evidente
intenzione da parte dei suoi sequestratori di farlo morire inscenando un incidente stradale.
La polizia inizia le indagini, ma non giunge ad alcun risultato, anche perch gli investigatori,
recatisi nella villa indicata da Thornhill, conducono un interrogatorio frettoloso e superficiale,
limitandosi a raccogliere le dichiarazioni della sedicente padrona di casa, in realt complice
della banda, e omettono di esaminare con accuratezza gli ambienti della villa.
Venuto a sapere che Townsend lavora all'O.N.U. come diplomatico, Thornhill, che ha deciso di
indagare per proprio conto sull'assurda vicenda, tenta di avere un incontro con lui al palazzo
delle Nazioni Unite. Mentre lo sta avvicinando, si accorge che Townsend non la stessa
persona da lui incontrata nella misteriosa villa, ma proprio mentre si scambiano le prime parole,
il diplomatico viene pugnalato a morte. Roger piegato sulla vittima che sta cercando inutilmente
di soccorrerre fotografato con in pugno l'arma del delitto: ormai indiziato come unico
responsabile dell'attentato non ha altra scelta che la fuga.
Attingendo alle proprie doti di fantasia e audacia Roger elabora un piano per salvarsi e insieme
scoprire l'identit del fantomatico Kaplan. Raggiunge la stazione e sale senza biglietto sul treno
per Chicago. Qui incontra la bella e misteriosa Eva Kendall. La donna inspiegabilmente, pur
avendolo riconosciuto, lo aiuta a sfuggire ai controlli che l'F.B.I. sta effettuando sul treno.
Roger comprende presto che Eva Kendall implicata nel complotto messo in atto per
incastrarlo. lei che gli suggerisce di recarsi ad un finto appuntamento con Kaplan in un'area
deserta. Giunto sul luogo, Thornhill subisce l'attacco di un aeroplano apparentemente adibito
alla disinfestazione: dopo aver evitato diverse raffiche di mitra e dopo aver rischiato di finire
soffocato dal diserbante in mezzo a una piantagione di mais, egli riuscir miracolosamente a far
schiantare il velivolo contro un'autocisterna e, impolverato e lacero, a ritornare nell'albergo dove
soggiorna la Kendall.
Dopo aver pedinato Eva, recatasi ad una casa d'aste, scopre che costei la compagna di Philip
Vandamm, il finto Townsend e il capo del gruppo di spie. Stanno acquistando una preziosa
statuetta precolombiana. Il geniale pubblicitario, vistosi in pericolo, inscena una farsa turbando
l'asta: interrompe continuamente il banditore, lo schernisce facendo offerte incoerenti e
provocando, cos, l'intervento delle forze dell'ordine che, arrestandolo, lo sottraggono agli
scagnozzi di Vandamm, appostati alle uscite e pronti a farlo sparire.
Inaspettatamente la pattuglia della polizia che lo sta conducendo in carcere, per la seconda
volta, raggiunta da una telefonata autorevole che li devia verso l'aeroporto di Chicago. Il
Professore, un pezzo grosso della CIA, rivela che Eva un agente del controspionaggio e sta
lavorando per loro e che George Kaplan non esiste, ma un personaggio fittizio, inventato
come esca per far uscire allo scoperto le spie.
Roger, indignato per il rischio fatto correre alla donna rimasta sola nella tana delle spie e ormai
innamorato di lei, decide di raggiungerla nella villa di Vandamm nel South Dakota. Eva
davvero in pericolo perch il trafficante ha scoperto la sua vera identit e sta per farla salire su
un aereo privato con l'intenzione di gettarla in mare.
Penetrato avventurosamente nella lussuosa villa, tenta di avvertirla ma molti imprevisti glielo
impediscono. Proprio sulla pista, a un attimo dall'imbarco, Eva riesce a sfuggire alle spie e a
sottrarre la statuetta, zeppa di microfilm, oggetto dell'azione di spionaggio di Vandamm.
Inseguiti dagli uomini di Vandamm, Roger ed Eva restano intrappolati sul monte Rushmore,
aggrappati ai volti scolpiti dei presidenti USA. Eva aggredita mentre cammina su una stretta
striscia di roccia, perde l'equilibrio e cade sospesa nel vuoto, trattenuta soltanto dalla mano di
Roger.
L'estremo intervento degli agenti del controspionaggio neutralizza gli inseguitori: Roger allunga
la mano verso Eve per trarla in salvo prima che precipiti, e l'azione si sposta nel vagone letto
del treno, in una scena analoga a quella del loro primo incontro. Il film termina con il treno che
entra in una galleria.
Anche se il film si chiude con la celberrima metafora erotica del treno che entra nella galleria, la

vera storia di Intrigo internazionale finisce bruscamente per apocope nel momento in cui Eva
afferra la mano di Roger: ci accade per non disperdere l'intesit sprigionata dalle ultime
adrenaliniche sequenze con delle altre contenutisticamente inituli o comuqnue lente.
In questo film compaiono quasi tutti i temi cari ad Hitchcok:
lo scambio di persona
l'impossibilit per l'innocente di discolparsi
la rivalit fra il "buono" e il "cattivo", innamorati della stessa donna
l'ambiguit della coppia
La scena in cui Roger O. Thornhill cammina in pieno giorno su una strada isolata in aperta
campagna, e viene attaccato da un misterioso aereo adibito all'irrorazione dei campi, entrata
nella storia del cinema. Si tratta di una sequenza di fortissima suspense, che dura poco meno di
10 minuti (di cui 7 totalmente privi di dialogo) e conta 132 inquadrature. In questa scena,
Hitchcock distrugge la consuetudine per la quale una sequenza da brivido deve essere girata in
determinate condizioni ambientali.
Famosissima anche la scena finale del film, ambientata sul monte Rushmore, dove i due
protagonisti tentano di sfuggire agli inseguitori e si aggrappano ai volti scolpiti dei Presidenti
degli Stati Uniti.
A proposito della scena finale il regista ha commentato: " il finale pi impertinente che abbia
mai girato."
Film noir e thriller
Noir
L'aggettivo noir (nero) fa riferimento alla cupezza di queste pellicole, sia per quel che riguarda il
loro contenuto, attinto dalle opere letterarie hard boiled, sia per gli aspetti di carattere
prettamente formale come un forte uso del chiaroscuro e di inquadrature distorte.
In origine ci fu il crollo della Borsa di Wall Street che gett un alone di sfiducia e alienazione
sull'America.
Figli della grande depressione e del proibizionismo furono i gangster movie come Piccolo
Cesare (1931) di Mervyn LeRoy e Scarface - Lo sfregiato (1932) di Howard Hawks.
Le atmosfere buie, rivolte a personaggi che da ultimi vorrebbero emergere illegalmente sono il
primo germe di un genere che venne definito, a partire dagli anni quaranta, "Noir".
I personaggi di questo genere sono spesso figure inquietanti e malsane.
diaboliche, donne di malaffare, ubriaconi, scommettitori, mariti brutali, giovani folli e assassini
per sete di conquista. A differenza del gi
A questi personaggi si oppongono detective privati, giornalisti, scrittori che, narrando spesso in
prima persona le vicende, cercano di debellare queste insane perversioni restandone, a loro
volta, invischiati.
Il giallo classico ha personaggi ben definiti, nel noir i personaggi sono oscuri, ricurvi sui loro
tormenti e portano avanti storie torbide come le loro coscienze.
Thriller
Il film thriller un genere cinematografico caratterizzato dalla presenza di ritmi veloci, dalla
suspense, dallo scarso utilizzo di contenuti splatter e dai temi psicologici presentati.
Le trame solitamente vedono l'utilizzo dell'antagonista sotto forma di pluriomicida e deviato
mentale, ci differenzia questo genere dal vicino horror. I film thriller hanno avuto origine nei
paesi anglosassoni, dove ancora oggi trovano consenso e sviluppo.
I thriller possono essere definiti con lo stato d'animo primario che essi suscitano: eccitazione e
paura.
Ci sono vari sottogeneri di thriller: il thriller di spionaggio, thriller d'azione, thriller medico, film
poliziesco, thriller romantico, thriller storico, thriller politico, il thriller religioso, thriller ad alta
tensione, thriller militare, ecc.
Il Noir thriller un genere ibrido tra i generi noir e thriller, che si differenzia dal noir in senso
stretto per un'attenzione maggiore all'azione rispetto agli aspetti psicologici dell'intreccio. I temi

centrali, quindi i crimini, possono essere i pi disparati, omicidi, ovviamente, ma anche rapine,
aggressioni o sparatorie.
*
ALFRED HITCHCOCK
Sir Alfred Joseph Hitchcock fu un regista e produttore cinematografico britannico. conosciuto,
grazie ai suoi capolavori thriller, come "maestro del brivido".
Terzogenito di un fruttivendolo, il piccolo Alfred un bambino pauroso e solitario, con pochi
amici: questi elementi, assieme alla avversione per la polizia e alle accuse contro uomini
innocenti, maturata in seguito ad un episodio della sua infanzia che lo vede rinchiuso per
punizione in un commissariato, saranno molto presenti nei suoi film.
Riceve una rigida educazione religiosa: la sua famiglia una delle rare famiglie cattoliche
dell'Inghilterra Vittoriana, e viene mandato a frequentare una scuola gesuita.
Il giovane Alfred crebbe quindi con delle difficolt relazionali che porter dentro tutta la vita e
fino ai vent'anni in maniera molto solitaria, derivate dall'educazione dei gesuiti, dalla famiglia di
un bottegaio con le sue convinzioni e i suoi riti piccolo-borghesi, e certamente dalla generale
fobia sessuale dellInghilterra vittoriana.
Questo si ripercuoter nei rapporti con le bellissime donne con cui aveva a che fare, ad
esempio Tippi Hedren e la divina Grace Kelly, per la quale pare avesse una vera e propria
ossessione.
Ma Alfred, seguendo le inclinazioni artistiche e trovando il modo di applicarle in quella
macchina in divenire sul piano dei gusti e del costume sociale, ha fatto tesoro delle difficolt e
le ha, opera dopo opera, trasformate in una incredibile, illuminante energia.
Da questa reazione, formatasi sui set, partito per fare i conti con laltro sesso. Alfred non era
bello, anzi, era grasso e trasandato, non si curava. Questo nella vita di tutti i giorni. Nel clima di
preparazione dei film e delle riprese-non avrebbe mai voluto fermare queste fasi ed era
puntiglioso nel produrre con costanza- Hitch ritrovava il dominio delle situazioni, in particolare le
situazioni relative alle donne. Le voleva belle, asciutte (non gli piacevano le donne prosperose),
con gli occhi azzurri e i capelli biondi, avvenenti ma non aggressive eppure desiderabilissime,
ovvero fuoco sotto la cenere.
Una sola attrice rifiut di lavorare con lui: fu la moretta Audrey Hepburn, scandalizzata per aver
ricevuto dal grande maestro la proposta di recitare una scena di violenza carnale. Hitchcock
non si preoccup molto: aveva in testa il ricordo della abbagliante Grace Kelly e ripieg su Tippi
Hedren (Gli uccelli) che lavor con lui ma poi gli volt le spalle e interruppe la collaborazione.
Perch? Perch Hitch aveva inserito, forse per vendetta, un uccello vero in una voliera
meccanica e luccello vero fer e lasci per sempre una cicatrice su una palpebra di Tippi.
Il MacGuffin
Il MacGuffin un artificio introdotto nello svolgimento della trama del film, di scarsa rilevanza
per il significato della storia in s, ma che necessario per sviluppare certi snodi fondamentali
della trama.
Si tratta di un concetto del tutto peculiare nel cinema di Alfred Hitchcock e viene descritto dal
regista in una piccola storiella:
Due viaggiatori si trovano in un treno in Inghilterra. L'uno dice all'altro: "Mi scusi signore, che
cos' quel bizzarro pacchetto che ha messo sul portabagagli? Beh, un MacGuffin. E che
cos' un MacGuffin? un marchingegno che serve a catturare i leoni sulle montagne
scozzesi. Ma sulle montagne scozzesi non ci sono leoni! Allora non esiste neppure il
MacGuffin!"
Hitchcock si serve, dunque, di questo espediente per manipolare lo spettatore e per far s che
si immedesimi nella stessa paura provata dall'eroe o dall'eroina del film.
Il MacGuffin (scappatoia, trucco, espediente, come lo definisce il regista) un elemento della
storia che serve come inizializzazione o come giustificazione ma che, di fatto, si manifesta

senza grande importanza nel corso dello sviluppo della trama del film.
Alcuni esempi di MacGuffin:
In Psycho (1960) il MacGuffin rappresentato dal denaro sottratto da Marion al suo datore di
lavoro all'inizio del film; l'episodio costituisce un pretesto narrativo per condurre Marion al motel
di Norman Bates; quest'ultimo la uccider non sapendo nemmeno dell'esistenza del denaro.
In Notorious (1946), il MacGuffin l'uranio contenuto nelle bottiglie di vino. il motivo per cui la
storia si sviluppa ma non importante che nelle bottiglie ci sia necessariamente dell'uranio.
Infatti, durante la realizzazione del film si era discusso di sostituire l'uranio con dei diamanti.
In Intrigo internazionale (1959), il MacGuffin la non meglio precisata informazione segreta di
cui avrebbe dovuto essere a conoscenza Kaplan, l'uomo per cui scambiato Roger Thornhill
(Cary Grant). Grant, per gran parte del film cerca di trovare il fantomatico Kaplan senza capire
che in realt non esiste.
In La finestra sul cortile (1954), il MacGuffin la gamba rotta del protagonista, non importante
come e perch si rotta serve solo per farlo stare davanti alla finestra.
Sorpresa e suspanse
Due elementi fondamentali del cinema di Hotchock sono la sorpresa e la suspance che,
alternate e dosate nel modo giusto, riescono a creare un connubio perfetto.
La suspense, ben distinta dalla sorpresa (pi caratteristica del genere horror) ed a cui
Hitchcock la preferisce, ottenuta grazie ad uno scollamento tra ci di cui a conoscenza lo
spettatore e ci di cui a conoscenza il personaggio sulla scena; lo spettatore si trova cos in
uno stato di ansiosa attesa, spesso rinforzata da temi musicali accentuati, ombre o luci
particolari.
Mentre l'effetto sorpresa consiste nel far apparire improvvisamente un qualcosa (o un
qualcuno) che lo spettatore non si attende, nei film di impronta hitchcockiana l'effetto ansiogeno
e di paura dello spettatore sono commisurati al grado di consapevolezza o di incoscienza del
pericolo che grava sul personaggio.
Le apparizioni
Caratteristica comune a quasi tutti i film di Hitchcock, ad eccezione di quelli girati in Inghilterra
nel periodo giovanile, la sua presenza in almeno una scena. Il regista rifer che all'inizio della
sua carriera si prestava per presenze casuali, laddove ci fosse stato bisogno di una comparsa;
successivamente, le sue apparizioni cameo divennero una consuetudine scaramantica e, infine,
una specie di gioco per gli spettatori, che, a ogni uscita di un nuovo film, dovevano cercare
d'individuare in quale inquadratura si fosse nascosto. Memorabili gli espedienti usati per le
apparizioni nei film "claustrofobici", in cui il set era interamente costituito da un'unica scena ed
era difficile inserire una "comparsata", come ad esempio in Nodo alla gola, film girato tutto in un
appartamento in cui appare due volte: nella prima inquadratura attraversa una strada con una
donna e poi in maniera virtuale mediante un'insegna al neon che riproduce il suo profilo, posta
sul tetto dell'edificio di fronte. In Intrigo internazionale appare come passeggero che non riesce
a salire su un autobus alla fine della sigla iniziale. Ne La finestra sul cortile invece appare in una
scena insieme al musicista che suona al pianoforte, proprio di fronte l'appartamento di James
Stewart.
Il linguaggio cinematografico
Hitchcock era uno dei pochi registi che arrivava al momento di girare con degli storyboard
(disegno delle inquadrature di un'opera filmata) dettagliatamente disegnati da lui stesso ma, pur
nel rigore dei suoi lavori minuziosamente studiati, stato un geniale sperimentatore di linguaggi
visivi nuovi: basti pensare alla sequenza onirica di Io ti salver, al montaggio della famosa
scena della doccia in Psycho, che si compone di ben 70 inquadrature in soli 45 secondi di
durata.
Nodo alla gola si svolge apparentemente senza tagli di montaggio: in realt i tagli ci sono
(dovuti necessariamente alla durata di un rullo di pellicola che all'epoca era all'incirca di dieci
minuti), ma sono abilmente mascherati da movimenti della macchina da presa o degli attori che

vi passano davanti. Le zoomate improvvise sui volti dei protagonisti, o le inquadrature in


soggettiva di immagini distorte o turbinanti, che oggi sembrano banalit, sono invenzioni
registiche di Hitchcock, cos come l'effetto ricavato combinando una carrellata all'indietro con lo
zoom, usato in La donna che visse due volte per dare il senso di vertigine.
In un'epoca in cui gli effetti speciali non erano avanzati come ai giorni nostri, le sue innovazioni,
anche apparentemente banali come la lampadina nascosta nel bicchiere di latte, ne Il sospetto,
per attirare meglio l'attenzione dello spettatore, hanno costituito modelli irraggiungibili nella loro
perfezione tecnica e nella resa narrativa del lavoro cinematografico.
Gli attori prediletti
Per le parti femminili, come gi detto, Hitchcock prediligeva donne alte, bionde, magre e poco
formose, dotate di una bellezza quasi algida come erano Tippi Hedren, Grace Kelly e Ingrid
Bergman.
I due attori che Hitchchock prefer in assoluto furono Cary Grant e James Stewart.
Il primo, inglese come Hitchcock, conferiva una nota ironica, divertente ai suoi film, mentre il
secondo, americano, dava un tocco di dramma.
Temi ricorrenti:
l'ossessione per una figura femminile tipica: si tratta di solito di una giovane donna alta e
bionda, dai lineamenti sottili e dall'aspetto rassicurante, che a volte si rivela un personaggio
ambiguo o malvagio.
l'analisi della figura materna, posta in contrapposizione con i figli, presenza incombente e
inquietante: emblematiche le figure della madre che ha paura di essere abbandonata dai figli.il
cibo: ad esempio il desiderio di Norman Bates per Marion Crane in Psycho cresce quando usa il
pretesto di portarle dei sandwich per poter parlare con lei. L'invito a cena rappresenta spesso il
desiderio, da parte di uno dei personaggi, di approfondire la conoscenza e di andare oltre,
come, ad esempio, in La donna che visse due volte, quando Scottie invita Judy o come ne La
finestra sul cortile, quando la donna gli serve la cena: "Perfetta, come sempre.".
il doppio, inteso come scambio di persona: presente anche in film come Intrigo internazionale,
tocca il suo apice nel patologico Norman Bates in Psycho.
la persona accusata ingiustamente: ricorre Intrigo internazionale, Frenzy, Io ti salver ed in
moltissimi altri.
la psicoanalisi: in Io ti salver, Psyco, Nodo alla gola.
il treno: in L'ombra del dubbio, Intrigo internazionale, Delitto per delitto, Il sospetto, Io ti
salver.
il mare: in Rebecca, la prima moglie, ecc...
i personaggi appesi ad un edificio o sospesi nel vuoto: in La donna che visse due volte, La
finestra sul cortile, Intrigo internazionale, Io ti salver, L'uomo che sapeva troppo...
le scale: in Psycho, Notorious, l'amante perduta, La donna che visse due volte, L'uomo che
sapeva troppo, La scala a chiocciola e molti altri.
Rebecca, la prima moglie (Rebecca) (1940)
A Monte Carlo una giovane dama di compagnia conosce e sposa il ricco Massimo de Winter.
Massimo vedovo della prima moglie, Rebecca, con cui ha vissuto tanti anni nella villa a
Manderley, in Inghilterra. Nella magione il ricordo ossessionante di Rebecca induce la ragazza
a diventare gelosa di tutto quello che la riguardava. Poi l'ammirazione che aveva per lei la
signora Danvers, la governante, che snobba la nuova arrivata, la porta sull'orlo della follia[2].
Si credeva che Rebecca fosse morta per un naufragio del suo piroscafo; il marito, che l'aveva
soccorsa, aveva riconosciuto il cadavere e la moglie era stata seppellita nella cappella di
famiglia. Un giorno un natante affonda proprio vicino al piroscafo di Rebecca. Durante le
ispezioni si scopre che il corpo di Rebecca ancora l. Massimo costretto ad affrontare un
nuovo processo affinch venga accertata la verit.
Al processo Massimo ribadisce che la morte di Rebecca fu dovuta a una disgrazia. Ma non dice

la verit: racconta infatti alla nuova moglie di averla uccisa lui, incidentalmente. Mentre erano
nel casolare di famiglia, sul mare, lei gli aveva confessato di essere incinta di un altro, ed aveva
provocato in lui uno scatto d'ira che gli aveva fatto colpire Rebecca, la quale cadendo su un
maglio era morta. Massimo poi aveva affondato il panfilo della moglie e si era procurato il
cadavere di una sconosciuta. Rivela anche che sebbene il suo matrimonio in apparenza
sembrasse perfetto, in realt Massimo e Rebecca erano arrivati ad odiarsi sin dai primi tempi.
Rebecca aveva anche un amante. La gelosia della "nuova" signora De Winters quindi era del
tutto infondata.
Decide di aiutare Massimo e diventa una donna decisa, cosa che cambier anche il suo modo
di vestire da sottomesso a elegante, ma quando le indagini portano alla rivelazione che
Rebecca era in realt malata terminale di cancro, cosa che neanche l'amante di lei e la Danvers
sapevano, e la notizia permette al giudice di chiudere il caso come un suicidio, la signora
Danvers, completamente impazzita, d fuoco a Manderley, morendo lei stessa nell'incendio.
La protagonista, senza nome, ha ventun anni, bella e intelligente, ama disegnare come suo
padre pittore, orfana e di modeste condizioni. Per mantenersi fa la dama di compagnia di una
ricca signora.
L'incontro casuale con l'affascinante lord vedovo trasforma la sua vita in una favola: da dama di
compagnia a castellana di Manderley.
La necessit di conquistare l'amore del marito, di indovinarne e realizzarne i desideri inespressi,
la conduce ad indagare sul suo passato. Questa curiosit avr l'effetto di allontanare l'uomo,
che desidera esattamente il contrario: nascondere e rimuovere quel passato.
Da stralci di conversazioni, carpiti qua e l, emerge un ritratto ideale e irraggiungibile della
prima moglie. Ci esaspera il complesso di inferiorit e la gelosia della giovane sposa.
Schiacciata da un confronto impari, con tenacia non si arrende, continua la sua indagine, ma
senza volerlo cede all'impulso inconscio di imitare di Rebecca.
L'episodio culminante il ballo mascherato e lo sventurato travestimento. Convinta di fare una
sorpresa gradita a Max e consigliata malignamente dalla Danvers, sceglie come costume labito
dellava Lady Carolina De Winter, lo stesso indossato lanno prima da Rebecca. Max reagisce
inorridito allapparizione sconvolgente del fantasma di Rebecca.
Al massimo dell'umiliazione e della sconfitta, completamentte annientata, la giovane rischia il
suicidio, incoraggiata diabolicamente dalla Danvers.
Il colpo di scena del ritrovamento del panfilo naufragato e del corpo di Rebecca produce una
metamorfosi: apprendere che Max odia la prima moglie e l'ha assassinata, anzich spaventarla,
la libera dall'incubo della gelosia. Pu finalmente essere se stessa e da bambina insicura e
angosciata si trasforma in donna forte e coraggiosa. Da questo momento sar lei a sostenere il
marito.
Hitchcock racconta una storia filtrata dalla soggettivit della persona che la vive. attraverso i
suoi occhi, le sue reazioni, il suo punto di vista che lo spettatore entra nella storia e interpreta gli
eventi. Questa tecnica non permette allo spettatore di essere neutrale, lo costringe ad essere
coinvolto emotivamente.
Il sospetto (1941)
Il soggetto tratto dal romanzo Before the Fact di Anthony Berkeley Cox.
La giovane aristocratica inglese Lina Mackinlaw sposa, contro il volere dei genitori, John
Aysgarth (Cary Grant), un playboy che vive di espedienti. Ma dopo il matrimonio Lina matura il
sospetto che John sia un assassino e che voglia ucciderla per intascare l'assicurazione. A
differenza dal romanzo il film ha un lieto fine: si scopre infatti che John non aveva mai tentato di
uccidere la moglie.
Il romanzo la storia di una donna che scopre di aver sposato un assassino e si lascia uccidere
per amore; il film la storia di una donna che sospetta che il marito sia un assassino. Il film ha
"un valore psicologico pi grande del romanzo.
Hitchccok crea la suspense sfruttando la soggettiva. Lo spettatore osserva il comportamento

del protagonista dal punto di vista della moglie. La tensione nasce dal conflitto fra il desiderio di
credere alle giustificazioni dell'uomo e di avere fiducia in lui e le ripetute smentite dei fatti che
alimentano il dubbio e l'angoscia. L' altalena emotiva mina l'equilibrio psicofisico della donna e
tiene avvinto lo spettatore in crescendo fino alla scena finale.
Divent meritatamente celebre la scena in cui John sale le scale per portare il bicchiere di latte
forse avvelenato a Lina che giace ammalata nella camera da letto al piano superiore, Alfred
Hitchcock racconta a Truffaut che aveva fatto mettere dentro il bicchiere una luce perch
bisognava che lo spettatore guardasse solo quello
L'ombra del dubbio (1943)
Lo zio Carlo fugge dalla citt in cui si nasconde in una camera ammobiliata, pedinato da due
poliziotti, a Santa Rosa (California), col pretesto di far visita a sua sorella, il marito di lei ed i suoi
tre figli. Lo zio porta doni a tutti ed molto amato, in particolare dalla nipote adolescente Carla
che si chiama come lui. Tuttavia lo spettatore gi edotto sul fatto che lo zio nasconde
qualcosa di molto inquietante e sa che la sistemazione californiana solo un tentativo di trovare
un rifugio. Ma due poliziotti, gli stessi dell'inseguimento iniziale, lo hanno scovato seguendolo
da Philadelphia, in cui risiedeva, e sotto il pretesto di fare un servizio fotografico presso la casa
in cui zio Carlo ospitato, cercano informazioni importanti che riguardano il misterioso ospite.
Cosa nasconde lo zio Carlo e che significato pu avere il motivetto de La vedova allegra di
Franz Lehr che per telepatia risuona nella mente della nipote e che Carlo volutamente
confonde con il celebre Danubio blu di Johann Strauss?
ricercato per l'omicidio di alcune vedove alle quali avrebbe sottratto il patrimonio, ma quando
nel nord-est un altro viene catturato, il caso apparentemente risolto, ma non per Carla che ha
invece conferme che proprio lui l'assassino. Lo zio tenta di ucciderla tre volte (lima un gradino,
la chiude in garage col tubo di scarico dell'auto che sprigiona i gas e tenta di buttarla gi da un
treno), ma alla fine sar proprio Carla, difendendosi, a far cadere lo zio dal treno e poter poi
vivere la sua storia d'amore col poliziotto, mentre le convenzioni locali sono salve dallo
scandalo, visto che lo zio viene ricordato in un solenne funerale come uomo integerrimo dalla
popolazione totalmente ignara del fatto che sia il vero assassino delle vedove.
Il film costruito sul tema del doppio: lo zio Charlie e la nipote che, non casualmente, porta lo
stesso nome sono le due facce della stessa realt, il male e il bene, la colpa e l'innocenza. Lei
telepaticamente anticipa le sue intenzioni: gli vuole mandare un telegramma e lo riceve da lui,
canticchia il motivo del valzer e lui lo sta pensando nella sua testa. Nei primi incontri "Siamo
gemelli noi due" dice lei e nel dialogo al bar "Siamo uguali" afferma lui; le ha portato in dono
l'anello con la pietra di smeraldo quasi a legarla con una promessa reciproca.
Due sono le scene di chiesa, due le scene di garage, due le visite dei poliziotti, due i sospettati,
due tentativi di omicidio, due pranzi, due scene alla stazione.
Nodo alla gola (1948)
Il soggetto, tratto dalla pice Rope di Patrick Hamilton, ispirato a un avvenimento di cronaca
nera, l'assassinio di un bambino commesso da una coppia di giovani uniti da un legame
omosessuale. Il delitto sconvolse l'America per la sua assoluta "gratuit" (la vittima fu scelta a
caso, e il crimine aveva il solo scopo di "commettere un delitto" per il gusto estetico di
compierlo). Il film si limita tuttavia unicamente a prendere spunto dal "gesto gratuito" della
coppia, poich il delitto Leopold-Loeb ebbe esecuzione totalmente diversa da quella presentata
dalla trama del film.
Brandon Shaw e Phillip Morgan, due giovani studenti, uccidono il loro amico David Kentley,
strangolandolo con una corda, e ne nascondono il corpo in un baule antico sul quale
imbandiscono la tavola per un party.
Inizia una singolare festa, a cui sono chiamati a partecipare anche il padre del ragazzo ucciso e
la sua ragazza Janet Walker, che in precedenza aveva avuto una relazione con Brandon.
Brandon ha invitato anche il suo ex professore Rupert Cadell (James Stewart), sperando che
egli esponga durante la serata le sue teorie sull'omicidio come privilegio riservato a pochi eletti.

Brandon non perde occasione per far battute a doppio senso in modo da dimostrare la sua
superiorit intellettuale, sperando che il professore le colga e apprezzi il gesto da lui compiuto.
Phillip invece si abbandona all'alcool per tentare inutilmente di nascondere il suo nervosismo:
pentito di quel che ha fatto, ha paura di essere scoperto e, in alcuni momenti, questo fa vacillare
la sua sudditanza psicologica nei confronti del disinvolto Brandon.
Mentre tutti gli invitati si interrogano sull'assenza di David, Brandon si diverte a cercare di far
cadere Janet nelle braccia del suo ex fidanzato Kenneth.
Cadell intuisce che si consumato un delitto e cerca conferme ai suoi sospetti. Ritornato in
casa con un pretesto dopo la fine della festa, il professore induce Brandon a confessare e poi
condanna le sue azioni, assicurando i due assassini alla giustizia.
Va dato atto del fatto che Hitchcock riesce, nonostante il Codice Hays allora in vigore proibisse
espressamente la rappresentazione di omosessuali sul grande schermo, a dar conto del
legame fra i due personaggi. Lo fa attraverso dettagli e sottili allusioni che non sarebbero
sfuggiti n allo spettatore avvertito dell'epoca (anche se erano destinati a non essere colti dal
grande pubblico), n allo smaliziato spettatore di oggi, pi abituato a dover decifrare
microscopici indizi allusivi.
La versione italiana ed il relativo doppiaggio stravolgono il senso dell'omicidio: nella versione
originale i due assassini commettono il delitto per il puro piacere estetico di compierlo, mentre
nella versione italiana, fin dai primi minuti, il dialogo stravolge questo presupposto, lasciando
invece intuire che l'omicidio sia avvenuto senza intenzionalit, ma solo per una fatalit indotta
dal cattivo comportamento della vittima verso i suoi assassini. Ci contrasta comunque con il
comportamento di Brandon e Phillip fin dal dettaglio dei guanti che entrambi indossano nel
momento in cui David viene strangolato, circostanza che suggerisce la premeditazione.
La finestra sul cortile (1954)
Jeff (James Stewart), fotoreporter immobilizzato in casa da una gamba rotta, deve vedersela
con la rude infermiera Stella e con la fidanzata Lisa (Grace Kelly), desiderosa di strappargli una
promessa di matrimonio. Per ingannare il tempo Jeff tiene sotto controllo dalla finestra la vita
dei vicini e cos facendo si accorge che una donna scomparsa in modo misterioso. Si
trasforma allora in un detective. I sospetti si addensano sul marito della donna, un commesso
viaggiatore.
Dopo una serie di indagini svolte nell'immobilit del suo appartamento, usando la macchina
fotografcacome cannocchiale e Lisa come esecutrice, anche l'assasino si rende conto di essere
spiato.
Cos, in un momenot in cui Jeff solo , si introduce in casa sua. Ma come fa per avvicinarsi, Jeff
fa scattare ripetutamente il flash, accecandolo temporaneamente. L'assassino quindi afferra
Jeff, che urla per richiamare lattenzione, e lo spinge verso la finestra aperta. Jeff cade al suolo
ma limpatto attutito da alcuni poliziotti mentre altri arrestano Thorwald che confessa lomicidio
della moglie.
Alcuni giorni dopo si vede Jeff che riposa beatamente sulla sedia a rotelle con entrambe le
gambe ingessate.
Il protagonista, come lo spettatore al cinema, si trova in una condizione di scarsa mobilit (la
sedia a rotelle come la poltroncina) e sovrapercezione. Jeff, come lo spettatore, deve guardare
una serie di indizi lontani e parziali, collegandoli, formulando ipotesi, facendosi idee sui
personaggi. Le soggettive che rendono lo sguardo di Jeff sono simboli del lavoro mentale dello
spettatore.
La donna che visse due volte (1958)
Intitolato in ligua originale Vertigo, La donna che visse due volte quello che molti considerano
il film pi personale del maestro.
L'avvocato e poliziotto John Ferguson (Jamers Stewart), Scottie per gli amici, soffre di vertigini.
Durante un inseguimento sui tetti dei grattacieli di San Francisco, aggrappato ad una grondaia,
sospeso nel vuoto, aveva visto un collega precipitare al suolo nel tentativo di salvarlo.

Dimessosi dalla polizia, un suo ex-compagno di college, Gavin Elster, divenuto grosso
imprenditore nel campo dei cantieri navali, gli chiede di incontrarlo. Vorrebbe affidargli l'incarico
di sorvegliare sua moglie Madeleine (Kim Novac), vittima di strane ossessioni. La donna si
identifica con la bisnonna materna, Carlotta Valds. Abbandonata dall'amante e privata della
figlia nata dalla loro relazione, Carlotta mor suicida a ventisei anni, la stessa et di Madeleine,
Scottie esita ma Elster gli mostra, durante una cena in un lussuoso ristorante, la moglie. La
misteriosa bellezza della donna tale che Scottie ne assolutamente conquistato e assume
l'incarico.
Incomincia a pedinarla. Dal fioraio Madeleine compra un bouquet, al cimitero visita la tomba di
Carlotta, al museo sosta a lungo davanti al ritratto dell'ava a cui somiglia in modo
impressionante, nell'antica dimora della famiglia, trasformata in albergo, si riservata una
stanza in cui trascorre qualche ora pomeridiana, infine va a passeggiare sulle sponde del
Golden Gate. Inaspettatamente si getta nelle acque della baia. Scottie prontamente si tuffa e la
salva. La conduce nel suo appartamento perch si asciughi e si riprenda. Perdutamente
innamorato, tenta di convincerla ad accettare il suo aiuto per guarire.
Nel parco delle sequoie anche lei dichiara di amarlo e gli racconta i propri incubi. Sperando di
fugare i fantasmi che la tormentano, Scottie vuole accompagnarla nei luoghi da lei nominati, per
dimostrarle che sono reali e non possono fare paura. Il paesaggio descritto in un suo sogno
corrisponde alla ex missione spagnola San Juan Batista. Giunti sul luogo, Madeleine si
allontana da lui e sale le scale del campanile. Scottie non la pu seguire a causa della sua fobia
per l'altezza. In preda ad un attacco di vertigini assiste impotente al precipitare del corpo sul
tetto sottostante.
Accertato giuridicamente il suicidio, ma con una malcelata reprimenda del magistrato nei suoi
confronti per quello che considera un vero e proprio atto di codarda, Scottie cade in
depressione, sentendosi colpevole di non aver salvato l'amata. Finisce quindi in una clinica
psichiatrica, dove la sua amica Midge, innamorata di lui e non corrisposta, cerca di aiutarlo a
riprendersi.
Uscito dalla casa di cura, un anno dopo la tragedia, trova in Judy Barton, una commessa di
negozio, bruna e appariscente, una certa somigllianza con Madeleine. La corteggia
insistentemente, la convince a vestirsi, a truccarsi, a tingere i capelli, a pettinarsi come
Madeleine.
Judy, che davvero la stessa donna, vorrebbe confessare la verit e sparire. Si accinge a
scrivere una lettera d'addio in cui rivela di essere stata l'amante di Elster, di aver recitato la
parte della moglie, di essere stata complice dei suoi pianiuxoricidi. Poi per cambia idea,
straccia la lettera e asseconda Scottie.
Scottie, convinto di aver creato in Judy una nuova Madeleine e intenerito dalla sua disponibilit,
pu finalmente amarla e la invita a festeggiare con una cena. Indossato un abito nero da sera,
lei gli chiede di aiutarla a chiudere il fermaglio della collana. Ma nel gioiello del pendente Scottie
riconosce quello appartenuto a Carlotta Valds, dipinto nel ritratto, e ha la prova dell'inganno
subito.
Si vendica senza piet. Costringe Judy a tornare all'antica missione e a rivivere la scena del
delitto. Vinta definitivamente la paura del vuoto, la spinge sulle scale della vecchia torre
campanaria. Lei confessa il piano delittuoso ordito con Elster ma riafferma con forza l'amore
che l'ha portata a rischiare consapevolmente di essere riconosciuta.
Sulla cima del campanile il dramma sembra concludersi con un bacio appassionato, ma
all'improvviso un'ombra misteriosa e lugubre spaventa Judy che si precipita nel vuoto come la
vera Madeleine. Una suora compare e, suonando la campana, recita un requiem: "Dio abbia
piet della sua anima".
Dopo aver partecipato a Nodo alla gola, a La finestra sul cortile e al remake de L'uomo che
sapeva troppo, James Stewart interpret La donna che visse due volte.
Bench il film sia oggi considerato un classico, dovette affrontare all'epoca uno scarso successo

ai botteghini e critiche negative; il film segn l'ultima collaborazione tra i due. Il regista diede la
colpa dell'insuccesso al fatto che Stewart appariva troppo vecchio per attrarre ancora il
pubblicoe lo rimpiazz con Cary Grant in Intrigo internazionale, bench Grant avesse quattro
anni in pi di Stewart.
Temi:
Cardine di questo film il tema del doppio, evidenziato in molte scene: ad esempio nella
sequenza al museo lo spettatore vede Madeleine, di spalle, assorta nella contemplazione del
quadro, visto di fronte creando un' "immagine nellimmagine, una immagine fissa in
un'immagine in movimento. Limmagine in movimento concerne lazione, la vita, limmagine
fissa la morte e ci mette in risalto il fascino del vivente davanti alla morte, un tema che
Hitchcock aveva gi affrontato, ad esempio in Rebecca.
La relazione simulata fra Madeleine e Carlotta si configura attraverso alcuni elementi: il mazzo
di fiori posato sulla panca come uscito dalla cornice del quadro, il pendaglio di Carlotta che
uscir dalla cornice soltanto alla fine della storia, le onde nei capelli di Carlotta che si
trasformeranno nella spirale dello chignon di Madeliene.
Il tema del doppio sottolineato dalla presenza di specchi in molte scene del film: il negozio di
fiori all'inizio, la boutique dove Scottie commissiona il tailleur, l'Ernie's Restaurant e la stanza di
Judy all'Empire Hotel.
Altro tema quello della vertigine, intesa in pi accezioni:
Le vertigini di cui soffre Scottie
La vertigine amorosa
Lenigma femminile rappresentato dallacconciatura: la crocchia a spirale
Le volute misteriose dell'inconscio
La circolarit della vicenda
L'incubo che tormenta Scottie, ricaduto nella malattia dopo la morte della presunta Madeleine,
un'incursione nell'inconscio e nella vertigine della perdita della ragione.
Molte immagini gi incontrate, ritornano deformate: la camera buia, il primo piano del volto, lo
spalancare degli occhi, l'animazione del fiore che esplode, la tomba vuota, la testa di Scottie in
mezzo a una tela di ragno, il gorgo della spirale, l'inesorabile caduta, il labirinto delle strade di
San Francisco.
Queste sequenze furono rese con degli effetti soeciali molto avanzati per l'epoca, realizzati
grazie al direttore della fotografia Robert Burks e al titolista Saul Bass, al quale Hitchcock si
rivolse perch facesse dei "disegni" sul viso di Stewart per dare l'idea di angoscia portata
dall'incubo.
Psyco (1960)
Candidato a quattro Oscar, Psyco oggi ricordato come uno dei film pi conosciuti di Hitchcock
e il suo maggior successo commerciale
Phoenix, Arizona; Marion Crane fugge in auto con 40.000 dollari che ha sottratto alla societ
immobiliare per la quale lavora come segretaria. Dopo aver viaggiato per un giorno e mezzo, si
ferma a pernottare in un motel gestito da Norman Bates, uno strano giovane che vive con la
madre oppressiva e autoritaria. Mentre sta facendo la doccia, Marion viene uccisa a coltellate
da quella che sembra essere la madre di Norman. Preoccupata per la scomparsa di Marion, la
sorella Lila si reca da Sam, l'amante di Marion, ma il giovane, ignaro anche del fatto che avesse
rubato i soldi, non ha idea di dove possa essere la ragazza. Interviene a questo punto il
detective privato Milton Arbogast, incaricato dalla societ immobiliare di investigare sulla
scomparsa dei soldi e di Marion. Il detective, dopo molte ricerche presso i vari motel della zona,
trova il Bates Motel e scopre che Marion vi ha passato la notte. Dopo aver avvertito Lila e Sam
della scoperta, torna al motel per parlare con la madre di Norman, ma proprio dopo essere
entrato in casa Bates, viene ucciso dalla stessa donna che aveva assassinato Marion. Lila e
Sam, non avendo pi notizie del detective, si recano a loro volta presso il motel. Con un
sotterfugio, Lila riesce ad entrare in casa Bates, dove scopre il cadavere mummificato di una

donna. In quel momento una persona, che sembra la madre di Norman, cerca di assalirla, ma
Sam giunge in tempo e ferma il vero autore dei delitti: Norman. Il giovane viene arrestato e in
seguito verr deportato in un manicomio.
Uno psichiatra ne spiega infine il comportamento psicotico: stato lui ad uccidere la madre e il
suo amante anni prima, dopo averla scoperta insieme a quest'ultimo, avvelenandoli entrambi.
Per compensare la perdita della madre, a cui era profondamente legato, e per lenire i sensi di
colpa, ne conserva il cadavere mummificato nella camera, e ne assume la personalit. Classico
esempio di doppia personalit: Norman uccide le donne (altre due, oltre a Marion) verso cui si
sente attratto, perch "posseduto" dalla gelosia materna.
Come in molti altri film di Hitchcock troviamo qui il tema del doppio e la presenza di una figura
materna ossessionante. Inoltre presente, come anchr ne La donna a che visse due volte, un
blocco, una colpa, che il personaggio vuole superare: nonostante le buene intenzioni di Marion,
decisa a restituire i soldi e a prendersi le sue responsabilit, verr uccisa e non potr portare a
compimento i suoi buoni propositi.
L'assassino assume quindi il carattere di personificazione della colpa.
Il tema del travestimento femminile ripreso da Brian De Palma in
Vestito per uccidere (1980)
Kate Miller una casalinga sessualmente frustrata che in terapia presso lo psichiatra
newyorkese Robert Elliott. Durante una seduta presso lo studio del Dott. Elliott, Kate tenta di
sedurlo, ma Elliott rifiuta la sua proposta. Pi tardi Kate si reca in una galleria d'arte e viene
intensamente attratta da un misterioso straniero anch'egli in visita al museo. Kate e lo straniero
si inseguono reciprocamente attraverso le sale del museo per poi ritrovarsi all'esterno e salire
sullo stesso taxi. I due fanno l'amore, prima sul taxi e poi nell'appartamento di lui. Pi tardi la
donna si sveglia e, senza far rumore, mentre l'uomo ancora addormentato, inizia a curiosare
nei suoi documenti e scopre che egli affetto da una malattia venerea. Kate lascia
l'appartamento e sale sull'ascensore ma, giunta in strada, si accorge di aver lasciato la sua fede
nuziale nella stanza. Mentre risale in ascensore per tornare a recuperare l'anello,
improvvisamente le porte della cabina si aprono e rivelano la figura di una donna bionda con
indosso un impermeabile e un paio di occhiali da sole scuri, la quale maneggia un rasoio con
cui colpisce Kate a morte.
La prostituta Liz Blake scopre il corpo e intravede di sfuggita la bionda assassina, diventando
quindi sia la principale indiziata del delitto, sia il prossimo obiettivo dell'omicida. Intanto il Dott.
Elliott riceve un messaggio in segreteria telefonica dall'eccentrico "Bobbi", un transessuale che
ha in cura. Bobbi prende in giro il Dott. Elliott allo scopo di interrompere le loro sessioni di
terapia, evidentemente perch il Dott. Elliott continua a rifiutare di firmare i documenti necessari
perch essa ottenga l'autorizzazione all'intervento chirurgico per il cambio di sesso. Elliott,
preoccupato, va a trovare il nuovo psichiatra del transessuale per tentare di convincerlo che
Bobbi un pericolo per se stessa e gli altri. Intanto Liz, alla cui storia la polizia non ha creduto,
fa amicizia con Peter, il figlio di Kate Miller, e insieme progettano di attirare l'attenzione del
misterioso serial killer. Peter un inventore e utilizza apparecchi fotografici e una serie di
dispositivi riceventi da lui stesso predisposti artigianalmente per seguire i pazienti che escono
dallo studio del Dott. Elliott. Liz e Peter sorprendono Bobbi mentre lascia l'ufficio di Elliott, ma
l'attenzione di Liz viene attirata da una figura alta e bionda in parrucca e occhiali da sole. Bobbi
attenta alla vita di Liz su un treno, ma la ragazza viene salvata al momento opportuno da Peter
che spruzza uno spray in faccia al transessuale. Infine Liz e Peter cercano di entrare nell'ufficio
di Elliott per leggere la sua agenda e scoprire cos il vero nome di Bobbi. Liz adesca il Dott.
Elliott cercando di sedurlo e riesce con la scusa di andare in bagno a consultare l'agenda.
Quando lei ritorna, trova Bobbi e realizza che non un transessuale, ma un travestito dalla
doppia personalit: Bobbi e il dottore sono la stessa persona. Elliott/Bobbi viene ferito dalla
poliziotta che ha seguito Liz, e Liz la riconosce come la figura bionda alta che la pedinava
dall'inizio. Elliott arrestato dalla polizia e ricoverato in un manicomio criminale. Nella sequenza

finale del film, il Dott. Elliott fugge dalla clinica e raggiunge Liz, aggredendola e tagliandole la
gola in un sanguinario atto di vendetta. Solo in quel momento Liz si sveglia gridando,
rendendosi conto che il "ritorno" di Elliott era solo un sogno.
Anche in un altro film di Brian De Palma, Omicidio a luci rosse (1984), si riporpongono due temi
hitchockiani, ovvero lo "spiare" qualcuno dall propria finestra di La finestra sul cortile e il tema
del doppio, non a caso il titolo originale Body Double (controfgura).
DAVID W. GRIFFITH
e i primi kolossal
Il sistema di lavoro di David Wark Griffith segn la nascita della figura professionale che
domina il set durante le riprese: il regista.
Fino ad allora erano varie le persone che si contendevano la direzione e la paternit di un film,
tra le quali spiccava normalmente il cameraman, cio l'operatore che filmava in prima persona.
L'operatore di Griffith era Billy Bitzer, con il quale nacquero numerosi conflitti, poich Bitzer era
abituato a considerare i film come opera sua. Con decisione e prepotenza Griffith rivendic la
direzione dell'intero film. Il conflitto fu alla fine molto produttivo per entrambi, perch essi si
dedicarono poi a creare nuove invenzioni.
Griffith, a partire dalla Nascita di una nazione, divenne una sorta di "narratore invisibile" che
conduceva il pubblico nella storia, sostituendo quello che nel cinema delle origini era stato il
narratore o imbonitore presente in sala durante le proiezioni. Con la specializzazione in varie
professioni (regista, operatore, sceneggiatore, fotografo, montatore) il narratore diventer
l'espressione di una collettivit di soggetti, compresi anche gli attori, rendendo il cinema una
grande arte collettiva, al pari di tradizioni come quella della danza o della musica per orchestra.
Griffith entr nel mondo del cinema come attore figurante, come comparsa. La sua recitazione
fu sempre costellata da una serie di elementi di eccesso, innaturali, che non appartenevanoalla
realt quotidiana e non dovevano dunque essere parte di quella cinematografica. Ben
consapevole di ci, come regista, combatter sempre al fine di eliminare queste elementi alla
recitazione degli attori da lui diretti.
Uno dei primi che cerc di correggerlo sul set, quando era ancora un attore, fu proprio
cameraman Billy Bitzer e quando Grifitth divent un regista lo volle al suo fianco come direttore
della fotografia: ebbe cos inizio tra i due una stretta collaborazione che durer per tutta la loro
carriera.
Griffith inizialmente aspirava a diventare uno scrittore (era infatti stato al liceo e, anche se non
aveva frequentato l'Univerist, era uno studente autodidatta) ed era estremamente preparato
sull'aspetto letterario e su quello visuale-pittorico. Aveva inoltre un grande interesse per il lavoro
di altri registi contemporanei e non, sopratutto in ambito europeo.
I film migliori di quel periodo erano infatti quelli francesi
intrigo poliziesco
seguiti da quelli svedesi e danesi
eros appena accennato
e, infine, quelli italiani
melodramma narrazione storica:
tinte forti, trama romanzesca , grandi produzioni (anche costose)
mirata a commuovere lo spettatore, girate nella capitale del cinema, Torino,
enfasi rapporto uomo/donna es. Cabiria di Giovanni Pastrone
Griffith rimase colpito, oltre che dall'impatto visionario, dalla variet di inquadrature e dalla
durata allora inusitata di questo film (quasi tre ore).
Inoltre ogni comparsa fu truccata in maniera diversa e ciasuna di esse venne mostrata grazie
agli originali movimenti di camera.
La nascita di una nazione (1915)
Convinto che il lungometraggio sarebbe stato il futuro del cinema, nel 1915 produsse La nascita
di una nazione un film muto della durata di 160 minuti girato in nove settimane.
Con questo film Griffith mise a punto un nuovo modo di fare cinema: fu la prima opera

cinematografica pienamente narrativa, dove il rapporto tra interesse verso la storia raccontata e
verso le immagini mostrate propende decisamente verso la prima.
Il film era una ricostruzione romanzata di alcuni episodi della guerra di secessione americana,
presa da due romanzi piuttosto modesti del pastore battista Thomas Dixon.
La vicenda si incentra su due famiglie amiche, una del nord e una del sud, che diventano
nemiche per divergenze ideologiche, e durante questa sanguinosa guerra entrambe si
lacereranno.
La prima parte descrive alcuni eventi della guerra, fino alla firma della pace. Nella seconda
parte tratta dell'anarchia nel Sud dopo la sconfitta, in preda alle orde armate di schiavi liberati.
Alla fine arriva a dipingere una sorta di apologia della segregazione razziale, di cui tenta di
fornire radici e giustificazioni storiche: secondo il film grazie al movimento del Ku Klux Klan,
l'ordine viene ristabilito, arrivando a dipingere in modo positivo il linciaggiodi un nero da parte di
una folla di bianchi, accusato di tentato stupro di una ragazzina.
Sebbene il film usasse alcuni attori neri, la maggior parte sono in realt bianchi truccati. Ogni
attore che viene a contatto con un bianco un bianco col volto dipinto. Alcune donne,
addirittura, vennero interpretate da uomini.
Per le scene della guerra civile, Griffith fece uso di ingegneri dell'esercito che fornirono anche
l'artiglieria.
Molte riprese furono fatte sulla ghiaia che produce una rifrangenza della luce e crea
lucentezza.
Un altro effetto ricercato era il controluce grazie al quale era possibile notare dei particolari,
come dei capelli spettinati, altrimenti invisibili. Fu usato spesso anche il cosiddetto effetto
Rembradt, usato per aumentare la tridimensionalit delle immagini e rendere pi suggestiva la
fotografia. E' un tipo di luce non diffusa, ma contingente e prende questo nome dal celebre
pittore tedesco Rembrandt, conosciuto anche per il suo particolare uso della luce. Si otteneva
con un grosso riflettore posto in alto e riproduceva, ad esempio, l'effetto di un raggio di sole che
trapela improvvisamente dalle nuvole e illumina una porzione di scena.
Ma, se da una parte il successo al botteghino fu strepitoso, dall'altra il film fu all'origine di
violenti scontri in molte citt degli Stati Uniti, che turbarono molto, oltre che la societ, anche il
regista stesso.
Questo film, inoltre, mostra che la nascita degli Stati Uniti basata su un conflitto civile, tra
fratelli. Non d quindi una visione agiografica (ovvero celebrativa) di come sono nati gli Stati
Uniti d'America, bens ne da una cruda, drammatica di violenza fraticida.
Come in tutti gli altri suoi film Griffith estremamente attento alla recitazione dei suoi attori sia
riguardo agli aspetti fisionomici che a quelli delle espressioni facciali: questo in particolare
affinch non compiano gesti eccessivi (e di conseguenza non realistici).
L'attrice che rappresenta al meglio il cinema di Griffith Lillian Gish che si caratterizza per la
sua contenutezza espressiva.
Per Griffith, infatti, gli stati d'animo, i pensieri, le sensazioni dei personaggi dovevano emergere
da piccoli dettagli e non da "smorfie". In questo anche il trucco pu essere d'aiuto, per quanto
riguarda le donne sopratutto quello delle labbra.
Intolerance (1916)
Questo, film dedicato alla condanna di tutte le forme di violenza e intolleranza, fu la risposta di
Griffith alle accuse per La nascita di una nazione. Intolerance descrive come in quattro momenti
cruciali per la storia dell'umanit l'intolleranza abbia giocato un ruolo fondamentale nella rovina
delle societ.
Se col suo primo lungometraggio aveva elaborato i modi della narrazione classica, in
Intolerance si spinse oltre, stimolando la riflessione dello spettatore tramite il montaggio
parallelo di quattro storie, ambientate in tempi e luoghi molto diversi (l'America di quegli anni, tra
lotte sociali e il nascente proibizionismo, la Francia della notte di San Bartolomeo, la Palestina
ai tempi di Ges e Babilonia prima della conquista da parte di Ciro di Persia), accomunate

dall'idea di pace e armonia tra gli individui. Intolerance divenne una sintesi della violenza nel
mondo, con gli episodi che acquistavano valenza universale grazie al continuo intreccio.
In questo film Griffith si interess pi al concetto che voleva manifestare, pi che alle singole
storie, sacrificando la continuit narrativa in favore di un discorso pi complessivo.
Il film, che durava originariamente 197 minuti, era praticamente quattro pellicole in una,
ciascuna con un grandioso budget in termini di scenografie, comparse, ecc. Il messaggio
pacifista non venne accolto dal pubblico e anche la critica stronc l'opera, che venne definita
macchinosa e infarcita di schematismi. Il riscontro di pubblico fu molto al di sotto delle
aspettative.
Dopo il tracollo di Intolerance Griffith aveva speso tutti i guadagni di Nascita di una nazione ed
accumulato numerosi debiti che lo imbrigliarono per molti anni.
And in Francia, insieme a Blitzer e Lillian Gish e gir alcuni documentari di guerra ; appostati di
nascosto riprendevano i passanti francesi logorati dalla guerra e studiavano le espressioni dei
loro volti.
Tornato negli U.S.A. gir dei film totalmente diversi dai precedenti.
Giglio infranto (1919)
Il Giglio infranto (Broken Blossoms o The Yellow Man and the Girl) un film del 1919 che si pu
annoverare nel genere melodrammatico, genere caratterizzato da tinte forti, basato su una
trama romanzesca, ricca di colpi di scena e al limite dell'inverosimile, scopertamente mirata a
commuovere lo spettatore.
I personaggi sono tratteggiati nitidamente e sono quasi sempre suddivisi in modo netto tra buoni
e cattivi, pesso la protagonista una figura femminile che subisce soprusi e soffre.
La storia, ambientata in un quartiere povero di Londra, racconta di due anime gentili ma reiette,
che stringono una delicata amicizia: la ragazzina Lucy Burrows (Lillian Gish, in una delle sue
interpretazioni pi notevoli), figlia di un ex-pugile alcolizzato, e il cinese Cheng Huan, venuto in
Occidente per diffondere la dottrina buddista, ma scontratosi con la durezza della vita locale.
Quando la ragazzina fugge dal padre l'uomo la cura e si offre di ospitarla casa sua; sebbene
Cheng sia il primo essere umano a mostrare a Lucy un minimo di gentilezza, la giovane si
scopre comunque incapace di sorridere, poich qualcosa che non ha mai fatto.
Quando il padre riesce a ritrovarla la riporta brutalmente a casa dove la percuote fino ad
ucciderla. Sul letto di morte, in una sequenza indimenticabile, la fanciulla fa l'ultimo sforzo
d'amore: alzando con due dita a v gli angoli della bocca, lo saluta con un estremo, straziante
sorriso. Sconvolto, Cheng lo uccide, per poi tornare alla sua piccola stanza, dove si toglie la
vita.
In questo film troviamo dunque l'analisi di tre tipi umani: - la ragazzina spaurita e vilipesa,
- l'uomo gretto e brutale
- l'uomo buono, quasi angelico, che
sembra venire da un altro mondo.
Le due orfanelle (1921)
Le due orfanelle (Orphans of the Storm) un film del 1921 ambientato in Francia al tempo della
Rivoluzione francese. In questo film Griffith dirige per l'ultima volta le sorelle Doroty e Lillian
Gish. Viene considerato l'ultimo dei grandi successi commerciali di Griffith.
ERICH VON STROHEIM
la decadenza della societ attraverso lo "specchio" della coppia
Erich von Stroheim, nato in Austria ma con cittadinanza negli Stati Uniti, fu attore, regista e
sceneggiatore. Grazie ai ruoli da cattivo che interpret magistralmente si conquist l'epiteto di
l'uomo che si ama odiare.
Il mondo aristocratico e militare esercit sul giovane Erich, figlio di un cappellaio viennese, un
grande fascino, tanto che a Hollywood egli ritagli per s l'immagine del giovane rampollo di
nobile famiglia. Il quadro fu completato dall'affermazione di aver servito nella cavalleria in

qualit di ufficiale, cosa che appunto gli procur, all'inizio della sua carriera, molti ruoli da
ufficiale e poi, durante la seconda guerra mondiale, da nazista.
Inoltre recit pi volte come comparsa nei fil di propaganda per far s che l'America prendesse
parte ala Prima guerra mondiale, sesso nei panni dell'ufficiale prussiano o tedesco che
compieva assassinii, furti, stupri...
Mentre Griffith aveva voluto mostrare la formazione degli Stati Uniti, Stroheim volle mostrarne
la deformazione, usando come specchio di questa decadenza la coppia.
Il suo cinema potrebbe essere definito "anatomico", perch scava all'interno della coppia,
indagando i complessi rapporti che esistono al suo interno, fino a mettere a nudo la vera
essenza del rapporto uomo-donna, da cui, inevitabilmente, entrambi ne risultano figure
negative.
Greed (1924)
Conosciuto in Italia anche con il titolo di Rapacit, questo film fu assolutamente fondamentale
per la carriera e la formazione di Stroheim.
Greed un dei "film maledetti" della storia del cinema e la storia delle riprese di questo film fa
parte delle leggende di Hollywood.
Sotto l'egida della Goldwyn di Sam Goldwyn, Stroheim cerc di creare una versione
cinematografica del romanzo McTeague di Frank Norris fedele in ogni minimo particolare.
Per rispecchiare l'autentico spirito della storia, il regista insist per effettuare le riprese il pi
possibile nei luoghi originari: a San Francisco, in Sierra Nevada e persine nel deserto della Valle
della Morte, dove le riprese furono estremamente difficili per le condizioni atmosferiche al limite
della sopportazione, sia per gli attori che per la troupe.La versione originale della pellicola aveva
una durata titanica di circa sette ore.
La Metro Goldwyn Mayer di Irving Thalberg, che acquist la Goldwyn durante la produzione del
film, costrinse il regista ad adattare la pellicola a una durata pi accettabile per un largo
pubblico, e il regista consegn allora una versione tagliata con molto sforzo, di circa la met,
per una durata di circa quattro ore. In seguito il film pass nelle mani dell'aiuto regista, allievo e
ammiratore di Stroheim che arriv una versione di circa tre ore, dove salvava il salvabile.
Il romanzo narra la storia di Mc Teague, un omaccione robusto e irascibile, di scarsa
intelligenza ma tutto sommato mite e di buon cuore. Nato in ambiente povero e miserabile (il
padre muore alcolizzato), viene inviato dalla madre in citt a fare pratica di dentista. L conosce
Trina, la fidanzata del suo miglior amico Marcus, e se ne innamora. Marcus, in maniera
apparentemente generosa e liberale, "cede" la sua fidanzata a Mc Teague che pu quindi
sposare Trina. Questa situazione "normale" viene sconvolta da un evento inaspettato: Trina
vince 5.000 dollari a una lotteria. Sembrerebbe l'inizio della tranquillit finanziaria e della felicit
e invece l'arrivo dell'oro trasciner i tre protagonisti in una spirale fatta di gelosie, deperimento
morale, abbrutimento fisico e materiale e infine alla violenta distruzione reciproca. Mc Teague
uccider la moglie, divenuta ormai patologicamente avara, e fuggir con i soldi nel deserto della
Death Valley; il suo ex amico Marcus lo raggiunger, ma ne sar ucciso dopo averlo
ammanettato; McTeague morir quindi da solo, accanto al cadavere dell'amico e alla borsa
dell'oro.
Questa la storia; in realt la vicenda una semplice traccia per dipingere in maniera
distaccata e impassibile un intero ambiente sociale (quello dei bassifondi) e l'umanit degradata
e viziosa che ci vive.
Stroheim coglie il succo dell'opera e mira proprio a riprodurre nel suo film l'aspirazione a
rappresentare nella cruda verit tutti i meccanismi di un'intera societ.
Stroheim utilizza un metodo di ripresa che alterna a campi medi o lunghi, frequenti primi o
primissimi piani. Riesce cos a ricreare perfettamente l'atmosfera e il pathos delle scene.
Curatissime poi le scenografie, sempre di luoghi comuni, trattati senza nessuna attrattiva. Del
resto nel film quasi sempre piove o inverno. Una parte importante e suggestiva la svolgono le
frequenti simbologie e le scene oniriche. Insomma, nonostante la dispersione di scene e

situazioni, Stroheim riesce a dare unitariet di atmosfera a tutto il film, creando una sottile
tensione drammatica negativa, come una specie di aspettativa di imminenti eventi tragici o di
sfortune. La vicenda stessa ha questo tragico incedere, fino alla memorabile, terribile e
indimenticabile scena conclusiva.
La resa dei conti finale fra Mc Teague e Marcus avviene nella Death Valley, uno dei luoghi pi
inospitali del mondo. La mdp di Stroheim ce la rende in tutta la sua desolazione e nella sua
nuda vastit abbacinante e senza vita. E' in questo luogo antipoetico e ostile che avviene uno
dei duelli pi anticonvenzionali, disperati e antieroici della storia del cinema. La lotta avr un
esito drammaticamente e crudelmente beffardo per il vincitore. Gli ultimi minuti del film
trasmettono poi un intenso e fortissimo senso di sconfitta, di rimpianto, di dolore immenso per
una vita buttata via, una tristissima e lancinante sensazione di impotenza. L'ultimo fotogramma
d poi il definitivo e tragico suggello a uno dei primi grandi finali non lieti della storia del cinema.
S, proprio questo l'enorme merito di Stroheim, quello di avere avuto il coraggio di consegnare
allo spettatore una storia dura e senza speranza; un modo per rivelarci le amare verit
dell'esistenza umana.
La regina Kelly (1929)
Nel film La regina Kelly, in originale Queen Kelly, la protagonista viene interpretata da Glorya
Swanson.
Nel momento dell'incontro con il principe la giovane talmente emozionata che le cadono le
mutandinee lui le solleva con la spada, ricreado un'immagine allusiva e dissacrante.
Il cinema fantascientifico
Il cinema di fantascienza o fantascientifico un genere cinematografico che utilizza temi tipici
della fantascienza: nei film di fantascienza, il meccanismo narrativo innescato da un elemento
scientifico e/o tecnologico immaginario o ipotetico, come una teoria scientifica o un'invenzione
tecnologica, oppure uno scenario collocato in un futuro pi o meno lontano.
Bench il cinema di fantascienza venga spesso riconosciuto come genere autonomo a partire
dagli anni cinquanta, l'elemento del fantastico era ben presente fin dagli esordi della settima
arte.
Il cinema fantascientifico ha esplorato una grande variet di soggetti e temi, molti dei quali non
potrebbero essere facilmente rappresentati in alcun altro genere. Le opere di fantascienza sono
state spesso utilizzate per esplorare delicati temi sociali e politici, senza rinunciare ad offrire, nel
contempo, intrattenimento per lo spettatore meno smaliziato.
Attualmente le produzioni fantascientifiche sono in prima linea per quanto riguarda la tecnologia
degli effetti speciali e la platea si abituata alla rappresentazione di realistiche forme di vita
aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi ad energia, viaggi pi veloci della luce e lontani
mondi.
Vi sono molti film di fantascienza memorabili ed un numero ancora maggiore di opere mediocri,
o addirittura tra i peggiori esempi di produzione cinematografica. Ci sono volute molte decine di
anni, e gli sforzi collettivi di gente di cinema di talento, perch il cinema fantascientifico venisse
considerato seriamente come una forma d'arte. Dentro e accanto alla fantascienza vi una
notevole commistione di generi, in particolare con i film horror.
Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno solo a partire dagli anni
cinquanta, uno dei primi film di fantascienza considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans
la Lune) del 1902 di Georges Mlis, seguito a breve distanza dal pi corposo Viaggio
attraverso l'impossibile. Lo stesso Mlis anche l'inventore dei primi effetti speciali.
GLI ANNI CINQUANTA
Con i primi anni cinquanta si pu considerare avvenuta la codificazione del genere
fantascientifico, assieme all'arrivo dei primi capolavori del moderno fantacinema: Ultimatum alla
Terra di Robert Wise e La cosa da un altro mondo di Howard Hawks, entrambi film del 1951.
La fantascienza cinematografica si caratterizza in questi anni soprattutto come un'avventura
basata sullo spazio, che si tratti di partire dal nostro pianeta per esplorarne l'infinito, oppure che

siano i suoi misteriosi abitanti a fare visita alla nostra Terra.


L'entusiasmo per la nascente industria missilistica e aerospaziale e il sognare il futuro per
astrarsi dal reale del presente e soprattutto dimenticare la seconda guerra mondiale da poco
conclusa, fanno s che il genere continui a svilupparsi.
Da non dimenticare poi il primo avvistamento di un UFO, che era appena avvenuto nel 1947,
che d impulso alla diffusione dell'archetipo dell'alieno nella cultura popolare.
La cosa da un altro mondo (1951) di Howard Hawks
Un gruppo di scienziati, chiamati in Alaska per la caduta di uno strano oggetto, scoprono che si
tratta di un disco volante. All'interno del veicolo rinvengono il corpo congelato di una creatura
extraterrestre, che trasportano subito in un alloggio tra le nevi, dove a causa di una tormenta
sono obbligati a restare.
Per errore, una coperta termica viene posta sopra l'alieno congelato, che si risveglia. Da quel
momento inizia una lotta per la sopravvivenza per l'quipe di scienziati, che si trova a
fronteggiare la creatura, sanguinaria ed invulnerabile, essendo il suo organismo simile a quello
di un vegetale.
Alla fine gli uomini riusciranno ad incenerire la creatura per mezzo di una forte scarica elettrica
ad alta tensione.
L'invasione degli ultracorpi (1956) di Don Siegel
Il dottore Miles Bennel, ricoverato all'ospedale in apparente stato confusionale, racconta al
collega dottor Hill una storia allucinante. La cittadina di Santa Mira stata invasa da esseri
spaziali che copiano perfettamente gli abitanti ai quali si sostituiscono durante il sonno.
Queste creature si replicano all'interno di enormi baccelli che crescono finch creano copie
senza emozioni ed eliminano gli originali.
Bennel prova a dare l'allarme, ma ormai troppo tardi: la cittadina diventata centro di
smistamento dei baccelli e tutti gli abitanti sono ormai replicanti. Tenta la fuga insieme alla
fidanzata ma durante il viaggio la donna non riesce a mantenere lo stato di veglia e si
addormenta, diventando a sua volta replicante.
Sconvolto, raggiunge un'autostrada dove prova a mettere in guardia gli uomini del pericolo, ma
viene arrestato e portato all'ospedale presso il dottor Hill, che ascoltata la storia lo giudica
pazzo; ma proprio al termine del racconto di Bennel, giunge in ospedale un ferito coinvolto in un
incidente stradale, era alla guida di un autocarro pieno di strani baccelli proveniente da Santa
Mira. Il dottor Hill si rende conto che Bennel ha detto il vero e telefona per dare l'allarme
generale.
Prodotto in un periodo in cui Hollywood lanciava film kolossal, L'invasione degli ultracorpi, in
lingua originale Invasion of the Body Snatchers fu girato in bianco e nero con costi ridottissimi.
La sceneggiatura fu revisionata da Sam Peckinpah e dallo stesso produttore.
All'uscita nelle sale, il film dovette accontentarsi di modesti incassi, ma nel tempo si
guadagnato la qualifica di film culto ed oggi considerato uno dei pi celebri film di
fantascienza degli anni cinquanta nonch una novit per la pressoch totale mancanza di effetti
speciali (eccetto i baccelloni), dovuta al budget irrisorio di cui disponeva la piccola casa di
produzione. Il climax ascendente di tensione e di suspense creato solo attraverso le
atmosfere sinistre e angosciose.
L'epilogo pensato da Siegel originariamente non prevedeva alcuna prospettiva fiduciosa per il
genere umano: egli avrebbe voluto infatti terminare il film con i replicanti che prendono il posto
di tutti i cittadini di Santa Mira e il protagonista Kevin McCarthy che, puntando il dito verso il
pubblico, esclamava: "You're next!", ma la produzione impose al regista una conclusione pi
ottimistica e un "cappello" introduttivo, ovvero McCarthy che racconta in ospedale la storia.
Al film furono date, senza riscontro con l'opinione dell'autore, diverse letture politiche: fu
interpretato sia come una parabola anticomunista sia antimaccartista.
Siegel, molti anni dopo, afferm: "N lo sceneggiatore, n io pensavamo a un qualunque
simbolismo politico. Nostra intenzione era attaccare un'abulica concezione della vita".

STANLEY KUBRICK
e gli anni Sessanta
Negli anni sessanta la fantascienza, fino ad allora confinata nell'ambito di un cinema popolare,
"basso", compie il salto di qualit e viene elevata a dignit d'arte da una serie di opere d'autore
dagli esiti pi o meno felici.
La vera svolta arriva con l'epocale 2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick (che si
era gi accostato al genere nel 1964 con l'agghiacciante satira fantapolitica Il dottor
Stranamore).
Il dottor Stranamore (1964) di Stanley Kubrick
Solo un giovane regista spregiudicato, ma dotato di genio immenso, poteva realizzare una
commedia nera sulla distruzione della terra, proprio mentre il pianeta rischiava davvero di
saltare in aria sotto la minaccia atomica, ovvero in piena guerra fredda.
La pellicola un inno alla pace e una critica feroce alla follia e all'incompetenza dei politici, resa
a mo' di satira pungente che smaschera la sufficienza e l'arroganza dei governanti americani e
russi, richiamando quegli scenari catastrofici a cui siamo andati vicini quando la guerra fredda
sembrava preludere alla terza guerra mondiale. La sceneggiatura studiata nei dettagli e rende
la trama coinvolgente fino all'ultimo, tenendo lo spettatore con il fiato sospeso.
Jack Ripper (Peter Sellers), paranoico generale anticomunista, prende una decisione estrema:
ordina alla sua flotta aerea di sganciare le bombe atomiche sul territorio russo, in modo da
risolvere la situazione d'empasse a favore degli USA. Il presidente degli Stati Uniti, all'oscuro
dell'insano gesto del suo generale, tenta con gran difficolt di annullare l'ordine, giacch il
generale Ripper, pur di non rivelare il codice segreto che revocherebbe il suo comando, si toglie
la vita. E' assolutamente necessario impedire un attacco atomico, poich questo innescherebbe
il tanto temuto ordigno russo chiamato "fine del mondo", che si attiverebbe automaticamente in
caso di bombardamento americano distruggendo gran parte del pianeta. Gli aerei sono tutti
richiamati, tranne uno, che riesce ad evitare i missili russi che cercano di abbatterlo e porta a
compimento la sua missione.
E' chiaro l'intento di Kubrick di analizzare la debolezza e l'irrazionalit dell'uomo, che di fronte
alle scoperte scientifiche tende quasi inesorabilmente all'autodistruzione piuttosto che al
benessere collettivo; il regista non punta il dito contro le innovazioni tecnologiche dell'era
atomica, anzi si nota una certa ammirazione durante le dettagliate inquadrature di tutte le
apparecchiature letali del bombardiere: mettendo simili gioielli di tecnologia nelle mani di perfetti
incompetenti che li manovrano come giocattoli, Kubrick ci crea un senso d'impotenza e di
preoccupazione che ci pervade durante tutto il film.
2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick
Odissea nello spazio divenne ben presto il film di fantascienza per eccellenza, capolavoro
assoluto della storia del cinema, mito per generazioni di cinefili e cineasti, punto di riferimento
della fantascienza successiva non solo per la puntigliosa descrizione di un possibile mondo
futuro e per l'altissimo livello tecnico degli effetti speciali, ma soprattutto per l'impressionante
potenza visionaria e per la perturbante, ambigua e ficcante riflessione filosofica sulla natura e il
destino dell'umanit; un'opera che non d risposte ma offre solo interrogativi, stimolando nello
spettatore infinite riflessioni.Il film cerca di spiegare l'indissolubile legame che unisce l'uomo al
tempo e allo spazio, l'intelligenza artificiale, l'utilizzo della scienza. A questo proposito di
notevole effetto il raccordo tra le due scene iniziali del film, l'utilizzo di un oggetto, un osso,
come strumento di offesa e di dominio (e comunque di conquista) da parte di un ominide e le
astronavi orbitanti attorno alla Terra. In questa maniera il regista compie un salto logico di
millenni conservando la trama narrativa del film, con un'operazione mirabile che trova pochi
riscontri nella storia del cinema.
La prima parte del film si svolge nell'Africa di quattro milioni di anni fa: un gruppo di ominidi,
guidati da un capo, sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile; un giorno davanti alla loro
grotta appare misteriosamente un grande monolito nero; gli ominidi venendovi a contatto

imparano a usare strumenti per cacciare gli animali e a difendere il territorio uccidendo i nemici.
La seconda parte del film si svolge nel 2001: il dott. Heywood Floyd chiamato in missione su
una base lunare dove stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi
remoti. Floyd viene accompagnato a visitare lo scavo con il monolito ancora nel buio della notte
lunare. Mentre gli astronauti posano davanti all'artefatto per delle fotografie, il primo raggio di
sole dell'alba lunare lo illumina per la prima volta dopo milioni di anni di oscurit, attivandolo per
emettere un forte segnale radio nel cosmo.
Nella terza parte del film un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, sono
in volo a bordo dell'astronave Discovery diretta verso Giove, assistiti dal supercomputer HAL
9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli
esseri umani a bordo.
Si scoprir in seguito che ad HAL stato chiesto di nascondere il reale obiettivo della missione
ai due astronauti svegli, il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole.
Le conseguenze di quest'ordine, che genera un conflitto interiore nel calcolatore, programmato
per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni, iniziano
a manifestarsi tragicamente in prossimit dell'arrivo su Giove. Inizialmente HAL avverte un
guasto inesistente, poi, quando ci inizia ad insospettire gli umani, non trova altra soluzione che
tentare di eliminarli, compresi i tre in stato di ibernazione, cui toglie le funzioni vitali facendoli
morire.
HAL uccide anche Frank durante un'escursione extraveicolare. David Bowman esce a sua volta
per recuperare il corpo del collega, ma gli viene impedito di rientrare nell'astronave; riesce
comunque a passare attraverso l'ingresso di emergenza, l'unico ad apertura manuale. Dopo la
pericolosissima manovra, riprende il controllo della nave e disabilita le funzioni superiori del
calcolatore. Mentre Bowman opera, la mente di HAL 9000 sembra regredire allo stadio infantile,
riesumando antichi ricordi e discorsi e cantando la filastrocca che il suo istruttore gli aveva
insegnato, la celeberrima Giro Giro Tondo. Prima di "morire" si avvia la riproduzione di un
filmato preregistrato, nel quale il dottor Floyd rivela i veri scopi della missione all'equipaggio
(oramai composto dal solo Bowman), sul monolito trovato sulla Luna diciotto mesi prima della
partenza del Discovery, quale prima prova dell'esistenza di un'intelligenza extraterrestre. Il
segnale radio emesso in direzione di Giove ha spinto a modificare la missione, da scientifica a
quella di indagine di fenomeni extraterrestri.
Nell'ultima parte, "Giove e oltre l'Infinito", Bowman arriva in orbita intorno al pianeta gigante
avvistando un monolito nero, gigantesco, al quale prova ad avvicinarsi con una capsula. Una
panoramica del sistema gioviano con i satelliti allineati ed il monolito pare inghiottire
l'esploratore. Una scia luminosa multicolore cancella lo spazio conosciuto. Bowman e la
capsula sono accelerati a velocit sconosciute. Scorci di stelle, nebulose, oggetti geometrici ed
inquietanti panorami alieni si alternano fino a materializzarsi in una stanza chiusa, arredata in
stile impero.
L'uomo esce dalla capsula, sconvolto dal viaggio, e viene accolto dalla stanza dove trova cibo,
un letto e una sala bagno. Bowman, potendo soddisfare i suoi bisogni primari, sopravvive nella
sua nuova dimora, in solitudine e in totale tranquillit. Non decifrabile da un'intelligenza umana
il ruolo dello spazio e del tempo. Bowman invecchia, non pu dirsi con quale velocit,
vedendo se stesso ai diversi stadi della propria vita. Allo stato massimo della sua vecchiaia,
Bowman vede davanti a s il monolito nero e rinasce in forma di feto cosmico, il "Bambino delle
Stelle" (o Starchild), che in un istante si riporta nello spazio terrestre scrutando dal cielo la
nostra Terra
La musica che accompagna questa estrema metamorfosi lo stesso brano musicale aveva gi
sottolineato le prime immagini del film che, con questo richiamo musicale, si chiude in modo
circolare.
Il protagonista del film un non-attore, HAL 9000 o, meglio, il suo occhio e la sua voce. Gli
umani sono a sua disposizione mentre lui sembra al loro servizio. Ma non si tratta della solita

macchina "cattiva". L'uomo di Kubrick (come in Il Dottor Stranamore e, successivamente, in


Arancia meccanica) si prepara da solo la propria distruzione. HAL non impazzisce, HAL, molto
pi drammaticamente, va in crisi perch il suo sistema binario S-NO, viene stravolto dalla
presenza di un segreto da conservare, di una menzogna da dire.
Lo scopo della missione non va rivelato e il computer non pu resistere a questa intrusione
dell'umana doppiezza nei suoi delicati apparati.
GLI ANNI SETTANTA
Nel corso degli anni settanta la fantascienza, a partire dalle opere letterarie, spesso utilizzata
per trattare temi di critica sociale e sociologici, anche sulla scorta del movimento del '68, che
prima erano raramente affrontati nelle opere del genere.
Se un film come Solaris (1972) di Andrej Tarkovskij conquista la critica, in Guerre stellari di
George Lucas e Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg (1977) conquistano
definitivamente un pubblico di massa che la fantascienza, in precedenza, non aveva avuto.
In particolare il film di Spielberg di fatto riscrive le regole codificate del genere, che volevano
l'alieno nei panni del mostruoso invasore, dandone una visione assai pi benevola e
"umanizzante". Il trionfo commerciale, inaspettato e senza precedenti, di Guerre stellari segna
invece il ritorno a una fantascienza pi avventurosa e spensierata, sempre pi basata sulla
perfezione e l'innovazione degli effetti speciali piuttosto che sulla complessit di contenuti e
trame.
Solaris (1972) di Andrej Tarkovskij
Sulla stazione scientifica orbitante attorno al pianeta Solaris c' qualcosa che non va: dei tre
scienziati che vi lavorano uno si suicidato, gli altri due danno segni di squilibrio mentale. Il
dottor Kris Kelvin, noto psicologo, viene cos incaricato di indagare ed inviato sul pianeta. Il
dottore scopre che Solaris in realt un pianeta vivente di cui l'oceano il cervello, ed in
grado di materializzare i sogni ed i ricordi degli uomini; questo proprio ci che ha fatto
impazzire gli scienziati della base. Quando anche lo psicologo crede di incontrare sua moglie,
morta suicida sette anni prima, inizia a sentire ancora di pi la responsabilit della sua morte.
L'epilogo avviene dove la storia ha inizio, ovvero la dacia paterna, dove Kris reincontra l'anziano
padre e vi si inginocchia davanti. Ben presto, con il sollevarsi della cinepresa, si capisce come
tutto questo sia una replica dell'Oceano, in una delle sue isole, quasi una risposta alla necessit
di certezze del protagonista.
Guerre stellari (1977) di George Lucas
Guerre stellari, in inglese Star Wars una saga cinematografica, fin dall'inizio pensata come tre
trilogie.
I primi film prodotti facevano parte della trilogia di mezzo e divennero subito un fenomeno,
grazie alla miscela di elementi presi da cinema, fumetti e televisione.
In un remoto sistema solare, contro il malvagio impero galattico, si muove un gruppo di rivoltosi,
guidati dalla principessa Leila che viene rapita e imprigionata.
In suo soccorso vola il giovane Luke Skywalker che, con l'aiuto dell'avventuriero Han Solo, dei
fidi robot e delle lezioni di un anziano cavaliere Jedi, salva la principessa e sconfigge le forze
del male.
Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) di Steven Spielberg
In questo film viene narrato un possibile primo contatto tra l'umanit ed entit extraterrestri.
Il titolo deriva dalla classificazione degli incontri ravvicinati elaborata dall'astrofisico e ricercatore
ufologico Josef Allen Hynek , in cui un "incontro ravvicinato del terzo tipo" indica una
osservazione di "esseri animati" in associazione con un avvistamento di UFO.
Lo straordinario incontro tra l'umanit e un'intelligenza extraterrestre rappresentato attraverso
una narrazione molto semplice, quasi favolistica, con il classico lieto fine.

Una delle peculiarit del film proprio il lieto fine: gli alieni infatti non vengono per conquistare e
distruggere, ma vengono in pace, ribaltando cos un'immagine classica del cinema di
fantascienza post-bellico.
Negli Stati Uniti, dopo un primo avvistamento di UFO e la raccolta delle prove tangibili della loro
esistenza, il Governo decide di tentare il contatto con gli occupanti le navette spaziali. A tale
scopo, sotto la direzione dello specialista ufologo francese Claude Lacombe, predispongono
una piattaforma presso la Torre del Diavolo, un'isolata montagna del Wyoming, ne evacuano la
popolazione per ragioni di sicurezza senza dare spiegazioni. Mentre il progetto Mayflower
procede, nella zona di Muncie, nell'Indiana, gli Ufo appaiono di nuovo.
Tra le persone pi colpite dall'apparizione c' la giovane Jillian Guiler, cui gli extraterrestri
rapiscono il figlio Barry, e l'elettrotecnico Roy Neary. Questi per via delle sue reazioni
incomprensibili, spinge sua moglie Ronnie con i tre figli ad abbandonarlo. Poi, con Jillian, sale
sulla Torre del Diavolo per assistere al mirabolante "rendez-vous" fatto in base a suoni e luci.
Dalla nave spaziale scendono diverse persone scomparse nel passato; riappare il piccolo Barry.
Sulla nave salgono, per stabilire un contatto lungo e costruttivo, alcuni scienziati e lo stesso
Roy.
GLI ANNI OTTANTA
Il genere di maggior successo del cinema degli anni ottanta stata proprio la fantascienza, che
pu vantare le tre pellicole pi viste del decennio, assieme a vari altri clamorosi successi e film
di culto.
Tra i titoli epocali del decennio, immancabile E.T. l'Extra-Terrestre (1982), di Steven Spielberg,
ideale continuazione della fantascienza messianica e ottimista di Incontri ravvicinati del terzo
tipo (1977).
Il fattore che nel decennio acquisisce un peso sempre maggiore sul cinema fantascientifico
d'intrattenimento sono gli effetti speciali, che conoscono un grande sviluppo tecnologico.
Se gli anni ottanta segnano il trionfo della fantascienza come genere di intrattenimento di
massa, nondimeno nel corso del decennio vedono la luce anche opere d'autore di grande rilievo
artistico, a cominciare dall'epocale Blade Runner(1982), di Ridley Scott, malinconico e
struggente noir ambientato nella cornice altamente suggestiva di una Los Angeles del 2019
raffigurata con grande raffinatezza scenografica e luministica. Divenuta, dopo un iniziale
insuccesso, un film culto imprescindibile, probabilmente uno dei maggiori film di culto della
storia del cinema, la pellicola, ispirata al racconto Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di
Philip K. Dick, segna anche il primo ingresso nel cinema delle tematichecyberpunk, gi presenti
nella letteratura
Blade Runner (1982) Ridley Scott
International Cut (versione proiettata nelle sale cinematografiche internazionali. Include alcune
scene cruente inizialmente censurate): In una Los Angeles piovosa e sovrappopolata, il
poliziotto Deckard (Harrison Ford), dell'unit Blade Runner, viene richiamato in servizio.
La sua specialit l'eliminazione di esemplari insubordinati di "replicanti", androidi destinati al
lavoro nelle colonie spaziali. Quattro di loro, Roy Batty, Leon, Zora e Pris, hanno raggiunto la
Terra per tentare di infiltrarsi nelle industrie che li fabbricano e posticipare la loro imminente data
di morte.
Infatti i replicanti sono identici agli esseri umani, tranne che per la durata limitata della loro
esistenza e per l'apparente incapacit di provare sentimenti. Proprio sulla registrazione delle
reazioni emotive si basa il test Voigt - Kampff, con cui Deckard indentifica in Rachel,
collaboratrice dell'industriale, una replicante sperimentale, inconsapevole della propria vera
natura. Deckard si pone sulle tracce di replicanti da "ritirare", eliminando per prima la
spogliarellista Zora. per Rachel a salvarlo da Leon, mentre si installa a casa di un ricercatore
per convincerlo a portare lei e Batty dall'industriale. L'incontro non ha esito felice: i due replicanti
apprendono che non c' modo di prolungare la loro esistenza. Deckard li raggiunge nel loro
nascondiglio e, "ritirata" Pris, affronta Batty in un duello spietato. Salvato in extremis dal suo

stesso avversario un attimo prima che questi muoia, Deckard recupera Rachel e fugge con lei
lontano dalla citt.
Director Cut (versione del regista con alcuni cambiamenti significativi della trama): ormai
assodato che il Director's cut basato sull'idea che anche Deckard sia un replicante, impiegato
a sua insaputa per dare la caccia ai suoi simili. Esiste anche una dichiarazione del regista che
conferma questa ipotesi e lo si pu dedurre da moltissimi particolari
L'origami dell'unicorno che Deckard trova davanti casa sua nella scena finale non significa
solamente, come nella versione del 1982, che Gaff stato l, ma che Gaff a conoscenza dei
sogni di Deckard. La frase che Gaff dice a Deckard subito dopo la morte di Roy Batty
(EN)
It's too bad she won't live. But then again, who does?
(IT)
Peccato per che lei non vivr! Sempre che questo sia vivere...
(Gaff)
inizialmente sembra riferita a Rachael. Quando Deckard trova l'origami, ripensa alla frase come
se solo ora ne avesse compreso il reale significato. In lingua inglese, she usato sia per le
persone di sesso femminile, sia - in modo colloquiale - per gli animali e le cose. Nei sottotitoli
italiani, la frase viene tradotta inizialmente "Peccato che lei non vivr" e la seconda volta
"Peccato che non vivr".
possibile che uno dei due replicanti finiti nel campo elettrico alla Tyrell Corporation sia
Deckard stesso, catturato e "riprogrammato" per la missione. Ci sarebbe avvalorato dal fatto
che Roy Batty si rivolge a Deckard chiamandolo pi volte per nome, bench i due non si fossero
mai incontrati prima. Inoltre, il senso di alcune battute che Roy gli rivolge durante lo scontro
appare sotto questa ipotesi pi chiaro. Infatti Roy dice: "Non eri tu, quello bravo?", "Vieni,
Deckard. Fammi vedere di cosa sei fatto!" e "Muori presto e sei dei miei!". Questa versione
renderebbe anche pi comprensibile la scelta di Roy di graziare Deckard, per farebbe perdere
al film gran parte del suo pathos, spogliando la decisione di Roy di ogni significato etico,
rendendolo simile a quella stessa societ da lui disprezzata.
Il fatto che Gaff si presenti a Deckard subito dopo ogni "ritiro", che lo accompagni sempre in
presenza del comandante Bryant, che lo indirizzi spesso nelle indagini, fanno pensare ad alcuni
che il vero Blade Runner possa essere Gaff, e che quindi Deckard sia solo uno strumento di cui
Gaff si serve per "ritirare" i Nexus 6. L'ipotesi pur essendo azzardata non pu essere esclusa a
priori, d'altronde Gaff non pare nelle condizioni di poter affrontare un replicante, mentre Deckard
si dimostra capace di resistere a tutti gli scontri con i Nexus 6, riuscendo a ferire Roy Batty nello
scontro finale: potrebbe essere questa la "magia" di cui parla il comandante Bryant.
Ad un occhio attento non pu sfuggire che una volta assunto che Deckard anch'egli un
replicante, tutti i personaggi "genuinamente" umani del film sono persone anziane, malate e
corrotte, e che invece tutti i replicanti - e solo questi - sono fisicamente e psichicamente sani,
oltre che giovani (vivono solo 4 anni); appaiono come modelli di forza, bellezza e intelligenza, e
per questo vengono utilizzati per le pi svariate mansioni (infatti Roy Batty un soldato, la sua
compagna una "donna di piacere", mentre Zhora e Leon svolgono lavori manuali). Qui sta il
senso "nascosto" del film: un'umanit decadente ed ormai alla fine di un glorioso destino, che
crea modelli freddi e asettici di bellezza e possenza (i replicanti) e quando non ha pi bisogno di
essi li fa "ritirare" da altri replicanti.
E.T. l'extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg
In una foresta della California, un gruppo di botanici alieni preleva campioni di vegetazione.
Appaiono degli agenti del governo U.S.A gli alieni fuggono a bordo della loro nave spaziale, ma
involontariamente lasciano indietro uno di loro, abbandonandolo.
Nel frattempo, in una casa suburbana di San Francisco, un bambino di nome Elliot, 9 anni, che
ha il padre in Messico per lavoro, trascorre la serata con suo fratello maggiore Michael e gli
amici di questi. Quando esce a prendere la pizza, Elliott scopre l'alieno, il quale prontamente

fugge. Nonostante la famiglia non gli creda, il ragazzo lascia dei dolcetti nella foresta per
condurre l'alieno da lui. Una sera l'extraterrestre fa visita a Elliott, consegnandogli i dolcetti, e
questi, entusiasta, nasconde l'alieno, per non farlo vedere alla famiglia.
Anche Michael e la loro piccola sorellina, Gertie, incontrano l'alieno e promettono di non dire
nulla a nessuno a proposito, neppure alla madre. Decidendo di tenere la creatura, i ragazzi
iniziano a chiedergli informazioni sulla sua origine. Egli risponde facendo levitare delle palline di
pongo, rappresentanti il sistema solare e mostra i suoi poteri facendo rivivere una pianta morta.
Mentre l'extraterrestre resta in casa da solo, Elliott, a scuola, inizia a provare una connessione
psichica con l'alieno. L'essere, infatti, si ubriaca ed Elliott perde il controllo, liberando tutte le
rane dalla classe di dissezione. Quando l'alieno vede, poi, in televisione John Wayne baciare
Maureen O'Hara in Un uomo tranquillo (1952), Elliott bacia una compagna di classe nella
stessa maniera.
L' extraterrestre, al quale i ragazzi danno il nome di E.T., riesce a parlare ripetendo ci che
Gertie dice mentre guarda Sesame Street. E.T. esprime il desiderio di tornare a casa. Elliott e il
fratello procurano all'alieno il materiale affinch riesca a costruire un dispositivo che lo metta in
comunicazione con la sua famiglia. Michael inizia a notare che la salute di E.T. sta peggiorando
e che Elliott si riferisce a s stesso come "noi". Ad Halloween i tre vestono E.T. come un
fantasma cos da poterlo far uscire di casa. Elliott accompagna l'alieno fino alla foresta, dove
E.T. riesce a mandare con successo un segnale al suo pianeta natale. Il mattino seguente,
Elliott si sveglia notando la mancanza di E.T. e ritorna a casa, angosciato per la sua assenza.
Michael trova E.T. morente nella foresta e lo porta da Elliott, anch'esso in punto di morte. Mary,
di ritorno dal lavoro, trova il figlio moribondo e viene a conoscenza dell'alieno. Spaventata,
scappa con i figli, ma viene bloccata da alcuni agenti del governo.
Degli scienziati, guidati da Keys, un agente governativo, costruiscono una struttura medica in
casa, mettendo in quarantena Elliott ed E.T. La connessione tra i due sparisce nel momento in
cui l'extraterrestre muore improvvisamente. Il ragazzo sta per dire addio all'amico, quando nota
che il fiore nel vaso di Gertie sta tornando in vita. E.T. ritorna in vita e dice che i suoi compagni
stanno tornando. Elliott e Michael scappano, aiutando E.T a sfuggire dalle autorit, mentre la
madre, assieme a Gertie, e a Keys, cercano di riprenderli, inseguendoli in macchina.
E.T. vede arrivare i suoi simili e si prepara per partire. L'alieno dice addio a Michael e Gertie, ed
Elliott gli chiede di restare, promettendo che avr cura di lui, ma E.T. gli risponde che sar
sempre con lui e lo saluta per l'ultima volta, per poi salire sull'astronave e fare ritorno a casa.
La scena dell'iseguimento in cui tutti i ragazzini prendono a volare sulle loro biciclette grazie ai
poteri di E.T. ispirata al finale di Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica in cui dopo che
laccampamento stato assediato dai gendarmi di Mobbi e la gente stata caricata sui cellulari
questi arriao a Milano, in piazza Duomo, dove Tot rientra in possesso della colomba che la
signora Lolotta gli ha riportato: improvvisamente i cellulari si aprono ed i poveri baraccati che si
sono appropriati delle scope degli spazzini della piazza si allontanano su di queste in volo, tra le
nubi, verso un regno dove buongiorno vuol dire veramente buongiorno.
Terminator (1984) di James Cameron
Anno 2029: un computer chiamato Skynet sta lottando contro un gruppo di resistenza umana,
dopo aver distrutto l'umanit nel 1997. Skynet manda nel passato uno dei suoi guerrieri, un
cyborg di sembianze umane chiamato Terminator, per uccidere Sarah Connor, la madre del
leader della resistenza, prima che dia alla luce suo figlio. La resistenza manda un guerriero di
nome Kyle Reese nel 1984 per proteggere Sarah Connor.
Ritorno al futoro (1985) di Robert Zemeckis
La trilogia di Ritorno al futuro una saga cinematografica comico-fantascientifica, di
grandissimo successo negli anni ottanta e novanta. Ideata e diretta da Robert Zemeckis stata
prodotta da Steven Spielberg.
Narra delle peripezie a cavallo di varie epoche della storia americana (il 1955, il 1985, il 2015 e
il 1885) affrontate dal giovane Marty McFly (Michael J. Fox) e dal suo amico, lo stravagante

scienziato Emmett "Doc" Brown (Christopher Lloyd), inventore di una bizzarra macchina del
tempo ricavata da un'autovettura.
Nel corso dei tre episodi i due si trovano a risolvere diversi problemi per evitare catastrofici
paradossi temporali, come il possibile mancato matrimonio dei genitori di Marty negli anni
cinquanta, l'arresto del figlio di Marty nel 2015 o la morte di Doc per mano di un feroce pistolero
nel 1885, o ancora l'uccisione del padre di Marty per mano del suo eterno rivale Biff Tannen.
Caratterizzata da uno spiccato umorismo, da un efficace uso degli effetti speciali, da un ritmo
indiavolato e da un velo di nostalgia, la saga di Ritorno al futuro ha appassionato un'intera
generazione di spettatori e regalato la grande notoriet al regista Robert Zemeckis e all'attore
Michael J. Fox.
Gli anni novanta, come gi la fine del decennio precedente, segnano il trionfo degli effetti
speciali, avendone ormai le tecnologie digitali abbattuto i costi di produzione.
Essendo la fantascienza un genere di anticipazione, non dovrebbe stupire che il nuovo
millennio, almeno per il cinema di SF, fosse gi iniziato nel 1999, con due fenomeni di tendenza:
il successo di Matrix e il supereroismo cinematografico. A questi si aggiunge poi il cinema di
ispirazione dickiana.

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