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lunedì 10 gennaio 2022

Nascita e ruolo della musica nel cinema

Musica Assoluta: la musica che nasce solo per essere ascoltata

Musica Applicata: La musica applicata alle immagini, al servizio di qualcos’altro

Colonna Sonora: è tutto l’audio del film (musica più sound design)

Colonna Musicale: è SOLO la musica del film

I 3 LIVELLI DELLA MUSICA APPLICATA. (La divisione ufficiale è in due)

- Livello interno/Musica diegetica: è quando si percepisce una musica e ne


individui la fonte all’interno del film/schermo

- Livello esterno/Musica extradiegetica: è quando si percepisce una musica e


non se ne individua la fonte sonora

• musica extradiegetica critica -> è quando la musica chiama in causa lo


spettatore ed entra in contrasto con l’immagine, la contraddice (ne è un
esempio Kubrik ex. Arancia Meccanica)

• musica extradiegetica acritica -> la musica segue l’immagine (Edward mani


di forbici scena della danza Winona)

- Livello mediato/Musica mediata (teoria sperimentale di cui Sergio Miceli ne è


sostenitore): musica di “mise en abime” del personaggio, la musica che
rappresenta i sentimenti di un singolo personaggio. E’ come se fosse una
“soggettiva sonora”*, la musica quindi prende il punto di vista del personaggio.

(ex Psycho di Hitchcok oppure Lo squalo di Spielberg e Arancia Meccanica)

*Inquadratura Soggettiva (tecnica di ripresa cinematica): l’inquadratura prende il


punto di vista del personaggio

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lunedì 10 gennaio 2022
Dalla Fotografia al Cinematografo (Libro)

Con la rivoluzione industriale nel XIX secolo e i cambiamenti tecnologici del periodo,
la fotografia veste come novità rappresentativa nell’esposizione di Londra (Crystal
Palace, 1851). La componente meccanica però ne faceva escludere l’appartenenza
nel campo dell’arte poiché assente dell’elemento umano, in contrapposizione al
ritratto.

Lo stesso anno viene fondata la Société Héliographique, un’associazione


interessata alle nuove invenzioni in campo scientifico e all’applicazione artistica, un
esponente importante fu Delacoix.

L’Esposizione di Parigi del 1855 coincise con l’inizio della grande diffusione del
ritratto fotografico e l’abbandono di quello dipinto o miniato: La fotografia diventa
un surrogato della pittura. Da ricordare Nadar e David Octavius Hill i quali
realizzarono ritratti fotografici “puri” di grande livello.

• 1833 Plateau inizia le ricerche del fenachistoscopio

• 1834 l’inglese W.G. Homer costruiva lo zootropio: tamburo cavo con all’interno
una lunga striscia contenente oltre 50 immagini.

• 1880 Edward Muybridge riuscì a fotografare la corsa di un cavallo con 24


macchine.

• 1882 Etienne-Jules Marey realizzò il cronofotografo: disco a fessure radiali che


su una sola lastra fotografica di riprendere una serie di immagini di un soggetto in
movimento. Successivamente Marey sostituì la lastra con i rulli di carta
sensibile(rendevano più soddisfacente il senso del moto). Viene esposto
all’Accademia delle Scienze l’ottobre del 1884.

• 1889 Emile Reynaud partendo dal principio dello zootropio realizzò il Theatre-
optique

• 1895 I Lumière fecero brevettare il cinematografo: fu un’invenzione che prende


spunto dal cronofotografo grazie alle informazioni di George Demény (aiutante di
Marey e in stretto rapporto con i fratelli Lumière) e dal cinetoscopio di Edison.
Innovativo in quanto il sistema oltre a essere portatile, serviva per la ripresa
quanto per la proiezione su uno schermo.

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lunedì 10 gennaio 2022
Nascita del cinema muto

Il cinema nasce nel 1895 con i fratelli Lumière film composti da bobine di pochi
minuti o un solo minuto ed erano in bianco in nero, senza montaggio e muti. Era un
cinema di carattere documentario con riprese all’aria aperta: quindi con telecamera
fissa che riprende ciò che accadeva sul momento della ripresa.

Il più famoso è la ripresa dell’arrivo di un treno alla stazione di Chotat. Il primo


piano frontale si diceva creasse meraviglia e spavento negli spettatori all’epoca,
sembrava come se li stessero investendo considerando l’inquadratura.

Il primo film dei fratelli Lumière fu l’uscita dall’officina Lumiére dove si riprendono
degli operai uscire.

Le prime rappresentazioni di questa nuova tecnologia si tennero nelle sale dei


music hall e nei varietà (teatro di varietà) non esistendo sale adibite per l’evento
come il cinema (che al tempo non esisteva) a causa della breve durata dei film.
Infatti gli spettacoli erano accostati ad altri eventi di intrattenimento sociale come
esibizione di canto, spettacoli di comicità, farse clownesche, spettacoli di prestigio
etc, all’interno quindi di uno spettacolo più vasto. Oltretutto le proiezioni nei varietà
e nei cafè chantant furono un fenomeno diffuso non solo in europa ma anche in
America. Le proiezioni venivano presentate anche alle fiere. Tutto ciò fa intendere
che all’epoca il cinema come forma di intrattenimento era accessibile a tutti, anche
ai ceti sociali medio bassi, nasce quindi in un contesto per lo più popolare.

Nel primo decennio del 900 nascono le sale cinematografiche. Nel 1910 si potevano
contare già 500 sale in Italia. Anche all’interno della sala cinematografica si
tenevano altri eventi oltre la proiezione solitamente prima del film.

Si parla qui però di un tipo di cinema diverso rispetto al secolo precedente: erano
film montati, più lunghi e a soggetto, quindi telecamere che inquadrano oltre i
paesaggi aperti anche i personaggi raccontando una storia. Questi film a soggetto
però all’inizio non avevano storie originali ma attingevano dal romanzo popolare, dai
romanzi di carattere storico e si riprendeva anche dalle tragedie shakespeariane.

All’origine il successo del cinema, frutto delle fotografie animate, era dovuto dallo
stupore da parte del pubblico: sin dalle prime proiezioni si sentiva da subito
l’esigenza di doter accompagnare con la musica l’immagine proiettata. Se pur dal
vivo e non sincronizzato fotograficamente il cinema ha sempre avuto un
accompagnamento e si può dire che non è mai stato muto veramente.

Il pianoforte è stato lo strumento principale per tale funzione.

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lunedì 10 gennaio 2022
Due sono le funzioni e due i motivi che spingo la necessità della musica
sull’immagine:

- si usava il pianoforte per coprire il suono prodotto dal proiettore del cinema che al
tempo era rumorosissimo. Si copriva con la musica anche il rumore del pubblico.

- si supportava la componente emotiva, psicologica ed estetica con la musica


anche se l’intento vero era quello di dare al pubblico una rappresentazione
gradevole dello spettacolo. Alla componente psicologica ci si soffermerà invece
più in avanti.

Domande
- Capitolo 1, 2, 3

- Capitolo 6

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lunedì 27 settembre 2021

Introduzione alla storia del cinema

Storia musica applicata

Due sono le funzioni e due i motivi che spingo la necessità della musica
sull’immagine:

- si usava il pianoforte per coprire il suono prodotto dal proiettore del cinema che al
tempo era rumorosissimo. Si copriva con la musica anche il rumore del pubblico.

- si supportava la componente emotiva, psicologica ed estetica con la musica


anche se l’intento vero era quello di dare al pubblico una rappresentazione
gradevole dello spettacolo. Alla componente psicologica ci si soffermerà invece
più in avanti.

• Si codifica quindi la musica di repertorio per l’accompagnamento musicale

• Nascono le prime colonne musicali originali per film

• Al singolo pianista si sostituiscono delle orchestre (in sala)

Edith Lang e George West- trattazione di musica applicata MUSICAL


ACCOMPAINMENT OF MOVING PICTURES 1920:

- Equipment (Parte prima)

-> Mental Alertness: raccomandazioni sulla coerenza psicologica.

-> Musical Resourcefulness: mezzi offerti dalla tecnica musicale e il


loro utilizzo pratico, ad esempio l’uso del tema principale del film.

- Musical Interpretation (Parte seconda):

Classificazione dei vari generi cinematografici (lungometraggio a


soggetto, cinema d’animazionen documentari paesaggistici, etc). La
parte finale illustra la struttura e la tecnica degli organi da cinema, con
un elenco dei registri e gli effetti ottenibili.

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lunedì 27 settembre 2021
Temi principali del trattato:

• importanza del tema, il Leitmotif, del film collegato all’eroe o all’eroina su


diverse tonalità, e si suggeriva il Lab o il Mio per il languore o il Sol minore per la
tristezza (inventore del termine letmotif fu Wagner)

• Si catalogano i brani di musica presistente secondo situazioni tipiche


dell’accompagnamento da scegliere.

• Il cinema non è mai stato muto: è sempre stato accompagnato dalla musica.

-> Il codificare di questi concetti porterà a una stereotipizzazione delle sfere


emotive.

Nasce così il linguaggio della musica cinematografica caratterizzato dall’assoluta


brevità delle musiche di accompagnamento, per facilitare il montaggio.

La musica applicata è sempre stata considerata un tipo di musica di serie b.

Nasce inoltre la figura del direttore d’orchestra cinematografico con il suo


equivalente trattato (rivolto ai problemi col cinematografo e le soluzioni) pubblicato
nel 1921 da George Beynon “Musical Presentation of Motion Pisctures”.

Si cominciano a pubblicare libri di raccolte di brani(raggruppati in base alle


situazioni in cui si può imbattere l’accompagnatore) verso la fine del secondo
decennio del 900: Kinobibliothek(1919) di Giuseppe Becce ne è un primo esempio
ed è una raccolta di brani preesistenti e di brani del compilatore stesso.

Domande:

- La funzione della musica di repertorio nel cinema alle origini. Che funzione ha la
musica all’inizio?

- La codifica della musica di repertorio nella MUSICAL ACCOMPAINMENT OF


MOVING PICTURES 1920. (Da sapere bene quindi da quante parti è suddiviso e
di cosa tratta solo citandole)

- Musica e cinema nella cultura dal 900. Le domande vanno integrate con la parte I
la musica nel cinema muto cap. 1, cap 2, cap 3, cap 6

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lunedì 27 settembre 2021
All’epoca per mettere in sync la musica bisognava riguardare più volte il film.

Pietro Mascagni - “Rapsodia Satanica” Di Nino Oxilia 1917- L’unico film musicato
da Mascagni.

Al tempo la recitazione degli attori era ancora molto teatrale: dare espressività
attraverso il corpo in assenza del dialogo.

Libretto (la parte scritta dell’opera e quindi i dialoghi): serviva per far seguire la
storia allo spettatore.

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lunedì 11 ottobre 2021

Cabiria (1914) e D’annunzio + Fritz Lang

Cabiria (1914)

D’annunzio fu presentato come autore della sceneggiatura per promuovere con un


grande nome il lancio di questo film.

In realtà egli si limitò a scrivere le didascalie e inventò qualche nome dei personaggi
di quel film, tra cui il nome di Cabiria (nata dal fuoco - Cabiria da bambina durante
l’eruzione dell’Etna si trovava nella casa paterna e si riuscì a salvare grazie all’aiuto
della nutrice che la portò nei sotterranei di una villa).

D’annunzio in quel periodo scappò a Parigi per i debiti scappando dai creditori a
causa del suo stile di vita al di sopra delle sue possibilità economiche. Giovanni
Pastrone gli offrì la possibilità di ritornare in Italia per lavorare a questo film.
D’annunzio ovviamente accettò.

Pastrone fu il regista e produttore del film, inoltre al tempo fu anche il capo


dell’Italia FIlm, la casa di produzione cinematografica che produsse lo stesso
lungometraggio.

Egli, chiamando D’annunzio, voleva dare una connotazione di letterarietà al film


cercando di rivolgersi e portare il cinema anche agli intellettuali e alla classe
borghese.

*libro cap 7*
Un altro poeta che consentì la riduzione delle proprie opere letterarie fu Verga (ex
Cavalleria rusticana) : egli teneva molto a non comparire come autore di soggetti da
cinema. Infatti quando nel 1916 fu realizzato da Pastrone “Tigre Reale” egli rifiutò di
far legare il nome al proprio film.

Il film “Cabiria” (1914) fu il primo colossal nella storia del cinema!

Le musiche vennero affidate a Ildebrando Pizzetti che nonostante il suo ruolo


all’interno del progetto(offerto per 10.000 lire), si vergognò pesantemente a causa
del suo odio nei confronti del cinema. Per lui la musica cinematografica non era
degna del suo nome ma nonostante tutto non sciolse il contratto, anche se dei
quattro brani che si era impegnato a comporre ne compose invece uno soltanto,
“La sinfonia del fuoco per baritono e orchestra”. Affiderà poi il compito di
selezionare le musiche rimanenti dal repertorio classico già esistente al suo allievo
Manlio Mazza. Il compositore non vide mai il film per cui lavorò, non volle mai
pubblicare la sinfonia del fuoco non includendola mai nei suoi concerti e quando nel
1931 Pastrone gli chiese il consenso per registrare la colonna musicale (con
l’avvento del sonoro tra il 1926-27) Pizzetti rifiutò.

lunedì 11 ottobre 2021


Il film riscosse un successo enorme, sia in Europa che in America, e le musiche
venivano cambiate continuamente adeguandole al gusto del pubblico, un usanza
comune all’epoca. Infatti si potevano anche tagliare le scene, cambiare il montaggio
e le musiche, togliere scene e censurarle.

Il film dura 3 ore e 10 minuti ed è ambientato durante il III sec a.C. nel bel mezzo
delle guerre puniche (tra Roma e Cartagine). Cabiria è una bambina di Cartagine
rapita dai fenici e venduta ai cartaginesi con l’intento di offrirla in sacrificio al dio
Molok. Venne salvata due volte in momenti importanti da Fulvio Axilia e Maciste.
Cabiria pero cresce e col passare del tempo fu fatta schiava di Sofonisba. Le truppe
romane sbarcano in Africa guidate da Scipione e per arrivare ad una pace con
Roma, decise di radere al suolo Cartagine (no carthago delenda est) l’impresa
riesce con la battaglia di Zama e tra i vincitori vi furono Fulvio e Maciste liberando
Cabiria.

Da notare che per la prima volta nel cinema viene trattata l’antichità storica
con la presenza di:

• Scene di massa

• Ricostruzioni scenografiche estremamente maestose

• Scene grandiose di effetto come l’eruzione dell’Etna

• Per la prima volta al cinema compare Maciste

In Italia le partiture originali hanno accompagnato poco il cinema muto:


l’elenco delle musiche originali che ci sono pervenute sono solo 19 su 9816 film!

Inoltre i compositori hanno un atteggiamento non univoco nelle partiture originali:


abbiamo chi come Mascagni che si apre al nuovo con l’umiltà dell’artigiano e
interesse verso il cinema. In secondo luogo, invece, abbiamo Pizzetti e chi come lui
pensò che la musica per cinema fosse un’arte di serie B non paragonabile alla
musica assoluta.

D’altraparte il cinematografo al momento del suo debutto venne considerato come


fenomeno di baraccone, addirittura i fratelli Lumière pensarono che l’interesse per le
immagini in movimento si sarebbe esaurita in poco tempo.

Domande

- Il film Cabiria: D’annunzio e Pizzetti

- Atteggiamento non univoco dei compositori nei confronti delle partiture originali
per il cinema italiano muto

Da integrare capitolo 1-2-3-6-7-12

lunedì 11 ottobre 2021


FRITZ LANG

Nasce a Vienna nel 1890 quando l’Austria era impero degli Asburgo, figlio di un
architetto che lo spinge a iscriversi ad architettura. Dopo un anno abbandona
l’università e si sposta all’accademia delle arti grafiche e si dedica alla pittura. A 22
anni inizia a viaggiare in tutto il mondo e in questo periodo vive di quadri e
acquerelli. A 23 anni si trasferisce a Parigi dove vede film francesi di tipo
spettacolare popolare (ex Rocambolle, una sorta di robin hood). Nel 1914 ritorna a
Vienna, nel 1915 si arruola volontario nell’esercito per amore della patria, vinse una
serie di medaglie e nel 1916 viene congedato per le ferite riportate. Ritornato a
Vienna incontra un impiegato di banca che gli propone di scrivere film per poi
venderli.

Egli non ama l’alta letteratura, preferendo piuttosto il romanzo d’appendice (usciva a
puntate nei quotidiani), ama la narrazione ad effetto e gli eroi popolari. Nel 1918 si
trasferisce a Berlino chiamato da una grande casa cinematografica per scrivere
soggetti e sceneggiature.

Nel 1919 scrive il suo primo film, chiamato “Mezzosangue” con l’attrice Ressel Orla
(vietato ai minori perché l’attrice interpretava ruolo scabroso). Il film è andato
perduto e racconta la storia di una prostituta meticcia e cocainomane. Nel 1920
incontra la scrittrice 32enne Theafon Harbou lavorando poi insieme: lo stesso anno
la compagna (Lisa Rosental) di Fritz Lang si suicida subito dopo aver scoperto il
marito giacere con la scrittrice colpendosi al cuore con una pistola. La cosa curiosa
è che i due dovettero giustificarsi in tribunale per mancata assistenza poiché passò
troppo tempo tra il suicidio e l’avvertimento alle autorità.

Queste due donne furono di particolare rilevanza per Lang: dall’esperienza vissuta
con entrambe partorì le figure della donna angelo e della donna vamp all’interno
dei suoi lavori.

Lang e la Harbou continuano la relazione e a lavorare insieme tanto che nel 1922
scrivono la sceneggiatura del film “Il dottor Mabuse“, un film espressionista di
successo. Il personaggio verrà poi ripreso in altri due lungometraggi in seguito.

Espressionismo:

• corrente artistica nata in germania nei primissimi del 900

• esprime il lago di dolore che interiore (ex L’urlo di Munch)

• Rappresenta il lato oscure ed esistenziale dell’uomo

L’Espressionismo, trasposto sul lato cinematografico, con i temi che lo


caratterizzano:

• lato oscuro e demoniaco del uomo con l’angoscia che ne deriva

• il tema del doppio

• Disperazione ed urlo interiore

• La vita come “incubo“ è rappresentata da personaggi diabolici (Nosferatu)

Esempi di film Espressionisti sono Lo studente di Praga (1913), Il Golem, Nosferatu


di Murnau.

lunedì 11 ottobre 2021

Nibelunghi + Metropolis (Fritz Lang)

Nibelugnhi(1924) film di cui il regista fu Fritz Lang.

Per adeguarsi al gusto del pubblico spesso i film venivano montati più volte.

Le musiche originali non sono di Wagner del film L’anello del Nibelungo: le musiche
originali sono di Gottfried Huppertz.

Fu proiettato in America una volta con le musiche di Wagner. La musica wagneriana


era l’anello del nibelungo.

Ognuno di questi quattro drammi veniva presentato in giornate diverse.

La Valchiria: Brunilde figlia di Odino è una delle valchirie (sorelle guerriere che
raccolgono i corpi degli eroi caduti in guerra per portarli nel Valhalla).

L’orchestra in quest’opera è impegnata in un fortissimo dominato dagli ottoni , archi


e legni eseguono volatine. Un prologo e tre giornate.

-Wagner e L’opera d’arte totale

Con Opera d’arte totale (rivoluzione di Wagner nel teatro) infatti egli sosteneva che
lo spettatore dovesse essere concentrato solo nel assistere allo spettacolo ( in
precedenza nel teatro all’italiana c’era la luce e si poteva parlare e si alternavano
Arie e Recitativi, nasce nel 1500). La struttura del teatro all’italiana, con la divisione
tra platea e galleria, c’era chi vedeva e sentiva peggio a causa della struttura
interna, mentre nel teatro wagneriano con una costruzione ad anfiteatro tutti
vedevano e sentivano bene.

Nella riforma del teatro Wagner impone quindi il buio in sala e non solo, crea la
fossa per orchestra chiamandolo quindi “golfo mistico”. Autore unico tra suono,
scenografia e parola: l’opera totale è l’arte dove si fondono musica, parola e
scenografia.

Bayereuth(teatro in Germania): Ludovico II lo fece costruire per Wagner e si


rappresentavano solo le sue opere inaugurato nel 1876 con la rappresentazione
dell’anello del nibelungo concepito nel 1852

L’orchestra crea un flusso continuo di musica che Wagner chiama Melodia Infinita,
contribuendo all’opera d’arte totale.

Aria: momento solistico

Recitativo: quel momento dell’opera che fa procedere la storia mandando avanti la


trama

Wagner fece allestire nelle naumachie; quindi battaglie tra navi con scenografie
realistiche.

*Libro

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lunedì 11 ottobre 2021
Nel 1925 Ernò Rapée definiva Wagner come il più grande compositore drammatico
di tutti i tempi, sostenendo che era stato proprio lui a stabilire i principi fondamentali
sui quali si basava l’accompagnamento per film.

DATE DA SAPERE :
Prologo, L’oro del reno: musicate 1853-1854
Prima giornata, La Valchiria: musicate tra 1854-56
Seconda giornata, Sigfrido: musicate tra il 1856-57 , termine nel 69
Terza giornata, Crepuscolo degli dei: Conclusa nel 74

Negli anni tra la seconda e la terza giornata Wagner compose il Tristano e Isotta.

Wagner compose il Parsifal negli ultimi giorni della sua vita( guerriero in cerca del
Santo Graal).

Il film Nibelunghi è un omaggio al Germanesimo.

-Metropolis colonna sonora di Huppertz.

Metropolis (1926): la musica è di Goffried Huppertz, è stato il film più rimusicato


nella storia.

Film prodotto dalla Universum Film.

Negli Stati Uniti uscì nel 1927 con la Paramounth.

Metropolis è la città di New York ambientata nel 2026 rappresentata con coreografie
di massa e architetture imponenti.

Tema del doppio: Tra Maria e la Maria Cyborg si riprende quella che è il tema del
doppio freudiano: razionalità e inconscio.

Partitura concepita prima delle riprese del film ed elaborata nel mentre, anche grazie
alla presenza del musicista durante le riprese.

La musica si articola in tre movimenti (preludio, intermezzo e furioso) di stampo


tardoromantico attraverso l’uso del leitmotive (plurale, singolare -> leitmotif).

-Metropolis e il tema del doppio/la falsa Maria.

La prima parte del tema di Maria Angelo suonano gli archi, legni e organo e il
rintocco del triangolo e man a mano entrano anche gli ottoni.

Al contrario della Maria Angelo, la Maria Cyborg non ha un solo tema: ad esempio,
nel furioso, incita gli operai alla rivolta e Huppertz decide di accompagnare la scena
col tema della rivolta composto da lui e l’incipit della marsigliese. Il compositore
vuole dare un tono di universalità e rivoluzione globale con la marsigliese.

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lunedì 11 ottobre 2021
Egli quindi volle sottolineare la molteplicità dei ruoli che ricopre la Maria Cyborg
(danzatrice e provocatrice, agitatrice di masse) attraverso l’ausilio di temi differenti.

Con la musica tende a rafforzare alcune situazioni come ad esempio una musica più
concitata nelle situazioni più al limite (tremoli, ostinati etc) con lo spostamenti
bruschi di dinamica dal f al fff.

Un’altra situazione, oltre a quella della rivolta, è quella di Fredersen vede per la
prima volta la Maria Cyborg, la musica ha un’atmosfera molto sospesa e rarefatta.

Domande:

-Wagner e L’opera d’arte totale

-Struttura Tetralogia Anello del Niubelungo: date e nomi

-Metropolis colonna sonora di Huppertz.

-Metropolis e il tema del doppio/la falsa Maria.

*libro cap 4*

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lunedì 18 ottobre 2021

Metropolis, da Gottfriet Huppertz a Jeff Mills

Gottfriet Huppertz (Compositore):

Ebbe una carriera musicale piuttosto tardiva: nel 1920 inizio i corsi a Cologne.

Appassionato di operetta, 1923 svolta, entra in contatto col mondo del cinema.
Grazie all’amico Claim Rogge entra in contatto con Fritz Lang e la moglie Harbou.
Entrambi rimasero colpiti dal suo stile tardoromantico e decisero di affidarsi a lui per
nel musiche de “I Nibelunghi”.

Il processo di evoluzione risulta uno dei più importanti nella storia del cinema, dove
il musicista entra in profondo contatto col regista.

Curiosità: Nel corso del restauro della partitura de “I Nibelunghi”, le indicazione sui
fogli di Huppertz hanno aiutato a ristabilire la disposizione e la lunghezza delle
scene della pellicola.

Conferenza di Brighton 1978 (della FIAF: federazione internazionale degli archivi


dei film) : evento importante perché tutti i più grandi archivi cinematografici del
mondo furono messi a disposizione dai primi del 900 in poi, rinasce un’interesse nei
confronti del cinema muto.

Ed è proprio per questo motivo che negli anni ’80 si ridiffonde l’attenzione su quel
tipo di cinema.

- 1982 Metropolis incontra la musica Rock in “The Wall”

- IMPORTANTE -> 1984 George Moroder (produttore Italiano) 87 minuti di


rimontaggio, riduzione e risonorizzazione (“Geoge Moroder presenta Metropolis”,
nello stile misto del new wave, synth pop, pop rock ): in questa versione le
immagini sono al servizio della musica poichè il montaggio venne effettuato sulla
musica stessa.

Si crea in quest’ultimo quindi un misto tra musica new wave, synth pop e pop rock.
Viene utilizzata la musica di Pat Benatar.

- 1987 Queen : Radio Gaga questo video clip è stato uno dei più costosi nella
storia della musica (5 milioni di dollari). Inoltre mMadonna lo citò in Express
Yourself.

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lunedì 18 ottobre 2021
- 7 aprile 1991 : Clubfoot orchestra (rimusicano il film), anteprima al Castro
Theater di San francisco. Sonorità di Jazz Impressionista con influenze di musica
est europea. Pubblicata e prodotta dalla Heydayrecords.

- 2004 The New Pollutants produce Metropolis Rescore per voce, violoncello e
dischi (suono di computer). Il film fu esposto al ACME (centro australiano per
l’immagine in movimento) al commonwealth culture festival 2006. Nel 2011 il
gruppo rimusica il film.

- Jeff Mills: lo pseudonimo iniziale fu The Wizard, appassionato di cinema si


addentra nel CineMix( una performance con musica e immagini di film muti). Nel
2000 avvia la risonorizzazione del film Metropolis. Il suo intento era quello di
portare la musica techno in ambienti e situazione diverse da quelle dei clubfoot. Il
miglior modo di sentire vivere la techno è ascoltarla e non ballarla. La
performance dura 150 minuti. Lo stesso progetto venne portato in Italia a Torino
da Maurizio Pisani, direttore del SeeYouSound festival di Torino, presso il cinema
Massimo in collaborazione col museo nazionale del cinema di Torino. Apre e
chiude l’esibizione con un suono di organo solenne. Mills rimusicò anche altri film
come “Viaggio sulla Luna” e “Una donna nella luna”.

Domanda:

Metropolis: da Huppers a Jeff Mills.

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lunedì 25 ottobre 2021

Ruolo della donna nel Teatro/Cinema + Rapsodia


Satanica

- Il divismo al femminile. (La Duse, la Bertini , donna angelo, donna vamp e


collocazione storica)

Tra il 1920 - 1925 assistito al trionfo del divismo cinematografico.

- Divismo Cinematografico: attrici e attori diventano delle figure divine destinati a


modificare l’immaginario collettivo (in Italia Francesca Bertini o Eleonora Duse
“Eve Fatali” destinate a morire nel loro ruolo)

1914-1918

Il Divismo non nasce col cinema. Infatti già nell’800 le attrici di teatro e le cantanti
di opera lirica erano considerate delle “Dive”, ad aumentare il Divismo contribuisce
l’atteggiamento teatrale di Sarah Bernhart ed Eleonora Duse.

Sarah Bearnarth era una figura stravagante, dormiva in una bara e fumava il sigaro.
Portava anche un coccodrillo al guinzaglio.

Eleonora Duse, anch’ella eccentrica, si vestiva sempre di bianco e nero, inoltre si


presentava sempre struccata.

1910 Asta Nielsen (chiamata La diva silenziosa) introduce a figura della “Vamp”:
una figura diabolica e negativa, portatrice di dolore, una figura quindi lontana dagli
ideali della donna di quei tempi. Essendo una figura di cattivo esempio, personaggi
di questo tipo avranno sempre un finale tragico pagando sempre con la morte.

E’ quindi cosi che nasce la figura della Donna Fatale / Femme Fatale che espia le
sue colpe con la sua stessa morte o dei suoi cari.

L’immagine femminile sul grande schermo quindi si sdoppia: da una parte abbiamo
la figura angelica e dall’altra la Dark Lady/Vamp.

L’espiazione della colpa si rifà anche alla tragedia Aristotele nel IV secolo a.C nella
Poetica, vi è esposta la regola dell’ Amartìa, la colpa ( la macchia tragica dell’eroe,
la colpa che DEVE essere sempre espiata e si pagava col proprio sangue o dei
propri figli).

Il teatro greco voleva educare il popolo a rispettare le regole.

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lunedì 25 ottobre 2021

Questo concetto di giustizia ricorre ancora ai giorni d’oggi, la Diva Vamp quindi:

• non rispetta assolutamente la divisione dei ruoli, è LEI che SEDUCE l’uomo.

• È una donna libera

• non rimane nell’ambito domestico

• tralascia i suoi doveri di madre

Un esempio di come si ragionava al tempo nel periodo degli anni ’10: Cesare
Lombroso fu un criminologo che analizzò e studiò la fisionomia fisica di un
soggetto dalla quale secondo lui si poteva dedurre la natura criminale.

Egli sosteneva che la natura della donna fosse criminale e solo i doveri materni
potevano frenare questa natura. Si poteva ritornare sulla retta via solo col
concepimento dei figli e l’amore nei loro confronti.

Balocchi e Profumi (autore della canzone E.A. Mario ,1929). -> scritta da Giovanni
Ermete Gaeta E.A. Mario), autore di La canzone del Piave, una canzone di
propaganda della prima guerra mondiale.

Di cosa tratta la canzone? La canzone tratta di una donna che pensa solo a
comprare i profumi per lei anziché comprare i giocattoli alla figlia. Con l’avvicinarsi
della morte della figlia poiché malata , la donna ci ripensa ma è troppo tardi.

Contrapposizione della Donna Vamp con la Donna Angelo nel cinema -> per
realizzarsi invece ha bisogno di una figura maschile che la salvi in qualsiasi
situazione.

Un esempio è Charlie Chaplin in molti film in cui interpreta Charlot parla sempre di
queste donne angelo, indifese che devono essere salvate da una figura maschile.

La Donna Fatale invece è una conquistatrice di uomini e dopo averli conquistati li


abbandona, umiliandoli.

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lunedì 25 ottobre 2021

- Rapsodia satanica: Alba d’Oltrevita

Rapsodia Satanica (1917) :

*libro cap 7*

Film di cui il regista fu Nino Oxilia con le musiche di Pietro Mascagni: rappresenta
un unicum nella musica del cinema muto. Il compositore infatti giocò un ruolo
predominante nella produzione globale del lungometraggio, al che si trovò nella
favorevole posizione di condizionare l’operato altrui.

Partecipò Fausto F. Martini come autore dello “scenario” del film insieme a Oxilia,
entrambi sospesi fra crepuscolarismo e simbolismo.

Il lungometraggio voleva essere al tempo per Mascagni un primo tentativo concreto


di “dramma musicale cinematografico”. È considerato inoltre come il primo
compositore italiano ad aver compreso veramente le esigenze del prodotto
cinematografico, la necessità di una connessione fra suono e immagine.

Alba d’Oltrevita (mangiatrice di uomini) -> È un esempio di donna fatale. La


protagonista (interpretata da Lyla Borelli) rimane indifferente infatti davanti al
suicidio di Sergio perché non ricambia il suo amore, anzi: in presenza del cadavere
seduce il fratello del morto.

Prologo Rapsodia Satanica:

una donna anziana che stringe un patto col diavolo in cambio dell’eterna
giovinezza.

In cambio non dovrà mai più innamorarsi. Cosa che poi succede innamorandosi di
Tristano e alla fine il diavolo le restituisce l’anzianità.

La recitazione non è naturalistica, è esageratamente plateale in questo film: ad


esempio il passo è sempre furtivo e i volti guardinici.

Il corpo doveva dire quello che le parole non potevano esprimere, ed è per questo
che si esasperavano i gesti ancor più che nel teatro.

Alcuni elementi sono colorati e alcune scene messe a colore sono state modificate
in tempi più recenti.

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lunedì 25 ottobre 2021
Il Dualismo delle due figure femminile sarà un elemento caratteristico nei film di
Fritz Lang (come in Metropolis) ed è chiaramente presente anche in Rapsodia
Satanica.

Domande:

- Il divismo al femminile

-Rapsodia satanica: Alba d’Oltrevita

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lunedì 8 novembre 2021

Lulù e il vaso di pandora (1929), Aurora (1927) e


Charlie Chaplin pt 1

- Lulù e il vaso di pandora e le musiche di Oderman.


Pandora’s Box (Lulù e il vaso di pandora):

Il soggetto di questo film è di Frank Wedekind, il regista fu Georg Pabst.

Le musiche sono di Stuard Oderman.

Il film è tratto da due drammi teatrali gemelli: Lo spirito della terra e Il Vaso di
Pandora, entrambi di Wedekind.

Il primo film in cui possiamo parlare di Femminismo Ante Litteram: Lulù


rappresenta il vaso di pandora, una donna molto fragile ma con molti contrasti e
sfumature. Emancipazione.

Il regista va su uno stile descrittivo, la fotografia quindi è più luminosa e chiara. Col
passare del tempo la fotografia segue il plot e l’accompagna diventando più scura e
tenebrosa a tratti espressionista (vedere significato di cinema espressionista).

Uno dei più importanti del regista della sua storia.

La ragazza è una figura tragica del cinema muto, emancipata etc tante
caratteristiche viste tutte in un unico personaggio.

Pabst ha modificato il personaggio femminile cambiando da una figura Vamp a una


figura che arreca danno a se stessa.

La grande differenza del personaggio femminile in questione rispetto alle figure


femminili passate sta nell’assenza dei grandi gesti plateali.

Oderman è uno dei più importanti musicisti e accompagnatore di pellicole mute,


inoltre fu scrittore e storico del cinema e scrisse due importanti volumi: “talking to
the piano player” con interviste di famosi attori cinematografici. Per oltre 50 anni
ha accompagnato e composto per film muti al MOMA, New York. Si esibiva anche
in teatri ed università negli Usa, Canada ed Europa, lavorando anche per la Tv. Ha
lavorato per la serie televisiva Laurel & Hardy, che andò anche su Commedy
Channel.

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lunedì 8 novembre 2021
Mentre lui era al liceo non frequentava le lezione e conobbe, marinando la scuola,
conobbe Kish e che a sua volta lo presento ad Arthur Kleiner che poi lo portò a
scrivere le musiche per i film.

- Aurora e le musiche di Reisenfeld


Aurora (1927):

Girato da Friederich Wilhelm Murnau (primo dei quattro film americani), è stato
prodotto da William Fox.

Il film ebbe tre premi oscar come miglior film artistico, miglior attrice (la Geiner) e
migliore fotografia.

Le scene del film sono in stretta relazione con la fotografia che ne determina proprio
una suddivisione in sezioni ben distinti. Si può quindi dividere il film in tre parti:

• una prima parte più cupa e scura,

• una seconda parte più ampia e luminosa dove si rappresenta la città e dove il
regista si applica attraverso il suo genio con riprese e inquadrature (giochi di luce
e profondità di campo)

• Una terza parte ancora più drammatica e angosciante

La direzione stessa degli attori viene regolata in base a queste sezioni.

Gli attori recitavano sulla scena con la riproduzione della musica stessa sotto la
scelta di Murnau, ed è per questo che in confronto ad altri film muti le loro movenze
risultano più eleganti e meno esagerate.

Il film è stato girato in California, la prima del film fu a New York il settembre del
’27 mentre in Italia arrivo nel ’28.

Nota: Lulu e il vaso di Pandora essendo un film muto e musicato col


pianoforte in sala, le musiche vengono scritte a posteriori da Oderman e altri
compositori. In Aurora invece le musiche vengono scritte in contemporanea
con la produzione sotto la direzione del regista.

Hugo Riesenfeld fu il violinista, compositore del film e direttore d’orchestra


tedesco. Il suo ruolo importante nei film muti fu però quello di assumere il ruolo da
compilatore di repertori. I film più importanti per cui ha lavorato sono due: Aurora
e Tabù(1931). Fece inoltre anche la risonorizzazione del rimontaggio del materiale
girato del film Que Viva Mexico di Eisenstein, un film inedito.

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lunedì 8 novembre 2021
Compose le musiche di Aurora nel ’27, lo stile segue il linguaggio del sinfonismo
impressionista. le musiche più importanti della sua carriera le scrisse per Murnau.

DOMANDE:

• Il divismo al femminile. (La Duse, la Bertini , donna angelo, donna vamp e


collocazione storica)

• Lulù e il vaso di pandora e le musiche di Oderman.

• Aurora e le musiche di Reisenfeld

Charlie Chaplin musicista e compositore autodidatta.


Charlie Chaplin:

Il re del cinema muto comico, sposta l’attenzione dal personaggio al linguaggio


cinematografico, quindi al processo di racconto della storia con tutto quello che ne
comporta.

Il cinematografo compie un passo in avanti con lui: viene cristallizzato il concetto


di linguaggio cinematografico divenendo sempre più importante.

Una citazione di Sandro Vernando che disse: la sua non è la danza del
personaggio (di Chaplin) ma della macchina da presa.

Egli fu anche un musicista e compose la maggiorparte delle musiche dei suoi film,
uno stile musicale molto contemporaneo, dava infatti molta espressività nel suo
personaggio quindi il primo del suo genere. Fu un musicista autodidatta e suonava
ad orecchio sia il violino che sul pianoforte.

Chaplin concepì un utilizzo moderno della musica: c’era sinergia tra musica e
azione in scena ma soprattutto quello di aver dato con la musica una
tridimensionalità ai suoi personaggi, non erano solo comici ma erano tragici.

Egli voleva dare una dimensione emotiva alla maschera di Charlot, una dimensione
romantica che svelasse la tristezza e la solitudine di questo personaggio
attraverso la musica, in contrapposizione al genere filmico caratterizzato dal
linguaggio comico.

La musica dei suoi film è spesso seria e raffinata quando si trattano temi
altrettanto seri.

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lunedì 8 novembre 2021
Tratta del Vagabondo sul Charlot, egli stesso fu povero e si rispecchia molto in
Oliver Twist. Il romanzo di Dickens fu il suo preferito.

Ha musicato il Monello (1921), la Febbre dell’Oro, Luci della Città, Tempi Moderni e
molti altri. Dopo il passaggio al sonoro tentò di rimusicare i suoi film ma riesci solo
con alcuni: le musiche del Monello ad esempio le rimusicò nel 1971.

Luci della Ribalta(1952) venne premiato 20 anni dopo poiché era perseguitato dalle
politiche Maccartiste ed quindi interdetto dalle premiazioni pubbliche di quel
periodo.

Negli anni 50 in America si scatena la caccia ai comunisti: il Processo dei 10 (10


registi), tra cui Orson Wells. Quest’ultimo fu il regista di Quarto Potere, molto
importante perché porto una rivoluzione in tutti i settori dell’industria (considerato
quasi il più importante di tutti i tempi).

*Le musiche di Quarto Potere furono di Bernard Hermann ( innovatore e


compositore di Psycho, Vertigo e Taxi Driver).

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lunedì 15 novembre 2021

Charlie Chaplin + Luci della città

L’infanzia di Sidney e Charlie, figli del Musical

Biografia CHAPLIN

Nasce a Londra nel 1889, a sud del Tamigi, figlio di attori di teatro (teatri di basso
livello), prende il nome di suo padre e suo fratello più grande si chiama Sydney.
L’infanzia fu chiaramente disagiata con una madre mentalmente instabile e il
padre con problemi alcolici. Subito dopo la nascita di Chaplin il padre parte per
una tournée in America.

La madre scoperta la relazione con un’altra donna del marito entra in uno stato
mentale instabile.

I figli quindi entrano ed escono più volte dall’orfanotrofio a seconda dei momenti di
ricovero in ospedale della madre. Sydney parte con una Nave Scuola e si separa dal
fratello per un periodo della loro infanzia. Al suo ritorno arrivano poi a trasferirsi dal
padre, risposato con una matrigna molto avversa nei loro confronti.

Il problema dell’alcolismo del padre fu una conseguenza del suo stesso lavoro:
uno dei compiti più importanti degli attori teatrali che lavoravano nei battelli e nelle
navi come lui era quello di indurre il pubblico a bere e comprare alcolici in modo tale
da incrementare i guadagni degli stessi impresari che gestivano le strutture e
spesso si ritrovavano a farlo anche loro. Il padre morì poi a 37 anni.

Charlie comincia a lavorare in una piccola compagnia teatrale in tournée in


Inghilterra e fare anche piccoli lavori umili per mantenere la famiglia mentre il fratello
si imbarca in alcuni piroscafi a lavorare come cameriere e musicista.

Charlie Chaplin lavorò come cameriere e clarinettista, continuando a imparare


quindi nuovi mestieri, come anche il lavoro da comico nell’agenzia Black More.

Sidney(fratello di Charlie) propone infatti il fratello a Fred Karno divenendo in


seguito la sua punta di diamante. Chaplin imparerà molto lavorando da lui, tanto da
trarre poi ispirazione per la maschera di Charlot.

Fred Karno (importantissimo impresario teatrale) aveva una compagnia chiamata


Fabbrica della Risata, famosa a livello mondiale per i suoi sketch. Gli spettacoli di
Fred Karno rispettavano le tradizioni delle acrobazie, buffonate e risate, giochi di
prestigio, danze etc.

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lunedì 15 novembre 2021
Chaplin guadagnava inizialmente 75$ a settimana con Karno e la sua svolta
avvenne durante una tournée in America, notato da Mack Sennett che gli propone
di lavorare nel cinema con 150$ a settimana, assunto quindi dalla casa
cinematografica Keystone, nel 1913.

Il cinema di Hollywood all’epoca era incentrata sul concetto dello Slapstick e la


comicità grottesca.

Chaplin inventò quindi il personaggio del piccolo vagabondo Charlot: un


personaggio che conferisce alla comicità una ricchezza psicologica e una
gamma di sentimenti fin li sconosciuti, e fa la sua prima apparizione nei corti di
Mack Sennett nel 1914.

Andrè Bazenne (critico cinematigrafico uno dei piu importanti del mondo) ne Che
cos’è Il Cinema dice: Charlot riesce sempre a cavarsela

Charlot utilizza gli oggetti per strappare risate al pubblico. In una scena tratta dal
film “La Febbre Dell’Oro” Charlot mangia uno scarpone perché povero però con
atteggiamenti esilaranti, lasciando comunque dell’amaro allo spettatore tipico del
suo genere tragicomico. (Scena YouTube scarpa)

Caratteristiche della musica per il personaggio di Charlot


Caratteristica della musica per il personaggio di Charlot:

La musica utilizzata per il personaggio di Charlot (Charlie Chaplin) in molti dei suoi
film è diventata una delle più iconiche e riconoscibili del cinema. Le caratteristiche
principali della musica per Charlot sono:

• Melodie semplici e orecchiabili: spesso basate su un solo tema o motivo,


utilizzato come filo conduttore attraverso il film.


• Uso delle percussioni: per creare un ritmo veloce e vivace, spesso


utilizzando strumenti come il xilofono o la batteria.


• Uso di archi: per creare un'atmosfera più melodica e triste, soprattutto


durante le scene più emotive del film.


• Uso di temi ripetitivi: per creare un senso di continuità attraverso il film e per
legare insieme le diverse scene.


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lunedì 15 novembre 2021
• Uso di effetti sonori: come il suono delle campane o il rumore di un treno in
movimento, per creare un'atmosfera particolare e per enfatizzare determinate
scene.


Domande:
- Charlie Chaplin musicista e compositore autodidatta

- L’infanzia di Sidney e Charlie, figli del Musical

- Caratteristiche della musica per il personaggio di Charlot

LUCI DELLA CITTA’

Il film è del 1931.

Dal 1917 Chaplin diventa produttore di se stesso e si costruisce lo studio a Los


Angeles.

Nel frattempo nel 1926 il cinema conosce la rivoluzione del Sonoro col Don
Giovanni di Crossland. Il primo film in assoluto con accompagnamento
musicale SINCRONIZZATO.

Gli studi cinematografici quindi cominciano a investire nelle apparecchiature per il


sonoro.

La rivoluzione del sono crea dei problemi, per quanto riguarda Chaplin si pongo due
problemi:

1 rischio di perdere i tanti spettatori a causa del fatto che loro non capivano
l’inglese

2 dar una voce a Charlot (che voce dare a Charlot?) infatti Charlot al 99% resterà un
personaggio muto. L’unico film parlato in cui Charlot appare con la sua voce è Il
grande dittatore (appare però in parte come personaggio).

I compositori delle musiche Luci della città. (Alfred Newman e Johnston


informazioni)

Alfred Newman Nasce nel 1900 e muore nel 1970 direttore d’orchestra e
compositore . Fu a capo del dipartimento musicale della 20th Century Fox e fu
infatti proprio la sua la fanfara che accompagna il logo.

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lunedì 15 novembre 2021
Nel 1928 Charlot prende una decisione importante (?)

Johnston 1898 e muore nel 1954 fu un pianista e direttore di musiche importanti


hollywoodiane anche lui.

Per questo film (Luci della Città) Chaplin fu il compositore, produttore, regista,
sceneggiatore ed attore. Il risultato fu un successo mondiale contrassegnato da
una vena tragicomica tipica della maschera di Charlot che alterna commozione e
malinconia alla comicità.

Per la musica di questo film non sceglie di utilizzare i letimotive.

Utilizza invece un tema diverso per ogni microsituazione attraverso i diversi generi
musicali che intercorrono nel film. La musica portante però è la Violetera
(l’andamento di un tango) composta da José Padilla. (Cantata da Rachel Meller).

La canzone “La Violetera” è stata utilizzata come sottofondo durante una scena in
cui il personaggio di Chaplin, il vagabondo, incontra una venditrice di fiori cieca
(interpretata da Virginia Cherrill) e si innamora di lei.

La canzone è diventata molto popolare in seguito all'uso nel film e ancora oggi è
riconosciuta come un classico della musica spagnola.

Analizza le musiche di almeno tre sequenze del film Luci della città.
Luci della città (1931) analisi scene

Prima scena -> La Violetera accompagna il primo incontro tra Charlot e la Fioraia
cieca, utilizzando poi il Silenzio per aumentarne la drammaticità (ad esempio
quando cade il fiore per terra (scena del film da vedere).

Seconda scena -> Quando Charlot incontra il milionario che sta per suicidarsi la
musica si riempie di pathos: Chaplin utilizza i vari registri musicali tra loro, la scena è
emblematica e cambia registro musicale per ogni sfumatura che la scena vuole
rappresentare, cerca di fargli cambiare idea (?in chiave buffa) , la musica quindi si
addolcisce quando poi cerca di convincerlo. Il milionario non demorde e la musica
si fa sempre più incalzante.

Cominciano poi a susseguirsi numerose gags: vi sono due tentativi di suicidi del
milionario, uno è questo e il secondo è la scena con la pistola/fucile dove ritorna in
entrambi la parodia dell’opera lirica, con le sonate drammatiche.

Per tutto l’arco del film il film subisce numerose variazioni, su sfondo sempre
tragicomico.

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lunedì 15 novembre 2021

Terza scena -> I pugili sembrano ballerini, rattandosi quindi di Allusione Coreutica
(allusione al ballo per cui esseri animati o oggetti sembrano ballare). Sia in ambito
drammatico che comico sempre a esaltare e a rendere più straordinario il momento
dilatando quello che è il Bios Scenico (l’esaltazione della scena raddoppiando il
senso sottolineato).

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lunedì 22 novembre 2021

Luci della città (1931) e Il grande dittatore (1940)

Luci della città (1931)

Seconda scena -> Quando Charlot incontra il milionario che sta per suicidarsi la
musica si riempie di pathos: Chaplin utilizza i vari registri musicali tra loro, la scena è
emblematica e cambia registro musicale per ogni sfumatura che la scena vuole
rappresentare, cerca di fargli cambiare idea (?in chiave buffa) , la musica quindi si
addolcisce quando cerca di convincerlo. Il milionario non demorde e la musica si fa
sempre più incalzante.

Cominciano poi a susseguirsi un numerose gags: vi sono due tentativi di suicidi del
milionario, uno è questo e il secondo è la scena con la pistola/fucile(da vedere)
ritorna in entrambi la parodia dell’opera lirica, con le sonate drammatiche.

Per tutto l’arco del film il film subisce numerose variazioni, su sfondo sempre
tragicomico.

Terza scena -> I pugili sembrano ballerini,


rattandosi quindi di Allusione Coreutica (allusione
al ballo per cui esseri animati o oggetti sembrano
ballare). Sia in ambito drammatico che comico
sempre a esaltare e a rendere più straordinario il
momento dilatando quello che è il Bios Scenico
(l’esaltazione della scena raddoppiando il senso
sottolineato).

Domande:

• Analizza le musiche di almeno tre sequenze del film Luci della città.

• I compositori delle musiche Luci della città. (Alfred Newman e Johnston


informazioni)

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lunedì 22 novembre 2021
La ridicolizzzazione del nazifascimo nelle immagini e musiche nel film il grande
dittatore
Il grande dittatore (1940).

Chaplin è il produttore, sceneggiatore, regista, attore e compositore di questo film.


Nella colonna sonora viene aiutato dal compositore Robert Meredit Wilson
(1902-84).

Nel film sono presenti molti elementi che fanno capire che Chaplin è ancorato al
cinema muti, anche se il film stesso è parlato: è infatti il suo primo film con i dialoghi
e la musica insieme.

Lui pensava che la parola avrebbe tolto la magia nei film aggiungendo troppa
“realtà”.

Convertendosi al sonoro lui mantiene alcune caratteristiche del muto come: gag
veloci, la pantomima(acrobazie, buffonate, sorrisi, scenette con giochi di prestigio) e
suoni di sfx senza significato.

Nel 1938 Chaplin trova un soggetto per il suo prossimo film, Adolf Hitler, maturando
cosi il progetto. In questo film Charlot subisce una sorta di trasformazione, meno
maschere e più “uomo”: Charlot diviene quindi Chaplin.

La fama di Hitler raggiunge l’America in quegli anni. Nel mentre in Germania si


proiettavano solo film di propaganda nazista. Uno dei film che esce in quegli anni è
Siuss l’Ebreo di Harlan(1940).

Chaplin era ritenuto nemico del Reich e si pensava che fosse ebreo. Bazinne
(critico cinematografico molto famoso) sostenne che Chaplin con questo film
avesse rubato i baffi di Hitler in maniera ironica.

Chaplin nella sua biografia dice: se avessi saputo cosa stesse succedendo nei
campi di concentramento, non ci avrei mai ironizzato sopra.

Il dittatore del film si chiama Hinkel, interpretato sempre da Chaplin, sosia del
barbiere. Nel film infatti il barbiere si sostituisce al dittatore.

Nel finale Chaplin accantona le risate e le gag, smette di essere un personaggio né


Hinkel nè il barbiere: è semplicemente se stesso, fa un appello di pace, invitando a
fare del mondo un posto migliore.

-> Il film è un attacco al totalitarismo nazista e fascista, attacco sferrato col


linguaggio comico, la paura si trasforma in risata. Con la risata Chaplin nientifica
la potenza del male, sottraendogli il fascino.

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lunedì 22 novembre 2021
Questo concetto di fascino del male veniva preso in considerazione anche dalla
chiesa cattolica: nel medioevo per promuovere la conoscenza del vangelo ai fedeli
so ricorreva alla recitazione dove i sacerdoti si improvvisavano attori e i fedeli in
chiesa fungevano da pubblico. Quando si dovevano presentare i malvagi i sacerdoti
li rappresentavano ridicolizzandoli, inducendo il pubblico alla derisione del
malvagio.

Anche Roberto Benigni rappresenta i nazisti, ne La vita è bella(1997), come


personaggi banali e buffi.

Chaplin, sfruttando il sonoro, interpreta le sfuriate del furer con suoni


onomatopeici e incomprensibili.

Il film è stato proibito in germania, Italia e in una parte dell’europa.

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lunedì 29 novembre 2021

Il grande dittatore + La corazzata Potemkin

Schema della riforma Wagneriana del teatro


Accostamento Chaplin - Lohengrin di Wagner e schema della riforma
Wagneriana del teatro:

Lohengrin, figlio di Parsifal, è uno dei cavalieri della tavola rotonda. Wagner in
quest’opera amplia l’organico dell’orchestra normale aumentando il numero dei
legni (caratteristica molto importante). L’Opera d’arte totale: vengono coinvolti tutti
gli elementi.

Scena de Il dittatore (Chaplin) scena mappamondo:

Il soggetto musicale per questa scena è proprio il Lohengrin, accosta


la musica epica a scene comiche.

Chaplin piega la musica classica ai fini delle scene comiche.

Nella scena successiva la musica è diegetica: dalla radio si sente


l’Adagio Danza Ungherese no.5 (la quinta delle 21 danze) di Brahms (1833-1887)
durante il servizio da barbiere con un cliente.

Qui NON si tratta di una scena coreutica.

Domande:

• La ridicolizzzazione del nazifascimo nelle immagini e musiche nel


film il grande dittatore

• Schema della riforma Wagneriana del teatro

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lunedì 29 novembre 2021

IL CINEMA RUSSO

La corazzata Potemkin e il cinema di propaganda

Il cinema fu uno strumento molto potente per la propaganda, utilizzato in tutti gli
stati. Dai totalitarismi alle democrazie di ieri e di oggi.

Nel totalitarismo nero (nazismo) era fondato sul culto del fuhrer, nel relativo
pangermanesimo, ad esempio Sius L’ebreo, film antisemita voluto dal ministro della
propaganda: ebrei erano rappresentati come persone cattive e infami. Il film
diretto da Veit Harlan era indirizzato soltanto alle SS e NON al grande pubblico. Alla
fine della seconda guerra, con il processo di Norimberga tra gli accusati ci fu anche
Harlan tra il banco degli imputati.

Sul versante del totalitarismo rosso (URSS) il cinema è stato usato come mezzo di
propaganda per l’istruzione del proletariato attraverso anche il materiale
documentaristico, chiaramente manipolato per dare una falsa facciata della realtà al
popolo. E’ il caso dei Kolkots (aziende agricole statali sovietiche) voluti da Stalin
per ottimizzare la produzione. Nella realtà dei fatti queste aziende vivevano di stenti.
Furono allestite tavolate cariche di pane bianco, marmellata e latte facendo finta
che nei Kolkots si viveva bene.

Tornando alla germania nazista, si imposero invece i documentari truccati come ad


esempio quelli sui Lager, per mascherare gli orrori di ciò che stava accadendo.

Si costruivano dei Set , gli ebrei meno scheletrici venivano fatti indossare degli abiti
normali e li si vedeva riuniti ascoltare la musica tutti insieme. Per dimostrare che si
trattavano di campi di lavoro efficienti si allestivano anche degli orti finti.

La cosa più terribile fu che dopo le riprese dei documentari gli ebrei ripresi venivano
uccisi per non lasciare testimonianze.

Da sempre quindi il cinema ha promosso i valori e i disvalori.

“La corazzata Potemkin” di Sergej Ejzenstejn (1925) era stato commissionato per
il ventennale della rivoluzione del 1905.

La rivoluzione scoppia mentre l’esercito dello zar è impegnato nella guerra contro il
Giappone per il possesso della Manciuria.

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lunedì 29 novembre 2021
Al rientro in Russia però l’esercito zarista ha la meglio sui rivoluzionari.

Il riferimento alla rivoluzione del 1905 vuole essere una scusa per ricordare il primo
tentativo precedente a quello vittorioso, il film tratta quindi del 1905 (quella
perdente) ma fa anche riferimento al 1917 (quella vittoriosa).

Nella rivoluzione d’ottobre del 1917 (di Lienin) , definita anche rivoluzione
bolscevica, aveva trasformato la Russia Zarista in Russia Comunista.

L’intera famiglia dei Romanov venne sterminata per far si che non si instauri di
nuovo il regime zarista.

Il FILM:

L’ammutinamento della corazzata i marinai si ribellano per il cibo che veniva dato
perché pieno di vermi, un ufficiale uccide il capo carismatico dei marinai. I marinai
sbarcati ad Odessa, portano con se il loro leader morto: la popolazione di Odessa
solidarizza con gli ammutinati ma come previsto l’esercito zarista non tarda a venire
e uccide tutti (fatto realmente accaduto del film).

La corazzata di Potemkin (che fa perlopiù riferimento alla vittoriosa rivoluzione


bolscevica più che quella del 1905) è una delle pietre miliari della storia del cinema
e un’importantissima scena famosa è quella della carrozzina con un neonato che
cade dalla scalinata di Odessa ed è una delle scene più forti e rappresentative:
infatti questa scena è stata citata in moltissimi film come in “Il secondo tragico
Fantozzi” e “Gli Untouchables”.

La bandiera è stato l’unico elemento colorato di rosso, colorato fotogramma per


fotogramma.

La Musica di Meisel

La musica del Potemkin venne composta con amicizia e cordiale collaborazione


creativa tra compositore e regista. Il film si staccò stilisticamente dai limiti del “film
muto tradizionale musicale” per entrare in una nuova sfera: quella del film sonoro
fondata su una fusione d’immagini musicali e visive.

Le musiche originali del film sono del compositore ungherese Edmund Meisel, in
soli 12 giorni e successive al montaggio.

L’importanza della musica nel film Potemkin fu talmente avvertita dalla critica e dal
pubblico che la censura di alcuni paesi ne proibì la proiezione col commento

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lunedì 29 novembre 2021
musicale, ritenuto pericoloso perché capace di sollevare istinti rivoluzionari del
pubblico.

Quando nel 1930 il sonoro prese il sopravvento sul muto, la casa di produzione
Prometeus sonorizzo la pellicola: le didascalie furono coperte dai dialoghi e Meisel
venne richiamato per rimusicarlo con i dialoghi.

Al tempo si sonorizzava 24 fotogrammi al secondo mentre il film di Ejzenstejn


andava a 18 fotogrammi al secondo per cui era necessario accelerare i fotogrammi,
infatti nella riedizione tedesca il film dura 49 minuti su 75 della versione originale.
Sono state eliminate anche le didascalie (rese poi con la voce) e approvati anche
piccoli tagli della censura tedesca (come gli ammutinati che gettano in mare gli
ufficiali).

Inoltre l’accelerazione delle immagini si arrivò al risultato di un’imitazione delle


comiche mute.

Interessante come Meisel per accompagnare le immagini dell’ammutinamento


rispetto alla composizione originale, aggiunge le note dell’inno nazionale sovietico
e della marsigliese ( la marsigliese per dare un connotato internazionale, la
rivoluzione è un dovere di tutti a favore della giustizia). Questo per dare un
connotato nazionale e universale alla vicenda.

*libro cap 12*

Prima del 1915 anche in Russia la produzione cinematografica si era rivolta


all’adattamento di lavori teatrali e di opere letterarie. Tolstoj aveva inizialmente
disapprovato la stupidità delle trame: gli sembrava un modo molto misero di
utilizzare le possibilità di un nuovo linguaggio.

Nel 1913 veniva girato il primo film futurista intitolato “Un dramma nel Cabaret dei
futuristi n13” con Michail Larinov, Majakovski e altri membri del circolo Coda
d’asino.

Il 27 agosto del 1919 fu firmato un decreto da Lenin, il quale poneva il commercio e


l’industria cinematografica sotto la direzione del Commissariato del popolo per
l’Istruzione.

Nel periodo tra il 1919 e 1920, durante la guerra civile, furono girati moltissimi
cortometraggi di carattere propangandistico ai quali Majakovski dette il suo
contributo, nell’estate del 1920 con lo scenari per “Al fronte”.

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lunedì 29 novembre 2021
Eseinstein entrava, nel 1920, a far parte del nuovo teatro dei lavoratori del
Proletkul’t prima come pittore di cenare e poi come regista. Entra a far parte della
LEF (fronte di sinistra delle arti) dentro il quale fanno parte letterati, artisti, uomini di
teatro e lo stesso Majakovski.

La LEF si pone quindi sulla linea dei futuristi, rifiutando la vecchia tradizione del
teatro e della letteratura: è un completo rifiuto di tutta la produzione di carattere
borghese poiché per loro “il cinema è la fase odierna del teatro”.

La prima produzione di Eisenstein è lo Sciopero (1924) realizzato secondo i principi


del Montaggio delle Attrazioni.

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lunedì 6 dicembre 2021

Meisel e Eisenstein + Buster Keaton

Meisel:

Si trasferisce con la famiglia a Berlino studiando violino per poi in futuro diventare
direttore d’orchestra. Il fratello, giornalista e militante, verrà portato e ucciso nei
lager nazisti. Durante il suo impegno teatrale, la sua musica di rumore (suoni di
treni e macchine etc) venne incisa su 6 dischi da utilizzare per il teatro e il cinema:
una musica rumoristica che contribuiva a disegnare quello che era il paesaggio
sonoro.

Grazie a lui si sviluppò quindi il concetto di musica rumore: composizioni che


richiamano punti sonori focali di una ripresa filmica importante (esempio Bernard
Hermann e la scena della doccia col rumore del tendino che fa partire la famosa
composizione).

Ottobre (1927) :

Per celebrare i 10 anni di comunismo, il film “Ottobre” fu voluto da Lenin in memoria


della rivoluzione del 1917: venne distribuita nel marzo del 1928 e la composizione
delle musiche era stata inizialmente affidata a Juri Feier, un direttore d’orchestra dei
balletti, il quale doveva preparare un accompagnamento secondo il tradizionale
principio di brani preesistenti.

Eisenstein e Meisel condividevano le stesse idee sulla musica da film: cioè la


musica doveva far concentrare l’attenzione dello spettatore e far emergere
costantemente il significato del film per stimolare la partecipazione attiva dello
spettatore.

Meisel è un pioniere della musicare film in chiave moderna perché riscatta la


colonna musicale dalla sua funzione subordinata alle immagini (diventa un
elemento fondamentale e non solo di accompagnamento): prima di lui la visione del
film era sempre stata più importante e la musica doveva SOLO accompagnare.

Con Meisel si ha una perfetta simbiosi tra ritmo visivo e ritmo musicale. Egli
raddoppia quindi l’effetto drammatico delle immagini alternando accordi,
dissonanze e sincopi ottenendo così effetti di grandissimo impatto emotivo, la
musica diventa quindi produttrice di significato. Si comunicavano quindi anche
sensazioni ed emozioni non evidenti a livello visivo ma semplicemente a livello

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lunedì 6 dicembre 2021
sonoro tenendo incollato lo spettatore e catturando costantemente la sua
attenzione.

Mette in pratica quindi il Cinepugno, un cinema che “colpisce” lo spettatore.

In entrambi i film (Potemkin e Ottobre) Eisentstein mette in pratica il Montaggio


delle Attrazioni: un montaggio non lineare che unisce immagini antitetiche (ad
esempio visone di cadavere-> poi lo sparo-> poi il primo piano della bocca di una
pistola) al Montaggio Verticale.

Il Montaggio delle Attrazioni è quindi definito un montaggio non lineare ispirato


all’Effetto di Kuleshov (l’effetto scaturito per il quale il montaggio produce
sensazioni e significati). È quindi il libero montaggio di azioni scelte in maniera
indipendente e arbitraria, con l’obiettivo di creare un effetto che orienti verso un
determinato tema/concetto finale.

Il Montaggio Verticale invece non è altro che Il Montaggio delle Attrazioni unito
al sonoro delle musiche.

La novità eccezionale sta nel montaggio che produce significato.

La partitura atonale della corazzata Potemkin venne composta in 12 giorni, si


fonde perfettamente a livello visivo, spesso forsennato e incalzante. Meisel andava
oltre le musiche illustrative del tempo, producendo quindi una fusione perfetta tra
musica e immagini: la musica rincalza col rincalzare delle immagini e diventa, come
il montaggio, produttrice di senso e significato.

Nel cinema sonoro si deve quindi scatenare l’associazione di idee nello spettatore
portando all’estasi: si intende l’uscire fuori di sé per entrare quindi nel film,
colpendolo con la forza del pathos.

DOMANDE

• La corazzata Potemkin e il cinema di propaganda

• Edmund Meisel e la colonna sonora La corazzata Potemkin

• Musica e immagini nella teoria del Montaggio Verticale di Eisnestein

• Meisel e il Cinepugno in musica

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lunedì 13 dicembre 2021

Buster Keaton + Joe Hisaishi

BUSTER KEATON

Nasce nel 1895 in Kansas sotto il nome di Joseph Keaton da genitori attori. Muore
nel 1976.

Il nome Buster viene coniato da un aneddoto di in una scena di vita sua dove a 6
mesi cade dalle scale senza farsi male.

Fin da piccolissimo lavora con i genitori formando il Trio Keaton dove lui interpreta
uno straccio: nasce con loro il famoso numero dello straccio umano. Il Trio
consisteva nel fatto che i genitori lo buttavano per terra come se fosse uno straccio
e lo trattavano come tale, malmenandolo. Egli però non riportò mai ferite.

Quando poi diventerà attore e regista, non userà mai controfigure, neanche in scene
pericolosissime, non facendosi mai male. Divenne quindi attore, acrobata e
stuntman.

La sua caratteristica principale era il fatto che non rideva mai, caratteristica che
invece divertiva il pubblico.

La sua comicità è sempre stata basata quindi sulla sua Faccia di Pietra, rimane
nella storia come il comico che non rideva mai.

Egli sfruttò la sua esperienza per fare scene pericolosissime nel cinema. Nel corso
di un anno gira 6 corti ad Hollywood e lo stesso anno viene chiamato alle armi. Alla
fine della guerra riprende il suo lavoro con due film.

Nel 1923 comincia a girare lungometraggi lavorando per il produttore Schenk con
guadagni molto alti.

Nel 1932 la moglie chiede il divorzio per adulterio portandogli via tutti i beni
accumulati nel suo periodo fiorente. Egli quindi si deprime e diventa alcolista.

Viene più volte ricoverato e nel 1937 ebbe una crisi di pazzia, causa per il quale
venne anche internato: si pensò che il suo disordine mentale dipendesse dal fatto
che non ridesse mai (per contratto lavorativo).

In Francia lo chiamavano Frigo per la sua inespressività facciale (a indicare la


freddezza del personaggio).

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lunedì 13 dicembre 2021

Cinema muto: Chaplin e Keaton a confronto


Confronto Keaton e Chaplin:

Mentre il vagabondo di Chaplin viene da un background alla Dickens, che crede nel
coraggio e nella fortuna, il personaggio di Keaton appartiene di più alla caratteristica
del XX secolo: non lascia trasparire le emozioni, non è ne un eroe ne una vittima ed
è distaccato da tutto ciò che lo circonda, quindi privo di legame.

Per il personaggio di Buster Keaton non esistono le soluzioni, è sempre distaccato


dalla realtà, al contrario di Charlot che cerca sempre di fare del bene e per lui
esisterà sempre una soluzione.

Le caratteristiche principali di Keaton furono l’agilità e la clowneria.

Durante il suo periodo di depressione venne licenziato dalla casa cinematografica


per cui lavorava. Nel suo periodo d’oro (anni ’20) abbiamo i film: The three ages e
The general (1926).

Joe Hisaishi e la colonna di “Come vinsi la guerra” di Keaton


Come vinsi la guerra (The general,1926) e The Three Ages:

In The general Keaton fu regista, attore, sceneggiatore e montatore mentre in The


three ages è regista e attore.

In quest’ultimo interpreta un innamorato che deve fronteggiare un rivale in tre


epoche diverse: nell’età della pietra Keaton e il rivale si tirano le pietre, nell’età
romana la sfida si risolve con una corsa di bighe mentre nell’età contemporanea il
rivale, ricco, viene sconfitto dal protagonista grazie a un’azione audace.

Di The general ambientato durante il 1861 (guerra di secessione americana), Joe


Hisaishi ne fece le musiche più avanti.

Keaton nel film interpreta un macchinista dove tratta i suoi due amori, La locomotiva
“il Generale” e una ragazza, Annabella. Alla notizia della scoppio della guerra tra
nord e sud alla testa dei nordisti, il generale Tatcher, si impadronisce del Generale e
fanno anche prigioniera Annabella. Keaton quindi si mette alla ricerca dei due
entrando in campo nordista dove viene sapere che i nordisti attaccheranno i sudisti
il giorno seguente. Keaton trova e libera Annabella, scappando con lei e avvisando il
comando sudista dell’imminente attacco. I sudisti in seguito respingono l’attacco e
fanno prigioniero Tatcher.

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lunedì 13 dicembre 2021
Il film si pensa fosse tratto da una storia vera e inoltre costò tantissimo poiché
non furono usati modellini ma treni ed edifici veri.

Diversamente dalle comiche e recitate in precedenza, quest’ultimo fu una satira nei


confronti della guerra in generale. In questo caso Keaton non si schiera con
nessuno dei due, però salva i sudisti: egli voleva quindi dimostrare che la guerra era
quella che era, una perdita di vite senza senso.

Il film non fu accolto con successo ne dalla critica ne dal pubblico. Orson Wells
(regista di Quarto Potere) però ha definito questo film come il migliore prodotto sulla
guerra civile americana (migliore più di Via Col Vento).

Nel 2004 il film viene restaurato e presentato al festival di Cannes e musicato da


Joe Hisaishi, che deve la sua fama soprattutto per musiche sinfoniche da film.

Hisaishi nasce nel 1959 e compie una carriera brillante piazzandosi al primo posto
come miglior compositore nazionale(Giapponese). Nel 2001 è lui a musicare “la città
incantata" di Miazaki. Il film meriterà l’oscar più avanti. Lo stile di Hisaishi è
influenzato dalla JPop, musica elettronica e popolare.

DOMANDE

• Cinema muto: Chaplin e Keaton a confronto

• Joe Hisaishi e la colonna di “Come vinsi la guerra” di Keaton

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lunedì 20 dicembre 2021

The Artist (2011) + Ludvic Bource

The Artist: Michel Hazanavicoius e Bourcè


“The Artist” (2011) di Michel Hazanavicius

Hazanavicius è un autore francese che ha creato un’opera unica, film muto e in


bianco e nero.

Il protagonista è Jean du Jardin (attore molto famoso in Francia) e porta sulle spalle
tutta l’importanza del film. Quest’ultimo, nel film, era supportato dalla superba
Berenice Begeaut, John Goudman, James Cromwell e Malcom MacDowell
(protagonista di Arancia Meccanica). Du Jardin grazie alla sua interpretazione riesce
a rendere il film unico del suo genere, dando l’idea effettiva di un film realizzato negli
anni ’20 in rapporto anche a quella era la concezione di film di quegli anni.

Le musiche sono di Ludvic Bourcè registrata dalla Bruxelle Philarmonique.

Il film è ambientato tra fine degli anni ’20 e gli inizi dei ’30 quindi con l’avvento del
sonoro e la crisi del ’29 ad Hollywood.

Il protagonista, nel film, è un attore cinematofgrafico chiamato George Valentin,


che incontra la rovina con l’avvento del sonoro nel cinema.

Qui si parla di Metalinguaggio o Metacinema: un cinema che parla di se stesso.

Quando Valentin vede un film sonoro non si sente nulla, elementi quindi incoerenti

Si racconta la storia dalla prospettiva di Valentin, attraverso i suoi sentimenti e stati


d’animo e il punto di vista stesso del protagonista. Sembra come se il film lo avesse
girato lui, in difesa del cinema muto contro quello che lui chiama l’imbarbarimento
del linguaggio puro.

Il film è muto però rappresenta la realtà cosi com’è: la finzione e la realtà vengono
raccontati nello stesso identico modo senza audio e senza effetti sonori. Si ascolta
solo la musica che ha il compito di offrire al pubblico un sentimento preciso di ciò
che si sta vedendo in quel momento, evocando anche suoni assenti sullo schermo.
La musica quindi è incalzante e molto espressiva.

Valentin odia tutto ciò che risuona e per lui “la parola” umilia il cinema, la voce
umana è quindi una figura ingannatrice che tradisce l’immagine.

La vasta gamma di colori grigi rappresenta il mondo. Le espressioni degli attori


offrono un volto a ogni stato d’animo.

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lunedì 20 dicembre 2021
Alla base del film c’è il grandissimo amore verso i più grandi registi di quegli anni
( Hitchcock, Chaplin, Fritz Lang, etc).

Hazanavicius voleva che il pubblico condividesse l’esperienza seguendo una storia


di cui potesse diventare fortemente partecipe: questo con lo scopo di riempire con
le proprie emozioni il film stesso, assente infatti di audio e colori distinti.

Il film è stato girato in 35 giorni tra le strade e nel cuore di Hollywood, più
precisamente nelle strade della Warner e della Paramount. Il regista ringrazia
Thomas Langman per avergli dato la possibilità di aver girato in quei luoghi.

Per quanto riguardano i costumi e la fotografia, quando Valentin è in crisi, il colore


predominante diventa sempre il grigio, i costumi più larghi e per rappresentare la
fatica e la depressione venivano messi dei pesi nelle scarpe.

Il film è pieno di scale che rappresentavano infatti l’ascesa e la discesa dei


momenti importanti nel mondo dello spettacolo.

La Musica:

Ludvic Bourcè ha avuto diverse fonti di ispirazioni come Brahms, Tchaikovsky,


Strauss, Mahler, Prokofiev, Stravinsky, Debussy, Ravel.

Dall’altra parte si ispirò anche a quei compositori del cinema Hollywoodiano del
‘900 come Max Steiner, Korngold, Waxman, Newmann e Bernard Hermann, Miklos
Rozsa.

Prima dell’inizio delle riprese compose vari temi. In questo caso la collaborazione
tra regista e musicista è stata più complessa del solito, poiché la musica doveva
coprire il 99% dello spessore sonoro effettivo: la musica infatti doveva parlare per
i personaggi di questo film.

Alla luce di questo, il commento musicale doveva tener conto dei umori, delle
variazioni, di conflitti, rotture e dei cambi di direzioni di ogni scena: si impone una
scelta musicale da parte del regista (prende una funzione di sceneggiatura) poiché
la musica doveva “parlare per i personaggi” e quindi non poteva essere lasciata
SOLO nelle mani del compositore.

Per fare ciò il registra suddivide il film in blocchi narrativi.

Qui il regista strutturando il film in blocchi narrativi, indica al compositore e agli


arrangiatori il tipo di umore che voleva per ciascun blocco, definendo il punto di
corrispondenza tra la musica e le immagini che secondo lui sembravano

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lunedì 20 dicembre 2021
fondamentali indicando inoltre i momenti in cui la musica dovesse allontanarsi per
non rischiare di farla diventare stancante verso un pubblico non abituato.

Per prepararsi adeguatamente al film il compositore non ha ascoltato ne visto nulla


che riguardasse la musica degli anni in cui viveva per almeno un anno intero prima
di iniziare a lavorare al film.

Il lungometraggio riprende molto il cinema americano del passato.

Il compositore durante l’anno che precede il film (dove appunto non ascolta nulla
che non fosse del periodo storico del film) prende una pausa temporanea dal suo
compito per lavorare col sassofonista Pierrique Piedron con cui ha contribuito
all’album Cheerleaders.

Nel momento in cui si è staccato dalla full immersion del passato, Bourcè si rese
conto di quanto questo lo abbia condizionato pesantemente.

Bourcè compose 6 versioni di quelli che dovevano essere i temi principali del film e
prima di partire per Los Angeles ha inviato le demo al regista.

“Comme une roseè de larmes” è il nome che è stato assegnato per il tema scelto
tra i 6 inviati, ispirato da L’Ode Saffica di Brahms.

Il regista faceva ascoltare il tema regolarmente sul set per suscitare la carica
emotiva.

Come temp track all’inizio erano state usate le musiche di Duke Ellington, poi
inseriti e rimasti nel film. E’ stato anche incluso un omaggio ad Hermann al tema
d’amore utilizzato in Vertigo (Hitchcok) e Bourcè ha ammesso inoltre la profonda
stima nei suoi confronti ritenendolo uno dei suoi compositori preferiti insieme a
Morricone.

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lunedì 10 gennaio 2022

Quadro storico The Artist

Contesto storico The Artist


Periodo storico Roosweltiano (eletto nel ’32): ambientato tra l'avvento del
sonoro 1926 e la crisi economica del 1929.

Il cinema viene vissuto come un antidoto contro una gravità della situazione che si
viveva in quel periodo, tutti infatti andavano al cinema. Il successo del cinema viene
potenziato con l’avvento del sonoro perché completa la verosimiglianza
dell’illusione filmica.

Rudolf Arnheim (storico dell’arte, scrittore e psicologo tedesco) affermò che il


cinema muto essendo una forma d’arte bidimensionale non poteva essere messo a
confronto e messo sullo stesso livello di quello sonoro.

C’era chi vedeva una novità nel sonoro e chi pensò che il sonoro tolse magia al
cinema muto.

I produttori cinematografici si cimentano quindi nel sonoro e nel 1926 la Warner


con Crossland investì nel primo film sonoro sincronizzato (non è parlato ma ha un
accompagnamento musicale in sync con l’immagine), il Don Giovanni e Lucrezia
Borgia.

Il sistema utilizzato nella sincronizzazione del sonoro con l’immagine fu il Vitaphone


(un grande giradischi collegato a un proiettore) me purtroppo non era molto pratico
poichè rischiava di perdere i frame durante la proiezione e quindi il sync con la
musica.

Infatti venne sostituita con l’impressione su pellicola.

Nel 1927 la Warner e Crossland producono un altro film sonoro con pochissimi
dialoghi (citato come primo film sonoro anche se non veritiero, perché il primo fu il
Don Juan) chiamato il Cantante del Jazz (interpretato da Al Jolson).

Nel 1928 Eisenstein, Pudovkin e Alexandrov firmarono il famosissimo “Manifesto


del l’asincronismo” dove sostenevano la grande validità del sonoro e si
premurarono di indicare quello che era l’impiego contrappuntistico del suono
rispetto all’immagine (sincronizzare quindi musica e immagine nel montaggio).

L’unico problema che ritrovavano è la denuncia nei confronti di Hollywood a scopo


commerciale e non artistico.

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lunedì 10 gennaio 2022
La figura del produttore in questo periodo storico è fondamentale: sceglie i
soggetti, il regista, gli attori, forniva le attrezzature per girare i film, si procurava i
tecnici.

Questo portava a un prodotto non più frutto dell’arte ma è più il risultato di un


attento studio di quelli che sono i caratteri commerciali del film, si cercava sempre
di più l’approvazione del grande pubblico.

DOMANDE

- The artist: Michel Hazanavicoius e Bourcè

- Contesto storico

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