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1 I fratelli Lumière, Georges Méliès, la scuola di Brighton, Edwin S. Porter, Emile Cohl, Winsor McCay. CINEMA DELLE ORIGINI
Primo film mai realizzato “uscita dalle fabbriche”.
Il cinema comincia il 28 dicembre del 1895 (prima proiezione cinematografica), inventato da August e Lumiere, questa data e’ convenzionale
e’abbastanza vero che e’ la prima proiezione, ma non e’ la prima proiezione pubblica che realizzano i Lumiere, ci sono le prove e mesi prima
avviene una proiezione in un Università della Salomon, ma non viene considerata perché in quel contesto il cinema non e’ una forma di
spettacolo, si usa per riprendere le operazioni chirurgiche, o per riprendere i malati psichiatrici, nasce un cinema scientifico. Quello che conta e’ la
proiezione del 28 poiché ha fini ricreativi e la gente paga un biglietto, li il cinema e’ uno spettacolo.
I Lumiere non sono gli unici che provano a imprimere il movimento alla fotografia. Thomas Edison, arriva prima dei Lumiere, e fa dei film prima di
loro nel 1894, con una tecnologia che e’ la stessa dei Lumiere, ma non li consideriamo come inizio della storia del cinema perché e’ diversa la
funzione, lui inventa il kinetoscopio con una proiezione e uno spettatore (peep show). Ci sono una serie di figure che si muovono tra la ricerca
scientifica e il mondo dell intrattenimento che lavorano sulla dinamizazzione della macchina fotografica e avviene anche sula scorta di una lunga
tradizione. La lanterna magica viene inventata nel 600, diffusa in Europa verso fine dell eta moderna, e’ un proiettore in cui scorre una lastra dove
ci sono vetrini dove ci sono dei disegni.
A inventare il cinema come linguaggio, la messa in scena cinematografica arriva Georges Melies in Francia, un illusionista, che ha un teatro di
magia e che porta dentro al cinema il suo bagaglio di trucchi, comincia a fare film molto popolari. Nel “voyage dans la lune” il montaggio si limita a
giuntare una serie di inquadrature, ci sono solo campi medi. Abbiamo un idea di racconto e finzione dove non c’e’ la psicologia, non sappiamo
nulla sui personaggi.
10 La passione di Giovanna d'Arco (C.Th. Dreyer, 1928) CINEMA DANESE girato in Francia
• Renée Falconetti: Giovanna d'Arco
• Eugène Silvain: Pierre Cauchon, vescovo di Beauvais
• il film inizia con una serie inquadrature tra lei e quelli presenti nel tribunale, TUTTO GIOCATO SUI PRIMI PIANI, Giovanna dall’alto prigioniera, e
• giudici dal basso
AVANGUARDIE STORICHE
Fenomeno che attraversa tutto il sistema delle arti, specialmente il cinema dato che è un nuovo mezzo moderno per fare arte, in occidente tra
fine 800 e fine anni 20. Si produce una frattura violentissima, in cui si mette in discussione l’idea stessa di arte
hanno 2 caratteristiche:
1) É un film non narrativo: non racconta una storia, o la racconta in modo cosi disorganico che non e’ un storia
2) É un film realizzato fuori dai confini dell’industria cinematografica: realizzati o con un micro budget senza una commissione o sono finanziati da
un mecenate pubblico o privato
11 Le avanguardie storiche: Opus I (W. Ruttmann, 1921), Retour à la raison (Man Ray, 1921), Ballet mécanique (F. Léger, 1924), Entr'acte (R. Clair,
1924), Diagonal Symphonie (V. Eggeling, 1925), Un chien andalou (L. Buñuel e S. Dalì, 1929).
REALISMO POETICO
É una corrente cinematografica che si sviluppa in Francia negli anni 30. Uno degli elementi più tipici del realismo poetico è il mostrare con la
soggettiva non solo quello che il personaggio in quel momento vede, ma anche il sentimento che sta provando, lo stato d'animo. Così nasce una
visione più psicologica e sentimentale, che coinvolge ancora di più lo spettatore.
Le vicende che i registi rappresentano sono nei quartieri di periferia e gravitano attorno a figure quali malviventi, operai, disertori ecc, che
rimandano tutte all'idea di "eroe tragico", destinato a essere sconfitto dal fato prima ancora che da una società ingiusta. Porta sullo schermo la
dura realtà della vita del proletariato.sono film girati in studio, è al centro della trama ci sono persone ordinarie a cui succedono fatti straordinari.
NEOREALISMO
1) lavoro sugli ambienti reali: film realizzati fuori dagli studi
2) uso degli attori non professionisti: il rifiuto non solo dell’attore professionista, ma soprattutto dei divi, che vengono collocati in ruoli che non
sono i loro veri. I divi si portano dietro i ruoli che hanno recitato precedentemente.
20 La donna che visse due volte / Vertigo (A. Hitchcock, 1958) CINEMA CLASSICO
• James Stewart: John "Scottie" Ferguson
• Kim Novak: Madeleine Elster/Judy Barton
Si doveva chiamare veritgo, Le vertigini di cui soffre Scottie, La vertigine amorosa, L’enigma femminile rappresentato dall'acconciatura: la
crocchia a spirale, Le volute misteriose dell'inconscio, La circolarità della vicenda.
Trama: In seguito a un incidente durante un inseguimento, il poliziotto John Ferguson (detto “Scottie”) inizia a soffrire di vertigini e decide di lasciare la
polizia. Accetta allora la richiesta di un suo ex compagno di college di sorvegliare sua moglie Madeleine Elster, che sembra avere una strana ossessione per la
sua bisnonna, morta suicida. Quando un pomeriggio la donna si getta in mare, Scottie la salva e tra i due nasce una storia d’amore. Non molto tempo dopo però
la donna decide di togliersi la vita gettandosi dalla cima di un campanile e nulla può fare l’uomo, paralizzato dalle vertigini, per salvarla. Un anno dopo la
tragedia, Scottie incontra in un negozio Judy Barton, una commessa incredibilmente simile alla defunta Madeleine.
Due le caratteristiche principali del film: il sentimento di vertigine, mostrato fin dalla scena dei titoli di testa dalle spirali geometriche delle animazioni grafiche
di Saul Bass, dalla fotografia e dai repentini cambi di luce e abbinamenti di colori ipnotici (come il verde e il rosso, che rappresentano la passione e la morte e
che ritornano come un ritornello per tutta la durata del film); e il “gioco di contrapposizione” che troviamo tra i diversi personaggi. Prima tra tutte quella tra
Judy e Madeleine, che si risolve nel tentativo disperato del protagonista di trasformare Judy nella sua amata costringendola a vestirsi, pettinarsi e atteggiarsi
come lei. La differenza è sottolineata anche da altri aspetti, come la differenza di status sociale (una di alta classe l’altra una commessa). Altra contrapposizione
quella tra Madeleine e la bisnonna Carlotta; la prima indelebile nella memoria di Scottie, la seconda invece sulla tela del quadro, e sottolineata dal dettaglio della
collana.
LA NOUVELLE VAGUE
Nasce sul finire degli anni 50. Il cinema della modernità non si identifica con una cinematografica nazionale come il cinema classico, ma se c’e’
un centro ideale questo va individuato nell’esperienza della nouvelle vague, un movimento fatto da una serie di registi che condividono un idea di
fondo del cinema, il resto dell’esperienza del cinema della modernità e’ fatto di singoli percorsi auto ideali. Ha alla base un importante lavoro
teorico. I giovani registi della nouvelle vague prima di passare alla regia passando dall’esperienza della critica. Scrivono su riviste francesi tra cui
“Cahiers du cinema” più importante d’Europa.
Novità: film a basso costo con attori non di fama, attrezzature nuove e leggere, realismo e finzione si mescolano, elementi casuali, digressioni e
improvvisazione, si rifiuta il cinema classico ma si ripropone aggiornato.
NEW HOLLYWOOD
E’ un processo di profonda trasformazione che investe il cinema hollywoodiano nelle sue pratiche produttive e nei suoi contenuti tra fine anni 60 e
anni 70. Il cinema hollywoodiano classico (anni 30 punto più alto) entra in una crisi profonda dopo la 2 g m, c’e’ la fine dell’integrazione verticale,
la Paramount decision 1948 impone alle majors di vendere le loro catene di sale, impone anche una serie di pratiche come il Block Booking,
predominio forte sul mercato. Altro fattore investe tutta la produzione hollywoodiana sia majors che minors, l’arrivo della televisione, c’e’ una
trasformazione sociologica e antropologica dello spettatore. Fino agli anni 40 il pubblico era composto da famiglie, con l’arrivo della tv e
l’abbandono dei grandi centri urbani da parte di fette consistenti di famiglie middle class, dopo la guerra mondiale, le sale più belle erano in centro
città, gli spettatori che restano in sala sono i giovani degli anni 60 (giovani che protestano contro il razzismo, contro guerra del Vietnam, che
vanno all’università, diverso da un punto di vista CULTURALE).
Attori che fanno un tipo di cinema nuovo, con temi legati alla contro cultura, alla contestazione generale, alla rivolta generazionale (rifiuto dei
valori società borghese). Ci sono nuovi generi cinematografici, e ci sono generi che vengono reinventati, come il western revisionista, che
diventano in modo per mettere in discussione il progetto di espansione americano. Ci sono anche nuove tipologie divistiche, figure maschili molto
diverse rispetto alla bellezza classica degli anni 30-40.
Il laureato, easy rider, Gangster story.
POST MODERNISMO
Corrente che inizia nella seconda metà degli anni 70, i principali agenti di questo riassetto globale sono due: il massiccio sviluppo delle reti
nazionali e internazionali per le telecomunicazioni, e lo sviluppo della tecnologia informatica. C’e’ spazialità disorientante, composta da frammenti
riuniti senza chiare distinzioni, e da una temporalità fluida che rimuove il senso e il valore della storia della memoria sostituendo a una sintassi
tradizionale una sorta di eterno presente.
I tre concetti chiave sono: rivisitazione del passato, ironia (crisi di fiducia nel fare qualcosa di nuovo, e ne sono consapevoli, quindi usano l’ironia
per compensare) e metà linguaggio. Idea del cinema d’autore.
Tutti gli stili vengono contaminati o ripensati, il tempo presenta frammentazioni, rotture e moltiplicazioni, eterno presente privo di durata. Il post
moderno è il regno delle opere a più livelli in grado di parlare in modo diverso a pubblici diversi.
Quindi importante è il ruolo che cinema svolge nell'industria dei media, dall'altro in una società che fa dell'immagine il suo linguaggio privilegiato il
cinema assume un ruolo cruciale. Il Blockbuster è un prodotto che si pone in modo significativo sul mercato.
Due tendenze stilistiche che caratterizzano il post moderno:
1) riutilizzo di elementi narrativi del passato,
2) intensificazione del piacere fisico della visione