I generi si svilupparono nell'epoca d'oro delle grandi case di produzione americane dagli
anni Venti agli anni Cinquanta. Ciascun film veniva normalmente inserito all'interno di un
genere perché in questo modo si potevano orientare le scelte degli spettatori e
aumentare le probabilità di successo del film.
Commedia - Sono commedie i film che ripropongono situazioni della vita quotidiana pur
trattando a volte vicende fantastiche. Le commedie si risolvono quasi sempre con un
lieto fine che rassicura e dà speranza, ma a volte il finale può essere amaro e può farci
riflettere sulle miserie morali della gente! Nominiamo come esempio la commedia
“Parenti serpenti” (1992) di Mario Monicelli in cui una famiglia di quattro figli decide con
cinismo di uccidere i loro genitori anziani perché vecchi e “ingombranti”.
Altri esempi di commedie? sono anche commedie le opere rassicuranti del cinema
italiano del periodo fascista detto dei “telefoni bianchi”, come: “Gli uomini che
mascalzoni” (1932) - “Il signor Max” (1937) ed altre opere che lanciarono Vittorio De
Sica come attore; per arrivare alla “Commedia all’ italiana” del dopoguerra di Monicelli,
Comencini, Scola e tanti altri… come: “I soliti ignoti” (1958) - “Pane amore e fantasia”
(1953) - “ C’eravamo tanto amati” ( 1974).
Comico - Già i fratelli Lumière in uno dei loro primi film costruiscono una situazione
divertente che inaugura il film comico: “L'innaffiatore innaffiato” (1895). Si può affermare
quindi che il genere comico nasce col cinema. Un film comico contiene una serie
ininterrotta di scene che hanno come obiettivo esplicito di fare ridere lo spettatore, con
trovate gestuali e verbali che ripropongono situazioni e dialoghi assolutamente
inconsueti e surreali, con anormali modalità di comportamento. Il genere ricorre
all'iperbole, al paradosso, al ridicolo: cadute, fughe e inseguimenti, torte in faccia, sono
sempre i suoi elementi essenziali. Non sempre, però, la risata è fine a se stessa, perché
spesso la comicità porta con sé un risvolto di amarezze che alludono alle difficoltà della
vita del genere umano. Esempi classici ne sono i film e i personaggi di Charles S.
Chaplin e, ammettiamolo pure, i nostri film migliori di Totò.
Giallo - Il giallo narra storie di fatti criminosi e generalmente segue un preciso schema
narrativo: dapprima c'è un delitto che abitualmente avviene all'inizio della narrazione, poi
segue l'indagine di polizia per far luce sul caso, infine si individuano gli assassini e le
modalità del crimine. Psyco”(1960) di Alfred Hitchcock è un esempio di giallo a più livelli,
nel quale, insieme all'impianto classico della “detective story”, è presente una storia
parallela di psicosi omicida e sdoppiamento della personalità dell‟assassino.
Thriller - È un giallo "ad alta tensione". Nella sua struttura narrativa, rispetto al giallo
classico, si accentua la “suspense” e l‟ordine degli sviluppi delle storie non segue un
ordinamento rigido come quello consueto del classico giallo. Le azioni e gli eventi, sono
incentrati sulle vicissitudini di uno o più protagonisti, la cui vita è messa a repentaglio da
criminali, killer, pazzi omicidi. “La finestra sul cortile” (1954) è un esempio firmato da
Hitchcock, Maestro del “brivido”. Il film è costruito su momenti crescenti che si
susseguono l'uno all'altro secondo un preciso percorso. Il racconto mira a coinvolgere in
modo intenso lo spettatore, che si trova come proiettato all'interno della vicenda narrata,
cogliendone tutti gli sviluppi senza possibilità di pause, di attese, di riflessioni.
Western - Nasce negli Stati Uniti americani. È definito il cinema hollywoodiano per
eccellenza. I film sono ambientati nell'Ovest degli Stati e tanti critici fanno risalire il
genere ai primordi del cinema muto americano. Il “La grande rapina al treno Robbery”
filmato da Porter nel 1903 ne è l‟esempio. Altro esempio più recente di film Western è
“Ombre rosse” (1939) di John Ford, pellicola che è considerata uno dei capolavori della
Hollywood classica.
Negli anni Sessanta del secolo scorso, Sergio Leone rifacendosi agli stilemi del
western classico, si inventa il western all'italiana o "spaghetti western", girando il
primo della sostanziosa serie “Per un pugno di dollari” (1964). Il film è un'opera di
grande valore per l'efficacia degli interpreti, tra cui Clint Eastwood e Gian Maria Volonté,
e per la celebre colonna sonora di Ennio Morricone. Per un pugno di dollari ebbe uno
straordinario successo commerciale e segnò l'affermazione a livello internazionale di
Clint Eastwood. Seguirono altri film di Leone, come: “Per qualche dollaro in più” (1965) -
“Il buono, il brutto e il cattivo” (1966) - “C’era una volta il West” (1968).
Horror - in cui dominano il mistero, la paura, la morte, il terrore, castelli, notti nere come
la pece, atmosfere tetre e decadenti. L‟horror si fonda sulla paura e sul disgusto e crea
nello spettatore uno stato emotivo che lo induce alla repulsione fisica di ciò a cui sta
assistendo. Nascono quindi filoni di film che parlano di vampi, di esseri funerei creati da
scienziati pazzi, e nascono ancora personaggi folli e di violenza efferata. In Italia Dario
Argento si è quasi sempre cimentato nel genere horror divenendo uno dei maestri più
accreditati del genere. Tra i suoi film ricordiamo “Quattro mosche di velluto grigio”
(1971), “Profondo rosso” (1975), “Suspiria” (1977).
Fantascienza - Il primo film di fantascienza è del 1902: “Viaggio nella Luna” di Georges
Méliès. La fantascienza nasce quindi con il cinema delle origini, in cui sono già presenti,
anche se in modo embrionale, le caratteristiche fondamentali del genere, ossia:
immagini di mondi futuri o extraterrestri e l'utilizzo di trucchi visivi e di effetti speciali per
rendere queste immagini verosimili.
Storico - Il cinema storico, soprattutto di ambiente romano classico, si sviluppò in Italia
quasi subito alla sua nascita (1910 - ‟20) e raggiunse le dimensioni d'una industria dello
spettacolo di successo internazionale, non inferiore a quella francese o americana. Nel
film “La grande guerra” (1959) di Mario Monicelli la Storia è elaborata attraverso la
cultura popolare, con i grandi eventi storici osservati dal punto di vista di un'umanità
semplice ed estranea alle ragioni ideologiche che li determinano.
di Gianni Patricola