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Analisi dei film.

Paisà
I episodio - "Sicilia"

Luglio 1943: le forze anglo-americane approdano in Sicilia per iniziare la conquista dell'isola. Un
gruppo di militari americani, impegnato a setacciare un'impervia zona in cerca del nemico
tedesco, giunge sino a una chiesa dove sono rifugiate decine di abitanti al riparo dai
bombardamenti; fra questi, una ragazza in cerca dei parenti, Carmela, si offre in aiuto del
plotone per guidarli in direzione dei tedeschi evitando i campi minati. Direttisi verso
settentrione, trovano un castello incustodito e vi si stabiliscono.

Mentre gli altri soldati compiono una ricognizione nei dintorni, Joe rimane in compagnia di
Carmela. L'americano però attira l'attenzione dei tedeschi con un accendino e viene ucciso; i
soldati tedeschi quindi s'impossessano della torre costiera, dove trovano Carmela: prima che
possano abusare di lei, la ragazza imbraccia il fucile del soldato colpito e inizia a sparare contro di
loro; i tedeschi la uccidono e gettano il corpo giù dalla scogliera. Quando i soldati americani
ritornano, trovano il cadavere di Joe e pensano che sia stata Carmela.

II episodio - "Napoli"

Pasquale, uno scugnizzo, fa la conoscenza di Joe, un soldato afro-americano della polizia militare
in stato di ubriachezza; dopo avergli raccontato i propri sogni di gloria una volta tornato a casa e
cantato un spiritual, il soldato s'addormenta, e il ragazzo ne approfitta per rubargli le scarpe.

Qualche giorno dopo il militare ritrova per caso il piccolo ladro e lo costringe ad accompagnarlo
nella sua "casa" per farsi restituire il maltolto; trova però una folla di senzatetto che abitano in
una cava di tufo abbandonata. L'americano fa i conti con le impressionanti immagini della
miseria in cui vive il ragazzino, capisce che la sua famiglia è morta sotto i bombardamenti e
desiste dal proprio intento.

III episodio - "Roma"

Febbraio-marzo 1944: lo sbarco alleato ad Anzio provoca l'inizio della ritirata tedesca dall'Italia
centrale, ma è solo in giugno che gli anglo-americani accedono alla capitale totalmente liberata.

Sei mesi dopo, per le strade di Roma, una prostituta incontra un soldato americano ubriaco di
nome Fred e lo porta con sé nella propria stanza; qui l'uomo comincia a raccontare del proprio
incontro con una ragazza italiana, Francesca, avvenuto il giorno dell'arrivo alleato a Roma.

La prostituta si rende conto di essere proprio lei la ragazza incontrata mesi prima e poi perduta di
vista, nella disperazione causata dalla guerra; nonostante lei cerchi di rivederlo il giorno
successivo per rivelarsi come "quella" Francesca, il soldato Fred riparte senza presentarsi
all'appuntamento, ignorando così per sempre la vera identità di quell'anonima donna di strada.
IV episodio - "Firenze"

La ritirata dei nazi-fascisti prosegue con la risalita della penisola, prima attraverso il Lazio, poi
l'Umbria, quindi la Toscana, dove gli alleati liberano la parte di Firenze a meridione dell'Arno.
Fondamentale è il contributo dei partigiani nella lotta casa per casa; È proprio fra questi che la
giovane infermiera inglese Harriet, in servizio in quelle zone, cerca disperatamente l'uomo che
ama e che ha perso di vista: Guido Lombardi, un pittore che ora è un capo partigiano chiamato
Lupo.

La ragazza cerca così di entrare nella Firenze sotto assedio per ritrovarlo, con l'aiuto dei partigiani
e di un suo amico, Massimo, in cerca della sua famiglia dispersa. Ad eccezione del Ponte Vecchio,
tutti i ponti della città sono stati distrutti, Harriet e Massimo riescono a raggiungere la parte
presidiata dai tedeschi passando per la Galleria degli Uffizi. L'avventura di Harriet però termina
nel modo più doloroso, quando la ragazza viene a sapere della morte di Guido da un suo
compagno partigiano, a sua volta morente.

V episodio - "Appennino emiliano"

L'incontro tra i frati e i cappellani americani.

L'avanzata anglo-americana deve fare i conti con la linea Gotica. In quelle zone, in un piccolo
convento sull'Appennino emiliano, avviene l'incontro tra una comunità di frati francescani e tre
cappellani militari americani. Un motivo di turbamento che sconvolge l'armonia e la pace del
posto si ha quando uno dei frati scopre la fede protestante ed ebraica di due dei cappellani,
considerati perciò anime perdute per le quali invocare la conversione al Cattolicesimo.

VI episodio - "Porto Tolle"

Il cadavere di un partigiano lasciato dai tedeschi come avvertimento.

Inverno del 1944: oltre la linea Gotica, lungo il delta del Po, la lotta vede i partigiani insieme con
americani e inglesi dell'OSS e del SOE.

Nella dura battaglia combattuta fra le paludi del Polesine non mancano le violente rappresaglie
dei nazi-fascisti contro i partigiani e anche sui civili inermi. Saranno le ultime barbarie di una
tragica guerra che si appresta ad aver fine di lì a pochi mesi.

germania anno zero


Rossellini con questo film vince il festival di Locarno. Il film si apre con uno scenario di una
Berlino martoriata. Questo fu un film molto amato da Truffaut, prendendolo anche di
riferimento quando presenta LES 4CENT COUPS.

PROTAGONISTA: un bambino, Edmund (bambini presenza cruciale nel cinema neorealista. Lui
idealizza una nuova idea di personaggio, un antieroe che non può intervenire per guarire il
mondo e non cambia il corso delle cose). Personaggi non regolati dal primato dell'azione a cui
sostituisce il primato della visione. Quindi erranza, vagabondaggio fisico e morale tra le macerie
di Berlino. Personaggi che si muovono. Un movimento non fine a se stesso. Aleatorietà
dell'incontro, non prefissati. I Personaggi sono caratterizzati dall'intollerabilità della visione, cioè
sono impotenti ed hanno spesso un’infanzia violata per cui non possono reagire né agire. Storia
ambientata maggiormente nella parte occidentale (ancora non divisa) con piccoli episodi a est.

Il film inizia in maniera scritta con una voce fuoricampo. Vengono mostrate le macerie della città,
Rossellini sembra un cronista, ha uno sguardo documentaristico. Invece il finale è improvviso e
strano: ci vengono riconsegnate le macerie.
SEQUENZA NEL BAGNO: non ci sono tagli, sequenza lunga (LONG TAKE). In termini della materia
è chiamato piano sequenza cioè una scena durante la quale l’interezza dell’azione si svolge senza
tagli, in un'unica dimensione spazio-temporale. La cinepresa era fissa, coloro che si muovevano
erano i personaggi. È vicina alla modalità documentaristica e dialoga con la finzione data dal
gioco della scena continua. Oggi la modalità cinematografica è chiamata campo contro campo. Il
cinema dominante di ieri, come anche di oggi, predilige il tagliare e riassemblare tramite il
montaggio invisibile e analitico.
SEQUENZA MERCATO NERO (collegamento con Truffaut): mostra tutte immagini delle ''donne
delle macerie che sono quelle che ricostruiranno la città dopo la guerra. Viene mostrata la
surrealtà drammatica di Berlino distrutta. (1'SCENA DOPO DISCORSO DISCO HITLER). Edmund ha
il compito di vendere una bilancia al mercato nero: il motivo della vendita torna anche nei 400
COUPS.
TOSSICODONE = VELENO Edmund lo prende per commettere parricidio convinto dal viscido
maestro che dopo il loro incontro gli inculca l’idea di “potare i rami secchi”, ovvero che solo i forti
devono vivere e quindi i malati e i deboli devono reperire. Edmund ha rivendicato la sua
condizione di bambino violato sul finale, quando i parenti solo ora si rendono conto della sua
condizione di bambino. Il finale è tragico, è inaspettato. Sulla scena finale, quando lui si copre gli
occhi, lo fa non per timore della morte ma per paura delle macerie. Finale aperto in quanto non
si sa se la sua caduta è stata un incidente o il piccolo si sia suicidato. In più un errore
dell’operatore sulla scena finale (sballo cinepresa e messa a fuoco) che Rossellini scegli di non
eliminare, lo lascia con l’intento di avvicinarci sempre di più ad una realtà catastrofica. Dopo la
sua caduta, il bambino è a terra, ma l’inquadratura su di esso dura pochissimo giusto il tempo di
vedere una donna che lo prende tra le braccia come a rappresentare la scena della pietà. Ma
quello che a noi interessa e vedere come Rossellini sposti la ripresa dal bambino verso l’alto.
Rossellini lascia volutamente l’errore nel montaggio anche per segnalare la presenza di un
dispositivo. Dobbiamo capire che “Anno zero” sta per una Germania che non ha spazio per la
speranza e quindi non può esserci vita. il tempo circolare della storia, il film si apre con le riprese
sulle macerie di Berlino, e quindi come se Rossellini fosse una reporter. Quindi sguardo
documentaristico-fenomenologico.

I QUATTROCENTO COLPI (Truffaut)


Il bianco e nero è una scelta stilistica, dato che i colori già esistevano.
Lo sguardo di Truffaut è documentaristico.
Antoine è sempre in scena e intorno a lui ruota sempre una realtà umana.
L'intento di Truffaut era quello di creare un film-inchiesta sulla gioventù francese.
Questo degrado è mostrato dai 2 bambini che marinano la scuola. La madre di Antoine scopre
che il figlio ha marinato la scuola, contemporaneamente lui scopre che lei ha un altro uomo (per
sottolineare lo shock la scena verrà ripetuta 3 volte).
Nella sequenza in cui padre e figlio stanno preparando il pranzo perchè la madre tornerà tardi da
"lavoro" abbiamo un long take (piano sequenza), nel quale abbiamo la telecamera fissa che
segue i movimenti dei personaggi. (come in germania anno zero con la scena del bagno).
SCENA PROFESSORE: Antoine dice al prof che non ha la giustifica dell'assenza perchè la mamma
è morta (bugia inculcata da Renè il quale dice che "più grandi sono le bugie    e più ci si crede).
Aldilà della bugia quella della morte è una metafora, che indica la morte della fiducia che il
bambino riponeva nella mamma, perduta dopo averla vista con un altro.
Ma quando i genitori si presenteranno a scuola la bugia verrà scoperta.
Anche qui troviamo il vagabondaggio: Antoine inizia a vagare x la città e il suo secondo rifugio
sarà una stamperia (il 1 era il cinema), richiama l'importanza letteraria per Truffaut.
Dopo aver passato la notte nella stamperia Antoine torna a scuola e vediamo una scena in cui
fanno la lezione di inglese, con Renè che ha difficoltà a pronunciare FATHER. Questo richiama a
uno degli elementi esistenziali del film, il regista non aveva mai conosciuto il padre.
Stessa cosa avviene per Antoine, il cui padre era un uomo che sposò la mamma quando era già
incinta.
Antoine viene espulso perchè in un tema cita un passo di Balzac e il maestro lo accusa di aver
copiato. Tra Antoine e Balzac c'è innamoramento per la letteratura, MA non è un film letterario,
anzi è anti-letterario xk la letteratura è solo un pretesto.
Antoine non ha mai visto il mare, c'è quindi un richiamo alla femminilità e alla nascita.
SCENA DELLO SPETTACOLO DI BURATTINI: sequenza con doppia valenza; Noi spettatori siamo
equiparati ai bambini.
Il cinema appare 3 volte: quando Antoine va con i genitori, quando va con renè e quando strappa
la locandina di Ingrid Bergman.
SCENA DEL FURTO: come Hitchcock
Sequenza del mercato nero: parallelismo furto bilancia in Germania anno 0.
3 sequenza significative: scuola, famiglia, riformatorio.
Scena molto importante: riformatorio.
Abbiamo una scena a mo' di intervista, in cui però non si vede lo psicologo, la cinepresa è fissa
sul personaggio e una voce fuoricampo fa le domande.
VISITA DELLA MADRE: sequenza incentrata sullo sguardo della madre, in quanto Antoine guarda
prima gli occhi della madre

Il finale del film avviene con 2 infrazioni:


Si chiude con una panoramica di stile Hitchcockiana. Panoramica a 360°, con la figura di Antoine
dal riformatorio al paesaggio marino. Chiusura con un fermo immagine e sguardo dritto in
camera (sguardo rivolto agli spettatori, discorso di matrice teatrale) chiaro rimando a Rossellini.
Il finale è aperto, inizialmente era stato pensato tragico, ma come orizzonte è aperto di
possibilità.
(il motivo del femminile è il fil rouge che attraversa la filmografia di Truffaut).

A BOUT DE SOUFFLE. FINO ALL'ULTIMO RESPIRO (Godard)


- primo lungometraggio di finzione
-è una storia inventata e lo si capisce all'inizio quando Michel sta leggendo un giornale-
Titolo poetico
-Godard mescola diverse tecniche di ripresa: jump cuts, profondità di campo, piano
sequenza
-storia
Michel Poiccard è un malvivente di modesto rango, dopo aver ucciso un agente di polizia
fugge a Parigi e incontra Patricia, la ragazza americana con cui ha avuto una relazione,
tentando di convincerla a fuggire con lui in Italia.
Egli cita Roma e Cinecittà(riferimento a Rossellini).
SPECCHIO: Michelle fa delle smorfie, riferimento a Doinelle di Trouffaut il quale in una
delle scene inziali fa delle smorfie davanti a uno specchio con i trucchi della mamma.
Michelle può essere considerato una maturazione di Doinelle. Lo specchio �anche un
elemento di rifrangenza. Lo specchio è motivo dell'identità ricorre spesso all'identità
delle New Waves. Ad un certo punto una giovane donna mostra a Michelle il giornale
Cahier du cinema, domandandole se le piacessero i giovani, la quale risponde dicendogli
che preferiva gli anziani (richiamo all'ammirazione dei padri del cinema).   
buio. In Francia periodo buoi può essere considerato il governo di Vichy ma anche la
storia francese oscura ai tempi della GESTAPO.
La presenza di numerosi poster è un elemento personale, la pittura infatti era una delle
grandi passioni di Godard, nella stanza ci sono impressionisti e post-impressionisti
(Degas, Picasso e Renoir). il poster che la protagonista ha in mano è del padre di Renoir
cineasta e la donna ritratta è la madre, che al tempo era la musa ispiratrice di Pierre
Auguste Renoir. Cosa ci vuol dire Godard? Accostamento di Seberg alla donna
ottocentesca ritratta nel poster, dichiara la genealogia immaginaria godardiana.
Entrambe le donne hanno dei lineamenti moderni.    Seberg si rispecchia nella moglie di
Renoir pittore come Belmondo si rispecchia con Humprey Bogart nel campo contro
campo.
Min53) Il signore che si avvicina alla macchina è Godard regista il quale compare in un
cameo. Egli legge il giornale e capisce che l'uomo in macchina davanti a lui, Belmondo, è
l'assassino ricercato per aver ucciso un poliziotto. Questo tipo di cameo è tipico di Alfred
Hitchcock.
Ci spostiamo nell'aereoporto di Orly (Parigi) e per la prima volta compare Melville che
sbatte contro Michelle. Successivamente assistiamo all'intervista a Melville il quale si
chiama signor Purvulesco. ネ un set-setting cinetelevisivo, sono presenti molti oggetti
tipici del microcosmo godardiano: la 16mm che troneggia (�un dispositivo leggero,
antenato della videocamera) collegata al nagra, la macchina fotografica  il tutto �una
sala prove on the road. La 16 millimetri collegata al nagra �un avanzamento della
tecnologia perch�c'�un collegamento tra immagine e suono in questo modo, mentre
prima il sonoro veniva registrato in apposite sale. L'audiovisivo va alleggerendosi e coglie
uno sguardo antropologico (per riuscire a cogliere il VISIBILE in tutte le sue forme). Temi
affrontati nell'intervista: rapporto uomo / donna, differenza erotismo / amore. Godard
amalgama una serie di generi, perch�ad un certo punto la scena diventa una specie di
gangster movie. Gli sbirri hanno un look ambiguo.
Finale: Godard insiste con il piano sequenza. Il finale �cinematografico e teatrale allo
stesso tempo. Ricorda molto il finale di Doinelle: entrambi guardano la macchina  il
finale combacia con l'inizio.   
L'esistenzialismo �al massimo. Prima abbiamo detto che il finale �anche teatrale,
convoca le origini del cinema: il protagonista corre lungo una via che arriva nel museo
del Medioevo. Ci troviamo nell'area Saint Germain, in quella zona si propugnava negli
anni 60 la creativit�del governo parigino.
Vi è un grande aspetto neorealistico. In primis perchè l'intervista in origine non doveva
essere fatta a Melville, bensì a Rossellini. Secondo perché Patricia inizialmente doveva
chiamarsi Ingrid, nome della moglie di Rossellini.
-Godard utilizza una pellicola fotografica per girare questo film

FREE CINEMA
Girati in 16mm. Tutti guardano alla quotidianit�della Gran Bretagna. 徹
�Dreamland��girato in un luna park. Dreamland �il luogo d 段 ntrattenimento della
working class. Non �un luogo inventato e il regista usa l 弛 bservation cam. Il motivo del
sogno �ricorrente, si trova all 段 nterno del titolo anche. Anche l 誕 ttenzione verso i
corpi �importante, la working class sta rinascendo da dopo la guerra, infatti molte parti
della citt�sono in macerie. 展 e are the Lambeth boy�esplora la quotidianit�degli
adolescenti proveniente dal quartiere Lambeth. 摘 veryday except Christmas��girato
a Covent Garden, il cuore pulsante dell 弾 conomia britannica. Lindslay Anderson in una
sorta di reportage pedina i lavoratori del marcato che lavorano tutti i giorni tranne
Natale, da mezzanotte all 誕 lba.
16mm dispositivo leggero, introdotta nel mercato di seconda mano ha permesso
l’avvicinamento di molti giovani e donne. Camera leggera, fu usato nella pratica
documentaristica di questi cineasti perché non solo era stilò e leggero ma anche i costi
erano bassi siccome il cinema è impegnativo dal punto di vista finanziario, per questi
materiali tecnici si spendeva di meno. La leggerezza era una leggerezza complessiva.
INTRODUZIONE A ‘SATURDAY NIGHT SUNDAY MORNING’
Il film “Sabato sera e Domenica mattina” di Karel Reisez, film che racchiude in se tutte le
caratteristiche delle new vawes:
1. Incontro tra la drammaturgia nuova dei giovani britannici e i futuri protagonisti
del free cinema
2. basato su un romanzo Alan Sillitoe che è uno de grandi maestri dei protagonisti
degli angry young. Questa convergenza con Reisez è già l’insegna di riferimento
del free cinema. Sillitoe sarà lo sceneggiatore del film di Reisez.
3. elemento produttivo, si c’è l’intraprendenza dei giovani ma anche l’appoggio
pubblico, infatti si parla prima di un’esposizione in prima persona per la
produzione di queste opere d’esordio del lungometraggio. Dopo saranno
appoggiate da istituzioni pubbliche. C’è anche un intervento privato in particolar
modo della Ford Company, uno dei finanziatori privilegiato di queste esperienze.
Karol Ryze aveva lavorato nella Ford.
4. I giovani si impegnano nella costruzione di istituti per pagare i loro film. Un film
new vawes costa ¼ di quello delle fabbriche. Si battaglia contro il cinema inglese
contemporaneo che non corrispondo alla realtà di un paese che ancora ha
macerie anche se lanciato nel boom economico.
5. Questo duetto (Reisez e Sillitoe) è finanziato in questo film da una compagnia
indipendente Hurford Company, fondata da Richardson e Hosbon.
6. In primo luogo c’è un protagonista che è interpretato da Albert Finney,
equivalente di Belmondo. Sono attori professionisti non ancora noti al pubblico e
che questi film lanciano alla ribalta internazionale. La realizzazione del
lungometraggio è emblematica della nascita e sviluppo del free cinema inglese.
Questi film saranno un trampolino oltreoceano non solo per gli attori ma anche per i
registi. Il protagonista è un giovane operaio di una fabbrica. Piccola aggiunta: Lindlasy
Anderson è il promotore di questa stagione. Egli dice che si possono contare sulle dita di
una mano il numero di registi che si sono occupati di creare film in cui è presente la
working class.
FILM: Lunga macrosequenza: i personaggi frequentano una sala cinematografica. È il
primo appuntamento della coppia. Alla fine della sequenza la ragazza dice una frase
molto importante per l’economia del film ovvero “il finale già si sapeva”. Il problema di
Arthur è che non sa distinguere il bene dal male.
In casa di Artur c’è già il televisore > altro espediente che ha la sua significazione.
Scena della promenade, importanza del paesaggio e parole della donna a Arthur, dice
che non sa distinguere il bene dal male. Frase della donna ad il suo compagno “You are a
pig” parole che provengono dal contesto personale e letterario.
Il film si apre con un paesaggio urbano, lavorativo, professionale del futuro protagonista
e si chiude con un altro collinare pronto anch’esso a diventare una zona di villette a
schiera. Il finale lascia aperto l’orizzonte non diversamente dai film precedentemente
visti. Ma ne spalanca uno al protagonista che si congeda con un salto abbastanza
modesto, dalle brick house dell’ambiente proletario a quello delle villette a schiera. La
riflessione sull’uomo non è stata grande, è stata amara, una riflessione circoscritta: “ci
provi qualcuno a mettermi sotto, l’unica cosa che conta è divertirsi (ci facciamo due
risate).” Un personaggio ribelle, un ribelle senza causa (Nicolas Rey, Ribelle senza causa).
Ribellismo anarcoide autoreferenziale, è una specie di antitesi di tutti i lavoratori che
abbiamo visto in Everyday Except Christmat, si parla di un giovane che si ritrova a
lanciare le pietre nel vuoto, ma che dal punto di vista sociale non ha spostato il suo stato
sociale (in quanto dalle brick house alle villette a schiera). Le ultime parole che dice, io
voglio di più di quello che hanno avuto i nostri genitori. Il film non è stato girato nella
capitale, non in luoghi stilosi, fascinosi, ma in luoghi industriali, ci troviamo a
Notthingam, nord dell’Inghilterra. Tanto che il protagonista è un operaio in una fabbrica,
che è una fabbrica che ha provocato anche tante rabbie (protagonista arrabbiato =
ribellismo anarcoide). Il protagonista però ha una ragione nell’averla, in quanto la
fabbrica è una fabbrica di munizioni e quindi di morte. I giovani hanno perso il loro
orientamento (come ha provocato il fallimento delle utopie nel corso del Novecento) e
ripiegano poi il loro status (autoreferenzialità) nella non distinzione tra bene e male,
come dice Brenda, il personaggio del film. La situazione sociale inasprita dal fatto che
non ci sia un’aspirazione, infatti non c’è una progressione né a livello sociale ne civile.
Notthingam è location del film per una ragione personale di chi ha posto in essere il film,
proviene da un romanzo di Alan Sillitoe (appartiene al movimento degli Angry Man), lui a
Notthingam ci lavorava quindi era un luogo vero della vita professionale di Sillitoe
quando era adolescente. C’è ancora una volta un richiamo alla matrice esistenziale che
imprime una certa autenticità. Le location sono in comune con gli altri film che abbiamo
visto del free cinema. La condizione esistenziale di questo giovane protagonista è
immerso nell’attenzione privilegiate che il free cinema riserva per la quotidianità, il
lavoro in fabbrica che è anche alienante, e qual è la risposta a questa alienazione? da
una parte c’è il ribellismo di Arthur e dall’altra c’è una famiglia lavoratrice che in casa ha
già un televisore, con un padre che si anestetizza davanti a esso. l’Inghilterra è la prima
che ha permesso una televisione privata in casa. Ha uno status symbol, viene rincarato in
quanto il marito di Brenda ha deciso di fare i turni di notte per comprarla. Il televisore
eleva dalla dimensione operaia a una dimensione di bassa borghesia > alienazione. Ogni
tanto fa capolino la forma di intrattenimento del cinema, che è motivo ricorrente nelle
new waves e si fa segno sociale, unità diversa ma sempre di incontro. Le parole che
diceva la donna, sono rivolte al cinema contemporaneo che aveva un’infiltrazione di
prodotti americani, ma anche la presenza di un’industria cinematografica che non era in
grado di rispecchiare le richieste dei giovani. La frase di Dorin ci fa riflettere
sull’andamento della diegesi che non è così prevedibile, fino alla fine noi seguiamo la
storia e non ci aspettiamo che nella conclusione lui getti i sassi a vanvera in modo ribelle
ma il suo destino è già segnato, come sono segnati gli ambienti circostanti, dei
personaggi (lui che lancia i sassi nel fiume).
In questo scenario, due sono le questioni forti: la guerra che si vuole dimenticare con
l’economia che diventa incalzante e si torna a produrre qualcosa che richiama alla morte.
L’altro è il qualunquismo, spaesamento dei giovani che non hanno una bussola di
riferimento oltre a padri clandestini che guardano la tv. L’acquisto di questa, è una
presenza che rende autistici i personaggi che non si guardano tra di loro. C’è un ritiro
nella dimensione privata delle brick houses prima e poi nelle villette a schiera. Sulla base
dell’alienazione che attanaglia la rincorsa alla ripresa economica. Il free cinema privilegia
i luoghi industriali, compensa in sé una ricerca formale che non è la stessa di quella
francese. Gli inglesi rimangono nella tradizione, immagine senza sgrammature,
immagine sempre illuminata. La ricerca inglese ha un tono minore rispetto a quella
francese. Questi film non hanno una matrice sociologica ma la ricerca sociale è maggiore
rispetto a quella formale e stilistica francese. Questa generazione sente la sconfitta della
disillusione di un presente che ha messo in discussione le utopie novecentesche e quindi
personeggi che vivono queste rappresentazioni, sentono il peso dell’illusione e quindi
soffrono di un ribellismo anarcoide facendo vedere la loro smarrimento. 35mm è lo
standard con cui è girato questo film, e la maggior parte dei film del free cinema. È uno
standard professionale.
Se si vuole muovere verso una società senza classe deve essere riorganizzata l’istruzione
altrimenti non ci sarà progresso ma la società inglese non vuole una società senza classi,
pertanto non si vuole riorganizzare l’istruzione. Nella società inglese non si può non
parlare di classi sociali. La formazione delle scuole è quella di uno studente che ha il
compito di disciplinare altri. Anderson sa che questo progetto sociale è un progetto di
classe ma ha avuto questa ribellione con una causa che l’ha spinto a promuovere e ad
attivarsi con il cinema per una nuova possibilità sociale e civile. (FREE CINEMA INGLESE
teatralità, il film Sabato sera Domenica mattina ha una certa sensibilità per la teatralità
che Noi sentiamo e vediamo nel modo di porsi degli attori, dell’interpretazione. Noi
ricordiamo che un elemento di innovazione è segnato dalla coincidenza di “guardia
indietro con rabbia” del movimento degli Angry Man. Tutte le operazioni new waves
sono radicate nell’esperienza collettiva, ma con varie sfumature l’intervento dello stato o
delle istituzioni pubbliche per la realizzazione di questi corti o mediometraggi.
Abbinatamente a questo c’è anche un intervento privato in particolar modo della Ford
company di questi primi esperimenti cinematografici).

Ben, Huge, Lelia trittico di protagonisti. Usciti dalla stazione possiamo vedere John
Cassavetes (alla maniera di Truffaut e Godard). Lelia sta per essere molestata da alcuni
uomini. Vediamo anche la presenza di alcuni poster tra cui quelli di Brigitte Bardau che
mostra e rappresenta vicinanza al cinema francese. All’interno del locale (dopo la
conversazione tra i tre) c’è una donna bionda. Lei è Gina Laurence, che poi sarà moglie e
musa di John Cassavetes. Sequenza della seduzione, già con il free cinema abbiamo
accennato a questo tema della mostra dell’atto sessuale, qui si è sviluppata una delle più
belle scene dell’iniziazione femminile dell’atto. La sessualità è sempre trattata con modi
morbosi soprattutto delle donne. Qui Cassavetes mostra una delicatezza che è un
unicum nel panorama del cinema, con poche parole con piccoli gesti capiamo la
problematicità di lei essendo troppo giovane. Problematicità di questo gesto per questa
ragazza, aspirante scrittrice. Leila è in cerca della sua identità, del suo posto nel mondo
come gli altri personaggi incarnano l’interrogativo esistenziale (non so se sono infelice
perché non sono libera, o se non sono libera perché sono infelice). La macrosequenza
mantiene un ritmo sincopato del Jazz. Altro tema importante, questione razziale è un
motivo cruciale nella diegesi che viene raccontata ma c’è una presa di posizione
antiideologica. Tony è un italo-americano, un giovane rozzo che è sorpreso dalla
presenza di fratelli che sono neri, perché Leila è quasi bianca. Questa presenza del
sangue nero disturba questo giovane italo-americano. Non c’è mai un atteggiamento
ideologico nel film, la questione razziale è un motivo ma c’è una presa di posizione
antiideologica. Finale si ricongiunge all’inizio nel mezzo del nulla inghiottito dalla notte,
da quest’oscurità notturna newyorkese. È evidente l’apertura, il lasciare in sospeso. Il
film è frutto di un’improvvisazione. Il film è stato proposto al festival di Venezia e vinse il
premio Pasinetti. Indica un apprezzamento unanime della critica. Questo film è stato
girato tra il 1957 e 1958. È un film emblematico del New American Cinema: Ci sono tutti
gli ingredienti New Waves ma il motivo dell’improvvisazione è da sottolineare, già con
il jazz che pare essere la colonna sonora del film, ritmizza anche l’andamento del film
che è sincopato. La gestazione del film può essere affidata al Jazz perché si sa che in
questo stile di musica l’improvvisazione è alla base. Questo motivo
dell’improvvisazione lo abbiamo intercettato sin dal neorealismo italiano (si diceva che
Rossellini improvvisava nel set). Questo film ha avuto due versioni, è girato con una
16mm, la prima versione esce nel ’58 riceve le lodi nelle pagine di Film Culture, questa
versione venne ripresa e rigirata (riproposta a Venezia) proposta nel ’60 che è stata
gonfiata in 35mm e opposta alla sua originalità nel primo film da Cassavetes. L’uso
della cinepresa a mano, che si sente anche negli errori nella camminata prima di
arrivare a casa di lui, abbiamo rivisto Rossellini. La cinepresa perde i due ma poi li
riprende. L’attenzione sui volti, è sulla linea di Renoir, il suo modo di girare è fondato sul
teatro dell’happening. Tutto ciò che accade durante le prove è vita, esistenzialismo.
Serratezza suoi volti. Tutto quello che accade durante le prove è un momento di vita e
condivisione. Il set è vitale, esistenziale e l’attenzione che Cassavetes presenta è molto
importante per la cifra sia interpretativa che caratterizzerà tutta la sua filmografia. Nel
‘68 Cassavetes farà un film intitolato ‘Volti’. Il suo cinema ha una qualità esistenziale
molto forte. Ha uno sguardo amorevole. Il mondo è spazio. Ambienti urbani, naturali,
abitati dal materiale umano. Scrittura, ci ricorda la Patricia di Godard, Lelia durante la
camminata si interroga sulla felicità che richiama la questione dell’identità, che a sua
volta si lega nell’arte. Questo motivo ha una chiave autoriflessiva, ha a che fare con la
ricerca non solo legato ai cineasti ma anche all’ingresso del nuovo mondo che è quello
del cinema che dialoga con altre arti. La questione dell’identità è un altro tema. Questa
ricerca di identità si collega alla ricerca di un linguaggio nello spazio che i ragazzi stanno
esplorando. Identità sul piano privato, individuale ma anche con la propria ricerca
nell’ingresso a questo nuovo mondo che è quello cinematografico. Cinema dialoga con la
musica (i due fratelli: uno canta uno suona il sassofono). Questi fratelli vivono nell’area in
cui viveva Maya Deren, in un ambiente pullulante di artisti. I maschi sono legati alla
musica, leila tra la scrittura e la pittura. La sua non è una ricerca autoreferenziale, cerca
un modo per raccontare. Il film è girato in presa diretta, prima in 16 mm poi in 35 .
L’improvvisazione viene fuori mediante una grande competenza con il linguaggio con il
quale ci si esprime. È un nervo forte delle pratiche del new american cinema:
Motivo razziale  non �ideologizzato. Nel film c 定 una bella presenza di attori
afroamericani. Questi 3 fratelli hanno un atteggiamento di �caring� tra i tre c 定
generosit� Dal punto di vista umanistico questo film fa sedimentare una sensibilit � Si
parla di onest�di osservare le cose con realismo. Vuole aderire alla vita vera. Questi
personaggi sono pedinati dalla cinepresa. Lo abbiamo visto nel viandare in spazi luoghi e
tempi diversi in tutti i film finora proposti. Un pedinamento che ha matrice Zavattiniana.
Cassavetes difende le donne e questo lo percepiamo nelle risposte che Lelia
contrappone alle domande che le vengono poste. La cinepresa �come se accarezzasse
i personaggi. Cassavetes �molto antropologico, anticipa una pratica e una posizione
nella descrizione degli esseri umani tattico.
NEUE WELLE
Wim Wenders, Alice nelle città
TEMI IMPORTANTI:
– fotografia: Abbandonato il linguaggio come possibile intercessore tra Io e mondo (del
resto lincomunicabilit     �una delle costanti wendersiane
Philip si affida alla     fotografia     che, in un mondo dominato dai     mass media, conserva
ancora il suo carattere di unicit� Gli attimi fissati, cos�come gli oggetti, acquistano allora     
valore 喪 eale, si presentano quali     esattamente sono     in virt�dell 誕 ttendibilit�che il
mezzo possiede [7]. Non �un caso, dunque, che le fotografie del protagonista appaiano tutte     
senz 誕 nima, ォ cos�vuote サ come dir�Alice dopo averle osservate.

Il viaggio come identità


Ciò che preme al regista è mostrare semmai il     mutamento in atto, il cambio di
prospettiva che investe Philip in maniera dirompente seppur misurata, in ossequio
a     un cinema che rifiuta lo straordinario, il sovradimensionato. Come per gli altri
protagonisti della «trilogia della strada», la vicenda del giornalista non ha un prima
né un dopo, si risolve nel     movimento lento     che è comunque avanzata. Alice,
alla fine, troverà la madre e la nonna impedendo così alla storia     di     di
trasformarsi in una storia     con,     modulo tradizionale e usurato     cui Wim
Wenders non può che sottrarsi.

-MITO AMERICANO
Sottolinea il suo rapporto con l’America     (a cui si contrappone la     Germania), così
emozionante e fantastico, ma anche così in rovina, complice il marcato distaccamento dell’uomo
dalla sua esistenza causato dalla società dei consumi.
Elementi americani: coca cola e jubox.

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