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Letteratura Tedesca- Prof.

Tofi
Primo Modulo
Friedrich Dürrenmatt
28/02/18
Schweizer-Deutsch è il contenitore della letteratura in lingua tedesca, ne fa parte
anche l’opera di Dürrenmatt. La letteratura tedesca dopo il ‘45 fu caratterizzata dalle
figure di Max Frisch e Friedrich Dürrenmatt, massimi esponenti del Absurde
Tragikomödie (tragedia dell‘assurdo) che andava di pari passo con il teatro
dell‘assurdo.

Teatro dell’assurdo
1. Scrivevano in francese anche se non erano francesi
2. L’intento non era quello di formare lo spettatore
3. Voleva presentare i problemi oggettivi di determinati personaggi, come ad esempio
la condizione di sostanziale e profonda solitudine a cui è condannato l’uomo
moderno (disagio esistenziale, dubbi sul senso della vita umana, angoscia)
4. Voleva descrivere il nulla, il vuoto che, secondo gli autori di questo teatro, si trova
dietro gli aspetti fenomenici della società moderna.
5. Linguaggio: disgregato, ridotto ad un aggregato di parole talvolta private del loro
significato usuale, termini resi insignificanti, non-sense, tutto ciò dà un effetto di
comicità
6. Struttura: in questo teatro i nessi logico-temporali saltano e ciò simboleggia
l’assurda confusione del mondo
7. dalla stravaganza fuoriesce la comicità
8. influenzato dalle teorie e dalla prassi del Surrealismo (1919-1930, Movimento
artistico-letterario francese il cui massimo esponente era Breton, tentavano di uscire
dagli schemi rigidi del razionalismo e cercavano significati più profondi dei sogni e
dell’inconscio)

Perchè questi movimenti letterari si sviluppano in Svizzera?


In Germania ed in Austria in quel periodo si stava ancora vivendo in maniera
dolorosa una situazione tragica reale (Schuldfrage e distruzioni materiali). Infatti si
sentivano in un nullpunkt (punto zero) mentre cercavano di dimenticare il loro
passato.
In Svizzera (forte nelle proprie istituzioni politiche democratiche) si potè assumere il
ruolo di coscienza tragica dei parlanti tedesco. Si poterono osservare molte forme
artistiche poiché durante la Seconda Guerra Mondiale la Svizzera neutra ospitò molti
artisti esuli con cui anche Dürrenmatt entra in contatto. I drammaturgi svizzeri fecero
il bilancio artistico degli anni ‘30-’40 poiché essendo svizzeri e neutrali loro non ne
furono responsabili. Ad ogni modo fanno comunque l’analisi della loro posizione. Si
sentono più virtuosi, retti e giusti ma in realtà vivono in una condizione di ipocrisia
morale (casualmente erano stati più fortunati visto che Hitler li considerava la banca
del suo dominio) Gli svizzeri hanno vissuto protetti e questa protezione gli ha
procurato un eccesso di tranquillità, vivevano in un vuoto assoluto in cui nulla accade
e nulla cambia. Visto che questo vuoto è assoluto va a finire nell’assurdo, nel
paradosso.
La Svizzera, inoltre, non essendo stata toccata dalla guerra ha sperimentato per prima
il benessere materiale portato dal capitalismo.

Dürrenmatt nei confronti del capitalismo


1. Ha potuto osservare il capitalismo in Svizzera e analizzare la presunta cattività di
esso
2. Lui critica la reificazione poiché con essa l’uomo diviene un semplice consumatore
avido
3. Non assume una posizione politica
4. Precursore della letteratura anticapitalistica degli anni ‘60
5. Considera il capitalismo come fattore di barbarizzazione
6. Condannava il capitalismo e la massificazione che ne conseguiva
7. Condanna anche il comunismo ed ogni estremismo che ne deriva
8. Nei suoi ultimi anni finisce nel più disperato Nichilismo, poiché avendo negato
tutti i valori non riusciva a trovarne altri validi.

Dürrenmatt: la vita
1. Di Berna, muore nel ‘90
2. Figlio di un parroco protestante, l’etica protestante influenzerà la sua letteratura
(morale rigida)
3. Studia lettere e filosofia a Zurigo
4. Scrive racconti, romanzi e pies teatrali. Usa un registro amaro e disilluso, con un
tono grottesco ed a volte anche macabri. Riesce a dissacrare il reale con il contrasto
tra tema e registro (ex. “Die Physiker”, 1962, il futuro dell’umanità è messo in
pericolo da armamenti atomici, probabilmente prende spunto dalla situazione
contemporanea a Cuba, affronta il legame tragico tra politica e scienza/economia,
nonostante la tragicità non è grandioso e solenne come una tragedia greca ma è una
tragedia grottesca ed insensata.)

1/03/18
Il pessimismo cosmico di Dürrenmatt non solo appare in “Die Physiker” ma anche in
“Die Ehe der Herrn Mississippi” (Le nozze del signor Mississippi).

“Die Ehe der Herrn Mississippi”


1. Ambientato in una rivoluzione in tempo e luogo indefinito
2. Stile satirico, parodistico e burlesco che volge al caricaturale. Attraverso questo
stile affronta il tema del moralismo ideologico (moralismo fondato su un tema), un
moralismo astratto che non giudica caso su caso, intransigente e privo di coscienza.
(Anche Dürrenmatt è un moralista, ma condanna il moralismo dogmatico. Il suo
atteggiamento etico è stato molte volte paragonato a quello dei moralisti francesi del
‘600)
3. Titolo parodistico, grottesco e comico
4. Mississippi è un P.M., l’altro protagonista è Saint Claude, un aspirante dittatore
(allusione alla rivoluzione francese e Robespierre). Saint Claude giudica in base al
suo moralismo dogmatico ed emana molte sentenze di morte.
5. Viene parodizzato, in maniera surreale, anche il repertorio tematico dello
Schauerstück (Schauer significa rabbridivire), genere teatrale dell’orrore.

Hörspiele
1. Satira alla Svizzera contemporanea
2. Radiodrammi (Spiel significa recitare), sono drammi creati non per essere recitati
ma per essere ascoltati
3. Approfondisce la critica al capitalismo, in particolare alla politica e alla società
svizzera

Dürrenmatt fu anche autore di saggi sul teatro.


Theaterprobleme
1. Raccolta di saggi sul teatro pubblicata nel 1955 in un unico volume
2. Sosteneva come nell’epoca novecentesca (era atomica), non si ha più l’elemento
tragico tradizionale per riprodurre efficacemente la conflittualità della vita umana, ma
si usa l’elemento grottesco, parodico, caricaturale.
3. Perchè? Nell’epoca attuale secondo Dürrenmatt non esiste più il destino, che in
precedenza aveva fornito a ciascun individuo una precisa Weltanschauung
(concezione del mondo) e che era alla base dei conflitti tragici (es. Schiller, storico e
drammaturgo tedesco del ‘700-’800 che scrisse soprattutto tragedie storiche come
“Don Carlos” e “Maria Stuart” che erano personaggi che avevano un proprio destino
che seguirono fino in fondo anche se poi vengono schiacciati da esso. Si tratta di una
tragicità grandiosa).
4. Per Dürrenmatt il destino è stato sostituito dal caso (Zufall), che ora p il soggetto
agente (elemento che mette in moto l’intreccio), per questo il mondo contemporaneo
è incontrollabile.
5. Per lui partendo dal caso non si può costruire una vera vicenda tragica, ma al
massimo può nascere una commedia/tragedia grottesca, evidenziando gli aspetti
comici e farseschi di una società in fase avanzata di disgregazione sociale, morale,
politica e culturale.
6. Definisce così la condizione del mondo: “La vorticosa danza finale della razza
bianca”

Tratto da Theaterprobleme:
“Il mondo di oggi così come ci appare si può solo molto difficilmente descrivere
nella forma di drammi storici di Schiller, semplicemente perché nel mondo di oggi
non non troviamo più degli eroi tragici ma soltanto tragedie le quali vengono
organizzate da macellai e eseguite da tritacarni”
1. Si riferisce a Hitler e Stalin, i quali non erano eroi tragici ma fautori di tragedie, i
soggetti agenti, quindi, non sono eroi
2. Porta l’esempio di Schiller che oltre ad essere drammaturgo era anche storiografo,
quindi faceva dei riferimenti alla realtà storica molto accurati. Lui poteva fare ciò
poiché nella sua epoca c’erano esempi di eroi.
Esempio di cosa significa commedia grottesca per Dürrenmatt:
Romulus der Große
1. Gli attribuisce l’epiteto “Grande”
2. Nella realtà storica Romolo è considerato un imperatore che non governò e che si
limitò a vivicchiare
3. Grottescamente lo chiama “grande”
4. in questo dramma Romolo Augustolo ha una figlia chiamata Rea che si dedica allo
studio delle antiche tragedie greche, in particolare della tragedia di Sofocle
“Antigone”
5. Ad un certo punto Romolo sottolinea come la tragedia non sia adatta a lui e
consiglia alla figlia Rea di esercitarsi nella commedia
6. Poco dopo Rea afferma che la salvezza della patria deve essere Uber Alles (sopra a
tutto), è un’affermazione grottesca poiché non si può iniziare a pensare al bene della
patria quando ormai è tutto perduto. A questa sua affermazione il padre le dice che ha
studiato troppe tragedie

Der Besucht Altern Dame - Eine Tragischekomödie


La visita della vecchia signora- Una commedia tragica

1. Il sottotitolo si riferisce ad una pies con un andamento da commedia ma con un


finale tragico. Diverso dalla tragicommedia tradizionale in cui la parte tragica e la
parte comica erano equivalenti e il cui finale era un lieto fine
2. Prima versione: 1955/56
Seconda versione: 1980- Endfassung (versione finale)
rivista parzialmente e modificata, pubblicata all’interno della sua opera omnia.
3. Gli procurò un grandissimo successo internazionale (tuttora viene rappresentata)
4. Sfondo: ambientata a Güllen una cittadina svizzera immaginaria, con
caratteristiche tipicamente elvetiche, a differenza del resto della Svizzera degli anni
‘50 versa nel degrado, immiserita ed isolata (i principali treni, come scritto anche
nella didascalia del I atto, non passano più). Cittadina misera abbozzata, anche il
palazzo comunale è misero. Descrive la stazione: a sinistra c’è una catapecchia priva
di finestre con attaccati tutti fogli a brandelli. A sinistra c’è il cartello delle donne ed a
destra quello degli uomini, è una toilette. Dürrenmatt per questa pies vuole un fondale
abbozzato, nella didascalia (dal greco didaschi che significa insegnare) consiglia al
regista come dirigere il tutto. La scenografia doveva essere stilizzata (fino agli anni
‘60 le scenografie erano molto realistiche, a differenza di oggi)
5. Di fronte alla catapecchia, nel I atto sono seduti quattro uomini intenti a guardare i
treni che passano ma che non si fermano, dal loro chiacchiericcio sembra che cinque
anni prima la cittadina si trovasse nella sua era dell’oro. Spiegano che tutte le aziende
sono chiuse e sono tutti poveri. E danno la colpa di ciò ai complotti degli abitanti
(assolutamente infondato e presuntuoso), in particolare dei massoni, degli ebrei,
dell’alta finanza e dei comunisti.
6. A Güllen torna Kläri dopo 45 anni. In passato lei fu vittima di una ingiustizia.
Kläri Wäscher ora si chiama Claire Zachanassian (cognome di uno dei suoi mariti che
fu un petroliere armeno. Dürrenmatt ricavò questo cognome da “Zacaroff”, un
cognome russo, “Onassis”, armatore greco, e “Gulbenchian”, petroliere armeno).
Arriva con un seguito di personaggi grotteschi completamente sottomessi a lei
(maggiordomo, due persone non vedenti, ex mariti e i nuovi mariti ancora da
sposare).
Ora lei è una multimiliardaria, a lei appartiene tutto ciò che c’è a Güllen, comprese le
aziende chiuse che ha acquistato per provocarne la disgrazia.
Si vuole vendicare dell’ingiustizia subita. Ha subito un oltraggio da Alfred Ill (suo ex
fidanzato), infatti, lei era rimasta incinta ma visto che Ill non voleva saperne nulla fu
accusata di diffamazione ed immoralità, poiché Ill aveva corrotto due testimoni per
fargli confessare che Claire era andata a letto anche con loro. In seguito a ciò Claire
fu costretta ad andarsene in miseria, divenne una prostituta ad Amburgo e la figlia
morì pochi mesi dopo la nascita dopo che fu affidata ad una associazione cristiana.
7. (pag 24 a 29) Gli abitanti di Güllen cercano una Captatio Benevolentiae e fanno
un banchetto in onore di Claire. Il Borgomastro fa un discorso grottesco (finale I
atto), con un tono molto pomposo in contrasto con l’argomento trattato, pieno di
imprecisioni (idea che la cittadina fosse stata fondata da un Principe Elettore tedesco,
nomina la madre di Claire dicendo che era in salute mentre invece era morta in
seguito a tubercolosi polmonare, nomina il padre di Claire dicendo che aveva
costruito un edificio portante della città mentre invece aveva costruito i bagni della
stazione, dice che era una bellissima bambina bionda mentre invece era rossa, dice
che era brava a scuola in zoologia e botanica e ciò rispecchiava il sentimento di
Claire di protezione verso i bisognosi, ed infine dice che Claire era una persona giusta
visto che aveva procurato patate ad una vedova che rischiava di morire di fame) con
il chiaro intento di spillarle dei soldi.
8. Claire risponde in modo pragmatico e freddo, quasi con disprezzo, si dice
commossa ma si capisce che è ironica, smentisce molte cose che ha detto il
Borgomastro (a scuola veniva bullizzata e picchiata, le patate per la vedova le aveva
rubate insieme ad Ill non per salvare la vecchia ma per chiederle in cambio di poter
giacere nel suo letto con Ill per stare più comodi visto che sennò dovevano andare nel
bosco o nel fienile).
9. Claire è pronta ad offrire un miliardo ad una condizione (che passa in secondo
piano vista la felicità di tutti, Ill addirittura la bacia), cioè giustiziare Ill dopo un
processo.
10. Come condizione vuole comprarsi la giustizia, alche cala silenzio. Appare Boby,
il suo maggiordomo, che era stato il giudice del suo processo, è al servizio di Claire
da 25 anni visto che la retribuzione da cameriere di Claire è più proficua di quella da
giudice. Spiega la questione tirando in causa i due non vedenti chiamati Koby e Loby.
Essi erano i due testimoni che Ill aveva corrotto con un litro di grappa per
testimoniare contro Claire al processo, sono due personaggi abbastanza sciocchi,
ripetono tutto due volte. Ill reagisce dicendo che ormai è tutto in prescrizione e che
Claire non può pretendere qualcosa del genere visto che sono passati molti anni.
Claire risponde che lei non ha dimenticato nulla e che ora vuole giustizia, visto che Ill
ha scelto la sua vita e costretto Claire a vivere una vita che non voleva.
11. Il Borgomastro risponde che visto che sono in Europa e che non sono pagani non
accetteranno una offerta così atroce, piuttosto vivranno da poveri ma non con le mani
macchiate di sangue. Claire risponde che attenderà.

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12.Dal momento della proposta Claire inizia ad osservare come la comunità inizia a
cedere gradualmente. Ha un atteggiamento di assoluta imperturbabilità venata di
cattiveria, tipica di chi disprezza il genere umano, crede che chiunque ha un suo
prezzo. Per molti critici l’atteggiamento di Claire ricorda il Nichilismo di Dürrenmatt,
infatti parlano di “alter-ego”.
13.Ad un certo punto Ill rimprovera Claire di spingere di abitanti di Güllen ad un
orrendo mercimonio (acquisto di qualcosa in maniera illecita) e Claire gli rispondo
che visto che il mondo ha fatto di lei una puttana, lei farà del mondo un bordello.
14. (pag 36-39) Poi Ill si rivolge alla polizia cittadina per chiedere l’arresto di Claire.
Il poliziotto è seduto ad un tavolo del caffè, a lui poi si aggiunge Ill, Claire è collocata
in un balcone che dà sulla piazza e le sue battute si alternano con quelle di Ill. Claire
sta leggendo gli auguri per il suo ottavo matrimonio di Nehru e Eisenhower (netto
contrasto con la miseria di Güllen). Secondo il poliziotto a cui si rivolge Ill
impossibile che l’offerta sia vera perchè la vecchia signora ha offerto troppo, se, al
contrario, l’offerta è vera, allora, la signora è pazza perché ha offerto troppo. Ill nota
che tutti si stanno indebitando, come se sapessero che la loro miseria presto passerà
(Particolare: scarpe gialle che riprendono il panciotto giallo di Werter di Goethe, il
giallo è considerato dai tedeschi un colore dei ricchi). Si sente alla radio “La vedova
allegra”, simbolo della gioia di Vienna della belle epoque, elemento grottesco in
contrasto con la miseria Güllen. Ill si rende conto che tutti stanno aspettando la sua
morta. Il poliziotto riceve una chiamata in cui lo avvertono che la pantera nera di
Claire è fuggita, quindi inizia a preparare il fucile. Ill giunge all’amara conclusione
che non stanno dando la caccia alla pantera nera ma a lui, nonostante ciò non tenta né
di fuggire, né di mettersi in contatto con la stampa, che segue sempre Claire, per
screditarla e creare uno scandalo internazionale.
15. I mariti di Claire: ha già avuto 7 mariti e si sta per sposare con l’ottavo. Nel testo
originale sono indicati come “Gatte” e poi una cifra romana. Il termine “Gatte” nel
tedesco di Germania e Svizzera è un termine cordiale per indicare il marito di un’altra
persona, l’elemento grottesco è che sono suoi mariti e che non li tratta con cortesia.
Nelle didascalie Dürrenmatt dice che per i mariti si può usare anche lo stesso
interprete poiché i mariti non hanno carattere proprio ma sono tutti uguali.
16. Ill alla fine si lascia uccidere poiché ha riconosciuto il suo errore e perché che
nella morte potrà essere riaccolto nella comunità che lo aveva emarginato per la loro
avidità e per la sua colpa. Pensa che il suo sacrificio lo farà riabilitare agli occhi della
comunita.
17. Dürrenmatt vorrebbe dimostrare la tesi in base alla quale all’interno di una
comunità nel mondo capitalistico, la sensibilità morale può venire pretesa (risposta
Borgomastro a Claire durante il banchetto) e subito dopo, in base alle convenienze,
può essere messa a tacere. Una delle conclusioni più importanti di Dürrenmatt è che
tutto e tutti sono comprabili (Kaüflich). La stessa Claire è comprabile, visto che i suoi
mariti la ottengono in moglie con il loro soldi.
18. Esiste una versione cinematografica hollywoodiana in cui Ill non viene ucciso. In
inglese il titolo è “The visit”, nonostante sia riduttivo si può ritenere giusto. In
italiano il titolo del film è “La vendetta della Signora”, ma la vendetta è solo il
motore della pies, non il motivo principale, che, appunto, è la Kaüflich.
18. (pag 64-65) Colloquio tra Borgomastro ed Ill. La comunità ormai ha deciso ma
ancora non lo hanno esplicitato. Se avessero chiesto ad Ill di uccidersi, lui lo avrebbe
fatto, invece lo hanno fatto vivere nel terrore. Ora Ill non ha più paura e ora non
toglie alla comunità il peso della loro azione. Anche la famiglia di Ill si è adattata alla
nuova ricchezza, la moglie entra con una pelliccia, il figlio ha una macchina e la
figlia gioca a tennis.
19. Secondo alcuni critici sono presenti temi anticapitalistici come l’egoismo indotto
dall’avidità, la vanità e la competitività, la manipolazione del consenso, il
sovvertimento dei valori (le cose materiali sono più importanti).
20. A questi temi se ne aggiungono altri della tragedia greca come la vendetta
(Medea), il sacrificio personale (Antigone), la colpa e l’espiazione di essa.
Un esempio di questa ripresa della tragedia greca nei temi lo possiamo trovare nel
discorso che il preside fa a Claire per adularla in cui la mette in relazione con Medea,
una donna ferita per amore e che ora vuole giustizia assoluta, un’eroina.
Un altro esempio si può trovare, inoltre, nel coro dei cittadini di Güllen (nella
tragedia greca il coro esprimeva il suo parere con degli stasimi. Gli stasimi sono le
parti tra un atto e l’altro in cui il coro intonava un canto). Il coro di Güllen è una
caricatura del coro dell’Antigone di Sofocle in cui si celebra la superiorità dell’essere
umano in confronto alla natura pieghevole, l’uomo veniva considerato imbattibile
dalla natura ma battibile solo da condizioni di carattere storico. Nel coro de “Der
Besucht Altern Dame” l’uomo raggiunge la sublimità nella sua vita quando raggiunge
i beni materiali, il preside, per dare loro una patina sublime, li definisce “ideali per
cui hanno combattuto i nostri avi”.
Dürrenmatt dice anche che Claire è una caricatura della dea Nemesi, dea della
giustizia che puniva i delitti impuniti.
21. Dürrenmatt ammette di essersi ispirato una una pies di Brecht intitolata “Mann ist
Mann” del 1926, la cui morale era che l’uomo può essere trasformato da un giorno
all’altro in un assassino. Un uomo mite attraverso una manipolazione morale può
essere spinto a diventare un assassino, Dürrenmatt ripropone questa tesi nel
personaggio di Claire.

Romulus der Große - Eine Ungeschichtliche Historische Komödie


Romolo il grande – Una commedia storica antistorica.
1. La stesura fu molto complessa
• Prima versione: 1949
• Seconda versione: 1957, in confronto alla prima cambia gli atti IV e V (finale)
• Terza versione: 1961
• Quarta versione: 1964
• Quinta versione: 1980 nell’opera Omnia (das Gesentwerk, l’opera completa)
Ciò dimostra che magari Dürrenmatt scrive di getto le proprie opere ma poi ci ritorna
e le perfeziona, per lui le opere letterarie non sono qualcosa che si conclude in
maniera definitiva.
2. Il sottotitolo indica che nonostante alcuni fatti storici sono rispettati, ce ne sono
altri inventati (es. Romolo in realtà governa pochi mesi, nella pies, invece governa
per 20 anni).
3. Il titolo è straniante, eccentrico. Romolo Augustolo era un imperatore incapace,
non un grande. Provoca una percezione inconsueta di una realtà che conoscevamo in
maniera diversa.
L’antistoricità risiede nella diversità del Romolo della pies con il Romolo storico.
4. Spazio/tempo: unità di tempo e luogo. Si svolge in una villa in Campania il 15/16
Marzo 476 d.C. (la vicenda dura 24 ore come nella tragedia aristotelica).
Sono presenti alcuni funzionari che non sono ancora fuggiti nonostante l’avanzata dei
barbari, la moglie di Romolo chiamata Iulia e Rea, la figlia.
5. (pag 16) Si apre con l’arrivo di un ufficiale chiamato Spurio Tito Mamma che
chiede di poter vedere l’imperatore per comunicargli una cosa importante (nonostante
non è un personaggio principale, ha un Leitmotive, cioè un motivo che ricorre ogni
volta che appare. Questo termine deriva dal linguaggio musicale di Wagner. Spurio
Tito Mamma ogni volta che appare dice di aver cavalcato sette cavalli). Purtroppo si
ritrova a fare i conti con una burocrazia pedante e pignola, infatti, nonostante la
tragedia si sta avvicinando si deve ancora seguirla (grottesco).
6. Romolo in questa pies è un uomo maturo, non si occupa di politica e non fa nulla
per rallentare i barbari, anzi, ne sembra quasi rallegrato (nel finale spiegherà questo
suo comportamento). Spende il suo tempo ad allevare polli, che hanno nomi di
imperatori romani. Invece di organizzare una difesa chiama un rigattiere per vendere i
busti degli imperatori romani per guadagnarsi dei soldi per comprare il mangime per i
polli visto che l’avanzata barbara sta rendendo più difficile procurarsene altri. L’unico
busto che non viene venduto è quello del fondatore Romolo, con cui, alla fine della
pies, Romolo Augustolo se ne va (quasi a sottolineare la conclusione del cerchio).

7/3/18
7. I polli di Romolo Augustolo: erano tutti chiamati con i nomi degli imperatori
romani ed erano tutti pigri e restii a produrre uova, tranne uno che si chiamava
Odoacre che era molto produttivo. Questa è una metafora per sottolineare come la
civiltà romana, in confronto a quella germanica, stava via via decadendo
(procedimento connotativo, ad uno o più elementi dell’intreccio vengono dati
particolari connotati che poi forniscono qualità positive o negative).
8. Si parla di Germanen, denominazione data dallo storico Tacito che scrisse nel 98
d.C. “De origine ed exitu germanorum”
9. In apparenza Romolo sembra un epicureo pigro e superficiale, epicureo non in
senso stretto ma in senso lato, cioè dedito ai piaceri della vita materiale. In realtà
nasconde una coscienza morale solita, è indotto ad assumere le vesti di un liquidatore
fallimentare poiché ritiene l’impero indifendibile e corrotto, pieno di assassini. Per lui
questa è l’occasione giusta per assestare il colpo finale all’Impero e fare giustizia
storica.
10. (pag 159-162) Romolo crede di potersi ergere giudice tanto più è pronto a
sacrificarsi. Romolo era stato descritto ad Odoacre da una sua spia che era il
ciambellano imperiale come un uomo giusto, ma Romolo risponde che in realtà lui è
un folle perché ammette di aver lasciato che il suo sangue (la figlia e la moglie erano
morte) e quello del suo popolo venisse versato contro gli invasori e poi esorta
Odoacre ad ucciderlo.
11. Dürrenmatt in una nota della seconda versione del 1957 parla di Romolo e del suo
potere giudiziario (moralismo dogmadico che ricorda Saint Claude):
“Si guardi più attentamente la figura di Romolo Augustolo, spiritoso, umano e
rilassato, eppure in fondo agisce con durezza e non si fa scrupoli e pretende dagli
altri la stessa cosa. Pericoloso, giudice del mondo travestito da buffone.”
12. Romolo non è grande né per il suo moralismo, né perché assistette al colpo finale
dell’impero.
13. Dürrenmatt dice che lo attirava il fatto di lasciar andare in rovina un impero a
causa di un personaggio che decide di non combattere (insolito visto che nella
drammaturgia classica era il contrario, basta pensare a “Maria Stuart” o “Don Carlos”
di Schiller).
14. Odoacre si autodefinisce un contadino che “nelle foreste vergini germaniche” non
è riuscito a trovare umanità e mitezza che invece trova nella figura di Romolo. Quindi
vorrebbe sottomettersi a lui (inversione dei ruoli).
15. In conclusione non vengono accontentati nessuno dei due. Odoacre viene
proclamato da Romolo Augustolo Re d’Italia (nella realtà storica non successe), e
Romolo Augustolo venne mandato in pensione (anacronismo, espediente per
sottolineare determinati aspetti, elemento grottesco poiché la pensione non esisteva e
perché un imperatore non va in pensione ma viene ucciso o deposto).
16. Romolo viene mandato in pensione in una villa in Campania del militare romano
Lucillo, in realtà vissuto nel I secolo a.C., noto per la prelibatezza del suo cibo e
quindi simbolo dell’essenza epicurea (coerenza tematica).
17. Dürrenmatt scrisse:
“La tragedia di Romolo Augustolo sta nella commedia della sua fine, nella pensione
che però ei, ed è solo questo che lo rende grande, ha la ragionevolezza di accettare”.
Romolo, quindi, è grande perché è consapevole che solo la pensione può essere la sua
fine.
18. Nel finale Spurio Tito Mamma appare pronto a combattere quando ormai è già
tutto finito, mentre si svolgeva la fine dell’impero romano lui stava dormendo.
L’elemento grottesco
Connotativo di situazioni paradossali (para-doxa, contro l’opinione comune).
Stravagante contrasto tra tema/stile e registro o tra i vari motivi del tema.
Elementi grotteschi in “Der Besucht Altern Dame”
1. Sproporzione tra conflitto tragico (solennità, vendetta e sacrificio) e l’ambiente
piccolo-borghese (satira sociale, avidi borghesi non sono in grado di fronteggiare
degnamente il conflitto tragico i cui protagonisti sono solitamente Dei, Semidei o
Re).
2. Nella figura di Claire:
• Aspetto esteriore. Ha avuto molti incidenti ed ora è piena di protesi. “Ora sono
di nuovo montata”. Iperbole, esagerazione.
• Posizione sociale. Ha una ricchezza smisurata (comico-paradossale).
Dürrenmatt usa l’amplificazione nella sua funzione primaria, cioè non
nasconde la verità dietro l’esagerazione ma fa arrivare il lettore in maniera
quasi impercettibile alla realtà. La ricchezza di Claire è esagerata ed immorale,
l’iperbole sottolinea ciò.
• Relazioni con il prossimo.
◦ (pag 50) Quando parla con Ill gli dice con molta naturalezza (surreale) che
lo farà seppellire a Capri
◦ Procede subito al divorzio dopo il matrimonio, caricatura delle star
hollywoodiane degli anni ‘50
• Il preside la paragona a Medea ma eccede, quindi diviene una parodia
caricaturale.
3. I cittadini di Güllen si autoconvincono della giustezza della richiesta della signora,
iniziano a fare debiti su debiti e cercano di convincere anche Ill a pensarla come loro.
Addirittura il parroco di Güllen tenta di convincere Ill ad andarsene per far sì che i
suoi concittadini non cadano nel peccato utilizzando delle frasi del Pater Noster.
(Segnale del pessimismo cosmico, gli esseri umani non possono essere migliorati).
4. Finale: il tribunale improvvisato deve essere interpretato due volte poiché la troupe
ha qualche problema tecnico nonostante la tragicità del momento.
5. L’elemento grottesco può essere anche comico e rilassante ma non in questa pies.
Dürrenmatt in una nota della prima versione afferma:
“Questa è una pies cattiva, ma proprio per questo deve essere resa con con un tono
cattivo ma con il tono più umano possibile, con tristezza, non con rabbia, ma anche
con senso dell’umorismo perché nulla può recare più danno a questa opera che
finisce in modo tragico se non la serietà”.
Deve essere evidenziato il ridicolo di tutto ciò, una recitazione troppo seria
nuocerebbe alla pies.

8/3/18
Elementi grotteschi in “Romulus der Große“
1. Nei primi due atti è molto grottesco, espresso con il forte contrasto tra lo
svolgimento dell’intreccio, l’ambientazione e i personaggi, il registro linguistico.
• La corte sembra un pollaio
• l’imperatore d’Occidente sembra un pigro pollicultore, a volte buffonesco
• La quotidianità continuamente si insinua tra le pieghe di un grande evento
storico (es. Achille e Piramo all’approssimarsi del crollo dell’impero cercano
un altro lavoro e stringono contatti con l’esterno, ne discutono con l’imperatore
che gli consiglia di accettare il lavoro perché sembra ottimo visto la paga di
4000 sestersi all’anno e 3 pomeriggi liberi a settimana).
2. Negli ultimi due atti, in particolare dall’entrata in scena di Odoacre, cambia il tono
che diventa più elegiaco (mesto e malinconico), con inserti parodici e paradossali,
con l’intento di sottolineare la rassegnazione di Romolo Augustolo ed Odoacre di
fronte all’esecuzione di questa catena di massacri che ha caratterizzato Roma e che in
futuro caratterizzerà i barbari (allusione a Nazismo).
3. Ultimo atto: Odoacre vuole uccidere il nipote Teodorico che in questa pies è la
prefigurazione del futuro della stirpe germanica, ma Romolo gli dice che non può
perché il suo popolo lo vuole. Entrambi non possono sfuggire dalla trappola infernale
del destino.

Onomastica “Romulus der Große“


L’onomastica è l’insieme dei nomi propri in un determinato contesto. I nomi attribuiti
ai personaggi possono essere totalmente casuali o magari sono dei nomi parlanti che
esprimono qualcosa di preciso (nomen omen).
In Romulus der Große l’onomastica è usata con due intenti:
1. A scopo satirico
• Si intende esercitare una critica nei confronti del presente o del passato
• Caesar Rupf: è un arricchito proprietario di fabbriche internazionali che
producono pantaloni (anche lui si sta adattando agli usi e costumi barbari).
Aspira alla mano di Rea per coronare la sua ascesa sociale, e per ottenere ciò
offre in cambio la possibilità di corrompere i barbari affichè si fermino.
• Caesar: attributo degli imperatori, sottolinea il fatto che nel mondo moderno
il capitalista può e riesce a tenere in mano anche il potere politico
(commistione tra potere e politica).
• Rupf: dal verbo Rupfen che significa spennare, sia i polli che i soldi.
• Fosforide e Sulfuride: (pag 40) sono i camerieri dell’imperatore d’Oriente
Zenone Isaurico, che giunge alla corte di Romolo Augustolo per chiedergli
asilo. Costoro sono irritanti e petulanti, richiedono in continuo che sia
rispettato il cerimoniale bizantino, contorto ed astruso, anche in una situazione
tragica come quella, poiché secondo loro il cerimoniale è il fondamento su cui
si basa il mondo. I loro nomi derivano dagli elementi chimici dello zolfo e del
fosforo che sono due sostanze che possono produrre effetti negativi irritanti.

2. A scopo ironico
• Si intende esprimere il contrario
• Achille e Piramo: camerieri di Romolo, figure immobili che però hanno il
nome di eroi greci.
• Spurio Tito Mamma: personaggio ridicolo e grottesco, soprattutto nel finale.
Vorrebbe difendere l’impero ma dorme. Presentato come atletico e virile, ha
però come terzo nome (che nella onomastica romana fa riferimento ad una
caratteristica fisica o caratteriale di una persona) Mamma, che in latino
significa mammella. Ciò sottolinea l’inutilità del suo atteggiamento combattivo
• Polli: hanno i nomi degli imperatori romani.

Anacronismi in “Romulus der Große“


L’impiego massiccio di anacronismi (anticipazioni) in questa pies produce un effetto
comico che induce allo spettatore un sorriso (versante umoristico del teatro di
Dürrenmatt).
• Achille e Piramo ad un certo punto ammoniscono Romolo ed i cortigiani di un
oscuro medioevo (concetto non esistente a quell’epoca visto che la
terminologia fu inventata dagli illuministi nel ‘700).
• Romolo definisce l’offerta di Rupf una scelta tra “una catastrofe capitalistica e
un capitalismo catastrofico” (chiasmo abba) cioè una catastrofe enorme ed un
capitalismo che provocherà una catastrofe. Il riferimento al capitalismo è
anacronico
• Appare un ministro degli Interni (anacronismo), che di fronte alla minaccia di
un’avanzata germanica sempre più veloce invoca la mobilitazione totale (a cui
si fa ricorso durante una guerra) che è un termine inventato molto più tardi.
• Viene anticipata la morte di Odoacre per mano di Teodorico (pag 161), parla
del destino di Teodorico. Allude anche alla fedeltà germanica che anche
durante il Nazismo non viene a mancare. Infatti, nonostante la Germania degli
anni ‘30 era un paese evoluto, nella Weltanschauung tedesca l’obbedienza al
potere politico è basilare ed intransigente. Probabilmente questo spirito viene
dalla Riforma Luterana, più in particolare dalla formula “Cuius regio eius
religio” secondo cui ognuno doveva credere a ciò che credeva il proprio
Principe Elettore.

Straniamento: effetto più corposo del grottesco, ciò che è paradossale, antidoxa.

Letteratura Tedesca- Prof. Tofi


Primo Modulo
Bertolt Brecht
8/3/18
Dürrenmatt ammette di essere stato ispirato dal concetto di straniamento di Brecht.
Brecht parla di un teatro tradizionale che definisce aristotelico poiché le
caratteristiche di questo teatro sono esposte da Aristotele nella sua Poetica del V
secolo a. C. in cui parla della tragedia e stabilisce dei precetti rispettati ancora
all’inizio del ‘900.
Brecht, inoltre, parla del patto dello hic et nunc (qui ed ora), è un patto finzionale fra
autore e spettatore. In base a questo fatto ciò che viene rappresentato viene percepito
dagli spettatori (che assumono un atteggiamento misticheggiante) come vera realtà, ci
si aspetta che durante tutta la durata della rappresentazione lo spettatore finga di
credere che quello che viene rappresentato si stia svolgendo lì (hic) e ora (nunc).
Attraverso questo patto lo spettatore finisce inevitabilmente a partecipare
emotivamente nelle vicende in cui sono coinvolti i personaggi, e quindi si
immedesima in uno di essi (Einfülen, identificarsi, percepire interiormente) seguendo
le vicende con animo commosso o solidale. Nel teatro aristotelico deve prodursi la
catarsi, un processo psichico per cui lo spettatore prova prima pietà (elios) per l’eroe
che sembra non meritarsi le disavventure che gli accadono e poi prova paura (fobos)
per se stesso al pensiero che gli possa succedere qualcosa di simile. Quando nel finale
vengono poi espresse le motivazioni logico-razionali lo spettatore finisce con
l’accettare la sorte dell’eroe ed in questo modo riesce a liberarsi delle passioni
provate (liberato e purificato).
I personaggi del teatro di Brecht (e anche dell’espressionismo) non sono degli
individui soggettivi, individualizzati, ma sono dei tipi stilizzati, cioè rappresentano
una categoria di persone. Non sono individui (con caratteristiche specifiche) ma dei
tipi molto spesso chiamati con il nome della categoria (es. lo studente). Nonostante
Brecht parli di categorie di persone (in cui è più facile immedesimarsi), lui mira alla
non identificazione.

Differenza fondamentale tra il teatro aristotelico ed il teatro epico di


Brecht

• Nel teatro tradizionale si puntava in maniera esplicita all’immedesimazione,


reputando che proprio questa dovesse essere il compito del teatro.
• Per Brecht il coinvolgimento emotivo offusca le capacità intellettive e critiche
dello spettatore e quindi con il prevaricare della sfera emotiva lo spettatore non
era in grado di capire i nessi economici, storici e politici alla base della
rappresentazione (cause).
Brecht è un fedele interprete del Marxismo, per lui la struttura fondante della
società è l’economia che non si riesce a capire se si è offuscati dalle passioni.
La comprensione della struttura economica è fondamentale affinché il teatro
sia pedagogico e didascalico. La formazione (Bildung) dello spettatore è
necessaria e deve servire a formare la coscienza di classe in vista di una futura
lotta di classe.

Per obliare l’atteggiamento di immedesimazione del teatro aristotelico c’è bisogno di


alcuni accorgimenti (Verfremdungeffekt, V-effekt, effetti di straniamento) per
trasformare la tendenza catartica in tendenza epico-narrativa.
9/3/18
Lo straniamento (Verfremdung)
Termine ricalcato dal verbo latino abalienare che significa estraniarsi, allontanarsi,
distaccarsi. Si intende quel senso di distacco da parte dello spettatore nei confronti di
ciò che sta apparendo in scena, un atteggiamento di non immedesimazione,
antiempatico. Si rigetta la condivisione emotiva rispetto alle vicende in modo di
evitare l’oscuramento (Verdunkelung) delle facoltà critico-intellettive e quindi
comprendere bene gli elementi strutturali e sovrastrutturali che hanno causato la
vicenda.
Lo straniamento deve servire ad offrire una prospettiva nuova, un punto di vista
inedito e sorprendente, inoltre deve impedire l’automatismo delle reazioni dello
spettatore, cioè l’abitudine a reagire in un determinato modo di fronte a determinate
vicende in modo automatico, inconscio ed inconsapevole (secondo Brecht, questo
automatismo, frena le cellule del sistema nervoso centrale).
Brecht dice che nel suo teatro la natura compie dei salti, perché, appunto non è vera
(nel ‘600 Linneo dice che la natura non compie salti). Venendo meno il postulato di
Linneo si faceva anche a meno della necessaria successione delle scene secondo un
ordine cronologico, salta la consequenzialità. Mentre nel teatro aristotelico si osserva
un legame stringente tra una scena e l’altra (da una ne deriva un’altra) secondo nessi
vari, nel teatro brechtiano le scene, semplicemente, si accumulano una sopra all’altra
(prospettiva verticale).

Effetti di straniamento (Verfrendungeffekt)


Messa in scena
Brecht utilizza diversi mezzi scenici per provocare lo straniamento dello spettatore
• Cartelli: è uno dei mezzi scenici più utilizzati da Brecht, e sottolinea
l’indipendenza delle scene l’una dall’altra. Ci possono essere scritte diverse
cose come ad esempio il titolo della scena che molto spesso può essere
accompagnato dal contenuto o un commento relativo alla vicenda (es:
guardate… non pensate…). I cartelli spezzano l’illusione scenica e
sottolineano il fatto che la vicenda non si sviluppa in più gradi con dei nessi
logici e temporali (come la realtà), e quindi sottolinea che ciò che sta venendo
rappresentato non è la realtà ma una imitazione (mimesi della realtà).
Spesso sono portati in scena dagli attori stessi o calati dall’alto con delle
macchine. Quest’ultimo procedimento ricorda il Deus ex Machina utilizzato da
Euripide per sciogliere il nodo tragico, in cui scendeva dall’alto un Dio per
risolvere le problematiche (ad Euripide non importava dell’intreccio, ma delle
scene analitiche che commentavano attraverso dei discorsi la scena).
• Scritte luminose: si accendono sul palco e contengo il titolo, il contenuto o
commenti.
• Proiezioni di cinegiornali: se l’argomento trattato nella pies è recente o
comunque attinente alla cinepresa.
• Songs: non è il più utilizzato ma il più noto. Brani cantati con, quasi sempre,
accompagnamento musicale. Gli attori attraverso le songs commentano gli
avvenimenti, spezzando, così, l’illusione scenica e non favoriscono
l’immedesimazione. L’illusione scenica viene spezzata anche dalla musica
dell’orchestra che non solo interrompeva la recitazione ma era anche visibile
solitamente su un lato del palco (solitamente era disposta sul golfo mistico
poiché doveva dare l’impressione di essere un qualcosa che veniva dal nulla,
emozionando di più gli spettatori). Di conseguenza l’orchestra era piccola ed
aveva una partitura limitata, veniva usata con parsimonia perché la musica può
indurre lo spettatore all’immedesimazione.
• Gli attori si rivolgono direttamente allo spettatore: escono dalla finzione
scenica (anche nel cinema di solito si cerca di evitare ciò). Brecht a volte fu
anche il regista delle proprie opere e raccomandava agli interpreti di “fate
vedere che sul palco si sta recitando”. Gli attori commentano, parlano di altri
personaggi o del personaggio che interpretano anticipando ciò che sta per
accadere.
• Prologe/Vorspiel: gli attori prima dell’inizio della rappresentazione escono sul
proscenio (tra il palco ed il golfo mistico) e spiegano sia l’antefatto
(Vorgeschifte) o addirittura il finale (straniante). Spostano l’attenzione dal
Was-Spannung (cosa) Wie-Spannung (come), cioè dalle cose che succedono al
come succedono.
Si presentano come attori e non come personaggi usando la terza persona per
parlare del proprio personaggio. Ricorda molto “Sei personaggi in cerca di
autore” di Pirandello, molto probabilmente Brecht era entrato in contatto con le
opere pirandelliane perché Pirandello aveva studiato a Berlino
• Visibilità di tutte le operazioni di scena: interrompe la finzione teatrale. Si
vedono le macchine teatrali che solitamente vengono nascoste, non viene
calato il sipario o il siparietto per il cambio di scenografia.
Tutto ciò corrisponde agli interventi di un narratore in un romanzo, ecco perché, per
Brecht, il teatro inizia a narrare (Epischetheater).

Contenuto
Soprattutto nei finali Brecht adopera effetti stranianti.
Esempio in “Die Dreigroschenoper”, il finale è inverosimile, infatti il protagonista
che è un criminale che sta per essere giustiziato viene salvato da un messaggero su un
cavallo bianco della Regina che gli conferisce un titolo nobiliare, gli dà una rendita
ed un castello. Brecht vuole parodizzare gli Happy Ending di alcune commedie.
L’immedesimazione è impossibile con dei finali assurdi.
C’era già stato un teatro che tentava di evitare l’immedesimazione, ma il teatro di
Brecht è un teatro totalmente nuovo poiché conferisce una funzione educativa ad esso
(Leherstücke).

Epischetheater
Teatro epico/narrativo. In tedesco Epische si riferisce sia all’epica greca che alla
narrazione. Brecht vuole fare del suo teatro un mezzo per narrare come nella
narrativa poiché ritiene che nella narrativa l’immedesimazione è più difficile poiché il
narratore può intervenire nell’intreccio con sue considerazioni (esistono anche dei
narratori neutri ma sono più rari) spezzando così l’illusione. Nella narrativa il testo
viene letto e non rappresentato, quindi l’immedesimazione è più difficile.

Offens Drama
1. La struttura dei drammi di Brecht è aperta (Offenes drama, non Geschlossen drama
come il teatro tradizionale).
2. Ciò non ha a che fare con il trasferimento del nodo narrativo sul suo teatro, infatti
si ritrova anche nel Romanticismo e nell’Espressionismo (Brecht prima di formare il
suo pensiero tendeva all’espressionismo), due correnti con il gusto dell’incompiuto,
frammentato.
3. Il teatro brechtiano non presenta una conclusione definitiva dell’intreccio, infatti
almeno una parte delle questioni inscenate non hanno una conclusione. In questo
modo, secondo Brecht, lo spettatore è stimolato, almeno in parte, a riflettere sulle
problematiche inscenate, non solo sul perché ma anche sul come possono essere
risolte. Allo spettatore deve essere trasmessa la convinzione che, a differenza del
teatro tradizionale, le cose possono essere cambiate e si può intervenire non solo sulla
finzione ma anche sulla realtà.
4. Poichè molti motivi rimanevano senza una conclusione, molti critici tradizionalisti
sostengono che questi siano isolati, insensati e senza funzione, non capendo che
Brecht, in realtà, voleva solo stimolare il pensiero dello spettatore.
5. Secondo Brecht con il dramma aperto si ottiene anche un effetto straniante, infatti
crede che la realtà è solita apparire come una realtà fissa ed immobile, familiare, che
ci sembra di riconoscere perché l’abbiamo sempre sentita raccontare (automatismo).
Questo accade perché siamo abituati alle storie scritte dai vincitori e non dai vinti,
siamo abituati alla storiografia borghese che diamo per scontata, e non mettiamo in
discussione né il teatro né la realtà.
6. Grazie alla forma aperta lo spettatore è in grado di cambiare prospettiva come se
guardasse per la prima volta delle problematiche non più offuscato.
7. Un esempio è “Mutter Courage und Ihre Kinder“ (scritta durante l’esilio
brechtiano, tratta della guerra dei trenta anni). I motivi religiosi che hanno scatenato
la guerra sono solo un pretesto, siamo abituati a pensare che la religione ha scatenato
la guerra mentre in realtà è stata la voglia di conquistare il predominio sull’Europa
della Francia e del Sacro Romani Impero.
8. Uno spettatore che va al teatro e vede per la prima volta uno degli spettacoli di
Brecht, inizialmente crede di aver già capito tutto poiché sa la storia. Poi nel corso
dello spettacolo si rende conto di non capire più bene la natura degli eventi perché
l’autore inizia a presentarli in maniera nuova e straniante. Alla fine lo spettatore
capisce che le cose sono più complesse.
Quindi lo spettatore vive tre tappe (processo dialettico tripartito)
• Tesi: pensa di aver capito
• Antitesi: non capisce più bene la natura degli eventi
• Sintesi: capisce che la natura è più complessa di ciò che pensava inizialmente.
Questa formula è utilizzata anche dalla sociologia e risale a Hegel.
Lo spettatore capisce che essendo ancora tutte aperte le questioni si possono ancora
affrontare e cambiare nel loro finale.

14/3/18
Caratterizzazione dei personaggi
Modo in cui i personaggi sono presentati e vengono sviluppati o non sviluppati.
Brecht una due procedure per stimolare le capacità critiche dello spettatore.
1. Il personaggio viene inizialmente presentato come ignaro dei nessi economico-
sociali alla base delle vicende e nel corso della rappresentazione arriva ad una propria
formazione (Bildung) e lo spettatore cresce con lui.
2. Il personaggio rimane statico, non ha una formazione (es. Mutter Courage). In
questo modo lo spettatore rimane sorpreso che il personaggio non cresce e si chiede
come è possibile ponendosi delle domande. Se si pone delle domande, allora lo
spettatore sta crescendo (riferimento al dramma aperto, se il personaggio non si forma
allora la questione rimane aperta).
Spesso i personaggi di Brecht non sono protagonisti (Protos primo, agonistes
combattente) ma monogonisti cioè combattono da soli, al massimo ci sono
personaggi secondari. I loro antagonisti non sono degli individui ma forze di natura
storico-sociale (es. In “Mutter Courage...” l’antagonista è la guerra dei Trenta anni e
gli interessi dietro questo avvenimento storico, in “Die Dreigroschenoper”
l’antagonista è la società capitalistica, nella “Vita di Galileo” l’antagonista è la
gerarchia ecclesiastica oscurantista), Brecht mette in rilievo non il rapporto tra
individui ma il rapporto tra individui e società.

Interpretazione
1. Brecht raccomandava agli attori una interpretazione distaccata in modo da evitare
nel modo più assoluto l’immedesimazione dei personaggi con gli attori poiché ciò
produrrebbe anche l’immedesimazione dello spettatore e quindi si rispetterebbe il
patto dello Hic et Nunc.
2. L’attore epico-narrativo brechtiano non deve incarnare un personaggio ma deve
semplicemente narrare una storia.
3. Gli attori non devono essere credibili, infatti il trucco e i costumi devono essere
stilizzati e non troppo realistici, in modo da spezzare la finzione scenica che induce
all’immedesimazione.

Gastronomich Theater
Brecht definisce il teatro tradizionale come un teatro gastronomico, cioè come un
buon pasto produce piacere al fisico di chi mangia anche il teatro produce un piacere
(catarsi, purificazione) ma non lascia traccia nella coscienza dello spettatore. Non
propone una visione critica della condizione umana che invece Brecht vuole
stimolare con il suo teatro epico-narrativo.

“Die Dreigroschenoper”- Ein stück mit Musik


“L‘opera da tre soldi”- Un pezzo con musica
1. Scritta nel 1926
2. Il titolo non allude al contenuto ma al prezzo del biglietto per entrare a teatro che
doveva essere alla portata di tutti, anche dei proletari. Viene detto dal banditore
(Hausroufe) che nella finzione scenica si immagina che inviti i passanti ad entrare.
Dice che visto il prezzo modico del biglietto riescono ad entrare anche i proletari che
devono cogliere le implicazioni politiche e quindi trarre degli insegnamenti da
utilizzare nella futura lotta di classe.
3. Con disappunto e sorpresa di Brecht alla rappresentazione assistette più che altro
un pubblico borghese che non capendo bene il messaggio ne determinò il grande
successo e le numerose repliche.
4. La musica fu composta da Kurt Weill
• Nativo della Baviera, studia a Berlino dal 1921 al 1926. Qui conosce Brecht e
subisce l’influsso della Nuova Soggettività (Neue Sachlichkeit), una corrente
artistica che si andava affermando di quei tempi in contrapposizione con
l’Espressionismo.
◦ La Nuova Soggettività invece di preoccuparsi dei rapporti interpersonali
denuncia il supposto cinismo e l’avidità della classe borghese/aristocratica e
mette l’accento sulle condizioni di miseria delle classi subalterne dopo la
Prima Guerra Mondiale.
▪ In musica: ricerca di contenuti più innovativi come ad esempio il jazz o
la musica di consumo
▪ Forma: vengono utilizzati elementi della composizione musicale
tradizionale come il ritmo ed il contrappunto (nota contro nota, si
sovrappongono due o più linee melodiche, la musica post-barocca in
realtà lo aveva abbandonato)
• Inizia a collaborare con Brecht già dal 1927 ed introduce da subito nella
partitura complessiva del “Die Dreigroschenoper” elementi come:
◦ Cabaret (canzoni, sketches o monologhi comico-satirici anticonformisti)
◦ Canzonette da consumo
◦ Jazz (considerato un genere non nobile, popolare)
◦ Ritmi di balli popolari
◦ Caffè concerto (una sorta di Cabaret con elementi di danza)
Utilizza il carattere scontato di questa musica in maniera provocatoria, come
gesto di denuncia (in accordo con Brecht) di una cultura borghese che secondo
lui non esprimeva più i veri bisogni e le vere esigenze delle classi subalterne.
• Il contenuto innovativo e la forma tradizionale colpiscono lo spettatore, in
questo modo secondo Weill e Brecht la musica assume un carattere straniante
in coerenza al ruolo di stimolo alla coscienza attraverso lo straniamento.
• Si parla di Gebrauchsmusik, cioè di una musica d’uso, non gastronomica.
5. Nonostante il grande successo della prima rappresentazione, essa suscitò anche un
grande scandalo in alcuni strati dell’opinione pubblica, soprattutto tra le schiere dei
Nazionalsocialisti, già presenti alla fine degli anni ‘20, che ne compresero il
significato politico progressista anticapitalista ed antiborghese.
Nel 1933 dopo la presa del potere ne vietarono la rappresentazione (anche di altre
opere di Brecht e Weill). A questo punto Weill emigra a Parigi e dopo l’invasione
della Francia va negli Stati Uniti e si mantiene scrivendo colonne sonore per film di
Hollywood come tanti altri autori esuli.
6. Ha un prologo e 3 atti.
7. La prima rappresentazione fu a Berlino del 1928 nel Theater am Schiffbauerdann
(che fu sede dal 1954, dopo che Brecht si stabilì nella Germania comunista alla fine
della guerra, del Berliner Assemble, una compagnia teatrale che rappresentava solo
opere di Brecht).
8. La fonte da cui trasse ispirazione Brecht fu “The Beggar’s Opera” di John Gay
• Scritta nel 1728
• Parodia del melodramma italiano, tono solenne ed altisonante.
• Già comprendeva l’esecuzione di alcune arie musicali (infatti si crede che
questa pies sia anche la fonte del Singspiel, un’opera teatrale cantata tipica dei
tedeschi).
◦ La differenza tra il melodramma italiano ed il Singspiel è che il
melodramma italiano è formato da arie e recitativi (a metà tra aria e
parlato), mentre nel Singspiel le parti recitate erano più lunghe delle arie e
completamente parlate.
• Descrizione colorita e vivace della malavita londinese del ‘700
• Polemica contro le classi dell’aristocrazia, commercianti e protoborghesi
• Viene considerato il primo musical
• Brecht si rifà a quest’opera per quanto riguarda la trama e la maggior parte dei
personaggi, però muta alcuni elementi e lo ambienta nella Londra del ‘900,
durante l’epoca vittoriana, che era considerata già a quel tempo un’epoca
ipocrita (ipocrisia morale), perbenismo e puritanesimo di facciata, dietro ai
quali si nascondevano i vizi.
9. Contesto sociale: nei bassifondi con i malfattori. Brecht lo definisce “ambiente
borghese”, verrà poi spiegato nel finale.
10. Racconta la vicenda di Matt Kitt detto Mackie Messer (coltello), un malfattore,
capo gang, e pappone presentato nel Vorspiel attraverso una ballata (Moritat).
11. Intreccio: Meckie Messer sposta Polly Peachum, figlia di Peachum, usuraio e
proprietario di grandi magazzini a Londra presentato anche come Re dei mendicanti
(vestiva i mendicanti con degli abiti stracciati in modo che possano fare pena alla
gente e mendicare più soldi dai quali anche lui ricava una percentuale). Alla
cerimonia di nozze a Soho (all’epoca quartiere più malfamato) arriva anche il capo
della polizia “Tiger” Brown, vecchio amico di Meckie. Il giorno successivo Polly
svela ai genitori il suo matrimonio, e loro sono contrari perché sostengono che il
mestiere della moglie è meno redditizio di quello della prostituta (paradossale).
Quindi denunciano a dei poliziotti non corrotti le malfatte di Meckie che viene
arrestato. Mackie riesce a fuggire lasciando Polly a gestire i suoi affari ma poi viene
ricatturato. Nella sua cella c’è una violenta lotta tra Polly e Lucy Brown, figlia di
Tiger anche lei sposata con Mackie. Duetto della gelosia. Dopo di che Mackie viene
aiutato dalla sua ex Jenny dei pirati ad evadere, song di Jenny. Mentre i mendicanti
di Peachum si apprestano ad approfittarsi dell’incoronamento della Regina per
rubacchiare ed elemosinare, Mackie viene catturato ancora una volta. Quando ormai
ha il cappio al collo arriva un messaggero della Regina che lo salva.
12. L’inverosimiglianza del finale rappresenta una parodia degli Happy Ending del
teatro leggero tradizionale, e smaschera alcuni aspetti del capitalismo come il vero
volto dell’assetto economico-sociale (Enstablishment) e come il fatto che alcuni
criminali riescono a raggiungere la vetta della borghesia capitalistica (esplicito
riferimento a banchieri che detengono il potere finanziario, industriali che detengono
il potere economico, militari che detengono il potere militare e proprietari terrieri con
il loro potere da latifondisti).
13. Il potere della Regina è solo un potere garante, che assicura, attraverso quelle
istituzioni come la polizia, l’ordine socio-economico. Lo stesso Mackie Messer,
rendendosi conto che in base a questa organizzazione il vero potere criminale è
rappresentato dall’alta sfera dell’economia industriale, afferma: “Ma cos’è mai un
guinaldello di fronte ad un titolo azionario?”
14. Il successo dell’opera prima e dopo il Nazismo fu dovuto alle geniali innovazioni
stilistiche e di messa in scena che Brecht aveva introdotto dell’Epischetheater. Ma
non solo, il successo derivò anche dal fatto che l’opera rifletteva dietro il velo della
finzione, in maniera efficace, la difficile situazione politica, sociale ed economica
della Repubblica di Weimar (1918-1933).
15. Sia la critica di tendenza Marxista che quella liberal-borghese avevano apprezzato
l’opera per il suo umorismo spesso comico e paradossale, grottesco, spiccato e
travolgente e per la novità vivace della messa in scena.
16. Visto che fu apprezzato anche dalla critica liberal-borghese Brecht ritenne di
dover accentuare l’aspetto di critica e polemica antiborghese. Quindi, durante il suo
esilio in Svezia nel 1934 scrive una versione narrativa di questa pies intitolata “Di
Dreigroscheroman” in cui evidenziò con più precisione ed asprezza gli aspetti della
lotta di classe che gli sembravano non essere stati pienamente compresi.
17. Nonostante sia un’opera della prima fase drammaturgica di Brecht sono presenti
già molti elementi tecnici che poi caratterizzeranno il successo dell’Epischetheater:
• Le scene sono indipendenti l’una dall’altra, sono elusi intenzionalmente i nessi
logici consequenziali. Si può parlare di un’opera a stazioni (via crucis laica)
• Sono presenti i cartelli
• Vorspiel
• Songs
• I personaggi sono stilizzati, l’attenzione non è sulle caratteristiche individuali
ma sulle componenti fondamentali della natura umana
18. Fu notata anche al di fuori della Germania. In Italia fu rappresentata la prima vola
nel 1930. Le rappresentazioni più note sono quelle del dopoguerra a Milano per la
regia di Giorgio Strena a cui assistette anche Brecht nel 1956 (Brecht ritenne questa
rappresentazione la migliore).
19. Le songs che servirono a Brecht per caratterizzare i personaggi furono: la moritat
di Mackie Messer, il corale mattutino di Peachum e la song di Jenny.

“Mutter Courage und Ihre Kinder“- “Eine chronik aus dem


Dreißigjäharingen Krieg im zwölf Bilde“
“Madre Coraggio ed i suoi figli”- “Una cronaca della guerra dei Trenta
anni in dodici quadri”
1. Scritta nel 1938 e pubblicata nel 1939, nella fase matura dell’opera di Brecht.
2. Sono presenti 9 songs, molto di meno in confronto all’opera da tre soldi
3. Musica di Paul Dessan
• Nel 1933 va in esilio negli Stati Uniti
• Nel 1945 si stabilisce nella D. D. R.
• Elabora una sua teoria musicale secondo cui la musica era considerata uno
strumento di educazione etico-sociale (come il teatro per Brecht). La musica
deve evidenziare i valori della solidarietà, uguaglianza e lotta contro
l’oppressione.
4. Rappresentata per la prima volta a Zurigo nel 1941, in Germania nel 1946 ed in
Italia nel 1952.
5. Nel sottotitolo appare il termine “cronaca”, per Brecht questa pies doveva
somigliare ad una narrazione di eventi storici, in teoria fredda e distaccata. Quindi
non deve esserci una immedesimazione nei personaggi o con le vicende, e deve
apparire l’immagine della guerra dei Trenta anni ed in generale della guerra in sé
nella sua brutalità e nel suo essere funzionale alla società capitalistica che fa affari
con la guerra. La guerra serve per distogliere l’attenzione dai problemi interni.
Dramma antimilitaristico , pacifistico.
6. La guerra dei Trenta anni dura dal 1618 al 1648, ma le vicende rappresentate sono
ambientate tra il 1624 ed il 1626.
7. La successione cronologica degli eventi fa pensare alle stazioni della via crucis, in
cui tra una immagine e l’altra si medita sulle passioni. In questa via crucis laica si
riflette su temi politico-sociali per arrivare ad una più alta consapevolezza.
15/3/18
8. Le scene sono abbastanza indipendenti l’una dall’altra, giustamente Brecht non
poteva far scomparire del tutto i nessi logico-cronologici. Cerca di impedire il
continuum ma non troppo.
9. Il cappellano militare canta l’Horenlied (Hora, ora liturgica che il precetto dedica
alle pratiche religiose. Paragona Cristo ad uno dei figli di Mutter Courage che è
appena stato ucciso perché entrambi hanno pagato per colpe che non avevano
sacrificandosi per il bene altrui. Il figlio di Courage fino all’ultimo si è rifiutato di
rivelare qualcosa che poteva danneggiare anche altre persone. L’Horenlied è diviso in
12 come le Bilde della pies e come le ore della passione di Cristo.
10. Questo dramma a stazioni può essere paragonato ad una sorta di Mysterienspiel,
opere teatrali che nel Medioevo venivano rappresentate nelle piazze e sui sacrati della
Chiesa e prendono spunto dalle vite dei santi. Anche questi Spiel erano formati da
scene indipendenti. Avevano uno scopo educativo (come Mutter Courage).
11. Mutter Courage
• Doveva essere un exempluum (brevi scritti a scopo educativo) negativo per
attirare l’attenzione dello spettatore e spingerlo ad una riflessione ed un
successivo cambiamento dopo aver osservato la staticità di Courage.
• In realtà questo personaggio viene visto come un simbolo del capitalista
intransigente che vuole sovrastare le incombenze e le tragedie.
• Courage ha una vita difficile, le muoiono i figli e alla fine anche il suo carro da
lavoro si rompe ed il cavallo muore.
• Lei è una vivandiera che durante la guerra dei Trenta anni ha un carro con
merci di vario tipo che vende sia ai cattolici che ai protestanti poiché non le
interessa lo schieramento. Per le la guerra porta affari (effetto negativo), non
capisce che la guerra porta affari solo per gli strati alti della società.
• Nell’ultima scena raccoglie le poche cose che le sono rimaste del carro e si
rialza. Questo per i capitalisti è il simbolo del capitalismo intransigente, che
non si arrende mai.
• Per un’altra critica Mutter Courage non sarebbe una proletaria ma una piccola
capitalista, con ciò Brecht voleva rappresentare quella piccola borghesia che
negli anni ‘20 appoggiò Hitler
• Per la critica Mutter Courage è anche il simbolo della maternità ferita, una
nuova Niobe (madre di una stirpe sterminata del mito greco, ad un certo punto
orgogliosa dei suoi figli si proclama superiore a Latona, madre di Apollo ed
Artemide, che fa uccidere dai suoi figli i figli di Niobe per punirla della sua
arroganza). Phatos, suscitava emozione perché nonostante ha perso i suoi figli
continua la sua vita.

“Die Dreigroschenoper” - Songs analizzate

Die Moritat von Mackie Messer

La Moritat è una ballata lirica che, a differenza che in altre pies, dove servivano a descrivere
lo stato d’animo dei personaggi (motivo statico), in “Die Dreigroschenoper” ha all’interno
un intreccio narrativo, ha un inizio ed una fine e serve a caratterizzare il personaggio di
Mackie Messer. Ambientata a Soho, quartiere della malavita londinese. Ricorda la musica
da circo, ed è talmente tanto famoso che viene considerato insieme al “Deutschland uber
alles” uno degli inni che contraddistingue l’animo tedesco.

Die Bettler betteln, die Diebe stehlen, die Huren huren. Ein Moritatensanger singt
eine Moritat.
I mendicanti mendicano, i ladri rubano e le puttane si prostituiscono. Un cantastorie
canta una ballata

Und der Haifisch, der hat Zähne


Und die trägt er im Gesicht
Und MacHeath, der hat ein Messer
Doch das Messer sieht man nicht

E lo squalo, quello ha i denti


e quelli lui li porta sul viso (li digrigna per minacciare)
E MacHeat, quello ha un coltello
Tuttavia quel coltello non si vede (è furbo)

Lo squalo è la metafora dell’uomo d’affari che mette nei guai gli altri per i suoi fini. Mackie
è uno squalo.

Ach, es sind des Haifischs Flossen


Rot, wenn dieser Blut vergießt!
Mackie Messer trägt 'nen Handschuh (per ragioni metriche scrive (ei)nen)
Drauf man keine Untat liest

Ah, sono le pinne dello squalo


rosse, quando questo sparge sangue
Mackie indossa un guanto
su di esso non si legge nessun misfatto

An der Themse grünem Wasser


Fallen plötzlich Leute um!
Es ist weder Pest noch Cholera
Doch es heißt: Maceath geht um.

Sulla verde acqua del Tamigi


Improvvisamente cadono delle persone
Ma non si tratta né di peste né di colera
Al contrario, si dice che Macheat va in giro. (è colpa sua)

Viene parodizzata l’acqua del Tamigi che non è blu ma verde.

An 'nem schönen blauen Sonntag (parodia accennata al Valzer di Strauss)


Liegt ein toter Mann am Strand
Und ein Mensch geht um die Ecke
Den man Mackie Messer nennt.

In una bella domenica azzurra


un uomo morto si trova sulla Strand
ed una persona volta l’angolo
il quale si dà il nome Mackie Messer

Il Valzer di Strauss è collocato in un’epoca traballante per l’Austria in cui, appunto, la


musica e tutte le altre forme artistiche servivano per coprire ciò.

Und Schmul Meier bleibt verschwunden


Und so mancher reiche Mann
Und sein Geld hat Mackie Messer
Dem man nichts beweisen kann.

E Schmul Meier non si trova ancora


così (come lui) qualche altro uomo ricco
E il suo denaro ce l’ha Mackie Messer
al quale non si può nulla dimostrare

Von links nach rechts geht Peachum mit Frau und Tochter über die Bühne spazieren.
Da sinistra verso destra vanno a passeggio Peachum con moglie e figlia

Jenny Towler ward gefunden


Mit 'nem Messer (allusione a Mackie) in der Brust
Und am Kai geht Mackie Messer
Der von allem nichts gewußt.

Jenny Towler viene trovata


con un coltello nel petto
E sulla banchina se ne va Mackie Messer
Il quale di tutto ciò non ha saputo nulla

Wo ist Alfons Glite, der Fuhrherr?


Kommt das je ans Sonnenlicht?
Wer es immer wissen könnte-
Mackie Messer weiß es nicht.

E dov’è Alfons Glite, il vettoriale?


E questo fatto verrà mai alla luce del sole?
Chi potrebbe mai saperlo-
Mackie Messer non lo sa.

Und das grosse Feuer (metonimia) in Soho


Sieben Kinder und ein Greis-
In der Menge Mackie Messer, den
Man nicht fragt und der nichts weiss.

E quel grande fuoco a Soho


sette fanciulli ed un anziano
nella moltitudine Mackie Messer al quale
non si chiede e non sa

Und die minderjährige Witwe


deren Namen jeder weiß
Wachte auf und war geschändet,
Mackie, welches war dein Preis

E questa minorenne vedova


Il cui nome ognuno conosce
Si svegliò ed era infamata (metafora)
Mackie quale fu il tuo prezzo? (Probabilmente quello pagato ai genitori della
ragazza)

Probabilmente suo marito fu ucciso da Mackie Messer e lei un giorno si trovò a prostituirsi
nel giro di Mackie.

Unter den Huren ein Gelächter, und aus ihrer Mitte löst sich ein Mensch und geht
rasch über den ganzen Platz weg

Tra le prostitute c‘è un insieme di risate, dal centro delle prostitute si distacca un
uomo e se ne va velocemente attraversando l’intera piazza.

Der Morgenchoral das Peachum

Il corale è un inno religioso dell’ambito luterano. Melodia semplice facile da cantare, è più
facile la collettività di questo gesto in confronto ai canti gregoriani che erano monodici,
cantati da una sola persona.
Peachum è un usuraio ed usurpatore, quindi il fatto che lui canti un corale è straniante,
provocatorio e grottesco. Un un tono solenne e maestoso che stride con il personaggio che
lo intona

UM DER ZUNEHMENDEN VERHÄRTUNG DER MENSCHEN ZU BEGEGNEN,


HATTE DE GESCHÄFTSMANN J.PEACHUM EINEN LANDEN ERÖFFNET, IN
DEM DIE ELENDESTEN DER ELENDEN JENES AUSSEHEN ERHIELTEN, DAS
ZU DEN IMMER VERSTOCKTEREN HERZEN SPRACH

Per risolvere l’asprezza crescente degli uomini, l’uomo d’affare J. Peachum aveva
aperto un negozio nel quale i più poveri dei poveri ricevevano l’aspetto che parlava ai
cuori sempre più ammuffiti.

Peachum ha aperto un negozio in cui vanno persone bisognose e ricevono da lui l’aspetto
per impietosire gli altri, Gli fornisce abiti logori e delle finte protesi che servono per
ammorbidire la gente. Peachum non lo fa per gentilezza ma perché poi riceve una
percentuale.
Jonathan Jeremiah Peachum Bettlergarderoben
Il guardaroba da mendicante di Jonathan Jeremiah Peachum

Wach’ auf, du verrotteter Christ! (esortativo ironico)


Mach dich an dein sündiges Leben,
zeig’ was für ein Schurke du bist,
der Herr wird es dir dann schon geben.

Svegliati, tu cristiano corrotto


accingiti alla tua vita peccaminosa
Mostra che canaglia tu sei
Il signore poi te lo darà (te lo farà pagare)

Verkauf deinen Bruder, du Schuft! (riferimento biblico a Giuseppe)


Verschacher dein Eh’weib, du Wicht!
Der Herrgott, für dich ist er Luft?
Er zeigt dir’s beim Jüngsten Gericht.

Vendi pure tuo fratello, tu farabutto!


Vendi dopo aver trattato per alzare il prezzo tua moglie, tu canaglia!
Il Dio Padre per te è aria?
Lui te lo mostrerà al recentissimo tribunale (giudizio universale)

Il fatto che sia cantato da Peachum è straniante. Potrebbe riferirsi a qualcun altro, ma non
sarebbe la persona adatta per fare la morale. Oppure potrebbe riferirsi a se stesso (più
probabile visto che è mattina) in un barlume di coscienza, timore del post-mortem si
risveglia in luji ogni tanto ma poi la sete di guadagno e l’abitudine prevalgono

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